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La luce in fondo al portale
TECNICA PONTI A PORTALE LA LUCE IN FONDO AL PORTALE Assale a portale e ti scordi le interferenze con il terreno! La soluzione italiana che potrebbe aprire il portale a tutti... O quasi! L’ in bocca al lupo degli offroader americani è, più o meno, questo: "Che ci sia tanto spazio sotto i tuoi ponti!". Formula, anche tecnicamente, azzeccata! Infatti puoi avere la potenza che vuoi, le sospensioni che vuoi, la coppia che vuoi, i tassellati che vuoi, ma se rimani appeso, rimani appeso! E con tutto il tuo costoso kit! Insomma, occorre avere la massima luce da terra. PIÙ LUCE PER TUTTI Le soluzioni (addestramento alla guida a parte) sono due: grandi ruote o assali a portale (vedi N.23, pag.49). La prima è quella praticata da tutti noi, comuni... fuoristradisti, dopo le prime piantate! Genera alcuni problemini "accessori", specie se si va fuori... misura, come trasmissione da rivedere, instabilità, body e suspension lift. E comunque, impegnandosi bene (anche economicamente!), non si va oltre i 5-7 cm di aumento massimo della luce a terra. L'assale a portale (o a cascata di ingranaggi) ti fa entrare in un altro... mondo: quello dei GRANDI! Si cresce di colpo di almeno 12-15 cm, cui aggiungere l'innalzamento, eventuale, di ruote maggiorate. A parità di aumento di luce a terra, il Ferdinand Porsche applica i primi portali sulla Volkswagen Kübelwagen (1939). La trovate ancora presso Intermeccanica di Torino, in replica perfetta. 40 ELABORARE 4x4 Testo di ROBERTO CROCI sollevamento del baricentro complessivo, con il portale, è inferiore rispetto ai “ruotoni”, a vantaggio della stabilità trasversale (da ricercare sempre, per sicurezza). PORTALE ESCLUSIVO Ma se è così, perché non ce l'hanno tutti? Perché è costoso e solo il 10% (ad essere ottimisti) dei fuoristradisti ha esigenze di mobilità così estreme. La cascata di ingranaggi compare all'inizio del '900, anche su assali ferroviari e carri industriali. Ancora oggi, tra l'altro, viene usato il portale invertito per abbassare il ponte ed ottenere pianali ribassati. Nei veicoli "todo terreno" è certamente Volkswagen Kübelwagen (la Jeep tedesca, prodotta in 50.435 pezzi), la capostipite. Ancora una volta è quel geniaccio dell'ingegner Ferdinand Porsche che applica la cascata d'ingranaggi sugli assi indipendenti sulla seconda serie (Typ82 e Typ86 4x4) del 1939. Ottiene una luce a terra di 28 cm, che, ancora oggi, molti di noi se la sognano! La scuola tedesca fa il bis con l'avvento della pace. È l'ingegnere aeronautico Albert Friedrich, di Daimler Benz, che chiama un collega, esperto di veicoli agricoli, Heinrich Rößler, alla progettazione del primo Unimog (1946) e sarà lui il papà dei famosi portali a cascata diretta. In scia va un altro grande ingegnere, il cecoslovacco naturalizzato austriaco Erich Ledwinka (figlio del mitico Hans, vero inventore della Maggiolino), che progetta ponti e trasmissioni, ancora oggi d'avanguardia, per la cecoslovacca Tatra e l'austriaca Steyr Puch (Haflinger, 1959 e Pinzgauer, La Range Rover sperimentale dell'ingegner Claudio Cardillo testa, con successo, il suo nuovo kit di mozzi a cascata d'ingranaggi ELABORARE 4x4 41 PONTI A PORTALE Claudio Cardillo: l’ingegnere del portale Dopo aver studiato, sui banchi della Sapienza di Roma, come progettare ponti e portali in cemento, Claudio Cardillo viene "portato" da amici, nel 2007, in Africa con un 4x4. Da qui ritorna con il "Mal di Portale"! Realizza il sito www.fuoristradisti.it, totalmente gratuito, con forum, magazine on line, mercatino, annunci, chat, galleria foto e video, etc. Rapito dal detto "altezza mezza bellezza", Elabora un Cherokee esagerato e un Defender +10 cm. Da bravo ingegnere capisce subito che non è la strada più sicura e, sognando gli Unimog che lo superano impantanato in Africa, ha l'idea di un applicativo per tutti i ponti standard. Claudio, quando potremo avere la tua luce sotto i ponti? "I test sono in fase avanzata d'attuazione e sono davvero incoraggianti. Sto già pensando all'ingegneria di produzione e al brevetto. Può darsi che al 4x4Fest, nello stand di ElaborarE4x4, ci sia già un bel pupo!". Ma solo per la Regina? "No di certo! Grazie al progetto modulare non è difficile pensare a varianti per i modelli più diffusi dei "veri" fuoristrada. In cantiere ho già i Land, Rover e Cruiser!". Modulo Cardillo Il modulo "Cardillo" consente l'utilizzo del ponte standard, senza troppe modifiche. S'inserisce tra asse e mozzo, con due ruote "folli" (mantiene la rotazione originaria). La prima versione ha un riduzione 1:1, ma sono allo