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7 Maggio 2016 - Pensiero Libero

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7 Maggio 2016 - Pensiero Libero
EDITORIALE
di Sossio Barra
LA VOLTA IN CUI MI DICESTI
DI CAMBIARE OPINIONE
I
n questo mio editoriale volevo soffermarmi su alcune
questioni legate a chi legge i giornali. Da una parte, mi
duole scriverlo, è anche colpa di certi colleghi che utilizzano
il giornalismo per fare tutt'altro. Ma spesso chi vuole
informarsi, legge gli articoli, permettetemi, con un pizzico
di pregiudizio. Si è arrivati al punto in cui chi legge i pezzi
pensa all'autore che in un certo qual modo vuole manipolare
l'opinione pubblica perché "amico di quel politico"
o "parente del sindaco". Diciamocela tutta. I lettori,
soprattutto chi segue le vicende dei territori, hanno assistito
a troppi cattivi esempi. Esistono una marea di pennivendoli,
di scribacchini anonimi pronti a prostituirsi ed a vendersi al
miglior offerente. Questo non è giornalismo. E soprattutto non è il
tipo di giornalismo che mi hanno insegnato. Ma al netto di certe
vicende vi chiedo di non fare di ogni erba un fascio e di provare a
leggere i pezzi rispetto a ciò che viene scritto. Poi magari potrete
farvi una vostra opinione in merito poichè legittimo. Ma per chi
come me (e lo sapete bene) ha fatto e continua a fare innumerevoli
sacrifici essendo partito da zero, è una pugnalata al cuore notare
simili scempi. Il giornalismo è una cosa seria. Troppo seria.
Informare le persone su ciò che accade sui territori, possibilmente
in maniera obiettiva, è un lavoro nobile. Ma gli scopi lucrativi di
qualcun altro hanno fatto di tutto pur di sminuire e screditare il
ruolo della stampa su queste terre maledette. Ma fortunatamente
c’è chi non segue gli istinti sbagliati di certi "colleghi" solo perché
dimostra di essere innamorato della verità. Tanto alla fine la voglia
di raccontarla prevarrà su tutto. Pure sui campioni della lingua
lunga. Chi arriva in vetta, può ammirare tutto. Ma da un'altra
prospettiva. Quella migliore.
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Pensiero Libero
Rivista di Attualità, Cronaca, Costume, Arte & Politica.
Edito da “Associazione Pensiero Libero” Sede Leg. Via R.Sanzio 9,Cardito (NA)
Aut. del Trib.Napoli N.04 del 12/05/2014
Direttore Responsabile: Angelo Chianese
Direttore Editoriale e Caporedattore: Sossio Barra
Comitato di redazione: Mena d’Atri, Serena Sarcinella, Donatella Iannone, Grazia Ferrara, Simona Ficuciello,
Raffaella Ambrosanio, Vincenzo Fusco, Pierluigi De Luca, Tommaso Laurenza, Marika Boffa.
Stampa. Soc. Tipolitografia S.Antonio C.So De Nicola, 105 Afragola (NA)
Progetto Grafico: Dynamica Group Via R. Sanzio 9 Cardito (NA) - 3348599198
Chiuso in tipografia il 05/05/2016
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Pensiero Libero 3
Lontano ma vicino.
L’autismo fra amore e silenzio
di Marika Boffa
A
Il team “A.S.D. Olimpia Caivano” in compagnia con i proprietari di “Mondial Service”
OLIMPIA
CAIVANO,
IL CICLISMO DA NON DIMENTICARE
I
l famoso team ciclistico
dilettantistico
"ASD
Olimpia Caivano" nacque
nel 2002 a Caivano con
lo scopo di incentivare il
ciclismo locale e cercare
di far crescere futuri
corridori provenienti dai
nostri territori. L'Olimpia
Caivano, conosciutissima
in
tutto
l'hinterland
napoletano, è affiliata,
fin dalla nascita, alla
Federazione
Ciclistica
Italiana e vanta di
aver vinto 4 titoli nel
Campionato
Regionale
nella
Categoria
Giovanissimi/
Esordienti. Attualmente i corridori
gareggiano nella Categoria Allievi con
ben 6 ragazzi oltre ad un esordiente ed
ad un Juniores. Ovviamente ci sono
degli imprenditori che hanno creduto
in questo progetto, sostenendolo
Qui di seguito vi portiamo
a conoscenza di un'altra
grande realtà sportiva
dei nostri territori.
Partner
A.S.D. Olimpia Caivano
attraverso gli sponsor. Il marchio
storico è Cad. Dal 2015 è subentrato
anche Pasquale Ummarino, leader
di Mondial Service, che ha sposato
anch'egli il progetto sportivo dei
ragazzi dell'Olimpia Caivano. Gli
allenamenti prevedono percorsi in
giro per la Campania di 70-80 km al
giorno alfine di preparare al meglio
atleticamente i corridori in vista
delle gare di fine settimana. Da non
dimenticare l'evento del 19 giugno
prossimo, ovvero la 23esima edizione
della gara "Dipendenti Comunali",
cui parteciperanno gli allievi ai quali
sarà assegnato il campionato regionale.
Per non parlare dello storico sodalizio
con la Coppa Caivano. L'Olimpia
Caivano è tenuta in piedi dai cosiddetti
"padri" di questo team. Ovvero Mauro
Russo e Franco Verrone, veterani del
ciclismo locale. Noi di Pensiero Libero
auguriamo nuove vittorie ai nostri
amici ciclisti.
(Simona Ficuciello)
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Pensiero Libero 4
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utismo è una parola che dentro sé racchiude un mondo, un mondo
impenetrabile e silenzioso, meraviglioso e terrificante, un mondo
che è rifugio e trappola, un mondo che è una roccaforte, la roccaforte
di quanti sono affetti dal Disturbo dello Spettro Autistico. Nel 1938
Hans Asperger fu il primo a pronunciare la parola “autismo” e nel
1943 Leo Kanner la utilizzò per indicare una specifica sindrome
patologica parlando di autismo infantile precoce. È semplice elencare i
sintomi che portano alla diagnosi che di solito si realizza entro i primi tre
anni, semplice è sciorinare statistiche in cui si dice che l’autismo colpisce
principalmente i maschi eppure c’è ancora tanta strada da fare, c’è bisogno
di uno sforzo non indifferente per comprendere pienamente quello di cui
si sta parlando, uno sforzo che è di immaginazione e di immedesimazione.
