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LA MAFIA NEL PIATTO SCHIAFFO ALL`ITALIA

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LA MAFIA NEL PIATTO SCHIAFFO ALL`ITALIA
Anno 65 - n. 3/2014
aprile 2014
Periodico della Federazione
Provinciale Coldiretti Padova
Poste Italiane spa - Sped. in Abb. Post.
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 1, DCB Padova.
Abbonamento annuo € 5,00
(pagamento assolto tramite versamento
della quota associativa)
DEL COLTIVATORE
Contiene I. P.
LA MAFIA NEL PIATTO
SCHIAFFO ALL’ITALIA
Nasce l’Osservatorio
per la lotta
alla criminalità
agroalimentare
n. 3 - aprile 2014
3
Editoriale
ASCOLTO, CONDIVISIONE
E COLLABORAZIONE
IL NOSTRO METODO DI LAVORO
L'attività sindacale di Coldiretti mette di fronte agli
imprenditori un ventaglio di opportunità e di strumenti
Nessun compromesso sui temi che ci stanno a cuore,
nessuna ambiguità nelle nostre azioni
O
bianco o nero, il grigio non esiste. È un modo di
pensare e un atteggiamento che vivo personalmente ogni giorno, anche perché è legato soprattutto a chi appartiene alla mia generazione. Quando
si è giovani si fatica ad accettare le svariate tonalità di grigio che la vita ci mette davanti e con le quali ci costringe
a fare i conti. Si rifiuta il compromesso, la classica “via di
mezzo” è vista con diffidenza.
Quello che può sembrare un aspetto generazionale, destinato poi a mitigarsi nel corso degli anni, diventa a mio
avviso un approccio coerente con il nostro essere imprenditori di Coldiretti quando si parla di rispetto delle
regole, di trasparenza, di consapevolezza delle scelte che
accompagnano il nostro agire. In questo caso non sono
ammesse ambiguità né zone d'ombra. Mi riferisco a valori e principi che ormai sono un patrimonio condiviso e
sui quali non possiamo assolutamente derogare. O si sta
dentro o si sta fuori, senza compromessi.
Prendiamo i Mercati di Campagna Amica: i produttori sottoscrivono un regolamento ben preciso e chiaro
in ogni suo aspetto. Non ci sono possibilità di fraintendimenti o di interpretazioni, quelle sono le regole. Chi
non le accetta o anche chi semplicemente tenta di aggirarle è automaticamente fuori, senza se e senza ma. Lo
stesso possiamo dire per la battaglia sulla trasparenza e
sull'origine, contro ogni tentativo di falsificare il “made
in Italy”, più o meno lecito. Nessun “grigiore” nemmeno
sulla gestione dei Consorzi Agrari, come dimostrano le
scelte degli ultimi mesi nel nostro territorio che hanno
portato alla nascita di una nuova realtà cooperativa in
grado di dare le risposte e le opportunità che le imprese
si aspettano.
Oggi l'attività sindacale di Coldiretti è questa: offrire un
ventaglio di opportunità che poi spetta ai singoli imprenditori scegliere e declinare in base a propri obiettivi.
Questo partendo dalla condivisione delle istanze del territorio e delle necessità della nostra base sociale. Il nostro
metodo di lavoro, il nostro fare sindacato si fonda sull'ascolto, la condivisione e la collaborazione. Ogni giorno ci
confrontiamo con chi vive e lavora nel territorio, viviamo
i problemi delle nostre imprese, individuiamo soluzioni
e opportunità che mettiamo a disposizione. Poi tocca
agli imprenditori dare corso al cambiamento, trovare la
propria strada con la consapevolezza di poter contare
sulla presenza e il sostegno attivo di Coldiretti. Le nostre
aziende sono chiamate ad essere protagoniste attive del
cambiamento.
In conclusione rivolgo un sentito ringraziamento e la mia
personale riconoscenza all’amico Walter Luchetta che lascia la direzione di Coldiretti Padova. Insieme abbiamo
raggiunto obiettivi importanti e gettato le basi per il percorso che ora continuiamo insieme a Simone Solfanelli, al
quale porto il benvenuto di tutta la nostra Federazione.
Il Presidente
Federico Miotto
Ai soci, ai dirigenti,
agli amici e simpatizzanti
di Coldiretti Padova
auguriamo una
Buona Pasqua 2014
4
n. 3 - aprile 2014
Organizzazione
DEL COLTIVATORE
SIMONE SOLFANELLI
DIRETTORE DI COLDIRETTI PADOVA
Passaggio del testimone in Federazione, Luchetta assume l’incarico a Ravenna
La presentazione al Consiglio provinciale di Coldiretti Padova del
direttore Simone Solfanelli da parte del presidente Federico Miotto,
alla presenza del direttore Walter Luchetta, del Capo Area Organizzazione Coldiretti nazionale Bruno Rivarossa, del presidente
di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza e del direttore Pietro Piccioni
A
vvicendamento alla direzione
di Coldiretti Padova. Nel mese
di aprile Simone Solfanelli, proveniente dalla Federazione di Cremona, ha raccolto il testimone da Walter
Luchetta, chiamato a seguire Coldiretti
Ravenna. Il Consiglio Provinciale di Coldiretti Padova ha incontrato entrambi
i direttori prima del passaggio delle
consegne per ringraziare Luchetta del
lavoro svolto e dell’impegno profuso in
quasi sette anni alla guida della Federazione padovana e dare il benvenuto a
Solfanelli che arriva in Veneto dopo una
lunga esperienza maturata alla guida di
importanti Federazioni.
Fiorentino, 55 anni, Simone Solfanelli ha
visto maturare la sua carriera completamente all’interno di Coldiretti. L’esordio
a Firenze, con il primo impiego nell’ufficio di Zona, quindi come responsabile
economico della Federazione Provinciale. In seguito ha assunto il medesimo
ruolo a Pistoia. Nel 1998 la prima nomina a direttore alla guida della Federazione di Ascoli Piceno, fino al 2004. Quindi
il passaggio alla direzione di Siena fino
al 2001, ad Arezzo fino al 2006, a Pisa e
Livorno fino al 2009, a Macerata fino al
2010 e infine l’incarico a Cremona.
“Arrivo con piacere in Veneto, - afferma
Solfanelli – per di più in una provincia
dinamica e molto attiva, in cui l’agricoltura è protagonista del tessuto economico con un sistema di imprese d’eccellenza che abbracciano tutti i principali
comparti produttivi. Nelle prossime settimane avremo modo di conoscerci più
a fondo e lavorare insieme al Progetto
di Coldiretti per una Filiera Agricola
Tutta Italiana, da alcuni anni il cardine
di tutta la nostra attività. Ringrazio il
collega Luchetta per quanto ha fatto
in questi anni a Padova e gli auguro di
proseguire con lo stesso entusiasmo e i
medesimi risultati nel nuovo incarico a
Ravenna. Rivolgo un saluto al Presidente Federico Miotto, alla Giunta e al Consiglio insieme ai collaboratori di Coldiretti Padova. A tutti rinnovo l’impegno
a mettermi a servizio della Federazione
padovana per proseguire nel cammino che noi di Coldiretti abbiamo intrapreso da anni affinché l’agricoltura sia
protagonista sia sul fronte economico
che su quello sociale, attraverso radicali
scelte di campo e importanti iniziative
su più fronti. Sfide impegnative, che si
rinnovano di giorno in giorno, ma ricche di risultati positivi e gratificazioni.
In questo periodo di profondi cambiamenti Coldiretti ha anticipato i tempi
aprendo per prima la strada del rinnovamento e contribuendo in maniera
determinante a risvegliare l’interesse e
l’attenzione verso l’agricoltura italiana,
la sua identità, le sue eccellenze. Nell’intraprendere questa nuova esperienza a
Padova assicuro la piena collaborazione, nel solco dell’esperienza già messa
in campo, al mondo delle istituzioni e
dell’economia”.
n. 3 - aprile 2014
5
Il Punto del Direttore
UNA GRAN BELLA AVVENTURA !!!
N
Il saluto del direttore
Luchetta dopo gli anni
trascorsi a Padova: “è
un periodo della mia
carriera professionale ma
prima di tutto della mia
vita che non dimenticherò
per la dinamicità, per la
complessità ma anche per
le gratificazioni giornaliere
personali e professionali che
in questi sei anni e mezzo
ho ricevuto da Padova e
dai padovani. Abbiamo
dato il nostro tangibile
contributo alla costruzione
anche a Padova di pezzi
fondamentali del Progetto
di Coldiretti per realizzare
la Filiera Agricola Firmata
dagli Agricoltori Italiani,
ciò assieme ad una stupenda
squadra di persone che
lavorano in Coldiretti”.
on trovo migliore espressione
per sintetizzare un periodo della mia
carriera professionale
ma prima di tutto della
mia vita che non dimenticherò per la dinamicità, per la complessità
ma anche per le gratificazioni giornaliere personali e professionali
che in questi sei anni e
mezzo ho ricevuto da
Padova e dai padovani.
Ringrazio per questo
i tre Consigli Direttivi
della Federazione con i
quali ho lavorato, a partire dai presidenti Marco
Calaon e Federico Miotto, per quello che siamo
riusciti a realizzare, ed
è stato tanto, pur con
deludenti prese di posizione di qualche “amico”
che ci hanno fatto perdere tempo prezioso.
