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Il Sigillo della Regione ai volontari impegnati nelle emergenze

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Il Sigillo della Regione ai volontari impegnati nelle emergenze
I tascabili di Palazzo Lascaris
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Il Sigillo della Regione ai volontari
impegnati nelle emergenze
I tascabili di Palazzo Lascaris
Il Sigillo della Regione ai volontari
I tascabili di Palazzo Lascaris
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Il Sigillo della Regione ai volontari
impegnati nelle emergenze
I tascabili di Palazzo Lascaris
n. 47
Torino, luglio 2013
Il Sigillo della Regione ai volontari
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I TASCABILI DI PALAZZO LASCARIS
I tascabili di Palazzo Lascaris
21. Intorno alla Sindone (aprile 1998)
22. Cos’è l’usura, conoscerla per prevenirla (luglio 1998)
23. Il Difensore civico (ottobre 1998 - ristampa novembre 2000)
24. Consiglio on line (maggio 1999)
25. Storie di ordinaria usura (settembre 1999)
26. Piemontesi nel mondo (dicembre 1999)
27. Contro la pena di morte (aprile 2000 - ristampa aprile 2002)
28. Uno spazio per i giovani (luglio 2000)
29. I consiglieri regionali del Piemonte (ottobre 2000)
10. www.piemontesinelmondo.it (aprile 2001)
11 Il patrimonio linguistico del Piemonte (luglio 2001)
12. Il Museo ferroviario piemontese (dicembre 2001)
13. Gli Ecomusei in Piemonte (aprile 2002)
14. Sapore di Piemonte (luglio 2002)
15. Il vocabolario del Consiglio (settembre 2002 - ristampa gennaio 2003)
16. Bicentenario di Brofferio e Siccardi (gennaio 2003)
17. Vetrina dell’editoria (luglio 2003)
18. Il Difensore civico (dicembre 2003 - ristampa con aggiornamenti aprile 2006)
19. Torino 2006 (marzo 2004)
20. Libri di Marmo. Un percorso nella poesia d’oggi (aprile 2004)
21. Luigi Palma di Cesnola. Le gesta di un piemontese dagli scavi di Cipro al Metropolitan Museum (novembre 2004)
22. Il Piemonte per il Sahel (aprile 2005)
23. Consiglieri regionali e assessori - VIII legislatura (giugno 2005)
24. Il vocabolario del Consiglio (II edizione, ottobre 2005 - ristampa luglio 2007)
25. Franco Martinengo. Figure e paesaggi (novembre 2005)
26. Le radici medievali dell’insediamento alpino (maggio 2006)
27. Journalier du siège de Turin. “Giornaliero” dell’assedio di Torino (agosto 2006)
28. Consiglieri regionali e assessori. VIII legislatura. 2° edizione (dicembre 2006)
29. Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia (maggio 2007)
30. Il Dalai Lama a Torino (dicembre 2007)
31. Terza Conferenza dei Piemontesi nel mondo (marzo 2008)
32. Il Sigillo della Regione Piemonte a Padre Clodoveo Piazza (giugno 2008)
33. Il Sigillo della Regione Piemonte agli Alpini (ottobre 2008)
34. Guglielmo Caccia detto il Moncalvo (marzo 2009)
35. Una stella per Lia (ottobre 2009)
36. Torino, 2 aprile 1860: inaugurazione del Parlamento a Palazzo Madama (dicembre 2009)
37. Parole di Piemonte (marzo 2010)
38. Il Difensore civico (giugno 2010)
39. Quadro inaugurazione del Parlamento. Torino, 2 aprile 1860 (ristampa del numero 36, Torino, febbraio 2011)
40. Parole di Piemonte, 1861-2011 (Torino, marzo 2011)
41. Viaggio nella nuova Bosnia con gli studenti piemontesi (Torino, luglio 2011)
42. Pietro Morando a Palazzo Lascaris (Torino, dicembre 2011)
43. Quarant’anni di Notizie (Torino, marzo 2012)
44. Protezione civile (Torino, luglio 2012)
45. Diventiamo cittadini europei (Torino, ottobre 2012)
46.
Società
sportiveaistoriche
Il Sigillo
della Regione
volontari(Torino, febbraio 2013)
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Sabato 2 marzo ho avuto l’onore di consegnare - a nome del Consiglio regionale - il Sigillo della Regione ai volontari del Corpo regionale dei Vigili del fuoco e del Corpo
antincendi boschivi del Piemonte (Aib).
