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Il castello di Bran, del leggendario Dracula Il castello PELES (Sinaia

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Il castello di Bran, del leggendario Dracula Il castello PELES (Sinaia
Il castello di Bran, del leggendario Dracula
Il monastero SINAIA
Il castello PELES (Sinaia)
Sighisoara
ROMANIA 2000
25 Luglio – 07 settembre
Viaggio in camper di Ezia Cammarata
Premessa
Quest’anno, nel programmare la nostra Estate, memori della positiva esperienza maturata
durante gli anni precedenti in Ungheria ed in altri paesi dell’Est Europeo, mio marito ed io
come meta per le nostre vacanze abbiamo scelto la Romania, che alla fine del viaggio, ci
ha ripagato ampiamente della preferenza accordatale offrendoci località di grande fascino e
ambienti naturali molto suggestivi e particolari. Soltanto oggi, dopo che i diffusi
movimenti liberali del 1989 hanno determinato profondi cambiamenti socio-politici, si è
iniziato a riscoprire il nucleo centrale e storico dell’Europa nonché la sua parte orientale.
E’ così rinato da parte di tutti un notevole interesse per quei paesi che sono sempre stati
storicamente una parte integrante dell’Europa e che sono, inoltre, ricchi di testimonianze
storiche ed artistiche e di magnifici scenari naturali che li rendono meritevoli di essere
visitati. Nell’organizzare questo viaggio, abbiamo tracciato in modo approssimato, un
itinerario di avvicinamento alla Romania includendo anche nel nostro programma altri
paesi, secondo noi, degni di essere visitati sia per le bellezze naturali che per quelle
artistiche e storiche, quali la Slovenia, la Croazia e infine l’Ungheria che è sempre stato un
paese comunista diverso dagli altri. Prima di partire abbiamo ,come è nostra abitudine,
consultato ampiamente i preziosi libri verde del Touring e, per avere più informazioni
possibili sulla Romania, abbiamo attinto al materiale informativo inviatoci dall’Ente
Nazionale per il Turismo della Romania a Roma. Dopo i soliti “affettuosi” incoraggiamenti
degli amici che ci ritenevano dei mentecatti per i disagi, che secondo loro, avremmo
sicuramente incontrato in Romania, abbiamo dato inizio al “folle volo”.
In verità, avventurarsi nell’Odierna Romania non è così semplice come si può immaginare
specialmente per chi è abituato a muoversi con sicurezza sulle strade europee, in quanto
bisogna essere muniti di uno spirito di adattamento non comune e sapere guidare con molta
prudenza per prevenire gli inconvenienti causati dal manto stradale molto deteriorato.
Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
INFORMAZIONI PRATICHE SULLA ROMANIA
La rete viaria: è alquanto lontana dallo standard europeo; la condizione delle strade non è
per niente buona.Le strade principali sono in gran parte in costruzione mentre quelle di
periferia si trovano in uno stato veramente disastroso. Sulle strade viaggiano accanto ad
automobili nuovissime anche vecchi relitti e carretti trainati da muli o da altri quadrupedi.
E’ bene, quindi, procedere con grande attenzione e cautela in quanto è facile incontrare,
anche nelle ore serali, dei carri privi di catarifrangenti e, qualche volta, anche branchi di
oche che attraversano imprudentemente la strada.
Cenni storici:La Romania era abitata già nel Paleolitico, ma il primo vero regno fu quello
dei Daci, un popolo proveniente dalla Tracia , che raggiunse il massimo splendore sotto il
re Decebalo, il quale si suicidò dopo essere stato sconfitto da Traiano nel 106 d.c. Roma
celebrò questa vittoria con la costruzione della Basilica Traiana che porta al centro la
colonna omonima. L’occupazione romana che durò circa 165 anni lasciò alla Romania in
eredità permanente la lingua latina. L’influenza romana è, tuttora, palese sia nel carattere
cordiale ed estroverso della gente che negli stupendi occhi e nei capelli scuri delle ragazze
rumene. Nel secolo XIII e XIV la Romania maturò la sua identità nazionale e si formarono
gli stati feudali o principati tra cui la Moldavia e la Valacchia. In seguito, arrivarono sino al
Danubio i Turchi i quali furono contrastati dagli eredi di questi principi chiamati Voivodi.
Tra loro si distinsero STEFANO Il Grande di Moldavia patrono della chiesa ortodossa e
delle arti religiose e il famoso principe Vlad Tepes di Valacchia, (l’impalatore). Questi
passò alla leggenda con il suo secondo soprannome “Dracula” che lo rese noto in tutto il
mondo grazie alla penna dello scrittore irlandese Stocker il quale ne fece un personaggio
immaginario ma così diabolico da far drizzare i capelli.Il primo condottiero che cacciò i
Turchi e unificò le tre province fu Michele il Temerario di cui nel paese si possono
ammirare alcune
statue.Dopo la sua morte seguirono altre lotte contro i Turchi La
Transilvania intanto veniva occupata prima dall’impero ottomano e poi da quello Austro
ungarico. Nel 1881 il principe Carlo di Hohenzollern diviene re col titolo di re Carlo. Nel
1918 la Transilvania si riunì alla Valacchia e alla Moldavia. La monarchia durò fino
all’abdicazione di re Michele nel 1947.Il regime comunista instaurato alla fine della II
guerra mondiale, durò 45 anni e venne rovesciato in seguito alla Rivoluzione del dicembre
del 1989.
Questo è un paese strano e affascinante, almeno per chi si sente più viaggiatore che turista.
E’ un paese unico se si pensa che è forse l’unico paese che ha disconosciuto la propria
origine, abbracciando senza indugi, quella dei soldati che lo invasero. Gli abitanti della
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Romania in soli 170 anni di dominazione romana dimenticarono infatti di essere Daci si
fusero così bene con la civiltà portata dalle legioni romane di Traiano da adottarne i
costumi e la lingua. Nel secolo scorso anzi arrivarono al punto di battezzare il paese con il
nome che tuttora porta e che significa, appunto terra di Roma.
La lingua.. la lingua ufficiale è il Romeno, di origine latina, si parlano anche l’inglese, il
francese e il tedesco.. L’italiano si capisce facilmente.
Valuta La valuta rumena è il LEU (plurale Lei).il leu vale 0,12 lire italiane. 1000 lei
corrispondono a circa 120 lire italiane Le monete metalliche sono da 1-5-10-20-50 e 100
Lei.Sono in circolazione banconote da 500, 1000, 2000, 5000, 10.000, 50.000 e 100.000
lei. Alla frontiera abbiamo cambiato 100.000 lire italiane e in cambio ci hanno dato un
milione circa di Lei. I Dollari Usa e i marchi tedeschi sono le valute più facili da negoziare.
I Bancomat con prelievo e l’uso della carta di credito sono rari.
Dogana Per superare il confine sono necessari il passaporto, i documenti del mezzo (carta
verde ) .e un visto del costo di lire 60.000 lire italiane e valido fino a 30 giorni rilasciato o
dall’ambasciata di Romania a Roma o alla frontiera stessa.
I campeggi; I campeggi sono poco numerosi ed hanno prezzi modici ma sono, per lo più
privi di scarico delle acque nere.Esistono campeggi residui di quelli installati in epoca
comunista e campeggi privati sorti dopo il 1989. Alcuni campeggi da noi visitati erano
veramente fatiscenti., altri ancora sembravano improvvisati, ma la cordialità dei gestori dei
campeggi riesce a sopperire qualche volta ai disagi in quanto cercano in tutti i modi di
fornirci almeno l’energia elettrica.
Il carburante; Il costo del gasolio si attesta intorno alle1130 lire al litro.
Questa vacanza in Romania ha per noi il significato profondo di esplorazione di un mondo
partendo dalle sue tradizioni. Ci avvincono, più dei luoghi, le vicende umane e la gente
così sincera ed ospitale.nonostante la grande miseria in cui versa. Infatti, sebbene sia stato
eliminato il dittatore Ceausescu le sorti del paese non si sono molto risollevate dal punto di
vista economico. La Romania odierna, nonostante l’impegno dei suoi abitanti non è
riuscita ancora a mettersi al passo con il resto dell’Europa, anche
se esistono gli
investimenti stranieri e c’è in atto un grosso sviluppo e un ammodernamento forse un po’
“selvaggio”. La realtà è ancora disastrosa ed il vecchio apparato statale è duro ad essere
estirpato sebbene Coca Cola e Mc Donald’s ,che troviamo in molti paesi sembrano volerci
ingannare sulla situazione attuale. Per gli abitanti della Romania non è facile tirare avanti
con uno stipendio mensile equivalente a circa 200.000 lire italiane. L’inflazione raggiunge
percentuali spaventose assieme alla disoccupazione.Gli affitti delle case sono molto alti e
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si pagano in dollari. Paradossalmente la pubblicità sulla telefonia cellulare con il suo ritmo
martellante ha fatto vittime anche qua. Il telefonino è lo ,status symbol che le giovani
romene esibiscono, assieme alle cortissime minigonne e alle scarpe dalle sorprendenti ed
alte zeppe all’ultimissima moda.
Durante il viaggio in Romania talvolta siamo assaliti da un vago e desolante senso di
disagio per essere turisti in un paese che soffre la fame . Questo senso di malessere e
d’impotenza che ci pervade, poi lo superiamo presto pensando che il turismo può aiutare i
romeni a risollevarsi e inoltre è anche vero che in questi ultimi anni la situazione sta
radicalmente migliorando.
.CRONACA DEL VIAGGIO
Tappe di avvicinamento alla Romania
Martedì 25 luglio
Partiamo da Palermo in due equipaggi. Il primo composto da mio marito Guido e da me
Ezia Cammarata, l’altro composto da Angelo e Marcella, una coppia di amici camperisti
molto simpatici e con i quali condividiamo diversi interessi ma soprattutto la buona tavola.
Il nostro viaggio inizia all’insegna della grande comodità.Decidiamo infatti di imbarcare i
camper sulla nave crociera della Grimaldi, la Splendid, per fare Palermo-Genova
risparmiando così energie ed evitando di percorrere almeno 1000 chilometri di strada. La
nave parte alle ore 22.Dopo aver fatto un gustoso spuntino nella nostra elegante cabina di I
classe ,facciamo un giro orientativo della nave la quale è molto bella e piena di confort
quali bar, ristorante, self service , eleganti negozi e perfino una piscina. La sera per
ingannare il tempo assistiamo ad un divertente spettacolo di cabaret e infine per finire in
bellezza la serata ci rechiamo in discoteca.
Mercoledì 26 luglio
Appena alzati, dopo aver trascorso un notte relativamente tranquilla , cullati da un leggero
beccheggio, visitiamo la nave, i negozi e il solarium. Infine alle ore 13 ci rechiamo al self
service per il pranzo.Alle ore 19.30 terminata la nostra mini crociera, sbarchiamo a Genova
e dopo aver fatto il pieno di carburante ci immettiamo nell’autostrada A7 sino a Tortona
dove c’è l’innesto con l’autostrada A21 nella cui area di servizio (Castel S. Giovanni) ci
fermiamo per pernottare ,nei dintorni di Piacenza.
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Giovedì 27 luglio
In mattinata ripartiamo continuando l’A21 sino a Brescia dove l’innesto con l’A4 direzione
Trieste ci porta sino a S Giorgio di Nogaro e quindi ci immettiamo nella A23 sino a
Tarvisio da dove prendiamo la SS n.54 che ci porta al confine con la Slovenia.il cui primo
paese è Ratece. In Slovenia percorriamo la strada n.1 E 652 sino a Dovje ed ivi prendiamo
l’autostrada A1 E651 che ci porta a Bled dove arriviamo nel tardo pomeriggio.Ci
fermiamo in un comodo CAMPEGGIO con vista sul lago di nome ZAKA BLED e,
paghiamo per due notti circa 60.000 lire. per due persone pari a 590800 talleri.
Siamo in Slovenia ed è bene sapere che.
INFORMAZIONI PRATICHE SULLA SLOVENIA
Frontiera Per visitare la Slovenia è necessaria la carta d’identità valida per l’espatrio. Per i
camper è obbligatoria la carta verde.
Valuta Il tallero sloveno equivale a circa 11 lire. Il tenore di vita sloveno è più basso
rispetto a quello italiano..
Viabilità La rete stradale è buona. Le autostrade sono a pedaggio. E’ obbligatorio guidare
con i fari accesi anche di giorno.
Il clima Il clima è continentale. Le giornate calde in estate si alternano con quelle fresche,
c’è possibilità di frequenti piogge. Di notte c’è più fresco.
