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3 slide Zambelli
CAVIGLIA C. Zambelli, C. Castelli 1 Cenni di anatomia Il mortaio tibio-astragalico 2 Cenni di anatomia dei legamenti della caviglia • IIl legamento laterale é formato da tre fasci: peroneo-astragalico anteriore peroneo-astragalico posteriore peroneo-calcaneare • IIL legamento interno è il legamento deltoideo • lL'articolazione sottoastragalica é stabilizzata dai legamenti calcaneomalleolari e dal legamento a siepe 3 Mobilità della caviglia • LLa flessione dorsale avviene per la gran parte, nell’articolazione tibio-astragalica, ed é di 20° • La flessione plantare 50° • LL’asse di flessione é obliquo e passa per la punta dei malleoli 4 Quando la caviglia flette dorsalmente, l’astragalo provoca un allargamento dei malleoli (a causa della sua forma più larga in avanti) La stabilità del mortaio tibio-astragalico é direttamente legato a questo "auto-serrage" della puleggia astragalica da parte della pinza malleolare, in funzione del grado di dorsi-flessione I legamenti hanno un ruolo fondamentale nel gioco della stabilità 5 L’inversione e l’eversione hanno una modesta ampiezza • L’inversione associa flessione plantare, supinazione e rotazione interna del piede • L’eversione associa flessione dorsale, pronazione e rotazione esterna del piede 6 Radiografia della caviglia: frontale Sovrapposizione della tibia e del perone Il debordamento dell’ombra del perone sulla tibia é il doppio dello spazio chiaro tra il bordo del perone ed il tubercolo anteriore del malleolo tibiale 7 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA EPIDEMIOLOGIA • Elevata incidenza traumatica sportiva • Nel calcio 13,6% lesioni II°-III° (Volpi, 1994) • 30-40% delle lesioni capsulolegamentose acute evolvono in instabilità croniche (Renstrom, 1991 - Van Dijk, 1995 - Krips, 2004) 8 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA BIOMECCANICA La caviglia è un transduttore di movimento • astragalo - fulcro • stabilizzatori capsulolegamentosi • coppie di forza muscolotendinee • apparato propriocettivo • importanza della pinza malleolare (ruolo del perone > lunghezza) • 70°di flesso - estensione (40°dorsiflessione - 30°plantarflessione) 9 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA STORIA NATURALE Lesione capsulolegamentosa Recidiva Impingement (fibroso-osseo) Instabilità Condropatia Caviglia cronica 10 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA MECCANISMI LESIVI • Inversione (varo-equinismo forzato) - (85%) • Iperestensione • Blocco del piede - Traumi diretti MODALITA’ TRAUMATICHE • Senza contatto (corsa, salto, cambi di direzione, arresto improvviso, ecc.) • Con contatto (contrasto) • Con strutture 11 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA CLASSIFICAZIONE LESIONI ISOLATE • LATERALI (85-90%) • MEDIALI (1-3%) • SINDESMOSI (1-10%) LESIONI ASSOCIATE • FRATTURE • LESIONI TENDINEE 12 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA CLASSIFICAZIONE Lesioni capsulolegamentose recenti Lesioni recenti su precedenti Lesioni inveterate o instabilità croniche (Lanzetta) 13 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA CLASSIFICAZIONE 14 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA ITER DIAGNOSTICO • ANAMNESI • ESAME CLINICO • Ispezione (edema) • Palpazione (punti dolorosi) • Mobilità articolare • Manovre funzionali (tilt-cassetto) • Rx standard e funzionali (cassetto anteriore, valori più attendibili rispetto al tilt astragalico) • RM - TC - Ecografia (non danno valutazioni sull’instabilità) • Valutazioni isocinetiche (peronei) e posturali (coordinative) 15 La palpazione trova dei punti dolorosi, in avanti e sotto il malleolo. Ricerca di una instabilità esterna con una mano, mentre con un dito si palpa l’interlinea 16 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO Lesioni recenti (acute) • grado 0: bendaggio funzionale • grado 1: bendaggio funzionale tutore + bendaggio scarpa speciale • grado 2: apparecchio