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l`orientamento - orientastudenti.it
“L’ORIENTAMENTO”
COME AIUTARLI AD UNA SCELTA
RESPONSABILE.
Centro AP – Istituto di Psicologia
Piazza Trasimeno, 2 - 00198 Roma - Tel: 06 841.41.42 - www.centroap.it
Le basi dell’educazione (e quindi dell’orientamento) sono poste prima di tutto
in famiglia, la quale costituisce l’asse portante da cui si può determinare il benessere
personale e sociale.
I genitori hanno un’influenza e, a volte, sono fonte di tensioni o pressioni
sull’orientamento dei figli e sulla loro maturazione professionale. Le loro attese, le
ambizioni, i loro desideri e progetti possono non solo condizionare le scelte e la
decisione scolastica dei figli, ma anche rallentare o bloccare il lento processo di
maturazione professionale e di pianificazione del futuro dei figli stessi.
Se il compito principale della famiglia è quello di svolgere un’opera di
sostegno nel preparare il figlio alla scelta del proprio avvenire, quali azioni dovrebbe
intraprendere?
Al genitore si richiede soprattutto di offrire la propria presenza e la propria
disponibilità alla discussione e proporre dei momenti e delle occasioni di riflessione
ed approfondimento sempre nel rispetto della libertà decisionale individuale e dei
tempi soggettivi di sviluppo del ragazzo. Una delle maggiori difficoltà nella relazione
familiare con figli adolescenti è per una madre o un padre seguire da vicino il figlio e
nello stesso tempo lasciargli sufficiente respiro e spazio per crescere e percorrere la
sua strada.
COSA IMPLICA LA SCELTA OGGI?
Scegliere cosa fare dopo la scuola dell’obbligo comporta oggi, rispetto al
passato, minori rischi ma di maggior complessità. Il minor rischio si lega al fatto che
qualunque sia la scuola superiore frequentata, al termine di questa si potranno avere
molte e diverse alternative sia nel proseguimento degli studi sia di lavoro poiché gli
alunni, indipendentemente dai percorsi scolastici intrapresi, potranno rivolgersi a
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diverse alternative professionali, senza la rigidità che in passato collegava un titolo di
studio solo alle professioni a esso collegate.
L’aspetto di maggior complessità oggi è invece legato paradossalmente alle
svariate possibilità di scelta tra scuole superiori, sperimentazioni, corsi di formazione
professionale. La scelta della scuola superiore rappresenta, per la quasi totalità dei
ragazzi, il primo importante processo decisionale della loro vita. Tale processo di
scelta vede come protagonisti, preadolescenti maschi e femmine, che dovrebbero
essere ascoltati e sostenuti dalle figure adulte di riferimento, primi fra tutti i genitori.
Il passaggio dalla scuola media alla scuola superiore è, infatti, un fondamentale
momento di transizione e come ogni rito di passaggio richiederebbe una o più guide
"anziane" (insegnanti, genitori, psicologi, parenti, giovani che hanno già effettuato il
passaggio) che attivino una serie di azioni finalizzate all’incremento delle
informazioni a disposizione dei ragazzi e al tempo stesso creino occasioni di ascolto,
scambio e confronto utili al fine di rinforzare la motivazione personale e le capacità
di auto-orientamento dei preadolescenti. Spesso il processo di orientamento è
impervio e complicato non solo per i singoli individui coinvolti, ma anche per gli
interi nuclei familiari, poiché, al suo interno, contiene almeno 3 fattori:
 la messa a fuoco delle attitudini individuali;
 il sostegno alla motivazione personale (desideri, interessi, sogni);
 l'esplorazione e la valutazione della motivazione sociale (mercato del lavoro e
probabilità di successo).
