GAMBERINI – Io mi fermerò su due punti ovviamente che
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GAMBERINI – Io mi fermerò su due punti ovviamente che
INCONTRO del 19 febbraio 2002 1 BOZZA NON CORRETTA GAMBERINI – Io mi fermerò su due punti ovviamente che riguardano Complessivamente il devo Comune dare atto di che Crespellano. è stato fatto un buon lavoro, un ottimo lavoro, non facile, non semplice. La problematica è molto ampia, problemi da risolvere ce ne sono moltissimi e credo che il lavoro - insomma - sia stato abbastanza positivo. Io vorrei mettere in evidenza due cose. Crespellano è stato al centro anche di discussioni in questi anni per la vicenda del casello detto che siamo sempre autostradale, ma autostradale. Noi abbiamo d’accordo sul casello andava come dire ovviamente – – costruita una rete di viabilità che sopportasse questo casello autostradale altrimenti necessario, ma caotica viabilità la soprattutto era francamente avrebbe nel reso territorio non ancora del più Comune di Crespellano. Devo dire che grazie al lavoro della Provincia e della Regione e di altri Enti siamo sicuramente arrivati a degli ottimi risultati, ottimi risultati che è stata sì la collocazione, la nuova collocazione del casello cosiddetto perché chiamato l’hanno problemi; chiamato comunque collegamento dalla dal Muffa, dalla nel non Muffa, territorio casello alla ho ma di via mai non capito ci sono Crespellano Emilia, ma il poi sull’asse della via Emilia tornerò, e in parte, ma un tratto significante, sicuramente il collegamento tra il casello autostradale e – diciamo così – il versante sud dell’autostrada della Muffa, fino questo all’asse con un Strada Provinciale finanziamento 50 27 percento della Società Autostrade, della Regione e di altri Enti. Questo lo vedo stato presentato, coordinamento, varie una opere anche di tempi; sicuramente coordinamento propongono soluzione nei finale diversi (DISTURBI questo è molto importante. qui, anche quello un intendo che c’è lavoro di dire finanziamenti, DI che le trovano REGISTRAZIONE) e INCONTRO del 19 febbraio 2002 2 BOZZA NON CORRETTA Il punto critico, qui, è il completamento della nuova Bazzanese perché si prevede dall’asse della strada provinciale 27 della Muffa, arrivare a Savignano, cioè l’altro tratto di Crespellano, e tutto il territorio di Bazzano, fino ad arrivare nel territorio modenese nel 2011, e - ancor peggio - quello dal casello autostradale in questo verso est, verso l’attuale – diciamo così via Lunga dove inaugurare la arriva… nuova quella Bazzanese, forte preoccupazione, ovest noi sappiamo perché bene che nel a mesi 2015. soprattutto che Modena dovremmo Questo dal e - è di versante modenesi la pedemontana è già appaltata, inizieranno in breve tempo i lavori. Noi qui stiamo ancora discutendo… non abbiamo ancora il progetto e soprattutto prevediamo quest’opera nel 2011. Voi vi potete immaginare Bazzano e Crespellano che cosa succede quando arriva la pedemontana se la viabilità rimane quella attuale. Per chi conosce la zona sa che ci Bazzanese sono chilometri tutti i giorni; di coda con una attualmente scelta del sulla genere francamente siamo preoccupati anche perché, e lo voglio dire, anche se il mio amico Paolo Mattiuzzi non c’è più, ma negli accordi con l’Assessore Regionale Peri si era detto che il completamento degli altri due tratti della Bazzanese stava dentro al prossimo piano triennale della Regione. entro alla prossimi dopo Loro il l’anno fine tre scorso del anni 2005. 2001 stava Questo hanno detto: avrebbero qua era dentro”, un “Quello approvato cioè accordo non che che per i quello andava benissimo, questo qui. (INTERVENTO ???) – Il tema, in questo caso, queste date che abbiamo messo, sono date che ci servono anche per compilare degli scenari. Allora, avevamo un primo scenario ravvicinato al 2005, poi un altro scenario che si conclude come simulazione al 2011. Allora non vuol dire che quest’opera si fa nel 2011, vuol dire che al 2011 dovrebbe considerato essere come sicuramente. scenario. Le date Quindi l’abbiamo precise… è un INCONTRO del 19 febbraio 2002 3 BOZZA NON CORRETTA esercizio essere di la divinazione data. Quindi dire al esattamente 2011 al più quando tardi può doveva comunque essere operante. GAMBERINI – Io prendo atto e sono soddisfatto anche di questa risposta però, leggendo qui, la preoccupazione era evidente perché io credo che qui avremo sicuramente poi modo in altre occasioni di incontrarci, vederci e stabilire dei tempi temporali che noi avevamo concordato ben precisamente, anche perché sarebbe veramente una situazione ingestibile. L’altra sull’altro considerazione asse non meno invece la preoccupante voglio della fare Bazzanese che è la via Emilia. Anche qui qualche preoccupazione. Noi, dal casello autostradale, c’è la nuova asse, la nuova strada che arriva sulla via Emilia. Poi, i tempi dalla via Emilia verso la trasversale di pianura, anche qui se gli atti qui sono lunghissimi, non si prevede nessuna soluzione verso ovest, verso Castel Franco, e noi qui abbiamo un centro abitato che è Ponte Samogia, che è già in una situazione molto precaria. Adesso, qui, anche con Anzola, perché la via Emilia divide a nord Anzola, a sud Crespellano, e questa località di Ponte Samogia che comunque, sia dalla parte di Crespellano che di Anzola, non in modo – voglio dire – di grande dimensione, ma comunque sta aumentando, ma soprattutto ci sono forti insediamenti industriali, un traffico molto intenso e molto pesante, io credo che su questo punto della via Emilia bisognerà fare il punto della situazione, incontrarci. Noi ci siamo visti anche ieri con Anzola, alcune proposte le abbiamo, credo che bisognerà vederci su questo punto qui perché anche qui, visto che i tempi 2005, casello e il collegamento con la via Emilia, sono finiti, e questo va benissimo, però dopo bisogna anche vedere le conseguenze che ne porta su una viabilità esistente che è già al limite e forse più della sopportabilità. INCONTRO del 19 febbraio 2002 4 BOZZA NON CORRETTA Queste erano le due cose che intendevo mettere in evidenza e voglio rubare un ultimo minuto, anche se non lo vedo che è andato via sicuramente, con - mi sembra l’ingegner Crocioni del Comune di Bologna. Io sono rimasto molto preoccupato di questo intervento, non lo dico per spirito di parte. Io sono uno che molti qui mi conoscono nel settore dei trasporti, oltre ad averci lavorato direttamente, è sempre stato un settore che ho seguito sicuramente negli ultimi vent’anni ed anche di più. Io sono sempre stato un profondo assertore che i problemi della mobilità e della viabilità si risolvono in un ragionamento di un’area più vasta. Io l’ho sempre detto in tempi non sospetti. Se si pensa che nei viali della città di Bologna si risolvono i problemi, credo sia una politica che questa vede poco lontano, ma lo dico adesso perché io l’ho sempre sostenuto da tempo questo. Noi stiamo discutendo di un’area più vasta, stiamo discutendo che se non c’è una concertazione nel gestire queste problematiche nei tempi della realizzazione e in un collegamento tra la città sicuramente, tra importanti poli della città, come diceva qui l’ingegner Crocioni, che sono la Fiera, l’Università, le cose che ha detto che – per l’amor di Dio – sono altrettanto vere, ma se si pensa di dire: “Noi abbiamo deciso, accodatevi, altrimenti andiamo avanti…” più o meno mi è sembrato di cogliere in questi termini qui… Voglio dire, il tema però mi è parso in questa maniera qui. Io credo bene, mi fa piacere; io credo però che la problematica sia molto più vasta. Credo che Provincia, Regioni, ma in un’area più vasta, con i Comuni interessati, questo rapporto ci deve essere perché io credo che per compartimenti stagni non si risolva nessun problema tanto meno questo. (INTERVENTO ???) – Io sono stato destinato dalla mia azienda. Ho seguito, per quanto riguarda sempre l’Azienda U.S.L., i lavori di una parte del P.T.C.P., di un paio di gruppi di lavoro del P.T.C.P.. Chiedo anche INCONTRO del 19 febbraio 2002 5 BOZZA NON CORRETTA scusa della problema mia difficoltà strada, un po’ ad entrare meno del nel merito problema del mobilità. Quello che vi porto è un contributo che casualmente mi ritrovo nella borsa, destinato ad un intervento fra due giorni, sempre P.T.C.P., che popolazione periodi è di di nell’ambito tre il un numero da questi stimato milione giorni di di una di lavori persone abitanti del su colpite concentrazione una per media di PM10 di 50 o di 100 microgrammi metro cubo. Voi tenete presente che durante il mese di gennaio solamente per un giorno noi siamo scesi sotto i 50 microgrammi metro cubo, mentre abbiamo avuto parecchie triplette, cioè due triplette da triplette, 200 cioè microgrammi parecchie metro tre cubo e giorni parecchie oltre 100 microgrammi metro cubo. Quindi il livello di peso che ha avuto quest’inquinamento è stato in termini di numero di morti di 50… insomma, non voglio fare io qua il conto perché sarebbe anche antipatico nel caso ci fossero dei giornalisti. Ecco, l’organizzazione mondiale della sanità del resto ha ben espresso, in un lavoro di qualche anno fa, il concetto che annualmente ci possono essere circa 300 morti nell’ambito della città di Bologna per i livelli di inquinamento medio annui appunto del 1998-’99. Improvvisamente il sistema politico ha capito che questi morti non sono più accettabili, forse senza neanche molte idee di come fare in termini rapidi a trasformare e a non accettare questi morti, dato che il sistema, cioè dato che vi è un rapporto lineare fra il particolato, la mortalità e le patologie, perché non si tratta solamente di morti, si tratta anche di ricoveri, di giorni di lavoro persi, etc., quindi a scendere ad un numero molto maggiore di patologie, che se poi uno arrivasse a fare un conto dei costi ci si accorgerebbe che tutto sommato sono costi considerevoli. Questi sono - diciamo così - effetti collaterali, questi che vi sto raccontando, sono effetti collaterali di un sistema dei INCONTRO del 19 febbraio 2002 6 BOZZA NON CORRETTA trasporti così come si è venuto a sviluppare tutt’oggi per quanto riguarda la nostra città e visto il numero anche per quanto Provincia. riguarda – diciamo così – la nostra Assieme a questi effetti collaterali naturalmente ce ne sono altri in termini di incidenti stradali. Per quanto riguarda sempre solamente la città di Bologna vi sono 40–50 morti per incidenti stradali all’anno, la mortalità è diminuita, l’incidentalità è aumentata, date le diverse modalità di trasporti, sono morti poco paragonabili a quelli dell’inquinamento, perché se uno poi ragionasse in termini di anni di vita persi vedrebbe che la mortalità per incidenti stradali, colpendo persone molto più giovani, sicuramente per anni di vita persi arriverebbe vicina a quella della mortalità per l’inquinamento da sistema trasportistico. C’è da tenere contesto queste urbano, famose mobilità. fattori presente il 97 polveri Solamente esterni, che stima percento PM10 un in una 3 è dato di del dell’inquinamento dal percento genere all’interno sistema è tipo dato da da della altri produttivo, al di fuori dei contesti urbani, il contesto urbano di Bologna è piuttosto grande, non è limitato solo ai confini della città. Al di fuori da questo, i numeri e le percentuali dei contributi cambiano, ma non di tanto. Un altro sottoprodotto del sistema dei trasporti è quello, del resto è questione epidemia di di questi obesità, io giorni, stesso si sono parla di una leggermente in sovrappeso, beh è dovuto sicuramente anche al fatto che mi muovo poco. Il visto, trasportare come c’è metropolitano, e nel il riversare progetto questo sul del una parte, sistema trasporto come ho ferroviario collettivo è sicuramente un guadagno netto in termini di salute che m’interessa molto, m’interessa proprio come sistema sanitario in quanto ritengo di aver minori spese. Quindi quando arriveremo, abbastanza presto e ci a fare arriveremo, i conti, spero non anche dico INCONTRO del 19 febbraio 2002 7 BOZZA NON CORRETTA dell’esternalità, ma anche semplicemente delle nostre spese dirette, a qualcuno poi presenteremo il conto se riusciremo ad arrivarci in fondo. Quindi chiedo anche scusa di non essere riuscito ad intervenire nel merito e vi faccio vedere anche un altro lucido. della Non sono riuscito costruzione delle ad intervenire strade e vi nel faccio merito vedere un altro lucido che potrebbe essere interessante, piuttosto recente, rivista che di qualche mese internazionale, non differiscono fa, è uscito ovviamente nemmeno in misure tanto una nota statunitense rispetto a quelle italiane, sono gli inquinanti interni ai veicoli, quelli che si questo misurano a istante, quella Comunità bordo Europea, che strada, che è e la sarà l’ho costruito legislazione la in della legislazione della Comunità Europea al 2005 e al 2010, che è un’altra di quelle cose Scusate, cui dopo tenere il 2000 presente. ho perso Ah, i ho sbagliato. riferimenti spazio temporali. Quindi anche su questo, quando si progettano strade con tale dovizia, invece di cercare di implementare di più il trasporto collettivo, sarebbe ben tenere presente quella che è poi dopo di fatto quelle che saranno le condizioni che ci permetteranno di utilizzare tali strade. In genere, quando ci sono le strade ci vanno anche i veicoli. Quindi noi respiriamo quando ci muoviamo su un trasporto – così – stradale, con i nostri veicoli, respiriamo degli inquinanti che sono ben superiori per quanto riguarda benzene e (toloene, metil del butiretere), formaldeide, ben superiori a quelli che sono i limiti consentiti dalla Comunità Europea. (INTERVENTO ???) – Per capire, interni al veicolo significa componenti dell’area dentro l’abitacolo? (INTERVENTO guida, una ???) all’interno dose superiore – Certo, interni al veicolo. Chi dell’abitacolo rispetto a si chi prende cammina in a genere bordo strada. Si può sviluppare diciamo meglio, ma questo è un INCONTRO del 19 febbraio 2002 8 BOZZA NON CORRETTA contributo che può essere speso a favore del famoso sistema ferroviario metropolitano. Come cittadino poi mi dispiacerebbe perdere l’uso della mia automobile, alla quale sono… vivo all’interno anch’io di contraddizioni che credo più o meno ci viviamo tutti, perdo l’uso della mia automobile, ma guadagnarne in salute è un fatto positivo, io chiedo anche a voi di dare un contributo in questo senso, per permettere poi l’uso delle strade solamente al trasporto delle merci, che è vero che non sono soggette ad un inquinamento così pesante, ma è altrettanto vero che credo che anche queste potrebbero dare un contributo al trasferirsi in sedi diverse. (MODERATORE) ricordare – anche Io a ringrazio tutti noi naturalmente. la Voglio finalizzazione della Conferenza e quindi dei nostri interventi. Noi dobbiamo riuscire, queste opinioni, a farle diventare sempre di più puntuali osservazioni, integrazioni e modifiche del piano, partendo da queste considerazioni di carattere generale. Celli, prego. CELLI – Dopo i tratti che ci hanno letto, beh io vado spesso in treno e sono più contento, però io vado in treno, ma altri no, tanti altri, e io questa pianura la vedo come un formicato, cioè come un formicaio, tutta una colonna vengono di formiche attratte, bene che o girano male, in da automobile Bologna, e ingegner Crocioni. È questo il problema che abbiamo tutti, spero anche il Comune di Bologna. Io ce l’ho. Io sono del Comune di Budrio e ce l’ho, per una serie di motivi. Primo, per motivi - come dire - igienico economici etc. etc., per la salute dei miei cittadini; secondo, perché - tutto attraversa sulle sommato il strade mio - tutto questo territorio, provinciali o e ANAS, traffico che ma non va va su che poi soltanto tutte le strade comunali, è per me un peso quasi intollerabile, dal punto di vista degli impegni manutentivi della rete stradale comunale. INCONTRO del 19 febbraio 2002 9 BOZZA NON CORRETTA Allora, che dire? Io, da un lato, non posso non essere soddisfatto del fatto che appunto la traversale di pianura territorio si di avvia finalmente Budrio, questo a mi conclusione soddisfa; nel dall’altro lato vorrei però anche porre una questione relativamente alla riqualificazione, alla riclassificazione della strada che è questa… (CASSETTA 2 LATO B)… insomma, questa dovrebbe diventare una strada a quattro corsie, due per senso di marcia. Mi definitiva primo, chiedo, cioè all’organo che si mi di tenga chiedo, anzi pianificazione conto della chiedo in provinciale: necessità di salvaguardare gli abitati, i loro abitanti e i centri storici; secondo, che si tenga conto della necessità di salvaguardare, visto che siamo poi fuori nell’area vasta, ma fuori insomma dalla cintura, di salvaguardare le attività agricole, perché un nastro di asfalto e calcestruzzo e quant’altro in mezzo alla campagna vuol dire che bisogna salvaguardare gli attraversamenti o nel sottosuolo o nel soprasuolo, non lo so, per coloro che ci danno da mangiare, che inquiniamo molto con i nostri gas di scarico ma che poi producono quello che ci serve, il cibo che fondamentale, cosa. ci serve diventa Qualcuno per vivere. fondamentale diceva Questo poi giustamente, diventa anche credo un’altra l’ingegner Patrignieri, che poi la trasversale così riqualificata diventa un asse logistico attrazione, un attrattore industriale. È evidente. ma anche per Non un elemento attività scopro di l’acqua di tipo calda, voglio dire. Però qual è il punto? Il punto è che allora diventa per noi indispensabile di noi amministratori riferimento forte a - quando dico noi parlo comunali livello - avere un sovraordinato, punto e c’è di nel piano di coordinamento provinciale, poiché non dobbiamo neppure noi, a livello dei Comuni, perdere il controllo dei nostri piani regolatori o se vogliamo seguire l’onda che potrebbe verificarsi, poiché non possiamo non INCONTRO del 19 febbraio 2002 10 BOZZA NON CORRETTA pensare che poi questo stradone dovrà essere governato relativamente parlo appunto del alle richieste secondario di insediamento, essenzialmente, cioè dell’industriale. Però a questo punto mi viene un’altra domanda da fare: la Provincia di Bologna, che ha ovviamente un peso relativamente alla progettazione dei piani strutturali, si chiama così adesso il P.R.G., si chiameranno, avrà una influenza? Poi, relativamente al Comune di domanda, Bologna, cari che peso signori? ha? Faccio Perché faccio questa questa domanda per un semplice motivo, che se pensiamo ad una rete a maglie, cioè alle maglie di una rete, e se pensiamo che lungo questi assi, io parlo di quello che mi interessa di più, perché ci vivo vicino, cioè la trasversale di pianura, possono dislocarsi concentrandole delle secondo attività, criterio di ovviamente pianificazione regionale e comunale abbastanza con giudizio, se questo dovesse essere fatto bisogna che venga fatto. Mi spiego: se poi in realtà tutto questo sistema deve poter servire a fare in modo che a Bologna, e non lo dico per polemica con l’ingegner Crocioni, ma lo dico in generale, che a Bologna sbaglio, oltre che undici i poli elencati funzionali, lì, in undici maggioranza se non terziario tutto sommato, o grande distribuzione, se oltre questi deve continuare o deve sopravvivere, o comunque non disincentivato una ulteriore concentrazione di attività di altro genere, beh allora io non ci sto più. Cioè non ci sto più ad essere attraversato dalla trasversale di pianura e da quant’altro per averne semplicemente - come dire - il beneficio di io stesso, come altri cittadini del mio Comune, di essere dentro la colonna per andare verso Bologna o, comunque, verso la periferia vicina di Bologna, verso la cintura di Bologna. Non ci sto più perché non ne vedo più la razionalità dal mio punto di vista – come territorializzato. dire Ci - starei particolare, invece se molto appunto si potesse innescare un processo io credo virtuoso appunto INCONTRO del 19 febbraio 2002 11 BOZZA NON CORRETTA di decentremento in qualche modo, che poi decentramento vada coordinato con i Comuni, compreso il Comune di Bologna, certamente. Allora, decentramento poi vuol dire anche possibilità di programmare, non vuol dire solo la parola pianificare che potrebbe essere troppo forte, ma programmare… lì c’è scritto qualcosa nel documento di cui stiamo parlando, programmare gli insediamenti residenziali e soprattutto, visto che stiamo parlando di quelli, non residenziali, produttivi, all’interno di una rete di trasporti che, e qui dico, mi