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Civitas Vitae, dove i nonni indicano la strada ai bambini

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Civitas Vitae, dove i nonni indicano la strada ai bambini
COMMUNITY
PRESA DIRETTA
ORGANIZZAZIONI
ESPERTI
NON SOLO PROFIT
Civitas Vitae, dove i nonni
indicano la strada ai bambini
Tre volte la settimana il Centro per anziani padovano viene
invaso da 50 bambini per un corso di educazione stradale. Ma è
l'intera struttura a favorire l'incontro generazionale. Ecco come
—di Sara De Carli / foto di Stefano Pedrelli
COMMUNITY PRESA DIRETTA
COSA
78
Un nido, una materna, un
Museo del Giocattolo, un
pistodromo per educazione
stradale, un palazzetto dello
sport: tutto dentro una Rsa
DOVE
Il Civitas Vitae è una
“infrastruttura di coesione
sociale” alle porte di Padova:
la cifra del luogo è
l’intergenerazionalità
CHI
La Fond. Opera Immacolata
Concezione (1.650 dipendenti,
9 residenze e un Centro
Polifunzionale) in Veneto
ospita 2.300 anziani
VITA — dicembre 2015
L
a signora Stefania si affaccia al balcone. Alle 10 del mattino sotto le sue
finestre almeno cinquanta bambini
fra gli 8 e i 10 anni girano in bicicletta,
mettendosi alla prova lungo un apposito
percorso fatto di slalom, ostacoli, tratti
sassosi e segnaletica stradale. Alcuni
agenti della polizia municipale di Padova e una dozzina di anziani li osservano
attenti. È un progetto di educazione stradale che al Civitas Vitae di Padova si ripete tre mattine la settimana, per quasi
tutto l’anno scolastico, coinvolgendo
2.200 bambini. La signora Stefania grida
qualcosa, lamentandosi della confusione, poi rientra, si butta uno scialle sulle
spalle e torna sul balcone.
Giacomo Zaccaria, il vicepresidente
dell’Asd Civitas Vitae Sport Education, le
fa un cenno festante di saluto: «La signora è qui da tre anni e da tre anni ogni volta si lamenta per il chiasso: poi però sta
mezza mattina fuori. Le finestre sono insonorizzate, potrebbe barricarsi in camera. Io credo piuttosto che di questo
disturbo lei non potrebbe più fare a me-
no», dice sorridendo. Civitas Vitae è una
cittadella alle porte di Padova che accoglie persone anziane, in gran parte non
autosufficienti. È una delle strutture della Fondazione Opera Immacolata Concezione, che in Veneto ospita oltre 2.300
anziani: un gigante da 1.650 dipendenti
(più di 100 nuovi collaboratori a tempo
indeterminato stanno per essere assunti
grazie a 30 milioni di investimenti nel
biennio 2015/16), prossimo a festeggiare
i 60 anni di attività e ad espandersi in
quattro regioni, a partire dalle Marche.
Che ci fanno tutti quei bambini dentro una residenza per anziani? «L’educazione stradale è una “scatola”, poi è come le persone interagiscono che fa la
storia. I bambini non fanno solo una lezione sulle regole della strada, spieghiamo il contesto in cui siamo, diciamo che
hanno una missione segreta – divertirsi
– e che la loro gioia va nell’aria e ricade
sulle altre persone, anche su quei nonni
che sembrano tristi», continua Giacomo,
alle prese con il caschetto di uno dei
bimbi. «Abbiamo diversi pensionati vo-
community. oiconlus.it
lontari appassionati di bicicletta che ci
danno una mano nel percorso, più altri
volontari, i “nonni del cuore in azione”,
che hanno fatto una formazione specifica per relazionarsi con i bambini».
› NON CI SONO CANCELLI ‹
La continuità intergenerazionale è uno
degli assi dell’innovazione che si respira
in questo luogo e il cuore ne sono forse
l’asilo nido e la scuola dell’infanzia che
proprio all’interno del Civitas Vitae hanno sede: 140 posti in un affascinante edificio a forma di treno, perché «i bambini
qui salgono davvero sul treno della vita»
dice Angelo Ferro, imprenditore e presidente dell’Oic. L’incontro fra bambini e
anziani diventa qualcosa di naturale e
quotidiano, l’ultimo venerdì del mese si
festeggiano insieme tutti i compleanni,
e ogni giovedì i “Nonni del Cuore” fanno
attività con i bambini.
Oggi nonna Marinella, nonna Antonetta, nonna Rosetta e nonno Alberto
stanno preparando insieme ai bambini
di 5 anni biscotti di ricotta e cacao, a for-
ma di riccio. Nonno Alberto al termine
della scuola accompagna i bambini al Palazzetto dello Sport interno alla cittadella, «così le mamme possono lavorare
un’ora in più», dice. Simone intanto spiega serio che «i nonni ci aiutano quando
non riusciamo a fare una cosa» e Federico aggiunge che «ci fanno fare anche dei
giochi che a casa non faccio, ma che sono divertenti lo stesso». Alessandra Papaleo è la responsabile del Centro Infanzia Intergenerazionale: «Le attività sono
un pretesto per stare insieme e attivare
le potenzialità specifiche delle due età,
ma certo non sono incontri che si possono improvvisare», precisa. Il valore aggiunto? «Gli anziani rinascono, i bambini
imparano con naturalezza ad aprirsi alla
diversità, senza preconcetti. I genitori
che hanno figli più grandi, che non hanno frequentato questa scuola, notano
molto questa differenza».