Difficile è capire cosa vuol dire non riuscire a comunicare, ad instaurare
un rapporto oculare, a non dimostrare affetto e soprattutto a non riuscire a
riceverlo. Una roccaforte appunto, ma una roccaforte sempre diversa perché
nessuno è uguale a qualcun altro; la patologia è la stessa ma il modo in cui
questa si esplica è sempre diverso e sempre nuovo: alle volte il QI è superiore
alla media, altre volte potrebbero esserci dei deficit. Ad esempio Donald, uno
dei bambini che aiutarono Kanner nel suo studio, aveva una mania per gli
oggetti rotanti, Stephen Wiltshire disegna le mappe delle città a memoria
dopo averle sorvolate in elicottero per soli dieci minuti. Un nuovo modo di
comunicare, perché della comunicazione, dell’affetto non se ne può fare a
meno ed è infatti proprio sull’ossitocina, il cosiddetto “ormone dell’amore”
che si stanno concentrando le ricerche per individuare una possibile
terapia. Ad essere incerte, però, sono le cause della patologia che fino ad ora
propendono verso la componente genetica secondo cui si verificherebbe
un danno organico nelle fasi di sviluppo del sistema nervoso. Il punto di
vista, però, non è mai univoco. L’autismo deve essere guardato e per quanto
possibile vissuto anche attraverso gli occhi dei familiari. Genitori non si nasce
ma alle volte è necessario imparare ad esserlo molto velocemente. Bisogna
accettare che il proprio bambino non riesca a dire “ti voglio bene”, si isoli
perché ha paura, paura di ricevere un abbraccio, bisogna imparare a rendere
grandi le cose piccole e piccole quelle grandi. Entrare in quella roccaforte in
punta di piedi, senza buttarla giù, anche se ad ogni passo si chiudono ponti,
compaiono fossati e si barricano porte. Bisogna sapere accettare il rifiuto e
andare avanti, proseguire, bussare e continuare a farlo fino a che non si sente
la chiave girare nella toppa, sapere che forse questo è il massimo che si otterrà
e nonostante ciò continuare ad insistere. Inimmaginabile e indescrivibile.
Non si può spiegare la difficoltà di dover fare delle scelte che influiscono
sulla tua vita e sulla vita di qualcuno che ti ama e non riesce a dirtelo, che
ami ma a cui non riesci a dimostrarlo. Smarrimento, paura, inadeguatezza,
impotenza, tutte questi sentimenti non riescono da soli a chiudere il cerchio
perché manca l’anello che li congiunge e che unendoli, li sovrasta: manca
l’amore. L’amore sconfinato ma silenzioso, dominante ma mai dominato,
l’amore forse lento ma tanto potente da scalfire l’aria di quei mondi, ora un
po’ meno impenetrabili.
LA QUESTIONE CAIVANESE
Non ci servono i pompieri del bla bla bla
C
ari lettori, non so voi, ma io onestamente mi sono
letteralmente scocciato di tutta questa inutile retorica sulla tragica questione della piccola Fortuna.
A cosa mi riferisco? Molto semplice. Spesso e volentieri, solo dopo certe tragedie arrivano i pompieri della legalità, ovvero tutti i professionisti dalla
lunga chiacchiera che si cimentano in inutili ragionamenti, soprattutto in televisione, per cercare di
conoscere i motivi sociologici dell'accaduto. Fateci
caso. Questi personaggi arrivarono dopo (molto dopo) anche in
occasione dell'esplosione mediatica della Terra dei Fuochi. A
quei tempi muovevo i primi passi da giornalista locale. Ed allora
come oggi, pensavo che si potesse e dovesse fare di più. Sappiamo come sono andate a finire le cose. La Terra dei Fuochi brucia
più di prima. Ebbene, spiegatemi, dunque, cosa hanno realmente
prodotto gli organi competenti affinché l'emergenza sicurezza a
Caivano (che denuncio già da qualche anno) ed, in particolare,
nel Parco Verde? Ve lo dico io. Niente di niente. Centrodestra,
centro e centrosinistra. Nessuno escluso. Altrimenti non ci sarebbe bisogno di richiamare l'attenzione al solito quartiere. Per
carità. Lì abitano anche gente perbene. Ma tutto ciò non basta. Si
continua ad abusare di minori in silenzio, si continua a spacciare
droga. Continuano gli innumerevoli casi di microdelinquenza.
Sicuramente il Parco Verde rappresenta una realtà molto difficile
da gestire. Ma quando parlo di casi come quello della piccola
Fortuna, ma anche della criminalità in genere, non mi soffer-
Il direttore editoriale, Sossio Barra,
offre alcuni spunti di riflessione sul caso della
piccola Fortuna,la bimba abusata e uccisa nel
Parco Verde e sull'emergenza
del territorio caivanese.
mo solo sui fatti di quel quartiere, ma di Caivano in generale.
Esiste una vera e propria "Emergenza Sicurezza" sul territorio
caivanese senza precedenti. Se ci riflettete un momento, gli attacchi mediatici, tali fino ad un certo punto, che riguardano la
stessa Fortuna, la Terra dei Fuochi, lo spaccio di droga, scarico
illegale di rifiuti tossici, le famose "terre fumanti di Casolla",
lo stesso Parco verde e tutto il disagio sociale che ne concerne,
arrivato ormai sulle cronache nazionali, confluiscono in una sintesi estrema: Caivano. È triste ma è così. Quindi, dinanzi a tante
inutili chiacchiere, serve innanzitutto una mobilitazione cittadina in difesa del territorio (e qui sono d'accordo col sindaco
Monopoli). E gli lancio una proposta: preparare un "Piano Straordinario di Recupero Sociale". Ovvero formare un esercito di
professionisti (educatori, psicologi, professori) con l'aiuto delle
Forze dell'Ordine con l'intento, nell'arco di 10 anni, di trasformare radicalmente e capovolgere la mentalità deviata di certi
settori. Perché io non ne posso più di tante, troppe parole. Ne ho
le scatole piene. Si arriva sempre dopo simili tragedie. Gli organi
competenti non hanno mai cercato di porre rimedio. Mai. Quindi farei anche un appello ai tanti professori dalla lingua lunga
che si stanno cimentando in queste ore in infiniti ragionamenti:
fate silenzio. È giusto discutere. Ma se si discute solamente, si
fanno chiacchiere a vuoto. Ed a noi non ci servono. Una volta
tanto, cercate di arrivare prima. Altrimenti toglietevi di mezzo.
Non ci servite.