gessato riparazione chirurgica • grado 3: riparazione chirurgica 17 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO Lesioni recenti (acute) - riparazione chirurgica (sutura capsulolegamentosa) • riduzione della diastasi capsulolegamentosa • cicatrizzazione migliore • evita inflessioni della membrana sinoviale (ispessimenti articolari anterolaterali) • asportazione di frammenti osteocondrali 18 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO Lesioni recenti su precedenti lesioni • grado 1-2: tutore + bendaggio apparecchio gessato artroscopia (ev. riparazione) riparazione chirurgica • grado 3: riparazione chirurgica 19 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO Instabilità croniche • grado 1-2: protocollo riabilitativo (propriocettiva) ortesi funzionale artroscopia (ev. riparazione) • grado 3: riparazione chirurgica 20 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO • TECNICHE ANATOMICHE • sutura primaria (acute) • ritensione capsulolegamentosa • reinserzione capsulolegamentosa (rinforzo con retinacoli o periostio) • TECNICHE NON ANATOMICHE • con innesti autologhi (tendini peroneo breve, lungo, achilleo, plantare, ecc.) • con innesti omologhi (allograft) • con innesti eterologhi (xenograft, tessuti artificiali) 21 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO Lesioni recenti su precedenti lesioni • reinserzione • ritensione (Karlsson, Brostrom, ecc) 22 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO Instabilità croniche (II°- III°) • ritensione o reinserzione capsulolegamentosa • legamentoplastica esterna 23 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO Instabilità croniche: legamentoplastica esterna con emitendine peroneo breve. • incisione esterna • sdoppiamento del tendine • tunnel malleolare • passaggio fissaggio e montaggio triangolare dell’emitendine (Evans, Chrisman-Snook, Watson-Jones, Castaing, ecc.) 24 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO Instabilità croniche • artroscopia • valutazione anatomo - patologica lesioni legamentose (legamenti laterali - LTPA) lesioni condrali • ritensione termica RF (I°- II°) 25 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA Lesioni cartilaginee associate La localizzazione nelle lesioni capsulo-legamentose croniche (II°- III°) è prevalentemente tibiale a livello del 1/3 centrale e mediale, mentre la superficie astragalica è relativamente risparmiata. (83% nelle lesioni capsulolegamentose croniche Volpi et al.) (Taga e Shino, 1993) 26 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA CONCLUSIONI • Non sottovalutare un trauma distorsivo di caviglia (soprattutto recidivante). • Eseguire un controllo specialistico e radiografico (P.S.). • Eseguire un buon trattamento conservativo (bendaggio, gesso, tutore, ecc.) o chirurgico. • Nelle instabilità maggiori meglio la chirurgica aperta (plastiche anatomiche) della chirurgia artroscopica. • Effettuare riabilitazione funzionale. 27 Osteocondrite disseccante dell’astragalo e lesioni osteocondrali • Osteocondrite diseccante: Patologia cronica caratterizzata da un frammento libero di cartilagine e di osso necrotico fratturatosi dal suo letto subcondrale ischemico • Lesione osteocondrale: distacco di un segmento di cartilagine articolare con quantità variabile di osso subcondrale • spesso trauma distorsivo non sufficientemente indagato (75% fratture osteocondrali) • Angoli supero-interno e supero-laterale più interessati 28 29 Osteocondrite disseccante dell’astragalo e lesioni osteocondrali • Clinica: – dolore cronico – dolore alla dorsiflessione ed inversione piede – rigidità – instabilità – blocco articolare – Rx evidenzia 70% lesioni, altrimenti stratigrafia, TC • Trattamento: – conservativo o chirurgico a seconda della classificazione lesione 30 Lesioni osteocondrali Contusione ossea 31 Lesioni osteocondrali Frattura osteocondrale 32 Lesioni osteocondrali Frammento stabile o instabile 33 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO Condriti - Osteocondriti escludere instabilità Asportazione di corpi mobili, rimozione di frammenti cartilaginei, shaving (II°- III°) in associazione a condroabrasione e/o perforazioni. 