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LA MAFIA NEL PIATTO SCHIAFFO ALL`ITALIA
Anno 65 - n. 3/2014 aprile 2014 Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti Padova Poste Italiane spa - Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Padova. Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa) DEL COLTIVATORE Contiene I. P. LA MAFIA NEL PIATTO SCHIAFFO ALL’ITALIA Nasce l’Osservatorio per la lotta alla criminalità agroalimentare n. 3 - aprile 2014 3 Editoriale ASCOLTO, CONDIVISIONE E COLLABORAZIONE IL NOSTRO METODO DI LAVORO L'attività sindacale di Coldiretti mette di fronte agli imprenditori un ventaglio di opportunità e di strumenti Nessun compromesso sui temi che ci stanno a cuore, nessuna ambiguità nelle nostre azioni O bianco o nero, il grigio non esiste. È un modo di pensare e un atteggiamento che vivo personalmente ogni giorno, anche perché è legato soprattutto a chi appartiene alla mia generazione. Quando si è giovani si fatica ad accettare le svariate tonalità di grigio che la vita ci mette davanti e con le quali ci costringe a fare i conti. Si rifiuta il compromesso, la classica “via di mezzo” è vista con diffidenza. Quello che può sembrare un aspetto generazionale, destinato poi a mitigarsi nel corso degli anni, diventa a mio avviso un approccio coerente con il nostro essere imprenditori di Coldiretti quando si parla di rispetto delle regole, di trasparenza, di consapevolezza delle scelte che accompagnano il nostro agire. In questo caso non sono ammesse ambiguità né zone d'ombra. Mi riferisco a valori e principi che ormai sono un patrimonio condiviso e sui quali non possiamo assolutamente derogare. O si sta dentro o si sta fuori, senza compromessi. Prendiamo i Mercati di Campagna Amica: i produttori sottoscrivono un regolamento ben preciso e chiaro in ogni suo aspetto. Non ci sono possibilità di fraintendimenti o di interpretazioni, quelle sono le regole. Chi non le accetta o anche chi semplicemente tenta di aggirarle è automaticamente fuori, senza se e senza ma. Lo stesso possiamo dire per la battaglia sulla trasparenza e sull'origine, contro ogni tentativo di falsificare il “made in Italy”, più o meno lecito. Nessun “grigiore” nemmeno sulla gestione dei Consorzi Agrari, come dimostrano le scelte degli ultimi mesi nel nostro territorio che hanno portato alla nascita di una nuova realtà cooperativa in grado di dare le risposte e le opportunità che le imprese si aspettano. Oggi l'attività sindacale di Coldiretti è questa: offrire un ventaglio di opportunità che poi spetta ai singoli imprenditori scegliere e declinare in base a propri obiettivi. Questo partendo dalla condivisione delle istanze del territorio e delle necessità della nostra base sociale. Il nostro metodo di lavoro, il nostro fare sindacato si fonda sull'ascolto, la condivisione e la collaborazione. Ogni giorno ci confrontiamo con chi vive e lavora nel territorio, viviamo i problemi delle nostre imprese, individuiamo soluzioni e opportunità che mettiamo a disposizione. Poi tocca agli imprenditori dare corso al cambiamento, trovare la propria strada con la consapevolezza di poter contare sulla presenza e il sostegno attivo di Coldiretti. Le nostre aziende sono chiamate ad essere protagoniste attive del cambiamento. In conclusione rivolgo un sentito ringraziamento e la mia personale riconoscenza all’amico Walter Luchetta che lascia la direzione di Coldiretti Padova. Insieme abbiamo raggiunto obiettivi importanti e gettato le basi per il percorso che ora continuiamo insieme a Simone Solfanelli, al quale porto il benvenuto di tutta la nostra Federazione. Il Presidente Federico Miotto Ai soci, ai dirigenti, agli amici e simpatizzanti di Coldiretti Padova auguriamo una Buona Pasqua 2014 4 n. 3 - aprile 2014 Organizzazione DEL COLTIVATORE SIMONE SOLFANELLI DIRETTORE DI COLDIRETTI PADOVA Passaggio del testimone in Federazione, Luchetta assume l’incarico a Ravenna La presentazione al Consiglio provinciale di Coldiretti Padova del direttore Simone Solfanelli da parte del presidente Federico Miotto, alla presenza del direttore Walter Luchetta, del Capo Area Organizzazione Coldiretti nazionale Bruno Rivarossa, del presidente di Coldiretti Veneto Giorgio Piazza e del direttore Pietro Piccioni A vvicendamento alla direzione di Coldiretti Padova. Nel mese di aprile Simone Solfanelli, proveniente dalla Federazione di Cremona, ha raccolto il testimone da Walter Luchetta, chiamato a seguire Coldiretti Ravenna. Il Consiglio Provinciale di Coldiretti Padova ha incontrato entrambi i direttori prima del passaggio delle consegne per ringraziare Luchetta del lavoro svolto e dell’impegno profuso in quasi sette anni alla guida della Federazione padovana e dare il benvenuto a Solfanelli che arriva in Veneto dopo una lunga esperienza maturata alla guida di importanti Federazioni. Fiorentino, 55 anni, Simone Solfanelli ha visto maturare la sua carriera completamente all’interno di Coldiretti. L’esordio a Firenze, con il primo impiego nell’ufficio di Zona, quindi come responsabile economico della Federazione Provinciale. In seguito ha assunto il medesimo ruolo a Pistoia. Nel 1998 la prima nomina a direttore alla guida della Federazione di Ascoli Piceno, fino al 2004. Quindi il passaggio alla direzione di Siena fino al 2001, ad Arezzo fino al 2006, a Pisa e Livorno fino al 2009, a Macerata fino al 2010 e infine l’incarico a Cremona. “Arrivo con piacere in Veneto, - afferma Solfanelli – per di più in una provincia dinamica e molto attiva, in cui l’agricoltura è protagonista del tessuto economico con un sistema di imprese d’eccellenza che abbracciano tutti i principali comparti produttivi. Nelle prossime settimane avremo modo di conoscerci più a fondo e lavorare insieme al Progetto di Coldiretti per una Filiera Agricola Tutta Italiana, da alcuni anni il cardine di tutta la nostra attività. Ringrazio il collega Luchetta per quanto ha fatto in questi anni a Padova e gli auguro di proseguire con lo stesso entusiasmo e i medesimi risultati nel nuovo incarico a Ravenna. Rivolgo un saluto al Presidente Federico Miotto, alla Giunta e al Consiglio insieme ai collaboratori di Coldiretti Padova. A tutti rinnovo l’impegno a mettermi a servizio della Federazione padovana per proseguire nel cammino che noi di Coldiretti abbiamo intrapreso da anni affinché l’agricoltura sia protagonista sia sul fronte economico che su quello sociale, attraverso radicali scelte di campo e importanti iniziative su più fronti. Sfide impegnative, che si rinnovano di giorno in giorno, ma ricche di risultati positivi e gratificazioni. In questo periodo di profondi cambiamenti Coldiretti ha anticipato i tempi aprendo per prima la strada del rinnovamento e contribuendo in maniera determinante a risvegliare l’interesse e l’attenzione verso l’agricoltura italiana, la sua identità, le sue eccellenze. Nell’intraprendere questa nuova esperienza a Padova assicuro la piena collaborazione, nel solco dell’esperienza già messa in campo, al mondo delle istituzioni e dell’economia”. n. 3 - aprile 2014 5 Il Punto del Direttore UNA GRAN BELLA AVVENTURA !!! N Il saluto del direttore Luchetta dopo gli anni trascorsi a Padova: “è un periodo della mia carriera professionale ma prima di tutto della mia vita che non dimenticherò per la dinamicità, per la complessità ma anche per le gratificazioni giornaliere personali e professionali che in questi sei anni e mezzo ho ricevuto da Padova e dai padovani. Abbiamo dato il nostro tangibile contributo alla costruzione anche a Padova di pezzi fondamentali del Progetto di Coldiretti per realizzare la Filiera Agricola Firmata dagli Agricoltori Italiani, ciò assieme ad una stupenda squadra di persone che lavorano in Coldiretti”. on trovo migliore espressione per sintetizzare un periodo della mia carriera professionale ma prima di tutto della mia vita che non dimenticherò per la dinamicità, per la complessità ma anche per le gratificazioni giornaliere personali e professionali che in questi sei anni e mezzo ho ricevuto da Padova e dai padovani. Ringrazio per questo i tre Consigli Direttivi della Federazione con i quali ho lavorato, a partire dai presidenti Marco Calaon e Federico Miotto, per quello che siamo riusciti a realizzare, ed è stato tanto, pur con deludenti prese di posizione di qualche “amico” che ci hanno fatto perdere tempo prezioso. Abbiamo dato il nostro tangibile contributo alla costruzione anche a Padova di pezzi fondamentali del Progetto di Coldiretti per realizzare la Filiera Agricola Firmata dagli Agricoltori Italiani, ciò assieme ad una stupenda squadra di persone che lavorano in Coldiretti con costan- za, abnegazione ed un “credo” che difficilmente ho potuto apprezzare in altre realtà, dentro e fuori Coldiretti, a partire da Segretari di Zona e Capi Area. Solo con questo spirito arriveremo a cogliere l’unico, nostro comune obiettivo: dare certezze e soddisfazioni economiche a chi vive di agricoltura. Il più sincero, sentito “buon lavoro” va ad un amico “vero”, Simone Solfanelli, a cui auguro di sentire attorno a sé le sensazioni di fiducia, di voglia di lavorare, di positività nel futuro che ho respirato nella mia