I campeggi I campeggi sono in genere ben attrezzati. Il costo per un equipaggio di due
persone si aggira sulle 40.000. lire per due persone incluso il camper e l’elettricità.
Il carburante:il gasolio costa circa 1460 lire al litro.
La Slovenia è un paese accattivante, variopinto, verde, ospitale, dagli scenari idilliaci e
dove pittoresche casette dai balconi in legno mostrano macchie di fiori multicolori.
E’ un paese all’incrocio delle Alpi con il Mediterraneo, ricco di meravigliose bellezze
naturali quali il Carso, il litorale, la montagna, i laghi, la campagna e le città. La Slovenia è
la prima delle repubbliche confederate ad essere riuscita a staccarsi dalla Iugoslavia nel
1991 senza sparare un colpo, in modo incruento a differenza delle altre repubbliche che ora
sono indipendenti o che aspirano a diventarlo.
Venerdì 28 luglio
BLED è la prima tappa del nostro itinerario sloveno. E’ la principale stazione climatica
slovena, situata sulle tranquille rive di un incantevole laghetto tra le Alpi Giulie e le
Caravanche. Al centro del lago sorge incastonata un’isoletta che ospita un Santuario
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
dedicato all’Assunta. Raggiungiamo il Santuario a bordo di un’imbarcazione a remi. La
traversata ci regala meravigliose suggestioni. Rimaniamo ammirati dallo splendido
panorama e dalle tranquille e limpide acque del lago che sgorgano dal fondo a circa 23° ed
in superficie a 25° anche in estate, hanno, quindi, proprietà termali. Un’altra attrazione di
BLED è il castello che affascina i visitatori per la sua ineguagliabile posizione. Si erge,
infatti, su una rupe di 124 m. e, da un balzo di roccia a strapiombo, domina la città ed il
lago . Il castello è cinto da due giri di mura. Vi si penetra attraverso un arco gotico che
sovrasta un ponte levatoio. Dall’enorme e pittoresco torrione cilindrico che difende
l’ingresso al cortile superiore, si gode uno splendido panorama. Al primo piano del castello
si può ammirare la gotica cappella barocchizzata con affreschi raffiguranti l’Imperatore
Enrico IV e la moglie Cunegonda.
Sabato 29 Luglio
Da Bled ci dirigiamo lungo la E61 verso Lubiana situata sulla rive della Ljubljanca,
capitale della Slovenia e signorile città d’aspetto austriaco ricca di pregevoli monumenti
barocchi . Appena arrivati, posteggiamo il camper e visitiamo il centro storico della città.
Ci dirigiamo verso una piccola piazza, che è il centro del nucleo antico : dove zampilla la
marmorea fontana dei fiumi di Francesco Robba. Le figure allegoriche della fontana
rappresentano tre fiumi (la Sava – la Krka – la Lijbianca).
A destra si trova il Municipio. In fondo alla strada, di fronte al Municipio, si vede il triplo
ponte sul fiume Lijbianca, sulla riva meridionale del quale si trova un mercato coperto che
offre mille articoli. Al di là delle grandi strade, meta di shopping, si nodano le graziose
stradine pedonali del centro ricche di negozi e ristoranti, di palazzi nobiliari ricchi di fregi
barocchi, ed infine lo scenografico lungofiume. Visitiamo il Duomo, imponente edificio
barocco dedicato a S.Nicola. Poiché è ormai ora di pranzo, decidiamo di rimandare a dopo
la visita del castello che è il principale punto d’interesse della città. Ci rechiamo in un
caratteristico ristorante di nome Sokol per gustare i piatti tipici sloveni compreso il
“Gulash” che è molto diverso e meno piccante del più noto Gulasch ungherese. Dopo
pranzo continuiamo la visita dirigendosi verso la Piazza Vecchia che è il fulcro della
città.E’ una strada ai piedi del castello affiancata dai più bei palazzi della città dell’epoca
tardo rinascimentale e barocca ; sulla quale si affaccia pure la settecentesca chiesa di
S.Floriano. E’ andando senza meta e camminando a zonzo che incontriamo i più bei
palazzi nobiliari dai numerosi fregi ,infine scopriamo gli scorci del castello.
Il castello, che fu costruito dai Duchi di Carniola, domina la città dall’alto di una collina.
E’ a pianta pentagonale. Dalla torre panoramica si ammira la magnifica veduta della
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cerchia Alpina. Dopo aver esaurientemente visitato la città ci fermiamo per la notte al
campeggio JEZICA dove arrriviamo nel tardo pomeriggio.
Domenica 30 luglio
Da Lubiana, dopo aver pagato 2458 tallari pari a circa 24.000 lire al camping JEZICA, ci
dirigiamo a Ptuj Terme,cittadina situata nell’estremità orientale della Slovenia quasi al
confine con la Croazia Fondata da Augusto, conserva ancora una deliziosa impronta
medievale tanto da essere considerata una delle città medievali più antiche e più belle della
Slovenia. E’ situata sulla riva sinistra del fiume Drava. E’ proprio dove quest’ultimo si
libera dall’abbraccio delle montagne sgorgano salubri acque termali che hanno fatto si che
Ptuj diventasse un moderno centro di cure e di tempo libero. Anche Ptuj è dominata da un
imponente castello, i cui appartamenti sono arredati con mobili d’epoca e dove ammiriamo
pure un’interessante collezione di strumenti musicali. Il CAMPEGGIO che ci ospita a
Ptuj si chiama TERME PTUJ è moderno e pieno di confort. Paghiamo 413440 tallari pari
a circa 40.000 lire.
Lasciata la Slovenia e la Croazia, ecco siamo in Ungheria. Tra le attrattive turistiche più
rilevanti del territorio ungherese, il lago Balaton riveste un’importanza di primo ordine ed
è lì che ci dirigiamo.
Oggi l’Ungheria dopo aver spazzato via il regime comunista, è ansiosa di integrarsi con il
resto dell’Europa e si trova all’avanguardia, rispetto agli altri stati comunisti che guarda,
anzi, quasi con un vago senso di sufficienza.
INFORMAZIONE PRATICHE SULL’UNGHERIA.
La lingua: la lingua ufficiale è l’ungherese, ma è molto diffuso il tedesco seguito
dall’inglese.
Documenti: non occorre il visto, basta il passaporto e la carta verde.
Valuta: il Fiorino equivale a circa 9 lire
Carburante.il gasolio costa 1800 lire circa a litroi
Campeggi: nelle zone turistiche, specialmente, c’è un’ampia possibilità di scelta. Se gli
utenti sono gli stranieri il prezzo del campeggio è più alto. In linea di massima una notte
oscilla dalle 5.000 alle 6.000 lire a persona più 15.000 lire per il camper.
Lunedì 31 luglio
Tra le località più famose del lago Balaton c’è Keszthely ed è questa la nostra I tappa in
terra ungherese.
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
KESZTHELY soprannominata la capitale del Balaton, sorge all’estremità occidentale del
lago, ai piedi del massiccio omonimo. Di origine romana, fu invasa da vari popoli tra i cui i
Longobardi e gli Avari che lasciarono orme così profonde da essere individuate nella
“civiltà di Keszthely” Fu al centro di contese sanguinose tra i feudatari e la chiesa.
Raggiunse il suo massimo splendore quando passò in feudo ai Festetcs. La città è
soprattutto celebre per il fastoso palazzo settecentesco dei Festetics che si trova a nord di
essa ed è circondato da un parco e da giardini; è un edificio barocco con la parte centrale
settecentesca, mentre l’ala di destra ha una torre neobarocca e torrette angolari con tetto a
cupola.
IL CAMPING che ci accoglie a Keszthely si chiama ZALATOUR ed è un buon
campeggio, dotato di ogni confort. Si paga circa 30.000 lire a notte per due persone.
Martedì 1 Agosto
Nella tarda mattinata riprendiamo il viaggio attraverso l’Ungheria dirigendoci questa volta
a BUDAPEST che nel variegato panorama delle capitali dell’Europa orientale merita ,
senza ombra di dubbio ,il primato di città che più di ogni altra è riuscita a trasformarsi
rapidamente in capitale europea di primaria grandezza.Essa infatti alla naturale bellezza di
città attraversata dal Danubio unisce la maestosità architettonica dei suoi splendidi
monumenti che la rendono meta privilegiata e ambita di turisti provenienti da quasi tutto il
mondo.
Per visitarla in modo più approfondito decidiamo di rimandare al giorno dopo la visita
della città.
Mercoledì 2 Agosto
Il Danubio , separa i due antichi borghi della città, Buda su una sponda e Pest sull’altra.
La città concentra il suo aspetto romantico e appartato nel quartiere della Fortezza di Buda
e il suo aspetto moderno a Pest. Come è nostra consuetudine facciamo un tour della città in
pullman che ci permette di girare per la città stando comodamente seduti con alle orecchie
una cuffia che ci illustra nella nostra lingua i monumenti più importanti e significativi che
via via incontriamo durante il tour. Dopo il giro che ci ha permesso di conoscere di primo
acchito la città,cominciamo il nostro itinerario di visita a piedi perché è soltanto
camminando a zonzo che si riesce a cogliere l’anima della città. Ci dirigiamo dunque verso
Pest, attraversiamo il ponte della Catena simbolo della città ornato di leoni e primo ponte
fisso che unisce Buda a Pest, .il quale è sostenuto da catene poggianti su massicci
piloni...Oltrepassato il Danubio eccoci dunque pronti per fare quattro passi lungo la via
pedonale Vaci Utca tempio dello shopping e al centro commerciale più raffinato della
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
città. Le ceramiche folcloristiche, i gioielli esclusivi e altri gradevoli oggetti
ma
soprattutto i ricami deliziosi esposti nelle vetrine attirano il nostro sguardo mettendo in
serie tentazioni il nostro portafogli.
Giovedì 3 agosto
Anche questa mattina usciamo dal camping per un passeggiata in città. Prendiamo l’auto
che si ferma vicino il campeggio e che ci porta a piazza Moszkva e li poi prendiamo il
metrò per recarci a visitare il Palazzo Reale, che per la sua grandiosa mole occupa una
parte dominante nel paesaggio budapestino.Questo complesso architettonico che
racchiude più di sette secoli di storia oggi ospita ben quattro musei.Rimaniamo ammirati
dalla grandiosità dell’aspetto esterno. La fronte del palazzo verso il Danubio ha due ali
simmetriche a colonnati interrotte da una cupola centrale. Lo sperone meridionale è
fronteggiato da un’enorme opera difensiva semicircolare, a sinistra della quale si apre la
porta Ferdinando, una degli ingressi del Palazzo Reale alla cui destra si trova la porta del
Nuovo Mondo. Il lato occidentale è costitituito da alti contrafforti e da muraglie medievali
con all’angolo nord ovest la torre di Karakas Pascià .La balconata verso il Danubio ,è
ornata dalla statua equestre di Eugenio di Savoia, generale al servizio della corona
asburgica che si distinse nella lotta contro i Turchi che sbaragliò nel 1699 costringendoli
alla pace .
Dopo la visita del Palazzo Reale il nostro giro prosegue salendo fino alla collina della
Fortezza, che fa parte del centro storico della città. Ammiriamo la bella chiesa di S.Matteo
in stile neogotico. Dietro la la chiesa suddetta ecco dipartirsi l’originale Bastione dei
Pescatori costruito alla fine del secolo scorso. E’ una costruzione in stile neoromanico,formato da balaustre, scalinate,torri e camminamenti in modo da offrire ai
visitatori della Fortezza un punto panoramico sul Danubio e su Pest. Le sue sette torri
ricordano le sette tribù magiare che fondarono l’Ungheria nell’896 d.C. Il Nome di questa
costruzione deriva dalla tradizione che vuole il tratto di mura originarie essere difeso dalle
corporazioni dei pescatori.
Dopo questa interminabile ma piacevole passeggiata a piedi alla scoperta delle bellezze
architettoniche di Budapest ritorniamo in campeggio per pranzare e riposarci un po’ dal
momento che abbiamo in programma per la serata una romantica e suggestiva gita in
battello che si svolge fra le due rive spettacolari di Buda e Pest . Il tour inizia alle ore 21 e
dura circa un’ora. Durante il suo corso ci viene offerto un drink e al tempo stesso ci viene
illustrato con suoni e filmati il panorama.
