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analisi ambientale iniziale
Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 1 di 62 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE PER L’IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE Rev. Data Approvazione Note 0 07/05/04 Presidente Prima Emissione 1 12/08/04 Presidente Introduzione analisi normativa sull’elettromagnetismo: 2.6 Ampliamento analisi attività svolte da CHIND 3.3 e 3.4 Ampliamento analisi aspetti ambientali delle attività di ufficio 5 Approfondimento analisi situazioni di emergenza 7.4 Realizzato in collaborazione con: Life Cycle Engineering (www.studiolce.it) Environment Park S.p.A. (www.envipark.com) www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 2 di 62 SOMMARIO DELLA RELAZIONE PREMESSA E PRESENTAZIONE DEL LAVORO ............................................................................................. 4 1. INQUADRAMENTO GENERALE ............................................................................................................... 5 1.1 Cenni storici ................................................................................................................................... 5 1.2 La missione di CHIND ................................................................................................................... 6 1.3 Descrizione dell’area ..................................................................................................................... 9 2. STATO AMBIENTALE DELL’AREA ........................................................................................................ 15 2.1 Suolo e sottosuolo......................................................................................................................... 15 2.2 Aspetti geologici e morfologici..................................................................................................... 15 2.3 Idrologia sotterranea ................................................................................................................... 16 2.4 Acque di superficie ....................................................................................................................... 17 2.5 Atmosfera ..................................................................................................................................... 19 2.6 Inquinamento elettromagnetico.................................................................................................... 21 2.7 Inquadramento Meteo .................................................................................................................. 22 2.8 Clima acustico.............................................................................................................................. 25 2.9 Individuazione dei punti sensibili................................................................................................. 29 3. LE ATTIVITÀ RELATIVE ALL’AREA CHIND ........................................................................................ 32 3.1 Lo sviluppo dell’area.................................................................................................................... 32 3.2 Le attività di cantiere ................................................................................................................... 34 3.3 Le attività di manutenzione dell’area........................................................................................... 37 3.4 Le attività gestionali CHIND presso la sede direttiva ................................................................. 39 3.5 Le aziende insediate ..................................................................................................................... 39 4 GESTIONE DI ALCUNI SERVIZI COMUNI ................................................................................................ 41 4.1 Depurazione delle acque .............................................................................................................. 41 4.2 Gestione dei rifiuti....................................................................................................................... 43 5 ANALISI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI .................................................................................................. 46 5.1 Risorse idriche e ciclo dell’acqua ................................................................................................ 46 5.2 Gestione dei rifiuti........................................................................................................................ 47 5.3 Scarichi in aria............................................................................................................................. 49 5.4 Impatti locali (vibrazioni, polveri odori, rumore, ecc..)............................................................... 50 5.5 Consumi energetici....................................................................................................................... 51 5.6 Trasporti....................................................................................................................................... 51 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 3 di 62 6 SEGNALAZIONI E LAMENTELE ............................................................................................................. 52 7 ELEMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE ................................................................................................ 52 7.1 Aspetti ambientali significativi ..................................................................................................... 52 7.2 Prescrizioni e normative ambientali di riferimento ..................................................................... 54 7.3 Indicatori ambientali.................................................................................................................... 54 7.4 Situazioni di emergenza................................................................................................................ 55 ALLEGATI ............................................................................................................................................... 58 Prescrizioni ambientali di riferimento ............................................................................................... 58 Riferimenti .......................................................................................................................................... 62 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 4 di 62 PREMESSA E PRESENTAZIONE DEL LAVORO Politica, obiettivi e traguardi ambientali di un’organizzazione si fondano sulla conoscenza degli aspetti ambientali e degli impatti ambientali significativi associati alle sue attività, prodotti e servizi. L’identificazione di questi aspetti ambientali è un processo continuo che rende evidente l’impatto sull’ambiente (positivo o negativo) delle attività dell’organizzazione nel passato, nel presente e nel futuro. Tale processo include, tra l’altro, l’identificazione delle imposizioni legali, regolamentari ed economiche, che hanno effetto sull’organizzazione. La società per azioni CHIND Chivasso Industria S.p.A. (da ora CHIND) è nata, nel 1996, con lo scopo di realizzare, e in parte gestire, un’area industriale di circa 650.000 m2 nel territorio del Comune di Chivasso. Per lo svolgimento di questo compito, giunto allo stato attuale a circa il 50%, la società si è impegnata in varie attività di progettazione da quelle a carattere urbanistico sino ad alcune più specificatamente ambientali. Al fine di dare valore aggiunto alla propria opera e di qualificare anche da un punto di vista ambientale l’area di riferimento, CHIND ha deciso di intraprendere il cammino verso la certificazione ambientale ISO 14001. Obiettivo della presente relazione è quello di illustrare i risultati della Analisi Ambientale Iniziale (AAI) effettuata in modo da descrivere il contesto in cui si colloca l’area industriale che andrà ad essere in seguito esposta, e con il fine ultimo di contribuire alla stesura della Politica Ambientale di CHIND, alla definizione degli obiettivi e dei traguardi e all’implementazione del Sistema di Gestione Ambientale (SGA) secondo quanto previsto dallo standard ISO 14001, edizione 1996. Poiché l’area in questione è da circa una decina di anni sottoposta alle più svariate indagini ambientali, in questa relazione si riportano le sintesi delle analisi fatte rimandando ai documenti originali per approfondimenti. La stessa area è oggetto di uno studio commissionato alla Provincia di Torino ad Environment Park relativamente al censimento delle aree industriali nel territorio Provinciale. Per questa ragione, l’analisi è stata svolta in collaborazione da Life Cycle Engineering (LCE, incaricato da CHIND, www.studiolce.it) e dallo stesso Environment Park (ENVIPARK, www.envipark.com). www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 5 di 62 1. INQUADRAMENTO GENERALE Di seguito si riportano alcune informazioni relative alla costituzione ed alla missione della società CHIND oltre che alle caratteristiche dell’area di riferimento con particolare riguardo ai confini ed alle infrastrutture presenti. 1.1 CENNI STORICI La variante al Piano Regolatore del comune di Chivasso (DGR n. 34-15313; 25/05/92) ha definito un’area di circa 650.000 m2 da destinare a funzioni produttive e terziarie sita in prossimità di quella ex Lancia. Tale area rappresenta anche uno dei 6 Poli Integrati di Sviluppo (PIS) individuati a livello regionale per i quali, data la localizzazione in zone a declino industriale, la Regione Piemonte ha attivato procedure di particolare attenzione ed agevolazione allo sviluppo. Con la Deliberazione n° 117 del 21/12/1995, il Comune di Chivasso ha adottato il Piano Particolareggiato (PP) che, essendo uno Strumento Urbanistico Esecutivo, ha definito i dettagli dell’operazione precisando i confini dell’Area di riferimento, le risorse economiche necessarie all’investimento nonché le specifiche tecniche relative alle opere da eseguire, anche da un punto di vista ambientale1. In pratica con questo atto il Comune dava la possibilità ai privati che volessero collocare le proprie attività commerciali e produttive all’interno della zona, di farlo. A seguito della scarsa manifestazione di interesse da parte di soggetti privati, il Comune di Chivasso si è fatto promotore di una azione che, anche usufruendo di finanziamenti comunitari, ha portato, al termine del 1996, alla costituzione della CHIND alla quale è stata attribuita la “missione” di realizzare e vendere i capannoni nonché di realizzare e cedere al Comune di Chivasso le opere di urbanizzazione. In particolare la società è stata costituita tra lo stesso Comune, Finpiemonte, la Provincia di Torino oltre che le associazioni industriali locali (Unione Industriali, API, CNA). Nel tempo la società si è modificata con l’intervento di nuovi soci fino a portare all’attuale assetto societario mostrato in Figura 1.1. Sempre nel 1996 il Comune ha approvato un Piano per gli Insediamenti Produttivi (PIP) che dal quel momento ha consentito l’esproprio delle aree private, prima a destinazione agricola, avviando di fatto le attività di progettazione e realizzazione delle opere nel 1998-99. Attualmente i lavori di urbanizzazione sono stati completati mentre l’insediamento delle attività produttive attualmente si aggira intorno al 50 % della potenzialità ricettiva dell’area industriale. 1 In particolare in questo documento c’è già un generico riferimento al tema ambientale affermando che le attività (produttive di tipo artigianale o industriale) che si andranno ad insediare nell’area dovranno essere non nocive, né moleste, né inquinanti www.chind.it Codice: AAI Revisione: 1 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Data: 12/08/04 Pagina 6 di 62 Provincia di Torino 15% S.E.C.A.P. 6% Unione Industriale 2% API 2% Finpiemonte 2% CNA 1% Zoppoli & Pulcher 17% Città di Chivasso 55% FIGURA 1.1 – COMPOSIZIONE SOCIETARIA DI CHIND S.P.A AGGIORNATA ALLA DATA DI EMISSIONE DI QUESTA ANALISI AMBIENTALE 1.2 LA MISSIONE DI CHIND Prima di entrare nello specifico delle questioni ambientali legate all’area ed alle attività svolte su di essa, è opportuno un inquadramento anche della missione di CHIND che di fatto è il soggetto che si prefigge lo scopo di implementare e certificare come conforme alla norma ISO 14001, il Sistema di Gestione Ambientale. In particolare è opportuno osservare fin da subito che relativamente alla realizzazione operativa delle strutture (cantieri) ed alla progettazione, la responsabilità di CHIND è limitata alla gestione ed al coordinamento delle attività: l’organico e le funzioni presenti nella società sono dimensionate per questo scopo (Figura 1.2). Al fine di approfondire il discorso relativo alle responsabilità, in Figura 1.3 viene presentata una “piramide delle responsabilità” con la quale si intende illustrare nel modo più chiaro possibile l’insieme dei soggetti coinvolti e la correlazione con le rispettive responsabilità. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 7 di 62 ¾ ¾ ¾ ¾ • • • • PR E SID EN T E (P) Poteri Statutari C oordinam ento e prom ozione A pprovazione M anuale di G estione A m bientale A pprovazione R iesam e della D irezione, obbiettivi e program m i am bientali N otai R egione Piem onte U ffici C om unali Studi Legali A M M IN IST R A T O R E D EL E G A T O (A D ) ¾ Poteri Statutari C O R D IN A T O R E G E N ER A L E (C G ) ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ C oordinam ento generale R esponsabile vendite Form alizzazioni contrattuali Segreteria C.d.A C ontrollo contabilità C onsegne im m obili C ontributi pubblici Supervisione del Sistem a di G estione A m bientale C O M M E R C IA LE ( C M ) ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ V endite Preventivi e com puti R apporto con clienti C om puti varianti Supporto tecnico alla prom ozione Predisposizione proposte irrevocabili d’acquisto e allegati • Studio G eom . Perino • Studio G eom . C iconte • SED IN D (B uttigliengo-M arino) R E SPO N SA B IL E SG A (R SG A ) SE G R E T ER IA ( ST ) • Studio Pagliasotto Rigaldo • U ffici Com unali • D ocum entazione atti e finanziam enti ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Segreteria – C entralino C ontabilità Pagam enti fornitori O peratività bancarie e p ostali A rchivio C orrispondenza – Protocollo – Posta Elettronica R ichieste certificati e inoltro A ppuntam enti Predisposizione docum enti per atti C onvocazioni C .d.A ., contatti e predisposizione m ateriale –V erbali G estione acquisto m ateriale per ufficio ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ R ESPO N SA B IL E O PER E U R BA N IST IC H E (R O U ) ¾ ¾ ¾ ¾ R E SPO N SA BILE L A V O R I (R L ) ¾ R apporti con A T I ¾ R apporti operativi cantieri ¾ R apporti con progettisti, D L e Sicurezza ¾ R apporto clienti per varianti ¾ C ollaudi – C ertificazioni ¾ C ontrollo operativo cantieri D ism issione O O .U U . R apporti con Società di S ervizi M anutenzioni G estione E m ergenze A m bientali A nalisi A m bientale Individuazione Aspetti A m bientali significativi e situazioni di em ergenza G estione docum entazione G estione registrazioni am bientali G estione audit SG A G estione N .C . Azioni correttive e preventive Form azione e sensibilizzazione • Progettisti, D L e Sicurezza–C om parto A n.6 • Progettisti, D L e Sicurezza–C om parto B n.1 • D L–C om parto B n. 1 • Sicurezza–C om parto B n.1 • SED IN D • V V F e A SL FIGURA 1.2 – ORGANIGRAMMA NOMINATIVO E FUNZIONALE DI CHIND In cima alla piramide si posiziona CHIND le cui responsabilità, come già detto, sono relative al coordinamento generale dell’operazione, alla commercializzazione dei capannoni, ai rapporti istituzionali e ad un generale controllo delle attività svolte. La progettazione preliminare e definitiva, il coordinamento per la sicurezza e la direzione lavori, sono affidate a gruppi di progettazione definiti in fase di appalto generale dei lavori. Tali gruppi sono composti da professionisti e della loro operatività si tratterà in seguito. Sempre in fase di appalto generale, i lavori di cantiere sono stati affidati ad una associazione temporanea di imprese (ATI) formata da “Zoppoli e Pulcher” e da “SECAP” che successivamente sono diventate socie della stessa CHIND acquisendo quote dalla Finpiemonte per un complessivo 23%. Ai membri di questa ATI spetta il compito di dirigere i cantieri e a questo scopo sono identificate le figure del direttore tecnico di cantiere oltre che del capo cantiere che hanno la responsabilità dei lavori svolti su tutta l’area. A sua volta l’ATI non svolge direttamente i lavori ma si affida ad imprese ed artigiani che, in base alle specifiche competenze, hanno il compito di eseguire operativamente le opere. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 8 di 62 Sulla base dello schema presentato, risulta chiaro come la responsabilità di CHIND relativamente alle attività operative svolte sull’area sia limitata in quanto le imprese operano in autonomia e, comunque, non sotto la direzione diretta di personale CHIND. Al fine di garantire comunque il rispetto delle prescrizioni e la limitazione agli aspetti ambientali generati nel corso dei lavori, CHIND si prende l’impegno, dichiarandolo anche nella politica ambientale, di integrare i controlli che già vengono effettuati, ora per lo più sugli aspetti urbanistici, con questioni più specificatamente ambientali quali, ad esempio, la gestione dei rifiuti. PIRAMIDE DELLE DELLE RESPONSABILITÀ RESPONSABILITÀ PIRAMIDE Coordinamento generale Commercializzazione Rapporti istituzionali Controllo lavori Progettazione Direzione lavori Sicurezza Direzione tecnica cantieri Esecuzione operativa delle opere GRUPPI DI DI GRUPPI PROGETTAZIONE PROGETTAZIONE (PROFESSIONISTI) (PROFESSIONISTI) ATI ATI (SECAP;ZOPPOLI ZOPPOLIEEPULCHER) PULCHER) (SECAP; IMPRESE EE ARTIGIANI ARTIGIANI IMPRESE FIGURA 1.3 – LA “PIRAMIDE DELLE RESPONSABILITÀ” DELLE ATTIVITÀ SVOLTE SULL’AREA CHIND DI CHIVASSO Oltre a quanto detto per la fase di cantiere, nella propria missione CHIND si assume anche l’impegno del monitoraggio e della costante formazione ed informazione sulle tematiche ambientali, relativamente alle aziende insediate e che si insedieranno nell’area di Chivasso. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 9 di 62 1.3 DESCRIZIONE DELL’AREA Per semplicità e per evitare fraintendimenti l’area industriale P.I.S. (Polo Integrato di Sviluppo nel Comune di Chivasso), oggetto della presente analisi ambientale, verrà di seguito indicata come Area CHIND. CONFINI DELL’AREA CHIND Come definito precedentemente, l’area CHIND di riferimento si trova in una zona ad alta vocazione industriale situata a circa 2 km a Nord del centro di Chivasso (Figura 1.4). L’area è situata in prossimità di un’altro agglomerato di tipo industriale ubicato nell’ex sito occupato dalla Lancia nel quale attualmente sorge il Parco Industriale di Chivasso P.I.CHI. (Per evitare confusione è utile ricordare che le due aree pur essendo praticamente confinanti sono divise dall’autostrada TO-MI: l’area CHIND si trova a Nord dell’autostrada mentre l’area P.I.CHI. a Sud). In definitiva, l’area CHIND è delimitata : − a NORD dalla frazione Pogliani e da terreni ad uso agricolo; − a SUD dall’asse autostradale A4 Torino-Milano ed in particolare dallo svincolo denominato “Chivasso Centro” − ad EST dalla Strada Statale S.S. n° 26 “della Valle d’Aosta; − ad OVEST dalla Strada Provinciale n° 82 per Ivrea e dalla linea ferroviaria tratta Chivasso – Ivrea – Aosta nonché dalla discarica comunale. Come detto, la superficie territoriale complessiva dell’area CHIND risulta pari a circa 652.000 m che in base alle specifiche di progetto risulteranno ripartiti nel modo seguente: 2 − Superficie fondiaria per il polo industriale: 437.000 m2 di cui 230.000 edificabili − Viabilità : 68.000 m2 − Totale aree standard (Parcheggi, Verde attrezzato/pubblico, Servizi Pubblici):137.000 m2 − Acqua Pubblica ed Impianti Tecnologica: circa 1000 m2. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 10 di 62 FIGURA 1.4 – INQUADRAMENTO TERRITORIALE AREA CHIND www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 11 di 62 RETE VIARIA E PARCHEGGI La rete viaria esistente permette di raggiungere agevolmente l’area CHIND (Figura 1.5) in particolare mediante l’accesso diretto dall’autostrada A4 Torino-Milano (uscita Chivasso Centro) e mediante la Strada Statale n° 26. Questo comporta il vantaggio di una posizione strategicamente importante dal punto di vista delle vie di comunicazione, vista la vicinanza agli aeroporti di Milano (Malpensa) e Torino (Caselle), sia per l’accessibilità in tempi brevi ad entrambe le città (Milano 40 minuti, Torino 15 minuti). L’accesso ai lotti presenti nell’area è facilitato da una serie di vie interne rappresentate in Figura 1.6 suddivise in: − vie di scorrimento principali (collegate alla S.S. n° 26) aventi carreggiata di 12 m e controviali di accesso ai lotti. − vie secondarie di accesso ai singoli lotti ed alle aree pubbliche con carreggiata di 7 m. All’interno dell’area sono inoltre dislocate una serie di aree adibite a parcheggio per una superficie complessiva di circa 38.400 m2. FIGURA 1.5 – ACCESSIBILITÀ AREA CHIND www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 12 di 62 FIGURA 1.6 – VIABILITÀ INTERNA AREA CHIND AREE VERDI E SERVIZI PUBBLICI Le aree verdi presenti nell’area di riferimento occupano una superficie pari a circa 7.400 m2 includendo quelle presenti lungo la viabilità principale. Tali aree sono state realizzate mediante la formazione di cotica erbosa e la piantumazione di alberi ad alto fusto (densità pari a circa 1 albero ogni 100 m2); è presente inoltre un’area verde destinata ad un campo sportivo. Per quanto concerne i servizi pubblici dell’area, 15.000 m2 sono destinati al Centro Servizi Sant'Anna che comprende2: 2 − uffici di consulenza e sostegno alle imprese; − servizi bancari, finanziari e assicurativi; − ristorante e bar; − servizi informatici e di telecomunicazione; − albergo con struttura ricettiva di circa 100 camere. Alla data attuale, il Centro Servizi è da completare soprattutto con la realizzazione dell’albergo e del ristorante bar www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 13 di 62 ACQUEDOTTO La rete idrica presente nell’area CHIND è costituita da una rete unica di alimentazione ad anello avente portata 20 l/s che, partendo dal serbatoio in elevazione e attraversata l’autostrada A4 (TO – MI), segue il tracciato della viabilità principale e di parte di quella secondaria. La condotta principale è intercettata da pozzetti di linea o di derivazione e da idranti soprassuolo distanziati uno dall’altro di circa 150 – 200 m ed è progettata per soddisfare i fabbisogni idrici civili, industriali ed antincendio. RETE FOGNARIA ED IMPIANTO DI DEPURAZIONE CIVILE/INDUSTRIALE L’allontanamento delle acque piovane e dei reflui avviene mediante due canalizzazioni distinte in grado di raccogliere: − le acque bianche la cui canalizzazione è dimensionata per accogliere anche le acque di pioggia della rete viaria, dei piazzali e dei parcheggi. − le acque nere derivanti da reflui di tipo civile. Entrambe le canalizzazioni convogliano le acque in un apposito impianto di depurazione posto all’interno dell’area stessa descritto in seguito. SERVIZI ENERGETICI: RETE ENEL, METANODOTTO Per quanto concerne i servizi di erogazione dell'energia presenti nell'area, la rete ENEL di approvvigionamento dell’energia elettrica è costituita da due linee separate a Media Tensione (MT) e Bassa Tensione (BT) che seguono il tracciato della viabilità; tale rete di distribuzione comprende inoltre 6 cabine di trasformazione MT/BT. Il servizio di erogazione del metano è assicurato dalla Compagnia Generale Impianti S.p.A. di Chivasso mediante una doppia alimentazione, a media e bassa pressione, con allacciamento alla condotta posta a nord dell’area (Figura 1.7); entrambe le condutture di alimentazione sono realizzate in acciaio rivestito e si sviluppano lungo la rete viaria. ALTRE INFORMAZIONI: PRESENZA DI IMPIANTI DI TRATTAMENTO RIFIUTI In prossimità dell’area CHIND sono da segnalare diversi impianti di trattamento dei rifiuti industriali e urbani (Figura 1.7) ed in particolare: − SOEKO: raccolta trasporto e smaltimento rifiuti non pericolosi situata a circa 1 km a sud dell’area; − A.I.S.A. Azienda Intercomunale Servizi Ambientali per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani situata circa 1 km a sud dell’area; www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 14 di 62 − C.A.T.N. Consorzio Aziende Torino Nord, raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti localizzato a 0,5 km a nord dell’area lungo la S.S. 26 della Val d’Aosta. − S.M.C. Smaltimenti controllati: discarica di rifiuti solidi urbani assimilabili situata in direzione Nord in prossimità dell’area P.I.S. FIGURA 1.7 – CARTA DEI SERVIZI AREA CHIND www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 15 di 62 2. STATO AMBIENTALE DELL’AREA Come premesso, l’area in questione è stata oggetto di campagne di monitoraggio ambientale condotte relativamente ai vari comparti ambientali che di seguito sono stati presi in considerazione per illustrare sinteticamente le modalità di svolgimento delle analisi oltre che i risultati ottenuti. Alcuni di questi studi, citati nei riferimenti, sono stati presi in considerazione nella descrizione dei vari comparti ambientali. Le informazioni riportate nei paragrafi “2.1 suolo e sottosuolo”, “2.2 aspetti geologici e morfologici”, “2.3 Idrologia sotterranea”, “2.4 acque di superficie” derivano dalla relazione del Geologo Leporati3 adottata dal Comune di Chivasso 1995. 2.1 SUOLO E SOTTOSUOLO Relativamente all’analisi del suolo e sottosuolo è importante premettere che in passato la superficie attualmente occupata dall’area CHIND era utilizzata prevalentemente per fini agricoli. In particolare l’uso del suolo era di tipo seminativo (grano e mais) ed erbaio, mentre i terrazzi presenti in prossimità delle aree definite Sant'Anna e Coccarello sono stati in parte sfruttati per il prelievo di inerti utilizzati nella produzione di laterizi. L’analisi tecnica del sottosuolo ha evidenziato che esso è tipicamente non coesivo con una leggerissima pseudo-coesione temporanea dovuta al mutuo incastro tra i grani, alla presenza di menischi nei pori della frangia capillare e alle occasionali inclusioni di frazioni limose o limoseargillose. I primi metri di terreno, rimaneggiati dall’attività antropica, sono seguiti da un substrato di tipo ghiaioso di tipo lenticolare, litologicamente costituito da ciottoli (serpentine e gneiss), ghiaie, sabbie e i subordine da limi e argille. L’esecuzione di alcune prove penetrometriche ha avuto come risultato elevati valori di resistenza alla penetrazione, indicando quindi un buon grado di addensamento del sottosuolo a partire da –1,50 m. 2.2 ASPETTI GEOLOGICI E MORFOLOGICI Considerando come riferimento la Carta Geologica d’Italia 1:100.000 i territori interessati dall’area CHIND sono attribuiti al Fluvioglaciale Riss; questi materiali si sono depositati in un’epoca relativamente recente dal punto di vista geologico, quando, a causa di forti variazioni climatiche, si ebbero le glaciazioni quaternarie. Dal punto di vista geomorfologico le alluvioni fluvioglaciali del 3 Riferimento: “Valutazione di compatibilità ambientale. Rappresentazione degli aspetti geologici e morfologici del territorio – Relazione Geologico tecnica” . Studio effettuato da Dott. Geol. Paolo Leporati adottato dal comune di Chivasso con delibera n°117 del 21/12/1995. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 16 di 62 Riss formano un alta pianura caratterizzata da terreni con elevata alterazione superficiale, ricoperti da uno strato sabbioso limoso di loess di colore giallo-arancio. La pianura chivassese è costituita da un’ossatura di sedimenti marini di età pliocenica sovrastata da argille e sabbie e da un complesso ghiaioso caratterizzato da depositi fluvio-glaciali e fluviali collegati con l’Anfiteatro morenico d’Ivrea che si alternano, in obbedienza a condizioni diverse di sedimentazione nel corso del Quaternario, a livelli più o meno continui di limi e argille. La coltre di loess che ricopre i depositi ghiaiosi è caratterizzato da una potenza variabile da pochi centimetri a diversi metri e deriva dal trasporto eolico di materiale sabbioso durante le fasi di ritiro glaciale. Analizzando nel dettaglio i depositi presenti nell’area del Comune di Chivasso è possibile distinguere: − Olocene superiore: terreni sabbioso-ghiaiosi degli alvei attuali dei fiumi principali (Fiume Po, Orco e Malone); − Olocene medio: alluvioni con presenza di lenti sabbioso argillose e copertura prevalentemente limosa fiancheggianti i principali corsi d’acqua e geomorfologicamente inondabili; − Olocene antico: alluvioni sabbioso ghiaiose post-glaciali; − Pleistocene superiore :depositi loessici. − Pleistocene medio: depositi ghiaioso-sabbiosi con paleosuolo rosso arancio per lo più terrazzato 2.3 IDROLOGIA SOTTERRANEA Nell’ambito della stessa campagna di analisi e monitoraggio del suolo e sottosuolo sono stati effettuati degli approfondimenti aventi lo scopo di valutare le problematiche connesse con l’andamento delle acque sotterranee e con le caratteristiche della falda freatica. A Chivasso l’acqua della falda freatica (prima falda) è estremamente vulnerabile da ogni tipo di inquinamento, in quanto i depositi limosi della parte superficiale del materasso alluvionale essendo discontinui, di modesto spessore ed a grana eterogenea, non risultano in grado di assicurare una buona protezione dagli apporti provenienti dalla superficie. Nella Zona in cui è inserita l’area CHIND i sedimenti fluvio-glaciali presentano una potenza rilevante dell’ordine di circa 150 m e per le loro peculiari caratteristiche sono costituiti da un’alternanza di livelli a diversa permeabilità che determinano la presenza di più falde che possono essere utilizzate contemporaneamente o separatamente. In particolare sussistono due complessi acquiferi ben differenziati: − a partire dalla superficie, il primo è costituito da depositi alluvionali ciottoloso-ghiaiososabbiosi e contiene una falda freatica con superficie libera, il cui spessore variabile può www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 17 di 62 arrivare a 20 metri e che si livella intorno a 6-7 metri dal piano campagna, con oscillazioni verso il basso (un pozzo irriguo presente nell’area documenta che a –13 metri l’alimentazione è continua). − il secondo è costituito da un’alternanza di livelli limoso-argillosi impermeabili e di livelli sabbioso-ghiaiosi contenenti un sistema a più falde in pressione. L’alimentazione delle falde proviene dai bacini dell’arco alpino, in quanto l’apporto idrico dei fiumi alpini, alla loro fuoriuscita nella pianura , in parte va ad alimentare il reticolato idrografico superficiale e la connessa rete freatica, e in parte si disperde entro il materiale alluvionale grossolano e va ad alimentare le falde sotterranee secondo tragitti (legati a zone di drenaggio preferenziale) molto spesso diversi da quello del corso d’acqua in superficie. 2.4 ACQUE DI SUPERFICIE Nell’area occupata dalla pianura chivassese è possibile individuare una rete idrografica naturale, costituita dal fiume Po (distante 2 km a sud dall’area P.I.S.) e da alcuni affluenti tra i quali i principali sono l’Orco (distante 2 km ad Ovest dall’are P.I.S.) e il Malone. Il Consiglio Nazionale per le Ricerche C.N.R. recentemente ha condotto uno esame delle modificazioni degli alvei fluviali del Po, a valle di Torino, e dei tratti finali dei corsi suoi effluenti tra cui l’Orco; lo studio ha messo a confronto la situazione idrografica fissata nella rappresentazione territoriale “Gran Carta degli Stati Sardi in Terraferma” negli anni intorno al 1820 e la situazione idrografica ricavata da aerofotogrammi a infrarosso/colore. In base alla situazione attuale del paesaggio fluviale e alle linee evolutive che chiariscono le modificazioni avvenute in passato lungo i fiumi, lo studio ha permesso di concludere che l’area CHIND non è inondabile dall’Orco e quantomeno dal Po. Tuttavia, la pianura di Chivasso è caratterizzata da una fitta rete di canali che fanno confluire nella regione gli ingenti fabbisogni irrigui necessari per l’agricoltura. Entrando nel particolare dell’area CHIND, il reticolato idrografico è costituito dalla Gora di Chivasso (che prende anche il nome di Gora di Campagna) e da una serie di diramatori irrigui (Figura 2.1). Durante i lavori di urbanizzazione dell’area, la rete di drenaggio è stata oggetto di una serie di interventi finalizzati ad impedire il verificarsi situazioni di ristagno delle acque nell’area durante i fenomeni di forte piovosità. Tali interventi hanno riguardato in particolare: − il drenaggio dei terreni e il riordino delle varie utenze che fanno capo alla Gora; − Il ripristino delle sezioni di deflusso della Gora in modo da poter convogliare adeguatamente le portate di piena evitando fenomeni di rigurgito. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 18 di 62 Oltre a questo, la pulizia e la manutenzione della roggia, l’eliminazione delle strettoie, la regimazione della raccolta delle acque bianche, hanno contribuito notevolmente al riordino idraulico dell’area CHIND. FIGURA 2.1 – RETICOLATO IDROGRAFICO DELL’AREA CHIND www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 19 di 62 2.5 ATMOSFERA Prima di analizzare lo stato ambientale dell’area per quanto concerne il comparto “Atmosfera” è necessario premettere che per lo svolgimento di questa analisi preliminare è stata presa in considerazione come riferimento generale la “Relazione annuale sui dati rilevati dalla rete provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria – ANNO 2002” redatta dalla Provincia di Torino (Area Ambiente) e dall’ARPA Piemonte. Vista l’esigenza di possedere dati maggiormente indicativi della situazione locale, per il prossimo futuro CHIND intende effettuare una serie di analisi specifiche della qualità dell’aria all’interno dell’area industriale in modo da valutare sia le eventuali problematiche associate alle emissioni in aria derivanti attività produttive insediate, sia l’incidenza della vicina autostrada A4 Torino-Milano . Per quanto premesso, quindi, le indicazioni inserite nei paragrafi successivi sono da considerare del tutto generali in quanto si basano sui dati relativi ai principali inquinanti atmosferici, monitorati sull’intero territorio provinciale nel 2002, mediante una rete di stazioni di misura che comprende anche la stazione di rilevamento di Chivasso. Nonostante questa generalità, l’analisi storica delle misurazioni, effettuate a partire dai primi anni ’90, ha permesso di valutare il trend evolutivo degli inquinanti nel tempo. Tale trend presenta aspetti positivi derivanti dalla diminuzione degli inquinanti tradizionali (es. Monossido di Carbonio, biossido di, ecc..), ma evidenzia alcune criticità ambientali associate alle concentrazioni di PM10, biossido d’azoto e ozono talvolta registrati al di sopra dei valori limite stabiliti dalla legislazione in vigore. In seguito sono analizzati singolarmente i diversi inquinanti monitorati dalla rete provinciale; le informazioni sono relative alla stazione di Chivasso soltanto per il CO. MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) I livelli di concentrazione di CO nel 2002 si sono assestati su valori abbastanza ridotti; il numero di superamenti dei valori limite per la protezione della salute umana è limitato e si attesta sui livelli degli anni precedenti. In particolare per la stazione collocata a Chivasso4, nella quale vengono effettuate esclusivamente misure della concentrazione di CO, i dati registrati sono quelli riportati in Tabella 2.1. 4 La stazione di Chivasso è classificata di tipo “C” ovvero posizionata nelle vicinanze di strade ad elevato traffico veicolare e quindi direttamente interessata dall’emissione di inquinanti provenienti da autoveicoli www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 20 di 62 TABELLA 2.1 – DATI RELATIVI AL MONITORAGGIO DEL MONOSSIDO DI CARBONIO NELLA STAZIONE DI CHIVASSO Monitoraggio CO (Stazione di Chivasso – Dati 2003) Mese Valore medio mensile (mg/m3) Max valore medio orario (mg/m3) Max valore medio 8 ore (mg/m3) N° superamenti limite salute umana5 Gennaio 1,6 5,1 3,6 0 Febbraio 1,4 3,2 2,3 0 Marzo 1,1 3,5 2,3 0 Aprile 0,7 1,5 1,2 0 Maggio 0,5 1,3 1,1 0 Giugno ND 0,7 1,1 0 Luglio 0,4 1,0 0,6 0 Agosto 0,5 1,0 0,6 0 Settembre 0,7 2,8 0,8 0 Ottobre 0,8 3,1 1,3 0 Novembre ND 3,0 1,3 0 Dicembre ND 5,4 3,2 0 OSSIDI DI AZOTO I valori statistici definiti in base ai dati rilevati dalla rete provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria, dimostrano che i livelli di concentrazione di NO2 nel corso del 2002, hanno subito un sostanziale incremento attribuibile all’aumento medio della stabilità atmosferica, nei mesi invernali. La situazione risulta particolarmente critica per quanto concerne il limite annuale per la protezione della salute umana, in quanto esso risulta rispettato solo nel caso di siti di carattere fortemente extraurbano e remoto. BIOSSIDO DI ZOLFO L’utilizzo di combustibili liquidi e solidi a basso tenore di zolfo e l’introduzione sul mercato energetico del metano hanno determinato una notevole riduzione delle concentrazioni di SO2 , le quali rispettano la totalità dei limiti imposti dalla legislazione vigente. PIOMBO Il problema delle concentrazioni di piombo può considerarsi trascurabile in quanto l’adozione di benzine “verdi” ha contribuito pesantemente all’abbattimento di tale inquinante atmosferico. 5 3 Il limite relativo alla salute umana è di 10 mg/Nm calcolato come valore medio su 8 ore. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 21 di 62 OZONO L’analisi dei dati relativi al 2002 evidenzia che non sono stati registrati superamenti del livello di allarme, mentre il livello di attenzione, soprattutto per la soglia relativa alla salute umana, sono stati superati frequentemente. Poiché la presenza di elevate concentrazioni di O3 è influenzata dalle condizioni atmosferiche, i livelli critici si registrano soprattutto durante i mesi estivi caratterizzati da alte temperature e ridotta piovosità. PM10 I risultati delle rilevazioni PM10 effettuate nel corso dell’anno 2002 permettono di evidenziare il mancato rispetto sia del valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana, sia del valore limite annuale per la protezione della salute umana L’analisi spaziale dei dati rilevati nei siti di monitoraggio, evidenzia come gran parte del territorio provinciale sia interessato da fenomeni di inquinamento atmosferico provocato dal PM10 il quale si conferma essere l’inquinante che più si discosta dai limiti previsti dalla normativa in vigore. POLVERI TOTALI I dati statistici riguardanti le polveri totali disperse in aria evidenziano una graduale diminuzione delle concentrazioni sul medio periodo in quanto in nessuna delle stazioni fisse è stato superato il valore limite, riferito all’esposizione a lungo termine. Tuttavia i dati in termini assoluti dimostrano che le concentrazioni permangono particolarmente elevate e frequenti sono i casi di superamento dei livello di attenzione e di allarme specialmente durante i mesi freddi. 2.6 INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO L’area oggetto della presente analisi ambientale è attraversata da due elettrodotti con tensione di esercizio superiore a 120 - 130 kV ed è quindi potenzialmente interessata da fenomeni di inquinamento elettromagnetico; CHIND al fine di valutare se la normativa vigente in materia richiede la presenza di fasce di rispetto nelle quali possano sussistere problemi all’edificazione, ha proceduto ad eseguire uno studio6 specifico inerente la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici e magnetici connessi al funzionamento e all'esercizio degli elettrodotti. 6 Riferimento: Relazione fasce di rispetto elettrodotti 9/06/2004 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 22 di 62 La norme principali su cui si è fatto riferimento sono: Il DPCM 8 Luglio 20037, il quale fissa i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati da elettrodotti. Tale decreto demanda all’APAT e alle ARPA il compito di determinare la metodologia di calcolo per la valutazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti; considerando che tale metodologia attualmente è in fase di definizione (con tempistiche difficilmente valutabili), la Regione Piemonte non ha al momento emanato nessun decreto che indichi precise fasce di rispetto8 per gli elettrodotti. Il D.P.C.M. 23 aprile 1992, il quale pur essendo stato abrogato dal DPCM 8 Luglio 2003, rappresenta l’ultimo decreto in cui siano state definite fasce di rispetto territoriale in prossimità di elettrodotti. In considerazione di quanto riportato in precedenza, CHIND attualmente fa riferimento alle fasce territoriali indicate nei Piani Urbanistici i quali a loro volta si basano sui contenuti del D.P.C.M. 23 aprile 1992 2.7 INQUADRAMENTO METEO9 In assenza di dati specifici relativi al contesto territoriale in cui è inserita l’area CHIND, per la caratterizzazione meteoclimatologica dell’area sono stati adottati i parametri meteorologici forniti dalla rete di monitoraggio gestita dall’ARPA della Regione Piemonte sul territorio della provincia di Torino; l’analisi fa riferimento ai dati relativi al 2002 e ha permesso di definire in termini generali le principali caratteristiche climatiche dell’area oggetto di studio. VENTI DOMINANTI La circolazione dei venti oltre ad essere fortemente influenzata dall’arco alpino, subisce alterazioni locali associate alla presenza della collina torinese; tale situazione si traduce in un regime anemologico nella provincia di Torino, caratterizzato da un prevalenza di venti provenienti dai settori Nord-Est, Nord-Ovest e Sud-Ovest con elevata percentuale di calme di vento in autunno e l’inverno. Tale regime anemologico risulta differente rispetto a quello tipico della pianura padana contraddistinto da venti provenienti principalmente da Est ed Ovest. 7 Decreto attuativo della Legge quadro 36/2001 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Nell’ambito delle attività inerenti la concessione dell’agibilità per i nuovi insediamenti, il Comune può eventualmente richiedere una valutazione di campi elettromagnetici associati alla presenza degli elettrodotti. Tali misure vengono effettuate da tecnici incaricati dell’ARPA i quali utilizzano come riferimento i limiti indicati nell’articolo 3 del DPCM 8/7/2003. 9 Riferimento: Relazione annuale sui dati rilevati dalla rete provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria (Cap. Analisi dei dati meteorologici) - Provincia di Torino e ARPA Piemonte, 2002. 