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Bonnie Lysyk rende giustizia al Corriere
Champions addio, la Roma crolla in casa con il City Pali e rimpianti, giallorossi battuti all’Olimpico. Nello sport Il nuovo ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER $1.00 Più tasse nella Gta (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 238 www.corriere.com Giovedi 11 Dicembre 2014 Bonnie Lysyk rende giustizia al Corriere L’auditor general denuncia gravi inadempienze negli asili dell’Ontario. Confermate le inchieste del nostro giornale TORONTO - Serve un maggiore controllo della Provincia nei confronti degli asili in Ontario. È il senso della denuncia dell’auditor general Bonnie Lysyk, che nel suo rapporto ribadisce in pieno i contenuti dell’inchiesta fatta dal Corriere Canadese negli ultimi mesi. Il revisore generale bacchetta anche il governo provinciale e il ministro dell’Istruzione pubblica. ARTICOLO A PAGINA 2 CITY HALL Rob Ford non si arrende: nel 2018 sarò ancora sindaco «Io la vita me la mangio» Le speranze, i timori, la forza di volontà: Giusy Versace si racconta al Corriere Canadese ARTICOLO A PAG. 9 LE INDAGINI ARTICOLO A PAG. 8 ARTICOLO A PAGINA 2 IL RAPPORTO MEDIORIENTE Ministro palestinese ucciso, crisi a Gaza TORONTO - «Nel 2018 tornerò ad essere il sindaco di Toronto». È la promessa fatta ieri da Rob Ford, ex primo cittadino e oggi semplice consigliere comunale alle prese con una diicile battaglia contro il cancro. Ford - che quest’anno si era candidato a sindaco salvo poi fare un passo indietro per motivi di salute - ha detto di essere pronto a sidare John Tory. Loris, ora spunta un nuovo video L’auto della madre nel garage di casa nell’ora del delitto del bambino RAGUSA - C’è un video, di cui inora non si era saputo nulla, che vede l’auto della mamma di Loris entrare nel garage della palazzina dove abitano gli Stival la mattina in cui il bimbo scompare: un’immagine che ha fatto saltare sulla sedia il marito di Veronica Panarello, appena gli investigatori gliela hanno mostrata. La donna però si dice ancora innocente. Gli italiani sempre più longevi, ma le culle sono sempre più vuote ARTICOLI A PAG. 9 ARTICOLI A PAG.5 Celebriamo il 27.mo Anniversario MIGLIORA I TUOI INDICI D’ASCOLTO Columbus Medical Arts building 8333 Weston Rd #105 Woodbridge L4L 8E2 905 264 9975 DOMENICO COSENTINO (HIS) Specialista Apparecchi Acustici DR. G. 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Nel suo rapporto infatti Bonnie Lysyk ha segnalato oltre 29mila gravi episodi di malfunzionamento del sistema avvenuti negli ultimi quattro anni nei Daycare pubblici e privati dell’Ontario. Una denuncia che l’Auditor general ha inserito nel più ampio report di 597 pagine in cui afronta tutti gli altri problemi della Provincia. «I processi che portano alle ispezioni ministeriali e alle successive azioni vincolanti per risolvere i problemi e tornare nella legalità devono essere migliorati per fare in modo che i bambini siano al sicuro» ha detto lunedì Lysyk alla presentazione del re- Un child care dell’Ontario e, in alto, l’Auditor general dell’Ontario, Bonnie Lysyk port. «Siamo preoccupati dal fatto che gli operatori dei child care non denuncino tutti i gravi episodi di malfunzionamento - ha continuato l’Auditor general - abbiamo scoperto infatti che molti di questi incidenti non sono stati denunciati al ministero entro 24 ore come richiesto dalla legge». Tra i 29mila casi riportati dal report ne emergono alcuni che fanno impressione. Si parla di un bambino feritosi gravemente, di un altro bimbo che ha addirittura subito abusi oppure di un altro ancora che è scomparso. A questo poi si aggiungono casi di incendi e di altri disastri che hanno messo a rischio la salute e la sicurezza dei bambini. In alcuni casi il mancato rispetto delle norme di sicurezza e salute in alcuni centri di prima infan- zia è stato riscontrato più volte in varie ispezioni, ma le contromisure adeguate e obbligatorie per tornare nella legalità sono state prese soltanto in 18 casi negli ultimi cinque anni. Le problematiche legate alla gestione degli asili e alla concessione delle licenze per questo genere di servizi erano già state affrontate nei mesi scorsi dal Corriere Canadese con la serie di servizi sulle ispezioni legate a questioni finanziarie e di sicurezza ai tre asili gestiti da Villa Charities e alle denunce sulla gestione delle licenze fatte dal proprietario del Tiny Town Daycare di Mississauga, Gerry Jutsun. Nelle 29 pagine del report dedicate al tema dei Daycare provinciali, l’Auditor general sottolinea sette temi fondamentali che pre- occupano per quanto riguarda la gestione attuale della questione. Il primo problema è quello della mancata regolarità delle ispezioni di controllo. Negli ultimi cinque anni infatti oltre un terzo dei centri non sono stati ispezionati prima della scadenza della loro licenza e oltre l’80 per cento dei centri con licenze provvisorie (deiniti ad alto rischio, ndr) non sono stati controllati. C’è poi la necessità di un giro di vite sulle conseguenze per chi viola la legge. Molti operatori del settore infatti hanno riottenuto la licenza senza aver ottemperato alle misure obbligatorie richieste dopo che ispezioni di controllo avevano segnalato irregolarità. Altro problema individuato dal report dell’Auditor general è quello che riguarda il proilo di chi la- vora con i bambini. Il rapporto infatti sottolinea come al momento l’Ontario non richieda a chi lavora nei child care con licenza provinciale controlli più approfonditi oltre alla fedina penale. Il quarto punto sottolineato da Bonnie Lysyk riguarda la crescita esponenziale dei compiti di chi si occupa di garantire le licenze e di gestire i reclami per il ministero. Negli anni infatti, oltre a questo molti advisers hanno dovuto occuparsi delle ispezioni e del controllo di oltre 100 centri di child care contro i 65 del 2005. Un altro problema che riguarda la gestione dei disservizi è quello che riguarda le norme e linee guida ministeriali da seguire in determinati casi. Queste norme sono infatti deinite dal report come “vaghe o inesistenti” in svariate aree, comprese quelle che riguardano la condotta e la profondità richieste nelle ispezioni. Inine il report sottolinea come solo il 50 per cento delle fedine penali dei nuovi operatori che lavorano nei child care autorizzati siano presenti negli archivi del sistema e come serva una maggior velocità nella denuncia delle irregolarità, visto che spesso nessuna di queste arriva al ministero entro 24 ore come previsto dalla legge. Il Corriere Canadese ha contattato il ministero dell’Istruzione per un commento sul report ma al momento in cui andiamo in stampa non abbiamo ricevuto risposta. CITY HALL Rob Ford non molla: «Nel 2018 correrò di nuovo come sindaco» TORONTO - Rob Ford vuole ricandidarsi come sindaco di Toronto alle elezioni del 2018. Lo ha annunciato lui stesso ieri parlando a Cp24 ammettendo che sta già pensando alla prossima campagna elettorale. «La salute viene prima di tutto - ha detto l’attuale consigliere del ward 2 - ma se la salute tiene mi ricandiderò. Sto già preparando la campagna e sono pronto a iniziare, devo solo essere sicuro di stare bene». Nel frattempo però l’ex sindaco si concentrerà sulla corsa per la leadership provinciale del partito conservatore, dalla quale il fratello Doug si è tirato fuori due settimane fa. Anche se Ford fa intuire che il no del fratello potrebbe non essere deinitivo. «C’è un sacco di tempo ancora - ammicca l’ex sindaco - la deadline per iscriversi è il 28 febbraio e io spero davvero che Doug cambi idea». «Da quando ha detto che non avrebbe corso - confessa Ford - il mio telefono non ha smesso di squillare. C’è così tanta gente che chiama me, lui e il nostro staf dicendo: “Doug, devi cambiare idea”». Insomma, anche se «Christine (Elliot, ndr) e tutti gli altri sono grandi candidati», continua l’ex sindaco, «la gente vuole Doug Ford». Parlando invece della sua situazione personale, Ford ha ammesso che sta provando a «darsi coraggio» per i suoi bambini in vista del quinto ciclo di chemioterapia che inizierà la prossima settimana. Da lunedì infatti il consigliere comunale inizierà al Mount Sinai l’ennesimo tentativo di cura per far diminuire il grosso tumore che gli è stato trovato nella pancia. Una volta inito il quinto ciclo di chemio, Ford si sottoporrà con l’anno nuovo a una serie di test per stabilire se le cure hanno cominciato ad avere efetto rendendo il tumore più piccolo e facendo diventare reale l’opzione di una operazione chirurgica per rimuoverlo. «È dura - ammette Ford - è qualcosa che non ti lascia mai. Dopo il prossimo ciclo ci vorrà un’altra settimana per recuperare». Raccontando in tv la sua nuova vita, l’ex sindaco spiega che «a casa riesco a malapena a lasciare il letto, ma sto provando a farmi coraggio perché ci sono i miei figli e non voglio fargli vedere che sto male». Ford poi racconta di aver provato a tenere la «testa bassa» e provare «ad andare avanti» mentre combatte il cancro. Ma ammette anche che ci sono giorni in cui questa situazione è davvero «durissima». A consolare e dare forza a Ford però ci sono i cittadini di Toronto. Un supporto che Ford collega alle tante battaglie fatte a City Hall. «Ho combattuto tante battaglie - dice - tante le ho vinte e non smetterò certo di lottare». Insomma la promessa ai suoi elettori è sempre la stessa: «Combatterò duro contro questa cosa e prometto che la batterò». ATTENZIONE! AVVISO IMPORTANTE! Vogliamo avvisare ai nostri gentili abbonati e lettori che il Corriere Canadese ha cambiato sede: 2790 Dufferin St. (secondo piano) (Tra Tycos Dr. e Windgold Ave.) Toronto ON M6B 3R7 - Tel: 416-782-9222 CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 3 CANADA IL RAPPORTO L’Ontario paga miliardi in più per l’elettricità Nel mirino i contatori intelligenti che, malgrado i costi, non hanno portato alcun vantaggio agli abitanti OTTAWA - I contatori elettronici dell’elettricità sono costati il doppio e non hanno portato agli abitanti dell’Ontario i beneici che si aspettavano. Pesano come pietre le parole dell’Auditor General Bonnie Lysyk nei confronti degli sprechi commessi dal governo Wynne. Su tutti spicca quello da ben $1,9 miliardi dello “smart meter program”, che oltre a costare il doppio di quello pattuito, non è mai riuscito a centrare gli obiettivi di ridurre i picchi di consumo della domanda di energia, di cambiare le abitudini dei cittadini dell’Ontario e soprattutto di rendere meno pesanti le bollette. «Quello che abbiamo scoperto è che, per il denaro speso, ci sono stati diversi obiettivi che non sono stati raggiunti - ha detto - I misuratori sono stati installati e la tecnologia è lì ma noi riteniamo che ci siano ancora delle cose che devono essere fatte per dimostrare che l’investimento valeva ben 2 miliardi». Il ministro dell’Energia Bob Nella foto l’auditor general Bonnie Lysyk Chiarelli non ha gradito afatto le dichiarazioni di Lysyk e anzi ha accusato quest’ultima di «non conoscere il funzionamento del sistema dell’elettricità provinciale». L’Auditor General ha stimato infatti che i consumatori stiano pagando tre volte di più dei costi di mercato per l’elettricità - nel senso che i contribuenti dovranno sborsare $50 miliardi tra il 2006 e il 2015 per via di costi extra nelle bollette della corrente. La causa di tutto ciò sarebbe da imputare al fatto che i politici non hanno insistito a far pagare tarife molto più alte nei confronti di chi consuma molta energia nei momenti di pic- co del consumo. Ciò signiica che è stato speso tutto il denaro per installare questi contatori intelligenti senza ottenere dei beneici che il collegamento dei prezzi con la domanda avrebbe dovuto portare. “I contatori sono stati imposti con degli obiettivi molto ambiziosi e dei limiti temporali molto ridotti, senza la sufficiente programmazione e il monitoraggio del ministero”. Secondo l’auditor general quest’ultimo non avendo efettuato un bilancio tra i beneici e gli svantaggi dopo aver imposto agli abitanti dell’Ontario i contatori, ha pure sottostimato i costi dell’installazione. Buona parte degli extra costi è inita sull’Hydro One, che fornisce la corrente elettrica a parecchia dell’attività agricola in Ontario. E ciò ha portato ha un impennata dei prezzi che il governo non si sarebbe mai aspettato. Ma c’è di più: le apparecchiature non hanno nemmeno svolto il lavoro per il quale erano state acquistate ovvero ridurre l’uso della corrente durante le ore di punta, quando i costi per la generazione dell’energia diventano molto più alti. Invece di tagliare il consumo dei picchi energetici di 2.700 megawatt entro il 2010, Lysyk ha scoperto che l’uso dell’elettricità è addirittura aumentato di 100 megawatt. E così anche adesso si aggira intorno ai 25mila megawatt durante le ore di punta. E il problema resta sempre non legato ai contatori o al prezzo legato all’utilizzo ma al fatto che il governo non li abbia mai impiegati per il ine per il quale erano stati acquistati: e cioè avrebbe dovuto far pagare molto di più quando si utilizza la corrente durante le fasce di maggiore consumo. Quando il sistema è entrato in vigore nel lontano 2006, Lysyk aveva scritto che costava tre volte di più consumare la corrente elettrica durante le ore di punta (per esempio durante i pomeriggi d’estate quando le attività commerciali sono aperte e l’aria condizionata in funzione) rispetto all’uso limitato durante altre fasce orarie (per esempio a notte fonda). La politica del governo aveva cercato stabilmente di ridurre la diferenza, al punto che oggi consumare energia nelle fasce più alte costa meno del doppio rispetto alle tarife notturne. La deinizione di ora di punta - ha sostenuto Lysyk - non corrisponde alla realtà. Nel 2010, il governo ha cominciato a far pagare prezzi ridotti alle 7 di sera anziché alle 9 pm malgrado il fatto che la domanda di energia a quella ora sia ancora molto alta perché diverse attività commerciali stanno ancora consumando la corrente. ACCORDO CANADA-UE Il Newfoundland minaccia Ottawa OTTAWA - Il Newfoundland sta minacciando di ritirare il proprio supporto all’accordo commerciale tra il Canada e l’Unione Europea. La mossa clamorosa potrebbe creare non pochi problemi al primo ministro Stephen Harper. Paul Davis, premier del Newfoundland e del Labrador, ha infatti avvertito di essere pronto a fare un passo indietro per colpa di Ottawa che starebbe rinnegando tutto optando per un accordo separato che assicuri il supporto della sua provincia al Comprehensive Economic and Trade Agreement (Ceta). «Il nostro sostegno al Ceta è qui» ha detto Davis durante una intervista. Davis sostiene che Ottawa a St. John’s debbano raggiungere una intesa sulla compensazione e spera di incontrarsi con Harper per risolvere la questione. Il Canada per rispettare i termini del trattato recentemente irmato con 28 paesi