Il primo problema deriva dal fatto che non sempre le attitudini, i cosiddetti
"talenti", corrispondono alle competenze. Infatti, l'attitudine può essere definita come
la predisposizione ad apprendere con facilità determinate capacità è quindi di solito
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circoscritta ad ambiti specifici (ad es. attitudini artistiche, predisposizione al
ragionamento logico, attitudini manuali etc.), ma per fare in modo che da essa si
sviluppi una competenza c'è bisogno di applicare, sperimentare sul campo e
potenziare la propria predisposizione "naturale”. La competenza è, dunque, la
comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità in situazioni di lavoro o
di studio e nello sviluppo professionale e personale; può essere descritta anche in
termini di responsabilità ed autonomia. Risulta evidente come l'individuazione delle
proprie attitudini possa influenzare positivamente l'apprendimento e lo svolgimento
di determinati studi o mansioni lavorative, e quanto sia importante, per ragazzi e
ragazze di 13, 14 anni che ancora hanno una scarsa conoscenza di sé, poter usufruire
di spazi e strumenti di riflessione ed elaborazione predisposti proprio a questo scopo.
Ma non bisogna dimenticare che le attitudini personali, i talenti, hanno a che fare non
solo con i buoni risultati che si potrebbero ottenere, ma anche con il piacere,
motivazione principe della nostra esistenza. La motivazione personale è un insieme di
desideri, interessi e sogni personali, però è centrale discriminare la dimensione del
desiderio da quella attitudinale: non sempre, purtroppo, ciò che sogniamo di fare è ciò
per cui siamo portati!
QUALE RUOLO PER I GENITORI?
Ciò che i genitori possono fare con i figli è intraprendere un percorso di confronto
condotto in un clima di fiducia, che favorisca un atteggiamento attivo di ricerca e
dialogo nello sforzo comune di superare l’ansia che normalmente si accompagna alle
scelte importanti.
In tal senso:
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1. Si può cominciare ad analizzare i desideri espressi dal figlio riguardo alla scelta
futura, anche se questa non è imminente, per incoraggiarlo ad una riflessione sulle
proprie caratteristiche personali.
2. Si collabora con la scuola fin dal primo anno di scuola media. Troppo spesso i
genitori si recano dagli insegnanti nel momento terminale della scelta a chiedere
“cosa devo far fare a mio figlio?”, senza avere effettuato quel lavoro preliminare di
discussione-approfondimento in famiglia che permetterebbe un valido scambio
d’informazioni ed osservazioni sul ragazzo. Le mamme ed i papà possono rispondere
alla difficoltà della scelta sostituendosi al figlio o alla figlia, fornendo interpretazioni,
scegliendo al suo posto e suggerendogli/le le proprie risposte; oppure gli adulti
possono ripararsi dietro ad un atteggiamento di apparente rispetto, di stimolazione di
un'autonomia personale che troppo spesso, nascondendo disagio e paura, si traduce in
un "abbandono" metaforico del ragazzo o della ragazza in balia delle acque agitate
della definizione del sé (es. "lo sai tu quello che devi fare, per me va bene tutto"). Nel
sostenere i propri figli nella scelta della scuola superiore il genitore deve tener conto
anche dei fattori che tale scelta possono influenzare.