8 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 23 di 62 TEMPERATURA La temperatura media mensile registrata nel corso del 2002 varia fra i 2/3°C e i 21/23 °C, con escursioni termiche di 7-8 °C lungo l’arco della giornata. Sono stati inoltre rilevati nei mesi invernali temperature (valutate su base oraria) minime notturne pari a -6°C e nei mesi estivi temperature massime diurne di 31/34 °C. PLUVIOMETRIA Considerando come riferimento i dati pluviometrici dell’ultimo decennio, è possibile osservare che sulla provincia di Torino, mediamente, i giorni piovosi (giorni caratterizzati dalla caduta di almeno 1 mm di pioggia) sono circa 90 ogni anno e che le precipitazioni cumulative annuali si attestano intorno a 1050 mm. Per avere un’indicazione più specifica è possibile fare riferimento ai dati pluviometrici elaborati (Tabella 2.2) nella stazione di rilevamento di Torino nell’anno 2002. I L’esame delle distribuzioni annuali delle precipitazioni svolto nell’ambito degli studi climatologici effettuati dalla Regione Piemonte10 ha permesso inoltre di definire il regime pluviometrico principale presente nel territorio torinese. Tale studio evidenzia che la provincia di Torino e conseguentemente l’Area CHIND è caratterizzata da un regime pluviometrico prealpino avente il minimo principale in inverno, il massimo principale in primavera e il massimo secondario in autunno. 10 Riferimento: “Precipitazioni e temperature” - Collana studi climatologici in Piemonte - Regione Piemonte: Direzione dei Servizi Tecnici di Prevenzione - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio; Università degli Studi di Torino: Dipartimento di Scienze della Terra. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 24 di 62 TABELLA 2.2 – DATI PLUVIOMETRICI STAZIONE DI TORINO (BUON PASTORE) NELL’ANNO 2002 [FONTE ARPA – REGIONE PIEMONTE] MESE N° giorni piovosi Valore max mensile (mm) Precipitazioni totali mensili (mm) Gennaio 1 6 6 Febbraio 5 8 86 Marzo 4 33 42 Aprile 8 24 61 Maggio 17 46 234 Giugno 6 40 99 Luglio 9 31 112 Agosto 14 66 227 Settembre 10 27 97 Ottobre 4 42 83 Novembre 10 29 162 Dicembre 9 11 55 TOTALE 97 - 1362 STABILITÀ ATMOSFERICA Integrando le misure di radiazione solare e di velocità del vento con la nuvolosità è possibile determinare il grado di turbolenza termica che permette di descrivere la capacità dispersiva dell’atmosfera. Nei mesi estivi la meteorologia a scala locale presenta condizioni di circolazione a regime di brezza associata all’instaurarsi di moti convettivi causati della radiazione solare; durante la stagione invernale invece si verificano lunghi periodi caratterizzati da persistenza di condizioni anticicloniche (alta pressione e assenza di precipitazioni), condizioni che garantendo una elevata stabilità atmosferica, determinano il ristagno di spessi strati di aria fredda adiacenti al terreno che sfavoriscono la dispersione degli inquinanti. Le situazioni di neutralità sono associate a vento forte e/o condizioni di cielo nuvoloso. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 25 di 62 2.8 CLIMA ACUSTICO Relativamente alle informazioni riguardanti il clima acustico, nell’ambito della collaborazione con Environment Park, è stata condotta uno studio del quale in questo capitolo si riportano alcuni punti fondamentali11. Oltre a questo è da osservare come il Comune di Chivasso abbia recentemente approvato in via preliminare (in attesa dell’adozione definitiva) il Piano di Zonizzazione Acustico12 il quale delinea i limiti applicabili riportati nella seguente Tabella 2.2. TABELLA 2.2 – LIMITI APPLICABILI NELL’AREA CHIND LIMITI Limite diurno (6-22h) [dB(A)] Limite diurno (22-6h) [dB(A)] Limite di immissione 70 70 Limite di emissione 65 65 Criterio differenziale - - Limite di immissione 60 50 Limite di emissione 55 45 Criterio differenziale 5 3 Limite di immissione 65 55 Limite di emissione 60 50 Criterio differenziale 5 3 ZONA Zone interne all’area CHIND (Classe VI) Nuclei abitativi in prossimità dell’area CHIND (Classe III) Territorio in prossimità del confine CHIND Il clima acustico attuale dell’area CHIND è caratterizzato da: − rumore da traffico associato all’autostrada TO-MI , al traffico locale e a quello interno all’area; − rumore industriale degli insediamenti presenti (inclusi quelli che non fanno parte dell’area come ad esempio SEFI o la discarica S.M.C.); − rumore associato ad alcuni fenomeni secondari quali: attività agricole (trattori in movimento nelle zone rurali confinanti), attività antropica e degli animali; − rumori di origine naturale. 11 Per maggiori dettagli sul clima acustico si rimanda allo studio “ Caratterizzazione del clima acustico attuale del Polo Integrato di Sviluppo Industriale CHIND presso Chivasso e definizione di requisiti acustici per i nuovi insediamenti” - Microbel s.r.l/Environment Perk S.p.A. – Gennaio 2004 12 Deliberazione consigliare n. 46 del 29/09/2003 avente per oggetto: ”Piano di Zonizzazione acustica del territorio comunale – adozione progetto preliminare ai sensi della L. 447/95, L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 85-3802 del 06/08/2001”. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 26 di 62 MONITORAGGIO CLIMA ACUSTICO I ricettori maggiormente sensibili presenti in prossimità dell’area CHIND sono costituiti perlopiù dai nuclei abitati situati in diversi punti lungo il confine: durante lo studio di caratterizzazione che è stato citato tali punti sono stati oggetto di analisi e di monitoraggio acustico (Figura 2.2). FIGURA 2.2 – INDICAZIONE DEI SITI MONITORATI AI CONFINI DELL’AREA CHIND Per caratterizzare il sito in oggetto, sono stati monitorati (Tabella 2.3. e 2.4) i parametri LAeq e LA95; in particolare quest’ultimo è stato preso in considerazione per definire il rumore di fondo in quanto non risente delle componenti impulsive o eccezionali che potrebbero generare errori nel parametro LAeq . DEFINIZIONE LIMITI ACUSTICI PER I DIVERSI LOTTI PRESENTI NELL’AREA CHIND Considerando che il Polo industriale CHIND prevede l’insediamento di nuove aziende di cui non si possono prevedere né la tipologia né tanto meno le caratteristiche produttive e degli impianti, si è ritenuto utile inserire nella presente analisi la stima delle limitazioni acustiche da imporre a ciascun lotto in modo da rispettare i valori imposti dalla classificazione acustica preliminare del Comune di Chivasso. www.chind.it Codice: AAI Revisione: 1 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Data: 12/08/04 Pagina 27 di 62 TABELLA 2.3 – LIVELLI DIURNI MISURATI PRESSO L’AREA CHIND Sito di Misura LAeq LA95 R1 (Cascina Baione, ab. Cambursano) 54,1 50,9 R2 (fr. Bellavista, ab. Boggio) 58,9 47,5 R3 (cascina Pricciola) 48,4 45,7 Sito R4 64,6 50,4 R5 (Cascina Coccarello) 60,9 53,3 Sito R6 55,4 52,9 TABELLA 2.4 – LIVELLI NOTTURNI MISURATI PRESSO L’AREA CHIND Sito di Misura LAeq LA95 R1 (Cascina Baione, ab. Cambursano) 49,5 46,8 R2 (fr. Bellavista, ab. Boggio) 51,6 41,2 R3 (cascina Pricciola) 44,3 42,2 Sito R4 46,0 43,5 R5 (Cascina Coccarello) 51,2 48,8 Sito R6 53,0 51,2 I risultati, ottenuti mediante modelli matematici che tengono conto della propagazione sonora in ogni singolo lotto, sono riportati nella Tabella 2.5. Le limitazioni acustiche sono espresse in termini di densità di potenza per ogni m2 di superficie del lotto e rappresentano “la quota di energia sonora” ammessa per il lotto stesso. Per ottenere la potenza totale associata al singolo lotto occorre applicare la relazione seguente: LWTOT = LW’ + 10 LOG(S) Lw’ = potenza sonora ammessa per ogni mq di superficie territoriale del lotto S = superficie dell’intero lotto In conclusione è opportuno specificare ancora come le stime condotte siano da ritenersi indicative e preliminari in quanto, nel caso di nuovi insediamenti, occorrerà tener conto anche della effettiva collocazione delle sorgenti sonore oltre che della presenza di ostacoli significativi quali, ad esempio, gli edifici stessi. Pertanto, i nuovi insediamenti dovranno comunque essere soggetti a valutazioni di impatto acustico. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 28 di 62 TABELLA 2.5 – DENSITÀ DI POTENZA SONORA AMMESSA AI FINI DEL RISPETTO DEI LIMITI PREVISTI DALLA ZONIZZAZIONE ACUSTICA DEL COMUNE DI CHIVASSO. TALI LIMITI PROVENGONO DA ELABORAZIONI E SONO DA RITENERSI INDICATIVE Lotto n. Densità di potenza sonora per m2 Lw / m2 [dBA] Attività presente nel lotto Periodo diurno (6.00 - 22.00) Periodo notturno (22.00 - 6.00) 0 Federal Mogul 70 70 1 FLA 60 50 2 Nessuno 65 55 2a Nessuno 60 50 2b Nessuno 60 50 3a TI.EFFE 60 50 3b Centro Cucine Chivasso 60 50 3b1 Nessuno 60 50 3 Nessuno 70 70 4 ZOPPOLI & PULCHER 70 70 4 Nessuno 60 50 5a CRIOTEC 60 50 5a GENTA 60 50 5b SEVEN STEEL 60 50 5b GENTA 60 50 6a KNAUF ALCOPOR 70 60 6b SECAP (GENTA) 70 60 6c SECAP 70 70 6 Nessuno 60 50 7a GRANZOTTO 70 70 7b TECNODELTA 70 70 7c NUOVA T 70 70 7d FOGLIATO 70 70 7e SEVEN STEEL 70 70 7 Nessuno 60 50 8z EMI 70 70 8b NUOVA COBRA 70 70 8c HOT MACHINE 70 70 8d AQUATTRO 70 70 continua… www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 29 di 62 …continua 8 Nessuno 60 50 9a EDISON 60 50 9b AMS 60 50 9b1 AMS 60 50 9c DAMIGI 60 50 10 DAYCO 70 70 11 Nessuno 70 70 12 Nessuno 70 70 13 Nessuno 70 70 38 Nessuno 70 60 2a Nessuno 60 50 2b Nessuno 60 50 F DMGROUP 70 70 2.9 INDIVIDUAZIONE DEI PUNTI SENSIBILI Per individuare gli eventuali obiettivi sensibili dal punto di vista ambientale presenti in prossimità dell’area CHIND, è stata presa in considerazione un’area vasta avente raggio di 1 km. Tale area, destinata per la maggior parte ad uso agricolo, è stata descritta nella carta di Figura 2.3 nella quale sono evidenziate in verde l’area con raggio 500 m e in giallo l’area con raggio 1 km. In seguito sono state brevemente descritti alcune situazioni potenzialmente sensibili incluse nelle aree specificate. ADDENSAMENTI ABITATIVI L’analisi cartografica permette di evidenziare che nell’area di riferimento sono compresi alcuni addensamenti abitativi di piccole dimensioni ed in particolare. Tali frazioni, distanti comunque più di 500 metri dall’area CHIND, sono: − frazioni Pogliani e Mosche in direzione NORD, − frazioni Betlemme e Borghetto in direzione EST − frazione Montegiove in direzione OVEST. L’abitato del comune di Chivasso visibile in direzione SUD non ricade all’interno dell’area esaminata, la quale invece comprende parte dell’area industriale ex LANCIA che attualmente ospita il Polo di eccellenza per l’indotto automobilistico e per la produzione di componenti di qualità (Consorzio P.I.CHI). www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 30 di 62 FIGURA 2.3 – CARTA DEI VINCOLI ED OBIETTIVI SENSIBILI: SONO INDIVIDUATE DUE FASCE A 500 E A 1000 METRI DALL’AREA CHIND. AREE PROTETTE REGIONALI E VINCOLI Il contesto territoriale in cui è inserita l’area CHIND non è caratterizzato da aree protette regionali; è tuttavia interessante notare che a 2 km a sud si sviluppa il Parco Fluviale del Po, istituito nel 1990 a tutela dell’intero tratto piemontese del fiume al fine di creare un’unica fascia di rispetto sulle sponde. La Carta dei vincoli inoltre evidenzia che all’interno dell’area vasta non sono presenti aree inondabili o fasce di rispetto dei corsi d’acqua. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 31 di 62 CORSI D’ACQUA E LAGHI Analizzando i corsi d’acqua e i laghi presenti all’interno ed in prossimità dell’area CHIND i punti che possono essere considerati sensibili dal punto di vista ambientale risultano essere la Gora di Chivasso e alcuni diramatori irrigui tra cui il canale nord/ovest collegato al Canale Caluso. È inoltre interessante sottolineare che a nord, ad una distanza di circa 500 m, sono presenti alcuni bacini artificiali. OSPEDALI, SCUOLE, AZIENDE A RISCHIO Nell’area vasta non sono stati individuati obiettivi sensibili di questo tipo in quanto l’area CHIND è ubicata in una zona periferica del comune di Chivasso ed è inserita in un contesto prevalentemente agricolo. Tuttavia risulta è importante sottolineare che a SUD dell’area (ad una distanza di circa 1,5 - 2 km), ai confini con il centro abitato di Chivasso sono presenti alcune scuole e l’Ospedale Civico di Chivasso. Anche se al di fuori dell’area vasta, è opportuno segnalare la presenza di: − una azienda di produzione e stoccaggio gas tecnici (Rivoira Hiasso Tech) ad una distanza di 1,5 km in direzione SUD-EST − un impianto di deposito oli minerali (ESSO Italiana) a 3 km in direzione SUD OVEST. OLEODOTTO Considerando come riferimento la carta relativa ai servizi presenti nell’area Figura 1.5 appare evidente che tra i punti sensibili è da ritenere compreso anche l’oleodotto Ferrera-Volpiano della SNAM che attraversa l’area stessa in direzione OVEST-EST. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 32 di 62 3. LE ATTIVITÀ RELATIVE ALL’AREA CHIND Obiettivo di questo capitolo dell’analisi ambientale iniziale è quello di fornire un quadro, aggiornato alla data di emissione del documento, delle attività relative all’area CHIND. In particolare è opportuno dividere le attività in: attività di realizzazione dell’area (cantieri); attività di manutenzione dell’area. attività progettuale e commerciale presso uffici CHIND; attività svolte dalle aziende già insediate ed operative nell’area industriale. Tra gli obiettivi di CHIND, infatti, quelli primari riguardano la realizzazione e la vendita dell’area anche se, a fronte degli insediamenti di aziende di tipo produttivo e non, può essere presa in considerazione anche un’attività di monitoraggio e controllo degli aspetti ambientali generati in questa fase. A tal proposito è opportuno osservare come l’intera area, suddivisa in comparti principali (Comparto A, Comparto B e Centro Servizi), risulta attualmente in parte “vuota” rispetto a come si presenterà nei prossimi mesi e i tempi di completamento non sono al momento prevedibili, come non sono determinabili le specifiche tipologie di attività che verranno svolte. Non potendo conoscere in anticipo le future adesioni a CHIND e quindi la sua futura composizione, il Sistema di Gestione Ambientale acquisisce tratti di assoluta atipicità in quanto ciò che ora si deve gestire è rappresentato da una situazione che è destinata a mutare nel prossimo futuro. 3.1 LO SVILUPPO DELL’AREA L’Area CHIND che racchiude il Polo Integrato di Sviluppo di Chivasso, attualmente vede insediate 26 aziende di cui 17 operativamente attive (Figura 3.2); rispetto a quanto previsto dai lavori di urbanizzazione e dal piano di lottizzazione gli insediamenti sono circa al 50 % del totale. In definitiva, l’area è caratterizzata da un forte piano di sviluppo che porta a ritenere in continuo divenire le attività industriali e di servizi svolte all’interno dei singoli lotti. Attualmente ci si trova di fronte ai seguenti scenari: − aziende già insediate e operative − aziende che stanno completando la costruzione di capannoni mediante attività di cantiere; − aziende che si insedieranno delle quali si è a conoscenza; − aziende che si insedieranno delle quali non si è a conoscenza. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 33 di 62 FIGURA 3.1 – LA SUDDIVISIONE IN LOTTI DELL’AREA CHIND www.chind.it Codice: AAI Revisione: 1 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Data: 12/08/04 Pagina 34 di 62 I n f as e d i c o s truzio ne 19% A l m o m e n to i la vo ri d i u rb a n izza zio n e so n o sta ti co m p le ta ti m e n tre le ce s sio n i e g li in se d ia m e n ti so n o circa a l 5 0 % d e lle p o te n zia lità Tota le a z ie nde : 2 6 A c q uis to 19% S u p e rfic ie re sid u a 5 4% I ns e d iate 62% D istribuzione della su perficie fondiaria P e rso nale im p iegato: circa 75 0 ad d etti 3000 2500 2000 1500 S u p e rfic ie ve n d u ta 46% 1000 500 P ro iez ion e a c o m p le ta m en to : c irc a 2 7 00 a dd e tti 0 Pe r s o na le im piega to FIGURA 3.2 – ATTUALE SVILUPPO DELL’AREA CHIND: SITUAZIONE ATTUALE DEGLI INSEDIAMENTI E PREVISIONI DI SVILUPPO 3.2 LE ATTIVITÀ DI CANTIERE Premettendo che CHIND ha tra i suoi scopi primari la realizzazione dell’area industriale oggetto della presente analisi, appare chiara l’esigenza di esaminare le attività di cantiere associate alla costruzione dei capannoni13; tali attività vengono gestite dal Responsabile Lavori di CHIND e possono essere suddivise in due fasi principali: Fase progettuale e Fase operativa. FASE PROGETTUALE Per quanto concerne la fase progettuale, CHIND si avvale della collaborazione di specifici Gruppi di Progettazione i quali operano all’interno dell’area industriale secondo la suddivisione territoriale riportata in Figura 3.3. In particolare i gruppi di progettazione composti da professionisti esterni si occupano: − della realizzazione della bozza progettuale dell’insediamento, definita sulla base delle esigenze del cliente; tale documentazione viene presentata al Comune di Chivasso ai fini della richiesta della necessaria concessione edilizia14; − della progettazione architettonica e strutturale degli insediamenti industriali; − della direzione lavori e della predisposizione dei cantieri secondo le disposizioni impartite dalla normativa specifica sulla Sicurezza dei Cantieri. 13 Sebbene CHIND tenda a vendere direttamente i lotti con i capannoni grezzi edificati, c’e comunque la possibilità per i clienti di comprare esclusivamente i terreni e di realizzare il progetto e le opere in maniera autonoma (Es DAYCO e Knauf Alcopor); in questi casi tuttavia i clienti sono tenuti a rispettare precise disposizioni definite da CHIND in ambito contrattuale. 14 La richiesta di concessione edilizia è subordinata alla stipula di una proposta irrevocabile d’acquisto del lotto di interesse. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 35 di 62 Figura 3.3 – Suddivisione territoriale dell’area CHIND in base ai Gruppi di Progettazione www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 36 di 62 FASE OPERATIVA Al termine della fase progettuale CHIND avvia la fase prettamente operativa con la predisposizione dei cantieri ad opera di una Associazione Temporanea di Imprese (ATI) costituita dalla SECAP e dalla Zoppoli e Pulcher. L’ATI è stata selezionata all’inizio delle attività di CHIND sulla base di una offerta tecnica ed economica relativa al capitolato per un capannone tipo di 3.600 m2. Le imprese dell’ATI sono insediate nell’area in un lotto (5/a) adibito alla posa delle infrastrutture e dei materiali occorrenti nelle attività di cantiere. Le attività di cantiere, che attualmente riguardano circa una decina di lotti, consistono nella realizzazione dei capannoni grezzi, provvisti di area stoccaggio, servizi igienici, del sistema di fognatura bianca e nera e dell’adduzione a acqua/luce/gas; le tempistiche di realizzazione dei capannoni variano a seconda delle dimensioni e del livello di finitura richiesto dal cliente. Sulla base di quanto riportato in precedenza appare evidente che CHIND, oltre a rappresentare il punto di riferimento per la realizzazione ed il controllo delle attività di cantiere, svolge un ruolo di controllo, mediante la figura del Responsabile Lavori, che si articola su tre fronti distinti: − controllo in fase progettuale; − controllo contrattuale nei confronti delle strutture, dei professionisti e delle imprese che gestisco le attività di cantiere; − controllo operativo sulle imprese fisicamente presenti nell’area che si occupano della realizzazione delle opere. A conclusione del presente paragrafo è opportuno evidenziare che in alcuni casi particolari e su espressa richiesta del cliente, CHIND si occupa anche del coordinamento delle attività di cantiere inerenti la realizzazione degli impianti ordinari e/o speciali all’interno dei capannoni. Tali attività vengono svolte da progettisti ed imprese esterne incaricate da CHIND mediante regolare contratto; le suddette attività vengono controllate, sia in fase progettuale sia in fase esecutiva, dal Responsabile Lavori CHIND il quale è chiamato a verificare costantemente che le professionalità impegnante operino coerentemente con i diversi accordi contrattuali stipulati. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 37 di 62 3.3 LE ATTIVITÀ DI MANUTENZIONE DELL’AREA Le attività di manutenzione necessarie per garantire una corretta funzionalità dell’area industriale, attualmente risultano in parte gestite direttamente da CHIND e in parte da soggetti esterni; di seguito si riporta un elenco riassuntivo dei principali interventi di manutenzione. CORPI IDRICI SUPERFICIALI L’attività di manutenzione dei corpi idrici superficiali che attraversano l’area, consiste in una serie di interventi periodici di ripulitura dei canali da residui vegetali e dai materiali che depositandosi non permettono un loro corretto funzionamento idraulico. Tali interventi in parte sono gestiti da CHIND, che si occupa della manutenzione ordinaria e straordinaria del canale situato lungo parte dei confini nord e ovest dell’area15, e in parte dal Comune di Chivasso che si occupa della manutenzione della Gora di Chivasso. IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE L’impianto di depurazione delle acque reflue situato nella zona est dell’area è regolarmente mantenuto dall’ente che si occupa della sua gestione (SMAT Società Metropolitana Acque Torino) MANUTENZIONE AREE VERDI Le attività di manutenzione delle aree verdi (es. taglio erba) attualmente sono gestite da CHIND attraverso l’intervento di imprese specializzate con cui è stato stipulato un regolare contratto semestrale16. Nel momento in cui le aree in oggetto verranno dimesse a favore del Comune di Chivasso, sarà il Comune stesso a doversi occupare della loro manutenzione. PULIZIA DELL’AREA La pulizia dell’area industriale, attualmente risulta gestita dalla SETA s.p.a. la società di Settimo Torinese che si occupa della raccolta rifiuti nel territori di Chivasso. MANUTENZIONE SISTEMI ANTINCENDIO L’attività di manutenzione degli idranti che appartengono al sistema antincendio comune dell’area industriale, viene svolta dall’ente gestore dell’acquedotto a cui gli idranti stessi sono connessi (Acquedotto ITALGAS). 15 Per maggiori dettagli fare riferimento alla convenzione stipulata tra CHIND e il Consorzio del Canale di Caluso del 18 Giugno 2002 Riferimento: contratto semestrale stipulato con l’impresa Martini che prevede annualmente 2 tagli erba delle aree verdi lungo la viabilità principale, 2 tagli erba sulle rotonde e diserbo dei marciapiedi/parcheggi. (prot. 347/2004). 16 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 38 di 62 CHIND dal punto di vista operativo, si limita ad effettuare sopralluoghi periodici finalizzati a verificare l’integrità degli idranti e a segnalare all’ITALGAS gli eventuali malfunzionamenti o rotture verificatesi. MANUTENZIONE SISTEMA DI RACCOLTA ACQUE METEORICHE Tra le attività di manutenzione di cui CHIND è responsabile all’interno dell’area, è compresa anche la pulizia dei tombini del sistema di raccolta delle acque meteoriche; tale attività viene periodicamente svolta dall’impresa COGEFA, la quale opera mediante l’utilizzo di pompe idrojet che permettono di liberare i tombini da eventuali residui che ne impediscono il regolare funzionamento. MANUTENZIONE ILLUMINAZIONE PUBBLICA In attesa di dismettere l’area industriale a favore del Comune di Chivasso, la manutenzione del sistema di illuminazione pubblica è gestita da CHIND, la quale si avvale della collaborazione di imprese specializzate17 della sostituzione di lampade, crepuscolari, timer e in generale delle apparecchiature elettriche non funzionanti correttamente. SGOMBERO NEVE Durante i mesi invernali, le operazioni di sgombero neve e spargimento cloruri sono gestite direttamente da CHIND mediante una convenzione con un’ impresa specializzata18. 17 Riferimento: contratto di manutenzione stipulato con impresa IEMA Servizi e Impianti tecnologici (prot. 715 del 15/10/2003). 18 Riferimento: convenzione con l’impresa Foresto Armando S.p.a. (prot. 136 del 23/02/2004). www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 39 di 62 3.4 LE ATTIVITÀ GESTIONALI CHIND PRESSO LA SEDE DIRETTIVA La sede direttiva CHIND è situata nel centro di Chivasso19, ed è costituita da una serie di uffici20 in cui vengono svolte tutte le attività inerenti la gestione delle pratiche progettuali/commerciali associate alla realizzazione e alla vendita dei capannoni industriali situati nell’area industriali. Riassumendo brevemente, le attività preponderanti che si svolgono presso gli uffici CHIND sono: Sviluppo trattative commerciali e vendita dei capannoni industriali; Analisi e sviluppo progetti relativi alla realizzazione dei capannoni industriali; Coordinamento attività operative svolte presso l’area industriale (es. attività di cantiere, manutenzioni, ecc…); Gestione rapporti con clienti ed aziende insediate nell’area CHIND Promozione attività CHIND; Attività di Segreteria, Gestione contabilità e archiviazione documentazione CHIND. 3.5 LE AZIENDE INSEDIATE A conclusione del presente capitolo è opportuno inserire alcune indicazioni in merito alle aziende attualmente insediate ed operativamente attive presso l’area CHIND; dall’analisi svolta risulta evidente che la maggior parte di esse appartiene al settore della piccola e media impresa in quanto gli addetti occupati raramente superano le decine di unità. In base ai dati riportati in Tabella 3.1 è inoltre interessante notare che il settore maggiormente diffuso in termini di addetti impiegati è quello relativo ai ricambi auto (settore che impegna circa il 74% dei lavoratori occupati nell’area) all’interno del quale operano le due aziende di maggiore estensione: la DAYCO e la FEDERAL MOGUL; il settore maggiormente diffuso dal punto di vista del numero di imprese è invece rappresentato dalla fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo (carpenteria metallica). 19 La sede in oggetto è ubicata in Via Lungo Piazza d’Armi n°6 c/o Palazzo Einaudi. 20 La struttura di recente realizzazione, è di proprietà del comune di Chivasso ed è stata concessa in locazione alla CHIND a partire dal mese di giugno 2004; essa è costituita da 5 locali adibiti ad ufficio e da una sala riunioni, in cui lavorano stabilmente 6 persone. www.chind.it Codice: AAI Revisione: 1 ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Data: 12/08/04 Pagina 40 di 62 TABELLA 3.1 – INSEDIAMENTI E ATTIVITÀ SVOLTE PRESSO AREA CHIND DI CHIVASSO – AGGIORNAMENTO ALLA DATA DI EMISSIONE DI QUESTO DOCUMENTO COMPARTO Comparto A Comparto B Centro Servizi Azienda Attività svolta Stato Insediamento Addetti FEDERAL MOGUL Ricambi auto Insediata 172 TI.EFFE. Tubazioni industriali Prossimo insediamento - Centro Cucine Servizio mensa Progettazione - Criotec Impianti S.r.l. Impianti di raffreddamento Insediata 16 Seven Steel S.r.l. Produzione penne Insediata 12 Tecno Delta S.r.l. Impianti distribuzione gas Insediata 5 Granzotto Antonio Carpenteria Insediata 5 Fogliato Progress S.r.l. Pavimenti galleggianti Insediata 5 Nuova T. S.r.l. Filiere diamantate Insediata 7 EMI Officina meccanica Insediata 10 Hot machines S.r.l. Carpenteria metallica Insediata 4 Nuova Co.bra. Carpenteria metallica Insediata 4 Aquattro S.n.c Tipografia Insediata 8 EDISON Impianti elettrici Prossimo insediamento - AMS s.a.s. Ris. Macchinari e posa Prossimo insediamento - Falegnameria Damigi Falegnameria Prossimo insediamento - DAYCO Ricambi auto Insediata 380 A.G.N. Confezionamento industriale Insediata n.d. DM Group Gadget Insediata 30 Fla Acciai Inox S.p.A. Laminati in ferro e acciaio Insediata 35 Zoppoli & Pulcher - - - GENTA S.p.A. Recupero macchine utensili Costruzione capannone Knauf Alcopor S.p.A. Materiali isolanti Insediata 60 Italease (CED) Leasing Insediata - Eurogroup (CIEMME) Finanziamenti Insediata - HRASYSTEM (CIEMME) Soft Insediata - www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 41 di 62 4 GESTIONE DI ALCUNI SERVIZI COMUNI In questo capitolo vengono brevemente presentate le caratteristiche di alcuni servizi comuni già presenti sull’area e attinenti alla gestione integrata degli aspetti ambientali. 4.1 DEPURAZIONE DELLE ACQUE All’interno dell’area CHIND è presente un impianto di depurazione delle acque reflue situato in un apposito lotto di circa 7.000 m2. Tale impianto, gestito direttamente dalla SMAT (Società Metropolitana Acque Torino S.p.A.), ha una potenzialità pari a 3.300 abitanti equivalenti ed è stato realizzato secondo uno schema separato che permette il trattamento delle acque provenienti dagli scarichi civili e delle acque meteoriche di prima pioggia (Figura 4.1). L’impianto attualmente non è ancora in funzione, tuttavia la SMAT prevede di porlo in esercizio entro l’estate 2004 non appena concluse le attività di verifica e collaudo da parte degli enti (Provincia di Torino) preposti al controllo e al rilascio delle autorizzazioni necessarie per lo scarico. Rimandando alla documentazione più specifica disponibile presso SMAT, di seguito si identificano le caratteristiche principali dell’impianto. LINEA ACQUE CIVILE L’analisi del sistema di trattamento delle acque derivanti dagli scarichi civili ha permesso di porre in evidenza i principali elementi che costituiscono l’impianto di depurazione: − vasca di accumulo con capacità pari a circa 400 m3 che assolve la funzione di laminare su 24 ore i reflui prodotti in 16 ore; − impianto di sollevamento e rotostacciatura che permette di garantire una grigliatura finissima dei liquami da trattare; − vasca di omogeneizzazione dei carichi inquinanti in cui si realizza anche l’ossigenazione dei liquami così da garantire una maggiore efficienza del successivo trattamento aerobico; − trattamento biologico aerobico dei liquami mediante struttura modulare a biodischi avente ognuna una capacità pari a 500 abitanti equivalenti; − rotofiltratura delle acque trattate che garantisce una efficace chiarificazione delle stesse; − clorazione delle acque (post trattamento effettuato solo nei casi particolari in cui è richiesta la disinfezione delle acque trattate); − vasca di accumulo delle acque trattate. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 42 di 62 Raccolta acque primi 15’ pioggia Disoleatore Sfioratore e vasca di accumulo Acque meteoriche Corpo ricettore: Gora di Chivasso Lo scarico derivante dall’impianto di depurazione è ubicato in direzione Nord/Est a circa 600 m di distanza rispetto all’impianto stesso, in corrispondenza del corpo idrico superficiale rappresentato dalla Gora di Chivasso. Biodischi Rotofiltratura Vasca ossigenazione e omogeneizzazione Vasca accumulo Clorazione Vasca accumulo Scarichi civili Grigliatura con rotostaccio Corpo ricettore: Gora di Chivasso FIGURA 4.1 – SCHEMA IMPIANTO DI DEPURAZIONE SITUATO NELL’AREA CHIND LINEA ACQUE METEORICHE Per quanto riguarda le acque meteoriche l’impianto è stato realizzato in modo tale da raccogliere le acque di dilavamento dei piazzali relative ai primi 15 minuti di pioggia le quali, dopo essere trattate mediante un processo di disoleazione per flottazione, vengono convogliate in una apposita vasca di accumulo ed inviate alla linea di trattamento delle acque civili descritta in precedenza. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 43 di 62 Le acque raccolte dopo il primo quarto d’ora di pioggia vengono invece raccolte in una seconda vasca di accumulo e successivamente scaricate direttamente nel corpo idrico superficiale Gora di Chivasso. TRATTAMENTO FANGHI L’impianto di depurazione prevede infine la possibilità di sottoporre i fanghi, derivanti dal processo biologico, ad ulteriori trattamenti rappresentati in particolare da: − ispessimento: processo mediante il quale viene ridotto il tenore d’acqua presente nei fanghi con una conseguente diminuzione dei volumi trattati; − disidratazione attraverso nastro-pressatura: processo avente come obiettivo la massima riduzione dell’umidità presente nel fango in modo da facilitare le successive operazioni di smaltimento. Per quanto concerne la gestione dei fanghi disidratati, essendo essi provenienti da scarichi di tipo civile, è in previsione il riutilizzo mediante spandimento sui terreni per scopi agricoli. 4.2 GESTIONE DEI RIFIUTI Il Comune di Chivasso ha incaricato21 la società SETA S.p.A. Società Ecologica Territorio Ambiente22 di Settimo Torinese, di occuparsi della raccolta dei rifiuti. Nell’ambito di tale attività la SETA, avvalendosi anche della collaborazione di cooperative sociali (Es. SOEKO per quanto concerne la raccolta della carta/cartone e dei rifiuti organici) ha promosso nel corso degli anni una sempre maggiore differenziazione del rifiuto (Tabella 4.1), raggiungendo nel 2003 una percentuale di raccolta differenziata pari al 20%. TABELLA 4.1 – RIFIUTI RACCOLTI IN MANIERA DIFFERENZIATA DA SETA S.P.A. E MODALITÀ DI CONFERIMENTO Tipologia rifiuti (Raccolta differenziata) Conferimento rifiuti RSU Rifiuti Solidi Urbani Discarica (Basse di Stura –Torino) Plastica Centro di conferimento plastica (Settimo Torinese) Carta/Cartone Recupero in cartiera (Bertolino e Italmaceri) Rifiuti organici Impianto di compostaggio (Borgaro) Vetro Recupero Frigoriferi ed elettronici Recupero (AMIAT TBD) Percentuale Raccolta Differenziata Comune di Chivasso (2003): 20% 21 Deliberazione del Consiglio Comunale n° 39 del 01/06/1998 SETA S.p.a. è subentrata ai Consorzi A.I.S.A. (Azienda Intercomunale Servizi Ambientali) e C.A.T.N. (Consorzio Aziende Torino Nord) ai sensi della L.Fin. 2002 e della L.Reg. 24/2002. La Società ha un bacino di utenza formato da circa 30 comuni, tra cui anche il comune di Chivasso, e da una serie di altri enti esterni come ad esempio il Parco Regionale de "La Mandria " 22 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 44 di 62 SERVIZIO RACCOLTA NELL' AREA CHIND Analizzando nel particolare i servizi erogati da SETA S.p.A. presso l’area CHIND, si può notare che la raccolta attualmente è organizzata secondo due livelli distinti: − raccolta RSU “in prossimità” mediante l’utilizzo dei tradizionali cassoni a caricamento laterale ubicati lungo la rete viaria che periodicamente vengono svuotati dai mezzi SETA − raccolta “porta a porta” della carta, mediante contenitori collocati presso le singole aziende, e svuotati periodicamente degli operatori della cooperativa sociale SOEKO. Tuttavia entro i primi 6 mesi del 2005, SETA si è posta l’obiettivo di: − promuovere e realizzare una raccolta “porta a porta” di tutte le tipologie di rifiuti diversificando il servizio a seconda delle dimensioni delle aziende insediate. Le aziende di dimensioni ridotte avranno a disposizione, presso le loro sedi, una dotazione minima per la raccolta dei rifiuti costituita da: 1 cassonetto RSU, 1 cassonetto per il vetro, 1 cestino per la carta, 1 sacco per la plastica e 1 bio-pattumiera per i rifiuti organici; le aziende medie e grandi, oltre alla precedente dotazione minima, potranno richiedere la fornitura di 1 cassone per la carta e cartone, 1 cassone per gli imballaggi in legno e 1 cassone per gli imballaggi in polistirolo23. A testimonianza di quanto riportato in precedenza, SETA ha promosso nei mesi di maggio e giugno 2004 una serie di incontri24 con le aziende per valutare la necessità di attivare servizi specifici, compresi nella TARSU o a pagamento. Tale attività, finalizzata a garantire un incremento dei materiali intercettati e inviati allo smaltimento in modo differenziato, ha coinvolto CHIND, la quale ha collaborato con SETA per massimizzare l’efficienza del dialogo con le aziende insediate nell’area. INSEDIAMENTO SETA S.P.A. NELL’AREA CHIND La SETA al fine di risolvere una serie di problemi logistici associati al servizio di raccolta rifiuti a Chivasso e al ricovero dei mezzi e delle attrezzature, ha in previsione di creare una sede distaccata nell’area CHIND. 23 Servizi compresi all’interno del pagamento della Tassa Rifiuti TARSU L’indagine presso le aziende è stata svolta per conto della SETA dalla Cooperativa Co.R.In.Te.A coop a.r.l. (Riferimento:Comunicazione prot.368/2004) 24 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 45 di 62 La nuova sede operativa comprenderà una zona uffici, un capannone adibito al ricovero mezzi, una zona di deposito sale, un’area in cui verranno effettuate lavorazioni sui rifiuti in plastica, cartone e legno ed una stazione di conferimento rifiuti aperta al pubblico; la stazione verrà realizzata mediante l’utilizzo di cassoni e/o specifici contenitori, raggiungibili con rampe di accesso rialzate e permetterà agli utenti di conferire separatamente cartone, legno, plastica, rifiuti ingombranti, rifiuti elettronici, RUP (batterie e oli) e macerie. Tale insediamento è previsto per l’anno 2004. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 46 di 62 5 ANALISI DEGLI ASPETTI AMBIENTALI Dopo aver inquadrato le caratteristiche dell’area CHIND, del territorio che la ospita e delle attività (ufficio, cantieri ed attività produttive) svolte, obiettivo di questo capitolo è quello di descrivere gli aspetti ambientali che, per ogni comparto, saranno presi in esame per identificare le significatività da porre alla base della pianificazione delle attività di CHIND. Lo studio è da ritenersi provvisorio ed incompleto in considerazione del fatto che un numero considerevole di lotti risultano vuoti o in fase di realizzazione; tuttavia la necessità di avere un punto fermo di partenza per l’impostazione del SGA ha comportato l’idea di predisporre questa versione dell’analisi rimandando alle successive revisioni l’integrazione con le nuove informazioni. 5.1 RISORSE IDRICHE E CICLO DELL’ACQUA UTILIZZO RISORSE IDRICHE PRESSO L’AREA CHIND L’analisi del ciclo dell’acqua e della gestione delle risorse idriche all’interno delle realtà aziendali insediate in CHIND, ha posto in evidenza alcune caratteristiche comuni alle aziende ed in particolare: − le aziende utilizzano come fonte di approvvigionamento esclusivamente l’acquedotto municipale e pertanto attualmente nell’area non sono presenti pozzi per il prelievo dell’acqua direttamente dalla falda acquifera;25 − nell’ambito dei diversi processi produttivi esaminati, è abbastanza consueta l’adozione del riciclo interno dell’acqua il quale garantisce una considerevole riduzione del prelievo e consumo delle risorse idriche; − i sistemi antincendio aziendali risultano indipendenti tra loro e caratterizzati dalla presenza di idranti collegati alla rete di alimentazione dell’acquedotto municipale; − all’interno dell’area industriale è presente un sistema antincendio generale costituito da una serie di idranti ubicati in prossimità della viabilità principale; tali idranti sono direttamente connessi all’acquedotto municipale mediante una rete ad anello e vengono periodicamente manutenuti dall’ente che si occupa della gestione del servizio idrico (Italgas Acquedotto). 25 Per completezza è necessario evidenziare che è presente in prossimità del lotto 8 del COMPARTO B, un pozzo gestito dall’acquedotto municipale che impone un vincolo di costruzione nel lotto stesso. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 47 di 62 − la rete fognaria al momento è l’unico corpo ricettore degli scarichi idrici civili e industriali delle aziende insediate nell’area industriale . L’allacciamento degli scarichi alla suddetta rete (collegata al depuratore di cui al paragrafo 4.1 “Depurazione delle acque”) viene gestita in autonomia dalle singole imprese mediante richiesta di autorizzazione all’ente gestore SMAT; le aziende devono tuttavia effettuare un opportuno trattamento degli scarichi in modo tale da renderli compatibili con i limiti imposti dalla Tab.3 –Scarico acque in fognatura – Allegato 5 del D.Lgs 152/9926. − considerando che nell’area esiste un sistema di raccolta delle acque meteoriche derivanti dai piazzali, realizzato per garantire il trattamento delle acque relative ai primi 15 minuti di pioggia, è auspicabile in futuro promuovere il riutilizzo delle acque stesse, utilizzandole ad esempio per il lavaggio dei macchinari, nell’ambito delle reti antincendio o per uso irriguo all’interno delle aree verdi; − tutti i capannoni presenti nell’area sono provvisti di pozzi perdenti (diametro = 1,5 m e profondità = 4,5 m) che raccolgono le acque meteoriche derivanti dai pluviali delle coperture; tale accorgimento, di cui è necessario tener conto durante la fase progettuale dei capannoni, deriva da un precisa disposizione dell’ARPA ed ha lo scopo di rifornire costantemente la sottostante falda acquifera. UTILIZZO RISORSE IDRICHE SEDE DIRETTIVA CHIND Presso la sede direttiva CHIND si registrano esclusivamente consumi di origine civile associati allo svolgimento delle attività d’ufficio; le acque successivamente vengono scaricate direttamente in fognatura pubblica mediante un allacciamento comune a tutto lo stabile gestito dalla Società Canavese Sviluppo S.p.a (Agenzia per lo sviluppo del territorio). 5.2 GESTIONE DEI RIFIUTI Per quanto riguarda il comparto ambientale relativo ai rifiuti, si è ritenuto utile diversificare l’analisi a seconda dell’origine rifiuti stessi, individuando 4 flussi principali per i quali, di seguito, sono stati evidenziati alcuni aspetti generali. 26 Per maggiori dettagli si rimando al Regolamento del Servizio Idrico Integrato www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 48 di 62 RIFIUTI PRODOTTI DALLE AZIENDE INSEDIATE In base alle indicazioni emerse durante gli incontri conoscitivi effettuati dal Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale presso le aziende insediate, di seguito sono stati evidenziati i principali aspetti generali associati alla gestione dei rifiuti: − la raccolta dei rifiuti assimilabili agli urbani, presso le aziende insediate, viene attualmente eseguita dalla SETA mediante il posizionamento di cassonetti lungo la viabilità interna dell’area. Tra i servizi garantiti da SETA è inoltre attiva la raccolta differenziata porta a porta della carta effettuata in collaborazione con la cooperativa sociale SOEKO di Chivasso; − la presenza sull’area di numerose aziende che si occupano di lavorazione e carpenteria metallica determina una cospicua produzione di rifiuti e scarti di lavorazione costituiti da materiali ferrosi; tali rifiuti vengono gestiti direttamente dalle singole aziende che con l’ausilio di trasportatori esterni autorizzati procedono al conferimento presso centri di recupero presenti nella Provincia di Torino; − la maggior parte delle aziende sono caratterizzate da una notevole produzione di rifiuti costituiti da imballaggi in legno, plastica e carta/cartone; tuttavia il riuso di tali materiali è una consuetudine abbastanza diffusa in quanto permette alle imprese di ottenere una rilevante riduzione dei costi associati sia all’acquisto di imballaggi nuovi e sia allo smaltimento dei rifiuti. RIFIUTI PRODOTTI NEI CANTIERI Considerando che numerosi lotti attualmente sono caratterizzati dall’esecuzione di attività di cantiere per la costruzione dei capannoni, si registra nell’area una notevole produzione di rifiuti ad esse associate. Entrando nel dettaglio, le principali tipologie di rifiuto prodotti nei cantieri sono − i materiali inerti derivanti dalle operazioni di scavo e/o demolizione − gli imballaggi in carta, plastica e cartone. Per quanto riguarda la loro gestione, la responsabilità ricade sulle imprese che realizzano i lavori nei cantieri, le quali oltre a rispettare le disposizioni relative allo stoccaggio impartite all’interno dei piani di sicurezza27, sono tenute a raccogliere e inviare allo smaltimento/recupero i rifiuti da loro prodotti; CHIND, in qualità di committente per l’esecuzione dei lavori, svolge una 27 Tra i contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, è compresa l’indicazione delle zone di stoccaggio dei rifiuti all’interno del cantiere. (Riferimento: art. 3 del D.P.R. 222 del 03/07/2003 “Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109.”) www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 49 di 62 funzione di controllo attraverso la figura del Responsabile Lavori, il quale durante i sopralluoghi in cantiere è tenuto a verificare anche la corretta gestione dei rifiuti. RIFIUTI DERIVANTI DA ATTIVITÀ DI ABBANDONO A seguito dei numerosi sopralluoghi effettuati sull’area CHIND, si è potuto constatare l’esistenza di un fenomeno abbastanza frequente, costituito dall’abbandono di rifiuti da parte di soggetti estranei alle attività svolte all’interno dell’area industriale. Tale fenomeno si evidenzia in particolar modo all’interno dei lotti verdi (lotti nel quale devono essere ancora avviate le attività di riqualificazione e costruzione) caratterizzati oltre che dall’assenza di recinzioni di delimitazione, da un facile accesso mediante rampe collegate alla viabilità ordinaria. Per contrastare l’abbandono dei rifiuti è prevedibile che CHIND, nell’ambito dello sviluppo futuro del Sistema di Gestione Ambientale, rafforzi il controllo sull’area anche mediante una maggiore sensibilizzazione degli organi preposti alla vigilanza. RIFIUTI PRODOTTI PRESSO LA SEDE DIRETTIVA CHIND Considerando che le attività svolte presso la sede direttiva CHIND di Chivasso sono prettamente d’ufficio, le principali tipologie di rifiuto prodotto risultano essere: − Rifiuti in carta/cartone gestiti mediante raccolta differenziata in collaborazione con la cooperativa SOEKO che settimanalmente si occupa del loro ritiro; − Toner derivanti dall’impiego di stampanti, che dopo essere stati raccolti mediante un apposito contenitore vengono ritirati da SOEKO – Eco Recuperi28 su richiesta di CHIND. 