Istituito con legge regionale, il Sigillo è conferito dall’Assemblea piemontese a cittadini,
istituzioni, enti e organismi italiani ed esteri meritevoli di particolare riconoscimento,
per esaltare e riaffermare i loro peculiari rapporti di collaborazione con la Regione, e
ha un proprio specifico valore per il patrimonio di cultura, senso etico e rispetto delle
istituzioni: valori che rappresentano un capitale storico ideale per il Piemonte, un tratto
caratteristico del suo essere comunità e del suo riconoscersi in ideali condivisi, in un
sentimento che ne rafforza l’identità.
È indubbio, infatti, che le due istituzioni si siano particolarmente distinte nei momenti
più tragici, anche della storia recente, che il Piemonte ha vissuto, soprattutto in relazione ai gravi episodi alluvionali che negli ultimi due decenni hanno colpito pesantemente il nostro territorio.
La consegna del Sigillo è stata anche un’occasione privilegiata per rendere omaggio e
ricordare i volontari Luigi Bongiovanni, Vigile del fuoco di Grugliasco vittima nel 1993
di un incidente durante un soccorso, Flavio Clot, fondatore dei volontari antincendi
boschivi del Piemonte, scomparso nel 2010 e David Bertrand, volontario antincendi boschivi medaglia d’oro al valor civile deceduto nel 1999 mentre spegneva un incendio.
A questi veri e propri eroi e a tutte le donne e gli uomini che ogni giorno si impegnano per garantire la sicurezza delle comunità locali e del territorio va la gratitudine
dell’intero Piemonte.
Valerio Cattaneo
Presidente del Consiglio regionale
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Mezzi dei Vigili del fuoco e dell’Aib Piemonte in via Alfieri, davanti alla sede del
Consiglio regionale.
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LA CONSEGNA DEL SIGILLO DELLA REGIONE
Gran fermento davanti all’ingresso di Palazzo Lascaris e nelle strade limitrofe
sabato 2 marzo. Lungo le vie Alfieri e San Francesco d’Assisi, chiuse al traffico
di prima mattina, capannelli di volontari del Corpo regionale dei Vigili del
fuoco e del Corpo antincendi boschivi del Piemonte attendono di varcare il
portone della sede dell’Assemblea regionale per ricevere il Sigillo della Regione Piemonte “in considerazione dell’opera particolarmente meritoria prestata
in situazioni emergenziali di particolare rilevanza e gravità”.
Alle dieci in punto, nell’Aula consigliare, il presidente dell’Assemblea Valerio
Cattaneo dà inizio alla cerimonia. Dopo aver ricordato che “il Sigillo è conferito dal Consiglio regionale a cittadini, istituzioni, enti e organismi italiani
ed esteri meritevoli di particolare riconoscimento, per esaltare e riaffermare
i loro peculiari rapporti di collaborazione con la Regione”, sottolinea che “il
Sigillo è un’onorificenza che ha un proprio specifico valore per il patrimonio di cultura, rettitudine, senso etico e rispetto delle istituzioni: valori che
rappresentano un capitale storico ideale per il nostro Piemonte, un tratto
caratteristico e specifico del nostro essere comunità, del riconoscerci in ideali
condivisi, in un sentimento che rafforza la nostra identità”.
“Volontari dei Vigili del fuoco e volontari antincendi boschivi - aggiunge sono due realtà impegnate quotidianamente nel garantire la sicurezza del
territorio e dei cittadini. In contesti diversi, ma con molte analogie, rappresentano casi esemplari di collaborazione tra lo spontaneismo, la generosità
e la gratuità del volontariato e la struttura istituzionale pubblica con cui, rispettivamente si rapportano, ovvero il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco e
l’Assessorato all’Ambiente, difesa del suolo e protezione civile della Regione”.
