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Passaggio delle consegne

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Passaggio delle consegne
Passaggio delle consegne
fra il
Presidente MAURO FORZONI
ed il
Presidente MARCO UNGARELLI
- 26 Giugno 2008 –
Discorso consuntivo e di commiato del
Presidente MAURO FORZONI
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Carissimi Amici, siete tanti questa sera e la cosa mi riempie di felicità, vorrei che questo si ripetesse ad ogni conviviale, ma mi rendo conto che è impossibile. Troppe volte gli impegni professionali, i doveri familiari, la stanchezza dopo una dura giornata di lavoro rendono difficile la frequenza alle riunioni rotariane. Queste sono motivazioni comprensibili e quindi giustificabili. Meno comprensibile, alla luce dell’impegno che ci siamo assunti quando siamo stati chiamati al Club, l’assenza per indifferenza, per la noia di dover sottostare ad un obbligo. Vedete, qualche sera fa, ho ricevuto una telefonata di un amico che si voleva giustificare per l’assenza alle ultime due conviviali, assenza dovuta ad importanti motivi di salute. Alle mie parole di comprensione ha soggiunto: “….io al Club vengo volentieri. Mi fa piacere essere presente”; e badate bene che queste parole non venivano da un socio giovane, magari sostenuto dall’entusiasmo del neofita, ma da un socio con molti anni di appartenenza al Club, un Past President, ancora molto impegnato professionalmente. Miglior regalo a completamento di questa annata non potevo ricevere. Questo è il vero spirito rotariano: il piacere di stare insieme, magari discutere animatamente, ma poi ritrovarsi ancora in amicizia. Ai soci giovani, a quelli di recente associazione, l’augurio di ricordare questa telefonata quando sono indecisi se partecipare alla serata. All’amico, un grazie di cuore ed un abbraccio. Non vi annoierò con il resoconto delle nostre serate conviviali, se ne può trovare memoria nel nostro bellissimo Bollettino, un grazie a Paolo Rosi e Rolando Nofri, e nel sito web, grazie ancora a Paolo Rosi. Voglio invece soffermarmi su quello che abbiamo fatto e che è stato documentato nel manifesto che abbiamo presentato al Congresso di Cervia ‐ Milano Marittima. Anzitutto il “Glossario Rotariano”, anche qui c’è la mano di Paolo Rosi e Rolando Nofri, siamo giunti alla terza ristampa, oltre 25 Clubs del Distretto lo ha voluto, in media 20 copie a club con la punta di 200 copie il Club di Modena. Un vero successo di una pubblicazione nata come strumento di formazione per i nuovi soci e che è entrata nel bagaglio culturale di tutti coloro che hanno potuto averla. Mi fa anche piacere ricordare l’impegno verso la nostra comunità con due iniziative fatte assieme al Club Arezzo e al Innerwheel. Con il Club Arezzo abbiamo destinato il ricavato della Pentolaccia allo S.Cu.D.O. del CALCIT. Poca cosa rispetto all’importanza ed ai costi di questo servizio, ma un segnale di attenzione molto apprezzato dal CALCIT. Con l’Innerwheel, abbiamo finanziato l’acquisto di attrezzature per il Giardino Multiculturale della Cooperativa la Tappa. Il nostro scopo è stato di favorire l’inserimento di 6 giovani svantaggiati nella gestione di questo giardino frequentato dai bambini della scuola dell’obbligo per imparare le biodiversità. Ho potuto parlare con uno di questi giovani, per così dire diversi, il sentirlo così preso nel proprio lavoro, mi ha fatto capire, se ancora ve ne fosse stato bisogno, di quanto possiamo fare noi rotariani con un minimo impegno personale. Perché in questo sta la forza del Rotary, insieme, con poco, possiamo fare grandi cose, come quelle che stiamo facendo in Africa. Lo scorso anno abbiamo acquistato, insieme agli altri Club della Provincia, un apparecchio di analisi per il “Giardino della Speranza” in Tanzania. Quest’anno, speriamo di riuscire a portare a termine il progetto di riutilizzo delle acque piovane nella Missione di Kibakwe sempre in Tanzania. Un progetto di oltre 19 mila euro. L’impegno personale di ognuno di noi è minimo, la gioia e le emozioni che si ricevono sono enormi, come sa chi era presente alla conviviale in cui Romeo Maestrini ci ha presentato la sua esperienza in Tanzania, oppure alla conviviale in cui Silvano Bettini, Responsabile della Commissione Rotary Foundation ci ha presentato l’attività della Fondazione. Avrei ancora tanto da dire, dei giovani americani del GSE, della Rotary Foundation, degli amici di Montpellier, ma mi rendo conto che toglierei lo spazio a Marco che è il vero protagonista della serata per cui non mi resta altro che ringraziare. Anzitutto il mio Consiglio Direttivo: ‐ Celestino Cappelletti, Vice Presidente ‐ Maurizio Ceccherelli, Past President ‐ Marco Ungarelli, Presidente Eletto ‐ Antonio Guida, Segretario ‐ Gianfranco Fabbroni, Tesoriere ‐ Rolando Nofri, Prefetto e Presidente della Commissione R.F. ‐ Ines Marzi, Consigliere e Presidente della commissione progetti ‐ Claudia Recine, Consigliere I presidenti ed i componenti delle Commissioni: ‐ Giulio Rupi, Commissione Programmi ‐ Paolo Rosi, Commissione amministrazione del Club ‐ Danilo Deni, Presidente commissione compagine sociale ‐ Carlo Cigna, Presidente commissione Pubbliche relazioni Un grazie a Vera Boninsegni e Ivana Sasdelli per gli addobbi delle serate più importanti dell’annata. Un grazie a tutte quelle nostre signore che hanno collaborato con Gabriella, Vera e Ivana negli allestimenti. Un grazie a tutti quei soci che sono stati relatori nelle conviviali. Grazie ai fratelli Fabbrini e a Piero ed alla sua equipe per averci viziato nelle nostre conviviali. Un grazie particolare a mia moglie Gabriella, per l’appoggio costante, specie nei momenti di stanchezza e di amarezza, perché ci sono stati anche quelli, per i consigli sempre precisi e puntuali, per il suo essere profondamente rotariana. Infine un grazie a voi tutti per avermi voluto Presidente ed avermi dato questa opportunità unica nella vita. Non so se ho risposto alle vostre attese ma, credetemi, ce l’ho messa tutta. Mauro Discorso di saluto e programmatico del