dell’Unione Europea signiica deve spingere il Newfoundland a buttare a mare i requisiti minimi richiesti tesi a proteggere i siti per la pesca locale. La regolazione in questione prevede infatti quanto pesce portato a terra nella provincia debba essere lavorato sul posto. Ottawa ha promesso dei fondi per aiutare la provincia ad aggiustare i termini dell’accordo. Il risarcimento, rivelato dal premier Kathy Dunderdale lo scorso anno, prevedeva che Ottawa versasse $280 milioni in un fondo da $400 milioni che sarebbe stato a disposizione dell’industria ittica del Newfoundland. Ma Davis ha detto lunedì che Ottawa ha posto una nuova condizione e pagherà solo nel caso in cui sia possibile dimostrare che l’occupazione nel Newfoundland è stata danneggiata. «Questo non è quello che il ministero del Commercio Internazionale Ed Fast ha detto alla provincia lo scorso anno ha afermato - Questo non era l’oggetto della discussione». Davis ha poi aggiunto che il Newfoundland non ha mai creduto che rinunciare alla procedura richiesta costerà dei posti di lavoro, e anzi ha sempre detto di aver considerato quei $280 milioni di compensazione alla rinuncia di una politica di lungo raggio da parte della provincia. St. John’s vuole usare il denaro per costruire delle peschiere per il futuro e spendere i soldi per altre cose Presents A ROSS PETTY PRODUCTION FROM RUBY SLIPPERS TO GLASS SLIPPERS! Il premier del Newfoundland e Labrador Paul Davis come la ricerca e lo sviluppo, il marketing e le infrastrutture. Secondo lui il Newfoundland non butterà via i requisiti richiesti se Ottawa rimedia a questa impasse. «Manterremo i nostri requisiti se non viene raggiunto un accordo» ha detto. Rob Moore, il ministro conservatore responsabile per il Newfoundland e il Labrador, che è stato coinvolto nelle negoziazioni con St. John’s ha detto che i conservatori non vogliono dare alla provincia il diritto di spendere il denaro in qualsiasi maniera ritengano giusta. Moore ha anche negato che Ottawa abbia cambiato politica su come il denaro debba essere speso. “Il fondo MPR è stato creato per compensare le perdite anticipate dalla rimozione dei requisiti minimi. Il fondo non è mai stato inteso come un assegno in bianco da darsi all’industria del Newfoundland e del Labrador per assicurare un vantaggio poco regolare su tutte le altre province della costa Atlantica”. Il Newfoundland non può bloccare l’entrata in vigore dell’accordo tra il Canada e l’Unione Europea ma può creare una frizione negli scambi commerciali tra Ottawa e Bruxelles. L’accordo, che è già stato irmato da entrambe le parti, dovrebbe partire nel 2016 dopo la ratiica all’interno dell’Ue. Per quanto riguarda il Canada, è invece Ottawa ad avere l’ultima parola. 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Fantino ha giustificato la sua impopolare decisione adducendo “carichi di lavoro meno importanti” nelle sedi di Corner Brook, Charlottetown, Sydney, Thunder Bay, Windsor, Brandon, Saskatoon e Kelowna e Prince George. «Il governo non chiede scusa per aver ridotto le spese burocratiche», ha tagliato corto il ministro Fantino. Da allora i veterani sono sul piede di guerra mentre ieri dal primo ministro Stephen Harper sono giunti tiepidi segnali destinati a riaprire il dialogo: Harper ha infatti detto alla Camera dei Comuni che il governo sta eliminando impieghi inutili nel reparto al ine di trasferire il personale a dirigere i servizi per i veterani. «Potrei fare migliaia di esempi del modo in cui abbiamo razionalizzato il lavoro eliminando ad esempio le fotocopie e gli impiegati addetti a determinate mansioni a favore delle cartelle cliniche digitali - ha detto Harper - al contrario dell’Ndp che vorrebbe mantenere i burocrati a non fare nulla abbiamo deciso di dare un taglio netto alla burocrazia e fornire dei servizi ai veterani». Da ieri sono state postate oferte di lavoro per gli uici dei veterani sparsi in Canada: Veterans Afairs intende assumere un bel numero di personale desideroso di iniziare a lavorare “il più presto Burger King e Tim Hortons si chiameranno “Restaurant Brands International” A sinistra, il ministro per gli Afari dei veterani Julian Fantino ha detto che «il governo non chiederà scusa per aver ridotto le spese burocratiche» possibile”. Il dipartimento elenca cinquanta città canadesi come luoghi potenziali per l’impiego di agenti al servizio dei clienti e 41 città dove si renderà necessario assumere dei manager. “Si tratta di un processo collettivo per creare pool di candidati qualiicati che possono essere usati per impieghi permanenti o temporanei». Le dimensioni del dipartimento dei Veterans Afairs si è ridotto negli ultimi anni, da un picco di 4.137 dipendenti a tempo pieno nel 2009 ai 3.188 di quest’anno, una riduzione pari al 23 per cento. CRONACA NERA Ruba l’auto con dentro un bimbo, è salvo TORONTO - Momenti di paura ieri a Mississauga per una mamma alla quale è stato rubata l’auto con a bordo, seduto sul sedile posteriore, il figlio di nove mesi. Il fatto è accaduto ad un distributore di benzina che si trova all’incrocio di Rexwood con Derry Road. Il veicolo è stato poi trovato abbandonato, con il bimbo dentro, nella via adiacente la stazione di servizio. • Un uomo è morto dopo essere stato accoltellato nella zona di Keele e Bloor nelle vicinanze di High Park. Ad costargli la vita, secondo i paramedici, è stata una coltellata al torace. Una persona è stata arrestata con l’accusa di omicidio di secondo grado. ¬ Secondo la polizia, che sta investigando sull’incidente, sarebbe stato l’alcol la causa dell’incidente avvenuto ieri a Brampton su Steeles Avenue nei pressi dell’autostrada 407. Un automobilista è stato sbalzato violentemente fuori dal veicolo che si è scontrato con un camion da trasporto. La Peel Police sta cercando di determinare se l’automobilista, che si trova ricoverato in ospedale in gravi condizioni, fosse ubriaco al PRIMO PIATTO Spaghetti con crema di scampi momento dello schianto. ¬ La polizia di Ottawa sta dando la caccia a una persona sospettata di aver aggredito un passante con un martello. La vittima stava camminando nel centro della città, nei pressi dell’incrocio di Bank con Somerset Street, quando è stato aggredito in modo del tutto inaspettato, da uno sconosciuto che brandiva un martello. L’uomo ha riportato gravi ferite al volto e alla testa mentre l’aggressore è fuggito. • Sono peggiorate le condizioni di una donna di 80 anni investita lo scorso 4 dicembre mentre camminava lungo Mohawk Road, appena a ovest di Mountain Brow Boulevard. Colpita da un’auto che stava uscendo da un vialetto privato l’anziana è caduta battendo la testa. La polizia investiga: eventuali testimoni possono telefonare al 905-546-4755. CONTORNO TORONTO - Da domani Burger King Worldwide, Inc. sarà il nuovo proprietario di Tim Hortons Inc. O meglio, la più grande catena di cafè del Canada farà parte di Restaurant Brands International. È questo il nome della nuova società canadese che farà capo sia a Tims che a Burger King e che avrà la sua sede a Oakville, dove Tim Hortons ha i suoi uici attualmente. “Forse il nome manca di fantasia ma non si può certo negare che rilette i progetti e gli obiettivi che la nuova società si è preissa”, si legge in un comunicato congiunto delle due catene alimentari. La nuova società, che diventerà la terza catena di fast-food più importante sul pianeta, opererà tramite circa 18.000 punti vendita con la prospettiva di aprirne molti di più andando avanti “ad un ritmo signiicativamente maggiore” di quello che Tim Hortons aveva precedentemente pianiicato. «Come parte del Restaurant Brands International, Tim Hortons rimarrà un marchio canadese iconico ed indipendente ma saranno presenti ottime opportunità per poter accelerare lo sviluppo del nostro marchio in tutto il mondo», ha afermato Marc Caira, amministratore delegato di Tims. DOLCE Teglia bianca Torta campagnola Calorie per porzione: 485 Tempo di preparazione: un’ora Economico: si Vegetariano: si La Cucina di Ingredienti per 4 persone : 600 gr. di patate - 600 gr. di cipolle - 600 gr. di funghi - 100 gr. di parmigiano - una tazza di besciamella - 30 gr. di burro - noce moscata - sale e pepe. Teresina Il Corriere Canadese invita le sue afezionate lettrici a inviare le ricette a loro più care, quelle che fanno leccare i bai a tutta la famiglia, che magari vengono preparate per celebrare una occasione speciale oppure che sono semplici da eseguire, ideali quando si rientra a casa dal lavoro. La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione: condividete le vostre ricette con noi: le pubblicheremo in italiano e in inglese! L’indirizzo è: [email protected] Calorie per porzione: 510 Tempo di preparazione: 35 min. Economico: no Vegetariano: no Ingredienti per 4 persone : 400 gr. di spaghetti - 300 gr. di scampi puliti e sgusciati - 300 gr. di polpa di pomodoro - uno spicchio d'aglio - un ciufo di prezzemolo - 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva - sale e pepe. Preparazione: Lessare le patate e le cipolle e i funghi per 20 minuti circa, scolarle e tagliarle a fette. Adagiare le cipolle, in un solo strato, in una piroila imburrata, cospargere con la metà del parmigiano tagliato a scaglie, coprire con le patate ed unire la besciamella profumata con una grattata di noce moscata. Spolverizzare con il restante parmigiano grattugiato, distribuirvi il burro rimasto a iocchetti ed infornare a 200°C per 20 minuti. Preparazione: Sofriggere nell’olio l’aglio e il prezzemolo tritati insieme. Unire gli scampi e mescolando lasciar insaporire per qualche minuto. Aggiungere il pomodoro, sale, pepe e cuocere per circa venti minuti. Togliere gli scampi, passare al setaccio il sugo, in modo da ottenere una salsa cremosa e con questa condire gli spaghetti cotti al dente, con sopra gli scampi. Servire in tavola. Editore - Consorzio M.T.E.C. Consultants Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone. E M.T.E.C. Consultants Limited. 3800 Steeles Ave. W., Suite 300, Vaughan Ont., Canada Calorie per porzione: 575 Tempo di preparazione: un’ora e 30 min. Economico: si Vegetariano: si Ingredienti per 4 persone: 300 gr. di pane rafermo a fette - un litro scarso di latte - 50 gr. di amaretti - 2 cucchiai di farina - un cucchiaio di farina gialla - scorza grattugiata di un limone - 3 cucchiai di zucchero - 100 gr. di noci tritate 2 mele - 20 gr. di burro. Preparazione: Ammorbidire il pane nel latte bollente, mescolarvi la farina bianca e gialla, la scorza di limone, lo zucchero, le noci e gli amaretti. Quando il composto sarà ben amalgamato, aggiungere i pezzetti di mela e poi versarlo in una tortiera imburrata. Cuocere in forno a 120°C per circa un’ora. Servire la torta tiepida. Redazione: Corriere Canadese Italia, nr 86 Via Maria, 03100 Frosinone. Canada, 2700 Duferin St., Unit 90. Toronto, On, M6B 4J3 Amministrazione: L'On. Joe Volpe, Presidente Francesco Veronesi, Direttore Nicola Sparano, Vice-Direttore K.T. WEB Printing Ltd. 287 Bridgeland Ave. Toronto, On, M6A 1Z6 CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 5 ITALIA DELITTO LORIS Veronica si difende, i tanti dubbi del marito Mimmo Trovato IL TESTE CHIAVE CATANIA - Una cella isolata del braccio femminile, un letto e un piccolo bagno. Inferriate alla inestra, alta, ma anche alla porta perché sia possibile vederla, 24 ore su 24, e da dove arrivano le urla della sezione maschile: “Assassina, non puoi restare qui”. Contestazioni che provano Veronica Panarello, la madre di Loris, in stato di fermo perché accusata di avere strangolato e gettato in un canalone il iglio di 8 anni, il piccolo Loris. Ma le pesa di più la lontananza dalla famiglia: «Mi mancano i igli», ammette parlando dei bambino che non c’è più e del fratello più piccolo che immagina «solo a casa». E sente l’assenza pure di suo marito, Davide, anche se lui non nasconde i suoi dubbi: «Mia moglie dice di aver portato Loris a scuola ma ci sono troppe coincidenze contro di lei», e comunque, «chi è stato è stato, anche fosse Veronica, deve pagare perché non si può fare questo a un bambino». E poi, continua, «se ci sono le prove, perché dovrei starle accanto?». Lei ha deciso di “dare battaglia” e gli lancia un appello dal carcere: «Non mi abbandonare, Davide». Chiede di sapere quando saranno i funerali del bambino «perché - dice - voglio partecipare» e, soprattutto, ribadisce ancora una volta: «Sono innocente, io non c’entro...». Una frase, quest’ultima, che diventa un mantra per la donna: la ripete a chiunque vede Vacilla pure la versione della vigilessa in carcere. «Sono determinata ad andare avanti per dimostrare che non sono stata io» dice, alternando momenti pianto, che la stremano, a attimi di apparente distacco. La linea di difesa è decisa, ed è lei, minuta nel isico ma forte nel carattere, a dettarla al suo legale, Francesco Villardita, che incontra in carcere a Catania dopo che i colloqui degli altri detenuti si sono conclusi. «Ho accompagnato Loris a scuola e non so chi l’ha ucciso», rimarca ancora una volta. E invita il suo avvocato a lanciare un appello: «Chi sa parli», lo stesso rimasto quasi inascoltato fatto dalla Procura di Ragusa dopo la scoperta del delitto, il 29 novembre scorso. Il legale dice di averla trova- ta «ancora processualmente serena, ma molto provata in carcere, da dove continua a chiedere giustizia». «Continua incessantemente a ripetere che è innocente - ricostruisce Villardita - e che quella mattina ha accompagnato il bambino a scuola. Su questo non ha assolutamente dubbi: dà sempre la stessa versione dei fatti». Sua madre, Carmela Aguzza, ammette che «Veronica è stata sempre una ragazza problematica», ma, precisa, «non è un mostro: sono convinta che nasconda qualcuno o qualcosa». «Mi dispiace e sofro per quello che sta passando - aggiunge - lei è mia iglia e non provo odio, nonostante la morte di mio nipote». Per sua sorella Antonella Panarello, «è e- vidente che Veronica non c’è con la testa», ma è sempre stata «una madre afettuosa e presente con i suoi igli». Nell’ala in cui è detenuta, guardata a vista 24 ore su 24 perché ritenuta a rischio suicidio, visto i due tentativi pregressi, non arrivano contestazioni alla mamma di Loris. Le altre donne la lasciano tranquilla. Il cibo che le viene servito fa parte del vitto carcerario che è dato a tutti i detenuti: in via precauzionale, non è stato prevista un’alimentazione separata. Nella cella cammina poco, sembra dovere riposare in attesa della battaglia che ha intenzione di dare per dimostrare quello che ripete sempre: «Sono innocente, io non c’entro...». RAGUSA - «Mentre mi trovavo presso la mia postazione, tra via G. Di Vittorio angolo via fratelli Cervi, notavo sopraggiungere l’autovettura Volkswagen Polo di colore nero in uso» alla mamma di Loris, Veronica Panarello. È la vigilessa del Comune di Santa Croce Camerina Giuseppa Schembari a fornire la testimonianza che la difesa