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L`80% si sente in buone condizioni

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L`80% si sente in buone condizioni
.
INDICE RASSEGNA STAMPA
.
1. Sanità Pisa e provincia
Nazione Pisa
10/04/2014
p. 4
Borse e accessori contraffatti Blitz in Piazza dei Miracoli
1
Nazione Pisa
10/04/2014
p. 5
EDILIZIA Complesso Enpam 'Gravi irregolarità' La denuncia di
Logli e Buscemi arriva in Consiglio
2
Nazione Pisa
10/04/2014
p. 8
Salvato un turista colto da malore
3
Nazione Pisa
10/04/2014
p. 8
«Non nasconderti: chiama il 118»
4
Nazione Pontedera
Valdera
10/04/2014
p. 18
Farmacia Si cercano informatori scientifici
5
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. II
Gioco del ponte, giro di vite sulla sicurezza in palestra
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. III
Torre, salvato turista colpito da infarto
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. III
Rachele, inchiesta chiusa: morte per annegamento
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. IV
Pillola: se ne vendono 4 volte più che a Livorno
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. IV
Una rete per sconfiggere l'infarto
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. IV
Troppi i diabetici indisciplinati, così i rischi aumentano
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. V
Danneggiato il defibrillatore È la terza volta in un mese
13
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. VII
Iniziativa del gruppo donatori di sangue
14
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. IX
NUOVE INIZIATIVE ASSOCIAZIONE ONCOLOGICA
15
Tirreno Pontedera
10/04/2014
p. I
Infermiere a processo per un falso testamento
16
Tirreno Pontedera
10/04/2014
p. IX
Aprono gli studi in centro Saranno a regime da lunedì
17
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 1
Puntare su diagnostica by night e regole uniformi
Gian Luca
Lazzeri
18
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 7
Chirurghi e oncologi al lavoro sul genoma dei tumori del timo
Emanuela Del
Mauro
20
Claudia Livi
21
Daniele
Benvenuti
6
7
Pietro
Barghigiani
8
9
10
Gian Ugo Berti
11
2. Sanità fiorentina e toscana
Repubblica Firenze
10/04/2014
p. I
Eterologa legittima ha vinto Firenze
Nazione Empoli
10/04/2014
p. 4
Lazzeri (Ncd) «Allarme dislessia»
23
Nazione Livorno
10/04/2014
p. 17
«È vietato discutere di sanità»
24
Nazione Prato
10/04/2014
p. 4
Di Rienzo e Bressan: «Sui problemi nelle sale operatorie
Mazzoni sbaglia»
26
Nazione Prato
10/04/2014
p. 5
Si rompe un tubo dell'acqua Spogliatoi e corridoi allagati
Nazione Prato
10/04/2014
p. 5
L'Asl sanziona due medici
Nazione Siena
10/04/2014
p. 1-4
Salvata bimba nata con rara malattia
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 1
Centri di senologia in rete
Daniela
Matarrese
31
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 1
«Quando tagliare le liste d'attesa non basta»
Alexander
Peirano
33
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 1
Più prevenzione, cure rapide e di qualità
Valtere
Giovannini
34
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 2
Come fare «Passi d'argento»
Roberto Tatulli
36
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 2
Una guida per la lotta ai tumori comune a tutti i paesi
membri Ue
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 3
«Se i vecchietti stanno bene, non facciamoli ammalare»
Indice Rassegna Stampa
Sara Bessi
27
28
29
38
Daniela Cappelli
39
Pagina I
INDICE RASSEGNA STAMPA
.
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 3
«Un sistema di sorveglianza stabile inserito nel Piano
prevenzione»
Paolo
Francesconi
40
Sole 24 Ore Sanita
Toscana
08/04/2014
p. 3
«Over 65» in salute ma soli
Matilde
Razzanelli
41
Tirreno Livorno
10/04/2014
p. VIII
Il Fiasl contro l'Asl: «Si lesina e poi si spreca nell'Estav»
Massimo Ferrucci
42
Tirreno Lucca
10/04/2014
p. IV
S. Luca, l'Asi stringe i tempi Ambulatori aperti in anticipo
Fabrizio Tonelli
43
Tirreno Lucca
10/04/2014
p. IV
Al Campo di Marte i 140 posti letto che mancano
45
Tirreno Massa
Carrara
10/04/2014
p. V
«Per salvare l'Opa ora servono atti»
46
Corriere Siena
10/04/2014
p. 1-14 Un altro intervento miracoloso alle Scotte
47
4. Servizi sociali
Nazione Pisa
10/04/2014
p. 8
In arrivo altri 50 profughi da Lampedusa
49
7. Volontariato
Tirreno
10/04/2014
p. 10
Volontariato, festival con Renzi e due ministri
Luca Cinotti
50
Corriere Della Sera
10/04/2014
p. 27
L'espansione del terzo settore Produce ricchezza in tempo di
crisi
Marco
Gasperetti, Luca
Mattiucci
51
Corriere Della Sera
10/04/2014
p. 27
Se il volonariato ti cambia il curriculum «Decisivo per i
giovani»
Leonard Berberi
52
Tempo
10/04/2014
p. 29
Quel minimo sacrificio che può salvare molte vite
54
Segnalazioni
Nazione Pisa
10/04/2014
p. 3
Rogo all'ex Cri: locali di nuovo occupati E' ancora giallo sul
sangue per terra
55
Tirreno Pisa
10/04/2014
p. III
Cadavere di un pensionato in un fosso
56
Indice Rassegna Stampa
Pagina II
SIVI SCOPERTI
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MILITARI I N BORGHESE
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Merce illegale : maxí-sequestro nel cuore del centro
BLITZ dei carabinieri contro
l'abusivismo commerciale in piazza dei Miracoli e all'ospedale di
Cisanello: sequestrate 300 borse
con marchi contraffatti sequestrate. Nell'ambito dei periodici servizi contro l'abusivismo commerciale, i militari dell'Arma hanno effettuato un massiccio controllo in
Piazza dei Miracoli e nelle vie adiacenti contro gli abusivi.In borghese e in uniforme, hanno circondato
diversi gruppi di abusivi, che compreso che era in atto un blitz nei loro confronti, hanno abbandonato
tutta la merce e si sono dati a precipitosa fuga, mettendo anche in pericolo l'incolumità dei numerosi turisti presenti. L'operazione ha consentito sequestrare oltre 300 manufatti, in particolare borse, borselli,
cinture e occhiali da sole di varie
marche (Gucci, Prada, Louis Vuitton, Rayban ecc.), accuratamente
contraffatte. Gli abusivi avevano,
di fatto, monopolizzato alcuni marciapiedi adiacenti i parcheggi nelle
vicinanze di piazza dei Miracoli,
dove avevano imbandito veri e pro-
pri bazar a cielo aperto. Pianificato
su disposizione del Comandante
Provinciale dei Carabinieri di Pisa
sulla base delle indicazioni emerse
nel corso dei vari Comitati per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica tenutisi in Prefettura, l'intervento ha richiesto l'impiego di numeroso per-
sonale per impedire che gli abusivi,
prevalentemente senegalesi, avesse
il tempo di raccogliere la merce e
darsi alla fuga. Purtroppo il merca-
.. 'Uom ini dell'Arma in azione
anche nei parchegg i
del policlinico i isanello
to dei marchi contraffatti rimane alquanto fiorente poiché alimentato
degli stessi turisti.
DOPO il controllo in Piazza dei
Miracoli il dispositivo si è spostato
nei parcheggi dell'ospedale di Cisanello, dove i vari gruppi di abusivi,
una volta vistisi accerchiati, hanno
anch'essi abbandonato la loro merce e si sono dati alla fuga. Il giorno
prima, durante un altro intervento,
i carabinieri del Nucleo radiomobile avevano arrestato, dopo un inseguimento, due senegalesi per tentata estorsione in concorso ai danni
di una coppia di anziani. L'anziano, in compagnia della moglie, recatosi in ospedale per una visita, posteggiata l'auto, sono stati avvicinati da un gruppo di senegalesi, uno
dei quali gli ha chiesto dei soldi. Dinanzi al diniego dell'uomo, l'extracomunitario gli faceva osservare
che non era colpa sua se al ritorno
avesse trovato il veicolo danneggiato. L'anziano, ancora più indispettito, gli rispondeva che gli avrebbe
scattato una foto con il telefonino
così da individuarlo se avesse trovato il mezzo danneggiato. Il senegalese, a sua volta, per nulla intimorito, lo minacciava che gli avrebbe
frantumato l'apparecchio se si fosse azzardato a scattargli una foto.
La vittima, a quel punto, si allontanava dal mezzo e chiamava il 112.
RE FURTI VA
1 militari
dell'Arma
con tutta
la merce
contraffata
recuperata
in Piazza
Miracoli
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 1
Comp lesso Enpam
' r vi irr l rit'
La denuncia
d i Log li e B uscemi
arriva in Consiglio
IL CIELO si fa tetro sulle assolate Piagge. E per un centinaio di famiglie il futuro potrebbe non essere roseo. Si riapre la questione del complesso edilizio della Fondazione
Enpam, vicino alla chiesa di
San Michele degli Scalzi e oggetto di un lungo tira e molla
fra l'ente e gli inquilini. I residenti, che pagano l'affitto a
Enpam, avevano avanzato richieste di riscatto degli appartamenti e aperto trattative
mai concluse. Pochi giorni fa,
però, la cooperativa «Pisa `81»
ha inviato agli inquilini una
proposta d'acquisto riaprendo
una vicenda che Forza ItaliaPdl, con Gino Logli (foto a sinistra) e Riccardo Buscemi,
porta ora in Consiglio comunale.
«PISA 81- spiega Logli prevede un'offerta di vendita
agli inquilini e la volontà di acquistare gli appartamenti sfitti del complesso ». Vi sarebbero però alcune irregolarità,
che Logli così denuncia: «Il
complesso delle Piagge fece
scandalo non solo per l'impatto visivo, ma anche per le gravi violazioni urbanistiche ed
edilizie che accompagnarono
l'edificazione. Dopo una commissione di indagine amministrativa del Comune di Pisa,
fu emessa una ordinanza di demolizione a cui seguironocomplessi processi di sanatoria riguardanti scostamenti
gravi della viabilità etc. Le verifiche di Usl, Vigili del Fuoco e Comune, sollecitate dalle
denunce dei residenti, misero
in evidenza numerose e gravi
irregolarità non sanate. Ad
esempio la difformità fra lo
stato di fatto degli appartamenti realizzati e le planimetrie depositate, problemi di
agibilità dei garage sotterra
nei, mancanza di corretti certificati di collaudo, impianti termici fuori norma». Logli e Buscemi fanno riemergere ora
gli abusi non sanati e considerano dovere dell'amministrazione «garantire la regolarità
urbanistica ed edilizia e farsi
interprete delle preoccupazioni dei residenti che non saranno in condizione di procedere
all'acquisto degli appartamenti».
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 2
SOCCORSO DAL 1 I
AI POMPIERI
Salvato un turista colto da malore
L'HANNO soccorso davanti a centinaia di turisti che hanno seguito le fasi dell'intervento con apprensione. Un professore danese di 62 anni, che accompagnava un gruppo di
studenti, aveva infatti accusato un malore durante la visita
alla Torre Pendente mentre si trovava sul quinto anello.
