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La maLattia di essere costantemente occupati
ristorante indiano rnoaritaandoori cucinafoveget na e vegana Alessandria, via Vochieri, 108 www.swagat.it COPIA OMAGGIO IMPRESSIONI GRAFICHE FEBBRAIO 2016 PENSARE GLOBALE, AGIRE LOCALE MENSILE - Anno 1I FEBBRAIO 2016 - n° 05 06 EDITORIALE La malattia di essere costantemente occupati, di non avere tempo tempo di lettura: 6 min di Francesco Molan, [email protected] “Every year is getting shorter, never seem to find the time Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines Hanging on in quiet desperation is the English way The time is gone, the song is over, thought I’d something more to say Time - Pink Floyd (1974) Pochi giorni fa ho incontrato una cara amica. Le ho chiesto come stava. Lei ha alzato gli occhi e lo sguardo e con calma ha sospirato: “Sono molto occupata… anzi, occupatissima... non ho tempo per nulla”. Poco dopo, chiedo ad un altro amico: “Come stai?”. Anche in questo caso, stesso tono e stessa risposta: “Sono molto occupato, ho molto da fare.” E, per carità, si vedeva che era stanco, quasi esausto. Ma questo succede anche con i bambini, non è una prerogativa solo dei grandi. Le cattive abitudini iniziano presto, a quanto pare. Ma come ci siamo ridotti a vivere così? Quale forma di masochismo ci ha condotto a tutto ciò? Quand’è che ci siamo dimenticati che siamo “esseri” umani e non “macchine” (dis)umane? Dov’è finito quel mondo in cui i bambini erano pieni di fango e sbucciature, perché giocavano fuori in cortile e si lamentavano ogni volta che si sentivano annoiati? Dov’è finito il mondo in cui ci si poteva sedere a fianco delle persone che amiamo, in cui si avevano lunghe conversazioni, senza fretta? Com’è che abbiamo creato un mondo in cui abbiamo sempre più cose da fare e meno tempo libero per farle? Ma anche e soprattutto per pensare, per stare da soli? Socrate disse:“Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”. Ma come facciamo, se siamo costantemente impegnati? Questa malattia di essere “occupato” è distruttiva per la nostra salute, perché perdiamo la capacità di concentrarci su coloro che amiamo e di diventare il tipo di società che vorremmo. Il progresso tecnologico iniziato con gli anni ‘50 ci aveva promesso vite più facili, perché più comode, rapide e, quindi, più semplici. Mi pare che le promesse non siano state mantenute. Per i più “privilegiati”, i confini tra lavoro e vita personale sono scomparsi: smartphone e tablet ci obbligano a rimanere tutto il tempo “connessi”. È progresso culturale questo? Per altri, invece, due lavori sottopagati sono l’unico modo per mantenere a galla la propria famiglia. Io non ho soluzioni magiche (e chi ce le ha?).Tutto quello che so è che stiamo perdendo la capacità di vivere una vita piena. Mi piacerebbe che, quando chiediamo: “Come stai?”, chiedessimo davvero come stai, perché io voglio sapere come stai adesso. Dimmi cosa dice il tuo cuore. Dimmi se sei felice o triste, se hai bisogno di parlare, io ci metterò tutta la compassione di cui sono capace. Ascoltiamo il nostro cuore, esploriamo la nostra anima e abbassiamo le barriere nei confronti dell’altro. Solo in questo modo ci ricorderemo di essere ancora degli esseri umani e non delle macchine che eseguono compiti. Aiutiamoci a non disperderci e a riconnetterci con il nostro centro. “Per essere liberi bisogna avere tempo: tempo da spendere nelle cose che ci piacciono, poiché la libertà è il tempo della vita che se ne va e che spendiamo nelle cose che ci motivano”, così diceva José “Pepe” Mujica, famoso non solo per essere stato il presidente dell’Uruguay. Sappiamo tutti di aver bisogno di un diverso rapporto con il lavoro e la tecnologia; di un diverso approccio individuale, sociale e familiare. Se guardiamo in profondità, capiremo che ciò che desideriamo è una vita piena di significato e di umanità. Un’esistenza che valga la pena di essere vissuta. Da parte mia, voglio continuare a sporcarmi e ad annoiarmi come facevo da bambino. Camminare scalzo su un prato. Salire su un albero. E voglio fermarmi un momento, guardare negli occhi dell’amico che mi risponde “Sono molto occupato,” e dirgli: “Lo so. Lo siamo tutti. Ma io volevo sapere come stai”. Questo numero di Febbraio lo dedichiamo ai nostri amici Animali: non perdetevi lo Speciale di quattro pagine a pag. 11. Buona lettura! E SE LI RIPARASSIMO? I primi sono nati ad Amsterdam sette anni fa e si sono diffusi in diverse città europee. Da alcuni mesi si moltiplicano anche negli Stati uniti, svuotando di significato la parola discarica. 2 I caffè delle riparazioni sono luoghi nei quali è possibile portare i propri elettrodomestici per imparare a ripararli con l’aiuto di volontari esperti, GRA TUITA MENTE. INCONTRIAMOCI per aggiustare insieme i tuoi piccoli elettrodestici il SABATO 13 FEBBRAIO 2016 dalle 9 alle 12 al bar Dante di Acqui Terme ® 2 Basso Piemonte www.bassopiemonte.viveresostenibile.net GENNAIO 2016 Promuovi Low Cost Comericeveretuttiimesi per associazioni e cooperative sociali ➽ Gratis in formato digitale nella tua le tue attività e iniziative che svolgano attività, corsi, iniziative o che producano o commercializzino prodotti o che realizzino servizi nell'ambito della sostenibilità ambientale, sociale e del benessere della persona e degli animali. Perché aderire al club della coccinella (o di vivere sostenibile) I vantaggi per chi aderisce • rivolgerti alla platea di lettori di Vivere Sostenibile Basso Piemonte, sensibili ed attenti ad una migliore qualità della vita; 1. Promuovere i tuoi eventi, corsi, offerte, nuovi prodotti e/o servizi, iniziative ecc, con la pubblicazione di 4 articoli redazionali da consumarsi nell'arco di 12 mesi dalla sottoscrizione. Requisiti degli articoli: 2000 battute spazi inclusi, foto a colori, titolo, autore e contatti. Aderendo al Club avrai questi benefici: • sarai più facilmente individuato e trovato dal tuo potenziale cliente o socio rispetto alle realtà che non aderiscono al Club; • comparirai agli occhi del cliente o socio come un'impresa o associazione adatta alle sue esigenze e sensibilità; • rafforzare la tua attrattività e credibilità, aggregandoti con altri operatori che hanno caratteristiche simili e che operano nel campo della sostenibilità e del benessere; • aumentare la tua presenza e riconoscibilità presso il target dei tuoi potenziali clienti o soci. In PIù aderendo con la tua Associazione e/o Cooperativa entro il 31/03/2016 il prezzo di adesione annuale sarà ridotto a (invece di 260 + iva) € 217 + iva Per aderire, invia ORA una mail a [email protected] con il tuo nome, il nome della tua associazione o cooperativa e il tuo recapito telefonico. Ti richiameremo per definire la tua adesione. 2. Pubblicare 4 annunci economici all'anno, nella pagina annunci di Vivere Sostenibile. Per vendere/acquistare, collaborare, proporre , ecc. 3. Diventare punto di distribuzione di Vivere Sostenibile cartaceo per 1 anno (con un numero di copie mensili da definire), avere gratis il link diretto al proprio sito web, fidelizzando così i propri soci e clienti e incrementando le visite al proprio negozio e/o sede ed al proprio sito web. 4. Avere la possibilità di distribuire i tuoi depliants, brochure e materiale promo-commerciale in genere, nelle iniziative, feste, fiere organizzate o partecipate da Vivere Sostenibile e dal club della Coccinella. 5. Prezzi convenzionati e particolarmente vantaggiosi per l'eventuale acquisto di spazi pubblicitari e degli altri servizi di Vivere Sostenibile. SOMMARIO pag 3 Alimentazione Consapevole pag 4 - 5 Benessere Corpo e Mente Famiglia ed Educazione pag 6 Agri-Cultura pag 7 Turismo Sostenibile pag 8 Innovazione Sociale pag 9 pag 10 Scelte Sostenibili Risparmio e Quattro Zampe Autoproduzione e un Becco da pag 11 aa 14 14 11 da pag 15 a 18 Eco-Abitare Amici Animali pag 19 Febbraio2016 2016 Appuntamenti Gennaio pag 20 Mercati Contadini pag 20 - 21 Eventi pag 21 Punti di distribuzione pag 23 Direttore Responsabile Silvano ventura [email protected] Ufficio Commerciale Silvia Pastore [email protected] Impressioni Grafiche scs ONLUS è inscritta al C.C.I.A.A di Alessandria al n.r. 204240/1996. Albo società cooperative: 116906 24/03/2005. Vivere Sostenibile Basso Piemonte: Registrazione Tribunale di Alessandria n.34 del 10/09/2015 Stampa: I.T.S. s.p.a - Industrie Tipografiche Sarnub Via A.Bertone 14, 13881 Cavaglià (BI) Grafica, impaginazione e redazione: Impressioni Grafiche scs ONLUS Via Carlo Marx 10, 15011 Acqui Terme (AL) tel. 0144-313350 fax 0144-313892 [email protected] Informativa ai sensi dell’Art. 13 del D.lgs. 196/2003 sul trattamento dei dati personali Tutti i marchi sono registrati dai rispettivi proprietari Impressioni Grafiche scs ONLUS – Titolare del trattamento – ha estratto i Suoi dati personali dall’archivio abbonati elenchi telefonici e da altre banche dati proprie e acquistate da terzi.I dati, di cui non è prevista la diffusione, sono trattati con procedure automatizzate e manuali solo dai dipendenti incaricati del trattamento, per fini promozionali e commerciali. Tali dati possono essere comunicati, in Italia e all’estero, ad aziende o professionisti che li richiedono a Impressioni Grafiche scs ONLUS per le stesse finalità. Potrà rivolgersi a Impressioni Grafiche scs ONLUS Via Carlo Marx 10, 15011 Acqui Terme (AL) per avere piena informazione di quanto dichiarato, per esercitare i diritti dell’Art. 7 del D.lgs. 196/2003, e perciò consultare, modificare e cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo nonché per conoscere l’elenco dei Responsabili del trattamento. Vivere Sostenibile Basso Piemonte offre esclusivamente un servizio, non riceve tangenti, non effettua commerci, non é responsabile della qualità , veridicità, provenienza delle inserzioni. La redazione si riserva, a suo insindacabile giudizio, di rifiutare un’inserzione. L’editore non risponde di perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione. Gli inserzionisti sono responsabili di quanto da essi dichiarato nelle inserzioni. 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Copia per gli abbonati - valore copia E 0,10 - CHIUSO IN TIPOGRAFIA IL 27/10/2015 H A N N O C O L L A B O R ATO A Q U E S TO N U M E R O : Marco Spinello, Ivo Bertaina, Marilù Mengoni, Adriana Eliana Lazzareschi Gloria DeLuca, Ambrogio, Adriana Calderoni, Calderoni, Francesca Lagomarsini, Maria De Alessandro Betti, Belloni,Notarianni, Adriana Rossi, Genny MilenaMontanella, Ribero, Laura Andrea Tarozzi, FabrizioOliveri, Manca, Alessandro Betti, Isabella Oriana Repetto, Luciana Rigardo, Alessia Bolognini, e Giulia, Gloria De Ambrogio, Paola Saffioti, Bianchi, Chiara Francesca Lagomarsino, Luisa Chiara Rosolen, Laura Paola Olivieri, Claudia Selvetti, Fulvio Montanella, Giacobone, Marco Spinello, Claudia Selvetti, Laura Pantucci, Paola Rossi, Daniela Cirio, Giancarlo Vescovi, Mario Fusi, Daniela Cirio, Luciana Rigardo, Paolo Fiscelli, Dealma Franceschetti, Isabella Oliveri, Milena Ribero, Eliana Lazzareschi Belloni, Luisa Saffioti, Pierpaolo Pracca, Roberta Cestaro, Paola Rossi, Roberto Paravagna, Paolo Fiscelli, Serena Minerdo, Stefania Rossini, Pierpaolo Pracca, Tatiana Cestaro, Maselli. Roberta Roberto Castellucci, Serena Minerdo, Tatiana Maselli. ➽ Gratis ritirando la copia cartacea gratuita presso i negozi, le associazioni o le attività più vicine a te consultando l’elenco sempre aggiornato alla pagina https://bassopiemonte.wordpress.com /dove-siamo/ (vedi anche a pagina 23). Ma affrettati a ritirare la tua copia, Vivere Sostenibile Basso Piemonte va a ruba! ➽ In fiere, eventi e feste cui parteci- piamo. Trovi sulla nostra pagina di Facebook tutti gli aggiornamenti di mese in mese. ➽A pagamento riceverai per posta or- dinaria, direttamente a casa tua la copia cartacea di ogni uscita mensile. 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Se vuoi essere contattato senza impegno Vivere Sostenibile per avere un’offerta commerciale CHIAMA: Basso Piemonte fa parte di VS Network Tel. 335 731 8873 Associato a: e-mail: [email protected] Commissioni d’agenzia: la commissione riservata alle agenzie di pubblicità è del 15% SITI per APPROFONDIRE: FEBBRAIO 2016 ALIMENTAZIONE CONSAPEVOLE 3 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net Riequilibrarsi e disintossicarsi dopo le feste tempo di lettura: 4 min di Dealma Franceschetti - blogger de La via macrobiotica Durante le feste è facile lasciarsi andare a qualche eccesso alimentare, a cibi piuttosto squilibranti e problematici come panettone, pandoro, torrone, salumi, formaggi, alcolici, ecc. Per rimediare agli eccessi, possiamo curare l’alimentazione nei giorni successivi, utilizzando cibi particolarmente benefici e disintossicanti per velocizzare il recupero. Innanzi tutto è utile alleggerire l’alimentazione per qualche giorno, puntando soprattutto su zuppe, minestre, cereali integrali in chicco, legumi e verdure di stagione, vitando salumi, carne, formaggi, uova e dolci. Per ristabilire l’equilibrio glicemico sono fondamentali i cereali in chicco, quindi non sotto forma di farina come pasta, pane, ecc. e possibilmente integrali o semi-integrali. Le verdure ti aiuteranno ad alcalinizzare il sangue. I legumi a ridurre il colesterolo. Ci sono poi 3 alimenti particolarmente adatti in questi casi: 1) Il riso integrale: ha un marcato effetto disintossicante e dimagrante 2) Le alghe: sono disintossicanti, dimagranti e reintegrano i sali minerali persi con l’acidificazione del sangue (causata dagli zuccheri raffinati, le farine raffinate e dal cibo animale) 3) Il miso: alcalinizza il sangue e aiuta l’intestino a riequilibrarsi La zuppa di miso contiene verdure, miso e alghe, quindi è la regina dei piatti disintossicanti e riequilibranti. Utilissima per “rimettere ordine” nel corpo e in particolare a stomaco e intestino. Zuppa di miso (per 2 persone) 1 cipolla piccola 1 carota piccola 1-2 foglie verdi (di broccolo, di ravanello, di porro, di sedano, di prezzemolo, di insalata, di cipollotto, di cavolo cinese, cime di rapa, catalogna, ecc.) 3 cm di alga wakame 2-3 tazze d’acqua 1 cucchiaio di miso (o più a piacere) Aromi (cipollotto, prezzemolo, basilico, erba cipollina, succo di zenzero, di limone, ecc.) Mettere in ammollo l’alga wakame per 10 minuti circa. Scaldare l’acqua e, nel frattempo, tagliare le verdure sottili. Quando l’acqua bolle buttare le verdure e l’alga tagliata a striscioline e cuocere coperto per 5-10 minuti. Sciogliere il miso con un po’ d’acqua di cottura e aggiungerlo, mescolare e spegnere. Aggiungere gli aromi. Vegan: roba da ricchi? Smontiamo l’assunto tempo di lettura: 5 min di Roberto Castellucci In seguito alle nuove fonti di informazioni meno istituzionali come la rete, finalmente molte persone si sono avvicinate ad un’ alimentazione vegan o vegetariana. La scelta è dettata principalmente da motivi di salute: è ormai assodato che, mentre i vegetali fanno bene al corpo, mangiare carne o latticini non giovi per nulla alla salute. Molto importante è, però, anche l’aspetto ecologico. Mangiare carne è inefficiente in termini di Kcal. Per nutrirmi di carne e derivati devo, infatti, nutrire prima l’animale. La quantità che serve a creare 1 kg di carne di manzo equivale a 17 kg circa di cereali e circa 17000 litri di acqua. Se allevassi a patate un ettaro di terreno, potrei ottenere circa 20000 kg di patate, ma se lo destino a pascolo solo 150 kg di carne di manzo. Fatti questi brevi calcoli, è abbastanza chiaro che, per sfamare 2 miliardi di persone del mondo “ricco” con carne e derivati, devo utilizzare molte risorse del Pianeta, considerando che anche la crescita economica asiatica porterà ad un aumento del benessere e, quindi, ad un avvicinamento dello stile alimentare occidentale. Circa il 30% delle terre emerse viene destinato ai pascoli o alle colture di cereali destinati all’alimentazione animale. Alla luce di questi dati “fonte FAO”, non ci sarebbe motivo “se non il peccato di gola” quindi, di eliminare carne e derivati o almeno ridurli drasticamente dalla nostra dieta, se non di tipo economico. Il luogo comune che l’alimentazione vegana sia molto costosa. Curioso di capire se sia solo una banale scusa o se, effettivamente, mangiare vegan potesse essere un problema per una famiglia di medio reddito, ho provato a stilare due tabelle: una con un’ alimentazione onnivora e l’altra vegana (vedi a fianco). Entrambe le tabelle hanno le stesse percentuali di nutrienti: ho preso i prezzi dal sito di una nota catena di supermercati e ho scelto, per entrambi i casi, prodotti di medio prezzo. Quindi non il top di gamm, ma nemmeno i più economici. Sono tabelle ideali, prese dai consigli nutrizionali medici: alcune porzioni sono leggermente esagerate e non sempre realistiche, ma lo sono in entrambi i casi così che la differenza in percentuale, se non reale, sia comunque la stessa. Il risultato di questo piccolo esperimento è che una famiglia che si alimenta in modo tradizionale spende quasi il doppio di chi si alimenta di prodotti esclusivamente vegetali. Il grosso della spesa in un’ alimentazione normale” è, infatti, dato da salumi, carni, pesce e formaggi. Per quanto possano essere costosi, i fagioli biologici o il seitan, non sono nemmeno paragonabili al prezzo del parmigiano, del branzino o del manzo. La spesa, in realtà, potrebbe essere anche più bassa, almeno del 20% se si comprassero solo verdure e frutta di stagione dai contadini locali e se si cucinassero tutti i cibi in casa, evitando quelli pronti. L’alimentazione vegan, quindi, non è solo la più sana, ma anche la più ecologica e la più economica. Se poi non avete mai visitato un mattatoio, fatelo, vi accorgerete che, a parte i numeri, state facendo una scelta giusta, di felicità e compassione. Entità delle porzioni standard nell'alimentazione italiana e numero consigliato di porzioni GRUPPO DI ALIMENTI CEREALI E TUBERI ALIMENTI LATTE E DERIVATI GRASSI DA CONDIMENTO Numero di porzioni al giorno o settimana per un fabbisogno di kcal 2100 Costo al kg costo a porzione volte all’anno costo annuo 50 1 rosetta piccola/ 1 fetta media 5 al giorno 3 0,15 1825 273,75 Prodotti da forno 20 2-4 biscotti/ 2,5 fette biscottate 1 al giorno 5 0,10 365 36,50 Pasta o riso (*) 365 365,00 80 1 porzione media Pasta fresca all'uovo (*) 120 1 porzione piccola Pasta ripiena 180 1 porzione piccola Patate 200 50 2 patate piccole 2,5 1 al giorno 7 0,20 0,84 2,16 = 1 12 2 a settimana 1 porzione media (una ciotola da 500 ml) 2 0,40 108 43,20 3 0,15 365 54,75 3 0,75 365 273,75 2 al giorno 250 1 finocchio 1 peperone 2 cetrioli 2 carciofi Frutta 150 1 arancia 1 mela 1 pera 2-3 albicocche o mandarini 3 al giorno 3 0,45 1095 492,75 Carne fresca 100 1 fettina 4-5 a settimana 9 0,90 216 194,40 3 fette medie prosciutto 1-2 a settimana 30 1,50 730 1095,00 1 sogliola spigola 2-3 a settimana 16 2,40 730 1752,00 2-4 a settimana 0,35/pz 0,35 162 56,70 6 0,18 108 19,44 2,5 0,30 108 32,40 2 0,25 1095 273,75 5 0,50 81 40,50 16 0,80 81 64,80 8 0,08 1095 87,60 Ortaggi Carne stagionata (salumi) CARNE, PESCE, UOVA, LEGUMI Esempio Pane Insalate ORTAGGI E FRUTTA PESO (g) Prodotti della pesca 50 150 Uova 60 1 uovo Legumi secchi 30 Fagioli, ceci, lenticchie 3-4 a settimana Legumi in scatola 120 Legumi bolliti e scolati Latte/ yogurt 125 Un bicchiere/un vasetto Formaggio fresco o ricotta 100 Mozzarella, ricotta Formaggio stagionato Parmigiano, pecorino, provolone, gruviera 3 a settimana 50 Olio/burro/margarina 10 1 cucchiaio 3 al giorno 2-3 al giorno 5156,29 4 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net benessere corpo e mente SITI per APPROFONDIRE: www.noosoma.it www.farmasubito.com FEBBRAIO 2016 Perchè devo chiedere... e a chi? tempo di lettura: 4 min Del Dottor Mario Frusi Inizia con questo numero una rubrica che speriamo ambiziosa: un tentativo di instaurare un dialogo diretto tra una parte della redazione e i lettori, su temi salutistici. Chi scrive è medico esperto di cosiddette “medicine alternative”, dicitura che spera venga presto abbandonata in favore di “medicine complementari”, proprio per connotare la volontà di NON contrapporre nulla, bensì di favorire il dialogo. Partendo da un aneddoto (realmente accaduto). Durante un lungo viaggio in India, un tale aveva contattato un medico ayurvedico per i propri problemi di salute e, nel corso del dialogo, gli aveva chiesto quali rimedi adottasse nei confronti della malaria: la risposta, frutto di sagacia e ironia rare (“Per la malaria funziona meglio la medicina complementare, cioè quella farmacologica occidentale!”), esprime bene il concetto di interdipendenza fra le varie discipline. In fin dei conti, la chirurgia occidentale è, a sua volta, una branca complementare - per esempio - rispetto alla fisiokinesiterapia o alla radioterapia! E tutte queste branche del sapere si arenano di fronte a molti disturbi non ben inquadrabili nei tipici esempi di malattia, codificati nel diciannovesimo secolo a partire dall’anatomia patologica, proprio perché il danno strutturale-anatomico NON è significativo: Biodiversità certi disturbi d’ansia, certi doloretti di schiena, certe disfunzioni intestinali… La lista potrebbe essere molto lunga, e i lettori di questa rivista lo sanno bene, perché nelle sue pagine (virtuali o cartacee), cercano proprio risposte al moderno bisogno di salute, intesa non soltanto come “assenza di malattia”, ma come “piena fruizione del proprio patrimonio di energia-vitalità”. Come intendiamo muoverci, insieme? Proponendo una rubrica di domande specifiche alle quali spero di saper dare una risposta. V’invito, pertanto, a SCRIVERE ALLA REDAZIONE (Bassopiemonte@ viveresostenibile.net) ponendo una vostra questione di salute; contiamo di innescare un dialogo sempre più fitto e produttivo. La discussione, ovviamente, si svolgerà mantenendo l’anonimato della persona che ha inviato la domanda. Come s’intitolerà? La intitolerete voi stesse/i, lettrici/lettori, secondo il vostro gradimento; e trovate qualcosa di più simpatico e stimolante, rispetto al vecchio e un po’ presuntuoso “Risponde l’esperto”, proprio per ribadire che si tratterà di un lavoro che faremo collettivamente! CHI è Mario Frusi Medico dal 1981 (università di Torino), pratica l’attività di