Questi possono essere così schematicamente riassunti:
- FATTORI ESTERNI
Fattori
esterni
Comunità
allargata
scuola
Fattori
pratici
famiglia
amici
Servizi:
provinciali,
informagiovani
Mass
media
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- FATTORI INTERNI
INTELLIGENZA
MOTIVAZIONI
INTERESSI
ASPIRAZIONI
IO
ATTITUDINI
CAPACITA’
Può capitare di sentire genitori che affermano, che in questa fase critica di
sviluppo dei loro figli, questi non sembrano dimostrare interesse per alcun che, di non
mostrare alcuna spinta né capacità né attitudine. Da anni il Centro AP si batte per
diffondere la cultura del talento, affermando che ognuno di noi ha il proprio talento,
basta individuarlo e coltivarlo. Purtroppo il nostro ordinamento scolastico può
penalizzare chi non sa scrivere bei temi o fare di conto, tralasciando che nello studio,
nel lavoro ed in generale nella vita emergono molte altre forme di intelligenza che
possono rivelarsi utili. Questo può spingere i ragazzi a sentirsi incompetenti, incapaci
… e per questo appaiono demotivati nello studio. Una teoria, quale quella delle
intelligenze multiple di Gardner può aiutare i genitori a capire meglio i propri figli e a
sostenerli nella loro scelta. Secondo questa teoria è errato credere nell'esistenza di
un'unica “intelligenza” obiettivamente misurabile e riconducibile ad un singolo
numero, ovvero ad un punteggio “QI” (Quoziente Intellettivo). Secondo Gardner,
ogni persona è intelligente in almeno sette modi diversi, ma soprattutto tutti possiamo
sviluppare le nostre diverse intelligenze se adeguatamente stimolati ed istruiti.
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Vediamo sinteticamente cosa dice tale teoria:
1. INTELLIGENZA LOGICO MATEMATICA: abilità implicata nel confronto e
nella valutazione di oggetti concreti o astratti nell’individuare relazioni e principi.
2. INTELLIGENZA LINGUISTICA, abilità che si esprime nell’uso del linguaggio e
delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di adattarli alla
natura del compito.
3. INTELLIGENZA SPAZIALE, abilità nel percepire e rappresentare oggetti visivi
manipolandoli idealmente anche in loro assenza.
4. INTELLIGENZA MUSICALE, abilità che si rivela nella composizione e
nell’analisi di brani musicali e nella capacità di discriminare con precisione altezza
dei suoni timbri e ritmi.
5. INTELLIGENZA CINESTETICA, abilità che si rivela nel controllo e nel
coordinamento dei movimenti del corpo e nella manipolazione degli oggetti per fini
funzionali o espressivi.
6. INTELLIGENZA INTERPERSONALE, abilità di interpretare le emozioni le
motivazioni e gli stati d’animo degli altri.
7. INTELLIGENZA INTRAPERSONALE abilità di comprendere le proprie
emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili. Gardner ha ipotizzato in
seguito altre due forme di intelligenza:
8. INTELLIGENZA NATURALISTICA, relativa al riconoscimento ed alla
classificazione di oggetti naturali; consiste anche nel saper cogliere le relazioni tra di
essi. Chi la possiede ha di solito una sensibilità verso flora e fauna e senso di
comunione con la natura e le altre creature viventi. È l' intelligenza tipica di biologi,
astronomi, antropologi, medici ed altri.
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9. INTELLIGENZA ESISTENZIALE, rappresenta la capacità di riflettere sulle
questioni fondamentali dell'esistenza e di ragionare in maniera astratta utilizzando
categorie concettuali universali. È tipica dei filosofi e degli psicologi, e in parte anche
dei fisici. Non bisogna infine dimenticare che, per quanto possibile, l’orientamento
dovrebbe improntarsi alla logica di un percorso di auto-orientamento. Tale
concezione presuppone ovviamente che il soggetto abbia una consapevolezza di sé,
delle proprie caratteristiche individuali, oltre che una conoscenza adeguata delle
opportunità a sua disposizione, tali da consentirgli di compiere una scelta che si
inserisca non solo armonicamente nel suo contesto ambientale, ma in linea con le
proprie attitudini e competenze scolastiche e sociali. Per questo il centro AP ha
sviluppato, sul suo sito, non solo un questionario auto valutativo per l’orientamento,
ma una batteria di test che possa sostenere i ragazzi nella comprensione delle proprie
attitudini e competenze, nonché dei propri interessi, affinché possano affrontare
questa difficile scelta. Nell’aiutare i propri figli nella scelta della scuola superiore, il
genitore può trarre supporto anche dalla guida alla scelta della scuola superiore
(inserire link), dove potrà trovare tutte le informazioni relative alle scuole superiori
secondo la nuova riforma.
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