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Come impostare un orto e gestirlo dedicandogli poco tempo ma

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Come impostare un orto e gestirlo dedicandogli poco tempo ma
Come impostare un orto e gestirlo dedicandogli poco tempo ma molto amore e rispetto Coltivare un orto richiede una quantità di lavoro e di tempo che non si può quantificare. Questa passione coinvolge moltissime persone (in Italia, secondo un’indagine del 2014 di Nomisma, sono quasi 3 milioni le persone che si dedicano alla coltivazione di un orto casalingo o in comunita), che in genere hanno molto tempo a disposizione, come per esempio i pensionati. In questo caso occuparsi dell’orto non è solo un passatempo, ma anche un esercizio che può giovare al benessere psico-­‐fisico. Ma un orto si può gestire in poco tempo? Sì, effettuando alcune scelte e adottando specifiche pratiche colturali. LA SUA SUPERFICIE NON DEVE SUPERARE I CENTO METRI QUADRATI Una superficie troppo ampia è da evitare per motivi che si possono facilmente intuire. Occorre pertanto orientarsi verso un orto di circa 80-­‐100 metri quadrati, che è comunque in grado di fornire diversi prodotti senza tenere eccessivamente occupato l’orticoltore. Il problema più difficoltoso da affrontare nella coltivazione di un orto è la costante presenza richiesta, in particolare da metà primavera a inizio autunno, periodo in cui si possono produrre numerosissimi ortaggi e anche due giorni di presenza alla settimana possono non essere sufficienti. Chi però ha poco tempo, ma può essere presente nell’orto con una certa regolarità, qualche ora per due o tre giorni in una settimana, può senza dubbio ottenere buoni risultati. LA PACCIAMATURA DELLE AIOLE FA RISPARMIARE TEMPO La prima pratica colturale che consente di risparmiare tempo (ed energie) è quella di pacciamare le aiole. Oltre a impedire lo sviluppo delle piante infestanti, e quindi il risparmio di ore di lavoro per la pulizia delle aiole, la pacciamatura porta molti altri vantaggi, come per esempio il risparmio d’acqua per irrigare, in quanto i materiali con i quali si attua mantengono più a lungo l’umidità del terreno. Con la pacciamatura si riduce poi il costipamento (cioè il compattamento) del suolo dovuto alle piogge e alle irrigazioni, facilitando la preparazione delle aiole per le colture successive, La pacciamatura, inoltre, induce mediamente maggiore precocità nelle colture, poiché il terreno si riscalda prima rispetto a quelle coltivate in aiole non pacciamate (principio applicato nell’orto sinergico) Le colture che si possono pacciamare facilmente sono numerose, come per esempio indivia riccia e scarola, melanzana, peperone, pomodoro, radicchio da cespo, sedano e zucchino. In genere per questi ortaggi si procede alla messa a dimora di piantine provviste di pane di terra, mentre l’applicazione della pacciamatura è più difficoltosa per le colture che si seminano direttamente, anche se per alcuni ortaggi sarebbe possibile, come nel caso del fagiolo e del fagiolino. Per attuare la pacciamatura si possono impiegare diversi materiali, come per esempio teli non forati in polietilene (non biodegradabili), teli non forati in amido di mais (biodegradabili), paglia o erba secca anche le stesse infestanti e pure foglie secche miste. I materiali non degradabili si possono recuperare a fine ciclo di coltivazione e riutilizzare per altre colture: per circa otto anni nel caso dei teli forati in polietilene. COME IRRIGARE GLI ORTAGGI L’irrigazione è senza dubbio l’operazione che richiede più tempo in assoluto, soprattutto in annate che presentano lunghi periodi siccitosi. Per ottimizzare il lavoro, e quindi risparmiare tempo e acqua, occorre predisporre un impianto d’irrigazione mobile costituito da manichette forate o tubi rigidi provvisti