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Per imbarcarci sul battello ci dirigiamo verso piazza Vigadò dove si acquistano i biglietti
per il giro in battello.Abbiamo così la possibilità di ammirare la città alle luci della sera
L’ edificio Vigadò ( il Ridotto ) da cui prende il nome la piazza , è uno dei primi e migliori
esempi dell’architettura romantica ungherese, L’edificio che alla luce serale ci appare più
suggestivo e affascinante ha la facciata ornata da sei statue delle Muse e nel passato fu
ritrovo del bel mondo e fu anche una rinomata sala di concerti,
Dopo la gita sul Danubio facciamo ancora una passeggiata a piedi per le vie della città, che
nonostante sia sera sono piacevolmente animate Ormai i ristoranti purtroppo per noi hanno
chiuso i battenti non ci rimane ,quindi, altro che accontentarci di un frugale panino al Mc
Donald,che anche qui ,come in ogni altro luogo abbiamo visitato, regna sovrano. Infine
,dopo aver consumato il nostro gustoso panino rientriamo al campeggio stanchi ma
soddisfatti per la divertente serata.
Venerdì 4 agosto
Da Budapest partiamo in mattinata verso la Romania; imbocchiamo la strada n 4 (E60)
sino a Puspokladany, quindi prendiamo la strada 42 sino a Biharkeresztes attraversiamo il
confine rumeno senza difficoltà con le solite domande di rito su cosa portiamo, domande
che si ripeteranno a tutte le frontiere.Infine c’immettiamo nella strada n1diretti ad
ORADEA la storica città barocca quasi sul confine ungherese, prima tappa del nostro
viaggio in Romania. Ecco finalmente siamo arrivati alla nostra meta. Ci sembra di rivivere
un documentario sul nostro passato, di rivivere gli usi e i costumi del mondo rurale
dell’Italia di 50 anni fa. La vita ha qui il ritmo dei secoli passati e la gente sembra ignorare
l’affanno della società odierna Ci rendiamo subito conto che per noi, viaggiare in camper è
una fortuna perché ci regala l’opportunità di recuperare delle dimensioni umane che il
consumismo e il turismo d’elite non ci permetterebbero. Il turismo itinerante ci dà, infatti,
la possibilità dell’approccio diretto con la gente,rumena ,la cui povertà dovuta alle traversie
politiche ed economiche degli ultimi decenni, si percepisce ad occhio nudo. Facciamo
conoscenza con una giovane donna impiegata ad un’agenzia di viaggio e con un giovane
taxista sono ambedue sposati ma entrambi fanno una gran fatica a “sbarcare il lunario”. E’
gente, semplice, genuina che sebbene povera è dignitosa nella loro estrema
indigenza.Durante il percorso per andare ad Oradea ci fermiamo per il pranzo ad una
stazione di servizio di nome Zolnak. Riprendiamo il viaggio giungendo a sera ad un
campeggio presso Oradea. Il campeggio di Baia Felix è troppo accalcato.Per questo motivo
decidiamo di proseguire in cerca di un campeggio migliore.Ci fermiamo infine al camping
BAIE 1 MAI. E’ sempre fatiscente ma almeno è più spazioso del primo,
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Sabato 5 agosto
Alla luce del giorno il campeggio ci appare meno squallido di come ce lo immaginassimo.
C’è pure una piscina con acqua tiepida, dato che ci troviamo in una zona termale e di
villeggiatura. Sullo stato dei campeggi eravamo preparati e quindi il nostro spirito
d’adattamento ci fa superare qualche piccolo disagio.Dopo aver pagato una cifra veramente
irrisoria per il pernottamento, circa 80.000 leu pari a 8000 lire, eccoci pronti per il giro di
visita alla città d’Oradea
ORADEA fu la città prediletta dal più amato ed illuminato re ungherese Mattia Corvino E’
situata tra le colline che accompagnano il corso del fiume Crisul Repede.Dopo aver
parcheggiato i camper ci dirigiamo verso la piazza principale della città Piata Unirii che si
trova lungo la riva sinistra del Crisul Repede. La città presenta un elegante aspetto barocco
e liberty.Tra i palazzi liberty s’incuneano numerosi edifici moderni. Le chiese che
ammiriamo dall’esterno sono di culti diversi. Sul lato occidentale della piazza si trova la
cattedrale Sfintul Nicolae di rito greco-cattolico. Prima del ponte sul fiume Crisul e
precisamente ad est sorge la piccola chiesa parrocchiale cattolica Sfintul Ladislau.
Camminando più avanti sorge la Biserica ca luna (chiesa con la luna), cattedrale ortodossa
in stile barocco.Nonostante il caldo soffocante ci dirigiamo verso la Piazza Republicii,
piazza molto animata e centro commerciale di Oradea. Vi domina il Teatro di Stato
edificio neoclassico del 1900. Tra le chiese mi colpisce in modo particolare l’aspetto
esterno della biserica alabastra, la quale presenta delle cupole di colore azzurro vivo. Alla
fine della visita della città di Oradea prendiamo la strada 19, superiamo SatuMare e
raggiungiamo nel tardo pomeriggio NEGRESTI OAS.In una stazione di servizio con
ristoro di nome Beny Alex ceniamo con la modica cifra di 20.000 lire circa e ci fermiamo
per la notte.
Domenica 6agosto
In mattinata, appena pronti, con il camper stesso facciamo una passeggiata lungo il centro
del paese, Ci rechiamo incuriositi nel luogo dove è stata allestita la “Reservatia De
Architectura Populara”.: un museo all’aria aperta che raccoglie esempi di architettura
popolare: un mulino, case, magazzini e granai.Gli edifici sono in legno e conservano
l’arredo originale.Per la strada del paese incontriamo delle donne per lo più anziane che
sfoggiano costumi popolari. Oggi è domenica ed è consuetudine che le donne del
Marumeres nei giorni di festa li indossino.
Da Negresti Oas, percorrendo delle strade impietose, rasentando il confine ucraino ci
dirigiamo verso SAPINTA villaggio famoso per il suo cimitero allegro. Percorriamo la
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
strada n, 19e giungiamo al Cimitirul Vesel creato dalla fantasia e dall’umorismo
dissacratore di un artista del luogo di nome Patras che scolpì un monumento funebre a
forma di croce, in cui ebbe l’idea originale di far comparire la caricatura del defunto in
bassorilievo e i tratti salienti della sua personalità accompagnati da frasi ironiche che ne
riassumevano i vizi e le virtù. La tomba di Patras nel cimitero occupa il posto d’onore
accanto alle altre croci di legno con i variopinti bassorilievi su fondo azzurro che
riempiono il cimitero Poiché questa tradizione iniziata da Patras fu mantenuta in vita dagli
allievi dell’artista. Il cimitero fu poi detto allegro per i colori accesi e variopinti dei
bassorilievi. La mia determinazione a visitarlo nonostante la strada impervia, è stata
determinata dal fatto che i cimiteri in genere sono luoghi tristi invece quello di Sapinta
suggerisce un diverso rapporto con l’Aldilà certamente più sereno e più gioioso di qualsiasi
altro cimitero.
Dopo Sapinta ci rimettiamo in marcia attraversiamo Sighetu Marmatiei la città più
settentrionale della Romania, assai pittoresca a ridosso della frontiera con l’Ucraina centro
principale della regione del Marumeres, dopo il capoluogo Baia Mare, situata tra le
montagne sul fiu-edme Iza, alla confluenza di questo con la Tisa.Percorriamo la strada n18.
Nel nostro cammino emergono piccoli villaggi con deliziose abitazioni che danno vita ad
un affascinante quadro naif di portali lignei decorati come merletti.Il Marumeres è una
costellazione di piccoli villaggi tutti in legno in cui la popolazione è vestita con costumi
talvolta di una bellezza superba. I costumi tradizionali sono di rigore durante le sagre
mentre per i balli popolari si indossano abiti bianchi o camicie bianche più o meno
impreziosite da nastri e decori.. Il Marumeres è la regione che fu la patria dei Daci, il
popolo che diede filo da torcere ai Romani. E’ famosa per le tradizioni popolari e per la
ospitalità della gente.Attraversando quei piccoli villaggi siamo avvolti dal denso e resinoso
aroma del legno e dal profumo della natura che circonda quei luoghi belli soprattutto per
la loro semplicità. Il Marumeres è come un angolo di mondo surreale, dove la vita ha
ancora il ritmo dei secoli passati e la gente sembra ignorare l’affanno della società
moderna.
Percorriamo la strada 18 sino a Baia Mare e da qui prendiamo la strada n10 sino a Dej, ci
immettiamo quindi nella strada n17 E576.che ci conduce a Cluj Napoca Essendosi fatta
sera ,prima di raggiungere la nostra prossima tappa decidiamo di fermarci al camping di
BIZUSA,che come al solito si presenta un po’ improvvisato ma tutto sommato è comodo
dato che è fornito pure di un ristorante, dove ceniamo discretamente pagando soltanto
100000 leu pari a lire 100000per due persone Il menù non offre in verità una grande
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varietà di pietanze Infatti generalmente viene offerta carne di maiale,la tochitura
accompagnata dalla mamaliga cioè spezzatino di maiale con polenta di farina di mais,un
altro piatto caratteristico è la ciorba ovvero la zuppa di pollo e vitello e infine i
mititei,gustose salsicce alla griglia e ancora la comune frittata e per finire qualche volta
anche i funghi chiamati ciuperca. Essendo il prezzo di un pasto completo molto contenuto
,ci rendiamo subito conto che in Romania è quasi più economico andare al ristorante
piuttosto che cucinare e consumare i pasti in camper.
Lunedì 7 agosto
Dal camping di Bizusa dove paghiamo 10.000 lire n circa partiamo in mattinata verso Cluj
Napoca percorrendo la strada n17 E576Cluj Napoca città signorile e vivace tipico dei
punti di incontro di civiltà diverse. E’il centro principale della Transilvania. Dall’antica
denominazione Napoca si comprende facilmente la matrice dacica di questa città.Al nome
Cluj,legato alla magiarizzazione della città è stata poi aggiunta l’antica denominazione
dacica Napoca. Dopo che le legioni romane si ritirarono Cluj Napoca fu invasa e rasa al
suolo da varie orde di barbari; tuttavia rinacque grazie ai coloni sassoni.Fu una vera e
propria terra di frontiera,contesa tra più lingue ,culture e religioni. Sotto l’impero austro
ungarico si fa più pesante il processo di magiarizzazione.Fu capitale del principato
austriaco di Transilvania Il suo nome ungherese è Kolozsvar.A causa del suo glorioso
passato di città trilingue la città si presenta con un aspetto nobile e dignitoso e la sua
eredità sassone è chiaramente evidente nei tetti in ceramica colorata di alcuni palazzi. Nella
nostra visita alla città ci dirigiamo in primo luogo nella piazza centrale, PIAZZA
LIBERTATII vastissima e marcatamente asburgica, al centro vi si trova la (chiesa)
BISERICA SFINTUL MIHAIL il più importante edificio gotico della Romania. Davanti al
lato meridionale della chiesa di S. Michele si leva imponente il monumente equestre a
Mattia Corvino il re ungherese illuminato che qui ebbe i natali..Dopo la visita della città ci
rimettiamo in viaggio lungo la strada n1 E60 direzione Oradea e giungiamo a Gilau nel
tardo pomeriggio. Finalmente ci fermiamo in un ottimo campeggio
chiamato Eldorado segnalatoci dall’Ente del Turismo romeno
Martedì 8 agosto
In mattinata ,dopo una ragionata e sofferta consultazione con i nostri compagni di viaggio,
facciamo il punto della situazione del viaggio e decidiamo infine di cambiare una parte del
nostro programma iniziale cioè quello dei monasteri della Bucovina. Infatti il tempo
stringe e per visitare questi tesori d’arte occorrono ritmi di viaggio più tranquilli ,meno
affrettati, non potendo allungare più del dovuto i nostri tempi non ci resta che accantonare
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il nostro itinerario primario che era certamente il più interessante e il più importante dal
punto di vista artistico della Romania e il cui percorso faceva capo a Suceava,antica
capitale della Moldavia C’è inoltre da considerare che per raggiungere questi luoghi
talvolta è necessario percorrere deviazioni rispetto alle strade principali,e si tratta per lo più
di strade dissestate ,oserei dire da incubo che sconvolgerebbero sicuramente la nostra guida
più che tranquilla .Il nostro nuovo itinerario è comunque altrettanto interessante dal punto
di vista storico e artistico e tocca le più importanti città della Transilvania: E’ questa infatti
la parte della Romania delle più belle fortezze e delle più pittoresche chiese fortificate della
Transilvania. Ogni luogo merita una sosta , la prima tappa d’obbligo è la bellissima
Sighisoara spettacolare perchè tutta la città è una sola fortezza. Tutte le città del percorso
ci mostrano le testimonianze più clamorose delle vicende del passato..l’insediamento
magiaro e sassone ,le chiese fortificate, la difesa contro i Turchi cioè le cosiddette fortezze
contadine.Ogni villaggio ha la propria fortezza .Mentre Sighisoara è una sola fortezza a
Tirgu Mures la fortezza reca i segni dei secoli e dei diversi usi e costumi.