va anche bene, perché ci meglio, sono il sopra, appunto potenziamento di potenziamento qualitativo del o, servizio ferroviario metropolitano e quindi anche della Bologna Borgo Maggiore, bene. Vorrei della sapere, Bologna-Budrio. non lo so, Va quindi lo certamente butto lì, verrà fuori nei momenti conclusivi, vorrei sapere questo - se lo chiedeva anche l’ingegner Crocioni e concordo che interrelazione può avere con il metro’ o il tram, non lo metro’, so. o Insomma, metro’ l’ingegner leggere, non Crocioni diceva lo io so; il direi: preferirei qualcosa di più leggero e di meno pesante dal punto di vista economico se fosse possibile, perché mi piacerebbe un ragionamento all’interno del quale da Bologna, almeno verso la cintura, si diramasse qualche linea di trasporto pubblico in sede propria o impropria, non lo so, comunque qualche linea di trasporto pubblico come tram o metropolitana. Mi piacerebbe molto, perché dal mio punto di vista, che sono nella seconda cintura, questo tipo di espansione, del trasporto pubblico, che dal cuore di Bologna andasse verso l’esterno, per noi sarebbe effettivamente un miglioramento perché potremmo incontrare, noi che siamo costretti a volte a prendere il mezzo privato, incontrare dei luoghi dove lasciarlo per andare sul tram, perché la ferrovia non ci basta, perché siamo su un territorio molto stellarizzato. Se questo si potesse fare sarebbe interessante e si INCONTRO del 19 febbraio 2002 12 BOZZA NON CORRETTA affronterebbe abbattimento forse il con una problema qualche possibilità dell’inquinamento da di polveri sottili o da gas d’altro genere. Bene. perché Sarebbe bello, l’intervento preoccupato, mio come è di questa dialogo piccoli io Conferenza e la e questo lo dico perché sono vorrei capire poi appunto che semplicemente altri, all’interno noi appunto, Provincia che è un tipo po’ di più grande potremmo avere con il Comune di Bologna. Vorrei proprio saperlo; perché finora abbiamo sentito, la volta scorsa dico, il Comune di Bologna in alcuni elementi qualificanti, gioielli di famiglia, del Comune, ma anche della Provincia, Provincia come cioè Ente, nostri nostri, voglio sono dire, alcuni non della gioielli di famiglia che non vogliamo che vengano toccati, sono i poli funzionali di cui parlavo prima, pongono dei problemi, si cercherà di risolvere questi problemi ma comunque li lasciamo lì dove sono perché spostarli provocherebbe forse problemi maggiori. D’accordo; però poi su altre cosine vorremmo forse poter parlare avendo nel Comune di Bologna un interlocutore. Finisco. Il rapporto fra Comuni e la Provincia, o altri Enti sovraordinati, può essere utile allo stesso Ente sovraordinato oltre che al Comune. Questo lo dico semplicemente non per fare demoralismo, ma serve per ricordare all’ingegnere Luminassi che poi, forse con le risorse del Comune, di questo Comune, che rappresento, riusciremo - così - affrontare la questione della razionalizzazione di un altro incrocio, quello fra la Zenzalino e la San Vitale. Forse ci riusciamo, ed è un esempio dal basso se vogliamo, di dazione da parte di un Comune verso - insomma – l’Ente provinciale, al fine di risolvere problemi che sono di tutti, e sarebbe bello che questo esempio, che questo esempio microbo, micronico proprio, piccolissimo, potesse essere anche come dire - seguito da Comuni più grandi, perché tutti abbiamo le nostre esigenze, i Comuni grandi più grandi, INCONTRO del 19 febbraio 2002 13 BOZZA NON CORRETTA i Comuni più piccoli più piccole, ma a volte anche i Comuni cercano di problematiche impegnarsi di a risolvere carattere esigenze strutturale che e non riguardano solo il Comune, ma un’area appunto più vasta. Questo aggettivo “vasta” credo che vada comunque usato anche quando piaccia al non piace, Comune di perché Bologna - - che qui piaccia siamo in o non un’area vasta, di cui poi ci saranno… nella quale ci sono dei cerchi più o meno concentrici intorno al Comune di Bologna medesimo, però siamo dentro ad un’area vasta. Ingegner Crocioni, lo so io e lo sa forse anche lei quando si muove ed esce da Bologna e va verso la seconda cintura, o no? quest’insieme riusciamo, con Lo sappiamo sarà bene una certa tutti. che ci sinergia E quindi dentro muoviamo, senza se ci cominciare a battere i pugni sul tavolo e dire: “Noi abbiamo deciso così, gli altri o si accodano oppure vadano a (ramengo)”. Sì, forse questo avverrà, però qualcuno se ne prenderà poi anche la responsabilità. MATTIUZZI – Chiedo scusa anche perché intervengo e poi devo andare sostituirà via, prenderà discussione nonché fatte cose alle importante ma l’architetto nota anche eventuali che sto riconsiderare Barba dell’andamento osservazioni per tutti che dire. che mi della saranno Innanzitutto quanti noi quello è che diceva Cavalcoli all’inizio, cioè noi siamo qui riuniti prima di tutto per condividere un quadro conoscitivo, cioè per metterci d’accordo sull’insieme dei problemi che insistono in questo determinato territorio, mettere in fila - diciamo così - le opinioni o le opzioni tutti quanti per carattere Bologna trovare poi concertato, terrà conto alla del nel fine quale poi momento in una soluzione di la Provincia di cui andrà alla predisposizione del piano vero e proprio. Cerco di porre il tema, e da questo punto di vista ringrazio per davvero Crocioni per il suo intervento, per il fatto di aver messo l’accento su alcune questioni che sono di INCONTRO del 19 febbraio 2002 14 BOZZA NON CORRETTA carattere cruciale, almeno da come lo vedo io, cioè qui noi stiamo ragionando organizziamo la su come capitale costruiamo funzionale e del come sistema regionale. È una delle capitali funzionali del sistema padano, è una delle capitali funzionali del sistema nazionale, è una delle capitali funzionali del sistema europeo. Stiamo ragionando di questo, non di altre cose. Certo, l’esercizio Bologna e l’area dimensione, di queste di Bologna presenta funzioni, problemi in che questa che connotano determinata ricadono su questo territorio, problemi che non rispettano sempre i confini amministrativi dei singoli Comuni, problemi che ricadono per l’appunto in questo territorio dove peraltro vivono delle persone qualità che della pretendono vita qualità delle intende esercitare. parte il elevata funzioni Ed che diciamo almeno questa allora ragionamento, - gli è a così livello capitale qui, - della funzionale secondo accordi una che me, che dobbiamo raggiungere, le intese che dobbiamo raggiungere, il modo in cui troviamo soluzione ai problemi. Perché, certo, è vero, e tra l’altro in questo ragionamento noi dobbiamo partire da restituito dei la capisaldi, storia, la dalle storia cose della che ci ha pianificazione diciamo così, che vede sicuramente luoghi di eccellenza dove… come si dice, undici del numero dei gioielli di famiglia si sono ben collocati appunto proprio nel Comune di Bologna, e questo è un risultato della storia, ma è anche un risultato della storia il fatto che tra le province di Bologna e Modena ci sono più di mille aree di insediamento produttivo, che nella stessa Provincia di Bologna ci sono 200 aree di insediamento produttivo in ognuna delle quali c’è almeno un’impresa che è in relazione globale, in relazione mondiale, che pretende servizi che non riusciremo sicuramente a dare e a garantire se abbiamo ancora mille aree di insediamento produttivo. Comunque organizziamo la rete, comunque siano fatte le scelte per poter dare dei servizi, sia INCONTRO del 19 febbraio 2002 15 BOZZA NON CORRETTA per le comunicazioni comunicazioni immateriali, materiali, se che l’assetto per le insediativo lo manteniamo questo, difficilmente riusciremo a dare delle proposte, delle risposte più che avanzare proposte, ma delle risposte soddisfacenti a chi legittimamente popola sul territorio, quelle a determinate andiamo fare è chi legittimamente aree. Quindi un’operazione si insedia l’operazione di carattere che in noi complesso, partendo - certo - dal fatto che ci sono alcune eredità della storia che sono difficilmente inamovibili, i centri storici sono inamovibili per le loro funzioni e per quello alcune che cose hanno che accumulato siamo nel riusciti tempo, a ma anche costruire più recentemente, qui veniva citata la Fiera, la Stazione dell’alta velocità, l’Aeroporto, alcune questioni che costituiscono per me capisaldi di un ragionamento e sul quale dobbiamo perché poi convenire. - modificare, d’altra però Sono parte questi – assumiamo tutto alcuni i capisaldi, si può anche capisaldi del ragionamento. Dopodiché, come facciamo ad organizzare un territorio perché possa essere esercitata efficacemente ed del efficientemente sistema la regionale funzione padano di capitale nazionale e funzionale europeo? E quindi il tema dell’organizzazione reticolare, io non lo voglio chiamare decentramento, ma di una organizzazione (territoriale) e reticolare di un territorio è il tema di come facciamo a reggere esattamente in maniera soddisfacente l’esercizio di quell’insieme di attività, e qui riprendiamo le questioni. Allora non c’è un problema di grande o piccolo Comune, io non lo porrei così, perché posto così non c’è dubbio, il grande Comune vince sempre, problema devono il piccolo innanzitutto assumere, se che lo Comune i perde soggetti devono sempre. C’è un istituzionali si assumere anche in concertazione, in combinazione con le forze economiche, con le forze sociali, in generale con gli attori che popolano questo territorio, che hanno un determinato INCONTRO del 19 febbraio 2002 16 BOZZA NON CORRETTA interesse, vado per verso attività una come – come in do una organizzazione, ripolarizzazione innumerevoli sostenere svolgere dire che dire maniera qui - del si le sostanziale svolgono in differenti tutto efficace. come delle modo da funzioni E qui e siamo tutti pari, non c’è qualcuno che conta di più e qualcuno che conta di meno. È un problema per l’appunto di un approccio. Ce lo stiamo ponendo anche nel ragionare per il piano territoriale regionale, cioè come riusciamo a dare razionalità, ripolarizzare per poter servire meglio e quindi garantire competitività a questo sistema, partendo da questo assunto, che noi la sfida possiamo vincerla se sapremo accrescere la competitività del sistema territoriale regionale, e dunque anche del suo cuore, che è la parte principale, soltanto se sapremo muovere rispetto all’accrescimento di tre qualità sostanziali: accrescere la qualità economica, accrescere la qualità sociale, accrescere la qualità ecologica, che sono le qualità richieste per sistemi economici fortemente sviluppati come Emilia Romagna. È su questo che noi dobbiamo concentrare i nostri ragionamenti e tentare di dare delle risposte, e naturalmente superando anche autoreferenziazioni nel ragionamento, la dico così. Noi troppo spesso siamo abituati, quando parliamo di trasporti, a descrivere il territorio dei trasporti, quando parliamo di sanità di descrivere il territorio della sanità, quando parliamo dell’impresa descrivere il territorio territori delle imprese corrispondono corrispondono con autoreferenziate, dimostrazione settoriale. le nel di Allora tra e di esigenze senso una noi che qualche più difficilmente loro, tante reali, sono volte spesso funzionali teoria umilmente, questi di io non sono alla carattere dico così, dobbiamo guardare per l’appunto invece di come pensiamo di organizzarlo per poter dare delle risposte efficaci e conseguentemente trovare delle soluzioni – diciamo così – di carattere settoriale, certo, che sono INCONTRO del 19 febbraio 2002 17 BOZZA NON CORRETTA rilevantissime, ma che hanno a riferimento un un’organizzazione del territorio condivisa, assetto, ed allora probabilmente molte delle questioni si (smurseranno) come dire - nella autoreferenziata, ragionevolmente loro radicalità incominceranno posizionate ad nell’ottica un po’ essere più di dire: come faccio un assetto, un’organizzazione del territorio che riesco a servire conseguentemente come serve efficacemente utilizzando, visto che stiamo parlando di trasporti, i modi, le modalità più congeniali che fino ad ora sono state inventate e che per l’appunto siano capaci di accrescere quella qualità che tutti quanti ricerchiamo. Io sono convinto che se il ragionamento con la Provincia termini lo di poniamo una istituzionali, in questi concertazione ma poi anche termini, fra cioè soggetti economici, ma poi nei oggi anche sociali, ai fini di condividere intanto i problemi che abbiamo di problemi, fronte, di dare di trovare delle una soluzione a questi concreta a questi risposte problemi, ecco probabilmente non avremo… come dire, non ci imbatteremo alla fine di questo percorso in quella difficoltà che è vero, la Legge evidenza, ma si sa anche per quale motivo la evidenzia, di cosa succede poi alla fine se non si trova un accordo nella risoluzione dei problemi e quindi, come dire, poiché a me hanno sempre insegnato che i piani non fanno niente, ma sono i soggetti che fanno le cose, mentre i piani possono dare una mano soltanto se quei soggetti ci si riconoscono. Allora, l’idea di approvare un qualche cosa dentro il quale non si riconosce nessuno può essere un esercizio che come dà si poca soddisfazione. dice fortemente, – la E’ molto condivisione accrescere questi e meglio trovare – quindi discutere nostri incontri, moltiplicare gli incontri, bilaterali, trilaterali, in tutti i modi possibili, per trovare soluzioni a questi determinati problemi da rappresentare poi successivamente nel piano, affinché il piano provinciale INCONTRO del 19 febbraio 2002 18 BOZZA NON CORRETTA diventi effettivamente il momento della concertazione condivisa fra i Comuni, non il piano della Provincia di Bologna, ma il piano della condivisione, del punto per davvero di condivisione in cui si è trovato collegialmente alla risoluzione dei problemi. E io penso che se lavoriamo, avviata questa come dire, attività, nel sarà modo in molto cui più si è facile raggiungere questo tipo di risultato. Grazie. LOIANO – Io mi soffermo in particolare a parlare delle politiche per favorire il trasporto pubblico, il trasporto collettivo, e faccio questo perché avverto ed anche conto sull’attenzione, per quanto riguarda la rete viaria, l’attenzione - dicevo - sulla fondo valle Savena e sulla Futa, sulla 65 della Futa, che sappiamo è diventata provinciale, e su cui proprio in questi giorni si stanno già facendo due importanti interventi. L’hanno detto in tanti, questa dovrebbe essere una sede istruttoria, preliminare, quindi una sede in cui ascoltarsi, magari dire la leggermente propria, diverse proporre o anche sguardi visioni diversi al territorio e alle politiche del fare. Oggi ho ascoltato, precedentemente ho letto, cercando di farlo in modo accurato, i due documenti, la relazione partire descrittiva dagli e indicatori il che documento avete preliminare, utilizzato, a perché già su quelli mi ero persa all’inizio, quando mi ero accorta che non… cioè sono riuscita a superare il dubbio che ho provato di fronte al fatto che non utilizzate l’ulteriore coefficiente moltiplicatore che tenesse presente il fatto che c’erano degli autobus all’interno della corrente veicolare. Mi era subito sorto il dubbio che poi ho frenato nel momento in cui ho ritrovato maggiormente affrontato il tema del trasporto su gomma in un’altra parte del documento. Dico questo perché dal mio punto di vista, che poi è il punto di vista di una vallata, o di più vallate, se vogliamo, tutte quelle che fanno parte sud est, il trasporto pubblico è un elemento INCONTRO del 19 febbraio 2002 19 BOZZA NON CORRETTA per noi fondamentale per capire che cosa si può fare nel breve e nel medio periodo, assumendo per lungo periodo la data che è girata anche qua prima, cioè quel 2007 in cui dovrebbe entrare in funzione a pieno regime, almeno si auspica, si pianifica e si opera perché entri a pieno regime il progetto del servizio ferroviario metropolitano. Fatta questa premessa vado per punti, anche perché interessa anche a me proporre qualcosa in termine proprio di ottica del come si guarda la montagna, cioè devo percepire maggiormente presente che seconda cintura, diverse da Comuni città. le problematiche quelle della Una la che hanno della montagna, sono della pianura, montagna, prima consapevolezza cosa da è da quelli quasi una che Comuni sia della radicalmente quelle di altri chiaramente della domanda, avere la certezza che non si sia persa per strada la Futa, nel senso che viene più volte confermato, nelle pagine che riguarda la mobilità, sono concentrate sono sette se che lungo non le le situazioni principali sbaglio. Poi più critiche direttrici, succede questa che cosa strana, che quando si parla… cioè c’è il ragionamento: ci sono sette direttrici, poi si passa alle valutazioni e alle interpretazioni e spariscono la Porrettana e la Futa per poi risaltare fuori quando si parla della… c’è la carta della percorribilità delle strade e quindi i tempi di percorrenza, drammatico che per ed la allora Porrettana, salta fuori il percorso il dato a reti cariche, pari a 28 chilometri all’ora, e per la Futa 32 chilometri all’ora, anche se questo dato in realtà dice tutto e dice niente, perché se poi ci fermiamo a Rastignano si arriva ai 17 chilometri all’ora. Da qui una prima domanda, cioè verificate, perché la cosa non mi torna, cioè non è possibile essere citati, poi sparire, poi rispuntare con dei dati di velocità medie di questo tipo, cito appunto il caso drammatico del centro urbano di Rastignano, e poi ritrovare di nuovo INCONTRO del 19 febbraio 2002 20 BOZZA NON CORRETTA nei rilievi dei flussi, è nuovamente richiamata la direttrice nord, quella di Ravenna, Rimini, Modena, San Giovanni, Firenze e Porretta, e poi nelle sintetiche conclusioni la Porrettana rientra nella direttrice nord e la Futa sparisce. Gradirei invece vederla nominata. Nel lungo periodo, la nuova stazione centrale di Bologna consentirà, si è detto, si è scritto, con un livello di superficie adibita al traffico ferroviario metropolitano, di creare un sistema diverso di raccordo fra la Provincia e la città. Il mio problema è che questo problema, e qui è ora, nel senso che va benissimo pensare che nel 2007 si potrà contare su questo tipo di relazioni fra noi, però ci sono delle cose che potenzialmente si possono fare qui ed ora, o a breve e medio periodo. Dico questo sapendo che, cioè non bastano forse tre corse, guardo l’ingegner Nigro perché ne abbiamo parlato diverse volte, tre corse aggiuntive, due all’andata e una al ritorno della stazione di Pianoro, ma il problema forse è un pochino più complesso e merita una maggiore attenzione sul breve e sul medio periodo, se non altro in relazione a due grandi temi che sono qua saltati fuori. Mi è piaciuto molto l’intervento sulle polveri, perché erano degli argomenti che volevo citare a favore di azioni reali e concrete nel breve e nel medio. E l’altro tema è l’alta velocità, nel senso che va benissimo, è una grande opera, che da noi transita, da noi transita. relazione ha È l’alta una grande velocità e opera, a quello sappiamo che che accadrà anche a Bologna, c’è il piccolo nodo di Rastignano, o meglio i lavori che dovranno essere realizzati, cantieri che dovranno essere impiantati diciamo così, su Futa, Rastignano qualcosa di e San Ruffillo. tracciato Allora, organicamente io che devo mi vedere dica nel breve periodo, nel medio periodo come questa cosa sta in piedi e può essere affrontata, altrimenti il panico che mi piglia sempre, che ci prende sempre, è che si ragioni dalla cintura in giù e che quindi non si abbia la benché INCONTRO del 19 febbraio 2002 21 BOZZA NON CORRETTA minima consapevolezza, poi lo so che in molti casi non è così, però poi il non vederlo mai alla fine il dubbio viene che nella pratica sia così, cioè che non ci si ponga mai il come poi là sopra ci si muova. Allora, company, nodo non di ci Rastignano, sono tempi Futa, certi San di Ruffillo e realizzazione e tanto meno di fine lavori del nodo di Rastignano. Il tavolo che è preposto a valutare il percorso è chiamato anche ad individuare quelle che possono essere le strategie alternative di mobilità e dobbiamo saperle per tempo, cioè analizzate devono per tempo essere e discusse, chiaramente condivise, all’interno delle strategie ci sono tutte le sinergie che anche voi avete messo qua trasporto in moto, pubblico in su relazione gomma, così alle ferrovie, come per al quanto ci riguarda in termini di viabilità un 8/70, è una strada collegata a monte con