Abbiamo dato il nostro
tangibile
contributo
alla costruzione anche
a Padova di pezzi fondamentali del Progetto
di Coldiretti per realizzare la Filiera Agricola
Firmata dagli Agricoltori
Italiani, ciò assieme ad
una stupenda squadra
di persone che lavorano
in Coldiretti con costan-
za, abnegazione ed un
“credo” che difficilmente
ho potuto apprezzare
in altre realtà, dentro e
fuori Coldiretti, a partire da Segretari di Zona
e Capi Area. Solo con
questo spirito arriveremo a cogliere l’unico,
nostro comune obiettivo: dare certezze e soddisfazioni economiche
a chi vive di agricoltura.
Il più sincero, sentito
“buon lavoro” va ad un
amico “vero”, Simone
Solfanelli, a cui auguro
di sentire attorno a sé le
sensazioni di fiducia, di
voglia di lavorare, di positività nel futuro che ho
respirato nella mia permanenza in questa Federazione, quotidianamente a me trasmesse
dall’unico, inimitabile,
non replicabile patrimonio di Coldiretti: I Soci e
le loro famiglie.
Confermo, Padova, non
Ti dimenticherò !!!
Un fraterno abbraccio
unito ad un commosso
saluto.
Walter Luchetta
DEL COLTIVATORE
Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Padova
Direzione e redazione: Federazione Provinciale Coldiretti Padova- Via della Croce Rossa, 32 - 35129 Padova
Tel. 049.899.73.11 - Fax 049.899.73.45 - e-mail: [email protected]
Direttore Responsabile: Walter Luchetta - Vice Direttore: Nicola Stievano
Comitato di redazione: Gabriele Bovo, Lorenza Tasinato, Franco Renesto, Maria Chiara Lorenzini
Grafica: Editex - Cologna Veneta - Verona – Stampa: Arte Stampa S.n.c. - Urbana - Padova
Autorizzazione n. 31 del 4-2-1950 - Tribunale di Padova - Iscrizione al R.O.C. n. 2202
Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa)
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n. 3 - aprile 2014
Primo piano
DEL COLTIVATORE
NASCE L’OSSERVATORIO SULLA CRIMINALITÀ NELL’AGRO
S
i chiama “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura
e sul sistema agroalimentare” la nuova Fondazione
voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la
conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con
l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti
che si pongono in contrasto con la legalità. Gian
Carlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione (la carica di vice è
stata affidata al presidente dell’Eurispes Gian Maria
Fara), mentre il presidente della Coldiretti Roberto
Moncalvo ne è il presidente e il segretario generale
Vincenzo Gesmundo il vicepresidente. La presentazione è avvenuta con la
partecipazione dei Ministri
della Giustizia Andrea Orlando e delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
“Di fronte al luogo comune
diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l’Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la
Fondazione ci vogliamo fare carico dell’indignazione
del 65 per cento degli italiani che non sopporta che
la criminalita’ organizzata
danneggi l’immagine del
nostro paese e che si sente offeso perché ritiene
che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo
l’indagine Coldiretti /Ixe”
ha affermato il presidente della Coldiretti Rober-
to Moncalvo nel precisare
che “c’è tuttavia una minoranza del 12 per cento che
è rassegnata e lo considera normale, visto che l’abbiamo esportata in tutto il
mondo, e un 19 per cento
che pensa addirittura che
faccia parte dell’immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La
Piovra ed altri”.
I tentacoli della criminalità organizzata italiana
sono usciti dalla realtà locale e nazionale per infiltrarsi nell’economia e
nella società di numerosi Paesi europei, secondo
il recente rapporto Transcrime. I settori dell’agricoltura e della pesca sono
nel mirino di Cosa Nostra
e della Camorra in Spagna
dove non manca l’interesse della stessa Camorra e
quello della Ndrangheta
nel comparto della ristorazione. Tra i centri maggiormente toccati ci sono
la capitale Madrid, Vigo e
l’Andalusia. Nel Regno Uni-
to, la Camorra ha puntato
sui bar e sui ristoranti e la
scozzese Aberdeen è considerata un polo particolarmente sensibile. In Germania la Ndrangheta guarda
con crescente interesse alle strutture legate alla gastronomia, con preferenza
per le città di Geldern, Oberhausen e Duisburg. La
criminalità organizzata, infine, non dimentica l’Est
europeo. Anche per la vicinanza geografica, l’Albania
rappresenta un buon mercato per la Sacra Corona Unita per quanto riguarda
bar e ristoranti, mentre opera con illeciti profitti la
Camorra in Romania in attività legate all’agricoltura e alla pesca soprattutto nella zona di Vaslui ai
confini con la Moldova e in
prossimità del Mar Nero.
“La criminalità organizzata si combatte con la trasparenza soprattutto in
un settore come quello agroalimentare dove è particolarmente rilevante il
flusso commerciale, con
circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia
ed esportati con il marchio
Made in Italy che contiene materie prime straniere
all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole” ha affermato il
presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. In un
momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato - continua il
presidente della Coldiretti - il valore aggiunto della
trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria
che prevedono l’obbligo
di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è
necessario che sia anche
resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle
aziende che importano
materie prime dall’estero e
venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle a-
n. 3 - aprile 2014
ziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal
campo alla tavola.
Con l’Osservatorio si intende creare un complesso di controlli che assicuri
la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni
e le adulterazioni alimentari. In tale prospettiva, la
Fondazione intende promuovere iniziative di approfondimento in merito
agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte
le Autorità amministrative indipendenti che possano interferire nel mercato dell’agroalimentare,
analizzando e approfondendo, in particolare, le attività dell’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato e dell’Autorità per
le Garanzie nelle Comunicazioni.
La Fondazione promuove,
inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo all’accertamento
della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al
risarcimento dei danni.
Nell’ambito dei propri scopi istituzionali, la Fondazione svolge un ruolo propositivo nel confronti della
Commissione d’inchiesta
sul fenomeno delle mafie e
sulle altre associazioni criminali, nonché delle Commissioni parlamentari d’inchiesta istituite per l’analisi
conoscitiva dei fenomeni
della contraffazione e della
pirateria commerciale.
La criminalità si deve combattere attraverso la crea-
QUANDO LA MAFIA ENTRA NEL PIATTO
Dal caffe’ “Mafiozzo” stile italiano ai sigari “Al Capone”, dal sugo
“Wicked Cosa Nostra agli snack
“Chilli Mafia”, dall’amaro “Il Padrino” al limoncello “Don Corleone”, ma a Bruxelles nella Capitale
d’Europa si intingono addirittura
le patatine nella “SauceMaffia e
si condisce la pasta con la “Sauce-
Maffioso”. Sono alcuni dei prodotti in vendita in Italia e all’estero mostrati per la prima volta dalla
Coldiretti per chiedere l’intervento delle Istituzioni per fermare uno
scandalo che offende le vittime
della criminalità e l’immagine del
Paese, in occasione della nascita
dell’Osservatorio sulla lotta alla
criminalità nell’agroalimentare.
zione di un solido sistema
che assicuri una tutela rafforzata all’intera filiera produttiva: a tal fine la Fondazione approfondisce il
ruolo della cooperazione
suggerendo anche nuove
forme giuridiche ed adeguati sistemi di controllo.
L’Osservatorio mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e
tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere
giuridico e sociale, l’organizzazione di convegni, la
promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario e con la
collaborazione di altri enti
pubblici e privati.
L’Osservatorio intende creare una rete di contatti tra istituzioni e cittadini attraverso la valorizzazione delle
produzioni agroalimentari italiane, avvalendosi degli strumenti informatici attualmente disponibili
per diffondere la cultura
della tipicità, della qualità e
dell’origine della filiera agricola esclusivamente italiana, nella convinzione che la
legalità sia una condizione
essenziale per il sostegno
all’economia dell’intero Paese e che la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata
presenti nel settore agroalimentare comporta effetti
vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali.
Primo piano
ALIMENTARE
7
8
n. 3 - aprile 2014
Attualità
DEL COLTIVATORE
ASIAGO “TAROCCO” A STELLE E STRISCE
Negli Usa prodotti 200 miliardi di chili all’anno di formaggi “italiani”
Un danno anche per i mille produttori padovani di latte
N
egli Stati Uniti sono
stati prodotti nel
2013 oltre 200 miliardi di chili di formaggi di
tipo “italiano” dal Parmesan
all’Asiago, dal Provolone alla
Mozzarella, fino al Gorgonzola che nulla hanno a che
fare con il tessuto produttivo Made in Italy. E’ quanto
emerge da una analisi della
Coldiretti in riferimento all’esigenza di un accordo per
tutelare le denominazioni di
origine riconosciute dall’Unione Europea negli Sati Uniti, dopo che è in fase avanzata quello con il Canada.
