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Guida per immagini all`uso del flash Nikon SB

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Guida per immagini all`uso del flash Nikon SB
Guida per immagini all'uso del flash Nikon
SB-900, in interni, esterni ed in impiego
wireless "CLS"
Quante sono le occasioni fotografiche migliorabili grazie all’uso del flash? Sicuramente più di
quante immaginiamo, grazie ai semplici accorgimenti che vi proponiamo analizzando i casi più
ricorrenti.
A cura di Roberto Insalata
» Schemi di illuminazione SB-900
» Il lampo riflesso
» Il diffusore a cupola SW-13H
» La scheda riflettore integrata
» I filtri di correzione colore: set SJ-900
» Sincronizzare il lampo su tempi lunghi
» Sincronizzare il lampo su tempi veloci
“Sincro Auto FP”
» Ripresa multi-flash senza cavi “CLS”
Schemi di illuminazione del Nikon SB-900
Il grande successo riscosso dal flash Nikon SB-800
non ha certo interrotto la ricerca di innovative
soluzioni per migliorare la ripresa fotografica, basata
sugli scenari più consueti, come il ritratto singolo o
di gruppo, in interni o esterni, con luce solare o in
notturno. I risultati ottenuti dai progettisti si sono
concretizzati con la commercializzazione del flash
Nikon SB-900, capace di illuminare secondo tre
differenti schemi (o “pattern”) di emissione lampo,
distinti in funzione dell’area di interesse e quindi
della quantità di luce presente ai bordi. Prima di
comprendere il criterio di scelta dei singoli schemi
d’illuminazione, assicuriamoci di configurare
opportunamente il flash SB-900, seguendo la
procedura di seguito descritta in 7 punti. Per meglio
integrare le nozioni racchiuse in questo eXperience,
suggeriamo la congiunta consultazione dei numerosi
precedenti sul tema:
Gli accessori del sistema flash Nikon
Speedlight
Fotografare con le gelatine di correzione
colore
Illuminazione Creativa Nikon CLS e Bank
Un calendario realizzato in Nikon Creative
Lighting System
Mystical Water: Nikon CLS anche
sott'acqua…
Modellare la luce dei Flash Nikon con
semplicità, in studio e in esterni
Macrofotografia con Flash Nikon SB-R200 e
staffa Medical Close-Up "Scorpion"
Nikon D5000 e Flash
Prima di comprendere il criterio di scelta dei singoli
schemi d’illuminazione offerti dal Nikon SB-900,
assicuriamoci di configurare opportunamente il flash
SB-900, seguendo la procedura di seguito:
1. accendere il flash e attendere che sia operativo
2. accedere al menu di personalizzazione del flash tenendo premuto il tasto “OK” (presente
sulla ghiera centrale) per circa un secondo
3. ruotare la ghiera centrale in senso orario fino a raggiungere l’opzione “Schema di
illuminazione” (la quinta in ordine) e premere il tasto “OK”
Opzione di menu per la scelta dello schema di illuminazione
4.
5. Selezionare lo schema di illuminazione desiderato (usando la ghiera) tra quelli disponibili:
CW (Center Weighted = Ponderato Centrale), STD (Standard) o EVEN (Uniforme)
6. Confermare con il tasto centrale “OK” della ghiera
Selezione dello schema di illuminazione “Ponderato Centrale”
7.
8. Premere il tasto “EXIT” (o “Funzione 1”) - presente in alto a sinistra - per tornare alla
visualizzazione di esercizio del flash Nikon SB-900.
9. Se ci si appresta a lavori che prevedono un intenso utilizzo di lampi consecutivi o ad elevate
potenze, suggeriamo di disabilitare l’opzione di protezione termica
Esaminiamo di seguito l’applicabilità dei singoli schemi d’illuminazione, aiutandoci con le
immagini realizzate per l’occasione.
Modello Standard: rappresenta la soluzione d’illuminazione applicabile agli scenari di ripresa più
comuni, del tutto equivalente alla resa offerta dal flash Nikon SB-800. La copertura di luminosità
raggiunta da questo modello tiene in debita considerazione il formato del sensore che equipaggia la
fotocamera (DX o FX), ottimizzando di conseguenza la distribuzione complessiva della luce
apprezzabile nel fotogramma finale.
