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comunicazione e testi
S. Bovi • M.C. Gagliati • A. Marinoni • P.A. Salsa
TUTTO
CHIARO
comunicazione e testi
riflessione sulla lingua italiana
per la scuola secondaria
di primo grado
C
Tutto chiaro
Riflessione sulla lingua italiana per la scuola
secondaria di I grado
di S. Bovi, M.C. Gagliati, A. Marinoni, P.A. Salsa.
Tomo C - Comunicazione e testi
Consulenza alla progettazione: Fabio Cioffi
Revisione e aggiornamento: Simonetta Bovi
Coordinamento editoriale: Beatrice Loreti
Progetto grafico, impaginazione e revisione: ABC,
Milano
Illustrazioni Tomi A, B e C: Luca Carnevali per Pesci Blu
Foto: Shutterstock
Art director: Marco Mercatali
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Copertina: Adami Design
© 2010 Eli – La Spiga
Via Soperga, 2
Milano
Tel. 022157240
[email protected]
www.laspigaedizioni.it
Eli
Via Brecce – Loreto
Tel. 071750701
[email protected]
www.elionline.com.
Tutto chiaro
Tomo A + B + C + CDROM ISBN 9788846828194
Disponibile anche separatamente:
Tutto chiaro. C Comunicazione e testi
ISBN 9788846827869
Risorse per l’insegnante ISBN 9788846827876
Le fotocopie non autorizzate sono illegali.
Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o
parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi
forma o con qualunque mezzo senza previa
autorizzazione scritta da parte dell’editore.
Stampato in Italia presso Grafiche Flaminia – Foligno
10.83.061.0
La casa editrice La Spiga e l’ambiente
La casa editrice La Spiga usa carta certificata FSC per tutte le sue
pubblicazioni. È un’importante scelta etica, poiché vogliamo investire
nel futuro di chi sceglie ed utilizza i nostri libri sia con la qualità dei
nostri prodotti sia con l’attenzione all’ambiente che ci circonda. Un
piccolo gesto che per noi ha un forte significato simbolico.
Il marchio FSC certifica che la carta usata per la realizzazione dei
volumi ha una provenienza controllata e che le foreste sono state
sottratte alla distruzione e gestite in modo corretto.
Introduzione
Il corso Tutto chiaro si propone come un programma completo di riflessione sulla lingua in grado di fornire agli studenti la conoscenza approfondita del codice linguistico, una serie di competenze in linea con le disposizioni ministeriali ed efficaci strumenti comunicativi.
Caratteristiche dell’opera sono la chiarezza espositiva, affiancata da ricchezza di
esemplificazioni, esposizione teorica completa ma nello stesso tempo essenziale,
abbondanza di esercizi per la preparazione individuale e in funzione della valutazione.
La varietà delle proposte didattiche consente all’insegnante di scegliere il percorso
più idoneo per realizzare un curricolo attento alle esigenze specifiche degli alunni,
offrendo l’opportunità di creare piani di studio personalizzati.
Strumento agile, il corso è stato pensato come una serie di testi adatti alla comprensione e alla memorizzazione degli argomenti, in grado di far acquisire e consolidare
le conoscenze in funzione delle competenze linguistiche che l’allievo deve raggiungere nella scuola secondaria di primo grado.
Il linguaggio utilizzato è semplice e ben calibrato sulle capacità di comprensione
degli studenti di questa fascia d’età. I contenuti proposti coniugano armoniosamente
sintesi ed esaustività delle spiegazioni teoriche, il tutto in una veste grafica moderna
e attraente.
All’esposizione teorica si alternano i box di approfondimento linguistico, la mappa
conclusiva al termine di ogni sezione, interessanti curiosità inerenti il confronto con le
altre lingue comunitarie e argomenti di interesse culturale più ampio, trattati in apposite schede, che costituiscono spunti per collegamenti interdisciplinari.
Al termine di ciascun argomento teorico ci sono numerosissime verifiche graduate,
organizzate secondo differenti livelli di difficoltà segnalati graficamente (uno, due o tre
pallini) e verifiche conclusive.
Inoltre, ogni volume presenta, in chiusura, una serie di schede di esercitazione per le
verifiche e/o in funzione dell’autovalutazione (l’insegnante in questo caso fornirà agli
alunni le chiavi di correzione presenti in guida).
Il corso si articola in tre tomi, dedicati uno agli elementi di fonologia e di morfologia
con ampi cenni all’ortografia (A), uno alla sintassi della frase semplice e composta (B)
e uno, triennale, alla comunicazione e ai testi (C).
Nel tomo A, dedicato alla trattazione di fonologia, ortografia e morfologia, l’esposizione teorica è rigorosa ma, contemporaneamente, di facile comprensione; ogni argomento è seguito con puntualità da batterie di esercizi.
3
La tipologia delle proposte operative, graduate per livello di difficoltà, comprende
esercizi di riconoscimento, di classificazione, di applicazione con la tecnica del completamento, della trasformazione, della correzione, della produzione. Seguono esercizi di verifica conclusiva.
Consigli pratici per l’analisi grammaticale, con gli esercizi relativi, e prove di consolidamento e potenziamento chiudono il volume.
Il filo conduttore dei box di interesse culturale è costituito dall’approfondimento di
alcuni aspetti della lingua italiana.
Il tomo B, dedicato alla sintassi, presenta la trattazione completa dell’analisi della proposizione e del periodo, proposta non solo come un approfondimento metalinguistico della struttura della frase e del periodo, ma in funzione dell’acquisizione di competenze specifiche rispetto all’uso della lingua.
La struttura di questo tomo è identica a quella del tomo A: tutti gli argomenti sono
completati da batterie di esercizi, una sintesi finale in forma di mappa concettuale,
verifiche graduate e verifiche conclusive.
Sono anche presenti consigli pratici per l’analisi logica e del periodo con relative
esercitazioni.
Al termine del tomo B è inserita un’importante sezione dedicata al metodo di studio,
definito la scatola degli attrezzi dello studente. Si è ritenuto infatti di fornire nei primi
due tomi del corso gli strumenti tecnici per acquisire le competenze necessarie e
completare l’offerta didattica con indicazioni indispensabili sul metodo, per mettere in
pratica al meglio le abilità linguistiche conseguite.
Il tomo C, Comunicazione e testi, si apre con l’analisi della comunicazione e della lingua, in rapporto alle abilità linguistiche ad essa connesse, alla conoscenza delle tipologie testuali (ipertesto compreso) funzionali ai vari profili comunicativi e all’analisi del
testo letterario, con particolare attenzione alle figure retoriche e a nozioni di base di
metrica.
Anche questo tomo propone esercitazioni utili all’acquisizione di competenze specifiche e legate alla conoscenza della lingua e alla sua applicazione pratica.
Il filo conduttore dei box di interesse culturale è costituito dall’informatica.
In conclusione è presente il Laboratorio Gutenberg, una interessante sezione dedicata a percorsi di scrittura giornalistica e di avvicinamento alla lettura del quotidiano.
Completa l’opera la Guida per l’insegnante, che propone indicazioni metodologiche
sul corso, test d’ingresso e prove di verifica per la valutazione. Gli esercizi, strutturati
in base alle esigenze delle fasce di rendimento degli allievi (prove strutturate in esercitazioni formative, sommative, di recupero e di consolidamento) consentono all’insegnante ampia possibilità di osservazione del livello di apprendimento raggiunto da
ogni singolo alunno. Nella guida sono inseriti anche test d’uscita, le soluzioni di tutte
le verifiche ivi contenute e quelle delle schede di verifica in chiusura dei volumi per
gli alunni. La parte finale della guida contiene le prove Invalsi, indispensabili per la
preparazione specifica degli studenti del terzo anno in vista dell’esame di Stato.
Infine una sezione è dedicata all’Italiano come seconda lingua, con spiegazioni teoriche ed esercitazioni pratiche.
4
INDICE
INTRODUZIONE
................................................................
COMUNICAZIONE
E TESTI
3
..............................................................................................
9
1. LA COMUNICAZIONE ..............................................................
10
CURIOSITÀ
• La parola comunicare
1.1. Che cos’è la comunicazione
VERIFICHE GRADUATE
1.4. I codici
45
Che cos’è la notizia?
...................................................
45
Dalla lettura alla scrittura:
scrivere un pezzo ............................................................ 46
.....................................
49
.........................................................................................
55
Il linguaggio pubblicitario
2.6. I gerghi
..............................
10
VERIFICHE GRADUATE
11
.........................................................
12
.............................................
15
.........................................................
17
19
..........................................................................................
.........................................................
56
IN SINTESI .........................................................................................................
IL COMPUTER ...............................................................................
58
3. LA LINGUA ............................................................................................
62
3.1. Le parole: forma
...............................................................
..............................
19
.........................................................
21
IN SINTESI .........................................................................................................
PARLIAMO DI INFORMATICA ...........................
22
VERIFICHE GRADUATE
23
3.2. Le parole: significato
CURIOSITÀ
• La parola semiologia
....................................................
10
..............
1.3. I segni per comunicare
Il pezzo giornalistico
............................
1.2. Gli elementi della comunicazione
VERIFICHE GRADUATE
Titolo, occhiello, sommario:
l’ABC del quotidiano .................................................... 44
VERIFICHE GRADUATE
76
...........................................................
77
..........................................................................
78
..................................................................................
79
La polisemia
................................................................
25
I sinonimi
26
Gli antonimi
............................................
27
Omonimi, omografi e omofoni
.........................................................
29
.................................................................................
32
.........................................................
2.2. Le funzioni della lingua
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
32
........................................................................................
33
VERIFICHE GRADUATE
2.4. I registri
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
2.5. I linguaggi settoriali
........................................................
Il linguaggio della scienza e della tecnica
Il linguaggio burocratico
......
.............................................
Il linguaggio politico
.......................................................
Il linguaggio sportivo
.....................................................
Il linguaggio giornalistico
...........................................
35
38
39
40
41
42
43
68
....................................................
25
VERIFICHE GRADUATE
2.3. Il contesto
.........................................................
...............................
2.1. Il codice verbale
62
Le parole primitive, derivate, alterate,
composte .................................................................................. 63
I campi semantici
2. LA COMUNICAZIONE VERBALE
59
...........................................................................
80
.....................
80
...................................
81
.........................................................
82
IN SINTESI .........................................................................................................
INTERNET: COME NASCE ........................................
94
4. LE ABILITÀ LINGUISTICHE
..............................................
97
.....................................................................................
98
Gli iperonimi e gli iponimi
VERIFICHE GRADUATE
4.1. Ascoltare
Le difficoltà dell’ascolto
...........................................
98
........................................
99
..........................................................
100
Le strategie per l’ascolto
I testi per l’ascolto
95
5
.........................................................
102
...........................................................................................
110
VERIFICHE GRADUATE
4.2. Parlare
178
.............................................................
179
.............................................................
112
6.3. Il testo espositivo
180
114
Come si scrivono i testi espositivi
........................................................................................
117
Esporre per informare:
istruzioni per l’uso .......................................................... 181
......................................................................
.................................................
Le strategie della lettura
........................................
I testi destinati alla lettura
...................................
117
119
Uso dei connettivi
nel testo espositivo
120
Paragrafare un testo espositivo
122
Progettare e scrivere
un testo espositivo: fasi
182
...........................................
182
.........................................................
184
.........................................................
125
VERIFICHE GRADUATE
........................................................................................
133
6.4. Il testo interpretativo-valutativo
Le strategie per scrivere
.........................................
135
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
138
IN SINTESI ......................................................................................................... 144
INTERNET: PERCHÉ È IMPORTANTE
CONOSCERLA ................................................................................ 146
Consigli utili per la stesura
di un testo interpretativo-valutativo
...............................................
VERIFICHE GRADUATE
148
Correttezza e coesione
............................................
148
Come si scrivono
i testi argomentativi
.........................................................................
152
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
153
5.2. La struttura dei testi
......................................................
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
163
IN SINTESI ......................................................................................................... 165
6. LE TIPOLOGIE TESTUALI .................................................... 166
6.1. Il testo narrativo
.................................................................
Come si scrivono i testi narrativi
..................
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
173
.....................................................
190
La coesione interna: strategie
.........................
195
Consigli per acquisire metodo
ed efficacia nella scrittura .................................... 196
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
198
IN SINTESI ......................................................................................................... 200
7. LE FORME TESTUALI ................................................................ 201
7.1.
Le forme testuali utili per imparare
Il riassunto
167
169
190
Due punti critici: l’esordio
e la conclusione ............................................................... 195
166
.......
Pianificare la scrittura di un racconto
................................................
Come ordinare un testo
argomentativo .................................................................... 194
159
5.3. Saper produrre testi: scrivere
per imparare a scrivere ............................................ 162
187
La struttura del testo
argomentativo .................................................................... 192
152
.........................................
Coerenza contenutistica
185
La progettazione di un testo
argomentativo .................................................................... 191
Coerenza espresssiva
e comunicativa .................................................................. 151
Completezza
..........
.........................................................
6.5. Il testo argomentativo
148
.............................
5.1. Le caratteristiche di un testo
184
Un esempio di testo interpretativovalutativo: la scheda-libro .................................... 186
5. DAL TESTO AI TESTI ............................................................... 148
• La parola testo
.......................
Come si scrivono i testi
interpretativi-valutativi ................................................ 185
133
................................
Griglia per l’autocorrezione
181
....................
124
VERIFICHE GRADUATE
...............
.......................................................
..........
Leggere un ipertesto multimediale
6
.........................................................
VERIFICHE GRADUATE
Gli scopi della lettura
CURIOSITÀ
177
.........................................................
Saper leggere
4.4. Scrivere
174
...............
Come si scrivono i testi descrittivi
110
VERIFICHE GRADUATE
4.3. Leggere
............................................................
..........................................
Le strategie per parlare
I testi per parlare
6.2. Il testo descrittivo
...........
201
...............................................................................
201
La parafrasi
7.2.
............................................................................
202
Le forme testuali utili
per comunicare ................................................................. 202
La lettera
...................................................................................
...........................................................
204
......................................................................
205
...................................................................................
206
Il curriculum vitae
Il telegramma
La e-mail
..........................................
207
...........................................................................
209
Il resoconto e il verbale
La relazione
......................................................................
210
..............................................................................
211
La recensione
La cronaca
....................
212
..................................................................................
212
Il testo regolativo o di istruzioni
L’ipertesto
7.3.
202
....................
214
.........................................................
215
Le forme testuali per esprimere
VERIFICHE GRADUATE
IN SINTESI ......................................................................................................... 221
GLOSSARIO DI INFORMATICA ........................ 222
LABORATORIO
GUTENBERG
...................................................................
1. PERCORSI DI SCRITTURA
GIORNALISTICA
...............................................................................
242
.........................................................
244
........................................................................................
247
VERIFICHE GRADUATE
1.2. Il pezzo
VERIFICHE GRADUATE
.........................................................
La prima pagina
249
..............................................................
249
.........................................................
250
...........................................................
251
.........................................................
252
VERIFICHE GRADUATE
Le pagine interne
VERIFICHE GRADUATE
1.4. L’impaginazione: come nasce
la prima pagina .................................................................. 254
.........................................................................
VERIFICHE GRADUATE
...............................................
225
1.6. Articolo e articoli: tipologie
.................................................................
225
1.7.
...............................................................
226
Oltre la regola delle cinque W
....................................................................
229
Il lead o cappello
Il verso
..........................................................................................
229
Il focus
La rima
........................................................................................
231
Il nucleo dell’articolo
233
Il background
233
La conclusione (chiusa)
CURIOSITÀ
• Prosa e poesia
8.1. Il testo narrativo
I generi narrativi
8.2. Il testo poetico
I generi poetici
CURIOSITÀ
...................................................................
• Chansons de geste
I componimenti
della poesia lirica
CURIOSITÀ
CURIOSITÀ
Scrivere un articolo
.........................................................
..........................................................
233
........................................................
263
.......................
263
............................................................
263
..........................................................................................
266
...................................................
267
.......................................................................
268
.........................................
.................................................................................
234
VERIFICHE GRADUATE
234
1.8. La riscrittura di un pezzo
VERIFICHE GRADUATE
IN SINTESI ......................................................................................................... 238
.............
270
270
Le sei tappe essenziali per costruire
un articolo giornalistico ........................................... 272
234
........................................
257
261
................................
• La parola retorica
256
...................................
L’articolo: il livello morfo-sintattico
• Generi lirici popolari
8.3. La retorica
..................................
248
.....................................
1.3. La struttura di un giornale
225
...........................................................
242
..........................................
1.1. La notizia e il giornalista
1.5. La titolazione
8. IL TESTO LETTERARIO
241
.........................................................
274
........................................
282
.........................................................
283
IL LINGUAGGIO DEL CORPO ............................. 285
7
COMUNICAZIONE
E TESTI
PREREQUISITI
Saper utilizzare il linguaggio
per riflettere sulla lingua
Saper riconoscere gli usi
diversi della lingua
Saper individuare la presenza di
rapporti logici tra diversi
fenomeni linguistici
Saper comprendere
l’importanza delle abilità per
comunicare: ascoltare, parlare,
leggere, scrivere
Saper utilizzare la lingua nella
produzione personale
CONTENUTI
La comunicazione:
gli elementi, i segni, i codici
La comunicazione verbale:
il codice, le funzioni, i registri,
i linguaggi settoriali
Le abilità per comunicare:
leggere, ascoltare, parlare,
scrivere
Le caratteristiche del testo
scritto, le tipologie e le forme
testuali
I testi letterari
Laboratorio Gutenberg Percorsi di scrittura giornalistica
OBIETTIVI
Conoscere gli elementi della comunicazione, i concetti
di segno e codice, le funzioni della lingua
Conoscere le caratteristiche del codice linguistico,
dei diversi registri e dei linguaggi settoriali
Saper usare adeguatamente la lingua in rapporto
al contesto e allo scopo comunicativo
Saper ascoltare per comprendere il contenuto
di un testo orale
Saper utilizzare la lingua nella produzione orale,
adeguatamente al destinatario e allo scopo
Saper leggere un testo utilizzando la modalità
di lettura più adatta allo scopo
Saper leggere un testo per comprendere, interpretare,
valutare i contenuti
Saper utilizzare la lingua per produrre testi corretti,
completi, coesi, coerenti
Acquisire competenza nella produzione scritta
utilizzando le strategie di scrittura per narrare,
descrivere, esporre, interpretare-valutare, argomentare
Saper produrre testi utilizzando le forme testuali
adeguate allo scopo
Saper leggere e capire i testi letterari
Acquisire le tecniche di base del linguaggio
giornalistico
MEZZI E STRUMENTI
Dizionario dei sinonimi e dei contrari
COMUNICAZIONE E TESTI
LA PAROLA
COMUNICARE
Il termine comunicare
deriva dal latino
communicare che
significa condividere,
mettere in comune.
1.
LA COMUNICAZIONE
Tra gli uomini, come in tutto il regno animale, la comunicazione è un’esigenza stabilmente presente, risponde a un bisogno naturale, che è quello di
entrare in relazione con gli altri individui della stessa specie e, a volte,
anche con quelli di specie diverse. Pensiamo, per esempio, all’atteggiamento del gatto che corteggia una gattina oppure a quello che adotta per
manifestare avvertimenti minacciosi nei confronti di un cane.
La comunicazione “mette in comune” con altri soggetti, unisce due elementi che hanno qualcosa da condividere, è un contatto che si realizza con lo
scambio di parole, idee, gesti…
1.1.
Che cos’è la comunicazione
La comunicazione è il passaggio di messaggi tra due o più soggetti.
Il messaggio passa dall’emittente al ricevente, cioè da chi “fa” la comunicazione a chi la riceve.
È bene osservare, però, che il passaggio di messaggi non avviene in una
sola direzione e che il ruolo di emittente e di ricevente è assunto alternativamente dai soggetti tra i quali avviene la comunicazione.
Se il passaggio di messaggi avvenisse in un’unica direzione e i ruoli dell’emittente e del ricevente fossero fissi, si tratterebbe infatti di trasmissione
e non di comunicazione.
La comunicazione è dinamica e coinvolge alternativamente i soggetti tra
cui avviene il passaggio di messaggi.
Sarà, quindi, una semplice trasmissione, per esempio, sia un notiziario
radiotelevisivo sia un video.
Sarà, invece, comunicazione un dialogo telefonico o qualunque altro dialogo si possa svolgere tra persone nelle situazioni più varie; è comunicazione anche la situazione in cui la luce di un semaforo “comunica” un messaggio e induce un particolare comportamento di risposta dell’automobilista.
La comunicazione si realizza attraverso numerose modalità, tuttavia presenta alcune caratteristiche fondamentali, che sono gli elementi della comunicazione.
10
La comunicazione
1.2.
Gli elementi della comunicazione
In tutte le forme di comunicazione, verbale e non, compaiono alcuni elementi che caratterizzano il processo stesso della comunicazione e che interagiscono tra loro: emittente, ricevente, messaggio, referente, canale, codice.
Osserviamo la situazione illustrata.
Eleonora telefona a Luca, lo informa di aver acquistato con degli amici i biglietti per uno spettacolo di cabaret e lo invita a unirsi alla compagnia; Luca risponde con rammarico di non poter accettare l’invito a causa di una partita di pallacanestro da disputare con la propria squadra durante la stessa serata.
In questa situazione comunicativa compaiono tutti gli elementi che caratterizzano la comunicazione.
Osserviamo la prima vignetta.
Eleonora è l’emittente o trasmettitore, cioè la persona che parla (al telefono) per comunicare un
messaggio.
Luca è il ricevente o destinatario, cioè la persona
che ascolta ciò che Eleonora gli comunica e che,
quindi, riceve il messaggio.
Il contenuto della conversazione è il messaggio,
cioè ciò che è espresso dall’emittente.
L’invito allo spettacolo di cabaret è il referente,
cioè l’argomento del messaggio.
Il telefono è il canale, cioè il mezzo materiale mediante il quale avviene la comunicazione.
La lingua italiana è il codice, cioè l’insieme dei segni e delle regole per comprendere il messaggio.
Osserviamo la seconda vignetta.
Anche in questa vignetta compaiono tutti gli elementi della comunicazione:
Luca risponde a Eleonora, perciò assume a sua
volta il ruolo di emittente.
Eleonora, che ora ascolta, assume il ruolo di ricevente.
Il messaggio cambia, perché è costituito dalla risposta di Luca a Eleonora.
Il referente, il canale e il codice sono gli stessi
della prima vignetta.
Eleonora e Luca hanno realizzato una comunicazione, in quanto ci sono tutti gli elementi della comunicazione e si è verificato uno scambio di messaggi
che ciascuno ha compreso attraverso un percorso
circolare, dall’emittente al ricevente e viceversa.
11
COMUNICAZIONE E TESTI
Definiamo, dunque, gli elementi della comunicazione:
emittente è colui che invia un messaggio (dal latino e = fuori e mittere =
mandare, cioè mandar fuori, far uscire);
ricevente (dal latino recipere = ricevere) o destinatario è colui che riceve un messaggio, in seguito al quale adotterà un certo comportamento;
messaggio (dal latino missum = mandato, inviato) è il contenuto della
comunicazione;
referente (dal latino referre = riportare) è l’argomento a cui si riferisce la
comunicazione (per esempio: se scrivo una lettera d’amore, il messaggio
è il testo della lettera, il referente è l’argomento, cioè l’amore per la persona a cui scrivo);
canale (dal latino canalis = conduttura, tubo) è il mezzo materiale attraverso il quale avviene la comunicazione (il cavo telefonico che permette alla
voce di giungere all’orecchio che ascolta, le forme e i colori del cartello
stradale percepibili dai nostri occhi…);
codice (dal latino codex = tavoletta sulla quale si scriveva) è l’insieme dei
segni dai quali è composto il messaggio e delle regole per decifrarli. Il
codice deve essere noto sia all’emittente sia al ricevente perché la comunicazione possa essere efficace.
VERIFICHE GRADUATE
1
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
12
Nelle seguenti frasi sottolinea con colori diversi l’emittente, il messaggio, il ricevente.
“Mi passi a prendere?” chiese Eleonora a Luca.
“Dove vai?” chiese Maria al figlio.
La commessa ordinò al magazziniere: “Porta in negozio la merce arrivata ieri”.
L’insegnante raccomandò ai suoi allievi: “Preparatevi per la verifica di storia”.
Il medico si rivolge al paziente: “Come si sente dopo questo primo periodo di cura?”
Il signor Luigi chiamò il suo cane dicendo: “Vieni, Rex, mettiamo il guinzaglio”.
Leo telefona a Giulia per congratularsi: “Complimenti per la tua laurea”.
La mamma chiede a Marco: “Che cosa preferisci per cena?”
Il negoziante si rivolse al cliente: “Desidera…?”
2
Unisci con una freccia emittente e relativo messaggio.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Il medico
L’insegnante
Il vigile
L’impiegato
Il preside
Il giornalaio
Il farmacista
Il taxista
Il meccanico
La mamma
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
Signora, lei è in contravvenzione.
Mi spiace, signora, questa rivista è esaurita.
Dove la porto?
Purtroppo devo cambiare il radiatore.
Ti ho preparato una tazza di tè.
Devi stare più attento all’ortografia.
Tre pastiglie al giorno dopo i pasti.
Compili il modulo e lo consegni allo sportello 10.
L’insegnante dice che non ti comporti bene.
Per l’antibiotico serve la prescrizione medica.
La comunicazione
3
Unisci con una freccia ricevente e relativo messaggio.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Falegname
Studente
Padre
Allenatore
Negoziante
Lucia
Fotografo
Infermiere
Dirigente
Idraulico
4
Completa la tabella.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
Posso usare la tua auto, papà?
Mi serve una pellicola da 36 pose a colori.
Per favore venga subito: ho una perdita d’acqua in bagno.
Questi ordini sono inevasi per mancanza di personale.
Venga a cambiarmi il serramento della cucina, per cortesia.
Ha della biancheria ricamata a mano?
Da domani una trasfusione al giorno al paziente della camera 24.
Se la squadra perderà ancora, lei sarà esonerato.
Andiamo al cinema questa sera?
Domani sarai interrogato in matematica: studia!
EMITTENTE
MESSAGGIO
RICEVENTE
parrucchiere
Facciamo un bel taglio.
Tornerai accompagnato dai genitori.
..........................................................................
sarto
paziente
cameriere
...............................................................................................................
alunno
cliente
Mi duole il dente.
..........................................................................
...............................................................................................................
..........................................................................
Vuoi sposarmi?
pizzaiolo
Sonia
..........................................................................
5
Prova a ideare un possibile messaggio per ogni coppia emittente / ricevente.
giornalaio / cliente
......................................................................................................................................................................................................................................................
medico / paziente
......................................................................................................................................................................................................................................................
hostess / passeggero
............................................................................................................................................................................................................................................
calciatore / giornalista
............................................................................................................................................................................................................................................
preside / professore
studente / bidello
................................................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................................................
automobilista / vigile
madre / figlio
......................................................................................................................................................................................................................................................................
negoziante / cliente
6
..............................................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................
Individua il referente della comunicazione.
1. Il diretto delle 16,02 viaggia con 15 minuti di ritardo. (............................................................................)
2. Mescolare le uova con lo zucchero prima di aggiungere la farina, il cacao e il lievito.
(............................................................................)
3. Favorisca i documenti, prego. (............................................................................)
4. Dove si trovava alle ore 21 di giovedì 19 aprile? (............................................................................)
5. A luglio andremo in Croazia e trascorreremo delle splendide giornate in riva al mare.
(............................................................................)