La piaga della contraffazione danneggia anche una
parte significativa della
produzione lattiero casearia padovana. Nella nostra
provincia sono circa un migliaio gli imprenditori che
allevano circa 40 mila vacche da latte e producono
ogni anno oltre 2 milioni e
CONSUMI: 15 MILIONI DI ITALIANI
ACQUISTANO DAL PRODUTTORE
Aumenta in maniera esponenziale la presenza
di prodotti 100% made in Italy nei supermercati
S
ono quindici milioni gli italiani che hanno fatto acquisti
diretti dagli agricoltori con un aumento del 25 per
cento in un solo anno in netta controtendenza rispetto
all’andamento negativo dei consumi ma ad aumentare in
misura esponenziale è anche la presenza sugli scaffali dei
supermercati dei prodotti al 100 per 100 italiani, dalla pasta al latte. Coldiretti sottolinea che in Italia si è sviluppata
la più vasta e capillare rete di vendita realizzata dagli agricoltori del mondo che può contare su fattorie, botteghe e
mercati che coinvolgono 28mila agricoltori con prodotti
coltivati su circa 280mila ettari.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, quindi
anche in quelli della nostra provincia gestiti da Coldiretti
Padova, si trovano prodotti locali del territorio, messi in
vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente
terzo. Un nuovo modello di consumo che sta coinvolgendo direttamente la grande distribuzione dove la Coldiretti
attraverso il marchio valoriale Fai ha realizzato il progetto
per una filiera agricola tutta italiana per garantire in Italia
e all’estero tutti quei prodotti provenienti al 100 per 100
dai campi e dagli allevamenti italiani che rispettano l’etica
nei processi produttivi e assicurano, per contratto, una
equa ripartizione del valore tra i vari attori della filiera.
mezzo di quintali di latte
per un valore commerciale
che sfiora i 100 milioni di
euro. La zona di produzione
più significativa è il Destra
Brenta, dove sono presenti
la maggioranza delle aziende zootecniche del settore
latte. Gran parte del latte è
destinato alla produzione di
formaggi, a partire dai tre a
marchio Dop: Grana Padano, Asiago e Montasio.
In Usa il mercato dei formaggi italiani “taroccati”
ottenuti soprattutto in Wisconsin, California e nello
Stato di New York vale, stima
la Coldiretti, vale 5 miliardi
di euro e rappresenta oltre
l’80 per cento delle vendite
di formaggi “italiani”: in altre
parole in 8 casi su 10 i consumatori statunitensi acquistano prodotti “italiani” fatti
però interamente in Usa.
Si tratta di un grave inganno perché i prodotti originali Made in Italy sono profondamente diversi dalle
imitazioni che non devono
rispettare i rigidi disciplinari
di produzione dell’Unione
Europea che determinano
l’area di allevamento delle
mucche, di trasformazione
del latte, di stagionatura dei
formaggi, ma anche l’alimentazione del bestiame
e tutti gli aspetti rilevanti
per garantire uno standard
qualitativo unico che viene
sottoposto a rigidi controlli.
La presunzione di continuare a chiamare con lo stesso
nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile. L’Unione Europea ha il dovere di
difendere prodotti che sono
l’espressione di una identità
territoriale non riproducibile altrove. E’ come se si pretendesse di chiamare Coca
Cola qualsiasi bevanda di
colore scuro con le bollicine
con l’aggravante che in questo caso non si difendono
i diritti di una impresa ma
quelli della storia di una intera comunità.
n. 3 - aprile 2014
9
G
randi gruppi industriali, assicurativi e
bancari, ma anche
enti di diversa natura che
non vivono certo di agricoltura sono l’elite intoccabile
dei primi tremila beneficiari
di contributi che ricevono
un importo di oltre mezzo
miliardo di euro mentre si
chiedono sacrifici a tutti gli
italiani a partire dagli agricoltori. La denuncia arriva
dal Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con
riferimento alle scelte che
stanno per essere fatte a
livello nazionale nell’attuazione della riforma della politica agricola comune per il
periodo 2014-2020.
Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta
appena lo 0,2 per cento
degli interessati dagli interventi di politica agricola
che riceve però ben il 15 per
cento delle risorse destinate all’agricoltura. Una rendita fondiaria e finanziaria
che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia
di essere mantenuta per i
prossimi sette anni.
Molti di questi soggetti non
contribuiscono alla previdenza agricola mentre altri
nelle pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per
avere agevolazioni sull’Imu,
sulla concessione edilizia,
sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie
facendo così concorrenza
sleale al reddito e all’attività
dei veri agricoltori.
“Ci auguriamo – ha aggiunto Moncalvo - che in questo momento difficile per
il Paese nessuno abbia la
follia di mantenere questi
insostenibili privilegi e ci
si impegni invece per concentrare le poche risorse di-
sponibili ai chi vive e lavora
in agricoltura per il ruolo
ambientale, economico e
sociale che svolge per il
Paese. La lotta a tutte le
rendite sembra finalmente
rientrata nell’agenda della
buona politica e di questo
la Coldiretti se ne compiace perché - ha concluso il
Presente nazionale - sono
necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per
troppo tempo negati dalla
malapolitica”.
UN EUROPEO GUIDA GLI AGRICOLTORI
DI TUTTO IL MONDO
L’inglese Peter Kendall neo presidente
dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori
C
ambio della guardia alla guida dell’organizzazione mondiale degli agricoltori (OMA) che si affida per i prossimi
due anni all’inglese Peter Kendall eletto
all’unanimità nel corso dell’assemblea
mondiale che si è svolta a Buenos Aires
con la partecipazione di oltre 100 delegazioni da circa 80 Paesi. La Coldiretti
ha partecipato con una propria delegazione all’appuntamento e ha ringraziato
per il prezioso lavoro svolto il segretario
generale dell’Oma, l’italiano Marco Marzano De Marinis. Il neo presidente Peter
Kendall, che è stato presidente della National Farmers Union del Regno Unito,
ha sostituito il sudafricano Robert Lewis
Carlson ed è un agricoltore nel Eyeworth,
East Bedfordshire nel Regno Unito dove
coltiva una azienda con 620 ettari di
terreno. Tra i primi a congratularsi per
l’importante incarico il presidente della
Coldiretti Roberto Moncalvo, il quale ha
sottolineato come “il presidente Kendall
avrà la capacità di interpretare e valorizzare le grandi energie che l’agricoltura
puo’ sviluppare in un difficile momento
di crisi anche alla luce delle capacità di
offrire lavoro alle nuove generazioni. Ci
auguriamo - ha concluso Moncalvo - che
questo avvenga anche con un impegno
per garantire maggiore trasparenza dei
mercati e dell’informazione ai consumatori anche sulla provenienza dei cibi che
portano in tavola”.
Attualità
MEZZO MILIARDO DI RISORSE AGRICOLE
NELLE TASCHE DI TREMILA FURBETTI
È LA CASTA DEGLI INTOCCABILI DEI CAMPI
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n. 3 - aprile 2014
Attualità
DEL COLTIVATORE
ALLARME BUROCRAZIA, SETTANTA PRATICHE DALLA
Al Vinitaly la proposta Coldiretti per dimezzare tempi e costi per le imprese
D
al vigneto alla bottiglia è necessario
adempiere a più di
70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano
il settore. E’ questo l’allarme
lanciato dalla Coldiretti al Vinitaly dove è stata presentata dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo la
proposta di semplificazione
per tagliare la burocrazia nel
settore vitivinicolo e per dimezzare tempi e costi per le
imprese nell’ambito dell’incontro “Il Marketing del vino, dalla etichetta al web”
organizzato dalla Coldiretti e
dell’Associazione nazionale
Città del Vino con il Ministro
delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio
Martina, il Presidente dell’associazione Nazionale Città
del vino Pietro Iadanza ma
anche importanti esperti di
marketing e analisti del web
come Diego Ciulli di Google.
Secondo la Coldiretti e’ importante procedere verso
un registro unico dei control-
li come annunciato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Vinitaly,
ma è necessario modificare
radicalmente l’approccio al
sistema dei controlli nel settore vitivinicolo mettendo al
centro e valorizzando l’autocontrollo aziendale che già
oggi viene normalmente e
scrupolosamente effettuato
dalle aziende mentre è necessario effettuare i controlli partendo sempre da una analisi dei rischi.
Di fronte ad un carico amministrativo che causa oneri insostenibili per le imprese e
ha provocato un calo della
superficie vitata destinata a
Doc e Docg, con una pericolosa spinta alla delocalizzazione, la Coldiretti propone
un sistema dei controlli virtuoso a vantaggio dei consumatori e nel rispetto del
lavoro dei produttori:
– Sportello unico degli adempimenti attraverso il fascicolo aziendale, valorizzando l’autocontrollo dell’impresa;
– Controlli a campione basati
sull’analisi dei rischi ed estesi
sul mercato al consumo;
– Coordinamento del siste-
ma sanzionatorio (Dlgs. 61;
L.82; Dlgs. 260) e distinzione
netta tra le irregolarità formali e sanabili (a cui estendere l’istituto della diffida) e
i casi reali di frodi e sofisticazioni (con inasprimento delle
sanzioni).
ll fascicolo aziendale deve diventare lo “strumento unico” dell’impresa vitivinicola
che raccoglie tutte le informazioni previste dalle norme (comunicazioni, dichiarazioni, altre) e i dati aggiornati
e certificati che sono messi a
DUE GIOVANI ITALIANI SU TRE
Coldiretti ha presentato al Vinitaly la prima
I
l vino Made in Italy offre opportunità di lavoro e al Vinitaly
arriva per la prima volta la banca dati di aziende agricole che
assumono alla quale potranno accedere gli oltre 2 giovani italiani su 3 (68 per cento) che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’,
nel 2014 vorrebbero partecipare alla vendemmia. Il settore
del vino è uno dei piu’ ambiti dai giovani si per fare una esperienza lavorativa che per investire come dimostra il fatto che
sono ben 19423 le aziende agricole specializzate in viticoltura
su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano ben il 12 per cento del totale delle 161716 aziende
agricole “giovani”, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati
relativi all’ultimo censimento. In altre parole piu’ di un giovane su dieci che diventa imprenditore in agricoltura sceglie di
scommettere sul vino.