della madre del piccolo ucciso e gettato nel fosso di Mulino Vecchio ritiene fondamentale per scagionare la donna dalle accuse. Ma la testimonianza, secondo la procura di Ragusa che la riporta nel decreto di fermo emesso nei confronti di Veronica, è inattendibile. E infatti, dopo aver messo a verbale, il 30 novembre, di aver visto la Polo nera davanti alla scuola, la vigilessa viene nuovamente sentita dagli investigatori il 3 dicembre e fornisce una versione diversa. “Ritrattava quanto detto” scrivono i magistrati. “Posso dire che la donna al volante della Polo di colore scuro che ho visto transitare quella mattina nella via G. di Vittorio era la madre di Loris. La cosa, invece, che non posso dichiarare con assoluta certezza è che la circostanza fosse legata a quella mattina”. LE INDAGINI Un nuovo video: l’auto della madre entra in garage Matteo Guidelli RAGUSA - C’è un video, di cui inora non si era saputo nulla, che vede l’auto della mamma di Loris entrare nel garage della palazzina dove abitano gli Stival la mattina in cui il bimbo scompare: un’immagine che ha fatto saltare sulla sedia il marito di Veronica Panarello, appena gli investigatori gliela hanno mostrata: «Perché l’ha fatto? - ha detto Davide - lei non ci andava mai. Parcheggiava sempre in strada». Dovrà essere Veronica a chiarire anche questa circostanza, anomala come molte altre di quel maledetto sabato. E l’occasione potrebbe dargliela l’interrogatorio davanti al Gip, che deve decidere se convalidare il fermo emesso dalla procura per omicidio aggravato e occultamento di cadavere. L’udienza potrebbe tenersi già oggi, anche se è più probabile che si svolgerà domani. In attesa, gli in- vestigatori continuano il lavoro di riscontro, per blindare l’ipotesi investigativa, sperando di avere risposte positive dagli esami di laboratorio. Uno su tutti è quello che più interessa chi indaga: l’analisi del bagagliaio della Polo. Se infatti venissero trovate all’interno tracce ematiche o reperti riconducibili al piccolo Loris, sarebbe difficile per Veronica spiegare il perché. L’ipotesi di chi indaga, infatti, è che il bambino, dopo esser stato ucciso, sia stato caricato nel portabagagli. Ed è per questo che l’auto è stata messa in garage, a diferenza di tutte le altre mattine. La telecamera che riprende l’auto, alle 8.48 di sabato mattina, è quella di un’abitazione privata. Tra l’altro Veronica, di questo episodio, non aveva fatto alcun riferimento negli interrogatori del 29 e 30 novembre, accennandolo invece in quello del 4 dicembre. Le immagini registrate dalla telecamera mo- mi ha aiutato a “ Anna sfruttare quegli sconti di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. - Nancy R. ” “ Amo il fatto che Anna possa parlare in italiano e sia più facile per me capire. - Paulino M. ” strano la parte anteriore dell’auto parcheggiata nello spazio davanti ai garage. Successivamente si vede una igura, che gli investigatori identiicano in Veronica Panarello, scendere e dirigersi verso il portone di casa. Neanche un minuto dopo dalle immagini della telecamera sparisce il “muso” della Polo, che ricomparirà soltanto alle 9.25, quando Veronica - nella ricostruzione della procura - va al Mulino per gettare il corpicino del iglio. Loris è stato ucciso, secondo l’autopsia, tra le 9 e le 10.30, con una fascetta da elettricista che gli ha provocato “segni ecchimotici” al collo e sui polsi. La ferita sotto l’orecchio mostra invece, scrive il medico legale, lesioni “ad andamento binario” che sono compatibili con le forbici sequestrate proprio a casa Stival, nella cameretta dei bambini. Nel decreto di fermo è inoltre ricostruito l’episodio delle fascet- te consegnate dalla mamma di Loris con modalità, scrive la procura, “altamente sospette”. Le maestre arrivate a casa del bimbo per fare le condoglianze, parlano di una “circostanza strana” e raccontano che Veronica mette in relazione le fascette con lo zaino, che non si è più trovato. E che secondo gli inquirenti è stato fatto sparire proprio perché all’interno la donna potrebbe aver nascosto la fascetta con cui è stato ucciso Loris. “Sul punto di andare via - mettono a verbale - Veronica si è ricordata che Loris sabato mattina...le ha detto di aspettare perché si era dimenticato di prendere una cosa che serviva ad un esperimento in classe... dopo alcuni istanti era ritornato con un sacchetto di plastica dal quale aveva estratto alcune fascette... che aveva riposto all’interno dello zaino”. Anche la sorella di Veronica riferisce l’episodio ma in termini Inizia a risparmiare oggi fino al 40% di sconto Per un preventivo gratuito senza obblighi, chiamate Anna Zangari-Talarico al 905-265-2711 o il numero gratuito 1-866-621-6980. una persona “ Finalmente preparata e amichevole che comprenda me e le mie esigenze. - Dante R. ” forse ancora più chiari: la mamma di Loris era sdraiata sul divano, “collassata”, e ad un certo punto ha detto al marito “vai a prendere le fascette”. Quando lui è tornato, “si è alzata di scatto, ha strappato le fascette dalle mani di Davide e le ha consegnate alla maestra, dicendo: queste sono le fascette che mi aveva chiesto Loris”. Quasi una confessione dunque, secondo chi indaga. Anche se i familiari non escludono che possa esserci qualcun altro coinvolto. «Sono convinta che nasconda qualcuno o qualcosa» ha detto ieri la madre di Veronica, che non è certo una delle persone che più l’ha difesa. Parole simili a quelle della sorella di Veronica: «Sebbene non abbia alcuna prova, non ritengo di potere escludere che sia coinvolta nella morte del bambino o che stia cercando di coprire qualcuno». standrewsinsurance.com GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE 6 ITALIA Claudio Sebastiani IL FUNERALE PERUGIA - Era una “holding criminale” collegata alla cosca Farao-Marincola della ‘Ndrangheta iniltrata nel tessuto socio-economico umbro ma concentrata nel perugino (che si impadroniva delle attività per poi svuotarle e reinvestire i proventi illeciti anche nel settore del fotovoltaico e della green economy) quella emersa dall’operazione Quarto passo dei carabinieri del Ros coordinati dalla procura distrettuale antimaia di Perugia. Un gruppo “in espansione”, che però gli inquirenti hanno interrotto con un “intervento tempestivo” scattato ieri. Eseguendo 61 ordinanze cautelari (46 arresti in carcere, otto ai domiciliari e sette obblighi di dimora) in 12 province italiane e in Germania a carico per lo più di calabresi ma anche albanesi ed egiziani. E sequestrando beni per oltre 30 milioni di euro. Carabinieri e magistratura ritengono che l’organizzazione fosse attiva nel capoluogo umbro dal 2008 e collegata con la cosca capeggiata a Cirò da Natalino Paletta. Tanto che agli atti delle indagini ci sono stati anche ilmati di incontri tra i vertici e presunti appartenenti al sodalizio. Questi - ha spiegato il sostituto procuratore Antonella Duchini che ha coordinato le indagini - si sono inizialmente radicati nel territorio umbro, in particolare perugino, con imprese dalla “facciata pulita” nel campo dell’edilizia e della ristorazione. Mettendo poi in atto le loro attività illecite. Una associazione per delinquere di tipo maioso dedita a estorsioni, usura, incendi, danneggiamenti ma anche alla bancarotta e alle trufe, narcotraffico e prostituzione. Addio a Mango Ricoverati altri due fratelli I Ros dei carabineiri in azione in Umbria 'NDRANGHETA Una “holding” criminale con le mani sull’Umbria Grazie a queste intimidazioni - è emerso ancora dall’indagine - la holding aveva iniltrato il tessuto economico. Tanto che alcuni imprenditori locali erano stati costretti a cedere le loro imprese agli indagati o a loro prestanome. In alcuni casi invece - ritengono gli investigatori - pur rimanendo formalmente intestatari, le vittime venivano sostituite nella gestione da esponenti del gruppo criminale. Che dopo avere privato l’azienda delle linee di credito ne provocava la bancarotta fraudolenta. “Gli imprenditori venivano depredati e impoveriti”, ha sottolineato il procuratore nazionale antimaia Franco Roberti. Dagli accertamenti del Ros è inoltre emerso che il presunto gruppo criminale era anche dedito a trufe in danno di fornitori di materiali edili poi rivenduti a ricettatori calabresi e reimpiegati nella stessa regione, in Umbria e in Toscana. Un’altra componente del sodalizio, con a capo Francesco Pellegrino, era invece specializzata in furti di materiale per l’edilizia e macchine operatrici nelle Marche poi rivendute. L’indagine ha anche documentato il coinvolgimento della cosca nel traffico di cocaina che avrebbe coinvolto anche gli albanesi per lo spaccio su territorio. Un complesso di attività che procurava “considerevoli proventi illeciti” destinati all’acquisto di immobili (oltre un centinaio sequestrati) e attività commerciali (i sigilli sono scattati per 39) nel settore dell’intrattenimento e del fotovoltaico. “Un gruppo in espansione” ha evidenziato ancora Roberti parlando però di “intervento tempestivo” da parte degli inquirenti che ha salvaguardato un “tessuto socio-economico” sostanzialmente sano”. LAGONEGRO (POTENZA) - È stato, prima di tutto, il funerale di Pino, l’uomo, il marito, il padre, il cittadino di Lagonegro (Potenza), il lucano, e poi quello di Mango, il cantante. Un artista, morto a 60 anni sul palco di Policoro (Matera) mentre cantava “Oro”, uno dei suoi brani più famosi. Le migliaia di persone che si sono radunate domani dentro e fuori la Chiesa Madre lo hanno salutato con gli ultimi, lunghi e sinceri applausi. Dopo la morte del cantante e di suo fratello Giovanni, ex muratore, 72 anni, anche gli altri due fratelli, Michele e Armando (compositore di alcune delle canzoni più famose), hanno avuto un malore: sono stati ricoverati entrambi. A Lagonegro, città nell’area sud della Basilicata, ieri è stata una giornata di lutto cittadino. In silenzio, senza striscioni, con “dignità”, ha detto l’arcivescovo di Policoro-Tursi, monsignor Francesco Nolè ,che ha celebrato i funerali. Poi, all’arrivo della bara, spontaneo, sentito, il primo lungo applauso di questa giornata di lutto ha rotto il silenzio. La Chiesa Madre era gremita, chi - ed erano davvero in tanti non è riuscito a entrare ha aspettato nel piazzale. Giovani e anziani, mamme con i carrozzini, fan venuti dalla Basilicata e dalle regioni limitrofe: tutti con l’unico desiderio di dare l’ultimo saluto a Pino. FRUSINATE Uccisa la professore scomparsa: arriva confessione di un muratore L’inverno è dietro l’angolo ed i club e le associazioni sono già al lavoro per organizzare le feste Natalizie, serate danzanti, incontri, eventi di ogni genere. Lo scopo è sempre quello di divertirsi assieme. Antonio Mariozzi Il Corriere Canadese sarà felice di pubblicare i vostri eventi: dovete solo mandare gli annunci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] oppure via fax al (416) 782-9333 CORRIER E CANADE SE • MART COMUNITÀ EDI 18 NO VEMBRE 201 4 Ricordati a College i 9 caduti di tu tte le Dopo la cele brazione di una messa è TORONTO stata depost è stata gra - La partecipazio a una corona ne nde. Così de è sta come ai piedi della guerre granta la senti nel ricocommozione dei pre te le guerre rdare i caduti di tut fin pena qualch o all’uccisione di ape set timana soldati can adesi Patrice fa dei due Nathan Cir illo. Quest Vincent e sidente ad ’ultimo, reHa ne calabrese milton, era di ori gilebrazione . Ad organizzare la cedella messa sa di San Fra nella chience sco d’Assis lege per rico i di Co ldifendere rdare i soldati che per i so la vita, loro Paesi hanno per sono state la Federazio ne Italiana dei Combatte ti - Sezion nti Alleae Cifaa e la Biadi Toronto (Fidca), la ogni 11 nov di Little Italy. «Com em e con il cuore bre ci siamo riunit i, per ricorda pieno di riconoscenza, re i coragg iosi uomini donne che hanno pag e Nelle foto alcu ato il loro ser ni presenti vizio in Can con la vita alla cerimo Italia - ha ada come nia organizza i caduti di tut detto il pre in ta a College te le guerre; sidente del Fidca Cav. per ricorda la Uff in basso il Cav re ta - il nostro . Giuseppe Simone . Uf. Giusep tpe Simonetta tenti che sonpensiero va ai combat (Foto Tony ma e nella o stati uccisi nella pri Pavia) sec le, nella gue onda guerra mondi arra in Corea sioni di pac , nelle mis e quella in Afg dal 1948 ad oggi com e han Tante le ass istan». senti alla cer ociazioni d’arma pre ta celebrata imonia (la messa è sta gna che ha por nandes), cheda padre Conrad Fer dell’Italia dur tato alla liberazion e re gen ante la sec corteo che si è conclusa con un ra mondiale - ha det onda guer- mondoerazioni di poter viv ere in un to nel suo no della chi ha portato all’ester- scorso il di pace». sup diAlla fin ro per dep esa una corona d’allo- maso - più erintendent Di Tom orl - sa son e della cerimonia reli della Madon a ai piedi della statua no stati ucc di 25mila canadesi gioso- ni pre o stati consegnati isi e di que ad alcusentanti dei na della Pace: rappre senti diplom la riposano sti oltre 5m iin Italia nel i rina, degli Bersaglieri, della Ma guerra del cimitero di lasciati dalla presid e medaglie riCo Alp enza nazion della Fid Vatri, presid ini (presente Gin sino, in pro mmonwealth di Cas o vincia di Fro - ti decora ca. Quest’anno son ale zaz ne Intersezi ente della Commissi o stasinone». Di Tomma ione di un ti Ruggiero oonale Ana monument chele, nato Luciano Mi degli Stati del Canada anche i ser so, che ha ringrazia o ded nel 191 - ai caduti di tutte Un to e le guerre: icato lizia (Frank iti), delle forze di po- lucci e Ma genti Anthony Castel- compagnato dai 9 che è stato ac- diamo la ai «Chiefam risa Padula), dei con ri (Tonino ro lavoro in Reggimenti per il lo- dell’ex combatten iliari, e a nome nadesi di con nazionali italo-caGiallonard Carabiniete sen trib Ste o se, uire per pot alla fan ori alizzare il o e Dome co Faga), dei er reni- ronto e nella comuni polizia di To- vedovaginario di Toritto (Bao Biamonument Fin anz ier o tà Street, all’ Di Candia i incrocio di su College ), delle Gu (Francesco aggiunto: «Non dobbia italiana, ha ze arm Maria Biase. «Oggi ri), la Grace e Co re (Mario ardie d’ono- care il sac le for- lege St. - ha mo diment ate italian rifi lGentile), il e con i- tinuan dent della o a rischia e canadesi con- monetta - Co cluso il Cav. Uff. Sisuperinten- taliani e del cio dei combattenti polizia di re ile lleg la tru e con pro è ppe sta pria vita arrivo d coraggio Toronto canades rio Di T to il luo chè se statua della Madonna de lla Pace ROMA - Quaranta giorni di mistero, poi la scoperta di una morte atroce. Gilberta Palleschi, la professoressa di inglese, amante del jogging, scomparsa dalla sua casa di Sora, nel frusinate, è stata uccisa dopo aver reagito ad un tentativo di stupro. Uccisa a calci e pugni e inita con una serie di colpi di pietra alla testa. Il suo corpo umiliato ino alla ine. Ad inierire su di lei sarebbe stato