Soggetto: Camilla - ©Roberto Insalata
Modello Ponderato Centrale: preferibile in tutte quelle occasioni contraddistinte dalla presenza di
due elementi. Un soggetto principale (in primo piano), protagonista dell’immagine, e uno sfondo di
“riempimento”. I due livelli di importanza che si configurano in questo scenario prediligono una
maggiore illuminazione sul soggetto posto in primo piano, limitando di conseguenza la quantità di
luce periferica. Particolarmente efficace nei controluce (richiedono un numero guida superiore sul
soggetto per compensare la forte presenza di luce posteriore) e nei ritratti notturni, dove la caduta di
luce ai bordi è sicuramente accettabile.
Soggetto: Daniela - ©Roberto Insalata
Modello Uniforme (Even): rappresenta la principale novità introdotta tra gli schemi di
illuminazione del flash Nikon SB-900: garantisce una distribuzione alquanto bilanciata della luce
percepibile ai bordi del fotogramma, maggiormente apprezzabile con l’uso di focali grandangolari.
Il fotografo può trarre vantaggio da questo tipo di illuminazione in presenza di più soggetti posti
davanti a sfondi uniformi e relativamente ravvicinati (come muri e fondali), scenario assai diffuso
nelle foto di matrimonio, festeggiamenti e ritratti di gruppo in interni, dove la complicità delle
riflessioni contribuisce a produrre una maggiore diffusione complessiva.
Soggetti: Famiglia Di Soccio - ©Roberto Insalata
Guida per immagini all'uso del flash Nikon
SB-900, in interni, esterni ed in impiego
wireless "CLS"
Quante sono le occasioni fotografiche migliorabili grazie all’uso del flash? Sicuramente più di
quante immaginiamo, grazie ai semplici accorgimenti che vi proponiamo analizzando i casi più
ricorrenti.
A cura di Roberto Insalata
» Schemi di illuminazione SB-900
» Il lampo riflesso
» Il diffusore a cupola SW-13H
» La scheda riflettore integrata
» I filtri di correzione colore: set SJ-900
» Sincronizzare il lampo su tempi lunghi
» Sincronizzare il lampo su tempi veloci
“Sincro Auto FP”
» Ripresa multi-flash senza cavi “CLS”
Usare il lampo riflesso (soffitto e pareti)
Illuminare un soggetto direttamente (vale a dire con la parabola flash orientata verticalmente a 0°
secondo le guide presenti nella zona di basculaggio), senza l’uso di particolari modificatori di luce,
porta sempre a risultati dalla discutibile naturalezza, soprattutto nei ritratti ravvicinati (primo e
primissimo piano).
Soggetto: Camilla - ©Roberto Insalata
Scattando in interni e desiderando ottenere ombre più morbide e gradevoli sul soggetto (riducendo
sensibilmente quelle proiettate sullo sfondo), è sufficiente inclinare la parabola flash rivolgendola
verso l’alto, e sfruttare la presenza del soffitto generalmente posto a un’altezza compresa tra 1 e 2
metri rispetto al punto di ripresa. In tal modo si riesce a propagare, sul soggetto, luce di tipo riflessa,
percettibilmente più naturale, che assicura risultati di gran lunga superiori.
Parabola flash inclinata a 45°
L’effetto finale che si può ottenere dipende comunque da differenti parametri, tuttavia facilmente
controllabili, tra cui:
la distanza flash-soffitto: una distanza maggiore di 1-2m costringe a intervenire sulla
compensazione della potenza di emissione lampo o sulla scelta di diaframma più aperti
la tinta del soffitto/pareti: preferire superfici bianche o neutre per evitare la contaminazione
di dominanti poco naturali
la qualità del soffitto: tipicamente si tratta di solai piani, che agiscono come immensi
pannelli riflettenti. Evitare quindi superfici con proprietà altamente riflettenti, come specchi
e metalli, per assicurarsi risultati prevedibili e naturali
l’angolo di inclinazione della parabola: la diffusione maggiore si ottiene a 45° circa (o
inferiore se aumenta la distanza flash-soggetto), ma è possibile spingersi oltre
semplicemente ruotando la parabola di 180° sull’asse orizzontale, e sfruttare così la parete
dietro il punto di ripresa
Parabola flash inclinata a 90° - la luce produce ombre marcate ma morbide
Parabola flash ruotata verso la parete posteriore e inclinata di 30° - le ombre sono meno evidenti
e di qualità superiore (primo piano e sfondo)
Quanto appena esposto è valido per riprese eseguite con la fotocamera in posizione orizzontale e
verticale, situazione quest’ultima che costringe però l’unità flash a ruotare di +/- 90°
(orari/antiorari). Come possiamo ottenere lo stesso beneficio di riflessione anche su scatti verticali?
