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Relazione uscita Parco dell`Adige classe prima I Betteloni

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Relazione uscita Parco dell`Adige classe prima I Betteloni
uscita al parco dell’adige sud
Il Parco dell’Adige sud completa il percorso cittadino del nostro fiume, che entra in città
all’altezza di Parona e del parco del Bottagisio, meta preferita dai praticanti di rafting.
Sabato 9 aprile noi ragazzi della classe prima I, accompagnati dalle docenti Augusta
Oliboni e Margaret Bigardi, partendo dalla scuola Betteloni ci siamo incamminati verso
il Ponte San Francesco, dove ci aspettava il signor Mario Patuzzo, presidente del circolo
“Ecologisti veronesi”. Egli ci ha raccontato, per cominciare, che il ponte ferroviario è
stato costruito a metà dell’Ottocento e inaugurato nel 1852 per il transito della prima
grande ferrovia italiana Milano – Venezia; esso congiunge inoltre le stazioni ferroviarie
di Porta Vescovo e Porta Nuova.
Proprio in quel momento abbiamo osserviamo un treno rapido passare a tutta velocità
sopra le nostre teste e, affascinati dalla sua lunghezza e storditi dal frastuono, siamo
rimasti stupefatti.
Subito dopo, la nostra guida ci ha fatto notare una piastrella in metallo, su cui è inciso il
kilometro preciso percorso dall’Adige dalla sorgente fino a quel punto.
Oltrepassato il ponte, ci siamo addentrati nel Boschetto del parco dell’Adige. Il signor
Patuzzo ci racconta la storia affascinante della vita di un faggio, che una volta
invecchiato si ‘sfaglia’, lasciando cadere grandi pezzi del suo stesso fusto.
Più avanti incontriamo alcuni germani reali, tra cui una femmina con i suoi piccoli: la
maggior parte dei miei compagni si avventano per fotografarli, rischiando di
spaventarli. “Ragazzi, non avvicinatevi così!” intima la professoressa Oliboni,
preoccupata che gli alunni rechino disturbo alla serena famigliola di uccelli.
Successivamente arriviamo in una spiaggetta dove, fino agli anni Cinquanta, moltissimi
veronesi amavano bagnarsi dentro le acque del fiume. Una specie di “Verona Beach”,
commenta ironico Mario Patuzzo, mostrandoci alcune divertenti foto d’epoca!
Intanto i miei compagni continuano a fotografare simpatici germani reali, che con
grande velocità volano sfiorano il pelo dell’acqua e poi si posano e sfilano, nuotando
sullo specchio del fiume. I maschi della specie, raggiunta l’età adulta, modificano il loro
piumaggio mettendo colori variopinti per distinuguersi dalle femmine e rendersi così
più interessanti alla loro vista. Conquistata la femmina, inizia la fase della riproduzione,
dopodichè essi si occupano della difesa del nido con grande fedeltà.
Dopo quest’osservazione ripartiamo e arriviamo presso un grande albero di salice:
Patuzzo ci parla della sostanza contenuta nella sua corteccia, l’acido acetilsalicilico, con
il quale le industrie chimiche e farmaceutiche producono la nota ‘aspirina’.
Camminando osserviamo anche altri isolotti fatti di ghiaia e detriti trasportati a valle
dall’Adige, sono i tipici conoidi di deiezione, accumuli di materiale depositato nel letto
del fiume quando la sua pendenza è minima e il suo corso rallenta.
Proseguiamo il cammino, costeggiando l’isola del Pestrino verso la diga di S. Caterina,
dove un pannello mostra i vari tipi di invertebrati presenti nelle acque fluviali.
Oltrepassato il ponte Mariano Rumor, che conduce da Borgo Venezia al quartiere del
Pestrino, attraversiamo alcuni prati incolti e giungiamo al ‘Giarol grande’, nelle
vicinanze di una fattoria didattica, dove facciamo una breve sosta e mangiamo la nostra
merenda.
Qui decidiamo di immortalarci in una foto di gruppo a ricordo della nostra escursione e
salutiamo Mario Patuzzo, ringraziandolo per le informazioni scientifiche e storiche che
ci ha fornito, importanti per conoscere il fiume e la sua importanza per la nostra città.
L’atmosfera si è rasserenata, il temporale minaccioso si è allontanato, così decidiamo
di non prendere l’autobus, ma di ritornare a scuola a piedi, ripercorrendo il tragitto al
contrario, e sfruttando ancora diverse occasioni per magnifici scatti….
In classe, nei giorni successivi, abbiamo ripercorso l’esperienza, fissando le conoscenze
attraverso rielaborazioni scritte ed immagini, come in questa presentazione.
Se vorrete seguire il nostro consiglio e avventurarvi nel Parco dell’Adige per trascorrere
un piacevole momento a contatto con la natura, vi auguriamo buona passeggiata….
Michele Vajani e la classe prima I - scuola “V. Betteloni”
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