(Sossio Barra)
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Pensiero Libero 6
C
ontinua il periodo buio della comunità
crispanese. Ormai la Commissione
d'Accesso si è insediata da più di un
mese. E nel paese si sta scatenando un
vero e proprio dibattito su chi sia il reale
colpevole di tutto questo. Qualcuno
sostiene che la Commissione stia
indagando sugli atti dal 2005, ovvero
dall'ultimo scioglimento. Ma se le indagini
sono segregate, bisognerebbe capire come
si fanno a sapere certe cose, appurato che
fossero vere. Pure perché, almeno dal 2005
al 2008, ci fu il Commissario Prefettizio.
Quindi basta farsi due conti. Dal 2009 in poi quasi tutti gli
esponenti dell'attuale consiglio comunale hanno ricoperto
ruoli istituzionali negli ultimi anni. E mi fermo qui. Tuttavia,
nell'ultima riunione dei capigruppo, ma anche in altre
sedi nel recente passato, il Pd sta tentando di chiedere un
consiglio comunale in via straordinaria per discutere dinanzi
alla cittadinanza sui due maggiori problemi che stanno
attanagliando la comunità locale: la già citata Commissione
d'Accesso ed i presunti debiti di 2 milioni di euro presenti
nelle casse del comune. Difatti qualche giorno fa l'ex sindaco
Carlo Esposito, in qualità di capogruppo, si è fatto carico
di queste richieste. Ma la maggioranza, ancora una volta,
sta sfuggendo al confronto. Proprio così. Qui non si tratta
di puntare il dito contro qualcuno come fanno i bambini.
Ma semplicemente confrontarsi su temi che scottano e che
mettono a rischio la legalità in presenza della cittadinanza.
Va anche bene pubblicare sui manifesti la propria opinione
rispetto a certi atteggiamenti che in passato hanno leso la
dignità della comunità locale. Ma non basta. L'opposizione
sta chiedendo un confronto sano nelle sedi opportune. E la
maggioranza lo sta evitando. Niente di più, niente di meno.
Quali sono i veri motivi per cui il Presidente del consiglio
comunale, Giovanni D'Errico, non convoca la seduta della
Pubblica Assise? È facile dire ciò che si vuole in pubblica
piazza e poi sottrarsi al confronto nel civico consesso. Anziché
affrontarsi a suon di manifesti, perché la maggioranza non
va ad affermare certe cose anche e soprattutto in consiglio
comunale? Perché i cittadini devono venire a conoscenza
di certi episodi dalla stampa e dalla triste abitudine dei
manifesti pubblici? Per ora davvero non si capisce perché,
aldilà della solita demagogia, non ci sia una seria discussione
in consiglio comunale. Ma non è tutto. Esposito, nella sua
richiesta, chiede che nell'aula consiliare siano presenti i
revisori dei conti ed il legale incaricato per recuperare i crediti
perduti. Segno tangibile del fatto che l'ex primo cittadino
abbia la coscienza pulita e che voglia vederci chiaro in questa
faccenda. Ma negli ultimi tempi sembra che Carlo Esposito sia
diventato il capro espiatorio di tutto. E non è un atteggiamento
maturo da parte di chi tenta la carta delle offese solo perché
non ha contenuti per replicare su questioni serissime. Del
resto, non è affatto vero che il Pd abbia esultato quando arrivò
la Commissione d'Accesso. Un nuovo scioglimento dell'Ente
rappresenterebbe una catastrofe in termini di immagine che
colpirebbe tutto il paese. Non si possono adottare due pesi e
due misure. Chi ha commesso errori, è giusto che paghi. Ma
non esistono reati senza sentenze.
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Pensiero Libero 7
LA QUESTIONE CRISPANESE
Ancora una volta il Partito Democratico chiede un
consiglio comunale in via straordinaria per discutere
sui motivi dell'arrivo della Commissione d'Accesso
e sul presunto buco di 2 milioni di euro nelle casse
dell'Ente. Finora nessuna risposta. Anzi. Qualcuno
dalla maggioranza sostiene che sarà la Procura della
Repubblica a cacciare fuori la verità. Ma cosa c'entra?
Anche i cittadini continuano a non capire perché la
maggioranza stia sfuggendo al confronto in consiglio
comunale su temi importanti e attuali. Qui non si vuole
assolutamente puntare il dito contro qualcuno,
come fanno i bambini.
Il Pd chiede il
confronto.
La maggioranza,
il silenzio.
LA QUESTIONE CARDITESE
Arriva la rimozione dei cavi
dell'alta tensione.
Ma dopo 4 anni.
L'amministrazione Cirillo festeggia in lungo ed in largo un buon risultato avviato nel 2012.
Avete capito bene.
di Sossio Barra
A
rriva finalmente, anche se con enorme ritardo, un risultato
importante dall’amministrazione guidata dal sindaco
Giuseppe Cirillo. Ovvero la rimozione dei tralicci ed i cavi
dell’alta tensione sul territorio cittadino. Precisamente nell'ormai abbandonato Parco Taglia, fra i polmoni più grandi del
Sud Italia. Ricorderete qualche anno fa la storia delle giostrine
abusive proprio sotto quei cavi durante il primo mandato del
sindaco Cirillo. Ebbene, ad onor di cronaca, bisogna rimarcare
il fatto che il primo cittadino, già nel 2012, si mobilitò presso
la società “Terna Rete Italia” per sollecitare la rimozione dei cavi e dei tralicci
dell’alta tensione sul territorio cittadino per garantire finalmente sicurezza
sul territorio. Nei mesi scorsi lo stesso Cirillo si è dovuto riattivare per questa
tematica giacché i cavi dell'alta tensione fossero ancora presenti nel parco,
inviando due note alla società “Terna”, che si occupa di reti per la trasmissione
dell’energia gestendo in sicurezza la rete di trasmissione nazionale con
oltre 72mila chilometri di linee in alta tensione, per porre finalmente fine
alla questione. Detto e fatto. I tralicci sono stati rimossi la settimana scorsa
con tanto di cerimonia. Ma c'è un dato che fa riflettere. Per rimuovere quei
tralicci sono stati impiegati 4 anni. Avete capito bene. 4 lunghissimi anni per
rimuovere i cavi dell'alta tensione. L'amministrazione vanta, legittimamente,
di aver raggiunto un risultato durante questo mandato avendo, però, iniziato
a procedere in questa direzione nel 2012!!! Sicuramente è stato un obiettivo
importante finalizzato a tutelare la salute dei cittadini carditesi. Nulla di
più giusto. Ma non è possibile sbandierare a grandi titoli quasi come se
l'amministrazione avesse collezionato questo risultato insieme a tanti altri.