permanenza in questa Federazione, quotidianamente a me trasmesse dall’unico, inimitabile, non replicabile patrimonio di Coldiretti: I Soci e le loro famiglie. Confermo, Padova, non Ti dimenticherò !!! Un fraterno abbraccio unito ad un commosso saluto. Walter Luchetta DEL COLTIVATORE Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Padova Direzione e redazione: Federazione Provinciale Coldiretti Padova- Via della Croce Rossa, 32 - 35129 Padova Tel. 049.899.73.11 - Fax 049.899.73.45 - e-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Walter Luchetta - Vice Direttore: Nicola Stievano Comitato di redazione: Gabriele Bovo, Lorenza Tasinato, Franco Renesto, Maria Chiara Lorenzini Grafica: Editex - Cologna Veneta - Verona – Stampa: Arte Stampa S.n.c. - Urbana - Padova Autorizzazione n. 31 del 4-2-1950 - Tribunale di Padova - Iscrizione al R.O.C. n. 2202 Abbonamento annuo € 5,00 (pagamento assolto tramite versamento della quota associativa) 6 n. 3 - aprile 2014 Primo piano DEL COLTIVATORE NASCE L’OSSERVATORIO SULLA CRIMINALITÀ NELL’AGRO S i chiama “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” la nuova Fondazione voluta e costituita da Coldiretti per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano, con l’obiettivo di creare un sistema coordinato e capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità. Gian Carlo Caselli guida il Comitato Scientifico della Fondazione (la carica di vice è stata affidata al presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara), mentre il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ne è il presidente e il segretario generale Vincenzo Gesmundo il vicepresidente. La presentazione è avvenuta con la partecipazione dei Ministri della Giustizia Andrea Orlando e delle Politiche Agricole Maurizio Martina. “Di fronte al luogo comune diffuso all’estero che porta gli stranieri ad assimilare l’Italia alla mafia oltre alla pizza o alla pasta, con la Fondazione ci vogliamo fare carico dell’indignazione del 65 per cento degli italiani che non sopporta che la criminalita’ organizzata danneggi l’immagine del nostro paese e che si sente offeso perché ritiene che la gran arte dei cittadini non ha niente a che fare con i criminali, secondo l’indagine Coldiretti /Ixe” ha affermato il presidente della Coldiretti Rober- to Moncalvo nel precisare che “c’è tuttavia una minoranza del 12 per cento che è rassegnata e lo considera normale, visto che l’abbiamo esportata in tutto il mondo, e un 19 per cento che pensa addirittura che faccia parte dell’immaginario collettivo anche grazie film come Il Padrino, La Piovra ed altri”. I tentacoli della criminalità organizzata italiana sono usciti dalla realtà locale e nazionale per infiltrarsi nell’economia e nella società di numerosi Paesi europei, secondo il recente rapporto Transcrime. I settori dell’agricoltura e della pesca sono nel mirino di Cosa Nostra e della Camorra in Spagna dove non manca l’interesse della stessa Camorra e quello della Ndrangheta nel comparto della ristorazione. Tra i centri maggiormente toccati ci sono la capitale Madrid, Vigo e l’Andalusia. Nel Regno Uni- to, la Camorra ha puntato sui bar e sui ristoranti e la scozzese Aberdeen è considerata un polo particolarmente sensibile. In Germania la Ndrangheta guarda con crescente interesse alle strutture legate alla gastronomia, con preferenza per le città di Geldern, Oberhausen e Duisburg. La criminalità organizzata, infine, non dimentica l’Est europeo. Anche per la vicinanza geografica, l’Albania rappresenta un buon mercato per la Sacra Corona Unita per quanto riguarda bar e ristoranti, mentre opera con illeciti profitti la Camorra in Romania in attività legate all’agricoltura e alla pesca soprattutto nella zona di Vaslui ai confini con la Moldova e in prossimità del Mar Nero. “La criminalità organizzata si combatte con la trasparenza soprattutto in un settore come quello agroalimentare dove è particolarmente rilevante il flusso commerciale, con circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati con il marchio Made in Italy che contiene materie prime straniere all’insaputa dei consumatori e a danno delle aziende agricole” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato - continua il presidente della Coldiretti - il valore aggiunto della trasparenza e dare completa attuazione alle leggi nazionale e comunitaria che prevedono l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti. Ma è necessario che sia anche resa trasparente l’indicazione dei flussi commerciali con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero e venga bloccato ogni finanziamento pubblico alle a- n. 3 - aprile 2014 ziende che non valorizzano il vero Made in Italy dal campo alla tavola. Con l’Osservatorio si intende creare un complesso di controlli che assicuri la più completa informativa ai consumatori, contrastando le contraffazioni e le adulterazioni alimentari. In tale prospettiva, la Fondazione intende promuovere iniziative di approfondimento in merito agli interventi e agli effetti delle pronunce di tutte le Autorità amministrative indipendenti che possano interferire nel mercato dell’agroalimentare, analizzando e approfondendo, in particolare, le attività dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La Fondazione promuove, inoltre, le azioni legali collettive di tutela dei consumatori, con particolare riguardo all’accertamento della responsabilità in materia ambientale e alimentare e per la condanna al risarcimento dei danni. Nell’ambito dei propri scopi istituzionali, la Fondazione svolge un ruolo propositivo nel confronti della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, nonché delle Commissioni parlamentari d’inchiesta istituite per l’analisi conoscitiva dei fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale. La criminalità si deve combattere attraverso la crea- QUANDO LA MAFIA ENTRA NEL PIATTO Dal caffe’ “Mafiozzo” stile italiano ai sigari “Al Capone”, dal sugo “Wicked Cosa Nostra agli snack “Chilli Mafia”, dall’amaro “Il Padrino” al limoncello “Don Corleone”, ma a Bruxelles nella Capitale d’Europa si intingono addirittura le patatine nella “SauceMaffia e si condisce la pasta con la “Sauce- Maffioso”. Sono alcuni dei prodotti in vendita in Italia e all’estero mostrati per la prima volta dalla Coldiretti per chiedere l’intervento delle Istituzioni per fermare uno scandalo che offende le vittime della criminalità e l’immagine del Paese, in occasione della nascita dell’Osservatorio sulla lotta alla criminalità nell’agroalimentare. zione di un solido sistema che assicuri una tutela rafforzata all’intera filiera produttiva: a tal fine la Fondazione approfondisce il ruolo della cooperazione suggerendo anche nuove forme giuridiche ed adeguati sistemi di controllo. L’Osservatorio mette a disposizione le proprie conoscenze scientifiche e tecniche attraverso la pubblicazione, per via telematica, di riviste dal carattere giuridico e sociale, l’organizzazione di convegni, la promozione e il finanziamento di ricerche in campo universitario e con la collaborazione di altri enti pubblici e privati. L’Osservatorio intende creare una rete di contatti tra istituzioni e cittadini attraverso la valorizzazione delle produzioni agroalimentari italiane, avvalendosi degli strumenti informatici attualmente disponibili per diffondere la cultura della tipicità, della qualità e dell’origine della filiera agricola esclusivamente italiana, nella convinzione che la legalità sia una condizione essenziale per il sostegno all’economia dell’intero Paese e che la lotta ai fenomeni di criminalità organizzata presenti nel settore agroalimentare comporta effetti vantaggiosi in termini ambientali, sociali ed occupazionali. Primo piano ALIMENTARE 7 8 n. 3 - aprile 2014 Attualità DEL COLTIVATORE ASIAGO “TAROCCO” A STELLE E STRISCE Negli Usa prodotti 200 miliardi di chili all’anno di formaggi “italiani” Un danno anche per i mille produttori padovani di latte N egli Stati Uniti sono stati prodotti nel 2013 oltre 200 miliardi di chili di formaggi di tipo “italiano” dal Parmesan all’Asiago, dal Provolone alla Mozzarella, fino al Gorgonzola che nulla hanno a che fare con il tessuto produttivo Made in Italy. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento all’esigenza di un accordo per tutelare le denominazioni di origine riconosciute dall’Unione Europea negli Sati Uniti, dopo che è in fase avanzata quello con il Canada. La piaga della contraffazione danneggia anche una parte significativa della produzione lattiero casearia padovana. Nella nostra provincia sono circa un migliaio gli imprenditori che allevano circa 40 mila vacche da latte e producono ogni anno oltre 2 milioni e CONSUMI: 15 MILIONI DI ITALIANI ACQUISTANO DAL PRODUTTORE Aumenta in maniera esponenziale la presenza di prodotti 100% made in Italy nei supermercati S ono quindici milioni gli italiani che hanno fatto acquisti diretti dagli agricoltori con un aumento del 25 per cento in un solo anno in netta controtendenza rispetto all’andamento negativo dei consumi ma ad aumentare in misura esponenziale è anche la presenza sugli scaffali dei supermercati dei prodotti al 100 per 100 italiani, dalla pasta al latte. Coldiretti sottolinea che in Italia si è sviluppata la più vasta e capillare rete di vendita realizzata dagli agricoltori del mondo che può contare su fattorie, botteghe e mercati che coinvolgono 28mila agricoltori con prodotti coltivati su circa 280mila ettari. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, quindi anche in quelli della nostra provincia gestiti da Coldiretti Padova, si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Un nuovo modello di consumo che sta coinvolgendo direttamente la grande distribuzione dove la Coldiretti attraverso il marchio valoriale Fai ha realizzato il progetto per una filiera agricola tutta italiana per garantire in Italia e all’estero tutti quei prodotti provenienti al 100 per 100 dai campi e dagli allevamenti italiani che rispettano l’etica nei processi produttivi e assicurano, per contratto, una equa ripartizione del valore tra i vari attori della filiera. mezzo di quintali di latte per un valore commerciale che sfiora i 100 milioni di euro. La zona di produzione più significativa è il Destra Brenta, dove sono presenti la maggioranza delle aziende zootecniche del settore latte. Gran parte del latte è destinato alla produzione di formaggi, a partire dai tre a marchio Dop: Grana Padano, Asiago e Montasio. In Usa il mercato dei formaggi italiani “taroccati” ottenuti soprattutto in Wisconsin, California e nello Stato di New York vale, stima la Coldiretti, vale 5 miliardi di euro e rappresenta oltre l’80 per cento delle vendite di formaggi “italiani”: in altre parole in 8 casi su 10 i consumatori statunitensi acquistano prodotti “italiani” fatti però interamente in Usa. Si tratta di un grave inganno perché i prodotti originali Made in Italy sono profondamente diversi dalle imitazioni che non devono rispettare i rigidi disciplinari di produzione dell’Unione Europea che determinano l’area di allevamento delle mucche, di trasformazione del latte, di stagionatura dei formaggi, ma anche l’alimentazione del bestiame e tutti gli aspetti rilevanti per garantire uno standard qualitativo unico che viene sottoposto a rigidi controlli. La presunzione di continuare a chiamare con lo stesso nome alimenti del tutto diversi è inaccettabile. L’Unione Europea ha il dovere di difendere prodotti che sono l’espressione di una identità territoriale non riproducibile altrove. E’ come se si pretendesse di chiamare Coca Cola qualsiasi bevanda di colore scuro con le bollicine con l’aggravante che in questo caso non si difendono i diritti di una impresa ma quelli della storia di una intera comunità. n. 3 - aprile 2014 9 G randi gruppi industriali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che non vivono certo di agricoltura sono l’elite intoccabile dei primi tremila beneficiari di contributi che ricevono un importo di oltre mezzo miliardo di euro mentre si chiedono sacrifici a tutti gli italiani a partire dagli agricoltori. La denuncia arriva dal Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo con riferimento alle scelte che stanno per essere fatte a livello nazionale nell’attuazione della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020. Si tratta di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura. Una rendita fondiaria e finanziaria che senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni. Molti di questi soggetti non contribuiscono alla previdenza agricola mentre altri nelle pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per avere agevolazioni sull’Imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie facendo così concorrenza sleale al reddito e all’attività dei veri agricoltori. “Ci auguriamo – ha aggiunto Moncalvo - che in questo momento difficile per il Paese nessuno abbia la follia di mantenere questi insostenibili privilegi e ci si impegni invece per concentrare le poche risorse di- sponibili ai chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge per il Paese. La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica e di questo la Coldiretti se ne compiace perché - ha concluso il Presente nazionale - sono necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per troppo tempo negati dalla malapolitica”. UN EUROPEO GUIDA GLI AGRICOLTORI DI TUTTO IL MONDO L’inglese Peter Kendall neo presidente dell’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori C ambio della guardia alla guida dell’organizzazione mondiale degli agricoltori (OMA) che si affida per i prossimi due anni all’inglese Peter Kendall eletto all’unanimità nel corso dell’assemblea mondiale che si è svolta a Buenos Aires con la partecipazione di oltre 100 delegazioni da circa 80 Paesi. La Coldiretti ha partecipato con una propria delegazione all’appuntamento e ha ringraziato per il prezioso lavoro svolto il segretario generale dell’Oma, l’italiano Marco Marzano De Marinis. Il neo presidente Peter Kendall, che è stato presidente della National Farmers Union del Regno Unito, ha sostituito il sudafricano Robert Lewis Carlson ed è un agricoltore nel Eyeworth, East Bedfordshire nel Regno Unito dove coltiva una azienda con 620 ettari di terreno. Tra i primi a congratularsi per l’importante incarico il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, il quale ha sottolineato come “il presidente Kendall avrà la capacità di interpretare e valorizzare le grandi energie che l’agricoltura puo’ sviluppare in un difficile momento di crisi anche alla luce delle capacità di offrire lavoro alle nuove generazioni. Ci auguriamo - ha concluso Moncalvo - che questo avvenga anche con un impegno per garantire maggiore trasparenza dei mercati e dell’informazione ai consumatori anche sulla provenienza dei cibi che portano in tavola”. Attualità MEZZO MILIARDO DI RISORSE AGRICOLE NELLE TASCHE DI TREMILA FURBETTI È LA CASTA DEGLI INTOCCABILI DEI CAMPI 10 n. 3 - aprile 2014 Attualità DEL COLTIVATORE ALLARME BUROCRAZIA, SETTANTA PRATICHE DALLA Al Vinitaly la proposta Coldiretti per dimezzare tempi e costi per le imprese D al vigneto alla bottiglia è necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4000 pagine di normativa che regolamentano il settore. E’ questo l’allarme lanciato dalla Coldiretti al Vinitaly dove è stata presentata dal presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo la proposta di semplificazione per tagliare la burocrazia nel settore vitivinicolo e per dimezzare tempi e costi per le imprese nell’ambito dell’incontro “Il Marketing del vino, dalla etichetta al web” organizzato dalla Coldiretti e dell’Associazione nazionale Città del Vino con il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, il Presidente dell’associazione Nazionale Città del vino Pietro Iadanza ma anche importanti esperti di marketing e analisti del web come Diego Ciulli di Google. Secondo la Coldiretti e’ importante procedere verso un registro unico dei control- li come annunciato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina al Vinitaly, ma è necessario modificare radicalmente l’approccio al sistema dei controlli nel settore vitivinicolo mettendo al centro e valorizzando l’autocontrollo aziendale che già oggi viene normalmente e scrupolosamente effettuato dalle aziende mentre è necessario effettuare i controlli partendo sempre da una analisi dei rischi. Di fronte ad un carico amministrativo che causa oneri insostenibili per le imprese e ha provocato un calo della superficie vitata destinata a Doc e Docg, con una pericolosa spinta alla delocalizzazione, la Coldiretti propone un sistema dei controlli virtuoso a vantaggio dei consumatori e nel rispetto del lavoro dei produttori: – Sportello unico degli adempimenti attraverso il fascicolo aziendale, valorizzando l’autocontrollo dell’impresa; – Controlli a campione basati sull’analisi dei rischi ed estesi sul mercato al consumo; – Coordinamento del siste- ma sanzionatorio (Dlgs. 61; L.82; Dlgs. 260) e distinzione netta tra le irregolarità formali e sanabili (a cui estendere l’istituto della diffida) e i casi reali di frodi e sofisticazioni (con inasprimento delle sanzioni). ll fascicolo aziendale deve diventare lo “strumento unico” dell’impresa vitivinicola che raccoglie tutte le informazioni previste dalle norme (comunicazioni, dichiarazioni, altre) e i dati aggiornati e certificati che sono messi a DUE GIOVANI ITALIANI SU TRE Coldiretti ha presentato al Vinitaly la prima I l vino Made in Italy offre opportunità di lavoro e al Vinitaly arriva per la prima volta la banca dati di aziende agricole che assumono alla quale potranno accedere gli oltre 2 giovani italiani su 3 (68 per cento) che, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, nel 2014 vorrebbero partecipare alla vendemmia. Il settore del vino è uno dei piu’ ambiti dai giovani si per fare una esperienza lavorativa che per investire come dimostra il fatto che sono ben 19423 le aziende agricole specializzate in viticoltura su 141mila ettari di vigneto condotte da under 40 anni e rappresentano ben il 12 per cento del totale delle 161716 aziende agricole “giovani”, secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati relativi all’ultimo censimento. In altre parole piu’ di un giovane su dieci che