13
COMUNICAZIONE E TESTI
7
Individua il canale della comunicazione.
1. Signori e signore, buonasera. Tra pochi istanti andrà in onda lo show del sabato.
(............................................................................)
2. Pronto, è la famiglia Rossi? (............................................................................)
3. Vi prego, non mettete in disordine il salotto della nonna. (............................................................................)
4. Chi è? Entri dal portoncino. (............................................................................)
5. Congratulazioni vivissime. Famiglia Bianchi. (............................................................................)
8
Completa la tabella.
MESSAGGIO
REFERENTE
CANALE
La visione è riservata a un pubblico adulto.
................................................................
................................................................
........................................................................................................................................
Invito a cena
Abbatti le calorie con Blocal.
................................................................
........................................................................................................................................
Previsioni del tempo
Telefono
Pagina pubblicitaria
Radio
Omicidio di Mantova. Arrestato un collega
della vittima.
................................................................
Articolo di cronaca
9
Per ciascuno dei seguenti messaggi indica il canale con cui viene trasmesso.
1. Avete ascoltato la prima edizione del Gazzettino padano. (............................................................................)
2. Telecom Italia Mobile. Informazione gratuita. Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile. La preghiamo di riprovare più tardi. (............................................................................)
3. Risponde la segreteria telefonica del numero 02 45678. Siamo momentaneamente assenti.
Dopo il segnale acustico è possibile lasciare un messaggio. (............................................................................)
4. Assisterete ora alla prima puntata dello sceneggiato “Michelangelo”. (..........................................................................)
5. Buttami le chiavi dal balcone: sono uscito di corsa e le ho dimenticate. (............................................................................)
6. Pronto! Pronto, non capisco, alzi la voce, per favore. (............................................................................)
7. Nella notte la perturbazione proveniente dall’Atlantico raggiungerà l’Italia nord-occidentale.
(............................................................................)
10 Ora sottolinea in rosso l’emittente e in blu il ricevente dei messaggi dell’esercizio precedente.
11 Nelle seguenti comunicazioni individua gli elementi indicati.
1. Sul campo di calcio l’arbitro rileva un fallo commesso da un giocatore, fischia e grida:
”Punizione!”.
EMITTENTE ....................................................................................................
RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................
REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
2. “Pronto? Sei tu, Giuseppe?” “Oh, ciao Monica, stavo proprio per chiamarti.”
EMITTENTE ....................................................................................................
RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................
REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
14
La comunicazione
3. Al termine dell’orario di lavoro, alla vigilia di Natale, un impiegato si rivolge al direttore dell’ufficio dicendo: “Le auguro buone feste.”
EMITTENTE ....................................................................................................
RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................
REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Una signora entra in una profumeria e chiede alla commessa: “Avete la fragranza estiva di
Dior?”.
EMITTENTE ....................................................................................................
RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................
REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Un ragazzo entra nella scuola per iscriversi all’anno scolastico successivo e, rivolgendosi al
bidello, chiede: “Buongiorno. Per favore, dov’è la segreteria?”.
EMITTENTE ....................................................................................................
RICEVENTE ........................................................................................................................
CANALE ............................................................................................................
REFERENTE ......................................................................................................................
MESSAGGIO ..................................................................................................................................................................................................................................................................
12 Facendo riferimento a un messaggio pubblicitario a te noto, individua l’emittente, il
messaggio, il ricevente, il referente, il canale.
1.3.
I segni per comunicare
La comunicazione è uno scambio di messaggi che avviene per mezzo di
segni, cioè attraverso parole, suoni, luci, gesti, colori, espressioni…
Il segno è l’elemento minimo della comunicazione.
I segni con cui si comunica sono numerosissimi e di varia natura; tutti, però,
si percepiscono mediante i sensi.
Essi sono diversi a seconda del senso interessato alla percezione:
i segni acustici si percepiscono con l’udito (i rintocchi di una campana,
le parole pronunciate dalle persone, il verso di un animale, la sirena dei
vigili del fuoco, il tuono durante un temporale…);
i segni gustativi si percepiscono con il gusto (i sapori che contraddistinguono le diverse sostanze, dal dolce all’acido, all’amaro…);
i segni olfattivi si percepiscono con l’olfatto (odori e profumi legati ad
ambienti e sostanze…);
i segni tattili si percepiscono con il tatto (la temperatura che si rileva dal
contatto, le caratteristiche di una superficie…);
i segni visivi si percepiscono con la vista (il colore della luce del semaforo, i gesti compiuti con le parti del corpo, i movimenti del corpo di un
animale…).
I segni, però, non sono costituiti solo da sapori, odori, gusti, ma da qualunque elemento possa inviarci un messaggio: un viso bagnato di lacrime
evoca una sofferenza, un fiore in regalo è un segnale di simpatia…
15
COMUNICAZIONE E TESTI
Ciò che i sensi percepiscono è, in realtà, l’elemento concreto del segno,
cioè il significante, ma esso non basta per la comprensione; occorre, infatti, che a ogni significante si colleghi un concetto, un’immagine mentale che
rappresenti ciò che il significante evoca, cioè il significato, che è l’elemento astratto del segno.
Significato e significante non possono essere disgiunti e sono caratteristiche di ogni segno.
A volte il rapporto tra significante e significato è frutto di una convenzione,
cioè di un accordo tra persone che attribuiscono un certo significato a un
certo significante.
Ovviamente, questa convenzione deve essere condivisa affinché un certo
significante abbia per tutti lo stesso significato: il segnale stradale di divieto di accesso, per esempio, esprime un messaggio che può essere compreso soltanto se il significato (divieto di accesso) attribuito a quel significante (cartello circolare con campo rosso e striscia orizzontale bianca) è
noto.
Sono frutto di una convenzione anche le note musicali, i segni linguistici, i
numeri…
I segni possono essere involontari o volontari.
Sono involontari i segni naturali, mentre sono volontari i segni artificiali.
I segni naturali trasmettono un messaggio che non è intenzionale, non perseguono uno scopo e non rispondono a una volontà di comunicare, ma
sono dotati di un significato.
Sono segni naturali le orme lasciate da chi ha camminato sulla sabbia
bagnata della spiaggia, la febbre che indica una malattia, la luce accesa che
lascia ipotizzare che ci sia qualcuno nella stanza…
TRACCE, SINTOMI, INDIZI
Sono segni naturali le tracce, i sintomi, gli indizi.
Le tracce sono l’effetto di un evento: la loro constatazione permette di
risalire alla causa con certezza: le impronte di scarpe sul terreno danno
la certezza che qualcuno sia passato in quel luogo.
I sintomi sono l’effetto immediato e certo di un evento in atto: i lampi
e i tuoni indicano che è in atto un temporale.
Gli indizi sono segni che consentono di ipotizzare un evento: l’auto del
mio amico Andrea parcheggiata davanti a casa sua mi permette di ipotizzare che Andrea sia in casa, ma non mi consente di esserne certo
(Andrea potrebbe essere uscito senza l’auto).
I segni artificiali trasmettono un messaggio che è intenzionale, perseguono uno scopo e rispondono a una volontà di comunicare.
Sono segni artificiali il gesto utilizzato per salutare un amico, l’icona che
indica la presenza di un’area di servizio in autostrada, i simboli numerici…
16
La comunicazione
SEGNALI, ICONE, SIMBOLI
Sono segni artificiali i segnali, le icone, i simboli.
I segnali sono segni il cui significante è di immediata comprensione, infatti
esprimono chiaramente un certo significato: il dito indice posto sulle labbra,
per esempio, indica la richiesta di silenzio.
Le icone sono segni grafici di facile comprensione perché sono il disegno semplificato e stilizzato dell’oggetto che vogliono rappresentare: l’icona di una
donna o di un uomo sulla porta dei bagni di un bar indica con chiarezza a chi,
uomo o donna, è destinato l’uso di quel servizio.
I simboli sono segni il cui significato è l’esito di un accordo, di una convenzione: i numeri, le formule chimiche, i segni linguistici comunicano un messaggio
soltanto a coloro che conoscono la convenzione di cui sono frutto.
I segni utilizzati per comunicare sono segni artificiali creati dall’uomo e
possono essere di vari tipi.
Questi diversi tipi di segni, usati per comunicare e organizzati secondo
determinate norme, costituiscono un codice o linguaggio.
VERIFICHE GRADUATE
1
Indica se i segni elencati sono visivi (V), acustici (A), gustativi (G), olfattivi (O), tattili (T).
il sapore del cioccolato
il calore del sole
il fruscio delle foglie
l’odore della terra bagnata
la morbidezza della seta
2
il suono della sveglia
il sibilo del vento
il colore dei fiori
la temperatura dell’acqua
il profumo della saponetta
(.............)
(.............)
(.............)
(.............)
(.............)
Indica almeno un esempio significativo di comunicazione attraverso i vari tipi di segno.
Segni
Segni
Segni
Segni
Segni
3
(.............)
(.............)
(.............)
(.............)
(.............)
acustici ......................................................................................................................................................................................................................................................................
visivi ..............................................................................................................................................................................................................................................................................
gustativi ....................................................................................................................................................................................................................................................................
olfattivi ......................................................................................................................................................................................................................................................................
tattili ..............................................................................................................................................................................................................................................................................
Completa la tabella indicando il tipo di segno in riferimento a ogni situazione.
SITUAZIONE
TIPO DI SEGNO
Dario consulta la cartina stradale.
Paolo va in cucina attratto dal profumo della torta.
Giulia stringe a sé il suo cagnolino che ha paura del temporale.
Sara assapora la crostata di fragole appena sfornata.
Ascolto il nuovo CD che mi è stato regalato.
................................................................................................
................................................................................................
................................................................................................
................................................................................................
................................................................................................
17
COMUNICAZIONE E TESTI
4
1.
2.
3.
4.
5.
5
Collega ciascun segno al relativo significato.
a.
b.
c.
d.
e.
Pianto
Urlo
Fischio del capostazione
Segnale acustico al semaforo
Saracinesca abbassata
Indica per ogni significato un possibile significante.
Divieto di balneazione
Sonno
Un treno è in partenza dal binario 1
Sta sopraggiungendo un’ambulanza
6
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
Indica per ogni significante il significato.
Fiocco rosa sulla porta di casa
Il telefono squilla, ma nessuno risponde
Flavia assume un analgesico
Suonano le campane
La serratura della porta d’ingresso è stata forzata
7
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
................................................................................................................................................
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..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Indica per ciascun segno se è naturale (N) o artificiale (A).
Sirena dell’ambulanza
Rombo di un motore
Trillo del campanello
Foglie gialle sugli alberi
Colpo di tosse
9
................................................................................................................................................
Indica il significato che si può ricavare dalle seguenti espressioni.
Paolo ha i brividi e le guance arrossate.
Dalla ciminiera della fabbrica esce fumo.
In cielo è visibile una lunga scia bianca.
Sulla spiaggia c’è una doppia fila di orme.
Sul cruscotto si accende la spia dell’olio.
8
Negozio chiuso
Treno in partenza
Disperazione
Paura
I pedoni possono attraversare l’incrocio
N
A
N
A
N
A
N
A
N
A
Pianto di neonato
Stridere dei freni di un’auto
Nuvole nere nel cielo
Squillo del telefono
Gemme sugli alberi
N
A
N
A
N
A
N
A
N
A
Osserva l’ambiente che ti circonda e individua cinque segni naturali e cinque artificiali.
10 Distingui i segni indicando con N quelli naturali e con A quelli artificiali e scrivi, sul quaderno, il messaggio che trasmettono.
Tosse
Alberi di pesco in fiore
Volo di rondini
Nodo al fazzoletto
18
N
A
N
A
N
A
N
A
Boa galleggiante
Cielo nuvoloso
Ramo d’olivo
Strisce bianche sull’asfalto
N
A
N
A
N
A
N
A
La comunicazione
1.4.
I codici
Il codice o linguaggio è un sistema di segni, regolato da norme
convenzionali, usato per comunicare.
I codici (o linguaggi) sono formati da un numero variabile di segni, organizzati tra loro in un sistema regolato da norme convenzionali. La conoscenza
del codice permette di comporre e decifrare un messaggio. I codici possono essere verbali o non verbali.
I codici (o linguaggi) verbali utilizzano segni linguistici. Il codice verbale,
cioè il codice linguistico, è il più completo e ha maggiori potenzialità espressive rispetto a tutti gli altri codici: esso permette di comunicare, mediante le
parole, tutto ciò che i segni non linguistici non hanno la possibilità di trasmettere, non solo concetti concreti, ma anche sentimenti, idee, regole di vita.
LA PAROLA
SEMIOLOGIA
La parola semiologia (dal
greco seméion = segno
e lógos = studio) è la
scienza che studia i segni
della comunicazione.
I codici (o linguaggi) non verbali non utilizzano segni linguistici, ma altri tipi di segni. Abbiamo già visto che i segni possono essere acustici,
gustativi, olfattivi, tattili, visivi. Questi segni non linguistici possono comporre a loro volta un linguaggio acustico e visivo (per esempio le spie luminose e acustiche che segnalano i guasti o le dimenticanze in automobile), un linguaggio gestuale (i gesti con cui il vigile dirige il traffico), un
linguaggio tattile (una stretta di mano per salutare).
Nell’ambito della semiologia i codici vengono così classificati:
• linguistici, sono le lingue naturali parlate dall’uomo e quelle artificiali, create a
tavolino, come i linguaggi informatici;
• paralinguistici, sono le variazioni della lingua parlata connesse con l’espressività (tono, timbro, volume della voce);
• animali, sono le modalità comunicative utilizzate dagli animali;
• cinesici, sono i gesti, i movimenti del corpo di uomini e animali, compiuti unitamente al linguaggio;
• prossemici, consistono nella gestione degli spazi e delle distanze ai fini della
comunicazione (distanza di rispetto, di attacco ecc.);
• medici, mettono in relazione i comportamenti umani e lo stato di salute;
• olfattivi, sono rappresentati dal valore che viene attribuito agli odori corporei a
seconda delle culture; comprendono anche i significati dei profumi;
• visivi, sono quelli che utilizzano la vista e possono essere frutto di convenzione
relativamente agli oggetti (per esempio segnali stradali) oppure ai colori (per
esempio azzurro per indicare la nascita di un maschio);
• tattili, sono quelli che utilizzano il tatto per comunicare. Sono particolarmente
impiegati nelle prime fasi dell’età evolutiva, ma sono presenti anche in età adulta (per esempio bacio, carezza, schiaffo);
• sonori e musicali, sono quelli che utilizzano i suoni per comunicare; comprendono tutti i codici musicali (scale, accordi, armonie) e le onomatopee, cioè le
riproduzioni di suoni naturali mediante parole, linguaggio tipico dei fumetti.
19
COMUNICAZIONE E TESTI
LINGUAGGI SPECIALI
Esistono alcuni linguaggi che si riferiscono al linguaggio verbale, ma che soddisfano esigenze collegate con i codici non verbali.
Per esempio il Braille è il linguaggio per i non vedenti, che sfrutta un codice di
tipo tattile che riproduce l’alfabeto; il codice Morse sostituisce alle lettere dell’alfabeto dei segnali acustici da utilizzare nelle comunicazioni telegrafiche; il
linguaggio per i sordomuti utilizza un codice di tipo gestuale, capace di tradurre parole e concetti in gesti.
ALFABETO BRAILLE
a b c d e f g h i
j k l m
n o p q r s t u v w x y z
,
. _ á é í ó ú ü ! ? ( )
Nella comunicazione vengono spesso usati linguaggi non verbali, ma il
codice verbale è il più utilizzato perché in grado di esprimere con completezza i messaggi. Accade spesso che un atto comunicativo utilizzi un linguaggio misto sia verbale sia non verbale, efficace rispetto all’intenzione
comunicativa.
La comunicazione avviene mediante un codice non verbale quando non
utilizza segni linguistici: è il caso, per esempio, del semaforo che si avvale
del colore della luce per comunicare a veicoli e pedoni quando possono
attraversare un incrocio o quando devono fermarsi e attendere.
La comunicazione avviene mediante un codice verbale quando utilizza
segni linguistici: è il caso, per esempio, di un cartello recante la segnalazione rivolta agli automobilisti di una diversa riduzione del traffico a causa di
lavori in corso.
La comunicazione avviene mediante un linguaggio misto quando utilizza
più di un codice: è il caso, per esempio, del cartello stradale di posteggio
a pagamento, che usa sia un codice visivo sia un codice verbale per comunicare che la sosta è a pagamento in determinate fasce orarie.
20
La comunicazione
VERIFICHE GRADUATE
1
Riformula i messaggi utilizzando il codice verbale.
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................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
................................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
................................................................................................................................................
2
Segui alla televisione le previsioni meteorologiche; disegna, sul quaderno, i simboli utilizzati; quindi spiega, utilizzando il codice verbale, il messaggio che trasmettono.
3
Cerca sugli indumenti che indossi i simboli utilizzati sulle etichette per indicare il tipo
di lavaggio consigliato; disegnali, quindi, sul quaderno e, utilizzando il codice verbale,
spiega il messaggio che trasmettono.
4
Invita i tuoi compagni di scuola a utilizzare sempre i cestini per i rifiuti negli spazi comuni. Utilizza tre diverse modalità di comunicazione: codice verbale, codice non verbale,
linguaggio misto.
5
Osserva i cartelli stradali che incontri nel percorso tra la casa e la scuola e scegline tre.
Utilizzando il codice verbale, spiega il messaggio che trasmettono.
6
Osserva la segnaletica orizzontale illustrata qui di seguito e, utilizzando il codice verbale, spiega il messaggio trasmesso.
21
in sintesi
COMUNICAZIONE
passaggio di messaggi tra due o più soggetti
segni
elementi
emittente
chi invia
un messaggio
acustici
significante
verbali
elemento concreto
del segno
utilizzano segni
linguistici
significato
non verbali
elemento astratto
del segno
non utilizzano
segni linguistici,
ma altri tipi
di segni
gustativi
ricevente
chi riceve
un messaggio
olfattivi
messaggio
tattili
contenuto della
comunicazione
visivi
referente
argomento della
comunicazione
involontari
segni naturali
trasmettono un messaggio
non intenzionale,
non rispondono a una
volontà di comunicare
canale
mezzo materiale
attraverso il quale
avviene la
comunicazione
volontari
segni artificiali
codice
trasmettono un messaggio
intenzionale, rispondono
a una volontà di comunicare
insieme dei segni
dai quali
è composto
il messaggio
e delle regole
per decifrarli
22
Parliamo di informatica
l nostro tempo è caratterizzato dall’ingresso massiccio dell’informatica in ogni
settore della società: dal mondo della produzione al terziario collegato con esso, per non parlare delle telecomunicazioni in cui l’introduzione dell’informatica ha modificato radicalmente la gestione dei dati e la diffusione delle informazioni.
Anche in ambito familiare lo strumento informatico ha ormai conquistato un posto
di rilievo.
Tutto ciò dimostra che la nostra società non può prescindere dalla cultura informatica, indispensabile per utilizzare uno strumento, il computer, che ci consente di connetterci con ogni realtà in tutto il mondo.
I
Famosa è rimasta una frase di Bill Gates, fondatore della Microsoft (società leader
nel settore di programmi informatici): “Ho aperto una finestra, vi darò il mondo”
riferendosi alla nascita del noto sistema operativo Windows (= finestre, in inglese), e in un certo senso il mondo lo ha davvero “dato” con l’evoluzione di software (programmi) di ogni tipo.
Da uno strumento esclusivo di lavoro, il personal computer (pc) è ormai divenuto strumento anche di divertimento e curiosità grazie all’avvento dei videogiochi e di Internet.
Ma che cosa vuol dire esattamente “informatica”?
Non è altro che l’espressione che indica l’ottenimento di informazioni tramite
mezzi elettronici, e anche in questo caso il termine ha subìto un ampliamento di significato; infatti, dalla traduzione dell’espressione inglese information
tecnology, con informatica si intende l’insieme di tutte le tecnologie di livello elettronico il cui compito è raccogliere, elaborare e produrre informazioni.
È da considerare senza dubbio una delle innovazioni principali del secolo
scorso. Del resto basta pensare che, tramite l’informatica, siamo ormai in
grado di progettare in breve tempo e con minimi margini di errore automobili, aerei, navi, organizzare la produzione di aziende di ogni tipo e settore
(informatica aziendale), controllare e gestire capitali (monete e titoli) dei
paesi di tutto il mondo. Esperti del settore stanno addirittura realizzando la
casa del futuro, completamente automatizzata tramite computer che comandano l’accensione della TV, dello stereo, delle luci… attraverso comandi
vocali o sonori.
Inizialmente, l’elaborazione dei dati non era affidata ai personal computer
che abbiamo oggi sulle nostre scrivanie in ufficio o a casa, ma a enormi elaboratori che occupavano un’intera stanza: provate a immaginare un enorme
armadio che riempie completamente il soggiorno di casa vostra! Tutto ciò
veniva progettato negli anni ’40 del secolo scorso e sviluppato negli anni ’50,
quando si avvertì la necessità di produrre e trattare dati con maggiore frequenza e velocità.
Ma per realizzare tutte le operazioni che la moderna informatica offre, gli
23
elaboratori devono avvalersi dell’apporto dei linguaggi di programmazione
e dei sistemi operativi.
Per linguaggio si intende il sistema di comunicazione tra utente ed elaboratore,
dotato di una propria sintassi (rappresentata dalle regole per la costruzione
dell’istruzione) e semantica (ovvero il significato dell’istruzione).
Proprio dell’elaboratore è il linguaggio binario (detto anche linguaggio
macchina), in cui tutte le istruzioni vengono costruite mettendo in apposita
sequenza i numeri 0 e 1. Dal punto di vista dell’elaboratore, questo è il
linguaggio più semplice, poiché le istruzioni vengono trasmesse una per una
dettagliatamente. Dal punto di vista dell’utente, al contrario, si tratta di un
linguaggio molto complesso: solo un tecnico specializzato, infatti, è in grado
di programmare in binario. […]
Poiché il computer comprende solo il linguaggio binario, con l’evoluzione dei
linguaggi è nata l’esigenza di costruire dei programmi in grado di tradurre i
linguaggi evoluti in linguaggio macchina: questi programmi fanno parte della
categoria dei software di base (ovvero quei software indispensabili all’elaboratore per funzionare correttamente). […]
Per sistema operativo si intende l’insieme dei programmi che permettono
l’utilizzo di un elaboratore. Esso controlla il corretto funzionamento di tutti i
componenti dell’elaboratore, in modo che i programmi possano essere eseguiti.
E. Scola, da Informatica operativa, La Spiga
I due sistemi operativi fondamentali sono Dos e Windows.
Dos è costituito da caratteri: sullo schermo appaiono infatti solo delle scritte.
Oggi, però, è universalmente diffuso il sistema Windows, che propone sullo
schermo una grafica che ne permette un utilizzo più immediato. Il sistema
Windows, per questo, consente molteplici possibilità di personalizzazione del
proprio computer.
24
La comunicazione verbale
2.
LA COMUNICAZIONE VERBALE
La comunicazione verbale, orale o scritta, è una prerogativa esclusiva
degli esseri umani, per i quali rappresenta il linguaggio più completo ed
efficace.
La comunicazione verbale utilizza il codice verbale; si realizza, infatti, con
l’uso della lingua parlata dai popoli, il codice linguistico, che utilizza i
segni linguistici e le norme che lo regolano.
Il codice linguistico è il più completo, perciò ha maggiori potenzialità
espressive rispetto a tutti gli altri codici: esso permette di comunicare
mediante le parole, tutto ciò che i segni non linguistici non hanno la possibilità di trasmettere.
2.1.
Il codice verbale
Il codice verbale, o linguistico, è un sistema di segni regolato da
norme che ne garantiscono un uso corretto ed efficace ai fini della
comunicazione.
Il codice linguistico è un sistema di comunicazione presente presso tutti
i popoli e, pur nella diversità delle lingue, presenta alcune caratteristiche:
è in grado, con pochi segni, di formare un numero elevatissimo di parole
per esprimere qualunque concetto;
può realizzare atti comunicativi orali o scritti;
è in grado di riflettere su se stesso;
può descrivere in modo particolareggiato gli altri linguaggi o forme di
espressione (il contrario, invece, non può avvenire).
Le più piccole unità della lingua sono i segni fonici, suoni emessi dagli
organi di fonazione (polmoni, laringe, corde vocali, cavità della bocca,
labbra, lingua, denti, cavità nasali). Tali suoni sono chiamati fonemi e nella
lingua scritta vengono tradotti in grafemi con la combinazione delle lettere
dell’alfabeto (cfr vol. Fonologia e Morfologia, pag. 14).
Nel codice linguistico, quindi, i fonemi si combinano in parole, che a loro
volta si combinano a formare frasi; la combinazione di più frasi forma i
periodi che, a loro volta, si uniscono a formare i testi.
Il codice lingua si può utilizzare oralmente o per iscritto. Tra la lingua parlata e quella scritta, però, ci sono parecchie differenze: i suoni nel parlato, le
lettere nello scritto; il canale uditivo nel parlato, il canale visivo nello scritto.
Il parlato, inoltre, si utilizza per la comunicazione quotidiana, lo scritto
trasmette messaggi destinati a durare nel tempo. Nella comunicazione orale,
infine, emittente e destinatario devono vedersi o, almeno, sentirsi reciprocamente; in quella scritta può anche mancare un contatto visivo e uditivo.
La lingua parlata utilizza per lo più frasi brevi e relativamente semplici,
ripetizioni di parole o abbreviazioni del discorso; accosta al linguaggio
verbale quello gestuale e mimico, è più spontanea e, talvolta, più “sregolata”.
25
COMUNICAZIONE E TESTI
La lingua scritta, invece, deve rispettare regole precise e vincolanti: deve
essere il più possibile chiara e precisa, poiché si rivolge a un destinatario
che non è presente, del quale quindi non si possono osservare le reazioni;
utilizza frasi abbastanza lunghe e complesse.
Come si è spesso ribadito, tra gli uomini la comunicazione è un’esigenza stabilmente presente che risponde a un bisogno naturale, per questo essi imparano con facilità a parlare; infatti si impara la lingua perché nella nostra comunità sociale e culturale comunichiamo con gli altri per mezzo di essa. Dunque
il linguaggio verbale deve essere appreso. Il primo veicolo di apprendimento è la famiglia, ma perché il linguaggio sia non solo comprensibile, ma
chiaro e corretto, è necessario lo studio del codice linguistico. Soprattutto
nell’ambiente scolastico l’essere umano costruisce la propria competenza
linguistica, imparando correttamente a parlare, leggere e scrivere.
VERIFICHE GRADUATE
1
Riformula il messaggio utilizzando il codice verbale.
a.
b.
a.
c.
........................................................................................................................
d.
d.
........................................................................................................................
b.
........................................................................................................................
........................................................................................................................
........................................................................................................................
e.
........................................................................................................................
c.
e.
........................................................................................................................
........................................................................................................................
........................................................................................................................
........................................................................................................................
2
Con il codice verbale formula un messaggio coerente al canale e al referente indicati.
REFERENTE
CANALE
invito a una festa
biglietto postale
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
richiesta di informazioni
telefono
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
offerta di lavoro part-time
giornale
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
congratulazioni
telegramma
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
programmi serali
televisione
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
26
La comunicazione verbale
2.2.
Le funzioni della lingua
Chi usa la lingua crea messaggi con modalità linguistiche diverse in relazione allo scopo che si prefigge, cioè usa il codice linguistico con differenti funzioni.