Gli amici si sono subito prodigati per chiedere aiuto ed è
stato necessario anche l'intervento dei vigili del fuoco che
con la barella «a cucchiaio» hanno riportato a terra. Poi la
corsa a Cisanello con l'ambulanza della Misericordia inviata in piazza dei Miracoli dal 118 che dopo avergli prestato
le prime cure lo ha trasferito in ospedale. L'uomo - asmatico - è stato ricoverato, ma le sue condizioni non sono gravi.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 3
CONTRO GLI INFARTI
«Non nasconderti:
chiama il 118»
«NON NASCONDERTI, chiama il 118 » è lo slogan della campagna d'informazione promossa dalla «rete Ima», che coordina tutte le strutture interessate al trattamento dell'infarto del miocardio
acuto. Organizzata da Asl 5, Aoup, 118 e Cnr Fondazione Monasterio, la rete ha attivato un protocollo per i pazienti con sospetto infarto per indirizzarli direttamente alle sale operative dell'emodinamica dell'Aoup attraverso l'uso del 118 e ottimizzare di gran lunga i tempi dell'intervento. La rete
è stata istituita nel 2009 e da allora ha conseguito
importanti traguardi, primo tra tutti il passaggio
della percentuale dei pazienti che hanno seguito il
percorso dal 9 % al 41 %. Questo ed altri risultati
sono stati presentati martedì al Lumiere nel corso
di una conferenza stampa, alla presenza del direttore della Usl 5 Rocco Damone, del direttore
dell'Aoup Carlo Rinaldo Tomassini e del responsabile del 118 Paolo Tognarelli. «Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte - spiega Anna Sonia Petronio, direttore dell'emodinamica dell'Aoup - e il trattamento durante le prime ore dal manifestarsi del sintomo è determinante. Per questo la regione Toscana ha deciso di investire su una campagna di informazione che aiuti il
paziente ad essere primo artefice della propria salute». La linea guida è semplice : ai primi sintomi
il paziente è invitato a chiamare il 118 che soccorre in tempi brevi, trasmette per via telematica il
primo tracciato elettrocardiografico all'unità cardiologica e, se il sospetto di infarto si rivela fondato, trasporta direttamente il paziente nella sala di
emodinamica, dove lo aspetta un'equipe pronta.
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 4
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1. Sanità Pisa e provincia
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Pagina 5
Gioco dei ponte, giro d"0 dbida,
vite
sulla sicurezza in palestra
Regole ferree dopo il sopralluogo dell'Asl: dall'accesso dei combattenti
alla manutenzione dei macchinari. La responsabilità ricade sui Magistrati
di Daniele Benvenuti
/ PISA
Regole ferree per l'utilizzo delle
palestre del Gioco del ponte,
dall'accesso dei combattenti alla manutenzione dei macchinari da allenamento, tutto sotto la
responsabilità dei magistrati. È
la sintesi del documento ("atto
d'obbligo della magistratura
del Gioco del ponte", è il suo nome) che il Comune vuole far firmare alle magistrature per concedere loro l'utilizzo delle palestre. Un atto dovuto da parte di
Palazzo Gainbacorti dopo i controlli dell'Asl e le prescrizioni
che i suoi tecnici hanno imposto per proseguire l'attività. Un
documento che sta creando
una vera e propria bufera all'interno della manifestazione con
i magistrati che ad oggi non
hanno intenzione di firmarlo:
troppe, secondo la maggioranza di loro, le responsabilità che
cadrebbero sulle loro teste per
una attività che comunque rimane amatoriale e volontaria.
Un china dunque che compli ca la preparazione all'edizione
del prossimo giugno. Preparazione che, inoltre, per la prima
Un combattimento sul Ponte dimezzo
volta non potrà svolgersi con le
tradizionali prove al carrello tra
le squadre: non esistono infatti
le condizioni di sicurezza e idoneità nel magazzino dove viene
custodito per permetterne l'utilizzo.
«Il passo che abbiamo compiuto con questo documento spiega l'assessore alle manifestazioni storiche Federico Eligi
- si è reso necessario dopo i so-
pralluoghi dell'Asl, sollecitati
dall'esposto di un consigliere
comunale. I tecnici sono intervenuti in maniera corretta, parificando le strutture di allenamento a palestre. Per questo occorre che il proprietario (cioè il
Comune) si occupi dell'infrastruttura assicurando che tutto
sia a norma; ma c'è poi una parte ed una responsabilità anche
di chi le utilizza e cioè la magi-
strature . Molte di quelle prescrizioni erano già previste, rna
l'esposto ha accelerato tutto.
Siamo disponibili a dialogare
con i magistrati ed, eventualmente, suggerire il modo per
adempiere alle richieste».
I punti più controversi del documento, secondo i magistrati,
sono quelli legati alla certificazione dei macchinari e alla responsabilità che da essa deriva.
Risponde il dirigente della manifestazioni storiche Michele
Aiello: «Con l'Asl c' è stato un
dialogo molto costruttivo (tanto da aprire un tavolo permanente sulla questione, oda). Alla base c' è innanzitutto la sicurezza del combattente. Combattente che deve allenarsi con
macchinari regolari, in un ambiente pulito , in presenza di infermeri a e defibrillatore».
E adesso che succede? I rnagistrati stanno prendendo tempo
per capire la reale portata di
questo documento (sembra
che ad oggi solo quattro abbiamo firmato). In molti, poi, esprimono il rammarico che l'atto
sia stato predisposto dopo la loro nomina.
©RIPROOLIZIONE RISERVATA
—M ponl,„qirn di il,
loro
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1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 6
0
Torre, salvato turista colpito da infarto
un turista danese di 62 anni è
stato colpito da infarto mentre si
trovava sul quinto anello della
Torre di Pisa. É successo poco
prima delle 14 ,30 di mercoledì 9
aprile. L'uomo ha accusato in
malore ed è stato subito soccorso
dagli amici che erano con lui. Tra i
soccorritori anche i vigili del
1. Sanità Pisa e provincia
fuoco che lo hanno portato a
terra. Dalla centrale operativa
del 118 è stata inviata
un'ambulanza della misericordia
con medico a bordo . Dopo aver
trattato sul posto il turista,
l'equipaggio sanitario lo ha
trasferito dove è stato ricoverato.
Non è in pericolo di vita.
Pagina 7
Rachele, inchiesta chiusa:
morte per annegamento
Verso il processo perle due bagnine, una continua a lavorare con i bimbi in vasca
Le posizioni delle istruttrici sono diverse. Probabile che una scelga di patteggiare
PISA
La piccola Rachele mori per annegamento. E un punto fermo
nell'inchiesta per la morte della
bimba di 5 anni deceduta il pomeriggio del 28 agosto nella piscina comunale gestita dalla Canottieri Nuoto. La consulenza
tecnica affidata dalla Procura al
medico legale, Luigi Papi, ha
chiarito in modo inequivocabile le cause di una morte resa ancora più straziante da un video
nel quale si vede la piccina prima andare sott'acqua e poi
sbracciarsi per chiedere aiuto.
Una tragedia filmata che è alla
base dell'atto d'accusa notificato alle due istruttrici, indagate
per omicidio colposo, difese dagli avvocati Anna Francini e Andrea Di Giuliomaria. Una delle
due è rimasta come allenatrice
nell'organico della Canottieri
Nuoto. L'altra non fa più parte
dell'associazione, anche se continua a svolgere attività di bagnina con bimbi come allievi per altre società sportive.
Verso il processo. Sono le immagini il carico da novanta che per
la Procura costituisce una prova
schiacciante. Si vede Rachele
nella vasca mentre le sfugge il
tubo galleggiante. Poi annaspa
e, infine, si affloscia sotto il livello dell'acqua rimanendo sul fondo per almeno 4-5 minuti. Il fil-
mato inquadra bene solo una
bagnina che pare non accorgersi di quello che sta avvenendo.
La collega non compare in primo piano nelle riprese, anche se
è distante pochi metri. All'avviso di chiusura indagini firmato
dal pm Sisto Restuccia, le difese
non hanno risposto con richie-
ste di interrogatori e presentazione di documenti.
Posizioni diverse. Il prossimo
passaggio è la richiesta di rinvio
a giudizio con fissazione
dell'udienza preliminare. E in
quella sede le posizioni delle indagate potrebbero prendere
strade diverse con almeno una
possibile richiesta di riti alternativi, tra abbreviato e patteggiamento. Già nel provvedimento
con cui viene chiusa l'inchiesta,
il sostituto procuratore individua responsabilità diverse nei
confronti di un'istruttrice durante i soccorsi. Non ci sarebbe
solo la negligenza per non aver
visto la bimba che si sbracciava
e chiedeva aiuto. Ma anche
quando è stato dato l'allarme i
comportamenti delle due istruttrici sarebbero stati differenti.
Pietro Barghigiani
ORI PRODUZIDUE RISERVATA
Le cause. Il responso del medico
legale non lascia spazio a interpretazioni sull'origine del decesso di Rachele Medda, i cui genitori sono assistiti dall'avvocato
Carlo Porcaro D'Arnbrosio. La
bimba non aveva patologie, era
sanissima. Il suo cuoricino ha
cessato di battere dopo 4-5 minuti in cui è rimasta sott'acqua.
Un lasso di tempo durante il
quale, la registrazione video lo
certifica con una brutalità senza
filtri, Rachele non viene soccorsa. L un bambino, anche lui nella vasca, a richiamare l'attenzione delle bagnine.
La piscina dove 1128 agosto 2013 si consumò la tragedia con la morte di Rachele Medda
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 8
PARLA LA GINECOLOGA FRUZZETTI
Pillola: se ne vendono
in - e *A lo
4 volte più che a Livorno
CI PISA
Le ragazze e le donne di Pisa
hanno grande fiducia nella
"pillola" anticoncezionale. Soltanto nel territorio comunale
se ne vendono quattro volte di
più di Livorno e della sua provincia (il confronto, pur indicativo, è importante). Tutto questo, nonostante si evidenzi un
calo nazionale medio del 10%.
Ciò significa - ha spiegato al
nostro giornale Franca Fruzzetti, dirigente medico all'Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia all'Azienda Ospeda-
liero Universitaria - che sono
convinte degli effetti positivi e
considerano ingiustificati i timori su eventuali effetti collaterali (aumento di peso e
dell'incidenza
tumorale).
Nell'ultimo caso, in particolare, la pillola è assolutamente sicura. L'epoca della prima
"pillola" è conforme alla media italiana - ha aggiunto Fruzzetti nell'ambito dell'incontro
stampa promosso a Milano
dalla Società Italiana della contraccezione - intorno ai 18-20
anni, considerando l'anticipo
dell'età del primo rapporto
sessuale (14-16). Un livello di
comportamento che deriva an che da quello maturo e consapevole delle mamme. Dallo
specialista (a seguire per frequenza dal medico di base)le
ragazze giungono talvolta da
sole, più spesso con le madri.
Per quanto riguarda invece
le donne pisane, si riscontra
una buona educazione sanita-
ria in tema di contraccezione sono sempre sue parole - soprattutto quando, col trascorrere del tempo, il ciclo mestruale diventa irregolare e
dunque maggiormente probletnatica è la valutazione anticoncezionale. Sul piano clinico - ha precisato ancora Fruzzetti - è bene utilizzare la pillola senza alcuna interruzione fino a quando, cioè, ve ne sia la
necessità. All'inizio dell'assunzione, infatti, possono insorgere taluni modesti e transitori
effetti collaterali. Sospendere
e poi riprendere l'assunzione,
significa riavere tali disturbi.
Anche nella pratica sportiva la
pillola può essere d'aiuto, là
dove si voglia evitare la comparsa del flusso mensile proprio in corrispondenza della
competizione. La ricerca farmacologica tende addirittura
per il futuro ad arrivare a eliminare le mestruazioni durante
l'intera attività.
Stanno comunque aumentando le vendite della pillola
del giorno dopo, dimostrando
come ancora ci sia da lavorare
nel campo dell'informazione
e della sensibilizzazione e perché, fra l'altro, si sta afferman do la scelta di tenerne una
scorta in casa. A ogni modo,
sulla contraccezione orale agiscono come comportamento
a rischio l'uso dell'alcol e delle
droghe quale fattore di possibile dimenticanza d'assunzione.
Nell'ipotesi d'una dimenticanza, se ciò avvenisse nell'ultima
settimana, è bene iniziare subito un altro "blister" di compresse, se si verificasse a metà,
non sussisterebbero problemi. Per una - due settimane conclude Franca Fruzzetti - è
opportuno ricorrere all'impiego del preservativo. La pillola
va comunque assunta sempre
alla stessa ora, senza alcun rap(gub)
porto con i pasti.
C RIPRODJ7IONE RISERVATA
101
Una ragazza con una confezione di pillole anticoncezionali
II -nri iav,
T,n., rydm
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 9
W-A
U na rete per sconfiggere l'infarto
Azienda sanitaria locale n. 5,
Azienda ospedaliero
universitaria pisana, 118 e
Fondazione Monasterio hanno
presentato al Cinema Lumiere di
Pisa i primi risultati della
campagna informativa sulla
"Rete dell'infarto -118°°
La Rete è attiva dal 2009 e ha
elaborato un protocollo per i
pazienti con sospetto infarto
miocardico acuto. II percorso
prevede che questi pazienti
vengano direttamente indirizzati
alle sale operatorie
dell'Emodinamica dell'Aoup.