diventa imprenditore in agricoltura sceglie di scommettere sul vino. Al Vinitaly Coldiretti ha attivato un sistema informatico autorizzato dal Ministro del Lavoro che opera attraverso un apposito sito web nazionale che permette di acquisire, archiviare e rendere disponibili in forma pubblica tanto le richieste di manodopera delle imprese che i curricula e le disponibilità dei lavoratori. Uno strumento per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro al quale potranno accedere migliaia di gio- n. 3 - aprile 2014 disposizione di chi ha titolo. Viene aggiornato mediante autocertificazione o richiesta di verifica preventiva dei dati immessi ed è quindi l’interfaccia unica tra il produttore, la Pubblica Amministrazione e gli altri soggetti coinvolti. Per sostenere le esportazioni che rappresentano la maggioranza del vino commercializzato occorre - suggerisce la Coldiretti - creare uno sportello unico per l’export dei vini che fornisca le informazioni relative a tutti gli adempimenti e superare i vincoli che impediscono la vendita diretta di vino in ambito intracomunitario. AL VINITALY LA CANTINA DEGLI ORRORI CON IL FERNET VENETO E IL BORDOLINO D SOGNANO LAVORO IN VIGNA banca dati di aziende che assumono vani che in Italia aspirano anche ad una esperienza di vita nel vigneto o in cantina. Il servizio peraltro non si limita comunque all’impresa, ma è rivolto anche al giovane che ricerchi la possibilità di effettuare uno stage aziendale, allo studente a caccia di un’occupazione durante il periodo delle vacanze estive o invernali attraverso un’offerta di lavoro occasionale accessorio (voucher) e al pensionato che voglia integrare il proprio reddito da pensione sempre tramite i buoni lavoro. Lo strumento informatico sarà accessibile presso ogni sede e sportello territoriale della struttura Coldiretti con personale qualificato che provvede anche a rendere un vero e proprio servizio di accompagnamento e assistenza a imprese e lavoratori, sia nel compito di caricamento e aggiornamento dei dati, sia soprattutto nella vera e propria fase di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. È infatti previsto che tale fase di incontro tra impresa e lavoratori non sia gestita in automatico dal sistema, ma sia accompagnata e guidata dai servizi Coldiretti che provvederanno a segnalare all’impresa l’esistenza nell’archivio del sistema web di candidature compatibili con le necessità espresse provvedendo, se di interesse dell’impresa, ai necessari contatti con i candidati. al Bordolino nella versione bianco e rosso con tanto di bandiera tricolore al Meersecco, ma ci sono anche il Barbera bianco prodotto in Romania e il Chianti fatto in California, il Marsala sudamericano e quello statunitense e il Kressecco tedesco nella cantina dell’orrore allestita dalla Coldiretti nel proprio stand al Vinitaly per denunciare nuovi e incredibili casi di contraffazioni e imitazioni dei nostri vini e liquori più prestigiosi che complessivamente provocano perdite stimabili in circa un miliardo di euro sui mercati mondiali alle produzioni Made in Italy. La falsificazione colpisce anche i liquori nazionali più prestigiosi come dimostrano il Fernet Veneto e quello Capri rigorosamente Made in Argentina esposti nell’occasione dalla Coldiretti. “La stagnazione dei consumi interni, insieme alla crescita dei mercati esteri, rende piu’ urgente l’intervento delle Istituzioni per tutelare le esportazioni di vino Made in Italy di fronte ai numerosi tentativi di banalizzazione delle produzioni nazionali”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. “Oltre alla perdita economica, a preoccupare è soprattutto il danno di immagine che provocano tra i consumatori emergenti dove non si è ancora affermata la cultura del vino”. Se l’Italia resta saldamente il maggior esportatore di vino nel mondo, dove quasi una bottiglia scambiata su cinque è Made in Italy, crescono parallelamente i casi di contraffazione a conferma del fatto che il vino italiano è il più amato, ma anche il più imitato all’estero dove - ha concluso la Coldiretti sono molte diffuse “copie” che mettono a rischio l’immagine del prodotto e le opportunità di penetrazione dei mercati. Attualità VIGNA ALLA BOTTIGLIA 11 12 n. 3 - aprile 2014 Il progetto DEL COLTIVATORE L’OZONO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E LA CONSERVAZIONE DEI PRODOTTI Si è conclusa con risultati più che positivi la sperimentazione in aziende agricole, agriturismi, ristoranti e magazzini prodotti, nell’ambito del progetto “Filiera Green” della Camera di Commercio di Padova L ’impiego dell’ozono per la sicurezza alimentare, la conservazione dei prodotti e la sanificazione degli ambienti rappresenta un’opportunità di innovazione per le imprese agricole ed è un’ulteriore garanzia di salubrità per i consumatori. E’ questo l’obiettivo del progetto “Filiera Green” promosso e realizzato dalla Camera di Commercio di Padova in collaborazione con Coldiretti Padova, ideatrice dell’iniziativa, e l’azienda Multiossigen. In questi mesi sono stati eseguiti numerosi test d’impiego dell’ozono per garantire la freschezza e la salubrità dei prodotti agroalimentari del territorio, nei magazzini delle aziende e nelle cucine di agriturismi e ristoranti. I risultati della sperimentazione, più che positivi e per certi versi entusiasmanti, sono stati presentati a Padova, all’agriturismo La Scacchiera, una delle aziende coinvolte in questa prima fase di test. L’impiego dell’ozono si sta rivelando un ulteriore elemento di innovazione in un’ottica di rispetto I RISULTATI DEI TEST D’IMPIEGO È ormai un dato di fatto che la frutta e la verdura lavata con acqua arricchita di ozono, oltre ad essere completamente disinfettata, è in grado di mantenere inalterate per più giorni le caratteristiche di freschezza e qualità. Il tutto ricorrendo a una sostanza del tutto naturale come l’ozono, che non inquina, non lascia tracce e non ha alcuna conseguenza per l’uomo. Tra i vantaggi dell’impiego dell’ozono nelle attività agricole spiccano la migliore qualità del prodotto e maggiori benefici per la sicurezza alimentare, il rispetto dell’ambiente con un minor uso di prodotti chimici e il risparmio energetico, visto che un generatore di ozono di medie dimensioni non consuma più di una normale lampadina. L’ozono, usato sia in forma gassosa che disciolto nell’acqua, ha permesso di eliminare biofilm nelle tubature, eliminare i composti organici nei fumi di scarico e gli odori causati dalla friggitura, sanificare le camere per l’alloggio degli ospiti, neutralizzare gli odori sgradevoli e prevenire la colonizzazione di cariche batteriche negli impianti idrici. Il gas ozono permette inoltre di sanificare i locali adibiti alla vendita dei prodotti alimentari. dell’ambiente e della salute. Per questo la Camera di Commercio, ha sottolineato Andrea Galeota, dirigente del servizio progetti speciali e comunitari, ha scelto di finanziare interamente il progetto. Marco Calaon, componente della giunta camerale, ha aggiunto come l’innovazione e la ricerca possono portare benefici all’agricoltura padovana in termini di salubrità dei prodotti: “E’ una iniziativa che ci permette di migliorare l’offerta e la qualità delle nostre produzioni, a vantaggio delle imprese agricole e dei consumatori, come degli ospiti degli agriturismi”. Il direttore Walter Luchetta ha ricordato che “nel nostro progetto di Filiera Agricola tutta Italiana è fondamentale il rapporto tra produttore e consumatore. Questa ricerca esalta le peculiarità, i prodotti e la tecnologia di Padova, dando un valore aggiunto in termini di salubrità e sanificazione. Ancora una volta vogliamo consolidare il rapporto di fiducia che abbiamo recuperato tra produttore e consumatore. E’ un progetto prestigioso e importante”. Il professor Marianno Franzini, consulente scientifico di Multiossigen, ha spiegato che l’ozono, oltre che per usi medicali, viene impiegato anche n. 3 - aprile 2014 13 I nella disinfezione degli ambienti di conservazione dei prodotti agricoli perché è in grado di eliminare batteri, muffe, insetti e altre sostanze residue, evitando così il ricorso a disinfettanti di origine chimica. L’ozono è la forma allotropica dell’ossigeno (03), tra l’altro si forma in atmosfera durante i temporali con le scariche elettriche dei fulmini, con il vantaggio che in pochi minuti degrada ad ossigeno, cioè aria pura. Non lascia alcuna traccia e l’unico accorgimento è quello che non ci siano persone presenti negli ambienti durante il trattamento. Manuele Camolese e Susanna Mirasole di Multiossigen si sono soffermati sui dettagli del progetto e i risultati raggiunti. I test d’impiego dell’ozono eseguiti in questi mesi hanno coinvolto alcune aziende agricole, agriturismi, ristoranti e alberghi della provincia con l’installazione di generatori di ozono per la disinfezione delle celle di produzione e conservazione dei prodotti come carni, formaggi, frutta e verdura fresca. Le prove hanno interessato anche le cucine di agriturismi e ristoranti, nonché le camere di alberghi e agriturismi: gli ambienti sono stati sanificati con l’ozono per eliminare la presenza di muffe, polveri e acari e