Presidente MARCO UNGARELLI
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Carissimi amici, e così adesso tocca davvero a me! Interrompo la mia pensione (ma quando mai è cominciata?) e mi metto al servizio del Rotary, ben sapendo che purtroppo non mi sarà possibile accontentare tutti. Nel corso della mia vita mi è capitato di far fronte a situazioni e responsabilità apparentemente più complesse rispetto a quella che mi accingo a affrontare oggi. Eppure questa volta l’emozione è più forte che in passato e ho il timore (non mi vergogno di ammetterlo) di deludere le vostre legittime aspettative, che istintivamente percepisco come piuttosto elevate. Vi prego di aiutarmi tutti affinché ciò non avvenga. Un mio caro amico rotariano mi ha recentemente suggerito: “nella tua annata sii te stesso e non tentare di accontentare tutti perché, se ci provi, ne uscirà un’annata scialba e insignificante”. Usando per un attimo il politichese, ciò significa di evitare la “concertazione” che, come risultato, porta sempre a un compromesso verso il basso. Farò di tutto dunque per evitare questa trappola e spero quindi, nel corso della mia annata, di riuscire a lasciare una traccia, che rifletta un po’ il mio carattere e la mia mentalità, nel bene e nel male. Concedetemi ora un breve inciso per informarvi su alcune “dritte” ricevute da tre governatori distrettuali (past, present, incoming) nel corso dei seminari di formazione propedeutici al mio incarico. La prima indicazione, unanime e inequivocabile, di cui vi rendo solidarmente partecipi, è di non scendere a compromessi con la qualità dei nuovi soci. Qualità in termini di professionalità, etica, moralità, disponibilità al servizio, al colloquio, all’amicizia. Il governatore incoming ha esplicitamente affermato: preferisco che l’organico non aumenti piuttosto che rischiare l’inserimento di soci non all’altezza e senza la potenzialità futura di diventare presidenti del Rotary. Amici, vi prego sinceramente di attivarvi per individuare nuovi soci potenziali, ma tenendo sempre presente le sopra citate linee guida distrettuali, nelle quali credo con molta convinzione. Personalmente ho potuto sempre constatare che il futuro di qualsiasi organizzazione dipende dalla qualità delle risorse umane da cui è composta. Nelle aziende questo si chiama Meritocrazia. La sua sparizione credo sia il principale motivo della crisi (non solo economica) che sta attraversando il nostro paese. Se riusciremo ad aumentare l’organico del nostro club seguendo questo concetto, avremo dato un grande esempio anche e soprattutto al resto della comunità, con la speranza che esso funga da stimolo ad altri costituenti ed istituzioni della comunità stessa. Seguendo il motto del nostro Governatore questo è un sogno e cerchiamo di concretizzarlo. Anche questa è una forma di servizio: dare l’esempio, evitare tassativamente di predicare bene e razzolare male. È ovvio che se si punta sulla qualità dei soci, occorre provvedere alla loro formazione continua e anche questo rappresenta una priorità della nostra annata. Il nostro tuttologo, professor Carlo Cigna, è il responsabile di questo progetto il cui contenuto vi verrà reso noto non appena sarà stato finalizzato nei suoi dettagli attuativi. Vorrei poi confermare che una ragionevole quota delle nostre risorse continuerà a essere dedicata a progetti di solidarietà internazionale e locale, seguendo l’esempio tracciato da Mauro Forzoni e da Ines Marzi e mi auguro davvero che, come per l’annata di Mauro, ci siano dei soci benefattori disponibili a dare il loro contributo, grande o piccolo che sia, per integrare le risorse destinate a questa tipologia di progetti, sui quali sarete regolarmente informati. Anche questo è un altro sogno da concretizzare e io personalmente mi impegno a cercare di realizzarlo senza aumentare di un euro le nostre quote associative, ma contando solamente sulla vostra buona volontà. Vorrei terminare la mia relazione ringraziando con grande calore ed affetto l’amico Mauro per la devozione, la dedizione, l’impegno e lo spirito di servizio con il quale ha condotto la sua annata. Non so se nei progetti di solidarietà riuscirò ad ottenere i risultati che tu hai ottenuto, caro Mauro, anche se, con il vostro aiuto, farò di tutto per riuscirci. Colgo l’occasione per ringraziare la tua consorte Gabriella che in tante occasioni ti ha dato un grande supporto. Ma sono sicuro che anche la mia Franca mi aiuterà, come ha già fatto nei 45 anni in cui mi ha pazientemente sopportato, rappresentando l’insostituibile collante e il pilastro della nostra famiglia. Concludo con un’affermazione che mi viene davvero dal cuore: è un grande privilegio per me godere della vostra amicizia. Un abbraccio a tutti, Marco 
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