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marcˇeta t., codognotto v.f., rizzo g., marin m.g.
Biol. Mar. Mediterr. (2011), 18 (1): 260-261
T. Marčeta, V.F. Codognotto, G. Rizzo, M.G. Marin, M. Bressan
Dipartimento di Biologia, Università di Padova, Via U. Bassi, 58/B - 35131 Padova, Italia.
[email protected]
INDICE DI CONDIZIONE E INDICE GONADOSOMATICO
IN BIVALVI PECTINIDI DEL NORD ADRIATICO
CONDITION INDEX AND GONADOSOMATIC INDEX
IN SCALLOPS FROM THE NORTHERN ADRIATIC SEA
Abstract - During 2010, condition and gonadosomatic indices were monthly evaluated in adult
scallops (Aequipecten opercularis, Flexopecten glaber and Mimachlamys varia) from the Northern
Adriatic Sea. The trend of both indices places spawning season roughly in spring for A. opercularis
and in summer for F. glaber and M. varia. The comparison between these indices defines the different
investments towards gonadic tissues, which is maximum in F. glaber.
Key-words: scallops, Northern Adriatic Sea, condition index, reproductive cycle.
Introduzione - I Bivalvi appartenenti alla famiglia Pectinidae nel Nord Adriatico
sono rappresentati soprattutto da quattro specie: Pecten jacobaeus, Flexopecten
glaber con le sue due morfe glaber glaber e glaber proteus, Aequipecten opercularis e
Mimachlamys varia. Solo per P. jacobaeus, la cosiddetta “cappasanta”, dato l’elevato
valore economico, esiste una pesca dedicata, eseguita con ramponi, attraverso
la quale però vengono recuperati anche numerosi individui delle altre specie di
Pectinidae, definite complessivamente “canestrelli”. Le conoscenze sul ciclo vitale
e riproduttivo di queste ultime specie sono piuttosto scarse, anche se sono prodotti
commercializzati in Italia e che in altre parti del mondo e godono di un elevato
interesse commerciale. In particolare, la loro rapida capacità di crescita, unita ad
una precocità riproduttiva, le rendono interessanti per scopi legati all’allevamento
(Shumway e Parsons, 2006). Per questo motivo nel corso del 2010 si è deciso di
analizzare campioni mensili di pescato delle tre specie di canestrelli presenti nel
Nord Adriatico, per studiare l’andamento dell’indice di condizione e dell’indice
gonadosomatico.
Materiali e metodi - Nel corso del 2010 sono stati analizzati 11 campioni di
canestrelli pescati con rampone. In 20 individui per specie sono stati misurate
lunghezza e altezza della conchiglia, utilizzando un calibro con precisione 0,1 mm.
La conchiglia, le gonadi e l’insieme dei visceri separati dalle gonadi sono stati poi
essiccati in stufa a 60 °C per 48 h. Sulla base dei pesi secchi si sono calcolati l’indice
di condizione (IC), espresso come [(peso totale visceri/peso conchiglia) * 1000]
(Crosby e Gale, 1990), e l’indice gonadosomatico (IGS), definito come [(peso gonadi/
peso totale visceri) * 100] (Barber e Blake, 2006). Dall’osservazione macroscopica di
fotografie scattate agli individui prima dell’essiccamento in stufa si è messo a punto
un ciclo di maturazione gonadica, secondo Mason (1958).
Risultati - L’andamento di IC è in crescita da gennaio a giugno per tutte e tre
le specie, da luglio in poi diminuisce, ma con modalità differenziate. A. opercularis
mostra un decremento meno accentuato, rimanendo sempre entro valori pari a 74%
del valore massimo, mentre in F. glaber e M. varia IC rimane tra il 52 ed il 61% del
proprio valore massimo. F. glaber è la specie che presenta i valori più bassi durante
tutto l’anno. Dai pesi secchi delle conchiglie però è risultato che le tre specie a parità
di dimensioni presentano conchiglie di peso diverso; infatti, le conchiglie di M. varia
e di A. opercularis hanno un peso medio pari al 59% ed al 74% di quella di F. glaber.