Ciascuno di noi, infatti, in base allo scopo che persegue sceglie un diverso
modo di parlare o scrivere; si possono anche utilizzare le stesse parole, gli
stessi segni linguistici, ma il significato che essi assumeranno sarà diverso
a seconda di ciò che si vuole ottenere.
Adattare la lingua a uno scopo significa farle assumere una determinata funzione.
La funzione della lingua è il diverso modo di usare la lingua per
ottenere uno scopo.
Le funzioni della lingua sono moltissime, ma, secondo la classificazione
dello studioso di linguistica Roman Jakobson, esse si possono raggruppare in sei funzioni principali (informativa, emotiva, conativa, fàtica, metalinguistica, poetica) che corrispondono ai sei elementi (referente, emittente, destinatario, canale, codice, messaggio) fondamentali della comunicazione.
La funzione informativa o referenziale serve per informare in modo oggettivo su un determinato argomento, cioè un referente (perciò è detta
anche referenziale), senza alcun coinvolgimento emotivo da parte dell’emittente; è incentrata sul referente della comunicazione che è contenuto nel messaggio. È detta anche denotativa perché descrive in modo
chiaro, conciso e sintetico.
La funzione informativa prevale nei cartelli stradali, nelle insegne di
negozi, negli orari, negli avvisi, nei bollettini, nei questionari, nei testi tecnico-scientifici, in tutti i testi che riferiscono situazioni o fatti reali (schede
bibliografiche, cronache, relazioni, verbali…).
Anche in alcuni testi letterari, se corrisponde a un’intenzione precisa dell’autore, accade che prevalga la funzione informativa.
La funzione emotiva o espressiva ha lo scopo di esprimere un sentimento, uno stato d’animo, un’emozione; è incentrata sull’emittente della comunicazione, che esprime le proprie emozioni.
Serve all’emittente per esprimere messaggi soggettivi, in cui le emozioni sono in primo piano; infatti gli atti comunicativi in cui prevale la funzione emotiva sono più importanti per l’emittente che per il ricevente.
Questa funzione prevale in diari, memorie, testi autobiografici, commenti, recensioni…
La funzione conativa o persuasiva ha lo scopo di convincere il ricevente; è incentrata sul ricevente al quale chi parla invia un messaggio.
Prevale nelle situazioni comunicative in cui l’emittente esorta, ordina,
vieta, predica, convince, con frasi in cui i verbi sono usati all’imperativo e
al congiuntivo.
27
COMUNICAZIONE E TESTI
È presente in testi regolativi e persuasivi, nei discorsi politici o di propaganda, nelle omelie, nelle preghiere, negli appelli e in tutti i testi di carattere legislativo (leggi, regolamenti, circolari, comandi, divieti).
I messaggi pubblicitari sono uno degli esempi più rappresentativi di tale
funzione.
La funzione fàtica o di contatto serve per stabilire un contatto con il destinatario; è incentrata sul canale della comunicazione, che chi parla tiene continuamente sotto controllo per mantenere il contatto.
È la prima funzione che gli umani acquisiscono, infatti il linguaggio del
bambino nel primo anno di vita non ha lo scopo di esprimere contenuti,
ma di attirare l’attenzione.
Alla funzione fàtica appartengono le formule che aprono, mantengono o
interrompono il contatto con il destinatario.
Prevale nei saluti, negli intercalari telefonici, nelle formule che si usano
per avviare o facilitare la conversazione o in quelle con cui si richiama
l’attenzione altrui.
La funzione metalinguistica serve per riflettere sul codice linguistico, è
la funzione con cui la lingua parla di se stessa; è incentrata sul codice
che utilizza e di cui parla.
Predomina nei testi di grammatica e nei dizionari; è usata sia dagli insegnanti sia dagli alunni durante le lezioni di lingua italiana o straniera o
quando ci sia da chiarire un termine il cui significato risulta di difficile
comprensione.
La funzione poetica è usata per comunicare messaggi che non hanno
scopi pratici, di cui l’emittente cura la forma particolare, combinando e
disponendo le parole secondo schemi che creano ritmi ed effetti adatti a
trasmettere un particolare messaggio; è incentrata sulla forma del messaggio.
Sfrutta tutte le possibilità proprie della lingua
per descrivere ed evocare immagini o sentimenti e perciò è detta anche funzione connotativa.
Prevale nelle opere poetiche e in quelle
produzioni che si avvicinano alla poesia,
come canzoni e proverbi. È presente anche
nei messaggi pubblicitari che utilizzano figure
retoriche, ripetizioni di suoni e altre espressioni connotative.
Non sempre in un testo è presente una sola delle funzioni linguistiche, anche
se una prevale sulle altre.
Accade infatti che, per esempio, accanto alla funzione conativa di un messaggio pubblicitario che ha per scopo principale la persuasione, ci possa essere la
funzione poetica che propone il messaggio in rima (Cattura l’avventura!).
28
La comunicazione verbale
VERIFICHE GRADUATE
1
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
2
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Individua la funzione prevalente (informativa, emotiva, conativa, fàtica, metalinguistica,
poetica).
Ciao, dove sei?
Ti ricorderò per sempre.
Ti prego, dimmi la verità.
Pronto, per favore mi passa il dottore?
Urrah! Abbiamo vinto!
Oggi siamo usciti insieme per la prima volta.
“Ei fu. Siccome immobile dato il mortal sospiro…”
L’aggettivo in analisi logica si chiama attributo.
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
Individua la funzione prevalente (informativa, emotiva, conativa, fàtica, metalinguistica,
poetica).
Oggi è il mio compleanno.
“La donzelletta vien dalla campagna…”
Che paura!
Il è un articolo determinativo.
Salve, come stai?
Ti supplico, perdonami!
Non voglio più vederti!
Dove mi stai portando?
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
....................................................................................................................................
3
Scrivi, sul quaderno, una comunicazione verbale per ciascuna delle funzioni della lingua.
4
Trasforma le frasi in modo che cambi la funzione. Segui l’esempio.
FUNZIONE INFORMATIVA
FUNZIONE EMOTIVA
La nostra squadra ha perso la partita.
Luigi verrà a trovarci questa sera.
Che peccato! Hanno perso.
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Che bello! Nevica!
Sono preoccupata: la nonna non si sente bene!
Domani sarò interrogato in storia.
..................................................................................................................................................
5
..................................................................................................................................................
Trasforma le frasi in modo che cambi la funzione. Segui l’esempio.
FUNZIONE INFORMATIVA
FUNZIONE CONATIVA
Marco è ingrassato.
Il fumo fa male.
Sei ingrassato: dovresti metterti a dieta!
..............................................................................................................................................
..............................................................................................................................................
Abbraccia la nonna!
Devi consultare un medico!
Ogni estate andiamo in campeggio.
..................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................
29
COMUNICAZIONE E TESTI
6
Utilizzando le parole indicate, formula messaggi in cui siano usate le funzioni richieste.
Inverno (FUNZIONE INFORMATIVA) ..................................................................................................................................................................................................................
Verbo (FUNZIONE METALINGUISTICA) ..............................................................................................................................................................................................................
Ciao (FUNZIONE FÀTICA) ............................................................................................................................................................................................................................................
Verde (FUNZIONE INFORMATIVA) ........................................................................................................................................................................................................................
Cortesia (FUNZIONE CONATIVA) ..........................................................................................................................................................................................................................
7
Indica la funzione prevalente in ciascuno dei seguenti testi.
1. Primavera vien danzando
Vien danzando alla tua porta,
Sai tu dirmi che ti porta?
A.S. Novaro
funzione ................................................................................................................
2. È un farmaco che cura la cellulite grazie al suo principio attivo, la l-tiroxina. La sua azione a
livello cellulare migliora il metabolismo riducendo gli accumuli lipidici intercellulari.
funzione ................................................................................................................
3. L’articolo è la parte variabile del discorso che precede e precisa il nome davanti al quale si
trova e con il quale concorda nel genere e nel numero.
funzione ................................................................................................................
4. Nessun cucciolo è grazioso come il mio Trudy: il suo musetto è simpatico, gli occhi sono svegli e
curiosi, il pelo è morbido. Trudy è un compagno affettuoso e fedele. Io gli voglio molto bene.
funzione ................................................................................................................
5. Un’ortensia per Telefono Azzurro. Sabato 3 e domenica 4 maggio in molte piazze italiane i
volontari di Telefono Azzurro, che tutela i minori in difficoltà, distribuiscono vasi di ortensie in
cambio di un’offerta. Ci sarai anche tu?
funzione ................................................................................................................
6. Ciao! Come va? Ho ricevuto la tua cartolina. Non sapevo fossi già tornato.
funzione ................................................................................................................
8
Indica in quale funzione è usata la lingua.
1. VIETATO USARE IL CELLULARE
funzione ................................................................................................................
2. Oh buongiorno, caro dottore, anche lei qui?
funzione ................................................................................................................
3. Si sta / come d’autunno / sugli alberi / le foglie. (G. Ungaretti)
funzione ................................................................................................................
4. Beato te, che domani parti per la montagna!
funzione ................................................................................................................
5. Avviso per i signori clienti: apre la cassa numero 24.
funzione ................................................................................................................
30
La comunicazione verbale
6. spargimento [spar-gi-mén-to] (da spargere) s.m. lo spargere; versamento: fortunatamente
è stata un battaglia che non ha visto ~ di sangue S diffusione, dispersione.
Maggi-Villa, da Modern Dizionario, Modern Languages
funzione ................................................................................................................
9
Nel testo seguente sottolinea con colori diversi le frasi che hanno la funzione di informare e quelle che hanno la funzione di persuadere.
Gentile amico, con questa favolosa offerta “Nuovi Abbonati” le sono riservati vantaggi straordinari
che difficilmente mi sarà possibile riproporle in futuro: regali, uno sconto favoloso, privilegi esclusivi. Sono tante le buone ragioni per accettare senza esitazioni la nostra offerta.
Lei ha molto da guadagnare, ma deve affrettarsi. I grandi vantaggi per la sottoscrizione del suo
abbonamento oggi sono: un regalo esclusivo, il telefono elettronico, con dispositivo di attesa musicale; l’abbonamento per un anno a metà prezzo. Agisca subito e otterrà il meglio. Spedisca immediatamente la sua adesione nell’allegata busta di risposta.
10 Domani l’insegnante inizierà le interrogazioni di grammatica. Comunica la notizia a una
tua compagna utilizzando prima la funzione informativa, poi la funzione emotiva.
11 Descrivi brevemente le seguenti situazioni utilizzando prima la funzione informativa, poi
la funzione emotiva.
la tua camera • l’uscita dalla scuola al termine della mattinata in un giorno di pioggia • il mercato
settimanale.
12 Scrivi, sul quaderno, a un amico/a per invitarlo/a a trascorrere una settimana di vacanza a casa tua. Nel testo dovranno essere presenti la funzione fàtica, la funzione persuasiva, la funzione emotiva, la funzione informativa.
13 Usando la funzione metalinguistica prova a spiegare i motivi per cui queste frasi non
sono accettabili, immaginando di rivolgerti a un bambino più piccolo di te.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Se andresti a casa subito potresti vederli, i cartoni animati.
Sta fando colazione.
E così perdò la partita.
Tirami la minestra.
Mi ha imparato a fare le capriole.
L’aradio fa sempre della bella musica.
14 Qui di seguito troverai alcune note tratte dal romanzo Ivanhoe di W. Scott; riconosci quelle che hanno funzione metalinguistica (M) e quelle che hanno funzione informativa (I).
1. In quel… Doncaster: le località geografiche citate si trovano nel West-Riding, distretto dello
Yorkshire, importante regione dell’Inghilterra centrale. (.................)
2. guerre civili delle Due Rose: è lo scontro durato trent’anni (1445-1485) fra due dinastie che
si contendevano il diritto al trono d’Inghilterra: la casa di York e la casa di Lancaster. (.................)
3. la loro antica licenza: l’assoluta libertà d’azione che avevano nei tempi più antichi. (.................)
4. riducendo a vassallaggio: costringendo a servirli. (.................)
5. inveterata antipatia: ostilità ormai consolidata nel tempo e difficile da sradicare. (.................)
31
COMUNICAZIONE E TESTI
2.3.
Il contesto
La comunicazione si realizza in una situazione concreta, cioè in un luogo, in
un tempo, in una certa occasione, con uno scopo preciso e un linguaggio
adeguato.
Il contesto, ossia ciò che sta intorno al testo, è la situazione concreta in cui avviene la comunicazione.
Affinché la comunicazione sia corretta e chiara, l’emittente e il ricevente
devono conoscere il contesto in cui avviene; è a esso che si deve fare
riferimento perché un messaggio sia inviato e recepito con il significato
progettato, cioè secondo le intenzioni e lo scopo dell’emittente.
Facciamo l’esempio di chi pronuncia la frase: “Sono stanco!”.
Può esprimere stanchezza fisica quando viene pronunciata, per esempio,
da un operaio al termine di una giornata di lavoro, oppure può significare
noia, se viene pronunciata durante una conferenza poco interessante.
VERIFICHE GRADUATE
1
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
32
Indica il contesto in cui avvengono le seguenti comunicazioni.
Esibisca patente e libretto di circolazione, prego.
Giochi con me?
Marco, vieni ad aiutarmi a portare le borse in casa!
Basta! Non voglio più sentirti!
Spegni quel computer e vieni a tavola: la pasta si raffredda!
Prendete il quaderno e risolvete gli esercizi 1, 2, 3, 5.
Saprebbe dirci dove si trovava la sera dello scorso 3 marzo?
Alzati, è tardi; la colazione è pronta!
Portami quel foglio che ti ha passato il tuo compagno!
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
............................................................................................
2
Scrivi, sul quaderno, un messaggio adeguato a ogni contesto proposto.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
L’annunciatrice annuncia l’ultima trasmissione della serata.
La commessa spiega alla cliente l’utilizzo dell’ultimo modello di frullatore.
Un ragazzo confida a un amico di essere intenzionato a cercare un lavoro estivo.
Uno studente si giustifica con l’insegnante per non aver eseguito le esercitazioni.
Il medico tranquillizza il paziente spaventato dagli effetti collaterali del nuovo farmaco.
Il cameriere consiglia al cliente il piatto di maggior successo del ristorante.
L’impiantista spiega al cliente le caratteristiche del nuovo climatizzatore.
Giacomo chiede a sua sorella di controllare la traduzione di latino.
La ragazzina insiste con la madre per avere il permesso di uscire la sera.
L’idraulico spiega al cliente le cause del guasto della caldaia.
La comunicazione verbale
2.4.
I registri
Il codice linguistico che si adotta nella comunicazione verbale varia in rapporto al contesto.
Questa capacità di adeguare il linguaggio è molto importante ai fini della
comunicazione; infatti, per comunicare efficacemente, si deve tener conto
di molti elementi che compongono il contesto (il luogo in cui ci si trova, la
circostanza, l’interlocutore al quale ci si rivolge) e adeguare il linguaggio,
cioè utilizzare un registro adatto.
Il registro è la varietà linguistica scelta per comunicare.
Se si adotta un livello espressivo formale, si utilizzano vocaboli ed
espressioni accurate e ricercate, periodi ampi e formule di cortesia.
Se si adotta un livello espressivo medio, si utilizzano vocaboli di uso comune, anche se con una certa varietà lessicale, frasi brevi ed espressioni di largo uso.
Se si adotta un livello espressivo informale, si usano con maggior libertà vocaboli, strutture linguistiche ed espressioni anche popolari o proprie
delle varietà regionali.
I registri linguistici nella concretezza delle situazioni comunicative sono
numerosi; se ne possono fondamentalmente individuare alcuni: registro
aulico; registro colto; registro burocratico; registro medio; registro colloquiale; registro confidenziale.
Il registro aulico, solenne adotta un livello espressivo formale. Si utilizza
in situazioni impegnative con persone che rivestono un ruolo ufficiale e/o
istituzionale, che non rientrano nella cerchia delle conoscenze personali:
Con la presente comunico con rammarico alla Signoria Vostra che, per
motivi di salute, non potrò essere presente alla cerimonia cui Ella mi ha
fatto l’onore di invitarmi.
Il registro colto, erudito adotta un livello espressivo formale. Si utilizza
nelle situazioni formali con persone che non si conoscono bene:
La prego di perdonare la mia impossibilità, dovuta a motivi di salute, a
intervenire alla cerimonia a cui Lei mi aveva gentilmente invitato.
Il registro impersonale burocratico adotta un livello espressivo formale. Si utilizza nelle situazioni impersonali proprie dell’ambito burocratico:
Con la presente si comunica alla Signoria Vostra che il sottoscritto non parteciperà alla Vostra cerimonia del 15 p.v., a causa di improvvisa indisposizione.
Il registro medio, standard adotta un livello espressivo medio. Si utilizza
nelle situazioni normali con persone che non si conoscono bene:
Sono spiacente di non poter partecipare alla cerimonia alla quale mi ha
gentilmente invitato, a causa di una improvvisa indisposizione.
33
COMUNICAZIONE E TESTI
Il registro colloquiale, familiare adotta un livello espressivo informale.
Si utilizza in famiglia, con gli amici o comunque con persone che si conoscono bene, con le quali il rapporto è amichevole:
Ti prego di scusarmi, ma non posso partecipare alla cerimonia alla quale
mi hai invitato, perché mi sento poco bene.
Il registro confidenziale, intimo adotta un livello espressivo informale.
Si utilizza con familiari o amici oppure con persone con le quali si è in
confidenza:
Non vengo alla cerimonia con te, perché sto male.
La scelta del registro, cioè l’adeguamento della lingua alla varietà più
opportuna, dipende, come si è detto, dal tipo di rapporto che intercorre con l’interlocutore (ovviamente se l’interlocutore è un familiare il registro usato è diverso da quello che si userebbe in una situazione più formale), dalla situazione comunicativa (il registro usato in un’aula scolastica o in una sala conferenze è diverso da quello che si userebbe nel salotto di casa), dall’oggetto della comunicazione (un argomento che fa
parte della quotidianità richiede un registro diverso da quello usato per
una comunicazione impersonale trasmessa in un ufficio), ma anche dal
canale (al telefono si raccontano i fatti con un registro diverso da quello
usato da un cronista che parla alla televisione di un fatto di cronaca) e dall’intenzione dell’emittente, cioè dallo scopo della comunicazione
(anche i registri per convincere, per informare, per presentare le proprie
scuse, per protestare sono diversi).
LA GESTUALITÀ NELLA COMUNICAZIONE VERBALE
L’uomo, pur privilegiando la comunicazione verbale, comunica anche con i
gesti, i movimenti, gli atteggiamenti, le espressioni del corpo. I messaggi non
verbali sono spesso inconsapevoli, soprattutto quando sono utilizzati unitamente al linguaggio verbale.
La scienza che studia la comunicazione non verbale, con particolare riguardo
alla gestualità, è la cinesica.
Il nostro corpo e la nostra psiche si esprimono emettendo messaggi volontari
e involontari. Sono messaggi volontari i gesti compiuti consapevolmente come
sbattere la porta, la portiera dell’auto, colpire con violenza con un pugno il
piano del tavolo per esprimere la propria collera; sono messaggi involontari,
invece, certe reazioni come impallidire, arrossire, sudare.
Il linguaggio del nostro corpo si manifesta attraverso:
• la mimica, cioè i movimenti e le espressioni del viso (arricciare il naso, corrugare la fronte…);
• il tono, cioè l’insieme delle modalità con cui parliamo, dall’intonazione al
volume della voce, ai suoni che non fanno propriamente parte della lingua
(sospiri, gemiti…);
• la gestualità, cioè l’insieme delle azioni e dei movimenti, particolarmente
delle braccia e delle mani (sfregare le mani, allargare le braccia…);
34
La comunicazione verbale
• l’atteggiamento, cioè le posizioni e
i movimenti del corpo (accavallare
le gambe, curvarsi in avanti…);
• la distanza, cioè, la collocazione del
corpo relativa allo spazio che intercorre tra le persone (arretrare,
allontanarsi, avvicinarsi…).
Osservando il comportamento che le
persone assumono possiamo anche
fare delle ipotesi sui rapporti che le
legano o sui loro sentimenti reciproci.
In particolare, dai movimenti è possibile capire lo stato di superiorità/inferiorità che un interlocutore sente rispetto agli altri, così come lo stato di approvazione/disapprovazione rispetto a ciò che viene detto o fatto.
Così certe posizioni, come la schiena eretta o il capo rivolto verso l’alto, la direzione di uno sguardo, l’espressione di un volto serio o arrogante possono indicare la convinzione della propria superiorità, mentre un sorriso convinto o dei
movimenti affermativi del capo possono dimostrare simpatia e approvazione.
Non sempre tra il messaggio verbale e quello non verbale c’è accordo. A volte
si verificano incongruenze tra ciò che si dice e ciò che si manifesta con l’espressione del viso: si pensi ai rimproveri dei genitori, che non riescono a trattenere
il sorriso per le marachelle dei figli piccoli. L’interpretazione dei messaggi provenienti dal corpo, tuttavia, dipende dal contesto quindi i messaggi, verbali e
no, vanno sempre interpretati nel rispetto del contesto in cui avvengono.
VERIFICHE GRADUATE
1
Individua il livello espressivo della lingua adottato nei seguenti testi, distinguendo tra
livello formale (LF), livello medio (LM), livello informale (LI).
1. Vorrei sapere dove diavolo eri finito ieri sera.
LF
LM
LI
2. Mamma, è pronto? Ho fame!
LF
LM
LI
3. Accidenti, che fatica, arrivare fin quassù!
LF
LM
LI
4. Per cortesia, mi può indicare dove si trova corso Italia?
LF
LM
LI
5. Favorisca patente e libretto di circolazione, prego.
LF
LM
LI
6. Vorrei mi fosse comunicato l’importo delle rate in scadenza.
LF
LM
LI
7. Ieri ero tentata di avvisare tuo fratello.
LF
LM
LI
8. Il preside la prega cortesemente di attendere.
LF
LM
LI
9. I signori clienti sono pregati di avviarsi alla cassa.
LF
LM
LI
LF
LM
LI
10. Con la presente il sottoscritto autorizza l’utilizzo dei propri dati.
35
COMUNICAZIONE E TESTI
2
Valuta se il registro usato è adeguato alla situazione comunicativa.
1. Un cliente al cassiere della propria banca:
“Dai, sbrigati! Cambiami ‘sto assegno!”
2. La mamma al piccolo Giulio: “Su, sbrigati, mangia:
dobbiamo andare dalla nonna.”
3. L’impiegato postale rivolto all’utente allo sportello:
“Scusi, signore, il bollettino non è compilato per intero:
manca la causale versamento.”
4. Il marito alla moglie: “Dove sono le mie scarpe?”
5. La moglie al marito: “Mi pregio di informarla che la cena è pronta.”
6. Il commesso al cliente: “Che cosa vuoi? Allora, hai deciso?
7. Il barista a un cliente: “Che cosa desidera, signore?”
8. Un cliente al cameriere della pizzeria:
“Si richiede una pizza Margherita e una birra”.
9. Massimo a suo padre: “Consapevole di avervi arrecato danno,
mi rivolgo a voi per porgervi le mie scuse.”
10. L’impiegato bancario a un cliente:
“Compili questo modulo, poi lo presenti allo sportello accanto.”
3
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
SÌ
NO
Nelle seguenti frasi è stato usato il livello informale della lingua. Sottolinea le espressioni che lo caratterizzano e riscrivi ciascuna frase sul quaderno usando il livello medio.
1. Stai facendo un sacco di storie per non farmi il piacere che ti ho chiesto.
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. Qui si crepa dal freddo: vuoi chiudere quella dannata finestra?
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Con tutta quella roba che hai addosso lo credo che hai caldo!
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Togli quel coso dal tavolo che devo mettere la tovaglia!
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Che barba con quella predica!
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6. Sono stufo di sentirti sempre dire di no.
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4
1.
2.
3.
4.
5.
6.
36
Nelle seguenti frasi è stato usato il livello formale della lingua. Sottolinea le espressioni che lo caratterizzano e riscrivi ciascuna frase sul quaderno usando il livello medio.
L’intensità dei miei sentimenti per te non verrà mai meno.
Ragguagliatemi, dunque, sugli ultimi eventi.
È un rimedio atavico che va somministrato in piccole dosi.
Guardati dall’acrimonia: è un sentimento indegno di te.
Rallegratevi, giacché la sorte vi ha favoriti.
Vi prego, mettetemi a parte dei vostri propositi.
La comunicazione verbale
5
Individua il registro utilizzato, scegliendo tra registro aulico-solenne, colloquiale-familiare, intimo-confidenziale, impersonale-burocratico, medio-standard, colto-erudito.
1. La aspettiamo a cena da noi sabato alle 20,30.
2. A me non interessa un accidente di come sta; non voglio
più sentir parlare di lui.
3. Per favore, nonna, mi prepari una tazza di tè?
4. Le sarei grato se volesse fornirmi questa informazione.
5. Con la presente si comunica quanto segue.
6. Partecipo al Suo dolore e Le porgo sentite condoglianze.
7. Saremmo molto onorati di aver ospite la Signoria Vostra
all’inaugurazione del nuovo padiglione fieristico.
8. Dai, su! Mauro, non fare così! Sono cose che succedono.
9. Si richiede certificazione relativa al sinistro del 30/6/09.
10. Signora Rossi, mi dispiace, ma non posso esserle utile.
6
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
REGISTRO ..................................................................
Riformula i seguenti messaggi nel registro indicato.
1. Ascolta, devi spostare la tua auto: intralcia l’ingresso al cortile.
REGISTRO MEDIO -STANDARD ......................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
2. La prego vivamente di non interferire in una questione che non è di sua competenza.
REGISTRO CONFIDENZIALE-INTIMO ........................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
3. Prima di coricarmi, la pregherei di prepararmi una tazza di latte caldo con il miele allo scopo
di calmare l’insistente tosse.
REGISTRO COLLOQUIALE-FAMILIARE ......................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
4. Vorrei mi rilasciasse una documentazione del mio ultimo ricovero presso l’ospedale.
REGISTRO IMPERSONALE-BUROCRATICO ............................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5. Dai, questo fine settimana vieni da noi nella nostra villa al lago.
REGISTRO COLTO -ERUDITO ............................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................
7
Racconta brevemente un avvenimento personale scegliendo un registro adatto ai
seguenti interlocutori: un amico, un vicino di casa, un tuo insegnante.
8
Scrivi, sul quaderno, un messaggio per ognuna delle seguenti situazioni comunicative,
utilizzando il registro adatto.
1.
2.
3.
4.
5.
Un amico ti ha invitato ad andare al cinema, ma non hai voglia di uscire.
Sei in bicicletta e devi chiedere a un passante dove si trova la farmacia.
Sei in farmacia e devi chiedere un rimedio efficace contro le punture di insetti.
Devi chiedere al preside il permesso di uscire dalla scuola un’ora prima.
Ti rivolgi alla nonna per farti prestare una piccola somma di denaro per l’acquisto di un CD.
37
COMUNICAZIONE E TESTI
2.5.
I linguaggi settoriali
La lingua che usiamo quotidianamente è la lingua comune, ma esistono
varietà linguistiche diverse utilizzate negli ambiti scientifici e tecnici e nelle
varie attività professionali. La lingua, infatti, varia spesso con il variare dei
contesti in cui viene utilizzata.
Le varietà linguistiche tipiche dei vari settori vengono chiamate
linguaggi settoriali.
I linguaggi settoriali sono linguaggi speciali relativi a specifici campi di
competenza, utilizzano il codice lingua, ma hanno caratteristiche proprie
che li differenziano e vengono chiamati sottocodici.