Il presidente della Giunta Roberto Cota esprime apprezzamento per quanto i
due Corpi hanno fatto e fanno per il Piemonte, ne elogia “l’organizzazione sempre più professionale, che ha saputo trasformare un’emergenza come l’alluvione
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I presidenti della Regione Piemonte e del Consiglio regionale, Roberto Cota e Valerio Cattaneo, alla cerimonia di consegna del Sigillo con il responsabile del Corpo regionale dei Vigili
del fuoco Mirko Decaroli, il presidente d’onore dei volontari del Corpo regionale dei Vigili del
fuoco Gino Gronchi e l’ispettore generale del Corpo Aib Sergio Pirone.
del ‘94 in un’occasione per dar vita a una struttura unica, parte di un sistema integrato che opera sia a livello preventivo sia di contrasto alle calamità” e ribadisce la volontà “di integrare sempre più le attività e gli interventi della Protezione
civile a difesa del territorio e dei cittadini”.
Dopo la consegna dei riconoscimenti, ritirati rispettivamente dal responsabile
del Corpo regionale dei Vigili del fuoco Mirko Decaroli e dall’ispettore generale
dei volontari del Corpo antincendi boschivi Sergio Pirone, interviene il direttore
regionale dei Vigili del fuoco Davide Meta per riconoscere “l’entusiasmo e la freschezza che i Vigili del fuoco volontari hanno portato all’interno di una struttura
istituzionale e gerarchica dello stato come il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Un esauribile ricchezza che è patrimonio del Piemonte”.
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L’Aula di Palazzo Lascaris durante la cerimonia dei consegna del Sigillo della Regione
Piemonte ai volontari impegnati nelle emergenze.
Il presidente d’onore dei volontari del Corpo regionale dei Vigili del fuoco Gino
Gronchi evidenzia, con emozione, che “chi ha scelto di fare il Vigile del fuoco non
lo ha fatto per fare l’eroe ma per prendersi cura della vita degli altri anche a costo
della propria vita: un antidoto contro la crisi dei valori”.
Il rappresentante del Dipartimento nazionale della Protezione civile Roberto
Giarola porta il saluto del capo dipartimento Franco Gabrielli rimarcando che
“dopo quello alla Protezione civile nel 2011, il Sigillo 2012 è l’ideale completamento del riconoscimento della Regione Piemonte nei confronti della
Protezione civile e dei suoi volontari”.
L’ispettore generale dei volontari del Corpo antincendi boschivi Pirone sottolinea
il paradosso che fa sì che “i volontari affrontino pericoli ed emergenze da
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professionisti e come professionisti. Una professionalità che ci siamo meritati e
guadagnati sul campo e che ci è testimoniata ogni giorno dalla fiducia e dall’affetto dimostrati dalla popolazione e dalle istituzioni”.
L’assessore alla Protezione civile Roberto Ravello ribadisce che “la Protezione civile
regionale è un fiore all’occhiello del Piemonte e la sua presenza capillare sul territorio fa sì che non vi sia cittadino piemontese senza riferimenti certi e pronti a
intervenire in caso di bisogno. Lo spirito comunitario e di umanità e il radicamento al Piemonte che la anima non sarà mai possibile trasmetterla per legge”. E, tra
l’emozione e gli applausi dei presenti, ricorda Luigi Bongiovanni, Vigile del fuoco
di Grugliasco vittima nel 1993 di un incidente durante un soccorso, Flavio Clot,
fondatore dei volontari antincendi boschivi del Piemonte, scomparso nel 2010 e
David Bertrand, volontario antincendi boschivi medaglia d’oro al valor civile deceduto nel 1999 mentre spegneva un incendio.
Alla cerimonia sono presenti, tra gli altri, il vicepresidente del Consiglio regionale
Fabrizio Comba, il componente dell’Ufficio di presidenza Gianfranco Novero e i consiglieri Paolo Tiramani, Federico Gregorio, Roberto Tentoni e Gianna Pentenero.
Un ufficio postale temporaneo per uno
speciale “annullo filatelico” è stato allestito a Palazzo Lascaris in occasione
della consegna del Sigillo della Regione
Piemonte. Nel cortile del palazzo e nelle
vie adiacenti, inoltre, sono stati esposti
alcuni mezzi operativi dei volontari del
Corpo regionale dei Vigili del fuoco e del
Corpo antincendi boschivi.
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IL SIGILLO DELLA REGIONE PIEMONTE
Il Sigillo della Regione Piemonte è stato istituito con la legge regionale n. 14 del
2004 e ne costituisce la massima onorificenza.
Viene conferito ai cittadini che per qualche motivo, evento o fatto di rilievo,
o per la propria carriera abbiano portato lustro e onore al Piemonte e si siano
resi particolarmente meritevoli di tale riconoscimento.
