Procedure della rete per il Contrasto alla violenza di Genere
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Procedure della rete per il Contrasto alla violenza di Genere
Procedure della Rete per il Contrasto alla Violenza di Genere 3 4 Indice »» Introduzionepag. 2 »» I Servizi Socialipag. 4 »» Il Pronto Soccorsopag. 6 »» Le Forze dell’Ordine pag. 10 »» Il Centro Antiviolenza La Nara pag. 11 »» I Consultori familiaripag. 16 »» Il Servizio di Salute Mentale pag. 19 »» Il Servizio per le Tossicodipendenze pag. 20 »» Casa Noemipag. 21 »» Centro di Ascolto San Vincenzo De Paoli pag. 23 »» Procedura inserimenti socio lavorativi (Servizi Sociali) pag. 24 »» Cooperativa sociale Sarah Onlus - Progetto Chiara pag. 25 1 Introduzione Accoglienza La violenza sulle donne, in tutte le sue forme, non è un dato emergenziale, ma un dato strutturale di una società nella quale non ci sono ancora relazioni paritarie tra i generi, ma una violazione dei diritti umani fondamentali. Sostenere le donne, insieme ai loro figli/e, verso l’interruzione del ciclo della violenza e accompagnarle in un percorso di autonomia richiede un efficace lavoro di rete: per attivare azioni condivise è necessario che i diversi soggetti coinvolti vi contribuiscano con le proprie specifiche competenze. Nei percorsi di aiuto è infatti essenziale avere una percezione condivisa del fenomeno, pur mantenendo l’autonomia professionale di ciascuno. La donna vittima di violenza sarà efficacemente sostenuta solo se gli attori della rete condividono gli stessi linguaggi e lavorano per costruire modalità di azione comuni. All’interno di una metodologia di lavoro interdisciplinare assume una dimensione rilevante la definizione dei compiti e delle connessioni interne alla rete. Il progetto ministeriale “Percorsi di Libertà” ha permesso di ampliare e consolidare la rete dei soggetti già esistente nella città di Prato, individuando le singole modalità di intervento e il collegamento tra essi. Attraverso alcuni incontri, con ciascun soggetto e tra i soggetti della rete, è stato possibile redigere, condividere e validare singole procedure standard di intervento interdisciplinare per le diverse fasi della presa in carico della donna che subisce violenza. In particolare, le procedure sono state elaborate considerando 4 fasi principali: »» l’accoglienza della donna e l’eventuale messa in protezione »» il percorso di accompagnamento ai vari servizi della rete »» il percorso di reinserimento attraverso progetti di sostegno che favoriscano l’autonomia »» la sensibilizzazione e la formazione (rivolte sia alle donne che agli operatori e alle operatrici dei servizi). 2 Introduzione Il Centro Antiviolenza La Nara, le istituzioni, le associazioni e le organizzazioni aderenti alla Rete Provinciale contro la violenza di genere, si impegnano a realizzare quanto formalizzato nelle procedure attraverso le seguenti attività: »» individuare per ciascun servizio un referente che partecipi alle attività di rete; »» partecipare a tavoli ed incontri individuali fra soggetti della rete per confrontarsi sui progetti a favore delle donne vittime di violenza e dei loro figli/e; »» comunicare costantemente gli aggiornamenti riguardanti il proprio servizio; »» mantenere un confronto permanente, attraverso percorsi formativi, con l’obiettivo di sviluppare la conoscenza reciproca e migliorare le metodologie d’intervento; »» dare ampia informazione alla rete rispetto alle modalità di accesso ai propri servizi; »» promuovere azioni comuni per affrontare le aree di criticità individuate in itinere nell’ambito del lavoro comune; »» condividere e stimolare l’assunzione di responsabilità rispetto al tema della violenza da parte di tutti i settori coinvolti; »» sviluppare nell’ambito di incontri periodici un programma annuale condiviso tra i diversi soggetti della rete. Riteniamo che le procedure fin qui descritte siano uno strumento in costruzione, aperto a future integrazioni, ampliamenti, miglioramenti e pronto ad accogliere nuovi attori, al fine di affrontare insieme la complessità che la violenza contro le donne comporta. La natura del fenomeno fa sì che il modus operandi non possa essere una semplice trasmissione di conoscenze finalizzate alla realizzazione di una rete di servizi, ma debba portare alla condivisione dei saperi e delle metodologie di intervento nonché all’acquisizione di una mentalità di rispetto tra i generi. 