II mnpi c av,
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1. Sanità Pisa e provincia
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Troppi i diabetici
indisciplinati, così
i rischi aumentano
L'allarme del professor Del Prato: tra i circa 15mïla malati
in città e provincia tanti quelli che non rispettano le regole
di Gian Ugo Berti
1 PISA
Dalla Cittadella alle Piagge,
sui Lungarni, dalla Chiesa della Spina a Piazza dei Miracoli,
dalla foce dell'Arno fin sulla
passeggiata a Marina.
In tema di salute rappresentano la miglior prevenzione e
la più efficace cura del diabete (e non solo di quello). In
pratica, quei classici e salutari
trenta minuti di camminata
quotidiana possono evitare
guai.
Lo ha suggerito Stefano Del
Prato, professore di Endocrinologia all'Azienda Ospedaliero Universitaria, nell'incontro-stampa promosso a Milano daAstra Zeneca.
Si, perché una costante attività fisica, assieme ad una corretta alimentazione, fanno
parte anche sul piano storico
degli stili vita che - duemila
anni fa- erano tipici della cultura dei Romani.
Poi, dal 1950, tante cose sono cambiate sulla tavola degli
italiani ed i casi di diabete
(quello dell'adulto, per intenderci, non la forvia ereditaria
del bambino), stanno continuan do a crescere.
C'è però un rovescio della
medaglia, pur se movimento
e cibo si mantengono sotto
controllo. Si tratta della disciplina dei pazienti nel seguire
la cura.
Rappresenta infatti motivo
di preoccupazione - ha spiegato Del Prato - la particolare
difficoltà dei pazienti a mettere in atto le disposizioni del
medico.
A vario titolo, sono circa
quindicimila, a Pisa e provincia, le persone che dichiarano
di non stare alle regole (per lo
più si tratta di soggetti
"single"), aumentando così il
rischio di possibili complicazioni.
Si dimostra soprattutto elevato il danno a carico del sistema vascolare. Da temere, sono in sostanza i problemi relativi alla retina con diminuzione e perdita della vista, del
cuore, del rene ed il piede diabetico.
in occasione dei pasti e che facilita la produzione d'insulina. E, novità nella novità, è la
sua somministrazione soltanto una volta la settimana per
via sottocutanea.
Il farmaco viene incapsulato in microsfere biodegradabili che - iniettate - rilasciano la
sostanza nel sangue in anodo
graduale. Ciò consente una
maggior libertà della gestione
della cura e migliore qualità
di vita.
Un aspetto dunque poco
conosciuto nella dimensione
medica e sociale della malattia, dovuta all'incapacità del
pancreas di produrre le necessarie quantità dell'insulina,
l'ormone in grado di controllare i livelli di zucchero nel
sangue.
Da tempo la ricerca farmacologica ha ottenuto soluzioni valide con la terapia orale a
base di metformina e solfanilurea, optando per l'insulina
soltanto nelle fasi più avanzate, in caso d'incontrollabilità
della glicemia.
Ma proprio in questi giorni
la situazione è migliorata - ha
sottolineato Del Prato - con il
ricorso (associato o meno alla
metformina o la solfanilurea)
delle incretine, l'ultima nata è
l'exenatide, che riproducono
il meccanismo d'azione di un
ormone intestinale rilasciato
ìiulisriplin:iii.msì
1. Sanità Pisa e provincia
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4> 4"L,A
Iniziativa di prevenzione in occasione della Giornata del diabete
1. Sanità Pisa e provincia
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410
ir anneggiato
D
il, defibrillatore
E la terza volta
ìn un mese
II defibrillatore di Tirrenia
® TIRRENIA
Per la terza volta in un mese, è
stato danneggiato il contenitore dove si trova il defibrillatore
installato in piazza Belvedere
su una colonna.
Ad accorgersi dell'atto vandalico, è stato Romolo Tinozzi
della Pubblica Assistenza del litorale pisano. «Stavo andando
in banca - dice Tinozzi - quan do ho visto lo sportello della
colonnina per terra e all'interno si trovava un bicchiere di
cocktail vuoto con ancora dentro la cannuccia. Ho chiamato
il responsabile dello strumento e la situazione è stata ripristinata. È la terza volta che accade in un mese».
,ORI PRODUZIONE RISERVATA
I iliiini di -il.
un
1. Sanità Pisa e provincia
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Iniziativa dei gruppo
donatori di sangue
II gruppo dei donatori di
sangue della Valgraziosa per
sabato 12 aprile organizza
una iniziativa dedicata alle
persone che vorranno
donare per la prima volta o
riavvicinarsi alla donazione.
L'appuntamento è alla sede
dei donatori, alle ore 7.30.
Coni mezzi della misericordia
il trasferimento al centro
trasfusionale di Cisanello.
1. Sanità Pisa e provincia
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NUOVE INIZIATIVE
ASSOCIAZIONE ONCOLOGICA
Proseguono le iniziative
promosse dall'Associazione
Oncologica Pisana "P. Trivella"
rivolte alla sensibilizzazione
della cittadinanza intorno al
tema della malattia oncologica,
iniziative che si collocano nella
cornice della Settimana
Oncologica, giunta quest'anno
alla sua 24esima edizione. Oggi,
giovedì lo aprile, presso la sede
della circoscrizione 6, in via
Contessa Matilde, alle 16 si
svolgerà un incontro di
cinematerapia guidato dallo
psicologo dottor Gianiuca Calvio
con al proiezione gratuita del
film "II cammino per Santiago" di
Emilio Estevez. Domani, venerdì
11, alle 21.15, presso l'Auditorium
del Cnr,si terrà il concerto
"Voglia di Volare" in cui il Coro
dei Teatro dell'Alambicco,
diretto da Giorgio Di Presa e
Cecilia Zaccagnini, presentale
sue nuove interpretazioni di
brani di musica Evergreen. Per
concludere domenica 13, alle 20,
presso il ristorante 'da Rino", via
Aurelia Nord 36, si terrà la
tradizionale cena di beneficienza
in favore dell'Aopi. E' necessario
prenotare telefonando alla
segreteria Aopi (telefono 050
46217) entro domani, venerdì 11.
1. Sanità Pisa e provincia
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Infer ere a processo
p er falso testamento
L'uomo ha ereditato una villa da oltre un milione di euro di valore
li nipote della proprietaria lo ha accusato. «Quelle non solo le volontà della zia»
® PONTEDERA
Arriva questa mattina in tribunale a Pisa, davanti al giudice
Paola Giovannelli, la storia di
un presunto falso testamento
che avrebbe permesso ad un
infermiere di Pontedera, Santo Balfino, classe 1954, di disporre di una villa del valore di
oltre un milione di euro. L'infermiere, infatti, è finito a giudizio con l'accusa di avere formato un falso testamento olografo apparentemente redatto
in data 18 gennaio 2010 da parte di una donna alla quale era
legato da un rapporto di amicizia. E di questo testamento,
stando alle accuse, Balfino
avrebbe fatto uso facendolo
pubblicare da un notaio il 21
giugno 2010.
E il testamento, una volta
pubblicato, avrebbe fatto acquisire al Balfino la disponibili-
tà di una villa (con parco alberato) di valore superiore ad 1
milione di euro.
L'accusa, il pubblico ministero è Antonio Giaconi, sostiene che il testamento è stato falsificato sulla scorta di una consulenza grafologica della dottoressa Serenella Carabba e
sulla base di dichiarazioni del
nipote della defunta, l'avvocato Paolo Pierotti. Quest'ultimo, infatti, ha denunciato il
Balfino e narrato a processo
che i rapporti tra la zia e l'imputato non erano tali da giustificare un così benevolo lascito.
La difesa di Balfino, l'avvocato
Marco Meoli, di Pontedera, sostiene, viceversa, che c'erano
motivi di riconoscenza tali da
giustificare il lascito e contesta
il contenuto della consulenza
tecnica grafologica.
Tra l'altro questo non è il primo guaio che l'eredità milionaria causa a Balfino. L'infer-
rniere infatti, nonostante avesse ereditato la villa con 19 vani,
in uno dei quartieri più residenziali della città, si era ostinato a restare nell'alloggio del
Comune. Fino a che il Comune di Pontedera, nell'aprile
scorso, non è intervenuto e gli
ha tolto la casa con l'aiuto della forza pubblica.
La legge che disciplina l'edilizia residenziale pubblica impedisce a chi detiene un alloggio popolare di possedere allo
stesso tempo un'abitazione
congrua alle proprie esigenze.
Ma, nonostante i tentativi horlari di ritornare in possesso
dell'alloggio, per l'amministrazione comunale non era stato
facile. L'uomo aveva presentato un ricorso dietro l'altro. Si è
era rivolto anche al Tar, e malgrado quei ricorsi fossero stati
tutti puntualmente persi dagli
inquilini per resistere al provvedimento di decadenza era
stato necessario l'intervento
della forza pubblica per cacciarli di casa.
L'uomo, quando fece domanda - molti anni fa - aveva
tutti i requisiti per ottenere la
casa popolare, per cui pagava,
in virtù del fatto che aveva un
reddito, un canone di circa
cento euro al mese. Ereditata
la villa, pochi mesi dopo il cinquantenne aveva cambiato residenza, intestando l'alloggio
popolare alla connivente. In
questo caso, per l'assenza di
redditi, il canone d'affitto era
sceso a 12 giuro al mese.
Il giudice Paola Git saiì..d
n,I-„•- p-j-un c i,,, icazmc,
L'esterno del tribunale di Pisa
1. Sanità Pisa e provincia
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CASA DELLA SALUTE: GLI ORARI
Aprono 'studi . centro
Saranno a regime da lunedì
VOLTERRA
«L'interesse dei cittadini prima
di tutti: questo servizio è fondamentale per tante persone e
c'era urgenza di portare a termine le ultime cose per dare inizio
all'attività». A scandire le ultime, decisive, fasi per dar vita
agli ambulatori in centro della
Casa della Salute è il dottor Paolo Fidanzi, coordinatore della
Casa della Salute e dei medici di
base di Volterra.
Il servizio inaugurato dal sindaco di Volterra Marco Buselli
sarà a regime da lunedì: sarà
aperto dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13 di mattina e dalle
16.30 alle 19.30 il pomeriggio.
Presente al taglio del nastro il vescovo Alberto Silvani. «Finalmente riusciamo a rendere operativo, benché con qualche ritardo, questo servizio che di fatto è
la proiezione in centro del progetto Asl della Casa della Salute:
cinque i medici di base che gireranno nei locali - e sottolinea il
modus operandi- Ognuno di loro nella sede di via Roma seguirà i propri pazienti e il proprio
gruppo». Nel d-day del servizio
è lo stesso Fidanzi a prestare servizio, dalle 16 alle 19. Ieri mattina i sopralluoghi ai locali, atti a
dare o meno l'idoneità: esito positivo.
«I locali sono risultati idonei
con prescrizioni: essendo io l'interfaccia dellaAsl con l'amministrazione, non è stato facile rna
L'ingresso degli studi medici
sono riuscito un po' in fretta e
furia a fare in modo che questa
apertura avvenisse, nonostante
le polemiche di questi giorni»,
aggiunge Fidanzi e sottolinea.
«E un servizio per la gente e qua
la politica non deve entrare».
Lo stesso sindaco nei giorni
scorsi aveva sottolineato che «la
soluzione di via Roma è stata individuata dall'amrninistrazione, mettendo a disposizione
gratuitamente i tre ambulatori e
una sala di attesa ai medici di famiglia, in un ambiente dove sono abbattute le barriere architettoniche». Così l'ultimo tassello
che completa il processo della
Casa della Salute è attivo. «Si è
conclusa la procedura del progetto, andando incontro alla richiesta dei medici di famiglia di
trasferire i loro ambulatori nel
centro storico, locali messi finalmente a disposizione dal Comune, con quasi un anno di ritardo», chiude il direttore AsI Rocco Damone.
(f S.)
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1. Sanità Pisa e provincia
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C 0 kl T RO CA f,!TC?
