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L`AVIAZIONE DOPO IL CONFLITTO LIBICO 1911-12

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L`AVIAZIONE DOPO IL CONFLITTO LIBICO 1911-12
L'AVIAZIONE DOPO IL CONFLITTO LIBICO 1911-12 E NASCITA DEL CORPO
AERONAUTICO MILITARE
La guerra italo-turca aveva dimostrato che l'aviazione costituiva un'arma a sé. Pertanto
occorreva un riordinamento dei servizi aeronautici ed in particolare un loro ampliamento.
Il battaglione specialisti non era più in grado di coprire tutte le esigenze che si
verificavano. Il riordinamento previsto dal Ministero della Guerra, prevedeva la
costituzione di un battaglione aviatori che si sarebbe dovuto occupare esclusivamente del
servizio aeroplani pur restando attivo il battaglione specialisti, che avrebbe continuato nel
suo lavoro (parchi aeronautici, dirigibili, fotografie, costruzione manutenzione cantieri
aeronautici ecc.). II 1 ° luglio 1912 entrò in vigore il nuovo ordinamento della forza
dell'aeronautica militare in base a quanto stabilito nella legge del 27 giugno n. 698. Esso
prevedeva, tra le altre innovazioni, anche la costruzione di nuovi mezzi aerei. In tutto si
sarebbero dovute approntare 12 squadriglie composte da 7 aerei, di cui 5 addetti alla
mobilitazione (2 monoposto e 2 biposto da combattimento e 1 biposto di riserva) e, inoltre,
2 per voli di addestramento. Gli aerei avrebbero dovuto essere di tipo Bleriot, Bristol,
Farman, Nieuport.
Il 1912 vide la nascita di nuovi campi di aviazione, tra cui quello di Somma Lombardo,
presso Milano, di Pordenone, Mirafiori presso Torino e Venaria Reale, con conseguenti
numerosi corsi di volo svoltisi presso le suddette scuole. In conseguenza , furono notevoli
anche i risultati raggiunti. L' 11 giugno il sottotenente Garino su un apparecchio Caproni,
raggiunse la velocità di 100 Km/h. Il 24 settembre nel campo di Aviano, il capitano
Bongiovanni raggiunse un'altezza di 1800 m in 16 minuti. Il 26 novembre durante una
prova di volo notturno furono sperimentati fari ad acetilene montati sull'apparecchio per
illuminare la pista d'atterraggio.
Dal primo volo compiuto dai fratelli Wright, molti erano stati i progressi effettuati
dai costruttori di aeroplani. Già nel 1913 erano stati raggiunti notevoli traguardi: una
velocità che oscillava dagli 80 ai 170 Km/h, una permanenza di volo di 13 ore senza scalo,
ed il raggiungimento di una quota di 5600 m.
In tutta Europa si dava sviluppo all'aviazione investendo fondi in questo settore.
Anche ín Italia, il Parlamento si interessò della questione aviatoria stanziando dei fondi per la
manutenzione dei cantieri aeronautici, per le esercitazioni ecc. Nel 1913 la cifra predisposta
per tale bilancio fu di 3. 145. 000 Lit.. In particolare al battaglione specialisti spettavano 1.
680. 000 Lit., il battaglione aviatori795. 000 Lit. e lo Stabilimento di esperienze e
costruzioni la somma di 670.000 Lit..
Una circolare del 28 agosto 1913 stabiliva la trasformazione dell'Ufficio di Ispezione
dei Servizi Aeronautici in "Ispettorato d'Aeronautica" a cui capo veniva posto il colonnello
Moris. Lo stesso anno il maggiore Giulio Douhet diveniva comandante del battaglione
aviatori.
Era questo il periodo in cui si stavano organizzando le squadriglie come previsto dal
piano di riordinamento dell'aviazione del 1912. All'inizio del 1914 il Ministro della
Guerra, generale Grandi, presentò un disegno di legge che prevedeva una completa
riorganizzazione dell'aeronautica ed un decentramento delle attribuzioni. Il nuovo bilancio
previsto per l'anno 1914-15 stabiliva uno stanziamento di 4. 145. 000 Lit. da suddividere
in: 1. 680. 000 Lit. al battaglione specialisti, l. 795. 000 Lit. al battaglione aviatori e 670.