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Il Consiglio regionale può assegnarlo per non più di due volte all’anno a cittadini nati in Piemonte, o che vi abbiano risieduto per almeno dieci anni, e
alla memoria, con mozione motivata presentata da almeno un terzo dei consiglieri e approvata dai nove decimi dei componenti del Consiglio.
I primi tre Sigilli sono stati assegnati al missionario padre Clodoveo Piazza nel giugno 2008 “per l’attività meritevole di riconoscimento svolta in aiuto della popolazione emarginata in Brasile e in Sud America, con particolare riguardo ai bambini e
ai giovani in difficoltà a causa delle precarie condizioni sociali e familiari in cui vivono”, alle truppe alpine delle Brigate Taurinense e Julia nell’ottobre dello stesso anno
“per l’eccezionale contributo tecnico-professionale necessario al funzionamento
degli impianti, allo svolgimento delle gare e alla sicurezza dei siti in occasione dei
Giochi olimpici e Paralimpici del 2006” e ai coordinamenti provinciali del Volontariato della Protezione civile “per l’attività di previsione e prevenzione, soccorso e
post-emergenza in riferimento a situazioni di particolare rilevanza e gravità, come
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I presidenti Roberto Cota e Valerio Cattaneo, con l’assessore alla Protezione civile
Roberto Ravello, consegnano il Sigillo all’ispettore generale del Corpo Aib Sergio Pirone
e al responsabile del Corpo regionale dei Vigili del fuoco Mirko Decaroli.
il significativo contributo nella fase di assistenza alle comunità in provincia dell’Aquila nel 2009 colpite dai danni del terremoto, e le attività di primo soccorso
alle popolazioni della zona delle Cinque Terre, interessate dall’alluvione dell’ottobre
2011 in Liguria”, nel febbraio 2012. Nel corso della seduta del 23 ottobre 2012 l’Assemblea regionale ha deliberato all’unanimità di attribuire il Sigillo della Regione
2013 ai volontari del Corpo regionale dei Vigili del fuoco e del Corpo antincendi
boschivi del Piemonte (Aib) “in considerazione dell’opera particolarmente meritoria prestata in situazioni emergenziali di particolare rilevanza e gravità”.
La realizzazione del Sigillo è stata affidata allo scultore piemontese Riccardo
Cordero: la medaglia in oro con lo stemma della Regione Piemonte è montata su bassorilievo fuso in bronzo patinato che riproduce la sagoma del Piemonte interpretata artisticamente.
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Intervento dei Vigili del fuoco impegnati nel corso di un incidente stradale.
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DA POMPIERI A VIGILI DEL FUOCO:
PASSATO E PRESENTE DI UN’ ISTITUZIONE ANTICA
Sarà forse per l’elmo spaziale a prova di fuoco, per la tuta a strisce che illumina la notte
o per il camion rosso, equipaggiato di scala, che fende le strade della città a sirene spiegate… Certo è che i Vigili del fuoco sono molto amati dai bambini. Apprezzati anche
dagli adulti, sanno colpire in modo particolare la fantasia e l’immaginario dei più piccoli,
che li trasformano in una sorta di moderni supereroi.
Anche la letteratura si occupa dei Vigili del fuoco. Giuseppe Robbino è protagonista di
una pagina a lieto fine che segna la storia dei pompieri torinesi. Il 27 gennaio 1880, con
tre compagni, compie un’azione di soccorso in via Roma, salvando alcune persone da
un alloggio in fiamme. L’ammirazione per quel gesto è tale che Edmondo De Amicis ne
trae ispirazione per scrivere il capitolo “L’incendio” del libro “Cuore”.
Storica pompa a vapore conservata presso il Comando provinciale dei Vigili del
fuoco di Alessandria.
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La storia dei Vigili del fuoco è una storia antica perché antichi sono l’uomo, il
fuoco e le calamità naturali. Ed è evidente che il bisogno di difendersi dalle
minacce degli elementi nasce con l’uomo ed è la necessità di difesa una delle
prime manifestazioni della società umana sin dalle origini della sua primordiale
organizzazione.
Augusto con due riforme - una del 26 e l’altra del 6 avanti Cristo - dà a Roma una
vera e propria difesa contro il fuoco, con criteri organizzativi e funzionali di notevole interesse tecnico.