34 LESIONI CAPSULOLEGAMENTOSE DI CAVIGLIA TRATTAMENTO CHIRURGICO Impingement fibroso e/o osseo Artroscopia Escludere instabilità Asportazione tessuto osteo/fibroso 35 Impingement di caviglia Impingement osseo Impingement sinoviale: • anteriore • posteriore • sindrome meniscoide 36 Impingement di caviglia: osseo CONDROPATIA TIBIALE IMPINGEMENT SINOVIALE OSTEOFITA 37 Impingement di caviglia: osseo OSTEOFITA 38 SINDROME DA SOVRACCARICO INSTABILITA’ POSTTRAUMATICA IMPINGEMENT SINOVIALE: ANTERIORE POSTERIORE SINDROME MENISCOIDE 39 Impingement di caviglia: sinoviale Anteriore 40 Impingement di caviglia: sinoviale Posteriore 41 Impingement di caviglia: sinoviale Sindrome meniscoide 42 Tendine di Achille • Lesione più comune è la rottura – adulti giovani maschi – 75% durante attività sportiva o parasportiva (schiocco improvviso doloroso) – più frequente a 4 cm da inserzione calcaneare – test di Thompson – Eco o Rmn – trattamento: • conservativo:gesso in flessione plantare • chirurgico 43 44 Tendine normale Calcificazione tendine achilleo 45 Rottura parziale tendine achilleo Rottura totale tendine achilleo 46 47 48 Tendini peroneali • Dislocazione traumatica – lassità del retinacolo peroneale superiore può essere causa di sublussazione dei tendini – sublussazione cronica del peroneo lungo può causare compressione e separazione delle fibre del breve sui piani ossei • Rottura (meno frequente) 49 Sindrome del tunnel tarsale • Neuropatia da incarceramento del n. tibiale • Tunnel tarsale: • struttura osteofibrosa: • ant. Tibia • processo posteriore di astragalo e calcagno • retinacolo dei flessori crea lo spazio del tunnel • tibiale post.,flessore lungo alluce, flessore lungo dita impegnano il canale con il n. tibiale post. 50 51 Sindrome del tunnel tarsale • Cause: – idiopatica – traumatica – varici – varismo o valgismo calcagno – lesione occupante spazio (lipoma, ganglio, cisti sinoviale, esostosi…) 52 Sindrome del tunnel tarsale • Clinica: – iperestesia e dolore versante plantare piede – dolore aggravato da attività, scompare a riposo – a volte dolore e parestesie notturne (simile a sd. Tunnel carpale) – possibile ipotrofia abduttore alluce – Tinel retromalleolare mediale 53 Sindrome del tunnel tarsale • Diagnosi: – clinica – elettromiografica • Trattamento: – conservativo: possono essere utili scarpe con il tacco e suola morbida – chirurgico 54 Lussazioni della caviglia 55 Vascolarizzazione Arteria pedidiae tibiale post. 1 – Ramo ant.e sup.(a. Pedidia) 2 - Ramo interno (a. Tibiale post.) 3 - Ramo inf. = arcata del seno del tarso +++ (pedidia + tibiale post.) 4 - Ramo post. (a. peroniera) incostante 56 Lussazioni Tibio-Astragaliche 57 Lussazioni Tibio-astragaliche Traumi violenti (flessione plantare + torsione della caviglia) Parecchie forme di lussazione : - interna - posteriore - antero-superiore - esterna Esempio di lussazione interna 58 Lussazioni Tibio-Astragaliche Spesso esposte (30 %- 50 %) Lesioni tendinee (Achille - estensori - peronieri) Lesione dei rami pedidi e/o tibiali posteriori nervo peroniero superficiale e/o surale 59 Trattamento delle lussazioni tibio-astragaliche Riduzione in Urgenza ± Riparazione vascolare • Riduzione + gesso 45 gg • ± Riparazione dei legamenti in funzione della stabilità ottenuta dopo la riduzione 60 Evoluzione delle lussazioni tibio-astragaliche • Instabilità cronica • Artrosi (50%) * Lesioni osteocondrali iniziali * Lesioni dell’art. tibio-peroniera inferiore * Soprattutto in caso di lussazione esposta 61 Fratture dei malleoli 62 Fratture del malleolo esterno - I tratti sono : trasversali, spiroidi o comminuti - Situazione da definire per ciò che riguarda i legamenti peroneo-tibiale (DANIS) od i tubercoli malleolari (DUPARC) - Fratt. Sopra-legamentose - Fratt. inter-legamentose - Fratt. Sotto- legamentose 