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"Cristo non può essere diviso!" Veglia di preghiera

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"Cristo non può essere diviso!" Veglia di preghiera
"Cristo non può essere diviso!"
Veglia di preghiera- Settimana per l'Unità dei cristiani
G. La data tradizionale per la celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani,
nell’emisfero nord, va dal 18 al 25 gennaio, data proposta nel 1908 da padre Paul Wattson, perché
compresa tra la festa della cattedra di san Pietro e quella della conversione di san Paolo; assume
quindi un significato simbolico. Nell'emisfero sud, in cui gennaio è periodo di vacanza, le chiese
celebrano la Settimana di preghiera in altre date, per esempio nel tempo di Pentecoste (come
suggerito dal movimento Fede e Costituzione nel 1926), periodo altrettanto simbolico per l’unità
della Chiesa.
Quest’anno, la Settimana di preghiera ha per tema l'affermazione categorica di Paolo “Cristo non
può essere diviso!”: un pressante invito alla preghiera e ad un esame di coscienza come cristiani
singoli e in comunità. (tratto da Suggerimenti per l'organizzazione della settimana di preghiera per l'unità dei
cristiani, Società Biblica Italiana, Roma, 2014).
Chiamati, quali giovani in cammino, ad educarci all'ecumenismo, all'essere parte di un'unica
Chiesa, che crede con fede nel Dio dell'amore, invochiamo lo Spirito santo perché predisponga il
nostro cuore al dialogo con Dio.
Canto di Invocazione allo Spirito santo
C. O Dio Benedetto, facci camminare su retti sentieri, vivendo in questa terra quali fratelli e sorelle,
rallegrandoci delle benedizioni gli uni degli altri, compiangendo i dolori gli uni degli altri, e fa' che,
insieme con te, nel nome di Gesù e con il soffio vivificatore dello Spirito, rinnoviamo la faccia della
terra. T: Amen
G. Affidarsi e fidarsi. Il futuro delle Chiese cattoliche e dei fedeli, che di queste Chiese costituiscono
il cuore e l'anima, potrebbe reggersi su questi unici due termini. Radice comune di tali verbi è
“fede”. Colui che vive alla luce della fede non può guardarsi attorno con sospetto, non può
collocarsi a distanza da chi è “diverso”. Aver fede vuol dire, innanzitutto, camminare accanto agli
altri uomini, sia che essi siano o meno parte integrante della “nostra” Chiesa.
Dalla Prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (da La Bibbia, Traduzione interconfessionale in
lingua corrente Leumann / Roma, Elledici / Alleanza Biblica Universale, 2000)
Fratelli, in nome di Gesù Cristo, nostro Signore, vi chiedo che viviate d'accordo. Non vi siano
contrasti e divisioni tra voi, ma siate uniti: abbiate gli stessi pensieri e le stesse convinzioni.
Purtroppo alcuni della famiglia di Cloe mi hanno fatto sapere che vi sono litigi tra voi. Mi spiego:
uno di voi dice: «Io sono di Paolo»; un altro: «Io di Apollo»; un terzo sostiene «Io sono di Pietro»;
e un quarto afferma: «Io sono di Cristo». Ma Cristo non può essere diviso! E Paolo, d’altra parte,
non è stato crocifisso per voi. E nessuno vi ha battezzati nel nome di Paolo. Grazie a Dio non ho
battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio. Così nessuno può dire di essere stato battezzato
nel mio nome. È vero: ho anche battezzato la famiglia di Stefania, ma non credo proprio di averne
battezzati altri.
Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunziare la salvezza. E questo io faccio
senza parole sapienti, per non rendere inutile la morte di Cristo in croce.
Per Riflettere...
Dall'esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” del Santo Padre Francesco (Roma, S. Pietro,
24/11/13)
L’impegno ecumenico risponde alla preghiera del Signore Gesù che chiede che «tutti siano una sola
cosa». La credibilità dell’annuncio cristiano sarebbe molto più grande se i cristiani superassero le
loro divisioni e la Chiesa realizzasse «la pienezza della cattolicità a lei propria in quei figli che le
sono certo uniti col battesimo, ma sono separati dalla sua piena comunione». Dobbiamo sempre
ricordare che siamo pellegrini, e che peregriniamo insieme. A tale scopo bisogna affidare il cuore al
compagno di strada senza sospetti, senza diffidenze, e guardare anzitutto a quello che cerchiamo: la
pace nel volto dell’unico Dio. Affidarsi all’altro è qualcosa di artigianale, la pace è artigianale.
Silenzio.
G. Il Signore ci chiama a prendere parte del suo disegno di unità! A noi è affidato il compito di
rispondere a questa chiamata. Chiediamo a Dio, dunque, di concretizzare nella vita di tutti i giorni,
le nostre riflessioni di stasera.