studio le varianti più cattive, che fanno risparmiare sulla sostituzione della coppia conica o dei super riduttori. Il piccolo semiasse, che s'inserisce sul mozzo originale, consente lo smontaggio in caso di rotture e la mobilità d'emergenza. I materiali sono tutti "rinforzati", come pure il semiasse principale, che va sostituito per sicurezza. L'incremento meccanico di luce è di ben 12 cm, ma con alberi di trasmissione che mantengono la loro inclinazione originale; dunque, senza spese per doppi giunti cardanici o vibrazioni anomale. Anche con ruote da 35" si possono mantenere elicoidali standard, a vantaggio della stabilità, senza spese per body/suspension lift. Su strada la velocità di crociera va ovviamente ridotta per sicurezza e sono consigliabili ammortizzatori a taratura più rigida. Notevole il risultato sulla lubrificazione e sulla manutenzione, simile all'originale. La carreggiata aumenta di ca. 12 cm per parte (ET -120) e può essere compensata con cerchi meno scampanati. 1969) a cascata d'ingranaggi. L’ultimo famoso portale, in ordine di tempo, è quello dell'HMMWV (High Mobility Multi-Purpose Wheeled Vehicle, 1992-2006, pr. Humvee) della statunitense AM General (o Hummer H1 in versione civile), che, grazie anche alle "indipendenti", ha una luce di 40 cm! L'ottimo portale della tedesca Letech/ Lennson, con braccio che scarica gli sforzi, e l'applicazione Lennson C 42 ELABORARE 4x4 PORTALE FAI DA TE? AHI AHI AHI! La smania di "portale" spinge molti appassionati al fai da te. La soluzione la trovano nei trapianti. Assali Unimog e Volvo C303, in particolare, si prestano all'operazione. Tuttavia, spesso nascono mostriciattoli alla Frankenstein, che possono circolare solo nei "recinti", pur con performance spettacolari. Il trapianto richiede poi (oltre a buoni chirurghi) vari interventi su telaio, puntoni, trasmissione. Le nuove "masse non sospese" non si digeriscono facilmente, tanto che, spesso, il proprietario ha un "rigetto" e la "mobilità complessiva" non è soddisfacente. PORTALE SU MISURA Da circa 15 anni, grazie alla riduzione dei costi industriali anche su piccole serie, sono disponibili, su vari mercati, kit di cascate d'ingranaggi da applicare ai mozzi dei nostri "normali" fuoristrada. Ancora da testare, hanno un po' di problemi a causa degli sforzi e della lubrificazione. Fra i più famosi, gli australiani Maxi Drive, l'inglese Tibus e i tedeschi Lennson. Il vantaggio di questi kit è di poter riportare facilmente, il veicolo all'originale e si applicano al mozzo di serie senza interventi particolari sui ponti. Insomma, un po' come i kit cingoli, da cui ereditano anche un costo significativo. LA LUCE IN FONDO AL PORTALE PORTALE ITALIANO La produzione italiana è quasi solo su autocarri (Bremach/Iveco-Magirus/Fiat), ma non su "piccoli" fuoristrada. Le acque le muove un ingegnere romano, appassionato di 4x4, Claudio Cardillo, che inventa il primo kit italiano a cascata d'ingranaggi. La progettazione è stata improntata all'affidabilità dei componenti, tenendo conto delle maggiori sollecitazioni proprie del portale e dei possibili maltrattamenti dell’uso fuoristradistico pesante. Il prototipo alfa ha girato al banco per oltre 200 ore. Si è passati, quindi, alla fase beta, con il montaggio del kit su una vecchia “regina” Range Rover Classic, con assetto originale e ruote da 35”, per testare il tutto in pista. I risultati sono stati entusiasmanti, soprattutto nel superare fangaie e piste in terra, con solchi profondi, oltreché qualche pietraia presente sul tracciato. Con ben 39 cm liberi sotto il differenziale è un altro Trapianto FB Motors (Mondovì) di ponti Unimog su Toyota HJ70, pronto a partire per la Russia. Nel Nord/Est Europa ci sono le zone che maggiormente necessitano del portale. PONTI A PORTALE Heinrich Rößler applica la famosa cascata diretta Unimog (1946); costringe il motore ad una rotazione inversa ed effettua anche una riduzione ulteriore al mozzo. pianeta integrale! E siccome abbiamo già visto, con altri prodotti, che gli italiani lo fanno meglio, non possiamo che fare gli auguri migliori per "dare più luce ai nostri ponti"! Erich Ledwinka applica la cascata su Steyr Puch Haflinger a telaio tubolare. Anche il cugino maggiorato Pinzgauer (sotto) usava lo stesso sistema. Con un kit portale ben costruito, non resta che recuperare i nostri “vecchi” cerchi poco scampanati, con ET molto positivo Toyota Mega Cruiser (1995), raro clone dell'Hummer H1; come l'originale, aveva ponte a portale e in più le posteriori sterzanti! Luce record di 42 cm. Portalino: il più piccolo ponte a portale è quello dell'Haflinger. 44 ELABORARE 4x4