Assolutamente no. La rimozione dei tralicci è stato un fatto isolato, per di
più avviato 4 anni fa. Giusto, ma singolo. La cittadinanza non ricorda altri
grandissimi atti di quest'amministrazione, aldilà delle manie di protagonismo
di qualche consigliere comunale. Il paese presenta gli stessi problemi di un
anno fa. Inutile elencarli per l'ennesima volta. Fra non molto presenteremo
il bilancio di quest'amministrazione dal giorno del suo insediamento con
immagini, interviste ed approfondimenti che testimonieranno fatti impossibili
da smentire. Aldilà delle solite chiacchiere, la storia non si può sconfessare
per nessuna ragione al mondo. Se dobbiamo rallegrarci per la rimozione dei
cavi, del cambio di segnaletica di una strada, delle strisce blu inesistenti (o
quasi) e dei continui proclami, allora ben venga. Ma non riusciremo mai ad
essere onesti con noi stessi. Il mondo e la verità dicono altro. Ma nel frattempo,
godetevi i tralicci.
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LA QUESTIONE FRATTAMINORESE
LE SCELTE SI PAGANO
FINO ALLA FINE. SEMPRE.
Il Pd allontana definitivamente
l'Udc dopo la sorpresa delle
famose candidature di Saviano
e Lisbino. Arrivano con successo
le prove tecniche di coerenza.
di Sossio Barra
Arriva la conferma in questi giorni dopo l'ultima riunione. Il Pd non
accetta l'Udc, reo di aver candidato fra le proprie fila Saviano e Lisbino,
questi ultimi cacciati da Mazzoccolo dalla sua coalizione. Bencivenga,
insieme al leader dei socialisti Saviano, dimostra di non voler essere
la scialuppa di salvataggio di nessuno, per cui rimarca la scelta di
non volere nella sua coalizione gli scudocrociati. Ricorderete la storia
dell'accordo del segretario dei centristi che permise ai due ex consiglieri
di maggioranza dell'amministrazione Caso di firmare la candidatura
nel partito senza avvisare nessuno della coalizione stessa. Come già
ha dichiarato il farmacista nei giorni scorsi, non si tratta affatto di una
questione personale. Ma il terreno programmatico sul quale è nata la sua
candidatura a dicembre scorso, dice tutto. Ovvero netta discontinuità
nei contenuti rispetto alla passata amministrazione, mantenendo fede
anche al ruolo di opposizione assunto in consiglio comunale. Per cui
come avrebbe spiegato il Pd dai palchi "l'operazione di recupero"
di Saviano e Lisbino? I democratici, pur di rimanere coerenti alla
linea adottata in questi mesi, hanno preferito perdere un partito che
aveva fin dalle ore deciso di appoggiare la candidatura a sindaco di
Bencivenga, sposando quindi il progetto politico. E lasciamo perdere
le motivazioni esternate per giustificare la candidatura di quei due. Ma
aldilà di tutto rimane un dato incontrovertibile. Bencivenga e la sua
coalizione, al netto di inutili strumentalizzazioni, rimane una persona
seria che non ha mai pensato minimamente di scendere a compromessi,
rischiando, nei fatti, di perdere voti e candidati. Rispetto a chi non può
condividere quest'azione politica, emerge un quadro schiacciante a
favore del Pd. Bencivenga e Saviano "rifiutano" un partito che avrebbe
portato tantissimi consensi (quasi 800 circa) alla coalizione che avrebbe
garantito una maggiore possibilità di vittoria. Il Pd non ha buttato all'aria
niente. Ha solo scelto di avere un'identità ben precisa. Questa è storia.
Pensiero Libero 8
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Pensiero Libero 9
AD
“Ciò che distingue l’uomo dagli animali è la ragione” così cita una celeberrima frase anche se così
non sembra essere affatto.
A distanza di un settimana dall’attacco che ha distrutto l’ospedale di Medici Senza Frontiere,
causando tra i tanti morti la morte dell’ultimo pediatra presente in città, un nuovo raid aereo ad
Aleppo distrugge l’ennesima struttura ospedaliera della martoriata città. Venti morti.
Il segretario dell’Onu, Ban Ki-moon condanna fortemente il vile attacco.
Attaccare una città indifesa è già un atto criminale, ma attaccare e distruggere un ospedale è un
vero e proprio crimine di guerra. La violenza senza precedenti devasta un intera popolazione e
colpisce più di 200 mila minori che soffrono e patiscono più di tutti, a mobilitarsi è anche l’Unicef.
La pace, questo concetto che sembra per molti aspetti così astratto in realtà potrebbe essere l’unica
soluzione a questa grande guerra, se così la possiamo definire. Quali sono le scelte per un buon
andamento del negoziato trattato a Ginevra c’è lo spiega Massimo Campanini che a Radio Vaticana
dichiara:<<Bisogna che Stati Uniti e Russia addivengano ad una vera convergenza: depongano cioè
le rivalità reciproche e arrivino veramente a un’intesa, che possa soddisfare entrambe le parti. La
seconda clausola sta nel fatto che le componenti interne siriane, che discutono del futuro della
Siria, sono molto eterogenee e quindi non è facile portarle a una convergenza. La terza difficoltà sta
nella questione legata al futuro del Presidente Bashar al-Assad: in qualche modo dovrà o lasciare il
potere o comunque farsi da parte. Però è evidente che il regime di Bashar al-Assad non può essere
distrutto così facilmente, anche perché le conseguenze potrebbero essere imprevedibili: la caduta
di Bashar al-Assad dovrebbe essere – a mio avviso – mantenuta distinta dalla distruzione fisica del
suo sistema di potere”.
Non mancano ad Aleppo, e in Siria in generale, partigiani/e e uomini e donne che hanno fatto della
Resistenza il proprio stile di vita, ai quali va la nostra solidarietà e il nostro augurio, ma soprattutto
ai quali un nostro connazionale si è unito in lotta, Karim Franceschi.
Karim è un nostro connazionale, è un nostro partigiano, è un partigiano italiano della brigata antiIsis. Arriva in frontiera come soldato, come partigiano per poi diventare uno dei più abili cecchini.
All’interno del suo libro “Il Combattente” Karim racconta la sua storia, la storia di Kobane, la storia
della Siria tutta e racconta il perché della sua scelta, una scelta dettata dalla voglia di partecipare
alla Resistenza siriana, alla voglia di partecipare alla rivoluzione attuata dai civili, dagli uomini e
dalle donne della Siria che non vogliono scappare, che non vogliono lasciare il proprio territorio
nelle mani di questi criminali senza scrupoli che tentano di distruggere la dignità, l’identità e la
cultura di un popolo già molto spesso discriminato e poco compreso.
