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PROGETTO DI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL RIO COMBAFERE
REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI DEMONTE PROGETTO DI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL RIO COMBAFERE LOCALITA' B.TA PALUCH - PEROLAR Documentazione ai sensi del D.lgs.387/03 Relazione ittiologica DATA PROGETTO SCALA Aprile 2013 Elaborato GRUPPO DI PROGETTAZIONE STUDIO DI INGEGNERIA Dott. Ing. ANTONIO CAPELLINO Via Rosa Bianca, 18 12084 Mondovì - (CN) 0174/551247 [email protected] Geom. ALBERTO BALSAMO S.S. 28 Nord, 6 - 12084 Mondovì (CN) 347-4097196 [email protected] Dott. Arch. DANIELE BORGNA Via G. Pascoli, 39/6 - 12084 Mondovì (CN) Studio Sintesi Ingegneria e Paesaggio Dott. For. STEFANO ASSONE Via Mongrando, 41/a - 10153 Torino 011/6598961 [email protected] 22 RICHIEDENTE ELETTRICA COMBAFERE S.R.L. Fraz. San Lorenzo n. 7 12014 Demonte (CN) C.F./P.IVA 02984380044 Dott. MASSIMO PASCALE (ittiologo) Via Aurora, 5 10064 Pinerolo (TO) 0121/040020 [email protected] 339-3131477 [email protected] Dott. Ing. ALBERTO BONELLO Strada di Pascomonti - 12084 Mondovì (CN) 328-4541205 [email protected] Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge 24.04.41 n.633 e s.m. ed int. CARATTERIZZAZIONE ITTIOLOGICA DEL RIO COMBAFERE (BACINO DELLO STURA DI DEMONTE) DOTT. MASSIMO PASCALE La caratterizzazione ittiofaunistica del rio Combafere è stata fatta su base bibliografica facendo riferimento a campionamenti effettuati personalmente nel corso del 2003. Non sono disponibili in bibliografia dati pregressi su questo piccolo bacino tributario dello Stura di Demonte. Informazioni pregresse disponibili in bibliografia e relative ad alcuni corsi d’acqua del bacino del torrente Stura di Demonte, assimilabili per caratteristiche idromorfologiche al rio Combafere, sono presenti nella Carta Ittica Relativa al Territorio della Regione Piemontese (1991) e nel capitolo “ittiofauna” del Progetto speciale 2.5. Azioni per la predisposizione di una normativa riguardante il minimo deflusso vitale negli alvei commissionato dall’Autorità di Bacino. (A.A.V.V., 2000); in questi documenti risulta che i corsi d’acqua esaminati (tratto montano superiore dello Stura di Demonte, Torrenti Corborant e rio Freddo) sono “zone a trota fario”; il popolamento è costituito tipicamente da due specie: la trota fario - Salmo (trutta) trutta e lo scazzone – Cottus gobio. La peculiarità di questi corsi d’acqua è ospitare popolazioni, talora articolate, di trote fario di ceppo “mediterraneo”, considerate da alcuni autori come autoctone dell’area in oggetto. Lo studio dell’ittiofauna più sopra citato ed effettuato nel 2003 è stato condotto su tre stazioni di campionamento, ubicate rispettivamente: - S1, all’altezza del secondo tornante della strada per Bergemoletto (stazione di monte) - S2, a monte di Paluch, presso il secondo ponte della strada vicinale per Bergemoletto (stazione intermedia) - S3, a valle della località Paluch, poco a monte della confluenza con lo Stura di Demonte (stazione di valle) I campionamenti, di tipo semiquantitativo, sono stati effettuati in regime di magra idrologica, con elettrostorditore. Dalle indagini effettuate è risultato come il rio Combafere possa essere considerato dal punto di vista ittiofaunistico, per tutto il suo percorso, una “zona a trota fario”. L’ittiofauna è costituita principalmente dalla trota fario, presente anche con soggetti con fenotipo “mediterraneo” e dall’ibrido di marmorata, la cui presenza è limitata al tratto prossimo alla confluenza con lo Stura di Demonte. E’ assente lo acazzone. Accanto a soggetti con fenotipo “mediterraneo” sono presenti individui di chiara provenienza allevativa, di ceppo “atlantico”. Questi costituiscono la totalità della popolazione nella stazione più a monte. Nella stazione più a valle, come già accennato, sono stati catturati alcuni ibridi di