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“Celesti visioni” e il “MARTIRIO degli scrupoli”

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“Celesti visioni” e il “MARTIRIO degli scrupoli”
APRILE
A P P R O F O N D I M E N T I
L E C E L E S T I V I S I O N I “ C O N T I N U AT I V E ” , P E R F R A P I O D A P I E T R E L C I N A ,
“Celesti visioni” e il
“MARTIRIO
degli scrupoli”
ul piano spirituale, la permanenza di fra Pio nel convento di Sant’Elia a Pianisi fu caratterizzata da “celesti visioni” e
dal “martirio degli scrupoli”.
Per quando riguarda le prime disponiamo di una testimonianza
S
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autobiografica: Padre Pio, nel rispondere ad una precisa domanda del padre Agostino da San
Marco in Lamis (cfr. Epist.I, 659),
scrisse: «La prima vostra domanda è che volete sapere quando Gesù cominciò a favorire la sua povera creatura delle sue celesti visioni. Se male non mi appongo,
queste dovettero incominciare
non molto dopo il noviziato»
(Epist. I, 669).
Poiché il noviziato di fra Pio ter-
2ll7
A P P R O F O N D I M E N T I
Padre Pio a
ant’
lia
a
ianisi
S E P 4
di G E N N A RO P R E Z I U S O
INIZIARONO DURANTE LA SUA PERMANENZA A SANT’ELIA A PIANISI.
minò nel gennaio 1904, è indiscutibile che le “celesti visioni”
iniziarono durante la sua permanenza a Sant’Elia a Pianisi. Al
riguardo, però, è bene chiarire
che Padre Pio, nel dare questa risposta, si riferiva certamente a
visioni continuative, in quanto
da bambino già vide Gesù nella
chiesetta di Sant’Anna e il suo
Angelo custode «piccolo compagno della sua infanzia».
Il padre Benedetto da San Marco
in Lamis, nel suo Quaderno di Cronaca, in proposito scrisse:
Acirca venti anni (dunque intorno al 1907) cominciò il dono delle visioni. Oculari mai. – Immaginarie, sì e vivissime, qualche
volta della Passione o scene. –
Spesso e continue della Sacra Famiglia. In figure fisse e agenti. –
Gesù e Maria che si carezzavano.
– Gesù che si divertiva fanciullino. – Scambio di affettuose dimostrazioni fra tutti e 3. – Nel 2°
APRILE
› VOCE DI PADRE PIO › 3 1
APRILE
e 3° anno di religione (quindi negli anni 1904 e 1905 n.d.a.) sperimentò la presenza spirituale di
Dio. – In modo fisso. – È continuata sempre».
A P P R O F O N D I M E N T I
Un “fatto INSOLITO”
Nel mese di febbraio 1905, fra Pio
affidò ad un foglio di carta il resoconto di un “fatto insolito” che gli
era accaduto pochi giorni prima. Si
trattava di una “celeste visione” e
del primo fenomeno di bilocazione. Questa la testimonianza autobiografica:
«Giorni fa mi è accaduto un fatto
insolito: mentre mi trovavo in coro con fra Anastasio, erano circa
le ore 23 del 18 mese scorso (gennaio 1905), quando mi trovai lontano in una casa signorile, dove il
padre moriva mentre una bambina nasceva.
Mi apparve allora Maria Santissima che mi disse: “Affido a te questa
creatura; è una pietra preziosa allo
stato grezzo: lavorala, levigala, ren-
dila il più lucente possibile, perché
un giorno voglio adornarmene”.
“Come sarà possibile, se io sono
ancora un povero chierico e non so
se un giorno avrò la fortuna e la
gioia di essere sacerdote? Ed anche
se sarò sacerdote, come potrò pensare a questa bimba, essendo io
molto lontano da qui?”.
La Madonna soggiunse: “Non
dubitare, sarà lei che verrà da te,
ma prima la incontrerai in San
Pietro...”.
Dopo di ciò mi sono ritrovato nuovamente in coro».