Sarà sufficiente orientare opportunamente la parabola flash secondo il suo asse orizzontale (dai 45°
ai 90°), assicurandoci una copertura estesa fino ai 180°.
Parabola flash inclinata a 90° Parabola flash inclinata a 45° Parabola flash inclinata a 30°
e ruotata di 180°
Benché la riflessione della luce flash sul soffitto rappresenti il metodo di diffusione della luce più
semplice da applicare, esistono altre soluzioni - parimenti gratuite e qualitative - che spesso si
trascurano. Ad esempio, è possibile utilizzare qualsiasi parete (quindi anche quelle lateralmente
disponibili), per proiettare una luce morbida sul soggetto ripreso, orientando la parabola flash nella
direzione della superficie riflettente, prestando sempre attenzione alla natura fisica e al colore di
quest’ultima. Non dimentichiamo che anche il pavimento costituisce spesso una valida soluzione (in
abbinamento al flash principale), avendo cura di depositare su di esso un oggetto bianco riflettente
(pannello diffusore oppure delle comuni lenzuola); ma in questo scenario il nostro flash esige una
connessione esterna alla fotocamera, come un cavo TTL (SC-29) e PC-Sync (non-TTL), oppure
pilotato dal sistema di illuminazione senza cavi Nikon Creative Lighting System “CLS”. L’aspetto
che richiede un maggiore controllo in questi particolari casi è la caduta di luce che si registra dietro
al soggetto (si verifica in tutte le soluzioni di luce riflessa), difficilmente compensabile con un solo
flash, ma parzialmente risolvibile con un tempo di posa più lungo. Le posizioni che la parabola
flash del Nikon SB-900 è in grado di assumere restano comunque innumerevoli, per garantire
flessibilità di illuminazione, ancor più del suo predecessore (SB-800), come la rotazione sull’asse
verticale che raggiunge ora i 270°.
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Guida per immagini all'uso del flash Nikon
SB-900, in interni, esterni ed in impiego
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Quante sono le occasioni fotografiche migliorabili grazie all’uso del flash? Sicuramente più di
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» Il diffusore a cupola SW-13H
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Usare il diffusore a cupola
Il diffusore a cupola fornito a corredo del flash Nikon SB-900 “SW-13H” rappresenta un
modificatore di luce in grado di produrre ombre meno contrastate, se usato con illuminazione
diretta, ma garantisce una qualità di luce superiore - sostanzialmente priva di ombre - inclinando la
parabola verso l’alto (lampo riflesso).
Particolare del diffusore a cupola SW-13H in dotazione al flash Nikon SB-900.
L’applicazione del diffusore a cupola sul flash determina il posizionamento automatico dello zoom
interno su valori compresi tra 8° e 17° (in funzione del formato dell’area immagine, FX o DX, e
dell’obiettivo montato); la dispersione di luce che si ottiene in queste condizioni è oggettivamente
superiore, risolvibile agendo, all’occorrenza, sulla funzione di compensazione lampo (EV positivi)
presente sul flash.
Immagine scattata con flash privo del diffusore a cupola.
Risultato ottenuto con l’applicazione del diffusore a cupola.
Possiamo comunque eludere l’impostazione automatica dello zoom interno al flash semplicemente
invertendo la posizione del diffusore a cupola prima del montaggio (in pratica deve essere ruotato di
180° rispetto alla regolare applicazione), sfruttando in questo modo l’accessorio come semplice
modificatore di luce, lasciando lo zoom libero di scorrere.