Al Vinitaly Coldiretti ha attivato un sistema informatico autorizzato dal Ministro del Lavoro che opera attraverso un apposito sito web nazionale che permette di acquisire, archiviare
e rendere disponibili in forma pubblica tanto le richieste di
manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei
lavoratori. Uno strumento per favorire l’incontro tra domanda
ed offerta di lavoro al quale potranno accedere migliaia di gio-
n. 3 - aprile 2014
disposizione di chi ha titolo.
Viene aggiornato mediante
autocertificazione o richiesta di verifica preventiva dei
dati immessi ed è quindi l’interfaccia unica tra il produttore, la Pubblica Amministrazione e gli altri soggetti coinvolti. Per sostenere le esportazioni che rappresentano la
maggioranza del vino commercializzato occorre - suggerisce la Coldiretti - creare
uno sportello unico per l’export dei vini che fornisca le
informazioni relative a tutti
gli adempimenti e superare
i vincoli che impediscono la
vendita diretta di vino in ambito intracomunitario.
AL VINITALY
LA CANTINA DEGLI ORRORI
CON IL FERNET VENETO
E IL BORDOLINO
D
SOGNANO LAVORO IN VIGNA
banca dati di aziende che assumono
vani che in Italia aspirano anche ad una esperienza di vita nel
vigneto o in cantina. Il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al giovane che ricerchi la
possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a
caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio
reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro.
Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e
sportello territoriale della struttura Coldiretti con personale
qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio
servizio di accompagnamento e assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei
dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra
domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di
incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico
dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza
nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le
necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa,
ai necessari contatti con i candidati.
al Bordolino nella versione bianco e rosso con tanto
di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche
il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in
California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e
il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla
Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly per denunciare nuovi
e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini
e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano
perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy.
La falsificazione colpisce anche i liquori nazionali più prestigiosi come dimostrano il Fernet Veneto e quello Capri rigorosamente Made in Argentina esposti nell’occasione dalla
Coldiretti. “La stagnazione dei consumi interni, insieme alla
crescita dei mercati esteri, rende piu’ urgente l’intervento
delle Istituzioni per tutelare le esportazioni di vino Made in
Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle
produzioni nazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “Oltre alla perdita economica, a preoccupare è soprattutto il danno di immagine che provocano
tra i consumatori emergenti dove non si è ancora affermata
la cultura del vino”.
Se l’Italia resta saldamente il maggior esportatore di vino
nel mondo, dove quasi una bottiglia scambiata su cinque è
Made in Italy, crescono parallelamente i casi di contraffazione a conferma del fatto che il vino italiano è il più amato, ma
anche il più imitato all’estero dove - ha concluso la Coldiretti sono molte diffuse “copie” che mettono a rischio l’immagine
del prodotto e le opportunità di penetrazione dei mercati.
Attualità
VIGNA ALLA BOTTIGLIA
11
12
n. 3 - aprile 2014
Il progetto
DEL COLTIVATORE
L’OZONO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
E LA CONSERVAZIONE DEI PRODOTTI
Si è conclusa con risultati più che positivi la sperimentazione in aziende agricole,
agriturismi, ristoranti e magazzini prodotti, nell’ambito del progetto “Filiera Green”
della Camera di Commercio di Padova
L
’impiego dell’ozono per la sicurezza alimentare, la conservazione dei prodotti e la sanificazione degli ambienti rappresenta
un’opportunità di innovazione per
le imprese agricole ed è un’ulteriore
garanzia di salubrità per i consumatori. E’ questo l’obiettivo del progetto
“Filiera Green” promosso e realizzato
dalla Camera di Commercio di Padova in collaborazione con Coldiretti
Padova, ideatrice dell’iniziativa, e l’azienda Multiossigen.
In questi mesi sono stati eseguiti numerosi test d’impiego dell’ozono per
garantire la freschezza e la salubrità
dei prodotti agroalimentari del territorio, nei magazzini delle aziende e
nelle cucine di agriturismi e ristoranti.
I risultati della sperimentazione, più
che positivi e per certi versi entusiasmanti, sono stati presentati a Padova, all’agriturismo La Scacchiera, una
delle aziende coinvolte in questa prima fase di test. L’impiego dell’ozono
si sta rivelando un ulteriore elemento
di innovazione in un’ottica di rispetto
I RISULTATI DEI TEST D’IMPIEGO
È
ormai un dato di fatto che la frutta e la verdura lavata con acqua arricchita di
ozono, oltre ad essere completamente disinfettata, è in grado di mantenere
inalterate per più giorni le caratteristiche di freschezza e qualità. Il tutto ricorrendo a una sostanza del tutto naturale come l’ozono, che non inquina, non
lascia tracce e non ha alcuna conseguenza per l’uomo. Tra i vantaggi dell’impiego dell’ozono nelle attività agricole spiccano la migliore qualità del prodotto e
maggiori benefici per la sicurezza alimentare, il rispetto dell’ambiente con un
minor uso di prodotti chimici e il risparmio energetico, visto che un generatore
di ozono di medie dimensioni non consuma più di una normale lampadina.
L’ozono, usato sia in forma gassosa che disciolto nell’acqua, ha permesso di eliminare biofilm nelle tubature, eliminare i composti organici nei fumi di scarico
e gli odori causati dalla friggitura, sanificare le camere per l’alloggio degli ospiti,
neutralizzare gli odori sgradevoli e prevenire la colonizzazione di cariche batteriche negli impianti idrici. Il gas ozono permette inoltre di sanificare i locali
adibiti alla vendita dei prodotti alimentari.
dell’ambiente e della salute.
Per questo la Camera di Commercio,
ha sottolineato Andrea Galeota, dirigente del servizio progetti speciali e
comunitari, ha scelto di finanziare interamente il progetto. Marco Calaon,
componente della giunta camerale,
ha aggiunto come l’innovazione e la
ricerca possono portare benefici all’agricoltura padovana in termini di salubrità dei prodotti: “E’ una iniziativa
che ci permette di migliorare l’offerta
e la qualità delle nostre produzioni,
a vantaggio delle imprese agricole e
dei consumatori, come degli ospiti
degli agriturismi”.
Il direttore Walter Luchetta ha ricordato che “nel nostro progetto di Filiera Agricola tutta Italiana è fondamentale il rapporto tra produttore e
consumatore. Questa ricerca esalta le
peculiarità, i prodotti e la tecnologia
di Padova, dando un valore aggiunto
in termini di salubrità e sanificazione.
Ancora una volta vogliamo consolidare il rapporto di fiducia che abbiamo recuperato tra produttore e consumatore. E’ un progetto prestigioso
e importante”.
Il professor Marianno Franzini, consulente scientifico di Multiossigen,
ha spiegato che l’ozono, oltre che per
usi medicali, viene impiegato anche
n. 3 - aprile 2014
13
I
nella disinfezione degli ambienti di
conservazione dei prodotti agricoli
perché è in grado di eliminare batteri,
muffe, insetti e altre sostanze residue,
evitando così il ricorso a disinfettanti
di origine chimica. L’ozono è la forma allotropica dell’ossigeno (03), tra
l’altro si forma in atmosfera durante
i temporali con le scariche elettriche
dei fulmini, con il vantaggio che in
pochi minuti degrada ad ossigeno,
cioè aria pura. Non lascia alcuna traccia e l’unico accorgimento è quello
che non ci siano persone presenti negli ambienti durante il trattamento.
Manuele Camolese e Susanna Mirasole di Multiossigen si sono soffermati
sui dettagli del progetto e i risultati
raggiunti. I test d’impiego dell’ozono
eseguiti in questi mesi hanno coinvolto alcune aziende agricole, agriturismi,
ristoranti e alberghi della provincia
con l’installazione di generatori di ozono per la disinfezione delle celle di produzione e conservazione dei prodotti
come carni, formaggi, frutta e verdura
fresca. Le prove hanno interessato anche le cucine di agriturismi e ristoranti,
nonché le camere di alberghi e agriturismi: gli ambienti sono stati sanificati
con l’ozono per eliminare la presenza
di muffe, polveri e acari e migliorarne
così la vivibilità per gli ospiti.
n questa prima fase sperimentale
sono state coinvolte alcune aziende del territorio: l’agriturismo La
Scacchiera di Padova, l’azienda Berto Maurizio Ortaggi di Due Carrare
e l’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia. I rispettivi titolari hanno sottolineato con soddisfazione i risultati
ottenuti dalla sperimentazione “sul
campo”. Alla Berto Maurizio Ortaggi
il nipote del titolare, Stefano Ferro,
ha ricordato che il riciclo continuo
di acqua ozonizzata nel reparto di
lavaggio e pulitura ortaggi ha diminuito notevolmente il grado dell’odore in reparto e anche nel sito di
lavaggio del prodotto appena raccolto. Ottima anche la conservazione nella cella frigorifera di 1200 m
3 , dove il prodotto si è mantenuto
Fabio Legnaro
Giuliano Ravazzolo
acqua trattata con ozono. Giuliano
Ravazzolo titolare dell’Agriturismo
“La Scacchiera”, ha sottolineato i
risultati ottenuti nelle celle di stagionatura salumi, dove è eliminato
totalmente il problema odore e fermata la crescita delle muffe. Nelle
celle di mantenimento ortofrutta,
carne, salumi e formaggi un ottimo controllo assicura ora una più
lunga conservazione del prodotto.