Questi sottocodici servono per indicare oggetti relativi a un ambito
specifico, per esprimere concetti chiari e non ambigui e per comunicare
rapidamente tra gli addetti ai lavori.
I termini utilizzati nei differenti ambiti specifici, dal meccanico dell’autofficina al
dentista o al commercialista, sembrano termini difficili e talvolta incomprensibili ai non addetti ai lavori. In realtà l’uso di questo lessico specifico consente di
indicare gli strumenti, esprimere i concetti, comunicare con precisione e rapidità, perciò non sarebbe proficuo prescindere da questa specificità del linguaggio.
I linguaggi settoriali presentano alcune caratteristiche comuni:
possiedono un lessico specifico che indica con chiarezza e precisione
concetti, operazioni, oggetti del settore: per esempio il carpentiere usa il
termine ribattino per indicare un chiodo per lamiere di piccolo diametro,
ribadito (cioè piegato) a freddo;
utilizzano parole della lingua comune attribuendo loro significati nuovi:
il dado nella lingua comune è una tavoletta di estratto di carne o vegetale usato per preparare brodi e sughi; il carpentiere invece chiama dado
il piccolo prisma metallico munito di un foro filettato che con una vite forma un bullone; nei giochi da tavolo, infine, il dado è un cubetto recante su
ciascuna delle facce un numero da 1 a 6;
usano le stesse strutture grammaticali della lingua comune con la tendenza a ridurre l’uso dei verbi, sostituiti dai nomi: la frase “Si riuniranno a
Roma sindacalisti e imprenditori per cercare un accordo” espressa nel
linguaggio comune, nel linguaggio giornalistico diventerebbe “Riunione
a Roma tra sindacalisti e imprenditori alla ricerca di un accordo”.
I linguaggi settoriali sono numerosissimi, quante sono le professioni, i
mestieri, gli ambiti del sapere. Si possono raggruppare in due grandi
gruppi: i linguaggi dei settori scientifici e tecnici e i linguaggi settoriali misti.
38
La comunicazione verbale
I linguaggi dei settori scientifici e tecnici comprendono l’ambito della
medicina, della chimica, della fisica, della botanica, della biologia, della
zoologia, dell’astronomia, della geologia, della matematica, della logica,
della geometria, della cibernetica, dell’economia, dell’elettronica, della
finanza, della filosofia, della psicologia, dell’antropologia, della sociologia,
della semiologia…
Caratteristica di tutti questi linguaggi è la presenza di un lessico specifico
particolare, contenente spesso termini coniati per il settore.
Per esempio il raffreddore della lingua comune diventa la rinite nel linguaggio medico, il gomito diventa il capitello radiale.
I linguaggi settoriali misti sono linguaggi molto usati che utilizzano il
lessico specifico di vari linguaggi settoriali. La loro caratteristica, perciò, è
la presenza di elementi diversi provenienti da linguaggi settoriali di altre
discipline. Fra i linguaggi settoriali misti, i più noti sono il linguaggio giornalistico, quello politico, quello sportivo, quello pubblicitario.
Per esempio, nel linguaggio politico si ritrovano spesso vocaboli propri del
linguaggio geometrico, come arco costituzionale, vertice, area, oppure
parole del linguaggio medico, come paralisi istituzionale, emorragia di voti.
Analizziamo qui di seguito alcuni dei principali linguaggi settoriali.
IL LINGUAGGIO DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA
Il linguaggio della scienza e della tecnica si caratterizza
per l’uso di termini specifici che consentono una comunicazione efficace e inequivocabile. Ogni branca della scienza e
della tecnica ha il proprio lessico differenziato, tuttavia si possono individuare alcune caratteristiche comuni.
Sono sempre presenti neologismi, ossia parole nuove, composte oppure ottenute per mezzo di prefissi e suffissi spesso di
origine greca o latina: turboreattore, emodialisi, iperglicemia…
Sono spesso presenti termini di derivazione anglosassone:
laser, computer, common rail…
Maggi-Villa, da Modern Dizionario, Modern Languages
39
SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE
IL LINGUAGGIO BUROCRATICO
Art. 20. CCNL agosto 1995
A tutti i dipendenti sono altresì attribuite quattro giornate di riposo ai
sensi e alle condizioni previste dalla legge 23 dicembre 1977, numero
937. È altresì considerata giorno festivo la ricorrenza del Santo Patrono
della località in cui il dipendente presta servizio, purché ricadente in
giorno lavorativo.
Le quattro giornate di riposo, di cui al comma 1, sono fruite nel corso
dell’anno scolastico cui si riferiscono e, in ogni caso, dal personale
docente esclusivamente durante il periodo tra il termine delle lezioni e
degli esami e l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo,
ovvero durante i periodi intrannuali di sospensione dell’attività didattica.
Il linguaggio burocratico è proprio dei documenti ufficiali: leggi, decreti,
circolari, avvisi, bandi di concorso… e ha la caratteristica di essere impersonale, sempre molto preciso e costante nel tempo. Poiché le norme che lo
utilizzano sono stabili, spesso vi si ritrovano espressioni che oggi si possono considerare antiquate e certamente in disuso nel linguaggio comune.
Usa spesso i verbi in forma impersonale: si è proceduto a, si ritiene che…
Altra caratteristica tipica del linguaggio burocratico è l’uso di lunghi giri di
parole per esprimere concetti anche semplici, come “il periodo tra il
termine delle lezioni e degli esami e l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico
successivo, ovvero durante i periodi intrannuali di sospensione dell’attività
didattica” che indica in realtà i periodi di vacanza.
La struttura dei periodi è solitamente complessa e utilizza connettivi
come pertanto, ovvero, quand’anche, allorquando, quantunque, onde…
È frequente la presenza di abbreviazioni e sigle: OM = ordinanza ministeriale, DPR = decreto del Presidente della Repubblica, DDL = decreto legge
delega…
Sono tuttora in uso locuzioni ed espressioni tipiche,
quali produrre memoria, in sua vece, inoltrare istanza,
dare comunicazione, vizio di forma, nota di riscontro…
Nella stesura di un documento redatto in linguaggio
burocratico si utilizzano preferibilmente i modi indefiniti
dei verbi, che non rendono certo più semplice l’interpretazione del contenuto: relazionare, documentare, avente
valore di, dichiarante, pur prendendo atto…
Inoltre sono presenti termini tecnici e specialistici (erogare per distribuire, in essere per attuato, istanza per
domanda, nominativo invece di nome) e forme particolari di richiamo (l’oggetto di cui sopra, quanto testé menzionato, l’oggetto specificato…), anche quando sarebbe
possibile utilizzare un linguaggio più comune.
40
La comunicazione verbale
IL LINGUAGGIO POLITICO
Ecco il meccanismo: oggi il tempo entro cui un crimine non è più perseguibile penalmente si ferma ogni volta che il processo stesso subisce
degli stop, delle sospensioni dovute alla richiesta delle parti. La Cirielli
consente che il recupero non possa superare i 60 giorni. Un esempio:
per il prossimo 16 novembre, a Milano, Ghedini ha annunciato che
eccepirà un legittimo impedimento e dirà ai giudici del processo
Mediaset, in fase di riavvio dopo il congelamento del lodo Alfano, che
l'udienza non si può tenere in quanto Berlusconi è impegnato a Roma
per un summit della Fao. L'udienza dovrà essere rifissata a discrezione
del tribunale, ipotizziamo, dopo due settimane o un mese.
L. Milella, da Repubblica, 8 novembre 2009
Il linguaggio politico è usato dai politici nei loro discorsi e dai giornalisti
che parlano di politica.
È molto importante comprendere il linguaggio politico, che tuttavia è spesso di difficile interpretazione ed è comprensibile soltanto dagli addetti ai
lavori o da chi segue questo tipo di informazione con attenzione.
La complessità del linguaggio è determinata anche dal fatto che si tratta di
un linguaggio misto, nel quale sono presenti elementi provenienti da linguaggi settoriali di altre discipline.
Gli addetti ai lavori, cioè i politici di professione e i sindacalisti (il linguaggio politico e quello sindacale presentano molte affinità), hanno ampliato il
loro vocabolario, introducendo anche termini stranieri o di altri linguaggi settoriali (sportivo, militare, tecnico-scientifico):
per gli incontri e le riunioni (meeting, vertice, summit, dialogo, confronto,
plenum, comitato allargato, direttivo, conferenza, convegno, simposio, seduta);
per le formazioni ministeriali (monocolore, programmatico, governo di
transizione, esecutivo);
per gli schieramenti (blocco, apertura, equilibri avanzati, convergenze parallele, coalizione, fronte, arco costituzionale, patto, accordo bilaterale);
per la competizione politico-sindacale (scontro frontale, campagna, franchi tiratori, far quadrato, venire allo scoperto, scendere a patti, trattativa, alleanza, battaglia);
per le critiche e le polemiche tra parti opposte (clientelismo, lobbysmo,
destabilizzazione, estremismo, insabbiamento, lottizzazione, sottogoverno,
stangata, settarismo, migliorismo, nepotismo, partitocrazia, astensionismo,
ostruzionismo).
Alcuni neologismi, in particolare, si formano occasionalmente dal nome di un
personaggio politico di cui sono destinati a seguire la fortuna (berlusconiano,
prodiano, andreottiano, maoista, staliniano, clintoniano) o con l’uso di prefissi e
suffissi (anticostituzionale, extraparlamentare, postcomunismo…)
Il linguaggio politico usa spesso sigle (PDL, PD, IDV…) e termini tecnici
(destra, sinistra, maggioranza, opposizione, collegio…).
41
SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE
Talvolta utilizza anche vocaboli ed espressioni latine: par condicio, veto,
ultimatum, iter…
Propri del linguaggio strettamente sindacale, infine, sono termini riferiti a trattative e contrasti inerenti al mondo del lavoro e dell’economia, quali piattaforma sindacale, vertenza, autogestione, sciopero bianco, sciopero selvaggio, sciopero a singhiozzo, crumiro, picchettaggio, volantinaggio, perequazione, pacchetto, corporativismo, inflazione, potere d’acquisto, accentramento, decentramento e simili.
IL LINGUAGGIO SPORTIVO
Toccherà a Ciro Ferrara trovare a Del Piero un posto sul prato, il che
potrebbe portare pure a rimodellare l’assetto. Il tecnico bianconero s’era
rifugiato nel 4-2-3-1, ricavando per lo più buone prove e risultati. Mica una
scelta definitiva, però: «Vediamo – disse Ferrara – perché presto torneremo ad avere quattro attaccanti». Aspettando Iaquinta, è rispuntato Alex e
tanto basta per una restaurazione: del 4-3-1-2, il progetto cui si lavorò fin
dall’estate. Questione di mestiere, per Alex, come codificò lo stesso
Ferrara, con Diego ai box: «Ringrazio Del Piero perché si sta sacrificando
da trequartista – spiegò – ma quel ruolo è di Diego o Giovinco, Alex resta
una punta». Il capitano potrebbe pure appostarsi sulla sinistra, nel terzetto
di trequartisti del nuovo modulo, ma si tratterebbe di una soluzione a
tempo, uno strappo alla regola. Si sente attaccante e quel ruolo, che pure
potrebbe riaprirgli con più facilità anche la Nazionale, proprio non lo ama.
M. Nerozzi, da La Stampa, 16 novembre 2009
Il linguaggio sportivo non si limita soltanto a comunicare delle notizie, ma
tende ad attribuire agli avvenimenti una particolare carica emotiva, allo
scopo di coinvolgere ed entusiasmare il lettore, per fargli vivere le stesse sensazioni che proverebbe se assistesse di persona all’avvenimento sportivo.
Il linguaggio sportivo è un linguaggio misto; presenta particolari caratteristiche: si serve di termini tecnici specifici, utilizza termini provenienti da
altri settori, fa largo uso di aggettivi, di espressioni, di giochi di parole, di
termini anche gergali particolarmente coloriti, allo scopo di mettere in
risalto le prestazioni degli atleti e di coinvolgere il lettore.
Usa termini tecnici, spesso di origine straniera (lo stesso vocabolo sport è
di origine inglese e deriva, a sua volta, dall’antico francese desport = diporto, divertimento), che variano da uno sport all’altro. Tra i termini tecnici più
conosciuti ricordiamo: goal, dribbling, corner, pallonetto, cross, football,
goleador, pivot, play-off, ring, match, jockey, affondo, smash, sprinter, indoor,
starter, surfing, tour, time-out, traguardo, contropiede…
Utilizza termini propri di altri linguaggi settoriali: del linguaggio militare
(cannoniere, assedio, sfondare, sfida, difesa, attacco, cadetto…), del linguaggio scolastico (pagella, promuovere, matricola, laurearsi…), del linguaggio
cinematografico, teatrale, letterario (debutto, protagonista, regia…), del linguaggio tecnico-scientifico (diagonale, triangolare, lunghezza, area…).
42
La comunicazione verbale
Il linguaggio sportivo utilizza vocaboli ed espressioni fortemente emotivi, quali: clamoroso, spettacolare, leggendario, indomabile, inesorabile, scandaloso, incredibile, storico, travolgente, superlativo, micidiale, genio, campionissimo, esaltante, mattatore, supercampione, miracolo, superstar, fuoriclasse,
dialogare in profondità, polverizzare gli avversari, amministrare il risultato,
tenere la palla, siglare la rete, finire a reti inviolate, subire uno sfondone, ricaricare le batterie, sprintare nei supplementari, svirgolare malamente…
IL LINGUAGGIO GIORNALISTICO
FILMA LA PROF, IL VIDEO SU YOUTUBE:
AI GENITORI MULTA DA 20 MILA EURO
Bastava accendere il computer e cliccare su YouTube. C’era la prof di
italiano, girata di spalle, che scriveva alla lavagna. Ignara di quello che
accadeva alle spalle ma che poteva immaginare. I gesti osceni, le boccacce, gli sbadigli e i colpi di sonno improvvisi. Ma quello proprio no.
Che qualcuno, uno studente, riprendesse tutto con il suo cellulare. E poi,
tornato a casa, ci facesse un «film» da mettere in Rete. Persino con i sottotitoli ironici. Una bravata che è costata ventimila euro ai genitori del
ragazzo. Il risarcimento è stato stabilito dal giudice che ha accolto
l’istanza della docente. Lo studente è stato giudicato colpevole di aver
«pubblicato immagini lesive del decoro e della reputazione dell’insegnante», ha scritto il giudice civile di Monza, Luisa Berti.
R.M., da Corriere della Sera, 14 novembre 2009
Il linguaggio giornalistico è un linguaggio divulgativo che si modifica
rapidamente. Le informazioni che raggiungono il lettore attraverso le pagine dei giornali trattano vari argomenti, tecnico-scientifici, economici, politici, culturali, sportivi e così via, perciò il linguaggio utilizzato usa termini di
altri linguaggi settoriali.
Ciò che scrive un giornalista deve avere i requisiti della leggibilità e
comprensibilità da parte di un vasto pubblico di lettori con differenti
competenze linguistiche e culturali, e deve fornire un certo numero di
informazioni nel breve spazio di un articolo.
Lo stile di questo linguaggio è particolare, non sempre lineare e semplice,
raggiunge il lettore medio con uno stile espositivo vivace, rapido,
disinvolto, intessuto di espressioni gergali, frasi fatte e neologismi che
talvolta forza anche le regole grammaticali e sintattiche. I titoli usano un
linguaggio particolarmente efficace dovendo catturare l’attenzione del
lettore e sintetizzare il contenuto dell’articolo.
Nello stile giornalistico sono presenti alcune caratteristiche:
frasi nominali, cioè senza il verbo o con il participio passato, soprattutto
nei titoli (Furto sventato);
uso ridotto di articoli e di preposizioni (Colture in pericolo causa siccità);
aggettivazione ricca (L’Europa poteva compiere un suicida grande balzo
all’indietro);
43
SINTASSI DELLA FRASE SEMPLICE
uso dell’imperfetto con funzione narrativa (L’Europa riunita a Bruxelles rischiava di finire male);
uso del condizionale riferito a fatti non confermati (L’aereo avrebbe tentato un atterraggio di fortuna);
frequenti termini stranieri (Black-out nelle città del Nord: elettricità insufficiente);
neologismi (Breil sponsorizza Ducati);
vocaboli nati da parole abbinate (In 3000 al maxiconcerto milanese);
espressioni metaforiche (La verifica di matematica mi ha messo fuori gioco);
eufemismi (Scoperto il vaccino per il male incurabile).
Titolo, occhiello, sommario: l’ABC del quotidiano
La lettura di un giornale presuppone delle tecniche di scrittura e di presentazione degli articoli che, oltre a utilizzare uno stile efficace e immediato, considerano altre variabili fondamentali, spesso poco evidenti. Per esempio, un
giornalista, come un qualsiasi editore che si rispetti, deve tener conto che il
tempo medio di lettura di un quotidiano si aggira intorno ai trenta minuti
(anche se, in realtà, un lettore medio impiegherebbe dalle cinque alle sei ore
a leggere tutte le pagine di un giornale!); questo dato scende significativamente quando il campione di riferimento è quello relativo ai quotidiani sportivi (in cui il lettore, particolarmente selettivo, conosce già in partenza l’argomento d’interesse e le strategie per trovarlo tra le pagine, “puntando subito al
sodo”). Pertanto risulta essenziale per una leggibilità immediata e semplificata, la funzione del titolo, il cui scopo è quello di accelerare e guidare i ritmi
di lettura. Il titolo, insomma, deve presentare la sintesi accattivante del pezzo,
solleticando la curiosità e stimolando l’attenzione.
Altrettanto importanti, proprio perché hanno la stessa funzione, sono l’occhiello e il sommario, che accompagnano e completano il titolo, e il catenaccio,
che funge da ulteriore richiamo (secondo lo schema classico, queste sono le
parti imprescindibili della titolazione); essi, sinteticamente, propongono gli
elementi fondamentali dell’articolo, facilitando il colpo d’occhio e la scelta del
lettore. Il titolo, insomma, deve colpire: meno parole utilizza, più incisivo sarà;
più esso è intrigante, più ci saranno possibilità che l’articolo venga letto.
È comunque la prima pagina (divisa in taglio alto, taglio medio, taglio basso
in base alle priorità delle notizie) ad avere una funzione di contenuto fondamentale, quella di riassumere le notizie principali e la posizione della testata
sui fatti del giorno: essa è, insomma, il biglietto da visita del quotidiano. Al
momento dell’impaginazione, poi, è necessario prestare attenzione alla presenza di fotografie e alla visibilità dei caratteri: per sottolineare l’importanza di
un evento si realizzano delle precise scelte legate alla significatività delle
immagini e al corpo del carattere (cioè la grandezza calcolata in punti tipografici), fatto che determina il numero di colonne occupato dalla notizia.
Solo dopo questa serie di attenzioni il giornale è pronto per la stampa: tagli e
correzioni, equilibrio tra notizie e scrupolosa osservanza degli spazi del timone, fanno sì che il menabò della prima pagina possa finalmente essere passato in tipografia; nasce così il quotidiano che, attraverso i canali di diffusione,
arriverà all’alba nelle edicole.
44
La comunicazione verbale
Il pezzo giornalistico
Dal titolo si passa al pezzo, ovvero un testo più lungo della semplice e nuda
notizia, detta anche trafiletto. Esistono varie tipologie di pezzo: esse corrispondono a diverse modalità di comunicare un fatto e di interpretarlo assegnandogli una parte all’interno degli spazi del giornale, in base alle esigenze del timone, il diario di bordo di ogni quotidiano.
Il servizio, per esempio, è un approfondimento della notizia e ruota intorno a un nucleo informativo (detto anche centro della notizia), che definisce
e amplia attraverso informazioni aggiuntive. Un servizio di ampio respiro,
che ha come oggetto una notizia già diffusa e ripresa, si chiama reportage;
con il reportage, il fatto diventa vera e propria storia narrata, arricchita dalla
trasposizione di cause ed effetti, riferimenti a opinioni sul campo, emozioni, stati d’animo.
Quando un giornalista decide di mettere in relazione diretta un personaggio e il lettore, la scelta effettuata è quella dell’intervista; se invece il suo
scopo è quello di approfondire una situazione incrociando una serie di
interviste e un reportage sull’avvenimento, egli sta svolgendo un’inchiesta.
Che cos’è la notizia?
Quando un fatto diventa notizia? Proprio tutto ciò che accade è destinato al
pubblico dei lettori? Per districarsi nella selva dell’informazione, è necessario definire la notizia. L’etimologia del termine suggerisce l’idea di novità,
di evento nuovo, ma anche di fatto strano (novus in latino significa sia nuovo
sia strano ed eccezionale). L’esempio dell’uomo che morde il cane, evento
quanto mai anomalo, esprime in modo inequivocabile il concetto di notizia
che desta sorpresa e interesse. Quindi, quando un fatto è nuovo e singolare, è degno di avere spazio sul giornale, il cui compito è quello di far diventare un fatto notizia.
Di che cosa devono trattare i fatti “notiziabili”? Secondo una regola mai
scritta ma comunemente accettata, gli avvenimenti vengono selezionati
secondo una precisa graduatoria di valori codificata nella cosiddetta regola delle cinque S:
Sesso
Sangue
Sport
Spettacoli
Soldi
Per fortuna questa regola viene regolarmente disattesa e il vero giornalismo punta sull’inchiesta, sull’originalità, sulla comunicazione incisiva e
attendibile.
Un primo fattore determinante per decidere se un evento è notiziabile è la
sua vicinanza fisica, geografica, psicologica al gruppo dei lettori (in tal
senso coinvolge di più un omicidio per gelosia avvenuto nel proprio paese
che un terremoto verificatosi negli angoli più remoti del mondo).
In secondo luogo, un fatto si trasforma in notizia quando le persone coinvol-
45
COMUNICAZIONE E TESTI
te hanno un grado di celebrità e di autorevolezza unanimemente riconosciuto (un incidente al capitano della nazionale di calcio, per esempio, è un
fatto molto sentito, quindi una notizia sicura).
Inoltre la gravità di un evento è un fattore che conferisce peso alla notizia:
un attentato al Presidente degli Stati Uniti d’America ha maggior richiamo
dell’evasione dal carcere di un pluriomicida.
Infine “fa notizia” tutto ciò che riguarda gli interessi del lettore a livello
economico, sociale, politico e culturale: scioperi, andamento del clima o
della Borsa, approvazione di leggi sono fatti non eclatanti ma di sicuro
interesse.
I LIVELLI DI SCRITTURA DELLE NOTIZIE
In relazione ai livelli di scrittura di una notizia, è possibile individuare due livelli di complessità degli articoli presenti in un giornale: un primo e un secondo
livello (il secondo livello riprende e rielabora la tipologia del primo in modo più
complesso, pur mantenendo le stesse caratteristiche).
PRIMO LIVELLO
SECONDO LIVELLO
Notizia breve: narrazione o descrizione Notizia: articolo di circa 20 righe che nardi un fatto in pochissime righe di sintesi. ra o descrive un fatto.
Box: riquadro di poche righe riassuntive Scheda: testo di approfondimento dell’ardi un articolo; è posto a fianco dell’artico- ticolo a fianco del quale compare.
lo corrispondente.
Resoconto: sintesi veloce di un evento Inchiesta: vera e propria indagine di un
di tipo politico, sociale, economico.
fatto di tipo politico, sociale, economico,
che ne evidenzia cause e conseguenze.
Servizio: resoconto immediato di un Reportage: narrazione approfondita e
evento da parte di un corrispondente personale effettuata da un inviato sul
inviato sul luogo dei fatti.
campo; l’inviato è una “penna d’abitudine”, spesso uno scrittore.
Opinione: commento di un personaggio Editoriale: articolo di prima pagina che riautorevole o di una “grande firma” su porta la posizione del Direttore del giornauna notizia importante.
le o della testata su un fatto importante.
Dalla lettura alla scrittura: scrivere un pezzo
Scrivere un articolo di giornale richiede un’impostazione facilmente codificabile che deve contenere, fin dalle prime righe, la risposta a cinque
domande fondamentali.
Esse sono la traduzione dei procedimenti della retorica antica che suggeriva all’oratore di rispondere ai seguenti interrogativi: quis? “chi?, quid?
“che cosa?”, quo loco? “dove?”, quando? “quando?”, quare? “perché”?
Secondo la lingua latina, insomma, i giornalisti dovrebbero rispondere alla
46
La comunicazione verbale
regola delle cinque Q, trasformate poi, in lingua inglese, nella regola della
cinque W, ovvero:
1. Who? Chi?
2. What? Che cosa?
3. Where? Dove?
4. When? Quando?
5. Why? Perché?
Alle ore 16,00 di ieri, 15 settembre 2010 (When?), a Milano (Where?), il
Presidente della Repubblica (Who?) ha incontrato gli studenti universitari
(What?) per discutere di libertà e di diritti umani (Why?).
Alle classiche domande si aggiunge un sesto elemento, di fondamentale
importanza per la completezza di un articolo di giornale, ovvero How?
(Come?).
Ovviamente, in base all’ordine di presentazione degli elementi strutturali dell’articolo (è sicuramente diverso iniziare un pezzo rispondendo alla domanda
“Quando?” o, per esempio, alla domanda “Chi?”) il giornalista decide a quale
parte della notizia dare più risalto. Non esiste una regola fissa per questo: la
composizione del pezzo dipende da più fattori, tra i quali, non ultimo, lo stile.
In alcuni casi, inoltre, la regola delle cinque W può essere volutamente ignorata, per esempio quando si vuole redigere un articolo di giornalismo creativo
e anticonvenzionale, in cui l’oggettività e la narrazione dei fatti cedono il posto
alle impressioni e alle sensazioni che acquistano più importanza rispetto alle
coordinate spazio-temporali, oppure quando il fatto è noto a tutti e, di conseguenza, i dati potrebbero appiattire e rendere noiosa la trattazione.
Mentre il piano di impostazione del contenuto di un articolo di giornale è
soddisfatto dall’utilizzo delle cinque W, da un punto di vista stilistico è
importante prestare attenzione al lead o attacco di un pezzo. Questo
dovrebbe non superare le quaranta parole e creare interesse e curiosità nel
lettore. Un obiettivo alto, insomma: proprio per questo il lead è il segreto di
un buon pezzo giornalistico.
Terminato il lead (che può essere, in altra battuta, ampliato: è questo il caso
del secondo lead), il secondo elemento importante nella struttura di un articolo è il focus, ovvero l’argomento portante della notizia; esso è rappresentato da più frasi che sono la parte informativa e incisiva del testo, dove si
incanalano la curiosità e il desiderio di conoscenza del lettore.
Al focus può seguire il background, termine con cui si indica la ricostruzione di fatti passati che servono a ricostruire e ad ampliare il focus, e la presentazione di ulteriori dettagli (quali le coordinate spazio-temporali, il ruolo
di protagonisti e testimoni), con lo scopo di chiarire, arricchire ulteriormente, rendere accattivante il focus.
Infine, c’è la conclusione. Un giornalista che ha ben chiaro il focus dell’articolo che sta per scrivere potrebbe dunque strutturare il suo pezzo nel
seguente modo:
lead
ampliamento del lead
focus (ed eventuale ampliamento del focus)
47
COMUNICAZIONE E TESTI
background (cronistoria dell’evento)
dettagli e particolari (per chiarire meglio il focus)
coordinate spazio-temporali
presenza e ruolo di protagonisti e testimoni del fatto
conclusione
A questo punto, l’articolo segue il suo corso, passando dalla titolazione
all’impaginazione, a eventuali tagli (sempre possibili fino all’orario di “chiusura” e di stampa del quotidiano) per esigenze di spazio o di priorità.