Usare la scheda “pannello” riflettore integrato/a
Durante la ripresa fotografica di ritratto, assumendo il flash in posizione verticale, è possibile
aggiungere un gradevole riflesso di luce negli occhi del soggetto estraendo il piccolo pannello
bianco presente all’interno della parabola. Ricordiamo che tale azione comporta l’estrazione
congiunta del diffusore grandangolare, prezioso accessorio prevalentemente usato per le foto di
gruppo, che può anche essere riposto nella sua sede indipendentemente dalla scheda riflettore.
Particolare della scheda riflettore estratta assieme Particolare della scheda riflettore con diffusore
al diffusore grandangolare
grandangolare riposto nel suo alloggiamento.
Pensiamo alla scheda riflettore anche come pratica soluzione in assenza di una superficie di
riflessione (soffitto o pareti), sebbene la qualità raggiungibile resti oggettivamente inferiore.
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Fotografare con i filtri di correzione colore
Quante volte capita di usare il flash per illuminare uno o più soggetti in interni e di notare - dopo lo
scatto - una forte dominante calda sullo sfondo? La differenza di tonalità percepibile tra il soggetto
(equilibrato) e l’ambiente (giallastro) è dovuta alla natura delle sorgenti luminose “illuminanti” che
la fotocamera ha registrato durante lo scatto, rappresentate rispettivamente dal flash e dalle lampade
al tungsteno (o incandescenza) presenti nel luogo. Affinché si possa neutralizzare la dominante
calda tipica degli ambienti domestici, è necessario agire sulla funzione di “bilanciamento del
bianco” (WB) presente sulla fotocamera digitale (da impostare su Tungsteno / Incandescenza), e
contemporaneamente applicare sul flash un filtro di correzione colore di tipo AMBRA “TN-A1 e
TN-A2” forniti a corredo dell’unità Nikon SB-900.
Kit di gelatine SJ-900 per la correzione della temperatura colore, in dotazione al flash Nikon SB900.
Fotografia di interni illuminati al tungsteno, con bilanciamento del bianco impostato su Sole
Diretto.
Fotografia d’interni precedente, con bilanciamento del bianco impostato su Tungsteno
e flash privo di gelatina di correzione.
Fotografia d’interni precedente, con bilanciamento del bianco impostato
su Tungsteno e flash dotato di gelatina di correzione CTO Nikon TN-A2.
Il kit di correzione colore SJ-900, fornito di serie con il flash Nikon SB-900, contiene anche i filtri
necessari al corretto bilanciamento della luce flash con illuminanti al neon (fluorescenza), etichettati
come FL-G1 e FL-G2, la cui scelta dipende dalla temperatura colore specifica delle luci presenti
nell’ambiente.
Fotografia d’interni illuminati al neon, con
bilanciamento
del bianco impostato su Sole Diretto e flash privo
di
gelatina di correzione colore.
Fotografia d’interni precedente, con
bilanciamento
del bianco impostato su Fluorescenza e flash
dotati
di gelatina di correzione colore verde FL-G2.
L’argomento Temperatura Colore e l’uso dei filtri di correzione associati oltre a quelli creativi, è
stato trattato dettagliatamente in diversi eXperience segnalati in apertura ed in particolare
nell’eXperience: Fotografare con le gelatine di correzione colore...