L’operazione giornaliera rende l’ambiente e le attrezzature depurate e
inodori. Eliminata anche la presenza
di insetti nel deposito di mais, farine
e granoturco, sia nell’ambiente, che
nei sacchi. Tutto questo ha portato
risparmio nell’acquisto di disinfettanti, aumentando il livello di qualità del prodotto.
oltre le quattro settimane. All’Antica
Trattoria Ballotta, ha spiegato il titolare Fabio Legnaro, l’installazione
dell’ozonizzatore e del miscelatore
in zona caldaia ha dato la possibilità
di avere acqua ozonizzata in tutta la
zona cucina (per il lavaggio di insalate, frutta e attrezzi di lavoro), nella
zona servizi e in quella dell’appartamento al piano superiore. Lo staff ha
riscontrato, al rientro il giorno successivo dall’erogazione di ozono,un
ambiente totalmente privo di qualunque tipo di odore. In occasione di
alcuni eventi è stata servita a tavola
Stefano Ferro
Il progetto
LA TESTIMONIANZA DELLE AZIENDE
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n. 3 - aprile 2014
Novità per le imprese
DEL COLTIVATORE
OLIO, ARRIVA IL REGISTRO UNICO
PER TUTELARE IL VERO EXTRAVERGINE ITALIANO
D
opo le truffe perpetrate nel
comparto dell’olio di oliva e
la pubblicità negativa che sta
coinvolgendo l’Italia ed il prodotto nazionale, arriva il registro unico informativo per tracciare l’olio di oliva nazionale
e garantire maggiore trasparenza e valore al vero extravergine made in Italy.
Le novità arrivano dall’applicazione
del Regolamento di esecuzione Ue n.
299/2013 della Commissione del 26
marzo 2013 (che modifica il Regolamento Cee 2568/91) che tutti gli stati
membri sono tenuti ad osservare. Tale
regolamento, recepito a livello nazionale con il Decreto numero 16059 del
23 dicembre 2013, prevede un rafforzamento dei controlli e dispone che dal
1° gennaio 2014 tutti coloro che producono, detengono o commercializzano olio di oliva e olio di sansa devono
tenere un registro di carico e scarico in
modalità telematica direttamente sul
Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian).
Le nuove disposizioni estendono gli
obblighi relativi alla tenuta dei registri
anche alle raffinerie, ai contoterzisti,
ai sansifici, ai commercianti di olive, di
sansa di olive e agli olivicoltori, che si
aggiungono, quindi, agli operatori già
previsti dalle precedenti norme: i frantoi, i commercianti di olio sfuso e i confezionatori.
Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, alle due categorie già previste
dalle precedenti disposizioni normative, quali l’olio extravergine di oliva e
l’olio di oliva vergine, l’obbligo di registrazione si estende anche agli oli Dop
e Igp, alla sansa di olive, all’olio lampante, all’olio di oliva raffinato, all’olio di oliva composto di oli di oliva raffinati e oli
di oliva vergini, all’olio di sansa di oliva
greggio, all’olio di sansa di oliva raffinato e all’ olio di sansa di oliva.
Dal 1° gennaio 2014 anche gli olivicoltori che detengono in azienda olio di
oliva sfuso, derivante da olive proprie
e destinato alla commercializzazione
devono tenere un registro nel quale annotare i relativi carichi e scarichi. Sono
esentati solo gli olivicoltori che producono olio destinato esclusivamente
all’autoconsumo, oppure quelli che
detengono esclusivamente olio di oliva
preconfezionato ed etichettato.
Gli operatori della filiera, oltre a detenere il registro di carico e scarico, devono
iscriversi al Sian e devono costituire e
aggiornare il fascicolo aziendale fornendo anche informazioni sul numero
di piante ed eventuali
varietà. Il sistema di
registrazione consentirà di tracciare tutto
l’olio di oliva prodotto
e commercializzato
sul territorio italiano,
contribuendo a rafforzare la trasparenza del
settore e la certezza
di scelta che ad oggi
mancano al consumatore. Nella fase iniziale
si opererà su un “REGISTRO PROVVISORIO” che consente
alcune semplificazioni quale la registrazione mensile entro il giorno 1 del
mese successivo.
Una volta registrati al SIAN gli operatori
di filiera potranno delegare tale attività
alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale ed ai Centri di Assistenza Agricola
(CAA). Gli uffici del Caa Coldiretti sono a
disposizione degli imprenditori agricoli
per l’assistenza e il supporto tecnico al
rispetto degli adempimenti previsti.
MENO “CARTE”
PER GLI ESPORTATORI DI VINO
Nota dell’Ispettorato repressione frodi: i documenti
continueranno ad essere predisposti direttamente in
Dogana con risparmio di tempo e denaro
E’ stata pubblicata sul sito del Ministero delle Politiche agricole la circolare con
cui l’Ispettorato repressione frodi (Icqrf) consente ai produttori di trasportare
fino alla dogana italiana il vino con i documenti vigenti sul territorio nazionale.
I documenti per l'export continueranno così ad essere predisposti direttamente in Dogana, anche in via cumulativa per più produttori o differenti prodotti,
con sensibili risparmi di tempo ed economici per le imprese che esportano.
“La circolare – informa una nota del Ministero – ha risolto un problema di grande rilevanza per i produttori di vino che si era creato l'anno scorso a seguito
dell'entrata in vigore delle nuove norme Ue sulla circolazione dei prodotti vitivinicoli e che aveva costretto le imprese a produrre nuova documentazione
per i prodotti da esportare già all’uscita della cantina”.
n. 3 - aprile 2014
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Coldiretti Veneto: “Siamo al paradosso,
agricoltori obbligati a far valere le buone prassi agricole”
C
on l’emendamento
approvato in consiglio regionale sulla
combustione controllata sul
posto di ramaglie, tralci e materiale vegetale residuo, il Veneto si allinea ad altre regioni
che avevano già legiferato in
merito responsabilizzando i
Comuni sulle specificità del
loro territorio. Lo afferma
Coldiretti nell’apprendere il
positivo epilogo della vicenda della bruciatura gli scarti
derivanti dalle operazioni di
potatura, sfalcio, manutenzione e cura della campagna.
Saranno le amministrazioni
comunali, dunque, ad individuare le aree, il periodo, gli
orari in cui sono consentiti i
fuochi sul terreno nel rispetto delle normative vigenti. Di
tutt’altra impostazione era,
invece, la lettera inviata dagli
uffici regionali a tutti i Sindaci
che invitava ad applicare un
provvedimento nazionale
elencando addirittura le sanzioni anche penali.
“E’ una prassi consolidata e rientra nel codice delle buone
pratiche agricole” – spiega
Coldiretti che ricorda quan-
to questo metodo a volte
sia stato utile per fermare
epidemie da parassiti delle
piante anche in area urbana
come il bruco americano e
la Psa del kiwi. “La vigilanza
da parte del produttore o
del conduttore del fondo è
una condizione necessaria in
questi casi per evitare danni
– commenta Coldiretti - ma
come si applica in agricoltura sarebbe consigliato che la
stessa attenzione e cura fosse riservata anche da parte di
chi emana circolari che creano solo allarmismi aggravati
da inutili prese di posizione
sulla stampa. Diamo atto che
la “politica del fare” ha reso
giustizia al lavoro quotidiano
della gente dei campi nell’interesse generale della collettività”.
I DETTAGLI DEL PROVVEDIMENTO FORTEMENTE VOLUTO DA COLDIRETTI
L
a disposizione ha lo scopo di distinguere le attività di gestione controllata in campo dei residui vegetali effettuata dalla imprese agricole nell’ambito delle normali prassi e
consuetudini aziendali rispetto alle attività di smaltimento
illecito di rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato mediante bruciatura, che costituiscono, invece, fattispecie penalmente sanzionabili.
La norma, fortemente sollecitata da Coldiretti, consente,
quindi, la combustione controllata di materiale vegetale residuale naturale derivante da attività agricole o da attività
di manutenzione di orti o giardini privati, effettuata secondo le normali pratiche e consuetudini. Al fine di disciplinare
le attività indicate, è rimessa ai Comuni, tenuto conto delle
specifiche peculiarità del territorio e nell’ambito dei propri
regolamenti di polizia rurale, la definizione della disciplina
per lo svolgimento delle operazioni, individuando le aree, i
periodi, gli orari e le cautele da adottarsi.
Nelle more dell’adozione o dell’adeguamento dei regolamenti comunali di polizia rurale, la norma consente lo
svolgimento delle attività di combustione controllata nel
rispetto delle seguenti prescrizioni, che costituiscono i requisiti minimi uniformi cui i Comuni, comunque, devono
conformarsi: le attività devono essere effettuate sul luogo
di produzione, ad adeguata distanza da edifici di terzi, in
cumuli di dimensione limitata avendo cura di isolare l’intera
zona da bruciare tramite una fascia libera da residui vegetali
e di limitare l’altezza ed il fronte dell’abbruciamento; le operazioni devono svolgersi nelle giornate di assenza di forte
vento, assicurando, fino alla completa estinzione di focolai
e braci, costante vigilanza da parte del produttore o del
conduttore del fondo, o di persona di sua fiducia; le ceneri
derivanti dalla combustione del materiale vegetale devono
essere recuperate per la distribuzione sul terreno a fini nutritivi o ammendanti.
