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Gerusalemme liberata (trama semplificata)
Trama “semplificata” della Gerusalemme liberata I Crociati stanno ormai da sei anni1 assediando Gerusalemme e combattendo (senza risultati definitivi) nei territori del Vicino Oriente, quando l’arcangelo Gabriele viene inviato da Dio a Goffredo di Buglione a incitarlo a prendere il comando dell’esercito cristiano e a giungere alla tanto attesa conquista. Si combatte con rinnovato vigore, ma un concilio di divinità infernali (IV canto) decide di aiutare gli infedeli. Resi folli dalla maga Armida (ovviamente musulmana) i paladini combattono tra loro e Rinaldo uccide un suo amico: preso dal rimorso fuggirà dal campo, togliendo una grande risorsa all’esercito. Anche un altro prode combattente è irretito: Tancredi infatti si innamora di una combattente musulmana, Clorinda e non riesce più ad essere decisivo in battaglia. Di Tancredi è però innamorata un’altra principessa infedele, Erminia, che da prigioniera ne aveva potuto conoscere la nobiltà d’animo. Per farsi notare costei indosserà le armi di Clorinda e avanzerà verso il campo cristiano, ma alla vista di Tancredi e dei suoi paladini che le corrono incontro si spaventa e scappa, finendo in un luogo magico e pacifico tra i pastori. Tancredi, nell’inseguimento di quella che crede l’amata Clorinda, finisce prigioniero nel castello di Armida. Lui e numerosi altri paladini catturati saranno liberati da Rinaldo (canto XI), che ricompare dopo alcuni canti nei quali – visto anche il ritrovamento delle sue armi insanguinate – era stato dato per morto. Per gli infedeli è vitale tenere Rinaldo lontano dalla guerra, perché lui è designato dal fato a spezzare l’incantesimo della foresta di Saron, ultimo baluardo per impedire la vittoria cristiana. Per vincere i crociati, infatti, hanno bisogno del legname di questa foresta, per realizzare le macchine da guerra, ma se entrano nel bosco essi vengono confusi dall’apparizione di tutto ciò che desiderano nella vita e dimenticano lo scopo che li ha spinti tra gli alberi. Proprio per segregare Rinaldo dai commilitoni, Armida lo ammalia e lo imprigiona nelle Isole Fortunate agli antipodi di Gerusalemme (riconosciute come le attuali Canarie), ottundendone la volontà con la sensualità delle donne di quest’isola. Rinaldo tuttavia saprà fuggire e tornare dai suoi paladini: romperà l’incantesimo e rimetterà in moto il meccanismo che condurrà alla vittoria dei cristiani. Anche Tancredi è oramai (dolorosamente) libero dal suo amore: durante un duello notturno fuori dalle mura, infatti, ha ucciso – non riconoscendola – proprio Clorinda, che si era avvicinata con il suo fido Argante per incendiare le macchine da guerra cristiane. La riconosce solo in punto di morte, quando costei – allo stremo – chiede il battesimo al suo carnefice che le toglie l’elmo per bagnarla con l’acqua di un rivo prossimo al luogo di battaglia. E’ ormai prossima la vittoria cristiana: Argante è ucciso da Tancredi che, ferito, verrà curato dall’innamorata Erminia, che per amore è disposta a ripudiare la sua fede musulmana e anche Armida alla fine riconosce la superiorità di Rinaldo e si rappacifica con lui scegliendo il Cristianesimo. 1 E’ ovviamente un errore del Tasso, perché la I crociata si svolge in tre anni (1096 – 1099)