medico di base per 12 anni; • formazione quadriennale in psicologia e psicoterapia gestalt e di movimento; • formazione triennale in posturologia e correlati psicosomatici; • formazione triennale in omotossicologia; • formazione triennale in omeopatia unicista e omeopatia di risonanza; • esperienza trentennale in floriterapia, nutrizionismo, aromaterapia; • master biennale in fitoterapia (università di Siena); • formazione biennale in Medicina ambientale clinica; • docente ecm in discipline posturali, metaboliche, psico-comportamentali; • autore del libro divulgativo “La malattia ha le sue buone ragioni” ed. Tecniche-Graphedit; • svolge attività privata a Cuneo. A presto Mario Frusi – ecosistemi naturali in armonia con la natura e l’uomo tempo di lettura: 5 min di Laura Montanella, Green Food & Floriterapeuta Cereali, Farina, Pane e Pasta Alimenti primari sempre più sostenibili e compatibili con Madre Terra. Se questi tipi di alimenti integri o semi-integri ci vengono consegnati dall’agricoltura che utilizza metodi di coltivazioni naturali, in terreni idonei, utilizzando semi di Antiche Varietà Alimentari “recuperate” con una genetica semplice, siamo certi che le loro “ forze interne” sono rispettate e mantenute integre, l’unione di genetica antica e coltivazioni sostenibili ristabiliscono degli ecosistemi naturali, in armonia con i ritmi dell’uomo e della vita. È stata condotta una ricerca su dei tipi di “Antiche Varietà di Cereali” molto semplici dal punto di vista genetico. La tossicità delle proteine è scarsa e quindi più digeribile. Tornare a coltivare anche le “Antiche Varietà Alimentari,” potrebbe essere un vantaggio per noi e l’ambiente (biodiversità). Coltivando secondo le stagioni, assorbendone interamente ogni influenza, si stabilisce così una grande armonia tra forze cosmiche e terrestri, i prodotti alimentari che ne derivano hanno un buon valore nutritivo perchè sono gustosi, saporiti e hanno un forte legame con la terra, oltre ad essere fonte di vitalità. Nella produzione delle farine di cereale raffinate che si trovano maggiormente in commercio, il germe e la crusca del chicco del cereale vengono eliminate prima del processo di macinazione. La farina che si ottiene è molto bianca (denominata doppio zero “00”) costituita prevalentemente dal corpo farinoso. I rimedi naturali contro il raffreddore tempo di lettura: In passato si pensava che le parti esteriori del chicco del cereale contenessero solo delle scorie inutili e si buttavano, cercando di ottenere una farina più bianca possibile. Oggi la ricerca ha dimostrato che le parti esteriori (germe e crusca) sono ricche di PRINCIPI NUTRIZIONALI e ENERGIA VITALE. Le FARINE INTEGRALI O SEMI-INTEGRALI prodotte dalla macinazione del chicco del cereale integro o semi-integro (con germe e crusca) e le relative paste e pane, sono molto ricche di vitamine del gruppo B, vitamina E, contengono niacina e minerali come calcio, fosforo magnesio, potassio, ferro, zinco e grassi polinsaturi, e facilitano i processi digestivi grazie alle fibre. Riconquistare un legame con la Madre Terra, attraverso la biodiversità, le tradizioni locali, la cultura, il territorio, ad esempio le ANTICHE VARIETA’ ALIMENTARI “Recuperate” consumando alimenti INTEGRI o SEMI-INTEGRI così come vengono consegnati, AIUTA NOI STESSI E IL NOSTRO PIANETA A CRESCERE. Per maggiori informazioni, consulenze, prodotti di Bio Nutrizione Alimentare Naturale Web: www.greencommunication.info Mail: [email protected] Phone: +39 335 6823442 5 min della Dott.sa Serena Minerdo La medicina fitoterapica moderna e quella popolare sono ricche di rimedi naturali per alleviare i sintomi del raffreddore. Quali tra i più conosciuti sono davvero efficaci? Vitamina C. Efficace ad alcune condizioni. È abbastanza comune credere che un maggiore apporto di vitamina C, specialmente tramite gli agrumi, aiuti ad alleviare i sintomi del raffreddore. Sebbene la vitamina C sia utile per il benessere generale della persona, esistono studi clinici discordanti riguardo la sua efficacia contro il raffreddore: alcuni sostengono che non serva, mentre altri ne lodano l’efficacia purché assunta in dosi minime di 1 g al giorno. La dose giornaliera consigliata dal ministero italiano della salute è invece di circa 0,6 grammi. Zinco. Efficace. Normalmente utilizzato per scopi terapeutici, lo zinco è un minerale che risulta efficace nella cura del raffreddore se assunto non appena appaiono i primi sintomi della malattia. Ricordando che una cattiva o poco equilibrata alimentazione è tra le cause più comuni della comparsa del raffreddore, anche in questo caso può essere utile integrare o sostituire gli spray nasali e le pastiglie allo zinco con alimenti che ne contengono una buona quantità, ovvero Germe di Grano, Fegato, Formaggio Grana Padano, Cereali, Ostriche (l’alimento con il più alto apporto di Zinco con 39,3 mg ogni 100 grammi di ostriche) e, udite udite, anche il Cioccolato Fondente, che contiene circa 9,63 mg di zinco ogni 100 grammi di alimento, ovvero circa la dose giornaliera consigliata (10 mg). Aceto di Mele. Non Efficace. L’utilizzo di aceto di mele per alleviare i sintomi del raffreddore è piuttosto popolare, ma le sue presunte capacità antinfiammatorie del cavo orale non sono mai state dimostrate e l’utilizzo eccessivo di questo aceto può, anzi, causare danni alla flora batterica, con conseguente diminuzione delle difese immunitarie e, paradossalmente, aumentato rischio di contrarre malattie. Brodo di Pollo. Efficace. Nella migliore delle tradizioni casalinghe, un piatto fumante di brodo di pollo è un vero toccasana per il raf- freddore. Oltre a riscaldare il corpo ed aiutare così la fluidificazione del muco in eccesso, contiene cisteina, un amminoacido utilissimo per combattere l’eccesso di muco e le infezioni delle prime vie respiratorie. Eucalipto. Efficace. Comunemente utilizzato in pastiglie, oli essenziali ed infusi, l’eucalipto è una pianta i cui principi attivi sono utilizzati per alleviare la febbre e fluidificare ed eliminare le secrezioni bronchiali. SITI per APPROFONDIRE: FEBBRAIO 2016 benessere corpo e mente La curcuma: condimento e rimedio di benessere 5 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net tempo di lettura: 4 min di Alessandro Betti, Erborista, Farmacista, Chimico dell’Erboristeria La Verbena La curcuma (rizoma di Curcuma Longa L.), nota come componente essenziale del curry, viene diffusamente impiegata dai popoli asiatici come condimento aromatico. Rappresenta, inoltre, un rimedio tradizionale per i disturbi gastrointestinali, epatici e delle vie biliari. Dal sanscrito kum-kuma e indiano kur-kur; longa, per la forma dei tubercoli, è una pianta tropicale erbacea, perenne, alta circa un metro; originaria dell’India, regione di bihar a 18002000 metri, è coltivata nell’Asia tropicale (India, Pakistan, Thailandia, Sri Lanka, Cina meridionale). Si usa il rizoma, una sorta di grossa radice di forma cilindrica che, dopo la raccolta, viene essiccata, trattata in acqua bollente e riessiccata, per poi essere tagliata a piccoli pezzi di colore bruno-giallastro, o ridotta in polvere. La curcuma viene diffusamente usata dalle popolazioni dei paesi di origine, e recentemente anche nei paesi occidentali, come condimento e colorante, oltre che per trattare disturbi dell’apparato urinario e gastro-enterico/epato-biliare. Antichi testi Hindu (circa 3000 anni fa) attribuivano alla curcuma proprietà aromatiche, stimolanti, carminative; la medicina tradizionale indiana (ayurvedica) la considera, tuttora, utile nelle malattie epatiche, tosse, sinusite e reumatismi e nell’anoressia, mentre quella cinese la consiglia Europa dagli Olandesi che la importavano dalle Indie orientali, per essere utilizzata per combattere il vomito e alcune “debolezze” dello stomaco, fegato e milza; più tardi le verrà riconosciuta un’efficacia nell’itterizia e nel mal di fegato. Nel 1905 la curcuma verrà iscritta per la prima volta in una Farmacopea, quella Olandese. Le proprietà della curcuma sono molteplici e ancora studiate, soprattutto in India, e si possono riassumere in: carminative, digestive, antiflogistiche (anche in ambito gastrico), epatoprotettrici (e coleretico-colagoga), antimicrobiche. Proprietà che vengono ascritte principalmente a componenti della “droga” quali la curcumina e l’olio essenziale. Generalmente ben tollerata (anche se, come sempre, il consiglio di un professionista esperto sarà utile per valutare caso per caso), tanto da essere considerata sicura dalla FDA statunitense, può essere assunta tal quale in polvere (2-3 gr. al giorno), in infuso 2-3 volte al dì, oppure, e meglio, in preparati già pronti e standardizzati a maggior bio-disponibilità. Info e contatti: Erboristeria “La Verbena” Piazza Addolorata, 25 - Acqui T. (AL) tel. 0144 - 56909 nelle patologie associate a dolore addominale e nell’ittero. Sembra che la curcuma sia stata introdotta, come rimedio “medicinale”, in La Cosmesi Naturale, un mondo tutto da scoprire! tempo di lettura: 5 min di Paolo Fiscelli, responsabile della cooperativa “della Rava e della Fava” … E anche creme, oli, sieri, saponi, bagnischiuma, shampoo e chi più ne ha, più ne metta. Alla cooperativa “della Rava e della Fava” la cosmesi naturale è di casa. Il disciplinare del 2013 rende giustizia e sancisce, in maniera definitiva, l’identità di un settore oramai consolidato: quello della cosmesi naturale. I prodotti con apposto il marchio certificato (ICEA e Natrue sono tra i principali enti certificatori) rispettano le regole imposte: la naturalezza dei componenti in primis ed il conseguente bando dei prodotti sintetici utilizzati nella cosmesi convenzionale. Vengono impiegate sostanze naturali che, essendo tali, il corpo conosce e riconosce e la pelle è predisposta ad assorbire. Un esempio? Le creme a base di camomilla: nel caso della cosmesi naturale, l’ingrediente proviene effettivamente dalla pianta e porta con sé tutto il bagaglio di vitalità e sapienza millenaria del vegetale, donando alla pelle un apporto naturale prezioso. Molti prodotti convenzionali, invece, sono frutto di lavorazioni in laboratorio di materie sintetiche e mirano alla copertura di imperfezioni, andando a creare un film sopra la cute che la copre, occludendola e rendendola asfittica. Non coprire, bensì curare e abbellire: questo lo scopo della cosmesi naturale certificata che fa bene a noi, ma anche all’ambiente: la produzione non prevede scarti di lavorazione e sono banditi i test sugli animali. Alla cooperativa “della Rava e della Fava” sono disponibili più marchi, tutti certificati: andiamo a scoprirli insieme! La storica azienda tedesca Weleda nata nel 1921 e da sempre improntata alla cura della pelle. Crea prodotti ad hoc a seconda delle stagioni della vita, delle condizioni atmosferiche, dei bisogni di ognuno; sono frutto di complessi studi che danno vita a creme, saponi, detergenti, peeling, scrub e tanto altro ancora, specifici e di alto livello. Ottima qualità e prezzi medi; ideale per le pelli mature che necessitano di interventi mirati. Una chicca: la quantità del prodotto, studiata per durare all’incirca un mese. Alla bottega di Altromercato in via Cavour 83 ad Asti, è presente Natyr, un marchio “buono” e che fa bene anche a chi produce gli ingredienti: almeno il 50% dei componenti (per viso, corpo, capelli e per bimbi) proviene dal Commercio Equo e Solidale ed i prodotti ha un packaging comodo e pratico: un blister di plastica da portare sempre con sé, anche sotto la doccia. Vanta ingredienti naturali come karitè e argan dalle note proprietà nutrienti, noci lavanti e creme a base di the verde. La cosmetica naturale certificata è anche make up, che fa bene alla pelle e allo spirito. Il brand Benecos strizza l’occhio alla moda, ai colori accesi e ai trend di stagione. Ha un’immagine giovane e accattivante: creme colorate (dalle bb cream, alle cc cream), mix di ombretti, matitoni per labbra, kajal, matite per occhi, lip balm, rossetti e anche smalti (l’unico prodotto non certificato, ma privo di toluene, canfora e formaldeide). Il range di prezzo è contenuto e ideale per le teenager ai primi passi del mondo del trucco: l’azienda fornisce diversi opuscoli informativi che aiutano la cliente a capire quali nuances scegliere, come usare i pennelli (tassativamente “vegan”), in che modo abbinare i colori, ecc. Lavera è un classico, adatto ad un pubblico più formale e tradizionale, soprattutto in termini di colori. È una casa tedesca ideale per chi ama una cosmesi più adulta. I suoi prodotti sono anch’essi con base minerale e le sue bb cream sono impalpabili, sottili e adatte al periodo estivo, quando il caldo e l’afa non permettono l’utilizzo del fondotinta e la pelle necessita di respirare. 6 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net famiglia e educazione Autobiografia e scambio generazionale tempo di lettura: SITI per APPROFONDIRE: FEBBRAIO 2016 4 min di Dott.ssa Francesca Lagomarsini (psicologa specializzata nel trattamento dei Disturbi dell’Apprendimento) Il metodo autobiografico utilizza il racconto di sé nella forma verbale o scritta per facilitare la capacità di collegare esperienze, di stabilire nessi, concordanze, contribuendo ad una pacificazione con i propri vissuti. L’autobiografia (da autos-bios-graphein: scrivere la propria vita), qualsiasi sia il mezzo, lo strumento adottato per realizzarla, contempla la ricostruzione della memoria personale, attività che, in ogni caso, non esclude l’altro. Anche per le motivazioni esposte, sono convinta possa essere un ottimo strumento di conoscenza di sé, a disposizione di adulti e anziani. Il recupero e la tutela della memoriasono convinta possano, oltre a garantire una vita dignitosa per il singolo, connettendolo alle passate esperienze e permettendo di conferire ad esse un senso, rendere possibile la comunicazione tra generazioni, come ricorda Oliver Sacks: Senza memoria la vita non è vita. La nostra memoria è la nostra coerenza, la nostra ragione, il nostro sentimento, persino il nostro agire. Autobiografia (del passato fino a quella del tempo attuale, tramite l’uso di quaderni, appunti, diari, ecc) è secondo lo studioso Duccio Demetrio non solo un tornare a vivere, ma un tornare a crescere per se stessi e per gli altri, oltre a costituire un viaggio formativo, la rivelazione di essere stati molti IO in successione e contemporaneamente negli anni o nella stessa giornata. Il Racconto, e soprattutto il racconto di sé, è lo strumento basilare per consentire di relazionarsi, scambiare elementi culturali, coinvolgere diverse generazioni. Inoltre, il racconto di sé, dal punto di vista sistemico, (secondo l’insegnamento di Gregory Bateson) permette di comprendere che l’identità di ognuno si struttura all’interno di ruoli sociali, familiari, credenze e valori che appartengono ad un livello mitico che può variare da società a società, da famiglia a famiglia, da individuo a individuo. Lo strumento autobiografico può, quindi, essere usato a fini terapeutici e la Psicologia narrativa si occupa proprio di questi aspetti, sottolineando, come il racconto biografico, come già evidenziato, possa avere valore auto-formativo ed auto-terapeutico. Marcel Proust (1928) affermava che, mentre ci rappresentiamo e ricostruiamo la nostra storia, sviluppiamo i negativi della nostra vita e ci riprendiamo tra le mani. Secondo Rorty (2001) il piacere di fare autobiografia e di narrare può essere inteso come l’illusione laica di eternità, un’ opportunità per rileggere la nostra storia, conferendo ad essa nuovi significati. In sintesi, fare autobiografia è prendere consapevolezza della molteplicità delle possibili versioni del Sé, porsi in contatto con parti della nostra vita che fatichiamo a contattare o a descrivere: “Quando legge la farfalla Ciò che sta scritto Sulle sue ali?” P. Neruda Tel. 3291038828, [email protected]. L’etnomedicina e la terapia del simbolo (parte 2) - Un rituale di guarigione tempo di lettura: 5 min di Pierpaolo Pracca, antropologo Un interessante rituale di guarigione è quello praticato in Nepal presso gli sciamani Tamang. Per questa popolazione la malattia è il risultato dell’alterato equilibrio fra l’uomo e l’ambiente socio-psico-spirituale; l’infrazione di un obbligo rituale, il mancato rispetto nei confronti di una persona o di un oggetto sacro, l’inoltrarsi in un campo o in una foresta, senza avere prima chiesto la necessaria autorizzazione agli spiriti o divinità che li abitano, possono provocare lo scatenamento di forze misteriose, che portano l’individuo ad ammalarsi (Romanò, 1997). La malattia ha, quindi, sempre cause sovrannaturali.Si richiede, pertanto,l’intervento del Bombo per curare una persona, mentre il rituale prevede una drammatizzazione di eventi la cui carica simbolica agisce terapeuticamente sul malato. Nel corso della cerimonia lo sciamano si avvale dell’ausilio di particolari oggetti magici, suggerisce immagini, colori, proferisce suoni, il cui potere simbolico viene amplificato dal contesto profondamente sacralizzato. In stato di trance, favorita da particolari tecniche meditative, dalla recitazione di mantra e dal suono del tamburo, lo sciamano entra in contatto con i mondi ultaterreni (Halifax, 1990), contrattando con spiriti e demoni una soluzione pacifica del problema, in cambio di offerte e sacrifici. Per mezzo del suo operato, le forze nascoste che, at- traverso la malattia, insidiano la persona e la comunità, vengono evocate e padroneggiate. Lo sciamano è in grado di contattare l’organo o le diverse parti del corpo malate, cacciando gli spiriti e i demoni che ne hanno preso possesso, aiutando il paziente, attraverso la recitazione di mantra, formule magiche, soffiando o strofinando il corpo in corrispondenza della parte malata. Queste operazioni magico-terapeutiche producono nel paziente ciò che, da un punto di vista psicanalitico, è possibile definire una dissociazione dal problema o dal male. L’organo malato, attraverso esorcismi, viene simbolicamente trattato e trasferito ad un livello altro di realtà, dove subirà le opportune manipolazioni da parte del guaritore. Il male può essere identificato con un demone o con uno spirito, i quali verranno invitati a lasciare la parte del corpo afflitta mediante operazioni complesse di medicina spirituale, per certi versi simili a pratiche terapeutiche della nostra medicina popolare, diffuse ancora oggi nelle nostre campagne, dove per cacciare il male dall’organo si utilizzano preghiere, strofinamenti, musiche, rituali aventi la finalità di manipolare simbolicamente il male e di sconfiggerlo. Un tipico esempio di manipolazione simbolica della malattia si ritrova tra i guaritori popolari in gran parte d’Italia. In molte nostre campagne il fuoco di S. Antonio viene segnato con preghiere e con lo strofinamento della parte del corpo colpita con una spazzola, o con una moneta antica. (continua…) Stress e Alimentazione: un problema da non trascurare tempo di lettura: 4 min di Isabella Oliveri, naturopata Qualsiasi sia la fonte di stress, fisica o emotiva, l’organismo reagisce producendo un ormone chiamato adrenalina. Sebbene la maggior parte degli stress del giorno d’oggi non richiedano una reazione fisica rapida, il nostro corpo continua a reagire seguendo l’istinto, percui in meno di un secondo dopo la percezione di uno stato di ansia, il battito cardiaco aumenta, la vista si fa più acuta e il sangue confluisce verso i muscoli e si addensa. Oggigiorno, lo stile di vita può a volte essere associato ad uno stress mentale di lungo termine e ciò può far sì che l’organismo mantenga uno stato di reattività allo stress per lunghi periodi di tempo. Quando si è sotto stress alcune sostanze nutritive come le vitamine del gruppo B, necessarie per produrre energia e per la salute del sistema nervoso centrale, la vitamina C, utile per combattere le infezioni, lo zinco necessario per ottimizzare l’efficienza del sistema immunitario e per combattere le infezioni, il magnesio, coinvolto nell’assorbimento dell’ossigeno da parte del cervello e nei processi che trasmettono gli impulsi nervosi, i carboidrati complessi che forniscono all’organismo un apporto di energia costante e un effetto calmante vengono esaurite più velocemente, quindi l’organismo necessita di un apporto supplementare di esse colore verde, frutta fresca e secca e legumi, in quanto ricchi di quelle sostanze sopracitate di cui è necessario un apporto aggiuntivo. È bene inoltre che i pasti siano leggeri e poco laboriosi e che siano consumati in un clima il più rilassato e confortevole possibile. Le carni bianche sono particolarmente indicate per combattere stati di stress. In aggiunta sarebbe bene fare passeggiate all’aria aperta perchè Il contatto con la natura è un calmante naturale formidabile, oppure esercizi di yoga che se abbinati alle tecniche di respirazione e alla meditazione consentono ad una persona stressata di recuperare, pian piano, la serenità. Mentre non va trascurato l’effetto positivo degli animali domestici, chi ha la fortuna di possederli può approfittare dei benefici di accarezzare cani e gatti, perchè contribuisce a regolarizzare il battito cardiaco, ad abbassare la pressione e, grazie al rilascio di endorfine, a diminuire lo stress. con la dieta. In linea generale, per combattere lo stress, è consigliata una dieta il più possibile sana e varia con una prevalenza di alimenti vegetali, in particolare carboidrati integrali e biologici, verdura specie di Contatti: Isabella Oliveri [email protected] www.isabellaoliveri.it 3337602870 SITI per APPROFONDIRE: www.facebook.com/semingegno/ FEBBRAIO 2016 AGRI-CULTURA La raccolta e la selezione dei semi tempo di lettura: 7 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net 4 min di Adriana Calderoni Per almeno dodicimila anni i contadini hanno prodotto da sé i loro semi, hanno migliorato, selezionato e creato nuove varietà di cereali e ortaggi, frutta e piante da fibra. E lo hanno fatto rispettando la Madre Terra. Nei tempi antichi non si parlava di proteggere le risorse genetiche né di agricoltura sostenibile: gli uomini sapevano, istintivamente, che una civiltà che perde i suoi semi e distrugge il suo suolo è una civiltà morente. Affinché si possano autoprodurre