(Ciro Pisano)
La Siria che soffre e che resiste
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 10
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 11
o
B
Chernobyl,
I DANNI VISIBILI ANCORA OGGI
di Pina Stendardo
Trent' anni dopo l'esplosione del reattore numero 4 continua il
monitoraggio sulle zone coinvolte il 26 aprile 2016 il disastro di
Chernobyl ha compiuto 30 anni. Lo scoppio del reattore numero
4 della centrale nucleare situata oggi al confine tra Ucraina
e Bielorussia, disperse nell'atmosfera un' enorme quantità di
materiale radioattivo. Era il 1986 ed all’epoca la centrale nucleare
di Chernobyl, una delle più grandi e importanti dell’URSS e
dell’Europa, rappresentava il fiore all’occhiello dell’ingegneria
sovietica. Alle 1:23:45 saltò in aria il disco di copertura del
nocciolo, pesante 1000 tonnellate, a causa di un controllo di
sicurezza del reattore eseguito sommariamente da personale
non esperto. Ciò determinò un incontrollato aumento della
temperatura, generando l'esplosione e la contaminazione
nucleare. Il governo sovietico inizialmente occultò la notizia ma,
rilevati in Svezia eccessivi aumenti di radioattività, rivelò gioco
forza, l’accaduto. La nube radioattiva si era spostata dall’Europa
orientale alla Scandinavia, per poi raggiungere l’intera Europa
occidentale, compresa l’Italia. Le conseguenze per fauna e flora
divennero devastanti. I morti nell’area della centrale furono
migliaia, sia al momento dell'esplosione che negli anni seguenti.
A causa della contaminazione radioattiva tutti perivano di
tumore. L' Italia prese atto della situazione e a seguito di un
referendum proibì la costruzione di centrali nucleari sul suolo
nazionale. In luogo del reattore 4, causa del decesso della
popolazione mondiale, è stata poi eretta una nuova struttura,
il New Safe Confinement, sovrapposta al sarcofago in cui era
stato confinato il "reattore della morte", che per problemi tecnici
e finanziari sarà completata non prima del 2017. Nel frattempo
continua il monitoraggio sull'impatto ambientale dell'esplosione
sulla famigerata Zona di esclusione, che riporta ancora livelli
di radioattività migliaia di volte superiori a quelli del fondo
naturale. A risentirne continuano ad essere anche fauna, flora
e microrganismi, tanto che i batteri deputati a decomporre gli
organismi morti, effettuano il loro lavoro a un ritmo lentissimo.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato dopo quel
nefasto evento, 5mila casi di tumore della tiroide nelle aree
colpite dall'incidente; un rapporto ha mostrato invece come
nei cinghiali di Valsesia ci siano quantità molto elevate di cesio
137, ricondotto dagli esperti al caso di Chernobyl. Segnalazioni
analoghe sono state registrate anche in Germania, sempre sugli
stessi animali, nel 2007 e nel 2010. Ancora oggi sono riscontrabili
purtroppo nell'ambiente e nei sedimenti dei fiumi alcune tracce
degli elementi radioattivi depositati dalla nube del 1986.
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 13
L'innocenza e la sensualità del mondo dionisiaco
La fusione tra il forte erotismo e l'emozionata passionalità
di Pierluigi De Luca
A
BAR
O
E
RCH
“Fauno Barberini” o “Satiro ubriaco” probabilmente del
220 a.C. circa, è una celeberrima opera d'arte greca di
età ellenistia. Conservata, presso la Gliptoteca di Monaco
di Baviera, e ritrovata a Roma, nei fossati di Castel
Sant'Angelo, attorno al 1624, fu, ben presto, fagocitata
dalla ricca collezione del cardinale Barberini. Opera
estremamente apprezzata, oggetto di numerose richieste
d’acquisto, venne alla fine conquistata dal principe
ereditario Ludovico di Baviera nel 1819, aggiungendo
un altro tassello alla sua sontuosa collezione dell'antico,
nonostante le resistenze di Antonio Canova che provò ad
ostacolare e, quasi ad impedire, purtroppo inutilmente,
la partenza della statua da Roma. L'opera eseguita da uno
scultore esperto, probabilmente della scuola di Pergamo,
rimasto sconosciuto, raffigura un bellissimo satiro disteso
su una pelle di animale, sprofondato in un sonno inquieto
indotto probabilmente da un’ubriacatura: lo scultore gioca
così sul contrasto tra l'innocenza del sonno e la sensualità
della posizione. La statua rappresenta un satiro, ma a prima
vista esso sembrerebbe un semplice fanciullo; in realtà ha
un pene di larghe dimensioni, delle orecchie appuntite,
una corona di edera e pelle di pantera, caratteristiche
tipiche di queste figure mitiche. La figura è sdraiata su una
roccia, il che farebbe pensare agli effetti del vino e quindi
all'ebbrezza. Le gambe divaricate, la testa rivolta verso
il giaciglio e le braccia diritte per fare da cuscino danno
l'impressione di un movimento abituale e complesso,
eseguito senza dubbio da un esperto scultore. La scelta
di raffigurare un satiro dormiente è insolita, dato che i
satiri, suonatori di flauto, danzatori, dediti al vino erano
considerati demoni sensuali e venivano generalmente
rappresentati mentre partecipavano al corteo dionisiaco
o insidiavano le ninfe; in questo caso invece l'inesauribile
attività è vinta dall'ubriachezza e dal sonno. Anche la
possente muscolatura è estranea all'iconografia dai satiri e
ricorda piuttosto le immagini di eroi, ma in questo caso è
probabilmente funzionale alla creazione di un immagine
seducente.
SGUARDO SENSUALE: Particolare della statua del “Fauno ebbro o
dormiente Barberini”
OPERA: di scultore sconosciuto III-II a.C e copia in marmo di un
originale in bronzo pergameno.
DESCRIZIONE: Il ritmo complesso della figura, la rappresentazione
del sonno, caratterizzano la figura di chi, anche nel sonno (quasi
vicino a quello della morte), sa manifestare la potenza del proprio
essere. Con l'abbandono del corpo, la statua suggerisce ritmi
complessi, linee di forza indipendenti. L'aspetto della figura (che
doveva apparire più distesa di quanto non appaia oggi), è imposto
dai restauri: ora in parte, sciaguratamente, rimossi. Soprattutto nella
testa, incoronata di edera, il satiro manifesta tutta la propria forza
incosciente. Non sappiamo se la figura faceva parte di un gruppo;
più probabilmente era isolata: forse il satiro era l'unico protagonista,
suggeriva, come statua votiva, quella naturalezza di vivere che è solo
del primo ellenismo.