Puntare su diagnostica by night e regole uniformi
di Gian Luca Lazzeri *
T
ra i segmenti economicamente rilevanti della sanità toscana c'è la diagnostica per immagini. Nel 2012, ultimi dati disponibili, la quantificazione del fenomeno è stata di oltre 211 milioni
di euro per 3.768.535 prestazioni, 47 milioni di euro i costi delle
prestazioni erogate in regime di
privato convenzionato . Un segmento da promuovere per una
riduzione dei tempi di attesa frenato dal caos delle regole che
1. Sanità Pisa e provincia
ognuna delle AsI toscane applica
cercando il contenimento dei costi. Così nell'AsI 10, nell'ultimo
biennio, i budget sono stati tagliati del 26%. Il tetto è unico
(residenti e non residenti). Solo
nell'AsI 5 di Pisa il budget ricomprende il valore economico del
ticket riducendo quindi il numero delle prestazioni eseguibili.
Oasi felice, per i non residenti,
CONTINUA A PAG 2
Pagina 18
DO.
CONTROCANTO
(segue dalla prima pagina)
l'Asl di Pistoia dove si hanno
due tetti, uno per le prestazioni
per i residenti e uno abbondante per i fuori sede.
Le conseguenze di questo caos sono tutte negative . Andando all'Asl 10 di Firenze vediamo che molti residenti per sfuggire alle liste d'attesa si sono
recati presso istituti privati
convenzionati di altre Asi:
21.377 prestazioni per un costo di oltre 3 milioni di euro.
A Pisa il 55% è andato fuori
Asl e presso l'Asl di Pistoia ci
sono lunghe liste d'attesa per i
residenti e minori per i non
residenti
(paradossalmente
nel pistoiese vengono erogate
10.200 prestazioni a fiorentini
mentre Istituti privati con sede in Asl diverse da Pistoia
1. Sanità Pisa e provincia
erogano a pistoiesi ben 8.635
prestazioni).
Aggregando i dati sono ben
86.894 le prestazioni che in un
anno sono state erogate da istituti
privati
convenzionati
aventi sede diversa da quella
di residenza dell'utente. Utenti che per avere tempi di attesa accettabili si sono sobbarcati di ulteriori costi e disagi.
Ma, e questo è un altro paradosso, i costi di queste prestazioni (10.187.992 euro), rimangono a carico dell'Asi di residenza. Quindi le attuali regole
diversificate non riducono liste e costi.
Allora dobbiamo allungare
nelle strutture pubbliche la diagnostica anche in orario notturno e dare regole uguali a tutti
gli istituti privati convenzionati. Riconosciamo loro, anche se
tardivamente, il ruolo positivo
che svolgono nell'integrazione
dei servizi sanitari nel territorio. Regole uniche per dare certezza del contesto normativo
dove gli imprenditori privati
vanno a effettuare importanti
investimenti. Chiederò che questo venga scritto a chiare note
nel prossimo piano socio-sanitario che dopo tante polemiche
ci stiamo apprestando a emanare. Diversamente avremo la
progressiva chiusura di queste
strutture con ricadute su occupazione e servizi.
* consigliere regionale Ncd
e membro
della IV commissione sanità
Pagina 19
PISA
Chirurghi e oncologi al lavoro
sul genoma dei tumori del timo
S
tudiare il genoma delle neopla- e carcinomi del timo.
sie epiteliali del timo attraverLa possibilità di sviluppare queso le più recenti tecnologie di se- sto progetto rappresenta un'opporquenziamento e identificare così tunità unica per chiarire le basi
nuove mutazioni e nuove possibili- molecolari delle neoplasie epiteliatà di cura. È uno dei progetti, di li del timo con rilevanti implicaziocui è capofila l'Aou di Pisa, finan- ni per la loro classificazione e posziato dal ministero della Salute nel- sibilmente per la loro terapia. Quel'ambito del bando sulla ricerca sta attività di ricerca sul timo, svolfinalizzata e giovani ricercatori ta con un approccio multidiscipli2011-2012.
nare e con la collaborazione di
Il progetto internazionale è sta- istituzioni prestigiose è oggetto di
to presentato da Marco Lucchi interesse e dibattito da parte delle
(Unità operativa di chirurgia toraci- maggiori società scientifiche interca), con lapartecinazionali del setpazione delle Unitore. Inoltre il protà operative di
getto nasce dalla
anatomia patologilunga tradizione
ca HI e di oncolodell'Aou pisana
nel trattamento
gia medica 2 mentre, a livello interdelle patologie tonazionale, lo sturaciche. E stato
dio si avvale della
infatti creato recollaborazione
centemente un
del National Instipercorso per la
tute of Health di Bethesda (Mary- patologia timica che coinvolge
land, Usa) e della Georgetown specialisti di diverse discipline tra
University (Washington, D.C.).
cui: chirurghi toracici, neurologi,
Il progetto prevede l'applicazio- oncologi, patologi, radioterapisti.
ne delle più recenti tecnologie di Questo percorso, unico in Italia,
next generation sequencing (who- consente una completa e corretta
le exome sequencing, transcripto- gestione clinica delle neoplasie epime sequencing e targeted re-se- teliali del timo e costituisce elequencing), tecniche acquisite da la- mento di richiamo per un numero
copo Petrini (Aoup) durante una sempre maggiore di pazienti che
lunga fellowship a Bethesda, per vengono a Pisa per trovare rispolo studio dei tumori epiteliali del sta a quesiti che, in una patologia
timo. I risultati preliminari hanno rara, non sono di facile soluzione.
dato risultati interessanti identifiEmanuela Del Mauro
cando nuove mutazioni tumore
ufficio stampa Aou Pisa
specifiche e differenze tra timomi
L'Aoup coordina
Io studio finanziato
dal ministero
Sii I lira, prone di timo to
1. Sanità Pisa e provincia
Pagina 20
LI— _ -. _ TO
Eterologa legittima
ha vinto Firenze
CLAUDIA LIVI
SENTENZA di ieri della
Corte Costituzionale
A
sbriciola di fatto gli ultimi brandelli della legge 40. Ci
sono voluti dieci anni, dieci
lunghissimi anni, per ripristinare i diritti delle coppie infertili, trattate non come cittadini portatori di diritto di
cura macome soggetticon desideri illeciti.
L
SEGUEA PAGINA VIII
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 21
QUEI DIRTI'IZ
SONO DI TUI'IZ
,CA
IECi anni, in cui le coppie si sono ribellate ai NO stilati contro ogni logica terapeutica,
contro una legge assurda
che imponeva l'idea di pochi
ai diritti di molti. La storia comincia
sempre da lontano, nel nostro caso nel
1978 quando il mondo guardò con stupore il faccino strapazzato di Louise
Brown, prima bimba al mondo natadall'unione, fuori dal corpo della mamma,
di un ovulo e di uno spermatozoo . La legge 40, entrata in vigore il 10 marzo
2004, si proponeva di regolare le tecniche di riproduzione assistita ma di fatto
le imbrigliava , e con le tecniche imbrigliava le coppie che dovevano ricorrervi, in modo tale che i risultati venivano
capovolti: meno gravidanze , più parti
multipli, con ripercussioni importanti
sulla salute della donna e sulla spesa
pubblica. Inoltre , vietando il ricorso alla
donazione di ovuli e/o spermatozoi, penalizzava drasticamente le coppie realmente sterili, che si vedevano costrette
ad andare all'estero per trovare risposte alla loro impossibilità di procreare in
modo naturale. Il Tribunale di Firenze è
stato protagonistaper entrambele sentenze della Consulta (quella del 2009 e
quella di ieri insieme con i tribunali di
Milano e Catania ). La sentenza di ieri
cancella il divieto di ricorso all'uso di
ovuli o spermatozoi di un donatore
esterno alla coppia e ci riporta in linea
con le legislazioni più avanzate d'Europa in tema di diritti civili . E' con emozione che scrivo queste parole , proprio al
termine del mio mandato di consigliera
comunale. E' un cerchio che si chiude e
che ha fortemente impront ato lamiavitapoliticae professionale. La prima consiliatura è coincisa con l'emanazione
della legge, nel 2004, ed è proseguita
con la battaglia referendaria , persamalamente anche per l'interferenza di forze politiche troppo prone alle gerarchie
ecclesiastiche. Il cammino è proseguito
con iricorsi delle coppie, che hanno consentito la prima e storica sentenza della
Consulta, nel 2009, e adesso, l'ultima,
che archivia definitivamente la questione. La storia della legge 40 e di tutti
i ricorsi per modificarla ci ha insegnato,
ancora una volta, che le battaglie per i
diritti di ciascuno sono battaglie peri diritti di tutti. Dobbiamo adesso contrastare ogni timore di ritorni ad un fantomatico far-west, per altro mai esistito.
La sentenza è storica anche per questo,
perché immediatamente applicabile
senza attendere superflui passaggi parlamentari. Le linee guida per operare in
questo campo sono internazionali e note da anni: si tratterà quindi di riapplicarle nella nostra realtà, rispondendo finalmente in modo positivo alla richiesta di cura delle coppie infertili.
L'autrice è consigliera comunale Pd
O RIPRODUZIONE RISERVATA
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 22
Lazz
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(Ned
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«
dislessia>>
«A EMPOLI la dislessia
rischia di diventare
un'emergenza sociale
soprattutto per gli alunni
delle scuole primarie e
secondarie: nel corso del
2013 all'Asl sono arrivate
complessivamente 157
richieste di valutazione per
Dsa (disturbi specifici di
apprendimento). In pratica
rapportando il numero di
casi alla popolazione di
riferimento dell'Asl 11 si è
registrata una richiesta di
diagnosi ogni circa 1.500
persone. Mentre 213 casi
sono ancora in attesa di
valutazione». Il consigliere
regionale Ncd/Più Toscana
Gian Luca Lazzeri lancia
l'allarme sui disturbi di
apprendimento nel
territorio dell'Asl.
L'amministratore fa anche
notare che i tempi per
otenere una riposta sono
molto lunghi. «Nell'Asl 11
arrivano a due anni per le
richieste provenienti da
scuole secondarie di primo
grado (a fronte del tetto
massimo di sei mesi
previsti dalle linee guida
della Regione) e a 6 mesi
per le scuole primarie.
Presenterò una proposta di
emendamento al piano
socio sanitario integrato
per diminuire i tempi
d'attesa, per corsi di
approfondimento verso il
personale docente per e un
riconoscimento
dell'associazionismo
regionale attivo nei Dsa
finora relegato alla periferia
delle azioni di tutela e
compensazione di bambini
e adulti colpiti da disturbi
come la dislessia».
Iyxn. P.i mvP.i .i Ab, II mlli.nd
2. Sanità fiorentina e toscana
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PROTESTA I«SPIRITO LI BERO» DURANTE IL CONSIG LIO COMUNALE
Fílacanapa .- «Argomento bocc iato dalla presidente Maialon i»
- PIOMBINO «LA PRESIDENTE Maida Mataloni impedisce la discussione sulla
sanità» . Il duro attacco al presidente del consiglio comunale di Piombino arriva da Sergio Filacanapa
consigliere comunale di Spirito Libero per Piombino . «I cittadini devono ringraziare la presidente Maida Mataloni se della sanità in consiglio comunale non se è potuto
parlare. Spirito Libero aveva presentato un ordine del giorno sul
quale vi era la piena convergenza
anche dell'assessore Tempestini
oltreché del suo partito, ma il presidente, dopo averne rimandato la
discussione dal precedente consiglio a quello ultimo, dopo che è
mancato il numero legale, si è rifiutata di convocarne un altro entro il
10 aprile, malgrado ve ne fossero
ampiamente tempi e ragioni».
«L'ORDINE del giorno - spiega
Filacanapa - partiva dall 'accordo
firmato tra dirigenza Us16 e Cgil,
Cisl e Uil che prevede che la programmazione di Area Vasta deve
valorizzare Livorno per le alte specialità e che devono essere sviluppate le specialistiche nei presidi zonali. In soldoni Livorno non perde le alta specialità a favore di Cisa-
POLEMUCHE Polemiche in consiglio comunale
contro il presidente M aida Mataloni , nel tondo
«Avevamo presentato
un ordine deL giorno ' intesa
con l'assessore Tempestini»
nello e quindi non "scippa" le specialistiche di secondo livello come
chirurgia, ortopedia, oculistica ed
otorino a Piombino che così non
si riduce ad un grande pronto soccorso».