Domani sarà sul giornale, pronto per essere letto.
IL GIORNALE: TERMINI TECNICI
Esiste un linguaggio tecnico che riguarda la struttura del
giornale, la sua impostazione grafica (soprattutto quella
della prima pagina) e il vocabolario usato all'interno della
redazione.
Ecco qualche esempio.
Testata: la parte alta della prima pagina, dove sono riportati
il nome del giornale, la data e altre indicazioni che contraddistinguono un determinato quotidiano.
Articolo di fondo: è collocato sulla sinistra della prima pagina e riporta il commento del direttore del giornale (o di un
redattore o di un collaboratore esterno) su un fatto importante. Se è scritto dal direttore, il fondo non è firmato e si definisce editoriale.
Apertura: è l'articolo che tratta del fatto più importante della giornata.
Articolo di spalla: occupa la parte destra della prima pagina e riporta la notizia che, in ordine di importanza, viene subito dopo quella di apertura.
Tagli: sono gli articoli collocati in posizioni diverse, procedendo dall'alto al
basso, in base all'importanza delle notizie che riportano.
Corsivo: articolo breve, così definito perché scritto, appunto, in carattere corsivo (cioè leggermente inclinato); di solito è un pezzo piuttosto polemico, che
riguarda un fatto significativo.
Sommario: riporta la sintesi delle principali notizie delle pagine interne.
Civetta: richiama l'attenzione del lettore su una notizia che sarà trattata più
ampiamente in una pagina interna; proprio per questa funzione di richiamo, la
civetta è spesso contornata da un riquadro più scuro.
Velina: notizia proveniente da una fonte ufficiale.
Manchette: (termine francese) riporta inserzioni pubblicitarie o notizie brevi
che non vengono riprese nelle pagine interne.
Elzeviro: articolo di argomento artistico, storico, letterario, o anche recensione
o racconto, pubblicato nella pagina culturale.
Pastone: articolo che presenta la situazione politica mediante un riassunto dei
commenti della stampa.
48
La comunicazione verbale
Servizio: articolo o reportage (servizio di cronaca) affidato a un inviato o a un
collaboratore del giornale.
Corrispondente: chi è incaricato da un giornale di inviare notizie e articoli concernenti la località in cui egli risiede.
Inviato speciale: giornalista inviato in altre parti del mondo per servizi speciali.
Cronista: giornalista che ricerca e riferisce le notizie di cronaca.
Redattore: giornalista che rivede le notizie e gli articoli da pubblicare.
Agenzie di stampa: associazioni di giornalisti i quali cercano notizie che poi
vendono ai giornali; tra le più importanti, l'Associated Press (USA), la France
Press (Francia), la Reuter (GB), la Tass (Russia), l'ANSA (Italia).
Quotidiano di partito: giornale gestito e diretto da un partito politico.
Quotidiano indipendente: giornale gestito da privati, che non segue un'ideologia politica particolare.
Quotidiano economico e quotidiano sportivo: il primo si occupa prevalentemente di argomenti economici (borsa, commercio…); il secondo, di sport.
Bozza: prova di stampa usata dall'autore o dal correttore per correggere eventuali errori prima dell'edizione definitiva.
Menabò: prova di uno stampato, eseguita montando su un foglio di carta bianca testi e illustrazioni, per controllare l'effetto finale e per servire da guida all'impaginazione.
Impaginazione: disposizione delle notizie in una pagina.
Tiratura: numero di copie del giornale stampate quotidianamente.
Tabloid: giornale di formato più compatto e maneggevole rispetto a quello tradizionale.
Pesce: parte di testo saltata durante la composizione.
Coccodrillo: biografia di un personaggio ancora vivente; viene costantemente
aggiornata e utilizzata in caso di morte.
Verme o serpente: spazio bianco a fianco della pagina.
Gambero: riga ripetuta per errore.
Il linguaggio pubblicitario
“Anche il pettirosso che canta a squarciagola in cima a un albero mettendo
in mostra il petto rosso illuminato dal sole si sta facendo pubblicità” (Konrad
Lorenz);
“Che cos’è la pubblicità se non una forma di plagio collettivo?” (Luciano De
Crescenzo);
“Attenzione: la pubblicità può causare seri danni al vostro cervello e al
vostro portafoglio” (Moschino);
“La pubblicità è un male assolutamente necessario” (Leo Bogart);
“Avete mai pensato alla tristezza che presenterebbero le vie, le piazze, le stazioni, i metrò, le sale da ballo e quelle cinematografiche, i ristoranti, le piazze, la natura, i viaggi, senza quegli innumerevoli manifesti, senza le vetrine,
senza le insegne luminose, senza gli imbonimenti degli altoparlanti, e imma-
49
COMUNICAZIONE E TESTI
ginate la tristezza dei pasti e dei vini senza i menu colorati e senza le etichette attraenti? Sì, veramente la pubblicità è la più bella espressione della nostra
epoca, la più grande novità del millennio, un’Arte” (Blaise Cendrars).
Le precedenti citazioni, pur sostenendo punti di vista diversi, evidenziano
un dato di fatto inconfutabile: tutti i giorni della nostra vita sono scanditi da
messaggi pubblicitari. Dovunque guardiamo, insomma, vediamo immagini
grandi, belle, umoristiche, sensuali, e ogni spazio vuoto viene sfruttato. La
pubblicità ci accompagna, sempre: dalla televisione a Internet, sulle pagine delle riviste e dei giornali che compriamo, alla fermata dell’autobus, allo
stadio di calcio, addirittura sui vestiti. L’obiettivo principale della pubblicità
è quello di convincere il consumatore ad acquistare il prodotto reclamizzato. Occorre attirare l’attenzione, lanciare il prodotto e trasmettere il messaggio in modo da invogliare il pubblico a comprare.
Certo, è l’immagine giusta che stimola la curiosità, ma solo il linguaggio
usato garantisce l’efficacia del messaggio e il successo della campagna
pubblicitaria. Per comunicare questo messaggio nel miglior modo possibile sono utilizzate diverse strategie: si mostrano intime scene di famiglia,
vengono usate la natura, l’amore, il successo, l’avventura e il benessere. Ci si
avvale di personaggi noti al pubblico, i quali sembrano adottare il prodotto
lanciato e stuzzicano il nostro interesse. È dunque essenziale convincere tutti
dell’accessibilità o del piacere di un’auto nuova, di un prodotto per capelli,
di un viaggio o di una crema per il viso. Dopotutto, è il pubblico che richiede un simile messaggio, quello di migliorare la qualità della vita odierna.
La pubblicità, insomma, raggiunge il successo giocando proprio sulle emozioni del consumatore: fa rivivere sensazioni piacevoli e associa le immagini a un sogno di benessere.
Questo messaggio viene guidato e diffuso dal linguaggio della pubblicità e,
nella società consumistica, tale linguaggio assume una notevole importanza.
È indispensabile che il messaggio persuada il cliente a comprare il prodotto in un batter d’occhio perché il tempo a disposizione per osservare la pubblicità è breve, spesso si tratta di una questione di secondi, e il primo impatto potrebbe essere determinante. Bisogna allora risvegliare l’interesse, col-
50
La comunicazione verbale
pendo nel minor tempo possibile con un accostamento di immagini e slogan che rimarranno ben impressi nella mente dello spettatore.
Come? Le caratteristiche del linguaggio pubblicitario sono la pervasività,
la ripetività, l’intrusività: il suo scopo è quello di persuadere utilizzando la
funzione emotiva per colpire il destinatario, sempre selezionato in precedenza perché la pubblicità si riferisce solo a un determinato gruppo di persone (target) di cui stimola bisogni e desideri (il termine slogan, tra l’altro,
significa grido di guerra). “La pubblicità è qualcosa di più di una forza economica: ha anche una profonda influenza sulla cultura, sui valori e sulla qualità della vita” afferma Leo Bogart, uno dei principali teorici del linguaggio
pubblicitario. Non è un caso che essa sia una delle più tipiche forme della
comunicazione diffusa dai mass media.
Il successo del linguaggio pubblicitario è dovuto alle sue peculiarità formali, di contenuto e di divulgazione: queste si basano sulla brevità, la ripetizione e la facilità di trasmissione. In realtà la formazione del linguaggio pubblicitario implica una serie di operazioni abbastanza complesse che si servono di ulteriori linguaggi, diversi ed eterogenei tra loro, in particolare quello
retorico, strettamente legato alla funzione fàtica della lingua (attirare il contatto con il pubblico e attivarlo detenendo il controllo del canale di comunicazione); senza dimenticare, ovviamente, la funzione poetica ed emotiva
del linguaggio pubblicitario, quella conativa, quella metalinguistica.
La parola, comunque, ha un ruolo fondamentale nella comunicazione pubblicitaria: brevità delle frasi, artifici retorici, deformazioni verbali sono alla base
degli slogan: pensiamo, per esempio, a espressioni del tipo: “Chi Vespa mangia le mele” o “Digestimola” o “È comodosa, sciccosa, risparmiosa”.
Se si aggiunge che questa forma espressiva è completata dalla presenza di
immagini particolarmente suggestive, è facile comprendere il forte potere
persuasivo di una forma di comunicazione in grado di affascinare, a volte in
modo aggressivo o trasgressivo.
I messaggi pubblicitari utilizzano slogan incisivi e brevi: la loro funzione è
quella di indicare le caratteristiche di un prodotto in modo immediato e facilmente riconoscibile, servendosi di tutti gli espedienti retorici a disposizione.
Un buon testo pubblicitario è infatti orecchiabile, accattivante, facile da
ricordare. Gli oratori del mondo antico, per persuadere e trascinare l’uditorio, si servivano dell’arte retorica consapevolmente, ne calcolavano la
cadenza e gli effetti. I copywriter (cioè gli ideatori dei testi pubblicitari) la
utilizzano sfruttando soprattutto le risorse della loro creatività, cercando la
sintesi più comunicativa e più adatta al loro scopo. Saranno poi i linguisti a
dire se hanno utilizzato una figura retorica.
Ecco alcune delle più usate fra queste figure retoriche.
Metafora – In “Musica nuova della cucina” (slogan pubblicitario della
gastronomia tedesca) è presente una metafora legata all’idea di “cambiare
musica”: la parola “musica” sostituisce il termine “alimentazione” che
sarebbe, in realtà, quello appropriato al discorso. Molto efficaci sono di solito le metafore che si servono contemporaneamente di testo e di immagine:
“Le comunicazioni hanno un nuovo cuore” (cartellone pubblicitario di un
51
COMUNICAZIONE E TESTI
nuovo sistema telefonico): gran parte dello spazio è occupato dall’ immagine digitale di un cuore. “Metti un tigre nel motore” (celeberrimo slogan): in
tal caso l’immagine della tigre si trasforma nel ruggito di un motore.
Metonimia – Frequenti sono le metonimie, come “lo zucchero è pieno di
vita”, in cui si attribuisce allo zucchero l’effetto che produce nel corpo
umano, la vita, frutto dell’energia fornita dall’alimento.
Sineddoche – Indicare la parte per il tutto : “bicincittà: la ruota che pedala”,
o la specie per il genere: “non di solo pane vive l’uomo” (slogan della campagna pubblicitaria di una marca di dolci). La sineddoche, in pubblicità, è
una strategia fortemente evocativa che si basa sullo spostamento di significato (sia lessicale sia visivo).
Similitudine – “Con super Colgate il tuo alito è fresco come un fiore”: lo spostamento di significato della similitudine, in genere, induce a paragonare la
percezione indotta, spesso con immagini accattivanti, all’effetto del prodotto reclamizzato.
Sinestesia – Molto utilizzata nel linguaggio pubblicitario: “sentire in blu”,
“mangiare con gli occhi”, la sinestesia, grazie alle associazioni di termini e
immagini che appartengono a sfere sensoriali diverse (visiva, tattile, uditiva, olfattiva o gustativa) determina slogan di sicuro effetto.
Chiasmo – “Lavorare per vivere, o vivere per lavorare?”: ecco un dubbio
che si esprime con un chiasmo, ovvero incrociando gli stessi elementi di
una frase in ordine invertito. Ne derivano, con qualche modifica, degli effetti efficaci grazie al gioco incrociato delle parole, come: “Il cervello ha bisogno di zucchero. Lo zucchero ha cervello.”
Assonanza e rima – “L’amarissimo che fa benissimo”; “Il metano ti dà una
mano”; “Più lo mandi giù più ti tira su”: coniugare la musicalità delle parole
in rima e in assonanza tra loro nella creazione di uno slogan facilita, grazie
all’immediata e facile cantabilità, la sua memorizzazione.
Allitterazione – “Fiesta ti tenta tre volte tanto”: la ripetizione delle consonanti e delle vocali ravvicinate rende fluido lo slogan e aiuta a percepirlo
come familiare, stimolandone la memorizzazione.
Iperbole – “L’amarissimo che fa benissimo”; “La più amata dagli Italiani”,
(nota cucina), “Ti mando un bacio enorme” (slogan di una marca di cioccolatini), “Supersvelto”(un prodotto che più di qualunque altro ti permette di
pulire in fretta, secondo l’allusione): l’esagerazione di un’iperbole determina un’immagine superlativa e quasi irripetibile del prodotto pubblicizzato
e, di conseguenza, forte persuasione all’acquisto.
Ossimoro – “Così piccolo che vedrete tutto in un’altra prospettiva” (slogan
riferito alla pubblicità di un cellulare che, associato all’immagine visiva, si
presenta vicino a un paio di occhiali immensi): la presentazione di termini
in opposizione tra loro, ovvero l’ossimoro (nel caso il piccolo riferito alle
dimensioni del cellulare e il tutto, ovvero l’intero spazio comunicativo), è
particolarmente efficace, per tecnica di contrasto, nella persuasione del
destinatario all’acquisto di un prodotto.
52
La comunicazione verbale
Anafora – “Mi ascolto, mi capisco, mi dico di sì, mi perdono, mi sorrido, mi
piaccio” (la pubblicità si riferisce alla presentazione di un prodotto dietetico): l’anafora, ovvero la ripetizione di una o più parole all’inizio di frasi tra
loro contigue, determina memorizzazione e ripetitività, quindi forte senso
persuasivo, soprattutto se alla parola si associa un’immagine.
Antitesi – L’accostamento di due parole o di due frasi che esprimono pensieri di significato opposto o fortemente divergente è particolarmente
usato nel linguaggio pubblicitario: espressioni del tipo “un caldo freddo”
(riferito alla pubblicità di un condizionatore) o di “una vecchia novità” (slogan di un programma televisivo di successo che torna in palinsesto) sono
molto efficaci.
Ellissi – Sopprimere, all’interno di uno slogan o di un’immagine pubblicitaria, alcuni elementi che sarebbero necessari e che, in realtà, vengono solo
intuiti, rappresenta un potente stimolo evocativo: per esempio l’assenza di
pneumatici nella pubblicità di una moto o di un’automobile esalta il rapporto tra il mezzo di trasporto e l’asfalto e allude alla perfetta tenuta di strada
delle gomme.
Personificazione – Attribuire ad animali o cose sentimenti o azioni propri
delle persone è un potente artificio persuasivo molto usato in pubblicità. Di
solito i nomi, anche se si tratta di “nomi comuni di cose”, sono scritti con
l’iniziale maiuscola; per esempio: “la Scarpa che respira”, riferita a una nota
marca di calzature.
Forme comparative spesso incomplete – “Hag ti tratta meglio” (marca di
caffè): la comparazione (in questo caso sottintesa) funge da stimolo all’acquisto innescando il meccanismo della competitività; il fatto che il secondo
termine della comparazione sia inespresso rende l’idea di un prodotto
senza paragoni.
Slogan – “Chi fuma avvelena anche te”; “Come natura crea, Cirio conserva”;
“Più lo mandi giù, più ti tira su”: la tecnica dello slogan è di associare forme
di comunicazione immediata, estremamente semplici e sintetiche, alla
caratteristica del prodotto e alle sue qualità più significative. Di solito nello
slogan sono presenti, combinati tra loro, molti artifici della retorica.
Immagini – A volte le immagini pure, spesso accostate per metonimia al
prodotto o al servizio pubblicizzato, sono particolarmente evocative e
generano lo slittamento di significato necessario alla persuasione.
Neologismi, sintassi libera, frasi nominali – Il linguaggio pubblicitario, per
restare vivo e al passo con le forme di comunicazione veloce, adotta spesso
ulteriori forme di comunicazione, quali: neologismi (cocco dritti, centrodivani), frasi nominali (una signora mortadella), forme imperative (diamoci del
the), modi indefiniti (immaginare è già fare), forme interrogative
(Stanchezza? Energia esaurita? Ricaricati con Floradix), termini derivati da
espressioni straniere o espressioni straniere in toto (elegance training).
A volte è la stessa sintassi che viene smembrata o resa equivoca (vestire il
mare).
53
COMUNICAZIONE E TESTI
Altre caratteristiche particolari che stimolano la curiosità sono:
i giochi di parole, in particolare l’uso alternativo di una parola conosciuta, o un riferimento a modi di dire;
l’omissione di parole ritenute superflue (verbo, preposizione ecc.);
un maggiore uso della seconda persona singolare e plurale per dare enfasi al consumatore, oppure della prima persona singolare per trasmettere il messaggio “posso IO quindi puoi anche TU”;
l’uso particolare dell’articolo determinativo per indicare l’unicità del
prodotto;
la predilezione del modo imperativo (per dare enfasi al messaggio e determinare una scelta) o del tempo presente indicativo (per evidenziare il
contatto con la realtà presente).
Stabilita la forma di un messaggio pubblicitario, il passo successivo è pianificare una campagna pubblicitaria; questa fase è preceduta da una ricerca approfondita del target ed è gestita da esperti di psicologia della comunicazione e di marketing, che la indirizzano su coloro che si vogliono persuadere a un eventuale acquisto. Dopo aver analizzato sia il mercato sia la
concorrenza, i pubblicitari devono tener conto del tempo, del budget a
disposizione e anche del tipo di pubblicità più appropriato al prodotto da
lanciare.
Le modalità di diffusione del messaggio pubblicitario si dividono in modalità statiche o fisse e modalità dinamiche o mobili.
Le principali forme di pubblicità statica sono:
il volantino – ha caratteristiche di economicità, semplicità e facilità di diffusione; trasmette un messaggio breve a un pubblico mirato;
il cartellone / manifesto – la principale caratteristica è la visibilità; il suo
carattere persuasivo dipende dalla sua dislocazione, di importanza primaria;
l’inserzione sulla stampa – di costo vario, offre tempo per esaminarla
più volte e per assimilarla, consciamente o inconsciamente.
Le forme di pubblicità dinamica sono:
l’insegna – associabile al cartellone, si distingue per l’immagine mobile.
Anche l’insegna deve essere ben posizionata, poiché si tratta di una struttura stabile;
lo spot televisivo – la sua caratteristica principale è il raggiungimento
istantaneo del risultato prefisso; è laborioso in tempi e costi, ma è la forma di pubblicità più persuasiva. Può essere ripetuto spesso su tutte le reti televisive. Inoltre, ha il vantaggio di utilizzare tre elementi: il visivo, il sonoro, il testuale;
il banner – è la pubblicità di Internet, il cosiddetto “pop-up”. Spesso consiste in un’immagine animata che si manifesta senza preavviso. Le caratteristiche positive sono il costo (quasi nullo) e la visibilità immediata; le controindicazioni sono legate al percepito del potenziale cliente, in quanto il navigatore spesso si sente manipolato dalle modalità di diffusione del pop-up.
54
La comunicazione verbale
LO SPOT PUBBLICITARIO - TERMINI TECNICI
Slogan (headline): frase o parola che sintetizza il contenuto del messaggio e che
il destinatario deve poter ricordare facilmente;
immagine (visual): disegno o fotografia che riproduce il prodotto o ne richiama
l’idea; deve attrarre immediatamente il destinatario del messaggio;
prodotto (pack shot): disegno o foto che riproduce il prodotto (se ciò non è già
stato fatto nell’immagine);
testo (body copy): informazioni sintetiche sulle caratteristiche del prodotto;
marchio (brand o trade mark): simbolo grafico o nome dell’azienda produttrice;
slogan di chiusura (pay off): frase che accompagna il marchio. Esso rimane costante anche quando si presenta un altro prodotto della stessa azienda.
2.6.
I gerghi
Il gergo è una varietà linguistica usata all’interno di un gruppo
ristretto di persone.
È un linguaggio speciale che non è noto a coloro che non fanno parte del
gruppo, e questo crea all’interno del gruppo dove nasce e si sviluppa una
complicità che esclude coloro che non ne fanno parte. Una caratteristica dei
gerghi è l’uso di vocaboli ai quali si fa assumere un significato diverso da
quello originario.
Sono gerghi i codici usati all’interno di gruppi che vivono ai margini della
società, come la malavita, o in ambiti ristretti come nelle caserme, nelle
scuole, nelle carceri, in cui questo tipo di linguaggio viene utilizzato spontaneamente perché tipico di quegli ambienti.
È legittimo parlare anche di gergo giovanile, mutevole e transitorio, usato
solo in una certa fascia di età e variabile nel tempo. Caratteristiche principali di questo gergo sono, infatti, l’ironia, l’esagerazione e la breve durata.
Nel gergo giovanile si usano i termini tamarro, sfigato, sclerare, sgamare,
truzzo…
Nel gergo delle caserme troviamo, per esempio, nonno, cicchetto, ramazza,
scattare…
55
COMUNICAZIONE E TESTI
VERIFICHE GRADUATE
1
Indica a quale linguaggio settoriale appartiene ciascun testo, scegliendo tra
linguaggio scientifico, tecnico, burocratico, sportivo, giornalistico, pubblicitario.
1. La sottoscritta Lucia Rossi, nata a Milano, il 27 aprile 1970, porge istanza alla S.V. affinché le
venga assegnato un appartamento comunale, essendone in diritto, come si evince dalla documentazione allegata.
................................................................................................................
2. Lievitosan con fermenti lattici, con il suo patrimonio di vitamine, enzimi e aminoacidi essenziali, dona all’organismo tono e vitalità. Con Lievitosan pelle più pura e capelli più forti.
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3. Un blocco dei veicoli non catalizzati potrebbe essere decretato per le aree critiche di Como e del
Sempione. La decisione sarà presa oggi alla Regione. In questi giorni, infatti, il livello delle polveri
sottili ha continuato a crescere in molte città lombarde, complice l’assenza di precipitazioni.
................................................................................................................
4. Il processore è il componente fondamentale del computer, è il cervello, definito come CPU
(in inglese Central Processing Unit, unità centrale di elaborazione) ed è costituito da tre risorse: l’unità di controllo che permette l’esecuzione dei programmi e gestisce le funzioni dei
componenti; l’unità logico-aritmetica, chiamata ALU (Arithmetic Logic Unit) che esegue le
operazioni logiche e matematiche contenute nelle istruzioni che compongono i programmi;
la memoria centrale (suddivisa in RAM e ROM).
................................................................................................................
5. Il lombrico (Lumbricus terrestris) è generalmente utile, perché con le sue deiezioni contribuisce
a fertilizzare il terreno che percorre in lungo e in largo alla profondità di 10-15 centimetri. Non
è raro però il caso che arrivi alla profondità di 3 e anche 5 metri, riportando in superficie i germi
del carbonchio, del tetano che raccoglie dai corpi sepolti; in questo caso è evidente che risulta
dannosissimo.
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6. Finisce così, con il secondo mesto traino in porto di Nzl 82 e le spalle sempre più curve di
Dean Barker, il ragazzo che i kiwi credevano uomo e che invece è affogato tra le onde schiumose delle aspettative, la quarta regata di una Coppa Americana che per i neozelandesi sembra una puntata dell’ultimo, tragico, Fantozzi.
................................................................................................................
2
56
Completa la tabella inserendo il maggior numero di parole per ciascun linguaggio settoriale.
INFORMATICA
ASTRONOMIA
SCIENZE NATURALI
CALCIO
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La comunicazione verbale
3
1.
2.
3.
4.
5.
4
Trova le espressioni della lingua comune che corrispondono alle seguenti espressioni
burocratiche.
Declinare le proprie generalità. ................................................................................................................................................................................................
Inoltrare domanda. ....................................................................................................................................................................................................................................
Sospendere la seduta. ..........................................................................................................................................................................................................................
Prendere visione. ..........................................................................................................................................................................................................................................
Ai sensi di legge. ..........................................................................................................................................................................................................................................
Leggi i seguenti testi, individua il gergo utilizzato e spiega con parole tue il significato
del messaggio.
1. Il palo ha fatto il canarino: dopo il colpo è smammato da dritto e ci ha tirato il bidone. Doveva
stare abbottonato e invece ha cantato alla Madama, ha intascato la grana e ha fatto fumo.
Bisogna pizzicarlo e fargli la festa.
2. Quello è un firmaiolo: gli piace la naja, non prende mai cicchetti e mangia la sbobba senza
fiatare; non è un imboscato come te che marchi visita ogni momento e salti le corvée.
5
Usando il gergo dei giovani, che tu conosci, scrivi un breve messaggio a un tuo compagno per comunicargli un tuo progetto.
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6
Riscrivi le frasi sostituendo i termini settoriali sottolineati con vocaboli della lingua
comune.
1. Il negoziato rischia di diventare lungo e difficile.
2. La tessera non è cedibile.
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3. Vorrei un analgesico per l’emicrania. ..................................................................................................................................................................................
4. Al viaggiatore non munito di biglietto verrà applicata la sanzione prevista dalla legge.
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5. I cittadini sono tenuti a concorrere alle spese per i servizi offerti dall’ente comunale.
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6. Il centravanti dribbla due avversari e al sopraggiungere dell’ala sinistra spara l’assist.
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7. Gli istituti di credito hanno accolto l’invito del potere politico a incentivare i mutui per la prima
casa.
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8. Nel pomeriggio il ciclone subalpino porterà rovesci temporaleschi nelle pianure del Nord e
lungo la dorsale appenninica.
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57
in sintesi
COMUNICAZIONE VERBALE
utilizza il codice verbale, sistema di segni
regolato da norme
funzioni
contesto
registri
situazione concreta
in cui avviene la
comunicazione
varietà linguistica
scelta
per comunicare
informativa
o referenziale
informa in modo
oggettivo su un
determinato
argomento; incentrata
sul referente
emotiva
o espressiva
esprime un
sentimento, uno stato
d’animo, un’emozione;
incentrata
sull’emittente
livelli
espressivi
formale
medio
informale
linguaggi
settoriali
aulico-solenne
livello espressivo
formale
colto-erudito
livello espressivo
formale
impersonaleburocratico
livello espressivo
formale
gergo
varietà linguistica usata
da un gruppo ristretto
di persone
scientifico
tecnico
burocratico
politico
sportivo
giornalistico
medio-standard
conativa
o persuasiva
finalizzata a
convincere; incentrata
sul ricevente
fàtica
o di contatto
stabilisce un contatto
con il destinatario;
incentrata sul canale
della comunicazione
metalinguistica
riflette sul codice
linguistico; incentrata
sul codice di cui parla
poetica
comunica messaggi
che non hanno scopi
pratici; incentrata
sulla forma
del messaggio
58
livello espressivo
medio
colloquialefamiliare
livello espressivo
informale
confidenzialeintimo
livello espressivo
informale
pubblicitario
Il computer
l computer è per alcuni uno strumento familiare, per molti una specie di piccolo televisore e, per molti altri, qualcosa di incomprensibile.