Ed è indubbiamente il Corpo dei Sapeurs-Pompiers di Parigi a costituire l’organizzazione tipica alla quale - nei secoli XIX e XX - tutti i paesi civili s’ispirano come a
un modello. L’unità d’Italia trova, in materia di servizio antincendio, una situazione
quanto mai varia e certo non brillante: ai pochi corpi pompieristici locali a carattere
volontario e limitati alle circoscrizioni comunali, fanno riscontro vaste zone, addirittura intere regioni, completamente prive di qualsiasi difesa organizzata contro il fuoco.
I pompieri comunali, là dove esistono, sono ancora organizzati con concezioni e ordinamenti quasi medioevali e tutto il complesso antincendio italiano appare anacronistico, insufficiente, mal distribuito, alla mercé dei mezzi e delle tradizioni locali.
L’inizio della storia moderna e le devastazioni delle guerre
Quello che può definirsi il punto di partenza della storia dei pompieri di Torino
e dell’intero Piemonte data 22 ottobre 1824, quando re Carlo Felice, con le sue
Regie Patenti, istituisce la Compagnia Guardie dal fuoco per la Città di Torino.
Vengono allestite due stazioni di guardia: una al Palazzo di Città, dove si tengono le pompe di proprietà del comune; l’altra a Palazzo Reale, per quelle di
proprietà del re.
Tutte le stazioni sono dotate di una scala aerea costruita e brevettata dall’artigiano
Paolo Porta. Questo nuovo tipo di scala a sfilo è la prima nel mondo, e Torino viene
così a disporre - dal 1863 - di un attrezzo di estrema importanza che determina un
nuovo modo di operare in caso di incendio negli alloggi ai piani alti delle case.
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Sfilata dei Vigili del fuoco a Torino, in occasione delle celebrazioni nazionali per i
150 anni dell’Unità d’Italia.
Un intervento per domare un incendio.
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Nel 1883 fa la propria comparsa la prima potente pompa a vapore trainata da una
pariglia di cavalli. Il servizio rimane attivo sino al 1907, quando il Corpo viene dotato delle prime quattro vetture con motore a benzina per il traino delle pesanti
pompe a vapore e il trasporto del personale.
Nel 1911, in occasione dell’Esposizione universale di Torino, vengono acquistate
le prime due antesignane delle moderne e veloci autopompe. I tempi di intervento si riducono drasticamente, permettendo ai pompieri di giungere sul luogo del
sinistro non più affaticati ma in grado di operare immediatamente e con la giusta
determinazione. Finalmente l’acqua non viene più spinta con la forza fisica o con
il vapore ma con potenti pompe mosse dai motori delle vetture.
Nella notte dell’8 febbraio 1936 si interrompe tragicamente la storia del glorioso
Teatro Regio di Torino. In pochi istanti viene completamente distrutto da un violentissimo incendio, e a questo periodo risale uno degli ultimi grandi interventi in
Piemonte compiuto dai pompieri prima della riforma.
Autopompa Isotta Fraschini in piazza Carlo Felice, a Torino.
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Gruppo di pompieri torinesi nel 1923.
Nel 1941 nasce il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, che rimane pressoché
invariato sino ai nostri giorni.
Intanto scoppia la II guerra mondiale e con essa tutti i gravissimi problemi che ogni
conflitto si porta dietro: lutti, distruzioni e fame. I comuni più industrializzati vengono continuamente martoriati dai bombardamenti degli alleati. Torino è una delle
città che più di altre patisce duramente le distruzioni causate dal conflitto.
Il 14 agosto 1940 a Spinetta Marengo, nei pressi di Alessandria, cadono le
bombe inglesi nell’area della cascina Pistona: le tremende schegge dilaniano anche sei vigili del fuoco. È uno dei primi tragici tributi dati dai Vigili del
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fuoco, che è anche parte attiva nella lotta di Liberazione, come la brigata
sappista dedicata a Pensiero Stringa, ammazzato dai tedeschi.
Particolare curioso e poco conosciuto: i Vigili del fuoco danno vita anche al
battaglione combattente Santa Barbara, dedicato alla patrona del Corpo, che
avrebbe dovuto partecipare all’invasione dell’isola di Malta.