un muratore di 43 anni che ha confessato di aver ucciso la donna, 57 anni, proprio il giorno della sua scomparsa. L’uomo, Antonio Palleschi, ma non è parente della vittima, è accusato di omicidio, occultamento e vilipendio cadavere. Secondo l’accusa l’uomo, dopo aver ucciso l’insegnante, ha occultato il cadavere in un dirupo in campagna e il giorno dopo è tornato sul luogo dove lo aveva nascosto tentando di avere un rapporto sessuale. A portare i carabinieri nelle campagne che circondano Campoli Appennino a una decina di chilometri da Broccostella, dove la donna era scomparsa il primo novembre, è stato lo stesso muratore dopo la sua confessione arrivata al termine di un lungo interrogatorio. Le attenzioni dei carabinieri si erano concentrate su di lui anche in virtù di precedenti speciici per violenza sessuale emersi a suo carico. Ad incastrarlo sarebbero state le analisi delle celle telefoniche e la testimonianza di una donna che l’avrebbe visto caricare il corpo della professoressa su un’automobile. L’ipotesi di un’aggressione aveva preso sempre più forma nelle ultime settimane di indagine anche dopo il ritrovamento di alcuni oggetti di Gilberta Palleschi nel luogo dove un secondo testimone avrebbe sentito le urla di una donna, proprio nel giorno in cui la professoressa era scomparsa. Un bracciale spezzato, la sim del cellulare, un mazzo di chiavi e le cuffiette dell’I- pad gettate tra l’erba a due passi dal iume Fibreno, queste erano le uniche tracce del passaggio della professoressa in quel tratto di campagna accanto al corso d’acqua scandagliato per giorni. Da quel momento ricerche e veriiche si erano concentrate sull’ipotesi di una aggressione. Ipotesi che si sono rivelate concrete nelle ultime ore, ino ad arrivare al fermo del muratore. «Per la nostra città è una vicenda terribile, anche per come si sono svolti i fatti. C’è grande dolore e sono vicino alla famiglia», dice attonito il sindaco di Sora, Ernesto Tersigni. Una città scossa, sotto choc che si era mobilitata per giorni partecipando alle ricerche della donna che sembrava svanita nel nulla. Una donna conosciuta e stimata, volontaria e segretaria dell’Unicef Lazio. Oggi in quel dirupo, per la cittadina in provincia di Frosinone, si è materializzato un incubo. CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 7 ESTERI MEDIORIENTE Scontri con israeliani, muore ministro palestinese Massimo Lomonaco TEL AVIV - La morte del ministro palestinese Ziad Abu Ein a seguito di una manifestazione in Cisgiordania dispersa dai soldati israeliani ha rialzato ieri la tensione tra Israele e Autorità nazionale palestinese (Anp). In serata sono segnalati incidenti con l’esercito a Qalandya e nel campo profughi di Jalazoun, con un ragazzo di 14 anni, secondo fonti palestinesi, ferito in modo serio. Il leader di Ramallah Abu Mazen ha subito condannato la morte di Abu Ein parlando di «barbarie che non può essere accettata né tollerata». «Avvieremo i necessari passi dopo aver appreso i risultati delle indagini sulle circostanze della morte. Tutte le opzioni sono aperte», ha avvertito. In serata Abu Mazen ha convocato una riunione d’emergenza dei responsabili palestinesi nella quale - ha fatto sapere l’esponente di Fatah Jibril Rajoub - il leader potrebbe arrivare ad annunciare la “ine della collaborazione” di sicurezza con Israele. Una mossa che rischierebbe di compromettere in maniera seria lo scenario già disastrato delle attuali relazioni tra le parti. Ieri in serata infatti Benyamin Netanyahu ha inviato un messaggio Un’immagine del ministro Ziad Abu Ein durante gli scontri in cui è morto all’Anp assicurando che Israele indagherà “sull’incidente” e si è appellato a «mantenere calma la situazione e ad agire responsabilmente». Il quadro d’altra parte è ulteriormente complicato dall’annuncio che a giorni sul tavolo del Consiglio di Sicurezza dell’Onu potrebbe approdare una proposta di Risoluzione che prevede la ine dell’occupazione israeliana dei Territori entro la ine del 2016. Eventualità contrastata con forza da Israele e dagli Usa e che ha spinto il segretario di Stato John Kerry a volare a Roma domenica prossima per incontrare subito dopo il premier Benyamin Netanyahu in modo da coordinare i passi necessari per fronteggiare la situazione. Le cause del decesso di Ziad Abu Ein - 55 anni, leader storico di Fatah e ministro per il Monitoraggio delle colonie e del Muro - non sono al momento ancora chiare e ci sono versioni contrastanti. I fatti sono avvenuti durante una manifestazione a Turmus Ayya, villaggio vicino Ramallah, che secondo gli organizzatori (tra cui lo stesso Ziad Abu Ein) voleva essere paciica. L’obiettivo era quello di piantare alberi di ulivo su terra espropriata per motivi di sicurezza dai militari. A seguito dei taferugli il ministro palestinese si è sentito male ed è stato portato in ospedale a Ramallah. Jamil al Barghouti, direttore del Centro di informazione, citato dall’agenzia palestinese Maan, ha sostenuto che Ziad Abu Ein è morto “dopo che un soldato lo ha colpito al petto con l’elmetto”. E che l’uomo avrebbe inalato grandi quantità di gas lacrimogeno lanciato dall’esercito israeliano per allontanare i manifestanti. Fonti sanitarie dell’ospedale di Ramallah hanno riferito che il ministro è arrivato nel nosocomio senza presentare segni di violenza. Confermando tuttavia l’inalazione da parte del ministro dei gas lacrimogeni. STATI UNITI Torture della Cia, jihadisti minacciano vendetta Stefano De Paolis NEW YORK - In ballo c’è la sicurezza degli Usa. I jihadisti nel mondo già minacciano vendetta: “Fratelli e sorelle, vendicatevi del serpente americano”, hanno esortato alcuni sul web, e altri arrivano persino a teorizzare che “essere decapitati è 100 volte più umano, più dignitoso di quello che queste sporche canaglie hanno fatto ai musulmani”. Ma sul piatto c’è anche il prestigio della Central Intelligence Agency e a stretto giro la stessa Cia e molti repubblicani che contano sono partiti all’assalto del rapporto del Senato americano sulle torture usate negli interrogatori degli 007. Quel documento «danneggia la sicurezza nazionale degli Usa, gli uomini e donne della Central Intelligence Agency e soprattutto la verità», ha tuonato George Tenet, che è stato direttore della Cia durante la presidenza di George W. Bush. E lo stesso Bush è a sua volta sceso in campo, afermando che «siamo fortunati ad avere uomini e donne che lavorano duro alla Cia», riiutandosi così di prendere le distanze da quelle tecniche brutali. Anche se il programma iniziò nel 2002, Bush ne fu informato in maniera dettagliata solo nel 2006, aferma il rapporto, quando gli fu spiegato tutto nei dettagli. Ad esempio, gli venne detto di un detenuto appeso con le catene al sofitto, nudo, e costretto a urinarsi e ta O! i d n IT T e V N ra - GARA p m Co CESSO C SU 5 yrs. running defecarsi addosso. Lui ne rimase scosso, ma la Casa Bianca approvò comunque quelle tecniche di interrogatorio, mentre in realtà veniva ingannata sui reali risultati che producevano, invero scarsi, a detta del rapporto. Ma anche l’ex braccio destro di Bush, l’allora vicepresidente Dick Cheney, liquida le afermazioni secondo cui la Cia avrebbe agito in maniera illegale come «un mucchio di sciocchezze». E in maniera ancora più rude, il senatore repubblicano Orrin Hatch parla di «un puro pezzo di sterco politico». Il senatore Saxby Chambliss e altri quattro suoi colleghi del Gop hanno a loro volta scritto un documento di 100 pagine per esprimere dissenso dalle conclusioni del rapporto. Mentre un gruppo di ex agenti e alti funzionari della Cia si sono organizzati dando vita ad un sito web il cui scopo è già chiaro sin dal nome: CiaSavedLives.com (La Cia ha salvato vite). Ma nonostante l’ofensiva dei difensori le critiche continuano ad arrivare sempre più numerose e taglienti, anche dall’estero. «Sono sconvolta, esattamente come tanti americani e tante americane», ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. «Le democrazie non possono scendere a compromessi al ribasso sui diritti umani», e quanto denunciato nel rapporto «va condannato con forza e drasticamente», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Genti- loni. Human Rights Watch e l’associazione britannica Cage, che difende i prigionieri sottoposti alle “extraordinary rendition” nel corso della guerra al terrorismo, chiedono invece che i responsabili delle torture vegano processati. E anche i jihadisti, come era prevedibile, alzano la voce. Via Twitter gettano benzina sul fuoco esortando a riservare lo stesso “trattamento” agli ostaggi Usa. E dicono: “Ricordatevi, il 100% delle vittime di torture sono stati musulmani. È una guerra contro l’islam”. I bersagli da colpire per rappresaglia, secondo l’autorevole sito americano di monitoraggio Site, sono stati già individuati e indicati dalla jihad globale. Rocco Piccininno Ce ll 416 8 8 8 8 438 Fax 416 783 60 82 w w w.roccowork s.com Sutton Group - Tower Realty Ltd., Brokerage S u t t o n G r o u p Towe r 416 7 8 3 5 0 0 0 OFFERTA SPECIALE AGLI ABBONATI del Comprate o vendete con me e avrete un VOLO GRATIS* per l’ITALIA * Some Conditions Apply * GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE 8 PRIMO PIANO IL RAPPORTO Obiettivo 100 anni, ma non da soli e senza dieta BOLOGNA - Gli italiani vogliono vivere ino a 100 anni, ma senza sacriici nello stile di vita e soprattutto non in solitudine. La povertà e anche le malattie sembrano fare meno paura del restare soli e il desiderio di vivere di più è legato soprattutto al bisogno di pensare di avere davanti ancora più anni con i propri cari. Sono i dati presentati a Bologna durante il congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg). I medici hanno indagato per la prima volta nel Belpaese quali sono i desideri, le opinioni e le paure degli italiani sulla possibilità di raggiungere l’obiettivo dei cento anni di età. Solo il 10% degli italiani ritiene adeguata una durata di vita fra gli 85 e gli 89 anni, il 75% crede che l’arco dell’esistenza debba durare fra i 90 e i 104 anni, e c’è un 13% secondo cui la morte non dovrebbe arrivare prima dei 110 anni. I dati mostrano anche che l’86% degli over 70 e l’80% dei più giovani prenderebbe subito un farmaco per diventare centenari: in sostanza l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto senza sforzi. Ma appena uno su dieci sarebbe d’accordo a digiunare tre volte a settimana per vivere più a lungo. «Numerose ricerche indicano LA SCHEDA Italia sempre più longeva: solo il Giappone è più “vecchio” che una dieta a ridotto contenuto calorico potrebbe contribuire ad aumentare la sopravvivenza, ma la via breve e facile di un farmaco è preferita dalla maggioranza», osserva il presidente dei geriatri Giuseppe Paolisso, rettore della Seconda Università degli Studi di Napoli. Eppure è con la prevenzione, ricorda il medico, che si può davvero arrivare a 100 anni attraverso uno stile di vita sano. L’indagine, inine, sottolinea che l’Italia non è un Paese in grado di sopperire al meglio ai bisogni degli anziani ma nonostante questo l’86% non sarebbe disposto a cambia- re residenza pur di arrivare a 100 anni. «Secondo il 63% degli over 70 e il 55% dei più giovani una società di centenari sarebbe un nuovo paradiso, anche in Italia - dice Paolisso - certamente però c’è bisogno di uno sforzo maggiore per creare una società che sia solidale con gli anziani e ne soddisi le necessità senza essere penalizzante per i giovani». Il grande invecchiamento della popolazione italiana che è in testa nella classiica dei paesi occidentali per longevità e seconda nel mondo solo dopo il Giappone, rischia infatti di far scoppiare uno scontro generazionale. Un attrito presente anche ora dimostrato dal fatto che il 46% dei 45-55/enni pensa che troppi anziani tolgano risorse ai giovani, mentre appena il 20% degli over 70 ritiene che l’invecchiamento della popolazione possa ostacolare le nuove generazioni. «Gli anziani non vogliono essere un peso per i giovani ma i giovani temono che questo possa accadere - conclude Paolisso - sta alle istituzioni e alle loro scelte far si che non vi siano disuguaglianze sociali e che si possa invecchiare certi di non essere presenze ingombranti per igli e nipoti». ISTAT Sempre più culle vuote, “effetto Papa” sui nomi ROMA - Sempre più culle vuote in Italia: nel 2013 sono stati registrati all’anagrafe 514.308 nuovi nati, 20mila in meno rispetto all’anno precedente. In 5 anni in Italia sono nati 62mila bambini in meno e anche gli stranieri residenti nel Paese, che negli precedenti avevano in qualche modo sostenuto il dato demograico, cominciano a fare meno igli. È l’Istat a fare il bilancio con tutti i dati statistici relativi al 2013 che era stato già indicato, nelle stime già difuse nei mesi scorsi dallo stesso istituto di statistica, l’”anno nero” delle nascite nel quale è stato infatti toccato il minimo storico. Nei dati Istat anche una nota di colore: sui nomi scelti per i piccoli c’è un “efetto Bergoglio” e Francesco infatti risulta il più gettonato. Ecco tutti i dati diffusi dall’Istat. 