di derivazioni con ugelli regolabili. Manichette e tubi rigidi possono essere collocati sia nelle aiole pacciamate (stendendoli sotto i teli o il materiale pacciamante in genere) che non pacciamate. Nel caso voleste installare un impianto d’irrigazione semifisso, cioè costituito da un tubo principale dal quale dipartono derivazioni a cui collegare tubi con ugelli regolabili o manichette forate che porteranno acqua a ogni aiola, impianto realizzabile sia per aiole pacciamate che non pacciamate, rivolgetevi a un professionista. In testa a ogni derivazione va posto un rubinetto, che si tiene aperto o chiuso in funzione delle esigenze delle singole colture: se una coltura avrà necessità di una maggiore quantità d’acqua si terrà aperto a ogni irrigazione, mentre per quelle con minori esigenze d’acqua verrà aperto o chiuso a seconda degli effettivi bisogni delle colture. Questo tipo di impianto va svuotato dall’acqua quando arrivano i mesi freddi per impedire che il gelo lo danneggi. Un impianto d’irrigazione semifisso permette di razionalizzare le irrigazioni e di risparmiare acqua e tempo. PREFERIRE LA MESSA A DIMORA DI PIANTINE CON PANE DI TERRA Per ottimizzare i lavori e risparmiare tempo, al momento di avviare la coltura occorre procedere alla messa a dimora di piantine provviste di pane di terra acquistate dai vivaisti BIO, in quanto la semina diretta in campo richiede maggiori e più frequenti attenzioni e, anche se limitati, interventi di irrigazione, diradamento, ecc. Oggi è sempre più diffuso l’impiego di piantine con pane di terra, perché l’attecchimento è quasi certo e vi è maggiore uniformità delle colture (le piantine presentano cioè uno sviluppo simile tra loro). Avendo poco tempo a disposizione, prodursi in proprio le piantine comporta un notevole investimento in fatto di tempo, in quanto occorre, per esempio, procedere alla semina in seminiere o contenitori alveolati – nonché avere a disposizione ambienti adatti – seguire i seminati con periodiche e moderate irrigazioni e procedere al diradamento delle piantine nel caso di semine in seminiere, comunque per i piu pazienti e volenterosi si puo fare con enormi soddisfazioni. …ED EVITARE ORTAGGI CHE VOGLIONO SOSTEGNI Sono da evitare le colture che si sviluppano su sostegni, perché procurarseli, installarli e poi legare le piante ai sostegni stessi richiede tempo, in particolare durante la crescita. Il pomodoro, però, non può mancare in un orto, sia grande che piccolo, sia che si abbia molto o poco tempo a disposizione. Per questo motivo bisogna ricorrere alla messa a dimora di varietà a sviluppo determinato, cioè che dopo aver formato alcuni palchi fiorali bloccano la loro crescita in altezza. Tali varietà, oltre a non aver bisogno dei sostegni, non necessitano neppure della pratica della sfemminellatura, che prevede l’eliminazione dei germogli che si sviluppano all’ascella delle foglie. Quindi la scelta deve riguardare varietà soprattutto di tipo tradizionale, che vanno coltivate in aiole pacciamate per evitare che le bacche si sporchino quando vengono a contatto del terreno e/o che piante e bacche stesse si ammalino più facilmente. Melanzana e peperone rosso possono essere coltivate anche da chi ha poco tempo, nonostante siano ortaggi che hanno bisogno di sostegni, in quanto le legature di cui abbisogna ogni pianta sono molto poche. Per quanto riguarda invece fagiolini da sgranare e fagiolini bisogna adottare varietà nane, ricordando che i fagiolini richiedono più tempo del fagiolo da sgranare per la raccolta, viste le dimensioni dei baccelli e poiché sovente la loro produzione si protrae nel tempo. Infine, per lattuga, radicchio, scarola e indivia riccia bisogna preferibilmente orientarsi verso i tipi da cespo, perché messa a dimora, raccolta e successiva pulizia richiedono tempi più veloci