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La mozzarella alla conquista del Far East

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La mozzarella alla conquista del Far East
NORD ECONOMIA
Pag. 11 • Marzo 2015
La mozzarella
alla conquista del Far East
I mercati stranieri si aprono alle specialità casearie italiane autentiche, prodotte con la conoscenza
gastronomica che si tramanda da generazioni. L’obiettivo di Simona Radicci
L
a mozzarella è una delle specialità italiane
più diffuse al mondo. Tanto diffusa quanto
svilita da produzioni industriali che, secondo alcuni, non avrebbero neanche il diritto di portare questa denominazione. Eppure, anche in paesi con abitudini alimentari molto
lontane dalle nostre, i consumatori sono sempre più
in grado di distinguere in base alla qualità. Ciò ha portato all’apertura di nuovi mercati per le aziende più
fedeli alla tradizione, la cui mozzarella ha modo di essere apprezzata da un bacino molto più esteso che in
passato. Simona Radicci, Marketing & Export Manager del Gruppo Caseario Pugliese Conrado, indica le
nuove prospettive che si presentano soprattutto in
Asia. «Il nostro obiettivo – spiega Radicci – è continuare a rafforzarci sul mercato domestico e, al contempo, proseguire la crescita sul fronte estero, avendo sempre e solo come missione portare sul mercato
prodotti di valore. Vogliamo portare fuori dai confini nazionali la vera mozzarella fior di latte italiana,
la nostra tradizione, la nostra storia. Il nostro obiettivo è consolidare la nostra presenza in Italia e crescere soprattutto in quei mercati dove si registra una
forte domanda di formaggi: Giappone, Cina, Corea,
Hong Kong, Taiwan, Uae, Kuwait e Qatar». L’export,
dunque, ricopre un ruolo fondamentale. «Oltre il 20
per cento della produzione – precisa Simona Radicci
– è destinata all’estero, confermando il trend positivo generale. Come accade per le grandi imprese italiane del settore, il principale mercato di riferimento resta al momento l’Europa e in particolare Francia,
Svizzera, Spagna, Germania e Belgio».
I formaggi della famiglia Radicci hanno una storia particolare, nella quale si fondono diverse eccellenze. «Una
risiede nel nostro know how – afferma Simona Radicci – che deriva dalle radici pugliesi della mia famiglia
A sinistra: Simona Radicci, Marketing & Export Manager
del Gruppo Caseario Pugliese Conrado con sede a Lauriano (To)
www.caseificiopugliese.com
e precisamente da Gioia del Colle, paese del Barese famoso per la mozzarella fior di latte. Negli anni Sessanta
la mia famiglia si è trasferita a Torino, decidendo di investire su quello che sapeva fare, su un prodotto delle nostre origini, fino a diventare l’azienda attuale: solida, strutturata, tecnologicamente all’avanguardia
con tre marchi, specializzata nella produzione di formaggi freschi a pasta filata, a pasta molle e di una linea di formaggi freschi di capra e derivati. Non si può
fare qualità senza però partire dalla materia prima e la
migliore tradizione casearia del Sud si è sposata con
il latte piemontese e, in particolare, quello di razza Frisona. In questo modo garantiamo delle premesse ottimali: anche se all’estero i principali ostacoli sono le-
neL Segno deLLa SiCurezza
Per Simona radicci, una
delle priorità del gruppo
Caseario Pugliese Conrado è la garanzia della
produzione. «Sono 42 –
spiega radicci – le
aziende agricole piemontesi selezionate che ci
conferiscono oltre 200
tonnellate di latte al
giorno, di cui il 90 per cento è di alta qualità (secondo la legge italiana sul latte di alta qualità (n.
169/89 regolamento n. 185 del 9/5/1991): questo
comporta rigidi controlli sugli allevamenti e una serie di requisiti che garantiscono la totale neutralità
e igiene del latte. Sia la movimentazione del latte, sia
gli impianti di produzione
sono totalmente computerizzati. Questa tecnologia
consente di avere tutti i parametri di lavorazione costantemente sotto controllo. il connubio tra
l’attività artigianale, condotta nel rispetto della tradizione, e uno stabilimento all’avanguardia, rappresenta sicuramente
l’idea vincente dell’azienda che, nel corso degli
anni, ha saputo valorizzare questi attributi distinguendosi per l’elevata qualità dei formaggi».
70.000 tonnellate
annue di formaggio
La produzione media giornaliera del
gruppo Caseario Pugliese Conrado,
su una base di 200 t di latte lavorato
gati al prezzo del prodotto, siamo sicuri dell’altissima
qualità dei nostri prodotti e siamo fieri di essere parte di quel settore lattiero-caseario che è uno dei portabandiera del Made in Italy nel mondo».
Secondo Radicci il mercato odierno è caratterizzato da
una scarsa attenzione alle materie prime a favore dei
costi contenuti. «Noi ci distinguiamo basando la nostra
intera produzione esclusivamente su 100 per cento latte italiano proveniente da stalle piemontesi selezionate.
È fondamentale la massima trasparenza, stabilire un filo
diretto con il consumatore affinché sia informato, per
ogni prodotto, della sua provenienza. Sono 40 le stalle che ci conferiscono il latte, la strategia è stata sempre quella di puntare sulla filiera controllata e gestita. Per gli ingredienti, usiamo solo quello che realmente
serve: latte vaccino, fermenti lattici, sale e caglio. Questo perché siamo sicuri che la qualità dei nostri formaggi dipenda anche dalla loro freschezza e dalla materia prima selezionata. La mission dell’azienda è
quella di far conoscere con passione e dedizione la nostra tradizione casearia in Italia come nel resto del mondo. Oggi come ieri, oggi per domani.
■ Renato Ferretti
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