514.308 NUOVI NATI, IN 5 ANNI MENO 62MILA. I dati confermano nel 2013 il minimo storico delle nascite. La tendenza alla forte diminuzione delle nascite avviatasi a partire dal 2009 interessa tutte le aree del Paese, anche le regioni del Nord e del Centro che nel periodo precedente avevano sperimentato una fase di aumento della natalità e della fecondità riconducibile in primo luogo alla progressiva difusione delle nascite con almeno un genitore straniero. EFFETTO PAPA SUI NOMI, FRANCESCO AL TOP. Francesco è il nome più gettonato tra i nuovi nati e “si segnala un aumento a partire dal mese di marzo 2013, a seguito della elezione del Sommo Ponteice”, riferisce l’Istat aggiungendo che invece per le bambine i nomi più scelti sono Soia e Giulia. Tra i igli di stranieri residenti in Italia il nome maggiormente difuso per i maschi è Adam, per le femmine Sara. SOTTO QUOTA 400MILA I NATI DENTRO UN MATRIMONIO. Si avvertono nei dati demograici le conseguenze del forte calo della nuzialità registrato nel quinquennio (circa 53mila nozze in meno). I nati all’interno del matrimonio, infatti, scendono per la prima volta sotto quota 400 mila: nel 2013 sono appena 380.863, quasi 83mila in meno in 5 anni. GLI IMMIGRATI FANNO MENO FIGLI. In lieve diminuzione per la prima volta anche i nati con almeno un genitore straniero (3.239 in meno rispetto al 2012), che ammontano a poco più di 104 mila nel 2013, pari al 20,2% del to- Pascale Di Poce Iadipaolo Barristers Solicitors Notaries tale dei nati a livello medio nazionale (il 28% nel Nord e solo l’8% nel Mezzogiorno). Diminuiscono in particolare i nati con entrambi i genitori stranieri, scesi a 77.705 unità nel 2013, 2.189 in meno rispetto al 2012. In leggera lessione anche la loro quota sul totale delle nascite, pari al 15% nel 2013. MA NEL NORD 1 NATO SU 4 HA UN GENITORE STRANIERO. In media nel 2013 quasi il 29% dei nati in Italia ha almeno un genitore straniero al Nord e il 23,2% al Centro, mentre al Sud e nelle Isole le percentuali sono rispettivamente l’8,2 e il 7,1%. Le regioni del Centro-nord in cui la percentuale di nati da almeno un genitore straniero è più elevata sono l’Emilia-Romagna (32%), la Lombardia (29%), la Toscana e l’Umbria (circa 26%). BOLOGNA - Oltre un italiano su 5 ha più di 65 anni e il Belpaese resta saldamente in testa alla classiica delle nazioni più longeve. Gli ultimi dati presentati a Bologna in occasione del Congresso della Società italiana di Geriatri e Gerontologia (Sigg) confermano il percorso che la popolazione sta facendo senza battute di arresto. Primo fra i Paesi occidentali europei, il 21,2% degli italiani ha spento più di 65 candeline. In seconda posizione, ha riferito Ketty Vaccaro del Censis che ha presentato una rielaborazione dei dati Istat, c’è la Germania seguita dalla Grecia. Nel mondo solo il Giappone ci supera con una quota della popolazione over 65 del 25,1%. Liguria, Friuli, Toscana, Umbria, Piemonte e Marche sono le regioni più longeve. Salendo dal fondo della classiica invece c’è la Campania seguita dalla provincia autonome di Bolzano, il Trentino, la Sicilia è la Calabria. Per speranza di vita alla nascita invece le Marche sono al primo posto con una aspettativa di vita di 85 Anni per le donne e di 85,6 per gli uomini. Ultima invece la Campania con due anni in meno di aspettava di vita, sia per gli uomini che per le donne. Aumentano e aumenteranno anche i grandi anziani. Nel 2011 gli anziani con 80 anni e oltre erano 3 milioni e 656mila, di cui 539mila aveva compiuto i 90 anni. Nel 2021 gli over 80 saranno 4 milioni e 737 mila, di cui quasi un milione (esattamente 970 mila) Over 90. L.A. LOMBARDI CHARTERED PROFESSIONAL ACCOUNTANT Lawyers Practicing in Association 3800 Steeles Avenue West, Suite 300, Vaughan, Ontario, Canada L4L 4G9A Telephone: (905) 850-8550 Toronto Line: (416) 746-7420 Telefax: (905) 850-9998 Len Lombardi, CPA, CA, LPA, BA 500 Highway 7 East, Suite 200 Richmond Hill, Ontario L4B 1J1 Tel: 416.924-9559 ext. 342 Fax: 905-707-1322 - Email: [email protected] CORRIERE CANADESE • GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 9 L’ALTRA METÀ DEL CIELO Mariella Policheni TORONTO - A vincere la decima edizione di “Ballando con le stelle” è stata Giusy Versace in coppia con Raimondo Todaro. Sì, proprio lei che le gambe non le ha più dal 2005. Lei, dolce ma determinata, fragile ma decisa, sempre pronta a mettersi in gioco. Con forza e dolore è riuscita a riprendere in mano la sua vita dopo il tragico incidente automobilistico: nel 2007 è tornata a guidare, nel 2010 ha iniziato a correre con delle protesi in carbonio diventando così la prima atleta donna italiana della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori. Il 30 maggio 2014, ai Campionati italiani di Grosseto, Giusy Versace ha vinto il suo ottavo e nono titolo italiano sui 100 e 200 metri, facendo segnare, nella prova più corta, il nuovo record italiano di categoria: 14”44. Giusy Versace è una forza della natura, una donna di 37 anni che ha abolito dal suo vocabolario termini come rassegnazione, una che la vita vuole viverla a 360 gradi. E che riesce anche a emozionarti quando quasi con rabbia dice «Io la vita me la mangio, mi piace, me la voglio vivere». Giusy, avrebbe mai creduto di poter vincere “Ballando con le stelle”? «Sono ancora frastornata, non credevo davvero di farcela. Anzi senza Raimondo non ce l’avrei mai fatta... Sono felice di aver vinto, è il mio regalo a Raimondo che mi ha accompagnato in questa avventura. Debbo dire che Dio mi ha mandato un angelo che è riuscito a farmi fare cose che hanno stupito anche me». Come giudica questa esperienza? «Ci sono stati momenti difficili, è stata una scommessa. Ricordo quando la Carlucci mi chiamò per partecipare al programma... Non nego di aver avuto molti dubbi per tanti motivi, non ultimo il fatto che dovevo trasferirmi a Roma per tre mesi e avevo appena iniziato la preparazione atletica in vista dei Mondiali del prossimo anno in Qatar. Sì, ho avuto paura di non essere all’altezza e di diventare un fenomeno da baraccone. Poi, visto l’entusiasmo e gli incoraggiamenti ricevuti, oltre al desiderio di mandare un messaggio positivo, ho accettato. Con incoscienza, ma ho accettato». Ma Raimondo Todaro, come si è comportato? È stato un insegnante severo? «Beh, direi di sì, direi che ha capito quali corde doveva toccare per tirare il meglio fuori di me... No, non mi ha fatto sconti, mi provocava ed io orgogliosa come sono alla ine mi impegnavo al massimo, volevo fare bella igura. Pensi che quando mi chiedeva di fare passi o tecniche assurde lo guardavo e gli chiedevo “Ma ti ricordi che ti ricordi che ho due gambe inte, vero?” Per tutta risposta mi rispondeva “E va beh, allora muovile”». Lei, ancor prima dell’incidente del 22 agosto del 2005 era una donna felice sul piano personale e di successo nella professione. È stato difficile ricominciare? «Sarei una ipocrita a dire il contrario. A mio avviso quando hai un incidente del genere in età adulta ti trovi a confrontare un prima e un dopo e vuoi a tutti i costi ricostruire la tua vita di prima ma ovviamente non potrà più essere come prima. Occorre avere l’intelligenza di accettare il cambiamento. Ho avuto anche la fortuna di avere accanto delle persone che sono state eccezionali, mi sento dire spesso che io sono eccezionale ma in verità io ho avuto due grandi fortune: da un lato un carattere molto guerriero, determinato, positivo e dall’altro delle persone meravigliose al mio ianco che non si sono vergognate, che ci hanno credu- Giusy Versace «Io la vita me la mangio» to ancora prima di me, che mi hanno caricato e invogliato ad andare avanti. Mia madre e mio padre, mio fratello, ma anche tutta la mia famiglia a 360 gradi, le mie migliori amiche di sempre, tutti, proprio tutti...». Appunto la famiglia: quanta importanza ha avuto la famiglia nella sua vita post-incidente? «Io da sola non sarei andata da nessuna parte, nessuno da solo va da nessuna parte. Ho provato un dolore isico che a distanza di tanti anni faccio ancora fatica a raccontare, non riesco a trovare aggettivi che possano descriverlo ma non ho mai avuto paura di quello che sarebbe successo dopo... Mi sono risvegliata dal coma con un grande senso di gratitudine nei confronti di Dio. Vede, io avevo pregato per non morire ed ero viva, ho sentito da subito qualcosa dentro che mi spingeva a dire grazie, trovavo solo motivi per cui vivere ed ero grata per avere avuto una seconda opportunità anche se ero su una sedia a rotelle e al tempo non sapevo ancora quale tipo di autonomia avrei potuto raggiungere...». To r n a n d o all’incidente del 22 agosto 2005 lei ha detto che «la voglia di vivere ha superato la paura di morire». «È vero... ho pregato tanto, la paura di morire era più forte del dolore, non volevo chiudere gli occhi, volevo rivedere la mia famiglia, ero sola in autostrada, ho pregato per rimanere sveglia e lucida. Mi sono davvero aggrappata alla vita con le unghie e con i denti, come si suol dire. Non posso che essere grata di come è andata». Ha mai pensato: “Se quel giorno non mi fossi messa al volante...” «Sì, la sera prima avevo avuto un sogno premonitore, io sono fatalista, forse doveva succedere e basta... Avevo 28 anni e tante soddisfazioni personali e professionali, era un momento in cui ero piuttosto appagata. A volte penso a cose che avrei potuto fare ma non me ne faccio un cruccio. Mi fa male vedere la gente che si toglie la vita, mi fa male vedere la gente che si deprime, che non esce di casa. Io amo la vita, la amo in ogni suo aspetto. Ho imparato a non guardarmi come la disabile e così facendo ho fatto in modo che nessuno mi considerino come la disabile. Certo ho perso due gambe, però so di avere una testa forte e un cuore pulito, la vita è bella e io la voglio vivere comunque». C h e r u o l o ha avuto la fede nella sua vita? «Fondamentale. Io senza la fede non ce l’avrei fatta, io prego quando vado a dormire e quando mi sveglio perché comunque bisogna credere in qualcosa di più grande: io lo chiamo Dio, qualcun altro lo chiama in un modo diverso. Per me è stato determinante un viaggio che ho fatto a Lourdes in Francia, un luogo magico per me, dove a seconda dello stato d’animo con cui vai raccogli cose diverse: io ci sono andata semplicemente per dire grazie dal momento che quando ero in ospedale avevo fatto un voto e avevo pro- messo che se fossi tornata a camminare sarei andata lì a ringraziare. Così ho fatto un anno dopo anche se non camminavo in maniera autonoma come adesso... sono arrivata davanti a quella grotta e li ho avuto uno sfogo di pianto, di rabbia, di rassegnazione, mi chiedevo perché a me... è inutile nascondersi dietro un dito perché uno se lo chiede. Poi ho avuto la sensazione che quella statua mi parlasse e mi invitasse a girare la domanda... perché non a te? Cosa hai tu più degli altri? Ci si sente i padroni del mondo ma poi quando ci capitano queste cose ci si rende conto che davanti a Dio siamo tanto piccoli.... Quella volta ho visto nelle mie nuove gambe non una croce da portarmi dietro ma una nuova opportunità di vita perché rispetto a tanti altri che sono costretti a vivere su una sedia a rotelle io avevo la possibilità di alzarmi, con fatica, con dolore, ma mi potevo alzare se volevo...». Affrontare la gente e il mondo senza gambe non è facile immagino. Ci sono pregiudizi ancora duri a morire... «I pregiudizi nascono dall’ignoranza. Non so in Canada ma in Italia si è molto indietro: se ti capita un incidente come quello che è capitato a me, all’estero senza andare troppo lontano (in Spagna, in Germania) ti portano in ospedale una palla da basket e ti spiegano che esiste ad esempio il basket in carrozzina. In Italia non funziona così... io ho scoperto dopo cinque anni che esisteva qualcosa come il comitato paralimpico, che io avrei potuto anche fare sport, non ero una atleta ma ero una sportiva come tanti...». Come è nata l’idea di fare sport? «Sono un tipo curioso, ho incontrato un ragazzo che poi è diventato il mio ragazzo, che all’epoca era un atleta e mi ha incuriosito portandomi a vedere le sue gare... Mi ha poi proposto di provare a correre ed io mi sono messa a ridere... “è già tanto se cammino,” gli ho risposto... Ero terrorizzata dall’idea di cadere e mi farmi male, subito non ho proprio preso in considerazione questa ipotesi». Quando ha deciso di iniziare e di lanciarsi anche nello sport ad alto livello? «Tanta gente che ho incontrato mi diceva di lasciare perdere, che non avrei potuto correre ma più me lo dicevano e più io volevo farlo. Mi infastidiva l’idea, non che lo dicessero a me in quanto Giusy Versace, ma che lo dicessero a una persona disabile... Secondo me bisognerebbe invogliare invece i disabili a fare sport, una attività che può diventare non solo un riscatto personale ma la scusa per uscire di casa, per confrontarsi con la gente che vive disabilità anche più gravi della tua....». Ma la sua decisione è stata dettata dal desiderio di provare che poteva correre, che poteva farcela? «Sì all’inizio l’ho fatto per ripicca, poi ho scoperto che ero la prima donna in Italia che correva senza due gambe e ci ho preso gusto, ho iniziato a vincere, è arrivata la passione e non ho più smesso. Che dire, sono di Reggio Calabria e quindi da buona calabrese, sì da buona terrona, sono caparbia, ho un carattere forte, non mollo facilmente...». Che sensazione ha provato quando ha camminato prima e quando ha corso dopo? «Ho pianto in entrambi i casi.... La prima volta che mi hanno messo sulle mie gambe inte mi sono guardata allo specchio, mi sono impressionata ma ho pianto anche per il dolore, un dolore isico devastante... La prima volta che ho corso invece ho pianto di gioia, mi sono sentita viva, libera, felice, cioè ho sentito il mio corpo che si muoveva, il vento tra i capelli, una cosa così banale che mi ha fatto provare una gioia così grande, grandissima». Lei è una donna molto curata, una tipica bellezza mediterranea: dopo aver perso le gambe si è sentita meno femminile? «All’inizio il mio rapporto con l’armadio è stato diicile: quando aprivo un cassetto e saltava fuori qualcosa che non potevo più indossare come una minigonna, un paio di scarpe con i tacchi provavo una grande sofferenza. Ho pianto assieme a mia madre, poi ho raccolto tutto e ho donato alla chiesa vestiti e scarpe affinché potessero essere usati da altre persone». Dopo essere stata un funzionario per una multinazionale nel campo della moda, oggi cosa fa Giusy? «Sono consulente in vari campi. Quando rischi di morire metti tutto sulla bilancia e cambiano le priorità.... mi sono resa conto che la mia vita ruotava attorno al lavoro, ora preferisco dare spazio alle cose che mi riempiono di più il cuore e meno le tasche.... dedico più tempo alla mia famiglia, ho fondato una onlus per aiutare i disabili, corro anche se nessuno mi paga per fare questo e sono contenta così». Lei è presidente dell’associazione Disabili No Limits Onlus da lei stessa fondata nel 2011. Quali sono gli scopi di questa associazione? «Organizziamo eventi per promuovere lo sport tra disabili e organizziamo eventi in piazza per far vedere alla gente normodotata cosa si può fare, raccogliamo soldi per dare l’opportunità di regalare ausili moderni a chi non se li può permettere a meno che non si disponga di assicurazioni private... Aiutare gli altri mi fa stare meglio». Giusy come vede il suo futuro? «È una domanda difficilissima. Ho difficoltà a pensare al futuro perché la vita mi ha insegnato che ogni volta che programmi qualcosa succede qualcos’altro che te la stravolge. Vivo alla giornata con una massima che ho fatto mia: “Ieri è il passato, domani è il mistero, oggi è il dono” . Non penso né a ieri e né al domani, mi godo il dono dell’oggi. Mi godo un piatto di polpette di melanzane che prepara mia madre, una telefonata, un caffè con una amica. La felicità per me è fatta di momenti». [email protected] GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE 10 ESTERI FOCUS Addio Champions, la Roma butta via tutto Il City vince facile sui giallorossi e passa il turno: per i capitolini tanti rimpianti e niente più ROMA - Finisce con l’anno solare il sogno Champions della Roma. Il presidente James Pallotta («vinceremo 3-1») viene smentito clamorosamente, e ancora una volta, le squadre inglesi non portano bene ai colori giallorossi. Così l’Olimpico ridiventa terra di conquista: successe con Liverpool e Arsenal, adesso tocca al Manchester City campione della Premier League, che si impone con il punteggio più classico. Contro i “cugini” di quello United che, all’Old Trafford, alla Roma ne fece 7, arriva un 2-0 che non ammette repliche anche se la squadra di casa recrimina su un palo di