le sementi, di anno in anno, dei nostri cereali ed ortaggi, è utile rispettare alcune regole pratiche su come selezionare le piante portaseme. Selezionare non significa solo tenere i semi dai frutti più belli, la capsula più grossa o il baccello più gonfio, ma comporta anche l’eliminazione dei ceppi indesiderati. Bisogna scegliere, possibilmente, piante che sopravvivano ad un prolungato periodo di siccità o che sono resistenti ad attacchi di insetti, quando altre piante sono visibilmente soggette ad essi. Bisogna scegliere sempre SOLO piante forti e libere da malattie. Con le specie che danno un certo numero di raccolti successivi, come i fagiolini, non è una buona idea continuare a raccogliere tutta la produzione fino a che non rimangono che pochi baccelli sulla pianta e successivamente salvare i semi dai pochi rimanenti. È meglio lasciare le piante migliori e raccogliere l’intera produzione, quando i baccelli sono secchi per la conservazione dei semi. Per la selezione delle piante portaseme di melone la misura del frutto non è il fattore più importante, ma la mancanza di malattie fungine, il gusto e la produttività. Per il pomodoro, oltre a selezionare le piante con i frutti migliori, la precocità della produzione e la resistenza alle malatti, si dovrebbe tenere anche conto della densità fogliare complessiva che aiuta ad ombreggiare i frutti durante il periodo torrido. Queste caratteristiche che stiamo selezionando avranno bisogno, poi, di un certo numero di anni per essere stabili nella nostra varietà. Altro importante fattore da considerare per una corretta autoproduzione, è il numero di piante che dovremo coltivare e dalle quali dovremo raccogliere i semi, che sarà argomento del prossimo articolo. Per informazioni https://www.facebook.com/semingegno/ [email protected] [email protected] - tel.348 9225331 il mio orto IL GRUPPO SEMIINGEGNO ORGANIZZA DOMENICA 14 FEBBRAIO 2016 DALLE ORE 14 IL CONSUETO POMERIGGIO DI SCAMBIO SEMI NELLA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI VISONE (AL). Ancora una volta siamo felici di incontrare altri appassionati per lo scambio di semi, di esperienze e informazioni all’insegna della Biodiversità. La potatura degli arbusti tempo di lettura: 4 min di Daniela Cirio, de Il Piccolo Vivaio delle fioriture piacevoli. Dal mese di febbraio, se non fa troppo freddo, si può iniziare ad eseguire la potatura degli arbusti ornamentali che, a seconda della specie, vanno potati in modi e momenti diversi. Lo scopo della potatura nelle piante ornamentali è, prima di tutto, incrementare la produzione di fiori e, in secondo luogo, mantenere un forma equilibrata. Oltre a ciò, è utile provvedere a rimuovere i rami vecchi e malati per conservare le piante in buona salute. Si comincia a sentire l’avvicinarsi della primavera e, in giardino, bisogna pensare ai lavori da fare per avere, nella bella stagione, Si possono distinguere gli arbusti in due categorie: quelli a fogliame persistente (sempreverdi) e quelli decidui. I primi, in generale, se sono stati impostati bene durante la crescita, hanno bisogno di potature minime. Di solito basta rimuovere i fiori appassiti e i rami secchi o malati.Gli arbusti decidui si possono ulteriormente suddividere in due gruppi:il primo è quello degli arbusti a fioritura invernale- primaverile, al secondo appartengono quelli che fioriscono in estate-autunno. Del primo gruppo fanno parte, ad esempio, la Forsizia, il Cotogno Gli sciroppi biodinamici di Agri.Bio .<8;22<=<;-<69/<.< ,8<3<; tempo di lettura: 5 min di Ivo Bertaina, presidente di Agri.Bio PIemonte Dato che le erbe per i preparati biodinamici (achillea, camomilla, equiseto, ortica, quercia, tarassaco e valeriana) sono piante risanatrici del terreno ho pensato di usarle anche come piante risanatrici e rigeneratrici del nostro terreno personale (corpo fisico) in una forma subito pronta per l’uso e di facile conservazione: questa mia idea è stata resa realtà dalla collaborazione con il Laboratorio Eupithos. Alle sette erbe dei preparati biodinamici ne abbiamo aggiunte altre undici (aloe, calendula, curcuma, gemme di pino, geranio odoroso, malva, rosa canina e mirtillo, rosmarino, salvia e zenzero) che ritengo utili ed interessanti per uso umano e solitamente non disponibili come sciroppi. Gli sciroppi biodinamici Agri.Bio possono essere miscelati nella dose di 1/7 con acqua fredda e bevuti come bibita o come tisana con aggiunta di acqua calda mescolandola bene con un cucchiaino. Ogni sciroppo da 500 ml costa 15,00 € tranne il geranio odoroso che costa 17,00, ed abbiamo scelto di usare come dolcificante il fruttosio bd. Eccovi di seguito, a titolo informativo, alcuni cenni sulle specificità e le azioni riconosciute di ogni essenza usata. Per conoscere le proprietà e le azioni di ogni essenza usata, consultate l’indirizzo www.agribionotizie.it/sciroppi-biodinamici-agri-bio/ Le proprietà descritte provengono dalla diffusa bibliografia storica e popolare e non intendono suggerire schemi di terapia che sono di esclusiva pertinenza medica. Chi è Agri.Bio.Piemonte? Agri.Bio.Piemonte Associazione di produttori e consumatori biologici e biodinamici, nasce ufficialmente nel maggio del 1991. L’Associazione nasce riunendo le esperienze e le realtà di alcune associazioni che già operavano sull’agricoltura biologica a livello da fiore, la Spirea Van Houttei, la Weigela, ecc. Nel secondo gruppo ci sono: l’Ibisco siriaco,la Buddleia davidii, la Spirea bumalda, la Lagerstroemia indica, ecc. Gli arbusti a fioritura invernale-primaverile vanno potati dopo la fioritura per favorire lo sviluppo di nuovi getti. Vengono dapprima eliminati i rami deboli o malati, diradati i rami vecchi e in soprannumero, accorciati i restanti rami che hanno fiorito. AGRI.BIO.PIEMONTE Gli arbusti che fioriscono in estate-autunno sviluppano le gemme a fiore durante la primavera dello stesso anno, dopo l’emissione .JD:N1KHN1M8KEILKHJ<N0N6N0$&&N/LEEJHMN/ delle foglie. Anche in questo caso si eliminano i rami secchi, deboli MGN&0-+N-($00N6NKN&0-+N-(-$( e in soprannumero, mentre quelli rimasti vanno accorciati con un /MGGN++(N+-0$( taglio più o meno severo, a seconda della specie e dell’età della NNNNNNNNNNNNK?FL:8LJ:@LMBJHIM pianta. La tecnica migliore daM6BKLG%NLH=JK?FL8LJHJIL;LM:LI adottare per una potatura a regola d’arte è quella del taglio di ritorno, cioè un taglio eseguito vicino ad una 00039,8<)<;6;5<'<:3<5==========00039,8<)<;4;23<5==========www.agribiodinamica.it gemma o in prossimità di un ramo. Inoltre il taglio deve essere Seguici su Agri.Bio Notizie e AgriBio Piemonte & #Agri.Bio.Piemonte obliquo rispetto alla gemma, con inclinazione opposta alla gemma stessa; in caso di arbusto con gemme opposte, inclinare in una delle altre due direzioni. locale (La Strada del Sale di Alessandria, l’Associazione Produttori Biologici Cuneesi ed altri) per dare loro un risvolto, un’operatività e una rappresentanza a livello regionale e per dare vita a servizi di sostegno e promozione all’intero settore. Le attività dell’associazione consistono in questi punti fondamentali: A) Assistenza Tecnica specializzata in agricoltura biologica e biodinamica alle aziende associate con connesse sperimentazioni su temi di maggior interesse in collaborazione con Enti locali e territoriali e l’Università e raccolta dati su caratteristiche aziendali. B) Formazione professionale come Ente Formativo B262, attraverso corsi, stages, convegni, visite guidate su tematiche legate all’agricoltura, alla salute, all’alimentazione e altri argomenti connessi. Ogni anno presso la sede da settembre a luglio si svolge un corso residenziale di agricoltura biodinamica con esperti nazionale ed internazionali “L’Agricoltura del Domani”. C) Diffusione mensile di notizie dal mondo dell’agricoltura biologica e biodinamica con la news letter agribionotizie D) Vendita di prodotti biologici e biodinamici, assistenza alla vendita dei prodotti dei soci produttori, fornitura di mezzi tecnici, preparati biodinamici, sementi e piantini certificati con il sito www. agribioshop.it E) Stampa di libri sull’agricoltura biodinamica con Agri.BioEdizioni e distribuzione libri del settore, vedi www.agribioshop.it F) Assistenza per la certificazione biologica e biodinamica G) Conferenze mensili di antroposofia (Incontri per l’Anima) il primo martedì del mese presso la sede H) Allestimento e vendita di tutti i preparati biodinamici TURISMO SOSTENIBILE 8 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net SITI per APPROFONDIRE: www.gecotravels.com www.torri-superiore.org In vacanza con amici a quattro zampe: tutti i consigli per chi viaggia con cani e gatti FEBBRAIO 2016 tempo di lettura: 5 min di Eliana Lazzareschi Belloni,Travel & eco blogger VIAGGIO IN TRENO: Tutti gli animali domestici di piccola taglia possono viaggiare in un trasportino senza costi aggiuntivi. Animali di media e grande taglia dovranno viaggiare accanto al padrone, muniti di museruola e guinzaglio, pagando un biglietto ridotto al 50%. VIAGGIO IN AEREO: Se il peso del nostro animale rimane sotto i 10 kg, può viaggiare al fianco del proprio padrone, sempre dentro un trasportino, altrimenti in stiva. Si consiglia di consultare il sito della compagnia aerea per maggiori informazioni. NAVE: Vigono gli stessi accorgimenti degli altri mezzi di trasporto. Le soluzioni di viaggio, le regole da seguire sui mezzi di trasporto e le migliori app per organizzare una vacanza pet-friendly. Chi ha un animale domestico lo sa, non sempre è facile organizzare una vacanza o un viaggio. Non tutte le strutture turistiche ricettive accettano animali e, quindi, spesso, si è costretti a trovare qualcuno che si occupi di loro o a rinunciare a spostarsi. Le soluzioni, però, esistono: ecco una lista di consigli per tutti coloro che non desiderano separarsi dal loro fedele amico a quattro zampe. VIAGGIO IN AUTO CANE: Se il nostro cane è particolarmente agitato, utilizzare qualche goccia di olio essenziale di lavanda potrà essere d’aiuto per farlo calmare. Lasciarlo a digiuno almeno per le 6 ore che precedono il viaggio; Se il tragitto è particolarmente lungo, fare più soste per fargli sgranchire le zampe e permettergli di fare pipì; Dare da bere poco, ma frequentemente, soprattutto nei periodi caldi. GATTO: Il gatto è territoriale, non ama, quindi, gli ambienti poco familiari. Tenetelo chiuso nel trasportino nell’abitacolo della macchina ferma, ripetendo l’operazione per abituarlo poco alla volta; Posizionare il trasportino nel sedile anteriore, accanto a quello del conducente. I gatti, infatti, soffrono il mal d’auto a causa del loro stomaco delicato. Fare delle prove su brevi tragitti e vedere come reagisce l’animale. APP UTILI: AMICI 365, grazie alla geolocalizzazione, elenca tutte le strutture pet-friendly più vicine alla posizione attuale; oppure effettua la ricerca per parole chiavi. TROVA IL VET di FrontlineCombo. Questa app ci consente di individuare una struttura veterinaria più vicina alla nostra posizione corrente. Web content writer e travel blogger presso www.gecotravels.com Utilizzo degli animali da lavoro agricolo: l’esperienza dell’ Ecovillaggio Torri Superiore tempo di lettura: 5 min di Spinello Marco La storia del recupero del borgo di Torri Superiore, a Ventimiglia (IM), è lunga e appassionante. Un gruppo di ragazzi a fine anni ‘90 ha ristrutturato un “paese fantasma” fatto di ruderi, trasformandolo in un villaggio abitato da alcune famiglie di diverse provenienze sia geografiche che d’esperienze di progetti collettivi in Italia e all’estero. Creando prima un’associazione, poi una cooperativa, oggi l’ ecovillaggio è anche Casa per ferie con una struttura ricettiva aperta tutto l’anno che dispone di camere con bagno, ampie sale da pranzo, una piccola biblioteca con internet point, terrazze e sale per incontri e seminari. Ma il cuore energetico che mette in relazione le storie di abitanti,ospiti, volontari e passanti è il ristorante dove i pasti vengono serviti ad orari fissi ad un buffet a self-service e consumati, o meglio vissuti, sedendo insieme in tavolate collettive. Una parte delle verdure servite al ristorante vengono coltivate nelle serre, negli orti gestiti dai residenti, condotti in gran parte in trazione animale con l’ausilio di due asini di taglia medio-grossa e con le attrezzature moderne fabbricate dall’associazione francese Prommata. È, infatti, a partire dal 2009 che, organizzando un corso di formazione indirizzato prevalentemente agli addetti alla produzione orticola di Torri, arriva la trazione animale negli orti terrazzati bagnati dal torrente Bevera. I risultati positivi in termini di resa, fertilità del suolo e qualità dei prodotti hanno stimolato l’Associazione Culturale Torri Superiore a spiegare e diffondere la pratica, attraverso momenti formativi che si tengono tutti gli anni in primavera. Durante i corsi si apprendono le tecniche di trasporto a basto e di coltivazione del suolo in trazione animale, partendo dall’allevamento degli animali da lavoro, i finimenti e le attrezzature; passando attraverso lo studio della fertilità del suolo e l’approccio agro-ecologico delle produzioni orticole. Il corso sulla trazione animale, in realtà, rientra in un programma formativo più ampio chiamato “In viaggio verso la transizione, corsi teorico-pratici per prepararsi al cambiamento” che propone una serie di corsi, di incontri, orientati alla creazione di un mondo con minor uso del petrolio, a minore impatto ambientale per imparare a consumare meno, in modo responsabile,sviluppando le economie locali, aumentando il benessere e la gioia di vivere:.... passi concreti verso la Decrescita Felice. Contatti e informazioni: Associazione Culturale Torri Superiore www.torri-superiore.org [email protected] Tel.0184.215504 Vivere Sostenibile Basso Piemonte: il cambiamento passa (anche) da qui Cosa: VIVERE SOSTENIBILE è un progetto divulgativo nato dai temi della Transizione. Il giornale (cartaceo + web) approfondisce temi legati alla decrescita e alla sostenibilità (ecologia, agricoltura naturale, alimentazione consapevole, energie alternative, animali, riuso e riciclo, famiglia ed educazione, innovazione sociale, benessere corpo & mente, ecc), promuovendone i valori all’interno della comunità. Il progetto é nato due anni fa a Bologna ed ha riscosso un vero e proprio boom di consensi, autorevolezza e diffusione. Perchè: VIVERE SOSTENIBILE nasce dall’idea, dalla volontà e dalla passione di un gruppo di persone che sono alla ricerca di un nuovo modello di vita più consapevole e rispettoso dell’uomo e dell’ambiente che lo circonda. Come in altre zone d’Italia, anche nelle provincie di Alessandria, Asti e Cuneo il cambiamento è in atto: la rivista ha l’ambizione di coinvolgere sempre più la comunità, diventando una piattaforma d’incontro attraverso la quale divulgare i temi legati alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. Dove: il format viene esteso al Basso Piemonte (provincie di Alessandria, Asti e Cuneo). Il magazine verrà distribuito in occasione di eventi e manifestazioni locali legate ai temi della sostenibilità, di mercatini contadini, presso biblioteche comunali, negozi biologici, centri olistici, associazioni culturali e di promozione sociale, GAS e agriturismi che sostengono il progetto. Chi: Il magazine è rivolto ad un lettore che vuole essere informato delle iniziative e delle attività virtuose e sostenibili all’interno del proprio territorio - Vivere Sostenibile promuove le aziende che commercializzano prodotti e servizi che aumentino l’efficienza energetica, producano cibo sano, equo e solidale, riducano il consumo di risorse ambientali. Il giornale è realizzato grazie alla collaborazione dei tanti volontari che, per lavoro o per hobby, condividono la missione e i valori del progetto. Quando: a seguito del primo numero di Giugno 2015, da Ottobre dello stesso anno la rivista ha una cadenza regolare mensile, per un totale di 11 uscite annuali. Inoltre, agli iscritti alla newsletter viene inviato, ogni mese, il pdf scaricabile di ogni nuova edizione. Come: I lettori potranno ritirare la propria copia omaggio nei diversi punti di distribuzione per essere aggiornati circa le attività ecocompatibili sul territorio (per la lista aggiornata, vai alla pagina bassopiemonte.wordpress.com/dove-siamo/); è presente una bacheca annunci ed un calendario mensile degli appuntamenti sostenibili. Il giornale basa la propria sostenibilità economica sulle inserzioni pubblicitarie e gli abbonamenti. Dietro al magazine c’è un’etica commerciale che mira a selezionare accuratamente i potenziali inserzionisti e a non sorpassare il 20% degli articoli in pubblicità. Il progetto Vivere Sostenibile Basso Piemonte è promosso da Impressioni Grafiche (cooperativa sociale di tipo B ONLUS e casa editrice), promotrice e protagonista dal 1996 di numerosi progetti di solidarietà, ambiente e cultura nel territorio piemontese. SITI per APPROFONDIRE: www.crescere-insieme.it FEBBRAIO 2016 innovazione sociale 9 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net è nata l’U.P.E., Università Popolare Evoluzione Umana tempo di lettura: 6 min La disciplina chiave del nuovo percorso formativo è la C.U.I. la comunicazione umana interattiva di Chiara Bolognini Nel panorama formativo italiano c’è una novità: è la UPE, Università popolare evoluzione umana, presentata ufficialmente ad Asti, presso Università UNI-ASTISS, lo scorso novembre. Si tratta di un Istituto approvato dall’ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane e riconosciuto dalla CNUPI, Confederazione Nazionale Università Popolari Italiane. L’ASI e la CNUPI sono enti legittimati e convalidati dalla Presidenza del consiglio dei Ministri e afferiscono al Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, delle Pari Opportunità, dello Sviluppo economico e al CONI, Comitato Olimpico Nazionale Italiano. L’obiettivo dell’UPE è promuovere corsi di formazione, seminari, convegni e conferenze su discipline «differenti». Prima fra tutte la C.U.I. la comunicazione umana interattiva, disciplina che insegna all’uomo un diverso e profondo modo di porsi a sé stesso e agli altri e, soprattutto, una comunicazione ottimale, permettendogli di scoprire ciò che ancora non conosce della sua natura. La C.U.I. sviluppa il potenziale umano, composto da talenti, capacità, attitudini e doni e consente esperienze che stimolano l’espansione e l’evoluzione umana. L’insegnamento è il prodotto dei lavori di ricerca portati avanti da celebri studiosi, tra cui Paul Watzlawick, Avram Noam Chomsky, Kurt Koffka, Richard Wayne Bandler, Josef Wenzel Mach, John Grinder, Eric Kandel. Il dott. William Giangiordano, Rettore dell’UPE, ha definito per primo la C.U.I. come marco teorico e la sviluppa e concretizza attraverso sessioni di lavoro come fonte di sperimentazione. Qui di seguito una breve intervista: Dottor Giangiordano, cosa ha animato la sue scelte nel portare questa disciplina ai singoli e a non limitarla al contesto aziendale in cui è nata? è stata la volontà di definire e applicare, su ampia scala, una modalità per il conseguimento del proprio e altrui benessere. Mi sembrava evidentemente riduttivo che questo fosse appannaggio di pochi e di strutture dal così difficile impatto umano. Il mio interesse è il bene dell’uomo, ovunque egli operi. Attualmente nel mondo quanti sono i formatori di questa disciplina?... E in Italia? Attualmente si stanno definendo i vari ambiti di intervento e declinazioni dei vari ruoli di questa disciplina. Posso dire che di operatori del benessere se ne contano a milioni nel mondo. In Italia la disciplina è stata appena accreditata con apposite schede tecniche dall’Ente Formativo ASI settore olistico e benessere ed è in attesa dell’avvio delle pratiche per un riconoscimento formale ministeriale. Il primo accreditamento formale è previsto per giugno 2016. Da quella data si prevede il riconoscimento di una cinquantina di operatori. Qual è il percorso di formazione previsto in Europa e in Italia? Il percorso formativo è costituito da quattro livelli: operatore junior; operatore; istruttore; docente. Gli anni previsti dal percorso completo sono sette e contemplano materie di studio nell’ambito della fisica, fisiologia, filosofia, comunicazione propriamente detta, contemplando tecniche meditative e applicazioni energetiche. Quali sono le tecniche formali della CUI? Il colloquio, il focus e l’intervento. Per darle un cenno più chiaro dell’intervento si tratta di registrazioni su vari piani: fisico, energetico e mentale. Il colloquio si svolge in un ambiente consono al dialogo e all’interazione, sia del singolo che del gruppo. Le sedute gruppali favoriscono velocità diverse e maggiori rispetto all’interazione singola. Esse enfatizzano esperienze emotive, portando l’individuo a raffrontarsi con vissuti altrui e agiti nella realtà tangibile ed esperibile. È dunque possibile cambiare la struttura del proprio vissuto. Il raggiungimento dello stesso risultato, nella seduta singola, richiede un dispendio di tempo ed energia certamente maggiore. Informazioni e iscrizioni: [email protected], 340/73.72.295. È ri-nata, bilingue, la Scuola dell’Infanzia “Sacro Cuore” tempo di lettura: 4 min di Fulvio Giacobone - Educatore CrescereInsieme “Dotty è il pupazzo didattico che aiuta i bimbi a sperimentare l’inglese” Valorizzare la tradizione, guardando al futuro. Questa l’idea di fondo che ha consentito di ridare vita ad Acqui Terme alla Scuola dell’Infanzia Sacro Cuore,che da un paio d’anni aveva sospeso l’attività. Il progetto, promosso dalla cooperativa sociale CrescereInsieme, è frutto della collaborazione con l’Ordine religioso delle Suore Oblate di San Luigi Gonzaga che ha consentito di recuperare un patrimonio culturale degli Acquesi, ma anche di portare su questo territorio un’apprezzabile innovazione: la scuola è caratterizzata dal bilinguismo, potendo vantare la presenza di due insegnanti, una italiana ed una di madrelingua inglese, che si alternano nell’effettuare una specifica didattica, laboratori, momenti di gioco, animazione e routine, consentendo di apprendere la lingua in modo semplice e spontaneo. La fascia di età 2-5 anni, cui si rivolge la scuola, è la più proficua per l’apprendimento e la strutturazione del bilinguismo nel bambino, mentre successivamente si parla soprattutto di acquisizione di una seconda lingua. A questo fattore importante si aggiunge il valore espresso dalla scuola Sacro Cuore rappresentato da un contesto sereno e familiare che ospita una ventina di bambini, consentendo a ciascuno di usufruire di spazi e tempi adeguati, oltre all’attenzione delle insegnanti che, nonostante la scuola sia neonata, vantano anni d’esperienza pregressa. CrescereInsieme è, infatti, una realtà attiva sul territorio da 25 anni, nei quali ha promosso molte esperienze educative nell’area dell’infanzia e dei minori: asili nidi, servizi extrascolastici, doposcuola, laboratori espressivi, centri estivi, comunità alloggio, supporto genitoriale, ecc. Col Sacro Cuore si è dato vita ad una Scuola di Infanzia privata, parificata alle scuole pubbliche, alla portata di quelle famiglie che scelgono di investire in un progetto di qualità, pensando ad un futuro nel quale la conoscenza dell’Inglese sarà una competenza ormai irrinunciabile. La scuola è giunta a circa la metà del primo anno scolastico, raccogliendo apprezzamenti dalle famiglie coinvolte, sia per le attività proposte, sia per l’orario ampio e flessibile. Interesse vi è stato anche tra la popolazione della zona che ha partecipato con entusiasmo all’Open Day e alle attività di approccio alla scuola e all’Inglese -organizzate in collaborazione con il Centro Infanzia Girotondo- per raccogliere le iscrizioni per l’anno scolastico 2016/17. Insomma, la scuola merita una visita! Contatti:[email protected] - 344.387.10.56 sacrocuoreacqui. Contattaci Ora Scrivendo a [email protected] o telefona al numero: 3357318873 per sapere come essere presente negli inserti di Vivere Sostenibile NEL NUMERO DI MARZO 2016 BAMBINO NATURALE Pannolini lavabili, eco detergenti, fasceporta bebè, giochi educativi, benessere e corsi dedicati. NEL NUMERO DI APRILE 2016 ORTI E GIARDINI Consigli per la cura dell’orto e delle piante in modo naturale e rispettoso dell’ambiente, per avere ottimi raccolti e grandi soddisfazioni. 