3 I Servizi Sociali Accoglienza Per la donna vittima di violenza, non in carico al Servizio Sociale, che si presenta al segretariato sociale distrettuale (presto accentrato in un punto unificato per i nuovi accessi al Servizio Sociale – PASS): »» Richiesta d’aiuto esplicita della donna vittima di violenza: l’assistente sociale effettua una prima valutazione del rischio (scheda di valutazione del servizio sociale). Successivamente segnala la donna al Centro La Nara per l’attivazione di un sostegno nel percorso di uscita dalla violenza (consulenza in materia legale, sostegno psicosociale, ecc.) e, se necessaria, per la messa in sicurezza. »» Richiesta d’aiuto implicita della donna vittima di violenza: l’assistente sociale fissa un colloquio di approfondimento con la collega individuata per la presa in carico in tempi ristretti (entro una settimana) valutando l’opportunità di una conduzione congiunta al fine di facilitare l’emergere delle forme e dei contenuti della violenza. Successivamente la donna segue il percorso per gli utenti in carico al Servizio Sociale. Per la donna vittima di violenza già in carico al servizio sociale: »» l’assistente sociale procede ad un approfondimento della situazione (utilizzando la scheda di valutazione professionale) e fornisce le indicazioni necessarie per prendere contatto con il Centro Antiviolenza La Nara facilitando l’invio. »» se è necessaria la messa in sicurezza si contatta il Centro La Nara per la condivisione e l’accoglienza presso la casa Rifugio. »» nel caso si ritenga necessario, anche su indicazione del Centro La Nara, l’allontanamento della donna e di eventuali minori dal territorio di residenza, l’assistente sociale valuta le disponibilità di allontanamento sulla base della situazione della donna e del budget annuale assegnato. 4 I Servizi Sociali Percorso di accompagnamento Progetto personalizzato »» Elaborazione congiunta con il Centro La Nara di un progetto di messa in sicurezza e di uscita dalla violenza, sia per le donne vittime di violenza residenti a Prato, sia per le residenti nei Comuni limitrofi. »» Se presenti minori il Servizio Sociale valuta la possibilità di segnalare all’autorità giudiziaria minorile di competenza allegando eventuale documentazione acquisita dal Centro La Nara. Percorso di reinserimento Per favorire progetti di sostegno e per l’autonomia delle donne il Servizio Sociale partecipa alla valutazione e attivazione dei seguenti supporti: Tessera Emporio Si tratta di una carta alimentare per acquisti presso l’emporio, una sorta di supermercato per le nuove povertà che raccoglie dalla grande distribuzione prodotti alimentari di prossima scadenza o con confezioni difettate. La tessera è attivata dal Servizio Sociale con eventuale individuazione di una corsia preferenziale nei tempi e nelle procedure. Supporto economico »» per donne residenti, secondo modalità interne del servizio sociale, individuando una corsia preferenziale nei tempi e nelle procedure; »» per donne non residenti, il servizio sociale potrà avvalersi della collaborazione del volontariato, in particolare, per il Comune di Prato, della struttura San Vincenzo de’ Paoli. Ricerca abitazione In caso di difficoltà abitative l’assistente sociale che ha in carico la donna vittima di violenza invia una segnalazione all’ufficio emergenza alloggiativa. Ricerca del lavoro Il Servizio Sociale riceve e valuta le richieste del Centro La Nara per l’eventuale attivazione di borse lavoro. 5 Il Pronto Soccorso Il Codice Rosa identifica un percorso di accesso al pronto soccorso riservato a tutte le vittime di violenze, senza distinzione di genere o età che, a causa della loro condizione di fragilità, più facilmente possono diventare vittime di violenza: donne, uomini, bambini, anziani, immigrati, omosessuali. Quando viene assegnato un Codice Rosa, si attiva il gruppo operativo composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell’ordine. Il gruppo operativo dà cura e sostegno alla vittima, avvia le procedure di indagine per individuare l’autore della violenza e se necessario attiva le strutture territoriali. [Fonte: http://www.regione.toscana.it/-/codice-rosa] Accoglienza »» attivazione del Codice Rosa; »» se presente, interviene l’operatore del Codice Rosa (in particolare per vittime di violenza sessuale) che comunica nome e ruolo professionale alla donna vittima di violenza; Presa in carico 1. Presa in carico sanitaria e assistenziale »» valutazione segni e sintomi e assegnazione di un codice colore (medico e infermieri intervengono rapidamente, viene messa in sicurezza all’interno del Pronto soccorso, in una stanza dedicata chiamata ‘stanza rosa’); »» richiesta di anonimato; »» esami (radiografie ed esami del sangue, ecc.); »» visite specialistiche; »» raccolta informazioni ed eventuale attivazione delle FFOO. 2. Ascolto del racconto del maltrattamento 6 Il Pronto Soccorso 3. Raccolta informazioni e tutela privacy Chiedere alla donna vittima di violenza se: »» si sono verificati altri episodi di violenza; »» vi sono figli minorenni e se hanno assistito alle violenze; »» è già stata sporta querela e nei confronti di chi; »» è stato richiesto aiuto ad altre strutture; »» ha un familiare o un’amica vicino; »» vuole tornare a casa o chiedere accoglienza; 4. Informazione e orientamento Spiegare, senza forzare alcuna decisione, il ruolo di ognuno dei seguenti servizi (attivati direttamente dal Pronto Soccorso) e le rispettive possibilità di supporto offerte: »» Centro Antiviolenza La Nara; »» Servizi sociali-sanitari (consultorio, servizi sociali territoriali, psicologia, psichiatria…); »» Autorità Giudiziaria (corsie