Manolas e su una parata decisiva, nel primo tempo, di Hart su conclusione di Gervinho, peraltro immediatamente preceduta da un tiro altrettanto pericoloso di Milner che era stato respinto da De Sanctis. La Roma, che esce dalla Coppa più importante per inire in Europa League e avrà quindi la complicazione, in chiave corsa scudetto, di dover giocare di giovedì, perde contro i Citizens privi in ogni reparto del loro uomo migliore, ovvero Kompany, Yaya Tourè e Aguero, e questo rende ancor più preoccupante la sconitta e sottolinea il livellamento in basso del calcio italiano. Al City è bastata l’intensità di gioco, la buona vena di un Nasri del quale si conti- ROMA-MANCHESTER CITY 0-2 Kostas Manolas, Morgan De Sanctis e José Holebas escono dal campo amareggiati nua a non capire l’esclusione dalla lista dei 23 della Francia all’ultimo Mondiale e il lavoro oscuro, ma prezioso, di Fernandinho a centrocampo. Del resto non si è campioni della Premier League per caso, e nemmeno la squadra che adesso sta tentando la rimonta sul Chelsea di Mourinho. Adesso si dirà che in fondo la Roma ha fatto ciò che poteva, visti i commenti sul girone di ferro al momento del sorteggio, ma poi l’iniziale cammino aveva illuso un un presunto fallo da rigore nei suoi confronti, mentre il City si era reso pericoloso con Milner su cui aveva salvato De Sanctis. Nella ripresa, al 15’ , la prodezza di Nasri che gela l’Olimpico: con una inta di corpo il francese sbilancia la difesa rivale e poi, con uno splendido destro, batte l’incolpevole De Sanctis. Successivamente Nainggolan tirava forte ma centrale e Ljajic mandava un sinistro alto, mentre Manolas centrava il palo. Era l’unica vera occasione ro- po’ tutti, prima che il Bayern riportasse il team della Capitale sulla terra. Il primo tempo era stato intenso ma senza reti. C’era stato uno splendido assist di Totti per Holebas, ma il greco non aveva concretizzato. Hart aveva anche fermato il gioco e preso una bottiglietta dal terreno di gioco per mostrarla all’arbitro, poi c’era stata la doppia occasione Milner-Gervinho al 21’. Gervinho ancora aveva sprecato un bel passaggio di Nainggolan e, tre minuti dopo, protestato per Roma (4-3-3): De Sanctis 6, Maicon 5.5 (33’ st Florenzi s.v.), Manolas 6, Yanga-Mbiwa 5.5, Holebas 5, Keita 5, Pjanic 5.5, Nainggolan 6, Ljajic 6 (22’ st Iturbe 5), Totti 5 (26’ st Destro 5), Gervinho 6. (12 Curci, 6 Strootman, 16 De Rossi, 23 Astori). All.: Garcia 5. Manchester City (4-2-3-1): Hart 6, Zabaleta 7, Demichelis 6.5, Mangala 6, Clichy 6.5, Fernandinho 6.5, Fernando 6, Jesus Navas 6.5 (22’ st David Silva 6), Nasri 7.5, Milner 6.5, Dzeko 6 (33’ st Jovetic s.v.). (13 Caballero, 3 Sagna, 11 Kolarov, 18 Lampard, 38 Boyata). All.: Pellegrini 7. Arbitro: Mazic (Serbia) 6 Reti: nel st 15’ Nasri, 41’ Zabaleta manista, perché per il resto il City controllava la partita con sicurezza e nel inale raddoppiava con Zabaleta servito dal solito Nasri. Per la Roma un inale amaro, altro che l’ottimismo tanto americano di Pallotta. La sida che valeva 12 milioni di euro è stata persa, e adesso non rimane che tornare a sognare entro i conini nazionali. I tifosi vorrebbero il tricolore, come hanno cantato anche a ine gara tra l’amarezza di un’eliminazione che non può non bruciare. LE ALTRE GARE IL COMMENTO Il Bayern è un ciclone, il Barça piega il Psg di Ibra Giallorossi inferiori in tutto Gruppo E Bayern-CSKA 3-0 - Dopo 18 minuti di totale predominio, arriva l’1-0. Natcho abbatte Ribery in area, rigore inevitabile che Müller realizza senza problemi. Il Cska sbanda paurosamente e subisce inevitabilmente il raddoppio realizzato al 38’ da Rode di testa. I russi non ci sono più e arriva anche il 3-0 con Götze. Gruppo F Barcellona-Psg 3-1 - Al quarto d’ora Ibrahimovic con una zampata delle sue che fa paura (assist di Matuidi) porta in vantaggio i suoi. Ma dura poco: poco più di 360 secondi dal 15’, poi ci pensa Messi a rimettere il punteggio in parità. La pulce irma il suo 75° gol nella grande coppa europea con un destro sottoporta, imparabile per Sirigu (assist di Suarez). Sirigu con un intervento strepitoso nega il raddoppio a Suarez (minuto 39’). Ma al minuto numero 41, arriva il colpo del ko: palla a Neymar sulla trequarti, cavalcata testa alta. La conclusione è una parabola proiettata verso l’ininito, una perla: Sirigu la intuisce, ma non può nulla di fronte a un capolavoro. Nella ripresa, Luis Enrique rinuncia al bel gioco della prima metà, e preferisce chiudersi e al- zare il muro alla foga dei parigini. Blanc mette dentro anche Pastore e Lavezzi, ma al primo vero spunto è ancora il Barça a sfondare: minuto 77', sotto porta timbra Suarez. Ajax-Apoel Nicosia 4-0 - L’Apoel crolla proprio sul più bello e saluta l’Europa; l’Ajax si consola con il terzo posto e strappa il biglietto per l’Europa League. Al 45' del primo tempo l’Ajax è avanti con un rigore di Schöne. Al 50’ il raddoppio ancora irmato Schöne, stavolta con una conclusione di destro all’angolino sinistro. Tre minuti più tardi il tris con un colpo di testa di Klaassen. Il poker è poi servito al 74’ con un sinistro di Milik. Gruppo G Chelsea-Sporting 3-1 - Nessun problema per il Chelsea che passa per primo il suo girone. Lo Special One può sorridere. Un solo intoppo, ma non è nulla di grave. Lo spiega il risultato - 3-1 il inale, già 2-0 al 16’ -, lo spiega la prestazione dei Blues. Al 6’ un rigore conquistato da Filipe Luis e realizzato da Fabregas segna già la strada, poi arriva il raddoppio di Schürrle, con una rasoiata di destro da fuori area. L’intoppo arriva in avvio di asciutta. Il Porto nei minuti inali alza il ritmo ino a trovare il pari con Aboubakar a 3’ dallo scadere. Athletic-Bate 2-0 - Gli sforzi baschi si traducono in vantaggio grazie alla rete di Mikel San José, pescato al 2’ in area bielorussa da Markel Susaeta su corner. Il Bate cerca una reazione che non arriva, ringraziando la dea bendata al 9’ della ripresa perché Guillermo viene fermato solo dal palo. Nonostante il vantaggio, i baschi restano vivi: Ibai Gómez ci prova tre volte (al 12’ e due volte al 19’), senza trovare il raddoppio. Nell’ultima fase di gioco l’Athletic gestisce con tranquillità il match, trovando modo e spazio per il raddoppio a 3’ dallo scadere con Aduriz. Gruppo A: Atletico Madrid, Juventus Gruppo B: Real Madrid, Basilea Gruppo C: Monaco, Bayer Leverkusen Gruppo D: Borussia Dortmund, Arsenal Gruppo E: Bayern Monaco, Manchester City Gruppo F: Paris SG, Barcellona Gruppo G: Chelsea, Schalke Gruppo H: Porto, Shakhtar Donetsk ripresa, quando Silva buca Cech arrivando per primo sulla corta respinta del portierone ceco. Ma il 2-1 non spaventa il fuoriserie del Mou, che va subito sul 3-1 con Obi Mikel. Pratica chiusa, allo Sporting resta l’Europa League. Maribor-Schalke 0-1 - Allo Schelke riesce il colpo: vince 1-0 e vola agli ottavi di Champions, per la quarta volta nelle ultime 5 stagioni. La gara è bloccata nel primo tempo, ma la necessità dei tre punti sveglia lo Schalke nella ripresa. Al 10’ Meyer segna la rete decisiva, poi i tedeschi si chiudono e il Maribor non afando. Di Matteo va avanti. Ancora grazie al Chelsea. Gruppo H: Porto-Shakhtar 1-1 - Nei primi 45’ Porto e Shakhtar non si fanno male: i lusitani costruiscono, ma non graffiano, gli ucraini partono bene ma poi si affievoliscono. Nella ripresa il ritmo non cambia, ma il risultato sì: al 6’ Taras Stepanenko inila Fernandez sugli sviluppi di un calcio d’angolo irmato Bernard, e porta in vantaggio lo Shakhtar. Succede poco ino al 26’, quando Martins Indi colpisce sicuro di testa ma viene fermato solo dalla traversa ucraina, restando a bocca N iente da fare. Passa il City. La Roma dei vecchietti (Totti, De Sanctis e Maicon 105 anni in tre) si prende un 2-0 che fa più male del 7-1 subito dal Bayern. Fa più male perché era uno scontro diretto, il match da vincere per non abbassare bandiera sull’Europa che conta. La Roma ha qualche rimpianto, legato alle occasioni del primo tempo, ma nel complesso si è dimostrata più scarsa degli avversari. Gli inglesi, pur privi di un certo Aguero, erano più forti tecnicamente, tatticamente ed anche sul piano della corsa e della resistenza. Dei romanisti hanno impressionato il gladiatore dalla cresta gialla Nainggolan ed il centrale Manolas. Totti non si è visto, chiaramente non ha più l’età per questa competizione. E con il capitano a fare da freno a mano, lì davanti c’è stato ben poco da scialare per il pur volenteroso, ed alquanto fumoso, Gervinho. La Roma ha cercato di resistere, poi però c’è stato il gran gol di Nasri. Ora i giallorossi andranno nell’Europa League, ma il loro obiettivo primario resta quello scudetto che a parole hanno già vinto. 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Io voglio qualiicarmi perché in questa Europa League mi sto divertendo e non solo voglio andare avanti, ma in caso di passaggio del turno auspico un sorteggio con una big perché il bello del calcio è proprio questo, giocare con le grandi in side che regalano libidine». Per questa sida contro i danesi che sono già eliminati solo 15 giocatori della prima squadra a disposizione più tre della Primavera ma in campo, in teoria, dovrebbero essere le motivazioni a fare la diferenza più che il peso speciico delle due squadre. Giampiero Ventura cerca oggi il pass eurepeo in Danimarca: «E poi voglio una big» Una partita da dentro o fuori, primo vero bivio di una stagione inora tutt’altro che esaltante dopo una qualiicazione in Europa League che mancava da vent’anni. «Abbiamo diversi indisponibili, ma la rosa è ampia. Se giocheremo come all’andata, o come contro il Bruges, allora passeremo il turno». Il Copenaghen è già eliminato, e se l’Helsinki non vince a Bruges i granata potrebbero qualiicarsi anche perdendo, ma il tecnico non si ida. «Sentivo gli stessi discorsi prima dell’Helsinki, poi si è visto cosa è successo», dice ricordando la cocente sconitta contro i inlandesi. «I danesi non ci regaleranno nulla, dobbiamo vincere con le nostre forze - sottolinea - tutto il resto sono chiacchiere». Squaliiche e infortuni hanno costretto Ventura ad aggregare tre giovanissimi, due primavera e addirittura un “berretti”. Le scelte sono dunque quasi obbligate: «Vedremo quali saranno le condizioni dei ragazzi», si limita a dire l’allenatore, che non fa mistero di avere bisogno di rinforzi «a prescindere dal passaggio del turno. Su questo - dice - la società ha le idee chiare». Poche le indicazioni fornite sulla formazione anche dall’allenamento di riinitura, svoltosi in un impianto vicino al Telia Parken per non compromettere ulteriormente il suo già malridotto campo. «Non l’ho ancora visto - taglia corto Ventura -. In questo momento c’è maltempo un po’ ovunque, era preventivabile». «Questa volta dovremo giocarcela con serenità, sfruttando gli spazi che i danesi potrebbero lasciarci - è il pensiero del centrocampista Alessandro Gazzi -. Il derby ha lasciato energie positive per come abbiamo afrontato la sida: dobbiamo proseguire su questa strada e continuare così, dando seguito al punto conquistato sabato contro il Palermo». FIORENTINA-DINAMO MINSK AL SAN PAOLO ARRIVA LO SLOVAN Montella spera nella fortuna Napoli, sprint primo posto per pochi intimi FIRENZE - Ultimo appuntamentoquesta sera della Fiorentina per la fase a gironi di Europa League: i viola, già qualiicati al primo posto al prossimo turno grazie a quattro vittorie e un pareggio in cinque partite, afronteranno al Franchi la Dinamo Minsk fanalino di coda del girone con un solo punto. «Ma come sempre scenderemo in campo per vincere e dimostrare le nostre qualità, la mentalità deve restare intatta anche se l’adrenalina sarà minore rispetto ad altre partite - ha dichiarato Vincenzo Montella - Dopodiché la speranza è di avere stavolta un sorteggio più fortunato rispetto all’Europa League disputata la passata stagione». Ovvero quando la sua squadra si ritrovò ad affrontare agli ottavi la Juve da cui fu eliminata. Ma il pensiero del tecnico è rivolto anche e soprattutto all’infortunio subito in allenamento da Babacar, l’ennesimo che ha colpito l’attacco della Fio- rentina. «Mi dispiace tanto perché è una risorsa importante, è davvero una maledizione» - ha commentato il tecnico che rilancerà alcuni dei giocatori inora meno utilizzati fra i quali Tatarusanu, Richards e Badelj. Dalla riinitura efettuata stavolta davanti ai tifosi potrebbe giocare Cuadrado, squaliicato domenica a Cesena, e in avanti due fra Gomez, Marin e Ilicic. Proprio su quest’ultimo, al centro di voci di mercato, reduce da un battibecco con alcuni sostenitori viola durante la gara col Napoli e da 4 esclusioni consecutive Montella ha ribadito: «Ilicic non ha chiesto di essere ceduto, è stato pagato molto perché ha potenzialità, ultimamente non ha giocato avendo la squadra trovato un suo assetto ma rimane comunque una risorsa. Se qualcuno pensa che possa liberarsi o essere regalato facilmente perde solo tempo». NAPOLI - Ci vorranno i gol e ci vorrà il primo posto nel girone per scaldare un po’ la fredda serata di Europa League del Napoli che cerca questa sera contro lo Slovan Bratislava il ritorno al successo dopo quattro pareggi di ila tra campionato e coppa. A qualiicazione ottenuta, il Napoli punta al successo per arrivare primo ed evitare le più pericolose, almeno sulla carta, tra le “retrocesse” dalla Champions League, per avviare una primavera europea con l’idea di entrare tra le grandi. Ma Benitez non perde di vista l’obiettivo primario, il campionato che domenica propone la sida al Milan. Per questo lo spagnolo progetta un ampio turn over a cominciare dall’attacco dove sarà confermata la iducia a Zapata con Higuain a scaldare i muscoli per San Siro. Proprio al Pipita, però, Rafa risponde dopo che l’argentino aveva respinto al mittente la chiamata a caricarsi la squadra sulle spalle: «Ha ragione Gonzalo quando dice che tutti devono fare la loro parte, ma in certi momenti qualcuno deve mettersi davanti e dare l’esempio perché gli altri lo seguano». Messaggio chiaro, risposta rinviata domenica al Meazza. Novità in vista anche in porta dove potrebbe toccare inalmente ad Andujar: «Aspettiamo il momento giusto per dargli la sua occasione e potrebbe essere anche domani», dice sibillino Rafa che potrebbe tenere fuori Rafael a rilettere dopo una prima parte di stagione mai brillante. Ci vogliono insomma energie e stimoli freschi per ravvivare la gara di oggi che inora non ha destato l’entusiasmo dei napoletani: saranno circa 5000 i tifosi al San Paolo, si va verso il minimo storico (9300 contro il Psv nel 2012) dell’era De Laurentiis. Ci proverà l’asso di coppa De Guzman che dovrebbe giocare a destra al posto di Callejon: dopo la tripletta allo Sparta e il gol all’Empoli l’olandese ha il piede caldo e vuole ripetersi. Risposte dovranno arrivare però anche dalla difesa: lo Slovan può essere tranquillamente paragonato alle “piccole” della Serie A contro cui il