10 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net scelte SOSTENIBILi è tempo di scambiarci i semi! tempo di lettura: SITI per APPROFONDIRE: FEBBRAIO 2016 4 min di Luisa Saffioti Viviamo in un periodo storico complesso, è in crisi l’economia ma non solo, sembra che in ogni direzione in cui si sposta il nostro sguardo ci siano problemi, molti si scoraggiano e tendono ad assopirsi, a rimanere immobili come in attesa di un cambiamento dall’esterno che ci possa salvare. Invece questi tempi difficili ci mostrano quanto sia necessario un cambiamento che provenga da noi, ogni singolo individuo si deve mettere in moto per dare una svolta positiva alla sua vita e di conseguenza alla sua comunità. Da cosa possiamo cominciare? Dobbiamo essere consapevoli di ciò che mangiamo ed essere liberi di scegliere come nutrirci, come provvedere ai nostri bisogni fondamentali, abbiamo solo l’illusione di farlo ma in effetti ci affidiamo ad altri. Perchè non cominciare a poco a poco a ribaltare questa regola? Questo richiede un pò di fatica e di impegno ma un passo alla volta si può fare e dà moltissima soddisfazione. Negli ultimi tempi siamo in tanti ad aver cominciato questo cammino: molti come me, vivevano in città senza nemmeno un vaso sul poggiolo, e adesso siamo capaci di coltivare un orto, fare conserve, autoprodurci diversi beni di prima necessità. La coltivazione di piantine da orto, di aromatiche,.... rappresentano dei passi importanti per cominciare. Quando si ha un seme, lo si mette nella terra e si aspetta. Quando finalmente germoglia, diventa piantina. quando da i suoi primi frutti, la gioia di aver atteso e poi assaggiare il nostro pomodoro, la nostra fragola, la nostra zucca, risveglia qualcosa che era addormentato nel profondo del nostro animo, una conoscenza lontana, la tradizione del valore del nostro cibo. Viviamo la nostra terra e ne siamo i custodi, abbiamo dimenticato come si fa ma sentiamo la forte necessità di tornare uniti alla natura, di reimparare a custodirla a proteggerla e desideriamo i suoi doni per crescere e diventare persone migliori. Tutto comincia da un seme, per questo sempre più persone si impegnano a raccogliere e conservare i propri semi. Coloro che cominciano questo percorso si incontrano almeno una volta all’anno per scambiarsi esperienze e soprattutto semenze, recuperando una cultura contadina di vitale importanza che stava scomparendo. In questo mese si svolgerà l’ormai consueto scambio semi del nostro territorio, un momento di confronto di consigli e di svago, il primo passo verso la nuova stagione di semina. https://www.facebook.com/semingegno/ Le mie 12 eco fatiche - #5 Ridurre l’usa e getta tempo di lettura: 4 min di Tatiana Maselli, Blogger di Idee tascabili Una delle mie ecofatiche ha riguardato l’eliminazione quasi totale dell’usa e getta, in casa e fuori. Ve ne parlo questo mese, perché in tema di animali domestici rinunciare del tutto all’usa e getta è abbastanza complicato: chi ha un amico a quattro zampe sa bene quanto uso si faccia di carta assorbente, di traversine e quanti rifiuti si producano tra sacchetti e lettiera. Per altri aspetti, questa ecofatica si è rivelata ben poco faticosa. Infatti, finché si tratta di sostituire i fazzoletti e i tovaglioli di carta con quelli di stoffa o di rinunciare all’utilizzo di pellicola e carta argentata a favore dei contenitori per conservare il cibo, ridurre l’usa e getta è un gioco da ragazzi. Anche fuori casa non è un’impresa così ardua, basta attrezzarsi a seconda delle proprie esigenze: per esempio portando con sé una borraccia, anziché ricorrere alle bottiglie di plastica, oppure tenendo una tazza in ufficio per la macchinetta. Tornando, invece, ai nostri amici a quattro zampe, purtroppo non è possibile eliminare completamente l’usa e getta, anche se sicuramente ci si può impegnare per ridurlo e scegliere prodotti biodegradabili e ecologici. educare il micio all’utilizzo del wc, ma esistono anche soluzioni ecologiche molto meno estreme, come il pellet, la segatura o le lettiere ecologiche ricavate dalla carta riciclata. Lo stesso discorso vale per i sacchetti che si utilizzano per raccogliere i bisogni del cane: mantenere puliti parchi e marciapiedi è segno di educazione e civiltà e dovremmo farlo tutti, ma anziché utilizzare i comuni sacchetti di plastica, si possono acquistare quelli in mater-bi, che si smaltiscono nell’umido. Se avete da poco adottato un cucciolo e lo state educando a sporcare fuori casa, potete utilizzare le pagine dei troppi volantini che ognuno di noi riceve nella cassetta postale e che, oltre a sostituire egregiamente le traversine, sono una buona alternativa alla carta assorbente. Si tratta di piccoli gesti, di scelte semplici che non costano nulla e che possono fare un’enorme differenza. La sabbietta del gatto, ad esempio, va pulita spesso e non è chiaramente riutilizzabile; i più coraggiosi possono tentare di www.ideetascabili.it [email protected] Nuovi orari e nuovi collaboratori nella famiglia di Yoga Nomade tempo di lettura: 3 min a cura della Redazione l’anno appena cominciato: Elena ha coinvolto due nuovi collaboratori, che renderanno la proposta yogica di Yoga Nomade ancora più variegata e stimolante. In particolare, i principianti potranno usufruire dei nuovi corsi del mercoledì e venerdì, “(ri)cominciando da zero” insieme ad Emanuela Genesio e a Francesco Molan. Yoga Nomade si propone come Centro Yoga in cui l’eterogeneità diventa ricchezza, laddove la didattica proposta rimane all’insegna del rispetto del corpo e del coordinamento tra movimento e respiro. Asana, Pranayama, Mudra, Mantra e Meditazione sono strumenti per conseguire il benessere psico-fisico, energetico e spirituale, senza costituire, però, lo scopo finale per cui si pratica. Essi rappresentano un aiuto straordinario per vivere con Gioia ogni momento della nostra Vita. Ad Alba il 2016 nasce sotto il segno dello Yoga! E come potrebbe essere altrimenti? Vi ricordate l’articolo apparso sul numero di Dicembre, “Yoga Nomade ha trovato casa!” ? Ebbene, poco tempo è passato d’allora, ma nuove collaborazioni si sono appena costituite! Grazie all’entusiasmo ed intraprendenza di Elena Grosso, l’insegnante e titolare del Centro di Via Gazzano (a pochi passi dall’Hammam di via Bertero), si sono aperti nuovi scenari per A fianco i nuovi orari di Yoga Nomade, a partire da Febbraio 2016. Per maggiori info: pagina FB *YogaNomade*, via bertero angolo via gazzano - Alba (CN) FEBBRAIO 2016 Quattro zampe e un becco 11 Ho incontrato il Lupo! … e Cappuccetto Rosso?! tempo di lettura: 4 min di Milena Ribero e il suo Tato Per Natale, ho cercato in libreria letture utili per Tato, da assaporare insieme, la sera prima della nanna, ed è così che mi sono trovata faccia a faccia con il Lupo di Cappuccetto Rosso! Lì per lì ho accantonato il testo, (ho sempre tifato per il lupo, ma non ditelo a nessuno!), poi, però, ho ripreso in mano il libro “incriminato”, ed ho riflettuto. Il Lupo è uno splendido ed elegante animale, che la maggior parte delle persone conosce poco e/o male così da esserne spaventata o diffidente, come accade tutte le volte che si affronta l’ignoto. È con questo spirito che parlo a Tato del Lupo; infatti abbiamo iniziato questo lavoro a tema l’estate scorsa, proseguendo in autunno, partecipando a laboratori e a momenti informativi proprio su questo meraviglioso animale. Abbiamo anche incontrato sinceri appassionati al Canis Lupus Lupus, e ne siamo così entusiasti da voler condividere con voi quanto abbiamo conosciuto, anche se è un tema vasto ed appassionante, non facile da ridurre in poche righe. Intanto è bene far presente che il Canis Lupus Lupus e il Canis Lupus Familiaris appartengono alla stessa specie: il nostro cane tanto adorato è il Lupo addomesticato, e se ci pensate, l’atteggiamento dell’uomo varia notevolmente a seconda se viene a contatto con l’uno o con l’altro. Ovviamente non potremmo pensare di poter accarezzare il Lupo, ma vi assicuro vale la pena conoscerlo. Parlare del Lupo può risvegliare quella sensazione atavica di paura nei confronti di questo predatore, nonostante ormai sia palese che non attacchi l’uomo e che, all’apice della catena alimentare, agisca in natura, facendo sì che tutte le specie ungulati, ma non solo, siano in equilibrio con l’ambiente, selezionando le specie eliminando i capi malati, deboli, evitando propagazione di malattie. Il Lupo (in branco 2/5 capi), che per vivere necessita di uno spazio tra 150 /200 Kmq regolamenta la presenza di specie, che, se concentrate, impatterebbero sulla vegetazione topica, disperdendole sul territorio. Non è facile analizzare il punto di vista di tutti gli Attori che “ruotano” attorno al Lupo: i Pastori, gli Appassionati, il Lupo stesso, ma sarei felice di farlo strada facendo. Uno, però, è il punto di vista che più mi preme anticipare: quello dei Bambini, e sono felice di essermi resa conto che editoria e cinematografia, oggi, (es. Petit Cristina “Chissà se incontrerò il lupo oggi?” e “Lupo Alberto” episodio 27) narrano del Lupo in altri termini rispetto al passato, raccontandoci di una Cappuccetto Rosso fortemente decisa a mettersi in ascolto del Lupo. Inoltre, sapete che il Lupo si innamora? Continua... Canapa Alimentare e medica in Veterinaria. tempo di lettura: 4 min di Fabrizio Manca, Medico Veterinario. La pianta può essere usata totalmente per l’alimentazione degli animali. La parte verde e le radici, commestibili, sono tuttavia ancora poco sperimentate in ambito zootecnico. In medicina veterinaria come in quella umana, con canapa alimentare si intende principalmente il seme e i suoi derivati: la farina e l’olio. Il seme è ricco di omega 3,6 e di proteine. Dopo la spremitura, gli omega si concentrano nell’olio che ne contiene circa l’80%, per questo motivo è considerato uno dei migliori integratori di acidi grassi essenziali, mentre le proteine si concentrano nella farina (circa il 30%). La farina di canapa contiene tutti gli amminoacidi essenziali, ha un tenore proteico simile alla carne e alla soia, con un migliore bilanciamento dei nutrienti rispetto alla soia e una migliore digeribilità e assimilazione rispetto alla carne. L’utilizzo del seme, olio e farine in zootecnia sembra dare ottimi risultati,migliorando la salute generale degli animali e, quindi,la produzione; oltre alla quantità, l’apporto di nutrienti essenziali migliora la qualità dei prodotti, come sembrano dimostrare i primi studi sul latte e le uova. Le Ancore Emozionali tempo di lettura: di Roberta Cestaro educatore cinofilo e operatore olistico Che cos’è un’ancora emozionale? Per definizione, un’ancora è un oggetto che blocca da qualche parte. Le ancore emotive rappresentano il fenomeno per il quale un preciso segnale esterno (un profumo, un gesto) ci “blocca” emozionalmente in uno stato ben preciso. Hai mai notato come all’improvviso sentendo un profumo, quello specifico profumo, vieni riportato istantaneamente in uno stato d’animo ben definito? Questi profumi possiamo definirli come interruttori emozionali. Le ancore emozionali ci permettono di accedere con facilità ad uno stato emotivo noto per poter affrontare o risolvere determinate situazioni. Il nostro sistema stimolo-risposta, la nostra neuro-associazione viene provocata quando un particolare evento risveglia uno o più dei nostri sensi, facendoci accedere ad una sensazione ad essi precedentemente associata. Gli ancoraggi ci possono aiutare a ritrovare oppure a creare stati emotivi particolari. Per i nostri cani vale la stessa cosa… I cani hanno un olfatto incredibilmente sviluppato e lo utilizzano in ogni situazione, per questo le ancore emotive “olfattive” sono le più utilizzate con loro. Ciascuna delle narici dei cani percepisce l’odore di una distinta regione spaziale (cosa che permette al cane di localizzare la direzione di provenienza di un odore). Una volta all’interno del tartufo l’aria entra in contatto con 300 milioni di recettori olfattivi, L’uso in zootecnica del seme è limitato dal prezzo, troppo alto in un settore cronicamente in crisi. La canapa medica in veterinaria non è ancora disponibile in Italia, mentre negli Stati Uniti, dopo l’affermarsi del suo uso in ambito umano per i suoi effetti analgesici, appetizzanti e antitumorali, inizia a essere utilizzata anche nella pratica veterinaria. Le esperienze in ambito umano sconsigliano i preparati a base di cannabinoidi di sintesi per la scarsa efficacia a favore dell’uso del fitocomplesso. I grandi benefici della canapa, infatti, sono dovuti alla sinergia che si crea tra i diversi cannabinoidi, più le resine sono complesse, più l’effetto terapeutico è profondo. I cannabinoidi conosciuti sono quasi un centinaio, tra i più studiati c’è il Delta9- tetraidrocannbinolo (THC), la molecola con i maggiori effetti psicoattivi e il cannabidiolo (CBD), quella più interessante in ambito medico per i suoi effetti antinfiammatori e stimolanti del sistema immunitario, inoltre sembra potenziare l’effetto degli altri cannabinoidi. La varietà piemontese Carmagnola, rinomata in passato in tutto il mondo per la qualità della sua fibra, oggi è ricercata anche per le proprietà delle resine, tra le più ricche di CBD. mentre l’uomo ne possiede solo 6 milioni. Ma se anche così non fosse, mentre la corteccia olfattiva canina, che processa le informazioni sugli odori, occupa il 12,5 % della massa totale del cervello, quella umana ne ricopre solo l’1%. Possiamo costruire nei nostri cani delle ancore emotive, collegando un odore a un evento positivo per poterle poi utilizzare, in seguito, in momenti critici per migliorare il suo stato emotivo. Le sensazioni olfattive risvegliano facilmente sensazioni di piacere e di dispiacere: questa attività coinvolge profondamente l’atteggiamento dell’individuo. Le sensazioni olfattive sono le sole a non essere vagliate e filtrate dal sistema nervoso centrale prima di pervenire alla corteccia cerebrale. Questo spiega come mai un profumo o un odore possa evocare istantaneamente ricordi vividi di esperienze anche lontane. Per costruire queste ancore possiamo utilizzare alcuni oli essenziali che, unendo le proprietà intrinseche dell’olio con una situazione ambientale positiva, possono aiutare noi e i nostri cani in situazioni d’ansia o di difficoltà. Per info e consulenze: Roberta [email protected] Tel. 3662016559 http://wolfessence.weebly.com/ 4 min 12 12 Quattro zampe e un becco FEBBRAIO 2016 Il birdwatching tempo di lettura: 10 min di Andrea Tarozzi Il birdwatching è, letteralmente, un’attività che consiste nel guardare gli uccelli. Non esiste una parola italiana per indicare questa attività, un po’ ludica ed un po’ scientifica. D’altra parte, i popoli che più praticano il birdwatching sono gli anglosassoni, inclusi i nordamericani, oltre a tanti abitanti del nord Europa. Anche fra i popoli mediterranei il birdwatching, assieme alla fotografia naturalistica, sono comunque fortunatamente in aumento, a discapito magari della caccia. Vediamo quali sono le basi per il birdwatching. Occorre di certo una preesistente passione per la natura e gli animali selvatici... non parliamo certo di andare ad osservare galline o disgraziati pennuti nelle gabbie! Si tratta poi di osservare, quindi i nostri occhi, per quanto buoni, non ci basteranno. Tassativo pertanto un binocolo almeno discreto, sia come qualità che come caratteristiche di base, diciamo un 8X42 o 10X42, niente a che vedere quindi con i binocoletti tipo teatro. L’eventuale passo successivo, mano al portafogli, sarà poi un cannocchiale con treppiedi, per osservare gli uccelli più lontani, dal momento che l’ingrandimento arriva mediamente fino a 60X. Una volta attrezzati ci si apriranno nuovi mondi, e non sarà necessario recarsi in chissà quali parchi esotici per divertirsi.Ad esempio, non molti immaginano che, in pieno inverno, nella periferia di Bologna si possono vedere in mezz’ora una ventina di specie diverse o più. Abbiamo poi a disposizione le campagne, le colline e gli Appennini, cui dobbiamo aggiungere le zone umide e le paludi, ricchissime di specie, così come la costa adriatica. Un esempio: mica tutti i gabbiani sono uguali, con un po’ di esperienza se ne possono vedere e distinguere 7-8 specie diverse. È proprio la grande varietà di specie presenti, che fra l’altro variano parecchio a seconda delle stagioni (mai sentito parlare di migrazione?) che fanno sì che il birdwatching non sia mai un’attività noiosa, se praticata correttamente. Le specie di uccelli che si possono vedere in una determinata località infatti, in buona parte, cambiano con il passare dei mesi. Nella stagione fredda abbiamo le specie cosiddette stanziali e anche le svernanti, che fra alcune settimane si andranno a riprodurre quasi tutte in Nord Europa. In primavera inizieranno poi i massicci spostamenti verso il nord, quando i nostri cieli saranno attraversati da ondate migratorie di volatili, che dal bacino mediterraneo o dall’Africa si sposteranno più o meno rapidamente: alcuni si fermeranno in Italia, mentre molte specie proseguiranno per il Nord Europa o magari anche oltre. Se pensiamo al variare delle stagioni, si possono ricordare innumerevoli esempi di biodiversità, come alcuni dei rapaci diurni che popolano il territorio bolognese: tutto l’anno poiana e gheppio (in inverno sono davvero tanti esemplari di queste due specie), oltre a falco di palude, sparviere, falco pellegrino e magari anche l’aquila reale in Appennino. Solo in autunno - inverno si può vedere invece l’albanella reale, mentre la bella stagione vede la presenza di lodolaio, albanella minore, falco pecchiaiolo. Oppure possiamo ricordare gli aironi, che essendo relativamente grandi e visibili attirano molto l’attenzione dell’osservatore; ebbene nel periodo invernale nel nostro territorio ne possiamo contare ben sei diverse specie, che diventano dieci in primavera - estate, col ritorno delle specie che preferiscono svernare in Africa. Un altro aspetto che aggiunge varietà all’osservazione degli uccelli è che molti cambiano piumaggio a seconda della stagione, per non dire dei piumaggi giovanili o della differenza che ci può essere fra i sessi... chi non conosce la differenza fra un fagiano ed una “fagiana”? Ebbene sì, il birdwatching comporta anche una buona dose di studio ed ovviamente tanta pratica, magari con qualche esperto che ci affianchi. Dei manuali consigliati parleremo poi di seguito. L’etologia, cioè il comportamento degli uccelli, è un ulteriore aspetto molto intrigante, che sarà ovviamente una delle componenti principali mentre si pratica il birdwatching. Molte soddisfazioni vengono date proprio dall’aver osservato particolari momenti della vita dei volatili, quali ad esempio la predazione, il corteggiamento, i modi per segnalare la propria presenza e le sfide per contendersi il territorio. A proposito, molto importante e appagante è anche un aspetto solo apparentemente collaterale al birdwatching, ovvero il prestare la massima attenzione ai versi, richiami e canti dei volatili che tanto ci interessano. Quindi, non solo occhi e binocolo, ma occorre davvero cercare di allenare l’orecchio, ed in tal modo si aprirà un vasto mondo di soddisfazioni naturalistiche, che fino a ieri magari ignoravamo. A orecchio riusciremo quindi a riconoscere diverse specie, magari mentre facciamo lavori in giardino o siamo impegnati in tutt’altro. E soprattutto, il prestare attenzione ai suoni ci farà spesso girare il binocolo dalla parte giusta. Si può dire che fino ad alcuni anni fa il birdwatching e la fotografia naturalistica fossero due faccende sostanzialmente separate. Con le fotocamere digitali sempre più leggere e tecnologicamente avanzate, è però da tempo possibile anche al birdwatcher aggiungere alla propria dotazione una fotocamera che consenta di documentare con buoni scatti le proprie osservazioni. Da ricordare anche il “digiscoping”, cioè l’aggiunta di una fotocamera compatta (e poco costosa) al cannocchiale ottico, altra possibilità quindi di fare foto digitali a soggetti molto lontani, senza ricorrere a fotocamere pesanti e costose, che rimangono quindi appannaggio di chi mette la qualità fotografica al primo