preferenziali); »» Casa Noemi viene presentata solo se la donna arriva in orari notturni o festivi; 7 Il Pronto Soccorso Percorsi di accompagnamento Messa in sicurezza Se necessario contattare le strutture territoriali per verificare la possibilità di accoglienza della donna vittima di violenza. »» Se la donna non è certa di voler tornare a casa e non può/non vuole essere provvisoriamente ospitata da parenti o amici: »» ricovero in Pronto Soccorso - ore notturne - per facilitare la presa di decisione; »» eventuali figli minori possono rimanere in Pronto Soccorso con il consenso del medico o essere ospitati nel reparto di Pediatria fino alla mattina successiva; »» attivazione del Centro La Nara - nelle ore diurne per la messa in sicurezza della donna; »» se accompagnata da bambini, dovranno essere avvisate i Servizi Sociali o le FFOO dove si verificano problematiche relative al collocamento urgente; »» Se la donna, nelle ore notturne, può/vuole essere ospitata da parenti o amici: »» fornire i riferimenti del Centro La Nara per il mattino successivo; »» l’operatore della Task Force ‘Codice Rosa’ prenderà anch’esso contatto con il Centro La Nara il mattino successivo; »» Se la donna non vuole tornare a casa e non può/non vuole essere ospitata da parenti o amici: »» attivazione del Centro La Nara - ore diurne; se presenti minori Servizio Sociale; »» trasferimento a Casa Noemi (Caritas) - ore notturne e giorni festivi; il mattino successivo avvisare il Centro La Nara; Il trasferimento dall’Ospedale a Casa Noemi avviene curando la massima riservatezza: »» attivare le associazioni di volontariato (Croci/Misericordie/Pubblica Assistenza) disponibili al trasferimento (Casa Noemi-Caritas); 8 Il Pronto Soccorso »» assicurarsi che il maltrattante non sia presente nella sala d’attesa del Pronto Soccorso; »» comunicare l’indirizzo della struttura solo a eventuali persone che accompagnano la donna; »» specificare chiaramente alla donna che non deve comunicare a nessuno il luogo in cui verrà ospitata; se volesse allontanarsi dalla struttura che la ospita sarà necessario fornire alla persona che andrà a prenderla un punto di ritrovo lontano da Casa Noemi. INVIO AI SERVIZI Se presenti minori, in accordo con la donna, è necessario fornire i riferimenti del servizio di neuropsichiatria infantile (dal lunedì al mercoledì), o prendere contatto con il Centro Unico di Prenotazione. Sensibilizzazione e formazione Il Pronto Soccorso organizza corsi di formazione interni all’Azienda Ospedaliera e con tutti gli esponenti della rete territoriale. I corsi possono riguardare tematiche generali sul tema della violenza o essere mirati per l’area materno infantile. 9 Le Forze dell’Ordine Accoglienza ACCESSO Se la segnalazione arriva dal Codice Rosa, dal Centro Antiviolenza La Nara, dai Servizi Sociali: »» le Forze dell’Ordine ricevono la segnalazione, redigono gli atti formali e li trasmettono all’Ufficio di Procura, ricevendo, subito dopo, le direttive sulle indagini da svolgere dall’Autorità Giudiziaria (Procura della Repubblica). »» È presente un nucleo di polizia giudiziaria specializzata presso ciascun reparto territoriale (Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale), attivato di norma per l’intervento diurno; se il fatto è rilevante è possibile attivare anche l’intervento notturno. »» E’ prevista presso la Procura della Repubblica l’attivazione di magistrati specializzati in materia (2 magistrati specializzati per reati ai danni di minorenni + 2 magistrati specializzati per reati ai danni di maggiorenni); in caso di intervento notturno le Forze dell’Ordine comunicano al Sostituto Procuratore reperibile i casi più gravi ed urgenti e che comportano la valutazione relativa all’emissione di misure restrittive della libertà personale (arresto in flagranza, fermo di Pg e allontanamento di urgenza dalla casa familiare); in caso di intervento diurno e laddove i fatti accertati siano significativi viene tempestivamente avvisato per le direttive immediate il Sostituto Procuratore della Repubblica specializzato. Attivazione diretta (primo intervento): La segnalazione arriva da: »» reparti territoriali (Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale); »» scuole di ogni ordine e grado (violenza assistita o diretta ai danni del minore); »» persona offesa (con deposito di querela presso i reparti territoriali o direttamente presso la Procura della Repubblica). 