Dopo aver, quindi, deciso il da farsi , paghiammo il camping circa 25000 lire pari a
232.500 leu e ci mettiamo in viaggio verso Tirgu
Mures. Percorriamo la strada n1
,raggiungiamo Turda e quindi prendiamo la strada n15 sino a Tirgu Mures.
Per la strada vediamo piccole case con i tipici portali in legno lavorati a mano e ogni tanto
incontriamo gente con indosso i costumi caratteristici, che passeggia o chiacchera in
gruppo. Lungo la strada si vedono pure negozi che vendono artigianato locale in terracotta
,tappeti, tessuti a mano, oggetti di legno intagliato e maglioni di lana pesante che abbiamo
avuto qualche volta occasione di veder lavorare sotto i nostri occhi .Tutti questi oggetti
vengono venduti a prezzi veramente molto contenuti,.Lungo la strada colpisce la mia
attenzione soprattutto la caratteristica architettura pratica e piacevole di alcune case dai
tipici decori dalle piastrelle in ceramica colorata Attraversando villaggi e paesi molto
graziosi dove le tradizioni dei rispettivi gruppi etnici.romeni,magiari e sassoni sono
custodite arriviamo al Camping DI TIRGU MURES nel tardo pomeriggio e ci fermiamo
per pernottare
Mercoledi 9 agosto.
In mattinata ci spostiamo dal camping con un taxi per fare un breve giro perla città di
Tirgu Mures Il taxi ci porta dinanzi alla cittadella di cui ammiriamo i potenti bastioni.
Salendo da una scalinata ,attraversiamo il bastione d’entrata e ci dirigiamo presso l’angolo
dove la cittadella è rafforzata dal bastione dei pellai e dove sorge la biserica reformata
chiesa calvinista in mattoni, gotica eretta nel XV secolo e dove si riuniva la Dieta di
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Transilvania . Dopo questa breve visita della cittadella ci spostiamo sempre con il taxi a
Piata Victoriei , una piccola piazza dove ha inizio il centro della città che attraversiamo a
piedi .A sud si erge la biserica romano-cattolica, costruita in stile barocco. Domina la
piazza l’imponente PALAZZO DELLA CULTURA , costruito in un pesante stile liberty.
La facciata che presenta dei bow-window è adorna nella parte inferiore di bassi rilievi in
bronzo, mentre un alto fregio in mosaico sul fondo oro incornicia il tetto dalle tegole in
ceramica policroma smaltata .Il palazzo è sede della filarmonica e di vari musei . In una
sala a pianterreno si tengono i concerti della filarmonica della città. Attraversiamo in fine
un ampio viale ornato da un roseto che dà il nome alla piazza delle rose. Ammiriamo i
piacevoli edifici dai vari stili dal rinascimento al liberty. Chiude la piazza l’imponente
cattedrale ortodossa in stile neoclassico . Ormai è tempo di rientrare e sempre con il taxi ci
rechiamo al campeggio dove dopo aver pagato 50.000 lei(lire 6000) riprendiamo il viaggio
verso Sighisoara una città fortezza che offre uno degli scenari più affascinanti del
medioevo romeno. Appena arrivati visitiamo subito questa città d’arte ,storica, pittoresca e
patria del celebre voivoda di Valacchia Vlad Tepes , Vlad l’impalatore, ma da noi
conosciuto col nome di Dracula. Appena giunti sul posto ci rendiamo subito conto che
tutto sommato ai rumeni non interessi più di tanto il mito di dracula Camminando a piedi
raggiungiamo la cittadella ben conservata e risalente al XIV secolo.Lungo il perimetro che
ha circa un chilometro di sviluppo sorgono le nove torri dei mestieri e quella dell’orologio
della cittadella ,alta m.39,5,simbolo della città di Sighisoara. Alcuni gradini conducono a
Piata Muzeului che prende il nome dal museo sistemato nella possente torre dell’orologio
che domina il panorama della città. Sul lato sinistro della piazza scorgiamo la casa dove
ebbe i natali il celebre Dracula ,nemico acerrimo dei Turchi. Alla fine della strada Scolii si
trova la Scara Scolii una scala molto bella in legno composta da 177 gradini che purtroppo
non ho avuto il fiato di percorrere ,al contrario di Angelo e Guido che vi salgono fino ad un
certo punto per ammirare il panorama della città e la verde terra dei Szekeli,un’etnia che si
fa risalire ad Attila e a cui si dice era fiero di appartenere lo stesso Dracula..Terminato il
giro della cittadina di Sighisoara ci rechiamo,per trascorrervi la notte, in un campeggio di
nome NEXTCO situato su una collina da dove si gode il fantastico panorama della città e
da dove scattiamo pure delle interessanti fotografie.,
Giovedì 10 agosto
Da Sighisoara dopo aver pagato il camping 200000 leu pari a 24.000 lire, ci rimettiamo in
viaggio percorrendo la strada n13 E60 per raggiungere Brasov, seconda città della
Romania.Dopo pranzo, nel tardo pomeriggio decidiamo di fare un giro in città . Il taxi ci
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conduce al centro storico che conserva il pittoresco aspetto medievale. La via chiusa al
traffico, che penetra nel nucleo storico si chiama strada Republicii..Il centro della citta
medievale e isola pedonale è la Piazza del Consiglio,Piata Sfatului, dominata dalla casa
Sfatului,casa del Consiglio che sorge sul lato ovest.L’edificio è caratterizzato
dall’accostamento di elementi gotici,rinascimentali e barocchi.Sul lato meridionale della
piazza si trova la Casa dei Mercanti costruita nel 1544,che si affaccia sulla strada Hirscher
con una lunga serie di arcate sotto le quali si aprivano botteghe e magazzini.Accanto alla
casa dei Mercanti si erge l’edificio che ospitava la prima farmacia di Brasov. Oggi gli
edifici suddetti sono in ristrutturazione.Da piazza del Consiglio si scorge l’abside della
Biserica Neagra .Chiesa Nera ,così chiamata perché fu bruciata e poi ricostruita.E’ la
principale e la più vasta chiesa gotica della Romania.. Una delle facciate della chiesa
suddetta è rivolta in uno slargo denominato Honterus per via della statua di Johan Honterus
che si trova a destra della chiesa. Ammiriamo la massiccia torre sulla facciata, le mura
dotate di contrafforti e i sei portali,i più belli e i più antichi dei quali sono quello
principale e quello del fianco sinistro.Terminata la piacevole passeggiata per la città
ritorniamo al campeggio DARSTE accompagnati da un taxi guidato da un giovane molto
gentile e disponibile dal quale stabiliamo di farci accompagnare anche il giorno dopo a
visitare il castello di Bran che si trova a circa 30km dal camping.L’accordo stipulato si
rivela molto comodo per noi che ci facciamo scarrozzare per due giorni senza problemi e
per lui più che vantaggioso dal momento che guadagna nei due giorni trascorsi con noi
quasi quanto in genere guadagna in un mese di lavoro.La cifra pattuita più la mancia è di
circa 100.000 lire che per noi è molto accettabile e contenuta, per Sandro ,questo è il nome
del taxista, è più che buona perché risolverà i problemi di sopravvivenza per lui e la sua
famiglia per almeno un mese.
Venerdi 11 agosto
In mattinata con il taxi prendiamo la strada n1 E68direzione Codlea, dopo 8 km.si prende
la strada n73 direzione Pitesti e dopo 27km. raggiungiamo la nostra meta... IL CASTELLO
DI BRAN,dove la tradizione vuole abbia vissuto il principe Vlad Tepes il Dracula della
leggenda.Questo castello, che si erge ai piedi di una collina, è tra i più noti e pittoreschi
castelli medievali della Romania.Risale al XIII secolo e conserva a tutt’oggi varie sale
arredate in stili diversi..Dopo esserci inerpicati su un ripido sentiero entriamo nella
fortezza. Al primo piano si trova la sala delle armi Nella cappella del castello ammiriamo
un pregevole tavolo in quercia,mentre nella sala del consiglio sono degni di attenzione gli
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antichi mobili rinascimentali e il vasellame in peltro. Alla fine della visita, con guida in
italiano usciamo in un cortile interno, al centro del quale si scorge un pozzo in pietra
Sabato 12 agosto
In mattinata sempre accompagnati in taxi dal nostro amico Sandro ci dirigiamo a Sinaia
denominata la perla dei Carpazi. Prendiamo la strada n1 direzione Ploiesti –Bucarest e
dopo 40 km. Arriviamo a Sinaia.frequentato centro di villeggiatura sviluppatosi dopo
il1870 in seguito alla costruzione della residenza reale estiva di Ferdinando I .L’origine e il
nome vengono dal monastero di Sinaia.Una carrozza ci accompagna dinanzi al
MONASTERO ai cui angoli sorgono quattro torri quadrate che conferiscono al complesso
un aspetto di fortezza, ruolo che in effetti ricoprì durante le guerre austro-russeturche.Motivo tipico della Valacchia riveste il portico d’ingresso sorretto da snelle
colonnine lavorate a motivi floreali,rinascimentale è invece la decorazione delle cornici in
pietra delle strette finestre che ammiriamo all’interno.Il cocchiere, dopo averci permesso di
visitare forse in modo un po’ frettoloso e approssimato il monastero, ci conduce presso un
ampio sentiero che in pochi minuti ci conduce al castello di. PELES .Il castello che domina
da una terrazza erbosa ,ci appare come una visione da sogno.Ma il nostro stupore si
accrescerà notevolmente visitandolo all’interno. Proseguendo lungo il viale d’ingresso si
incontra il castello in stile rinascimentale tedesco PELISOR costruito come residenza
estiva del re Ferdinando I.. Più avanti si erge il PADIGLIONE DI CACCIA con una testa
di cervo che orna la facciata, proseguendo ancora scorgiamo la RESIDENZA ESTIVA del
primo ministro in stili tradizionale romeno e infine giungiamo al giardino su cui sorge il
vero e proprio CASTELLO DI PELES dalle tegole in ceramica smaltata verde, bianca e
ocra.Il castello che ha l’aspetto di un enorme chalet svizzero fu costruito per volere del re
Carol I nel 1873-88. Dinanzi al castello si erge la statua bronzea di Carol I. Prima di
visitare l’interno del castello ,aspettiamo un po’ in giardino il nostro turno per essere
accompagnati da una guida che parla l’italiano Nel giardino all’italiana c’è una profusione
di vasi,fontane ,statue e balaustre che provengono da Venezia Finalmente arriva il nostro
turno di visita al castello che comprende 160stanze arredate in tutte le fogge possibili, con
netto predominio dell’intaglio in legno. Con grande stupore apprendiamo che sono stati
impiegati per i rivestimenti, per gli intagli e per i mobili centinaia di varietà di legno
pregiato.quali mogano,.quercia,noce ed altri.Tra le sale da noi visitate meritano di essere
menzionate per la loro sontuosità: .Il SALONE DEGLI ONORI in stile rinascimentale con
meraviglioso patio d’ingresso, LA SALA DELLE ARMI dove è allestita una splendida e
numerosa collezione di armature e armi veri tesori d’arte dati in dono al re da altri sovrani
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per arricchire la sua collezione, LA SALA DEL CONSIGLIO in stile rinascimentale
tedesco,la meravigliosa SALA FIORENTINA in stile rinascimentale toscano con splendidi
lampadari di murano e infine LA SALA DA PRANZO in stile rinascimentale tedesco con
rivestimenti in noce e quercia.e la singolare SALA MORESCA in stile ispano-moresco che
richiama per il suo stile l’Alhambra di Granata e conserva preziosi tappeti e pregevoli
trofei di armi arabe.Terminata la visita al castello pieni di stupore e alquanto soddisfatti per
aver visto forse il più bello e il più singolare castello mai visitato prima specialmente per
la ricchezza e sontuosità degli arredi interni.Ritorniamo al c amping e,paghiamo il costo
del campeggio che per due giorni è 400000 leu pari a 20000 lire e ci rimettiamo in viaggio
verso Sibiu ,capitale culturale della Transilvania.Percorriamo la strada n1 E 68 e
giungiamo nel tardo pomeriggio a .A Sibiu ,una cittadina suggestiva,un vero gioiello ben
conservato con un centro storico ricco di testimonianze del passato sassone.Essendo ormai
pomeriggio inoltrato ci fermiamo al Campeggio Di Dumbrava in un bosco.Rimandiamo
al giorno dopo la visita all’inter
essante cittadina.
