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Incontri di formazione per docenti impegnati in classi plurilingue

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Incontri di formazione per docenti impegnati in classi plurilingue
Incontri di formazione per docenti impegnati
in classi plurilingue
A cura delle Docenti Risorse Aggiuntive per l’alfabetizzazione,
l’integrazione e il successo formativo degli allievi non italofoni
Adriana Alpegiani, Giancarla Binda, Maria Teresa Blone,
Clelia Cirvilleri, Cristina Fraccaro, Elena Gorini,
Monica Maria Lardera, Maria Perrone, Elena Presepio
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Dall'accoglienza alla valutazione



“L'alunno non italofono o non
ancora sufficientemente italofono
[…] non ha le parole per dire,
comunicare la sua competenza
scolastica,disciplinare [...]
generalmente possiede
competenze, abilità e conoscenze,
talvolta simili a quelle richieste agli
alunni di pari classe”.
G. Bettinelli, Centro Come



Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Il collegio docenti definisce, in
relazione al livello di
competenza dei singoli alunni
stranieri, il necessario
adattamento dei programmi di
insegnamento;
DPR 31 agosto 1999, n. 394 –
art. 45
Benché la norma non accenni
alla valutazione, ne consegue
che il possibile adattamento dei
programmi per i singoli alunni
comporti un adattamento della
valutazione.”
Linee Guida Miur, 2006
Aprile- Maggio 2010
Programma personalizzato:
da dove cominciare?
“Per il consiglio di classe che deve valutare
alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno
scolastico [… ] diventa fondamentale
conoscere, per quanto possibile, la storia
scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le
caratteristiche delle scuole frequentate, le
abilità e le competenze acquisite.”
Linee Guida Miur, 2006
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Una programmazione mirata
“E' necessaria, pertanto, una
programmazione mirata sui bisogni reali
e sul monitoraggio dei progressi di
apprendimento nella lingua italiana, acquisita
via via dall’alunno straniero”
Linee guida Miur, 2006
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Programmi personalizzati:
non solo per gli studenti stranieri
“L'équipe docente, attraverso il coordinatore tutor,
predispone le Unità di Apprendimento che vanno a
costituire i percorsi formativi personalizzati per il
gruppo classe ed eventualmente per singoli allievi.
I piani personalizzati hanno come obiettivo
fondamentale la centralità dello studente e
prevedono il passaggio dai programmi uguali per tutti
alla scuola dei percorsi personalizzati”.
Sintesi della legge 28 marzo 2003, n.53 Riforma Scuola Infanzia e Primo Ciclo
Istruzione
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
“Personalizzazione”:
cosa significa?
 “... possono essere adottati specifici interventi
individualizzati o per gruppi di alunni, per facilitare
l’apprendimento della lingua italiana...”
DPR 31 agosto 1999, n. 394 – art. 45
 “… i piani individualizzati prevedono interventi di
educazione linguistica e di messa a punto
curricolare…”
Linee Guida Miur, 2006
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Cosa dobbiamo fare nelle scuole?

educazione linguistica

riduzione dei contenuti curricolari ai nuclei fondanti

selezione di alcune discipline

sostegno disciplinare
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Educazione linguistica:
aspetti organizzativi
Che cosa?
Chi?
Corsi intensivi
L2
-


Laboratori L2
Supporto
lingua dello
studio

Risorse aggiuntive per
l'alfabetizzazione e
l'integrazione;
-
Docenti dell'Istituto;
Centri Territoriali
Permanenti;
-
Quando?

Corsi intensivi:
- periodo estivo;
- inizio anno scolastico;
Laboratori durante
l'anno scolastico:

- in orario curricolare
- in orario extra-curricolare
Privato sociale
(finanziamenti pubblici o
privati);
-
Volontari, tirocinanti,
ecc.
-
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Buone pratiche operative!
“Da un punto di vista più precisamente didattico i docenti
possono individuare in ogni ambito disciplinare,
specialmente nelle prime fasi di inserimento scolastico,
attività e temi che possono essere trattati con forti
riferimenti al contesto e al concreto, con
approcci operativi e attivi che accompagnino l’uso delle
parole e diano l’occasione di esprimere abilità già
possedute e di proseguire
nell’apprendimento”.
G. Bettinelli, Centro Come
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Compiti esigenti
dal punto di vista cognitivo
Compiti astratti
Compiti
concreti
J. CUMMINS 1984
Compiti poco esigenti dal
punto di vista cognitivo
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
SCENARIO DI CUMMINS –
programmazione didattica prime attività in L2
Proposte più complesse
legate al contesto:
Descrivere un oggetto;
Fare confronti fra due oggetti;
Riordinare sequenze relative ad
azioni compiute nel quotidiano
Proposte semplici e
legate al contesto:
eseguire comandi riferiti
alla vita di classe;
Denominare
Oggetti presenti;
Chiedere un oggetto
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Proposte complesse e
decontestualizzate:
Comprendere termini che
indicano astrazioni e concetti;
Comprendere termini
metalinguistici;
Eseguire esercizi grammaticali e
di riflessione sulle strutture
Proposte semplici e astratte:
Ricopiare liste di parole;
Ripetere senza capire il significato
G. Favaro ,1999
Aprile- Maggio 2010
Lingua della comunicazione
e lingua dello studio
“L'alunno non italofono impiega fino a due anni
per superare le difficoltà legate alla lingua per
la comunicazione interpersonale, mentre
l'apprendimento della lingua accademica
dello studio e dei concetti richiederebbe fino
a cinque anni.”
G. Favaro, 1999
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Fasi del percorso d’apprendimento
Fase della dipendenza
(fino ad A1):

comprensione

Fase Ponte
(da A2 a B1):
comprensione e produzione




Fase dell’autonomia
comprensione e produzione
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia


- Alfabetizzazione linguistica
- Omissione di alcune discipline
- Riduzione dei contenuti ai
nuclei fondanti e semplificazione
dei testi
- Testi semplici e/o semplificati:
(sviluppo graduale competenze
linguistiche e abilità per lo
studio)
- Facilitazione didattica
(programma comune alla classe)
Aprile- Maggio 2010
Semplificare la lingua dello studio...
Un esempio: il patto sociale
 Testo autentico
Perché si abbia una convivenza sociale
stabile, è necessario che fra coloro
che vivono gli uni accanto agli altri
si stabiliscano forme di accordo e di
collaborazione.
Si definisce patto sociale l'accordo
implicito che precede il formarsi di
qualsiasi gruppo organizzato di
persone, senza il quale il gruppo
stesso non potrebbe né aggregarsi
né restare unito.
(da Ferri, Scotti, Moduli di diritto e di
economia)
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
 Testo semplificato
Per vivere bene in una società, per
evitare lotte e disordini, è
necessario regolare (cioè dare
delle regole) la vita degli uomini con
un accordo/ patto sociale che
indica le regole di comportamento
della vita comune.
(Da Mellerio, Diritto & economia, testi
facilitati)
Aprile- Maggio 2010
… e adattare le verifiche!