L’organizzazione e i Vigili del fuoco volontari
La storia che ci separa da quei drammatici giorni è pressoché nota a tutti.
Dopo decenni di grandi difficoltà dovute a una grande opera di ricostruzione
e di riorganizzazione, oggi vediamo sfrecciare per le strade della città le veloci autopompe dei Vigili del fuoco, impegnate a portare un concreto aiuto a
quanti vivono situazioni di pericolo e di disagio.
Le decorazioni finora concesse ai Vigili del fuoco sono 10 medaglie d’oro
(7 al valor civile, 3 al merito civile) e 3 medaglie d’argento. La loro presenza
è costante in occasione di ogni grande catastrofe: dall’alluvione del Polesine
del 1951 al terremoto in Abruzzo del 2009, passando per altre immani tragedie come la frana del Vajont del 1963, il terremoto in Irpinia e in Basilicata
del 1980 e l’alluvione in Piemonte del 1994. E, a volte, pagano la dedizione
anche con la vita del personale, come nel caso del capo squadra Bartolomeo
Califano, scomparso nelle acque del fiume Orco durante l’alluvione che nell’ottobre 2000 investe il Piemonte.
Ma i Vigili del fuoco sono anche altro. Non spengono solo gli incendi e non
soccorrono solo le persone. L’attività non si esaurisce con il soccorso tecnico
urgente ma si sviluppa in un ambito più ampio di tutela del cittadino. Se le
persone sono da sempre il fulcro intorno a cui ruota il lavoro del pompiere,
allora diventano importanti le reti che si sviluppano con i cittadini. La conoscenza, le relazioni e il sostegno di chi vive il territorio sono alla base di un
corretto modo di interpretare il ruolo dei Vigili del fuoco quali operatori di
sicurezza civile e professionisti della prevenzione.
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Intervento tra le macerie dopo un crollo.
In ogni provincia è presente un comando che coordina l’attività dei vari distaccamenti dislocati sul territorio. Il personale operativo può essere permanente o volontario. Quest’ultimo si distingue per la presenza di un “baffo”
bianco sul distintivo di qualifica.
I Vigili volontari appartengono al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco del Ministero dell’Interno: dal momento in cui ricevono la nomina hanno gli stessi
obblighi dei Vigili permanenti e hanno, durante l’espletamento delle funzioni, la qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria, a seconda del
proprio grado. Le squadre di volontari dipendono dal comando provinciale e
possono operare tutti i giorni dell’anno.
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Il personale volontario, a differenza di quello permanente, non è vincolato
da un rapporto d’impiego ma svolge la propria attività ogni qualvolta se
ne manifesti il bisogno, oppure in caso di particolari necessità può essere
chiamato in servizio temporaneo nel limite di venti giorni. In queste circostanze, i datori di lavoro hanno l’obbligo di lasciare disponibili questi
dipendenti, ai quali deve essere conservato il posto occupato.
I volontari sono obbligati a frequentare periodici corsi di addestramento
pratico; generalmente lavorano in propri distaccamenti dotati di mezzi antincendio, presenti su quasi tutto il territorio nazionale, e partecipano alle
operazioni di soccorso con proprie squadre di intervento al pari dei Vigili
permanenti. Nei comandi dove non esistono distaccamenti di volontari, i
Vigili volontari in servizio vengono inseriti nelle squadre di soccorso dei
permanenti.
In Piemonte l’organico permanente conta circa 1.200 unità e i volontari
sono quasi 2.000. Nove sono i comandi provinciali, mentre i distaccamenti
permanenti sono così dislocati: due rispettivamente nelle province di Alessandria, Cuneo, Novara e Vercelli, uno in provincia di Verbania e otto in
quella di Torino. Le sedi volontarie sono cinque ad Alessandria, tre ad Asti,
due a Biella, diciassette a Cuneo, una a Novara, quarantatre a Torino, otto a
Verbania e quattro a Vercelli.
Ritorniamo, però, a dove siamo partiti. Chi non conosce i cartoni animati che vedono protagonista Sam, il pompiere di Pontypandy? L’amore dei
bambini per i Vigili del fuoco è sicuramente corrisposto, dal momento che
essi non mancano di mostrarsi vicini ai piccoli nelle più diverse occasioni.
E, a questo proposito, il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha ricevuto nel
1989 la nomina di “Ambasciatore di buona volontà” dal Comitato italiano
dell’Unicef.