Tutti:
O Dio che ci chiami a realizzare il tuo disegno di unità nella Chiesa,
guidaci, negli incontri che la vita ci riserva,
a riconoscere l'altro come un dono.
Donaci il desiderio di sentirci uniti,
di abbandonare pregiudizi e convinzioni superbe.
Fa’ che possiamo guardare l'altro con il tuo stesso sguardo,
ricco di amore e comprensione. Amen
Silenzio
Canto di Alleluia
Dal Vangelo di Giovanni (cap. 17,1-20)
Dopo aver parlato così, Gesù alzò gli occhi al cielo e disse: «Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio
tuo, affinché il Figlio glorifichi te: perché tu gli hai dato potere sopra ogni uomo, affinché egli dia la
vita eterna a tutti coloro che gli hai affidato. Questa è la vita eterna: conoscere te, il solo vero Dio, e
colui che tu hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra portando a termine l'opera che
mi hai dato da compiere. E ora, Padre, glorificami presso di te con quella gloria che avevo acanto a
te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato (traendoli) dal
mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno conservato la tua parola. Ora sanno che tutto ciò
che mi hai dato viene da te, perché le parole che tu mi hai date, io le ho date a loro, ed essi le hanno
accolte, e hanno veramente riconosciuto che io sono uscito da te, e hanno creduto che tu mi hai
mandato. Io prego per loro. Non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché ti
appartengono. Tutto quello che è mio è tuo, e tutto quello che è tuo è mio, e io sono stato glorificato
in loro. Io non sono più nel mondo, essi invece restano nel mondo, mentre io vengo a te. Padre
santo, custodiscili nel tuo nome che mi hai dato, affinché siano uno come noi.
Riflessione del Celebrante
Impegno per l’Unità (si posizioni prima dell'inizio della Veglia una lunga corda alla quale ciascun
partecipante è chiamato a formare un nodo).
G. Fu suo desiderio costante e vigile premura mantenere tra i figli il vincolo dell'unità, in modo che
vivessero concordi nel grembo di una sola madre quelli che erano stati attratti dallo stesso Spirito e
generati dallo stesso Padre. Voleva che si fondessero maggiori e minori, che i dotti si legassero con
affetto fraterno ai semplici, che i religiosi pur lontani tra loro si sentissero uniti dal cemento
dell'amore (Dalle Fonti Francescane 777, editio minor, editrici francescane, Milano 2006). Sull'esempio di
Francesco che vede nell'unità una conseguenza dell'azione dell'amore, vogliamo, legarci uno
all'altro. Il nodo che è il segno della promessa all'unione, ci ricordi la chiamata all'essere uniti.
Ognuno di noi, quindi, potrà tagliare un nodo e portarlo con sé.
Durante il Segno, Canto.
C. Paolo ha lanciato una sfida ai cristiani di Corinto: sapere nei loro cuori ed esprimere nelle loro
azioni che Cristo non può essere diviso. Egli lancia la stessa sfida a noi: realizzare pienamente
l'unità che già abbiamo in Cristo, con tutti coloro che, in ogni luogo, invocano il Signore Gesù
Cristo.
T. Insieme, siamo il popolo di Dio.
C. Ricolmi delle grazie di Dio, ogni giorno,
T. Insieme, rendiamo grazie gli uni per gli altri.
C. Ricchi delle molte benedizioni che Dio ha elargito a noi mediante la nostra unione con Cristo,
T. Insieme, non manchiamo di alcun dono spirituale.
C. Saldi in Dio che ci dona forza per l’amore e il servizio,
T. Insieme, confessiamo che Dio è fedele.
C. Uniti nell’abbraccio di Cristo,
T. Insieme, siamo chiamati alla comunione
C. Uniti negli stessi pensieri e nelle stesse convinzioni,
T. Insieme, cerchiamo di vivere d’accordo.
C. Abbandonando le futili liti su chi sia stato crocifisso per noi,
T. Insieme, apparteniamo a Cristo.
C. È forse stato diviso, Cristo?
T. No! Insieme, andiamo nel mondo a proclamare questo lieto annuncio!
Padre Nostro
C. Il Signore sia con voi.
T. E con il tuo spirito
C. Possa l'amore del Signore Gesù attirarci a lui; possa la potenza del Signore Gesù rafforzarci nel
suo servizio; possa la gioia del Signore Gesù riempire i nostri spiriti.
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre, Figlio e Spirito santo sia con voi e con voi rimanga
sempre.
T. Amen.
C. Andate in pace, per amare e ricevere amore, ,per accogliere e appartenere per servire e ricevere
nutrimento.
T. Rendiamo grazie a Dio!
(Mandato e Benedizione finale Tratto dal Sussidio in preparazione della settimana di Unità dei Cristiani, Società Biblica
Italiana, Roma, 2014).
Canto finale
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