uso limitato del codice verbale
semplificazione linguistica nelle consegne:
Vero/Falso
Corrispondenze
Completamenti
Scelte multiple
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Dal piano personalizzato
alla valutazione
“Benché la norma non accenni alla valutazione,
ne consegue che il possibile adattamento dei
programmi per i singoli alunni comporti un
adattamento della valutazione, anche in
considerazione degli orientamenti generali su
questo tema, espressi in circolari e direttive,
che sottolineano fortemente l’attenzione ai
percorsi personali degli alunni.”
Linee guida,2006
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
PROGRAMMA EDUCATIVO PERSONALIZZATO
PER ALUNNI DI MADRELINGUA NON ITALIANA
A.S. ………….
Alunna/o (Cognome e nome)……………………………………………………………………
Classe………….
(DPR n° 394/99 – art. 45 – inserimento alunni
stranieri)
Data di nascita.………………
Nazionalità…………………………………………
Indirizzo………………………………… N° telefono…………………………………………
Data di arrivo in Italia…………………
Numero degli anni di scolarità in Italia……………… nel paese
d’origine……………………..
Corsi di studi seguiti nel paese di
provenienza:………………………………………………….
Scuole e classi frequentate in Italia:………………………………………………………………
Lingua parlata in famiglia…………………………………………………………………………
Lingua di scolarità nel paese d’origine……………………………………………………………
Altre lingue conosciute…………………………………………………………………………
Eventuali corsi di alfabetizzazione frequentati (data e
luogo)……………………………………
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE IN INGRESSO
ITALIANO L2 ( in riferimento ai livelli linguistici del Quadro Comune Europeo - vedere
allegato)
A CURA DELLA COMMISSIONE INTERCULTURA
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Alunno: ………………………………..
RISULTATO DEL COLLOQUIO PLURIDISCIPLINARE
Aree formative e
disciplinari
Requisiti richiesti
In relazione alla classe in cui si
ipotizza l’inserimento dell’alunno
Condotto con mediazione linguistica
 SI  NO
(solo per alunni non scolarizzati in Italia)
Requisiti posseduti
Logico-matematica
Scientifica
Linguistica (lingue
straniere)
Tecnologica
Professionale/di
indirizzo
Sulla base dei risultati precedenti e in ottemperanza alla normativa vigente ( DPR.394/99 art..45 comma 4 “Iscrizioni
scolastiche” – DRP 275/99art.1- art.4 commi1-2; art. 9 comma 4 “Autonomia Scolastica”),
si determina l’inserimento nella classe……………………………
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Alunno: …………………………..
Classe: ……………………………
A CURA DEL CONSIGLIO DI CLASSE
La normativa prevede, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, che
il Collegio Docenti definisca il necessario adattamento dei programmi di insegnamento.
(DPR.394/99,Art.45;, Decreto Legislativo N°76/2005)
Il Consiglio di classe, tenuto conto delle difficoltà rilevate, propone un intervento
personalizzato nei contenuti e nei tempi, allo scopo di raggiungere i seguenti obiettivi,
tenendo conto delle competenze attese e utilizzando gli strumenti indicati:
OBIETTIVI TRASVERSALI
Promuovere la relazione- Valorizzare l’identità culturale- Favorire lo scambio e il
confronto…
COMPETENZE ATTESE:
Riconoscere le strutture e il funzionamento dei meccanismi linguistici essenzialiComprendere e saper usare il lessico di base- Saper utilizzare gli strumenti……
nel corso dell’anno
nel corso del biennio
STRUMENTI:
Il Consiglio di Classe ritiene necessarie le seguenti modalità di intervento:
sospensione della valutazione nel I Quadrimestre nelle seguenti discipline:
…………………………………………………………………………………………………
altro
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Alunno: …………………………
Classe:
……………………………..
Il Consiglio di classe, tenuto conto degli esiti del colloquio e delle prime prove,
propone i seguenti interventi nel I° quadrimestre:
Discipline
(nome)
Percorso
personalizzato
(SI / NO)
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Recupero
(SI / NO)
Consolidamento
(SI / NO)
Aprile- Maggio 2010
METODOLOGIE
• semplificazione del testo
•tabelle
•schemi
•questionari
•spiegazioni individuali ed individualizzate
•lavori di gruppo
•mappe concettuali
•altro……………………….
TIPOLOGIE E STRATEGIE DI
VALUTAZIONE
9. prove oggettive:
9a vero-falso
9b scelta multipla con una sola
risposta
9c scelta multipla con più
risposte
10. completamento
11. tempi di verifica più lunghi
12. altro…………………………..
LEGENDA:
Il Consiglio di classe, tenuto conto degli esiti del 1° quadrimestre, propone i seguenti
interventi nel 2° quadrimestre:
Discipli
ne
(nome)
Percorso
personalizzato
(SI / NO)
Recupe
ro
(SI /
NO)
Consolidamento
(SI / NO)
Metodologia
Valutazione
1 2 3 4 5 6 7 8 9 9 9 1
a b c 0
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
11
Aprile- Maggio 2010
12
Intervento personalizzato nella disciplina
Alunno
Classe
Disciplina
Obiettivi
Contenuti
(per i neoarrivati si fa riferimento ai nuclei fondanti stabiliti per ogni disciplina)
I Quadrimestre
II Quadrimestre
Modifiche degli obiettivi iniziali
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Alunno: ……………………