migliorarne così la vivibilità per gli ospiti. n questa prima fase sperimentale sono state coinvolte alcune aziende del territorio: l’agriturismo La Scacchiera di Padova, l’azienda Berto Maurizio Ortaggi di Due Carrare e l’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia. I rispettivi titolari hanno sottolineato con soddisfazione i risultati ottenuti dalla sperimentazione “sul campo”. Alla Berto Maurizio Ortaggi il nipote del titolare, Stefano Ferro, ha ricordato che il riciclo continuo di acqua ozonizzata nel reparto di lavaggio e pulitura ortaggi ha diminuito notevolmente il grado dell’odore in reparto e anche nel sito di lavaggio del prodotto appena raccolto. Ottima anche la conservazione nella cella frigorifera di 1200 m 3 , dove il prodotto si è mantenuto Fabio Legnaro Giuliano Ravazzolo acqua trattata con ozono. Giuliano Ravazzolo titolare dell’Agriturismo “La Scacchiera”, ha sottolineato i risultati ottenuti nelle celle di stagionatura salumi, dove è eliminato totalmente il problema odore e fermata la crescita delle muffe. Nelle celle di mantenimento ortofrutta, carne, salumi e formaggi un ottimo controllo assicura ora una più lunga conservazione del prodotto. L’operazione giornaliera rende l’ambiente e le attrezzature depurate e inodori. Eliminata anche la presenza di insetti nel deposito di mais, farine e granoturco, sia nell’ambiente, che nei sacchi. Tutto questo ha portato risparmio nell’acquisto di disinfettanti, aumentando il livello di qualità del prodotto. oltre le quattro settimane. All’Antica Trattoria Ballotta, ha spiegato il titolare Fabio Legnaro, l’installazione dell’ozonizzatore e del miscelatore in zona caldaia ha dato la possibilità di avere acqua ozonizzata in tutta la zona cucina (per il lavaggio di insalate, frutta e attrezzi di lavoro), nella zona servizi e in quella dell’appartamento al piano superiore. Lo staff ha riscontrato, al rientro il giorno successivo dall’erogazione di ozono,un ambiente totalmente privo di qualunque tipo di odore. In occasione di alcuni eventi è stata servita a tavola Stefano Ferro Il progetto LA TESTIMONIANZA DELLE AZIENDE 14 n. 3 - aprile 2014 Novità per le imprese DEL COLTIVATORE OLIO, ARRIVA IL REGISTRO UNICO PER TUTELARE IL VERO EXTRAVERGINE ITALIANO D opo le truffe perpetrate nel comparto dell’olio di oliva e la pubblicità negativa che sta coinvolgendo l’Italia ed il prodotto nazionale, arriva il registro unico informativo per tracciare l’olio di oliva nazionale e garantire maggiore trasparenza e valore al vero extravergine made in Italy. Le novità arrivano dall’applicazione del Regolamento di esecuzione Ue n. 299/2013 della Commissione del 26 marzo 2013 (che modifica il Regolamento Cee 2568/91) che tutti gli stati membri sono tenuti ad osservare. Tale regolamento, recepito a livello nazionale con il Decreto numero 16059 del 23 dicembre 2013, prevede un rafforzamento dei controlli e dispone che dal 1° gennaio 2014 tutti coloro che producono, detengono o commercializzano olio di oliva e olio di sansa devono tenere un registro di carico e scarico in modalità telematica direttamente sul Sistema Informativo Agricolo Nazionale (Sian). Le nuove disposizioni estendono gli obblighi relativi alla tenuta dei registri anche alle raffinerie, ai contoterzisti, ai sansifici, ai commercianti di olive, di sansa di olive e agli olivicoltori, che si aggiungono, quindi, agli operatori già previsti dalle precedenti norme: i frantoi, i commercianti di olio sfuso e i confezionatori. Per quanto riguarda le tipologie di prodotto, alle due categorie già previste dalle precedenti disposizioni normative, quali l’olio extravergine di oliva e l’olio di oliva vergine, l’obbligo di registrazione si estende anche agli oli Dop e Igp, alla sansa di olive, all’olio lampante, all’olio di oliva raffinato, all’olio di oliva composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini, all’olio di sansa di oliva greggio, all’olio di sansa di oliva raffinato e all’ olio di sansa di oliva. Dal 1° gennaio 2014 anche gli olivicoltori che detengono in azienda olio di oliva sfuso, derivante da olive proprie e destinato alla commercializzazione devono tenere un registro nel quale annotare i relativi carichi e scarichi. Sono esentati solo gli olivicoltori che producono olio destinato esclusivamente all’autoconsumo, oppure quelli che detengono esclusivamente olio di oliva preconfezionato ed etichettato. Gli operatori della filiera, oltre a detenere il registro di carico e scarico, devono iscriversi al Sian e devono costituire e aggiornare il fascicolo aziendale fornendo anche informazioni sul numero di piante ed eventuali varietà. Il sistema di registrazione consentirà di tracciare tutto l’olio di oliva prodotto e commercializzato sul territorio italiano, contribuendo a rafforzare la trasparenza del settore e la certezza di scelta che ad oggi mancano al consumatore. Nella fase iniziale si opererà su un “REGISTRO PROVVISORIO” che consente alcune semplificazioni quale la registrazione mensile entro il giorno 1 del mese successivo. Una volta registrati al SIAN gli operatori di filiera potranno delegare tale attività alle associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale ed ai Centri di Assistenza Agricola (CAA). Gli uffici del Caa Coldiretti sono a disposizione degli imprenditori agricoli per l’assistenza e il supporto tecnico al rispetto degli adempimenti previsti. MENO “CARTE” PER GLI ESPORTATORI DI VINO Nota dell’Ispettorato repressione frodi: i documenti continueranno ad essere predisposti direttamente in Dogana con risparmio di tempo e denaro E’ stata pubblicata sul sito del Ministero delle Politiche agricole la circolare con cui l’Ispettorato repressione frodi (Icqrf) consente ai produttori di trasportare fino alla dogana italiana il vino con i documenti vigenti sul territorio nazionale. I documenti per l'export continueranno così ad essere predisposti direttamente in Dogana, anche in via cumulativa per più produttori o differenti prodotti, con sensibili risparmi di tempo ed economici per le imprese che esportano. “La circolare – informa una nota del Ministero – ha risolto un problema di grande rilevanza per i produttori di vino che si era creato l'anno scorso a seguito dell'entrata in vigore delle nuove norme Ue sulla circolazione dei prodotti vitivinicoli e che aveva costretto le imprese a produrre nuova documentazione per i prodotti da esportare già all’uscita della cantina”. n. 3 - aprile 2014 15 Coldiretti Veneto: “Siamo al paradosso, agricoltori obbligati a far valere le buone prassi agricole” C on l’emendamento approvato in consiglio regionale sulla combustione controllata sul posto di ramaglie, tralci e materiale vegetale residuo, il Veneto si allinea ad altre regioni che avevano già legiferato in merito responsabilizzando i Comuni sulle specificità del loro territorio. Lo afferma Coldiretti nell’apprendere il positivo epilogo della vicenda della bruciatura gli scarti derivanti dalle operazioni di potatura, sfalcio, manutenzione e cura della campagna. Saranno le amministrazioni comunali, dunque, ad individuare le aree, il periodo, gli orari in cui sono consentiti i fuochi sul terreno nel rispetto delle normative vigenti. Di tutt’altra impostazione era, invece, la lettera inviata dagli uffici regionali a tutti i Sindaci che invitava ad applicare un provvedimento nazionale elencando addirittura le sanzioni anche penali. “E’ una prassi consolidata e rientra nel codice delle buone pratiche agricole” – spiega Coldiretti che ricorda quan- to questo metodo a volte sia stato utile per fermare epidemie da parassiti delle piante anche in area urbana come il bruco americano e la Psa del kiwi. “La vigilanza da parte del produttore o del conduttore del fondo è una condizione necessaria in questi casi per evitare danni – commenta Coldiretti - ma come si applica in agricoltura sarebbe consigliato che la stessa attenzione e cura fosse riservata anche da parte di chi emana circolari che creano solo allarmismi aggravati da inutili prese di posizione sulla stampa. Diamo atto che la “politica del fare” ha reso giustizia al lavoro quotidiano della gente dei campi nell’interesse generale della collettività”. I DETTAGLI DEL PROVVEDIMENTO FORTEMENTE VOLUTO DA COLDIRETTI L a disposizione ha lo scopo di distinguere le attività di gestione controllata in campo dei residui vegetali effettuata dalla imprese agricole nell’ambito delle normali prassi e consuetudini aziendali rispetto alle attività di smaltimento illecito di rifiuti abbandonati o depositati in modo incontrollato mediante bruciatura, che costituiscono, invece, fattispecie penalmente sanzionabili. La norma, fortemente sollecitata da Coldiretti, consente, quindi, la combustione controllata di materiale vegetale residuale naturale derivante da attività agricole o da attività di manutenzione di orti o giardini privati, effettuata secondo le normali pratiche e consuetudini. Al fine di disciplinare le attività indicate, è rimessa ai Comuni, tenuto conto delle specifiche peculiarità del territorio e nell’ambito dei propri regolamenti di polizia rurale, la definizione della disciplina per lo svolgimento delle