trota marmorata. Questo tratto, in continuità longitudinale con lo Stura di Demonte, è probabilmente utilizzato dai riproduttori di Salmo marmoratus provenienti dal corso d’acqua principale per la riproduzione; a riprova di ciò sono stati catturati alcuni giovani dell’anno con caratteristiche “marmoratus”. Per quanto riguarda la struttura delle popolazioni di salmonidi rinvenute nelle tre stazioni, nella stazione di campionamento più a monte la popolazione di trote fario si presenta destrutturata, essendo stati rinvenuti pochi soggetti di taglia compresa tra 10 e 15 cm, presumibilmente di età 0+ ed 1+. Nella stazione intermedia la situazione appare migliore: sono stati catturati 15 individui, di taglia compresa tra 8 e 25 cm, presumibilmente appartenenti a quattro classi di età. La bassa taglia dei soggetti di un anno (8-10 cm) indica accrescimenti piuttosto lenti, peraltro attesi ed ampiamente prevedibili. I valori densitari riscontrati sono però discreti ed indicano che il corso d’acqua presenta una media produttività. Alcune femmine catturate sono in fase preriproduttiva. In questa stazione oltre il 30% dei soggetti ha fenotipo “mediterraneo”. Nella stazione di valle l’ittiofauna è ancora più abbondante; la popolazione di trote è ben strutturata. Sono stati catturati 21 individui di taglia compresa tra 8 e 27 cm. I valori densitari riscontrati sono buoni ed indicano che il corso d’acqua, in quest’ultimo tratto, presenta una elevata produttività. Alcune femmine catturate sono in fase preriproduttiva. In questo sito il 25% dei soggetti ha fenotipo “mediterraneo”. Tre delle trote sono ibridi di marmorata. Dal punto di vista ambientale, i tre ambienti esaminati non presentano alcuna alterazione dovuta ad attività antropica. Circa la costruzione della struttura per la risalita dell’ittiofauna, il torrente, presso l’opera di presa, ubicata a monte della stazione 1, presenta salti naturali invalicabili da parte dei pesci. Salti e cascate proseguono a valle fino alla stazione 1, a partire dalla quale il corso d’acqua perde pendenza, divenendo più “percorribile” per la fauna ittica. In particolare, il torrente, immediatamente a valle dell’opera di presa, presenta un salto naturale di alcune decine di metri (fig.1), non superabile da parte dell’ittiofauna. In accordo con l’attuale normativa ed in particolare con la D.G.R. 29 marzo 2010 “Disciplina delle modalità e procedure per la realizzazione di lavori in alveo, programmi, opere ed interventi sugli ambienti acquatici ai sensi della L.R. 37/2006” (Regione Piemonte, 2010), che prevede la possibilità di derogare alla costruzione della struttura per la risalita dell’ittiofauna qualora siano presenti, entro 500 m dall’opera di presa, ostacoli naturali non valicabili da parte dei pesci, si considera la messa in opera della scala di risalita non efficace ai fini della libera circolazione dell’ittiofauna e pertanto superflua e si reputa, in questa occasione, più conveniente l’applicazione di un obbligo ittiogenico annuale, da concordarsi con l’ente che gestisce l’attività di pesca nel tratto di torrente in oggetto (Provincia di Cuneo). Per la quantificazione di tale onere si suggerisce la partecipazione alle spese annuali di ripopolamento del torrente sostenute dall’ente gestore, piuttosto che l’immissione di altri pesci, lasciando alla Provincia di Cuneo la scelta della quantità e dello stadio vitale da immettere. Fig. 1 Salto invalicabile a valle dell’opera di presa BIBLIOGRAFIA A.A.V.V., 2000. Progetto speciale 2.5.Azioni per la predisposizione di una normativa riguardante il minimo deflusso vitale negli alvei. Capitolo ittiofauna. Autorità di Bacino del fiume Po, Hydrodata BADINO G., FORNERIS G., PEROSINO G.C., 1991. Ecologia dei fiumi e dei laghi. Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE, 1991. Carta ittica relativa al territorio della regione piemontese. Assessorato Caccia e Pesca, Torino.