posto, altra cosa rispetto al birdwatcher classico. Abbiamo prima accennato al territorio bolognese, va da sé che possiamo fare birdwatching praticamente ovunque, a partire dalla stessa città, magari durante passeggiate in un parco urbano, ma anche in centro storico. In piena Bologna ad esempio nidificano il falco pellegrino, così come due specie di rondoni, diversi picchi e tante specie di passeriformi. Anche meglio poi se coltiviamo questa passione in contesti più o meno naturalistici, fra cui possiamo elencare ambienti che vanno dalle nostre bellissime montagne, alle coste marine, ai fiumi, per non dire di posti poco bucolici quali una maleodorante discarica, dove svolazzano Gabbani e magari anche Cicogne bianche! La seconda vita di Ozzy Ma approfondiamo: vediamo dove è più conveniente recarsi a fare birdwatching, in particolare per chi è alle prime armi, che giustamente si incoraggerà potendo effettivamente vedere una certa varietà di volatili a distanze magari non eccessive. I posti più indicati sono le cosiddette “oasi” o aree protette che dir si voglia, con particolare riferimento a quelle in pianura ed appositamente attrezzate. Parliamo in particolare di paludi ed aree umide con canneti e vegetazione varia, in cui auspicabilmente enti o associazioni abbiano allestito punti di osservazione e percorsi che consentano agli interessati di avvicinarsi agli uccelli senza che questi siano spaventati dalla presenza umana. In Italia purtroppo gli uccelli hanno un basso livello di “confidenza”, ovvero volano via quando ci vedono, magari anche a decine di metri: probabilmente essere stati da sempre presi a fucilate ha influenzato la loro memoria di animali selvatici. Tornando alle aree indicate per il birdwatching, ed avendo come riferimento il nostro territorio, purtroppo non abbiamo una scelta particolarmente vasta. In pianura, molte aree ricche di avifauna sono private e addirittura deputate alla caccia, che per fortuna è comunque limitata ad alcuni mesi in autunno – inverno, e solo per alcune specie. Le opzioni migliori rimangono quindi l’ex risaia di Bentivoglio oasi “La Rizza” (http://www.bentivoglioedintorni.com/), le aree protette del “SIC ZPS” Manzolino e Tivoli (adiacenti ma curiosamente divise fra due province, essendo in parte sotto Castelfranco Emilia ed in parte sotto San Giovanni in Persiceto). Per queste località ed altre ancora utili riferimenti si trovano in Internet: http://www.naturadipianura.it/luoghi; io stesso tempo fa ho creato un’apposita mappa che copre tutta la Regione e riporta decine di siti idonei al birdwatching: http://tinyurl.com/kddakqw. Quest’ultima mappa mostra parecchie località situate nella porzione orientale della nostra Regione, infatti esiste un Parco del Delta del Po (http://www.parcodeltapo.it/) che racchiude parecchie aree interessanti, sebbene distribuite a macchia di leopardo. Inoltre questo parco, già di per sé dispersivo, non presenta ad oggi un numero adeguato di aree attrezzate efficacemente per il birdwatching, in relazione al territorio molto vasto ed interessante che ricopre. In ogni caso, le tante zone umide come le Valli di Comacchio, le piallasse, le pinete ravennati e le poche fasce costiere libere dagli stabilimenti balneari offrono grandi soddisfazioni agli amanti dei volatili. Per fortuna poi chi promuove il turismo da anni si sta accorgendo della potenzialità del settore naturalistico, fatto sta che diversi eventi sono programmati ogni primavera / estate e non solo, con tanto di fiera del birdwatching ogni due anni a Comacchio (http://www.primaveraslow.it/). tempo di lettura: 4 min di Claudia Barrel Nell’articolo precedente vi avevo parlato del cagnolone adottato dopo aver visto la sua foto su Facebook, che lo ritraeva triste, sporco e magrissimo.Viveva per strada, nella provincia sud di Bue- nos Aires. Una ragazza gli dava da mangiare, mentre gli cercava adozione. È stato un colpo di fulmine. Me ne sono innamorata e, nonostante tutti i problemi logistici ed economici che mi avrebbe creato, ho deciso di adottarlo. Ho mandato una mail a Fabiola. Il mio problema principale era che, per qualche settimana, non avrei potuto tenerlo in casa. Avevamo però paura che, lasciandolo per strada, avrebbe fatto una brutta fine. Chiamo Gustavo, l’educatore che ha anche una pensione e gli chiedo se può tenere Ozzy e magari farmi anche un buon prezzo. Dopo varie mail e telefonate, finalmente arriva il grande giorno. Fabiola e suo marito, dopo aver tosato Ozzy, me lo portano a casa. È tranquillo e remissivo. Un po’ spaesato, incredulo. Io chiamo subito un remise e lo porto a Loma Verde, a casa di Gustavo. Mi piange il cuore abbandonarlo, ma almeno lì è al sicuro. Dopo qualche settimana, finalmente, prendo possesso della casetta che avevo affittato in Loma Verde; posso finalmente occuparmi di Ozzy e dargli la casa e l’amore che si merita. I primi giorni ho lasciato che si ambientasse, senza stargli troppo addosso. Uscivamo a fare delle passeggiate con Luna. In casa era tranquillo, fuori abbastanza spaventato. Col tempo, ho cominciato a lasciarlo correre senza guinzaglio. Se non rispondeva al mio richiamo, ci pensava Luna a corrergli dietro e fermarlo. Si è ambientato velocemente alla sua nuova vita, anche al gatto. Da allora ci ha accompagnato in tanti posti, tante avventure. In montagna a camminare, a fare corsi. Su e giù dalla macchina, come se nulla fosse. Un vero guerriero. Quando ospito cani nella nostra casa, all’inizio fa vedere i denti e cerca di fare capire che è lui che comanda, ma basta una mia occhiata e si tranquillizza. Adora i gattini di pochi mesi. Li accudisce come un vero papà. È molto coccolone, adora farsi grattare la testa con il piede. Ogni tanto va a passare qualche giorno dal mio vicino, si fanno buona compagnia. È felicissimo quando viene gente a casa, fa le feste a tutti, saltando sul posto come un cavallo impazzito. Sono contenta di avere deciso di adottarlo. A volte avere due cani mi complica un po’ le cose, ma vederlo così felice e tranquillo non ha prezzo. Non so quanti anni possa avere, forse 12, forse meno… chi lo sa?! L’importante è che tenga duro e ci faccia compagnia ancora per tanti anni. Luna lo adora, quando stanno separati qualche giorno, lei lo riempie di baci e gli fa mille feste. Lui, da macho argentino fa finta che non gli importi niente, ma, sotto sotto, gli fa molto piacere, perché è un amore reciproco. Quattro zampe e un becco FEBBRAIO 2016 Tutti gli animali sono uguali tempo di lettura: 13 5 min di Claudia Salvetti Quando ho catturato il topolino che si era introdotto in casa mia, ci sono riuscita con tanta pazienza e appostamenti quotidiani come i felini. Su Facebook gli amici mi consigliavano di usare trappole fatte con la colla o a scatto, qualcosa che lo uccidesse perché non facesse danni, e questo mi sembrava immorale e crudele. Nel frattempo ho avuto la disgrazia di trovare, nella legnaia di un vicino, un altro topo intrappolato. Era malamente incollato a un pezzo di cartone cosparso di pane e colla, e per un istante, mentre cercava di liberarsi invano, ci siamo guardati negli occhi. Non potevo fare niente per lui, sperando solo che morisse in fretta. E in quel momento sono stata male, malissimo per tutti gli animali del mondo. Davvero faccio una fatica pazzesca a concepire che molte persone che sostengono di amare i cani e i gatti siano in grado di amare in modo selettivo, considerando certi animali come amici e altri come oggetti, alimenti, capi di abbigliamento. Da quando ho cominciato a farmi delle domande sull’allontana- mento dell’uomo dalla sua natura, che nell’ultimo secolo è stato totale, non ho saputo affrontare tutto il dolore e la miseria che milioni di animali subiscono ogni giorno se non con copiose lacrime, un senso di colpa fortissimo e la frustrazione di poter fare ben poco per salvarli tutti. Quand’è che abbiamo cominciato a considerarci padroni del mondo? Quando abbiamo perso la capacità di ringraziare la terra per i suoi doni? Quand’è che siamo diventati così crudeli? Forse non abbiamo mai smesso di esserlo. Forse l’uomo è stato progettato così, tuttavia accettarlo mi viene molto difficile. In questi momenti di riflessione mi vergogno di appartenere alla razza umana, e nel profondo spero di non rinascere mai vitello o maiale, per non conoscere mai il terrore e il dolore di una terrificante prigionia. Rimango attonita scoprendo che spesso chi si introduce nei dialoghi sulla difesa degli animali, lo fa dichiarandosi in disaccordo a prescindere, restando sulla difensiva e diventando addirittura of- fensivo, ed è qualcuno che non ha mai aperto un libro, non ha mai cercato informazioni, non si è mai fatto domande. Su questo come su moltissimi altri temi che hanno a che fare con la solidarietà, la compassione, il rispetto. E mi chiedo: se sappiamo essere così freddi di fronte alla sofferenza perpetrata e gratuita che infliggiamo agli animali, così innocenti, come possiamo parlare di pace, altruismo, onestà e amore? Cos’è l’omeopatia e come utilizzarla sui nostri amici a quattro zampe della Dott.ssa Deambrogio Gloria Lo scopritore dell’omeopatia fu il medico settecentesco Hahnemann, il quale, sfiduciato dall’inefficienza delle tecniche terapeutiche dell’epoca, abbandonò la pratica medica, lavorando in seguito come traduttore di testi scientifici. Traducendo un testo di medicina si trovò a domandarsi quali fossero i principi del funzionamento dell’estratto della corteccia di china per la cura della malaria, decise così di studiarne gli effetti su se stesso assumendolo per qualche giorno ed, incredibilmente, sperimentò gli stessi sintomi della malaria: ipotizzò, quindi, che una sostanza capace di dare determinati sintomi in una persona sana fosse in grado di curare i medesimi sintomi in un malato. L’intuizione fu quella di non considerare la malattia come qualcosa di cattivo, bensì come reazione all’ambiente: dando all’organismo un’energia simile alla sua sembrava, pertanto, possibile sostenerlo nel suo tentativo di ritrovare l’equilibrio. Tuttavia Hahnemann non poteva sperimentare l’utilizzo di tutte le sostanze somministrandole tal quali, in quanto alcune erano tossiche, provò così a diluirle. Si accorse che, se ad ogni diluizione i flaconi venivano scossi (processo in seguito definito ‘dinamizzazione’), i rimedi non perdevano efficacia, ma ne acquistavano: Hahnemann, con i limitati strumenti dell’epoca, sembrava aver scoperto il modo di trasferire all’acqua l’energia elettromagnetica di ogni cosa. Nonostante il funzionamento della medicina omeopatica segua ancora leggi poco conosciute, da allora, ovvero da più di 200 anni, essa viene studiata nei suoi principi fisici ed utilizzata con ampio successo su persone ed animali di ogni specie, sia domestici che selvatici ed addirittura sulle piante, con risultati non attribuibili al cosiddetto ‘effetto placebo’, in quanto spesso inversamente proporzionali allo sviluppo mentale. Non è inoltre raro che i nostri amici animali, ottimi percepitori delle energie elettromagnetiche più sottili, non solo rispondano meglio, ma tendano ad assumere un rimedio omeopatico più volentieri rispetto ad un farmaco chimico. Occorre qui ricordare che la somministrazione di farmaci allopatici, in alcuni casi necessaria, è associabile a quella di rimedi omeopatici, fitoterapici e miglioramenti dietetici, in un approccio integrato atto ad ottimizzare i risultati e minimizzare eventuali effetti collaterali. tempo di lettura: 6 min Anche se le vie classiche (orale e parenterale) sono, in genere, le più efficaci, la semplicità di somministrazione dei rimedi vibrazionali nei nostri amici non umani è dovuta soprattutto alla possibilità di assumerli attraverso vie alternative: spot on (cioè tra le scapole, dove si mette l’antiparassitario), tramite aerosol, per diffusione da un bruciaessenze (via molto sfruttata quando si utilizzano i fiori di Bach), mesoterapica, elettromagnetica (ad esempio attraverso tappetini o penne cromoterapiche), etc I rimedi utilizzati dall’omeopatia classica e dalle scienze da lei derivate (omotossicologia, floriterapia,...) prendono origine dai regni della natura (minerale, vegetale ed animale), ma vengono utilizzate con successo anche frequenze estratte da farmaci allopatici, vaccini, allergeni, cibi, veleni, mediatori chimici, ormoni, patogeni o tessuti patologici (nosodi), organi o tessuti sani (sarcodi), sangue o tessuti del paziente stesso (isoterapici),... rendendo le possibilità terapeutiche infinite. Chiunque ami gli animali ben sa che ognuno di loro, come ognuno di noi, possiede carattere, emozioni e modalità reattive differenti, meritando, quindi, una terapia personalizzata: l’omeopatia è in grado di curare il paziente e non la malattia, sostenendo l’organismo nella sua intelligenza. Per info e consulenze: Ambulatorio Veterinario di medicina integrata str. Torino, 22 - 15033 Casale Monferrato (AL) - tel 3391616026 [email protected] www.facebook.com/AmbulatorioVeterinarioDott.ssaDeambrogioGloria http://medicinaveterinariaintegrata.blogspot.it La sua ombra è nel prato tempo di lettura: 6 min di Paola Rossi Fu lasciata, piccola cucciola appena svezzata, grassa e pulciosa, accanto alla porta di casa, la mattina di un lontano Natale. Una mano amorevole l’aveva raccolta e...battezzata.Sí, proprio come il bambino aveva visto fare in chiesa, con l’acqua sul capo e la formula di rito. Operazione che la mamma, subito accorsa, aveva giudicato, a dir poco, sacrilega. Rimbrotti, forse, per l’improvvisato celebrante, ma per Lola, definitivo e inconvertibile ingresso in seno ad una famiglia con tre bambini, a cui fu sempre fedele e mansueta compagna. Bel cucciolo, Lola, ma non bella cagnolina! Corpo affusolato, pelo marrone, raso, ispido, muso allungato, non ha pedigree, ma trotterella, libera, felice, su quattro zampe dietro ai padroncini; durante le corse nei prati, partecipa su tre zampe, tenendo alzata una zampa posteriore fratturata e calcificata, che le è di impiccio. Eccola presen- te nei boschi ad annusare mucchietti di terra, sul greto asciutto dell’Erro a condividere i giochi sempre vari e creativi delle gemelle di casa, instancabile; eccola scendere caracollando sul sentiero, sulle rive del ruscello dove la mamma lava i panni, o appresso, nel campo, nella vigna, sempre vigile e puntuale, come nelle notti fredde, quando, al caldo tepore della stufa in cucina, non dimentica di ringhiare al minimo rumore. Attenta ad ogni evenienza, responsabile della sicurezza della casa, accoglie i componenti della famiglia” ridendo” scoprendo i denti (atteggiamento umano), fremendo e dimenando la coda. Di lei dicevano: “Le manca solo la parola”. Quando le gemelle iniziano la scuola, le accompagna, solerte, su per l’aspra salita che conduce al paese ed attende, paziente, accanto alla porta dell’aula la fine delle lezioni. È inverno, nevica, la maestra le permette di entrare a scaldarsi. Lola si accuccia, pacifica, tra le due bambine, ma, all’improvviso, arriva la Direttrice Didattica e lei abbaia minacciosa. È o non è...il custode diligente della scuola? Ha tutti i diritti e i doveri di... non far differenza di ruoli! E, poi, non ama gli estranei... In estate le gemelle vanno in colonia e lei manifesta tutta la sua tristezza ritirandosi sotto un armadio, da cui esce solo saltuariamente. Graziosi, tenerissimi i suoi cuccioli partoriti sul fienile, culla soffice e profumata; per allattarli e rifocillarsi Lola non lesina una capatina furtiva nel pollaio per sorbirsi un uovo, le cui tracce, liquide e gialle, impregnano i peli del muso. Un giorno, in una sua numerosa cucciolata, spunta Bill, cagnetto bianco e nero... senza coda, che proprio per questa sua tipicità viene adottato da un cugino; gli sarà compagno assiduo, giocherellone per molti anni. Lola attraversa tante stagioni: ha 16 anni, è stanca, lenta, estenuata dagli innumerevoli parti; l’udito, prima finissimo, si è notevolmente affievolito e lo stradale polveroso è diventato un pericolo per lei. Un’auto la investe, la sbatte a terra come un cencio: un urto mortale, una pena infinita per i suoi “padroni” che l’hanno sempre amata. Le scavano una fossa nel prato, nell’erba, presso i ciliegi, davanti ad un cespuglio di biancospino. Penso che la sua ombra sia ancora là. Il suo ricordo libera dalla nostra memoria pensieri, emozioni, parole e silenzi, sentimenti autentici. “Non c’è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella del cane” (K. Lorenz) Quattro zampe e un becco 14 14 FEBBRAIO 2016 Breve storia dell’animalismo in Italia tempo di lettura: 5 min di Giancarlo Vescovi, Etico Etica Alessandria Gli animali, creature presenti in ogni angolo della Terra in tantissime specie, agglomerano fra loro anche gli umani, qualche volta per loro fortuna, ma, purtroppo sovente, per loro sfortuna. Il rapporto uomo-animale si perde nei tempi e, da sempre, è stato conflittuale fra sfruttamento e amore; l’empatia e la tenerezza che suscitano gli animali hanno fatto sì che sempre più persone si schierassero in loro difesa fino determinare la nascita di associazioni e movimenti in loro tutela che, con il tempo, hanno fatto la storia dell’animalismo. In Italia la prima associazione animalista nasce in Piemonte ed esattamente a Torino nel 1871: Giuseppe Garibaldi, su invito della nobildonna inglese Anna Winte, indignata dal trattamento crudele sovente riservato dagli Italiani a cavalli e asini, fondò la “Società Protettrice degli Animali” che, successivamente, divenne “Ente Nazionale Protezione Animali”, rimanendo statale fino al 1979 e, in seguito, divenne un ente morale di diritto privato. A pari passo, con il crescere della prima associazione animalista, era cresciuto anche il numero delle persone schierate in difesa degli animali; ciò determinò la nascita di associazioni e gruppi. In particolare, fra gli anni ‘70 e ’80, grazie anche all’espansione delle nuove tecnologie dell’informazione, l’Italia vide un vero boom di attivismo in favore degli animali; la nascita del movimento antivivisezionista e negli anni successivi l’animalismo, fino ad allora informazioni, sempre più persone hanno capito che cosa siano gli allevamenti intensivi e le tecniche di macellazione e hanno iniziato ad avere un altro approccio con il cibo, scegliendo di cambiare la loro alimentazione. Le associazioni e le grandi cause, sovente, sono state attenzione dei media, ma il percorso animalista negli anni è cresciuto e si è rafforzato anche grazie a instancabili persone che hanno dedicato la loro esistenza agli animali, cercando quotidianamente di dar loro voce, prendendosene cura in prima persona, condividendo con loro la propria esistenza in un grande esempio di amore disinteressato. concentrato in prevalenza sugli animali domestici o comunque più vicini all’uomo, iniziò ad allargare le sue attenzioni a sempre più specie e a condannare tante pratiche di sfruttamento fino ad allora non prese in considerazione, come la caccia, i circhi con animali, i palii, gli allevamenti di animali da pelliccia, ecc. Forte anche dei tanti risultati ottenuti negli anni, l’onda animalista ha continuato la sua crescita, allargando sempre più le sue attenzioni fino ad arrivare a fine anni ‘90, quando si iniziò a fare il collegamento fra cibo e animali, un binomio che non potrebbe essere diverso ovvero animalismo e alimentazione vegetariana e vegana. Negli anni 2000 l’avvento di internet ha semplificato l’accesso alle Da grande vorrei diventare volontario attivista della lav tempo di lettura: Al mio cane, Arina 4 min di Dr Biologa Rigardo Luciana Da grande vorrei che tutti gli animali avessero dei diritti e che questi fossero rispettati; da grande vorrei non vedere più pellicce indossate dalle persone, perché gli animali morti indossati mi fanno venire i brividi, non di freddo, ma di orrore; da grande vorrei non dover più leggere sulle riviste che vengono fatti esperimenti scientifici crudeli e dolorosi sugli animali; da grande vorrei che mucche, vitelli, pecore, capre, asini, galline, conigli, tacchini, oche etc, vivessero felici nei prati in collina o in pianura, senza essere uccisi barbaramente; da grande non vorrei più vedere nessuna locandina che pubblicizza il circo nelle città italiane e del mondo; da grande vorrei non dover più assistere a spettacoli come il Palio di Siena o il Palio di Asti, dove i cavalli vengono usati, maltrattati e costretti a fare qualcosa con la forza; da grande vorrei che non L’animalismo ha portato e sta portando profondi cambiamenti culturali e, come tutti i cambiamenti, vede sul suo percorso momenti facili e momenti difficili,ma allo stesso tempo ha bisogno anch’esso di adattarsi ai tempi che cambiano a volte nel bene a volte nel male, dovendo anche deviare energie per isolare qualche mela marcia che, inevitabilmente, esiste in ogni movimento, ma allo stesso tempo guardare al futuro, ad un rinnovamento che vedrà la trasformazione e l’espansione dell’antispecismo ovvero l’abbattimento delle barriere create dall’essere umano per suddividere gli esseri viventi in specie e far sì che tutti abbiano gli stessi diritti, per primo il diritto alla vita libera secondo la propria etologia. esistesse più la caccia, la pesca, perché ogni animale ha diritto alla vita esattamente come me; da grande vorrei dimenticare che esistono uomini e donne che abbandonano gli animali come fossero oggetti inanimati che non provano emozioni; da grande vorrei che nessun animale venisse considerato pericoloso, lupi orsi e leoni e non solo, hanno diritto di vivere nei loro habitat, senza che l’uomo diventi una minaccia. Nel 2010 sono entrata a far parte del gruppo di volontari Lav, Lega Antivivisezione, dopo aver partecipato a un congresso organizzato ad Alessandria, appunto da questa associazione, sulla gestione degli animali selvatici. Quel giorno sono rimasta molto colpita da tutto ciò che si era detto, ma ancor più dalla causa che muoveva le anime dei volontari. Nei loro occhi c’era una luce, una voglia immensa di trasmettere il messaggio che tutti gli animali hanno diritti, sentimenti ed emozioni. Non ho esitato un attimo a entrare a far parte del gruppo, per condividere le mie idee, ascoltare quelle degli altri e insieme scendere in piazza a difendere tutti gli animali