operazioni, individuando le aree, i periodi, gli orari e le cautele da adottarsi. Nelle more dell’adozione o dell’adeguamento dei regolamenti comunali di polizia rurale, la norma consente lo svolgimento delle attività di combustione controllata nel rispetto delle seguenti prescrizioni, che costituiscono i requisiti minimi uniformi cui i Comuni, comunque, devono conformarsi: le attività devono essere effettuate sul luogo di produzione, ad adeguata distanza da edifici di terzi, in cumuli di dimensione limitata avendo cura di isolare l’intera zona da bruciare tramite una fascia libera da residui vegetali e di limitare l’altezza ed il fronte dell’abbruciamento; le operazioni devono svolgersi nelle giornate di assenza di forte vento, assicurando, fino alla completa estinzione di focolai e braci, costante vigilanza da parte del produttore o del conduttore del fondo, o di persona di sua fiducia; le ceneri derivanti dalla combustione del materiale vegetale devono essere recuperate per la distribuzione sul terreno a fini nutritivi o ammendanti. La norma approvata dalla Regione Veneto - che anticipa, riproducendone i contenuti, la disposizione attualmente in discussione alla Camera dei deputati nell’articolo 29 del cosiddetto “Collegato ambientale” alla Legge di Stabilità (Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali) - risulta essenziale e strategica in un contesto di riferimento confuso e contraddittorio, in cui le imprese agricole sono esposte a possibili contestazioni ed all’applicazione di inique sanzioni. Novità per le imprese UN EMENDAMENTO DEL CONSIGLIO REGIONALE CONSENTE I FUOCHI DI TRALCI E RAMAGLIE IN CAMPAGNA 16 n. 3 - aprile 2014 Fiscale DEL COLTIVATORE È TEMPO DI DENUNCIA DEI REDDITI LE PRINCIPALI D edichiamo queste pagine ai principali elementi di novità per il Modello 730/214 ricordando che gli Uffici Caf Coldiretti sono a disposizione per la consulenza, la compilazione e l’invio dei documenti relativi alla denuncia dei redditi oltre che per tutti gli altri servizi di natura fiscale. DIPENDENTI SENZA SOSTITUTO D’IMPOSTA E’ prevista la possibilità di utilizzare il mod. 730 anche da parte dei soggetti titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati, in assenza del sostituto d’imposta tenuto ad effettuare il conguaglio.Nel caso in cui dalla dichiarazione emerga un credito il rimborso è effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Diversamente, in caso di debito il CAF invia telematicamente il mod. F24 ovvero consegna lo stesso al contribuente. I versamenti devono essere eseguiti entro gli stessi termini previsti per il pagamento delle imposte derivanti dal mod. UNICO (16.6, 16.7 + maggiorazione 0,40%). FAMILIARI A CARICO - Aumento detrazioni A decorrere dall’1.1.2013 sono aumentate le detrazioni relative ai figli fiscalmente a carico. Infatti è stata disposta la spettanza di: 8 € 950 (in luogo di € 800) per ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati; 8 € 1.220 (in luogo di € 900) per ciascun figlio di età inferiore a 3 anni. È previsto inoltre l’aumento delle predette detrazioni di € 400 (in luogo di € 220) per ogni figlio portatore di handicap. QUADRO A “REDDITI DEI TERRENI” - RIVALUTAZIONI DEI TERRENI In merito alla compilazione del quadro A si evidenzia innanzitutto l’operatività della rivalutazione del reddito domi- nicale ed agrario (per il triennio 2013 – 2015) disposta dalla Finanziaria 2013, del 15% ovvero del 5% per i terreni agricoli e per quelli non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola. Tale incremento, già considerato per la determinazione dell’acconto IRPEF 2013, va applicato all’importo risultante dalla rivalutazione pari all’80% per il reddito dominicale e al 70% per il reddito agrario. IMU NON DOVUTA Come noto, nel corso del 2013, la disciplina IMU è stata oggetto di numerosi interventi normativi. In particolare, con riferimento ai terreni agricoli si evidenzia che: 8 il DL n. 102/2013 ha abolito la prima rata IMU 2013 per la generalità dei terreni agricoli; 8 il DL n. 133/2013 ha abolito la seconda rata IMU 2013 per i terreni agricoli posseduti e condotti da coltivatori diretti e IAP iscritti nella previdenza agricola. Da quanto sopra ne consegue che: 8 per i terreni agricoli posseduti da soggetti diversi dai coltivatori diretti e IAP la seconda rata IMU 2013 risultava dovuta; 8 per i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e IAP, l’IMU 2013 non era dovuta, a meno che il Comune non abbia deliberato un incremento dell’aliquota rispetto a quella base (in tal caso era dovuta la c.d. “Mini IMU”). Di conseguenza, per il 2013, in base all’effetto sostitutivo IMU – IRPEF: 8 i soggetti diversi dai coltivatori diretti e IAP, avendo applicato l’IMU, seppur solo sulla seconda rata, non scontano IRPEF; 8 i coltivatori diretti e IAP, qualora il Comune non abbia deliberato incrementi di aliquota rispetto a quella base, scontano IRPEF. Le istruzioni alla compilazione precisano infatti che “nel caso di terreni non affittati, l'Imu sostituisce l'Irpef e le relative addizionali sul reddito dominicale (anche se per il 2013 è dovuta solo una rata o la cd. «Mini Imu»)”. QUADRO B “REDDITI DEI FABBRICATI E ALTRI DATI” CEDOLARE SECCA Si evidenzia che, a decorrere dal 2013, per i contratti “concordati”, relativi ad abitazioni ubicate nei Comuni ad alta densità abitativa è applicabile l’aliquota del 15% (in luogo della precedente pari al 19%). DEDUZIONE FORFETTARIA CANONI DI LOCAZIONE A decorrere dal 2013, la deduzione forfettaria applicabile ai canoni di locazione passa dal 15% al 5%. IMU Come accennato, nel corso del 2013, la disciplina IMU è stata oggetto di numerosi interventi normativi. In particolare, si evidenzia che i citati decreti legge hanno abolito, rispettivamente, la prima e la seconda rata IMU 2013 dovuta su abitazioni principali non di lusso e relative pertinenze. Di conseguenza, in base all’effetto sostitutivo IMU – IRPEF, la rendita catastale (rivalutata) dell’abitazione principale e delle relative pertinenze concorre a formare il reddito complessivo del contribuente ai fini IRPEF. Tuttavia è prevista una deduzione di un importo fino all’ammontare della rendita catastale dell’unità immobiliare e delle relative pertinenze. In tal modo l’abitazione principale e relative pertinenze non scontano IRPEF. Qualora il Comune abbia deliberato un aumento dell’aliquota IMU 2013 rispetto a quella standard, l’abitazione principale non concorre alla formazione del reddito complessivo, applicandosi l’effetto sostitutivo IMU - IRPEF. Va sottolineato che la Finanziaria 2014 ha previsto che il reddito degli immobili ad uso abitativo non locati situati nello stesso Comune nel quale si n. 3 - aprile 2014 trova l’abitazione principale, assoggettati ad IMU, è tassato ai fini IRPEF nella misura del 50%. ONERI E SPESE: SEZIONE III A - DETRAZIONI PER INTERVENTI DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO Detrazioni per interventi di recupero del patrimonio edilizio Il DL n. 63/2013 ha prorogato fino al 31.12.2013 la detrazione IRPEF per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio ex art. 16-bis, TUIR, nella misura del 50%, con il limite massimo agevolabile pari ad € 96.000. Tale detrazione è stata ulteriormente prorogata ad opera della Finanziaria 2014. SEZIONE III C - DETRAZIONI PER L’ARREDO DEGLI IMMOBILI RISTRUTTURATI È stata introdotta la nuova Sezione III C “SPESE PER L’ARREDO DEGLI IMMOBILI RISTRUTTURATI (DETRAZIONE DEL 50%)”, per indicare gli importi sostenuti dal 6.6.2013 per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione nonché di grandi elettrodomestici rientranti nella categoria A+ (A per i forni). La detrazione in esame è riconosciuta: 8 nella misura del 50%; 8 per un ammontare massimo di € 10.000. Il limite è riferito alla singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o alla parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione, a prescindere dal numero dei soggetti che partecipano alla spesa; 8 in 10 quote annuali di pari importo. SEZIONE IV - DETRAZIONI PER INTERVENTI DI RISPARMIO ENERGETICO Il DL n. 63/2013 ha prorogato fino al 31.12.2013 la detrazione per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici, aumentando la stessa dal 55% al 65% per le spese sostenute dal 6.6 al 31.12.2013. Rimane invariata la soglia massima di detrazione spettante. Tale detrazione è stata ulteriormente prorogata ad opera della Finanziaria 2014. SCELTA DESTINAZIONE DELL’8 PER MILLE Dal 2013 è possibile scegliere di destinare l’8‰ dell’IRPEF anche: 8 all’Unione Buddhista Italiana e degli DECRETO CASA: RIDUZIONE CEDOLARE A CANONE CONCORDATO E DOPPIO LIMITE BONUS MOBILI Il “Decreto Casa”, entrato in vigore, a decorrere dal 29 marzo 2014, contiene due rilevanti novità di carattere fiscale alle quali accenniamo anche in queste pagine. Mettiamo in evidenza la riduzione dal 19% al 15% della cedolare secca per i contratti a canone concordato, con decorrenza già dal 2013. Inoltre l’articolo 9 del Decreto, limitatata al quadriennio 2014-2017, riduce ulteriormente la suddetta aliquota al 10%. La possibilità di optare per il regime della cedolare è estesa ai contratti di locazione