«POICHÉ però contano i fatti e
dalla Dirigenza Usi arrivano segnali che contrastano con tale accordo, con l'ordine del giorno volevamo richiamare al rispetto degli
impegni scritti stabilizzando davvero con risorse e mezzi queste specialistiche, insieme al punto nascita e sviluppando le altre attività
che necessitano di personale, tecnologie e casistica, come urologia,
pronto soccorso e diagnostica per
immagini . Per quest'ultima propo-
Malo discü.m di -mio,
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 24
nevamo di favorirne il pieno utilizzo ampliando l'offerta nelle 24 ore
per abbattere le liste di attesa. Infine, in linea con l'accordo firmato,
chiedevamo di ampliare i posti letto di ospedale di comunità e di hospice, sviluppare l'Adi Sanitaria e
Socio-Sanitaria nonché di acquisire informazioni sul fabbisogno di
servizi nell'area delle dipendenze,
della psichiatria, della riabilitazioqxe».
PER QUE STO nell'ordine
del giorno presentato e non fatto votare dalla Mataloni, prevedevamo l'organizzazione di
una conferenza dei Servizi Socio-Sanitari della Val di Cornia
che perseguisse gli obiettivi sopra
elencati. Non convocando il consiglio comunale si è impedita anche
la discussione di un altro ordine
del giorno, presentato dal consigliere del Pd Basso, sulla situazione drammatica del popolo Saharawi, che Piombino, grazie al volontariato ed all'associazione Gdeim Izik, da tempo sostiene con progetti di solidarietà ed accoglienza.
Prima delle elezioni, davvero un
bel risultato».
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 25
Di Rienzo e Bressan:
«Sui problemi
nelle sale operatorie
Mazzoni sbaglia»
REPLICA di Filippo Di
Rienzo e Filippo Bressan di
AdessoPrato all'interrogazione presentata dal senatore
Riccardo Mazzoni (Forza Italia) al ministro della Salute
sulla situazione del Santo Stefano. «Mazzoni si è pronunciato con affermazioni tanto
terribili quanto inesatte: ha
riferito di presunti casi di arresto cardiaco in sala operatoria che il personale avrebbe
potuto trattare solo con molta difficoltà in conseguenza
della mancanza di un sistema
efficace di comunicazione scrivono - Sostiene Mazzoni che "i chirurghi" non possono lasciare il malato per andare a chiamare aiuto ad un
telefono che sarebbe posto a
svariati metri di distanza dalla sala operatoria. C'è da sapere che i medici chiedono sempre agli infermieri di effettuare le chiamate di aiuto. A differenza da quanto sostenuto
da Mazzoni, nel blocco operatorio sono stati installati telefoni fissi nello spazio antistante ad ogni sala operatoria
e lo spazio da percorrere per
fare la chiamata è al massimo
di trelquattro metri. Lo stesso ritorna poi sulla questione
dei posti letto che sarebbero
inferiori a quanto previsto
dal decreto Balduzzi. Il numero indicato da detto decreto è relativo alla media regionale. L'ospedale è stato costruito nei 5 anni di giunta
Cenni e viene da chiedersi
perché sindaco e giunta non
abbiano insistito per ottenere un numero di posti ai limiti superiori»
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2. Sanità fiorentina e toscana
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Pagina 26
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NON C'È PACE al nuovo ospedale «Santo Stefano»: ieri mattina
i dipendenti dell'Asl si sono trovati con gli spogliatoi e alcuni corridoi del seminterrato allagati. Non
per problemi di infiltrazioni di acqua, ma a causa della rottura di
una tubatura avvenuta nei locali
presumibilmente nottetempo o alle prime ore del giorno.
Come dicono da Gesat, il gestore
della struttura ospedaliera, «non
ci sono stati particolari disagi. Il
problema è stato segnalato intorno alle 6,30 e nel giro di poco meno di un'ora il problema è stato risolto. L'allagamento è stato causato dallo sfilamento di un tubo».
I tecnici di Gesat sono intervenuti per fermare la falla. L'acqua ha
invaso alcuni degli spogliatoi di
medici e infermieri, costringendo
il personale che doveva cambiarsi
per smontare dal turno o entrare
in turno, a muoversi sul pavimento inondato di acqua.
QUALCHE mese fa era accaduto
un episodio simile, quando si ruppe una delle tubature del condi-
IN PILLOLE
o o pedale d ag pe gl opera ori
s
:
zionamento collocate proprio nel
controsoffitto dell'ingresso principale, di fronte al bancone dell'accoglienza.
Un cedimento per il quale anche
in quella occasione intervennero
subito i tecnici di Gesat.
IL
_ r _ -T-
esi fa un analogo proble ma
avvenne nella hall del presidio
per guasto al condiziona mento
A QUESTO fatto si aggiungono
segnalazioni abbastanza significative provenienti dal Centro per i
diritti del malato, relative al parcheggio a pagamento e a quanti,
pur con patologie importanti non
sono esenti dal pagare il ticket.
«Al nostro sportello fin dai giorni
scorsi - dice Fabio Baldi, presidente del Centro - si sono presentati cittadini sottoposti alle cure di chemioterapia e ai quali viene fatto pagare il parcheggio contrariamente ad altre categorie di
is
i
r
t
i
malati. I volontari che operano
gratuitamente nel nuovo ospedale, devono pagare il parcheggio,
oppure parcheggiare in via Foscolo e zone adiacenti. Anche i cappellani del Santo Stefano si lamentano per le difficoltà di parcheggio non potendo usufruire del parcheggio dei dipendenti».
Baldi guarda in avanti: «Sappiamo tutti che entro fine mese dovrebbe avvenire un nuovo incontro con l'assessore regionale Luigi Marroni proprio riguardo le tariffe e l'uso del parcheggio - afferma -. Speriamo che in quella
occasione si possano trovare soluzioni migliorative nell'interesse
degli utenti». Ma Baldi ricorda anche che per le problematiche non
sanitarie «il riferimento resta il
concessionario Gesat. Teniamo
presente che Gesat per 19 anni fornirà, come da accordo stipulato a
suo tempo con la Regione Toscana, i servizi non sanitari alle Asl
di Pistoia, Prato, Lucca e Apuane, così da poter rientrare dall'investimento economico».
Sara Bessi
a
«PRESTO ARRIVE ` UN MACCHINARIO CON IL QUALE
Baldi (nella foto in atto ) SARA POSSIBILE ISOLARE LE CELLULE TU 0 LI
punta il dito contro it CIRCOLANTI NEL SANGUE SENZA ESA I INVASIVI»
parcheggio a pagamento
e si fa portavoce dette
lamentele di malati
oncologici , di volontari e
anche dei cappellani
Gesat ha fatto intervenire
i tecnici per riparare il
danno e risistemare la
situazione:
«è bastata un'ora per
rimettere tutto a posto»,
dicono dal concessionario
gin pc. un tubo lei] acqua
gpu,liatui c. c,-idoi.dlap,tli
ACQUA NEL SOTTO SUOLO
Uno dei corrodoi allagati
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 27
AVEVANO DENUNCIATO
e
CARENZA DI PUNTI GUARDIA
lo
Il* •
J
SANZIONE pecuniaria con trattenuta di
stipendio equivalente a tre giorni di lavoro
per la dottoressa che nel gennaio scorso si
rese protagonista di una esternazione verso
la carenza di punti guardia a disposizione
ed utilizzabili dai medici in turno
notturno.
Non sono state, quindi, sufficienti le scuse
pubbliche rese dalla dottoressa Laura
Niccoli all'azienda sanitaria pratese, che
subito intervenne per bocca di Simona
Carli, direttore sanitario, a sgombrare il
campo su una tale carenza denunciata (« Ci
sono tre poltrone letto anche se i medici
che fanno il turno di notte sono due. In
totale nell'ospedale ci sono 21 poltrone per
15 medici», disse).
La commissione disciplinare dell'Asl, che
si riunita qualche tempo fa, ha deciso di
elevare una sanzione pecuniaria al medico
ospedaliero. Insieme a lei anche al dottor
Fabrizio Cantini, direttore dell'unità
operativa di reumatologia, che all'epoca
intervenne con alcune considerazioni.
A lui, pare, che la commissione abbia
elevato una sanzione pecuniaria
equivalente alla trattenuta di un giorno di
lavoro.
La notizia ha iniziato a trapelare in ambito
aziendale e dall'Asl 4 arriva la conferma.
«Non ne so niente», ha detto Cantini,
interpellato.
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2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 28
Salvata bimba nata con rara malattia
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: la piccola, 5 anni, e stata operata con successo da più c
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2. Sanità fiorentina e toscana
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Pagina 29
. E ECC EZIONALE OPERAZIONE SU U NA PICCOLA
I 5 ANN I
Salvata bimba nata con rara malformazione
L'intervento ha coinvolto numerosi chirurghi
ORMAI non passa settimana che
il personale medico e infermieristico del nostro policlinico diventino protagonisti di una sanità
che funziona. Oggi è la volta della
chirurgia maxillo-facciale che ha
eseguito e portato a buon fine un
primo particolare intervento di bipartizione facciale.
Nei giorni scorsi nel reparto è stata operata con successo una bambina di 5 anni affetta da rara malformazione facciale. E' stato un
grande lavoro di squadra tra diversi professionisti dell'azienda ospedaliera universitaria Senese, del
Meyer di Firenze e del policlinico
Umberto I di Roma
Il particolare intervento di chirurgia maxillo-facciale sulla piccola è
La piccola era affetta
da una particolare
malformazione facciale
E' una « malattia » che nel
cinquanta per cento dei
casi ha origine genetica,
m a può essere causata
aPrhe ti' assi ntinnP di
' l
rr$.; Cl
c$ b, r,c;i'/
anz, r o
Carenze Vit arr4ilùCh
stato eseguito proprio dai medici
del nostro ospedale dove grazie ad
una perfetta collaborazione multidisciplinare tra Siena, Firenze e
Roma è stato eseguito con successo il complesso intervento di bipartizione facciale sulla piccina affetta da schisi facciale, una rara
malformazione che interessa le zone del cranio e del viso.
Le schisi facciali sono classificate
all'interno di un vasto gruppo di
malformazioni eterogenee (schisi
del labbro, schisi del palato, schisi
sindromiche ecc.) ad origine multifattoriale in cui interagiscono la
predisposizione genetica e i fattori ambientali. Circa il 50per cento
delle Lps hanno origine genetica,
il restante è legato a fattori ambientali come l'assunzione di alcuni farmaci o la carenza di alcune
vitamine durante la gravidanza.
Molte classificazioni dividono le
labiopalatoschisi in schisi del labbro con o senza schisi del palato e
palatoschisi isolate. Queste si possono dividere in forme sindromiche e non sindromiche. L'incidenza totale delle Lps è di circa 1 su
«Si è trattato di un caso
molto particolare - ha
spieg ato il medico - vista
la rarità della
rna1forrn'7ione che si
letti; r'/, s 3.1
n caso o 9nù
750 nati vivi. La schisi facciale
più frequente è la schisi dell'uvula
che raggiunge un'incidenza del
2% in alcune popolazioni.
L'OPERAZIONE compiuta alle
Scotte è stata realizzata dal professor Giorgio lannetti, responsabile
Uoc Maxillo-facciale, insieme a
numerosi professionisti afferenti
a Neurochirurgia, diretta dal dottor Giuseppe Oliveri, anestesia e
terapia intensiva neurochirurgica, diretta dal dottor Ettore Zei,
chirurgia pediatrica, diretta del
professor Mario Messina, personale della sala operatoria, chirurgia
maxillo-facciale del policlinico
Umberto I di Roma e neurochirurgia del Meyer diretta dal professor
Lorenzo Genitori, con la collaborazione del dottor Federico Mussa.