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 15
S
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Negli ultimi anni tutto
ciò che ha a che fare con
la progettazione edilizia,
la scelta dei materiali, di
tecniche costruttive e la
manutenzione ha dovuto
confrontarsi
per
forza
di cose con il termine
sostenibilità. Il risparmio di
energia, di acqua, di materie
di Vincenzo Fusco
prime per la costruzione
così come l’attenzione alla salvaguardia del benessere e della salute
dell’utenza pubblica costituiscono effettivamente i punti salienti di
ogni tipo di intervento che si ponga l’obiettivo della sostenibilità.
Essendo l’architettura una ‘materia’ interdisciplinare per definizione,
l’applicazione di questi concetti può far sorgere delle questioni che si
trovano apparentemente in conflitto l’una con l’altra. Di fronte a questo
scenario, il primo passo verso un futuro sostenibile è chiarire i concetti
che stanno alla base delle diverse tematiche inerenti l’architettura. I
principi della sostenibilità puntano a considerare i problemi del degrado
ambientale, della mancanza di eguaglianza e della qualità della vita,
supportando un tipo di sviluppo che sia sostenibile in termini sociali
ed economici e che sia in grado di sostenere i benefici di un ambiente
stabile e sano a lungo termine. In ogni caso, ragionar e agire in termini
sostenibili non è facile. Il concetto di sostenibilità va contro l’istinto
primario di porsi davanti agli altri nella lotta alla sopravvivenza. Esso dà
priorità a soluzioni di lungo termine vantaggiose per l’umanità piuttosto
che a interessi immediati a favore del singolo ed è dunque in contrasto
con il più primitivo istinto di sopravvivenza, che rimane elevato nei
paesi sviluppati malgrado non abbia più presupposti razionali per
esistere. Il pensiero sostenibile, che si rivela altruista e lungimirante,
richiede ragionamenti razionali e sofisticati che implicano alti gradi
di astrazione e si fondano sulla comprensione di sistemi
complessi collegati tra loro a diversi livelli. La sostenibilità, NELL’AFFRONTARE I TEMI DELL’
quindi, necessità di un ruolo di pensare contemporaneo. UN PROCESSO DI COSTRUZIONE
Essa richiede un riesame dei valori tradizionali e di alcune IMPLICAZIONI LEGATE ALLA SO
teorie economiche e una definizione, o forse ridefinizione,
POICHE’ CONTINUARE LA CRES
della qualità della vita. Ridiscutere alcuni valori che sono
determinati dalla cultura è una sfida importante, e forse FENOMENI INSOSTENIBILI: E’
è questo il motivo per cui la definizione di sostenibilità
rimane aperta a più interpretazioni. Come già detto, la che comporta la costruzione, l’utilizzo
sostenibilità non si risolve in un’attività professionale o in e la dismissione degli edifici. Gli edifici
qualche ricerca di tipo accademico: essa è uno stile di vita sostenibili dovrebbero infatti avere una
che deve essere declinato in tutte le azioni che compie un impronta ecologica ridotta;
individuo. Il primo passo è essere consapevoli del genere di Gli
edifici
dovrebbero
contribuire
relazioni che si vuole avere con l’ambiente globale e locale. In positivamente al benessere e alla felicità della
seguito è necessario capire in che modo concretizzare questa comunità che li abita, cercando di rispondere
relazione. Per passare dalla teoria alla pratica è necessario ai bisogni pratici delle persone e nel contempo
capire l’impatto provocato dalle attività quotidiane, sia migliorare il contesto e il loro benessere
nel lavoro che nella vita. Gli edifici implicano un impatto fisico e psicologico.Questi due punti di
significativo sull’ambiente naturale e sul tessuto sociale, sia vitale e fondamentale indispensabilità,
durante la loro costruzione che nel caso del loro utilizzo e poiché non è tanto importante se e quanto
quando vengono dismessi.
un edificio è efficiente in termini idrici o
L’architettura sostenibile, pertanto, ha due scopi:
energetici se nessuno lo vuole abitare, perché
Può ridurre la pressione ambientale diminuendo l’impatto si tradurrebbe in uno spreco di risorse a
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 16
ARCHITETTURA SOSTENIBILE E’ DOVEROSO FARE UNA PREMESSA. L’ARCHITETTURA E’ INFATTI
E TRASFORMAZIONE DELL’AMBIENTE, MENTRE LA CONNOTAZIONE ‘SOSTENIBILE’ CON LE SUE
PRAVVIVENZA DEL PIANETA SEMBRA INVECE NEGARE IL CONCETTO STESSO DI COSTRUZIONE,
CITA ESPONENZIALE CHE IL MODELLO ATTUALE DI SVILUPPO PRODUCE SIGNIFICA ATTUARE
DUNQUE RAGIONEVOLE PARLARE O SCRIVERE DI ARCHITETTURA SOSTENIBILE OGGI?
danno della comunità. Contribuire positivamente all’ambiente e alla
comunità significa di più che rispondere a bisogni pratici, perché
si soddisfano anche i bisogni estetici e psicologici delle persone. Il
concetto di sostenibilità economica è quello più facile da comprendere
per gli architetti: gli edifici di successo portano soldi, vengono
venduti velocemente, si affittano facilmente, hanno una lunga vita
e contribuiscono alla rigenerazione delle aree circostanti. Gli edifici
sostenibili sono quelli che rappresentano un patrimonio duraturo. Gli
edifici hanno in genere un ciclo di vita di circa 100 anni, quindi, quello
che viene costruito oggi verrà utilizzato dalle prossime generazioni.
Costruire senza pensare all’efficienza energetica, al risparmio idrico
e alla qualità dei materiali vuol dire appesantire ulteriormente di
questi problemi i nostri discendenti. Molte tecnologie sostenibili sono
già disponibili, nuove forme di progettazione sostenibile sono state
già sperimentate, e numerosi studi hanno appurato che questa è la
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 17
strada per ridurre l’impronta ecologica di una società. La sfida dei
prossimi anni, dunque, è quella di riuscire a indirizzarsi verso una
politica di sviluppo consapevole delle scelte di compiere nel settore
delle energie alternative e per operare uno sfruttamento ottimale delle
fonti di energie alternative e per operare uno sfruttamento ottimale
delle fonti di energia attualmente in uso: impiegare i materiali più
idonei rispetto alle condizioni climatiche esterne, sfruttamento
fonti energetiche rinnovabili o realizzare impianti con un elevato
grado di prestazioni e di qualità al fine di produrre energia, per il
riscaldamento o il rinfrescamento dell’edifico, sono soltanto alcuni
esempi, volti a tradurre, in termini concreti, obiettivi rispettosi del
concetto di sostenibilità.