La testimonianza venne consegnata in seguito al padre Agostino da
S. Marco in Lamis, confessore e direttore spirituale di Padre Pio, che
la conservò gelosamente e dopo
molti anni la diede nelle mani dell’interessata, la signora Giovanna
Rizzani Boschi.
Costei era nata nella città di Udine
il 18 gennaio 1905, proprio mentre
suo padre, il marchese Giovanni
Battista Rizzani, moriva.
Nell’anno 1923, non più bimba ma
studentessa liceale diciottenne,
IN ALTO:
interno della Basilica di San
Pietro ed uno dei suoi
confessionali; in basso: una
veduta di Udine, la città in cui
nacque la figlia del marchese Rizzani.
L A S I G N O R A G I O VA N N A R I Z Z A N I B O S C H I .
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Giovanna, con una zia, si recò per
la prima volta a San Giovanni Rotondo. Aspettò tra la folla che il Padre attraversasse la sagrestia, prima di ritirarsi nella sua cella. Ad
un tratto si trovò in prima fila.
Padre Pio, appena la vide, le si avvicinò e, porgendole la mano da
baciare, le disse: «Giovanna, io ti
conosco. Tu sei nata il giorno in cui
morì tuo padre».
La Rizzani rimase stupita. Chi
aveva detto al Padre questo particolare?
Il giorno successivo, dopo la confessione, Padre Pio le rivolse queste parole: «Figlia mia, finalmente
sei venuta! Da quanti anni ti sto
aspettando...».
La ragazza rispose: «Padre, io non
la conosco. Forse mi avrà scambiata per un’altra. È la prima volta che
vengo a San Giovanni Rotondo».
«No, non mi sto sbagliando» – re- avanzata gravidanza. Soffriva molplicò Padre Pio – «Noi già ci siamo to al pensiero che il marito stava
incontrati l’anno scorso. Rammen- per spegnersi e senza il conforto di
ti? In un pomeriggio d’estate veni- un’assistenza religiosa.
sti con un’amica in San Pietro, a Ad un tratto fu colta dalle doglie e,
Roma, in cerca di un sacerdote che prematuramente, diede alla luce
avesse dissipato dalla tua mente i una bambina. Poi, con la neonata
dubbi che ti affliggevano. Quel fra- tra le braccia, corse di nuovo preste cappuccino ero io!».
so il letto del marito.
Giovanna venne così a sapere i fat- Fuori, i massoni stavano intanto
ti misteriosi legati alla sua nasci- allontanando il parroco di San
Quirino, accorso per assistere il
ta. Poi ricordò.
moribondo. InterSuo padre, iscritto alvenne l’amministrala Massoneria, vive«IL PADRE GENERA IL
tore del marchese
va lontano da Dio e
FIGLIO; IL FIGLIO È
dai sacramenti. Colche, sdegnato, griGENERATO DAL
PADRE; LO SPIRITO
pito da una malattia
dò: «Fate entrare il
Santo procede
irreversibile, giaceva
sacerdote. Voi potete
DAL PADRE E DAL
sofferente nel letto
impedire che vada
FIGLIO: TRE PERSONE,
UGUALI E DISTINTE,
ad assistere il signor
della sua abitazione,
UN SOLO DIO».
in via Tiberio De Ciamarchese, ma non
avete alcun diritto di
ni n. 33. La casa era
sorvegliata ininterrottamente dai impedirgli di andare a battezzare
massoni per evitare che vi entrasse la bambina appena nata».
qualche sacerdote.
Il parroco così riuscì ad entrare.
Poco prima che sopraggiungesse Dopo aver amministrato il santo
l’evento luttuoso, la signora Leo- battesimo alla neonata, diede i sanilde Serrao, moglie del marchese, cramenti al moribondo che, chiementre era raccolta in preghiera al dendo perdono a Dio, rese l’ulticapezzale dell’infermo, vide uscire mo respiro.
dalla camera un frate cappuccino. La vedova con i figli si trasferì dai
Si alzò, lo chiamò, ma questi si di- genitori a Roma.
Giovanna aveva avuto dalla mamleguò nella galleria del palazzo.
La marchesa era in uno stato di ma un’educazione ed una forma-
APRILE
› VOCE DI PADRE PIO › 3 3
APRILE
zione prevalentemente religiosa.