10 Si svolgono le attività di messa in sicurezza e di assistenza alla persona con eventuale invio al Pronto Soccorso e/o al Centro Antiviolenza La Nara o a Casa Noemi. Se presenti minori il reparto territoriale intervenuto provvede all’attivazione (se necessario e laddove non sia stato già attivato) del Servizio Sociale anche per eventuali provvedimenti d’urgenza (in ogni caso la Procura della Repubblica è tenuta alla trasmissione della notizia al Tribunale per i Minorenni nei casi e per i provvedimenti previsti dall’art. 609decies del codice penale). Si procede quindi così come indicato al capo che precede. Il Centro Antiviolenza La Nara Accoglienza Accesso Dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 15.00 alla 18.00 dal lunedì al giovedì; venerdì dalle 09.00 alle 13.00. Raccolta informazioni »» compilazione scheda di accoglienza; »» valutazione del rischio per la donna vittima di violenza. Referto »» Invio e/o accompagnamento al Pronto Soccorso previa segnalazione alla referente del Codice Rosa. Messa in sicurezza »» Casa Rifugio, ad indirizzo segreto, del Centro La Nara. »» Alberghi del territorio: alloggio temporaneo prima dell’invio presso la Casa Rifugio per garantirne la segretezza. »» Casa Noemi (Caritas): se l’emergenza è notturna, festiva o se la Casa Rifugio del Centro La Nara è al completo. In situazione di emergenza, il Centro La Nara contatta il servizio sociale successivamente all’accoglienza presso la Casa Rifugio della donna vittima di violenza: il contatto avviene tramite email al coordinatore sociale del Distretto Socio Sanitario di competenza. Se si rivelasse necessario l’allontanamento dal territorio di residenza, prima di contattare altri Centri Antiviolenza che dispongano di strutture di accoglienza, il Centro La Nara: »» attiva il Servizio Sociale, se la donna vittima di violenza ed eventuali figli/e non sono in carico, e richiede la condivisione del progetto di allontanamento; »» richiede l’intervento dell’assistente sociale che ha in carico la donna e eventuali figli/e minori, al fine di condividere la necessità di allontanamento in altra struttura abitativa. 11 Il Centro Antiviolenza La Nara Per le donne straniere il Centro La Nara valuta l’eventuale attivazione di un servizio privato di mediazione linguistica e culturale. Per le donne vittime di violenza e nel contempo vittime di tratta il Centro La Nara contatta le operatrici della Cooperativa Sarah (Progetto Chiara) per valutare l’eventuale invio della donna. Denuncia »» Invio ai referenti delle Forze dell’Ordine: Polizia, Carabinieri o Polizia Municipale. Invio ai servizi sociali e sanitari (non in emergenza): »» Il consultorio della USL 4 è contattato per necessità relative a maternità, contraccezione, interruzione volontaria di gravidanza. Le operatrici, in caso di bisogno, accompagnano la donna al consultorio. »» Il servizio sociale viene contattato per concordare la presa in carico della donna vittima di violenza. La segnalazione al servizio sociale, laddove ritenuto necessario, avviene con le seguenti modalità: »» Donna vittima di violenza che risiede o è domiciliata a Prato o nei Comuni limitrofi: »» se non è in carico al servizio sociale si contatta il coordinatore sociale del distretto socio sanitario competente; »» se è già in carico viene segnalata all’assistente sociale di riferimento. »» Se non fosse possibile, nell’emergenza, individuare la dimora della donna, la segnalazione viene inviata, per le residenti o domiciliate nel Comune di Prato, alla Responsabile Assistente Sociale dei Servizi Minori e Famiglie del Comune di Prato, mentre per le donne residenti o domiciliate nei Comuni limitrofi, al Coordinatore dei Servizi Sociali della azienda USL 4 di Prato. »» In generale, l’invio al Servizio Sociale, da parte del Centro La Nara, è diretto, senza passaggio dal segretariato sociale distrettuale. In seguito all’attivazione del Servizio Sociale viene fissato un appuntamento congiunto di presentazione tra le operatrici del Centro La Nara, l’Assistente Sociale e la donna vittima di violenza. 12 Il Centro Antiviolenza La Nara Percorsi di accompagnamento Presenza di minori: Il Centro La Nara si rivolge al Servizio Sociale per segnalare la necessità di una presa in carico. Consulenza legale »» Il Centro La Nara offre la possibilità di effettuare consulenze legali. »» Per informazioni e chiarimenti, rispetto al gratuito patrocinio, viene contatto l’Ordine degli Avvocati. Rinnovo documenti Per le donne e i minori stranieri il Centro La Nara si rivolge a: »» Questura (Ufficio Immigrazione); »» Ufficio Anagrafe per la registrazione dei documenti (ad esempio per i matrimoni contratti all’estero che non risultano registrati in Italia); »» Ambasciata in Italia del Paese di origine della donna vittima di violenza per la richiesta di dichiarazione di assenza di reddito all’estero; »» Ufficio Immigrazione del Comune di Prato. Ricerca abitazione: Il Centro La Nara si rivolge a: »» Servizio Sociale per l’individuazione di una sistemazione in emergenza abitativa se sussistono i requisiti; »» Associazione “Il Casolare” Onlus per il reperimento di soluzioni abitative; »» Agenzie Immobiliari del territorio; »» Consorzio Sviluppo Edilizia Popolare. 