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Attenzione il Grande Nerd ci corregge le virgole La follia grandiosa

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Attenzione il Grande Nerd ci corregge le virgole La follia grandiosa
DOMENICA 30 OTTOBRE 2011
■ 43
Internet Club
Attenzione
il Grande Nerd
ci corregge
le virgole
LOREDANA LIPPERINI
volte si divertono. Quelli di
writersdigest.com propongono un quiz
ai propri lettori, che sono anche
scrittori, chiedendo loro di scoprire se sono
Nerd della parola .Vediamo la prima
domanda: Quando qualcuno sbaglia a
scrivere un termine: a) lo ignori b) gli chiedi
pacatamente se è consapevole di quanto ha
scritto c) lo prendi in giro d) sbatti la testa
contro il muro e ti lamenti con chiunque
capiti a tiro che l’apocalisse è vicina perché
qualcuno ha scritto “your” invece di “you’re”.
A
DISEGNO DI GABRIELLA GIANDELLI
Per inciso, le reazioni a una virgola posta nel
luogo sbagliato possono essere peggiori
(fondare un Virgola Club e indire una
riunione di emergenza o trasformare lo
svarione nel più intelligente costume di
Halloween mai visto), specie se si appartiene
alla categoria superiore di Grande Nerd,
temibile tipologia umana che corregge la
grammatica di ogni interlocutore durante
una conversazione.
A volte si descrivono: la casa editrice
Nottetempo chiede ai suoi lettori di
raccontare la propria vita in sei parole. Il
punto di partenza è la scommessa vinta da
Ernest Hemingway con chi lo sfidava a usare,
appunto, sei parole per una storia. La sua fu:
“vendesi scarpe per bambini. mai
indossate”. I lettori che concorrono su
Facebook provano con: Mi chiamo Anna ed è
palindromo, Lei non sa chi sono io, Ho sedici
anni da sedici anni, Fossi Dio, sarei morto nel
novantasette. Il premio: la pubblicazione sul
sito piazzaemezza.it. E anche due libri.
Il romanzo
CINEMA
& FILM
La follia grandiosa
dell’amore materno
NICHOLAS RAY. SONO
STATO INTERROTTO
È la compagna degli ultimi
dieci anni di vita del regista a
raccontare la genesi del film
We can’t go home again,
capolavoro del 1979 (anno
della sua morte), nato
dall’esperienza all’Harpur
College della State University
di New York e dalla delusione
di non trovare finanziatori per
le sue opere.
a cura di Susan Ray (contributi di
Marco Müller ed Enrico Ghezzi)
Bompiani
Pagg.371 (+ il film), euro 29,90
TAXI DRIVER
Tutti i dietro le quinte di un film
che a 35 anni dalla sua uscita
non ha perso nulla del suo
fascino. A parlarne sono lo
stesso Martin Scorsese, lo
sceneggiatore Paul Schrader,
Robert De Niro e Jodie Foster.
di Geoffrey Macnab
minimum fax
Pagg. 184, euro 14
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SUSANNA NIRENSTEIN
ritannia Road è un romanzo d’esordio delicato e
toccante intorno alla grandiosità e talvolta alla follia
dell’amore materno, al peso indelebile del passato, al
bisogno di una sfera protettiva. La storia è quella di una
giovane famiglia polacca che si divide con l’invasione nazista.
Da un lato Janusz fugge e si arruola, dopo una serie di
patimenti rocamboleschi, nella Raf inglese. Dall’altro Silvana
e il piccolo Aurek si nascondono per quattro anni nella
foresta, nel caos della natura e del terrore. Alla fine della
guerra Janusz, ormai in Inghilterra, riesce a ritrovarli: ora
vuole riavere la moglie e il figlio con sé, provare a tornare a una
vita normale, la più britannica possibile. E loro arrivano, lei
chiusa, a prima vista fortemente invecchiata, lui, il bambino
di 7 anni, quasi un selvaggio, più bravo a esprimersi a
cinguettii, come gli uccelli, che a parole; mamma e piccolo
non stanno mai lontani, nemmeno un secondo, come nel gelo
del bosco. Il nodo del fallimento sembra inevitabile, anche
perché Janusz e Silvana non si raccontano niente del loro
passato, dei loro indicibili segreti. Tutto crolla malamente.
Poi, poi una nuova verità si fa strada.
B
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CINEMA E PITTURA
per prenderne il posto. E dalla
sua nuova posizione di comando ha vessato, ricattato ed
estorto denaro ai pescatori.
Emanuele Garofalo era un vero fetente.
L’indagine, tuttavia, richiede cautela, perché la vittima
svolgeva un ruolo di spicco
nella Milizia fascista. «L’uccisione di un nostro ufficiale non
è un crimine da strada, è un
problema di Stato», dice perentorio il console, comandante del porto. E la lista di coloro che avrebbero un movente per uccidere Garofalo è lunga.
