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I DATI SUI MINORENNI D`ORIGINE STRANIERA IN ITALIA

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I DATI SUI MINORENNI D`ORIGINE STRANIERA IN ITALIA
“IO COME TU”
I DATI SUI MINORENNI D’ORIGINE STRANIERA IN ITALIA
•
POPOLAZIONE
Ci sono oltre mezzo miliardo di cittadini nei 27 Paesi dell’UE1: nel 2010, secondo i dati
sulla popolazione, ripartiti in base alla cittadinanza, i non cittadini UE-27 erano 20,1
milioni (ovvero il 4% del totale della popolazione)2.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, la popolazione straniera residente in Italia al 31 Dicembre
2010 risulta pari a 4.570.317 unità, con un’incidenza del 7,5% rispetto alla popolazione
residente complessiva pari a 60.626.442 unità.
Secondo le stime dell’ultimo Dossier statistico Caritas/Migrantes3, includendo tutte le persone
regolarmente soggiornanti seppure non ancora iscritte in anagrafe, si arriverebbe a 4.968.000
unità.
Quasi il 22 per cento (993.238 unità) della popolazione straniera residente risulta
costituito da minorenni, 650.000 dei quali nati in Italia (le cosiddette Seconde
Generazioni, per le quali l’aggettivo “straniero” risulta del tutto fuori luogo essendo questi
ultimi accomunati con gli italiani dal luogo di nascita, nonché di residenza, dalla lingua, dal
percorso formativo e dal sistema di socializzazione).4
Solo nel 2009 sono stati 77.109 i bambini nati in Italia da entrambi i genitori
stranieri: ueste ultime nascite incidono per il 13% su tutte le nuove nascite; se si aggiungono
i 17.000 nati da madre straniera e padre italiano, l’incidenza sul totale dei nati in Italia nel
2009 sale al 16,5%.5
I dati dell’ISTAT confermano che senza l’apporto dei cittadini stranieri l’Italia sarebbe un Paese
con popolazione in diminuzione; inoltre dato che il fenomeno migratorio in Italia è
relativamente recente, gli stranieri nati in Italia (le c.d. seconde generazioni) sono
per la maggior parte ancora minorenni.
In un’Italia alle prese con un ritmo crescente d’invecchiamento, gli immigrati costituiscono un
fattore fondamentale di riequilibrio demografico; secondo le stime Eurostat, in mancanza di
tale fattore, l’Italia perderebbe nel giro di 50 anni 1/6 della sua popolazione.
•
MINORENNI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI
Il numero di stranieri minorenni residenti non fornisce peraltro un quadro esaustivo della
popolazione minorenne di origine straniera presente in Italia.
Ad esso va, infatti, aggiunto il numero dei bambini e degli adolescenti di origine straniera che
soggiornano irregolarmente, un fenomeno che per sua natura sfugge alle definizioni statistiche
e per cui si corre il maggiormente il rischio di non garantire i diritti fondamentali.
1
‘EU Citizenship Report 2010: dismantling the obstacles to EU citizens’ rights’, 2010 .
Comunicazione della Commissione Europea al Parlamento Europeo e al Consiglio, “Relazione annuale
sull’immigrazione e l’asilo (2010)”, Maggio 2011.
3
Dossier Statistico Immigrazione 2011, Caritas/Migrantes.
4
Dossier Statistico Immigrazione 2011, Caritas/Migrantes.
5
Dossier Statistico Immigrazione 2010, Caritas/Migrantes.
2
1
Negli ultimi anni, la maggior parte degli Stati membri della UE sta registrando un
afflusso crescente di minori stranieri non accompagnati sul proprio territorio
nazionale.
In Italia, a giugno 2011, i minori stranieri non accompagnati, titolari di permesso di soggiorno
sono risultati 5.806.6
Nel 2010 la Commissione Europea ha adottato un Piano di Azione quadriennale
(2010-2014) sui minori non accompagnati, che propone un approccio comune agli Stati
membri, imperniato su uno dei principi cardine della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia,
ovvero il principio del superiore interesse del minore, e su linee d’azione orientate alla
prevenzione, all’accoglienza ed all’individuazione di soluzioni durature.
•
SCUOLA
Nell’Anno scolastico 2010/2011 sono stati 711.046 gli alunni di cittadinanza non italiana iscritti
nel sistema scolastico nazionale, il che equivale al 7,9% del totale della popolazione
scolastica.7
Tra tutti gli ordini scolastici quello delle primarie fa registrare la maggiore incidenza degli
alunni con cittadinanza non italiana sul totale degli iscritti: 9% (pari a 254.644 alunni).
Fatta eccezione per la scuola dell’infanzia, la quasi totalità degli alunni stranieri è iscritta a una
scuola pubblica (85,8%).8
La percentuale di nati in Italia sul totale della popolazione scolastica di origine non
italiana nell’Anno scolastico 2010/2011 è pari al 42%, corrispondente a 299.565 alunni:
6
Dossier Statistico Immigrazione 2011, Caritas/Migrantes.
