Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale
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Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale
Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Sipiss Società Italiana di Psicoterapia Integrata per lo Sviluppo Sociale Via Ciro Menotti 9 ‐ 20129 ‐ Milano Phone +39 02 83421879 E m a i l s e g r e t e r i a @ s i p i s s . i t We b w w w. s i p i s s . i t Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Milano, 14 novembre 2013 Dott.ssa Arianna Girard [email protected] 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale 9:10 - 11:00 • Organizzazione e dinamiche relazionali negli ambienti di lavoro • Cultura organizzativa, gerarchie, legami di dipendenza- potere • Motivazioni e sentimento di appartenenza all’interno delle organizzazioni • Dinamiche di gruppo come veicolo di diffusione del benessere 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale 11:10-12:10 • Il piccolo gruppo come dispositivo di cambiamento dei sistemi di comunicazione • Il sé personale e il sé lavorativo, vari tipi di clima organizzativo • lo stress lavoro correlato come fenomeno psico-sociale, l’art. 28 del D.Lgs. 81/08 come occasione di promozione del benessere in azienda 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Riferimenti Normativi 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale DIRETTIVA 24 marzo 2004 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA - DIRETTIVA 24 marzo 2004: Rilevazione della qualita' percepita dai cittadini. In linea con la volontà del Governo di attuare un radicale processo di cambiamento e ammodernamento della pubblica amministrazione, scopo di questa direttiva e' di promuovere, diffondere e sviluppare l'introduzione nelle amministrazioni pubbliche di metodi di rilevazione sistematica della qualita' percepita dai cittadini, basati sull'ascolto e sulla partecipazione, finalizzati a progettare sistemi di erogazione dei servizi tarati sui bisogni effettivi dei cittadini, utilizzando al meglio le risorse disponibili. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale continua Con questa direttiva si demanda alle Pubbliche amministrazioni di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni. Si afferma infatti che per lo sviluppo e l'efficienza delle amministrazioni, le condizioni emotive dell'ambiente in cui si lavora, la sussistenza di un clima organizzativo che stimoli la creatività e l'apprendimento, l'ergonomia - oltre che la sicurezza - degli ambienti di lavoro, costituiscano elementi di fondamentale importanza ai fini dello sviluppo e dell'efficienza delle amministrazioni pubbliche. Ed ancora si dice: Per migliorare le prestazioni e gli effetti delle politiche pubbliche, è importante offrire agli operatori la possibilità di lavorare in contesti organizzativi che favoriscono gli scambi, la trasparenza e la visibilità dei risultati del lavoro, in ambienti dove esiste un'adeguata attenzione agli spazi architettonici, ai rapporti tra le persone e allo sviluppo professionale. Il Dipartimento della funzione pubblica ha collocato tra le priorità di cambiamento da sostenere nelle amministrazioni pubbliche, quella di creare specifiche condizioni che possano incidere sul miglioramento del sistema sociale interno, delle relazioni interpersonali e, in generale, della cultura organizzativa. Si intende inoltre segnalare all'attenzione delle amministrazioni pubbliche un aspetto rilevante per lo sviluppo delle motivazioni al lavoro spesso trascurato nella tradizionale gestione del personale nelle amministrazioni pubbliche. Si tratta, quindi, di rendere le amministrazioni pubbliche datori di lavoro esemplari attraverso una rinnovata attenzione ad aspetti non monetari del rapporto di lavoro, consentendo l'avvio di modelli gestionali delle risorse umane diretti a favorire il miglioramento degli ambienti di lavoro, l'aumento dei livelli di produttività, nel contesto delle relazioni sindacali. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" 1. Le disposizioni del presente decreto disciplinano l'organizzazione degli uffici e i rapporti di lavoro e di impiego alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, tenuto conto delle autonomie locali e di quelle delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dell'articolo 97, comma primo, della Costituzione, al fine di: a) accrescere l'efficienza delle amministrazioni in relazione a quella dei corrispondenti uffici e servizi dei Paesi dell'Unione europea, anche mediante il coordinato sviluppo di sistemi informativi pubblici; b) razionalizzare il costo del lavoro pubblico, contenendo la spesa complessiva per il personale, diretta e indiretta, entro i vincoli di finanza pubblica; c) realizzare la migliore utilizzazione delle risorse umane nelle pubbliche amministrazioni, curando la formazione e lo sviluppo professionale dei dipendenti, garantendo pari opportunita' alle lavoratrici ed ai lavoratori e applicando condizioni uniformi rispetto a quelle del lavoro privato. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Recepimento dell’Accordo Quadro Europeo sullo Stress Lavoro-Correlato L’articolo 28 del d.lgs. n. 81 del 2008 prevede che la valutazione dei rischi coinvolga tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli legati allo stress lavorocorrelato Con il d.lgs 106/2009 nell’ambito della prevista valutazione dei rischi, è stato prorogato il termine per effettuare la Valutazione ed è stata costituita una Commissione con il compito di elaborare linee guida per l’analisi ed il controllo del fenomeno. La finalità del presente accordo è offrire ai datori di lavoro ed ai lavoratori un quadro di riferimento per individuare e prevenire o gestire problemi di stress lavoro correlato. Secondo la direttiva quadro 89/391, tutti i datori di lavoro hanno l’obbligo giuridico di tutelare la salute e la sicurezza sul lavoro dei lavoratori. Questo dovere si applica anche in presenza di problemi di stress lavoro correlato in quanto essi incidono su un fattore di rischio lavorativo rilevante ai fini della tutela della salute e della sicurezza. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Recepimento dell’Accordo Quadro Europeo sullo Stress Lavoro-Correlato La valutazione del rischio concernente lo stress richiede l’adozione degli stessi principi e processi basilari di altri pericoli presenti sul luogo di lavoro: •identificare •decidere le fonti di stress, quali azioni è necessario intraprendere, •comunicare i risultati della valutazione e revisionarli a intervalli appropriati. Qualora si individui un problema di stress lavoro-correlato, occorre adottare misure per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. Il compito di stabilire le misure appropriate spetta al datore di lavoro. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Lettera circolare del 18 Novembre 2010 Il livello minimo di attuazione dell’obbligo di valutazione del rischio stress lavorocorrelato per tutti i datori di lavoro, pubblici e privati è la definizione del percorso metodologico da attuare nel processo di valutazione; La valutazione del rischio stress lavoro-correlato è parte integrante della valutazione dei rischi e viene effettuata, come per gli altri rischi, dal Datore di lavoro avvalendosi del RSPP, del medico competente, previa consultazione degli RLS. La valutazione prende in esame non singoli, ma gruppi omogenei di lavoratori (per mansioni o partizioni organizzative), che risultino esposti a rischi dello stesso tipo, secondo una individuazione che ogni datore di lavoro può effettuare autonomamente in ragione dell’effettiva organizzazione aziendale (es. turnisti, dipendenti di un determinato settore, lavoratori che svolgono la medesima mansione). 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale continua In particolare, il processo di valutazione si articola in due fasi: 1) valutazione preliminare (obbligatoria): rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili: eventi sentinella (indici d’infortunio, assenze per malattia, assenteismo, tournover, sanzioni, contenziosi, segnalazioni del medico competente) fattori di contenuto del lavoro (ambiente di lavoro, ritmi, orari, turni, corrispondenza tra le competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti) fattori di contesto del lavoro (ruolo, autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali, comunicazione) 2) valutazione approfondita (eventuale): ove gli interventi correttivi risultino inefficaci, si procede con la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori per i quali sono state individuate le problematiche, per mezzo di questionari, focus group e interviste semi-strutturate, nei tempi che la stessa impresa definisce nella pianificazione degli interventi. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Il contributo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale GLI ANTEFATTI L’esperimento di Mayo Negli anni ’20 ’30 negli Stati Uniti si svilupparono le nuove teorie motivazionali o soggettive, grazie agli esperimenti di Mayo. Mayo fu uno psicologo sociale che decise di compiere degli esperimenti nello stabilimento di Hawthorne. Egli analizzò come l’applicazione del metodo scientifico del lavoro aumentasse la produttività. In linea generale Mayo dimostrò che migliorando il contesto fisico (ad es. organizzando meglio lo spazio) si aumentava la produttività. Il suo test fu eseguito all'interno delle General Electric e dimostrò che aumentando la luminosità negli spazi di lavoro, aumentava la produzione. All’interno della General Electric lavoravano soprattutto le donne poiché avevano mani più sottili adatte alla creazione dei prodotti elettrici. Vi erano 