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Sincronizzare il lampo su tempi lunghi
Comune opinione di chi usa il flash per illuminare soggetti in condizioni di scarsa luce (alba, zone
in ombra, imbrunire) o addirittura assente (notturni), è che lo sfondo resti comunque privo di
dettaglio, a favore degli elementi interessati dal lampo emesso. La classica occasione è
rappresentata dai ritratti notturni, tendenzialmente realizzati in esterni, nei quali il dettaglio sullo
sfondo resta sempre limitato qualora si utilizzino le impostazioni di scatto tipiche: modalità di
esposizione a “priorità dei diaframmi” (A) oppure “Program” (P, automatico con possibilità di
intervenire sul rapporto tempo/diaframma equivalente), tempo di scatto obbligato pari a 1/60 di
secondo. Come possiamo catturare una maggiore quantità di luce di sfondo (o ambiente),
preservando il giusto equilibrio di luminosità con il soggetto in primo piano? La prima e intuibile
soluzione al problema di migliorare il bilanciamento tra soggetto (illuminato dal flash) e ambiente
(tipicamente illuminato al tungsteno, neon o fonti di luce mista), è dato dall’uso di tempi di posa
superiori (e quindi più lenti) a 1/60 di secondo, impostando la modalità di esposizione a “priorità
dei tempi” (S) oppure manuale (M, poco preferita nelle occasioni difficilmente controllabili o non
ripetibili). Potendo decidere quale velocità di scatto utilizzare nella modalità a “priorità dei tempi”
(S), prestando attenzione al rischio “mosso” proporzionale alla lentezza del tempo scelto, ci
assicuriamo una maggiore presenza di luce ambiente nelle immagini riprese, senza alterare
l’intensità di luce flash che colpisce il soggetto in primo piano.
Le opzioni menu “Minimo sincro flash” permettono di prefissare quale valore di tempo minimo la
fotocamera è autorizzata
ad usare negli automatismi di esposizione con flash. La scelta è a carico del fotografo che può così
decidere se “osare”
su tempi lunghi per schiarire maggiormente lo sfondo illuminato dalla luce ambiente e non dal
flash.
La scelta di tempi più lunghi del 1/60 di serie è da decidersi in base alla “fermezza” del soggetto del
contesto ma anche
su riprese a mano libera in base all’impiego di un obiettivo stabilizzato VR o meno.
Lo sfondo è poco leggibile, a causa del tempo di scatto breve
(AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8G ED @ f2.8 – 1/60s).
Lo sfondo risulta ora evidente e ben bilanciato con il lampo flash, avendo impiegato un tempo di
scatto
più lungo (AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8G ED @ f2.8 – 1/10s).
Lo sfondo è presente e riconoscibile, ma sottrae importanza al soggetto in primo piano
(AF-S Nikkor 70-200mm f/2.8G ED VR II @ f11 – 1/30s).
Lo sfondo è ora più gradevole e uniforme, grazie alla formazione di circoli sfocati (effetto “bokeh”)
(AF-S Nikkor 70-200mm f/2.8G ED VR II @ f2.8 – 1/30s)
Seguono alcuni esempi d’uso di questa tecnica assai efficace, soprattutto se abbinata a particolari
condizioni atmosferiche come la fine di una pioggia, in grado di dar luogo - con semplicità - a
intriganti atmosfere.
Soggetto: Daniela - ©Roberto Insalata
Soggetto: Daniela - ©Roberto Insalata
Uno degli effetti indesiderati che - con buona probabilità - si manifesta in queste condizioni di
ripresa, è la differente rappresentazione dei colori percepibile tra soggetto illuminato dal flash e il
resto dell’ambiente. La causa di tale fenomeno è semplice: ogni sorgente luminosa è caratterizzata
da una sua temperatura colore, che il nostro occhio distingue come toni più freddi (ad esempio le
lampade al neon) oppure caldi (comuni lampadine). Il flash usato sulla fotocamera ha una
temperatura colore (non modificabile) equivalente a quella di una tipica giornata di sole, di gran
lunga differente rispetto alle sorgenti di luce della nostra ripresa notturna. Tale disparità è
inevitabilmente trasmessa nell’immagine finale, ma la buona notizia è che l’equilibrio può essere
ristabilito agendo opportunamente sulla fotocamera (bilanciamento del bianco per lo sfondo) e sul
flash (applicazione di gelatine di correzione colore). Esiste comunque una seconda e parimenti
valida soluzione. Le recenti fotocamere Nikon consentono l’uso di sensibilità elevate (in funzione
del modello e del sensore adottato) senza compromettere il livello di qualità complessivo (presenza
di disturbo o “rumore digitale”), un fattore che ci offre una chance in più rispetto al passato. Non
dimentichiamo che l’esposizione è determinata dalla complicità di tre elementi chiave: valore di
apertura del diaframma, velocità dell’otturatore (o tempo di scatto) e, ovviamente, sensibilità ISO.