Domenica 13 agosto
in mattinata visitiamo il centro storico di Sibiu. Attraverso passaggi coperti e gradinate
saliamo alle due basiliche LA BISERICA EVANGELICA E LA BASILICA ROMANOCATTOLICA.Tra case del XV e XVI secolo che su poderose arcate formano un interrotto
giro di portici ci troviamo alla medievale PIAZZA PICCOLA ricca di fascino, sul lato
meridionale della piazza si erge la poderosa Turnul Sfatului ( la torre del consiglio ). Il
passaggio sotto la torre del consiglio ci immette nella PIAZZA GRANDE cuore della città,
circondata da palazzi antichi assai pittoreschi. Dopo il giro per la città siamo ormai pronti
per partire alla volta di Alba Julia,la città bianca. . Da Sibiu ad Alba Julia percorriamo la
strada n.7 ( E81- E68). Giungiamo nel primo pomeriggio ad Alba Julia capitale storica
della Transilvania una fantastica città chiusa entro una colossale fortezza di progetto e
costruzione di italiani. Dopo aver pranzato in un ristoro alla buona e aver pagato come al
solito una cifra molto modesta decidiamo di spostarci con il camper in un ampio
parcheggio.Questo , affiancato da un albergo risulta,a nostro avviso, molto adatto alla sosta
notturna . E’ ormai tardo pomeriggio. Dopo cena visitiamo la cittadella che è molto
suggestiva alle luci della sera e molto frequentata da giovani romeni . Attraversiamo una
delle porte monumentali barocche della cittadella e ci immettiamo nel suo nucleo antico
perfettamente conservato. La cittadella di Alba Julia, è la più grande di tutto il paese. Ci
appare nella sua imponenza LA CATTEDRALE ORTODOSSA separata da quella
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cattolica dalla strada Mihai Viteazul ; fu costruita per la cerimonia dell’incoronazione di
Ferdinando I e della regina Maria primi sovrani della Romania unita. E’ preceduta da una
torre portico che sorge accanto alla quarta porta della cittadella la quale immette in un
cortile interno chiuso a nord e a sud da due gallerie sorrette da una doppia fila di colonne,
Anche qui riscontriamo il motivo tipicamente valacco del bran ( cintura ) che circonda la
chiesa. Sul lato destro della strada Mihai Viteazul sorge LA SALA DELL’UNIONE
chiamata così perché vi ebbe luogo la seduta del Parlamento transilvano che decretò
l’unione della regione alla Romania . Di fronte alla facciata ovest della sala dell’Unione
sorge l’imponente edificio di forme classicheggianti del MUSEO DELL’UNIONE , uno
dei Musei più completi della Romania ,eretto nel 1851 come sede della guarnigione
dell’esercito austro-ungarico della cittadella. Dopo la passeggiata serale dentro la cittadella
è tempo ormai di rientrare non dopo esserci ripromessi di continuare la visita l’indomani
alla luce del giorno.
Lunedì 14 agosto
In mattinata continuiamo la visita alla cittadina di Alba Julia alla chiara luce del
sole.Peccato che LA CATTEDRALE ROMANO-CATTOLICA, uno dei più importanti
edifici sacri della Romania sia chiusa. Continuando la passeggiata giungiamo ad un’altra
porta barocca della cittadella anch’essa monumento di gran pregio. Poi costeggiando il
muro di cinta scorgiamo IL
PALAZZO PRINCIPESCO
sede dei principi della
Transilvania e oggi destinato a caserma . Di fronte si erge la statua di Michele il Bravo .
Finita la visita ci rimettiamo subito in viaggiopercorrendo la strada n.7 ( E68) direzione
Arad; superata quest’ultima raggiungiamo il confine ungherese a Nadlac ultimo paese
rumeno. In Ungheria prendiamo la strada n.43 (E68) e ci fermiamo presso la città Szeged
in un camping che comprende un hotel ed un motel. E’ tardi e per la cena non c’è niente da
fare! Qui sono molto rigorosi con gli orari e alquanto sgarbati.
Martedì 15 agosto
In mattinata dopo aver pagato 2400 fiorini per il pernottamento andiamo via scontenti per
la poco cordialità e ci dirigiamo alla volta di Pecs..Da Szeged prendiamo la strada 55 fino a
Bataszek; quindi inbocchiamo la strada 56 (E73) sino a Mohacs e da qui ci immettiamo
nella strada 57 e raggiungiamo nel primo pomeriggio Pecs. Ci fermiamo in un
CAMPEGGIO,in collina, di nome MANDULAS consigliato dal libro del touring. E’ un
camping di seconda categoria ben servito da mezzi pubblici che ci permettono di recarci
facilmente in città.
Mercoledì 16 agosto
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Pecs è una delle cittadine più attraenti dell’Ungheria non solo per il clima ma sopratutto
perché più delle altre è ricca di testimonianze storiche essendo state in bilico tra Oriente e
Occidente . da qui transitavano le merci provenienti dal centro storico provenienti da
Bisanzio .Di fondazione romana, chiamata Sapianae fu fatta da Adriano capitale della
Pannonia interna . della romanica della romanica Sapianae rimangono i resti del mausoleo
dei primi cristiani.Nella seconda metà del trecento i turchi conquistarono la città e le tracce
del loro dominio sono evidenti nei minareti e nelle moschee infine gli edifici barocchi
testimoniano la venuta degli Asburgo nel 1668. Data l’importanza culturale e storica della
città decidiamo di fermarci qui almeno due giorni. Questa mattina accompagnati dal taxi ci
fermiamo nella piazza centrale,Piazza Szechenyi cui convergono le strade della città che è
piuttosto raccolta e facile da girare a piedi. La piazza è ornata da giardini ed ha al centro la
tradizionale colonna Barocca della Trinità ; a fianco si erge la statua equestre di Yanos
Hunyadi .Sul lato nord , circondato da gradinate , si affaccia il BELVAROSI TEMPLOM
la moschea del pascià Gazi Passim con la verde cupola oggi chiesa cattolica , un tempo la
più importante moschea dell’Ungheria. Su un altro lato della piazza si erge l’edificio
barocco Nagy Lajos gimnazium , IL LICEO LUIGI IL GRANDE , di fronte al quale
scorgiamo un busto a Leonardo Da Vinci . Sempre affacciati sulla piazza si trovano alcuni
bei palazzi e la famosa FONTANA DI PORCELLANA. La nostra passeggiata non poteva
che concludersi a Piazza Kossut, piazza principale della città, pedonalizzata, tradizionale
luogo di passeggio e di shopping ma non per questo priva di interessanti palazzi quali
l’Hotel Palatinus in stile liberty , e il Teatro Nazionale edificio neorococò. Dopo la
passeggiata rientriamo al camping tanto per continuare la visita ci rimane sempre il giorno
dopo
Giovedì 17 agosto
Appena pronti usciamo dal camping per la consueta visita della città.Prendiamo l’autobus
che si ferma proprio presso il camping e ci rechiamo a vedere l’imponente e magnifica
CATTEDRALE che è uno degli elementi più caratterizzanti della città e tra i monumenti
più interessanti d’Ungheria . Si presenta con poderose arcate, piccole arcate e quattro torri
angolari . Dalla cattedrale passiamo alla piazza antistante coronata da magnifici e severi
edifici, tra cui ammiriamo il palazzo episcopale neo rinascimentale, che si trova sul lato
ovest della piazza, Infine sul lato opposto di essa scorgiamo IL RETTORATO e
L’ARCHIVIO CAPITOLARE che sono edifici tardo rococò. Dalla piazza del duomo per
mezzo di una scalinata ci trasferiamo a Piazza S.Stefano che completa l’ampio scenario
attorno alla cattedrale e anche la nostra visita di Pecs.
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Venerdì 18 agosto
In mattinata siamo pronti per partire verso Zagabria una città che visitiamo soltanto di
passaggio senza scendere dal camper.
Seguiamo la strada 58 per il confine croato raggiungendo l’ultimo paese dell’Ungheria che
si chiama Gordisia. Attraversiamo il confine e la prima cittadina croata che incontriamo è
DonJl Miholjac, da qui imbocchiamo la strada n.17-2 sino a Nasice, continuiamo in questa
strada per 19 Km. e a Bertez la strada n.17-2 devia verso Caglin quindi superiamo Rusevo
ed infine raggiunto Slovanski ci immettiamo nell’autostrada Belgrado Zagabria direzione
Zagabria (E 70). Arriviamo a destinazione nel tardo pomeriggio e ci fermiamo al Camping
AUTOCAMP PLITVICE vicino all’autostrada ed a un Motel.
INFORMAZIONE PRATICHE SULLA CROAZIA
Dogana:
Per entrare in Croazia è sufficiente il passaporto o la carta d’identità.
Moneta:
La valuta ufficiale della Repubblica Croata e la Kuna pari a circa £.250 suddivisa in cento
Lipe. Sono accettate le principali Carte di Credito. I turisti possono cambiare la loro valuta
estera nelle Banche nei cambia valuta e negli Uffici postali, secondo il vigente listino dei
cambi.
Il clima:
Nella Croazia settentrionale il clima è continentale.Nelle regioni centrali il clima è alpino
o quasi alpino mentre lungo la costa adriatica è mediterraneo.
Lingua
L’Italiano è molto diffuso come altre lingue europee quali l’inglese e il tedesco.
Costo del carburante
Il gasolio costa circa 1270 lire al litro.
Campeggi
Le tariffe oscillano da 25000 lire a 30000 al giorno per due persone compreso il
camper.Tutte le strutture sono molto bene attrezzate, dispongono di moderni impianti
igienico-sanitari,docce con acqua calda, allacciamento elettrico, rifornimento di generi
alimentari, ristorante e snack bar.
Per questa gente il turismo è la fonte di guadagno principale. Oggi dopo aver sanato le
ferite del terribile conflitto la situazione in Croazia è radicalmente migliorata. L’operazione
di recupero e di ricostruzione infatti sta procedendo alacremente e le strutture ricettive e di
supporto per il turismo si sono riorganizzate in modo tale da offrire un più che gradevole
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soggiorno. La vacanza in Croazia non ci offre soltanto la singolare bellezza dei laghi di
Plitvice, iscritti nel 1979 nel Registro mondiale del patrimonio naturale di Unesco, ma è
anche ricerca di arte e storia, oltretutto, c’è da dire che la vacanza in Croazia è a due passi
da casa, all’insegna del risparmio e della tranquillità
Sabato 19 agosto
Da Zagabria ci dirigiamo verso il parco nazionale di Plitvice. Percorriamo la strada 11 e 13
(E65-E71) raggiungiamo Karlovac. Il paesaggio che scorre dinanzi ai nostri occhi è triste
perché vediamo susseguirsi case bruciate o case che mostrano sui muri un macabro
campionario di colpi di artiglieria, tristi residui della guerra che svela in tutta la sua
crudezza il dramma vissuto da questo popolo negli anni 90. Ma la vita
continua!Specialmente nel territorio vicino Plitvice incontriamo ogni tanto pittoreschi
banchetti stracolmi di formaggio miele e altri prodotti tipici, allestiti da anziani contadini.
Da Karlovac prendiamo la strada n.4 sino a Glava, da dove poi imbocchiamo la strada n.11
e 13 (E59) ed ecco finalmente Plitvice : lo stupefacente parco unico al mondo. Il parco
affascina il visitatore con i 16 laghetti disposti a gradinate, Le acque che formano lo
spettacolare complesso dei laghi sono originate dai fiumi Rjecica , Matica e Plitvica che
defluiscono dal canyon korana solcato dal fiume omonimo. Le barriere naturali e i
dislivelli danno origine agli spettacolari salti e cascate che vengono visitati in tutta
sicurezza grazie ad un ingegnoso sistema di sentieri e ponticelli in legno. Le sinuose e
ardite passerelle in legno che costeggiano e attraversano i laghi si spingono fin sotto le
cascate. I 16 laghetti si dividono in due zone : quella dei laghi superiori e quella dei laghi
inferiori tutti visitabili attraverso un percorso di circa 3-4 ore.Il prezzo del biglietto
d’ingresso si aggira sulle 15000 lire. Un grande piazzale è organizzato come aria del centro
visite: lì vi si trovano un vasto parcheggio, un efficiente ufficio informazioni con interpreti,
negozietti di souvenir e di prodotti alimentari tipici e un punto di ristoro con tavolini e
servizi igienici. Dal centro visite un ponte in legno permette di accedere all’aria del parco
che affascina soprattutto per il verde rigoglioso della sua vegetazione che ne hanno fatto
l’area protetta più famosa nel mondo, incessante e gioiosa opera creativa della natura un’
oasi per la Croazia che reca ancora i segni dolenti della follia bellica che l’hanno colpita
come venti impetuosi ma che non hanno turbato tuttavia questo lembo di terra simile ad
un incantevole paradiso terrestre. Dopo aver pranzato al self service che si trova dentro il
parco ci avventuriamo in una breve passeggiata entro di esso che si risolve purtroppo in
una disastrosa e stremante fatica per il caldo soffocante che ci fa desistere infine dal
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
continuare la visita. Ci dirigiamo in un camping poco distante molto confortevole e bene
attrezzato, di nome PLITVICKA JEZERA AUTOCAMP KORANA
Dopo aver pagato 100000 kune pari a circa lire 25.000 andiamo via.