2 gruppi di lavoro: A) gruppo di donne che non presero parte all’esperimento B) donne sottoposte ad esperimento 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale continua Dall'esperimento emerse che aumentando la luce negli ambienti di lavoro, il gruppo produceva maggiori quantità. Per verificare la validità dell’ipotesi, si cercò di falsificare l’ipotesi stessa diminuendo nuovamente la luminosità fino a raggiungere il grado di illuminazione iniziale. In tal modo anche il livello di produzione sarebbe dovuto tornare a quello iniziale. In realtà si verifica il contrario, la produttività continuò ad aumentare. Per capirne il motivo, si interrogarono le operaie ed i responsabili di reparto. Compattezza del gruppo. Le operaie che avevano scelto di partecipare all’esperimento probabilmente comprendevano persone che già si trovavano bene tra loro e che si erano condizionate l'un l'altra. La compattezza del gruppo si basa su relazioni orizzontali tra pari. Orgoglio e motivazione. Chi partecipò all'esperimento fu orgogliosa di farlo, poichè significava fare qualcosa di diverso dal solito e soprattutto essere al centro dell’attenzione. Le operaie furono quindi incentivate a lavorar meglio e di più da motivazioni non economiche. Cambiamento dello stile di direzione cioè il rapporto con il capo. Considerando l’esperimento importante, i vari capi reparto si interessarono alle operaie. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Piramide di Maslow moralità, Secondo Maslow, bisogni e creatività, motivazioni hanno lo stesso spontaneità, significato e si strutturano in gradi, connessi in una gerarchia di accettazione prepotenza relativa; il passaggio ad autostima, autocontrollo, uno stadio superiore può avvenire autorelizzazione, rispetto solo dopo la soddisfazione dei bisogni di grado inferiore (1954). amicizia, affetto familiare, intimità AUTOREALIZZAZIONE sicurezza fisica, morale, salute, proprietà respiro, alimentazione, sesso, sonno, omeostasi 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard STIMA APPARTENENZA SICUREZZA FISIOLOGIA Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Psicologia applicata ORGANIZZAZIONE UOMO del lavoro lavoratore gestione, progettazione, produzione, comunicazione, gerarchia, processi, vendita, cultura, clima, cambiamento competenza, motivazione, aspirazioni, gruppo, comunicazione, potere, dipendenza, autonomia, leadership, (psicologia delle organizzazioni) (psicologia del lavoro) 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Le organizzazioni complesse (rif. Thompson) 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Organizzazioni complesse L’organizzazione può essere considerata come un sistema chiuso o come un sistema naturale. Nel primo caso si ha a che fare con un sistema determinato, in cui le variabili e le relazioni implicate sono sufficientemente limitate da poter essere comprese, controllabili, razionali -> si tratta di una organizzazione prevedibile, in cui l’attenzione è rivolta alla produttività. Se concepita come sistema naturale, invece l’organizzazione complessa è un insieme di parti interdipendenti che formano un tutto, poiché ognuna fornisce un contributo ricevendone qualcosa, mentre il tutto, a sua volta, è interdipendente con un ambiente più ampio. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Come intendere la PA? La strategia del sistema chiuso ricerca la certezza incorporando solo quelle variabili associate positivamente al conseguimento dello scopo, tramite un processo di controllo (es. burocrazia). La strategia del sistema aperto sposta l’attenzione dallo scopo produttivo e accetta l’incertezza riconoscendo l’interdipendenza tra organizzazione a ambiente. Una terza via: considerare l’organizzazione come un sistema aperto, indeterminato ed esposto all’incertezza, ma soggetto ai criteri di razionalità e perciò necessitante di certezza. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Il campo d’azione Il campo di azione stabilito da un’organizzazione e riconosciuto dal suo ambiente di interazione, determina i gradi di dipendenza dell’organizzazione nell’affrontare vincoli e contingenze. Fin dove è mia responsabilità? Fin dove arriva la mia libertà? Dove posso esercitare potere? Fin quando sono dipendente dagli altri? 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale 3 livelli distinti di responsabilità 1) tecnico: le esigenze primarie sono quelle imposte dalla natura del compito tecnico, deve effettuare prestazioni regolari. La sua efficacia è garantita dalla chiusura rispetto ai turbamenti esterni all’organizzazione. 2) manageriale: “governa quella tecnica” 3) istituzionale: da “significato sociale all’organizzazione e governa quella manageriale”, è un livello individuabile ai confini dell’organizzazione con l’ambiente, si confronta costantemente con le sfide esterne cercando di controllare l’incertezza. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale 3 diversi compiti A livello Tecnico = sono evidenti i caratteri di sistema chiuso delle organizzazioni (ridurre al minimo l’incertezza). A livello Manageriale = è quello intermedio e ha ruolo di mediazione tra gli altri due: da un lato raddrizza alcune variabili non controllabili provenienti da fonti esterne e dall’altro preme sul nucleo tecnico per ottenere modifiche al mutare delle condizioni. A livello Istituzionale = sono evidenti i caratteri di sistema istituzionale (tollerare intrusione delle variabili che entrano dall’esterno e faccia fronte all’incertezza) 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale dipendenza, potere, discrezionalità, controllo Considerare un’azienda come un’organizzazione complessa, ci porta a considerare i lavoratori e i gruppi di lavoratori come elementi costituitivi, interdipendenti uno dall’altro. Il legame di interdipendenza è legato al concetto di dipendenza, potere, discrezionalità e controllo. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale La cultura dell’adempimento Il ruolo della dirigenza risulta fondamentale per la costruzione di senso, per fornire identità: la costruzione di valori condivisi richiede ascolto e coinvolgimento emotivo delle persone; richiede, più delle strumentazioni hard (con tutto il loro rigore e l’ossessione della precisione), uno sforzo per cooperare oltre quello che dicono le procedure, la disponibilità a farsi carico dei problemi oltre ciò che è iscritto nelle linee gerarchiche e negli specialismi funzionali. COSA SI CHIEDE? di definire autonomamente i propri obiettivi operativi, di non aspettare in modo passivo indicazioni e prescrizioni, di non percepire il proprio ruolo come un mero insieme di compiti e attività anziché come un contributo alla creazione di valore pubblico... DICI NIENTE.... 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Cultura organizzativa, Clima, Cambiamento 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Clima organizzativo Il clima organizzativo è dato dalle percezioni condivise dai membri dell’organizzazione circa il proprio gruppo, il suo funzionamento interno e in relazione con gli altri gruppi e l’organizzazione stessa. Il clima è dato dall’aggregazione delle percezioni individuali e consente di dare significato all’ambiente lavorativo in cui gli individui operano e per questo svolge una funzione fondamentale nel comprendere e determinare i comportamenti dei singoli (Majer Marcato e D’Amato del 2002). 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Clima... Tenendo conto che non sono solo i membri dell'organizzazione a percepire un clima, ma anche i soggetti esterni. Tali sensazioni sono ampiamente condivise dei membri della stessa unità lavorativa, ma nella stessa azienda possono esistere climi molteplici poiché l'ambiente organizzativo può essere percepito diversamente da membri appartenenti a livelli diversi, di diversa posizione gerarchica, oppure di uffici diversi ma nella stessa posizione. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Cultura Nella definizione di cultura organizzativa è fondamentale il contributo di Schein. La cultura organizzativa è il substrato dell’organizzazione, più profondo e stabile. Deriva dall’insieme di idee e valori condivisi, impliciti e assunti all’interno del gruppo e che lo influenzano nel modo in cui percepisce, valuta e si relazione con l’ambiente esterno. La cultura si connota come elemento tendenzialmente stabile e duraturo, nasce dall’impronta dei fondatori dell’organizzazione e influenza costantemente le percezioni dei singoli, i loro comportamenti e, quindi, il Clima. Schein ne individua tre strati gerarchici: assunti e valori di base, valori dichiarati, artefatti. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Cultura “La cultura è lo schema di assunti fondamentali che un certo gruppo ha inventato, scoperto o sviluppato mentre imparava ad affrontare i problemi legati al suo adattamento esterno o alla sua integrazione interna, e che hanno funzionato in modo tale da essere considerati validi e quindi degni di essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di percepire, pensare e sentire in relazione a tali problemi”. assunti e valori di base: è il livello più profondo e astratto caratterizzato da aspetti impliciti e non dichiarati, spesso difficili da distinguere in quanto caratterizzati da una dimensione inconscia. valori dichiarati: strategie, obiettivi, mission, dichiarati, rappresentano tutte quelle credenze che guidano i comportamenti e le aspettative di comportamenti altrui. artefatti: sono tutti quegli elementi visibili e direttamente osservabili, come ad esempio il modo di vestire o l’arredamento, che però sono fortemente influenzate dai livelli più profondi della cultura. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale I tre livelli della cultura visibili da interpretare ARTEFATTI Processi e strutture organizzative visibili VALORI DICHIARATI Strategie, goals, obiettivi, vision, mission espressi/esprimibili consapevoli Credenze inconsce ed implicite che guidano l’organizzazione taciti Inconsapevoli ASSUNTI E VALORI DI BASE 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Cultura = decisioni x responsabilità Il modello culturale di un’organizzazione può essere evidenziato sulla base di due discriminanti: Come vengono prese le decisioni? • la competenza (le decisioni riguardano chi ha maggiori competenze) • la gerarchia (le decisioni spettano di diritto secondo il “grado”) Come viene attribuita la responsabilità? • compiti, norme, procedure (ovvero su cose già predefinite in modo preciso) • politiche, obiettivi, risultati (dipendenti, quindi dalla proprie azioni) 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale cambiamenti tecnologici COMPETENZA Modello Tecnocratico Modello Imprenditoriale, manageriale Compiti Procedure Risultati Obiettivi Modello Burocratico esterno stabile o ininfluente cambiamento di mercato, di utenza GERARCHIA Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Perché è importante comprendere la cultura? • Le culture d’azienda sono visibili e percepibili • Le prestazioni di un individuo o di una organizzazione non possono essere comprese se non prendendo in considerazione la cultura di quell’organizzazione • Il concetto di cultura d’azienda è spesso frainteso • La tipologia di cultura di un’organizzazione influenza la possibilità che avvenga un cambiamento • La cultura è funzionale a risolvere problemi di: adattamento esterno, integrazione interna 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Il cambiamento organizzativo Modello di Kurt Lewin Il modello sviluppato da Kurt Lewin, uno dei primi modelli di Change Management che ne ha interpretato il punto di vista individuale, descriveva la transizione come un processo a tre stadi. Il primo stadio, lo “scongelamento” (“unfreezing”), comporta il superamento dell'inerzia e lo smantellamento della mentalità e delle abitudini esistenti. La naturale resistenza innescata dai meccanismi di difesa deve essere superata. Il secondo stadio, quello in cui si attua/manifesta il cambiamento, è contraddistinto da uno stato di confusione e di provvisorietà legata alla transizione. Si è consapevoli che il quadro precedente è stato messo in discussione ma non si ha ancora una chiara percezione di come sostituirlo. Il terzo stadio, il “ricongelamento” (“refreezing”), comporta il consolidamento del nuovo quadro e delle nuove abitudini e la loro cristallizzazione, riportando gli individui ad un livello di confidenza con i processi analogo a quello prima del cambiamento. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Conservatorismo Dinamico delle Organizzazioni (Schön) Questo modello proposto da Schön esplora la natura tendenzialmente conservativa delle organizzazioni (in analogia al principio di conservazione di una specie) che le induce ad auto proteggersi dai cambiamenti non originati dalla propria volontà. Schön riconosce la crescente necessità delle organizzazioni a divenire più flessibili per far fronte alla crescente velocità dei cambiamenti che le investono in misura sempre maggiore, arrivando a dotarsi di un processo di 'apprendimento' continuo. Molto precocemente Schön riconobbe l'efficacia e la necessità di adeguarsi al concetto attualmente indicato nel campo commerciale come Learning Organization (traducibile all'incirca come 'Organizzazione che impara'). Queste idee vennero ulteriormente sviluppate nel suo modello di prassi riflessiva, che disegna un processo per far fronte a questi costanti cambiamenti. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale A proposito di cambiamenti, alcune sfide delle PA 1) Rendere attrattive le amministrazioni pubbliche per i talenti migliori. Se la qualità del personale rappresenta la variabile fondamentale per determinare gli effetti delle politiche pubbliche, allora le amministrazioni devono recuperare una capacità competitiva sul mercato del lavoro per attrarre i giovani migliori. 2) La seconda sfida riguarda la capacità delle amministrazioni di sviluppare un maggiore senso di appartenenza e motivazione tra le persone che operano nei servizi pubblici. 3) La terza sfida a cui sono poste di fronte le amministrazioni pubbliche è quella dell’adeguamento delle capacità e delle competenze degli operatori. I lavori nelle amministrazioni pubbliche richiedono spesso saperi e capacità professionali di alto profilo e per questo una grande parte del personale è laureato o diplomato. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Benessere organizzativo (rif. Avallone e Paplomatas) 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Una definizione Con il termine di “Salute organizzativa” o "Benessere Organizzativo," ci si riferisce alla capacità di un’organizzazione non solo di essere efficace e produttiva, ma anche di crescere e svilupparsi promuovendo e mantenendo un adeguato grado di benessere fisico e psicologico, alimentando costruttivamente la convivenza sociale di chi vi lavora. Le organizzazioni possono contribuire o meno al benessere e influire direttamente sullo stato di salute dell’intero sistema utilizzando procedure ad hoc. Il benessere organizzativo risiede nella qualità della relazione esistente tra le persone e il contesto di lavoro. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Come si misura il benessere organizzativo? Quando si verificano condizioni di scarso benessere organizzativo si determinano, sul piano concreto, fenomeni quali diminuzione della produttività, assenteismo, bassi livelli di motivazione, stress e burn out, ridotta disponibilità al lavoro, carenza di fiducia, mancanza di impegno, aumento di reclami da parte del cliente/utente. Questi e altri indicatori di malessere rappresentano il riflesso dello stato di disagio e malessere psicologico di chi vi lavora. La riduzione della qualità della vita lavorativa in generale e la diminuzione del senso individuale di benessere rendono, pertanto, onerosa la convivenza e lo sviluppo dell’organizzazione. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Indicatori (sintomi) positivi 1. Soddisfazione per l'organizzazione. Gradimento per l'appartenenza a un'organizzazione ritenuta di valore. 2. Voglia di impegnarsi per l'organizzazione. Desiderio di lavorare per l'organizzazione, anche oltre il richiesto. 3. Sensazione di far parte di un team. Percezione di puntare, uniti, verso un obiettivo. Percezione di una coesione emotiva nel gruppo. 4. Voglia di andare al lavoro. Quotidiano piacere nel recarsi al lavoro. 5. Sensazione di autorealizzazione. Sensazione che, lavorando per l'organizzazione, siano soddisfatti anche bisogni personali. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale continua 6. Convinzione di poter cambiare le condizioni negative attuali. Fiducia che l'organizzazione abbia la capacità di superare gli aspetti negativi esistenti. 7. Rapporto equilibrato tra vita lavorativa e privata. Percezione di un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero 8. Relazioni interpersonali positive. Soddisfazione per le relazioni interpersonali costruite sul posto di lavoro. 9. Valori organizzativi condivisi. Condivisione dell'operato e dei valori espressi dall'organizzazione. 10. Credibilità del management. Fiducia nelle capacità gestionali e professionali della dirigenza. 11. Stima del management. Apprezzamento delle qualità umane e morali della dirigenza. 12. Percezione di successo dell'organizzazione. Rappresentazione della propria organizzazione come apprezzata all'esterno. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Indicatori (sintomi) negativi 1. Risentimento verso l'organizzazione. Rancore-rabbia nei confronti della propria organizzazione fino ad esprimere un desiderio di rivalsa. 2. Aggressività inabituale e nervosismo. Aggressività, anche solo verbale, eccedente anche al di fuori dell'ambito lavorativo. Irritabilità. 3. Sentimento di inutilità. La persona percepisce la propria attività come vana, inutile, non valorizzata. 4. Sentimento di irrilevanza. La persona percepisce se stessa come poco rilevante, quindi sostituibile, non determinante 5. Sentimento di disconoscimento. La persona non sente adeguatamente riconosciuti né le proprie capacità né il proprio lavoro. 6. Insofferenza nell'andare al lavoro. Esistenza di una difficoltà quotidiana nel recarsi al lavoro. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale continua 7. Disinteresse per il lavoro. Scarsa motivazione, possibile scarso rispetto di regole e procedure e nella qualità del lavoro. 8. Desiderio di cambiare lavoro. Desiderio collegato all'insoddisfazione per il contesto lavorativo e/o professionale in cui si è inseriti. 9. Pettegolezzo. A livelli eccessivi è considerato come un indicatore di malessere e come indizio di sfiducia reciproca. 10. Aderenza formale alle regole e anaffettività lavorativa. Pur svolgendo i propri compiti la persona non partecipa emotivamente ad esse. Sensazione di lavorare meccanicamente. 11. Lentezza nella prestazione. I tempi per terminare i compiti lavorativi si dilatano con o senza autopercezione del fenomeno. 12. Confusione organizzativa in termini di ruoli, compiti, ecc.. Non è chiaro "chi fa cosa", senza che, a volte, ciò determini disagio e desiderio di porvi rimedio. 13. Venir meno della propositività a livello cognitivo. É assente sia la disponibilità ad assumere iniziative che il desiderio di sviluppare conoscenze. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Che cos’è lo stress, valutarne il rischio come promozione di benessere 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Stress Quando si parla di stress ci si riferisce ad un fenomeno soggettivo, in quanto ognuno percepisce e reagisce a possibili stressors, situazioni percepite potenzialmente stressanti, in maniera diversa a seconda della propria storia e della propria personalità. Tradizionalmente la ricerca sullo stress si è concentrata, come si è detto, prevalentemente su come la persona sia in grado o meno di gestire e di affrontare situazione stressanti piuttosto che su come certi ambienti di lavoro possano provocare o alleviare stati di disagio e di forte pressione. In realtà, sembra siano proprio i fattori legati al luogo di lavoro i principali responsabili di malattie, stress, esaurimento danneggiando, con la conseguente diminuzione della produttività e dell’efficacia, sia il lavoratore che l’organizzazione. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Per comprendere lo Stress Lo stress è la risposta non specifica dell’organismo umano di fronte a qualsiasi sollecitazione e stimolo si presenti, innestando una normale reazione di adattamento che può arrivare ad essere patologica in situazioni estreme. La risposta dell’organismo allo stress è duplice: •a livello comportamentale •a livello biologico con ripercussioni sul sistema psico-neuro-endocrino finalizzata a modificare la situazione stressante o ad adattarsi ad essa. Qualora il processo di adattamento fallisse per mancanza di risorse o per inefficaci strategie di coping, si può innestare una patologia da stress. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Per comprendere lo Stress Non esistono fattori specifici che provocano lo stress. Tutto ciò che caratterizza il nostro vissuto può sfociare in una situazione considerata stressante per il nostro sistema somato-psichico. Nella risposta di stress vengono distinte una fase acuta e una fase cronica. Gli stessi eventi stressanti vengono pertanto distinti in acuti o cronici. Vi è una soggettività/individualità nella risposta alla stimolo stressante. Di fronte a situazioni di stress l’individuo mette in atto strategie individuali e personali che modificano o cercano di modificare il proprio ambiente. Queste strategie vanno sotto il nome di coping. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Per comprendere lo Stress Esistono molte e differenti cause di stress, poichè la percezione del livello di stress è un fattore fortemente soggettivo. In generale, fattori che sono all’origine dello stress sono: •Cambiamenti (sia positivi che negativi) che infrangono la routine quotidiana •Problemi lavorativi •Problemi personali •Difficoltà economiche •L’ambiente •Scarse in cui si vive o difficili relazioni interpersonali 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Lo stress è PSICO-SOCIALE Lo stress si manifesta ogni qualvolta l’individuo deve affrontare un cambiamento e deve mettere in atto delle strategie per ristabilire un equilibrio momentaneamente interrotto. Detto questo è evidente che lo stress si manifesta quando vi è una interazione, tra il soggetto e l’oggetto che rompe questo equilibrio. Lo stress si manifesta ogni qualvolta ci sia, in qualche modo, una difficoltà relazionale tra il soggetto e un qualsiasi livello di contesto. Per questo motivo, lo stress è definibile come fenomeno psicosociale, dove per psico intendiamo la dinamica interna all’individuo (con le sue risorse di coping, le sue esperienze passate, ecc.) e sociale il contesto di con cui egli interagisce (con le sue richieste e i suoi limiti). 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale economia IO Psico - Sociale cultura famiglia lavoro conoscenti società politica 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Concetto di Rischio Quello del rischio è un concetto connesso con le aspettative umane e le capacità umane di predizione/intervento in situazioni non note od incerte. Indica un potenziale effetto su un bene che può derivare da determinati processi in corso o da determinati eventi futuri. Nel linguaggio comune, rischio è spesso usato come sinonimo di probabilità di una perdita o di un pericolo/minaccia. Il rischio è definito come combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla salute, in una situazione pericolosa; la «valutazione del rischio» consiste nella valutazione globale di tali probabilità e gravità; tutto allo scopo di scegliere le adeguate misure di sicurezza. Valutare il rischio vuol dire adottare un’ottica rivolta al futuro! 