Lasciando quindi invariato il tempo di 1/60 di secondo, è possibile impostare una sensibilità ISO
sufficiente a registrare maggiore luminosità quindi dettagli presenti nell’ambiente, e lasciare che il
dialogo intelligente (iTTL) tra fotocamera e unità flash faccia il resto del lavoro. Sebbene si possa
decidere manualmente il valore di sensibilità da adottare, è bene ricordare che la funzione “ISO
Automatico” (presente su molti modelli di fotocamere Nikon) ci offre un comodo automatismo e
conseguente libertà, affidando in tal modo al sistema esposimetrico (entro i limiti ammessi) la scelta
della sensibilità adeguata rispetto alla
coppia tempo/diaframma.
L’opzione ISO Auto presente sulle reflex Nikon DSLR, “Autorizza” la
fotocamera ad innalzare o abbassare il valore ISO preimpostato al fine di
ottenere esposizioni possibili anche a raggiunti eventuali limiti del criterio di
esposizione in uso.
Oltre all’abilitazione o meno, è possibile assegnare anche quale valore massimo
autorizzare e nel contempo, anche da quale valore minimo di tempo iniziare ad
agire come nel caso di esposizioni a priorità ai diaframmi “A” Aperture.
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» Sincronizzare il lampo su tempi veloci
“Sincro Auto FP”
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Sincronizzare il lampo su tempi brevi (Sincro Auto FP)
Fotografando situazioni classiche in esterni assai luminosi, come le ore centrali di una giornata
soleggiata, potremmo avere la necessità di utilizzare il flash, utile a schiarire un soggetto
(tipicamente persone) posto in controluce, lasciando che il sole agisca come sorgente di
illuminazione secondaria. Tipica è anche la volontà di operare con diaframmi aperti per sfuocare
maggiormente lo sfondo quindi “isolare” l'immagine sul soggetto in primo piano. La quantità di
luce che la nostra fotocamera misurerà attraverso l'esposimetro risulterà nei casi sopra certamente
elevata, perché la fotocamera non potrà che scegliere il tempo più veloce possibile con il flash
quindi a seconda dei modelli tra 1/250 ed 1/500, compatibilmente con la modalità di esposizione
preferita. Ricordiamo che la velocità dell'otturatore selezionata dalla fotocamera quando è attivo il
flash integrato (qualora disponibile) è limitata tra 1/60 e 1/250-1/500 di secondo (modalità di
esposizione A o P senza personalizzazioni a menu), un tempo presumibilmente troppo alto per
ottenere un'esposizione corretta in talune condizioni di luce (l'avvertimento di sovraesposizione
“HI” si presenta nel display LCD). Il flash Nikon SB-900 supporta - come il suo predecessore - una
modalità di sincronizzazione automatica del lampo su tempi veloci, tale da offrire comunque una
discreta quantità di luce. Cosa si intende per discreta? L'unità flash di cui parliamo è in grado di
illuminare - fino alla massima potenza - con tempi di scatto non più brevi di 1/250 di secondo, oltre
i quali è necessario affidarsi alla funzione Sincro FP (automatica) per ottenere la corretta
sincronizzazione con la velocità dell'otturatore, contribuendo inevitabilmente con una minore
quantità di luce flash usata per l'esposizione. Il risultato che si ottiene è oggettivamente gradevole,
poiché la luce artificiale si percepisce ben bilanciata con quella ambiente. Ma soprattutto, si
potranno usare diaframmi aperti per sfuocare lo sfondo anche in una giornata soleggiata!
Attivando il flash della fotocamera ma anche adottandone uno esterno, si vincolano i tempi di posa
utilizzabili tra il più veloce consentito (1/250, 1/320 o 1/500 in base al modello) ed i tempi lunghi.
Ma se l'illuminazione ambiente è alta e magari congiuntamente si vorrebbero impiegare diaframmi
aperti per sfuocare lo sfondo? I tempi di posa vincolati sarebbero comunque troppo “lenti” anche
con i più veloci permessi producendo una foto con lo sfondo bruciato ma anche il volto se
illuminato dal sole diretto. Ecco a cosa serve l'opzione Sincro FP, che permette di impiegare con
flash, tempi più veloci fino anche ad i/8000, ad esempio.