Domenica 20 agosto
Partiamo un po’ prima del solito alla volta di Postumia.Da Plitvice prendiamo la strada
11e 13 E59 sino a Glava da dove prendiamo la strada n4 sino a Karlovac da qui ci
immettiamo nella strada n12 percorrendo l’ultimo tratto in autostrada sino ad Opatija
quindi imbocchiamo la strada che porta al confine con la Slovenia, più precisamente
l’ultimo paese croato è Rupa mentre il primo paese sloveno è Jelsane, da qui si prende la
strada n10-4 e infine raggiungiamo Postumia nel primo pomeriggio.Ci sistemiamo al
camping PIVKA JAMA POSTOJNA, che si estende in mezzo ad un bosco di abeti rossi
e dispone di un’ampia piscina della quale approfittiamo subito per fare un piacevole bagno
dopo aver sofferto un caldo micidiale.Questo camping è un ottimo punto base per la visita
alla zona.Proprio all’interno della struttura ricettiva, dotata anche di campi da tennis,
bungalow possibilità di affitto di montaibike e di un ottimo ristorante vi è l’ingresso alle
grotte di Pivka Jama e Crna Jama (rispettivamente grotta di Pivka e la grotta nera) Scolpiti
nella roccia ma sempre sicuri scendono i gradini che portano tra le incantevoli gallerie di
stalattiti e stalagmiti della Pivka Jama collegata alla grotta nera. A soli 4 Km. dal
campeggio si trovano invece LE GROTTE DI POSTUMIA di fama mondiale, dette le
perle del Carso. A circa 10 Km. dalle grotte di Postumia sotto la volta rocciosa naturale
sorge pure l’imponente e leggendario castello di PREDJAMA .
Lunedì 21 agosto
Questa mattina il nostro programma include la visita delle GROTTE DI POSTUMIA che
sono quanto di più bello la natura ha creato nel corso di milioni di anni.. Siamo spinti verso
di esse non solo dalla curiosità ma anche dal nostro attaccamento alla natura e dall’impulso
della ricerca del bello e del misterioso. Le grotte formate dalle acque del fiume Pivca sono
un intreccio di 20 km di gallerie, cunicoli e sale stupendamente concrezionati. Percorriamo
la grotta per un buon tratto a bordo di un trenino che ci permette di ammirare
comodamente seduti lo scorrere davanti ai nostri occhi di splendidi scenari surreali . Tanta
monumentale e imponente bellezza è illuminata da potenti e sapienti riflettori che mettono
in risalto la trasparenza delle rocce .Quando scendiamo giù lasciamo in superficie un sole
cocente.Il trenino sotterraneo percorre circa 5km nella caverna dove regna una temperatura
costante di 8 gradi sia in estate che in inverno. Dinanzi ai nostri occhi stupefatti sfilano le
stupende e meravigliose caverne del GRANDE DUOMO e LA SALA DEI CONGRESSI
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
.Il trenino termina il suo percorso al GRANDE MONTE, Da qui a piedi raggiungiamo la
SALA
DEI
CONCERTI
così
chiamata
perché
vi
si
tengono
concerti
sinfonici..Proseguiamo sino alla GROTTA DEL CALVARIO e da qui per IL PONTE DEI
RUSSI così chiamato perché realizzato dai prigionieri russi durante la seconda guerra
mondiale. Infine ammiriamo tra grotte ricche di concrezioni variamente colorate IL
GRANDE SIPARIO, una stupenda cortina calcarea e IL BRILLANTE la più bella
stalagmite della grotta in pura calcite bianca e lucente, simbolo delle grotte di Postumia.
Tra i misteri del regno appena visitato si trova l’abitatore più famoso delle tenebre: il
PROTEUS ANGUINUS . Posto in una vasca artificiale si trova un esemplare di fossile
vivente un anfibio urodelo ( una specie di lucertola color rosa, simile alla salamandra) . E’
caratterizzato dalla totale assenza di pigmento, con occhi atrofizzati e coperti di
pelle.L’animaletto possiede due minute zampette di cui si serve soprattutto per uscire
dall’acqua, mentre per nuotare utilizza la coda lunga e ben sviluppata . La visita dura un
ora e mezzo circa e siamo sempre accompagnati da una guida che ci dà interessanti
informazioni e ci spiega le infinite sfumature del fenomeno Carsico che origina l’erosione
delle rocce, la formazioni delle stalattiti e delle stalagmiti e infine la loro fusione che dà
luogo a tanta bellezza, Dopo la visita alle meravigliose grotte di Postumia decidiamo di
visitare pure il CASTELLO DI PREDJAMA a 9Km , che si trova incastonato in una
parete rocciosa a strapiombo per 123 metri. Al di sotto della roccia in cui è incastonato si
sviluppano una serie di grotte lunghe circa 13 Km., al cui interno si è insediata una delle
più grandi colonie di pipistrelli in Europa circa 15 mila esemplari. Il castello letteralmente
accucciato con i suoi tre-quattro piani era praticamente inespugnabile e sorgeva in un
primo tempo ben dentro la grotta. L’aspetto odierno risale alla fine del 500. non c’è
bisogno di troppa immaginazione per indovinare che sia stato creato apposta per un signore
imprendibile e ribelle: il cavaliere predone Erasmo una specie di Bobin Hood sloveno che
ebbe dei contrasti con l’imperatore
Federico III contrariato dai continui assalti alle
carovane che transitavano sulle strade tra Postumia e Trieste. L’imperatore ordinò la
cattura di Erasmo Lueger, sostenitore dei briganti e signore del castello, ma nonostante
l’assedio alle mura Erasmo resistette grazie a una serie di cunicoli che collegavano il
rifugio con l’esterno gli assicuravano la sopravvivenza. La leggenda vuole che soltanto il
tradimento di un servo consentì all’imperatore di prendere il castello. Si narra infatti che
l’inafferrabile cavaliere avesse un ‘unica e costante abitudine quella delle sue funzioni
corporali che si svolgevano sempre nello stesso luogo e nella medesima ora. Così fu
sorpreso ingloriosamente da una palla di cannone perché nessuno,si sa, può fare quei
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
bisogni tramite un messo neppure un imprendibile e furbo predone come Erasmo. Morì e
fu sepolto dalla sua amata in una tomba dove cresce un imponente tiglio impiantato
proprio dalla sua donna.
Martedì 22 agosto
Dopo aver pagato £.64.000 il costo del campeggio per due giorni ci prepariamo alla
partenza. siamo pronti per la partenza Andiamo via da Postumia verso le ore 12 dopo aver
visitato la grotta di Pivka Jama la quale è collegata con la grotta Nera, che si trova proprio
dentro il camping, dove si nota infatti una profonda voragine in fondo alla quale scorre il
fiume Pivka.Si effettuano visite guidate al percorso che è illuminato e attrezzato per i
turisti
Scendendo 137 gradini scolpiti nella roccia ma abbastanza sicuri arriviamo
all’ingresso che porta in un laghetto sotterraneo . Il sentiero corre a fianco del fiume Pivka
tra stalattiti e stalagmiti di straordinaria bellezza e termina dinanzi ad una porta che è
collegata con la Crna Jama (Grotta Nera) così chiamata per il colore delle concrezioni. E’
lunga 3 Km. e vi si incontrano vari corsi d’acqua. Alla fine del percorso il sentiero riporta
in superficie sul fondo di una dolina alberata dove la caverna è chiusa da una cancellata
metallica. Finita la visita siamo pronti a partire. Imbocchiamo l’autostrada A10 direzione
Trieste; al confine italo-sloveno prendiamo l’autostrada A4 per Venezia. .All’altezza di
Palmanova percorriamo l’autostrada A23 fino a Tolmezzo da qui prendiamo la SS52 sino a
Lorenzago di Cadore dove si va dalla SS51 bis sino a Pieve di Cadore da dove poi
percorriamo la SS51 sino a Cortina. Appena arrivati
ci fermiamo in un ottimo
CAMPEGGIO di nome OLYMPIA, località Fiames, dentro un bosco e a circa 4 Km dal
centro di Cortina.
Mercoledì 23 agosto
Il campeggio Olympia che ci ospita è molto accogliente, ideale per trascorrere un
rigenerante soggiorno all’aria aperta. C’è un fresco piacevole e frizzante . Il confronto con
la temperatura che in questi giorni affligge la Sicilia è abissale. Questa mattina abbiamo in
programma un giro per il centro di Cortina con la sua mondanità vivace ed esclusiva..
CORTINA è
incorniciata da uno stupendo scenario dolomitico e viene giustamente
considerata la “regina delle dolomiti cinta com’è da vette maestose che evocano l’idea di
una corona. Il mito di eleganza, fama piacevolezza e mondanità che la circonda è
giustamente meritato. La cittadina, in buona parte chiusa al traffico delle auto è
fiancheggiata da eleganti alberghi, caffè alla moda e raffinati negozi, dove è proibitivo
comprare con i prezzi da capo giro che non mi impediscono tuttavia di acquistare qualche
souvenir. Dopo lo shopping prendiamo l’autobus che ci lascia dinanzi al campeggio. La
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
sera ceniamo nell’ottimo ristorante del camping i cui piatti a base di polenta e capriolo
incontrano la nostra più completa approvazione.
Giovedì 24 agosto
Continua il nostro giro per le eleganti e animate strade di Cortina . I balconi delle case
offrono ai nostri occhi ammirati curatissimi e fantastici fiori ai davanzali. Non ho mai visto
tanti e variopinti gerani.
Venerdì 25 agosto
Oggi si va a fare un giro in camper per i dintorni di Cortina, i cui boschi e prati d’estate
sono un oasi di pace per chi desidera di fuggire dalla vita caotica del centro. Arriviamo
presso il lago di Misurina, sparti acque tra Adige e Piave, dove si è costituito un piccolo
villaggio di alberghi e di attrezzature turistiche negozi di souvenir e infine di un super
market molto fornito.Il lago di Misurina è il più grande lago naturale del Cadore; tra le
cime dolomitiche che lo circondano spiccano a nord le tre Cime di Lavaredo,possenti
blocchi rocciosi disposti con stupefacente simmetria.
Sabato 26 agosto
E’ tempo ormai di riprendere il nostro viaggio,.Questa mattina, dopo aver pagato 118.000
lire per quattro notti, partiamo con un po’ di rammarico dal campeggio dove stavamo
molto bene soprattutto per la temperatura così fresca e salubre. Ci dirigiamo quindi alla
volta di San Donà,. Da Cortina prendiamo la SS51 direzione Belluno e raggiungiamo la
A27, la percorriamo tutta sino all’uscita dell’aereoporto Marco Polo e poi prendiamo la
SS14 direzione Trieste e deviamo per il lido di Jesolo,dove pranziamo.Dopo pranzo ci
separiamo temporaneamente da Marcella ed Angelo che vanno al camping il Cavallino del
quale hanno conservato un buon ricordo per esserci stati alcuni anni fa..Noi invece
facciamo, prima un capatina a Caorle e poi ci rechiamo a San Donà dai nostri simpatici
cugini ,anch’essi camperisti, che ci ospitano, come al solito con tutto il camper nel loro
giardino.
Domenica 27 agosto
Questa mattina,non avendo particolari impegni di sorta facciamo un giro per San Donà,
cittadina solcata da canali ad una quindicina di chilometri dall’Adriatico che ha
raggruppato gli edifici più rappresentativi in un’area circoscritta.
Lunedì 28 agosto
Oggi andiamo a Pramaggiore, famosa per gli eccellenti e prelibati vini, a cui noi siamo
molto sensibili e che acquistiamo senza alcuno indugio trattandosi di vini doc genuini e
particolari come il “fragolino”.