ECCELLENZE DIGITALI:
LA PROFESSIONE DEL DIGITAL PR.
DA ADDETTO STAMPA A DIGITAL PR:
LA NUOVA PROFESSIONE TUTTA DIGITALE.
Dagli anni 2000 il Word Wide Web è stato in continua evoluzione, tanto
da trasformare ed evolversi da Web 1.0 a Web 2.0, ovvero come lo
conosciamo adesso. La conseguenza più è evidente è la massiccia
diffusione del digitale, che è riuscito a modificare nel profondo non
solo la nostra quotidianità, ma anche alcune professioni. Nascono da
un lato profili completamente nuovi e sempre più originali. Forse la
presenza più innovativa e che ancora desta curiosità e meraviglia è
sicuramente la professione del Digital PR.
Chi è e quale sono le prospettive di guadagno?
L
'Arena nacque, per la prima volta, nel
1940, dal progetto di Giulio De Luca,
un giovane architetto napoletano.
Rinacque, poi, cinquant'anni dopo
da un nuovo progetto dello stesso:
eravamo nel 1989, quando questa
Ilaria Conglio
struttura - che nel tempo aveva
conosciuto le brutture di quel Demonio
riconosciuto come Seconda Guerra
Mondiale, le occupazioni militari e le
trasformazioni da essa portate - veniva demolita
e si apprestava a ritornare, con la sua imponenza
visiva ed il suo passato storico, sotto forma di una
nuova costruzione. L'Arena flegrea è stata una
donna spettatrice di eventi che l'hanno costretta
a modificarsi e a rinnovarsi costantemente fino
a trovare, finalmente, il suo senso compiuto. Per
quasi dieci anni, fu un vero e proprio cantiere a
cielo aperto: soltanto nel 2001 avvenne il collaudo
definitivo, la tanto attesa realizzazione. La Donna
flegrea porta in grembo una cavea rivestita in
travertino bianco che comprende 6000 posti ed
un palcoscenico di ben 1000 metri quadrati, che
ospiterà - a partire da giugno 2016 - alcuni dei più
grandi fruitori di emozioni del panorama musicale
nazionale ed internazionale. Cammariere, Paoli e
Rea le accarezzeranno il ventre, portandole l'amore
cantato: l'immensa mamma flegrea diventerà un
nido piccolo ed intimistico, paese di comunicazione
tra un interno e l'altro. Da questa implosione,
che si paleserà il 25 giugno, avranno luogo una
serie di appuntamenti con quella che è la parte
viva, folle e autentica della musica: la dimensione
jazzista. Napoli si lascerà sedurre dal timbro di
L'arena ai piedi del Vesuvio
Diana Krall, cantante e pianista canadese
vincitrice di tre Grammy Awards ed otto
Juno Awards, che - all'interno di uno dei
suoi più recenti lavori - ha sintetizzato la
natura di evergreen quali Sorry seems to
be the hardest world di Elton John, If I
take you home tonight di Paul McCartney
e Operator di Jim Croce, maneggiandola
sul suo pianoforte ed adattandola
perfettamente a quella che è la prima ed
unica regola del jazz: il jazz non ha regole.
A dare un seguito a questo interessante
percorso musicale, saranno Chick Corea
- il 16 luglio - e Stefano Bollani, il 19.
Dagli States allo Stivale, il jazz ed il jazz
fusion riscalderanno ogni millimetro di
roccia sedimentaria calcarea dell'Arena,
risvegliandone gli impulsi vitali. Il 22
luglio, ancora, avrà luogo l'esplosione
irreversibile: i suoni serpeggianti del jazz
abbandoneranno la scena per garantire al
rock il ruolo di protagonista assoluto: la
voce sfrenata degli ex Led Zeppelin, Robert
Plant, l'interprete di opere architettoniche
in musica quali Since I've been loving
you, restituirà alla Donna flegrea quel
senso di libertà che negli anni le è venuto
a mancare, attribuendole - per sempre - il
ruolo di regina. Non c'è rinascita che non
possa verificarsi in musica: è la sola che
ti mostra chiaramente quali siano le tue
ferite e, con i suoi ritmi, ti conduce a far
chiarezza dentro di esse.
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 18
Il web ha lo straordinario pregio di fare allargare le proprie conoscenze,
ci permette di entrare in contatto sempre più con più persone,
facendoci stringere relazione con persone sconosciute sparpagliate
un po’ ovunque nel globo. Alcune professioni, oggi definite ‘offline’,
gestite attraverso incontri reali e spesso sostenute attraverso l’uso
del telefono e dell’email, si sono completamente evolute, fino ad una
radicale trasformazione.
E’ proprio del PR, dove in offline continua ad essere una delle
figure di riferimento del proprio settore, che vede protagonisti il più
delle volte i professionisti del giornalismo. Questa figura si è via via
trasformata, sostenuta dalle nuove risorse web, in Digital People
Relations, Web influencer, comunity manager, stakeholder, blogger
o giornalisti “telematici”.
Nello specifico il Digital PR si occupa di far incontrare e/o creare
progetti della propria azienda o di personaggi attivi nella rete, come
gli opinion leader, blogger o web influencer. Il Digital Pr si occupa
solitamente di creare o far circolare una notizia, un prodotto o un
evento. Sono sempre più agenzie tradizionali ad avere un numero
sempre maggiore di Digital PR, che spesso arriva a guadagnare dai
1.400 ai 2.000 euro mensili, con una media esperienza.