Al Civitas Vitae entrano ogni giorno
3.500 persone: chi ci viene per lavoro,
chi va a trovare un parente, chi per fare
sport o riabilitazione. Non c’è alcun can-
79
Angelo Ferro
Classe 1937, imprenditore, è il
presidente della fondazione Oic
Pista ciclabile
In copertina e nella striscia in alto
l'educazione stradale gestita dagli
anziani del Civitas Vitae. Il progetto si
svolge tre vole la settimana
Nonni del Cuore
Qui in basso nonna Marinella, nonna
Antonetta, nonna Rosetta e nonno
Alberto preparano insieme ai bambini
biscotti di ricotta e cacao
dicembre 2015 — VITA
COMMUNITY PRESA DIRETTA
80
cello all’ingresso, nel parco le carrozzine
dei neonati si affiancano a quelle degli
anziani non più in grado di camminare.
Nel Palazzetto dello Sport si allenano i
bimbi del quartiere e la nazionale paralimpica di rugby in carrozzina e di tiro
con l'arco, ci sono persino una scuola
guida e un TalentLab con oltre 400 soci
e il FabLab più grande del Triveneto e
«gli studenti delle scuole superiori di Padova per tre settimane all’anno fanno
volontariato con i nostri anziani», spiega
Jolanda Gentile, insegnante in pensione,
dal 2010 presidente di Vada, l’associazione dei volontari del Centro. In una delle
Rsa, la Santa Chiara (480 ospiti), ha sede
il Museo Veneto del Giocattolo, una collezione di giocattoli risalenti anche al
1870, che si affianca a laboratori sul riciclo e il riuso rivolti a scuole e famiglie:
«Le visite al Museo e i laboratori sono
guidati dai “nonni del cuore in azione”,
volontari che hanno seguito una formazione specifica. Gli anziani trasmettono
ai bambini la percezione della continuità della vita e partendo dal giocattolo
raccontano com’era la vita in un’altra
epoca», spiega Donatella De Mori, la responsabile.
› LA CANTONATA DI MOODY'S ‹
L’immagine della casa di riposo, anche
la più moderna e innovativa, al Civitas
Vitae sta stretta. Questo è piuttosto il laboratorio sperimentale della città del futuro, con l’inclusività diventata quotidianità, una «fabbrica di relazioni»,
un’«esperienza realizzata di welfare society», una «infrastruttura di coesione
sociale». Al centro di questa scommessa
c’è l’intuizione di puntare sull’intergenerazionalità come «interconnessione di
specifiche differenze generazionali». Da
buon professore quale è stato («ho 800
laureati», dice orgoglioso e commosso)
VITA — dicembre 2015
Ferro scioglie il concetto: «L’età anziana
e quella infantile sono entrambe fragili:
sono due fragilità diverse, ma mettendole vicine si forma un tessuto che reagisce
alla fragilità e la sostiene. Due poteri
messi uno vicino all’altro si sommano,
invece due fragilità messe una accanto
all’altra sinergizzano, creano qualcosa di
diverso, fanno un tessuto. Ecco la nostra
impostazione: l’umanesimo della fragilità». Per Oic introdurre un Centro infanzia in ognuna delle sue residenze è quindi – dice Ferro – «un obiettivo strategico».
Lo hanno già fatto a settembre all’interno del Centro Nazareth di Padova, mentre una scuola dell’infanzia è in costruzione al Centro di Vedelago, in provincia
di Treviso. Ci sarà anche all’interno del
Civitas Vitae che sta per nascere a Pesaro – 160 alloggi di social housing più una
residenza da 260 posti letto e 24 alloggi
destinati agli anziani autosufficienti, gestiti dalla Fondazione Oic – in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti: «Il Civitas Vitae è nato pian piano. Può essere
un modello replicabile? Certo, ed è stata
una grandissima soddisfazione quando
a fine luglio la Cdp, creando il fondo immobiliare Civitas Vitae per l’housing sociale 2.0, ha detto che senza un centro di
aggregazione come questo l’housing sociale resta solo un fatto tecnico», dice
Ferro. Un investimento complessivo di
85 milioni di euro, a cui Oic affiancherà
un master universitario per formare i gestori di queste infrastrutture di coesione
sociale: «Moody’s dice che nei prossimi
30 anni i Paesi con un alto tasso di anzianità saranno penalizzati dell’1,5% del Pil
pro capite. Ma loro vedono i numeri, non
le persone», commenta il professore,
«nessuna generazione prima di questa
ha vissuto tanti e tali cambiamenti e li ha
saputi gestire. Vedrà, la rivoluzione della longevità funzionerà».
Guido Masnata
Presidente di TalentLAB (nella sequenza
in alto due tecnici al lavoro)
Donatella De Mori
Responsabile del Museo Veneto del Giocattolo
Jolanda Gentile
Presidente dell’associazione VAdA
Giacomo Zaccaria
Vicepresidente dell’Asd Civitas Vitae
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