Dati MIUR-Fondazione ISMU, “Alunni con cittadinanza non italiana 2010/2011. Scuole sttali e non sttali”, Ottobre
2011.
8
Dati MIUR-Fondazione ISMU, “Alunni con cittadinanza non italiana 2010/2011. Scuole sttali e non sttali”, Ottobre
2011.
7
2
l’incidenza più alta si registra nelle scuole dell’infanzia dove il 78,3% degli iscritti con
cittadinanza non italiana è nato in Italia.
•
POVERTA’ ED ESCLUSIONE SOCIALE
A febbraio 2011 l’Istat ha pubblicato i risultati dell’indagine “Le famiglie con stranieri: indicatori
di disagio economico” condotta nel 2009.9Al 31 dicembre 2009, su 4 milioni e 235 mila cittadini
stranieri residenti in Italia (pari a circa il 7 % della popolazione totale) le famiglie in cui era
presente almeno uno straniero ammontavano a 2 milioni e 74 mila (8,3 % del totale
delle famiglie); tra queste, il 22,6 per cento era costituito da famiglie miste, composte, cioè,
sia da italiani sia stranieri.
Le famiglie con stranieri presentano una struttura per età più giovane rispetto alle
famiglie composte soltanto da cittadini italiani. Si tratta, infatti, di famiglie con un’età media di
30 anni, contro i 43 anni delle famiglie di italiani. La più giovane età delle famiglie con
stranieri si associa a un’elevata presenza di minori in famiglia (nel 36,3 % è presente
almeno un minore, contro il 26,1 % delle famiglie italiane) che risulta più o meno marcata a
seconda della provenienza geografica.
Le condizioni di deprivazione materiale riguardano circa 1/3 delle famiglie con stranieri (il 34,5
%, contro il 13,9 % delle famiglie composte solamente da italiani).
La presenza di minori acuisce le difficoltà economiche delle famiglie, siano esse
composte solamente da italiani o da stranieri: le prime, tuttavia, avvertono la difficoltà
economica soltanto con la presenza di tre o più minori (si passa dal 14,8 % di quelle con due
minori al 23,7 % di quelle che di minori ne contano almeno tre). Le famiglie con stranieri,
invece, presentano più frequentemente difficoltà già in presenza di un solo minore
(passando dal 32,1 % di quelle dove i minori sono assenti al 37 % delle famiglie con un
minore).
I lavoratori immigrati (2.089.000 secondo l’Istat, considerando solo i residenti) costituiscono
1/10 della forza lavoro. Attualmente però stanno pagando duramente gli effetti della crisi e
sono arrivati ad incidere per 1/5 sul totale dei disoccupati.10
La perdita del lavoro, oltre a compromettere la loro situazione economica, in base alle leggi
attualmente vigenti compromette anche la regolarità del loro soggiorno in Italia e l’esercizio
dei diritti che ne conseguono, con dirette conseguenze su tutto il nucleo familiare.
9
A dicembre 2010 l’Istat ha pubblicato i risultati dell’indagine “Reddito e condizioni di vita” (periodo dei dati: anni
2008-2009), condotta per la prima volta su un campione di 6.000 famiglie con almeno un componente straniero
residenti in Italia .
10
Dossier Statistico Immigrazione 2011, Caritas/Migrantes.
3
Un’ulteriore indagine curata dalla Fondazione Leone Moressa11 , resa pubblica ad Agosto 2011,
ha evidenziato che in Italia il 38% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia
di povertà, contro il 12,1% delle famiglie italiane. Le prime hanno un reddito medio di
17,4 mila euro e un consumo medio di 17,7 mila, quindi superiore alle entrate, dovuto
soprattutto alle rimesse destinate ai Paesi d’origine. Le seconde percepiscono mediamente 33
mila euro, per un consumo di 24 mila euro e un risparmio annuo di 8,8 mila euro. Il reddito
mediamente percepito dalle famiglie straniere non permette loro di risparmiare, dal momento
che i consumi superano, anche se di poco, le entrate familiari.
La distanza tra famiglie italiane e straniere, in relazione all’entità e alla struttura dei redditi e
alle forme di risparmio e di investimento, rende evidente le caratteristiche delle attuali
disuguaglianze.
Per maggiori informazioni sulla Campagna “Io come tu” e sui minorenni di origine straniera in Italia:
http://www.unicef.it/iocometu
http://www.unicef.it/doc/2718/minorenni-di-origine-stranierain-italia.htm
11
Fondazione Leone Moressa “Redditi, consumi e risparmi delle famiglie straniere a confronto con le famiglie italiane.
Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008”, Agosto 2011. L’indagine ha
confrontato la struttura dei redditi, del consumo, del risparmio e dell’indebitamento delle famiglie straniere con quella
delle famiglie italiane, partendo dall’indagine “Bilanci delle famiglie italiane nell’anno 2008” condotta dalla Banca
d’Italia nel 2009.
4
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