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I VOLONTARI AIB TRA EMERGENZA E SALVAGUARDIA
DEL PATRIMONIO FORESTALE
Negli anni Settanta, prima della nascita delle Regioni, il contrasto agli incendi boschivi è affidato esclusivamente ai Vigili del fuoco e al Corpo forestale dello Stato.
Nel 1994 nasce l’Associazione regionale dei volontari antincendi boschivi del
Piemonte (Aib).
Fin dall’inizio, i volontari vengono organizzati in circa 240 squadre diffuse capillarmente su tutto il territorio montano e pedemontano piemontese per intervenire
- coordinati dal Corpo forestale dello Stato - in tutte le fasi della lotta agli incendi boschivi: sorveglianza del territorio, avvistamento dei focolai, estinzione del fuoco e attività di manutenzione di viali tagliafuoco, della viabilità forestale e dei punti d’acqua.
Il 4 marzo 2000 l’Associazione cambia denominazione e si trasforma in Corpo dei
Attività di prevenzione e informazione Aib Piemonte.
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Addetti delle squadre antincendi boschivi impegnati in operazioni di spegnimento.
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volontari antincendi boschivi del Piemonte. Il 26 marzo 2001 viene sottoscritta
una nuova convenzione con la Regione Piemonte, firmata dall’allora assessore
all’Economia montana e Foreste Roberto Vaglio. Si tratta di un atto importante
perché è il primo accordo in Italia tra un Corpo di volontari e un grande ente
pubblico territoriale.
Un nuovo modello di volontariato
Grazie alla convenzione la Regione Piemonte incrementa la fornitura di dispositivi
di protezione individuale, di mezzi e di dotazioni e incentiva corsi di formazione
professionale per il volontariato. La definizione e la ricaduta sul volontariato di
quest’ultima è frutto di una preziosa collaborazione con il Formont, il Centro di
formazione per le attività di montagna.
Il nuovo modello organizzativo - unico in Italia per originalità, dimensione e competenza territoriale - nasce dalla volontà di superare il modello associativo, coniugando i compiti di tutela e rappresentanza con una più efficace gestione della
linea operativa sul territorio.
Le figure che la nuova organizzazione di tipo piramidale prevede - partendo dalla
suddivisione dei soggetti inquadrati in Aib volontari e Aib ausiliari - sono quelle
di: capisquadra, comandante di distaccamento, ispettore provinciale, referente
provinciale, ispettore regionale e ispettore generale del Corpo.
Vengono inoltre sottoscritte quattro convenzioni con altrettante Amministrazioni provinciali - Biella, Novara, Torino e Verbania - per lo svolgimento di attività di
protezione civile di piccola entità. Gli interventi per le microcalamità naturali e la
ricerca di persone disperse vengono normalmente svolti nell’ambito del territorio
di competenza su richiesta di sindaci, comandanti di stazione del Corpo forestale
dello Stato e Carabinieri.
I volontari che ricoprono incarichi all’interno del Corpo (quadri organizzativi) s’interfacciano con i competenti livelli del Corpo forestale dello Stato, ricevendo e garantendo all’interno del Corpo Aib l’applicazione delle disposizioni impartite nel corso
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delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi. Tutto ciò avviene in un
quadro di certezze e di rapporti efficacemente stabiliti grazie alla definizione di un
elenco di procedure operative per gli interventi a tutela dei boschi dagli incendi.
Grazie a questa collaborazione appaiono soddisfacenti i risultati ottenuti nella lotta agli incendi boschivi - soprattutto negli ultimi anni - con una riduzione della
superficie media bruciata da 10 a 4 ettari per ogni incendio.
Un Corpo ben equipaggiato e organizzato
Il Piemonte ospita 242 squadre di volontari antincendi boschivi, 50 comandi di
distaccamento, 8 ispettorati provinciali, 3.986 volontari e 1.767 volontari di supporto equipaggiati con 485 mezzi e 800 radio.
Esposizione dei mezzi Aib Piemonte.
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Esercitazione Aib con l’ausilio di elicottero.
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La loro operatività valica anche i confini nazionali. Nel 1999, per esempio, allestiscono un campo per i profughi del Kosovo a Valona in Albania.