una cosa che non è più una pista, (CAVET), tanto per fare un esempio. Il discorso delle polveri, bisogno che di salutare scuola lo volevo fare presto. programmare. di usare cultura Dal che Va come indicatore benissimo mio punto apprezzo e di un progettare, di vista vorrei è è una continuare a mantenere nel tempo, anche se vedo che si tende sempre più a dire che è meglio fare subito ora, senza stare ad avere il quadro complessivo, mentre il quadro complessivo - a parer mio - è la scuola migliore per poi pianificare e riuscire a fare sul serio azioni intelligenti e coerenti anche nel breve periodo. Io penso circolazione duratura che le veicolare risposta targhe non ai alterne e i costituiscono problemi limiti una alla serie e dell’inquinamento atmosferico. Sono emersi anche alcuni dati che, se ce ne fosse bisogno, ci richiamano ai contorni reali del problema. Ciò premesso, gli atti che sono stati assunti chiaramente quello di dei non vari far Comuni avevano degenerare come obiettivo ulteriormente la situazione, però anche questi piccoli – fra virgolette - INCONTRO del 19 febbraio 2002 22 BOZZA NON CORRETTA accorgimenti hanno evidenziato il problema che richiamavo all’inizio, del come diavolo ci si muove se si è oltre quella cortina. Io li chiamo gli affetti dal pendolarismo di studio o di lavoro che sono nei Comuni, che confinano con i Comuni della prima cintura e vorrei che venisse analizzato questo piccolo problema, cioè è difficile promuovere l’utilizzo di mezzi pubblici se il numero di numero corse, di di mezzi corriere e di o treni è frequenze, limitato oppure in non è semplicemente accessibile. E questo non penso però che sia un problema del singolo Comune che si trova anche in situazione ridicola, limite blocco il per il parziale quale del è stato traffico. fatto Io mi al sono trovato a fare un bel volantino in cui dicevo ai miei cittadini: “Ragazzi, qua potete girare, però Pianoro è messa così, San Lazzaro è messa così, Sasso Marconi è messo così” ed invitavo più o meno tutti a cercare di limitare l’uso dell’auto, a utilizzare i mezzi pubblici o andare in più assieme in macchina. L’ho detto sapendo benissimo che, se tutti avessero accolto il mio invito, la corriera sarebbe non stata avrebbe strapiena fatto ed una altre fermata, corse perché non ce ne sarebbero state per un’ora, e poi ho i buchi di tre o quattro ore, e non ho il treno se qualcuno non lo sa. In tanti hanno detto anche programmare, concordare; concordare cose, e cioè programmare avere una può voler dire consapevolezza e anche una tante visione complessiva del territorio provinciale, quella visione che può anche aiutare magari a capire che non ha molto senso impedire il transito delle auto, per esempio da Pianora, da San Lazzaro, la domenica, verso Loiano, Monghidoro, Monterenzio. Altro punto. Il piano giustamente fa riferimento a nuove fermate nell’area provinciale e pone da subito una cosa che dell’offerta ho apprezzato cadenzata dei moltissimo treni, con - il chiaramente - tema una intensificazione anche nelle ore di punta. Come dire: va INCONTRO del 19 febbraio 2002 23 BOZZA NON CORRETTA bene prevedere nuove fermate - tipo ho visto Rastignano 2001-2003 -, ma allo stesso livello si pone il discorso della frequenza dei treni e quindi del grado, mi sa che lo ricordasse Luminasi prima, dell’essere competitivi, cioè del proporre soluzioni che poi sono accettabili perché stanno in piedi, sono competitivi, hanno una loro appetibilità e un loro significato. Il prevedere la realizzazione di nuove fermate con nodi di interscambio, principali o secondari, con i servizi su gomma, io l’ho interpretato come l’obiettivo di favorire, cioè del valutare anche il come arrivare a favorire l’utilizzo del mezzo pubblico. Però collegato a questo tipo di ragionamento ho cozzato subito con la solita visione e qui vi propongo di modificarla. Ho trascritto proprio il pezzo, a pagina dell’area 269: bolognese è “La mobilità oggi delle fortemente persone squilibrata a favore del mezzo privato. La tendenza che si registra da alcuni anni è una servizio pubblico, mobilità sul sicuramente progressiva con treno. sul la perdita parziale Questo di eccezione fenomeno, decentramento utenti che residenziale della si da del basa Bologna verso l’interland, avvenuto negli ultimi venti anni, è rafforzato da stile di vita e forme di benessere economico che favoriscono l’uso del mezzo privato”. Oh, non è mica solo così. Per questa cosa qua fa testo un pochino quello che ho detto prima, cioè che per poter fare queste termine di affermazioni confronto, bisogna cioè se che il ci mezzo sia non anche il c’è… Ma soprattutto io non capisco perché non si possa fare una lettura diversa dei dati, che la mia è la seguente: si può anche dire, con gli stessi dati, che a fronte del decentramento residenziale e della scelta esercitata da parte di tanti cittadini di vivere nell’interland non è corrisposto un conseguente adeguamento nell’offerta dei mezzi di trasporti pubblici capace di rispondere alle nuove domande possibili di utenti. servizi I dati posti sono dai gli movimenti stessi, però dei la INCONTRO del 19 febbraio 2002 24 BOZZA NON CORRETTA visione è completamente diversa e mi sorge il dubbio che anche in relazione alla visione con cui si leggono i dati poi vadano in coda alle risposte e le possibili soluzioni. Altro esempio. Io sono convintissima che il servizio ferroviario metropolitano sia una buona cosa anche in relazione alle persone che il mezzo privato non ce l’hanno. Quindi è un servizio che può funzionare tanto in relazione a chi già usa l’auto, quando soprattutto a chi non ha a disposizione, non ha disponibile il mezzo privato. Dico questo, però da qualche parte devo avere la certezza che si sappia benissimo che da noi questo discorso non vale, nel senso che se c’è un raccordo con, c’è un raccordo che comunque deve essere anche attraverso un trasporto pubblico perché da noi o hai la macchina o ci deve qualcos’altro perché altrimenti non ti muovi. Altro linee, punto. più Il oltre, discorso parlando dei di parallelismi delle razionalizzazione, si evidenzia il parallelismo di alcuni tratti del servizio ferroviario metto esperta con subito da le le attuali mani questo corse avanti punto di delle perché vista. corriere. sto Io diventando Allora, a me il discorso parallelismi può andare benissimo a patto che si tolgano dove ha senso toglierli e quei risparmi si reinvestano funzionale laddove ha l’intero senso aggiungere sistema, ovviamente per rendere penso alla montagna. L’altra risorse annotazione eventualmente è che spendere disponibili in risorse, questo modo le per migliori collegamenti con le zone anche di interscambio, non deve portare ad un eccessivo poi anche svilupparsi di un siamo servizio già all’altro, ulteriori risposta. frammentato abituati ma se si frammenti a fare per tante una inserissero sarebbe un tappe. corsa da ulteriori disastro e Cioè un noi mezzo tasselli, non una INCONTRO del 19 febbraio 2002 25 BOZZA NON CORRETTA Due ultime richieste. Il piano urbano della mobilità deve essere metropolitano. Allora, che la pianificazione provinciale dei trasporti venga prolungata lungo le direttrici: Porrettana, Val di Setta, Futa, Idice, fino al confine regionale, cioè io devo percepire che c’è una visione globale del fatto che tanti si muovono e che, fra parentesi - ma avremo anche modo di dirlo in altre sedi - la montagna non è immobile, non è statica, ma è tutt’altro. Ultima cosa: il progetto (STIMER). Ci teniamo molto, nel senso che per quanto ci riguarda noi siamo molto abituati già corriera, saltare da auto-autobus, autobus, sistema a un disponibili per integrato anche all’altro: auto-treno-autobus, auto-treno-treno, tariffario mezzo a cui zonale un è auto- corriera- discorso ottimale, sperimentazione nel di siamo nostro territorio visto che si presuppone, ci si auspica che possa partire dal gennaio 2003, se ho letto bene. LORENZINI – Per quello che riguarda gli aspetti della montagna qualcosa comincio a capire vivendola da sempre e da Sindaco da sei mesi. Io volevo sentito in partire sala qui da due oggi. considerazioni La prima che ho dell’ingegnere Crocioni, che mi è piaciuta molto, quando dice che vanno bene i piccoli Non grandi accordi, accordi. potremo Questo senz’altro ma abbiamo vale bisogno soprattutto parlare in anche in di montagna. montagna di una traversale montagna. Vale il concetto di vallata. Quindi piccoli invece interventi non “Bellissimo mi è localizzati. piaciuta, questo lavoro, E invece mi l’altra qualcuno sembra che cosa ha sia che detto: tutto buono, tutto bello”. A me non sembra proprio! Cioè in questi volumi che ci siamo un po’ sfogliati del P.T.C.P. abbiamo trovato tantissimi riferimenti, il 95 percento di riferimenti in pianura, Bologna città, ela montagna è totalmente dimenticata. Allora, da cosa nasce tutto questo? A noi senz’altro non può fare piacere. Insomma, INCONTRO del 19 febbraio 2002 26 BOZZA NON CORRETTA anche noi tipo, di abbiamo accordi bisogno di un di interventi certo tipo, di un anche certo perché la montagna – l’abbiamo visto negli incontri precedenti – si sta ripopolando, quindi non direi per necessità, ma per scelta, quindi dovremmo conto di queste cose. Invece, sentito poi, per parlare parziale entrare della negli argomenti, tangenziale, interramento delle abbiamo dell’autostrada, corsie dell’autostrada, l’allargamento a tre corsie in superficie, tutte cose bellissime ma nell’arco che dei troveranno prossimi coinvolgeranno il applicazione cinque traffico già o sei forse anni, congestionato quindi oggi per chissà quanti altri anni. Non abbiamo visto su questo documento parlare per esempio della tangenziale sud di Bologna, cosa che Salomoni tira fuori continuamente, però non è stato ripreso in questo piano, eppure sulla validità credo che non si debba neanche stare a discutere. E’ talmente ovvio che serve; può aiutare a decongestionare l’attuale. Teniamo conto che arrivano due corsie da Firenze, tre corsie da Milano, due corsie da Padova, tre dal mare, passano tutte da lì, in qualche modo dividerebbe impattante, molto un in po’ questo galleria. traffico: Allora io poco credo che questo si debba senz’altro prenderlo in considerazione. E poi a me piace pensare anche di un’altra idea sull’attuale autostrada tangenziale di Bologna. C’è, a mio avviso, una soluzione tanto semplice, che in tre o quattro facciamo mesi di una autostrade. lavoro sezione Abbiamo la rende attuabile. trasversale la corsia della di Allora, tangenziale emergenza della tangenziale, due corsie per la tangenziale, una corsia di emergenza l’autostrada. delle Ora, se autostrade andiamo e due semplice a corsie per togliere il (new jersey) che separa l’autostrada dalla tangenziale, nell’80 percento dei casi abbiamo la terza corsia fatta. È chiaro che diventerà tutta tangenziale, quindi i caselli li portiamo all’esterno. Però per farlo bastano INCONTRO del 19 febbraio 2002 27 BOZZA NON CORRETTA tre mesi di lavoro. Poi c’è un nodo un po’ particolare lì nella zona dello svincolo di Padova, in alcuni altri casi dove i livelli tra loro non sono allineati. Questa anche a me sembra una opportunità per dare immediatamente una corsia in più, poi con calma pensiamo alle grandi opere che potranno venire. Per parlare questi anni, invece sta di ferrovia, vivendo la Monghidoro, questione in dell’alta velocità. Allora, se andiamo ad analizzare per vallata, la vallata del Reno alla ferrovia, la Vallata del Setta alla ferrovia, la nostra Vallata dell’Idice adesso ha la ferrovia, ma è una ferrovia ad alta velocità che non consente fermate intermedie. Tuttavia, tecnicamente sono possibili queste fermate intermedie. Allora, anche qui, perché non cominciamo a pensare ad una stazione, ad una fermata per un l’altra della treno pendolare velocità possa, che, e tra una tecnicamente corsa e abbiamo visto che è fattibile, possa collegare la zona dell’alta Idice con Bologna? Allora, per parlare di ferrovia, ancor prima, per quel che mi metropolitana o riguarda, di tutto resto, il parlare credo di ferrovia che dovrebbe essere tenuta in considerazione questa cosa. Cioè tutto il pendolarismo che dicevo l’altra volta, che abbiamo circa un migliaio di pendolari, tutto il pendolarismo fisso, cioè quello che tutti i giorni parte dallo stesso punto ed arriva allo stesso punto, potrebbe benissimo beneficiare di questa cosa. Ora, prima avete detto che c’era la necessità di integrare meglio tutti questi sistemi. Allora, io è da due anni da questa parte, prima da Assessore, oggi da Sindaco, che dico per esempio che quando inizieranno i lavori del nodo Rastignano, attraversare quel punto lì sarà un disastro. L’abbiamo visto con la posa delle fibre ottiche; un senso unico alternato creava per tutto il giorno quattro, cinque, sei chilometri di code, con ritardi nell’ordine della mezz’ora. INCONTRO del 19 febbraio 2002 28 BOZZA NON CORRETTA Vi cito ad esempio un caso personale: mia figlia studia a Bologna, arriva con l’Atc fino in autostazione, poi da lì con un autobus va… parte da Monghidoro alle sei e dieci per essere in classe alle otto e dieci, sei ore di lezione, quattro ore di viaggio, diventano dieci ore via da quindici casa anni. velocizzare Ci di piccolissimo coincidenza per ragazzina potrebbe circa banale, a una essere mezz’ora creare Pianoro. la con una Allora di quattordici- possibilità un semplicissimo piccolissima a di Pianoro, banale l’Atc, in coincidenza con le ferrovie, potrebbero benissimo creare un meccanismo che, scaricata la gente a Pianoro, questi non in quaranta o cinquanta minuti come ci mette l’Atc ad arrivare in autostazione, minuti, quindi ne minuti addirittura quarantacinque, guadagna ci quindi ma bensì con soli venti-venticinque, mette fate il un treno po’ il venti dodici anziché conto, che vantaggio che ne traiamo. Ora, quanto ci vuole a mettere in piedi questa cosa? Io mi chiedo, se sono due anni che parliamo di queste cose, ancora non ci siamo arrivati, figuriamoci quando avremo questa benedetta ferrovia metropolitana. Facciamo in tempo a morire prima. Per cui, proprio per parlare di quei piccoli accordi di cui abbiamo bisogno, credo che ci si debba, ad un livello più piccolo, perché qui mi sembra di portare via tanto di quel tempo ad un sacco di gente che non gliene interessa niente dei miei problemi di Monghidoro, credo che ci si dovrebbe mettere appunto attorno ad un tavolo e ragionare anche di queste cose. Poi la fondo valle Savena, non ci riguarda solo per quello che è il tratto lì di Rastignano. Ovviamente questa è una cosa che non poteva essere recepita sul vostro documento perché è emersa proprio pochi giorni fa. Il Consigliere Solomoni ha ottenuto dalla Regione un finanziamento definitiva di due miliardi sistemazione alla e mezzo parte alta per dare della una fondo INCONTRO del 19 febbraio 2002 29 BOZZA NON CORRETTA valle Savena, quella bredella che collega Monghidoro con la fondo valle, unitamente ad altri due miliardi e mezzo che investirà la TAV su quella strada, che ce l’ha massacrata e si è resa quindi disponibile a metterla a posto, diventano cinque miliardi, per quattro o quattrocinque chilometri di strada, che diventeranno il più bel tratto di strada che ha il Comune di Monghidoro. Noi chiediamo che tutta questa strada diventi poi a sua volta provinciale. Andrete a provincializzare il tratto che da Rastignano arriva - immagino - fin forse a (Castel dell’Alpe) sulla provinciale dell’altra parte, ma abbiamo bisogno che alla biforcazione di Valgattara arrivi anche a Monghidoro con la provincializzazione. Con questi soldi ci andiamo a spendere senz’altro in una strada che è un capolavoro, vi chiediamo di essere quanto meno partecipi con noi nella provincializzazione di questa strada. Poi abbiamo sentito parlare del trasporto pubblico collettivo, da favorire il trasporto pubblico collettivo. Bene. Abbiamo già detto che quelli che sono i pendolari classici, che partono da punti fissi, arrivano a punti fissi, non hanno bisogno di aggiungere altro, però invece tutti gli altri, me compreso, di che cos’è che hanno bisogno per non congestionare il traffico in centro o per portare inquinamento in centro? Decentrare alcune attività. Allora io per primo, e lo dico sorridendo, la sede della Provincia che cavolo ci fa in centro a Bologna? Sarà comoda per l’Assessore del Comune di Bologna, ma per i 59 Comuni del circondario la sede della Provincia è la prima da prendere e spostare di fuori. Detto questo, noi avremmo bisogno forse di un punto dove lasciare l’auto e prendere non l’autobus, che in termini di tempo ci rende la vita difficile, che in termini di servizio non va dove abbiamo bisogno, bensì forse potrebbe utile uno scambio con un’autoelettrica, una Smart elettrica che non inquina, che prende poco INCONTRO del 19 febbraio 2002 30 BOZZA NON CORRETTA posto. Io, tutte le volte che vengo in Provincia, spendo venti-venticinque mila di parcheggio, le spendo volentieri per un’auto che in questo caso mi dia questo tipo di servizio. È chiaro Allora che occorrono finanziate degli investimenti forti. - non so - 200 veicoli elettrici a disposizione ad un noleggio che stia bene a tutte le tasche. Questo, senz’altro, a tutti quei pendolari che non sono, non hanno una partenza e un arrivo fisso potrebbero trovare probabilmente cosa buona. Fra le tante sciocchezze noi siamo riusciti in piccoli tavoli a metterne a posto diverse… con l’Atc per esempio abbiamo fatto un bellissimo lavoro. Sono partite alcune corse veloci bellissimo servizio avamposto della disagiati. Abbiamo ragionare un che alla effettivamente hanno dato montagna. siamo l’ultima Provincia, po’ bisogno su i più anche queste Noi disagiati noi cose. di Quindi e un dei cominciare per a piccoli accordi in tavoli più ristretti ci piacerebbe ritrovarci per parlare anche di altre cose. COLOMBI parola – Cercherò “montagna”. di Mi usare il piacerebbe di meno possibile più, in una la fase istruttoria preliminare come questa, parlare di comunità grande che si occupa di una serie di questioni, che tiene conto dei problemi di tutti. Questo mi piacerebbe poter fare, in una discussione che per alcuni aspetti però preoccupa per alcune parti che si sono letti nei documenti sessioni preliminari, tematiche che saranno ovviamente di affrontate altro tipo. in Vorrei tenermi ai temi fondamentali e strettamente connessi con la riunione di questa mattina partendo proprio da questo concetto comunità, però, che di tutte la qualità le di comunità vita delle provinciali, nostre per i problemi che hanno, vanno salvaguardate tutte e a tutte vanno offerte le stesse opportunità in termini di condizioni di usufruire di quei servizi fondamentali che fanno la qualità della vita. E quindi quali funzioni e INCONTRO del 19 febbraio 2002 31 BOZZA NON CORRETTA quali ruoli hanno singolarmente i territori, deve fare i conti anche con la possibilità davvero di accesso a questa opportunità. Sulla questione Ovviamente questo pongo della viabilità e della locali, è inevitabile che fortuna-sfortuna di questioni succeda, avendo questa mobilità. amministrare una comunità che ha a che fare i conti con il servizio ferroviario metropolitano, ha a che fare i conti con l’unica strada, compresa la via Emilia, con l’unica delle due strade che l’ANAS ha mantenuto nella propria titolarità, Fortuna-sfortuna nel perché proprio avere ambito le di strutture governo. e rendersi conto che si potrebbe godere meglio di queste strutture, può rappresentare una sfortuna se certe attenzioni non vengono portate a sintesi con provvedimenti che le rendono effettivamente fruibili. Cercherò di spiegarmi, schematizzando proprio, per essere breve e non ripetere alcune delle considerazioni che sono già state fatte in presenza, che in parte condivido, ma sempre nell’ottica della comunità grande, non nell’ottica dei territori diversi. Servizio ferroviario metropolitano. Noi siamo gli sperimentatori del servizio ferroviario metropolitano, perché alcuni dei provvedimenti che sono stati individuati come i toccasana per dare funzionalità e praticabilità e quindi accessibilità a questo servizio nel disegno complessivo li abbiamo cominciati a sperimentare quindici anni fa. C’è stato fra l’altro un opportuno intervento dell’allora dirigente del ferrovie in questi ultimi giorni sul Resto del Carlino, l’ingegner Marino, che ricordava quell’esperienza e le ragioni di quell’esperienza, sperimentarli considerare il per un treno