«Si è trattato - ha spiegato Iannetti - di un caso molto particolare data la rarità della malformazione, che si aggira intorno a 1 su 100
mila nati. L'intervento è stato
molto lungo e complesso per le diverse fasi chirurgiche necessarie a
rimuovere la parte di osso deformata e risistemare in maniera conforme le due metà del volto. Siamo molto soddisfatti dell'esito positivo dell'operazione resa possibile grazie alla perfetta sinergia e alla competenza dei professionisti
senesi e di altre aziende che hanno partecipato. La bambina adesso sta bene ed è già tornata a casa».
E00rniia n fl»
SU CCESSO
II professor
Giorgio Iannetti
insieme ad altri
chirurghi hanno
salvato una bimba
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 30
Varate le linee di indirizzo che ridisegnano la chirurgia oncologica
Centri di senologia in rete
® entro
Ogni Area
pprovate le prime linee di indirizzo per il ridisegno della rete chirurgica oncologica. Con l'approvazione della giunta regionale prende
avvio un ridisegno che parte dall'istituzione dell a Rete dei Centri di senologia,
dando attuazione a quanto disposto nelle azioni prioritarie per il sistema sociosanitario regionale per l'anno 2014, in
cui si indica il miglioramento della presa in carico del paziente oncologico,
attraverso la riorganizzazione dei servizi
sanitari e la revisione del modello di
rete oncologica.
I dati pubblicati da Airtum per il
2012 indicano come in Italia il tumore
della mammella sia il tumore più frequente e la principale causa di mortali tà
oncologica nelle donne e anche in Toscana è la patologia tumorale più frequente nelle donne, con un'incidenza di
4.100 nuovi casi per anno e una prevalenza di 44.000 casi. La prevenzione, la
diagnosi e la cura di questa malattia
rappresentano da anni una priorità del
sistema sanitario toscano, che ha permesso di creare e sviluppare una rete di
servizi dedicati e conseguire ottimi risultati di salute. Raccogliendo una sfida
per i servizi sanitari evoluti e nel rispetto di una specifica raccomandazione
dell'Unione europea, che invita gli Stati
membri a costituire delle Breast Unit
certificate e multidisciplinari, entro l'anno 2016, la Toscana amplia le direttive
contenute nella Dgr 927/2007 e mette
le basi per un ulteriore miglioramento
dei servizi ospedalieri.
Poiché per il tumore della mammella
sono disponibili prove documentate dalla revisione sistematica della letteratura
scientifica, di associazione tra volumi di
attività chirurgica e migliori esiti delle
cure, si concentrerà maggiormente la
casistica chirurgica con l'istituzione di
un Centro di senologia che abbia un
bacino d'utenza non inferiore a
250.000-300.000 abitanti, formante una
rete regionale e con requisiti organizzativo-assistenziali definiti rappresentati
dalla modali tà di lavoro in team multidisciplinari e multiprofessionali, dal non
superare 150 casi trattati annui e con
volumi di attività minimi per i professio-
2. Sanità fiorentina e toscana
giorni l'articolazione
strutture
nisti che vi lavorano, dal garantire una
revisione della casistica continua con
audit dedicati, dal supportare lo sviluppo delle professioni anche attraverso percorsi di formazione continua, nello specifico.
I primi obiettivi del sistema di rete
dei Centri di senologia prevedono di
garantire l'appropriatezza dei percorsi
diagnostico-terapeutici e degli interventi fondati sulle migliori evidenze
scientifiche, promuovere e partecipare
a iniziative di informazione e comunicazione rivolte ai pazienti, produrre e
adottare procedure operative condivise
e sviluppare la ricerca, supportare le
attività di formazione rivolte ai professionisti coinvolti.
Il Centro di senologia rappresenta
un modello organizzativo per l'assistenza alle persone affette da carcinoma
mammario, per il tramite di un gruppo
multidisciplinare di professionisti dedicati e con esperienza specifica maturata in ambito senologico. Il Centro riunirà funzionalmente tutte le strutture
coinvolte nella diagnosi e cura della
patologia tumorale mammaria. Le
Aziende sanitarie sono invitate a promuovere i percorsi di certificazione dei
Centri, mentre la Regione si impegna a
emanare i requisiti di accreditamento
all'eccellenza entro il 2015. Ogni Area
vasta presenterà il documento di articolazione dei Centri entro 60 giorni tenendo conto delle professionalità presenti
e dei dati di attività dell'ultimo triennio
e un apposito gruppo regionale ne verificherà nel tempo l'implementazione.
Allegati un primo set di indicatori di
processo e di esito che faranno parte
degli strumenti di valutazione regionali
e lo sviluppo di soluzioni informatiche
di supporto ai Centri e ai Gruppi oncologici multidisciplinari. Inoltre verrà
predisposta un'informativa specifica rivolta all'utenza sui contenuti del ridisegno e sui percorsi di cura per il tumore
della mammella.
Daniela Matarrese
responsabile del settore
Programmazione e Organizzazione
delle cure - Regione Toscana
Pagina 31
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2. Sanità fiorentina e toscana
,
Pagina 32
COMMENTO
«Quando tagliare le liste d'attesa non basta»
di Alexander Peirano *
Ritengo fondamentale che la sanità toscana si preoccupi delle liste d'attesa
per i malati oncologici, cercando soluzioni a un problema che comporta
sicuramente un carico empatico particolare.
Penso tuttavia che non si possa ragionare solo sui tempi d'attesa, ma che
sia essenziale anche avviare uno sviluppo di un ragionamento complessivo
riguardo all'appropriatezza dei trattamenti e alla valutazione multidisciplinare
che deve vedere il malato oncologico preso in carico da un'unica struttura che
preveda tutte le competenze professionali in relazione alla problematicità della
malattia.
Sicuramente l'atto chirurgico segna l'inizio di un percorso terapeutico
spesso complesso che rappresenta per il paziente una profonda modifica della
qualità della vita Solo la concreta sensazione di un percorso coordinato e
previsto nelle sue articolazioni può contribuire a diminuire gli aspetti ansiogeni che inevitabilmente si accompagnano alla diagnosi oncologica Allo stesso
tempo però è necessario garantire la certezza di una cura appropriata e
condivisa da tutti gli operatori sanitari chiamati in causa. Altro elemento su
cui è importante riflettere e cercare più chiarezza è quello che riguarda il
tempo d'attesa che, a mio avviso, dovrebbe avere la certezza di non superare
determinati limiti, oltrepassati i quali si dovrebbe prendere in considerazione
di spostare l'intervento in un 'altra sede.
Infine, legata strettamente a quest'ultimo aspetto, c'è la questione del
rapporto fiduciario fra il paziente e l'operatore sanitario che, in presenza di un
centro di riferimento complessivo, si potrebbe sempre più spostare verso il
rapporto fiduciario con la "struttura".
La Sezione fiorentina della Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt)
assieme all'Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo) ha, per
quanto riguarda la riabilitazione dei malati oncologici, messo in piedi una
straordinaria esperienza con il Ce.Ri. On - Centro di riabilitazione oncologica
a Villa delle Rose, che va proprio in questa direzione.
L'ultima considerazione riguarda la prevenzione, che nella moderna organizzazione della sanità deve essere valutata per quell'aiuto fondamentale unico
a garantire nel futuro un contenimento dei costi economici e umani della
malattia oncologica. Citando l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms),
la sanità dovrebbe entrare in tutte le politiche, da quella ambientale alla
scuola
* Presidente Lega italiana per la lotta contro i tumori, Lilt di Firenze
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 33
Più prevenzione,
cure rapide
e di qualità
di Valtere Giovannini *
I
l ridisegno della offerta
ospedaliera toscana, ormai a completamento del
percorso, riflette, con i
suoi 41 stabilimenti/presìdi ospedalieri, un equilibrato rapporto con le diverse, e altre, aree di assistenza sanitaria e sociosanitaria, distribuite nei 34
distretti territoriali. Gli
ospedali toscani, riferimento nazionale per la qualità
e l'efficienza delle cure
erogate, raccolgono oggi
la sfida della modernità e
innovazione delle cure
ospedaliere superando la
logica ripetitiva e generalista di presìdi ospedalieri,
diversi solo per numerosità delle specialità presenti,
verso un sistema in rete,
ove le connessioni, prima
che i nodi, rappresentano
la dimensione strategica.
Reti cliniche, ove le competenze si distribuiscono e si
aggregano, anche dinamicamente, nei diversi nodi
in funzione di specifici programmi assistenziali.
In particolare nell'area
oncologica è evidente che
l'elemento che maggiormente incrementa le probabilità individuali di sopravvivenza al tumore è la diagnosi precoce della malattia associata a un rapido
inizio del trattamento in
centri che assicurino qualità dei trattamenti.
Necessitiamo, quindi, di
rigorosi programmi di
screening e una volta diagnosticata la malattia, dobbiamo assicurare un breve
tempo di attesa per la prima visita oncologica garantendo ai pazienti un rapido accesso a terapie di
alta qualità. Sui primi
aspetti rassicura e garantisce la presenza in Toscana
CONTINUA A PAG 2
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 34
>..3 Più prevenzione
... (segue dalla prima pagina)
di Ispo e dell'Itt.
disciplinare, la disponibilità locale
In relazione alle terapie di alta di altri servizi specializzati e un
qualità, a livello internazionale si coinvolgimento più attivo dei mediadotta
l'indicatore
esito ci nella ricerca clinica, che consedi
"mortalità intraospedaliera o a 30 guono a organizzazioni ospedaliegiorni", che per l'area chirurgica re che trattano un alto numero di
oncologica evidenzia che esistono casi, debba condurre a migliori
prove dell'associazione positiva esiti clinici per il paziente. Con
tra volumi di attività ospedaliera una serie di atti dedicati le Aziened esito: chirurgia del cancro al de sanitarie toscane saranno invicolon, al colon retto, all'esofago, tate a ridisegnare l'offerta chirural fegato, alla mammella, al pan- gica oncologica in funzione degli
creas, al polmone, alla prostata, al standard di volume e di percorso
rene, allo stomaco, alla vescica. Il previsti, in continuità con una merazionale su cui si basa questa ten- dicina generale che trova nei sucdenza è che la maggior esperienza cessi, e negli insuccessi, di questa
del medico dovrebbe condurre a sfida un ruolo specifico di coordiun miglioramento del processo de- namento e di cura.
cisionale, sia nella fase diagnostica sia in quella di trattamento; si * direttore generale Direzione diritti
di cittadinanza
pensa, altresì, che l'organizzazioe coesione sociale
ne dell'assistenza, inclusa la presa
Regione Toscana
in carico da parte di un team multi-
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 35
ANZIANI
Chi ha partecipato e come è stata impostata l'analisi epidemiologica
Come fare «Passi d'argento»
La media di età dei soggetti coinvolti è 76 anni - Interviste «faccia a faccia»
L
a Regione Toscana ha aderito
alla messa a regime del sistema
Passi d'Argento partecipando
dell'indagine
alla realizzazione
2012-2013, grazie al coordinamento
dell'Agenzia regionale di sanità dell a
Toscana e all'adesione volontaria di
8 Zone-distretto o Società della salute (Apuane, Lunigiana, Pistoiese, Pratese, Valdinievole, Amiata grosseta
na, Colline dell'Albegna, Grossetana) e 3 aziende sanitarie (Arezzo,
Empoli, Siena). Per la realizzazione
dell'indagine sono stati formati 60
operatori. Ma come è stata realizzata
l'indagine?
In Toscana sono state intervistate
3.037 persone con 65 anni e più,
individuate con campionamento stratificato per classe di età e genere in
ogni Asl o Zona Distretto partecipante all'indagine con una numerosità
tale da assicurare una rappresentatività locale (almeno 320 soggetti intervistati). Le interviste sono state effettuate nel periodo compreso tra giugno e
2012.1125% delle persoottobre del 2012.
ne contattate è stato escluso dal campione in quanto "non eligibile", vale
a dire non rispondente ai criteri di
selezione per l'indagine. Il tasso di
risposta è stato pari all'85,8% (88,5 a
livello di pool nazionale). Le persone
con 65 anni e più selezionate e sostituite sono state il 14% del campione
(11% a livello nazionale). Il 12%
delle sostituzioni era dovuto al rifiuto
di sostenere l'intervista, un ulteriore
2% riguardava persone che non era
stato possibile rintracciare. Le interviste sono state effettuate nel 94% dei
casi telefonicamente e, tra questi, il
59% direttamente su supporto informatico (Cati). Questo metodo è stato
utilizzato anche nel 21% delle interviste a domicilio. Nel caso in cui l'anziano/a non superi il test della memoria o sia impossibilitato fin dall'inizio
a sostenere l'intervista per motivi psico-fisici può essere richiesta la collaborazione di un familiare o una persona di fiducia dell'anziano, che conosca le sue caratteristiche e abitudini:
in Toscana questa opzione si è verificata nel 28% dei casi (849) e, in
particolare, nel 26% (778) fin dall'inizio dell'intervista e nel 2% (61) dopo
il test della memoria e dell'orientamento.