La norma approvata dalla Regione Veneto - che anticipa,
riproducendone i contenuti, la disposizione attualmente
in discussione alla Camera dei deputati nell’articolo 29 del
cosiddetto “Collegato ambientale” alla Legge di Stabilità
(Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure
di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali) - risulta essenziale e strategica in un
contesto di riferimento confuso e contraddittorio, in cui le
imprese agricole sono esposte a possibili contestazioni ed
all’applicazione di inique sanzioni.
Novità per le imprese
UN EMENDAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE
CONSENTE I FUOCHI DI TRALCI E RAMAGLIE IN CAMPAGNA
16
n. 3 - aprile 2014
Fiscale
DEL COLTIVATORE
È TEMPO DI DENUNCIA DEI REDDITI LE PRINCIPALI
D
edichiamo queste pagine
ai principali elementi di novità per il Modello 730/214
ricordando che gli Uffici Caf Coldiretti sono a disposizione per la consulenza, la compilazione e l’invio dei
documenti relativi alla denuncia dei
redditi oltre che per tutti gli altri servizi di natura fiscale.
DIPENDENTI SENZA
SOSTITUTO D’IMPOSTA
E’ prevista la possibilità di utilizzare il
mod. 730 anche da parte dei soggetti
titolari di reddito di lavoro dipendente
e di taluni redditi assimilati, in assenza del sostituto d’imposta tenuto ad
effettuare il conguaglio.Nel caso in cui
dalla dichiarazione emerga un credito
il rimborso è effettuato direttamente
dall’Agenzia delle Entrate. Diversamente, in caso di debito il CAF invia telematicamente il mod. F24 ovvero consegna
lo stesso al contribuente. I versamenti
devono essere eseguiti entro gli stessi
termini previsti per il pagamento delle
imposte derivanti dal mod. UNICO
(16.6, 16.7 + maggiorazione 0,40%).
FAMILIARI A CARICO
- Aumento detrazioni
A decorrere dall’1.1.2013 sono aumentate le detrazioni relative ai figli fiscalmente a carico. Infatti è stata disposta
la spettanza di:
8 € 950 (in luogo di € 800) per ciascun
figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o
affidati;
8 € 1.220 (in luogo di € 900) per ciascun figlio di età inferiore a 3 anni.
È previsto inoltre l’aumento delle
predette detrazioni di € 400 (in luogo
di € 220) per ogni figlio portatore di
handicap.
QUADRO A “REDDITI DEI TERRENI”
- RIVALUTAZIONI DEI TERRENI
In merito alla compilazione del quadro
A si evidenzia innanzitutto l’operatività
della rivalutazione del reddito domi-
nicale ed agrario (per il triennio 2013
– 2015) disposta dalla Finanziaria 2013,
del 15% ovvero del 5% per i terreni
agricoli e per quelli non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti
e imprenditori agricoli professionali
(IAP) iscritti nella previdenza agricola.
Tale incremento, già considerato per
la determinazione dell’acconto IRPEF
2013, va applicato all’importo risultante dalla rivalutazione pari all’80% per il
reddito dominicale e al 70% per il reddito agrario.
IMU NON DOVUTA
Come noto, nel corso del 2013, la disciplina IMU è stata oggetto di numerosi
interventi normativi. In particolare, con
riferimento ai terreni agricoli si evidenzia che:
8 il DL n. 102/2013 ha abolito la prima
rata IMU 2013 per la generalità dei terreni agricoli;
8 il DL n. 133/2013 ha abolito la seconda rata IMU 2013 per i terreni agricoli
posseduti e
condotti da coltivatori diretti e IAP
iscritti nella previdenza agricola.
Da quanto sopra ne consegue che:
8 per i terreni agricoli posseduti da
soggetti diversi dai coltivatori diretti e IAP la seconda rata IMU 2013 risultava dovuta;
8 per i terreni agricoli posseduti da
coltivatori diretti e IAP, l’IMU 2013
non era dovuta, a meno che il Comune
non abbia deliberato un incremento
dell’aliquota rispetto a quella base
(in tal caso era dovuta la c.d. “Mini IMU”).
Di conseguenza, per il 2013, in base
all’effetto sostitutivo IMU – IRPEF:
8 i soggetti diversi dai coltivatori
diretti e IAP, avendo applicato l’IMU,
seppur solo sulla seconda rata, non
scontano IRPEF;
8 i coltivatori diretti e IAP, qualora
il Comune non abbia deliberato incrementi di aliquota rispetto a quella base,
scontano IRPEF.
Le istruzioni alla compilazione precisano infatti che “nel caso di terreni non
affittati, l'Imu sostituisce l'Irpef e le relative
addizionali sul reddito dominicale (anche
se per il 2013 è dovuta solo una rata o la
cd. «Mini Imu»)”.
QUADRO B
“REDDITI DEI FABBRICATI
E ALTRI DATI” CEDOLARE SECCA
Si evidenzia che, a decorrere dal 2013,
per i contratti “concordati”, relativi ad
abitazioni ubicate nei Comuni ad alta
densità abitativa è applicabile l’aliquota del 15% (in luogo della precedente
pari al 19%).
DEDUZIONE FORFETTARIA
CANONI DI LOCAZIONE
A decorrere dal 2013, la deduzione
forfettaria applicabile ai canoni di locazione passa dal 15% al 5%.
IMU
Come accennato, nel corso del 2013,
la disciplina IMU è stata oggetto di
numerosi interventi normativi. In particolare, si evidenzia che i citati decreti
legge hanno abolito, rispettivamente,
la prima e la seconda rata IMU 2013
dovuta su abitazioni principali non
di lusso e relative pertinenze. Di conseguenza, in base all’effetto sostitutivo
IMU – IRPEF, la rendita catastale (rivalutata) dell’abitazione principale e delle
relative pertinenze concorre a formare
il reddito complessivo del contribuente
ai fini IRPEF. Tuttavia è prevista una deduzione di un importo fino all’ammontare della rendita catastale dell’unità
immobiliare e delle relative pertinenze.
In tal modo l’abitazione principale e relative pertinenze non scontano IRPEF.
Qualora il Comune abbia deliberato un
aumento dell’aliquota IMU 2013 rispetto a quella standard, l’abitazione
principale non concorre alla formazione del reddito complessivo, applicandosi l’effetto sostitutivo IMU - IRPEF.
Va sottolineato che la Finanziaria 2014
ha previsto che il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso Comune nel quale si
n. 3 - aprile 2014
trova l’abitazione principale, assoggettati ad IMU, è tassato ai fini IRPEF
nella misura del 50%.
ONERI E SPESE:
SEZIONE III A - DETRAZIONI
PER INTERVENTI DI RECUPERO
DEL PATRIMONIO EDILIZIO
Detrazioni per interventi di recupero
del patrimonio edilizio
Il DL n. 63/2013 ha prorogato fino al
31.12.2013 la detrazione IRPEF per gli
interventi di recupero del patrimonio edilizio ex art. 16-bis, TUIR, nella
misura del 50%, con il limite massimo
agevolabile pari ad € 96.000.
Tale detrazione è stata ulteriormente
prorogata ad opera della Finanziaria
2014.
SEZIONE III C - DETRAZIONI
PER L’ARREDO DEGLI IMMOBILI
RISTRUTTURATI
È stata introdotta la nuova Sezione III
C “SPESE PER L’ARREDO DEGLI IMMOBILI RISTRUTTURATI (DETRAZIONE
DEL 50%)”, per indicare gli importi sostenuti dal 6.6.2013 per l’acquisto di
mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione nonché
di grandi elettrodomestici rientranti
nella categoria A+ (A per i forni).
La detrazione in esame è riconosciuta:
8 nella misura del 50%;
8 per un ammontare massimo di €
10.000. Il limite è riferito alla singola
unità immobiliare, comprensiva delle
pertinenze, o alla parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione, a
prescindere dal numero dei soggetti
che partecipano alla spesa;
8 in 10 quote annuali di pari importo.
SEZIONE IV
- DETRAZIONI PER INTERVENTI
DI RISPARMIO ENERGETICO
Il DL n. 63/2013 ha prorogato fino al
31.12.2013 la detrazione per i lavori
di riqualificazione energetica degli edifici, aumentando la stessa dal
55% al 65% per le spese sostenute
dal 6.6 al 31.12.2013. Rimane invariata la soglia massima di detrazione
spettante. Tale detrazione è stata ulteriormente prorogata ad opera della
Finanziaria 2014.
SCELTA DESTINAZIONE
DELL’8 PER MILLE
Dal 2013 è possibile scegliere di destinare l’8‰ dell’IRPEF anche:
8 all’Unione Buddhista Italiana e degli
DECRETO CASA: RIDUZIONE CEDOLARE A CANONE
CONCORDATO E DOPPIO LIMITE BONUS MOBILI
Il “Decreto Casa”, entrato in vigore, a decorrere dal 29 marzo 2014, contiene
due rilevanti novità di carattere fiscale alle quali accenniamo anche in queste
pagine. Mettiamo in evidenza la riduzione dal 19% al 15% della cedolare secca
per i contratti a canone concordato, con decorrenza già dal 2013. Inoltre l’articolo 9 del Decreto, limitatata al quadriennio 2014-2017, riduce ulteriormente
la suddetta aliquota al 10%. La possibilità di optare per il regime della cedolare è estesa ai contratti di locazione di unità abitative: stipulati con cooperative o enti senza scopo di lucro; sublocate a studenti universitari con rinuncia
all’aggiornamento ISTAT del canone di locazione o assegnazione. Il Decreto
“Energia” ha previsto, in capo ai soggetti che usufruiscono della detrazione
per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la possibilità di usufruire
della detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione nonché di grandi
elettrodomestici. I dettagli li trovare in queste pagine.
organismi da essa rappresentati per il
sostenimento totale e parziale dei ministri di culto;
8 all’Unione Induista Italiana e degli organismi da essa rappresentati per il sostenimento totale e parziale dei ministri
di culto.
