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Il disturbo d’ansia di separazione
Edy Trazzi
E’ un disturbo ansioso caratterizzato soprattutto da una forte paura che si manifesta quando il
bambino deve separarsi da un familiare o da una persona cui è affettivamente molto legato.
Anche l’allontanamento da casa, talvolta, può creare un forte disagio nei bambini che hanno questo
problema.
Nel disturbo d’ansia da separazione, il livello d’ansia provato dal bambino appare irragionevole ed
eccessivo. Non deve essere confuso con i normali stati di apprensione che molti bambini, in età
prescolare, per esempio, esprimono alle prime occasioni di separazione dalla mamma o dalle figure
di riferimento. Alcune paure fanno parte del normale sviluppo emotivo del bambino e non sono,
certamente, indicatori di psicopatologia.
Il Bambino interessato da questo tipo di disturbo, prova spesso una forte e irrazionale
preoccupazione nei confronti delle persone care, teme che possano ammalarsi gravemente, avere
incidenti oppure abbandonarlo. Talvolta si rifiuta di andare a scuola, non per paura di quello che
può accadere a scuola (fobia scolastica) ma per il timore di allontanarsi da casa e di lasciare la
mamma. Questi bambini non riescono a dormire fuori casa, anche se magari lo desiderano, hanno
risvegli notturni a causa di incubi relativi alla separazione. Chiedono frequenti rassicurazioni
affettive e talvolta evitano accuratamente di rimanere da soli.
Sul piano somatico i sintomi sono rappresentati soprattutto da cefalea e disturbi gastrointestinali, sul
piano emotivo, da tristezza, pianto, rabbia, ansia, sul piano comportamentale, da ritiro sociale ed
evitamento delle situazioni temute.
Sembra che il disturbo d’ansia di separazione si sviluppi a seguito di alcuni fattori scatenanti per
esempio: lutto di un genitore o familiare, malattia del bambino stesso o di una persona cara,
allontanamento di un genitore, ospedalizzazioni, cambiamenti di residenza, cambiamento di scuola,
inserimento in un nuovo contesto. Occorre inoltre considerare alcuni fattori ambientali che possono
favorire una predisposizione del bambino a strutturare una disturbo di ansia da separazione, per
esempio situazioni familiari fortemente caotiche o connotate da alta conflittualità, separazioni
precoci e traumatizzanti dai genitori, minacce ricorrenti di un genitore o di entrambi di abbandono,
minacce di suicidio o più semplicemente genitori ansiosi possono trasmettere alcune loro forti
paure ai figli che imparano così a temere di allontanarsi da chi può costantemente proteggerli.
E’ evidente come un disturbo d’ansia di separazione possa seriamente compromettere un armonico
sviluppo del bambino (molti adulti con disturbo di panico hanno avuto, da bambini, un disturbo
d’ansia da separazione).
Per capire se si tratta di razioni emotive occasionali, transitorie o funzionali o di un disturbo d’ansia
vero e proprio, è utile valutare la frequenza, l’intensità e la durata con cui le crisi si manifestano; se
appaiono francamente eccessive, è consigliabile rivolgersi ad uno specialista dell’età evolutiva.
Molte ricerche hanno dimostrato che integrando tecniche comportamentali con procedure cognitive
è possibile ottenere sostanziali modifiche nel modo di reagire di bambini e adolescenti ansiosi
(Kendall, Howard e Epps, 1988; Kendall e Chansky, 1991).
Letture utili
M. Sunderland, Aiutare i bambini…che hanno paura, Trento: Erickson
M. Sunderland Aiutare i bambini…che temono di non essere amati, Trento: Erickson
J.S. Dacey e L. B. Fiore, Il bambino ansioso, Trento: Erickson
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