Indice di condizione e indice gonadosomatico in bivalvi pectinidi del nord Adriatico
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Per questo motivo IC differenzia le tre specie soprattutto in base alla differenza
di peso tra le conchiglie. Il peso secco dei visceri è molto simile nelle tre specie
fino a giugno, mentre nel successivo semestre luglio-dicembre A. opercularis mostra
valori più elevati. Inoltre, questa specie mostra un andamento del peso dei visceri
meno variabile. F. glaber raggiunge i valori più elevati di IGS (40% circa), mentre
A. opercularis e M. varia arrivano a valori massimi di 21 e 27% rispettivamente. Per
tutte e tre le specie IGS è massimo a luglio, poi crolla drasticamente fino al minimo
in ottobre (4% circa). Già a novembre A. opercularis ricomincia a crescere, mentre le
altre due specie rimangono intorno ai valori minimi. Le osservazioni macroscopiche
delle gonadi confermano l’andamento di IGS, con massimi tra maggio e giugno e
minimi a ottobre per le tre specie. A novembre la gonade in A. opercularis è in
ricostituzione, mentre è ancora estremamente ridotta, forse indifferenziata, nelle
altre due specie.
Conclusioni - L’osservazione degli andamenti dei due indici e del peso secco ci
dimostra che tra le tre specie A. opercularis è quella che investe di più verso i visceri,
presentando per tutto l’anno valori più elevati di IC. Gli elevati valori di IGS in F.
glaber possono indicare un investimento molto elevato verso la riproduzione, ma anche
una diversa durata del periodo delle emissioni, che possono essere più intense ma più
concentrate nel tempo, rispetto alle altre due specie. A. opercularis e F. glaber sono
ermafroditi simultanei, mentre M. varia è ermafrodita proterandrico (Lucas, 1965).
Nonostante ciò, il ciclo di maturità gonadica segue lo stesso andamento stagionale, e
sulla base delle informazioni raccolte è possibile individuare il periodo più probabile
per le emissioni: tra luglio e settembre per F. glaber e M. varia, mentre per A.
opercularis l’andamento di IGS fa supporre probabili emissioni successive durante il
periodo primaverile. Anche la fase di riposo gonadico in questa specie è più breve,
come mostrano sia il ciclo macroscopico che l’andamento di IGS. L’allestimento di
preparati istologici delle gonadi e le analisi per la determinazione delle componenti
biochimiche attualmente in corso permetteranno di trarre conclusioni più affidabili
circa la biologia di queste specie nell’area del Nord Adriatico.
Bibliografia
BARBER B.J., BLAKE N.J. (2006) - Reproductive physiology. In: Shumway S., Parsons G.J. (eds),
Scallops: biology, ecology and aquaculture. Elsevier B.V., Amsterdam: 357-416.
CROSBY M.P., GALE L.D. (1990) - A review and evaluation of bivalve condition index
methodologies with a suggested standard method. J. Shellfish Res., 9 (1): 233-237.
LUCAS A. (1965) - Recherches sur la sexualité des Mollusques Bivalves. Bulletin Biologique
Francaisae et Belgique, 99: 115-247.
MASON J. (1958) - The breeding of the scallop (Pecten maximus L.) in Manx waters. I. Mar. Biol.
Assoc. U.K., 37: 653-671.
SHUMWAY S., PARSONS G.J. (2006) - Preface from First Edition. In: Shumway S., Parsons G.J.
(eds), Scallops: biology, ecology and aquaculture. Elsevier B.V., Amsterdam: 9-10.
La ricerca è stata finanziata dalla regione Veneto nell’ambito del “Progetto CLODIA: per lo sviluppo
sostenibile degli ambienti costieri”.
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