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Martedì 29 agosto
Questa mattina siamo pronti a partire da San Donà. E’ormai tempo ,purtroppo, di
intraprendere il nostro tanto rimandato viaggio di ritorno giù in Sicilia.Prima del rientro
“nei ranghi” tuttavia ci rimangono ancora alcune tappe d’obbligo in Italia, una delle quali è
Badia di Prataglia nelle foreste Casentinesi. Per arrivare al parco suddetto,imbocchiamo
da San Donà la SS14,raggiungiamo Mestre e da qui la SS309 (E55));a Ravenna prendiamo
la statale 71(E 65) del Passo dei Mandrioli, che collega Cesena ad Arezzo tocca Bagno di
Romagna e quindi giungiamo a Badia di Prataglia. Ci fermiamo in un CAMPEGGIO di
nome il CAPANNO : in verità è un po troppo “spartano” perché per non creare un impatto
ambientale che potrebbe danneggiare il parco i servizi sono stati creati con il minimo
indispensabile,tanto che manca anche la corrente elettrica, sono tuttavia molto puliti e per
la luce a luglio ci sono tante lucciole. Almeno cosi mi è stato detto! Ci troviamo dentro il
PARCO NAZIONE DELLE FORESTE CASENTINESI, del Monte Falterona e di
Campigna che si estende sul crinale appenninico tosco emiliano e comprende boschi tra i
più estesi e meglio conservati d’Italia custodi di un elevato patrimonio floristico e di fauna
di grande interesse che annovera varie specie di animali. Ombrosi sentieri costeggiano i
numerosi ruscelli che tra belle cascate formano impetuosi torrenti che scavano le valli
romagnole, mentre dal monte Falterona scaturiscono le acque che alimentano l’Arno.Folte
selve con abeti bianchi e faggi secolari fanno cornice ai segni della millenaria presenza
infatti attorno,borghi, castelli medievali, nuclei di case isolate e infine i suggestivi
dell’uomo: si vedono Eremi come CAMALDOLI e IL MONASTERO DELLA VERNA
che continuano ad essere ancora oggi importantissimi centri spirituali per fedeli di tutto il
mondo. L’Eremo di Camaldoli che ospitava i monaci eremiti che vivevano in isolamento
ognuno nella propria cella,si è conservato com’era con le celle affiancate,ognuna con
l’orticello e tutto cinto d’abeti.Il
Monastero di Camaldoli sorse dopo l’Eremo come
ospizio per i pellegrini e solo in seguito divenne Monastero. La Verna , arroccata sul monte
Penna, è il luogo in cui San Francesco visse da eremita nella contemplazione della natura e
di Dio.Nella riserva naturale in cui ci troviamo la vita è selvaggia, Vi abitano una grande
varietà di specie vegetali e animali. Il fatto che siano così tanti non vuole però dire che
siano facili da vedere e da incontrare. Sebbene nel bosco si trovino caprioli,
daini,cervi,cinghiali scoiattoli e specialmente nel mese di luglio una miriade di lucciole ,
con mia grande delusione non riesco a vederne alcuno,anche perché le lucciole in
particolare è difficile vederle in questo luogo nel mese di agosto.. Pazienza, mi rassegno al
pensiero che non è facile incontrare gli animali del bosco in quanto occorrono situazioni
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particolarmente favorevoli. Andare nei boschi comportandosi in modo da rendere possibile
l’incontro e l’osservazione degli animali non è una cosa che si improvvisa:bisogna infatti
sapere che per osservare gli animali si deve innanzitutto imparare a spostarsi nel massimo
silenzio, sia con lentezza che con velocità,utilizzando cespugli per non farsi vedere; infine
ci si deve spostare nella direzione contraria al vento in modo che il nostro odore non arrivi
agli animali. Per l’osservazione da postazioni dobbiamo inoltre trovarci in un posto
effettivamente frequentato dagli animali per mangiare e bere e appostarci quindi per
tempo nascondendoci bene dietro ai cespugli o altro riparo.
Mercoledì 30 agosto
Di buon ora decidiamo di inoltrarci a piedi per circa 2 chilometri attraverso una stradina tra
i boschi che conduce al paese di Badia.La bella passeggiata risulta molto piacevole e
rinvigorente.. Il paese di Badia è il centro abitato più importante del Parco,vissuto per
secoli grazie all’economia legata al lavoro nel bosco. In paese visitiamo la deliziosa e
antica PARROCCHIALE romanica più volte rimaneggiata. Della chiesa abbaziale del x
secolo oggi rimane solo la cripta con bassorilievo altomedievale. Al ritorno al campeggio
troviamo, per fortuna, un passaggio in macchina.
Giovedì 31 agosto
Appena alzati ci rechiamo all’Eremo di Camaldoli che sorge a nord all’interno di una
foresta; purtroppo siamo fuori orario di visita, ma, inerpicandoci per un sentiero laterale
all’Eremo, riusciamo a sbirciare dentro una cancellata di ferro scorgendo dei viali e delle
celle ben allineate dimora degli eremiti. Quindi andiamo alla FARMACIA che risale al
1500 annesso ad essa c’è un antico laboratorio che si presenta tuttora con la sua tipica
attrezzatura del XVII secolo vasi e vari strumenti in bronzo, marmo e terracotta. Nelle
farmacia inoltre vengono venduti prodotti dell’alveare, cioccolata caramelle genuine con
componenti naturali, marmellate tisane prodotti cosmetici naturali e altamente funzionali
ed infine liquori preparati secondo le antiche ricette dei monaci affinate dalla loro
esperienza plurisecolare e ottenute dall’infusione di piante officinali.
Terminata la visita imbocchiamo la SS72 verso Arezzo; nella circonvallazione di Arezzo
percorriamo la SS73 per Siena e quindi la SS N.223 E 78 direzione Grosseto, in questa
strada troviamo la deviazione per raggiungere Casciano del Murlo ,in provincia di Siena,
dove si trova il CAMPEGGIO a terrazze “LE SOLINE “ dotato di ogni confort , con una
grande e moderna piscina ed un ottimo ristorante.
Venerdi 1 settembre
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Da Casciano di Murlo decidiamo di visitare quella parte della Maremma che reca ancora
le visibili tracce delle civiltà più disparate che solcarono la penisola sin dal tempo delle sue
mitiche origini. LA MAREMMA è terra di frontiera.Tale è stata nelle epoche più
diverse:qui infatti,furono segnati i confini tra le ultime roccaforti etrusche e l’avanzata
delle legioni romane.Qui fu il confine tra lo stato Bizantino e quello Longobardo: qui vi fu
la frontiera tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana. Infine oggi queste terre
segnano il confine tra il Lazio e la Toscana.Questo ritrovarsi sulla linea di frontiera fece di
queste terre l’inevitabile luogo di raccolta di etnie e genti diverse spesso in lotta per il
dominio e il controllo di questa zona di frontiera.Per tutti questi motivi in ogni luogo della
zona furono erette fortezze , castelli e già in epoca etrusca l’area fu caratterizzata da
imponenti roccaforti, arroccate su imprendibili e ripide rupi di tufo. La Maremma collinare
è situata sul versante nord – occidentale del lago di Bolsena che in epoche preistoriche fu
un vulcano attivo,le cui violentissime eruzioni ricoprirono tutta l’area di ceneri e lave sino
a conferire al paesaggio quel singolare aspetto selvaggio e pietroso. Tra le profonde gole
vulcaniche e i poggi rupestri, svettano ancora nel loro antico scenario, i centri etruschi e
medievali di Pitigliano, Sorano e Sovana, disposti su alte rupi di giallastro tufo,
bucherellate come gruviera da ipogei etruschi e cantine medioevali, Come prima tappa ci
dirigiamo a Sorano borgo medievale su una scoscesa rupe tufacea ,cinto di mura e
dominato dalla ROCCA QUATTROCENTESCA DEGLI ORSINI, uno dei monumenti più
importanti e più significativi perché è un esempio non comune della più ardita e geniale
architettura militare del Rinascimento. Lo sperone tufaceo su cui sorge Sorano sovrasta la
profonda e suggestiva valle del fiume Lente, E’ assai probabile che sia stato un centro
romano, ma non si esclude che fosse abitato già in epoca etrusca.Un documento del 1210
conferma l’appartenenza di Sorano agli Aldobrandeschi. Poi ,verso la fine del secolo,
Sorano passò agli Orsini e la nobile famiglia romana ne fece il suo baluardo difensivo nei
confronti della Repubblica di Siena.Ai primi del seicento il paese passò sotto i Medici. La
nostra passeggiata per il centro ci fa inoltrare nei pittoreschi violetti . Attraverso una breve
scalinata arriviamo
ad una più belle e significative vedute di Sorano.: “ IL MASSO
LEOPOLDINO” ciclopica rupe levigata intorno dalla mano dell’uomo al tempo del
Granduca Leopoldo. Visitiamo la chiesa Colleggiata di San Nicola di Bari che risale
almeno al XII secolo :poi al Vecchio Borgo tra quel dedalo di viuzze cerchiamo un
ristorante per pranzare.Tra le frazioni che fanno capo a Sorano c’è pure Sovana il
solitario paese che ricorda con le sue struggenti atmosfere il passato etrusco ,romano e
medievale. Fu patria dell’energico monaco Ildebrando, divenuto poi papa Gregorio VII
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.Fra i suoi monumenti sono degni di nota i ruderi della rocca Aldobrandesca, il Palazzo
Pretorio , il Palazzo dell’Archivio, il Duomo e infine l’interessantissimo Necropoli Etrusca
rupestre con numerose e importanti tombe.Il prezioso ed originale patrimonio rupestre di
Sovana le ha fatto conferire la definizione di città e civiltà del tufo per rimarcare il
principale e peculiare materiale di questa parte della Maremma collinare. Le antichità
etrusche sono situate negli immediati dintorni del paese,lungo tre valli ed i rispettivi corsi
d’acqua : Folonia ,Calesine e Picciolana.LA NECROPOLI DI SOVANA che è la più
importante necropoli etrusca rupestre offre una grande varietà di tombe (a camera ,a dado,
a edicola a fossa ,e a tempio) in un dedalo di vie cave scavate nella roccia La Necropoli
comprende a sua volta le tre necropoli di POGGIO PRISCA ,SOPRARIPA e
FOLONIA.Visitiamo per prima l’interessante Necropoli di Sopraripa con un po’ di
difficoltà per il sentiero un po’ impervio ma come sempre l’interesse e la curiosità che ci
anima riesce a farci superare anche questo ostacolo.Questa è l’area etrusca più affascinante
ed anche la più celebre grazie soprattutto alla TOMBA DELLA SIRENA ,il cui
monumento è posto all’inizio della Necropoli ,in cima ad un rialzo roccioso del
terreno.Durante il percorso ci fermiamo affascinati ad osservare la spettacolare VIA
CAVA DI S. SEBASTIANO,interamente scolpita all’interno della massa rocciosa.Dopo
aver visitato questa Necropoli ci dirigiamo verso l’altra altrettanto famosa di POGGIO
PRISCA e lì abbiamo modo di vedere l’importante tomba a tempio “ILDEBRANDA” così
chiamata in onore di papa Gregorio VII. .Il monumento suddetto è uno dei maggiori
esempi di architettura rupestre etrusca:scalpellando infatti un’enorme massa rocciosa con
minuziosa perizia ,venne portata a compimento la ricostruzione di un tradizionale tempio
etrusco di età ellenistica. La facciata del tempio è impostata su dodici colonne scanalate,i
capitelli erano decorati con quattro volti di divinità e con grandi foglie di acanto.che, oggi
si possono vedere nel museo di Sovana. In questi giorni è piovuto molto e per questo
motivo siamo costretti ad osservare la tomba soltanto dall’esterno, dentro infatti,purtroppo
è tutto allagato. Altre tombe famose in questa Necropoli sono quella del TIFONE e quella
di POLA. Oggi quest’ultima è alquanto rovinata,un tempo era una colossale tomba rupestre
ma anche qui come nell’Ildebranda si possono notare i resti di un enorme lavoro
architettonico e scultoreo, minuziosamente realizzato su di un’antica superficie rocciosa.
Dopo aver completato il giro per la Necropoli ci mettiamo in viaggio verso Bolsena, dove
arriviamo in serata. Ci fermiamo per la notte al CAMPEGGIO LA GRATA presso il lago
di Bolsena, in verità questo camping non incontra molto la mia approvazione
trattandosi di un solo giorno , mio malgrado, mi adeguo agli altri.