Napoli ha preso davvero troppi gol. La rivoluzione del tecnico potrebbe portare alla coppia centrale Henrique-Britos, con Maggio a destra e Mesto o Ghoulam a sinistra. Ma i nodi restano concentrazione e applicazione: «Proviamo schemi - spiega Benitez - situazioni diverse, cerco di insegnare ai giocatori a pensare non solo ad applicare gli schemi. Le altre mie squadre prendevano molti meno gol rispetto a questo Napoli. E’ un mio problema». Rafa predica nel deserto? Di sicuro non molla. Lo dimostra la sua sida personale per recuperare Hamsik: «Potrei lasciarlo in panchina e vedere la sua reazione o farlo giocare». Gonzalo Higuain intanto ha festeggiato ieri il suo compleanno n. 27. OGGI CONTRO QARABAG Inter già qualificata, Mancini: «Sarà dura vincere qualcosa» MILANO - La qualiicazione ai sedicesimi di Europa League è archiviata da tempo, ma l’Inter che oggi sarà impegnata a Baku contro il Qarabag nell’ultimo turno del gruppo F, deve provare a vincere per onorare la competizione e risollevare il morale dopo la doppia sconitta in campionato. Perché il ricordo del crollo psicologico contro l’Udinese è ancora fresco, la classiica è deludente e serve rimboccarsi le maniche per riscattare una stagione mol- to difficile. E così è il cammino in Serie A a destare più preoccupazione e a fare da padrone negli argomenti della conferenza stampa della vigilia di EL: «Siamo dodicesimi ma vogliamo tornare in alto la promessa di Mancini - Sarà dificile vincere in questa stagione, speriamo nella prossima. Questa è una squadra composta da giovani ed è la principale diferenza rispetto all’Inter del 2010. C’è molto da lavorare, ma stiamo cercando di migliorare. Potremo tornare a vincere nei prossimi anni». Almeno per ora, dunque, bisogna creare le basi per costruire il futuro. Almeno in campionato di trofei non se ne alzeranno a breve. Intanto, però, oggi il tecnico nerazzurro concederà spazio ai più giovani attuando un ampio tournover: Bonazzoli sarà schierato dal primo minuto al ianco di Osvaldo nella coppia d’attacco del 4-4-2 scelto. «Sto realizzando un sogno e, anche se ho poca esperienza in più di loro, cercherò di essere di esempio per i miei compagni della Primavera che sono qui con me» l’entusiasmo di Bonazzoli. In difesa si rivedrà anche D’Ambrosio, reduce dall’infortunio al legamento e autore all’andata della rete che sbloccò la partita: «Sto bene, devo mettere minuti nelle gambe. Stiamo lavorando molto, ma servono risultati per riacquistare iducia» ha dichiarato il difensore in conferenza. E i tre punti conto il Qarabag sono un obiet- tivo anche di Mancini che nonostante presenti una formazione fortemente rimaneggiata, vuole una prova di forza anche da chi viene meno utilizzato. «Siamo già qualiicati, ma sarà una bella partita e voglio far risultato indipendentemente dal risultato - l’esplicita richiesta del tecnico- Ho studiato gli azeri, sono una buona squadra con un ottimo attacco». Perché se vincere aiuta a vincere, questa Inter ne ha bisogno davvero. GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE 12 SPORT Sirene tedesche per Bonucci, Inter vicina a Cerci La finestra invernale di mercato si apre il 5 gennaio, per ora solo voci. Pallotta: «Stiamo bene così» ROMA - Il presidente della Roma, James Pallotta, arrivato dagli Usa per assistere alla sida con il City ha chiuso le porte alle voci di trattative. «Perché dovremmo fare qualcosa? La rosa sta bene così, il problema sono stati gli infortuni», ha detto il presidente americano. Intanto, il Bayern Monaco sembra fortemente interessato a Leonardo Bonucci. Indiscrezione, bufala oppure c’è un interesse concreto per il 27enne difensore della Juventus? Secondo quanto riportano i quotidiani, il presidente onorario del Bayern Franz Beckenbauer avrebbe un’idea ben precisa di quelle che sono le qualità del ragazzo, già seguito anche da Pep Guardiola in occasione del match tra Juventus-Roma. Al tecnico catalano, innamorato dei calciatori che oltre alla fase prettamente difensiva sono in grado anche di impostare il gioco, sarebbe particolarmente piaciuta la prestazione di Bonucci, che avrebbe saputo interpretare in maniera moderna il ruolo di centrale difensivo. Anche con la Fiorentina si è visto un Bonucci in grande spolvero, tra l’altro in grado di stoppare in più occasioni, e in bello stile, un certo Mario Gomez, calciatore ben noto dalle parti della Baviera. Intanto il ritorno della Juventus tra le sedici migliori squadre d’Europa con la qualiicazione agli ottavi di inale di Champions League dà diritto a un bonus immediato di 3,5 milioni di euro, cui andranno aggiunti i ricavi da stadio, i diritti televisivi e gli eventuali premi partita per una cifra complessiva intorno ai dieci milioni di euro. Cifra che, stando alle ultime indiscrezioni di calciomercato, verrà investita da Beppe Marotta in un difensore esterno. Il nome di Martin Montoya Torralbo è quello più caldo: la Juventus ha già infatti interpellato l’agente del giocatore e l’operazione A sinistra, Leonardo Bonucci, seguito dal Bayern; in alto, Alessio Cerci e, sopra, il terzino del Barcelona Martin Montoya sembra ben avviata e destinata a concludersi nella inestra di mercato invernale. Non dovesse andare in porto la trattativa Montoya allora a quel punto il club bianconero virerebbe su un’altra “stella cadente”, quella di Marcel Schmelzer, terzino sinistro del Borussia Dortmund in netto ribasso dopo un paio di stagioni in chiaroscuro. Sinistro naturale, ofre il meglio di sé nella fase propulsiva mentre palesa qualche lacuna di troppo in copertura. Ha 26 anni e viene impiegato col contagocce da Jurgen Klopp. Insomma, una scommessa ancor più ardita di Montoya. Intanto, l’Inter e Roberto Mancini tifano perché l’Atletico Madrid riesca a ottenere il prestito di Xherdan Shaqiri dal Bayern. È questa la condizione perché il Cholo Simeone dia il via libera alla partenza, sempre in prestito, di Alessio Cerci, primo obiettivo nerazzurro per rinforzare l’attacco a gennaio. I colchoneros ormai hanno fatto capire che vo- gliono rinforzare ulteriormente il reparto avanzato alla riapertura della campagna trasferimenti e, intuito che arrivare a Stevan Jovetic è complicato anche a causa dell’infortunio al ginocchio che ha fermato Aguero, stanno concentrando le loro attenzioni sullo svizzero. L’ex Basilea è rimasto al Bayern la scorsa estate dopo che i dirigenti lo avevano tolto dal mercato considerandolo un elemento importante per la stagione, ma, nonostante lo strapotere della formazione di Guardiola in Bundesliga, ha inora visto pochissimo il campo. Al suo attivo ha appena otto partite giocate in campionato (solo tre dal primo minuto), quattro gare in Champions e una in Coppa di Germania. Il tutto nonostante con la sua nazionale sia titolare isso. Troppo poco per un ventitreenne che pur essendo in una formazione di campioni, scalpita per giocare. Il suo procuratore ha già fatto arrivare il messaggio ai dirigenti e ora spera di essere accontentato anche perché nelle scorse settimane Guardiola era stato chiaro sottolineando che «chi è scontento può andarsene». In Germania lo svizzero e Hojbjerg sono dati in partenza: a Shaqiri erano interessati anche Juventus, Napoli e Inter, ma l’Atletico Madrid sta facendo sul serio sfruttando i buoni uffici creati la scorsa estate quando ha acquistato proprio dal Bayern Mario Mandzukic, pagato 22 milioni di euro. Shaqiri non potrebbe giocare in Champions, ma Simeone lo accoglierebbe comunque a braccia aperte. Per quanto riguarda il mercato del Napoli invece, un passo avanti (Gabbiadini) e due indietro (Strinic). Il tempo vola, il mercato sta per partire e l’unico sistema per evitare le aste è l’anticipo. Muoversi a oltranza, tentando di aggirare gli ostacoli, di sidare l’universo però senza entrare nel «corpo a corpo»: i parametri zero fanno gol e per riuscire ad arrivar- ci, oltre alla tempestività, urgono relazioni diplomatiche. Ivan Strinic ha ciò che serve: è il luidiicante per fronteggiare l’emergenza (fuori Zuniga, Ghoulam in partenza per la coppa d’Africa) e per guardare lontano, ha buon passo, una esperienza internazionale testimoniata anche da 33 presenze nella nazionale croata. Inoltre ha la “benedizione” di Benitez e l’ok di De Laurentiis ma rimane al centro di un intrigo internazionale in via di deinizione. Ma Strinic è il prossimo colpo da annunciare, la soluzione ideale per uscire da quel tunnel nel quale si sono allungate ombre sinistre: il triennale da quattro milioni e mezzo circa è nei fatti, nei patti, nella chiacchierata preliminare che ha già scavato un solco per riuscire a chiuderla in fretta e presentarsi il 5 gennaio, alla riapertura del mercato, con la modulistica federale autografata. Per quanto riguarda Balotelli, ormai separato in casa a Liverpool, invece tutto tace. SORTEGGIO CHAMPIONS Juventus, gli ottavi danno fiducia e lunedì si scopre l’avversario TORINO - «E ora, sotto a chi tocca» dice la Juve. Ma senza arroganza, solo con la giusta consapevolezza sé. È questo lo stato d’animo che rimane nella testa e nelle gambe dei giocatori bianconeri dopo la qualiicazione agli ottavi di Champions. Quel cammino europeo che lo scorso anno si era imprevedibilmente interrotto nella neve di Istanbul, a un anno di distanza torna inalmente percorribile. E ora, dopo la prova messa in campo contro i vicecampioni d’Europa, può essere afrontato con il giusto equilibrio tra iducia nei propri mezzi e consapevolezza della forza altrui. La Juventus di Massimiliano Allegri intende fare dell’equilibrio uno dei suoi elementi di forza. Se non avesse raggiunto la qualiicazione, per il tecnico e per i giocatori “sarebbe stata la gogna”, co- me ha ammesso lo stesso Allegri. Ma ora, a qualiicazione raggiunta, è giusto afrontare l’avversario che verrà col dovuto rispetto ma senza timori reverenziali. Perché è questa la risposta che ha dato il campo. Nella gara contro l’Atletico Madrid, formazione difficile e giustamente considerata tra le migliori d’Europa, la Juventus ha dimostrato di saper stare in campo alla pa- ri. Oggi non corre più il rischio di sigurare, come successo invece due anni fa quando venne eliminata dal Bayern in modo inappellabile. Lo ha riconosciuto nel dopo partita anche Gigi Bufon, che ha posto l’accento non tanto sulla partita contro l’Atletico, quanto sulle gare precedenti: «Per come erano andate, meritavamo di avere una classiica migliore invece che giocarci la qualiicazio- ne all’ultima gara. Ma siamo stati bravi». Bravi a cercare di vincere senza (quasi) mai rischiare di perdere; bravi a controllare una squadra che secondo Bufon «resta tra le quattro-cinque più forti al mondo»; bravi a gestire la partita senza cercare «giocate presuntuose o vanitose», come le ha deinite Allegri. È questa la nuova consapevolezza della Juventus, una iducia nei propri mezzi che la può portare ora a giocare con chiunque. «Le grandi prima o poi le devi afrontare - ha ammesso Bufon cambia poco afrontarle ora o più avanti». Ciò che conta è l’attitudine mentale: consapevole di dover ancora crescere, ma senza avere paura. Se in Europa uno dei “blocchi” mentali dei bianconeri era l’ansia da prestazione, oggi sotto questo proilo la Juventus può dir- si soddisfatta: «Ci siamo scrollati di dosso il peso degli ottavi - ha concluso Allegri - Ora dobbiamo stare attenti a evitare l’ansia del risultato, soprattutto in Europa ci vuole molta calma. Ma in Europa vi sono quattro squadre sopra a tutte: Bayern, Barcellona, Real e Chelsea. Con tutte le altre la Juventus se la può giocare». Non resta che attendere il sorteggio, previsto per lunedì 15 a Nyon. E se dall’urna dovesse saltar fuori proprio una di quelle quattro, ben venga: sarà l’occasione per dimostrare coi fatti se la Juve in campo internazionale è stata capace di far tesoro delle esperienze degli ultimi due anni. Queste le avversarie che la Juve potrebbe trovare nell’urna: Real Madrid, Bayern Monaco, Chelsea, Psg (o Barcellona), Borussia Dortmund, Monaco e Porto. 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La causa penale si era bloccata lo scorso ottobre, quando i legali del campione olimpico avevano chiesto il trasferimento del procedimento da Bolzano a Roma. Nei giorni scorsi la Cassazione ha deciso che la procura competente resta quella di Bolzano. Per non perdere altro tempo, Schwazer e il suo legale Gerhard Brandstaetter hanno abbandonato l’ipotesi di una richiesta per l’affidamento in prova, che avrebbe comportato la cancellazione del reato, ma in tempi più lunghi. Per questo motivo l’altoatesino ha optato per il patteggiamento che gli consentirebbe di tornare prima alle gare. Da quanto trapela dalla procura di Bolzano l’entità della pena potrebbe essere tra un anno e mezzo e due anni, giudicata però da Brandstaetter “troppo pesante”. Schwazer, a questo punto, potrebbe comunque tornare a gareggiare nel 2016: in tempo per i giochi di Rio. Resta invece ancora l’incognita di altre presunte violazioni del codice Wada, sulle quali a novembre Alex è stato sentito dalla procura antidoping del Coni durante interrogatorio fiume di sei ore. Anche il futuro agonistico della sua ex fidanzata Carolina Kostner dipende dalla giustizia sportiva. Il dibattimento davanti al Tribunale Nazionale Antidoping è stato fissato per il 16 gennaio 2015 con la pesante richiesta della procura del Coni di 4 anni e 3 mesi di squalifica per “complicità” e “omessa denuncia”. Una petizione online contro la possibile squalifica di Carolina, nel giro di poche ore, ha raccolto 5.800 firme. «L’accusa - si legge presume che Carolina fosse a conoscenza delle pratiche dopanti del suo fidanzato e che lo abbia aiutato a coprirle. Noi non condividiamo queste accuse e crediamo che la sospensione sia ingiusta». Carolina e Alex quando andavano d'amore e d'accordo FORMULA UNO Alonso alla Mclaren, oggi l’annuncio ufficiale ROMA - Fernando Alonso pilota McLaren, l’annuncio è previsto per oggi. Ne sono certi i media spagnoli. Marca on line dice che la scuderia inglese ha convocato una conferenza stampa nella sua fabbrica di Woking, per un “annuncio importante”. Si tratterebbe appunto dell’arrivo dell’ex ferrarista, da affiancare con un altro pilota. I candidati sono Jenson Button e Kevin Magnussen. L’ingaggio di Alonso, nell’aria al paddock sin dai primi giorni dopo l’ufficializzazione del divorzio da Maranello a campionato in corso, è stato singolarmente confermato da Juan Carlos: «Mi ha detto che andrà alla McLaren», ha candidamente detto il monarca spagnolo durante l’ultimo gran premio, ad Abu Dabi. Intanto, il World Motor Sport Council ha deliberato le nuove specifiche che regolamenteranno LO SQUALO SI RACCONTA l’accesso al massimo campionato auomobilistico mondiale. Il caso è nato dopo l’accordo ufficializzato tra Toro Rosso e Max Verstappen, pilota che debutterà nel prossimo Mondiale di F1 pur non avendo ancora compiuto 17 anni e, di conseguenza, senza avere la patente