Non vi toglieremo il gusto di
scoprire le mosse del commissario Ricciardi, nelle frenetiche giornate che precedono le
feste. De Giovanni segue la vicenda con dolente partecipazione. Si infila, con umana rassegnazione, nei vicoli del porto, tra la gente povera che vive
di ciò che il mare può darle. Disegna con mano sicura i chiaroscuri di una città che siamo
abituati a percepire col sonno
della prevedibilità. E che inve-
ce si scopre ambigua nella tradizione tanto religiosa quanto
pagana. Cos’è il presepe se non
il sacro che si fa profano, l’alto
che diventa basso, la fede che si
mescola alla superstizione?
Eppure quell’innocuo rituale,
così diffuso nella città, nasconde significati che sfuggono allo
sguardo ignaro di Ricciardi.
Sarà don Pierino, un prete amico, esperto della simbologia
del presepe, a tenergli una lezione a dir poco definitiva.
De Giovanni è uno scrittore
in rotta di collisione con le più
evolute tecniche di indagine.
La scelta di collocare le proprie
storie nei primissimi anni
Trenta (Ricciardi è della classe
1900) suggerisce un’idea di
modernità ancora contenuta.
Più che avvalersi dei ritrovati
scientifici, il commissario si affida all’intuito che scatta quando un dettaglio trascurato torna improvvisamente alla mente. In questa storia sono molti
gli indiziati, ma uno solo alla fine è il colpevole. E sarà una sorpresa per il lettore che nel frattempo avrà imparato a cono-
scere il mondo raccontato da
De Giovanni e i suoi piccoli
eroi. A cominciare dall’alter
ego di Ricciardi, il brigadiere
Maione – il cui cuore è grande
quanto la circonferenza della
sua pancia - che si troverà a vivere una drammatica storia
parallela; e poi a seguire l’anatomopatologo Modo, in odore
di antifascismo; il femminiello
Bambinella che tutto sa dei
bassifondi napoletani e naturalmente Livia ed Enrica le due
donne molto diverse (tanto sofisticata e indipendente la prima, con le sue amicizie in alto
loco a Roma, quanto semplice
e in apparenza dimessa la seconda), ma accomunate dall’amore per Ricciardi. Infine la
città. La vera protagonista: una
Napoli senza “monnezza”, ma
già allora senza speranza. Con
la “colonna sonora” di Natale
in casa Cupiello che accompagna sommessamente il romanzo, lasciando in noi l’eco
di un mondo che proprio il
grande Eduardo aveva reso inimitabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Una lettura cinematografica
della pittura che comincia con
lo stile espressionista dei
fondali dipinti da Wiene per il
gabinetto del Dottor Caligari e
arriva fino all’universo del
pianeta Pandora creato in
digitale per Avatar da
Cameron.
BRITANNIA ROAD
di Amanda Hodgkinson
Frassinelli, trad. di M. Cantarelli, pagg. 352, euro 18,50
Il saggio
Precipitare felici
nell’abisso della lettura
di Angelo Moscariello
Progedit
Pagg. 136, euro 20
EJZENSTEJN
RAFFAELLA DE SANTIS
Una visione insieme elaborata
e critica di tutta l’opera del
grande regista russo che oltre
a proporre molti scritti inediti
riproduce una serie di suoi
disegni che permettono di
capire il work in progress sulla
riflessione sul cinema che
Ejzenstejn - ingegnere che
iniziò il suo apprendistato
come scenografo - ha portato
avanti per tutta la vita.
di Antonio Somaini
Einaudi
Pagg. 960, euro 59
I FILM DI ELIZABETH
TAYLOR
Ritratto molto fotografico
dell’icona del glamour dorato
di Hollywood.
di Claudio Manari
Gremese
Pagg. 174, euro 27
a lettura è un innamoramento. Un libro può farci perdere il
senso del tempo e dello spazio. Leggere e amare sono in
fondo la stessa cosa: conta la capacità di affrontare il rischio
di un iniziale smarrimento. Chi ama mette in discussione le
proprie certezze psicologiche, non si difende. Palandri scrive un
libro liminare, un saggio che ha l’andamento di una narrazione
orale, trascinandoci tra frammenti di vita e letteratura. Un anticanone che non classifica né costruisce griglie interpretative, ma
accumula parole come un fiume in piena e attraverso un’opera
dolce di erosione carsica scava nel cuore della letteratura. Flow
scorre e nel movimento porta a galla ricordi letterari e personali.
Così accade di imbattersi nella nonna dell’autore o in Leopardi
durante una serata al Vieusseux. L’approccio antistoricista
scardina le classificazioni accademiche per interrogare il vuoto
che preme sotto la soglia della scrittura. L’autore ci invita a non
aver paura di precipitare nell’abisso della lettura e ci spinge ad
affidarci al libro con lo stesso slancio degli innamorati. Per
riuscirci, però, dobbiamo conquistare il coraggio di
“precipitare”, in un romanzo come in un nuovo amore.
L
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FLOW
A CURA DI ALESSANDRA ROTA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Enrico Palandri
Barbera Editore, pagg. 86, euro 12
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