Classe: ………………
( in riferimento ai livelli
linguistici del Quadro
Comune Europeo vedere allegato)
A CURA DELL’INSEGNANTE DI L2
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE IN INGRESSO
LIVELLO 0
Principiante assoluto
LIVELLO A1
Molto elementare
LIVELLO A2
Elementare
LIVELLO B1
Intermedio
LIVELLO B2
Autonomo
ITALIANO L2
Livello di comprensione
italiano orale
Livello di produzione
italiano orale
Livello di comprensione
italiano scritto
Livello di produzione
italiano scritto
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE IN USCITA
ITALIANO L2
LIVELLO 0
Principiante assoluto
LIVELLO A1
Molto elementare
LIVELLO A2
Elementare
LIVELLO B1
Intermedio
LIVELLO B2
Autonomo
Livello di comprensione
italiano orale
Livello di produzione
italiano orale
Livello di comprensione
italiano scritto
Livello di produzione
italiano scritto
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Alunno: ………………………….
Classe: …………………………..
Anno scolastico ……………………..
VALUTAZIONE FINALE
Si evidenzia che l’impianto normativo privilegia la valutazione
formativa rispetto a quella certificativa, prendendo in considerazione il
percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la
motivazione, l’impegno e le potenzialità di apprendimento dimostrate.
(Linee guida Miur accoglienza ed integrazione alunni stranieri del
Ministero – Febbraio 2006; art. 45, comma 4; DPR 394, 31 agosto
1999;; DPR n° 275/1999, Art. 4)
Il Consiglio di Classe, in relazione al Piano Educativo Personalizzato
per lo studente straniero, decide il passaggio dell’alunno alla classe
successiva
Il Consiglio di Classe decide il mancato passaggio alla classe
successiva poiché l’alunno non ha raggiunto gli obiettivi minimi
indicati nel Piano Educativo Personalizzato.
Luogo e data:………………………………
Il Coordinatore di Classe
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
La valutazione
“…in questo contesto, che privilegia la
valutazione formativa rispetto a quella
'certificativa' si prendono in considerazione il
percorso dell’alunno, i passi realizzati, gli
obiettivi possibili, la motivazione e l’impegno e
soprattutto le potenzialità di apprendimento
dimostrate.”
Linee Guida Miur , 2006
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Valutare: tempi e criteri
“Gli studenti di cittadinanza non
italiana possono essere valutati
secondo lo standard non prima di
due anni di inserimento nella scuola
italiana.”
G. Favaro, 2007
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
L’azione valutativa
 RISPETTO ALLA DIMENSIONE TEMPORALE è:
INIZIALE – INTERMEDIA – FINALE
 RISPETTO ALL’APPRENDIMENTO è:
DIAGNOSTICA – FORMATIVA – SOMMATIVA
A.Barella, L.Brogonzoli, 1990
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Tipologie di valutazione
Valutazione formativa: scaturisce dalla verifica
effettuata nel corso di un processo di
apprendimento per orientarne lo sviluppo
successivo
Valutazione sommativa: accerta se i traguardi
educativi propri di una determinata procedura siano
stati raggiunti
B. Vertecchi, 1993
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Personalizzato = non equo?
I minori con cittadinanza non
italiana presenti sul territorio
nazionale, in quanto soggetti
all’obbligo d’istruzione ai sensi
dell’articolo 45 del decreto
del Presidente della Repubblica
n. 394, sono valutati nelle
forme e nei modi previsti per i
cittadini italiani.
… ma non dimentichiamo
che proprio l'art. 45 indica
il “necessario
adattamento dei
programmi”!
D.P.R. n. 122
del 22 giugno 2009, art. 1/ 9
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Non viene meno l'equità!
“Ogni valutazione - iniziale, in itinere, finale –
non può che essere strettamente collegata
al percorso di apprendimento proposto agli
alunni e quello predisposto per gli alunni
stranieri neo-arrivati è necessariamente
personalizzato e sostenuto da interventi
specifici per l’apprendimento della lingua
italiana.”
G. Bettinelli, Centro Come
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
La valutazione tra norma e prassi:
alcuni esempi
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Valutazione del 1° quadrimestre
 Lingua italiana
Si valuta la competenza raggiunta in italiano
L2.
 Materie meno veicolate
dalla lingua italiana
Si valutano i risultati e i progressi relativi ai
nuclei fondanti di ogni disciplina.
 Materie più veicolate
dalla lingua (scienze,
diritto, storia)
•
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Queste materie per il momento non si
valutano e sul documento di valutazione
si appone la dicitura:
“La valutazione non viene espressa in quanto
l’alunno si trova nella fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”.
oppure
•
Le materie si valutano rispetto al PEP e
sul documento di valutazione si appone
la dicitura:
“La valutazione espressa fa riferimento al
Piano di Studi Personalizzato, in quanto
l’alunno si trova nella fase di
alfabetizzazione in lingua italiana”.
Aprile- Maggio 2010
Valutazione di fine anno