5.3 SCARICHI IN ARIA EMISSIONI IN ARIA PRESSO L’AREA CHIND Prima di procedere nell’analisi degli aspetti ambientali associati al comparto aria all’interno dell’area CHIND, è necessario premettere che le informazioni attualmente disponibili sono incomplete in quanto alcune realtà aziendali risultano in parte sconosciute; tuttavia sulla base degli incontri preliminari svolti presso le aziende è possibile porre l’attenzione su alcune indicazioni generali: − 28 la maggior parte delle aziende insediate nell’area, sfruttando impianti termici con caldaia alimentata a metano, sono caratterizzate dall’utilizzo di camini per lo scarico dei fumi di combustione; Riferimento: Scheda adesione raccolta differenziata TONER trasmessa a Cooperativa SOEKO-Eco Recuperi in data 29/07/2004. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 50 di 62 − la maggior parte delle aziende insediate non presentano scarichi in aria derivanti dal processo produttivo; il numero di camini caratterizzati da emissioni di tipo tecnologico risulta ridotto in quanto essi sono associati quasi esclusivamente alle aziende di dimensioni maggiori quali la DAYCO, la Federal Mogul e la Knauf Alpocor; − il traffico veicolare presente all’interno dell’area risulta particolarmente intenso e di conseguenza genera un notevole impatto ambientale associato ai gas di scarico degli automezzi. EMISSIONI IN ARIA SEDE DIRETTIVA CHIND L’analisi del comparto aria per quanto riguarda la sede direttiva CHIND, ha evidenziato la sola presenza di emissioni associate all’utilizzo della caldaia centralizzata per il riscaldamento; la manutenzione e il controllo della caldaia, alimentata a metano, è demandata alla società Canavese Sviluppo S.p.a. (Agenzia per lo sviluppo del territorio) la quale si occupa di gestire i servizi comuni dello stabile presso il quale sono ubicati gli uffici CHIND. 5.4 IMPATTI LOCALI (VIBRAZIONI, POLVERI ODORI, RUMORE, ECC..) Tra le diverse questioni locali correlate alla presenza del polo industriale, il rumore rappresenta l’aspetto di maggiore interesse in considerazione dell’impatto ambientale generato nei confronti delle aree confinanti. Molti dettagli sono già stati forniti nella descrizione del clima acustico e nella presentazione dei risultati di uno studio condotto appositamente per la sua valutazione ma di seguito si può osservare quanto segue: − le principali sorgenti di rumore individuabili presso l’area sono rappresentate dal traffico dell’ autostrada TO-MI, dal traffico locale per il trasporto interno ed esterno delle merci e dal rumore industriale di alcuni insediamenti esistenti; − la presenza dell’autostrada, caratterizzata da un flusso veicolare pressoché costante, genera un elevato rumore di fondo; la prevista realizzazione di una linea ferroviaria ad alta velocità (parallela alla stessa autostrada) tendenzialmente potrebbe contribuire all’incremento di tale effetto; − i ricettori sensibili più prossimi al sito sono costituiti da alcuni nuclei abitati, perlopiù di tipo rurale, posti in diversi punti ai confini dell’area CHIND. − considerando le attività di cantiere svolte attualmente nell’area CHIND, un elemento aggiuntivo di cui è necessario tener conto, sono le emissioni di rumore associate ai www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 51 di 62 gruppi elettrogeni impiegati saltuariamente per alimentare i macchinari operativi e per l’illuminazione dei cantieri. 5.5 CONSUMI ENERGETICI CONSUMI ENERGETICI PRESSO L’AREA CHIND Dall’analisi preliminare delle attività insediate nell’area CHIND si è potuto osservare che i principali consumi energetici sono riconducibili: − allo sfruttamento di macchinari dotati di motori elettrici per l’esecuzione delle lavorazioni previste dai processi produttivi aziendali; − alle attività d’ ufficio che richiedono l’utilizzo di energia elettrica; − al riscaldamento degli uffici e dei capannoni mediante caldaie a metano o pannelli radianti alimentati mediante energia elettrica; − al consumo di combustibili per autotrazione associato alle attività di trasporto e movimentazione delle merci e dei prodotti. − all’illuminazione generale dell’area industriale. CONSUMI ENERGETICI SEDE DIRETTIVA CHIND I consumi energetici associati alle attività d’ufficio svolte nella sede direttiva CHIND sono abbastanza ridotti e riconducibili a: impiego da parte del personale di Personal Computer e stampanti; illuminazione dei locali 29 utilizzo nei mesi estivi della rete centralizzata di condizionatori d’aria . 5.6 TRASPORTI Per completare l’analisi ambientale delle attività svolte nell’area CHIND si è ritenuto necessario considerare anche gli aspetti associati al trasporto. In base ai dati forniti dalle aziende insediate si stima che giornalmente il traffico complessivo (addetti impiegati, clienti, fornitori) sia pari a circa 800-850 passaggi/giorno; tale grandezza è destinata ad aumentare notevolmente in considerazione del completamento degli insediamenti produttivi previsto per il prossimo futuro. Per quanto concerne il trasporto delle persone non sono attualmente attivi servizi pubblici (pullman o navette) che garantiscano l’accesso all’area; il personale impiegato all’interno delle aziende insediate raggiunge l’area mediante mezzi propri, contribuendo notevolmente all’incremento del traffico veicolare a conseguentemente all’impatto ambientale che ne deriva. 29 Servizio centralizzato coordinato dalla società Canavese Sviluppo S.p.a. (Agenzia per lo sviluppo del territorio) che si occupa della gestione dello stabile presso cui sono ubicati gli uffici CHIND. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 52 di 62 6 SEGNALAZIONI E LAMENTELE Al momento non sono pervenute lamentele e non si registrano questioni legali in ambito ambientale che coinvolgono CHIND. 7 ELEMENTI PER LA PROGRAMMAZIONE La conclusione di un documento di Analisi Ambientale Iniziale è rappresentato dalla descrizione di una serie di elementi utili alla programmazione delle attività future. Oltre a quanto visto nel resto della relazione, in questo capitolo si intende approfondire lo studio degli aspetti ambientali significativi, dell’elenco delle prescrizioni ambientali di riferimento, degli indicatori ambientali e delle potenziali situazioni di emergenza. 7.1 ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI La norma ISO 14001, scelta come riferimento per l’implementazione del sistema di gestione ambientale, definisce come aspetto ambientale significativo “l’elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente e che ha un impatto ambientale significativo”. La significatività degli aspetti viene definita in modo autonomo dall’organizzazione mediante una procedura che deve essere conforme al punto 4.3.1 della stessa norma. Nel caso specifico di CHIND le modalità dei definizione degli aspetti ambientali significativi, base di partenza per la successiva pianificazione dei programmi di miglioramento e controllo, sono esplicitate nella procedura di “Analisi Ambientale” a cui si rimanda per maggiori dettagli e della quale di seguito se ne sintetizzano i criteri fondamentali di funzionamento. Il principio che sta alla base della suddetta procedura è costituito dal fatto che dallo studio delle attività svolte si evincono tutte le considerazioni che servono per gestire gli elementi operativi del Sistema di Gestione Ambientale. In pratica, lo studio viene condotto mediante un’analisi sistematica di tutte le attività mettendo in relazione i flussi in entrata e in uscita con i vari comparti ambientali: questa fase porta alla redazione o, eventualmente alla revisione, dell’Analisi Ambientale Iniziale. Per quanto concerne gli aspetti ambientali significativi la procedura prevede una prima fase di identificazione degli aspetti ambientali mediante la raccolta di dati ed informazioni dalle singole attività. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 53 di 62 In un secondo momento avviene la valutazione della significatività degli aspetti ambientali sulla base dei seguenti criteri oggettivi: presenza di Non Conformità associate all’ aspetto ambientale, ricevimento di lamentele associate all’aspetto ambientale, scostamenti tra le prescrizioni ambientali e i processi produttivi, indicazioni emerse in fase di Riesame da parte della Direzione: gli Aspetti Ambientali per i quali è verificato almeno un elemento tra quelli indicati sono ritenuti significativi (Figura 7.1). ANALISI ATTIVITA’ ANALISI AMBIENTALE INZIALE Individuazione aspetti ambientali Individuazione situazioni d’emergenza Indicatori ambientali Individuazione prescrizioni ambientali Valutazione significatività REGISTRO ANALISI AMBIENTALE programmi di gestione ambientale procedure operative e/o emergenza controllo aspetti legislativi RIESAME DELLA DIREZIONE FIGURA 7.1 – STRUTTURA DELLA PROCEDURA PER L’INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI: L’ANALISI AMBIENTALE INIZIALE È ALLA BASE DELLA INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI, DELLE POTENZIALI SITUAZIONI DI EMERGENZA, DEGLI INDICATORI AMBIENTALI, DELLE PRESCRIZIONI AMBIENTALI Alla data di chiusura di questo documento, la procedura ha portato a ritenere significativi secondo la definizione della norma ISO 14001 gli aspetti indicati in Tabella 7.1. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 54 di 62 TABELLA 7.1 – GLI ASPETTI AMBIENTALI SIGNIFICATIVI ASPETTO AMBIENTALE IMPATTO AMBIENTALE NOTE Rifiuti prodotti presso i cantieri per la costruzione dei capannoni industriali Consumo risorse ed inquinamento del suolo. L’aspetto è significativo in quanto la Direzione CHIND, ritiene necessario un maggiore controllo operativo dei cantieri per quanto concerne la gestione dei rifiuti Regimazione delle acque superficiali all’interno dell’area Potenziale inquinamento del suolo/acque superficiali a seguito del verificarsi di eventi atmosferici alluvionali particolarmente intensi che provochino l’allagamento delle attività produttive presenti nell’area L’aspetto è significativo poiché la Direzione ritiene necessario definire un programma di manutenzione dei canali presenti nell’area, al fine di evitare l’allagamento dei siti produttivi in occasione di eventi metrologici eccezionali. Consumo risorse ed emissioni in atmosfera L’aspetto è significativo poiché la Direzione intende valutare, in accordo con le aziende insediate, la possibilità di utilizzare Impianti di cogenerazione per ridurre i consumi energetici associati all’utilizzo di energia elettrica ed energia termica (Progetto COGENERGY) Consumi energetici all’interno dell’area 7.2 PRESCRIZIONI E NORMATIVE AMBIENTALI DI RIFERIMENTO Tenendo conto degli aspetti ambientali associati alle diverse attività insediate presso l’area nonché delle attività di cantiere, le prescrizioni ambientali da considerare nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale sono state individuate e riportate nella tabella allegata al presente documento nella quale si è proceduto a suddividere le normative a seconda del comparto ambientale a cui si riferiscono. 7.3 INDICATORI AMBIENTALI In base alle indicazioni emerse durante i primi mesi di funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale di CHIND e durante gli incontri conoscitivi effettuati presso le aziende insediate, ci si è resi conto che l’utilizzo di indicatori propriamente “ambientali in senso stretto” (es. consumi di energia, emissioni di CO2 equivalente, generazione di rifiuti) risulta poco significativo, e di conseguenza, poco utile per le reali necessità del sistema. Contemporaneamente ci si è confrontati con la difficoltà di mantenere costantemente sotto controllo il susseguirsi degli insediamenti e, conseguentemente, di pianificare efficientemente le attività da compiere. Per questa ragione si è ritenuto opportuno impostare alcuni indicatori più “gestionali” (Es. percentuale di aziende incontrate dal RSGA rispetto a quelle insediate) in modo da potersi porre degli obiettivi numerici ben precisi da utilizzare nella pianificazione della attività. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 55 di 62 Accanto agli indicatori di tipo gestionale sono stati monitorati anche altre grandezze di particolare interesse per lo sviluppo futuro dell’area come ad esempio il numero di mezzi in circolazione in modo da avere informazioni relative al traffico previsto. In definitiva, l’elenco degli indicatori ambientali è quello mostrato in Tabella 7.2 TABELLA 7.2 – GLI INDICATORI DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE DI CHIND INDICATORE VALORE AL 31/07/2004 NOTE VISITATI / INSEDIATI 68% Rappresenta la percentuale delle aziende insediate che sono stati visitate dal Responsabile del Sistema di Gestione ambientale di CHIND INSEDIATI/AZIENDE TOTALI 70% Rappresenta la percentuale delle aziende insediate e il numero totale aziende dell’area (comprese le aziende che hanno acquistato lotti vuoti o che stanno effettuando i lavori di cantiere) CANTIERI VISITATI/CANTIERI ATTIVI 75% Indicatore associato all’attività di realizzazione dell’area CHIND rappresentato dal numero di cantieri attivi. ADDETTI TOTALE 543 Numero totale di addetti che lavorano delle aziende insediate PASSAGGI/GIORNO 785 Numero indicativo di automezzi che giornalmente transitano nell’area (considerato un passaggio per mezzo) 7.4 SITUAZIONI DI EMERGENZA Una famiglia di informazioni desumibili dall’analisi ambientale riguarda il censimento e l’evidenziazione delle potenziali situazioni di emergenza aventi una ricaduta di tipo ambientale. Le informazioni complete, raccolte secondo lo schema identificato dalla Tabella 7.3, sono state registrate nella documentazione del sistema di gestione mentre in questa sede si riportano le conclusioni (Tabella 7.4). A completamento del presente paragrafo è utile evidenziare che al momento non si sono verificate emergenze ambientali ne presso gli uffici ne presso l’area industriale CHIND. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 56 di 62 TABELLA 7.3 – INFORMAZIONI REPERITE DALLE ATTIVITÀ SVOLTE PRESSO L’AREA E LEGATE ALLE SITUAZIONI DI EMERGENZA AMBIENTALE Origine evento Individuazione dell’ origine dell’evento, la quale può essere naturale, tecnologica da cause interne allo stabilimento, tecnologica da cause esterne allo stabilimento Evento Tipologia dell’evento che causa l’emergenza: malfunzionamenti, sversamento di sostanze, incendio e alluvione, ecc… Descrizione Sintetica descrizione dell’evento Effetti possibili Descrizione delle possibili conseguenze ambientali dell’evento (ad es. inquinamento della rete fognaria, emissioni in atmosfera, ecc.); A: evento molto improbabile che potrebbe verificarsi a causa di circostanze particolarmente sfavorevoli e improbabili. Evento che non si è mai verificato; Probabilità B: evento improbabile che potrebbe verificarsi a causa di circostanze sfavorevoli ma possibili. Si sono registrati casi sporadici; C: evento probabile che potrebbe verificarsi in mancanza o per il difetto di uno o due elementi. Si sono registrati ripetuti casi Sistemi di intervento Descrizione delle misure di prevenzione e/o mitigazione già messe in atto per ridurre la probabilità di accadimento dell’evento e per ripristinare velocemente la situazione di normalità (ad es. nel caso di carico e scarico la presenza di valvole ad arresto automatico in caso di guasto nel tubo, manutenzione preventiva). Responsabile Indicazione del responsabile della gestione della situazione di emergenza Collaudo Indicazioni di eventuali simulazioni e/o collaudi eseguiti nell’ambito della gestione dell’emergenza. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 57 di 62 TABELLA 7.4 – POTENZIALI SITUAZIONI DI EMERGENZA SEDE Descrizione Emergenze Impatto ambientale associato Sversamento liquami derivanti da malfunzionamento dell’impianto di depurazione. Contaminazione suolo/fognatura/acque superficiali Rottura idranti con conseguente parziale allagamento dell’area Contaminazione suolo/acque superficiali Ribaltamento mezzi adibiti al trasporto di sostanze pericolose nell’area. Contaminazione suolo/fognatura/acque superficiali Sviluppo incendio Emissione diffusa di inquinanti in atmosfera UFFICI CHIND Sviluppo incendio Emissione diffusa di inquinanti in atmosfera Sviluppo incendio Emissione diffusa di inquinanti in atmosfera Sversamento a seguito di errata movimentazione delle sostanze liquide quali solventi, emulsioni oleose ecc… utilizzate nell’ambito dei processi produttivi. Contaminazione suolo/fognatura/acque superficiali Allagamento per cause naturali delle aziende con conseguente rilascio di sostanze liquide stoccate nei magazzini. Contaminazione suolo/fognatura/acque superficiale Malfunzionamento apparecchiature aziendali utilizzate per la riduzione degli impatti ambientali associati ai processi produttivi. (Es. Errato funzionamento filtri cabine di verniciatura) Emissioni e/o scarico di inquinanti nei diversi comparti ambientali. (Es. nel caso di malfunzionamento dei filtri della cabina di verniciatura possono generarsi emissioni inquinanti in atmosfera al di sopra dei limiti imposti dalla normativa ambientale vigente). Sviluppo incendio all’interno dei cantieri Emissione diffusa di inquinanti in atmosfera Rottura oleodotto che attraversa l’area CHIND durante operazioni di scavo associate alle attività di cantiere. Contaminazione del suolo e delle acque sotterranee Sversamento sostanze pericolose durante movimentazione Contaminazione del suolo/fognatura/acque superficiali AREA Aree comuni gestite da CHIND AZIENDE INSEDIATE CANTIERI OPERATIVI www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 58 di 62 ALLEGATI PRESCRIZIONI AMBIENTALI DI RIFERIMENTO TEMA CODICE DATA TITOLO ACQUA SMAT 29/01/2001 Regolamento del servizio idrico integrato. 11/05/1999 Scarichi idrici. Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. 18/08/2000 Disposizioni correttive e integrative del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 in materia di tutela delle acque dall'inquinamento, a norma dell'articolo 1, comma 4, della legge 24 aprile 1998, n. 128. ACQUA ACQUA D.Lgs 152 D.Lgs 258 ARIA D.P.R.203 24/05/1988 Attuazione Direttive CEE 80/779, 82/884, 84/360 e 85/203 concernenti norme in materia di qualità dell'aria, relativamente a specifici agenti inquinanti e di inquinamento prodotto dagli impianti industriali ( DPCM del 21/07/89; DM del 12/07/90; DPR del 25/ ARIA D.M. 21/12/1995 Disciplina dei metodi dei metodo di controllo delle emissioni in atmosfera degli impianti industriali. ARIA D.M. 25/08/2000 Aggiornamento dei metodi di campionamento analisi e valutazione degli inquinanti, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 maggio 1988 n 203. ARIA D.M. 12/07/1990 Linee guida per il contenimento delle emissioni degli impianti industriali e la fissazione dei valori minimi di emissione. ARIA D.G.R. 28-993 30/08/1995 Autorizzazione di carattere generale per le emissioni in atmosfera provenienti da impianti del settore metalmeccanico nuovi, da modificare o da trasferire ARIA D.Lgs. 351 04/08/1999 Attuazione della direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell'aria ambiente ARIA D.P.R. 27/07/1991 Modifiche all’atto di indirizzo e coordinamento in materia di emissioni poco significative e di attività a ridotto inquinamento atmosferico, emanato con Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri in data 21/07/1989. ARIA L. 615 13/07/1966 Provvedimenti contro l'inquinamento atmosferico ARIA DPR 1391 22/12/1970 Regolamento per l'esecuzione della 615/66 limitatamente agli impianti termici ARIA D.P.C.M. 08/03/2002 Disciplina delle caratteristiche merceologiche dei combustibili aventi rilevanza ai fini dell'inquinamento atmosferico, nonché delle caratteristiche tecnologiche degli impianti di combustione. ENERGIA L. 10 09/01/1991 Norme per l'attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia 26/08/1993 Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n. 10. ENERGIA D.P.R. 412 www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 59 di 62 TEMA CODICE DATA TITOLO ENERGIA D.P.R. 551 21/12/1999 Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia. ENERGIA D.C.P. 322146 14/01/2003 Regolamento Provinciale per l'esecuzione delle verifiche del rendimento di combustione e dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici. INCENDI D.M. 10/03/1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro (Successive Circolari) INCENDI D.P.R. 37 12/01/1998 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell'articolo 20, comma 8, della L.15 marzo 1997, n. 59. INCENDI D.M. 04/05/1998 Disposizioni relative alle modalità di presentazione ed al contenuto delle domande per l'avvio dei procedimenti di prevenzione incendi, nonché all'uniformità dei connessi servizi resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco. INCENDI D.M. 16/02/1982 Modificazioni del Decreto Ministeriale 27 settembre 1965 concernenti la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi INCENDI D.P.R. 26/05/1959 Determinazione delle aziende e lavorazioni soggette ai fini della prevenzione incendi al controllo del Comandi Provinciale dei Vigili del Fuoco. INCIDENTI RILEVANTI D.Lgs 334 (Seveso bis) 17/08/1999 Attuazione direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. RIFIUTI D.Lgs 22 e successive modifiche 05/02/1997 Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. (DECRETO RONCHI) RIFIUTI D.Lgs. 389 08/11/1997 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 5 febbraio 1998, n.22, in materia di rifiuti, di rifiuti pericolosi, di imballaggi e di rifiuti di imballaggio. RIFIUTI D.Lgs. 95 27/01/1992 Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE, relative alla eliminazione degli oli usati RIFIUTI D.M. 392 16/05/1996 Regolamento recante norme tecniche relative alla eliminazione degli oli usati. 01/04/1998 Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera e) , e comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. RIFIUTI DM 145 RIFIUTI DM 148 01/04/1998 Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m) , e 18, comma 4, del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. RIFIUTI DPCM 24/12/2002 Approvazione del nuovo modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno 2003. RIFIUTI DPCM 27/07/1984 Disposizioni per la prima applicazione dell'articolo 4 del D.P.R. 10 settembre 1982, n. 915, concernente lo smaltimento dei rifiuti. RIFIUTI DM 161 12/06/2002 Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all'individuazione dei rifiuti pericolosi che e' possibile ammettere alle procedure semplificate. www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 60 di 62 TEMA CODICE DATA TITOLO SOSTANZE LESIVE PER L'OZONO STRATOSFERICO L. 549 28/12/1993 Misure a tutela dell'ozono stratosferico SOSTANZE LESIVE PER L'OZONO STRATOSFERICO L. 179 16/06/1997 Modifiche alla legge 28 dicembre 1993, n.549 recante misure a tutela dell'ozono stratosferico. SOSTANZE LESIVE PER L'OZONO STRATOSFERICO Regolamento (CE) n.2037/2000 29/06/2000 Regolamento (CE) n.2037/2000 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 29 giugno 2000 sulle sostanze che riducono lo strato di ozono. SOSTANZE LESIVE PER L'OZONO STRATOSFERICO D.M. 20/09/2002 Attuazione dell'art. 5 della legge 28 dicembre 1993, n. 549, recente misure a tutela dell'ozono stratosferico. RUMORE L. 447 26/10/1995 Legge quadro sull'inquinamento acustico RUMORE D.P.C.M. 14/11/1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. RUMORE D.P.C.M. 01/03/1991 Limiti di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno RUMORE D.M. 16/03/1998 Tecniche di rilevamento e misurazione dell' inquinamento acustico RUMORE L. R. 52 20/10/2000 Disposizioni per la tutela dell'ambiente in materia di inquinamento acustico. RUMORE D.G.R. 85-3802 06/08/2001 L.R. n. 52/2000, art. 3, comma 3, lettera a). Linee guida per la classificazione acustica del territorio. RUMORE D.G.R. 9-11616 02/02/2004 Legge regionale 25 ottobre 2000, n. 52 - art. 3, comma 3, lettera c). Criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico SOSTANZE PERICOLOSE PER L'AMBIENTE D.M. 07/09/2002 Recepimento della direttiva 2001/58/CE riguardante le modalità della informazione su sostanze e preparati pericolosi immessi in commercio SOSTANZE PERICOLOSE PER L'AMBIENTE D.Lgs. 285 16/07/1998 Attuazione di direttive comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi a norma dell'articolo 38 della legge 24 aprile 1998, n. 128. SOSTANZE PERICOLOSE PER L'AMBIENTE D.Lgs 52 03/02/1997 Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose SOSTANZE PERICOLOSE PER L'AMBIENTE D.M. 04/04/1997 Attuazione dell'art. 25 comma 1 e 2, del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52 concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose, relativamente alla scheda informativa in materia di sicurezza. SUOLO D.Lgs 22 05/02/1997 Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio. SUOLO D.Lgs. 389 08/11/1997 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 5 febbraio 1998, n.22, in materia di rifiuti, di rifiuti pericolosi, di imballaggie di rifiuti di imballaggio. SUOLO D.Lgs. 95 27/01/1992 Attuazione delle direttive 75/439/CEE e 87/101/CEE, relative alla eliminazione degli oli usati www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 61 di 62 TEMA CODICE DATA TITOLO CANTIERI D.Lgs 494 14/08/1998 Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili. CANTIERI D.Lgs 528 19/11/1999 Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, recante attuazione della direttiva 92/57/CEE in materia di prescrizioni minime di sicurezza e di salute da osservare nei cantieri temporanei o mobili CANTIERI D.P.R. 222 03707/2003 Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109. Elettrodotti Abrogato dal DPCM 08-07-2003 23/04/1992 Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell'ambiente esterno. Elettrodotti DPCM 08/07/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualita' per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti. Elettrodotti Legge n°36 22/02/2001 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE UNI EN ISO 14001 01/11/1996 Sistemi di Gestione Ambientale. Requisiti e guida per l'uso REGOLAMENTI REGOLAMENTO COMUNALE P.I.P. 01/07/2002 Relazione tecnico-illustrativa del P.I.P. Piano Insediamenti Produttivi del Comune di Chivasso per l'area CHIND REGOLAMENTI REGOLAMENTO CERTO CON-002 21/07/2003 Condizioni contrattuali per la certificazione dei sistemi di gestione ambientale/convalida della dichiarazione ambientale (EMAS) e per la certificazione dei sistemi di gestione della sicurezza CHIND MGA 30/06/2004 Manuale di Gestione Ambientale DPCM www.chind.it Codice: AAI ANALISI AMBIENTALE INIZIALE Revisione: 1 Data: 12/08/04 Pagina 62 di 62 RIFERIMENTI − Comune di Chivasso; “Valutazione di compatibilità ambientale. Rappresentazione degli aspetti geologici e morfologici del territorio. Relazione geologico-tecnica ai sensi della L.R. 56/77 art. 14b e successive modificazioni integrazioni per le aree interessate dal Polo Integrato di Sviluppo”; Dr. Paolo Leporati (GEOLOGO) – 25 giugno 1995. − Comune di Chivasso; “Zona N.I.P. – Strumento urbanistico esecutivo – Piano Particolareggiato (P.P.) Relazione Tecnica Illustrativa – Piano Particellare di Esproprio – Computo Metrico Estimativo Relazione di compatibilità Ambientale – Norme Tecniche di attuazione”; 21 dicembre 1995 − Comune di Chivasso; ”Piano di Zonizzazione acustica del territorio comunale – adozione − progetto preliminare ai sensi della L. 447/95, L.R. 52/2000 e della D.G.R. n. 85-3802 del 06/08/2001”; Deliberazione consigliare n. 46 del 29/09/2003 Microbel s.r.l.; “Caratterizzazione del clima acustico attuale del polo integrato di sviluppo industriale “CHIND” presso Chivasso e definizione di requisiti acustici per i nuovi insediamenti”; Gennaio 2004. − − Provincia di Torino e ARPA Piemonte; “Relazione annuale sui dati rilevati dalla rete provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria ANNO 2002”; Anno 2002 Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra; “Precipitazioni e temperature” - Collana studi climatologici in Piemonte - Regione Piemonte: Direzione dei Servizi Tecnici di Prevenzione - Settore Meteoidrografico e Reti di Monitoraggio; www.chind.it