noi aspetto non più abbiamo cominciato ovviamente, un mezzo di quello a di trasporto tradizionale, ma un mezzo di trasporto metropolitano. Il cadenzamento, allora, sono quindici anni che ne godiamo. Devo dire però che la qualità del servizio da allora non è cambiato gran che, per varie ragioni. Non sto facendo INCONTRO del 19 febbraio 2002 32 BOZZA NON CORRETTA una ricerca di responsabilità, sto registrando un dato di fatto: la velocità commerciale, l’accessibilità del servizio, la possibilità in alcuni momenti, in alcune giornate, in alcune ore di punta di avere davvero delle possibilità di maggior carico dei mezzi, e poi non ne aggiungo altre. Quello che viene previsto nella programmazione del P.T.C.P., per quello che riguarda il sistema ferroviario metropolitano per la tratta Bologna– Porretta, è poco più che la registrazione dello stato dell’arte. Mi spiego: quando si è parlato del cadenzamento dei trenta minuti se ne parlava sei anni fa, sette anni fa. Oggi bisogna aggiornare anche quella previsione. Sarebbe sbagliatissimo - ci batteremo perché sia diverso - pensare che ci sia mezza tratta con un cadenzamento ai cadenzamento trenta minuti all’ora. e Mettiamo mezza in tratta con movimento un altre macchine sulla Porrettana per raggiungere il treno della mezz’ora. È profondamente sbagliato pensare ad un provvedimento del genere. Aveva una ragione quando si pensava che alla confluenza delle vallate del Reno e del Setta occorreva creare un’alternativa al mezzo di trasporto privato; pensare oggi di fermarsi a metà della linea per ragioni giustificabili, vedere in un varie, tutte non momento di tutte comprensibili, ammissibili a programmazione, mio tutte modo di sarebbe un errore fondamentale. Teniamo conto che, non so, forse dico un dato sbagliato, non c’è l’ingegner Crocioni che può confermarlo, leggevo sui giornali, perché questo è quello che si può sapere di quello che fa il Comune di Bologna, perché altro non si sa, che con la prima linea della metropolitana si andrà a risolvere il problema di spostamento di circa 11mila persone. Non so, forse è un dato che ho letto male o… (CASSETTA 3 LATO A)… con i movimenti che garantisce quotidianamente la Porrettana ci arriviamo vicino. Forse, pensare anche a quello con qualcosa di diverso, in termini di mezzi diversi, aumento della velocità INCONTRO del 19 febbraio 2002 33 BOZZA NON CORRETTA commerciale, qualità aumento del delle servizio frequenze, aumento complessivamente della reso al viaggiatore, quasi sempre pendolare - ecco che torno al tema della qualità della vita, perché togliere un quarto d’ora al giorno di tempo sul treno vuol dire dare un quarto d’ora di vita a quella persona che si muove - può essere un tema da affrontare. Questo richiede un grande sforzo anche ombra di da parte dubbio; opportunità del dovrà maggiori soggetto avere per gestore, condizioni destinare un non c’è migliore, po’ più di attenzione, ancora di più alla nostra linea. Ma questo è un tema che insistere modalità si pone. ancora di di Così più scambio come sui del si servizi mezzo di pone il tema accessori, trasporto, di sulle perché abbiamo visto che piccoli interventi locali, ma non può essere solo la buona volontà locale con qualche sostegno da parte della Regione e della Provincia a risolvere il problema, ci vogliono più sostegni, però abbiamo visto che qualche piccolo intervento locale ha migliorato di molto le condizioni probabilmente ha di accessibilità tolto qualche e quindi automobile alla Porrettana e ha dato qualche passeggero in più al treno. Poi bisogna trovare il problema però di farcele stare le persone sul treno. Molto spesso, mi rivolgo anche alla platea, si fa utente, si fa fatica a fatica stare a sul starci treno, lo fisicamente, dico non da c’è posto. Sulla Porrettana strada. Intanto va capito quali sinergie può costruire uno strumento di programmazione come il P.T.C.P. con il soggetto gestore, che non dipende dalla volontà delle amministrazioni regionali, provinciali e tanto meno comunali, ma che ha una sua autonomia rispetto modi comportamento di alla quale che bisognerà ci stabilire facciano capire dei che funzioni, che ruolo avrà quella direttrice. Anche qui, il quadro registrano conoscitivo, su cose gli concrete strumenti lo stato preliminari dell’arte, INCONTRO del 19 febbraio 2002 34 BOZZA NON CORRETTA ipotizzano con un respiro ampissimo 2015 o 2020, che lascia un po’ il tempo che trova, possibili soluzioni di alcune questioni, ma complessivamente non si affrontano i problemi principali. Il problema principale è che con la variante di valico la vallata del Reno a sud di Sasso Marconi ha perso il castello di riferimento autostradale, non ce l’ha più. Per andare in autostrada si scende Setta, la valle del si scende ovvero Reno, si la risale Valle la del Valle Reno del fino a Casalecchio. La Valle del Reno, con la sua complessità, con la sua modestissima complessità, però non ha più il casello di riferimento, quella parte della Vallata Reno non ha più il casello di riferimento autostradale, però nel complesso delle opere della variante di valico non si è previsto di risolvere il problema della rupe di Sasso Marconi, cioè quel tappo che potrebbe determinare in condizioni – spero di essere chiaro – di difficoltà di valico autostradale dell’Appennino in presenza appunto di un incidente o di un qualcosa che succede alla rupe Bologna, di Sasso Firenze Marconi, e l’irraggiungibilità Pistoia attraverso di l’Appennino, perché in questo momento sia la ferrovia Porrettana, sia la strada naturali Porrettana di un in certo presenza rilievo anche non si di calamità chiudono mai, funzionano sempre e sono l’unica alternativa anche per i prossimi anni e ancora per molti anni, sembra di poter dire, di valico appenninico in quella parte di territorio. Per cui una qualche attenzione in più che siano destinate a quella infrastruttura viaria secondo me occorrerà per programmazione lo meno tentare all’interno del di costruire futuro come piano di coordinamento provinciale. Badate, sulla se non si percorribilità automobilistica, fa questo fra l’altro, automobilistica, sulla mobilità insomma sulla su specie mobilità gomma, si aprono poi mille spazi a vari tipi di proposte, più o meno demagogiche, più o meno realizzabili, di INCONTRO del 19 febbraio 2002 35 BOZZA NON CORRETTA attraversamenti di bretelle, di grandi trafori, di grandi viadotti che hanno molto sapore di propaganda. Io credo che nella logica della programmazione ci debba stare anche l’effettiva praticabilità del percorso di raggiungimento degli attuali degli obiettivi: percorsi, soluzione ammodernamento dei nodi della sede attuale per quanto è possibile in tutta la sua tratta, che non nessun degli è solo la problema la interventi Marano-Silla, perché Marano-Silla. Nella sulla Porrettana – non risolve progettazione consentitemi di dirlo – abbiamo cominciato a rovescio, ma non noi, chi l’ha fatto, abbiamo cominciato a progettare alla fine. Non si risolve nulla spendendo 150 miliardi sulla Marano-Silla. Non si risolve nulla spendendo 150 o più miliardi Ponte della Venturina Pal. Non si risolve nulla. La Porrettana rimane sempre una strada che può rappresentare l’unica alternativa al valico appenninico ma che ha questi nodi di fragilità che se non risolti continueranno questo dico a rendere che le vana soluzioni questa vanno alternativa. elaborate, Per perché personalmente credo che sia giusto fare una battaglia nel nostro peculiari territorio ambientali per che la salvaguardia il nostro di alcune territorio ha, garantire uno sviluppo di talune vocazioni. Non abbiamo quindi bisogno di abbiamo bisogno nuove di far faraoniche funzionare infrastrutture, molto bene e molto meglio quelle che abbiamo, risolvendo questi nodi. (INTERVENTO intervento un ???) po’ – Era mia intenzione fare questo prima per fornire, subito dopo le relazioni, l’altra gamba del problema, nel senso che la mobilità non si può separarla dalla qualità dell’aria che è un tema pianificazione intervenire che verrà di giovedì; prima perché affrontato in non nella sono Conferenza riuscito contemporanea a ad questa Conferenza di pianificazione c’è stato il terzo vertice, il terzo SAM istituzionale che affrontava proprio nel numero 50 nella Sala A, con tutti i Sindaci e gli INCONTRO del 19 febbraio 2002 36 BOZZA NON CORRETTA Assessori delle Presidente appunto Province Errani della e e dei Comuni, all’Assessore qualità dell’aria, insieme Tampieri, perché il le al tema relazioni sono evidenti, sono acclarate, possiamo discutere sulle percentuali del contributo che il traffico, come dire, a cui contribuisce in termini di inquinamento atmosferico. Sicuramente sono numeri a vanvera quelli del Ministro Matteoli, del Ministro Sirchia sul fatto che invece la quota principale riscaldamento, impianti di del produzione riscaldamento termici. situazione, nella PM10 Abbiamo situazione è a carico domestico e del degli stimato nella nostra emiliana romagnola che questo corrisponde a circa il 10 percento e un di più, perché l’80 percento e forse anche il 90 percento invece è addebitabile completamente al traffico. Quindi parlando di traffico, parlando di mobilità, trasporti e viabilità mi intervento verranno sembrava che utile anticipi soprattutto e anche necessario alcuni affrontati dei nella fare temi giornata un che di giovedì, pensando che poi il pubblico non è sempre lo stesso, almeno in queste prime due c’è un pubblico variabile, una geometria variabile ovviamente anche in funzione dei temi non tanto da parte dei Sindaci o degli Assessori, ma quanto dei tecnici che non sempre si occupano sempre di tutte le cose, grazie a loro e buon per loro. Quindi anticipare alcuni temi significa, come dire parlando di mobilità, di viabilità e di trasporti, fare anche qualche considerazione da una parte, come ha già fatto anche dell’aria Claudio Po, derivando sull’ambiente più sugli appunto in generale. effetti da A della questo questo qualità settore e proposito vi richiamo ad un uso corretto che dovrebbe essere fatto della VLASAT. Questo primo step del piano territoriale di coordinamento provinciale si compone di tre fascicoli, di tre volumi: il documento preliminare, il quadro conoscitivo e la VALSAT. La VALSAT è la INCONTRO del 19 febbraio 2002 37 BOZZA NON CORRETTA valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale delle politicazioni contenute nel documento preliminare e quindi non è possibile, come dire, come contributo, come supporto tecnico da parte dei partecipanti altra Conferenza di pianificazione far finta o, comunque, non considerare il fatto che c’è la VALSAT. Quindi in ogni comprensiva modo dichiarazione dovrebbero essere in qualche ripresi incerti o o tenuti in potenzialmente considerazione presumibilmente gli aspetti negativi che nella VALSAT, come gruppo di elaborazione, come cabina di regia, come ufficio di piano del P.T.C.P. abbiamo evidenziato. Quindi vi richiamo questo. Solo due citazioni per poi fare un ragionamento invece più attinente, o comunque conseguente a queste due citazioni, conseguente sul tema della mobilità, vi leggo due brevi periodi che potete trovare nel capitolo conclusivo della VALSAT, non sto a dirvi come è organizzata la VALSAT perché questo dovreste averlo già capito e quindi vado direttamente sul punto, a conclusivo pagina della 109 e VALSAT. a pagina 110 Relativamente del capitolo agli effetti negativi, parliamo di obiettivo generale, miglioramento dell’accessibilità del territorio bolognese e quindi fra gli effetti negativi o presumibilmente negativi, cioè quelli che sono marcati nella matrice con la X o con il punto interrogativo questa delle cosa: X, vi “Ovviamente infrastrutture dell’efficienza leggo il viarie della questo pezzo, potenziamento e quindi mobilità il privata del traggo sistema miglioramento contrasta con l’obiettivo di ridurre gli spostamenti e le percorrenze procapite del con trasporto mezzo mezzi privati ambientalmente pubblico, uso e disincentiva più della l’utilizzo sostenibile bicicletta… e È quindi quindi necessario che questa politica venga in parte compensata con l’impegno degli Enti e delle istituzioni al miglioramento del parco circolante - quindi sostituzione dei mezzi inquinanti con auto ed anche mezzi pubblici a INCONTRO del 19 febbraio 2002 38 BOZZA NON CORRETTA bassa emissione - e all’aumento dell’offerta di soluzioi e alternative all’auto privata che risultino competitivi in termini di attrattività”, quindi miglioramento della rete, della frequenza realizzazione Un’altra di piste citazione del trasporto pubblico, ciclo-peodonali altrettanto etc. breve. Per etc.. quanto riguarda l’obiettivo generale del piano: “perseguire il raggiungimento effetti di una mobilità sostenibile”. Fra gli incerti, a commento degli effetti incerti che sono evidenziati nelle matrici si dice: “l’attivazione di un PUM, di un Piano Urbano della Mobilità, tradotto ed esteso considerato in piano gli della obiettivi mobilità che si metropolitano, propone, sviluppo, effetti potenzialmente positivi che potranno però essere valutati esclusivamente in una fase successiva in cui saranno definiti e chiariti i contenuti; gli effetti sulle componenti aria, rumore ed energia della politica - e dico conseguentemente salute - della politica relativa alla localizzazione dei futuri insediamenti in prossimità delle fermate delle SFM e delle infrastrutture stradali di grande capacità, sono stati valutati come incerti, poiché tale politica favorisce al contempo lo sviluppo della mobilità pubblica e privata e quindi non persegue l’obiettivo del riequilibrio modale a favore di sistemi a basso impatto”. Perché ho citato solo queste due cose? Perché queste due cose qui ci aprono poi la strada a quello che dovrà essere il piano delle azioni per una mobilità sostenibile che in qualche modo è stato già, tenendo conto appunto di questa situazione emergenziale in cui ci troviamo, in realtà abbiamo scoperto, la stampa e l’opinione pubblica ha scoperto il PM10, i dati dell’anno scorso erano uguali e identici, non c’è stato il picco intorno al 20 gennaio, ma la situazione mediamente, anzi quest’anno è minore di quella dell’anno scorso, cioè i dati medi mensili sono inferiori di l’anno scorso, però va bene così, abbiamo scoperto le PM10 finalmente e quindi è iniziato… Come? INCONTRO del 19 febbraio 2002 39 BOZZA NON CORRETTA No, lasciamo stare una volta tanto… giochiamo in casa nostra, solo che la responsabilità cavalcato funzionario una in età tigre di è che nostra. gli pensiono, ha il Formigoni messo giorno ha lì un prima di andare in pensione ha fatto approvare alla Giunta una cosa, un trabocchetto, e adesso Formigoni, da ex sotto segretario all’Ambiente governa la questione abbastanza anche correttamente e giustamente raccoglie anche gli onori che gli spettano. È uno che ha fatto con coerenza una certa cosa da governatore, però non ci riguarda nulla questo qui di Formigoni. Semplicemente questo era per dire che nel governare, nel tentare di governare da una parte a livelli istituzionali, quindi assemblee dei Sindaci da parte della Provincia, quindi l’Assessore Clo’ e il vice Presidente Rabboni insieme hanno gestito questa partita, e i Sindaci presenti lo sanno benissimo, e dall’altra negoziazione negli in incontri qualche modo tecnici, con quindi Bologna, e io di ho sentito solo una parte dell’intervento di Crocioni, e mi dispiace che se ne sia andato perché è in contro tendenza lui, cioè o si dice il falso nelle altre stanze quando si parla di ambiente, della qualità dell’aria, e quindi – come dire – ci si accorda su tavoli tecnici per un ragionamento sulle azioni di una mobilità sostenibile a livello metropolitano, quindi almeno dei quattordici Comuni, poi giustamente - come dicevano alcuni Sindaci la questione va estesa perché le vallate, quando arrivano ai Comuni confinanti, che fanno? Lasciano lì tutto quanto oppure non parto neanche da casa. Quindi è un problema di PUM che riguarda 14 Comuni ma in realtà… che riguarderà Comuni, ma è almeno anche un come accordo problema che di programma riguarda 14 l’intera Provincia. D’altra parte il piano di risanamento della qualità dell’aria dobbiamo farlo per l’intera Provincia, non soltanto per i 14 Comuni. Anche se, i 14 Comuni, due in meno rispetto al PUM, Crespellano da una parte e Bentivoglio dall’altra, e due in più rispetto al PUM, INCONTRO del 19 febbraio 2002 40 BOZZA NON CORRETTA San Giovanni in Persiceto e Sala Bolognese, i due fissi sono Argelato questa ed Ozzano, sovrapponibilità questi fra sono… come l’agglomerato dire, c’è individuato dalle linee di indirizzo della Regione Emilia Romagna per la gestione atmosferico stendere e degli l’area ed episodi sulla elaborare metropolitano. quale un Quindi, acuti di inquinamento almeno inizialmente piano della sostanzialmente, mobilità questa è la situazione. Quindi in questi giorni si è cominciato già a prendere anche delle petizioni abbastanza forti da parte della Provincia, anticipando in qualche modo il piano metropolitano della mobilità. Venerdì scorso c’è stato il primo tavolo, l’istituzione del tavolo diciamo potremmo chiamarlo l’estensione o del business comunque la forum, esplosione in realtà del forum è di Agenda 21, in due componenti: quella economica e quella sociale. Quindi cosiddetti poteri imprenditoriali, sociale, cioè venerdì forti i economico questa invece c’è un diciamo, sindacati sociale, settimana, con stato e e incontro le giovedì prossima sera l’associazionismo, c’è i associazioni quant’altro la con dell’area settimana, l’incontro associazionismo ambientalista e consumerista perché le soluzioni per una mobilità sostenibile e le soluzioni per un inquinamento atmosferico non possono che essere il combinato disposto di azioni della comunità provinciale, dell’intera comunità provinciale in tutti i suoi componenti, anche perché problema è un di problema stili di di qualità vita che della vanno vita, cambiati. è Non un è semplicemente un problema infrastrutturale o di azioni emergenziali. È un problema di azioni, piani strutturali di medio e lungo periodo che ci devono portare proprio a cambiare stili di vita nei confronti del nostro muoverci sul territorio. Allora, brevemente questi sono i contenuti esposti dall’Assessore Clo’ nella riunione di venerdì e ripresi in conclusione dal Vice Presidente Rabboni. I punti INCONTRO del 19 febbraio 2002 41 BOZZA NON CORRETTA rilevanti delle strategie, sono tre sostanzialmente i punti rilevanti delle strategie dell’Unione Europea, del Ministero dell’Ambiente, dell’autovettura trasporto della più sono privata a degli riduzione favore vantaggioso, lunghezza la il di una modalità contenimento spostamenti e dell’uso lo del di numero sviluppo del trasporto combinato. A fronte di queste tre strategie, sia dell’Unione Europea che del Ministero dell’Ambiente, le misure previste di breve e medio periodo, ma in alcuni casi anche di lungo, possono essere ricondotte schematicamente a due categorie, quindi provvedimenti che riguardano la gestione della domanda di mobilità da una parte e miglioramento questo primo provvedimenti che hanno dell’offerta dei trasporti. elenco che di fatto per oggetto il E in anticipa qui, in qualche modo credo il piano della mobilità metropolitano e che verranno inglobate nel rapporto della qualità dell’aria, giovedì dato parleremo un fascicolo pianificazione fascicolo saranno perché, di con come che le a in sono slide illegibili, oltre qualità ma dell’aria, queste tenuti, non due vi conferenze vi sarà dato che verranno proietate non ci sarà nessun c’è già quello che verrà di un perché fascicolo nel quadro conoscitivo, fra una settimana esce il rapporto della qualità dell’aria, qualcuno di voi dirà finalmente, perché abbiamo unito il 2000 con il 2001 perché avevamo già lo abbiamo step del detto quadro alcune conoscitivo cose già del P.T.C.P. importanti anche dove nel convegno di luglio, e quindi verrà trasmesso a tutti i partecipanti il rapporto sulla qualità dell’aria nella Provincia di Bologna 2000 e 2001. Intanto ve li elenco proprio per titoli ovviamente, perché non c’è tempo per svilupparle, avremo tempo successivamente. Sostanzialmente sono quattordici le azioni che possono essere ricondotte schematicamente a queste due categorie che ho detto, dell’offerta: gestione della l’aumento domanda e miglioramento dell’efficienza tecnico INCONTRO del 19 febbraio 2002 42 BOZZA NON CORRETTA economica della capacità