Le persone rintracciate sono state
intervistate telefonicamente o faccia a
faccia da operatori specificamente for-
2. Sanità fiorentina e toscana
mati. La modalità di intervista è scelta
sulla base delle necessità o eventuali
problematiche di comunicazione dell'intervistato. Le interviste telefoniche
sono state il 94% (2.894), mentre il
6% (186) sono state realizzate con modalità faccia a faccia. La durata dell'intervista è stata in media di 20 minuti se
telefonica, 25 minuti se faccia a faccia.
Nel caso di intervista faccia a faccia,
l'operatore ha svolto in media 11 km
per raggiungere l'anziano.
Il 42,9% del campione è costituito
da persone con età compresa tra 65 e
74 anni (48,7% nella popolazione della
Toscana), il 37,5% da persone fra i 75
e gli 84 anni e il 19,7% ha 85 anni o
più. Le donne rappresentano il 49,7%
del campione: 49,8% nella classe di età
65-74 anni, 48,9% tra 75 e 84 anni,
50,92% con 85 anni e più. Dato il
modello di campionamento, il dato
non riflette direttamente il fenomeno di
progressiva "femminilizzazione" della
popolazione (in Toscana le donne sono
il 57,7% della popolazione con più di
65 anni e, in particolare, il 53,5% tra
65 e 74 anni, il 58,3% di quella tra 75 e
84 anni e il 69,1% di quella con 85anni
e più).
Dato il campionamento stratificato, l'età media del campione è per
entrambi i generi di 76 anni e un
numero comparabile di anziani intervistati per ciascun genere. Ciò ovviamente non ri specchia la distribuzione
della popolazione reale, dove la proporzione di donne ultra 85enni è superiore a quella di uomini di pari età
(19% vs 9%). Il sovracampionamento degli ultra 85enni ha consentito di
ottenere informazioni anche per questa classe di età ed è stato bilanciato
in sede di analisi attraverso la pesatura dei risultati.
Roberto Tatulli
Pagina 36
II campione toscano
Donne - classi di età
Indagine Passi d'Argento
Toscana
Uomini - classi di età
Indagine Passi d'Argento
Toscana
53%
38% 35%
43%
43% 45%
37% 36%
19%
20% 19%
11%
85 e più
75-84
® Pop.Toscana
2. Sanità fiorentina e toscana
64-74
Campione
85 e più
75-84
64-74
a Pop.Toscana e® Campione
Pagina 37
NOTIZIE DAL GOVERNO CLINICO REGIONALE
UNA GUIDA PER LA LOTTA Al TUMORI
COMUNE A TUTTI I PAESI MEMBRI UE
L'Istituto toscano tumori parteciperà al programma europeo Cancon - European guide on quality improvement in comprehensive cancer contro), azione che ha
come obiettivo primario quello di concordare e compilare una guida per la pianficazione di tutti gli aspetti della
lotta contro i tumori nei Paesi membri.
La partecipazione all'azione congiunta da parte dell'Istituto è stata resa ufficiale ed è stata approvata nelle
scorse settimane, formalizzando così l'adesione. L'Istituto tumori avrà la responsabilità di uno dei cinque filoni
dei progetto, ovvero il "Work Pakage 6 - struttura e
funzionamento delle reti oncologiche (Integrated cancer
control)". Il programma Cancer Contro) consiste, oltre
che in una infrastruttura amministrativa, in cinque filoni
di attività, o Work packages, ovvero "Guide coordination", "Platform for member states' cooperation",
"Community-level cancer control", "Survivorship &
Rehabilitation", "Screening". La candidatura, e il successivo affidamento all'Istituto Toscano Tumori di questo
importante compito, sono stati resi possibili dal sostegno dei ministero della Salute italiano, e dal fatto che la
proposta regionale è risultata competitiva.
L'azione comune (` Joint action") tra la Commissione
e gli Stati membri rientra nel Programma europeo salute
2013, in cui la Direzione Itt, in collaborazione con il
ministero della Salute, ha partecipato alla definizione
degli obiettivi e a tutte le fasi di elaborazione. Individuata
come leader di uno specifico Gruppo di azioni, oltre a
contribuire all'Azione comune a beneficio di tutta la
Comunità europea, la partecipazione della Regione Toscana al progetto Cancon servirà a valorizzare a livello
internazionale il modello di rete oncologica costituito
dall'Istituto Toscano Tumori e, grazie all'esperienza già
maturata, gioverà a ottimizzare le modalità di accesso
alle migliori cure oncologiche e la loro fruizione da parte
della popolazione di un certo territorio.
«Questo progetto - ha affermato Lucio Luzzatto,
direttore scientifico dell'itt - ci darà l'opportunità di far
diventare l'Istituto toscano tumori un modello per come
possono essere ottimizzati, in qualunque territorio, i
servizi per pazienti oncologici. Speriamo che il nostro
modello a rete venga riconosciuto come valido dovunque ci sia una volontà politica che mira alla missione
dell'Itt: capire, curare e prevenire il cancro al meglio per
tutá».
Una ulteriore sfida e riconoscimento per l'Itt, che già
negli scorsi anni nell'Azione programmata relativa alla
rete oncologica regionale si confermava scelta strategica
2. Sanità fiorentina e toscana
quale modello originale di valorizzazione e di integrazione di tutti i settori di prevenzione, cura, alta specializzazione e ricerca in campo oncologico. Un modello che tra
i suoi princìpi annovera: un unico sistema di governo per
tutá gli attori dell'oncologia (prevenzione, cura e ricerca), per perseguire la coerenza e assicurare la compatibilità degli interventi; la struttura a rete, che rende il sistema
capace di intercettare integralmente la domanda, di promuovere la continuità di cura e di favorire le sinergie di
percorso; un modello organizzativo caratterizzato da
accessi molteplici nel territorio, che attivano percorsi
condivisi secondo regole di appropriatezza, e rendono
fruibili anche l'innovazione e l'alta specializzazione ogni
qualvolta siano necessarie.
Ora una sfida europea, la cui partecipazione alle
attività di cooperazione prevede, a fronte del contributo
messo a disposizione dall'Unione, la compartecipazione
finanziaria degli Stati membri aderenti all'iniziativa. Per
questo l'itt riceverà un finanziamento di circa 300mila
euro.
L'Azione congiunta (Joint action) cancer contro) è
stata formalmente lanciata a Lussemburgo in una riunione plenaria dei partecipanti che ha avuto luogo il 12
marzo scorso, sotto la presidenza dei professor Tit
Albreht, direttore dell'Istituto superiore di sanità della
Slovenia.
Istituto Toscano Tumori
Pagina 38
ANZIANI
L'80% si sente in buone condizioni ma il 25% è a rischio isolamento
«Over 65» in salute ma soli
Per il 70% farmacie, medici, Comuni e Asi sono facilmente raggiungibili
A oche la Toscana ha partecipato all'indagine 2012-2013 di Passi d'Argento, il sistema di sorveglianza nazionale sulla popolazione anziana. L'indagine ha coinvolto in Italia 18 Regioni e la
Provincia autonoma di Trento, per un totale di 116 Aziende sanitarie locali con
oltre 24mila interviste. La Toscana (Direzione generale salute e Agenzia regionale
di sanità) ha aderito con 8 Società della
salute/Zone distretto e 3 Aziende sanitarie
locali, consentendo così di raccogliere i
risultati regionali in un report toscano,
realizzato dall'Agenzia regionale di sanità
(Ars Toscana), di cui riportiamo i dati
principali.
Benessere e indipendenza. In Toscana gli anziani sono piuttosto soddisfatti
della propria vita (78%) e della propria
salute (82%), ma il 45% arriva a fine
mese con qualche difficoltà e l'11% con
molte difficoltà. Il 16% non riesce a svolgere da solo almeno una delle attività di
base della vita quotidiana, mentre il 35%
- autonomo nelle attività di base - ha
bisogno di aiuto in almeno 2 delle attività
più complesse. I dati toscani sono in linea
con quelli nazionali, anche se in Toscana
gli anziani vivono meno da soli (17% vs
21%) e sono più soddisfatti della propria
vita (78% vs 74%).
Fattori di rischio, condizioni di salute e cure: gli stili di vita. In Toscana il
quadro è simile al resto d'Italia: 6 anziani
su 10 sono obesi o in sovrappeso, quasi 2
su 10 bevono più di 1 bicchiere di alcol al
giorno, ma meno di 1 su 10 fuma. Solo 1
anziano su 10 consuma le 5 o più porzioni di frutta/verdura al giorno consigliate
dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ma è più basso anche il numero
di quelli che ne consumano meno di 3
porzioni, rispetto alle altre realtà indagate
a livello nazionale.
• Malattie croniche. Il 12% degli anziani
ne ha 3 o più. Le più diffuse sono le
malattie respiratorie (23%), quelle del cuore (20%) e il diabete (20%).
• Fattori di rischio. Migliore la situazione rispetto al resto d'Italia per problemi di
masticazione (12% vs 15%), ipertensione
(56% vs 60%) e cadute negli ultimi 30
giorni (9% vs 11%). Lievemente inferiori
al dato nazionale anche le limitazioni nella vista (12% degli anziani) e nell'udito
(15%).
• Isolamento sociale e disponibilità di
aiuto nella vita quotidiana. Peggiore la
situazione rispetto al pool nazionale: sono
il 24% gli anziani in Toscana a rischio di
isolamento (vs 20%) e il 47% quelli che
ricevono aiuto nelle attività quotidiane (vs
51%).
• Prevenzione e monitoraggio cure. Gli
Percezione della propria salute per classi di età e genere (%)
Maschi
65-74
Femmine
Maschi
75-84
Femmine
Maschi
85+
Femmine
o
■ Molto bene/Bene
20
40
Discretamente
60
80
100
Male/Molto male
* Indagine Passi d'Argento Toscana (n=2.251)
Media dei giorni in cattiva salute (negli ultimi 30) per classi di età (%)
15
10
ó
5
0
65-74
75-84
■ Motivi fisici ® Motivi psicologici
85+
Limitazione attività
* Indagine Passi d'Argento Toscana
anziani toscani che assumono 4 o più far- anche composta da una maggiore percenmaci contemporaneamente sono il 35%, tuale di over-85 rispetto a molte altre realdato molto inferiore alla media nazionale tà partecipanti all'indagine.
(45%). I toscani si dichiarano anche me- Ambiente di vita. Sette anziani su 10 in
glio informati su come difendersi dalle Toscana dichiarano di accedere ai servizi
ondate di calore (74% vs 67%). In linea i principali (alimentari, Azienda sanitaria lodati sulla vaccinazione antinfluenzale.
cale, comune , farmacia, medico, superPartecipazione attiva degli anziani alla mercati) molto o abbastanza facilmente,
vita sociale. Rispetto all'Italia, in Tosca- in maniera nettamente superiore a quanto
na sono tuttora più ridotte la capacità de- rilevato nel pool nazionale . Solo 1 anziagli anziani di essere una risorsa per la no su 10 ha percezioni negative sul senso
famiglia e la comunità (26% contro il di sicurezza nell'ambiente di vita, anche
30%) e la loro partecipazione ad attività se sui dati pesa la mancanza dei campioni
sociali (26% contro il 29%). Il dato è di popolazione delle maggiori aree urbane
parzialmente bilanciato dal fatto che in della Regione (Firenze, Livorno e Pisa).