13 Il Centro Antiviolenza La Nara Supporti economici: Il Centro La Nara si rivolge: »» al Servizio Sociale (per contributi economici); »» alle organizzazioni del territorio: »» Caritas (per attivare la tessera dell’Emporio alimentare) »» Centro Aiuto alla Vita (in caso di bambini piccoli per beni di prima necessità) »» Centro d’Ascolto San Vincenzo de’ Paoli (per aiuti economici e/o anticipo del contributo sociale). »» Contributi economici derivanti da associazioni e aziende del territorio pratese (Soroptimist International club Prato, SPI-CGIL Sindacato pensionati Italiani di Prato e aziende private del territorio). Soggetti con multiproblematicità: Il Centro La Nara contatta: »» il Dipartimento di Salute Mentale della USL 4 di via Torino, per gli adulti, e l’Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia e Adolescenza (UFSMIA) presso il Centro socio sanitario “Giovannini” per i minori; »» il Servizio per le Tossicodipendenze (Ser.T.) dell’USL 4; »» studi privati o centri specialistici (ad esempio, l’Albero Bianco). Percorsi di reinserimento Ricerca del lavoro: Il Centro La Nara può contattare i seguenti soggetti: »» il Servizio Sociale per l’eventuale attivazione di borse lavoro; »» il Centro per l’impiego (al/alla referente interno per le donne in difficoltà a cui vengono proposti tirocini formativi); »» le agenzie interinali; »» i sindacati (in particolare il coordinamento donne della CGIL); »» le Cooperative Sociali e i servizi del territorio; »» la Caritas (per lavoro di assistente familiare); 14 »» le imprese private. Il Centro Antiviolenza La Nara Istruzione/formazione: Per la formazione della donna vittima di violenza La Nara si rivolge: »» alla scuola secondaria di primo grado G. Mazzoni per il conseguimento della licenza media inferiore; »» alle agenzie formative del territorio per corsi di formazione professionalizzante (Consorzio Pegaso, Astir). In aggiunta, per le donne straniere, il Centro La Nara può contattare: »» il Centro Territoriale Permanente (CTP) o la Caritas, per la frequenza di corsi di lingua italiana; »» il Laboratorio del Tempo - Comune di Prato. Socializzazione: Le donne vengono messe in contatto con le risorse del territorio, in particolare con le associazioni, che offrono momenti di socializzazione e di crescita personale. Le risorse più attive nel Comune di Prato sono il Laboratorio del Tempo del Comune di Prato e l’Associazione Moica. Sensibilizzazione e formazione Il Centro La Nara organizza corsi di formazione e attività di sensibilizzazione volti a diffondere la conoscenza del fenomeno della violenza di genere, rivolti agli/alle operatori/trici dei servizi pubblici e privati del territorio. Tale attività vuole porre l’attenzione sulla necessità di un profondo cambiamento culturale e fornisce gli strumenti necessari e indispensabili per trattare il fenomeno della violenza di genere. Altro obiettivo dell’attività di sensibilizzazione e formazione portata avanti nei contesti scolastici ed educativi è l’azione di prevenzione primaria rivolta alle nuove generazioni. 15 I Consultori familiari Accoglienza La donna vittima di violenza viene accolta dal personale del consultorio: assistente sociale, ginecologa, ostetrica, psicologa. Gli operatori possono trovarsi di fronte a tre tipologie di richieste: »» Invio da altro servizio della rete »» Richiesta diretta di aiuto »» Richiesta indiretta che emerge durante un colloquio/visita/esecuzione esame Nel primo caso gli operatori all’accoglienza saranno preferibilmente assistente sociale e/o psicologa. Nei restanti casi sarà l’operatore/trice, che raccoglie la richiesta, ad accogliere la donna vittima di violenza (gli/le operatori/trici sono tutti/e formati/e per accogliere donne vittime di violenza con modalità di ascolto e tempi adeguati). Messa in sicurezza »» invio al Pronto Soccorso con eventuale attivazione del trasporto in ambulanza. Raccolta dati »» sulla “scheda violenza consultoriale” si riporta il momento in cui è stato rilevato il maltrattamento (ad esempio, se alla prima visita o agli incontri successivi); »» una copia della scheda viene allegata alla cartella consultoriale mentre un’altra copia è da inserire nel raccoglitore violenza; »» valutazione clinica della donna vittima di violenza (visita/colloquio/controllo di eventuali esami); »» si annotano in cartella eventuali lesioni/sintomatologie riconducibili alla violenza subita. è importante raccordarsi con gli altri/e operatori/trici della rete per valutare se la donna è conosciuta o comunque facilitarle il percorso là dove si presenta. 16 I Consultori familiari Valutazione del rischio »» avviene attraverso le apposite tabelle con comunicazione alla donna; »» si analizzano insieme alla donna eventuali strategie da mettere in pratica per ridurre l’entità del rischio; »» si esplora la rete di supporto parentale e amicale; »» se il rischio è medio/alto, viene coinvolto il servizio sociale. Informazione e orientamento La donna vittima di violenza viene informata: »» sui suoi diritti e sulla possibilità di sporgere denuncia; »» sull’attività svolta dalle associazioni di contrasto alla violenza presenti sul territorio; »» sulla possibilità di una presa in carico dal Servizio Sociale e psicologico del consultorio. Se si tratta di un caso di violenza sessuale la donna viene informata relativamente a: »» raccolta delle prove; »» profilassi per le malattie sessualmente trasmesse; »» interruzione di gravidanza; »» realizzazione di esami clinici specifici; »» denuncia del reato. Si forniscono le corrette indicazioni riguardo al Centro La Nara ed eventualmente, in accordo con la donna vittima di violenza, si contatta il Centro La Nara per presentare il caso. Attivazione e invio ad altri servizi »» se la donna è in stato di gravidanza l’informazione viene passata al punto nascita; »» se la donna è straniera viene attivata la mediazione culturale. 