La decisione in merito al
passaggio alla classe successiva o
al successivo grado di istruzione
fa riferimento alle indicazioni
espresse dal MIUR (CM
n.24/2006-Linee Guida) che
prevedono una valutazione:

diluita in un arco di tempo più
lungo, almeno due anni;

che faccia riferimento a una
pluralità di elementi, fra cui una
previsione di sviluppo
dell’alunno.
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia

Pertanto il Consiglio di Classe
valuta i progressi compiuti e le
potenzialità di recupero di
ciascun alunno ammettendolo
alla classe successiva nel caso
tale valutazione risulti positiva.
Aprile- Maggio 2010
Alunni inseriti
negli ultimi mesi dell’anno scolastico
 Il Consiglio di
Classe

valuta la situazione personale (scolarità
pregressa, progetti di vita…)

propone l’intervento di un mediatore
linguistico-culturale per la traduzione di
prove che consentano una valutazione
almeno di alcuni ambiti disciplinari
preventivamente concordati

qualora questo non sia possibile per alcune o
per tutte le discipline, sul documento di
valutazione appone la seguente dicitura:
“La valutazione espressa fa riferimento al
Piano Educativo Personalizzato, in quanto
l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in
lingua italiana.”
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Esame di licenza media: la norma
Una particolare attenzione merita la situazione di molti alunni
con cittadinanza non italiana, la cui preparazione scolastica
può essere spesso compromessa da un percorso di studi
non regolare e dalla scarsa conoscenza della lingua
italiana.
Pur nella inderogabilità della effettuazione di tutte le prove
scritte e del colloquio pluridisciplinare, le sottocommissioni
vorranno considerare la particolare situazione di tali alunni e
procedere a una opportuna valutazione dei livelli di
apprendimento conseguiti, in particolare nella lingua italiana,
delle potenzialità formative e della complessiva maturazione
raggiunta.
(C.M. 32/2008 e C.M. 51/2009)
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Esame di licenza media:
due possibili soluzioni
Ecco alcuni possibili criteri:
Proporre prove d’esame:
1. “a gradini”, che individuino il livello

fissare criteri di valutazione delle
prove coerenti con gli obiettivi
minimi fissati nei PEP;

somministrare prove scritte ad
incremento progressivo di difficoltà
ma non differenziate;

adeguare il colloquio d'esame al
percorso svolto in attività di
laboratorio linguistico, ai progetti
specifici di facilitazione
dell'apprendimento e ad ogni altra
attività integrativa del curricolo.
di sufficienza e i livelli successivi;
1. di contenuto “ampio”, in modo
che ogni alunno possa trovare la
modalità di elaborazione più
adeguata alle sue competenze (in
particolare per la lingua italiana).
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
Studenti dell’ultimo anno
di scuola secondaria di secondo grado
 La delibera di
 considerare i profili in uscita dei
ammissione
all’esame
dovrebbe:
 precisare che l’ammissione tiene
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
corsi di studio
conto delle competenze maturate
nelle discipline caratterizzanti
l’indirizzo, nonostante le
difficoltà ancora riscontrabili
nell’elaborazione scritta in
lingua italiana.
Aprile- Maggio 2010
Per una valutazione autentica
Rispetto alla valutazione tradizionale e selettiva, la
valutazione autentica cerca “di promuovere e
rafforzare tutti”, dando opportunità di compiere azioni
di qualità.
Essa offre la possibilità a insegnanti e studenti di
autovalutarsi e migliorare il processo di
insegnamento/apprendimento.
Considera “non solo ciò che l’alunno sa, ma ciò
che sa fare” con le conoscenze che possiede
M. Comoglio, 2004
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
“…Del resto bisognerebbe intendersi su cosa sia lingua corretta.
Voi dite che Pierino del dottore scrive bene. Per forza, parla come
voi. Appartiene alla ditta.
Invece la lingua che parla e scrive Gianni è quella del suo babbo.
Quando Gianni era piccino chiamava la radio alla. E il babbo serio:
«Non si dice lalla, si dice aradio».
Ora, se è possibile, è bene che Gianni impari a dire anche radio. La
vostra lingua potrebbe fargli comodo. Ma intanto non potete
cacciarlo dalla scuola.
«Tutti i cittadini sono eguali senza distinzione di lingua». L’ha detto
la Costituzione pensando a lui.”
Don Lorenzo Milani
Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia
Aprile- Maggio 2010
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