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Stress e Rischio Stress Il principio psicosociale, ci aiuta intanto a comprendere quale livello è necessario individuare: quello relativo al contesto lavorativo, cercando di isolarlo, per quanto sia difficile, da quello intimo-personale. Fatto questo passaggio, va da sé che l’attenzione non è unicamente puntata sull’individuo, ma piuttosto spostata sul contesto “lavoro” a lui “correlato”. Non ci si domanda unicamente che caratteristiche ha la persona, quanto è pronta ad affrontare gli eventi, che strategie ha imparato nel tempo e così via. La domanda a cui si vuole rispondere è: esistono dei rischi all’interno del contesto “lavoro” che possono indurre il soggetto a manifestare uno stato di stress, a lungo andare? 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Livelli di intervento Relativamente allo stress occupazionale, si possono individuare alcune proposte di intervento: quelle dirette al singolo, dove si propone di potenziare le risorse individuali necessarie ad affrontare con maggiore efficacia le situazioni ritenute stressanti; all’organizzazione, con la proposta di favorire i cambiamenti, per esempio, a livello della struttura organizzativa o delle procedure di selezione e formazione o di sviluppo di politiche aziendali e gestionali più flessibili a favore del lavoratore; oppure all’interfaccia organizzazione-individuo, quindi al gruppo di lavoro, in cui si propone di agire sulle relazioni interpersonali, sui ruoli, sul rapporto uomo-ambiente, sulla partecipazione e sull’autonomia del lavoratore o, ancora, interventi suddivisi in livello primario (per es. riduzione dei fattori che causano stress), secondario (per es. gestione dello stress) e terziario (per es. programmi di assistenza al lavoratore). 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Valutare il rischio stress è un intervento organizzativo per la promozione del benessere Un’organizzazione veramente in salute non necessiterebbe di interventi di secondo e terzo livello (Cooper & Cartwright, 1994), poiché andrebbe ad agire direttamente sulle cause delle situazioni lavorative stressanti e non sulle conseguenze effettive. Infatti un’organizzazione sana più che fornire un aiuto al lavoratore per fronteggiarle dovrebbe chiedersi cosa fare per eliminarle o ridurle. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Come intervenire? 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Intervenire.... Chi di noi ha provato ad avviare esperienze di tipo “formativo” che hanno concentrato l’attenzione sulle relazioni esistenti, sulle immagini e sulle aspettative di miglioramento emotivo dell’ambiente di lavoro sa che all’inizio si sono registrati sguardi ironici e forte scetticismo. (Avallone) 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Eppure ci sono strumenti utilizzabili e praticabili... • Laboratori autogestiti o cogestiti dai dipendenti centrati sulla qualità delle relazioni o sulla partecipazione alle decisioni; • la possibilità di poter proporre soluzioni organizzative o di poter comunicare il proprio disagio nei confronti del collega o del superiore senza utilizzare la “schermaglia burocratica”, il “provvedimento disciplinare” o il “conflitto sindacale”; • la condivisione dei risultati positivi favorendo il protagonismo e la visibilità degli operatori coinvolti (anche quelli dei servizi “interni” o di “staff”, anche degli operatori esecutivi)... 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale • la creazione di momenti di riconoscimento positivo nella istituzione per cui si lavora; • la possibilità di incontro a prescindere dai ruoli aziendali; • l’utilizzo della incentivazione per premiare il lavoro di gruppo e non solo la produttività individuale; • la possibilità di conoscere e confrontare le situazioni di altri enti dall’interno scoprendone gli elementi vincenti di “clima” che li caratterizzano; • le indagini sul benessere dell’ente con la possibilità di poter discutere e confrontarsi sui risultati. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale La complessità e la sindrome di Godot Queste possibilità sono certamente molto più praticabili quando esiste una scelta consapevole da parte di chi ha responsabilità gestionali dell’ente ma, a ben guardare, possono essere sperimentate anche in piccole parti delle nostre organizzazioni. L’attesa del “sindaco illuminato” o del “direttore generale competente” o del “dirigente innovatore” può paralizzare gli enti in un’attesa di Godot che rischia di generare o aumentare la percezione di frustrazione e di impotenza a sua volta causata dall’assenza di riconoscimento dell’importanza degli aspetti emotivi delle nostre organizzazioni. 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo [Gandhi] 14 novembre 2013 - Dott.ssa Arianna Girard Benessere lavorativo nel contesto organizzativo aziendale Sipiss Società Italiana di Psicoterapia Integrata per lo Sviluppo Sociale Via Ciro Menotti 9 ‐ 20129 ‐ Milano Phone +39 02 83421879 E m a i l s e g r e t e r i a @ s i p i s s . i t We b w w w. s i p i s s . i t