delle reti di trasporto pubblico al fine di conferire al servizio un grado di elevata qualità e flessibilità e rispondenze, quindi appetibilità anche nell’uso; la razionalizzazione della rete del delle trasporto risorse energetiche pubblico attraverso disponibili, alternative, migliori riconversione sviluppo del a usi fonti trasporto intermodale, miglioramento delle connessioni tra linee di trasporto pubblico. Tanto per dirne alcune; non ha senso che l’Atc faccia competizione, si ponga come mission la competizione alle SFM. Mi sembra che sia una cosa fuori da risposte ogni date logica, per sull’adeguamento che eppure sono alcune delle esempio a San Giovanni stato fatto dei percorsi, è dell’accessibilità degli scambi intermodali e Atc dice: “No, io 150 metri in più non li faccio perché questo… io devo fare competizione alle SFM, non andare a servizio e a supporto”. Quindi qui un’azione come questa comporta una grossa questi revisione sono temi abbonamenti dell’intera da mezzi altri rete tavoli. pubblici, questo dell’Atc, Incentivare è di ma gli brevissimo periodo. Ci sono Comuni, come Granarolo, che sopportano una spesa urbana e che gli quindi di consente di entrare nella tariffa rendere in termini economici più appetibile il mezzo pubblico. I sistemi tecnologici per la priorità semaforica dei bus ed interventi di modifica delle sedi urbani), stradali quindi di corsie penetrazione riservate urbana ai bus o (per vere i che consentano l’eliminazione delle strettoie e delle code. Sono alcuni temi discussi nell’assemblea dei Sindaci per provvedimenti di breve e medio periodo per far fronte all’emergenza parcheggi inquinamento scambiatori, razionalizzazione famosa - adeguati come della dire modelli distribuzione delle - di atmosferico. parcheggi distribuzione logistica gestionali merci. e C’erano e Incremento per di biciclette; delle merci, la l’introduzione di organizzativi alcuni nella Sindaci, il INCONTRO del 19 febbraio 2002 43 BOZZA NON CORRETTA Sindaco di Ferrara che proponeva nel vertice del palazzo di fronte, della torre di fronte, dal 2005 in poi non entri in Quindi città nessun soluzioni prenderle, mezzo anche comunque che non sia drastiche. sarebbe euro-diesel. Sarebbe in ora qualche di modo, nell’autonomia di un accordo di programma. come si farà nei prossimi giorni fra Regione, Province, e Comuni con più di 50 mila abitanti, quindi cominciando a mettere i piedi veramente nel piatto di elementi strutturali di una mobilità diffusione sostenibile. della Provvedimenti mobilità pedonale e per la ciclabile; tariffazione della sosta stradale, accesso a strade ed aree; i mobility manager, che non sia soltanto un nome, una patacchina istituzioni, che quindi ma qualcuno che siano gestiscono dipendenti, qualche che e più modo ha veramente la degli manager metta Enti in o mobility mobilità mobility gestisca, negli nelle manager, utenti, dare, rete, dei anche in coordini le attività dei singoli mobility manager. L’utilizzazione comune di Addirittura hanno autovetture, ci sono provvedimenti alterne o sul alcuni che blocco quindi i Comuni, tipo vanno totale in per (carpooling). deroga auto Modena, sulle con più che targhe di tre passeggeri, con almeno tre passeggeri. Quindi anche qui un incentivo. mestiere: Che Poi cosa potrebbe faccio? nascere Faccio la il attività trasportato di per consentire alla macchina di entrare, come è successo a Padova, ma queste sono altre battute così. La modifica degli errori, quindi una redistribuzione temporale degli spostamenti attraverso la modifica degli orari di inizio e termine di attività interventi di fluidificazione innovativi per il lavorative trasporto del e delle scuole; traffico; collettivo, di mezzi nuova concessione o di dimensioni ridotte ed istituzioni di sistemi collettivi trasporto, quindi i taxi collettivo, bus a chiamata, (carshering) etc.. Tutte cose, nulla di nuovo che stanno già nei documenti del Ministero INCONTRO del 19 febbraio 2002 44 BOZZA NON CORRETTA dell’Ambiente, se andate sul sito Ministero dell’Ambiente, mobilità sostenibile, c’è un lungo elenco nella relazione introduttiva al sito della mobilità sostenibile, stanno anche nell’elenco dei provvedimenti presentati da Matteoli, niente di nuovo. La novità è che ci sono solo le briciole rispetto alle strade, quindi al piano delle milioni di opere euro del per Ministro il Lunardi, trasporto perché pubblico 300 sono nulla rispetto ai 2.800 miliardi di euro previsti invece dal piano delle opere. Comunque qualcosa si sta muovendo. La proposta forte, e con questo chiudo in qualche modo, un’altra proposta forte ad una domanda di alcuni Sindaci: “Ma come facciamo a pagare, cioè dove troviamo le risorse finanziarie implementare questa per lista di fare queste azioni”. azioni, Proposta forte fatta dal Vice Presidente, dall’Assessore all’Ambiente, il Vice Presidente l’altro l’Assessore all’Ambiente perché riduciamo non destinate alle nel del strade giorno vertice 10–20 e le venerdì, oggi istituzionale, percento le reinvestiamo è risorse in queste azioni. Non tutte le strade, ormai lo sappiamo, c’è chi è d’accordo e chi non è d’accordo e continueremo per anni a rimanere su barricate diverse nel sostenere che nuove strade non risolvono i problemi, non risolvono un primo periodo, ma nel medio periodo aumentando l’offerta aumenta anche l’utenza che usa queste strade, e questo ormai comincia ad entrare anche nel linguaggio comune di nostri Assessori, di nostri Sindaci, quindi una scelta forte come questa, ci sono alcune strade per esempio, e nel P.T.C.P. ci prioritariamente sono, mettere nel in documento fondo, preliminare, quindi non dare priorità alle strade che sono - e c’è anche nel rapporto di quello dell’aria - che sono competitive o alternative secche ai rami del servizio ferroviario metropolitano. Perché dobbiamo andare noi per primi a costruire una strada che diventa competitiva? Le strade le faremo di qui a dieci anni, di qua a tre o quattro anno, a seconda INCONTRO del 19 febbraio 2002 45 BOZZA NON CORRETTA dei rami, effettivamente avremo implementato il servizio ferroviario vengono metropolitano, gestiti come attraverso dire il gli ingorghi trasporto pubblico piuttosto che realizzare nuove strade. Quindi questa mi sembra una scelta forte dichiarata ufficialmente appunto dal Vice Presidente e dall’Assessore Rabboni, quindi una posizione - credo - in qualche modo della Giunta, visto che ieri ne hanno discusso, anche se non ho chiesto se hanno discusso anche di questo, però è uscita pubblicamente: togliere i finanziamenti e stornarli su queste azioni. L’ultima cosa che riprende un po’ le battute polemiche che ho sentito nei confronti di Bologna. Qui abbiamo due strumenti che dovranno implementare sia i temi della risanamento mobilità qualità della dell’aria qualità sostenibile, o, dell’aria quindi comunque, e i temi mobilità, del della trasporti e viabilità, che a questo diventano quasi piani stralcio del P.T.C.P.: il piano della mobilità metropolitano e il piano di risanamento della qualità dell’aria. E questi piani, come avvenendo dire in il confronto questo ultimo istituzionale mese, che che continua sta ad avvenire e che il primo marzo credo che continuerà come scambio regionale in questo seminario regionale appunto sulla qualità dell’aria, è che ci sia una sinergia forte fra la Provincia di Bologna, i Comuni interessati dagli agglomerati, nella Provincia di Bologna gli agglomerati sono due, non c’è solo Bologna, non dimentichiamolo mai, c’è anche capoluogo Imola e agglomerato con con che i suoi l’altro è Imola. Comuni, Comune Non e diciamo è con il Comune capoluogo possibile pensare di di attivare politicazioni sulla mobilità sostenibile se non coinvolgendo, checche ne facendo… possa aver E questo detto… ma tavolo è appunto già ho nato, sentito soltanto commenti e non l’intervento. L’altro è il piano di risanamento della qualità dell’aria, dove appunto ci sono questi due agglomerati forti per la gestione degli INCONTRO del 19 febbraio 2002 46 BOZZA NON CORRETTA episodi acuti Bologna, i di 10 inquinamento Comuni atmosferico confinanti, più che sono volontariamente Argelato, Sala Bolognese, San Giovanni e Ozzano che si sono aggregati, e dall’altra c’è appunto Imola con i suoi tre Comuni, Mordano, Dozza e Castel Guelfo, e poi c’è questa zonizzazione, zonizzazione del seconda livello degli agli del obiettivi attuali che territorio di molto standard poi lo vedremo provinciale in antropizzazione forti di e molto legge, funzione che ci ridotti limiti giovedì, di a porrà rispetto legge, da raggiungere con le politiche di pianificazione da una parte, pianificazione territoriale di una parte e di panificazione della mobilità dall’altra. VITULLI – Sarò brevissima anche perché non amo molto parlare davanti al pubblico. Sentivo in premessa che uno degli obiettivi valorizzazione principali del trasporto del P.T.C.P. pubblico inteso era in la senso generale, e questo è un concetto e un obiettivo che è stato ripreso anche in diversi altri interventi. Noto però una contraddizione tra questo obiettivo e quanto è poi riportato sul quadro conoscitivo, in particolare nella parte che citava anche il Sindaco di Loiano, sulla mobilità pubblica, nella parte nella quale si dice che l’avvio del particolare servizio del ferroviario servizio cadenzato metropolitano, sulla in ferrovia, comporterà una sovrapposizione del servizio ferroviario con delle linee di trasporto pubblico su gomma. Questa sovrapposizione viene considerata una competizione tra le linee su gomma e su ferro, contrapposizione che si ritiene di dover risolvere tramite la soppressione dei servizi paralleli su gomma. Noi, come Atc, non concordiamo su questa osservazione, soprattutto per l’obiettivo del piano, che è quello - come è detto da tutti voi - di incrementare e migliorare il trasporto pubblico. Noi vediamo invece il servizio ferroviario metropolitano come una opportunità di miglioramento e di aumento dell’offerta di trasporto INCONTRO del 19 febbraio 2002 47 BOZZA NON CORRETTA pubblico, ma non come una necessità di dover chiedere ad un utente di dover scegliere tra un servizio su gomma o un servizio su ferro. Il servizio ferroviario metropolitano deve essere un modo attraverso il quale l’utente possa scegliere di lasciare magari a casa la propria macchina per servirsi di un servizio integrato di trasporto pubblico, sia esso solo gomma, sia esso solo ferro o sia gomma più ferro. Questo lo dico non tanto per fare della teoria, ma quanto perché l’ingegner l’abbiamo vissuta servizio ferroviario Nigro prima, la ci è prima testimone perché sperimentazione metropolitano cadenzato del sulla direttrice nord ha avuto degli esiti non molto positivi. Infatti eravamo completa del totale linea dei - servizio servizi per parallela drasticamente con su - ferrovia, dovuti della una gomma, paralleli, intenderci alla linciaggio partiti con era 97, l’eliminazione stata che dopo tornare riorganizzazione eliminata era esattamente qualche indietro popolazione. È la mese per siamo evitare stata portata il in coincidenza in stazione evitandone il prolungamento fino a Bologna in quanto coincideva, era in… Quindi, ecco, noi proporremmo una modifica di quella parte del servizio quadro conoscitivo ferroviario perché metropolitano sicuramente determinerà il la necessità di una riorganizzazione dei servizi su gomma, ma deve essere nell’ottica del miglioramento dell’offerta di trasporto pubblico e non della… Adesso, poi, Bollini è andato via, volevo fare una semplice osservazione su quanto aveva detto su San Giovanni in Persiceto, non per fare polemica, però visto che l’ha citata preferisco chiarire. Allora, non abbiamo detto assolutamente Persiceto specifiche che che non ci al Comune volevamo sono state di San Giovanni prolungare le richieste, tre non in corse volevamo prolungarle alla stazione perché eravamo in competizione con le ferrovie, ma la richiesta del Comune era di INCONTRO del 19 febbraio 2002 48 BOZZA NON CORRETTA prolungare quelle corse per servire una scuola che è immediatamente a nord della ferrovia e ritenevamo che, viste le distanze, si potesse evitare di sacrificare gli altri utenti interessati. che a Fatto assolutamente in questa sta deviazione che queste coincidenza con non corse i erano non treni sono perché gli orari di transito dei treni sono diversi dagli orari di entrata ed uscita dalle scuole. Era solo una precisazione. BRUNI – Vado per titoli, rapidamente. Mi dispiace, d’altra parte raccolgo magari l’invito di Piero Cavalcoli a fornire un contributo più corposo nel corso di queste giornate. Allora, io ho partecipato solo alla fine di questa mattinata appunto perché con Bollini ero all’altro incontro sui fenomeni di emergenza qualità dell’aria, e volevo intervenire su questa parte, ma la do per scontata nel senso che Bollini l’ha ampiamente trattata, anche Claudio Po a personalmente, ma mi benissimo il quanto sento, pare problema. di D’altra non capire parte l’ho che sentito ha posto giovedì 21 si parlerà espressamente di qualità dell’aria e il tempo e il modo per approfondire anche quanto manca, o c’è o non c’è nel quadro conoscitivo, credo invece allora un altro problema che ci sia. Pongo – ripeto, tralasciando questo del sistema di mobilità e qualità dell’aria - il problema della sicurezza. Il problema della sicurezza è inteso in sicurezza senso ampio, intesa naturalmente incidenti, fenomeno in primo incidenti. luogo Noi Regione stiamo ragionando, intanto stiamo predisponendo una bozza comunque di in indirizzo, realtà è io una adesso bozza la di definisco delibera che così, vede coinvolte più direzioni di questa Regione. Nella bozza di delibera ragionamento, uno dei punti anche con i sui colleghi quali della abbiamo Direzione Programmazione di questa Regione, è proprio quello di far sì che nel quadro conoscitivo il tema INCONTRO del 19 febbraio 2002 49 BOZZA NON CORRETTA dell’incidentalità, quindi dell’analisi del fenomeno, per situazioni, per contesti, per luoghi etc., l’analisi di come e in che modo, di quattro punti fondamentali in sostanza, come informatico e sul che architettura fenomeno. Cioè ha il sistema è un sistema se informativo - come auspichiamo e come diremo anche nella bozza di delibera (forze - integrato tra quello ISTAT, quello dell’ordine) e le schede di mortalità, per capirci. Terzo e quarto punto, appunto, e di qui vengo alla che pianificazione territoriale urbanistica, il fatto il quadro conoscitivo, dicevo, deve ricomprendere questi aspetti e quindi fornire delle indicazioni per il documento preliminare anche per le scelte previsionali che non è che siano previsioni, solo scheda, quadro neri un della ininfluenti nella VALSAT sinottico viabilità rispetto ho con notato alle che indicazioni provinciale sul future c’è di quale una punti occorre intervenire. Pero, ripeto, ci sono altri temi. Aggiungo, come dirigente dell’Assessorato alla Sanità, aggiungo che la discussione su questo fenomeno è l’analisi nel quadro conoscitivo, se n’è parlato l’altra volta, ma non in questo senso ovviamente, rispetto ai poli funzionali, cioè come e in che modo funziona il sistema emergenza urgenza per quanto riguarda il sistema sanitario per esempio, quando c’è un accadimento di questo genere. E quindi tutte analisi che nel quadro conoscitivo, ripeto, ci devono stare e a mio parere, e a parere anche dei colleghi, degli amici con i quali stiamo lavorando come direzioni diverse dalla Sanità, e queste cose - ripeto è opportuno che ci importantissimo, siano. E fondamentale questo del è tema un aspetto sicurezza correlato al tema che è stato affrontato e che stiamo affrontando l’aspetto questa della mattina. sicurezza Però che non è interessa. faccio più breve, riservandomi – ripeto solo questo Quindi la – caso mai di fornire un contributo scritto, occorre tenere presente anche altri aspetti della sicurezza su strada, quindi INCONTRO del 19 febbraio 2002 50 BOZZA NON CORRETTA dei sistemi mobilità della loro architettura. C’è il problema delle emergenze, cioè frane, dei fenomeni cioè, voglio dire, di dissesto idrogeologico, ma anche di altri tipi di fenomeni o eventi che possono determinare emergenze. Allora la domanda che ci si deve porre è tema di pianificazione, strumenti possono e le dare nel senso risposte una o, risposta che poi meglio, al tema dopo gli magari gli strumenti che possono essere sia della pianificazione come di altre. Però la domanda, se in caso di fenomeno emergenziale, ci sia la possibilità rapida di accesso dei mezzi di soccorso, nonché la possibilità di evacuazione da parte dei cittadini, per i piani di evacuazione che ci sono in tema di protezione civile, ma non solo, di prefettura, di accordo con la protezione civile etc., ecco com’è il sistema della mobilità, delle infrastrutture rispetto a questo punto, ci sono analisi, ci sono valutazioni, ci sono scenari o prospettive, e mi fermo qui su questo punto. Altro tema, non sono emergenze tipo frane o altri fenomeni, comunque riguarda sempre il tema sicurezza in senso generale, i trasporti pericolosi. Cioè sulle nostre strade, nei centri urbani, circolano mezzi che trasportano sostanze o altre cose, radiotattive o, comunque, sostanze pericolose e via dicendo. Da questo punto di vista credo che anche in questo caso qualche considerazione facendo nel riferimento quadro conoscitivo naturalmente non va tanto fatta, ad cioè analisi astratte, quanto eventualmente ad una serie storica di eventi che possono essere accaduti, come e in che modo si è riusciti a far fronte a questi tipi di eventi e come, caso mai, rispetto alle conseguenze che se ne traggono, come si intende nel documento preliminare, ma soprattutto poi nell’attuazione del P.T.C.P., dare indirizzi ai Comuni perché etc. etc.. L’ultimo tema che volevo affrontare molto rapidamente è un tema che ci sta, cioè alla Sanità in particolare, ma credo che stia a cuore a tutti, è un INCONTRO del 19 febbraio 2002 51 BOZZA NON CORRETTA tema sociale voglio dire. Allora, il sistema infrastrutturale pubblico e private soddisfa il problema o il bisogno di autosufficienza - quindi mi stacco dal sistema sicurezza - soddisfa – ripeto – o dà risposte al tema dell’autosufficienza dei soggetti disabili o delle fasce deboli? Ecco, anche qua, anche su questo tema ci dicevamo fra di noi, con Giovanni Rinaldi, con Alberto Lotis, con colleghi amici, ripeto, con i quali stiamo lavorando, non ho trovato nulla. Credo che magari qualche considerazione, perché il problema è rilevante ripeto, fasce nel piano deboli comunque e non sanitario dei sono regionale disabili gli per stessi il tema l’altro temi ma delle verso, sono temi che che possono andare insieme, rispetto a questo credo che si debbano sia fornire – come dire – delle conoscenze e dall’altro lato anche ipotizzare, se già ci sono bene, altrimenti, perché so benissimo che Bologna voglio dire le risposte le dà, per carità, non è che sono così ingenuo da pensare che non ci siano, però bisogna vedere se sono adeguate, se sono adeguate rispetto ad un bisogno e una domanda. BUONAIUTI – Dunque, io rappresento Tren-Italia trasporto regionale, e quindi analizzerò il settore che riguarda il complimenti per sistema ferroviario. l’organizzazione, adesso Innanzitutto passo un po’ alle osservazioni. L’articolazione nazionale, sistema prevede: ferroviario sistema ferroviario metropolitano, salta a piè di pari tutta l’articolazione, poi ne fa anche un po’ la delucidazione di tutto quello che è il (PRIT), sistema ferroviario regionale. Teniamo conto che adesso la parte portante del servizio sul ferro è tutto basato su treni di tipo regionale o interregionale. Quindi il servizio ferroviario nascerà, intanto la metropolitano struttura è portante una del cosa che servizio ferroviario è quella di tipo (DISTURBO REGISTRAZIONE)… Teniamo conto che quando si parla di piano a livello INCONTRO del 19 febbraio 2002 52 BOZZA NON CORRETTA provinciale diventa importantissimo le relazioni interne alla Provincia, sono egualmente importanti le relazioni anche con le province limitrofe. Noi siamo in una realtà in cui le relazioni con Ferrara, con Modena, con Prato, etc. etc., sono territoriale fondamentali puntuale collegamento fa e quindi parte interprovinciale di che il servizio un servizio di è estremamente importante. Questa è la prima cosa. L’opportunità di pianificazione, è estremamente importante; estremamente importante dire dei sì e dire dei no e fare delle