I
COME NASCE
Quanto alla sua origine, molti del settore ne attribuiscono la nascita, nel 1946,
agli Americani, che concepirono un calcolatore chiamato ENIAC. In realtà ciò
non corrisponde al vero. Il primo elaboratore fu concepito nel corso della
Seconda Guerra Mondiale da un gruppo di ingegneri e matematici inglesi con
lo scopo di decodificare le comunicazioni segrete in codice tra Hitler e i suoi
generali. Questo computer fu chiamato dai suoi ideatori Colossus e il suo contributo alla vittoria finale degli Alleati fu così determinante che alla fine della
guerra Churchill lo fece distruggere e impose il segreto di Stato sull’intera vicenda: nessuno doveva sapere come essi avevano vinto un’altra guerra, quella dell’informazione.
Questo è stato senza dubbio uno dei più grandi segreti gelosamente custoditi: solo negli anni Settanta la notizia è trapelata grazie a una indiscrezione e oggi
Colossus è stato ricostruito in maniera fedele all’originale nello stesso luogo
dove fu realmente usato, a Bletchley Park (Londra) a metà strada tra le università di Oxford e Cambridge.
Fu qui che nel 1939 il governo inglese chiamò a raccolta i migliori matematici
di queste due prestigiose università, fra cui Alan Turing, padre dell’intelligenza
artificiale. Inoltre arruolò nello strettissimo e segretissimo staff latinisti, egittologi, campioni di scacchi e di enigmistica, col compito di decifrare le comunicazioni del nemico tedesco.
Grazie a Colossus fu possibile la decifrazione dei codici dell’esercito nazista in
un solo anno di lavoro e c’è chi è convinto, come lo storico Harry Hinsley, che
le informazioni raccolte abbiamo ridotto la durata del terribile conflitto di almeno due anni.
COM’È FATTO?
Il computer è formato da un’unità centrale, un video e una tastiera. Lo completano altri oggetti accessori come stampanti, lettori CD-ROM, modem,
mouse, raggruppati sotto il nome comune di periferiche (dette anche unità di
input-output), che servono a completare e migliorare le potenzialità di lavoro
del computer stesso.
L’unità centrale si trova completamente all’interno della scatola (case) che può
essere di materiale plastico o in metallo. È composta da una grossa scheda
denominata mother-board (scheda madre) sulla quale sono fissati gli altri
principali componenti: il processore, la memoria centrale (RAM), la scheda di
rete, il disco fisso (hard-disk).
Il processore è il componente fondamentale del computer, è il cervello, definito come CPU (in inglese Central Processing Unit, unità centrale di
59
elaborazione) ed è costituito da tre risorse: l’unità di controllo che permette
l’esecuzione dei programmi e gestisce le funzioni dei componenti; l’unità logico-aritmetica, chiamata ALU (Arithmetic Logic Unit) che esegue le operazioni
logiche e matematiche contenute nelle istruzioni che compongono i programmi; la memoria centrale (suddivisa in RAM e ROM).
Il processore ha una velocità di lavoro che si misura in hertz (Hz).
La RAM è un piccolo chip (una piastrina sulla quale vengono creati microcircuiti elettronici) posto direttamente sulla scheda madre, fondamentale affinché
il processore possa funzionare; infatti vi memorizza tutte le parti di programma
che utilizza, tra cui il sistema operativo. Inoltre la RAM registra i dati o i programmi che noi elaboriamo fino al salvataggio dei medesimi su disco fisso o
minidisco o CD; ma attenzione, il tutto avviene fino a che il computer è alimentato dalla corrente, perché, se dovesse staccarsi il cavo di corrente o la stessa
venisse a mancare senza essere riusciti a svolgere le operazioni di salvataggio,
la RAM automaticamente si svuoterebbe e noi perderemmo il nostro lavoro
(per questo si dice che la RAM è una risorsa volatile).
La ROM è una memoria di sola lettura, vale a dire che non può essere modificata. Al suo interno si trovano programmi e istruzioni molto semplici che vengono utilizzati dal computer nei processi base.
La scheda di rete permette che il computer possa essere collegato alla rete
della quale facciamo parte, potendo così condividere varie risorse (per esempio file o parti di programmi) con altri utenti della medesima rete.
Il disco fisso mantiene memorizzati i vari programmi e i dati da noi elaborati, il suo spazio di lavoro è notevolmente variabile: da alcune centinaia
di megabyte a migliaia di gigabyte.
Il computer ha delle parti accessorie che possiamo distinguere in dispositivi di input
(tastiera, mouse, microfono) e dispositivi di output (stampante, scanner, monitor, altoparlanti). Questi sistemi di input
e output devono essere collegati al
computer tramite prese che si trovano
nella parte posteriore del medesimo, sulla
scheda madre, e si chiamano porte USB.
MACINTOSH
Non si può trascurare la presenza, accanto al personal computer (PC IBM compatibile), di macintosh, un computer prodotto da Apple.
La Apple si inserisce sul mercato dei calcolatori con il primo computer nel
1976. Due giovani, Steve Jobs, inventore di videogiochi per Atari, e Steve
Wozniak, impiegato alla Hewlett Packard, costruiscono nel garage di casa un
processore destinato a diventare il componente base del primo loro computer,
Apple I. Tra successi e insuccessi questi due giovani con pochi dollari e molta
fantasia fanno tremare i colossi dell’industria informatica.
È del 1984 il modello Apple Macintosh 128, il primo glorioso esemplare di personal computer che prende il nome dalla varietà più gustosa di mela americana.
60
La caratteristica rivoluzionaria di questo computer è la sua praticità: la sua interfaccia grafica a finestre e icone, un unico cavo, quello dell’alimentazione, la
forma compatta e il design accurato.
Lo schermo si presenta sotto forma di una metafora, la scrivania (desktop)
sulla quale ci sono numerosi oggetti: cartelline che contengono informazioni
(file), icone che permettono di accedere a specifici programmi, menu che consentono di effettuare operazioni elementari, un cestino in cui gettare le informazioni che non servono più.
Il sistema operativo di mac è nato per la grafica; i personal computer IBM, invece, utilizzano un sistema operativo, il DOS, progettato dalla Microsoft per pc
IBM, nato per compiere grandi calcoli, per la gestione e lo scambio di dati. Per
adeguarsi alle nuove esigenze di mercato, la Microsoft crea, allora, un programma in grado di affiancare il sistema operativo DOS per rendere più accessibile
l’utilizzo del pc; e gestire l’utente con una nuova grafica. Si tratta di Windows,
nato per aiutare un sistema operativo, il DOS, che non è basato su una interfaccia grafica.
Il divario esistente tra le prestazioni di mac e di un pc è ora meno evidente. Di
fatto si può rilevare una settorialità nel mondo del lavoro nell’uso delle due
macchine. Mac trova maggiore applicazione nell’editoria, il pc viene utilizzato
maggiormente negli studi tecnici delle industrie che usano programmi per la
progettazione tecnica.
TIPOLOGIE DI PERSONAL
Analizziamo brevemente altre tipologie di personal.
I pc portatili sono elaboratori di tipo molto compatto che uniscono in un unico
corpo video (a cristalli liquidi), tastiera, mouse, scheda madre, disco fisso e CD.
Hanno la caratteristica di avere internamente una batteria che ne consente
l’uso anche senza collegarsi fisicamente alla presa di corrente con l’apposito
cavo, anche se per un tempo limitato. Essendo molto piccolo e compatto con
un’ottima versatilità, potremmo dire di avere nella valigetta 24 ore l’ufficio che
ci segue in ogni luogo.
I notebook sono minicomputer con dimensioni all’incirca di un blocco notes
di dimensioni variabili; possono anche non avere in dotazione i lettori di
dischetti cosicché la copia di dati da un altro personal avviene tramite un apposito cavo; inoltre la tastierina non ha la parte di tastierino numerico. I notebook, viste le ridotte dimensioni, si possono trasportare in una comunissima cartellina portadocumenti.
E. Scola, da Informatica operativa, Tascabili La Spiga, libero adattamento
61
COMUNICAZIONE E TESTI
3.
LA LINGUA
La lingua è costituita da parole, elementi fondamentali dotati di un significato proprio, che consentono all’uomo di esprimersi. Ogni parola ha una propria forma (o significante) e un proprio significato.
Per comunicare, le parole vengono combinate tra loro e assumono
all’interno del discorso una determinata funzione.
3.1.
Le parole: forma
Esaminare gli elementi che costituiscono la parola significa analizzarne la
struttura.
La maggior parte delle parole è scomponibile in una parte invariabile e in
una variabile.
La parte invariabile delle parole si chiama radice.
Consideriamo le parole bambino, bambina, bambini, bambine: osserviamo
una parte uguale (bambin-) e una parte diversa (-o, -a, -i, -e).
bambino
bambina
bambini
bambine
La parte uguale contiene le informazioni riguardo al significato della parola, infatti la radice bambin- evoca immediatamente un’immagine mentale:
l’idea di bambino.
La radice si chiama anche morfema lessicale proprio perché contiene
informazioni lessicali, cioè quelle che riguardano il significato della parola
nell’ambito della lingua.
La parte variabile delle parole si chiama desinenza.
La desinenza indica le caratteristiche morfologiche e grammaticali: se la parola è un nome o un aggettivo, la desinenza fornisce informazioni sul genere e
sul numero; se è un verbo essa indica anche il modo, il tempo, la persona.
La desinenza è chiamata anche morfema morfologico.
In aggiunta alla radice può esservi un elemento che contribuisce a precisare meglio un significato particolare della parola. A volte esso si trova prima
della radice e viene chiamato prefisso (antenato); a volte si trova dopo la
radice e viene chiamato suffisso (giornalaio).
62
La lingua
Tutta la parte di parola che precede la desinenza viene chiamata
tema.
Nelle parole formate solo da radice e desinenza, il tema coincide con la
radice; nelle parole che contengono anche prefissi o suffissi, il tema contiene anche questi elementi.
TEMA
PREFISSO
dis
dis
RADICE
onor
onor
onor
onor
DESINENZA
SUFFISSO
evol
evol
e
e
e
e
Le parole primitive, derivate, alterate, composte
Le parole formate soltanto da radice e desinenza sono dette primitive.
Con le parole primitive si possono formare altre parole, per derivazione e
per composizione.
La derivazione avviene mediante l’aggiunta di prefissi e suffissi.
Le parole formate mediante derivazione si dicono derivate e contengono la radice, un prefisso e/o un suffisso e la desinenza.
Come le primitive, anche le parole derivate (disonore/disonorevole) hanno
una parte invariabile formata dalla radice (onor) e dal prefisso (dis) e/o dal
suffisso (evol), chiamata tema (disonor/disonorevol), e una parte variabile,
cioè la desinenza (e).
I prefissi sono elementi che modificano il significato di una parola, collocati prima della radice. Non hanno significato autonomo, ma ciascuno conferisce alla parola un significato particolare.
Per esempio i prefissi IN- (in-opportun-o), DIS- (dis-abil-e), S- (s-dentat-o)
aggiungono valore negativo, invece i prefissi ULTRA- (ultra-rapid-o), SUR(sur-gelat-o), STRA- (stra-ricc-o) intensificano il significato.
Hanno un significato specifico anche i prefissi di origine greca o latina,
chiamati prefissoidi (cfr Prefissoidi e suffissoidi, pagg. 64-65).
La derivazione per mezzo di prefissi produce parole che appartengono alla
stessa categoria grammaticale della parola primitiva: con l’aggiunta di un
prefisso, un nome rimane tale (nonno
bisnonno) e lo stesso avviene con
aggettivi (morale
immorale) e verbi (cambiare
scambiare).
63
COMUNICAZIONE E TESTI
I suffissi sono elementi collocati dopo la radice, non hanno un significato
autonomo, ma ciascuno di essi conferisce alla parola in cui viene inserito un
significato particolare.
Il suffisso -IER + desinenza si usa per attribuire alla parola il significato di
oggetto adatto a contenere (zuccher-ier-a) oppure di persona che svolge
una attività (salum-ier-e).
Il suffisso -ABIL + desinenza indica la possibilità di “essere”, cioè di realizzare ciò che viene indicato dalla radice (realizz-abil-e
che può essere
realizzato).
Il suffisso -UT + desinenza significa “munito di” (barb-ut-o
barba).
munito di
Come i prefissoidi, anche i suffissi di origine greca e latina, chiamati suffissoidi, hanno un significato specifico.
I prefissoidi e i suffissoidi sono prefissi e suffissi derivati dal latino e dal
greco. Essi sono simili ai prefissi e ai suffissi (da qui il nome prefissoidi e
suffissoidi) in quanto noi li usiamo come tali, ma nella lingua originaria essi
erano vere e proprie parole autonome o radici di parole.
Le seguenti tabelle riportano i più comuni prefissoidi e i suffissoidi di origine greca e latina.
PREFISSOIDI DI ORIGINE GRECA
piro- = fuoco
piromane
64
aero- = aria (aeroporto)
antropo- = uomo (antropologo)
archeo- = antico (archeologo)
auto- = da solo (automatico)
biblio- = libro (biblioteca)
bio- = vita (biologia)
cosmo- = mondo (cosmologia)
crono- = tempo (cronologia)
dattilo- = dita (dattilografa)
cardi(o)- = cuore (cardiologo)
demo- = popolo (demografia)
derma- = pelle (dermatologo)
eco- = casa, ambiente (ecologia)
elio- = sole (eliotermico)
fil(o)- = amico (filantropo)
fon(o)- = suono (fonografo)
foto- = luce (fotografia)
geo- = terra (geografia)
grafo- = scrittura (grafologia)
gastr(o)- = ventre (gastrite)
idr(o)- = acqua (idrosfera)
iper- = sopra (ipertensione)
ipo- = sotto (ipotensione)
ipp(o)- = cavallo (ippica)
lit(o)- = pietra (litosfera)
macr(o)- = grande (macroscopico)
mega(lo)- = grande (megalomane)
micr(o)- = piccolo (microscopico)
mono- = uno solo (monocoltura)
necr(o)- = morte (necrologio)
neo- = nuovo (neologismo)
omo- = uguale, simile (omonimo)
orto- = giusto (ortografia)
paleo- = antico (paleolitico)
pato- = malattia (patologia)
ped- = bimbo (pedagogia)
penta- = cinque (pentagono)
piro- = fuoco (piromane)
poli- = tanti (poliglotta)
pseudo- = falso (pseudonimo)
tecno- = scienza (tecnologia)
tele- = lontano (telegrafia)
termo- = calore (termometro)
topo- = luogo (topografia)
zoo- = animale (zoologia)
La lingua
SUFFISSOIDI DI ORIGINE GRECA
-algia = dolore (nevralgia)
-antropo = uomo (misantropo)
-archia = comando (oligarchia)
-crazia = potere (aristocrazia)
-ciclo = ruota (triciclo)
-fagia = mangiare (antropofagia)
-filia = amore (bibliofilia)
-fobia = paura (claustrofobia)
-fono = suono (grammofono)
-geno = che genera (patogeno)
-grafia = scrittura (calligrafia)
-logia = scienza (biologia)
-metro = misura (termometro)
-nomia = regola (astronomia)
-onimo = nome (omonimo)
-patia = sofferenza (gastropatia)
-scopia = visione (radioscopia)
-teca = che custodisce (videoteca)
-pedia = educazione (logopedia)
-mania = fissazione (grafomania)
-tecnia = scienza (zootecnia)
-tomia = taglio (lobotomia)
PREFISSOIDI DI ORIGINE LATINA
ambo(o)- = due (ambidestro)
bi-, bis- = due (binomio, bisnonno)
circ(o)- = intorno (circoscrivere)
extra-, stra- = fuori, oltre
(extraterrestre, strafare)
maxi- = grandissimo (maxischermo)
multi- = tanti (multirazziale)
omni-, onni- = tutto (onnipresente)
oltre-, ultra- = al di sopra
(oltrepassare, ultraterreno)
pluri- = più, molto (pluridisciplinare)
retro- = all’indietro (retrodatare)
semi-, emi- = metà
(semicerchio, emisfero)
tris-, tri- = tre (trisavolo, tripartito)
vice- = al posto di (vicesindaco)
SUFFISSOIDI DI ORIGINE LATINA
-ario, -ale = partecipazione,
rapporto (rivoluzionario, liberale)
-cida = che uccide (omicida)
-colo = della coltivazione (agricolo)
-coltura = coltivazione (risicoltura)
-esco = che fa parte (marinaresco)
-evole = che ha attitudine (socievole)
-fero = che porta (fruttifero)
-fico = che produce (benefico)
-forme = che ha forma di (filiforme)
-fugo = che allontana o che sfugge
(callifugo, centrifugo)
-grado = che cammina (retrogrado)
-ico = che riguarda (geografico)
-ivo = che ha una qualità particolare
(ricreativo)
-tore, -sore = chi compie un’azione
(creatore, incisore)
-valente = che vale (polivalente)
-voro = che mangia (erbivoro)
Come si può notare, mentre prefissi e suffissi non hanno un significato autonomo, prefissoidi e suffissoidi ne possiedono uno. Prefissoidi e suffissoidi
possono anche non avere origine greca o latina; per esempio mini-, prefissoide diventato assai famoso negli anni Sessanta del secolo scorso per la
parola minigonna, non deriva dal latino minimus, bensì dall’inglese miniature, che significa miniatura.
65
COMUNICAZIONE E TESTI
Certamente conoscere il significato di prefissi e suffissi è di grande aiuto
per comprendere meglio e con immediatezza il significato dei termini che
li contengono.
La derivazione per mezzo di suffissi riguarda sia i nomi (carta
cartiera)
sia gli aggettivi (felice
felicità) sia i verbi (detestare
detestabile); in
ogni caso ne deriva una parola nuova con significato diverso da quella di
partenza, benché appartenente alla stessa famiglia di parole (fiore
fiorire, fiorista, infiorescenza, infiorare, sfiorire).
Un tipo particolare di derivazione che si ottiene per mezzo di suffissi è l’alterazione, che dà origine alle parole alterate.
I suffissi utilizzati, in questo caso, non modificano il significato della parola primitiva, ma vi aggiungono una particolare caratteristica. Se la caratteristica
aggiunta dal suffisso esprime piccolezza, gli alterati sono detti diminutivi (casin-a), se esprime l’idea della grandezza sono detti accrescitivi (cas-on-a), se
esprime grazia e piacevolezza sono detti vezzeggiativi (cas-ett-a), se esprime un’idea di bruttezza sono detti dispregiativi o peggiorativi (cas-acci-a).
L’alterazione può modificare nomi, aggettivi, avverbi (cfr Fonologia e
Morfologia - Nomi alterati, pag. 100; Struttura dell’aggettivo qualificativo,
pag. 130; Gradi e alterazioni dell’avverbio, pag. 312).
Oltre che per derivazione si possono formare parole anche per composizione di due o più termini che svolgono differenti funzioni grammaticali.
Le parole formate mediante composizione di più parole unite fra
loro si dicono composte.
Le parole composte nascono dall’unione di parole appartenenti a diverse categorie grammaticali (cfr Fonologia e Morfologia - Nomi composti, pag. 102):
nome + nome
cassapanca
nome + aggettivo
pellerossa
aggettivo + nome
nobildonna
verbo + nome
lavastoviglie
66
La lingua
preposizione + nome
sottoscala
avverbio + verbo
benestare
aggettivo + aggettivo
agrodolce
avverbio + avverbio
sottosopra
Il significato delle parole composte non è dato soltanto dall’unione dei
significati dei singoli termini uniti fra loro, ma spesso è l’esito della sintesi di
un’intera frase (lavastoviglie
elettrodomestico che lava le stoviglie).
lavare
stoviglie
lavastoviglie
Oltre alle parole composte, osserviamo ora altri fenomeni linguistici di
composizione:
le parole frase, formate da termini non uniti, ma semplicemente accostati (treno merci, buono pasto, guerra lampo);
le unità lessicali, formate da più parole separate, ma che costituiscono
un’unica espressione (ferro da stiro, macchina per scrivere, camera da letto);
le parole macedonia, formate dall’unione di parti di parole (cantautore
cantante + autore; fantascienza
fantasia + scienza).
L’insieme delle parole con la medesima radice, formate mediante
derivazione e composizione, si chiama famiglia di parole o famiglia
semantica.
Osserviamo l’esempio dei termini che hanno origine dalla parola primitiva
portare, la cui radice è port- presente infatti in tutti i vocaboli della famiglia
semantica di appartenenza:
portamento, portantina, portanza, portata, portatile, portatore, portaritratti,
portafogli, portacarte, portamatite, portamine, portapenne, portaombrelli,
portapane, portafrutta, portacenere, portasigarette, portagioie;
asportare, asportazione, asportabile, asporto, asportatore;
apportare, apporto, apportabile, apportatore;
comportare, comportamento, comportamentale, comportamentismo, comportabile;
deportare, deportato, deportazione;
esportare, esportazione, esportatore, esportabile;
importare, importazione, importatore, importabile, importante, importanza,
importo;
sopportare, sopportazione, sopportabile, sopportabilità, sopportatore;
trasportare, trasportatore, trasportabile, trasporto.
67
COMUNICAZIONE E TESTI
VERIFICHE GRADUATE
1
Riscrivi le seguenti parole distinguendo la radice dalla desinenza.
amo ..............................................................................
dono ............................................................................
grigio ............................................................................
mano ..........................................................................
parola ..........................................................................
2
1.
2.
3.
4.
5.
3
Quando il sol............... tramont............... la temperatur............... scend................
Io e mi............... fratell............... amiamo pescare nei torrent............... della Valtellina.
Son............... arrivata in tren..............., ma ripartirò in corrier................
I gatt............... della nonn............... hanno miagolato durante la nott............... impedendomi di dormire.
Le cim............... dei mont............... sono nascoste dalle nuvol................
Indica la radice, il tema, eventuali prefissi o suffissi.
frate
fratello
amichevole
amico
dolce
dolcetto
inutile
utile
serio
RADICE
TEMA
SUFFISSI
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
............................................................
............................................................
..........................................................
............................................................
Di ciascuna parola scrivi la radice e il tema. Osserva se coincidono, quindi segna con
una crocetta P se la parola è primitiva, D se è derivata.
penna
inutile
fraterno
fiore
casa
tavolo
chiesetta
campana
libro
panetteria
sera
telefono
68
casa ................................................................................
foro ................................................................................
ladro ..............................................................................
otto ..................................................................................
ragno ............................................................................
Completa inserendo le desinenze mancanti.
PREFISSI
4
buco ..............................................................................
estate ............................................................................
inno ................................................................................
naso ................................................................................
quadro ........................................................................
RADICE
TEMA
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
................................................................................
................................................................................
P
D
La lingua
5
Nelle seguenti coppie di parole sottolinea le primitive e cerchia le derivate.
sera, serale
inabile, abile
insetto, insettivoro
costante, incostante
gelo, gelido
musicale, musica
numero, numerale
6
zuppiera ..................................................................
collare ..........................................................................
canile ............................................................................
cassettiera ..............................................................
mostruoso ............................................................
sociale ........................................................................
insolito ........................................................................
tuonare ......................................................................
infernale ..................................................................
azionare ....................................................................
disfare ........................................................................
casale ..........................................................................
ruotare ........................................................................
orecchino ..............................................................
Per ognuna delle seguenti parole primitive scrivi una parola derivata.
sale ................................................................................
scala ..............................................................................
occhio ........................................................................
olio ..................................................................................
latte ................................................................................
scarpa ..........................................................................
costume ..................................................................
8
dentista, dente
campanile, campana
celeste, celestiale
sogno, sognatore
santo, santuario
monte, montuoso
mano, manuale
Individua e scrivi le parole primitive da cui hanno origine le seguenti parole derivate.
trombetta ..............................................................
suoneria ..................................................................
insalatiera ..............................................................
inodore ......................................................................
lavoratore ..............................................................
famoso ........................................................................
bracciale ..................................................................
7
pane, paniere
semplicemente, semplice
domenicale, domenica
morale, immorale
anno, annuale
marittimo, mare
attivo, inattivo
fede ................................................................................
bosco ..........................................................................
lento ..............................................................................
prova ............................................................................
salame ........................................................................
stretto ..........................................................................
linea ..............................................................................
carta ..............................................................................
pino ................................................................................
carne ............................................................................
fieno ..............................................................................
debole ........................................................................
via ....................................................................................
calza ..............................................................................
Sottolinea soltanto le parole primitive.
nasale • nudo • domenicale • inopportuno • obbligo • ingegnoso • lieto • gioioso • chiaro • fiutare •
solitudine • manuale • zio • insensato • genio • senso • durevole
9
Indica con P le parole primitive, con D le parole derivate; per ogni parola primitiva scrivi in blu una parola derivata, per ogni derivata scrivine in rosso una primitiva.
serietà (.................) ....................................................................................................
barca (.................) ........................................................................................................
giorno (.................) ....................................................................................................
scolaresca (.................) ........................................................................................
paesano (.................) ..............................................................................................
immusonito (.................) ..................................................................................
terreno (.................) ..................................................................................................
marina (.................) ..................................................................................................
male (.................) ........................................................................................................
inondare (.................) ............................................................................................
armaiolo (.................) ..............................................................................................
limone (.................) ..................................................................................................
cavallo (.................) ....................................................................................................
nebbioso (.................) ............................................................................................
tagliare (.................) ..................................................................................................
mieloso (.................) ................................................................................................
69
COMUNICAZIONE E TESTI
10 Sottolinea le parole che contengono prefissi e/o suffissi.
ridire • anteprima • preghiera • ortografia • succo • succulento • laziale • microcefalo • cronometro •
asta • neurochirurgico • ciabattino • vizio • ozioso • balordaggine • tuttologo • schienale • natale •
pasquale • benevolo • male • libreria • ultrasuono
11 Utilizzando tre dei seguenti prefissi a tua scelta, scrivi sul quaderno almeno cinque
parole derivate per ciascuno di essi: pre-, trans-, inter-, bio-, a-, dis-, in-.
12 Utilizzando tre dei seguenti suffissi a tua scelta, scrivi sul quaderno almeno tre parole
derivate per ciascuno di essi: -ame, -ario, -evolo, -aio, -ore, -oso, -ale, -teca, -logia.
13 In ognuna delle seguenti parole riconosci e separa il prefisso.
predestinazione ................................................................................................
immorale ....................................................................................................................
inatteso ..........................................................................................................................
scontento ..................................................................................................................
prefazione ..................................................................................................................
analfabeta ..................................................................................................................
riallineare ....................................................................................................................
analcolico ....................................................................................................................
irresponsabile ......................................................................................................
discontinuità ..........................................................................................................
ridire ..................................................................................................................................
anarchia ........................................................................................................................
intermezzo ................................................................................................................
rifinitura ........................................................................................................................
14 Sottolinea le parole derivate mediante l’uso di prefissi.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Sul terreno accanto alla casa della nonna è stato eretto un capannone prefabbricato.
Ho comprato un deodorante dalla fragranza floreale davvero gradevole.
Ci siamo incontrati nell’anticamera del dentista.
Ho visto inserzioni con offerte di lavoro rivolte ai neolaureati.
Se vuoi andare in vacanza da solo sappi che non ho nulla da ridire.
Quella sostanza va conservata in ambiente asettico.
La società postindustriale è caratterizzata da tipologie di lavoro completamente nuove.
Ha acquistato una motocicletta superveloce.
La bisnonna di Enrico insiste nel voler ancora guidare l’auto.
Chi è stato il primo a circumnavigare l’Africa?