63 Fratture del malleolo interno I tratti sono: trasversali o obliqui (a volte,quasi verticali). Iniziano , spesso, a livello dell’interlinea. Le fratture della punta corrispondono a dei distacchi ossei del LLI. 64 Ruttura del liamento P-T = fratture del insertione Fratture del malleolo posteriore (Destot) 65 Classificazione delle fratture dei malleoli (Duparc) 1 / Fratture in adduzione 2 / Fratture in abduzione 3 / Fratture in rotazione esterna sopra-legamentose (sopra-tubercolari in abduzione) 4 / Fratture in rotazione esterna intra-legamentose (inter-tubercolari in adduzione) 66 1/ FRATTURE IN ADDUZIONE STADIO 1 - Rottura del legamento esterno o - Distacco osseo del malleolo esterno o - Frattura orizzontale sotto-legamentosa 67 Rottura del legamento esterno della caviglia - Trauma in adduzione - Sensazione di rottura, spesso percepita dal paziente - Dolore acuto costante - L'impotenza immediata non é sempre completa, i pazienti possono spesso riprendere un’attività dopo qualche momento di dolore acuto - Una tumefazione esterna, simile ad un uovo, segno dell‘ematoma , l'ecchimosi é più tardiva 68 Radiografie dinamiche (misure comparative dei 2 lati) Fare solo se le rx grafie semplici non mostrano segni di frattura - 10 a 15° : rottura del peroneo-astragalico anteriore - 20 a 25° : rottura dei 2 fasci - 30° : rottura dei 3 fasci 69 Movimenti del cassetto anteriore 70 FRATTURE in ADDUZIONE STADIO 1 - Rottura del legamento esterno o - distacco osseo del malleolo esterno o - Frattura orizzontale sotto-legamentosa STADIO 2 Frattura del malleolo interno (verticale) 71 72 Commentare questo disegno Nome della lesione? Meccanismo ? Elementi rotti? Ordine delle lesioni? 73 2/ FRATTURE IN ABDUZIONE Stadio 1 Frattura orizzontale del malleolo interno Stadio 2 - Rottura dei legamenti peroneo-tibiali : diastasi - Rottura della membrana interossea Stadio 3 Frattura del perone (orizzontale in caso di abduzione pura) 74 FRATTURE IN ABDUZIONE 75 3/ FRATTURE IN ROTAZIONE ESTERNA sopra-legamentose (in abduzione) Stadio 1 : Fratture del malleolo interno (o LLI) Stadio 2 : Rottua del legamento peroneo-tibiale ant., diastasi + Stadio 3 : Frattura del perone, obliqua in basso e indietro (alte o basse) Stadio 4 : Rottura del leg. peroneo-tibiale post, membrana interossea, diastasi +++ Fratt. di DUPUYTREN 76 3/ FRATTURE IN ROTAZIONE ESTERNA sopra-legamentose (in abduzione) 77 • Il perone si può rompere molto in alto (frattua di MAISONNEUVE) 78 4/ FRATTURE IN ROTAZINE ESTERNA intralegamentose (in adduzione) Stadio 1 Rottura del leg. Peroneotibiale ant. o distacco dell’inserzione Stadio 2 Frattura spiroide del malleolo esterno Rottura del legamento peroneo-tibiale post. Diastasi ++ Stadio 3 Frattura del malleolo interno (tratto trasversale) o LLI 79 4/ FRATTURE IN ROTAZINE ESTERNA intra-legamentose (in adduzione) 80 4/ FRATTURE IN ROTAZINE ESTERNA intralegamentose (in adduzione) 81 Trattamento delle fratture malleolari Il trattamento ortopedico delle fratture scomposte é utilizzato solamente nei casi d’impossibilità ad operare (EG, stato della pelle) Es : buona consolidazione dopo tratt. In gesso 82 Vie d’accesso Dal lato interno, come dal lato esterno, si possono fare delle incisioni in avanti o dietro ai malleoli 83 Sintesi delle fratture ei malleoli 84 Viti Hauban 85 Trattamento delle fratture trimalleolari Fratture scomposte : Osteosintesi a qualsiasi età 86 Trattamento delle fratture malleolari 54 anni Buon risultato a 61 anni 87 Fratture intra-legamentose in RE Osteosintesi con viti malleolari e riparazione del LLI 88 Fratture in rotazione esterna sotto-legamentosa Osteosintesi del perone con placca. Riduzione della frattura. Sutura del LLI 89 Fratture in rotazione esterna sottolegamentose Osteosintesi del perone con placca . Riduzione della frattura T-P inf. con 1 vite + Sutura del LLI 90 Trattamento delle fratture malleolari In caso di apertura cutanea: sintesi a minima praticabile (1 vite, fili) 91 Fratture malleolari e del pilone tibiale 92 Fratture in flessione dorsale Iperflessione dorsale brutale e compressione verticale - Caduta dall’alto - Incidente stradale:il piede sul pedale del freno L’astragalo sollecita i malleoli che sono fratturati ed il margine anteriore della tibia staccato. 