scelte. Una cosa che dovrebbe essere analizzata e quello sarà che poi puntualizzata, poi la decisione servizio ferroviario deve servizio a puntuale corredo indipendentemente di essere merito, è da se il prevalentemente del territorio un oppure prevalentemente un servizio di spostamento veloce che si coniuga con altri sistemi che sono invece servizi e su puntuali sul territorio. Quando si fa una pianificazione poi una pianificazione si comincia a sovrapporre esigenze sempre nuove, il pericolo qual è? È quello di rendere il treno simile all’autobus e l’autobus simile al treno e quindi di avere un servizio indifferenziato del territorio. Secondo me si può fare una scelta di dire: bisogna che il treno serva puntualmente al territorio; oppure una scelta che veloce, dica: il portante territorio. treno è rispetto Fatta questa un servizio agli scelta, mediamente spostamenti poi, occorre sul una coerenza e la coerenza può essere imposta solo da un organo sovraordinato, perché il diretto interessato a livello locale è ovvio che dice: “Il treno voglio che fermi qui perché io abito qui”. Quindi questo, essendo uno strumento di pianificazione, dovrebbe essere uno strumento che individua questa cosa, dà degli indirizzi e cerca di svilupparli coerentemente. Il problema L’attuale del servizio, potenziamento come dicevo, è del basato servizio. su base INCONTRO del 19 febbraio 2002 53 BOZZA NON CORRETTA regionale fermate e questo non frequenti, vuol però dire ci che sono (non) ci fermate sono di tipo ferroviario. In qualche direttrice già da un prossimo futuro è servizio possibile più sovrapporre puntuale, il a questo servizio servizio un ferroviario metropolitana, che agisce sulle stesse linee e diventa un servizio in aggiunta. Il servizio in aggiunta presuppone anche il fatto di avere la disponibilità di mezzi e risorse. Alle prime fasi, come Tren-Italia, ma penso di poter parlare, anche se non sono rappresentante anche di altre aziende di trasporto su ferro, ci si può far fronte con le risorse attualmente disponibili. Siamo al limite. Un livello di pianificazione deve prevedere anche la possibilità non solo di pianificare la quantità di servizio, ma anche la fattibilità del servizio da un punto di vista della disponibilità dei mezzi e delle risorse. Attualmente, da adesso in poi, con i mezzi di trasporto si va in autofinanziamento. Pare strano che si invochino politiche di sovvenzione di auto elettriche, di cose del genere, e non ci siano politiche di rinnovo, di quello che è già elettrico e funzionante, che è il parco rotabili che dovrà attuare il servizio già in vigore ed anche il servizio in espansione. Quindi se si programma servizio ferroviario metropolitano con fase di attuazione a breve tempo e fasi di ulteriore attuazione a medio e breve termine, fa parte della pianificazione prevedere, e qui è soprattutto rivolto naturalmente non alla Provincia, ma alla Regione, poi agli Enti sovraordinati… (CASSETTA 3 LATO B)… ed anche forme di acquisto del materiale rotabile, compartecipazione alle spese di acquisto perché nessun vettore è in grado di andare in autofinanziamento e quindi comprare materiale nuovo per servizi di questo tipo. Ho detto tutto. BARICELLA ovviamente – Trenta secondi perché l’ora ci impone l’estrema sintesi. Baricella; abbiamo INCONTRO del 19 febbraio 2002 54 BOZZA NON CORRETTA ragionato, stiamo ragionando su una situazione molto importante, stiamo mettendo le basi per la definizione di assetti infrastrutturali che caratterizzeranno lo sviluppo dei prossimi quindici anni. Quindi l’obbligo è quello per l’appunto metropolitana, di ragionare abbandonando altre in termini spinte che di area ci sono state. Dentro questo termine ci si trova pienamente le zone, i Comuni che sono marginali della Provincia di Bologna. Baricella, assieme a Malalbergo ed assieme a Molinella, sono riferimento Comuni terminale che, della diciamo così, Provincia e fanno sono da riverse verso la Provincia di Ferrara. Quando parliamo di infrastrutture e in questo caso di viabilità, chiaramente dalla lettura dei documenti ci sono una serie di interventi definiti, di programmazione abbastanza codificata. Mi preme sottolineare la scienza di una questione, che riguarda la San Donato. Tutte le strade provinciali sono state investite in qualche modo da forme di integrazione, qualificazione, miglioramento, sistemazione, collegamenti assetti stradali, autostradali etc., San ne parla. importante La San Donato ovviamente collegamenti, ecco il Baricella, Minerbio importante, sulla interessanti dal è che una a punto, e quale punto di vari per sono vista con Donato non se strada provinciale tutt’oggi Molinella, ci ampliamento, manca esempio area fermenti delle in di zona abbastanza piuttosto prospettive industriali anche per certi versi, manca un collegamento con il casello autostradale di Altedo. Non esiste forma di collegamento che faccia in qualche modo realizzare questo tipo di rapporto. Così come è importante riuscire a realizzare un altro sistema di comunicazione con l’area ferrarese-ravennate perché siamo per l’appunto al punto terminale. Sembrerebbe quasi che alla fine della Provincia tutto si debba fermare, mentre invece 50 metri oltre agli argini del Reno c’è un’altra Provincia che ha altri interessi commerciali, altri interessi industriali INCONTRO del 19 febbraio 2002 55 BOZZA NON CORRETTA che può sviluppo essere ovviamente per territorio. relazioni il tra il un nostro volano Quindi sistema importante quale di sistema viario e di quello esistente o comunque già in fase di potenziamento della Provincia di (Ferrara). Noi pensiamo che la San Donato sia naturalmente rivolta verso l’area argentana e quindi essere in qualche modo un sistema di comunicazione con il territorio ravennate, il territorio ferrarese. Quindi occorrerebbe, occorre evidentemente andare a definire un progetto, una progettualità che faccia riferimento a queste problematiche. La sintesi riguarda mi impone anche una le seconda risorse. riflessione Quando che facciamo programmazione a questi livelli ci rendiamo conto che determiniamo dei poli di attrazione dello sviluppo. Poli di attrazione particolari nuovi dello aree del sviluppo territorio insediamenti significa si che in concentreranno dei residenziali e produttivi, quant’altro. Quindi nuove risorse per gli Enti locali. La condivisione di significa stare sviluppo compatibilità. Non ci un piano dentro possono programmatico ovviamente essere a Comuni di delle che non hanno o che abbandonano l’idea di una qualche forma di sviluppo a favore di altri Comuni che invece per ragioni che sono storiche, che sono ovviamente definite dal tempo, che sono ubicate in particolari zone geografiche strategiche per lo sviluppo, ma diano poi alla fine una disponibilità di risorse tali da poter soddisfare pienamente qualsiasi bisogno della popolazione. L’idea, per l’appunto, di area metropolitana presuppone la messa in campo di forme e di accordi d’area che siano in grado di ragionare sulla ridistribuzione delle risorse, perché altrimenti nessuno ci sta a vedersi in qualche modo come forma dire di vogliamo, Ogni – forviato, sviluppo che però popolazione, lasciato fuori compatibile, i introducono Baricella ha da tutto temi una qualche quello delle – che risorse. cinquemila-seimila INCONTRO del 19 febbraio 2002 56 BOZZA NON CORRETTA abitanti, deve rispondere in termini di servizio alla propria popolazione, ha bisogno di risorse, le risorse arrivano ovviamente anche da queste forme di insediamento. C’è bisogno di una politica che metta in campo norme capaci di redistribuire questo tipo di risorse. Finisco. per queste Credo che il tema del trasporto pubblico aree che sono all’interno della Provincia siano fondamentali. L’aria nostra non è particolarmente diversa da quella di Granarolo che ha adottato le delibere per il traffico, una delle ragioni per cui non ci siamo azzardati a mettere in campo una qualche forma di iniziazione perché da Baricella non ci si muove se non attraverso domenicale non il mezzo esiste, pubblico. se non in Il mezzo forma pubblico assolutamente insignificante per la popolazione, e quindi ovviamente occorre anche pensare a forme di collegamento pubblico. Non abbiamo la ferrovia, quindi la San Donato è attraversata unicamente da gomma; quindi come potenziare il trasporto pubblico su gomma aumentando la rete, allargando quindi il capolinea verso altre destinazioni più distanti dal centro urbano di Baricella. MODERATORE che stiamo – A Baricella vorrei dire, come saprà, cercando di lavorare per area anche, cioè oltre i temi, e questa roba qua va apportata anche lì. (BOTTI) – Sarò brevissima perché vedo che ormai il pubblico è stanco e perché abbiamo, come agenzia trasporti pubblici, abbiamo lasciato comunque agli atti una nota. aspetti Mi di preme semplicemente condivisione far rilevare innanzitutto, cioè alcuni sugli obiettivi di queste politiche, della mobilità, che sono di miglioramento della qualità ambientale, degli impatti appunto derivanti soprattutto dal traffico privato, e quindi dalla scelta di privilegiare e di trovare forme per sostenere, incrementare, sviluppare la mobilità col mezzo collettivo. Su questi aspetti la Regione non ha cominciato ieri a dare orientamenti e la Legge Regionale INCONTRO del 19 febbraio 2002 57 BOZZA NON CORRETTA 30 appunto definisce quali sono i cardini di queste politiche non tanto per gli aspetti di programmazione pianificazione che competono ad un altro strumento che è il PRIT, ma per soprattutto, quanto attiene l’utilizzo proprio anche la gestione di risorse, l’individuazione appunto dei soggetti e l’attivazione di quei momenti appunto di programmazione comune che attraverso la Legge 30 si sono sostanziati in accordo di programmi, in questi ultimi sette anni direi, che avevano al centro proprio questo obiettivo. Credo che la novità, che io vorrei che venisse anche in qualche modo dell’agenzia ripresa e richiamata, naturalmente, io richiamata per nei conto documenti ufficiali, che sta in questi accordi di programma 20012003, che rappresentano una fase transitoria verso la liberalizzazione di settore, che mettono al centro il tema della qualità del servizio, sia su ferro - su cui la gestione ha una autonomia diretta - che su gomma, venissero ripresi maggiormente. Si tratta anche appunto di confrontarci ulteriormente, anche se la Provincia ha sottoscritto Regione, l’accordo, al Comune di quindi ha Bologna, preso gli insieme altri alla Comuni, una serie di impegni, si verificasse che quanto contenuto in quegli accordi eventualmente della venisse sviluppato, costituzione esattamente in recepito particolare dell’agenzia locale ed il discorso della mobilità che è un impegno preciso appunto della Provincia che può consentire forme di proprio gestione: il discorso le forme dello per sviluppo quanto delle riguarda il trasporto pubblico su gomma, l’innovazione dell’offerta a fronte ferroviario di entrata in vigore anche del servizio metropolitano. Chiudo qui questa premessa che è anche troppo lunga appunto data l’ora . I punti su cui si sono sviluppate le osservazioni riguardano una parte che ha sviluppato sicuramente molto meglio Buonaiuti, all’entrata in sul vigore, discorso diciamo di così, dare del rilievo servizio INCONTRO del 19 febbraio 2002 58 BOZZA NON CORRETTA ferroviario regionale, ferroviario alcuni metropolitano aspetti su cui sul servizio stiamo facendo verifiche, delle varie schede che erano allegate, perché per esempio il fatto che in molti casi la gestione di questo servizio sia della FER, forse si tratta di una fase in cui non era ancora perfezionato l’aggiornamento del documento. Ancora; anche in questo settore, prefigurare il modello di gestione per quanto riguarda le piccole anche stazioni. Attenzione all’inquinamento ferroviario che si dovuto pone agli al aspetti rumore proprio in relativi del traffico funzione di una intensificazione del servizio. Una cosa che vorrei sottolineare, oltre alla questione dello sviluppo e dell’attenzione alla mobilità ciclistica, che la Regione in qualche modo ha dato anche se non siamo ancora in presenza di un piano organico di reti infraprovinciali, possiamo chiamarli così, ecco il punto però che io vorrei soprattutto sottolineare è il discorso della accessibilità all’area urbana centrale. Questo è un nodo assolutamente delicato. Ci sono alcuni preso attraverso questi critico, impegni che accordi. La assolutamente la Provincia ha disponibilità ad approfondire c’è su tutti i tavoli che vorremo da parte dell’Agenzia, che è sicuramente prioritariamente della Regione in quanto istituzione che l’agenzia locale appunto potrà dare il suo contributo, su questi temi, e la cosa che mi preoccupa, su cui vorrei avere un chiarimento, non so se in questa sede, è il discorso di piano urbano della mobilità. Non mi sembra ancora chiarito il ruolo, il livello di approfondimento, cioè quanto compete esattamente a questo strumento. È un piano appunto stralcio si è detto del P.T.C.P.. Quali altri contenuti momento in anticipa questo o cui segue documento si pensa si sviluppa o è che debba come parallelo preliminare? Mi sviluppare piano nel stralcio ed all’approvazione di sembrerebbe appunto INCONTRO del 19 febbraio 2002 59 BOZZA NON CORRETTA opportuno che in questa fase si chiarissero anche questi aspetti. MODERATORE – Io ringrazio tutti moltissimi. Confermo adesso che, andando a mangiare qualcosa adesso, sulle tre e mezzo siamo relativi ai mattina; concludo qui progetti per che il eventuali abbiamo approfondimenti illustrato dibattito di questa questa mattina semplicemente avvertendovi che noi abbiamo la necessità di raccogliere osservazione, potere nel commento seconda cioè mese fase va prima commento, delle si avremo una di in ancora entro aprile vostre di vostra la fine poi consultazione montagna, si il di tempo per tempo la pensiamo, poi alla fine e per va aree, in meno ascoltato, queste considerazioni e come delle il per primo fare una sapete, e però quindi che un pianura… affinare, diventa scritta, marzo, potere segnalazione burocratico, di affrontare posizioni, prepariamo prime osservazione quindi se non cose che processo sulla più base di abbiamo fatto insieme pomeriggio, penso che cominciate a formulare delle… (L’INCONTRO VIENE SOSPESO) (L’INCONTRO VIENE RIPRESO) (INTERVENTO ???) – Buon in un’ora e mezza ce la caviamo, ad approfondire un po’ soprattutto gli studi progettuali che abbiamo fatto e che non sono compresi nel quadro conoscitivo. Abbiamo detto più volte che il quadro conoscitivo non è una cosa statica, (non è???) una cosa dinamica, e noi vorremmo che pianificazione poi alla ne fine uscisse di questa arricchito fase sia per di i contributi che nascono dal dibattito, dal confronto con i Comuni e i partecipanti alla Conferenza, ma anche prendendo su’ ulteriori risultati di studi e ricerche che stiamo facendo. Recentemente abbiamo chiuso questo affronto – diciamo così - sulla trasversale e sulla intermedia, non INCONTRO del 19 febbraio 2002 60 BOZZA NON CORRETTA però in tempo da poter mettere i risultati nel quadro conoscitivo, quindi nel quadro conoscitivo questi dati non li cosa avete, quindi comunque noi abbiamo presentarvi i pensato fosse risultati di buona queste operazioni. Ce li illustra Claudio, vai pure. (CLAUDIO) pochino – Allora, l’assetto il quadro che strategico vedete della è un mobilità metropolitana in cui si può cogliere la sovrapposizione fra le linee principali del ferro con direttrici direttrice che tutte le stazioni infrastrutturali, e le principale - come qui si può ben vedere - sono la traversale di pianura, che va da San Giovanni fino a Medicina, e le sue ricadute sul sistema autostradale che avvengono ad ovest di Bologna in corrispondenza del casello di Crespellano e ad est in corrispondenza del casello di Castel San Pietro. Questa è un’asse di viabilità storico della Provincia di Bologna che è stato riconosciuto dovrebbe dal essere PRIT e – come dicevo in mattinata – portato allo standard progettuale attuativo del terzo CNR, ossia due corsie per senso di marcia. Nello sviluppare questo progetto abbiamo riscontrato, anche con i colleghi della Viabilità, il problema di trovare un giusto equilibrio e rapporto con l’attuale trasversale di pianura che, come dicevo, è una strada che è nata e si è sviluppata a partire da tratti di strada intercomunali, constatando che un eventuale potenziamento in sede in alcuni tratti, non in tutti, comporta la realizzazione di fasce infrastrutturali per poi servire tutte le abitazioni che sono collocate di fianco a questa strada. Per questo motivo, nell’andare avanti con la progettazione, insomma questa non è una progettazione, questa è una individuazione di tracciati, si è capito che in realtà la trasversale di pianura e quest’altro asso, terzo CNR, costituiscono due sistemi che devono funzionare in modo integrato, uno per il trasporto, uno INCONTRO del 19 febbraio 2002 61 BOZZA NON CORRETTA per i grandi collegamenti, collegamenti di poli principali per le intersezioni nelle grandi direttrici, e l’altro per permettere a questo sistema di qualità più elevata di collegare, di distribuire sul territorio efficacemente il traffico. Per cui il progetto è venuto via via evolvendo e se vediamo la trasversale abbiamo individuato praticamente due percorsi che si intersicano. La priorità ovviamente qual è? È quella di completare da subito la trasversale di pianura. Questo è il punto cruciale, però avendo presente le caratteristiche progettuali che debbono corrispondere a quest’asse infrastrutturale. Qui è presente il Comune di Sala Bolognese per fare un esempio dei problemi… che la mancata risoluzione del nodo trasversale ed asso terzo CNR comporta, vorrei l’attraversamento alcuni anni viabilità pianura, perché c’è locale in e le rilevantissimi incrocio la di molto non da anche pericoloso Da tra la traversale di riusciva a in sarebbero pesanti esempio Bolognese. della si fare per Sala potenziamento opere con di viabilità problema caso trasversale prendere dell’abitato un questo proprio risolvere sede della state opere impatti ambientali. Allora il fatto di vedere una volta per tutte quale sarà la sorte finale di questa strada, che se valutata non può essere consentirà altro di che rimanere apportare alla la strada intersezione attuale, le dovute migliorie ritenendo di non avere in questo modo gettato via denaro specifica, pubblico, e ma consegnando finalizzandolo ad un tracciato ad un’opera in variante quello che sarà lo sviluppo futuro. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Allora, il vecchio tracciato è quello che ovviamente vedete con la grana più sottile, e parte… ci spostiamo un po’ a sinistra… Crespellano, è ecco, realizzata qui una vediamo variante che arriva delle da località delle Budrie, che verrà realizzata immediatamente dalla Provincia con caratteristiche di quarto CNR. Questa INCONTRO del 19 febbraio 2002 62 BOZZA NON CORRETTA arriverà sulla circonvallazione di San Giovanni, più a nord, sulla circonvallazione di San Giovanni che è stata realizzata della in una Persicetana, rimette, parte versione ecco, dalla più nella stretta parte Persicetana, in direzione alta, e qui si parte l’attuale trasversale di pianura. Il nuovo asse invece si stacca dal punto dove c’è stato… dove è previsto il potenziamento quarto CNR, si rimette in un tracciato che comunque quindi è lo già previsto riutilizza, dal e P.R.G. quindi di a San Giovanni, ritornare sulla trasversale. Dopodiché il potenziamento in sede non è più possibile, perché si finirebbe dentro l’abitato di Sala e si arriva in variante. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) L’abitato di Sala è qui, viene qui a destra, è lì; e quindi ci si porta più a nord. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) È una variante ravvicinata locale, non è possibile. Il primo varco possibile, qui c’è anche la teoria di mantenere i varchi nel territorio, lo si trova da sud dove siamo passati. Per cui… (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Sì, beh, questo… Noi abbiamo fatto dei tracciati, ovviamente questi tracciati che abbiamo qui individuato ci sono serviti per fare valutazione di massima dei costi, perché – vi dicevo – dobbiamo vedere le priorità, mettere tutto in fila; nell’approfondimento progettuale si potrà scegliere quale dei due è più opportuno. Mon è il nostro compito progettare le strade, ci sarà poi chi dovrà farlo, però noi abbiamo individuato alcuni varchi che sono possibili. Individuazione di un varco vuol dire far passare una strada con sessanta metri di rispetto da una parte dall’altra, questo più o meno è stato il concetto. Ti garantisco che è molto difficile. Questa individuazione l’abbiamo fatta utilizzando foto aeree, foto catastali, per vedere anche i punti di attestazione dei fondi agricoli, per cercare sempre, ove possibile, INCONTRO del 19 febbraio 2002 63 BOZZA NON CORRETTA di collocare la strada nei punti di confine fra le varie proprietà e non certamente per attraversarle. Però, ripeto, sono tracciati. Ad ovest di Sala Bolognese si rincrocia l’attuale traversale di pianura all’intersezione con la padulese, dove - secondo diciamo il tipo di intersezione che abbiamo pensato - risulta compatibile, con ancora una volta con le proposte che fanno i Comuni, intersezioni Ricordo di anche sempre potenziare, rotatorie che il PRIT di realizzare sull’attuale traversale. della Regione individua l’incrocio a rotatoria come una soluzione ottimale fin tanto i questo livelli tipo passando di di soluzione. sopra padulese, ci traffico la si consentano In rotatoria sposta di perseguire corrispondenza quindi, dell’incrocio con invece a sud la dell’attuale trasversale, perché si è rilevato che il varco è più aperto, si riesce a passare a più distanza dalle case, e si rimane al sud, si oltrepassa il Reno, si rientra in territorio di Argelato e ci si riconnette direttamente con il progetto della bretella, bretella di Funo che fu progettata in rapporto alla lungo Reno, sempre parliamo di tracciati ovviamente, e quindi si viene a riprendere il nodo dell’intersezione lungo Reno, bretella di Funo. Dopodiché ovviamente ci si attesta sul percorso della bretella di Funo e si utilizza tutto il progetto, cioè lo studio che fu fatto a suo tempo fino ad arrivare alla Porrettana, quindi ancora oltre. Alla Porrettana, qui è possibile quasi generalmente, però anche in questo caso rispetto alla importante aver gestione chiarito ordinaria che il della strada è progetto rimane in questo punto perché ci sono proposte, ci sono richieste di sviluppo da parte di imprese agricole, da parte di società che pianura, è strada, vogliono importante perché anche accedere sapere chi alla qual intende è trasversale il futuro investire in di della queste aree ha delle risposte che servono per programmare la propria attività. Quindi si rimane circa in sede fino INCONTRO del 19 febbraio 2002 64 BOZZA NON CORRETTA alla intersezione con la lungo Savena, che vedete questo vermicello giallo e nero, dopodiché parte un tracciato che è quello hanno che vedete previsto, è dell’attraversamento superiore, che previsto di Budrio, è in quello quello che potenziamento di cui parlava questa mattina anche il Sindaco. Questi sono gli stralci in variante alla trasversale per il superamento di Budrio. In questo caso nasce poi un problema, perché ci pare di capire, colleghi, che i dovremo tracciati discuterne che sono con qui i nostri proposti come categoria di quarto CNR possono avere difficoltà poi a ritornare ad essere potenziabili alla categoria superiore. Quindi bisogna in alcune parti fare verifiche progettuali anche sull’attuale progettazione per renderla compatibile con quella futura. In particolare il rientro sulla strada, sulla vecchia strada, nel punto in cui era previsto, è proprio a fianco di edifici che renderebbero impossibile qualsiasi futuro potenziamento. Qui non si vede più bene, ma Budrio finisce circa al tratto E. (PARTECIPANTI CHE INTERCENGONO FUORI MICROFONO) Il pezzo di aggiramento di Budrio al quarto CNR ed è rientrato nelle finanziamenti… comunque una priorità di cui parte regionali parlava che si anche l’ingegner fa, ci vuole di Luminasi. È avvertenza a farla in modo che sia poi utilmente potenziabile anche per l’altro progetto. Dopodiché, ad esempio dal punto E, l’attuale progettazione prevede un ritorno diretto sulla vecchia trasversale, quella che vedete più sottile. Questo è un pezzo che dal nostro punto di vista è da discutere perché potenziamento in non sede sarebbe per tutto poi il possibile tratto da E il a F perché è completamente circondato da case, da santuari, è assolutamente impossibile potenziarlo, per cui occorre vedere Budrio se non è sufficiente rimettendosi chiudere direttamente la variante sulla di vecchia INCONTRO del 19 febbraio 2002 65 BOZZA NON CORRETTA trasversale, non fare altre opere che potrebbero essere anche inutili al momento. Al punto F si ritorna sulla rotatoria attualmente esistente Fontana a Villa si tracciato Fontana, ritorna, attuale sopra della potenzia aggirando arrivare all’attuale per chi conosce; questa di conclusione Villa rotatoria, trasversale. l’abitato a Si aggira, Medicina della nel si fino ad trasversale di pianura. Da quel trasversale, punto in parliamo poi di non parliamo variante alla più San di Vitale e questa variante alla San Vitale anche questa è entrata nel piano… (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Medicina è questa, quindi nel punto H incrociamo credo la Trentola, la strada provinciale Trentola, al punto I incrociamo Montanara, che potenziamento Luminasi. la anche al strada questa è discorso Quindi qui ex stata, che stiamo statale è Selice- prevista faceva in l’ingegner entrando, siamo nella Provincia di Imola e passiamo nella (inc.). L’altro tratto che pur viene finanziato nel piano di investimenti regionale, è il ritorno della trasversale di pianura fino al castello di Castel San Pietro con la nuova San Carlo. Il tratto finanziamento Poggio attualmente oggetto è quello che chiude Piccolo, circa in quel potenziamento, come prevede il di progettazione sulla rotatoria punto. PRIT Un al di eventuale terzo CNR, dovrebbe rivedere il potenziamento a partire dal casello e tutto il pezzo anche a monte. Questo è più o meno il tracciato che abbiamo visto possibile per la tracciato che, come chiude… adesso Crespellano, riconnette ma con qui trasversale. dicevo non chiude la è su Rispetto questa mattina, evidenziata la Crespellano pedemontana, a quindi questo arriva chiusura e da e su lì si costituisce un INCONTRO del 19 febbraio 2002 66 BOZZA NON CORRETTA grande itinerario di supporto a tutto lo sviluppo del territorio bolognese e anche romagnolo, c’è questo tracciato, poi potrebbe, dovrebbe anche essere studiato in termini financing di per possibilità vedere se di può pedaggio, avere di anche proget sviluppi in termini di autofinanziamento. Questo è anche uno degli obiettivi di lavoro su cui siamo ancora impegnati. Questo è più o meno quanto proponiamo agli studi e alla valutazione dei Comuni. Per quanto riguarda invece il tratto, la ricaduta sul casello di Crespellano, il problema della via Emilia sollevato siamo Comune in questa corso… di mattina stiamo Crespellano dal Sindaco studiando ha il di Crespellano, quadro presentato una perché il proposta di variante anche al nostro P.T.C.P., al nostro quadro, per vedere la possibilità di studiare una variante alla via Emilia che scavalchi l’abitato di Ponte Samogia. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Il preliminare prevede il collegamento, terzo CNR, direttamente si va ad infilare su quella che è già l’attuale variante delle Budrie, nel frattempo si sta attuando la variante di Ponte Samogia, la variante locale di Ponte Samogia che collega la provinciale delle Budrie con la via Emilia. Si cercherà, appunto nell’ambito di questo progetto che può vedere anche il prolungamento della via Emilia, insomma una variante alla via Emilia locale, di connettere in modo molto più efficace questo asse nord sud che viene comunque pagato dalla società Autostrade, che arriva sulla via Emilia, con l’asse che viene attualmente finanziato nell’ambito dei lavori dell’alta velocità, proprio per almeno fare in modo che questo traffico non vada a gravare direttamente come intersezione della via Emilia, ma che sulla via Emilia ci arrivi solo il traffico che ha per destinazione la via Emilia. È un lavoro in corso, credo che potremo renderlo disponibile per le valutazioni nel giro di venti giorni, INCONTRO del 19 febbraio 2002 67 BOZZA NON CORRETTA perché siamo già a buon punto. Questa è una cosa che ci è stata richiesta anche in un incontro congiunto dell’Assessore Regionale con i Sindaci di Anzola e il Sindaco di Crespellano ed anche l’Assessore per la Viabilità della Provincia. Quindi questo diciamo che è in corso. Questa carta comunque consente di vedere tutte le infrastrutture che sono progettate… (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) I numerini corrispondono… Allora, i colori corrispondono al fatto che sia un potenziamento in sede, colore rosso, o un potenziamento in sede, colore verde, o un nuova sede, che è il colore rosso. In alcuni casi si vede il colore rosso contornato dal verde perché vuol dire che si fa prima il tratto nuova sede, il quarto CNR, e poi viene successivamente, dovrebbe successivamente essere potenziato. I numeri trovati corrispondono nella al cartellina, database questo, in che cui vi è siete possibile appunto vedere qual è la direttrice, qual è rango che viene segnato dal PRIT, di quale tratta si parla, descrizione breve dell’intervento, se è finanziato o chi lo dovrebbe finanziarie, i tempi di realizzazione presumibili. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, devo dire a chiarimento che noi abbiamo dato alcuni tempi. Dove state sapevamo fatte con precisione l’abbiamo messo, che le però opere i sarebbero tempi, cioè le scansioni temporali che abbiamo assunto per fare poi la simulazione a tutti gli scenari sia di sviluppo che trasportistici sono il 2005, il 2011 e il 2015. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Anche le date che corrispondono alle date sono di ritenute certe finanziamento, in realtà quindi sono tutte date abbastanza aleatorie, comunque raccogliamo il suggerimento, cercheremo di precisare meglio, cioè quello che corrispondono a scenario da quella che è una INCONTRO del 19 febbraio 2002 68 BOZZA NON CORRETTA data prestabilita o quanto meno una data che sia base di un accordo. Non so excursus se su può tutte essere le opportuno opere che fare sono anche un previste in Provincia oppure ognuno avrà potuto vedere le sue o non so se c’è una richiesta. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Mi piacerebbe dell’intermedia quadro per strada, solo anche storicamente abbiamo era ancora questo disegno, su questo funzione di questa su richiamare che parlare anche visto dovuta la essere al un una territorio attimo strada che bolognese, che ancora non è stata fatta, ma che i Comuni autonomamente stanno anche mettendo in atto. Cominciamo dalla Persicetana. Quella che si vede è la padulese, ancora. In questo caso noi vediamo questo pezzo di prevista strada una che parte rotatoria, dalla che va a Persicetana, nord su dove una è strada esistente del Comune di Sala Bolognese, parte credo di Sala Bolognese e parte di Calderara, e quindi a seguito della soppressione del passaggio a livello è previsto un cavalcavia, è semplicemente una razionalizzazione di una strada che esistente. vediamo a Questa nord, che arriva è alla quella zona di Sala industriale Bolognese, mista a Sala Bolognese e Calderara, insomma un po’ di entrambi, dopodiché è già previsto nell’ambito degli strumenti urbanistici - è un po’ concordato anche tra i due Comuni strada che funzionale confinanti qui al si - vede traffico un potenziamento con una locale, gobba fino di per ad questa renderla immettersi nell’attuale incrocio della padulese. Questo è un pezzo di padulese che è stata fatta come variante del Comune di Calderara, dopodiché si riparte con una strada esistente che mi risulta in potenziamento da parte del Comune di Calderara che serve e che potrà – a spese del Comune a questo punto – arrivare fino a servire INCONTRO del 19 febbraio 2002 69 BOZZA NON CORRETTA l’abitato di Longara, eliminando una situazione di forte pericolosità. Ci spostiamo a destra. L’intersezione dovrebbe, non so se poi il progetto è andato avanti esattamente in questo modo, dovrebbe servire direttamente all’abitato di Longara, costituisce una variante anche di una zona che aveva anche difficoltà e pericolosità per il traffico, poi si infila nella zona del fiume Reno, si avvicina all’alveo dove modalità, nel più punto lo scavalca, stretto che con si queste individua, ed arriva a sud dell’abitato del Trebbo in Comune di Castel Maggiore, dove qui è previsto un’altra intersezione con l’attuale via Lame, strada di traffico metropolitano, perché porta gran parte del traffico del (centese) in direzione di Bologna e qui nell’ambito dello sviluppo della lottizzazione, tutta questa area che voi vedete bianca, dove c’è scritto “lotto”, è previsto lo sviluppo dell’abitato del Trebbo, l’unica zona ad espansione che è previsto l’ultimo condizionata piano dalla regolatore, realizzazione che di però è queste infrastrutture. Tutta quest’area. Quindi qui si ritorna sulla via del Trebbo, credo che si chiami via di Corticella, a seconda di che Comune lo si consideri, e qui proseguendo, con un potenziamento in sede, si viene ad intersecare la via Colombo, che è questa riga azzurra che vedete salire da Bologna. La lungo Reno, invece è quella che parte, che viene lì accennata, che prosegue verso nord. Questo sarebbe il primo tratto in qualche modo dell’intermedia. Il secondo tratto lo facciamo partire invece dalla rotatoria più su della Galliera, quella che si sta realizzando attualmente nell’abitato di Primo Maggio, eventualmente anche con collegamenti e scambi quando ci sarà con la lungo Reno, dove da qui si utilizza una strada, un sotto passo già esistente, si arriva in via di Vittorio, in Comune di Castel Maggiore, è previsto un sistema di incrocio rotatorio con la via Saliceto attuale, e qui l’opera più pesante, più INCONTRO del 19 febbraio 2002 70 BOZZA NON CORRETTA importante che viene fatta, lo scavalcamento dell’autostrada fino ad arrivare alla zona industriale di Cadriano. Devo dire che questo tracciato in questa parte sarà molto difficile da realizzare poiché una zona che lì è individuata, un settore territoriale, è stato soggetto a tutela da parte della Soprintendenza, quindi è molto difficile riuscire a proseguire. Qui a destra. Ecco, vedete questo punto, questo triangolo ad est della zona industriale di Cadriano? È tutelata dal (convincolo) del Soprintendente, per cui abbiamo anche sviluppato un ragionamento alternativo che poi si può riconnettere oppure può in corrispondenza andare direttamente dell’attraversamento, dentro Corticella che sarebbe questa zona bassa, proprio per evitare due cose: uno, questa difficoltà, e l’altro anche il fatto che le costruzioni che comunque si sono sviluppate lungo questo tracciato hanno reso problematica l’efficienza e la sicurezza di questa strada. Voi vedete quante svolte, quante emissioni, probabilmente se il flusso di traffico è consistente molto quest’opera asfittica, l’abbiamo può confrontata non con diventa un’opera valere la un’ipotesi che pena. che nasce Per si cui sviluppa maggiormente in Comune di Bologna più a sud, e di cui comunque abbiamo valutato i costi. Dopo le due opere si riconnettano, passano a nord dall’abitato di Quarto ed arrivano fino praticamente alla tutti lungo questi Savena. centri Quindi che vedete vengono che toccati sono zone industriali, sono zone che hanno problemi di collegamento anche con mezzi pesanti, hanno traffico di autocarri, di camion, e quindi in momenti… per questo dicevo stamattina che va vista anche un po’ la relazione i lavori della tangenziale, l’efficienza della bisognerebbe pensare struttura di cioè i momenti primaria mettere in va atto in in cui crisi, qualcosa alternativo per non rimanere completamente intasati. di INCONTRO del 19 febbraio 2002 71 BOZZA NON CORRETTA Questa è una valutazione che abbiamo fatto un po’ di anni fa, adesso non vorrei dare dei dati, comunque penso che fosse significativa, vado a memoria, nell’ordine del 15-20 percento. Mentre la trasversale di pianura si pone a una distanza tale che è più un asse di equilibrio territoriale di sviluppo e di riassetto strategico della Provincia, questa avrebbe proprio una funzione di supplenza alla tangenziale nei momenti di crisi, anche se ovviamente avendo la tangenziale non è stata sviluppata in termini di grande viabilità, ma in termini - per dare un’idea – di quinto CNR, insomma di strada percorribile ma non di grande accessibilità. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Potenziamento locale, e quindi permette di far vedere tutto lo schema. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) In definitiva sì, sarebbe quel reticolo che era stato posto a supporto dello sviluppo di Bologna che non è stato attuato. continua, questa continui il Va detto poi che nel esprimo la potenziamento del momento mia in cui opinione, nodo si si tangenziale autostradale, vuol dire che queste zone industriali che sono collocate, accessibilità, invece che che si ritroveranno ributteranno trovare uno sfogo di a margini nuovo nord su ed di Bologna, avere via d’uscita molto più libere e molto più integrate con gli altri distretti produttivi; e Bologna continuerà ad essere maggiormente intasata rispetto a questi traffici. (INTERVENTO ???) – Ad integrazione di quanto ha detto Claudio. E’ chiaro che in tutta la progettazione di nuove strade si pone un problema abbastanza spinoso che stiamo scontando adesso nelle valutazioni di impatto ambientale nella viabilità previste, cioè l’inserimento ambientale, la mitigazione ambientale. Un tema che l’abbiamo posto sul tavolo e lo stiamo affrontando, in cabina di regia, ma lo dovremo affrontare nelle norme del P.T.C.P., è la necessità di superare - come dire - INCONTRO del 19 febbraio 2002 72 BOZZA NON CORRETTA il concetto di zone di rispetto dal Codice della Strada passando nastro, ad un approccio all’interno di della strada quale come ci sta fascia, sia il come nastro d’asfalto che le fasce di ambientazione. Questo pone un problema grosso frontisti di di interferenza espropri, di nei vincoli diritti di dei servitù o quant’altro, ma o affrontiamo – come per altro fanno in altre realtà europee – il tema delle strade in questo modo, oppure non riusciremo mai – perché rincorreremo sempre le cose dopo, come abbiamo fatto a Budrio, come abbiamo fatto fronte, di in altri rispettare posti la – legge la sul necessità rumore, di la far legge sull’impatto atmosferico, la legge sui presidi idraulici etc. etc.. Quindi questo importante da è un tema affrontare, molto quindi grosso passare e dal molto nastro d’asfalto… come dire, è un po’ come ha fatto Bologna nel suo P.R.G., che ha dei corridoi, non ha delle strade, ha dei corridoi all’interno del quale la strada può… tra l’altro questo serve anche alla viabilità quando va a fare il progetto esecutivo perché se si sposta di un pelo da quello che è il tracciato nel progetto definitivo, va contro poi tutta una serie di ricorsi, etc. etc. etc.. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) Ovvio, quindi il costo della strada non è più come fa adesso la viabilità solo il nastro di asfalto. E’ la strada, sono rimboschimenti. le Il opere lavoro di che riforestazione, abbiamo fatto di sull’alta velocità nel governo che si chiamava progetto integrato d’area, quello di San Ruffillo, Rastignano San Ruffillo, deve diventare un modo di progettazione ordinario della Provincia e conseguentemente dei P.R.G. dei Comuni, cioè dobbiamo creare le condizioni perché i Comuni possano fare queste cose, perché oggi i Comuni non possono farlo, e quindi immettendolo nelle norme del P.T.C.P. e battendo pari tutti e tre i settori, diciamo la INCONTRO del 19 febbraio 2002 73 BOZZA NON CORRETTA Provincia in quanto tale, creare le condizioni perché i Comuni possano, e dargli anche gli estremi normativi perché possono farlo, perché oggi non potrebbero farlo con questo sistema normativo. Quindi abbandonare le fasce di rispetto perché oggi ti muovi solo nelle fasce di rispetto e invece – come dire come fascia delle acque, – affermare all’interno il della concetto quale c’è di la strada raccolta quindi la depurazione piuttosto che… il rimboschimenti piuttosto che la duna boscata piuttosto che le barriere piuttosto che etc etc. etc., tutto quello che ne va al contorno. Qui gli esempi di Svizzera, in Francia, ed anche in altre realtà, sono strade che a questo punto hanno già inglobate le proprie fasce di ambientazione. (INTERVENTO chiarimento. ???) Direi – Più che che il una domanda documento dei è un Sindaci dell’imolese di indirizzi politici del P.T.C.P. è stato recepito al cento percento, c’è solo una piccolissima incongruenza… (CASSETTA 4 LATO A)… sulla stazione di Toscanella, nella SFM, stamattina, nella presentazione di Bellinato, non l’ho trovata, mentre l’ho trovata nella carta di sintesi allegata al… No, non c’è l’indicazione, non c’è la scheda, non c’è l’indicazione della fermata, che poi sarebbe, nella gerarchia mi pare delle soste, sarebbe una semplice fermata. Direi che proprio l’unica cosa che riguarda l’imolese… Bisogna vedere se fa testo la carta… io presumo che faccia testo quella del documento preliminare, insomma lì è indicata, non c’è invece nella cartografia di Bellinato. (INTERVENTO ???) – Sì, se posso dare una spiegazione forse - anche in assenza di Bellinato, alla domanda può essere questa. Il piano, diciamo, recepisce per così dire un impegno a valutare la fattibilità diciamo della fermata. Quindi rispetto a è quelle un po’ diversa programmate e come situazione progettate. Quindi andare a fare una schedatura, diciamo, come se fosse una INCONTRO del 19 febbraio 2002 74 BOZZA NON CORRETTA decisione già presa non era del tutto coerente con il lavoro complessivo fatto per quanto riguarda il quadro conoscitivo rispetto alle SFM. Questa credo possa essere la spiegazione, nel senso che è certamente interesse del piano andare a verificare le condizioni di fattibilità o le precondizioni, sia le precondizioni – diciamo così – di domanda che le condizioni di fattibilità tecniche economiche. Così come all’interno del piano, anche se è di odine e di grandezze diverse, vi è, non l’ho detto stamattina, ma salvaguardia dismessa, comunque per si esempio Budrio–Massa salvaguardia vuol dire recepisce del corridoio Lombarda, che una c’è della che anche esigenza se un di ferrovia c’è una interesse ad andare a vedere poi quanto sia ancora - diciamo così – proponibile e realizzabile un ripristino del genere. Questo mi sembra, anche se si tratta in questo caso di un tratto di rete, non di una fermata, può fare il pari anche con quella situazione diciamo di Toscanella, per la quale giustamente bisogna vedere più da vicino tutta una serie di circostanze. (INTERVENTO l’indicazione preliminare, ??? sulla poi – L’importante cartografia la è che allegata scheda in futuro – dovremo al si se c’è progetto possa fare, l’importante è quello. (INTERVENTO però meglio ???) la cosa, Sì, perché non andare a studiare basta secondo me convenire sull’opportunità di studiarla. Dobbiamo tutti, come dire, essere d’accordo che questo impegno a studiare non vuol dire una certezza a fare da subito, perché altrimenti… (INTERVENTO Siccome è una ???) delle – Però cose questa che può cosa m’interessa. ingenerare qualche equivoco e confusione, è il fatto che noi ci si assuma degli impegni ampliamento, di integrazione, approfondimento del correzione quadro conoscitivo ed e delle proposte, va chiarito che tutto questo va fatto nei limiti dell’1 luglio, cioè noi comunque dobbiamo INCONTRO del 19 febbraio 2002 75 BOZZA NON CORRETTA impegnarci a chiudere la partita, la consultazione delle proposte entro l’1 luglio, nel senso che da lì in poi ci mettiamo a lavorare per qualche mese in modo da poter adottare il piano ai primi del 2003. Le proposte integrative, gli studi ulteriori vanno seriamente temporizzate, cioè nel senso che ci prendiamo quest’impegno della verifica, bisogna che noi ci mettiamo nelle condizioni di poter rispondere a Imola su questo entro luglio. Altrimenti si deve dichiarare con chiarezza che la cosa ci interessa ma non per questo piano; e la cosa mi sembrerebbe diversa. Quindi bisogna che noi vediamo il modo di dare questo tipo di risposta, poi vediamo. Un’altra cosa, se non ci sono altre richieste di chiarimento sulle cose che avete visto oggi, rispetto alle domande l’atteggiamento e è agli interventi sempre quello di che stamattina, vi ho detto all’inizio, quindi non si tratta di rispondere, perché raccoglieremo risposta tutti complessiva, i suggerimenti, ma soprattutto poi dopo faremo che una abbiamo sentito le aree, cioè dopo che abbiamo viaggiato anche sui territori per raccogliere in maniera più organica le proposte. Quindi non è che adesso vogliamo concludere dicendo… (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) (INTERVENTO ???) – Questi tavoli che state facendo in che modo, in che relazione stanno con la Conferenza? Perché sarebbe abbastanza opportuno, anzi necessario che la Conferenza effettivamente è riconosciuta da tutti come una sede di confronto su questi strumenti e che i tavoli saranno periodo delle sedi di approfondimento di dettaglio, ma non la sede del confronto, che significa che questo è riconoscibile da sempre, ma anche che ciò che accade su questi tavoli viene comunque portato in Conferenza in termini di informazione. (INTERVENTO ???) – Questo è indubbio. Noi ci avviciniamo al verbale definivo della Conferenza, cioè a INCONTRO del 19 febbraio 2002 76 BOZZA NON CORRETTA luglio, con due tappe successive. La prima tappa ha una prima risposta il 31 maggio, a seguito della riunione del 17, 18 scritto e 19 tutto marzo, nel so che programma, è complicato, lo ripeto, però quindi è noi concludiamo una prima fase di approfondimenti verticali e tematici adesso nel mese… entro i primi quindici di marzo, poi lasciamo quasi un intero mese perché sulla base di questi rispondano approfondimenti come singoli i singoli partecipanti portando delle loro osservazioni, primi commenti e così via, poi cerchiamo di farli funzionare non più come singoli, ma come collettivi d’area. Una cosa che non abbiamo ancora risolto è: non tutti gli Enti sono Enti istituzionalmente portati al gruppo, quindi come partecipano scala provinciale a – voglio queste dire cose? – gli Questa Enti cosa di non l’abbiamo approfondita e potremo vedere di discuterla. Certamente, però, la risposta, la domanda di fondo che mi faceva Rinaldi è: ma l’assemblea generale non avrà più occasione informata di discutere seriamente di qual e di è sapere, stata di la essere discussione delle aree? La risposta in questo caso è sì perché noi, su tutta la partita delle aree, poi rispondiamo facendo un’altra assemblea plenaria. Però sarebbe utile anche capire come alle aree partecipano non solo i Comuni in associazione, ma anche gli altri. Devo dire che noi abbiamo cominciato a fare il primo giro delle aree, anche perché ai Comuni delle singole aree abbiamo offerto uno o due dei nostri tecnici che in qualche modo assistano nella lettura dei documenti, nel commento dei documenti, nell’apertura delle carte e nella formazione di un’idea più puntuale delle… Quindi siamo già partiti, abbiamo già riunito un paio d’aree. Da qui alla fine del mese vorremmo fare altri incontri. L’idea addirittura che sta nelle venendo aree più fuori in evolute, queste fare una aree, mini Conferenza, cioè riuscire loro poi, alla fine di questa INCONTRO del 19 febbraio 2002 77 BOZZA NON CORRETTA partita, a proiettarsi sul loro territorio invitando le loro associazioni imprenditoriali, le loro associazioni ambientaliste, cioè riuscire a far figliare in qualche modo… Adesso non impressioniamoci perché potremo essere presi appunto dal delirio di potenza democratica, però è chiaro che laddove questo riesce ad avvenire, io credo che dei frutti, cioè la possibilità di moltiplicare le discussioni, le idee sia molto positivo. È ovvio che il tutto deve essere misurato con lana nostra capacità organizzativa a stare dietro a queste cose. Cioè, voglio dire, se penso all’Arpa, e che l’Arpa in qualche modo debba seguire, magari l’Arpa ce l’ha fa perché ha un l’importante certo è dappertutto, che poi numero di quadri, tutti sappiano dipende dal quello grado ma altri… che avviene di capacità organizzativa che c’è a star dietro a queste cose. La stessa Regione non so se riuscirà a seguire tutte le aree, il lavoro delle aree, non lo so; l’importante che sappiate che ci sono, d’accordo? Ti è sufficiente come risposta? Prima di dare la parola a Claudio che me l’ha chiesta, perché alcune domande di questa mattina possono avere se non una risposta un commento, o comunque un indirizzo per leggere meglio le cose che abbiamo scritto, vi faccio una parentesi breve breve. Abbiamo scoperto che, nonostante la totale differenza amministrativa e politica della Provincia di Milano e nonostante sostanziali la legge differenze, Lombarda la sia una Provincia legge con Lombarda sta facendo esattamente la stessa cosa che stiamo facendo noi, cioè sono lì con un po’ più di complicazioni dovute ai numeri, perché lì sono un certo numero di abitanti complessivi, sono 188 Comuni, però si sono dodici tavoli di contrattazione dei contenuti e formati quindi c’è mezza voglia, visto che non avevamo niente da fare, a metà del mese di maggio, di fare due giornate, una a Bologna raccontando Milano ed una a Milano raccontando INCONTRO del 19 febbraio 2002 78 BOZZA NON CORRETTA Bologna. Vi terremo informati anche su questo, cioè se riusciamo a farlo mi sembra una delle cose carine che può venire fuori in questo momento. Allora, io darei la parola a Claudio che aveva, rispetto a questa mattina, alcune precisazioni. CLAUDIO – Volevo solo dare alcuni segnali di lavoro, non dare delle risposte. Però per quanto riguarda la via Emilia, vedo che adesso è arrivato il Sindaco Gamberini, avevo già detto che ci si sta lavorando e credo che nel giro di quindici-venti giorni potremo avere un incontro per vedere del nodo delle via alternative Emilia possibili incrocio con sullo l’asse sviluppo pedemontana, insomma questa partita che lui sollevava questa mattina. Quindi mi riserverei questo tempo appunto per riprendere e poi eventualmente integrare, tenendo presente che questa partita poi deve chiudersi nel termine che diceva prima Piero, perché se vale per il servizio ferroviario vale anche per le strade. Quando siamo a luglio dobbiamo aver chiuso con delle indicazioni per il piano. Per quanto riguarda la Porrettana, le domande che venivano fatte anche dal Sindaco di Loiano, Porrettana– Futa, che cosa si fa? Cioè la Porrettana e Futa sono opere che, la Futa per quanto riguarda l’alta velocità, e la Porrettana valico, per avevano complessiva, nel quanto riguarda trovato senso che una con la la buona variante di sistemazione variante di valico viene realizzato tutto un nuovo tratto della Porrettana che va dall’asse attrezzato di Bologna ed arriva fino al casello di Sasso Marconi, e quindi all’attuale casello, e quindi se anche successivamente il casello si sposta nella Valle del Setta, comunque chiunque scenda dalla Valle venire dalla a Porrettana Bologna sull’autostrada, di a ha la possibilità pagamento, venire a come Bologna con invece di attualmente la nuova Porrettana, e quindi crediamo che il problema sia già ampiamente risolto senza bisogno di ulteriori opere. Questa era un po’ la valutazione che veniva fatta e non INCONTRO del 19 febbraio 2002 79 BOZZA NON CORRETTA richiedeva particolari valutazioni. Resta piuttosto il nodo di capire se l’aggiramento della rupe del Sasso, che è un’opera molto rilevante, si giustifichi in termini di costi benefici di impatto ambientale, perché francamente questa è proprio una di quelle che cose che con il nostro sistema di valutazione vorremmo poter ponderare e valutare molto molto accuratamente. (PARTECIPANTI CHE INTERVENGONO FUORI MICROFONO) MODERATORE – Questa cosa qui mi dà anche lo spunto per fare un verbalino conclusivo degli impegni che ci assumiamo noi, non è di commento, è degli impegni chi ci prendiamo noi. Dunque, prima questione: mi sembra che si possa dire che, quello che abbiamo in qualche modo messo insieme, sia il frutto - l’avete potuto verificare anche voi - di un passo in interno avanti alla che abbiamo Provincia. Voi compiuto stamattina innanzitutto avete sentito parlare tre settori, nelle prossime settimane sentirete parlare altri lingua, ma cominciamo settori, cominciamo a non ad parliamo ancora intenderci raccontarci cosa fa e la per l’uno stessa lo e meno cosa fa l’altro. C’era chi spendeva e chi faceva il controllo dei piani regolatori. Spesso si controllavano i piani regolatori, danari e si spesso trovavano i soluzioni danari che andavano a non fare avevano cose non previste dai piani regolatori. Questa era la situazione. Mi sembra che si cominci a far quadrare. Questa è la prima questione. C’è una seconda questione periferia. Stamattina importante, speriamo che abbiamo che duri riguarda avuto così, centro un perché e segnale almeno il centro comincia a raccontarci non ancora che cosa vorrà fare, ma almeno che cosa ha imparavamo dopo due mesi quello deciso. impariamo Lo subito fatto dopo, ieri, che è perché era già un già noi stato passo in avanti, e ce lo vengono a raccontare. Mi sembra questo un secondo passo in avanti importante. INCONTRO del 19 febbraio 2002 80 BOZZA NON CORRETTA Terza questione. Riusciamo forse a determinare la formazione di volontà e di prese d’atto da parte dei Comuni che comincia ad essere solidale almeno su alcuni problemi, che è il presupposto perché al centro venga fatta una precisa domanda di prestazione centro- periferia. Cioè finché sono i singoli Comuni che vengono a lamentarsi con la Provincia o con la Regione del comportamento del centro, non si risolve nulla. Quando cominciamo ad essere i Comuni associati che fanno una precisa domanda, una precisa prestazione dal sistema complessivo, questo comincia ad essere una domanda e una prestazione che pesa. Ed anche su questo mi sembra che cominciamo ad avere i primi risultati. Quindi secondo me già questo è un riscontro positivo della legge, quella legge poi avrà anche altri mille difetti, però se non altro la legge ha messo in campo questo tipo di novità forte. La questione questione della questione del dell’allarme finalmente. degli impegni mobilità. PUM. PM10, Il L’impegno Qui ci finalmente tavolo, relativi più sono, mosse Gabriele mi a questa grosso è la nell’occasione delle attenzioni; perdonerà questo commento, ma il tavolo che si è aperto in questi giorni è qualitativamente grandi sforzi molto Agenda 21 diverso aveva da quello cercato di che mettere con su qualche mese fa, nel senso che esso è figlio magari di quello, magari sicuramente molto più rappresentativo e tale da questa portare mattina dell’Assessore qualche del Vice considerazione Presidente all’Ambiente, che che della comincia sentivate Provincia, ad essere seriamente critico nei confronti di decisioni che fino ad ora noi avevamo sempre assunto sulla rete stradale della mobilità. Anche questo mi sembra un risultato raggiunto straordinario, molto promettente. Sulla questione della mobilità. La questione su cui noi ci possiamo impegnare più seriamente è forse quella che diceva Farné, una di quelle che stamattina avevamo INCONTRO del 19 febbraio 2002 81 BOZZA NON CORRETTA introdotto come contributi originali che può portare il P.T.C.P.. Abbiamo un nuovo clima con i settori di spesa però non abbiamo ancora seriamente una valutazione unanime dei parametri che vanno usati per stabilire che cosa fare prima e che cosa fare dopo, e su questo forse dovremo fare un lavoro ad hoc, puntuale. Anche su questo ci dovremo impegnare a tradurre quei criteri che sono elencati però – Farné – nel… cioè si dice quali sono i parametri, non sono quantificati, dobbiamo cominciare a mettere giù delle… Insomma, anche su questo, Claudio, proviamo… non accade mai che ci si mette d’accordo nelle assemblee, si comincia a fare una qualche proposta e poi la si discute. Quello che noi possiamo dire è che su questo argomento insieme alla qui proviamo Viabilità nostra ragionamento per parametri riferimento di un cominciare per attimo e a mettere su all’Ambiente qualche a dire sono le priorità quali e fare i una prima proposta che vi potremo portare - appunto - il 17 e il 18 aprile, potremo prendere questo impegno e quella è la data. Tutto questo si deve ovviamente incrociare con la storia del che noi grosso riconvocare, ne PUM che è l’altro dobbiamo parlavamo secondo riprendere. prima con impegno Dobbiamo Bollini, la struttura operativa dei quindici Comuni. Poi stamattina è stata posta anche la questione che poi in realtà non sono solo quindici, bisognerebbe vedere anche gli altri, però c’è un protocollo di intesa tra i questi quindici. Credo che entrare sia in dovere quel degli protocollo, altri che magari non credo chiedere lo di escluda nessuno, per non può essere un’iniziativa provinciale. Quei quindici Comuni si sono messi insieme perché vogliono fare uno strumento comune, vogliono coordinare le loro politiche. Se ci sono altri Comuni che ritengono di dover entrare in questa partita, la chiedono insomma. Quindi questo secondo aspetto del PUM è un’altra delle cose su dicendovi cui ci impegniamo. che ci sono queste Quindi due io concluderei questioni su cui INCONTRO del 19 febbraio 2002 82 BOZZA NON CORRETTA possiamo lavorare e naturalmente ci sono poi anche le altre che qui sono state annunciate. Abbiamo degli studi di fattibilità da concludere e tenderei a dire che sul tema complessivo seduta plenaria della del mobilità 17 noi aggiornando ci risentiamo con un in documento, vedremo come farlo, aggiornando un po’ le cose che da qui al 17 aprile verranno ulteriormente a maturazione, compresa la vogliamo – proposta dei D’accordo? Ci della criteri sono parametrizzazione di priorità altre cose sulla che – se viabilità. possono essere segnalate? Dimmi, Stagni. STAGNI – Io sono stato stimolato da questa prima parte delle tue conclusioni che sono confortanti, nel senso che sono un’ipotesi di lavoro concreto, perché sul tema della nuova trasversale di pianura noi corriamo il rischio di fare una discussione un po’ (centrata) a seconda dei territori e corriamo il rischio di fare una discussione dove una scelta strategica, che è inserita dentro al piano territoriale di coordinamento, possa veicolare una discussione tra le autonomie locali sulla qualità di quella scelta strategica e quindi una discussione antipatica, nel senso che ci possono essere altre soluzioni e non nascondo che il Comune di Imola ha un ventaglio soluzioni – quell’idea: di come La soluzioni, dire – avrebbe che soluzione un ventaglio di possono interloquire con del potenziamento della viabilità esistente, della quarta corsia autostradale e della variante, laddove necessaria sullo snodo di Bologna o delle varianti alla San Vitale nei punti dove ci sono vista maggiori criticità. finanziario, sostenibilità dal ambientale, Ipotesi punto che ha che di anche dal punto vista pregi di della rispetto alla scelta strategica, però mi aggancio a questa tua prima parte di conclusioni che io considero molto importante, e la considero un punto sul quale lavorare insieme, perché questa scelta strategica che nasce da necessità di riequilibrio territoriale, di una parte del INCONTRO del 19 febbraio 2002 83 BOZZA NON CORRETTA territorio della Provincia di Bologna, della Provincia di Ravenna, è una scelta strategica che può rimanere se insieme decidiamo all’interno del quadro delle priorità che quella scelta strategica, nel quadro delle priorità, domani mattina non è una priorità e cioè facciamo una discussione dove una serie potenziamento della viabilità potenziamento della Selice, di interventi, esistente, come dire che il di sono tema il del casello che adesso riguarda solo in parte la Provincia di Bologna, la San Carlo etc., sono elemento portante delle politiche degli investimenti pubblici perché noi non possiamo hanno già dimenticare cominciato ad che i Comuni espandersi ed del oggi, ravennate ed anche domani, utilizzeranno la mania infrastrutturale che c’è, cioè l’attuale San Vitale, cioè l’attuale Selice. Per cui credo che questa cosa, mi hai stimolato l’intervento perché non volevo parlare, questa tua prima parte di conclusione sia – come dire – confortante nel senso che può aprire una discussione secondo me utile, e cioè di tenere insieme la strategia, e la strategia non si gioca solamente nei prossimi dieci anni, ma al tempo stesso il tema di pubblici quali e sono in le priorità particolare degli rispetto investimenti al tema del potenziamento della viabilità esistente che, per quello che riguarda l’ambito imolese, è la questione fondamentale. MODERATORE – Ci salutiamo? “l’aria”, a Castel Maggiore. Allora, giovedì c’è