rispetto ai tipi di taglio. CONCLUSIONI in ogni caso si da per scontato la preparazioni del terreno e le altre lavorazioni seguendo il calendario biodinamico apporto di sostanza organica tramite compost o sovesci tutto in serenita d’animo e ringraziando la natura per la sua generosita’ e pazienza . PER AIUTARVI NELLA SCELTA DELLA FASE LUNARE In luna calante il nostro corpo dispensa energia, polarizza l’attività. In luna crescente inspira, pianifica, accumula energie. La terra si comporta esattamente al contrario. In luna calante i succhi si ritirano verso la radice, la terra è ricettiva, inspira. In luna crescente, invece, i succhi risalgono, predomina la crescita in superficie, l’espirazione. Questo ritmo è il fondamento di molte regole nel lavoro in giardino, nell’orto e nei campi. Prima di trattare l’argomento semina e piantagione è forse utile dare delle brevi indicazioni sul lavoro che precede sempre queste operazioni, ossia come vangare una nuova aiuola del giardino o dell’orto in primavera. In primavera ogni aiuola va vangata tre volte. La prima volta in Leone, in luna crescente, dopo in Capricorno, in luna calante, e alla fine una terza volta ancora in luna calante. La data della terza volta non è molto importante. Il segno del Leone in primavera, opportunamente, cade sempre in luna crescente, quello del Capricorno in luna calante. Si spiegherà più avanti perché questa regola funzioni sempre. Per il momento si tenga presente che sarchiare e vangare in Leone in luna crescente fa germogliare i semi delle malerbe che si nascondono nel terreno e le fa crescere rapidamente. Lo stesso lavoro in luna calante, Capricorno, fa in modo che le malerbe spariscano e non ritornino quasi per niente in quanto nel terreno non rimangono più semi. Attenersi a questa regola costituisce un ottima premessa per applicare con successo anche quelle che seguono. Regola generale per seminare, trapiantare e piantare: le piante e le verdure che crescono in superficie e che si allargano vanno piantate o seminate in luna crescente; in alternativa in luna discendente; le verdure che crescono sotto terra crescono bene se seminate o piantate in luna calante. Se non fosse possibile, si può scegliere una data in luna discendente. Con l’aiuto del calendario non sarà difficile cercare le fasi lunari adatte tenendo d’occhio contemporaneamente anche le costellazioni. BIOCONSIGLI PER IL MESE DI aprile: Purtroppo non piove o piove poco rispetto a quello che la terra e le piante desiderano e siamo anche
reduci da un inverno poco piovoso si dovrà far fronte alla siccità e contemporaneamente al
rischio di alluvioni.
Tuttavia occorre prepararsi in questo mese a molte lavorazioni importanti come l’interramento dei
sovesci vedi articolo precedente e le spruzzature dei preparati biodinamici.
L’alternanza tra giornate luminose e piogge piu o meno intense non permette una ottimale
elaborazione della linfa grezza ad elaborata , per cui avremo probabilmente l’insorgere d’insetti
e di patologie fungine che si manifestano per il disequilibrio che si crea nella pianta. Sarà quindi
utile un’adeguata prevenzione . Ci potremo aiutare con macerati e decotti autoprodotti; avendo cura
anche di irrorare i fusti le foglie e il terreno con del propoli che facendo parte di un regno superiore
(quello animale) aiuta il regno vegetale nella propria crescita vegetativa sana .
Il periodo ottimale per i trapianti e le potature è dall’11 al 25 aprile. Tuttavia se non riusciamo
a lavorare nelle date indicate, ricordiamoci che i pomeriggio – sera di ogni giorno sono ugualmente
favorevoli per i trapianti e le potature, anche se con leggere differenze. Luna nuova il 22, è meglio
non seminare nulla per evitare problemi fitosanitari .
buon percorso Renato Tonon di Biogiardino 
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