17 I Consultori familiari Presenza di minori »» se vi sono minori che hanno assistito agli episodi di violenza spiegare l’importanza di proteggerli e di valutare eventuali danni subiti; »» si attivano i servizi psicosociali (se non sono già presenti al colloquio); Percorso di accompagnamento Monitoraggio »» fissano un appuntamento per un successivo incontro (verificare ed eventualmente riproporre contatti con assistenti sociali e psicologi del consultorio; riproporre la possibilità di contattare il Centro La Nara); »» aggiornano le schede violenza ad ogni incontro (data, evoluzioni, ecc.); »» propongono alla donna un follow-up clinico e psicologico; »» cercano di garantire la presenza degli stessi/e operatori/trici presenti all’accoglienza. Attività di raccordo con la rete In sinergia con gli/le operatori/trici della rete, il Consultorio: »» valuta l’efficacia degli interventi messi in atto e dei progetti di uscita dalla violenza; »» monitora l’andamento del fenomeno; »» definisce strategie comuni di prevenzione del fenomeno. 18 Il Servizio di Salute Mentale Accoglienza ACCESSO »» La donna vittima di violenza, in carico al Centro La Nara, che manifesta disagi psicologici o psichiatrici (ansia, disturbi del sonno e dell’alimentazione, ecc.) si rivolge al Servizio di Salute Mentale per la presa in carico o per un confronto sulle terapie farmacologiche già in uso. »» La donna vittima di violenza o il Centro La Nara contattano telefonicamente l’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti (UFSMA) di via Torino, Prato per prenotare un primo appuntamento. »» Se lo ritengono opportuno gli/le operatori/trici del Centro La Nara possono accompagnare la donna alla visita psichiatrica, al fine di superare pregiudizi e timori che potrebbero ostacolare la buona riuscita dell’intervento. »» La donna con problemi psichiatrici, in carico al Servizio di Salute Mentale, che manifesta problemi di maltrattamento, può essere inviata al Centro La Nara. Percorsi di accompagnamento Presa in carico »» Il Servizio di Salute Mentale assegna lo psichiatra di riferimento in base alla residenza della donna vittima di violenza (l’utenza viene indirizzata sul distretto sanitario di appartenenza). »» Il Servizio può organizzare alcuni incontri con gli/le operatori/trici del Centro La Nara per verificare e aprire un confronto sul percorso della donna vittima di violenza. Se necessario il Centro La Nara può essere coinvolto sullo specifico caso durante la riunione della Unità Operativa. Sensibilizzazione e formazione Facilitatori di formazione sul tema della violenza contro le donne all’interno dei servizi socio-sanitari. 19 Il Servizio per le Tossicodipendenze Accoglienza ACCESSO Il Servizio si rivolge a donne in carico al Centro Antiviolenza La Nara con problematiche legate a dipendenze (sostanze stupefacenti, alcool, gioco patologico, ecc.). Se la donna vittima di violenza è già in carico al Centro La Nara: »» l’accesso al Servizio, in particolare per un primo appuntamento, avviene o di persona attraverso il front office del Ser.T. o telefonicamente. Tale contatto può essere effettuato direttamente dalla donna o dagli/le operatori/trici di riferimento del Centro La Nara, che se lo riterranno opportuno potranno accompagnare la donna vittima di violenza presso il servizio. Se la donna vittima di violenza è già in carico al Ser.T. e presenta problematiche di violenza familiare: »» il personale di riferimento fornisce informazioni rispetto ai servizi offerti dal Centro La Nara; »» le modalità di accesso al Centro La Nara prevedono un primo contatto al numero telefonico del Centro attraverso il quale viene preso l’appuntamento per un primo colloquio. Tale contatto può essere effettuato direttamente dalla donna o dagli/le operatori/trici di riferimento del Ser.T.; »» Gli/le operatori/trici del Ser.T. potranno accompagnare la donna al Centro La Nara permettendo così una efficace attivazione del percorso della donna. Percorsi di accompagnamento Raccordo Ser.t.- Centro La Nara Si prevede la possibilità di incontri comuni di scambio e verifica tra gli/le operatori/trici del Servizio Tossicodipendenze e quelli/e del Centro La Nara sul percorso della donna vittima di violenza. Si possono inoltre prevedere incontri tra gli/le operatori/trici alla presenza della donna. 