93 Fratture in flessione dorsale Le fratture marginali anteriori sono totali o parziali A volte, tutto il margine anteriore é fratturato, in blocco o in parecchi frammenti, determinando una sub-lussazione o una lussazione anteriore dell’astragalo in avanti. 94 Fratture in flessione plantare Caduta dall’alto, sulla punta del piede Fratture del margine posteriore del pilone + malleoli Frattura parcellare post. Frattura marginale totale (di CUNÉO e PICOT) 95 96 97 Fratture in compressione • • • • • Fratture bi-marginali : 2 frammenti principli L’astragalo si può "lussare" verso l’avanti o verso dietro L’astragalo può impattarsi entro i due margini di frattura. Il perone é sempre fratturato La frattura del malleolo interno é sempre verticale 98 Trattamento delle fratture marginali posteriori Avvitamento diretto Avvitamento“di richiamo” 99 Frattura bimalleolare + marginale posteriore Osteosintesi con vite semplice 100 Frattura marginale anteriore + perone + LLI Osteosintesi con placca e vite anteriore 101 Fratture del pilone tibiale + malleoli Osteosintesi : 1 placca sul malleolo esterno, 1 vite sul malleolo interno e 3 viti di richiamo sul frammento posteriore 102 103 104 Trattamento delle fratture del pilone tibiale 105 • Sintesi anatomica del perone (ristabilire la lunghezza) ricostruire la superfice articolare (fili + viti) • Fissatore esterno sulla tibia o tra la tibia e l’astragalo 106 • Sintesi anatomica del perone (ristabilire la lunghezza) ricostruire la superfice articolare (fili + viti) • Fissatore esterno sulla tibia o tra la tibia ed il calcagno 107 108 Fratture nei bambini e negli adolescenti Fratture trasversali del pilone tibiale, come nell’adulto 109 Fratture nei bambini e negli adolescenti 15 ans Salter 2 La maggior parte delle fratture riguarda le cartilagini di accrescimento 110 Fratture nei bambini e negli adolescenti 13 anni 18 anni 111 Fratture nei bambini e negli adolescenti Salter 3 112 Fratture nei bambini e negli adolescenti Salter 4 113 Fratture nei bambini e negli adolescenti Type 5 de Salter • Contusione della cartilagine di accrescimento • Visibile alla rx grafia • Epifisiodesi eventuale (deviazione in varo o in valgo) 114 Fratture nei bambini e negli adolescenti Frattura triplanare obliqua Associazione dei tipi 2, 3 e 4 115 Tipo 1 al perone e tipo 4 alla tibia 116 La complicazione principale delle fratture malleolari é : A B C D E La consolidazione viziosa La pseudoartrosi La rigidità L‘apertura del focolaio di frattura La compressione dell'arteria tibiale posteriore 117 La complicazione principale delle fratture malleolari é : A B C D E La consolidazione viziosa La pseudoartrosi La rigidità L‘apertura del focolaio di frattura La compressione dell'arteria tibiale posteriore 118 Le fratture lussazioni dell’astragalo Stadio 2 Stadio 3 (enucleazione post-int) 119 Le fratture lussazioni dell’astragalo La stabilità é ottenuta con l’osteosintesi (viti o fili) 120 La necrosi dell’astragalo può sopraggiungere nel 50 % dei casi 121 Complicazioni delle fratture della caviglia Algodistrofia Callo vizioso 122 Callo vizioso in varo 123 Consolidazione viziosa 124 Callo vizioso e sublussazione posteriore 125 Trattamento del callo vizioso della caviglia Deformità in varo : osteotomia di apertura interna Deformità in varo : osteotomia di sottrazione esterna 126 Es. : correzione di un callo vizioso del perone in valgo Osteotomia obliqua “apertura” con trapianto osseo ricavato dal frammento distale e placca 127 Callo vizioso in abduzione e rotazione esterna Osteotomia Risultato 128 Artrodesi tibio-astragalica 129 Artrodesi tibio-astragalica per callo viziosa Méary Crawford-Adams Charnley 130 prothese della caviglia (Luer) 131 Ramses 132