La legge quadro nazionale per la difesa dei boschi dagli incendi affida alle
Regioni la quasi totalità dei compiti in materia di previsione, prevenzione e
lotta attiva agli incendi boschivi e ogni anno l’Amministrazione regionale si
trova a dover combattere un nemico infido - il fuoco - che è tanto più pericoloso perché va a colpire, insieme ai boschi, tutto il sistema di benefici che
da essi derivano: l’aria pura, la bellezza naturale, un presidio importante per
il territorio contro frane e smottamenti, una risorsa economica per le popolazioni delle nostre montagne e colline. Contro questo nemico il governo
Camper per la promozione sul territorio dell’Aib Piemonte.
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regionale del Piemonte ha affilato sempre più le proprie armi, dando vita
progressivamente, negli ultimi dieci anni, a un vero e proprio sistema Aib, in
grado d’intervenire sugli incendi boschivi con efficacia ed efficienza.
Gli uffici dell’Aib svolgono anche una costante informazione verso l’opinione pubblica sul tema degli incendi boschivi. Le squadre promuovono numerosissime manifestazioni locali rivolte alla cittadinanza e, in molti casi, in
accordo con i dirigenti scolastici, svolgono attività per i ragazzi delle scuole
elementari e medie inferiori.
Per meglio approfondire e definire i rapporti con i Vigili del fuoco, nel 2000 si è organizzato un convegno - in occasione del primo Raduno regionale del Corpo - sul
tema “L’incendio nell’interfaccia urbano-rurale”, nel corso del quale è stata adottata la bandiera ufficiale Aib: logo del Corpo in campo arancione.
L’Aib fa inoltre parte della sala operativa regionale per gli interventi della Protezione civile.
Come noto, le condizioni d’impiego dei volontari sono caratterizzate da un
elevato indice di pericolosità per l’incolumità fisica. Negli ultimi anni sono
rimasti feriti nelle operazioni trentasei volontari, tra i quali alcuni gravemente,
ed è tragicamente caduto David Bertrand, insignito della medaglia d’oro al
valor civile “alla memoria”.
Scegliere di diventare volontari
Chi desidera diventare volontario antincendi boschivi deve necessariamente essere altamente qualificato e godere di buone condizioni fisiche perché
ci si espone a rischi elevati, dovendo fronteggiare incendi che non di rado
possono svilupparsi ed evolversi rapidamente. Per questo è considerato un
volontario scelto, in grado di utilizzare un’attrezzatura specifica e di intervenire in modo tempestivo quando l’evento è in corso, a differenza di un volontario di Protezione civile, che normalmente interviene dopo che la calamità
è avvenuta.
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Ogni anno il Corpo antincendi boschivi riceve in media quattrocento richieste di soccorso su tutto il territorio regionale. E non solo nel periodo estivo
- come si può essere comunemente portati a pensare - ma anche in inverno.
E i volontari Aib, pur essendo poco visibili in quanto operano soprattutto in
montagna e di notte, hanno un ruolo fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente boschivo da incendi causati dalla siccità o di origine dolosa. Nei
primi mesi del 2013 sono già intervenuti nelle valli del Cuneese e del Biellese
e, grazie alla convenzione con la Regione Piemonte, riescono ad avere mezzi
e attrezzature sempre pronti.
I volontari Aib Piemonte durante un raduno.
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INDICE
Introduzione
pag. 33
La consegna del Sigillo della Regione
pag. 35
Il Sigillo della Regione Piemonte
pag. 39
Da pompieri a Vigili del fuoco:
passato e presente di un’ istituzione antica
pag. 13
I volontari Aib tra emergenza e salvaguardia
del patrimonio forestale
pag. 23
Il Sigillo della Regione ai volontari
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Direzione Comunicazione istituzionale dell’Assemblea regionale
Direttore: Domenico Tomatis
a cura del Settore Informazione
testi di: Mario Bocchio e Carlo Tagliani
Fotografie
Paolo Siccardi
Si ringraziano, per la collaborazione e per la gentile concessione di materiale storico e illustrativo, Maria Morelli
e Michele Sforza del Comando provinciale Vigili del fuoco di Torino, Roberto Pascoli del Comando provinciale
Vigili del fuoco di Alessandria e Sergio Pirone, ispettore generale del Corpo antincendi boschivi del Piemonte.
Stampa
F.lli Scaravaglio & C. - Torino
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