20 Casa Noemi Struttura Caritas di pronta e provvisoria accoglienza per donne italiane e straniere, sole o con figli di età inferiore a 10 anni, che presentino: »» problemi alloggiativi dovuti a gravi carenze economiche »» situazioni di violenza e/o disagio familiare Dispone di 3 camere, per un totale di 8 posti letto, oltre a 1 posto letto per emergenza (si intende un posto per donna e uno per il figlio). Accoglienza ACCESSO La struttura è contattabile telefonicamente nei giorni feriali in orario serale e notturno (18:00 - 08:00) e nei giorni festivi (giorno e notte) dai seguenti soggetti: »» Ospedale – Pronto Soccorso »» Forze dell’Ordine »» Centro La Nara (passaggio interno, informale) Soggetti con multiproblematicità: L’accoglienza in emergenza avviene esclusivamente per le donne vittime di maltrattamento familiare, che non abbiano altre problematiche che rendano la persona non autosufficiente (dipendenza da alcool o altre sostanze, problemi psichiatrici, altri problemi di salute, ecc.). Messa in sicurezza ed emergenza alloggiativa A seguito della segnalazione telefonica, la donna vittima di violenza viene accompagnata nella struttura e accolta da un operatore di riferimento. »» Casa Noemi può accogliere in emergenza una donna vittima di violenza (+ un minore), di norma per un massimo di due giorni o fino all’apertura del Centro Antiviolenza La Nara, che, previo colloquio, avvia la presa in carico. »» In caso di prolungamento dell’ospitalità, gli operatori di Casa Noemi contattano il Centro La Nara per definire la durata dell’accoglienza e le esigenze delle donna e di eventuali minori. Il Centro La Nara provvede, in questo caso, ai bisogni primari (spesa alimentare e vestiario) della donna e del minore. 21 Casa Noemi Raccolta informazioni e orientamento Il giorno successivo la responsabile, nonché psicologa, di Casa Noemi incontra la donna per raccogliere informazioni in merito alla sua storia e spiegarle le regole della struttura: in particolare si specifica che la struttura è autogestita ed è opportuno non riferire a estranei l’indirizzo per assicurarne la riservatezza. Successivamente viene contattato il Centro La Nara, le cui operatrici incontrano la donna vittima di violenza, raccolgono informazioni sulla dinamica del maltrattamento e la informano rispetto ai servizi del territorio che possono rispondere alle sue esigenze. Invio ad altri servizi La responsabile di Casa Noemi e le operatrici del Centro La Nara, in accordo con la donna vittima di violenza, valutano la necessità di attivare il Servizio Sociale e altri servizi sul territorio (ad esempio il Centro Aiuto alla Vita, il medico volontario, l’Unità Operativa di Psichiatria/Psicologia, il mediatore culturale, ecc.). 22 Centro di Ascolto San Vincenzo De Paoli Accoglienza Raccolta informazioni »» Durante il colloquio con la donna si pone attenzione ai segnali riconducibili a situazioni di violenza familiare. Valutazione della situazione »» Se è presente una situazione di maltrattamento si procede a una prima valutazione della situazione e si valuta l’invio presso il Centro Antiviolenza La Nara. »» Se la richiesta della donna non è esplicita, si valuta, negli incontri successivi, la possibilità di approfondire la problematica. Informazione e orientamento »» Gli/Le operatori/trici del Centro d’Ascolto consegnano il materiale informativo del Centro La Nara; »» la donna vittima di violenza, se lo desidera, prende autonomamente contatto con il Centro La Nara; »» se necessario il personale del Centro d’Ascolto accompagna la donna al primo colloquio. Percorsi di accompagnamento Supporto economico »» Il Centro d’ascolto può ricevere da La Nara una richiesta per attivare un percorso di aiuto economico in favore della donna presa in carico. »» Apertura di un momento di confronto con La Nara sul caso specifico e accordi per un eventuale invio. ALTRE COLLABORAZIONI Si valuta inoltre la possibilità di attivare altre collaborazioni all’interno di un progetto costruito e concordato insieme, quali ad esempio l’accompagnamento delle donne da parte del personale del Centro d’Ascolto verso altri servizi del territorio (servizi sociali, servizi sanitari e altri servizi in base al progetto e alle necessità della donna). 23 Procedura inserimenti socio lavorativi (Servizi Sociali) Il Comune di Prato gestisce il servizio intercomunale “Orienta Lavoro” che ha l’obiettivo di gestire percorsi individuali di accompagnamento al lavoro di persone svantaggiate e/o a rischio di emarginazione sociale. In particolare, al suo interno è previsto un percorso dedicato alle donne vittime di violenza prese in carico dal Centro Antiviolenza La Nara (si stimano circa 8/10 casi all’anno), per le quali si attiva un progetto integrato La Nara/Servizi Sociali. Accoglienza I SOGGETTI Al Servizio “Orienta Lavoro” si rivolgono: »» donne vittime di violenza residenti nel Comune di Prato o in uno dei Comuni della provincia di Prato; »» donne vittime di violenza in regola con il permesso di soggiorno in possesso della residenza nel Comune di Prato o nei Comuni della provincia di Prato; »» donne vittime di violenza che, pur non essendo residenti nei Comuni di Prato o della provincia di Prato, sono in carico ai Servizi Sociali territoriali. L’ACCESSO »» gli operatori del Centro La Nara segnalano il caso direttamente