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Auto rimosse all`Asl, interrogato Suppa

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Auto rimosse all`Asl, interrogato Suppa
Editoriale Oggi
Mercoledì 13 Novembre 2013
3
Auto rimosse all’Asl,
interrogato Suppa
Manager sentito nell’inchiesta su sosta selvaggia
I
L’OSPEDALE FABRIZIO SPAZIANI DI FROSINONE
nterrogatorio in procura per il manager
dell’Asl Vincenzo Suppa. Il direttore
generale dell’azienda di via Fabi, accompagnato dal suo avvocato Sandro Salera, ieri mattina è salito fino all’ottavo piano
del palazzo di giustizia. L’ex generale della
Finanza è stato chiamato a fornire la sua
versione dei fatti in merito all’affidamento
del servizio di rimozione delle auto in sosta
vietata nelle aree di pertinenza dell’ospedale Spaziani e dell’Asl stessa. Il servizio di
vigilanza, ora sospeso ed affidato con una
nuova convenzione alla polizia locale di
Frosinone, era finito nel mirino della procura che ha indagato 10 persone tra i responsabili della ditta incaricata del servizio e i
dirigenti della stessa Asl.
Suppa, formalmente indagato anch’egli, ha
risposto per circa un’ora alle domande del
sostituto procuratore Barbara Trotta, titolare
dell’inchiesta condotta dalla polizia stradale.
Sul contenuto dell’interrogatorio vige il più
stretto riserbo: né l’avvocato Salera né tantomeno il manager hanno voluto rilasciare
dichiarazioni. Pur tuttavia il pm ha chiesto
chiarimenti al direttore generale sulla delibera, peraltro, già predisposta quando l’ex
ufficiale della Finanza si è insediato al vertice
dell’Asl. Suppa ha avuto modo di chiarire
meglio la sua posizione per dimostrare la sua
estranietà ai fatti contestati dalla procura del
capoluogo.
L’inchiesta era balzata agli onori della
cronaca lo scorso maggio, quando la sottosezione A1 della polizia stradale aveva provveduto al sequestro dei mezzi utilizzati per la
rimozione e delle ganasce con cui le auto in
È «Eliambulanza, attivare la postazione»
Abbruzzese incalza Zingaretti sui ritardi nella partenza del servizio
U
na lettera al presidente della
Regione Nicola Zingaretti
sulla realizzazione della
postazione di elisoccorso all’ospedale Spaziani.
Il consigliere regionale Mario Abbruzzese ricorda infatti di aver chiesto «spiegazioni al governatore del
Lazio per capire per quale motivo, a
90 giorni dalla partenza del servizio, nessuna opera strutturale fosse
stata concepita presso l’ospedale
del capoluogo. Ora ne mancano
poco più di sessanta ed ancora non
siamo a conoscenza delle motivazioni che hanno impedito fino ad
oggi la partenza dei lavori per la
realizzazione dell’elisuperfice di
Frosinone, come da capitolato. A
tal fine, ricordo che attualmente la
Regione Lazio, ha tre basi di intervento per l’elisoccorso del 118, una
a Roma (H24), una a Latina (H12)
ed una a Viterbo (H24). Ad oggi, il
Lazio risulta tra le Regioni con il
servizio di elisoccorso meno esteso,
se rapportato alla sua estensione
territoriale e di densità di popolazione. La provincia di Frosinone,
allo stato, sarebbe coperta dalle basi
di Roma o Latina, ma i tempi di
intervento sono superiori ai 30 minuti, specialmente se si tratta di
interventi necessari nelle zone
montuose o più difficili da raggiungere. Questo tempo potrebbe pre-
giudicare la tempestività dell’intervento, che in alcuni casi potrebbe
risultare determinante per salvare
una vita. Rammento, altresì, che la
gara novennale relativa al servizio
medico di emergenza con elicottero
è stata aggiudicata nel giugno 2009
ad un raggruppamento temporaneo
d’imprese. Inoltre, l’allegato A del
disciplinare tecnico prevedeva già
l’attivazione di ulteriori due basi.
Una a Frosinone e l’altra a Rieti, in
ordine di priorità. Quindi, in ultimo
non ho potuto far altro che richiedere l’immediato avvio di tutte le
procedure per la realizzazione del
servizio di elisoccorso presso
l’ospedale Spaziani di Frosinone».
L’INTERVENTO
DI SOCCORSO
DI
ELIAMBULANZA
sosta selvaggia veniva bloccate. L’inchiesta
era nata a seguito della denuncia di un
avvocato che era andato a riprendere la
moglie, dimessa dopo un periodo di ricovero
in ospedale. In quella circostanza l’auto del
professionista venne bloccata dalle ganasce e
successivamente rimossa e trasportata nel
deposito. L’avvocato aveva subito sollevato
dubbi sulla procedura e per questo aveva
fermato una pattuglia della sottosezione A1
della polizia stradale di Frosinone per denunciare l’accaduto. Da lì dunque è partita
l’inchiesta con l’intento di verificare le modalità di attuazione del servizio di rimozione
coatta. Stando alla ricostruzione degli agenti
della polizia stradale, le auto in sosta vietata
venivano prima segnalate, poi bloccate con le
ganasce e, se il proprietario non pagava sul
posto la somma di 94,38 euro, la vettura
veniva rimossa dal carro attrezzi. Il tutto sostiene la procura - senza che un ufficiale di
polizia rilevasse l’infrazione e, soprattutto,
elevasse una regolare contravvenzione con
tanto di informativa al multato della possibilità di esperire ricorso al giudice di pace o in
prefettura. Diversi sono stati gli appostamenti compiuti dalla polstrada per verificare
quanto accadeva nei parcheggi di Asl e
ospedali. E alla fine, raccolti elementi ritenuti sufficienti, sono state cinque le persone
inizialmente denunciate per i reati di estorsione e violenza privata. Poi, con il proseguo
dell’inchiesta, l’elenco degli indagati, comprensivo anche di dirigenti Asl, è salito a
dieci persone.
R.C.
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