15 Trascrivi le parole dell’esercizio precedente evidenziando il prefisso utilizzato.
16 Utilizzando i prefissi in-, dis-, s-, ultra-, iper-, sur-, stra- forma delle parole con ciascuna
delle quali comporrai poi delle frasi sul quaderno.
17 Per ognuna delle parole seguenti trova una parola derivata e precisa il suffisso utilizzato.
70
PAROLA PRIMITIVA
PAROLA DERIVATA
SUFFISSO
PAROLA PRIMITIVA
festa
cattivo
animale
legare
bocca
festoso
-os
..................................................
......................
..................................................
......................
..................................................
......................
..................................................
......................
forza
libro
giallo
legale
fare
PAROLA DERIVATA
SUFFISSO
....................................................
........................
....................................................
........................
....................................................
........................
....................................................
........................
....................................................
........................
La lingua
18 Completa la tabella sottostante.
PAROLA PRIMITIVA
SUFFISSO
PAROLA DERIVATA
................................................................................................
-ezza
-ineria
amarezza
................................................................................................
statale
................................................................................................
................................................................................................
-uto
-ile
terra
................................................................................................
................................................................................................
-ata
porta
stato
barba
................................................................................................
servile
terreno
risata
19 Riscrivi le seguenti parole derivate evidenziando radice, suffisso, desinenza.
oliera ............................................................................
festivo ..........................................................................
giapponese ........................................................
tracheite ..................................................................
pepato ........................................................................
teiera ............................................................................
libreria ........................................................................
polmonite ..............................................................
macelleria ..............................................................
20 Sostituisci le parole sottolineate con un aggettivo derivato di significato corrispondente.
Un clima di montagna ..........................................................................................................................................................................................................................................
La catena montuosa delle Ande ..........................................................................................................................................................................................................
Uno studente pieno di ansia ......................................................................................................................................................................................................................
Un oggetto a forma di piramide ............................................................................................................................................................................................................
Un lago originato da un ghiacciaio ....................................................................................................................................................................................................
21 Utilizzando i suffissi -aio, -ante, -ismo, -abile, -oso forma delle parole con ciascuna delle
quali comporrai, sul quaderno, delle frasi.
22 Con ciascuno dei seguenti aggettivi forma, utilizzando un prefisso o un suffisso, un
nome e un verbo.
NOME
salato
abbondante
acido
dolce
brillante
VERBO
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
23 Con ciascuno dei seguenti nomi forma, utilizzando un prefisso o un suffisso, un verbo
e un aggettivo.
VERBO
industria
fango
lampo
gioco
sintesi
AGGETTIVO
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
71
COMUNICAZIONE E TESTI
24 Con ciascuno dei seguenti verbi forma, utilizzando un prefisso o un suffisso, un nome
e un aggettivo.
NOME
divertire
maledire
cambiare
colorare
modificare
AGGETTIVO
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
....................................................................................................................
25 Sottolinea le parole alterate.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Mangerei volentieri un gelatino.
Quel tipaccio è davvero maleducato.
All’improvviso è suonata la campanella dell’intervallo.
Tirava la giacca della mamma con la sua manina.
In un laghetto di montagna è stata effettuata la gara di pesca.
Sogno di comprare una casetta fra i monti, circondata da un’aiuola di fiorellini.
Fa un gran caldo, ma al mattino spira un venticello leggero.
Bevi una tazzona di camomilla, poi va’ a dormire.
Si è presentato con un berrettino rosso e una sciarpona bianca.
I nonni abitano in una villetta in periferia.
26 Elenca, sul quaderno, le parole alterate individuate nell’esercizio precedente, trova le
relative parole primitive e forma delle frasi utilizzando un’alterazione diversa.
27 Sottolinea le parole alterate.
giacchetta • burrone • cancellino • verdino • stazioncina • fiumiciattolo • mostriciattolo • ciottolo •
chiocciola • maialini • balcone • torrone • limone • campanaccio • campanello • bidello • ombrello •
giallastro • cancello • vinello • poetastro • disastro • nervosetto • bambino • tappetone • micione •
barone • carbone • cagnone • salmone • trenino • graziosetta
28 Trova la parola primitiva da cui derivano le seguenti parole alterate.
magrino
amarognolo
pazzoide
furbetto
gattino
giallino
malaccio
cuoricino
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
......................................................................................................
dolciastro
benone
topastro
topone
margheritina
bruttino
quadretto
figuraccia
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
....................................................................................................
29 Usa i suffissi -ino, -ello, -etto, -one, -accio per formare parole alterate, poi con esse componi, sul quaderno, delle frasi.
72
La lingua
30 Sottolinea le parole composte.
1. Considero la lavastoviglie un elettrodomestico non solo utile, ma indispensabile.
2. La nonna, nella sua cucina, ha un saliscendi acquistato moltissimi anni fa.
3. Mi rivolgerò al caporeparto e farò presente questo disagio.
4. Giuseppe studia pianoforte, ma è bravissimo anche a suonare l’organo.
5. Mi piacerebbe possedere l’aspirapolvere da auto.
6. Un tempo i materassi si battevano con il battipanni.
7. All’ingresso di ogni chiesa c’è una conca che funge da acquasantiera.
8. Il capotreno redigerà un verbale dell’accaduto.
9. Su un lato della piazza è stato edificato un alto grattacielo.
10. Si è presentata sul palco con la sola calzamaglia.
31 Forma parole composte collegando i termini delle due colonne.
apri
treno
..................................................................................................................................................................................
accalappia
scatole
..................................................................................................................................................................................
filo
feste
..................................................................................................................................................................................
para
lingua
..................................................................................................................................................................................
guasta
tappi
..................................................................................................................................................................................
ferro
rilievo
..................................................................................................................................................................................
capo
cani
..................................................................................................................................................................................
mala
via
..................................................................................................................................................................................
terra
diffusione
..................................................................................................................................................................................
basso
pieno
..................................................................................................................................................................................
porta
ombrelli
..................................................................................................................................................................................
porta
fulmine
..................................................................................................................................................................................
cava
vaso
..................................................................................................................................................................................
32 A ogni definizione fai corrispondere una parola composta.
1. Cassetta con speciali serrature di sicurezza per custodire preziosi
2. Parte di pneumatico che viene a contatto con il terreno
3. Mobile basso a forma di cassa
......................................................................................................
......................................................................................................................................................................................
4. Piccolo zoccolo che riveste le pareti a scopo protettivo
..........................................................................................................
5. Pezzo di lamiera sopra le ruote per riparare da spruzzi di fango
6. Movimento sottomarino causato da scosse sismiche
7. Palpitazione di cuore dovuta a forte emozione
9. Introduzione di merci frodando la dogana
................................................................................
................................................................................................................
....................................................................................................................................
8. Lastra trasparente posta davanti a un veicolo come riparo
10. Ortaggio conservato nell’aceto
..........................................................................
................................................................................................
..................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................
33 Scegli cinque parole composte e scrivi, sul quaderno, altrettante frasi.
73
COMUNICAZIONE E TESTI
34 Forma delle parole composte utilizzando quelle date come primo o secondo elemento.
batti ....................................................................................................................................
capo ..................................................................................................................................
porta ..................................................................................................................................
cenere ............................................................................................................................
luna ....................................................................................................................................
lava ......................................................................................................................................
terra ....................................................................................................................................
fuori ....................................................................................................................................
scala ..................................................................................................................................
vite ........................................................................................................................................
35 Individua e sottolinea le parole frase.
1. Nel pomeriggio porterò i bambini al parco giochi dove ogni giorno si divertono con i loro
amici.
2. È un negozio che propone curiose idee regalo.
3. Devo presentare il piano studi di quest’anno accademico entro pochi giorni.
4. Non ho trovato un volo per Roma, quindi dovrò accontentarmi di viaggiare in treno utilizzando il vagone letto.
5. Quando studio, evidenzio sempre la parola chiave perché ritengo che sia utile per il ripasso.
6. Sabato abbiamo trascorso la serata al piano bar in centro con i nostri amici.
7. Ho trovato il numero verde per richiedere le informazioni che mi servono.
8. Spenderò i buoni pasto presso il supermercato per fare la spesa.
9. Marco riceverà la sua prima busta paga il prossimo mese.
10. Al supermercato ho comprato yogurt e formaggi direttamente al banco frigo.
36 Usa quattro parole frase dell’esercizio precedente per scrivere altrettante frasi.
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................................................................................................................................
37 Trova tre parole frase e usale per comporre, sul quaderno, altrettante frasi.
38 Sottolinea le unità lessicali.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
Non mi piace il pigiama, preferisco la camicia da notte.
Mi sono scottata usando il ferro da stiro.
Il pubblico reclamava perché l’arbitro aveva concesso un calcio d’angolo.
Il ferro di cavallo è ritenuto un portafortuna.
L’ho visto, ci siamo guardati ed è stato un colpo di fulmine.
Per quel lavoro è necessaria una mano d’opera altamente qualificata.
Mi piacerebbe venire qualche volta con te al tiro a segno.
In vacanza andremo in campeggio e quindi dovremo portarci il sacco a pelo.
39 Con cinque delle unità lessicali individuate nell’esercizio precedente componi, sul quaderno, altrettante frasi.
40 Trova tre unità lessicali e utilizzale per comporre, sul quaderno, altrettante frasi.
74
La lingua
41 Sottolinea le parole macedonia.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
Ai ragazzi piacciono i film di fantascienza.
Non si può più fare a meno dell’informatica in nessun campo.
È stato inaugurato un nuovo agriturismo nelle campagne vicino a casa mia.
Una volta era di moda la lettura del fotoromanzo.
Tutte le reti televisive hanno a cuore gli orientamenti dei telespettatori.
La partita si disputerà al palasport di Milano.
Insieme a Lorella vorrei aprire una cartolibreria in centro.
Per le trattative è stata consultata la Confindustria.
Il sindacato dei ferrotranvieri ha proclamato lo sciopero dei conducenti.
42 Trova tre parole macedonia e usale per comporre, sul quaderno, altrettante frasi.
43 Inserisci le seguenti parole nelle colonne di appartenenza.
scacciapensieri • guerra fredda • palalido • cane lupo • cantastorie • torcicollo • mulino a vento •
vagone ristorante • centro storico • videocamera • buono sconto • decreto legge • brillacciaio •
battibaleno • offerta risparmio • viavai • treno passeggeri • tenore di vita • pentola a pressione •
mezzobusto • punto di vista
PAROLE COMPOSTE
PAROLE FRASE
UNITÀ LESSICALI
PAROLE MACEDONIA
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
......................................................................
....................................................................
44 Nelle famiglie di parole che ti proponiamo sono stati inseriti alcuni vocaboli estranei:
sottolineali.
1. intelletto, intelligenza, intelligente, intellettuale, intellettualismo, intelaiatura, intellettivo, intellettualoide
2. bocca, boccaglio, boccale, bocciatura, boccaporto, boccheggiante, boccone, boccheggiare,
bocchettone
3. ira, iracondo, irascibile, iracondia, irascibilità, iraniano, irato, iroso
4. negozio, negoziabile, negoziazione, negoziabilità, negoziante, negligenza, negoziato, negoziatore
5. titolo, titolarità, titolare, titolato, titubante, titolone, titolatrice, titolazione, titolatura, titolista
45 Costruisci, sul quaderno, la famiglia di parole della radice colp-.
46 Costruisci, sul quaderno, la famiglia di parole della radice fior-.
75
COMUNICAZIONE E TESTI
3.2.
Le parole: significato
Ogni parola che pronunciamo, oltre a rappresentare un certo suono (un
significante) ha in sé una serie di informazioni che vengono trasmesse a chi
ci ascolta e che richiamano alla mente l’immagine o il concetto corrispondente a ciò che noi abbiamo nella mente: questo ci consente di capirci.
L’insieme delle informazioni che ogni parola contiene e che ci viene
trasmesso rappresenta il significato della parola stessa.
Se pronunciamo la parola “cane”, trasmettiamo l’idea di un particolare tipo
di animale domestico con un certo tipo di aspetto, di pelo, di capacità di
comunicare con i movimenti del corpo, con determinate caratteristiche di
fedeltà, di abilità, di attitudini, insomma, con una sola parola trasmettiamo a
chi ci ascolta abbastanza informazioni da indurre la sua mente a pensare
allo stesso animale cui noi ci riferiamo. Questo insieme di informazioni
costituisce il significato della parola “cane” e chi le ascolta le capisce, se,
ovviamente, conosce a sua volta questo animale.
Nella nostra lingua si possono individuare molti gruppi di parole, proprio in
base a ciò che significano:
il gruppo degli esseri viventi, come cane, uomo, fiore, sorella, anguilla;
il gruppo degli oggetti concreti, come automobile, casa, pietra, mare, cibo;
il gruppo delle idee o dei concetti astratti, come giustizia, bellezza;
il gruppo delle produzioni della fantasia, come drago, ippogrifo, fata;
il gruppo dei sentimenti o stati d’animo, come amore, odio, amicizia;
il gruppo delle qualità, come buono, corto, verde, gracile, bello;
il gruppo delle azioni, come amare, correre, mangiare, studiare;
il gruppo che indica le modalità, come malamente, velocemente.
Ci sono parole che non hanno un proprio significato, ma che ne acquistano
uno quando sono usate all’interno di un discorso o contribuiscono a chiarire il significato di un altro termine; si tratta delle congiunzioni, degli articoli, delle preposizioni e dei pronomi.
Per esempio, la congiunzione ma da sola non significa nulla; inserita tra due
frasi indica che la seconda contrasta con il significato dell’affermazione
contenuta nella prima: piove, ma non fa freddo.
I linguisti parlano, per questo, di parole piene, intendendo con ciò le parole dotate di significato proprio, e di parole vuote, intendendo con ciò le
parole che non hanno un significato proprio.
L’insieme ordinato delle parole che fanno parte di una lingua si
chiama lessico ed è elencato per intero nel dizionario di quella
stessa lingua.
76
La lingua
Il lessico è un reticolo di relazioni, perché una parola si lega ad altre e queste, a loro volta, richiamano altri significati connessi con la prima e con le
altre.
SIGNIFICATO DENOTATIVO, CONNOTATIVO, FIGURATO
A ogni vocabolo corrispondono uno o più significati, che sono quelli che troviamo registrati sul dizionario della lingua. La definizione precisa di ciò che indica
un termine è il significato denotativo.
Alcuni vocaboli, però, possono assumere una sfumatura di significato soggettiva, cioè un significato connotativo, che varia in relazione al contesto.
Osserviamo, per esempio, il vocabolo sorellina:
sorellina: sorella piccola (significato denotativo);
sorellina: sorella a cui si è affezionati (significato connotativo).
Molti vocaboli, inoltre, possono avere un significato figurato, cioè possono
assumere un significato diverso da quello proprio, per trasferimento di significato.
Osserviamo, per esempio, il vocabolo volpe:
Mi è stata regalata una stampa che raffigura una
scena di caccia alla volpe. (significato proprio)
Luigi in affari è una volpe. (= furbo, significato
figurato)
Il linguaggio figurato è costruito su una parola o
una frase che perde il significato proprio e ne
assume uno diverso, per traslazione, cioè per
trasferimento. I vocaboli con significato figurato
si dicono traslati. I traslati del linguaggio figurato sono molti (metafora, allegoria, metonimia…), ma di essi parleremo in modo approfondito trattando i
testi letterari (cfr pagg. 225 e seguenti).
I campi semantici
Le parole della lingua sono spesso collegate tra loro per il particolare significato che esprimono. Le parole legate da un rapporto di significato formano gruppi di parole.
I gruppi di parole legate da un rapporto di significato, che appartengono, cioè, a una comune area di significato, costituiscono i campi
semantici.
I campi semantici sono vari e numerosi: alcuni contengono un numero
abbastanza circoscritto di parole (parole che indicano figure geometriche,
colori, venti, parti del discorso…), altri contengono un numero particolarmente elevato di termini (parole che indicano animali, piante, fiori…).
77
COMUNICAZIONE E TESTI
Per esempio rosso, giallo, blu, verde, bianco, nero… appartengono al campo
semantico dei colori; quadrato, rettangolo, parallelogramma, pentagono,
esagono… appartengono al campo semantico dei poligoni; cane, gatto,
maiale, cavallo… appartengono al campo semantico degli animali.
m
i
ifer
f
GATTO
ni
el i
ma m
animali
domestici
I campi semantici non sono gruppi isolati, ma collegati l’uno all’altro: una
parola può, infatti, appartenere a più campi.
Per esempio la parola gatto appartiene al campo semantico dei mammiferi, ma anche degli animali domestici e dei felini.
I campi semantici possono essere estesi per associazione logica e per
legami sottili di significato e possono comprendere parole dai significati
diversi e lontani, ma che comunque si collegano tra di loro. Le parole, grazie a rapporti di significato, possono richiamarsi l’una all’altra in base a
legami logici che non sono né fissi né vincolanti e che variano a seconda
del contesto e della persona che effettua i collegamenti.
Ogni campo semantico si sviluppa intorno a un vocabolo di partenza al
quale le altre parole del campo possono essere legate da complementarietà rispetto a un unico significato (automobile
carrozzeria, portiera, pneumatici, motore, volante…), attinenza comune a un particolare concetto
(andare
recarsi, avventurarsi, spostamento, movimento…), sfumature di
significato o diverse accezioni del termine (massa
folla, popolo, quantità
di materiale, volume…).
Osserviamo un campo semantico esteso come quello che possiamo costruire partendo dalla parola gioco.
gioco
divertirsi
rilassarsi
vincere
perdere
…
divertente
creativo
pericoloso
noioso
meccanico
…
enigmistico
d’azzardo
sportivo
elettronico
di società
ripetitivo
…
palla
bambola
carte
costruzioni
computer
play station
…
bambini
amici
squadra
compagni
…
cortile
palestra
ludoteca
piscina
stadio
giardini
…
mettersi in gioco
giocare in borsa
prendersi gioco
giocarsi il posto
…
La polisemia
Le parole possono assumere significato diverso a seconda del contesto, possono cioè avere molti significati anche se sono, in genere,
riconducibili a un significato comune. Questo fenomeno linguistico
viene detto polisemia.
Per esempio, la parola rete può indicare la rete per cintare, la rete utilizzata nel gioco del calcio, la rete per pescare, un intreccio di tipo commerciale o organizzativo, l’insieme di linee reali o immaginarie che si intersecano
e formano delle maglie, Internet…
78
La lingua
Possiamo osservare, però, come le varie accezioni, cioè i vari significati,
della parola rete siano tutte riconducibili a un significato comune.
La polisemia consente, nel momento in cui si devono definire nuovi oggetti
o nuove realtà, di utilizzare parole già esistenti, attribuendo loro nuovi significati legati a quello originario.
Qualche volta la polisemia può dare origine ad ambiguità e soltanto il
contesto può fornire indicazioni precise sul reale significato con cui una
parola viene usata.
I sinonimi
I sinonimi sono parole diverse nella forma, cioè nel significante, ma
simili nel significato.
I sinonimi consentono di evitare pesanti ripetizioni e di esprimere variamente un determinato concetto. Osserviamo, per esempio, come è possibile evitare una ripetizione utilizzando un sinonimo:
Luigi chiese al suo compagno di banco di prestargli il libro, poi gli chiese anche un foglio, perché aveva dimenticato il quaderno, infine chiese anche di
conoscere il risultato del problema che tutti stavano risolvendo.
Luigi chiese al suo compagno di banco di prestargli il libro, poi gli domandò
anche un foglio, perché aveva dimenticato il quaderno, infine pretese anche
di conoscere il risultato del problema che tutti stavano risolvendo.
Spesso i sinonimi hanno significato molto simile, ma non identico. Le lievi
sfumature di significato che osserviamo nei sinonimi rappresentano una
ricchezza in quanto permettono di utilizzare, a seconda del contesto, il termine che si ritiene più adatto. Per esempio i verbi udire, sentire, ascoltare sono
sinonimi in quanto riconducibili alla percezione uditiva attraverso l’organo di
senso preposto.
Osserviamo, però, che mentre udire significa propriamente percepire con
l’udito, sentire ha il significato più ampio di conoscere non solo con l’udito, ma
anche con altri sensi, quali il gusto, oppure indica la percezione di sentimenti o emozioni; il verbo ascoltare arricchisce il suo significato della componente intenzionale, significa infatti stare a sentire attentamente.
I sinonimi possono avere un diverso grado di intensità. Il rapporto di intensità può essere letto in senso ascendente (dal meno al più intenso) o
discendente (viceversa).
Osserviamo, per esempio, le diverse gradazioni di intensità dei seguenti
sinonimi:
buio (mancanza di illuminazione), oscurità (assenza di luce), tenebra (oscurità profonda); coraggioso (= che dimostra coraggio), audace (= che non
teme il pericolo e affronta ogni difficoltà sfidando il rischio), temerario (=
che è eccessivamente audace e non riflette sui rischi); scialacquare (=
spendere con eccessiva prodigalità), sperperare (= spendere senza discernimento), dissipare (= ridurre a nulla un patrimonio).
tenebra
oscurità
buio
temerario
audace
coraggioso
79
COMUNICAZIONE E TESTI
Gli antonimi
Le parole che hanno significato opposto si chiamano antonimi o
contrari.
Non tutti gli antonimi sono contrari allo stesso modo. I contrari veri e propri
sono due vocaboli che si escludono a vicenda, cioè affermando l’uno si
esclude l’altro, come acceso/spento, vivo/morto…
Vi sono poi antonimi che sottintendono gradazioni intermedie di significato
per passare da un vocabolo al suo contrario, per esempio magro (…snello,
robusto…) grasso.
Altri antonimi sono formati da coppie che esprimono una relazione tra i due
termini, come per esempio padre/figlio, comprare/vendere, sotto/sopra…
Sono numerosi gli antonimi formati con prefissi (A-, DE-, DIS-, IN-, S-…) che
negano il significato del termine di partenza, come anormale, demotivato,
dispari, insicuro, scortese…
Inoltre, è bene ricordare che vi sono vocaboli che non hanno contrari: i
colori, le forme, la nazionalità.
Omonimi, omografi e omofoni
Le parole con la stessa grafia e con la stessa pronuncia, ma con
significato diverso, vengono dette omonimi.
Le parole che hanno soltanto la stessa grafia, ma non la stessa pronuncia, sono dette omografe.
Le parole che hanno soltanto la stessa pronuncia, ma non la stessa
grafia, sono dette omofone.
Gli omonimi, quindi, sono parole sia omografe, cioè con la stessa grafia, sia
omofone, cioè con la stessa pronuncia.
Gli omonimi non hanno lo stesso significato; pensiamo, per esempio, alla
parola fiera con la quale possiamo definire un convegno di venditori e
compratori oppure un animale feroce e selvatico.
Gli omonimi possono appartenere anche a categorie grammaticali diverse;
pensiamo, per esempio, alla parola ora usata come nome e come avverbio,
oppure alla parola sale anch’essa usata come nome e come verbo.
Sono omografe (e non omofone) quelle parole che si scrivono nello stesso
modo, ma si pronunciano diversamente, come, per esempio, àncora (nome
di strumento di ferro che, gettato a mare, mantiene l’imbarcazione ormeggiata al fondale mediante una catena) e ancòra (avverbio che indica la continuità o il ripetersi di un’azione, oppure congiunzione usata con il significato di anche):
L’àncora venne gettata in mare lungo la costa.
Sei ancòra più fortunato di me.
80
La lingua
Sono omofone (e non omografe) quelle parole che si pronunciano nello
stesso modo, ma si scrivono diversamente, come, per esempio, anno (nome
che indica un periodo di tempo) e hanno (voce del verbo avere):
L’anno scorso andammo in vacanza nel mese di luglio.
I miei gattini hanno due mesi.
Gli iperonimi e gli iponimi
Le parole di significato ampio ma generico si dicono iperonimi,
mentre quelle di significato più ristretto si dicono iponimi.
Iperonimi e iponimi sono legati da un rapporto di inclusione.
Per esempio, la parola animale è un iperonimo; mammifero è un iponimo
rispetto ad animale, ma un iperonimo rispetto a felino; felino è iponimo
rispetto a mammifero.
animali
mammiferi
felini
Il rapporto di inclusione che determina iperonimi e iponimi si trova frequentemente con i nomi collettivi (il nome collettivo scolaresca indica un
insieme di scolari: scolaresca è iperonimo e scolaro è iponimo) oppure può
nascere dal rapporto tutto/parte (tetto/tegola: tetto è iperonimo, tegola è
iponimo).
81
COMUNICAZIONE E TESTI
VERIFICHE GRADUATE
1
Scrivi cinque parole per ogni categoria.
esseri viventi: ......................................................................................................................................................................................................................................................................
oggetti concreti: ..............................................................................................................................................................................................................................................................
idee o concetti astratti: ........................................................................................................................................................................................................................................
produzioni della fantasia: ................................................................................................................................................................................................................................
sentimenti o stati d’animo: ............................................................................................................................................................................................................................
qualità: ........................................................................................................................................................................................................................................................................................
azioni: ............................................................................................................................................................................................................................................................................................
modalità: ..................................................................................................................................................................................................................................................................................
2
Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso le parole piene e in blu le parole vuote.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
La mamma ha cucinato una pizza con le verdure.
Marco ha nuotato tutto il pomeriggio in piscina con Carlo.
Giochiamo a tennis?
La tua generosità è stupefacente.
Laura ha una grande simpatia per Sergio.
Ho suonato il campanello di mia cugina perché avevo dimenticato da lei le chiavi di casa.
Carlo era allegro perché il compito in classe e l’interrogazione erano andati bene.
Il cuoco ha proposto un piatto di sua invenzione.
Vi voglio con me perché ho molte cose da raccontarvi.
Conversando con gli amici ho scoperto le tue bugie.
3
Sottolinea in rosso le parole piene, in blu le parole vuote.
La casa, col tetto d’ardesia, si trovava tra un passaggio e un viottolo che
portava al fiume. All’interno c’erano certi dislivelli tra i pavimenti che
ogni volta facevano inciampare. Uno stretto vestibolo separava la cucina dalla sala in cui la signora Aubain trascorreva quasi tutta la giornata, seduta alla finestra, su una sedia di paglia. Contro la parete bianca
erano otto sedie di acagiù, una accanto all’altra; sotto il barometro un
vecchio pianoforte portava il peso di numerose scatole e cianfrusaglie
di cartone, impilate a piramide; due poltrone tappezzate fiancheggiavano il caminetto di marmo giallo; la pendola nel mezzo rappresentava
un tempio di Vesta e tutto l’appartamento odorava di muffa, poiché era
sotto il livello del giardino. La camera della signora era stata allestita in principio al primo piano, vastissima, con la carta da parati a fiorellini pallidi e il
ritratto del signore in costume da Ganimede; questa comunicava con una cameretta più piccola,
ove erano due lettini da bambini senza materasso. Poi c’era il salone, sempre chiuso, con i mobili coperti da panni. Seguiva un corridoio che portava allo studiolo in cui libri e pergamene occupavano i ripiani della biblioteca che per tre lati circondava una lunga scrivania di legno nero. La parete libera era nascosta da alcuni disegni a penna o paesaggi acquerellati o stampe di Audran, vecchi ricordi di un tempo migliore e di un lusso che non c’era più. Un lucernario al secondo piano
illuminava la camera di Felicita, che dava sui prati.
