Montecarlo: nel 1999 il valore della casa era "congruo"
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Montecarlo: nel 1999 il valore della casa era "congruo"
Montecarlo: nel 1999 il valore della casa era "congruo" Fini: "Ci divertiremo con le querele" di Rita Di Giovacchino "•" T n'iediscrezione. captali ta dai giornalisti clic il quotidianamente asse\J diano la procura di Roma, e subito riesplode la bagarre sul valore della casa di Montecarlo, in Boulevard Princesse Charlotte 1-4. venduta da An nel 2008 alla società haitiana Printcmps p e r 300mila euro, rivenduta tre mesi d o p o alla gemella Timara p e r 30mila curo in più. Ma dove, ed è questo il n o d o cruciale, ufficialmente risiede Giancarlo Tulliani. Affittuario, proprietario? Non è il caso di rivangare tutta la storia su cui sono stati versati fiumi d'inchiostro. Il fatto nuovo e che ieri, sul tavolo del procuratore Giovanni Ferrara, sono Gli uffici giudiziari dei Principato hanno risposto alla richiesta dì rogatoria dei pm romani approdate un centinaio di pagine spedite dagli uffici giudiziari di Montecarlo - in risposta alla rogatoria avanzata ad agosto dai p m romani - e subito si è diffusa la notizia che il valore indicato nell'atto di successione del 1999 è ritenuto "congruo" dal fisco monegasco. Wessnmta risposta sul passaggio d i p r o p r i e t à U N A MOLLICA lanciata ai cronisti affamati, da due mesi ta attesa che la proevira di Roma dia una risposta all'affaire che più di tutti agita la maggioranza di governo. Ma è bastato a seminare il caos. La notizia, rimbalzata a Montecitorio, fa esultare i finiani e getta nella più cupa disperazione Storace. Caustico il commento rilasciato a ealdo da Gianfranco Fini: "Era la notizia che aspettavo, hanno gettato solo fango, ora c'è chi dovrà pagare. Ci divertiremo con le querele". Incalza Granata: "'La macchina del fango ha fallito". Della vedova: "Mi spiace per gli amici del Giornale. Si vede che la missione non era l'inchiesta, ma far male. Il tempo è galantuomo". Ma Storace non ci sta ed eccolo che insorge: "Sono indagini di parte e sì vede che c'è fretta di archiviare". Poi, in un momento di resipiscenza, è il primo ad accorgersi che qualcosa non quadra: "Credo siano necessarie due valutazioni, una tecnica e una politica. In primis il fatto che una non conosciuta autorità monegasca indichi che il valore del passaggio nel 1999 fosse congruo non cambia nulla rispetto a ciò che è accaduto 10 anni dopo". In effetti, come chiarirà più tardi lo stesso Ferrara: la valutazione riguarda non il passaggio di proprietà (avvenuto nel 2(108) ma l'atto di successione dei 1999 relativo all'eredità della contessa Annamaria Colleoni, in base al quale l'allora amministratore di An (che è poi lo stessei senatore Francesco Pontone ndr) dichiarò che il valore dell'immobile era pari a 270 mila euro (cifra equivalente al valore in franchi indicato nell'atto notarile). Non tutta la verità, dunque, soltanto la risposta al primo quesito posto dalla procura di Roma che può far piacere solo all'ex tesoriere di An che indicò il prezzo "congruo". Vantazioni e m e r c a t o immobiliare L'EQUIVOCO sarebbe in realtà stato provocato dalla confusione, fotta da qualche agenzia, tra 'lascito ereditario" e "passaggio di proprietà". Come si sa e soltanto il secondo che interessa, per stabilire se l'accusa- contenuta nell'esposto dei due esponenti della Destra di Storace che lia dato il via alle danzesìa fondata o meno. I querelanti sostengono infatti di essere vittime di una "truffo aggravata", in quanto legittimi eredi come tutti coloro che nel 1999 militavano in An. Al momento la procura procede nei confronti dì ignoti. ma è evidente che il bersaglio è proprio Gianfranco Fini sospettato di favoritismo nei confronti del cognato il quale, trincerandosi dietro le società off-shore con sede a St. Lucia, sarebbe il vero acquirenti e della casa acquistata a un prezzo non "congruo". C'era motivi) di esultare? A pensarci bene no, difficilmente una casa valutata 270 mila euro nel 1999 può oggi valerne soltanto 300 mila. Anche a Montecarlo nel frattempo c'è stata la "bolla immobiliare", Ma la verità e ormai a un passo. Peravere una risposta occorre attendere soltanto qualche giorno. Lo sapremo quando i documenti provenienti da Montecarlo saranno tradotti in italiano. I quesiti posti dalla procura, almeno una ventina, sono molto tecnici - dicono - e tra ciuesti ce ne sono alcuni cui ha risposto l'Ufficio del registro di Montecarlo che controlla, anno per anno, tutte le compravendite avvenute nel Principato e su questa base stabilisce il reale valore degli immobili. La. decisione, ovvero se archiviare o no il fascicolo, dovrebbe essere presa entro la fine del mese. Sara interrogato nell'attesa Giancarlo Tulliani? La risposta è ancora una volta no. Non prima della chiusura dell'indagine. Del resto la linea della procura di Roma è che non interessa sapere chi ha acquistato l'appartamento, ma se il prezzo al quale e stato venduto è "congruo". j§ e dovesse emergere che "con certezza Giancarlo Tulliani è il proprietario (della casa di Montecarlo, ndf) e che la mia buona fede è stata tradita, non esiterei a lasciare la presidenza d'ella Camera". Gianfranco Fini ha fatto questa promessa, ne! discorso registrato e trasmesso dalie tv sabato 25 settembre. O Eppure quel "se" è davvero grosso, perché la struttura delle società off-shore, che hanno gestito la compravendita dell'appartamento, è tale che la pistola fumante potrebbe non esser mai ritrovata. Un giornale portoricano ha rivelato la lettera in cui il ministro della Giustizia di Santa Lucia affermava che dietro le società Printemps e Timara c'è Giancarlo Tulliani, il cognato di Fini. Ma c'è Plnternational Business Àct del 1999 a complicare le cose, che rende titanica l'impresa di risalire a chi è davvero azionista, dì una società su quell'isola. Le azioni sono al portatore, quindi è azionista chi le ha in tasca e ci sono società che di mestiere fanno l'azionista conto terzi.