appartenenti al Regno Animale. Ad oggi, sono fiera di far parte della Lav, che ha come fine l’abolizione della vivisezione, la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la difesa della biodiversità e dell’ambiente, la lotta alla zoomafia, la Lav si batte contro ogni forma di sfruttamento e violenza sugli animali umani e non umani, sull’ambiente e gli ecosistemi, ed è la maggiore associazione antivivisezionista e animalista in Italia ed una delle maggiori in Europa. [email protected] di Luisa Saffioti Non credo a un Dio che sta su nel cielo nemmeno a un ponte dell’arcobaleno ma so che noi siam tutti intrecciati dal male e il bene siam dominati. Quando il tuo cuore, ormai molto stanco, si spegnerà, col mio triste pianto, tu volerai tra il tramonto e l’aurora e anche allora non sarai mai sola i giorni ora non son tutti andati e per il tempo che ci è consentito ringrazio te, mia dolce Arina bella, sontuosa, una regina, i nostri giorni ormai son contati ma la tua storia non è finita insieme in fondo non è solo vita... 6 15 FEBBRAIO 2016 BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE Nuove Energie Ambiente e Natura M’illumino di Meno: 19 febbraio 2016 a cura della Redazione TEMPO DI LETTURA: Mobilità Sostenibile Biodiversità: bene comune da tutelare 4 min M’illumino di meno è la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sui consumi energetici, ideata da Caterpillar, storico programma in onda dal lunedì al venerdì su Radio 2 RAI dalle 17.30 alle 19. Giunta alla dodicesima edizione, anche quest’anno la campagna coinvolge una virtuosa varietà di soggetti: migliaia di ascoltatori, centinaia di associazioni e i più importanti attori istituzionali (l’iniziativa si avvale da anni dell’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica, dell’adesione del Senato e della Camera dei Deputati, del Patrocinio del Parlamento Europeo, nonché dell’adesione di centinaia di Comuni). In questa edizione si confermano i capisaldi dell’iniziativa: il racconto in onda delle migliori pratiche nell’ambito del risparmio energetico in Italia e all’estero, la mappatura radiofonica delle migliaia di adesioni alla campagna, gli spegnimenti che simbolicamente rappresentano un atto di riduzione del consumo, con una diretta radiofonica dedicata il 19 febbraio 2016, giorno finale della campagna. Negli anni la Giornata di M’illumino di meno ha spento alcuni dei monumenti più in vista d’Italia e d’Europa ed è diventata una vera e propria festa, dando vita ad una sorta di gara nell’inventarsi nuovi modi per aderire, non solo spegnendo le luci ma anche organizzando eventi e manifestazioni a tema sul territorio. Parallelamente, le novità dell’edizione di quest’anno sono molte: la giornata del risparmio energetico viene anticipata da Bike The Nobel, la campagna promossa da Caterpillar in cui candidiamo la bicicletta a Premio Nobel per la Pace. Bike The Nobel aggrega tutto il mondo del ciclismo: dai più grandi ciclisti professionisti italiani (hanno aderito il CT della Nazionale Davide Cassani, Paola Gianotti, Vincenzo Nibali, Fabio Aru, ecc.) alle associazioni amatoriali (la Fiab, Cyclopride, le Critical Mass, ecc.), le ciclofficine e tutti coloro che pedalano per andare al lavoro o per piacere. La campagna prevede una doppia raccolta di firme: quelle di alcuni Onorevoli che presenteranno la candidatura ufficiale e una più popolare di firme che verranno consegnate a conclusione di un viaggio comunitario e ciclistico da Milano a Oslo entro la scadenza ufficiale del 1 febbraio 2016. L’invito a promuovere l’uso della bicicletta e di tutti i mezzi a basso impatto energetico come simbolo di pace e di rispetto per l’ambiente innerva l’edizione di quest’anno di M’illumino di meno, in cui accanto alle consuete attività saranno valorizzate le pratiche legate alla mobilità sostenibile nelle città (bike e car sharing, trasporto pubblico, ecc.). La campagna comunicativa di M’illumino di meno quest’anno è così articolata su vari fronti: Bike The Nobel, la presenza di Caterpillar alla Conferenza Mondiale sul Clima, la COP21 a Parigi a dicembre 2015, e successivamente l’avvicinamento alla giornata del 19 febbraio dedicata al consueto simbolico “silenzio energetico” in nome dell’efficienza e dell’uso intelligente dell’energia, che si traduce nello spegnimento dell’illuminazione di monumenti, piazze, vetrine, uffici, aule e private abitazioni. Inoltre, dopo il successo dell’anno scorso Caterpillar ripropone uno spazio dedicato al mondo della scuola con delle puntate incentrate sul racconto delle adesioni delle scuole di ogni ordine e grado. di Daniela Milano TEMPO DI LETTURA: Il car sharing elettrico approda a Firenze 5 min “Noi non dobbiamo considerare che la Natura si accomodi a quello che parrebbe meglio disposto a noi, ma conviene che noi accomodiamo l’interesse nostro a quello che essa ha fatto.” Galileo Galilei Secondo stime recenti la biodiversità sta scomparendo ancor prima che la si possa conoscere e le cause non sono naturali, ma dovute al pesantissimo impatto delle attività umane che agiscono sulle specie in modo sia indiretto che diretto. Abbiamo voluto approfondire la tematica insieme al professor Dario Sonetti, biologo ed esperto in tutela della biodiversità D: Quali sono le cause di questa devastazione? R: La principale di queste è la distruzione ed il degrado degli habitat naturali su larga scala che frammenta e circoscrive sempre più gli spazi vitali per le specie. Altre cause del degrado sono un prelievo eccessivo ed indiscriminato delle risorse che non permette neppure la rigenerazione delle rinnovabili, l’inquinamento e l’immissione di sostanze tossiche nell’ambiente, la persecuzione diretta da parte dell’uomo, una caccia e pesca eccessive, il commercio illegale, l’invasione/immissione di specie alloctone estranee che introducono nella biosfera locale profonde alterazioni, e non per ultimo i cambiamenti climatici a cui l’uomo sta contribuendo con un’enorme immissione di gas serra in atmosfera. Una delle barriere chiave per un comportamento più efficace per salvaguardare la biodiversità è l’ignoranza della gente sui servizi che questa fornisce. La biodiversità andrebbe salvaguardata se non altro per l’immenso valore economico dei servizi che rende all’uomo attraverso gli ecosistemi e che è raramente compreso, perché tali servizi vengono considerati gratuiti a chi ne fa uso. Gli ecosistemi naturali forniscono supporto al ciclo dei nutrienti, alla formazione del suolo, alla produzione primaria; forniscono cibo, acqua potabile, legno e fibre, combustibili; controllano il clima, inondazioni ed esondazioni, la diffusione delle malattie, la purificazione dell’acqua. Senza dimenticare il valore culturale ed informativo della biodiversità che si esprime attraverso l’estetica, la spiritualità, l’educazione e la ricreazione. Questi servizi vanno ad agire sui costituenti del benessere umano, le sue basi materiali, la sicurezza, la salute, le buone relazioni sociali. D: Quale riflessione politica e sociale può essere fatta? R: Io ritengo che ciò che guida le scelte decisionali a livello politico, sociale ed economico è ancora una concezione della natura e delle risorse del pianeta finalizzata all’uomo in funzione prevalentemente utilitaristica e di sfruttamento. Ma la verità è che i sistemi economici e sociali qualunque essi siano sono sempre e comunque un sottoprodotto della biosfera e non potrebbero esistere se non ci fosse questo pianeta a sostenerli con risorse che non sono illimitate. E’ una verità spiacevole, ma c’è poco posto per la biodiversità in un mondo che pone come parametri del suo benessere, l’incremento dei consumi, la crescita industriale, il PIL e ritiene si possa continuare illimitatamente la depredazione delle risorse naturali. Il concetto fondamentale è che non ci può essere una crescita illimitata. Il pianeta non potrà sostenere sei miliardi di persone che vogliono vivere nel modo in cui sta vivendo una parte privilegiata del mondo e questa parte del mondo non può continuare a crescere senza compromettere il futuro di tutta l’umanità. Ciò non vuole significare regredire a una “crescita zero” ma certo rivedere drasticamente il concetto di benessere da un nuovo punto di vista che certo non può dare spazio ad una visione consumistica e ad interessi egoistici ed accumulativi. La vera democrazia compiuta non potrà che essere una democrazia ecologica. La scommessa è che si può centrare l’economia e lo sviluppo sociale garantendo a tutti un giusto grado di benessere partendo proprio dall’ambiente. Un economia ecologica produttiva può esistere. di Margherita Bruni TEMPO DI LETTURA: 4 min La crescita esponenziale dei numeri riguardanti il car sharing è sintomatica di una rivoluzione nel modo di intendere la mobilità. Il fatto di non avere un’auto di proprietà vuol dire infatti risparmiare sull’investimento iniziale, sul carburante, l’assicurazione, la manutenzione... e rappresenta un antidoto all'annosa questione del parcheggio! E il car sharing elettrico è fuor di dubbio l'ultima frontiera di questa mobilità ecologica e condivisa. Tra le varie iniziative disseminate per tutto lo Stivale, innovativa è interessante è quella di Share'NGO. Il progetto ha debuttato lo scorso 19 maggio al Politecnico di Milano (dal 15 giugno le auto circolano liberamente all'interno del capoluogo lombardo) e si accinge ora a conquistare Firenze. Nato da un progetto tutto italiano con ben 8 anni di sviluppo alle spalle, il nuovo car sharing elettrico a flusso libero (free floating - cioè a parcheggio e prelevamento libero dell’autoveicolo) ha tra i suoi punti di forza un’automobile elettrica finalmente di grandi qualità, prestazioni, comfort e facilità di guida che i fiorentini troveranno in strada sempre pronta all’uso, senza doversi preoccupare della ricarica, che sarà gestita direttamente dalla logistica di Share‘NGO. Il nuovo sistema di mobilità elettrica urbana condivisa, promosso da un bando del Comune di Firenze nel quadro del progetto europeo ELE.C.TRA (Electric City Transport), che si proponeva l’obiettivo di potenziare e incentivare i servizi di mobilità sostenibile, riducendo gli impatti negativi del traffico sulla città (congestione inquinamento, occupazione dello spazio urbano) e incentivando un uso più limitato di autoveicoli privati, in linea con quanto si sta facendo in tutte le principali capitali europee. Attraverso il sito web e la corrispondente app, SHARE‘NGO mette a disposizione dell'utenza le sue equomobili alle quali nulla manca per garantire una piacevole mobilità urbana e metropolitana: 80 Kmh di velocità massima, 2 posti, 300 litri di bagagliaio, servofreno, servosterzo, sensore posteriore di parcheggio, condizionatore, sedili regolabili, l’invidiabile ripresa ai semafori tipica delle macchine elettriche e un sistema di navigazione basato su un computer di bordo che compare per la prima volta su un’auto di questa classe. Ma ciò che differenzia davvero profondamente Share‘NGO dagli altri servizi di car sharing è il costo del servizio: il prezzo applicato, infatti, non è uniforme per tutte le tipologie di clientela. Prima di registrarsi al servizio, vengono richiesti all'utente alcuni dati che permetteranno di stabilire la natura e l'entità del suo bisogno, creando così un sistema tariffario e premiale ad hoc. Questo perché SHARE ‘NGO abbraccia la filosofia del social sharing, vale a dire di una equa distribuzione dei costi e dei benefici a livello della collettività. Ecco perché le mamme, i pendolari, gli studenti fuori sede, quelli che vivono nelle periferie delle città sono tra i cittadini più premiati, con sconti e servizi dedicati appositamente alle loro necessità. Le donne, ad esempio, possono usare gratuitamente un’Equomobile dall’una di notte alle sei del mattino, libere di tornare a casa con maggiore sicurezza. Riduzioni sono previste anche per chi svolge lavori di pubblica utilità. Ecco come questo modello di car sharing, aggiunge agli attributi di utile, solidale e sostenibile quello di democratico! 16 7 BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE FEBBRAIO 2016 Ambiente Intervista a Luca Lombroso al rientro da COP 21 TEMPO DI LETTURA: 12 min di Giovanni Santandrea A circa un mese dalla conclusione a Parigi di COP21, 21° conferenza delle Parti, abbiamo voluto contattare Luca Lombroso, noto meteorologo e divulgatore, nonché attivo sostenitore del movimento delle Transition Town, per farci raccontare le sue impressioni e valutazioni quale testimone attivo dell’avvenimento. E’ evidente a tutti che gli impegni sono ancora largamente insufficienti, e viene anche quantificato l’ammontare del “GAP”, ovvero delle emissioni che mancano rispetto alla “traiettoria” che ci porterebbe alle emissioni nette zero nel 2070. Quando parli di GAP, cosa intendi esattamente? Questo GAP è di ben 15 miliardi di tonnellate di CO2 nel 2030, veramente molte, e se è vero che ora praticamente tutti gli Stati, 188 su 196 (compreso USA, Cina, India, Brasile) hanno presentato i loro impegni colmare questo GAP non sarà facile, così centrare l’obiettivo 2°C, e ancor più quello 1.5°C. Per colmare il GAP, occorrerà dunque che gli Stati prendano altri e ancor più ambiziosi impegni, e che una parte della riduzione sia operata, come io sostengo da tempo, dagli attori subnazionali. Se capisco bene, per ridurre il gap di cui parli non bastano solo gli impegni a livello nazionale. Puoi farci qualche esempio di impegni che possono essere presi da parte degli attori subnazionali? Tu che eri presente alle fasi finali di COP21, come valuti i risultati ottenuti? Ho avuto la possibilità di partecipare a COP21 quale rappresentante dell’Osservatorio Geofisico del DIEF (Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia), nella delegazione della fondazione Lombardia per l’Ambiente. L’accordo è certamente “storico” dal punto di vista negoziale e diplomatico, perché tutti i paesi hanno aderito e preso impegni, ma non è perfetto e soprattutto è ancora insufficiente negli impegni di riduzione, peraltro volontari, delle emissioni. L’accordo definisce prima di tutto stanziamenti economici consistenti per aiutare i paesi in via di sviluppo. E’ previsto un impegno di 100 miliardi di dollari all'anno dal 2020 a carico dei paesi industrializzati, anche sotto forma di trasferimenti tecnologici. Facendo alcuni esempio in ambito locale a noi vicini, posso citare la Regione Emilia Romagna che ad inizio novembre ha siglato in California l’accordo internazionale per il controllo delle emissioni noto come “Under 2 Mou”. E’ un accordo sottoscritto da 43 enti di governo locali proprio in preparazione a COP21. Ma sempre in Emilia Romagna circa 300 Comuni hanno aderito da tempo al progetto dell’Unione Europea “Patto dei Sindaci”. E’ un programma molto interessante perché, coinvolgendo attivamente anche le imprese e le comunità locali, vuole perfino superare l’obiettivo europeo del 20-20-20 fissato dall’UE in termini di efficienza energetica, fonti rinnovabili e riduzione di emissioni. Quali sono i settori industriali che potranno dare un contributo significativo per il raggiungimento degli obiettivi definiti a COP21? Sicuramente il settore dell’edilizia. Il segnale è chiaro e vale per la progettazione e realizzazione delle nuove case e più in generale degli edifici residenziali, ma vale anche per quelli commerciali, pubblici e di servizi. Il futuro dell’edilizia è quello di edifici ad emissioni zero, o addirittura che producano meno energia di quanta ne consumano. Riconosce poi una serie di importanti principi di riconoscimento di vari diritti, fra cui i diritti umani, l’equità di genere, dei bambini, dei popoli indigeni, dei migranti ed equità intergenerazionale. Sembra una cosa che dovrebbe essere scontata, eppure includerle in un trattato internazionale, oltre che un segnale, ha ovviamente una serie di ripercussioni e lancia un chiaro segnale di monito che il clima non minaccia solo gli orsi polari, ma soprattutto l’uomo, l’economia, la società e il futuro della nostra società. dustriale. Gli impegni dovranno essere aggiornati e resi più ambiziosi ogni 5 anni, in modo da renderli più ambiziosi per colmare quel GAP di cui dicevo. Gli obiettivi europei sono buoni, anche se si potrebbe far meglio, ma devono essere realizzati e rispettati. Senza indugio e senza contraddizioni, perché se da una parte si sviluppano politiche green e dall’altra si insiste con la politica di grandi opere infrastrutturali o ricerche petrolifere, oltre al danno ambientale, si da un messaggio contraddittorio ai cittadini. La firma degli accordi nella serata del 12 dicembre è stata descritta come un momento carico di emozione, ben diverso dal normale clima in cui si svolgono negoziati internazionali. Tu che eri presente cosa puoi dirci? Come l’hai vissuto da questo punto di vista? Ho vissuto veramente con forte emozione le fasi conclusive di COP21. Ho potuto seguire dal vivo le dichiarazioni dei grandi del pianeta terra, da Ban Ki Moon che ha detto che “La conferenza di Parigi è un esito fondamentale per tutta la storia del pianeta”, a Claudia Salerno, rappresentante del Venezuela, la quale fu molto critica alle conferenze di Copenhagen e Cancun contro i paesi più ricchi, la quale questa volta ha affermato che “Dobbiamo dare un riconoscimento al Santo padre Papa Francesco I per l'ispirazione che ci ha dato con l'Enciclica Laudato sì”, a John Kerry per gli Stati Uniti, il quale ha definito il testo finale “Un accordo che ci consentirà di prepararci al cambiamento climatico”, alla Segretaria esecutiva UNFCCC Christiana Figueres che ha così commentato l’evento “La COP migliore della storia, con un accordo di visione a largo raggio, un accordo di compromesso per lo sviluppo, una chiamata inequivocabile per il mondo”. Si è parlato anche del modo assolutamente non convenzionale di affrontare e sciogliere le ultime frizioni tra i negoziatori utilizzando il metodo dell’Indaba, che ne pensi? Ritieni che questi aspetti metodologici possano aprire nuovi orizzonti a questi accordi internazioni? Senz’altro, già un giorno, parlando con altri delegati, ho detto che i negoziati avrebbero dovuto svolgersi non nel metodo classico, inconcludente e litigioso, ma con metodi nuovi, pensavo agli open space in particolare. Poi appunto è stato adottato il metodo Indaba, tipico delle tribù Zulu africane. Fa riflettere. Il mondo occidentale ha schiacciato e spesso annientato quelle culture, da cui invece abbiamo tanto da imparare. Grazie Luca per questa intervista che hai voluto dedicare ai lettori di Vivere Sostenibile. Con quale frase di sintesi vuoi terminare… Citerei la frase del Presidente francese Francois Hollande: “Il 12 dicembre 2015 eravamo a Parigi per fare l'accordo sul clima e ne saremo orgogliosi con i nostri figli, i nostri nipoti e le future generazioni, viva il pianeta Terra, viva l'umanità, viva la vita". L’obiettivo dell’accordo di Parigi è fare sì che l’ulteriore riscaldamento del pianeta resti ben al di sotto dei 2°C rispetto all’era preindustriale. Anzi si vuole fare ogni sforzo per limitarlo entro un aumento massimo di 1.5°C. Ma queste tecnologie di cui parli sono già realtà, o sono ancora sperimentazioni di laboratorio? Sono assolutamente già la realtà. In COP 21 c’erano vari esempi di questo, compreso un modellino didattico interattivo dove si potevano testare i consumi, le soluzioni energetiche e come gestire l’energia in una abitazione, dallo scaldarsi a illuminare, dagli elettrodomestici al cucinare. Si è svolto un intero “Building day”, giorno degli edifici, oltre che varie conferenze, anche pubbliche fuori COP 21. Vi è poi tutto il tema, fondamentale, dell’edilizia esistente, perché è da qui che vengono i consumi energetici attuali, ben il 40% dell’uso finale di energia dipende da questi edifici. E il 30% circa delle emissioni di gas serra sono attribuibili proprio ai consumi residenziali. Ritieni che gli impegni sottoscritti dai paesi firmatari siano adeguati a questi obiettivi ambiziosi? Se andiamo a leggere il testo dell’accordo sottoscritto, vi troviamo importanti azioni e articoli sull’adattamento, sul trasferimento tecnologico, sugli impegni finanziari e aiuti ai paesi in via di sviluppo per investire su energie pulite e per il meccanismo compensativo definito “perdita e danni” (Loss and Damage), sulle revisioni periodiche degli obiettivi degli impegni. Luca Lombroso è tecnico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell'Ambiente dell'università degli studi di Modena e Reggio Emilia. È responsabile tecnico dell'Osservatorio Geofisico e previsore (forecaster). Ha scritto e collaborato a centinaia di articoli scientifici e divulgativi, partecipato a numerosi corsi e convegni e al grande Basti pensare che in Italia il settore residenziale è l’unico, in controtendenza con gli altri settori, che vede un incremento delle emissioni serra rispetto al 1990. Come valuti la presenza e gli impegni presi dal governo italiano a COP21? L'Italia, insieme all'Unione europea, ha una road map che porterà alla riduzione delle emissioni serra del 40% entro il 2030 rispetto all'era inesperimento "MAP Mesoscale Alpine Programme" nel 1999. ha partecipato e organizzato la logistica di campagne di misure scientifiche per rilevamenti meteorologi e ambientali. socio della società Meteorologica Italiana Onlus e membro del Comitato di Redazione della Rivista Nimbus, socio di ASPO Italia. Acquisita la notorietà con la partecipazione alla trasmissione “Che Tempo Che Fa”, presentando simpaticamente le previsioni, è spesso ospite a trasmissioni televisive (Kilimangiaro, Cominciamo Bene, Le Storie, ecc.). Per radio ha collaborato con Le Scatole Cinesi ed è spesso ospite o in collegamento a Caterpillar, l'altro lato ecc. su Radio 2 e a varie radio regionali. 