I vincoli dei tempi sinco X sono causati dal fatto che l'otturatore oltre i massimi tempi sinco x,
inizia ad esporre il sensore
con una scansione fatta dalle tendine otturatore che scorrono con una fessura sempre più stretta man
mano che si scelgono
tempi di posa più veloci. Esporre con flash e tempi superiori al sincro X produrrebbe una foto con
una striscia più chiara, striscia corrispondente alla sincronizzazione con il lampo. Per evitare questo
errore tecnico, la DSLR non permette la selezione
di tali tempi di posa. La funzione elettronica Sincro FP comunica al flash di emettere un lampo più
lungo che duri tutto il tempo
della “scansione” delle tendine durante l'esposizione del sensore. Permette così la soluzione ma
ovviamente “sprecando” lampo, riduce fortemente la potenza del flash che potrà così illuminare
correttamente solo soggetti vicini.
AF-S NIKKOR 24-70mm f/2.8G ED @ 1/1250 f9.0
Desiderando una maggiore quantità di luce flash - fino a raggiungere sottoesposizioni creative assai
diffuse nelle foto di tipo fashion - nelle condizioni sopra citate, è possibile impiegare
simultaneamente più unità flash SB-900 pilotate con il sistema proprietario senza cavi Nikon CLS
come descritto nel paragrafo successivo.
Ripresa multi-flash senza cavi (CLS)
Una delle più apprezzate novità introdotte già con le unità flash Nikon SB-600 e SB-800, è
certamente rappresentata dal sistema di illuminazione creativa senza fili Nikon Creative Lighting
System “CLS”, argomento trattato in numerose occasioni su precedenti eXperience anche segnalati
all'inizio di questa. In breve, è possibile impiegare più unità flash Nikon - configurabili in gruppi - e
decidere il loro comportamento (modalità di esposizione e potenza) direttamente dalla fotocamera,
senza muoversi dalla posizione di ripresa. Il supporto per la modalità di esposizione automatica iTTL è garantito anche impiegando il sistema CLS, un vantaggio che abbatte qualsiasi differenza
rispetto all'uso del flash montato sulla fotocamera.
Il sistema di illuminazione creativa Nikon CLS si basa sulla presenza di due attori: l'unità
Commander, in grado di sollecitare quindi comandare i flash a distanza (inviando loro le
impostazioni di illuminazione da usare al momento dello scatto), e una (o illimitate) unità detta
Remote, posta a distanza e nella opportuna posizione stabilita dal fotografo. I flash della serie
Nikon SB-900 possono assumere indistintamente entrambi i ruoli, anche se per la funzione
Commander è disponibile il prodotto dedicato (più economico e performante) Nikon SU-800,
oppure preferire una soluzione a costo zero sfruttando il flash integrato nella fotocamera (solo per
modelli con opzione Commander on-camera), consapevoli di alcune limitazioni.
Esempio di utilizzo del sistema CLS in interni.
Schema di illuminazione adottato per l'immagine precedente.
Le unità flash di tipo Remote devono essere configurate obbligatoriamente all'interno di un gruppo
(A, B o C), ed essere in “ascolto” su uno dei quattro canali disponibili (da non confondere con
quelli radio). I gruppi rappresentano una pratica e intuitiva soluzione per distinguere il
comportamento dei flash coinvolti nell'illuminazione; inoltre, il numero di unità Remote associabili
a uno specifico gruppo è (tecnicamente) illimitato, concedendo piena libertà di espressione creativa.
Ad esempio, nell'esecuzione di un ritratto in interi, è possibile usare un primo flash con ruolo di
luce principale (Gruppo A, potenza 1/4), e un secondo flash per aggiungere un suggestivo
controluce (Gruppo B, potenza 1/16); una terza sorgente di luce potrebbe essere diretta sullo sfondo
in prossimità del soggetto (Gruppo C, potenza 1/32), efficace ingrediente per risultati professionali.
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