000 Lit. allo Stabilimento di esperienze e costruzioni aeronautiche. A metà anno in Europa
vi era un susseguirsi di dichiarazioni di guerra. L'Italia pur dichiarando la propria neutralità, doveva provvedere ad una sistemazione delle proprie forze terrestri ed aeree, in vista
di un eventuale coinvolgimento nel conflitto in atto. In gran fretta furono resi efficienti
tutti i cantieri dirigibilistici, furono revisionate le aeronavi che avevano partecipato alla
guerra di Libia e iniziarono i lavori di costruzione di 2 nuovi dirigibili di tipo V e di tipo
G.
Il 7 gennaio 1915 con R. decreto n. 11 fu costituito il Corpo Aeronautico Militare;
con tale decreto l'Aeronautica si rendeva finalmente autonoma, costituendo un'Arma a sé.
Di conseguenza cambiarono gli ordinamenti, vennero soppressi il battaglione specialisti, il
battaglione aviatori, lo Stabilimento di esperienze e costruzioni aeronautiche e l'Ufficio di
Ispezione. Si costituirono la Direzione Generale di Aeronautica ed il Comando di
Aeronautica (dirigibilisti e aerostieri) che comprendeva il battaglione dirigibilisti, il
battaglione aerostieri e lo Stabilimento di costruzioni aeronautiche. Si costituirono, inoltre,
il Comando di Aeronautica (aviatori) che comprendeva il battaglione squadriglie aviatori,
il battaglione scuole aviatori e la direzione tecnica dell'aviazione militare; l'Istituto
centrale aeronautico'. A capo della Direzione Generale di Aeronautica del Ministero della
Guerra, c'era ancora una volta, il colonnello del genio Mario Moris. A partire dal quel
momento, fino all'entrata in guerra dell'Italia, vi fu una grande attività di costruzione di
nuovi mezzi, di esercitazioni e di promozione di nuovi piloti che per il loro addestramento
fruivano delle scuole italiane, recandosi spesso anche all'estero. L'attività di esercitazione
e mobilitazione dei mezzi si intensificò nei primi giorni del mese di maggio 1915, quando
era ormai evidente il coinvolgimento italiano nel conflitto. Il 24 maggio 1915 le nostre
forze aeree erano le seguenti:
I gruppo squadriglie aviatori (1``, 2a, 3a, 13a, l4' Bleriot), attorno a Portogruaro, a
disposizione della 3a Armata; parco rifornimenti di gruppo a Motta di Livenza;
II gruppo squadriglie aviatori (6', 7``, 8`' Nieuport), nei pressi di Campoformido, a
disposizione della 2a Armata; parco rifornimenti in costituzione a Pordenone; III gruppo
squadriglie aviatori (5`; Nieuport, 9a e l0a Farman 1914) a Campoformido a disposizione del
Comando Supremo; parco rifornimenti in costituzione a Pordenone;
4' squadriglia Bleriot a Venezia, a disposizione del Comando in Capo di quella Piazza,
disponeva anche di alcuni idrovolanti;
15' squadriglia Caproni 80 CV a Piacenza, in corso di trasformazione in CaproniParasol 100 CV a disposizione del parco di artiglieria d'assedio;
11a e 12a squadriglia Farman 1912, rispettivamente a Brescia e Verona in corso di
trasformazione in Farman 1914 (il 29 maggio la 12a passò a disposizione della 1` Armata,
per l'osservazione dei tiri di artiglieria sull'altopiano di Asiago).
In sintesi all'entrata in guerra le forze aeronautiche mobilitate dell'Esercito si
componevano di 12 squadriglie che comprendevano 58 velivoli, 5 dirigibili (di cui 3 in
collaudo) e 3 dirigibili a disposizione della Marina; inoltre erano in corso di mobilitazione a
Roma, sezioni aerostatiche, squadre fotografiche e telefotografiche.
I1 26 maggio 1915 si costituì a Treviso l'Ufficio Servizi Aeronautici, nell'ambito del
reparto operazioni del Comando Supremo; alle sue dipendenze furono posti il battaglione
squadriglie aviatori ed i dirigibili`.
L'Austria, nel maggio del 1915 disponeva invece di un reparto aeronautico che aveva
alle sue dipendenze:
un comando, 16 compagnie aviatori ognuna di 6 aerei, una compagnia palloni dirigibili
con un solo dirigibile (Parseval). Erano inoltre disponibili 10 campi d'aviazione e 9 palloni
frenati; questi ultimi per esigenze dell'artiglieria pesante.
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