17 8 BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE FEBBRAIO 2016 R E C E N S I O N I Libri & C. TEMPO DI LETTURA DELLE SINGOLE RECENSIONI: 1 min VALUTAZIONE DI VIVERE SOSTENIBILE: OTTIMO ★★★★★ - SCARSO ★★★★★ Sugarless. Sapori dolci di una cucina naturale di Romina Coppola Editore: EIFIS Editore pagine 120 - prezzo di copertina: 25 € ★★★★★ Se pensate che non si possano fare dolci buonissimi senza uova o burro, sappiate che vi state sbagliando di grosso. Le 51 ricette descritte in questo volume sono vegane e frutto di una passione autentica. Ognuna delle ricette è introdotta da una fotografia e brevi ricordi dell’autrice, che cura l'omonimo blog www.sugarless.it, e sono ordinate per stagioni, per usare quello che la natura offre spontaneamente. La memoria è il filo conduttore dei testi che affiancano le ricette, che evocano nel lettore profumi, sapori e immagini. Accanto ai pochi ingredienti che possono risultare non molto familiari - tahin, semi di chia, avocado - , si trovano ricette tradizionali come il tiramisù, lo strudel e il panettone: la sfida è stata quella di trovare un sostituto naturale e della stessa consistenza dell'ingrediente della ricetta originale. Particolarmente interessanti gli smoothies, gli estratti e il procedimento per montare il cioccolato. In molte foto compaiono le mani: offrono, manipolano, prendono i piatti: possono essere lette come simbolo dell'incontro e scambio tra persone. I canti dell’attesa di Sabrina Giarratana (testi), e Sonia Maria Luce Possentini (illustrazioni) Editore: Il leone verde Pagine: 56 - prezzo di copertina: 16 € ★★★★★ Che cosa significa nascere? Ventuno poesie per accompagnare il viaggio di chi sta per venire al mondo e per rivivere, attraverso la poesia, l’esperienza del primo, importante viaggio che ognuno di noi ha compiuto nella sua vita. Un libro per voce intima di mamma, da condividere con chi è già al mondo, la nostra famiglia e i nostri figli, per comprendere a fondo il miracolo di ogni attimo di gestazione e di attesa, per non perdere questa opportunità di crescita condivisa. Un dialogo vivo tra le meravigliose immagini di Sonia Possentini e le parole di Sabrina Giarratana. Con la prefazione di Beatrice Ben- fenati, fondatrice della scuola di yoga in gravidanza dell’Associazione Asia di Bologna. Amore e Tantra. Un percorso pratico per la felicità di coppia di Stefano e Corienne Ananda Editore: Sperling & Kupfer Pagine: 287 – prezzo di copertina: 16 € ★★★★★ Il Tantra è una disciplina vastissima, le cui origini affondano nella tradizione dell'India, del Kashmir e del Tibet. Essa tocca tutti gli aspetti della vita e le relazioni dell'essere umano con l'Universo e le sue leggi, tra cui l'utilizzo e la scoperta del proprio corpo come strumento di conoscenza e consapevolezza di sé. Insegnamenti semplici ed efficaci per la felicità nella coppia. Nel nostro mondo moderno siamo sommersi da ogni tipo di informazione, ci viene insegnato di tutto, ma nessuno ci insegna veramente cos'è la sessualità e come svilupparla in un modo armonioso. Gli autori, attingendo ai testi tradizionali e alle interpretazioni di diversi studiosi delle discipline orientali, dopo anni di studio e di pratica personale e in coppia, hanno condiviso la loro esperienza con i lettori attraverso la visione tantrica dell'amore, offrendo spunti per un arricchente percorso di svi- luppo emotivo e mentale, sia personale che dentro la coppia, riscoprendo nel profondo il potere dell'energia, anche sessuale, maschile e femminile. Chiaro, esauriente, illustrato e ricco di informazioni pratiche, questo è un libro da leggere per scoprire un affascinante modo di accostarci alla nostra sessualità. Ritorno all’origine. L’evoluzione umana non è a senso unico di: Luca Madiai Editore: Area51 Publishing pagine 174 - prezzo di copertina 2,99 € - E-book ★★★★★ Questo interessante saggio è una riflessione sul mondo d’oggi e sulla strada da percorrere affinchè ci sia una vera evoluzione dell’uomo e della società. Si parte dall’esame della situazione attuale per arrivare a definire un futuro auspicabile, approfondendo i temi della la spiritualità, la cultura e la tecnica. La spiritualità che viene abbracciata porta a dichiarare che “riformare il cuore umano è la condizione indispensabile per il successo di qualsiasi tipo di rivoluzione”. Una lettura intensa dell’uomo nel suo aspetto interiore, una ricerca continua del proprio “io” per giungere alla comprensione della realtà che ci circonda. La cultura – intesa da come cambio culturale della società – si basa su quattro punti fondamentali: il limite come un elemento essenziale della vita, l’interconnessione delle cose, nulla è permanente e tutto è dinamico ed è sempre possibile cambiare idea, cambiare rotta. La tecnica, infine, deve essere coerente con quanto espresso dalla spiritualità e dalla cultura, che deve tornare a essere uno strumento al servizio della reale evoluzione dell’uomo e della società. Invita a una riflessione su noi stessi e sulla società di cui facciamo parte: un ritorno alle origini, alla natura, alla terra, alla sobrietà, alla lentezza, alla tradizione antica e dimenticata di una vita più a misura d’uomo. Io lo faccio da me di Giovanna Olivieri Editore: Terra Nuova Pagine: 208 - prezzo di copertina: 13 € ★★★★★ Il volume insegna a risparmiare denaro e risorse compiendo poche e semplici scelte quotidiane: dall'impiegare l’aceto invece dei detersivi tossici a riciclare ombrelli e blue jeans per costruire zainetti e grembiuli scolastici. I numerosi disegni rendono ancora più semplici le istruzioni per il fai da te, riguardanti, tra le tante attività, l'autoproduzione di detersivi, conserve, giocattoli, la tinteggiatura e piccole riparazioni. Le indicazioni riguardano solo prodotti e manufatti rigorosamente sperimentati in prima persona dall'autrice; mettendo in pratica i suoi consigli è davvero possibile compiere svariate attività quotidiane e non apportando migliorie e stimolando la creatività. Questo interessante e utile volume è rivolto a tutti coloro che hanno iniziato a compiere passi per vivere una vita più resiliente e che abbia meno impatto sull'ambiente, e che credono nella decrescita felice sia alle persone non hanno ancora intrapreso azioni pratiche ma che desiderano vivere in una casa non infestata da prodotti tossici, vogliono mangiare alimenti sani e credono nella necessità di riciclare e autoprodurre. Detox completo con succhi freschi di Cherie Calbom Editore: Macro Pagine: 238 - prezzo di copertina: 16,50 € ★★★★★ Disintossicare il nostro corpo, recuperando energia e forma fisica? Con il giusto mix di succhi freschi, tante volte detti estratti, oggi si può! Ce lo racconta, elencando ben fatte ricette, ma anche motivazioni e prassi, quella che viene definita “the juicy lady” Cherie Calbom. Mai assaggiata una minestra di cetriolo alla menta? O un frappè verde al cocco? Troverete come realizzarle e i benefici che ne potete trarre, oltre a strategie per purificare efficacemente il colon, il fegato, la colecisti, i reni e altri organi. Il tutto privilegiando un sano stile di vita e l’assimilazione di succhi, frullati e passati di verdure. Proprio queste vengono privilegiate, promuovendo l’uso dei succhi di verdura (e non di frutta) all’interno di un piano dietetico quotidiano glo- bale, grazie al quale si assumono vitamine e minerali preziosi e contemporaneamente si eliminano dall’organismo le sostanze chimiche nocive. Alla salute! “Non lasciate che la giornata termini senza essere cresciuti un po’, senza aver sorriso molto, senza aver alimentato i vostri sogni. Non fatevi vincere dallo scoraggiamento. Non permettete a nessuno di togliervi il diritto di esprimervi, che è quasi un dovere. Non desistete dal desiderio di rendere la vostra vita straordinaria.” Walt Whitman 18 9 BUONE PRATICHE, BELLE IDEE E BUONA AMMINISTRAZIONE FEBBRAIO 2016 Eco Abitare La Legge finanziaria 2016 e le detrazioni fiscali per ristrutturazione e riqualificazione energetica, la ristrutturazione e per l'acquisto di elettrodomestici e mobili a cura della Redazione - Fonte Unindustria TEMPO DI LETTURA: Detrazioni fiscali per interventi di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica e acquisto di mobili (commi 74,75, 87 e 88) Il comma 74 della Legge di Stabilità 2016 estende fino al 31 dicembre 2016 la detrazione d’imposta al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e delle parti comuni degli edifici condominiali, prevista dall’art. 1, comma 48, della Legge n. 220/2010. Rispetto a quanto finora previsto, tale detrazione viene estesa (comma 87) anche agli istituti autonomi per le case popolari, per le spese sostenute, dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2016, per interventi su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica. Inoltre (comma 74), i soggetti in no tax area Irpef, che sostengono spese per interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali, possono optare per la cessione del corrispondente credito ai fornitori che hanno effettuato tali interventi, con modalità che saranno definite da un successivo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, da emanarsi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge. 5 min La norma, inoltre, proroga al 31 dicembre 2016 la data entro la quale bisognerà definire le misure e gli incentivi di carattere strutturale finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento, l’adeguamento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l’incremento dell’efficienza idrica e del rendimento energetico degli stessi. L’articolo precisa che in attesa della definizione di tali misure si applicano le disposizioni previste dagli articoli 14 e 16 del D.L. del 4 giugno 2013 n. 63. Il comma 88 precisa – in chiave innovativa, rispetto alle proroghe introdotte negli ultimi anni - che, tra le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica che danno diritto alla detrazioni fiscale, rientrano anche i costi per l’acquisto, l’installazione, e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento o di produzione di acqua calda o di climatizzazione, sostenuti per un migliore efficientamento energetico. In particolare, la detrazione spetta a condizione che il dispositivo mostri periodicamente, attraverso canali multimediali, i consumi energetici, le condizioni di funzionamento e la temperatura di regolazione degli impianti, consenta l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto. Per quanto attiene agli incentivi per le ristrutturazioni edilizie, il comma 74, lett. c) dell’articolo unico in esame, estende a tutto il 2016 la detrazione di imposta per le spese di recupero del patrimonio edilizio nella misura del 50%. E’ stata prorogata fino al 31 dicembre 2016 anche la detraibilità al 65% delle spese sostenute per gli interventi in funzione antisismica di cui all’art. 16-bis comma 1, lett. i) del TUIR. Allo stesso modo, è stata estesa fino al 31 dicembre 2016 la detrazione del 50% riconosciuta per le ulteriori spese sostenute e documentate, fino ad un massimo di 10.000 euro, per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati ad arredare l’immobile oggetto di recupero edilizio, precisando che tale incentivo è svincolato dall’entità della spesa sostenuta per l’intervento di ristrutturazione. Osservazioni La conferma della proroga anche per il 2016 dei bonus per le ristrutturazioni edilizie, compreso l’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici, e per gli interventi di riqualificazione energetica degli immobili (c.d. eco bonus) è positiva ed accoglie le sollecitazioni di Confindustria. In chiave prospettica, andrebbe valutata la possibilità di rendere permanenti queste tipologie di detrazione, inserendo la relativa disciplina all’interno del TUIR. i 10 plus dell'affiliazione a VIVERE SOSTENIBILE 1) Diventare imprenditore e editore nel settore della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Settore in fortissima espansione, anche in questi anni di crisi. 2) Operare nel settore web ed editoria tradizionale. Entra nel network di piccoli editori autonomi, dell’informazione sostenibile in Italia. 3) Cogliere un'opportunità di crescita personale e professionale, coerente con i propri valori e passioni. 4) Entrare a fare parte di un network di eco-editori che operano in autonomia e in sinergia fra di loro. Vivere Sostenibile offre agli affiliati, qualità e serietà nel settore dell’informazione giornalistica, mettendo a disposizione il proprio Know-how e assicurando consulenza e assistenze continue. 5) Formazione e assistenza continua, nel rispetto dell'indipendenza dell'affiliato. Vantaggi Un metodo di lavoro coinvolgente e appassionante, rivolto a chi ha fatto della sensibilità ambientale e sociale, la propria scelta di vita! 6) 1° e unico media-network, per il cambiamento, la consapevolezza e la sostenibilità. Un’opportunità di crescita personale e professionale. 7) Sistema interno al network, di scambio competenze, beni e servizi. Mandaci ora una mail a [email protected] 8) Adesione a circuito di scambio merce multilaterale con migliaia di aziende italiane. 9) Proposta innovativa, con l'esperienza di un gruppo editoriale operante da 25 anni. 10) Bassissimo investimento iniziale e alta redditività fin dal 1° anno. Attuali edizioni di vivere sostenibile Edizioni di prossima pubblicazione Zone di nostro maggiore interesse per future edizioni Per ogni info: [email protected] SITI per APPROFONDIRE: ECO-ABITARE www.facebook.com/AmbulatorioVeterinarioDott.ssaDeambrogioGloria http://medicinaveterinariaintegrata.blogspot.it 19 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net FEBBRAIO 2016 Istruzioni per far felici le orchidee tempo di lettura: 3 min di Marzia Cappuccio C’era una volta, narra la leggenda dell’Epiro, un giovinetto bellissimo di nome Orchide, al quale, all’inizio dell’adolescenza, spuntarono due seni femminili... la sua ambiguità si rifletteva anche nel carattere: talvolta timido e schivo come una ninfa, talaltra aggressivo e lussurioso come il dio Pan. (Florario di A. Cattabiani) Così si presenta l’orchidea, uno tra i fiori più conosciuti del mondo, mostrandosi simbolo di eleganza e rivelandosi sinonimo di semplicità (nella manutenzione) e di adattabilità. Le orchidee sono entrate nelle nostre case molti anni fa con la varietà Cymbidium, ed oggi sono alla portata di tutti con le cugine Phalenopsis, Cambria, Dendrobium, Cattleya. Molti nomi complicati, ma un solo, semplice modo di averne cura per farle durare felici nel tempo: acqua una volta a settimana, meglio nel substrato piuttosto che nel sottovaso, per evitare di inzuppare troppo il “composto” nel quale sono invasate, già miscelato per trattenere l’umidità; non travasare, se non in caso di estrema necessità… meglio sostenerle con una concimazione specifica nel periodo della fioritura e poi lasciarle riposare (anche riducendo la dose di acqua e di luce) per almeno 3 o 4 mesi; esposizione luminosa, ma non sole diretto (soprattutto se vengono tenute all’aperto nei mesi estivi); la temperatura può essere variabile, ma non è consigliabile al di sotto dei 12 gradi. Dilemma sulla potatura dei rami sfioriti dei Phalenopsis? Attendere almeno un mese e mezzo dalla caduta dell’ultimo fiore, nonchè il progressivo ingiallimento dello stelo floreale… dopodiché, se nulla fa capolino dalle ascelline del ramo, si può procedere al taglio alla base del medesimo, facilitando la pianta. Ora avete le istruzioni basilari per far felici le orchidee di casa :) Marzia per “Papaveri & Papere”, piante e fiori in tel.3383577344 contatto FB Marzia Cappuccio Stufa pirolitica: l’occasione giusta per metterla alla prova! Cortemilia tempo di lettura: 4 min tempo di lettura: 5 min di Matteo e Stefano, creatori del blog Versoluno.com Cari lettori di Vivere Sostenibile, abbiamo approfittato di questi giorni di sole per utilizzare la stufa pirolitica e fare un confronto con un tradizionale barbecue a legna utilizzato in campeggio. Invitati a casa di amici, subito tutti si sono incuriositi: non ci credevano che si potesse sviluppare fuoco dalla legna senza fare fumo! I vantaggi della pirolisi rispetto al classico barbecue sono lampanti: 1) In pochi minuti abbiamo spezzettato scarti di legna di bancale, mentre loro hanno dovuto prendere dei tronchi, tagliarli e accendere un fuoco a terra. 2) Mentre loro aspettavano con ansia da un quarto d’ora che si sviluppassero braci, noi avevamo già raggiunto la pirolisi con una fiamma senza fumo. 3) Mentre iniziavano a mettere le prime braci nel barbecue, noi avevamo già appoggiato la padella sopra i supporti della stufa pirolitica. Nessun odore e fumo! Tranne quello del loro barbecue! 4) Noi cucinavamo lentamente in padella e giravo il cibo con una semplice forchetta, senza scottarmi e senza affumicarmi. Loro respiravano tutto il fumo, stando ben attenti a non scottarsi. Loro usavano una lunga forchetta stando attenti a spegnere i fuochi che partivano per via del grasso che cadeva sulle braci. 5) Con qualche altro piccolo scarto di bancale noi mantenevamo la pirolisi, loro erano indaffarati a rompere legna per il fuoco a terra. 6) Non abbiamo mai avuto problemi con la cottura gestendola come meglio ritenevamo. Loro hanno “bruciacchiato” diverse pietanze... 7) Alla fine della grigliata abbiamo svuotato il biochar (carbone bio-utilizzabile come concime) nel terreno del vicino (felice di averlo, dato che stava preparando l’orto). Abbiamo preso in mano la stufa dai comodi manici in legno (per niente caldi) e riversato il contenuto senza scottarci. Loro hanno dovuto attendere che si raffreddassero le braci per buttare la cenere. 8) A fine giornata, abbiamo caricato velocemente la stufa pirolitica nel bagagliaio della macchina, mentre loro hanno dovuto smontare la struttura metallica e pulirla. 9) Con la stufa pirolitica abbiamo fatto del bene all’ambiente perché non abbiamo aumentato la CO2 nell’aria, avendola riportata al suolo attraverso il biochar, mentre con il fuoco tradizionale questo non è stato possibile. La stufa pirolitica è illustrata in tutte le sue sfaccettature (c’è anche chi se la autocostruisce!) all’interno del progetto Maverich esposto nel nostro blog. Eco abitare - Le 10 regole-base per scaldare risparmiando e inquinando meno di Veronica Ventura Preparato dagli esperti del ministero e dell’ENEA, ecco il vademecum per scaldare al meglio le proprie case, evitando però sprechi e brutte sorprese nella bolletta (o sanzioni per non aver effettuato le revisioni di legge). • Fare la manutenzione degli impianti. È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e ben manutenuto consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa non inferiore a 500 euro, in base a quanto stabilisce il DPR 74/2013. • Controllare la temperatura ambiente. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Attenzione, inoltre, perché ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10% sui consumi di combustibile. • Attenti alle ore di accensione. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge e cambia a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia. • Usare i cronotermostati. Un aiuto al risparmio arriva dai moderni dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione in modo da mantenere l’impianto in funzione solo quando si è in casa. • Applicare valvole termostatiche. Queste apparecchiature aprono o chiudono la circolazione dell’acqua calda nel termosifone e consentono di mantenere costante la • • • temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e a evitare sprechi. Installare pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È un ‘trucco’ semplice ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore. Schermare le finestre la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o mettendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno. Fare il check up alla propria casa. L’isolamento termico su pareti e finestre dell’edificio è un aspetto da non trascurare: se la costruzione è stata fatta prima del 2008, probabilmente non rispetta le attuali normative sul contenimento dei consumi energetici e conviene valutare un intervento per isolare le pareti e sostituire le finestre. Con nuovi modelli che disperdono meno calore, il beneficio può essere doppio: si riducono i consumi di energia fino al 20% e si può usufruire dei cosiddetti ecobonus, la detrazione fiscale del 65%. • Impianti di riscaldamento innovativi. Se l’impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione ad esempio con le nuove caldaie a biomasse, le pompe di calore, o con impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico e/o da una pompa di calore alimentata da impianto fotovoltaico. Per questi interventi si può usufruire degli ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici 65% e del patrimonio edilizio del 55%. • Evitare ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Mettere tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria disperde calore ed è fonte di sprechi. Inoltre attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestra aperte: per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore. Da fine settembre diventa obbligatorio installare solo caldaie a condensazione, in grado di recuperare gran parte del calore contenuto nei fumi che, altrimenti, andrebbe disperso nel camino. I produttori di caldaie non potranno più immettere sul mercato quelle non a condensazione. SITI per APPROFONDIRE: EVENTI 20 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net www.bassopiemonte.viveresostenibile.net FEBBRAIO 2016 Dal 1 al 7 occasione speciale EMOZIONI SOLIDALI 2016 Prosegue con un mondo di bomboniere artigianali del commercio equo e solidale per tutte le occasioni importanti: battesimo, matrimonio, laurea, prima comunione, cresima. Ad Asti, Bottega di Via Cavour 83. giovedì 4 dalle ore 15,30 laboratorio FEBBRAIO 2016 giovedì 11 e 25 ore 20.30 - 23.00 incontro CARNEVALE CON CULINARIA laboratorio preparazione dolci dal sapore originale .... senza latte, uova e zucchero. Ad Asti, Bottega di Via Cavour 83. sabato 13 - ore 9 - 12 lunedì 15 ore 20.30 laboratorio INCONTRO Repair café Un’occasione per provare insieme a riparare i vostri piccoli elettrodomestici rotti supervisionati dai tecnici del laboratorio RiparAmi di Bistagno. Presso il bar Dante di Acqui Terme AL. Riunione del G.A.S. di Dendros Alla base della nostra scelta c’è la condivisione della critica verso il modello di consumo e di economia globale ora imperante, insieme alla ricerca di un’alternativa praticabile da subito. Ass. Dendros, Centro San Paolo,V.le Italia 15, Canelli [email protected] www.dendros.it domenica 14 - ore 14 giovedì 4 e 18 ore 20.30-22.30 Giornata di scambio semi Ancora una volta siamo felici di incontrare altri appassionati per lo scambio di semi, di esperienze e informazioni all’insegna della Biodiversità. Presso la Sala Consiliare di Visone AL SCAMBIO REIKI aperto a tutti i soci anche per chi vuole farsi trattare con il Reiki per sperimentarlo direttamente da chi ha fatto già il 1 livello sotto la supervisione della Master Reiki. Con Oriana Repetto 338 900 16 07. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. giovedì 4 e venerdì 5 incontro CONSULENZE NATUROPATICHE Con Domenico Bassi. Per prenotazioni: Claudia Minetti 338 44 98 225. Associazione Sastoon, info@ sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. sabato 6 e 20 ore 11.00 - 12.30 incontro LABORATORIO COREOGRAFICO di DANZA ORIENTALE Con il velo di seta. Con Claudia Minetti 338 44 98 225. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. domenica 7 ore 10.00-12.30 incontro GUASHA Ripasso trattamento viso. Con Claudia Minetti 338 44 98 225.Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. incontro Domenica 14 ore 16.00 - 19.00 incontro COSTELLAZIONI FAMIGLIARI come creare il proprio albero genealogico - quali sono gli eventi significativi? Con Claudia Stricker 347 05 131 75. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. DA GIOVEDI’ 21 lunedì 21 ore 19.30 davanti all’associazione incontro MEDITAZIONE E CAMMINATA SOTTO LA LUNA PIENA prenotarsi da Claudia Stricker 347 05 131 75. Con Antonella e Oriana Repetto. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. mercoledì 24 ore 20.00-23.00 incontro COSTELLAZIONI FAMIGLIARI Gli eventi traumi degli antenati e la loro ripercussione nel presente dei discendenti. Con Claudia Stricker 347 05 131 75. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. sabato 27 ore 17.00 - 20.00 lunedì 8 ore 18.30-19.45 incontro MEDITAZIONE NATARAJA (la danza come meditazione) Tutte le divisioni interiori scompaiono e rimane una consapevolezza sottile e rilassata. Con Oriana Repetto 338 900 16 07. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. mercoledì 10 ore 15.00 - 17.30 incontro BENESSERE E LEGGEREZZA “una tipologia alla volta” Conoscere le tipologie della bioenergetica e imparare a fare un trattamento con oli essenziali specifici per tipologia cerebrale (seconda parte). Con Claudia Stricker 347 05 131 75.Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. laboratori DO IN e PRATICA OHASHIATSU con Claudia Minetti C.O.I. 338 44 98 225. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. Laboratorio di costruzione maschere con materiale riciclato aperto a grandi e piccini. Ad Asti, Bottega di Via Cavour 83. incontro sabato 6 - dalle ore 15,30 incontro DO IN E PRATICA OHASHIATSU Aperto a tutti soci per imparare l’auto-massaggio Do In che armonizza il flusso energetico lungo i meridiani dell’agopuntura e sperimentare una sessione di Ohashiatsu con la supervisione dell’insegnante; con Claudia Minetti C.O.I. 338 44 98 225. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. domenica 28 ore 10.00 - 17.00 con pausa pranzo incontro GINNASTICA COMODA - per distendere le tensioni muscolari Con Serena Rusin 338 25 65 496. Associazione Sastoon, info@sastoon, via San Martino 6 Acqui Terme. Vuoi pubblicare i tuoi “appuntamenti sostenibili”? Invia i tuoi comunicati a: [email protected] La pubblicazione resta ad insindacabile giudizio dell’editore Mercatini contadini ogni giovedì • 8.30 12.30 Mercato di Agrinsieme mercato settimanale dei produttori del territorio a “km zero”, prodotti anche biologici. Via Dossena, Alessandria. ogni sabato (da settimana prima di Pasqua fino a settimana prima di Natale) • 9-13 Mercato dei contadini delle langhe 5/6 banchi, alcuni bio, all’esterno del mercato generico di abbigliamento ecc Piazza delle Piane Novi Ligure (AL) Gruppo di ca 20 coltivatori, allevatori e trasformatori della zona intorno a Dogliani (Cn.). Nocciole e dolci con le Nocciole, frutta e verdura stagionale, funghi, conserve, succhi di frutta, marmellate, carne suina e bovina, formaggi freschi e stagionati, acciughe, tipi rari di sale con spezie, vino, birra, riso, polenta, ecc. Alcuni di noi hanno la certificazione bio. Piazza Umberto I, Dogliani (CN) www.mercatodeicontadinidellelanghe.it ogni venerdì (da marzo a dicembre) • 8-13 ogni 1° sab. del mese • 9-13 ogni giovedì • mattino Mercato settimanale Mercato di produttori km 0 Frutta, verdura, formaggi, prodotti a base nocciola es altri prodotti tipici, forniti da produttori locali giovani (tutti under 40) Pazza Statuto Asti ogni sabato • 9-13 Antico Mercato di Volpedo FRUTTA, VERDURA, FARINE, PANE, PRODOTTI DA FORNO, MIELE, FORMAGGI, SALUMI, VINO, BIRRA E MOLTO ALTRO... mercato della frutta,Volpedo (AL) http://www.mercatodivolpedo.org/ ogni sabato • 9-14 Mercato della Terra di Alba grande varietà di prodotti in esposizione formaggi a latte crudo, vini, conserve e miele, trasformati, ecc. Molti dei produttori sono di giovane età, tutti dotati di grande sensibilità rispetto al tema delle produzioni alimentari sostenibili, e provenienti dalle aree circostanti Alba. Piazza Pertinace, Alba (CN) http://www.mercatidellaterra.com/ita/network/ alba ogni sabato • 9-13 Mercato della Terra Amica A Calamandrana si possono acquistare frutta e verdura di stagione, latte crudo, vino, miele, confetture, formaggi, salumi, erbe aromatiche. Inoltre, la tradizionale farinata detta Bèlécauda, di ceci cotta in forno a legna, e i presìdi Slow Food. Piazza della Stazione, Calamandrana (AT) http://www.mercatidellaterra.com/ita/network/calamandrana Mercatino bio “il Paniere” Ogni primo sabato del mese, ad Acqui si ritrovano produttori biologici di vino, miele, farine, formaggi, frutta e verdura, ecc. Mercato ortofrutticolo, Acqui Terme (AL) http://www.ilpaniere.it/ ogni 2° sab. del mese • mattino e pomeriggio Mercatino biologico Piazza San Secondo, Asti ogni 3° sab. del mese • mattino e pomeriggio Mercatino bio “il Paniere” Prodotti alimentari e giochi in legno, lane tessute a mano e tinte con colori vegetali, libri, pentole in terracotta. piazza Mazzini, Casale M.to (AL) http://www.ilpaniere.it/ ogni sabato • pomeriggio Mercatino biologico e contadino Prodotti alimentari bio e contadini della zona via Roma, Bubbio (AT) ogni sabato • mattino Mercatino biologico prodotti alimentari bio piazza Cereseto Ovada (AL) ogni sabato • mattino Mercato dei contadini di Fossano Il mercato, gestito dal Comune, ospita produttori provenienti dalla Provincia di Cuneo ed ha 20 postazioni fisse più 3 a rotazione Viale Alpi, Fossano (CN) SITI per APPROFONDIRE: EVENTI www.bassopiemonte.viveresostenibile.net 21 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net FEBBRAIO 2016 Un ricco Febbraio per il Centro YOGANATARAJA tempo di lettura: 6 min a cura di Cittadini volontari della Coalizione Clima A Rocca d’Arazzo a pochi chilometri da Asti immersa nel verde delle colline, in un clima tranquillo e accogliente il centro Yoganataraja propone corsi di yoga, meditazione, corsi di massaggio, seminari di crescita personale, counselling individuale. Beppe Parodi è l’insegnante di questo centro e dedica la sua vita alla ricerca spirituale, allo scambio e alla condivisione. Creare un ambiente vivo, che si rinnovi, dove il mistero dell’esistenza venga percepito con il cuore e i sensi risvegliati, sono al centro del suo lavoro. “La scoperta di sè, della propria natura autentica è la scoperta più importante della vita. Scoprendo se stessi ci si unisce al flusso dell’esistenza, nasce una saggezza interiore basata sul fluire più che sulla conoscenza acquisita. La consapevolezza è sufficiente, ma che viaggio incredibile spogliarla di tutti gli abiti di cui si è coperta nel cammino della nostra esistenza …” ogni 2a domenica del mese • mattino Prodotti e sapori Produttori prevalentemente astigiani. Frutta, verdura, formaggi, salumi, conserve, miele, piante e fiori Piazza alfieri e portici anfossi Asti segnalaci il mercatino biologico o a km 0 della tua zona manda una email a: [email protected] Utilizzeremo le tecniche del testo di base Vijnana Bhairava Tantra Due incontri al mese Giovedì 11 e Giovedì 25 MINDFULNESS - Seminario esperienziale Imparare a sentire la bellezza e la meraviglia del mondo attraverso semplici pratiche che ci donano silenzio, pace, capacità di ascolto e presenza Domenica 20 Febbraio ore 10.00 - 13.00 Prenotazione obbligatoria YOGA Rocca d’Arazzo: Lunedì ore 20.00; Giovedì ore 18.30 e ore 20.00;Venerdì ore 9.30 Asti Mercoledi ore 19.00;Venerdì ore 18.30 Presso associazione serenamente Olos Agliano Terme Lunedi ore 18.00 Presso stabilimento termale di Agliano Canelli Martedì ore 18.30 e ore 20.00 Dendros - presso biblioteca civica, ultimo piano NUOVO CORSO DI MASSAGGIO AYURVEDICO Sabato 20 febbraio ore 15.30 -18.00 NUOVO CORSO DI MEDITAZIONE Un percorso serio di meditazione e di lavoro interiore attraverso gli insegnamenti del tantra. TANTRA IN TOUR!! 2015/2016 Beppe Parodi sarà ad Albenga per il ciclo di seminari: “TANTRA IL RISVEGLIO DEL CUORE” - I Chakra e la Vita - ANAHATA - il Quarto Chakra Il Tantra è la via che ci insegna a penetrare e conoscere con consapevolezza tutti gli stati mentali, emozionali e fisici dell’essere umano permettendo una naturale e consapevole evoluzione umana. Il cuore, nel Tantra yoga è Kunda, la grotta dell’Anima. Il Nostro percorso insieme sarà un viaggio nell’amore e nel rispetto di tutto ciò che incontreremo, in noi e negli altri, e che ci insegnerà a danzare con ogni aspetto della vita. Domenica 7 febbraio: ANAHATA CHAKRA presso ASS.Yoga del Cuore, Albenga. Trance dance 26 febbraio ore 20.30. Percussioni dal vivo a cura di kaylan Giuseppe Bianco. Incontro sulla meditazione con Swami Satya Shivananda Aperto a tutti. Giovedì 18 febbraio ore 21.15 Per info e prenotazioni (obbligatorie): CENTRO YOGANATARAJA Fraz.S.Anna 24 Rocca d’Arazzo cell. 333 92 53 054 http://centroyoganataraja.wordpress.com/ mail :[email protected] https://www.facebook.com/AssociazioneYoganataraja Secondo appuntamento Repair café ad Acqui Terme tempo di lettura: 4 min di Virginia Bada I Repair Café sono officine di riparazioni itineranti, dove le persone possono portare i propri elettrodomestici che non funzionano, e provare a ripararli con persone esperte che offrono la loro collaborazione in modo del tutto gratuito. Il primissimo Repair Café ha avuto luogo nell’ottobre del 2009 a Amsterdam; nel 2011 è nata la Repair Café Foundation, e in seguito questi eventi si sono diffusi rapidamente soprattutto nel Nord Europa e in Francia, per poi espandersi anche verso gli Stati Uniti. Dietro a questa realtà, vi è la volontà di ridurre la quantità di rifiuti conferiti in discarica, contrastando anche la politica di obsolescenza programmata messa in pratica dalle case costruttrici di elettrodomestici. Nei Repair Café le riparazioni sono completamente gratuite, e l’idea è che i volontari non solo mettano a disposizione le proprie capacità di riparazione, ma cerchino di trasmettere le loro capacità a tutti coloro che vi si recano. I Repair Café sono creati su base locale per la popolazione locale, e sono particolarmente utili anche e soprattutto nelle cittadine di dimensioni ridotte, dove per potere usufruire dei centri di riparazione “ufficiali” bisogna spostarsi su altre città. In Italia i Repair Café sono ancora pochissimo diffusi: si stanno facendo i primi passi in questo senso a Roma e Pavia, e alcuni tentativi ci sono stati anche in Emilia Romagna. Proprio perché queste esperienze sono ancora di tipo pionieristico, sorprende piacevolmente il fatto che sia offerto questo servizio ai cit- tadini di un piccolo centro come Acqui. Promotore dell’iniziativa é la cooperativa Impressioni Grafiche di Acqui, che dell’attenzione al recupero e al riutilizzo ha fatto un suo punto forte: basti pensare al negozio del riuso solidale Solimarket oltre che, ovviamente, alla rivista in distribuzione gratuita Vivere Sostenibile. Con il Repair Café la cooperativa vuole diffondere ulteriormente la cultura dell’attenzione all’ambiente; l’invito è quindi quelloARCICONFRATERNITA a non buttare gli elettrodomestici che non sono NATIVITÀ MARIA SS. E SAN funzionanti, ma di portarliDI al prossimo Repair Café,CARLO che si svolgerà nella mattinata di sabato 13 febbraio presso il Bar Dante di Acqui Terme. Gli Cooperativa Rurale S. Antonio Ab. esperti volontari della cooperativa cercheranno di aiutavi a riparare tutto il possibile, ad esclusione di forni a microonde e TV a tubo catodico. E per chi non ha niente da riparare in casa, si può comunque venire a curiosare, bere un caffé e magari imparare i primi rudimenti nell’arte della riparazione! MASONE ARCICONFRATERNITA NATIVITÀ DI MARIA SS. E SAN CARLO Cooperativa Rurale S. Antonio Ab. MASONE DOMENICA 13 MARZO – Oratorio Fuori Porta Scambio di semi autoriprodotti dell’orto e del giardino, frutta tradizionale, lieviti di casa etc. aperta a tutti gli appassionati della cultura rurale Dedicata al Confratello Armando Pastorino, giardiniere di mestiere ortolano per passione. Merenda con i “Fersciòi dell’Oratorio” DOMENICA 13 MARZO – Oratorio Fuori Porta Tradizionali “Prove dei Cristezanti” Scambio di semi autoriprodotti dell’orto e del giardino, frutta tradizionale, lieviti di casa etc. aperta a tutti gli ISCRIVITI ALLA newsletter [email protected] in PROilGp IL pie ETrimPR DE 0? E L m O k ? V o E Im n P D a A g e S No TOo IM IC riano/v E CON a N t e O g I Pn O I e Z v A ù N T n A e N IEt Mp m , r io T T b E ALIME ia r e z O al ER MeO Do IAge torante/Piz ? is AL l A iN le /R a r d a li B o s n u n TI t o i u a q M e ? T • Se L o ia o h t c ic a g COto li e lo A E E c , io s e b e z n io a z r N o e g ll e o S r t o N n n i r u T OS s E am m • Sei asticceriape E NT /p ME ed & ia O r RP e CO TEt t E t ER e SS NE n BE a e P a n u i e e n iat S N • t IBn e a? eri ist ico or ILiIb • SeiunaErb d ENERGIE T e Ai’li dic ALTERNA • SeiunCentroolistico? TIVE • FaiBiot at à edilizia? re? sse ne be o tro en • SeiunC • FaiPann ellisolare? • FaiGeo • SeiunaPalestra? termico? E • Propon ZION • SeiunaAziendacosmeticanaturale? A C U iSo D luzionieco -sostenibili EE nte? e A d I n L e G p FAMI ibreriaindi perlacasa /l’ufficio? naL nsi? ni? i e u b c i r e i m S a C • onib liteatrali? c i r o v bio? • La ettaco bilitàsostenibile? o p ?M s ile ib nza? • SeiunAgriturismo i en a st o n s o D o sm ri i p tu ne d o po chepro • Pr Corsi anziani? i z • SeiunaAssociazione liare? z i g i n e? iv a m rt o g i a sp l r e f ur g ttrezzat • O nzaa zione e a i t s d • SeiunNegoziodia i e s s M A • Fai niTerapiee po • Pro AMICI ANIMALI SCELT E SOS • TENIB S • ProponiAlimentazioneedattrezzaturaperanimali? eiunaA ILI z i e n d • a p Propon r • SeiunNegozioditoelettatura? iProdo oduttricediso ttieser • Lavoriconcavalli,asini,…? vizidig luzionieco-sos t reeno sharing enibili? econom y? INNOVAZIONE SOCIALE A AGRI-CULTUR • PromuoviprogettidiWellfarecommunity? gica? NIBILE TURISMO SOSTE aagricolabiolo d n ie z A /naturale? a o n ic u i m e a S in d • io /b o ic divinobiolog re o tt u d ro P n u i e • S iele?diformaggi? m i d ? a in r fa i d ore • SeiunProdutt km0? a o o ic g lo io b o n ercati • OrganizziunM • • • • PromuoviprogettidiRiusoericiclo? PromuoviprogettidiInclusionesociale? ProponiIniziativeculturali? SeiunaCooperativadipromozionesociale? , À T I V I T T A A U T A L I V O PROMU E L I B I S I V I REND . E N O I S S A P LA TUA SITI per APPROFONDIRE: https://bassopiemonte.wordpress.com/dove-siamo/ 23 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net FEBBRAIO 2016 i nostri punti di distribuzione PROVINCIA DI ALESSANDRIA Impressioni Grafiche, via Carlo Marx 10 - Acqui Terme Calabellula, via Carlo Marx, 16 - Acqui Terme Solimarket, via Goito, 56 - Acqui Terme Erboristeria La Verbena, Piazza Addolorata 25 - Acqui Terme Osteria 46, Via Vallerana 11 - Acqui Terme Studio Dott. Paolo Testa, via Romita 27 - Acqui Terme Crescere Insieme, via Togliatti 3 - Acqui Terme Associazione Sastoon, Via San Martino 6 - Acqui Terme EquAzione Bottega Equosolidale, Via Mazzini, 12 - Acqui Terme Casa di Quartiere, via Verona 116 - Alessandria Erboristeria La Mandragora, via Legnano 25 - Alessandria Swagat Ristorante Indiano, Via Vochieri 108 - Alessandria Associazione Yoga Ayurveda, Via Urbano Rattazzi 47 - Alessandria EquAzione Bottega Equosolidale, via Milano, 71 - Alessandria Io & Bio, via Saletta 95 - Casale M.to Alerami Vintage, via Alerami, 13 - Casale M.to Asintrekking, Antica dogana 2/D - Asti Circolo Pantagruel, via Lanza - Casale M.to Outdoor Live, Regione S.Antonio 79 - Bubbio Ambulat. Vet. di Med. Integrata, Strada Torino 22 - Casale M.to Farmacia San Bartolomeo, Piazza Lucchini, 12 - Castagnole Lanze EquAzione Bottega Equosolidale, Via Lanza, 38 - Casale M.to Ass. Masca in Langa, piazza Castello, 12 - Monastero Bormida Coop. Agricola Valli Unite, Cascina Montesoro, 1 - Costa Vescovato Agriturismo Fattoria Roico, strada prov. 22 km 24.5 - Montiglio Monferrato Agriturismo Cascina degli Ulivi, Strada Mazzola 12 - Novi Ligure Agriturismo Cascina Rosso, Reg. Caramello Piandonne, 26 - Roccaverano EquAzione Bottega Equosolidale Via Paolo Da Novi, 51 - Novi Ligure PROVINCIA DI CUNEO Natura Sí, Via Pavese 35 - Novi Ligure Un pizzico di zenzero, via Cuneo 16 - Alba EquAzione Bottega Equosolidale P.zza Cereseto, 6 - Ovada Hammam Maison Arabe, via Bertero 1 - Alba L’Altro Benessere, Via Roma, 74 - Rivalta Bormida Associazione Sarasvatiananda, corso Cortemilia 66 - Alba Biobottega, via Arzani 10 - Tortona Mercato della Terra, Piazza Pertinace - Alba Centro Studi Olistici ADA, via Emilia 452 - Tortona Bottega Quetzal, C.so Italia, 9 - Alba Libreria Namastè Via Sarina 31 - Tortona Coop. Libraria La Torre, via Vittorio Emanuele - Alba Antico Mercato di Volpedo, piazza del Mercato,Volpedo Colibrì Botteghe dell’Equo Solidale Via Garibaldi, 19 - Borgo San Dalmazzo PROVINCIA DI ASTI BIO BIO corso Barale 95 - Borgo San Dalmazzo Il Germoglio Verde Lungostura Kennedy 13 - Cuneo Cantine Terrenostre, Localita’ S. Martino Strada SP 592 - Cossano B. Colibrì Botteghe dell’Equo Solidale, Via Garibaldi, 8 - Fossano Colibrì Botteghe dell’Equo Solidale, Via S. Arnolfo, 4 - Mondovì Colibrì Bottega dell’Equo Solidale, Via A.Volta, 10 Saluzzo L’alternativa, Corso Piave 63 - Santo Stefano Belbo Bontà per tutti, Corso Piave, 74/78 Santo Stefano Belbo Centro Estetico Alchera, Corso Piave, 74 - Santo Stefano Belbo Agriturismo La Bella Estate, Via Vogliere, 4 - Santo Stefano Belbo PROVINCIA DI TORINO Daymons Natural Erbe, Via Rocciamelone, 11/a - Torino Naturalmente, Via S. Agostino 22/b - Torino Liberomondo, Via Vittorio Emanuele II 282 - Bra Mercato biologico Il Paniere, Piazza Mazzini - Casale M.to Cooperativa Della Rava e della Fava, Corso Alessandria 216/218 - Asti Piazza Torino - Asti Via Cavour - Asti Cooperativa S.E.N.A.P.E., via Lanza 114 A - Casale M.to Libreria Calligramma, via XX Settembre, 26 - Asti Colibrì Botteghe dell’Equo Solidale, Corso Dante 33 - Cuneo Studio Lina Lavarino, Via Saluzzo, 83 - Torino Mondo Nuovo soc. coop. soc., Via XX Settembre, 67 - Torino Via San Marino, 65 - Torino Equamente, Via F.lli Vasco, 6/b - Torino Baobab, Via Saluzzo, 86/bis - Torino Kirikù, Via Valobra, 93/95 - Carmagnola AGRI.BIO.PIEMONTE, Loc. S.Sebastiano, 1 - Cissone Casa Wiwa, Via Morandi, 3 - Collegno CERCO “Se incontro un uomo e biasimo le sue debolezze, mi tolgo forza per acquistare conoscenze superiori; se cerco invece amorevolmente di approfondirmi nelle sue qualità, accumulo tale forza.” Rudolf Steiner Hai un’attività? Fai parte di un’Associazione o di una Cooperativa? Aderisci ad un gruppo di acquisto? ... O semplicemente ti piace questa rivista e la vuoi diffondere? DIVENTA ANCHE TU UN DISTRIBUTORE DI Cerchiamo agenti plurimandatari, professionisti o semplici appassionati che possano collaborare con il progetto editoriale Vivere Sostenibile Basso Piemonte, svolgendo compiti prettamente commerciali. Requisiti: la persona si occupa per lavoro o per passione di ambiente, o di benessere corpo e mente, o di energie sostenibili, o di alimentazione bio, ecc; inoltre, fa parte di una rete di persone, associazioni e attività legate ai temi di cui sopra; infine, è residente ed attivo in almeno una delle provincie di Asti e Alessandria. Contattare: [email protected] DENDROS è un’associazione di promozione sociale nata nel 2004 a Canelli, che vuole offrire opportunità di crescita personale e di sostegno allo sviluppo armonico per qualsiasi fascia di età. Le principali aree di attività sono il Gruppo di Acquisto Solidale (GAS), che si occupa dell’acquisto di prodotti biologici, eticamente ed ecologicamente sostenibili e le Attività Olistiche, che raggruppano corsi ed attività per la crescita della persona e la cura di sé. Inoltre sostiene iniziative a carattere sociale, civile e culturale che promuovano la solidarietà, la tutela del patrimonio ambientale e la cooperazione. Per maggiori informazioni: www.dendros.it [email protected] OFFRO Madrelingua tedesca offre lezioni di conversazione di tedesco a tutti i livelli, con metodo facile per piccoli e grandi. Disponibile a tutte le fasce orarie, anche il weekend. Le lezioni si possono effettuare a Cavatore o a domicilio. Non c`è bisogno che compriate nessun libro, porto io fotocopie per tutto il materiale necessario. Per maggiori informazioni telefonare a Inge al cell: 338 3729076, [email protected] pagina autopromoVS:Layout 1 18/09/15 16.54 Pagina 1 SITI per APPROFONDIRE: 24 www.bassopiemonte.viveresostenibile.net FEBBRAIO 2016 Vivere Sostenibile Basso Piemonte: il cambiamento passa anche da te! Entra nel network di piccoli editori autonomi, dell’informazione sostenibile in Italia. Vivere Sostenibile offre agli affiliati, qualità e serietà nel settore dell’informazione giornalistica, mettendo Astiil proprio Know-how e assicurando a disposizione consulenza e assistenze continue. • Sei un agente PLURI-MANDATARIO nel settore della i 10 plus dell'affiliazione a sostenibilità ambientale, economica e sociale? VIVERE SOSTENIBILE • operi o collabori IN UNO DI QUESTI SETTORI 1) Diventare imprenditore e editore nel settore della sostenibilità ambientale, E PENSI DI AVERE BUONE CAPACITà RELAZIONALI? economica e sociale. 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