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ma
Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Sabato 2 settembre
Dal lago di Bolsena attraverso la SS N2 raggiungiamo Viterbo ornata da belle e
innumerevoli fontane. La visita della città ha il suo naturale punto di partenza dalla
PIAZZA del PLEBISCITO, che è il centro della vita amministrativa nonché il suo centro
politico.Attorno ad essa ,infatti sorgono i palazzi che ancora oggi ospitano le magistrature
cittadine. Il più importante tra essi è senza dubbio il PALAZZO DEI PRIORI ,oggi sede
comunale .La sua costruzione ebbe inizio nella seconda metà del 400 come testimonia il
grande stemma del papa Sisto IV della Rovere che campeggia sulla facciata. Un corridoio
mette in comunicazione il PALAZZO DEI PRIORI con il PALAZZO DEL
PODESTA’.All’altro lato della piazza c’è il PALAZZO DEL CAPITANO DEL
POPOLO,sede della Prefettura. Ci dirigiamo infine verso un altro monumento notissimo
della città: IL PALAZZO DEI PAPI sede di animati conclavi. Fu eretto come dimora dei
pontefici nel 1255. Quest’ultimo completa la suggestiva cornice
della PIAZZA
S.
LORENZO Una scalinata precede la facciata, aperta al primo piano da bifore coronate da
merli:a destra si stacca la loggia poggiante sopra un voltone e impostata su esili colonnine
che sorreggono una cornice con stemmi e rilievi Le arcate intrecciate a traforo con stemmi
e rilievi nelle cornici sono sette. La fontana che si trova al centro della loggia è del 400
.L’edificazione di questo palazzo esprimeva concretamente.il desiderio di Viterbo di offrire
ai Papi una residenza degna e tranquilla.All’ingresso della piazza S.LORENZO, che è
stata definita uno dei sagrati più suggestivi d’Italia si può vedere anche la casa di
VALENTINO DELLA PAGNOTTA di età medievale.La nostra passeggiata per la città si
conclude infine in VIA S. PELLEGRINO che è l’asse principale del quartiere medievale
.Interessante esempio di urbanistica con le sue torri,le case con bifore il quartiere si
presenta come la viva immagine di un passato ormai remoto perché offre agli occhi del
visitatore visioni e scorci di sei o sette secoli fa. Si tratta di un intero ed organico
complesso urbano in cui case e strade hanno mantenuta integra la fisionomia della Viterbo
del Medioevo.Ci inoltriamo lungo la via principale che taglia il quartiere S. Pellegrino in
tutta la sua lunghezza;ci soffermiamo quindi in una delle piazzette più suggestive che esso
tocca e scopriamo così un quartiere che nel suo quadro d’insieme ci dà l’impressione che
per esso il tempo sembra essersi fermato: basta guardare i dettagli costruttivi e i motivi
ornamentali che sono di particolare interesse. Per le vie del quartiere S.Pellegrino si
possono inoltre ammirare molti esempi di un elemento tipico dell’architettura viterbese:una
caratteristica scala esterna che conduce ad un balcone sul quale si apre la porta d’ingresso
della casa.Centro del quartiere è la piazza S.Pellegrino sulla quale si affacciano l’omonima
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chiesa e il PALAZZO DEGLI ALESSANDRI residenza duecentesca di una potente
famiglia del luogo di parte guelfa: la scala del palazzo prende luce da un balcone che
continua sotto un ampio arco a sesto ribassato dietro al quale svettano due torri medievali
Terminata la passeggiata non ci resta che cercare un ristorante tipico per il pranzo, dal
momento che è giunta ormai l’ora .Per la strada ci viene indicato il ristorante la
“Pentolaccia”. Ci fermiamo li e ordiniamo i piatti tipici romani che ci lasciano in verità
alquanto soddisfatti. Di pomeriggio, saputo di alcuni festeggiamenti in onore di S.Rosa
molto amata dai Viterbesi,ci rechiamo nella chiesa di S. Orsola dove c’è l’esposizione
della macchina di S.Rosa. Ogni anno la sera del 3 settembre si ripete a Viterbo uno
spettacolo unico al mondo:il trasporto della macchina di S.Rosa un campanile alto circa 30
metri del peso di circa 46 quintali che incede quasi a passo di danza sulle spalle di 100
uomini chiamati “Facchini di Santa Rosa “. Questa mole illuminata , che rasenta le facciate
di case e palazzi e supera con la sua altezza i tetti,è uno spettacolo entusiasmante,una
sensazione di estrema emozione.. Mi viene spontaneo costatare una certa attinenza tra la
Macchina di Santa Rosa di Viterbo e il Carro di Santa Rosalia di Palermo, il cui
allestimento è atteso da noi con la stessa grande emozione ed eccezionali festeggiamenti di
quelli di Viterbo in questi giorni di settembre
E’tempo ormai di rimetterci in
viaggio.Percorriamo lo scorrimento veloce che ci riporta alla A1 direzione sud fino a
raggiungere l’autostrada Reggio Calabria Salerno ; all’area di servizio Campagna ovest
.quindi ci fermiamo per la notte…
Domenica 3 settembre
In mattinata dall’area di servizio Campagna ci spostiamo per andare a visitare le grotte di
Pertosa. Percorriamo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, usciamo a Petina e da qui
percorriamo la strada statale n.19 e giungiamo ad una spaziosa area di parcheggio
antistante le grotte suddette che sono in provincia di Salerno tra i comuni di Auletta e di
Pertosa. Proprio nel parco degli Alburni,splendido nella sua natura incontaminata,si apre
l’ingresso delle stupende grotte di Pertosa che rappresentano uno dei più affascinanti e
suggestivi richiami turistici.L’ingresso è un vasto squarcio nella roccia incastonato fra il
verde delle selve che lo circondano.Le grotte di Pertosa richiedono per la presenza di un
fiume sotterraneo,l’impiego di una zattera a bordo della quale è possibile percorrerla da un
capo all’altro. All’interno , il corso d’acqua ne lambisce un lato, mentre sull’altro lato un
largo piazzale s’inoltra fino al punto di approdo delle zattere.Il nostro sguardo si perde fra
le sinistre tenebre della grotta e l’acqua verde senza trasparenza, riporta alla nostra mente
le fatali parole scritte sulle porte dell’inferno dantesco:”Lasciate ogni speranza voi che
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entrate.”Il nostro “Caron dimonio”è per fortuna un giovane e bel ragazzo campano che ci
invita gentilmente aiutandoci a salire in barca. La guida ,facendo leva su un cavo
metallico,ci traghetta all’approdo interno della Grotta. La grossa imbarcazione fende
silenziosa e lenta la verde acqua.E’ in verità un affascinante e “dolce”.inferno quello che
stiamo per attraversare.Lo spettacolo è incantevole:un gioco di luci,ombre e riflessi crea
un’armonia di toni tenui, svariati in un’atmosfera di pacato equilibrio.Il percorso a piedi si
snoda tra sentieri tortuosi ,spalleggiati da schiere di colonne , concrezioni ed escrescenze
calcaree.Corre la fantasia alla ricerca di un oggetto, un simbolo qui riprodotto dalla natura.
Ecco la “Madonnina”, il “Presepe”, il “pulpito” il “trono”. Sembra che la natura abbia
voluto distribuire il lavoro a mille artisti diversi eppure è stata essa stessa da sola con le
stesse concrezioni calcaree, a sfoggiare una infinità di produzioni differenti e fantastiche,
che né la penna né la lingua può esprimere. Solo la tradizione popolare ,con gli occhi della
sua schietta fantasia, è riuscita a dare un nome alla variegata produzione artistica della
“Natura” “ vedendo” con genuina semplicità le varie scenografie.Le grotte risalgono a
circa 35 milioni di anni fa. Si diramano come tentacoli per formare una serie di bracci dai
suggestivi nomi.Queste cavità naturali dovute a fenomeni carsici furono abitate
dall’uomo..nell’età della pietra come dimostrano numerosi reperti.I Greci e i Romani ,
dopo le adibirono a luogo di culto.In epoca cristiana le Grotte furono consacrate a S.
Michele Arcangelo da cui il nome anche di “Grotte dell’Angelo”. La parte esplorata è di
2560 metri tra cunicoli, gallerie e caverne enormi.Si parte dal”Tabernacolo di S.Michele”,
per giungere alla “Cascata” che porta al “Paradiso” e al “Braccio della Sorgente”.Dopo la
“Cascata” si giunge alla “Sala delle Spugne”dalle bianche escrescenze rapprese,dalla quale
si ritorna indietro attraverso il “Grande Salone,. il punto noto come “San Gennaro e quello
delle “Colonne d’Ercole” per entrare poi nella “Sala del Trono e alla successiva “Sala della
Madonna. Dal”Braccio delle Meraviglie”dove l’assenza di impurezza nel calcare rende le
stalattiti e stalagmiti straordinariamente candide,, infine, si torna all’ingresso.Quando la
barca ci riporta lungo il margine del piazzale d’ingresso, una tiepida luce ci rischiara
sollevandoci da un vago torpore che ci ha invaso assistendo a questa lezione di vita
impartitaci dalla natura. Ci rimarrà sempre il ricordo di aver vissuto una favola naturale nel
“paese delle Meraviglie”.
Da Pertosa dopo la visita delle caverne della durata di circa due ore ci rimettiamo in marcia
riprendendo la la stada statale n19 direzione sud.Ci rimettiamo in autostrada a Polla.
Sostiamo per il pranzo all’area di servizio di Frascinetto ovest e nel primo pomeriggio
riprendiamo il viaggio verso la Calabria.Arriviamo a Pizzo Calabro alle ore 16,50 circa.
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E’ l’ultima tappa della nostra vacanza e abbiamo scelto un camping di Pizzo proprio in
riva al mare perché speriamo di goderci gli ultimi bagni della stagione estiva.
Lunedì 4 settembre
Il villaggio camping PINETA MARE
in cui ci siamo fermati incontra la nostra piena
approvazione.E’ un complesso situato a 1 Km dallo svincolo autostradale e a 6 Km da
Pizzo. E’ posto in riva al mare, è immerso nel verde di una fitta pineta che in piena estate è
sicuramente più lussureggiante. In questi giorni di settembre il camping risulta forse un po’
triste ,essendo ormai in fase di smobilitazione in attesa della fine definitiva della stagione
estiva Sebbene i turisti sono ormai andati quasi tutti via , questo campeggio rimane sempre
un ottimo centro di vacanza autonomo e di ottima categoria .Il mare è pulito e per la sua
trasparenza è invitante ma purtroppo in questi giorni non è consigliabile farei il bagno
perché il mare è agitato da lunghe onde. Non ci resta comunque che bagnarci nell’ampia e
moderna piscina di cui è dotato il campeggio.
Martedì 5 settembre
Anche oggi il mare è agitato quindi ci rechiamo in piscina dove è veramente piacevole
bagnarsi in quanto l’acqua in verità non è molto fredda.La sera ceniamo al ristorante del
campeggio dove trascorriamo delle piacevoli serate mangiando discretamente e
chiacchierando con i giovavi e simpatici ragazzi del luogo che lavorano ancora al camping
in attesa che si concluda definitivamente l’attività.
Mercoledì 6 settembre
Oggi come al solito lo trascorriamo nel più completo relax: piscina, ristorante e riposino
pomeridiano.Ormai tanto la vacanza volge al termine e non ci rimane che godercela fino
alla fine prima di ritornare al faticoso e snervante tran tran della solita vita quotidiana.
Giovedì 7 settembre
Dopo aver pagato, ci prepariamo alla partenza. Il campeggio ci costa lire 112.000 lire per
quattro notti, ma prima di andare via dalla Calabria come è ormai nostra consuetudine,
acquistiamo i prodotti culinari tipici: i salamini piccanti, “l’induia” e i prelibati peperoncini
rossi. Ci immettiamo nell’autostada del Sole per ritornare in Sicilia.Alle ore 11circa
traghettiamo per Messina e nel primo pomeriggio eccoci a casa.
Questo viaggio ci ha arricchito di grande esperienza. In conclusione voglio sottolineare la
assoluta cordialità e disponibilità della gente rumena, che spesso sopperisce alla mancanza
di servizi.Se Si affronta infine questo viaggio con un po’ di spirito di adattamento, diventa
,senza dubbio, una bellissima avventura e una piacevole vacanza.
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Estate 2000 – viaggio in Romania di Ezia Cammarata
Abbiamo percorso con il nostro camper Ford dell’Elnagh , circa 6200 Km e sciupato circa
560 litri di carburante.Abbiamo speso per tutto il viaggio 5 milioni circa, considerando che
abbiamo speso 830.000 lire circa per il carburante,poi abbiamo spesso utilizzato taxi
,mezzi pubblici e ci siamo recati più volte al ristorante , abbiamo pure fatto un po di
shopping ed.,inoltre non abbiamo mai rinunziato a visitare musei,castelli , grotte ed infine
anche le interessanti Necropoli etrusche
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