RIMBORSO DI IMPORTO
SUPERIORE AD € 4.000
A seguito delle novità contenute
nell’art. 1 Finanziaria 2014, al fine di
contrastare l’erogazione di indebiti
rimborsi IRPEF nell’ambito del mod.
730, entro 6 mesi dalla scadenza del
termine di trasmissione dei modelli l’Agenzia delle Entrate procede alla verifica della spettanza delle detrazioni
per carichi di famiglia in presenza di
un rimborso superiore a € 4.000, anche determinato da eccedenze IRPEF di
anni precedenti.
I rimborsi dovuti saranno erogati direttamente dall’Agenzia delle Entrate, successivamente al controllo
preventivo. Sul punto l’Agenzia ha precisato che:
8 pur in presenza di un rimborso di
importo superiore a € 4.000, derivante
dal mod. 730/2014, per cui non è stato compilato il quadro “Familiari a
carico” né emergono eccedenze di
precedenti dichiarazioni, il rimborso è
effettuato con le ordinarie regole ossia
dal sostituto d’imposta per mezzo dei
conguagli sulle retribuzioni;
8 anche in assenza di detrazioni
d’imposta per carichi di famiglia,
qualora dalla dichiarazione emerga
un’eccedenza derivante dalla precedente dichiarazione, il rimborso superiore a € 4.000 va sottoposto al controllo preventivo da parte dell’Agenzia.
Raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al più presto
agli Uffici Caf Coldiretti Padova
per procedere con la predisposizione dei documenti relativi alla
denuncia dei redditi. Per maggiori informazioni contattare gli Uffici di Zona o telefonare allo 049
8997311.
Fiscale
NOVITÀ DEL MOD. 730/2014
17
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n. 3 - aprile 2014
Fiscale
DEL COLTIVATORE
TERRENI AGRICOLI ESCLUSI DALLA “TASI”
CON L’APPROVAZIONE DEL DECRETO “SALVA ROMA-TER”
È
entrato in vigore, a decorrere dal 6.3.2014, il cosiddetto Decreto “Salva Roma-ter”,
nell’ambito del quale, oltre ad una
serie di disposizioni concernenti la
scuola e gli interventi destinati a
Roma Capitale, sono contenute alcune previsioni di carattere fiscale che
riguardano anche il settore primario.
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TASI
– NUOVA IPOTESI DI ESCLUSIONE
La normativa recita: “Il presupposto
impositivo della TASI è il possesso o la
detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale
propria, ad eccezione, in ogni caso,
dei terreni agricoli.” Per effetto di
tale modifica, risultano espressa-
mente esclusi dalla TASI i terreni
agricoli.
ASSOGGETTAMENTO DELLE AREE
SCOPERTE PERTINENZIALI / AREE
CONDOMINIALI
Sono soggette alla TASI invece:
- le aree scoperte pertinenziali o
accessorie a locali tassabili, non operative;
- le aree comuni condominiali,
non detenute o occupate in via preceentemente escluse da tassazione.
RIDUZIONI E ESENZIONI
Rimane ferma la possibilità per il
Comune di prevedere riduzioni o
esenzioni.
ALIQUOTA MASSIMA
L’aliquota di base della TASI è pari
all’1‰. Il Comune può, con specifi-
ca delibera:
- ridurre l’aliquota fino all’azzeramento;
- determinare l’aliquota in modo
tale che la somma tra la stessa e
l’aliquota IMU non sia superiore
all’aliquota IMU massima statale
al 31.12.2013;
Limitatamente al 2014 è comunque ammesso il superamento dei
limiti in termini di aliquota massima, per un ammontare comunque
non superiore allo 0,8.
Di conseguenza per il 2014 l’aliquota massima TASI relativa:
- all’abitazione principale può essere elevata dal 2,5‰ al 3,3‰;
- per gli altri immobili può essere
elevata dal 10,6‰ all’11,4‰.
Per i fabbricati rurali non può essere superiore all’1‰.
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“L’amore per la terra
dà solo buoni frutti”
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(leasing), 0,99% (credito agrario) TAEG massimo variabile a seconda dell’importo finanziato.
Sito internet: www.mactrattori.it - mail: [email protected]
Stefano: cell. 3476625541 - Ermenegildo: cell. 3355368101
n. 3 - aprile 2014
19
A
nche quest’anno il Sistema
Servizi Coldiretti, attraverso
la struttura dedicata CreditAgri Italia mette a disposizione
delle imprese agricole lo strumento
dell’anticipo PAC per soddisfare, almeno in parte, le proprie esigenze
di credito a breve.
Attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con alcuni Istituti Bancari Partner è stato messo a punto e
condiviso un modello operativo in
grado di favorire l’accesso al credito
da parte delle imprese agricole, che
potranno così richiedere un finanziamento fino all’importo massimo
dell’ 80% del valore dei titoli richiesti nella domanda unica a tassi di
assoluto vantaggio ed in ogni caso
non da sportello diretto.
A questo proposito, ricordiamo che
CreditAgri Italia è un Ente di Garanzia Fidi sottoposto alla Vigilanza
della Banca d’Italia in grado di mettere a disposizione delle imprese agricole prodotti e servizi in convenzione con primari Istituti di Credito
a tassi e condizioni riservate.
In particolare, all’interno dell’offerta di prodotti e soluzioni finanziare,
CreditAgri Italia mette a disposizione di tutte le imprese che hanno
presentato domanda in Regime di
Aiuto Unico, soluzioni in grado di
soddisfare tutte le esigenze con risposte in tempi rapidi e a condizioni di particolare favore.
In modo semplice e immediato, i
titolari delle aziende che decideranno di aderire, potranno richiedere
l’anticipazione annuale del premio
senza dover attendere l’erogazione
da parte dell’Organismo Pagatore.
A differenza degli anni passati, tale
possibilità è stata resa disponibile
anche alle Regioni dove sono operativi gli Organismi Pagatori Regionali ( nel nostro caso AVEPA) tramite
convenzioni stipulate con le banche.
Per maggiori dettagli sulle opportunità rivolgiti direttamente al tuo
sportello CAA Coldiretti dove è stata presentata la Domanda Unica Pac
ovvero direttamente allo sportello
di CreditAgri Italia a Padova in via
della Croce Rossa 32, (telefono 049
8997331, cellulare 333 5737894).
ALBERTO PREVEDELLO
RESPONSABILE CREDITAGRI PADOVA
D
agli inizi del mese di marzo Alberto Prevedello si
occupa dello sportello padovano di CreditAgri Italia presso
la sede centrale di Coldiretti.
Dopo una lunga esperienza
come Capo Zona per Piazzola
sul Brenta, Prevedello mette a
disposizione la sua professionalità e competenza sul fronte del credito alle imprese e
della consulenza nel settore
finanziario in tutte le sue molteplici sfaccettature e ricadute
sul settore primario. Il nuovo
responsabile sarà a disposizione degli imprenditori agricoli
e dei soci per tutte le informazioni relative a questa materia
in continua evoluzione e alle
iniziative messe in campo da CreditAgri Italia per favorire l’accesso il credito a chi vive di agricoltura, illustrare le convenzioni sottoscritte con le
banche e le opportunità che meglio si adattano alle necessità dell’impresa o a progetti da realizzare.
Ricordiamo che CreditAgri Italia è una Cooperativa di garanzia fidi costituita per offrire assistenza e consulenza tecnico - finanziaria nel settore agricolo, agroalimentare ed agroindustriale. Si occupa in modo specialistico di
Credito Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggio delle imprese del settore.
CreditAgri Italia attraverso la contrattazione con gli Istituti Bancari, Società di
Leasing e di factoring, è in grado di mettere a disposizione prodotti e servizi
creditizi appositamente pensati per rispondere alle esigenze delle imprese
appartenenti al mondo dell’agroalimentare, ai Consorzi Agrari, alle Cooperative ed al settore della pesca e dell’acquacoltura e di tutte le filiere. Costituisce
il più articolato Ente di garanzia fidi italiano operante in agricoltura.
CreditAgri Italia si compone di una rete di professionisti chiamati a valutare al meglio ogni progetto, fornendo il supporto per una corretta
pianificazione degli investimenti a misura di ogni realtà. Per mettersi in
contatto con lo sportello padovano telefonare ai numeri 049 8997331 o
333 5737894.
Il Credito
CAMPAGNA ANTICIPI PAC 2014
SOLUZIONI FINANZIARIE PER LE IMPRESE AGRICOLE
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n. 3 - aprile 2014
La previdenza
DEL COLTIVATORE
CHE FARE DOPO UN INFORTUNIO SUL LAVORO?
NON È SUFFICIENTE
ESSERE ANDATI AL PRONTO SOCCORSO
Vademecum di Epaca Coldiretti: è obbligatoria la denuncia tempestiva
I
coltivatori diretti e coloni mezzadri che nello svolgimento delle
attività agricole subiscano un
infortunio che comporti almeno tre
giorni di prognosi, devono provvedere ad inoltrare tempestivamente
la denuncia di infortunio all’Inail e
all’autorità di pubblica sicurezza.