di unità abitative: stipulati con cooperative o enti senza scopo di lucro; sublocate a studenti universitari con rinuncia all’aggiornamento ISTAT del canone di locazione o assegnazione. Il Decreto “Energia” ha previsto, in capo ai soggetti che usufruiscono della detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, la possibilità di usufruire della detrazione Irpef del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione nonché di grandi elettrodomestici. I dettagli li trovare in queste pagine. organismi da essa rappresentati per il sostenimento totale e parziale dei ministri di culto; 8 all’Unione Induista Italiana e degli organismi da essa rappresentati per il sostenimento totale e parziale dei ministri di culto. RIMBORSO DI IMPORTO SUPERIORE AD € 4.000 A seguito delle novità contenute nell’art. 1 Finanziaria 2014, al fine di contrastare l’erogazione di indebiti rimborsi IRPEF nell’ambito del mod. 730, entro 6 mesi dalla scadenza del termine di trasmissione dei modelli l’Agenzia delle Entrate procede alla verifica della spettanza delle detrazioni per carichi di famiglia in presenza di un rimborso superiore a € 4.000, anche determinato da eccedenze IRPEF di anni precedenti. I rimborsi dovuti saranno erogati direttamente dall’Agenzia delle Entrate, successivamente al controllo preventivo. Sul punto l’Agenzia ha precisato che: 8 pur in presenza di un rimborso di importo superiore a € 4.000, derivante dal mod. 730/2014, per cui non è stato compilato il quadro “Familiari a carico” né emergono eccedenze di precedenti dichiarazioni, il rimborso è effettuato con le ordinarie regole ossia dal sostituto d’imposta per mezzo dei conguagli sulle retribuzioni; 8 anche in assenza di detrazioni d’imposta per carichi di famiglia, qualora dalla dichiarazione emerga un’eccedenza derivante dalla precedente dichiarazione, il rimborso superiore a € 4.000 va sottoposto al controllo preventivo da parte dell’Agenzia. Raccomandiamo a tutti gli interessati di rivolgersi al più presto agli Uffici Caf Coldiretti Padova per procedere con la predisposizione dei documenti relativi alla denuncia dei redditi. Per maggiori informazioni contattare gli Uffici di Zona o telefonare allo 049 8997311. Fiscale NOVITÀ DEL MOD. 730/2014 17 18 n. 3 - aprile 2014 Fiscale DEL COLTIVATORE TERRENI AGRICOLI ESCLUSI DALLA “TASI” CON L’APPROVAZIONE DEL DECRETO “SALVA ROMA-TER” È entrato in vigore, a decorrere dal 6.3.2014, il cosiddetto Decreto “Salva Roma-ter”, nell’ambito del quale, oltre ad una serie di disposizioni concernenti la scuola e gli interventi destinati a Roma Capitale, sono contenute alcune previsioni di carattere fiscale che riguardano anche il settore primario. DISPOSIZIONI IN MATERIA DI TASI – NUOVA IPOTESI DI ESCLUSIONE La normativa recita: “Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati, ivi compresa l’abitazione principale, e di aree edificabili, come definiti ai sensi dell’imposta municipale propria, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli.” Per effetto di tale modifica, risultano espressa- mente esclusi dalla TASI i terreni agricoli. ASSOGGETTAMENTO DELLE AREE SCOPERTE PERTINENZIALI / AREE CONDOMINIALI Sono soggette alla TASI invece: - le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative; - le aree comuni condominiali, non detenute o occupate in via preceentemente escluse da tassazione. RIDUZIONI E ESENZIONI Rimane ferma la possibilità per il Comune di prevedere riduzioni o esenzioni. ALIQUOTA MASSIMA L’aliquota di base della TASI è pari all’1‰. Il Comune può, con specifi- ca delibera: - ridurre l’aliquota fino all’azzeramento; - determinare l’aliquota in modo tale che la somma tra la stessa e l’aliquota IMU non sia superiore all’aliquota IMU massima statale al 31.12.2013; Limitatamente al 2014 è comunque ammesso il superamento dei limiti in termini di aliquota massima, per un ammontare comunque non superiore allo 0,8. Di conseguenza per il 2014 l’aliquota massima TASI relativa: - all’abitazione principale può essere elevata dal 2,5‰ al 3,3‰; - per gli altri immobili può essere elevata dal 10,6‰ all’11,4‰. Per i fabbricati rurali non può essere superiore all’1‰. MACCHINE PER L'AGRICOLTURA E L'AMBIENTE “L’amore per la terra dà solo buoni frutti” Tasso ZERO su REX e TREKKER** Ultime disponibilità POWERFARM DT 90 a partire da € 26.490,00* NON LASCIARTI SFUGGIRE QUESTA OCCASIONE! POSSIBILITA’ DI FINANZIAMENTO IN TRE ANNI A TASSO ZERO** *allestimento base con cabina ed aria condizionata. IVA e spese trasporto escluse. Offerta valida sulle macchine disponibili a stock e non cumulabile con altre promozioni commerciali. ** Campagna promozionale con importo massimo di € 20.000, valida fino al 30/4/2014 TAN 0,78% (leasing), 0,99% (credito agrario) TAEG massimo variabile a seconda dell’importo finanziato. Sito internet: www.mactrattori.it - mail: [email protected] Stefano: cell. 3476625541 - Ermenegildo: cell. 3355368101 n. 3 - aprile 2014 19 A nche quest’anno il Sistema Servizi Coldiretti, attraverso la struttura dedicata CreditAgri Italia mette a disposizione delle imprese agricole lo strumento dell’anticipo PAC per soddisfare, almeno in parte, le proprie esigenze di credito a breve. Attraverso la sottoscrizione di appositi accordi con alcuni Istituti Bancari Partner è stato messo a punto e condiviso un modello operativo in grado di favorire l’accesso al credito da parte delle imprese agricole, che potranno così richiedere un finanziamento fino all’importo massimo dell’ 80% del valore dei titoli richiesti nella domanda unica a tassi di assoluto vantaggio ed in ogni caso non da sportello diretto. A questo proposito, ricordiamo che CreditAgri Italia è un Ente di Garanzia Fidi sottoposto alla Vigilanza della Banca d’Italia in grado di mettere a disposizione delle imprese agricole prodotti e servizi in convenzione con primari Istituti di Credito a tassi e condizioni riservate. In particolare, all’interno dell’offerta di prodotti e soluzioni finanziare, CreditAgri Italia mette a disposizione di tutte le imprese che hanno presentato domanda in Regime di Aiuto Unico, soluzioni in grado di soddisfare tutte le esigenze con risposte in tempi rapidi e a condizioni di particolare favore. In modo semplice e immediato, i titolari delle aziende che decideranno di aderire, potranno richiedere l’anticipazione annuale del premio senza dover attendere l’erogazione da parte dell’Organismo Pagatore. A differenza degli anni passati, tale possibilità è stata resa disponibile anche alle Regioni dove sono operativi gli Organismi Pagatori Regionali ( nel nostro caso AVEPA) tramite convenzioni stipulate con le banche. Per maggiori dettagli sulle opportunità rivolgiti direttamente al tuo sportello CAA Coldiretti dove è stata presentata la Domanda Unica Pac ovvero direttamente allo sportello di CreditAgri Italia a Padova in via della Croce Rossa 32, (telefono 049 8997331, cellulare 333 5737894). ALBERTO PREVEDELLO RESPONSABILE CREDITAGRI PADOVA D agli inizi del mese di marzo Alberto Prevedello si occupa dello sportello padovano di CreditAgri Italia presso la sede centrale di Coldiretti. Dopo una lunga esperienza come Capo Zona per Piazzola sul Brenta, Prevedello mette a disposizione la sua professionalità e competenza sul fronte del credito alle imprese e della consulenza nel settore finanziario in tutte le sue molteplici sfaccettature e ricadute sul settore primario. Il nuovo responsabile sarà a disposizione degli imprenditori agricoli e dei soci per tutte le informazioni relative a questa materia in continua evoluzione e alle iniziative messe in campo da CreditAgri Italia per favorire l’accesso il credito a chi vive di agricoltura, illustrare le convenzioni sottoscritte con le banche e le opportunità che meglio si adattano alle necessità dell’impresa o a progetti da realizzare. Ricordiamo che CreditAgri Italia è una Cooperativa di garanzia fidi costituita per offrire assistenza e consulenza tecnico - finanziaria nel settore agricolo, agroalimentare ed agroindustriale. Si occupa in modo specialistico di Credito Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggio delle imprese del settore. CreditAgri Italia attraverso la contrattazione con gli Istituti Bancari, Società di Leasing e di factoring, è in grado di mettere a disposizione prodotti e servizi creditizi appositamente pensati per rispondere alle esigenze delle imprese appartenenti al mondo dell’agroalimentare, ai Consorzi Agrari, alle Cooperative ed al settore della pesca e dell’acquacoltura e di tutte le filiere. Costituisce il più articolato Ente di garanzia fidi italiano operante in agricoltura. CreditAgri Italia si compone di una rete di professionisti chiamati a valutare al meglio ogni progetto, fornendo il supporto per una corretta pianificazione degli investimenti a misura di ogni realtà. Per mettersi in contatto con lo sportello padovano telefonare ai numeri 049 8997331 o 333 5737894. Il Credito CAMPAGNA ANTICIPI PAC 2014 SOLUZIONI FINANZIARIE PER LE IMPRESE AGRICOLE 20 n. 3 - aprile 2014 La previdenza DEL COLTIVATORE CHE FARE DOPO UN INFORTUNIO SUL LAVORO? NON È SUFFICIENTE ESSERE ANDATI AL PRONTO SOCCORSO Vademecum di Epaca Coldiretti: è obbligatoria la denuncia tempestiva I coltivatori diretti e coloni mezzadri che nello svolgimento delle attività agricole subiscano un infortunio che comporti almeno tre giorni di prognosi, devono provvedere ad inoltrare tempestivamente la denuncia di infortunio all’Inail e all’autorità di pubblica sicurezza. Tale obbligo di denuncia sussiste anche nel caso in cui l’infortunio colpisca un proprio familiare iscritto o operai agricoli assunti alle proprie dipendenze. A seguito del considerevole aumento delle sanzioni per chi non rispetta tali obblighi, disposto dal 1° gennaio 2007, si rende necessario illustrare in sintesi come devono attivarsi i coltivatori diretti, titolari di azienda agricola, in caso di infortunio sul lavoro per evitare di incorrere in queste sanzioni. OBBLIGO DI DENUNCIA Il titolare dell’azienda agricola è tenuto a denunciare l’infortunio sul lavoro occorso a se stesso, ai propri coadiuvanti e ai propri operai agricoli, che comporti almeno tre giorni di prognosi, anche nel caso in cui l’infortunio sia avvenuto nel tragitto percorso per andare o rientrare dal lavoro. Non basta quindi andare al Pronto soccorso o dal medico curante per evitare la sanzione, ma entro i due giorni successivi all’infortunio, è necessario inviare all’Inail e all’autorità di pubblica sicurezza sia il certificato medico che la denuncia di infortunio. MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLA DENUNCIA Destinatari della denuncia Il titolare d’azienda deve provvedere ad inoltrare la denuncia di infortunio: - alla sede INAIL competente in base al domicilio dell’infortunato; - all’autorità di pubblica sicurezza del Comune dove è avvenuto l’infortunio (Questura o Polizia di Stato o – nei comuni dove non sia presente un posto di Polizia – il Sindaco tramite i Vigili Urbani). Termini La denuncia di infortunio deve essere effettuata sugli appositi modelli predisposti dall’INAIL entro i due giorni successivi al rilascio del primo certificato medico ed inviata a mezzo PEC. Nel caso di infortunio con decesso o con pericolo di morte, la denuncia deve essere fatta con telegramma entro le 24 ore dall’evento. Nel caso in cui il primo certificato medico riporti una prognosi non superiore a tre giorni, l’obbligo scatta al momento del rilascio del certificato medico continuativo che comporta l’estensione della prognosi oltre i tre giorni. Esclusivamente nel caso in cui il titolare dell’azienda agricola subisca un infortunio lavorativo e si trovi nell’impossibilità di provvedere alla denuncia, l’obbligo di denuncia ricade sul medico che per primo ha constatato l’infortunio. Si ricorda che la mancata, ritardata o incompleta denuncia di infortunio sia nei confronti dell’Inail che nei confronti dell’autorità di pubblica sicurezza comporta l’applicazione di una sanzione da un minimo di 1.290,00 euro ad un massimo di 7.745,00 euro. La sanzione è generalmente applicata nella misura ridotta pari a 2.580,00 euro. n. 3 - aprile 2014 Lezioni e corsi sono organizzati anche con la collaborazione dell’Università, dei Gal e delle cooperative Lezione in aula ad Agripolis P rosegue a pieno ritmo e su diversi fronti l’attività formativa svolta da Impresa Verde Padova a favore di un alto numero di giovani, imprenditori agricoli e operatori del settore. Dai corsi obbligatori all’insediamento dei giovani, dal turismo rurale alla sicurezza: è sempre più sentita l’esigenza di un’offerta formativa il più completa possibile e in grado di fornire agli interessati degli strumenti necessari e utili alla propria attività. Per questo Impresa Verde Padova ha messo a punto numerose iniziative anche in collaborazione con diverse realtà sul territorio. A partire dai giovani che intendono investire in agricoltura. E’ rivolta a loro e a chi ha richiesto l’accesso ai fondo del Piano di Sviluppo Rurale l’attività formativa che abbraccia numerosi aspetti inerenti l’attività agricola, dalla condizionalità all’economia, dal risparmio idrico alla bonifica fino alle energie alternative. Vengono affrontate anche materie innovative come il marketing e co-marketing, e l’e-commerce. Fondamentale la collaborazione all’attività formativa delle professionalità interne di Impresa Verde sulle tematiche relative a Piano di Sviluppo Rurale, sicurezza, aspetti normativi Giovani imprenditori padovani durante una giornata di aggiornamento e studio e gestionali dell’impresa agricola. Alcune lezioni si svolgono anche presso Agripolis collaborazione con Università di Padova, Facoltà di Agraria. Fra i docenti i professori Samuele Trestini, Maurizio Borin ed Elisabetta Novello che ringraziamo per la preziosa collaborazione. Con le Asl padovane, in particolare con il servizio Spisal, prosegue la formazione legata alle norme sulla sicurezza e prevenzione nei luoghi di lavoro, anche attraverso esercitazioni pratiche, come quelle anticendio. Sempre con le Asl Impresa Verde ha attivato corsi sul benessere animale e le norme igienico sanitarie in campo agroalimentare. Sul fronte dell’aggiornamento su sviluppo del turismo rurale, dell’agriturismo e delle fattorie didattiche sono stati coinvolti anche i Gal Patavino e Bassa Padovana. Non mancano infine le visite didattiche guidate a realtà aziendali e attività svolte presso cooperative aderenti a Ue.Coop. Lezione pratica di prevenzione incendio e simulazione spegnimento Visita guidata in un'azienda agricola da parte dei partecipanti ad un corso La formazione FORMAZIONE A TUTTO CAMPO PER GIOVANI E IMPRENDITORI 21 22 n. 3 - aprile 2014 Pensionati DEL COLTIVATORE ASSOCIAZIONE PROVINCIALE PENSIONATI COLDIRETTI RESIO VERONESE CONFERMATO ALLA PRESIDENZA C ontinua l’impegno di Recola e per l’intera società. Noi non sio Veronese alla guida di sappiamo cosa sono le pensioni Federpensionati Coldiretd’oro, l’assegno che riceviamo non ti Padova. Il Consiglio Provinciale è nemmeno paragonabile a cerdell’associazione che rappresenta te cifre. Eppure abbiamo lavorato oltre 13 mila iscritti nella nostra per una vita intera, abbiamo semprovincia ha confermato alla presipre dato il massimo e continuiamo denza l’imprenditore di Sant’Elena finché abbiamo le forze a portare il per il terzo mandato consecutivo. nostro contributo all’agricoltura, sia Settant’anni, titolare dell’agrituriin ambito familiare come in quello smo fattoria didattica Campagna più dell’impresa agricola. ConosciaIl presidente Veronese con i due vice presidenti Salite e apprezzato poeta e scritmo molto bene il significato della tore della civiltà contadina, Resio Veronese è stato eletto parola sacrificio e non ci spaventano le difficoltà del momenalla presidenza durante la prima convocazione del Consiglio to. Teniamo molto anche all’attività sindacale e al confronto Provinciale, alla presenza del presidente di Coldiretti Padova continuo con Coldiretti. Faremo tutto il possibile per portare Federico Miotto e del direttore Walter Luchetta, i quali hanno all’attenzione dei nostri interlocutori i problemi del territorio e sottolineato il ruolo attivo del pensionato Coldiretti sia nel del nostro settore, se necessario coinvolgendo la Regione opcontesto delle aziende agricole che nel progetto per una pure addirittura andando direttamente Roma, come abbiamo Filiera Agricola tutta Italiana. Ad affiancarlo i vice presidenti fatto già in diverse occasioni. Il prossimo impegno sarà quelFrancesco Pettenuzzo del comprensorio del Cittadelese e lo di organizzare delle assemblee zonali in tutta la provincia Vittorino Salandin del Montagnanese. per informare i pensionati sulle nuove proposte e i principali “Ringrazio tutti gli amici del Consiglio di Federpensionati per argomenti di interesse per la terza età, compresi i servizi e le la fiducia che hanno riposto nella mia persona. - sono le pri- opportunità offerti dalla nostra Associazione, da Epaca e da me parole di Veronese dopo l’elezione - Assicuro il mio impe- Coldiretti. Invito a tutti gli amici di Federpensionati a leggere gno costante e la presenza capillare nella nostra Associazione con attenzione l’Amico del Coltivatore per essere aggiornati per portare avanti i temi e gli aspetti che ci stanno a cuore. sulle principali novità che ci riguardano e camminare assieme Il pensionato Coldiretti è una risorsa attiva per l’impresa agri- con il passo e lo stile di Coldiretti, la nostra grande famiglia”. A GIUGNO IL VIAGGIO A BOLOGNA S ono aperte le iscrizioni per il viaggio di un giorno a Bologna che Federpensionati Coldiretti Padova sta organizzando per l’inizio di giugno. La visita al capoluogo dell’Emilia Romagna e alle sue bellezze storiche e artistiche verrà proposta in due gior- nate in modo da dare a tutti gli i soci la possibilità di partecipare. Il 3 giugno è in programma l’uscita per i pensionati Coldiretti dell'Alta Padovana, mentre il 5 giugno si replica per la Bassa Padovana. La quota di partecipazione di 30 euro e prevede il viaggio in pullman, la visita guidata alla città delle Due Torri e ai suoi principali monumenti, compreso il borgo di Dozza, e il pranzo in ristorante. Per le iscrizioni rivolgersi quanto prima al segretario Stefano Menara, tel. 0498997319, mail [email protected], oppure agli Uffici di Zona.