Raffaella Ambrosanio
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 19
PROGETTO BENESSERE
B
o
Le ossa
e la carenza
di VITAMINA D
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 20
La vitamina D è una delle vitamine essenziali per il nostro corpo, la sua carenza provoca rachitismo. Questa vitamina ha inoltre altri benefici per il nostro
corpo, ad esempio è essenziale per l'assorbimento del calcio, per il mantenimento del sistema nervoso e la corretta conformazione di scheletro e denti. E
'anche responsabile della regolazione dei livelli di fosforo, quindi includerlo
nella nostra dieta quotidiana è molto importante La luce del sole stimola la
conversione della provitamina D in vitamina D nella pelle. Basta una esposizione di circa 10 minuti tre o quattro volte alla settimana alla luce diretta del
sole per garantirci adeguati livelli di questa vitamina nel corpo. La vitamina D
prodotta nella pelle e immagazzinata nel tessuto adiposo e muscolare da dove
viene reclutata per essere utilizzata utilizzato. Ma oltre all’esposizione solare, quali cibi dobbiamo consumare per assicurarci un buon apporto di questa vitamina? PESCE AZZURRO - Oltre ad essere ricco di omega 3, il pesce
azzurro contiene una grande quantità di vitamina D. Quello che ne contiene
in maggiore quantità è il salmone con più di 300 UI di vitamina per 100 grammi. Consumarlo almeno due volte la settimana ci mette al riparo quindi da
eventuali carenze. Anche il tonno e le sardine (preferibilmente in contenitori
di vetro) contengono una buona quantità di vitamina D cos’ come anche lo
sgombro. UOVA - L'uovo contiene una delle proteine animali con maggiori
benefici per la nostra salute, è ed è ormai risaputo che consumarlo anche tutti
i giorni non aumenta i rischi di innalzare i livelli di colesterolo. La quantità di
vitamina D fornita dalle uova è circa di 20 UI. FRUTTI DI MARE E CROSTACEI - I gamberi, gamberetti, ostriche e vongole sono ricche di vitamina
D. Nello specifico le ostriche apportano per 100 grammi 320 UI di vitamina
D, più della metà della dose giornaliera necessaria. OLI DI PESCE - Gli oli di
pesce sono una buona fonte di omega 3 e vitamina D,e sono una valida alternativa quando per qualche motivo è difficile mangiare cibi ricchi di vitamina
D. Allo stesso modo i prodotti che sono integrati con questo nutriente, come
alcuni tipi di latte, yogurt, formaggi e cereali sono una buona opzione. La
quantità giornaliera raccomandata di vitamina D è di 5 mg / die. Questo importo garantisce il corretto sviluppo delle ossa nei bambini e negli adolescenti.
Negli adulti oltre 50 anni si raccomanda di aumentare l'assunzione di 10-15
mg / die. La carenza di vitamina D nell'organismo, causa una diminuzione
dell'assorbimento di calcio da parte dell'intestino, con conseguente diminuzione dei livelli di calcio nel sangue. La ghiandola paratiroidea quindi, aumenta la
produzione di ormone paratiroideo (PTH). Questo ormone agisce sui sali di
calcio e fosforo osso rilascio della stessa (con il rischio di demineralizzazione),
e stimolando il rene a perdere fosforo con le urine. Questo meccanismo cerca
di normalizzare i livelli di calcio nel sangue, perché come accennato all'inizio,
questo catione è essenziale per il corretto funzionamento di molte funzioni del
corpo. E 'particolarmente importante evitare la carenza di calcio nei bambini
e negli anziani. Pertanto, la prima cosa da fare è seguire una dieta equilibrata e
una corretta e frequente esposizione al sole. Nelle persone anziane è la carenza
di Vitamina D è più frequente,e la causa è spesso riscontrata in una cattiva
alimentazione, ad un ridotto assorbimento intestinale di vitamina D e all'attivazione renale della provitamina, associata spesso anche ad una ridotta esposizione solare. In casi patologici la causa di carenza di vitamina D può essere
associata ad un malassorbimento intestinale, a frequente diarrea,o ad alcune
malattie del fegato e del rene.
(Donatella Iannone)
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 21
V
Valeria Golino:
una NAPOLETANA nella giuria di Cannes
di Pina Stendardo
aleria Golino nella giuria della 69/ma edizione del Festival
di Cannes. L'attrice napoletana, classe 1965, è l'orgoglio
del cinema nazionale e ancor più partenopeo. Durante
l'annuale ricorrenza del Festival più atteso dal mondo
cinematografico, Valeria affiancherà insieme ad
altri sette membri, il presidente George Miller. A farle
compagnia in giuria ci saranno quattro uomini ed altre tre donne: il regista
francese Arnaud Desplechin, l'attrice statunitense Kirsten Dunst, l'attore
danese Mads Mikkelsen, il regista ungherese László Nemes, l'attrice francese
Vanessa Paradis, il produttore iraniano Katayoon Shahabi, l'attore canadese
Donald Sutherland. L'unica italiana a decidere la sorte delle pellicole in gara
a Cannes, sarà la Golino, emblema del sud Italia e della bravura recitativa
tutta napoletana. Valeria nasce e cresce a Napoli, all'interno dell'hotel "Bella
Napoli", gestito dal nonno, in cui viveva con tutta la famiglia.
Quando i suoi genitori si separarono, la Golino fu costretta fare la spola
tra Napoli e Atene, impegnata fin dall'età di 15 anni nel mestiere di
fotomodella. Durante un party fu poi scoperta e lanciata nel cinema nel
1983 da Lina Wertmuller, che la scelse per interpretare ben due film,
catturata dalla sua bellezza mediterranea. Da allora la decisione di volare
a Los Angeles in California nel 1988, per inseguire il sogno americano.
Nel 1990 la Golino arrivò finalista con Julia Roberts, ai provini per Pretty
Woman, sua antagonista anche per il film Linea Mortale. Negli Usa la bionda
ammaliante ricopre ben 20 ruoli in altrettante pellicole. La consacrazione
americana arriva però con Rain Man - L'uomo della pioggia, il Lupo Solitario
e nella serie Hot Shots! Pluripremiata nel corso della sua carriera con 2
David di Donatello a fronte di 12 candidature, 14 Nastri d'argento, 3
Globi d'oro, 3 Ciak d'oro e insignita due volte con la Coppa Volpi nella
Da attrice a giurata: la Golino unica italiana
nella commissione del Festival di Cannes
prestigiosa Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, nel
1986 per Storia d'amore e nel 2015 con Per amor vostro che le è valso
anche il Premio Pasinetti come migliore attrice, Valeria ha debuttato
alla regia nel 2010 con Armandino e Il Madre e nel 2013 ha stravinto
con la pellicola Miele, presentata appunto a Cannes, nella sezione Un
Certain Regard. Innamoratissima del collega Riccardo Scamarcio
con cui fa coppia fissa da tempo, Valeria non ha mai dimenticato
Napoli, sua città natia, tanto da scegliere volutamente con la sua
casa di produzione "Buena Onda", di omaggiare nel 2015 la capitale
campana piena di folklore e ritualità, nella pellicola Per amor vostro,
che lei stessa ha definito "un film diverso che racconta il misticismo
che c'è a Napoli, presentando un'altra faccia tra le centomila della città".
7 maggio 2016 |
Pensiero Libero 22
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B
o
Il Ristorante Pizzeria Palapizza nasce da un’ idea di Enrico Di Pietro.
Esperto manager e pizzaiolo, grazie alla professionalità, le sue idee,
la voglia di migliorarsi e di mettersi in gioco, la varietà dei menù
e i prodotti tipici, hanno fatto si che il Ristorante Pizzeria Palapizza,
non sia solo una delle realtà di Frattamaggiore ma di tutto
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