Tale obbligo di denuncia sussiste
anche nel caso in cui l’infortunio colpisca un proprio familiare iscritto o
operai agricoli assunti alle proprie dipendenze.
A seguito del considerevole aumento delle sanzioni per chi non rispetta
tali obblighi, disposto dal 1° gennaio
2007, si rende necessario illustrare in
sintesi come devono attivarsi i coltivatori diretti, titolari di azienda agricola, in caso di infortunio sul lavoro
per evitare di incorrere in queste sanzioni.
OBBLIGO DI DENUNCIA
Il titolare dell’azienda agricola è tenuto a denunciare l’infortunio sul
lavoro occorso a se stesso, ai propri
coadiuvanti e ai propri operai agricoli, che comporti almeno tre giorni
di prognosi, anche nel caso in cui
l’infortunio sia avvenuto nel tragitto percorso per andare o rientrare
dal lavoro.
Non basta quindi andare al Pronto
soccorso o dal medico curante per
evitare la sanzione, ma entro i due
giorni successivi all’infortunio, è
necessario inviare all’Inail e all’autorità di pubblica sicurezza sia il certificato medico che la denuncia di infortunio.
MODALITÀ E TERMINI DI
PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA
Destinatari della denuncia
Il titolare d’azienda deve provvedere ad inoltrare la denuncia di infortunio:
- alla sede INAIL competente in
base al domicilio dell’infortunato;
- all’autorità di pubblica sicurezza del
Comune dove è avvenuto l’infortunio
(Questura o Polizia di Stato o – nei comuni dove non sia presente un posto
di Polizia – il Sindaco tramite i Vigili
Urbani).
Termini
La denuncia di infortunio deve essere effettuata sugli appositi modelli predisposti dall’INAIL entro i
due giorni successivi al rilascio del
primo certificato medico ed inviata
a mezzo PEC. Nel caso di infortunio
con decesso o con pericolo di morte,
la denuncia deve essere fatta con telegramma entro le 24 ore dall’evento.
Nel caso in cui il primo certificato
medico riporti una prognosi non superiore a tre giorni, l’obbligo scatta al
momento del rilascio del certificato
medico continuativo che comporta
l’estensione della prognosi oltre i tre
giorni.
Esclusivamente nel caso in cui il titolare dell’azienda agricola subisca un
infortunio lavorativo e si trovi nell’impossibilità di provvedere alla denuncia, l’obbligo di denuncia ricade sul
medico che per primo ha constatato
l’infortunio.
Si ricorda che la mancata, ritardata o
incompleta denuncia di infortunio sia
nei confronti dell’Inail che nei confronti dell’autorità di pubblica sicurezza comporta l’applicazione di una
sanzione da un minimo di 1.290,00
euro ad un massimo di 7.745,00 euro.
La sanzione è generalmente applicata nella misura ridotta pari a 2.580,00
euro.
n. 3 - aprile 2014
Lezioni e corsi sono organizzati anche con la collaborazione
dell’Università, dei Gal e delle cooperative
Lezione in aula ad Agripolis
P
rosegue a pieno ritmo e su diversi fronti
l’attività formativa
svolta da Impresa Verde
Padova a favore di un alto
numero di giovani, imprenditori agricoli e operatori del
settore. Dai corsi obbligatori
all’insediamento dei giovani,
dal turismo rurale alla sicurezza: è sempre più sentita
l’esigenza di un’offerta formativa il più completa possibile e in grado di fornire agli
interessati degli strumenti
necessari e utili alla propria
attività. Per questo Impresa
Verde Padova ha messo a
punto numerose iniziative
anche in collaborazione con
diverse realtà sul territorio. A
partire dai giovani che intendono investire in agricoltura.
E’ rivolta a loro e a chi ha richiesto l’accesso ai fondo del
Piano di Sviluppo Rurale l’attività formativa che abbraccia numerosi aspetti inerenti
l’attività agricola, dalla condizionalità all’economia, dal
risparmio idrico alla bonifica
fino alle energie alternative.
Vengono affrontate anche
materie innovative come il
marketing e co-marketing,
e l’e-commerce. Fondamentale la collaborazione all’attività formativa delle professionalità interne di Impresa
Verde sulle tematiche relative a Piano di Sviluppo Rurale,
sicurezza, aspetti normativi
Giovani imprenditori padovani durante una giornata
di aggiornamento e studio
e gestionali dell’impresa agricola. Alcune lezioni si svolgono anche presso Agripolis
collaborazione con Università di Padova, Facoltà di Agraria. Fra i docenti i professori
Samuele Trestini, Maurizio
Borin ed Elisabetta Novello
che ringraziamo per la preziosa collaborazione. Con le
Asl padovane, in particolare
con il servizio Spisal, prosegue la formazione legata alle
norme sulla sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, anche attraverso esercitazioni pratiche, come quelle
anticendio. Sempre con le
Asl Impresa Verde ha attivato
corsi sul benessere animale e
le norme igienico sanitarie in
campo agroalimentare. Sul
fronte dell’aggiornamento
su sviluppo del turismo rurale, dell’agriturismo e delle
fattorie didattiche sono stati
coinvolti anche i Gal Patavino
e Bassa Padovana. Non mancano infine le visite didattiche guidate a realtà aziendali
e attività svolte presso cooperative aderenti a Ue.Coop.
Lezione pratica di prevenzione incendio
e simulazione spegnimento
Visita guidata in un'azienda agricola da parte dei partecipanti
ad un corso
La formazione
FORMAZIONE A TUTTO CAMPO
PER GIOVANI E IMPRENDITORI
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22
n. 3 - aprile 2014
Pensionati
DEL COLTIVATORE
ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI
RESIO VERONESE CONFERMATO ALLA PRESIDENZA
C
ontinua l’impegno di Recola e per l’intera società. Noi non
sio Veronese alla guida di
sappiamo cosa sono le pensioni
Federpensionati Coldiretd’oro, l’assegno che riceviamo non
ti Padova. Il Consiglio Provinciale
è nemmeno paragonabile a cerdell’associazione che rappresenta
te cifre. Eppure abbiamo lavorato
oltre 13 mila iscritti nella nostra
per una vita intera, abbiamo semprovincia ha confermato alla presipre dato il massimo e continuiamo
denza l’imprenditore di Sant’Elena
finché abbiamo le forze a portare il
per il terzo mandato consecutivo.
nostro contributo all’agricoltura, sia
Settant’anni, titolare dell’agrituriin ambito familiare come in quello
smo fattoria didattica Campagna
più dell’impresa agricola. ConosciaIl presidente Veronese con i due vice presidenti
Salite e apprezzato poeta e scritmo molto bene il significato della
tore della civiltà contadina, Resio Veronese è stato eletto parola sacrificio e non ci spaventano le difficoltà del momenalla presidenza durante la prima convocazione del Consiglio to. Teniamo molto anche all’attività sindacale e al confronto
Provinciale, alla presenza del presidente di Coldiretti Padova continuo con Coldiretti. Faremo tutto il possibile per portare
Federico Miotto e del direttore Walter Luchetta, i quali hanno all’attenzione dei nostri interlocutori i problemi del territorio e
sottolineato il ruolo attivo del pensionato Coldiretti sia nel del nostro settore, se necessario coinvolgendo la Regione opcontesto delle aziende agricole che nel progetto per una pure addirittura andando direttamente Roma, come abbiamo
Filiera Agricola tutta Italiana. Ad affiancarlo i vice presidenti fatto già in diverse occasioni. Il prossimo impegno sarà quelFrancesco Pettenuzzo del comprensorio del Cittadelese e lo di organizzare delle assemblee zonali in tutta la provincia
Vittorino Salandin del Montagnanese.
per informare i pensionati sulle nuove proposte e i principali
“Ringrazio tutti gli amici del Consiglio di Federpensionati per argomenti di interesse per la terza età, compresi i servizi e le
la fiducia che hanno riposto nella mia persona. - sono le pri- opportunità offerti dalla nostra Associazione, da Epaca e da
me parole di Veronese dopo l’elezione - Assicuro il mio impe- Coldiretti. Invito a tutti gli amici di Federpensionati a leggere
gno costante e la presenza capillare nella nostra Associazione con attenzione l’Amico del Coltivatore per essere aggiornati
per portare avanti i temi e gli aspetti che ci stanno a cuore. sulle principali novità che ci riguardano e camminare assieme
Il pensionato Coldiretti è una risorsa attiva per l’impresa agri- con il passo e lo stile di Coldiretti, la nostra grande famiglia”.
A GIUGNO IL VIAGGIO A BOLOGNA
S
ono aperte le iscrizioni per il viaggio di un giorno a Bologna che
Federpensionati Coldiretti Padova sta
organizzando per l’inizio di giugno.
La visita al capoluogo dell’Emilia Romagna e alle sue bellezze storiche e
artistiche verrà proposta in due gior-
nate in modo da dare a tutti gli i soci la
possibilità di partecipare. Il 3 giugno è
in programma l’uscita per i pensionati
Coldiretti dell'Alta Padovana, mentre il
5 giugno si replica per la Bassa Padovana. La quota di partecipazione di 30
euro e prevede il viaggio in pullman, la
visita guidata alla città delle Due Torri e
ai suoi principali monumenti, compreso il borgo di Dozza, e il pranzo in ristorante. Per le iscrizioni rivolgersi quanto
prima al segretario Stefano Menara, tel.
0498997319, mail [email protected], oppure agli Uffici di Zona.
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