Ma, con l’avanzare dell’età e con
gli studi superiori, ebbe il tormento dei dubbi, che tentavano di far
vacillare la sua fede.
In un pomeriggio d’estate del 1922,
con un’amica, si recò nella basilica
di San Pietro. In sagrestia cercò un
sacerdote, ma seppe che mancava
poco alla chiusura e che, pertanto,
sarebbe stato difficile trovarne uno.
Le due signorine stavano per uscire quando, nei pressi di un confessionale, incontrarono un frate cappuccino.
Giovanna, rivolgendogli la parola,
disse: «Padre, non sono venuta per
confessarmi, ma per essere illuminata in tanti dubbi di fede, che mi
tormentano, specialmente quello
sul mistero della SS. Trinità».
Il Padre, per dissipare in lei le ombre del dubbio, disse: «Figlia mia,
chi può comprendere e spiegare i
misteri di Dio? Si dicono misteri
proprio perché la nostra intelligenza, tanto limitata, non li può comprendere. Solo con qualche similitudine possiamo farci una pallida
idea. Hai visto mai ammassare la
pasta? Cosa fa la massaia? Prende
la farina, il lievito e l’acqua. Sono
tre elementi distinti: la farina non è
lievito, né acqua; il lievito non è farina, né acqua; l’acqua non è farina, né lievito. Li ammassa insieme
e, dai tre elementi, distinti l’uno
dall’altro, forma una sola sostanza.
Quindi, tre elementi distinti, ammassati insieme, danno una sola
sostanza. Con questa pasta fa tre
pani, che hanno la medesima e
identica sostanza, ma sono distinti
nella forma l’uno dall’altro. Perciò,
tre pani, distinti l’uno dall’altro, ma
un’unica sostanza.
Da questa similitudine portiamoci
a Dio. Dio è Uno nella Natura, Trino nelle Persone, eguali e distinte
l’Una dall’Altra. Il Padre non è il
Figlio, né lo Spirito Santo; il Figlio
non è il Padre e né lo Spirito Santo;
lo Spirito Santo non è il Padre, né il
34 › W W W. V O C E D I P A D R E P I O . C O M
NEL 1923 GIOVANNA,
diciottenne studentessa liceale,
con una zia si recò a San Giovanni
Rotondo. E, tra tanta gente, per la
prima volta, vide Padre Pio
mentre attraversava la sagrestia
per ritirarsi in cella. l
Figlio. Il Padre genera il Figlio; il Figlio è generato dal Padre; lo Spirito Santo procede dal Padre e dal
Figlio: sono tre Persone, uguali e
distinte, e un solo Dio: perché unica e identica è la natura divina».
Giovanna ringraziò il frate cappuccino e, allontanandosi dal confessionale, disse all’amica che aveva incontrato un sacerdote dotto e
saggio. Volle aspettarlo per chiedergli dove avrebbe potuto trovarlo se avesse avuto bisogno di un
consiglio o di una confessione. Il
frate però non usciva dal confessionale.
Il sagrista annunciò la chiusura della basilica. Le ragazze gli fecero osservare che aspettavano il frate confessore. L’uomo, temendo di lasciare il sacerdote all’interno della chiesa, andò a vedere. Sollevò la tendina, aprì lo sportello e disse: «Signorine, qui non c’è nessuno».
Giovanna rimase sorpresa e turbata perché non si era mossa da quel
posto e non aveva visto uscire il
frate.
Ora, a distanza di anni, l’aveva ritrovato, a San Giovanni Rotondo.
Punta da viva commozione, piangendo chiese: «Padre, vi prenderete cura di me?».
«Certo, figlia mia! – rispose Padre
Pio – Tu mi appartieni. Sei stata affidata a me dalla Madonna. Verrai
spesso a San Giovanni Rotondo
ed io avrò cura della tua anima, secondo il desiderio della Mamma
celeste. Tu sei il primo parto del
mio cuore. Ama Gesù ed ama la
Vergine Santa, che ha pensato a te
prima che tu nascessi».
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