di guida. Dalla prossima stagione agonistica (2016) la Federazione ha stabilito dei criteri più restrittivi che i piloti richiedenti la famosa NHL Nibali, una vita ad inseguire Vincenzo Nibali, il numero uno del ciclismo italiano in questo momento WESTERN CONFERENCE EASTERN CONFERENCE ATLANTIC DIVISION CENTRAL DIVISION GIOCATE Detroit Tampa Bay Montreal Toronto Boston Florida Ottawa Buffalo 28 29 30 27 28 26 27 28 PUNTI 39 39 38 33 31 29 27 22 METROPOLITAN DIVISION GIOCATE ROMA - Vita morte e miracoli di Vincenzo Nibali da Messina, campione di ciclismo. È in libreria “Di furore e lealtà”, biograia vecchio stampo, scritta dalla penna felice di Enrico Brizzi, e pubblicata da Mondadori, nella quale lo “squalo” siciliano si racconta. Un libro che esce in giorni difficili per l’Astana, la squadra di Nibali, sospesa dall’Uci per vicende di doping di alcuni corridori, in attesa dello stop che escluderebbe il team dai grandi tour. In questo libro la storia del 30enne Nibali scivola via veloce, come le sue pedalate. Si scopre che il suo rapporto con la bici è viscerale: passione ereditata dal padre. Vincenzino pianse amaramente quando fu punito perché faceva a botte a scuola: niente ceffoni, papà fece di peggio, distrusse la bici che il bambino adorava e che lo stesso padre aveva costruito con le sue mani. Il piccolo comprese a 8 anni che ci sono prezzi da pagare per i propri comportamenti, e soprattutto scoprì davvero quanto gli piacesse quell’attrez- zo con le ruote. Inseguire è il verbo che meglio interpreta la vita di questo ragazzo diventato campione che, per intraprendere la carriera da professionista, si piegò con immensa fatica al distacco da Messina, soffrendo quella che molti meridionali conoscono come la sindrome dell’emigrante. Partì per inseguire i suoi sogni, e il distacco divenne accettabile. La carriera di Nibali è stata un lento crescendo di vittorie, alternata a qualche annata così così. Lui non si è mai scomposto ed ha sempre inseguito il successo con i suoi ritmi e i suoi tempi. Tra una corsa e l’altra, il libro racconta anche il Nibali uomo, il suo stupore di giovane del sud davanti a situazioni e personaggi inediti per il suo mondo provinciale. Imperdibile il pranzo con i boss dell’Astana, che è di proprietà del Kazakistan. Astana è la capitale kazaka ma anche un brand sportivo, e il siciliano esce stordito da un pranzo ufficiale allietato da lunghi e incomprensibili discorsi Superlicenza dovranno rispettare. Innanzitutto un pilota dovrà già aver ottenuto la patente di guida e compiuto 18 anni, oltre a dover dimostrare di conoscere il Regolamento Sportivo. In più dovrà aver disputato almeno due stagioni alla guida di una monoposto. Inoltre verrà richiesto un minimo di 300 chilometri percorsi in un test con una vecchia monoposto di F1 . in kazako e da iumi di vodka. Ma il ragazzo fa come in gara e, con lo stomaco in iamme perché non abituato all’alcol, stringe i denti e va avanti, inseguendo la vittoria, che in quel caso coincideva con la ine delle libagioni societarie. Nibali insegue sempre la sua via, e dopo aver vinto tante gare minori, punta in alto: insegue la Vuelta spagnola e la vince nel 2010, poi il Giro d’Italia e lo fa suo nel 2013, ma più di tutto insegue il Tour de France, la Corsa per eccellenza, e vince anche quella nel 2014. Gara memorabile, in testa dall’inizio alla ine. Un trionfo, e una pagina di amore, perché per Nibali quella festa agli Champs-Elysees, con la folla entusiasta a scandire Ni-ba-lì, accompagnando le ultime pedalate del siciliano ino al traguardo, è la consapevolezza «che non ha senso vincere se non si regalano emozioni. Solo se hai qualcuno col quale condividere i tuoi successi, la gloria può sopravvivere abbastanza a lungo da trasformarsi in amore». Pittsburgh Islanders Washington Rangers New Jersey Philadelphia Columbus Carolina 27 28 27 26 29 27 27 27 PUNTI 39 38 30 28 27 23 22 19 GIOCATE St Louis Chicago Nashville Winnipeg Minnesota Dallas Colorado 28 27 26 28 25 27 27 PUNTI 38 37 36 33 29 25 24 PACIFIC DIVISION GIOCATE Anaheim Vancouver Calgary San Jose Los Angeles Arizona Edmonton 29 29 29 30 27 28 28 PUNTI 41 38 36 34 33 23 19 RISULTATI Mercoledì - Detroit-Toronto, Anaheim-Edmonton. Martedì - Toronto-Calgary 4-1, New Jersey-Chicago 2-3, Columbus-Philadelphia 3-2, Buffalo-Los Angeles 1-0, Montreal-Vancouver 3-1, Tampa Bay-Washington 3-5, Minnesota-Islanders 5-4, Dallas-Winnipeg 2-5, Colorado-Nashville 0-3, San Jose-Edmonton 5-2. Lunedì - Carolina-New Jersey 2-1, Rangers-Pittsburgh 4-3 ot,St Louis-Florida 4-2. PROSSIME PARTITE Giovedì - Boston-Chicago, Buffalo-Calgary, Philadelphia-New Jersey, Washington-Columbus, Ottawa-Los Angeles, Tampa Bay-Carolina, St. Louis-Islanders, Colorado-Winnipeg, Arizona-Nashville, San Jose-Minnesota. Venerdì - Montreal-Los Angeles, Detroit-Florida, Edmonton-Anaheim. Sabato - Toronto-Detroit, Boston-Ottawa, Philadelphia-Carolina, Buffalo-Florida, Islanders-Chicago, Washington-Tampa Bay, Columbus-Pittsburgh, Winnipeg-Anaheim, Arizona-Minnesota, Dallas-new Jersey, Colorado-St. Louis, Vancouver-Rangers, San HJose-Nashville. Domenica - Toronto-Los Angeles, Chicago-Calgary. GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE 14 CLASSIFIED Tel: 416-782-9222 - Fax: 416-782-9333 - Email: [email protected] - Sito web: www.corriere.com CHIROMANTI Signor 3 CONSULTI: Sfera di cristallo Tarrocchi o mano ANGELO $10.00 Psychic Risultati in 12 ore Aiuta in amore matrimonio depressione Specializzato nel riunire i separati Rimuove l'inluenza diabolica Una visita gratuita 2 domande al telefono GRATIS Noto per aver aiutato la comunità italiana e portoghese per oltre 30 anni. Se lui non può aiutarvi nessuno altro può O ARIETE 22 MAR - 21 APR TORO 22 APR - 21 MAG 416-792-4515 328 Wilson Ave. (a Bathurst St) La Luna in orbita fastidiosa vi dà del ilo da torcere, rendendovi instabili e irrequieti. Per non smarrire la bussola appellatevi all’innato buonsenso. Oggetti a cui tenete si nascondono per il semplice gusto di farvi un dispetto? Restate calmi. Meglio di così non potrebbe andare: coccolatissimi dal trigono Luna-Urano, risolvete con un colpo di genio questioni complicate. Il lavoro, numeGEMELLI ro uno della giornata. Nuovi ingaggi 22 MAG - 21 GIU per chi è senza, sorprese intriganti per gli occupati. Qualche rimpianto per una persona che voi stessi avete allontanato o semplicemente per il primo bacio, il primo abbraccio, per quello che eraCANCRO vate... L’impazienza e un modus ope22 GIU-21 LUG randi un po’ dispersivo potrebbero andare a discapito del risultato. LEONE 22 LUG-21 AGO Confortata da Urano e Mercurio, la Luna nel segno mantiene le sue promesse. Aiuti provvidenziali, idee geniali, cambiamenti repentini positivi. La fortuna è online. Informazioni preziose, idee vincenti per il lavoro le troverete in internet. Navigate. Muovetevi con calma e riflettete prima di prendere decisioni nel lavoro. Agendo d’impulso potreste sbagliare la valutazione. Per mettere ine alle pretese eccessive della famiglia, VERGINE adottate un salutare egocentrismo e 22 AGO-21 SETT preservate i vostri spazi. La giornata è perfetta per chi come voi ha bisogno di contatti, di comunicazioni e di condividere con gli altri interessi, opinioni e svaghi. Vi verranBILANCIA no offerte belle occasioni per fare un tuffo salutare fuori dalla routine e per 22 SET-21 OTT conoscenze speciali. La Luna in Leone alimenta l’ambizione, tuttavia non è il caso di fare un passo troppo lungo, magari soltanto per dimostrare di cosa siete capaci. SCORPIONE Spese esagerate per le vacanze o 22 OTT-21 NOV un viaggio che, oltretutto, potrebbero non avere la riuscita desiderata. Complice la Luna in Leone siete pronti per imprese coraggiose: un viaggio avventuroso, un affare con l’estero, una dichiarazione amorosa. Aiuti e in società, grinta indispenSAGITTARIO consensi sabile per arraffare quanto di meglio 22 NOV-21 DIC la giornata può offrirvi. Dificoltosa la giornata per il lavoro. Se avete un segreto, più che sulla buona sorte puntate sulla prudenza: un collega ha un iuto da segugio. CAPRICORNO Se mancate il bersaglio, non perdete ducia e concentrazione. Presto pas22 DIC-21 GEN iserà un altro treno. Come di consueto la Luna in Leone vi crea una serie di fastidiosi intoppi, specialmente se avete impegni mondani e morite dalla voglia di farvi notare. Gesti azzardati, impennate di ACQUARIO orgoglio, costrizioni e vincoli dificili da 22 GEN-21 FEB accettare. Giornata scialba, senza picchi di alcun genere. Questioni burocratiche vi costringono a fare chilometri di code… voglia di essere altrove. Dolceamaro ricordare un ex perduto per PESCI vari motivi, ma con il trascorrere del 22 FEB-21 MAR tempo l’immagine sbiadisce. 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Tu che mi dai il dono divino di perdonare e dimenticare il male che mi viene fatto e che sei in ogni istante della mia vita al mio ianco. Io, in questo piccolo dialogo, voglio ringraziarTi per tutto e confermare ancora una volta che mai mi separerò da Te respingendo ogni tentazione anche le più grandi. Voglio stare con Te e con tutti i miei cari nella Tua gloria perpetua. Amen. Per grazia ricevuta, --..--. . Benedici, o Padre Pio B enedici, o Padre Pio, le nostre persone, le nostre famiglie, i nostri cari. Tu, il Santo delle Stigmate, che hai conosciuto il dolore e la solitudine del cuore, conforta chi soffre, chi è solo, chi ha il cuore gonfio di pene! lntercedi per noi presso Dio e presso la Vergine Santa e ottieni a noi la grazia che tanto ci sta a cuore. Alza, o Santo Padre Pio, la tua santa mano a sorreggerci e a benedirci. Amen. Per grazia ricevuta: -.R.D. -. 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E' intraprendente e ha una notevole iducia in se stessa, che spesso si trasforma in autocompiacimento. In amore è abitudinaria e cerca per compagno un bravo ragazzo, che la tenga lontana da scossoni sentimentali e passioni violente. Si sposa non troppo giovane, dopo anni ed anni di idanzamento. Il lavoro la vede quasi sempre ben inserita, con una tendenza a primeggiare e ad assumere posizioni di rilievo. Numero fortunato: 1 Compleanni Gianni Morandi - 1944 Andrea De Carlo - 1952 Fabrizio Ravanelli - 1968 Nino Frassica - 1950 Sei nato oggi? A prima vista la tua aria malinconica e riflessiva mai lascerebbe indovinare la potente energia che possiedi. Sei infatti dotato di un'incredibile forza interiore, di un radicato equilibrio e di una naturale saggezza che conquista chiunque ti si avvicini. In tutti i settori della vita, lavoro e amore compreso, la fortuna ti sorride e non incontri alcuna difficoltà nell'ottenere quel che desideri. Proverbio "Se dicembre è bello non lo è poi l'anno novello" Oggi accadde: "E' l'11 dicembre 1893 quando nasce, a Roma, un'"istituzione cardine", un "solido punto di riferimento", "cemento e simbolo dell'unità nazionale": la Banca d'Italia." EUREKA! Lavoro La società americana Hayes microcomputer mette in commercio nel 1978 il primo modem, dispositivo che grazie ad un particolare procedimento, può convertire i dati del computer in segnali, cosicché questi possano venire trasmessi e ricevuti per mezzo delle normali linee telefoniche. Con l'avvento del modem, per gli utenti dei personal computer si apre improvvisamente un mondo del tutto nuovo. Per la prima volta, restando in casa o in ufficio, è possibile collegarsi con qualsiasi altro computer nel mondo. Il vantaggio è tanto ovvio, quanto smisurato, soprattutto in questa nostra epoca, in cui il lavoro svolto senza muoversi dalla propria abitazione sta diventando sempre più diffuso. Canada's Italian Language Daily Newspaper L’appello del Pont «Non caricate pesiefice: eccessivi sulle fami glie» Papa Francesco Il nuovo $1.00 Più tasse nella Gta To subscribe or advertise call 416-782-9222 OTTAWA - Il primo phen Harper trascinaministro Steancora una volta il Canada in una guerra. Oggi infatti il parlamento canadese voterà la proposta del leader conservatore di partecipare alla missione contro l’Isis: le operazioni potrebbero durare mesi, mentre è previsto fino a sei l’impiego di sei caccia F18 supportati a terra da circa 600 militari. Si tratta del più grande dispiegamento di forze dalla fine della missione in Afghanistan, terminata nel luglio del 2011 con risultati molto negativi. ARTICOLO A PAGINA un monito. A pag. 6 ITY DAILY NEWSPAP ER Lunedi 6 Ottobre Harper trascina anco ra Notizie dall'Italia, mondo, salute, spettacoli, ricette, l'oroscopo e tanto tanto Sport apre il Sinodo con ITALIAN COMMUN (prezzo più alto fuori) ■ Anno 02 ■ N. 191 Oggi il via libera dal 2014 www.corriere.com il Canada in guerra parlamento alla missione militare che potrà durare anche fino a sei mesi 2 LA POLEMICA Prentice: «Sul lavoro situazione critica» CALGARY - Continua la polemica a distanza tra Jim Prentice e il governo federale. Il premier dell’Alberta nel fine sottolineato ancora settimana ha necessità di rivedere una volta la le modifiche sul TFWP volute da Kenney. ARTICOLO A PAG. 2 L'INCIDENTE Tragico schianto al Gp di Suzuka, grave Bianchi A PAG. 16 Rigori e veleni, la Tre penalty, espulsioni Anna mi ha aiutato “ quegli a sfruttare sconti di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza. - Nancy ” www.corriere.com -4o R. il fatto che Anna “ inAmo possa parlare italiano e sia più facile per me capire.”- Paulino M. una persona preparata “ eFinalmente amichevole che comprenda me e le mie esigenze. ” - Dante R. e pioggia di cartellini Inizia a risparmiare Leonardo Bonucci esulta dopo aver siglato il gol del definitivo spunta la Juve gialli. Alla fine decide 3-2 un gran gol di Bonucci ARTICOLI NELLO SPORT oggi fino al 40% di sconto Per un preventivo gratuito senza obblighi, chiamate Anna Zangari-Tala rico al 905-265-2711 o il numero gratuito 1-866-621-6980. standrewsinsurance.co m GIOVEDI 11 DICEMBRE 2014 • CORRIERE CANADESE 16 ITALIAN COMMUNITY DAILY NEWSPAPER Project: Digitization of Archives 1954 - 2014 L’obiettivo è semplice: preservare per sempre l’archivio del Corriere Canadese. Sessant’anni di storia racchiusi in oltre 300mila pagine sono contenuti nell’archivio cartaceo del giornale. Ora abbiamo preso l’impegno di digitalizzare l’intero archivio, per poterlo consegnare intatto e integro anche alle generazioni future di italocanadesi. Ma per farlo, abbiamo bisogno del vostro aiuto. Già alcuni sponsor sono scesi in campo per darci una mano e per contribuire e a salvaguardare un pezzo della nostra storia. Invitiamo anche altre imprese, associazioni e gruppi a diventare sponsor per la digitalizzazione degli archivi. Unitevi ai nostri SPONSORS LIDO CONSTRUCTION Head Ofice 1263 Wilson Avenue Toronto ON M3M 3G3 • Tel: 416.241.1183 • Toll free: 1.877.834.1183 • Website: www.liunalocal183.ca your logo your logo DOCUMENT SCAN CANADA Website: www.liunalopdc.org your logo your logo Per ulteriori informazioni : Tel: 416-782-9222 Email: [email protected]