G. Flaubert, da Un cuore semplice, La Spiga
82
La lingua
4
Indica a quale campo semantico sono riconducibili i seguenti gruppi di parole.
esercizio fisico • gara • atletica • campione • nuoto • ippica • scudetto • competere • dilettante • professionista • giudice di gara • arbitro:
................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
lotta • offensiva • attacco • assedio • bombardamento • fortificazione • dichiarare • combattere • ritirarsi • assedio • resa • belligeranti:
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
moscacieca • squalificare • vincere • perdere • divertente • rivincita • giostra • avversario • divertimento • passatempo:
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
concordia • intesa • calma • tranquillità • duratura • riconciliazione • pacifico • stabile • sicura •
neutralità:
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
5
Indica a quale campo semantico sono riconducibili i seguenti gruppi di parole e amplia
il campo semantico aggiungendo alcune parole a tua scelta.
fiore • aiuola • piantare • trapiantare • innaffiare • potatura • rastrello • diserbante • badile • zappa •
semi • annaffiatoio • erba • prato + ................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
guidare • automobile • frenare • patente • esame di guida • serbatoio • ruote • pneumatici • olio •
volante • sedili • lucidatura • carrozzeria • carrozziere • elettrauto • meccanico • benzina + ........................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
ciliegia • mela • pera • albicocca • agrumi • marmellata • confettura • raccolta • antiparassitario • pera •
nocciola • vendemmia • uva + ................................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
6
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Trovi qui sotto il campo semantico della parola cibo nel quale sono stati individuati sei
gruppi di parole ognuno con una diversa relazione di significato rispetto alla parola di
partenza. Abbina la numerazione di ogni gruppo alla corretta definizione.
pasta • carni • pesci • formaggi • dolci • frutta
self-service • ristorante • osteria • trattoria • paninoteca • pizzeria • mensa
mangiare • assaggiare • gustare • cenare • divorare • mordere • saziarsi
nutrimento • abbondanza • carestia • benessere • alimentazione • obesità • magrezza
cuoco • droghiere • fruttivendolo • lattaio • rosticciere • macellaio • salumiere
squisito • ghiotto • prelibato • insipido • condito • stantìo • indigesto
relazioni:
tipi di cibo, gruppo n. 1
persone addette alla preparazione dei cibi, gruppo n.
idee e sensazioni relative al cibo, gruppo n. ..............
luoghi in cui si consuma il cibo, gruppo n. ..............
modi di mangiare, gruppo n. ..............
qualità del cibo, gruppo n. ..............
..............
83
COMUNICAZIONE E TESTI
7
Sottolinea la parola che non appartiene al campo semantico.
cane • gatto • canarino • elefante • puzzola
biscotti • pizza • torta • meringhe • bignè • cioccolatini
aspirina • antibiotici • abbronzanti • antipiretici • lassativi
cerchio • quadrato • rettangolo • cubo • trapezio
forbici • coltello • cesoie • bisturi • trapano
frullatore • carburatore • freno • frizione • volante
rosmarino • salvia • prezzemolo • agrifoglio • aglio • origano
parmigiano • grana • ricotta • caciotta • mozzarella • caramella
8
Definisci il campo semantico per ogni termine, aggiungendo almeno tre parole alle
indicazioni fornite.
lupo: animali simili ....................................................................................
caratteristiche ..................................................................................
azioni collegate ..............................................................................
luoghi ..........................................................................................................
sentimenti ............................................................................................
9
libro: oggetti simili ........................................................................................
caratteristiche ......................................................................................
azioni collegate ................................................................................
luoghi ............................................................................................................
sentimenti ..............................................................................................
Forma, sul quaderno, un campo semantico per ognuna delle seguenti parole base.
calcio • viaggio • salute • divertimenti • scuola • musica
10 Riconosci le parole appartenenti allo stesso campo semantico tra quelle che trovi qui
elencate alla rinfusa; dovrai individuare quattro campi semantici.
emissario • fornelletto • tagliare • materassino • immissario • pescatori • curva • alberghi • operare •
cantare • fischiare • anestetizzare • sacco a pelo • tifo • battello • guardare le stelle • campo • barche • sala operatoria • ortopedia • gridare • cardiologia • turismo • ridere • pila • gradinata • rete •
squadra • arbitro • vele
11 Completa le seguenti frasi con una delle parole elencate usate con accezioni diverse:
sandalo, barca, tiro, conto, presente, banda.
1. Quella .......................................................... di ragazzi ascoltava la .......................................................... che suonava nella piazza
del paese.
2. Non faccio molto .......................................................... sul suo .......................................................... in banca.
3. Facendo il .......................................................... al bersaglio hanno rotto il vetro della vicina: le hanno giocato
proprio un bel ...........................................................
4. Siccome ha una ........................................................ di soldi, si è comprato una lussuosissima ....................................................
5. Quando Luigi sarà .......................................................... bisogna ringraziarlo portandogli un ...........................................................
6. Non è necessario il legno di .......................................................... per costruire la suola di un ...........................................................
12 Scrivi, sul quaderno, due frasi per ogni parola elencata, usandola ogni volta con significato diverso: cresta, ala, passato, testo, gru, faccia, occhio, lingua, braccio, palmo.
84
La lingua
13 Abbina ogni termine della prima colonna con un sinonimo della seconda.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
prendere
alto
magro
coperta
casa
tana
sparire
differenza
bosco
bibita
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
coltre
afferrare
elevato
snello
covo
svanire
diversità
bevanda
alloggio
foresta
14 Riordina le seguenti espressioni in modo da formare coppie di sinonimi.
casa • nulla • regalo • raffermo • abitazione • indicare • duro • mostrare • niente • dono • testa •
sentire • mal di gola • capo • docile • iroso • irrigare • mansueto • faringite • udire • innaffiare •
bizzoso • ragazzo • via • adolescente • dilungarsi • strada • tirare in lungo • discorrere • sovrappeso •
conversare • grasso
15 Completa
le frasi seguenti utilizzando opportunamente alcune coppie di
sinonimi che hai individuato nell’esercizio precedente.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Si certifica che il paziente Enrico Bianchi è affetto da ............................................................................................
Se hai ancora .......................................................................................... prendi questa pastiglia.
Ciao, torno a ............................................................................................
Vi sono diversi tipi di .........................................................................................., a seconda dei luoghi, dei materiali, delle
condizioni ambientali e climatiche.
Ginnastica e dieta, è ideale per le persone ............................................................................................
La mia tata era alta, .........................................................................................., rassicurante e dolcissima.
La bicicletta nuova? L’ho avuta in .......................................................................................... dai nonni.
Offrirono in .......................................................................................... un prezioso dipinto.
Hai avvisato i .......................................................................................... della gita?
I .......................................................................................... vivono un’importante fase di formazione della personalità,
caratterizzata da forti desideri di autonomia e di differenziazione dagli adulti.
16 Nei seguenti gruppi di sinonimi c’è un intruso: scoprilo e sottolinealo.
parlare = dire • dialogare • scrivere • discutere • conversare • comunicare
casa = abitazione • dimora • domicilio • residenza • edificio • roulette
luce = bagliore • brillio • pila • chiarore • luccichio • lume
bello = grazioso • carico • piacevole • magnifico • stupendo
grande = ampio • enorme • ovale • smisurato • vasto • abbondante
lentamente = adagio • a rilento • a poco a poco • gradatamente • mestamente
perché = poiché • giacché • dato che • dopo che • dal momento che • siccome
con = assieme • unitamente • congiuntamente • sopra • in compagnia
85
COMUNICAZIONE E TESTI
17 Nelle seguenti coppie di sinonimi individua e indica il termine più informale con I e
quello più formale con F.
sgridare (.................)
povertà (.................)
truffa (.................)
appetito (.................)
sbirciare (.................)
generoso (.................)
allegro (.................)
faccia (.................)
moglie (.................)
casa (.................)
rimproverare (.................)
indigenza (.................)
bidone (.................)
fame (.................)
spiare (.................)
magnanimo (.................)
ilare (.................)
viso (.................)
consorte (.................)
dimora (.................)
18 Nelle seguenti frasi sostituisci il termine sottolineato con un suo sinonimo di significato più adeguato, scegliendolo tra quelli proposti tra parentesi.
1.
2.
3.
4.
5.
Gli investigatori esaminavano i segni rimasti sul luogo del delitto. (macchie, indizi, sintomi)
Mia madre parla a lungo con le amiche al telefono. (discute, recita, chiacchiera)
I costruttori hanno fatto una casa molto solida. (confezionato, costruito, elaborato)
Marco ha detto a tutti il nostro segreto. (esclamato, discusso, svelato)
Nella riunione stanno parlando di problemi molto complessi. (discutendo, strepitando, divulgando)
6. Ho mangiato tanto e sono proprio pieno. (sazio, gonfio, riempito)
7. Per lo spettacolo la sala era colma di gente. (stipata, gremita, ingombra)
8. Conservo la sua fotografia, come segno della sua amicizia. (traccia, ricordo, indizio)
19 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
86
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
fare
una casa
una scoperta
un mestiere
legna
il pranzo
un tema
un problema
la Primaria
un libro
il letto
un quadro
una statua
un rimprovero
un telegramma
un suono
una canzone
a. emettere
b. frequentare
c. dipingere
d. costruire
e. cucinare
f. risolvere
g. compiere
h. inviare
i. comporre
l. scolpire
m. muovere
n. esercitare
o. raccogliere
p. svolgere
q. rifare
r. scrivere
La lingua
20 Sull’esempio dell’esercizio precedente, trova ora il verbo adeguato a ogni espressione.
fare un vestito
fare una cattiva azione
fare un matrimonio
fare le scale
farsi la barba
fare fallimento
fare la camera
far festa
fare gli anni
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
21 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
dare
dare
dare
dare
dare
dare
dare
dare
dare
dare
baci
un dono
una punizione
un aiuto
il perdono
la mano
un morso
fuoco
una onorificenza
un sussidio
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
baciare
perdonare
appiccare
conferire
porgere
mordere
punire
concedere
donare
aiutare
22 Sull’esempio dell’esercizio precedente, trova ora il verbo adeguato a ogni espressione.
dare
dare
dare
dare
dare
dare
dare
dare
il compito
una benedizione
una pena
un termine
del denaro
importanza
noia
frutti
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................................................
23 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
prendere
prendere
prendere
prendere
prendere
prendere
prendere
prendere
lo stipendio
un ladro
la città assediata
gli spaghetti (al ristorante)
una malattia
la multa
uno spavento
un regalo per qualcuno
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
essere multato
occupare
ordinare
percepire
comprare
contrarre
catturare
spaventarsi
87
COMUNICAZIONE E TESTI
24 Collega ciascuna azione elencata nella prima colonna con il verbo specifico nella seconda.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dire
un insulto
la propria opinione
una fiaba
una notizia
un elogio
una cosa certa
supplicando
bugie
a bassa voce
una regola
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
i.
l.
insultare
esprimere
elogiare
affermare
annunciare
enunciare
implorare
mentire
mormorare, sussurrare
narrare
25 Sull’esempio dell’esercizio precedente, trova ora il verbo adeguato a ogni espressione.
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dire
dal pulpito
una soluzione
cose già dette
di sì
le proprie ragioni
il futuro
una poesia
di no
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
26 Trova il sinonimo adeguato.
andare su
andare a
andare giù
andare lungo le coste
andare lungo una strada
andare in coda
andare dentro
andare verso
andare dietro a qualcuno
andare fuori
andare più volte nello stesso posto
andare di corsa
incominciare ad andare
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
............................................................................................................................................................................................
27 Metti in gradazione di intensità le serie di sinonimi proposti.
piovere • diluviare • piovigginare ..........................................................................................................................................................................................................
sbellicarsi • ridere • sorridere ......................................................................................................................................................................................................................
carino • splendido • bello ................................................................................................................................................................................................................................
88
La lingua
voglia • desiderio • cupidigia ......................................................................................................................................................................................................................
correre • precipitarsi • affrettarsi ..............................................................................................................................................................................................................
sgridare • raccomandare • mortificare ..........................................................................................................................................................................................
28 Collega i termini della prima colonna con l’antonimo adeguato della seconda colonna.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
acceso
vietare
rumoroso
maschio
presente
pari
vivace
scendere
celibe
destra
nubile
a. spento
b. femmina
c. quieto
d. dispari
e. silenzioso
f. permettere
g. assente
h. sinistra
i. salire
l. sposato
m. sposata
29 Completa la scala di gradazione di intensità con un termine appropriato.
umido • bagnato • ........................................................................................................................................................................................................
anziano • .................................................................................................................................................................................................... • cadente
sorpresa • meraviglia • ............................................................................................................................................................................................
fresco • ................................................................................................................................................................................................................ • gelato
............................................................................................................................................................................ • minuscolo • microscopico
gradevole • ................................................................................................................................................................................................ • squisito
apprezzare • lodare • ................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................... • sperperare • dilapidare
30 Riordina, sul quaderno, le seguenti parole in modo da formare coppie di contrari.
lungo • povero • furbo • difficile • bello • positivo • negativo • aperto • corto • maschio • vicino •
piangere • sinistra • alto • sciocco • chiuso • tacere • lontano • uomo • moglie • figlio • marito • mezzogiorno • facile • brutto • basso • ridere • ricco • sano • arrivo • malato • parlare • spaventare •
destra • genitore • donna • femmina • mezzanotte • partenza • tranquillizzare
31 Scrivi accanto a ogni termine (formato con il prefisso) il suo contrario, scegliendolo fra
quelli elencati.
accontentare • utile • attento • ordinato • giusto • possibile • conosciuto • ragionevole.
inutile
..........................................................................................................................................................
scontentare
........................................................................................................................................
sconosciuto
........................................................................................................................................
ingiusto
....................................................................................................................................................
disattento
..............................................................................................................................................
impossibile
..........................................................................................................................................
irragionevole
....................................................................................................................................
disordinato
..........................................................................................................................................
89
COMUNICAZIONE E TESTI
32 Completa le frasi aggiungendo un vocabolo di significato contrario a quello della parola sottolineata.
1. Non si possono tenere animali selvatici in appartamento; i soli animali consentiti sono quelli
...................................................................................................
2. Pensavo di aver comprato una torta ottima, invece era ...................................................................................................
3. Mio nonno è un uomo .................................................................................................., mentre tutti credono sia pacifico.
4. Con il freddo che fa, non voglio una bevanda ghiacciata, ma molto ...................................................................................
5. Pensavo che fosse una persona simpatica e invece è ...................................................................................................
6. Non dovevi .................................................................................................. la porta, bensì chiuderla bene.
7. Questo compito non è stato affatto facile, anzi è stato ...................................................................................................
33 Riscrivi, sul quaderno, le frasi sostituendo alle parole in corsivo il loro contrario e apportando le necessarie modifiche al resto della frase.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Gabriella è la zia di Martino.
Luciano è il genero di Michele.
Sara è figlia di Anna.
Carlo è il padre di Sonia.
Tina e Vittoria sono allieve di Enrico.
Mariella è la moglie di Stefano.
34 Ciascuna delle parole in corsivo presenti nelle frasi ha più di un significato, quindi a
esse corrispondono più contrari. Completa le frasi con i contrari più adeguati al contesto, scegliendoli tra quelli elencati.
vecchio
nuovo, giovane, moderno.
maturo
immaturo, giovanile, acerbo.
pena
premio, gioia.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
90
basso
freddo
fissare
alto, nobile, superiore.
caloroso, acceso, caldo.
disdire, sciogliere, non guardare.
........................................................................................
Come si vede, quel cane è vecchio.
Questo quaderno è vecchio.
........................................................................................
Hai un arredamento vecchio.
........................................................................................
Le stanze sono al piano basso.
........................................................................................
Era un uomo dall’animo basso.
........................................................................................
Carlo è basso per la sua età.
........................................................................................
Non mangiare frutta troppo matura.
........................................................................................
Quel ragazzo mi pare maturo per andare all’estero da solo.
........................................................................................
Un signore dall’aspetto maturo leggeva Topolino sulla panchina. ........................................................................................
All’interno del locale faceva freddo.
........................................................................................
È un freddo sostenitore della Juventus.
........................................................................................
Gli avete riservato una fredda accoglienza.
........................................................................................
Quel legame le aveva procurato solo pena.
........................................................................................
Per ciò che aveva fatto ricevette una giusta pena.
........................................................................................
Fissami negli occhi.
........................................................................................
Fissami la treccia.
........................................................................................
Fissa una camera al mare.
........................................................................................
La lingua
35 Spiega a voce le differenze di significato degli omonimi presenti in ciascun gruppo di frasi.
1. Guarda la strada più breve sulla pianta.
Giovanna cura con attenzione la pianta che le ho regalato.
2. Quante operazioni ha questo problema?
Davide lunedì entrerà in clinica per un’operazione al naso.
3. Devo scrivere un paio di lettere e poi avrò finito.
Domani ci saranno tre ore di lettere.
4. Si sente da lontano il rombo dei motori.
Non mi ricordo più la formula dell’area del rombo.
5. Con un calcio ben assestato il centravanti fece goal.
Nel periodo della dentizione è importante l’apporto di calcio nell’alimentazione infantile.
6. Ho trovato una viola profumatissima.
Lucia studia viola al conservatorio.
7. Nutrite i canarini con il miglio e lasciate a loro disposizione acqua fresca.
La nave aveva percorso circa un miglio fuori dal porto.
8. Nel giardino tra le verdi foglie del tasso ho ritrovato il fazzoletto che avevo perso.
Il muso appuntito del tasso, di colore bianco con due strisce nere, è inconfondibile.
36 Trova per ogni gruppo di definizioni l’omonimo corrispondente.
1. Gioco di carte con primiera e settebello.
Attrezzo per la pulizia dei pavimenti.
........................................................................................................................
2. Nome di un formaggio molle detto anche stracchino o crescenza.
Monaco dell’ordine di san Brunone che fa lavori che richiedono molta pazienza.
........................................................................................................................
3. Adagio, senza fretta.
Una superficie liscia.
Uno strumento musicale.
........................................................................................................................
4. Stoffe pregiate che si ricavano da un piccolo animale.
Desiderio di bere.
........................................................................................................................
5. Non accompagnate.
Stella che illumina la Terra.
........................................................................................................................
6. Matto, scriteriato.
Molta gente insieme, plurale di nome collettivo.
........................................................................................................................
91
COMUNICAZIONE E TESTI
37 Nei gruppi di frasi ci sono degli omonimi: sottolineali e indica a quale diversa classe
appartengono (nomi/aggettivi/verbi/avverbi).
1. Cadendo dalla bicicletta si è tagliato il mento. (.........................................................................................)
2. Io non mento mai. (.........................................................................................)
3. Moltissime persone giocano al lotto tutte le settimane. (.........................................................................................)
4. Lotto continuamente contro le avversità. (.........................................................................................)
5. Mi sono caduti gli occhiali e si è rotta una lente. (.........................................................................................)
6. Le nuvole avanzavano lente nel cielo. (.........................................................................................)
7. Va’ pure, ti aspetto qui. (.........................................................................................)
8. Le acque di sorgente sono pure. (.........................................................................................)
9. Nel porto di Genova erano ormeggiati bellissimi velieri. (.........................................................................................)
10. Se vuoi, ti porto al cinema. (.........................................................................................)
38 Costruisci una frase utilizzando ciascuna delle seguenti coppie di omografi.
mésse – mèsse
....................................................................................................................................................................................................................................................
tenére – tènere
....................................................................................................................................................................................................................................................
bàlia – balìa
....................................................................................................................................................................................................................................................
sùbito – subìto
....................................................................................................................................................................................................................................................
àncora – ancòra
....................................................................................................................................................................................................................................................
còlto – cólto
....................................................................................................................................................................................................................................................
pèsca – pésca
....................................................................................................................................................................................................................................................
39 Costruisci una frase utilizzando ciascuna delle seguenti coppie di omofoni.
sei (numerale) – sei (verbo)
....................................................................................................................................................................................................
bucato (nome) – bucato (verbo)
....................................................................................................................................................................................................
sole (nome) – sole (aggettivo)
....................................................................................................................................................................................................
a (preposizione) – ha (verbo)
....................................................................................................................................................................................................
dà (verbo) – da (preposizione)
....................................................................................................................................................................................................
40 Nei seguenti gruppi di parole riconosci e sottolinea gli iperonimi.
aeroplano • aeromobile • Concorde
dolci • millefoglie • torte
rivista • “Oggi” • settimanale
alimenti • groviera • formaggio
abbigliamento • sandali • calzature
leone • mammifero • carnivoro
barbera • vini • bevande
tulipano • vegetale • fiore
elettrodomestico • arredamento • frigorifero
92
La lingua
41 Scegli l’iperonimo adatto a ciascun gruppo di parole tra quelli elencati:
artista • sport • atleta • idrografia • orografia • cantante • sentire • parlare • grande •
bello • animale
podista • centometrista • calciatore
collina • monte • sistema montuoso
fiume • letto • affluente
tennis • calcio • atletica leggera
mammifero • carnivoro • cane
ampio • capace • grosso
grazioso • carino • affascinante
violinista • concertista • acrobata
tenore • soprano • corista
chiacchierare • discutere • sussurrare
ascoltare • origliare • auscultare
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42 Scrivi una parola che sia iperonimo di quelle elencate.
leone ................................................................................................................................
balena ............................................................................................................................
forchetta ......................................................................................................................
moneta ..........................................................................................................................
tavolo ..............................................................................................................................
pentola ..........................................................................................................................
zampa ........................................................................................................................
zaffiro ..........................................................................................................................
penna ..........................................................................................................................
mano ............................................................................................................................
rosa ................................................................................................................................
film ..................................................................................................................................
43 Per i seguenti iperonimi trova almeno due iponimi.
arredamento
arte
edificio
argenteria
veicolo
rumore
cibo
sport
uomo
spettacolo
animale
gioco
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93
in sintesi
LA LINGUA
parole
forma
significato
primitive
parole piene
omonimi
radice +
desinenza
hanno
significato
proprio
stessa grafia,
stessa
pronuncia,
significato
diverso
parole vuote
derivate
non hanno
significato
proprio
radice +
prefisso/suffisso
+ desinenza
diminutivi
alterate
accrescitivi
campi
semantici
omografi
stessa grafia,
pronuncia
diversa
omofoni
gruppi di parole
legati da un
rapporto di
significato
stessa
pronuncia,
grafia diversa
polisemia
iperonimi
con suffisso
vezzeggiativi
composte
parola + parola
dispregiativi
significati diversi
riconducibili
a un significato
comune
parole
frase
sinonimi
unità
lessicali
parole
macedonia
94
parole diverse,
significato
simile
antonimi
parole con
significato
opposto
significato
ampio ma
generico
iponimi
significato
ristretto
Internet: come nasce
iamo agli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso. All’attenzione del Pentagono viene posto un problema giudicato strategico: è possibile progettare un
sistema di comunicazione a prova di guerra nucleare?
Il problema, a lungo coperto da segreto militare, nel 1964 giunge a una sua prima definizione: per raggiungere l’obiettivo è necessario costruire una rete di telecomunicazioni non più basata su poche e vulnerabili centrali telefoniche, bensì un
sistema diffuso che risponda alla seguente parola d’ordine: no central authority
(nessuna autorità centrale). […]
Al Massachussetts Institute of Tecnology presso la University California di Los
Angeles, si mette a punto un sistema concettualmente molto semplice: i messaggi vengono suddivisi in “pacchetti di dati” indipendenti l’uno dall’altro, legati solo dalla consapevolezza di dover raggiungere lo stesso indirizzo finale.
È come se i vagoni di un treno venissero sganciati al momento della partenza
e affrontassero il viaggio ognuno scegliendo il proprio tragitto, sapendo di
doversi ricongiungere una volta giunti alla meta. L’importante è che gli itinerari
per collegare due punti qualsiasi siano così numerosi – una vera e propria
ragnatela – da rendere impossibile la distruzione di ogni percorso. Nel 1969 il
Pentagono finanzia il progetto (chiamato Arpanet) e nel 1972 sono 37 i centri di ricerca collegati.
Ma accade un fatto imprevisto. Il nuovo sistema si impone fin da subito non per
lo scambio di segreti militari crittografati, bensì come un velocissimo sistema di
posta elettronica all’interno della comunità dei ricercatori: non solo discussioni
accademiche e scambi di risultati, ma soprattutto chiacchiere, battute di spirito,
scherzi. Quando viene inventata la mailing list, cioè la possibilità di inviare a più
persone lo stesso messaggio, il primo gruppo di interesse è “SF lovers” (“Science
fiction lovers”, amanti della fantascienza) ed è caratterizzato da segnalazioni di
film, brevi recensioni, accese discussioni sul futuro del mondo. Se il sistema si
sviluppa nel corso degli anni Settanta – con il nome di Internet – è proprio per
la sua capacità di coniugare il lavoro scientifico e il dialogo tra gli utenti, ma dei
due è il secondo l’elemento trainante.
Negli anni Ottanta la diffusione di Internet nel mondo accademico fa rizzare le
orecchie ad alcuni imprenditori. Verso la metà del decennio nasce America online che si propone subito come una new media company. L’idea è quella di
fornire servizi in rete tentando di coinvolgere non più solo la comunità dei ricercatori, ma il pubblico di massa a cui si offre la possibilità di scambiare messaggi elettronici, consultare banche dati, leggere giornali, fare acquisti in rete.
America on-line non usa la rete di Internet, ancora troppo complessa per le
famiglie, ma crea un gruppo chiuso di abbonati.
All’inizio degli anni Novanta, quando Albert Gore lancia la parola d’ordine delle
autostrade elettroniche, America on-line ha oltre un milione di utenti; accanto a lei
stanno crescendo Prodigy e CompuServe. Internet, pur restando un fenomeno di
élite, dal 1988 raddoppia la diffusione ogni anno.
S
95
Tutti avvertono di essere all’inizio di un ciclo nuovo, ma non capiscono bene che
cosa stia accadendo.
La svolta, in questo processo che fin qui era andato avanti senza scossoni, arriva nel 1993. Più che una svolta è un terremoto e a provocarlo è un
giovanissimo. Si chiama Marc Andreessen, ha 22 anni ed è studente alla
University of Illinois. Il ragionamento di Marc è l’uovo di Colombo: capisce che
Internet è potenzialmente il futuro della comunicazione, ma perché questa
potenzialità si realizzi è necessario semplificarne l’uso.
L’invenzione di Andreessen si chiama Mosaic. È un programma che consente
a chiunque, con facilità, di navigare in rete andando in cerca di documenti,
immagini, video, utilizzando il linguaggio degli ipertesti. Cliccando su una parola o un simbolo è possibile ottenere altri testi, ingrandire foto, spostarsi su un
altro indirizzo elettronico.
Mosaic ha l’effetto di una bomba. Gli utenti che lo usano, prelevandolo gratis
dalla rete, si moltiplicano e in pochi mesi Internet diventa la cosa di cui si parla.
La crescita della “rete delle reti” si impenna. Marc Andressen viene contattato
da Jim Clark, fondatore della Silicon Graphics e mitico personaggio del mondo
informatico. Clark convince Andreessen ad associarsi a lui in una nuova impresa, per perfezionare Mosaic.
Nel dicembre ’94 nasce il nuovo software, battezzato Netscape. Consente, tra
l’altro, di fare transazioni economiche in rete. […]
Ma mentre il fenomeno esplode, crescono gli interrogativi: reggeranno le infrastrutture della rete all’impatto di decine di milioni di utenti? Al di là della moda,
quali saranno gli usi più promettenti della rete? E soprattutto: i tempi sono
maturi per la nascita del business tanto atteso?
E. Pedemonte, da Internet o non Internet?, da L’Espresso, 19 aprile 1996, libero adattamento
Dopo la pubblicazione di questo articolo altra strada è stata fatta e altra se ne
farà...
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