al coordinatore del distretto di competenza; »» quest’ultimo individua l’assistente sociale per la presa in carico della donna. I tempi di attesa per l’appuntamento sono di massimo 10 giorni. Percorsi di accompagnamento »» lo Staff di “Orienta Lavoro”collabora con l’assistente sociale incaricato e con le operatrici del Centro La Nara nell’elaborazione di un progetto personalizzato di uscita dalla violenza; »» il progetto, per poter essere realizzato, deve ricevere l’autorizzazione dal Comune di residenza della donna beneficiaria dell’intervento; 24 »» l’inserimento socio lavorativo viene monitorato per tutta la sua durata. Cooperativa sociale Sarah Onlus - Progetto Chiara Il Progetto Chiara si rivolge a donne immigrate, vittime di tratta e sfruttamento giuridicamente riconosciute ai sensi dell’art.18 dlgs 286/98 e art.13 l.228/03 ma anche in fase di identificazione rispetto a questo status, sole o con figli nella fascia 0-3 anni. La finalità del progetto consiste nell’ospitalità e accompagnamento in percorsi di autonomia socio-lavorativa, nel rispetto dell’autodeterminazione di ciascuna donna e attraverso itinerari concordati che frequentemente prevedono percorsi territoriali dopo le dimissioni. Accoglienza ACCESSO Donne vittime di tratta e sfruttamento che abbiano subito violenza. Raccolta informazioni Durante il colloquio con la donna vittima di violenza si pone attenzione ai segnali riconducibili a situazioni di maltrattamento. Valutazione della situazione »» Se è presente una situazione di maltrattamento si procede a una prima valutazione della situazione e si valuta l’invio della donna presso il Centro Antiviolenza La Nara. »» Se la richiesta della donna non è esplicita, si valuta, negli incontri successivi, la possibilità di approfondire la problematica. Informazione e orientamento »» Gli/Le operatori/trici di ‘Progetto Chiara’ consegnano il materiale informativo del Centro La Nara; »» la donna vittima di violenza, se lo desidera, prende autonomamente contatto con il Centro La Nara; se necessario il personale di ‘Progetto Chiara’ accompagna la donna al primo colloquio; »» se la donna vittima di violenza è già in carico al ‘Progetto Chiara’ o è inserita nel percorso residenziale o in quello territoriale, le operatrici della cooperativa avranno cura di informare il Centro La Nara degli interventi pregressi e di quelli in corso; »» Apertura di un momento di confronto con il Centro La Nara sul caso specifico e accordi per un eventuale invio. Altre collaborazioni Si valuta inoltre la possibilità di attivare altre collaborazioni all’interno di un progetto costruito e concordato, intendendo anche lo scambio reciproco fra i due ambiti di competenza (tratta e sfruttamento e violenza di genere) in momenti di formazione congiunta. 25 Cooperativa sociale Sarah Onlus - Progetto Chiara Il Progetto Chiara si rivolge a donne immigrate, vittime di tratta e sfruttamento giuridicamente riconosciute ai sensi dell’art.18 dlgs 286/98 e art.13 l.228/03 ma anche in fase di identificazione rispetto a questo status, sole o con figli nella fascia 0-3 anni. La finalità del progetto consiste nell’ospitalità e accompagnamento in percorsi di autonomia socio-lavorativa, nel rispetto dell’autodeterminazione di ciascuna donna e attraverso itinerari concordati che frequentemente prevedono percorsi territoriali dopo le dimissioni. Accoglienza ACCESSO Donne vittime di tratta e sfruttamento che abbiano subito violenza. Raccolta informazioni Durante il colloquio con la donna vittima di violenza si pone attenzione ai segnali riconducibili a situazioni di maltrattamento. Valutazione della situazione »» Se è presente una situazione di maltrattamento si procede a una prima valutazione della situazione e si valuta l’invio della donna presso il Centro Antiviolenza La Nara. »» Se la richiesta della donna non è esplicita, si valuta, negli incontri successivi, la possibilità di approfondire la problematica. Informazione e orientamento »» Gli/Le operatori/trici di ‘Progetto Chiara’ consegnano il materiale informativo del Centro La Nara; »» la donna vittima di violenza, se lo desidera, prende autonomamente contatto con il Centro La Nara; se necessario il personale di ‘Progetto Chiara’ accompagna la donna al primo colloquio; »» se la donna vittima di violenza è già in carico al ‘Progetto Chiara’ o è inserita nel percorso residenziale o in quello territoriale, le operatrici della cooperativa avranno cura di informare il Centro La Nara degli interventi pregressi e di quelli in corso; »» Apertura di un momento di confronto con il Centro La Nara sul caso specifico e accordi per un eventuale invio. Altre collaborazioni Si valuta inoltre la possibilità di attivare altre collaborazioni all’interno di un progetto costruito e concordato, intendendo anche lo scambio reciproco fra i due ambiti di competenza (tratta e sfruttamento e violenza di genere) in momenti di formazione congiunta. 25 26 Centro Antiviolenza La Nara Via Verdi, 13 - Prato - Tel. 0574 34472 www.alicecoop.it - [email protected] 2