Toscana più del 6% degli anziani ha un
Matilde Razzanelli
lavoro retribuito (contro il 5% in Italia),
Agenzia regionale di sanità Toscana
tenendo conto che la nostra popolazione è
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 39
LA PROPOSTA
«Un sistema di sorveglianza stabile
inserito nel Piano prevenzione»
1 sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle aziende
sanitarie per la salute in Italia) d'Argento, promosso a
livello nazionale dal Centro di prevenzione e controllo delle
malattie (Ccm) del ministero della Salute in collaborazione
con il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e
promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto superiore di
sanità, ha l'obiettivo di mettere a regime un sistema di
indagini ripetute sullo stato di salute e sulla qualità della vita
nella terza età, monitorando da una parte l'evoluzione delle
problematiche sociali e sanitarie legate al progredire dell'età
e valutando dall'altra l'efficacia e la penetrazione degli interventi realizzati. Il monitoraggio di questa fascia di popolazione assume un particolare rilievo in un paese come il nostro
che ha visto raddoppiare, negli ultimi 50 anni, la percentuale
di anziani nella popolazione (dal 9% nel 1960 al 21% nel
2011) e che è ai primi posti nel mondo come aspettativa di
vita (nel 2011: 82 anni alla nascita e 25 anni all'età di 60).
Rispetto ad altre fonti di dati disponibili a livello nazionale, la sorveglianza Passi d'Argento ha diverse specificità:
oltre a essere stata pensata appositamente (sia dal punto di
vista dei contenuti che dei metodi) per indagare il mondo
degli anziani, è anche fortemente legata al territorio. Tra gli
obiettivi principali del progetto vi è infatti quello dotare il
sistema dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali di strumenti e competenze per misurare significativamente le condizioni di salute, i bisogni e le potenzialità degli ultra-65enni.
In Toscana la proposta di partecipazione all'indagine
2012, condotta con il coordinamento scientifico dell'Ars, è
stata rivolta a tutte le zone distretto e Aziende sanitarie locali del territorio e hanno aderito
volontariamente 8 Società della Salute/Zone Distretto (Apuane, Lunigiana, Pistoiese, Prate- di
se, Val di Nievole, Amiata
Grossetana, Colline dell'Albe- tra aree geografiche
gna, Grossetana) e 3 Aziende
(7 di Siena, 8 di Arezzo, 11 di
Empoli). Gli operatori di queste zone sono stati formati e hanno realizzato le oltre 3mila
interviste che danno corpo al report regionale. I dati raccolti,
oltre a tracciare il quadro regionale descritto nel report,
consentiranno anche un benchmarking tra zone (sia toscane
che nazionali) nonché, in caso di ripetizione dell'indagine, di
monitorare eventuali progressi in salute pubblica o esiti di
interventi specifici attuati.
Per poter sviluppare appieno le potenzialità di questo
sistema di sorveglianza sarebbe però necessario metterlo a
regime in modo stabile, magari includendolo nel Piano di
prevenzione regionale, in modo da definire sul piano temporale e geografico le rilevazioni e da sistematizzare la produzione di indicatori specifici per poter accorciare al massimo i
tempi tra la rilevazione e la diffusione dei risultati, elemento
di particolare criticità nell'indagine 2012.
Utile l'operazione
be nchmarking
Paolo Francesconi
Agenzia regionale di Sanità Toscana
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 40
ANZIANI
L'80% si sente in buone condizioni ma il 25% è a rischio isolamento
«Over 65» in salute ma soli
Per il 70% farmacie, medici, Comuni e Asi sono facilmente raggiungibili
A oche la Toscana ha partecipato alPercezione della propria salute per classi di età e genere (%)
l'indagine 2012-2013 di Passi d'Argento, il sistema di sorveglianza nazionale sulla popolazione anziana. L'indaMaschi
gine ha coinvolto in Italia 18 Regioni e la
65-74
Provincia autonoma di Trento, per un totaFemmine
le di 116 Aziende sanitarie locali con
oltre 24mila interviste. La Toscana (Direzione generale salute e Agenzia regionale
Maschi
di sanità) ha aderito con 8 Società della
75-84
salute/Zone distretto e 3 Aziende sanitarie
Femmine
locali, consentendo così di raccogliere i
risultati regionali in un report toscano,
realizzato dall'Agenzia regionale di sanità
Maschi
(Ars Toscana), di cui riportiamo i dati
85+
principali.
Femmine
Benessere e indipendenza. In Toscao
20
40
60
80
100
na gli anziani sono piuttosto soddisfatti
■ Molto bene/Bene ■ Discretamente
della propria vita (78%) e della propria
Male/Molto male
salute (82%), ma il 45% arriva a fine
* Indagine Passi d'Argento Toscana (n=2.251)
mese con qualche difficoltà e l'11% con
molte difficoltà. Il 16% non riesce a svolgere da solo almeno una delle attività di
Media dei giorni in cattiva salute (negli ultimi 30) per classi di età (%)
base della vita quotidiana, mentre il 35%
15
- autonomo nelle attività di base - ha
bisogno di aiuto in almeno 2 delle attività
più complesse. I dati toscani sono in linea
con quelli nazionali, anche se in Toscana
gli anziani vivono meno da soli (17% vs
21%) e sono più soddisfatti della propria
10
vita (78% vs 74%).
Fattori di rischio, condizioni di salute e cure: gli stili di vita. In Toscana il
ó
quadro è simile al resto d'Italia: 6 anziani
su 10 sono obesi o in sovrappeso, quasi 2
5
su 10 bevono più di 1 bicchiere di alcol al
giorno, ma meno di 1 su 10 fuma. Solo 1
anziano su 10 consuma le 5 o più porzioni di frutta/verdura al giorno consigliate
dall'Organizzazione mondiale della sani0
tà (Oms), ma è più basso anche il numero
65-74
75-84
85+
di quelli che ne consumano meno di 3
■ Motivi fisici .1 Motivi psicologici
porzioni, rispetto alle altre realtà indagate
Limitazione attività
a livello nazionale.
* Indagine Passi d'Argento Toscana
• Malattie croniche. Il 12% degli anziani
ne ha 3 o più. Le più diffuse sono le
malattie respiratorie (23%), quelle del cuo- anziani toscani che assumono 4 o più far- anche composta da una maggiore percenre (20%) e il diabete (20%).
maci contemporaneamente sono il 35%, tuale di over-85 rispetto a molte altre real• Fattori di rischio. Migliore la situazio- dato molto inferiore alla media nazionale tà partecipanti all'indagine.
ne rispetto al resto d'Italia per problemi di (45%). I toscani si dichiarano anche me- Ambiente di vita. Sette anziani su 10 in
masticazione (12% vs 15%), ipertensione glio informati su come difendersi dalle Toscana dichiarano di accedere ai servizi
(56% vs 60%) e cadute negli ultimi 30 ondate di calore (74% vs 67%). In linea i principali (alimentari, Azienda sanitaria logiorni (9% vs 11%). Lievemente inferiori dati sulla vaccinazione antinfluenzale.
cale, comune , farmacia, medico, superal dato nazionale anche le limitazioni nel- Partecipazione attiva degli anziani alla mercati) molto o abbastanza facilmente,
la vista (12% degli anziani) e nell'udito vita sociale. Rispetto all'Italia, in Tosca- in maniera nettamente superiore a quanto
(15%).
na sono tuttora più ridotte la capacità de- rilevato nel pool nazionale. Solo 1 anzia• Isolamento sociale e disponibilità di gli anziani di essere una risorsa per la no su 10 ha percezioni negative sul senso
aiuto nella vita quotidiana. Peggiore la famiglia e la comunità (26% contro il di sicurezza nell'ambiente di vita, anche
situazione rispetto al pool nazionale: sono 30%) e la loro partecipazione ad attività se sui dati pesa la mancanza dei campioni
il 24% gli anziani in Toscana a rischio di sociali (26% contro il 29%). Il dato è di popolazione delle maggiori aree urbane
isolamento (vs 20%) e il 47% quelli che parzialmente bilanciato dal fatto che in della Regione (Firenze , Livorno e Pisa).
ricevono aiuto nelle attività quotidiane (vs Toscana più del 6% degli anziani ha un
Matilde Razzanelli
lavoro retribuito (contro il 5% in Italia),
51%).
Agenzia regionale di sanità Toscana
• Prevenzione e monitoraggio cure. Gli tenendo conto che la nostra popolazione è
2. Sanità fiorentina e toscana
«(Zr (&> in sau[c rna soli ;,
Pagina 41
LA REPLICA
Fiasl contro l'Asl: «Si lesina
e poi si spreca nell'stav»
di MASSIMO FERRACCI
1 sindacato Fials rende noto che il giorno 2 aprile è
stato proclamato lo stato
di agitazione nel corso della
riunione congiunta delle organizzazioni sindacali con la Rsu
dell'Asl 6. Nella stessa occasione sono stati concordati i punti
salienti del documento che è
già stato spedito alla direzione
della Asl6 e alla prefettura.
Il Fials è stato il soggetto promotore dell'iniziativa alla quale si sono associati gli altri sindacati allo scopo di applicare
l'accordo sottoscritto con la
As16 nel novembre 2012 ed oggi ampiamente disatteso dalla
attuale direzione aziendale. Il
Fials ha espresso un giudizio
decisamente negativo sulla gestione della direzione aziendale che si sostanzia nell'avere
proceduto con atti unilaterali a
diminuire i posti letto nella AsI
6 senza potenziare le attività
territoriali, in aderenza con gli
accordi stipulati con Cgil-Cisl-Uil a livello regionale, in
area vasta e nella Asl 6; solo
nell'ospedale di Livorno, grazie all'accordo sottoscritto da
sindacati confederali e direzione Calamai, che prevedeva
l'istituzione del fallimentare
modello di ospedali per intensità di cure, furono ridotti 40
2. Sanità fiorentina e toscana
posti letto a Medicina e diminuite in due anni oltre 200 unità lavorative. La direzione
aziendale ha anche avallato il
mancato completamento del
piano assunzioni 2013 e nella
non attuata definizione di quello del 2014 per rispondere alle
esigenze del personale sanitario e amministrativo gravato
da carichi di lavoro rilevanti ed
impedito nelle fruizione dei diritti contrattuali (ferie, riposi
ecc.). In tale contesto la carenza di organico degli assistenti
sociali deve essere sanata anche eliminando la costosa ed
inutile Società della salute, fonte di equivoci e conflitti di competenze. E la direzione ha anche negato il diritto dei lavoratori alla carriera e alla corresponsione del salario previsto
dai contratti integrativi; è necessario utilizzare gli strumenti a disposizione per fornire
agli operatori amministrativi e
sanitari posizioni giuridiche ed
economiche corrispondenti al
lavoro svolto.
L'attuale situazione è frutto
degli accordi sottoscritti da
Cgil-Cisl-Uil con la Giunta regionale per la condivisione della delibera G.R. Toscana
1235/2012 e l'accordo con la direzione Calamai del luglio
2010 che ha fatto diventare la
As16l'ariello più debole in area
vasta, l'azienda con il minore
numero di posti letto e la maggiore riduzione di personale e
di unità operative. Non è accettabile da parte dei confederali
fare accordi per la costruzione
di un nuovo costoso ed inutile
ospedale senza che venga discussa con organizzazioni sindacali, Conferenza dei sindaci
e cittadini il piano attuativo locale, che è lo strumento programmatico di distribuzione
delle risorse. Tali soggetti,
mentre condividono il mantenimento di apparati costosi
Estav e Società della salute poi
fingono di protestare per il ridotto numero delle assunzioni
e perpetuarsi del fenomeno
del tempo determinato e del
precariato. Siamo di fronte alla
solita farsa di coloro che ormai
da anni, recitano due parti in
commedia subalterni con gli
assessori regionali e i direttori
generali (Scura, Mariotti, Calamai ecc.) anche con mielosi
cinguettii in convegni e barricadieri nelle posizioni pubbliche. I sindacati confederali sono impegnati ancora una volta
nell'opera di mistificazione
della
realtà
continuano
nell'opera di erosione dei diritti dei lavoratori sacrificati sull'
altare di appoggio a politiche
deteriori.
Il Fiais coerentemente farà
la propria parte nelle iniziative
di lotta contro la As16, indisponibile a compromessi esigendo il rispetto degli accordi sottoscritti con la direzione aziendale per garantire il rispetto dei
diritti dei lavoratori che rappresentano la principale risorsa
dell'azienda al fine di evitare il
declino della sanità pubblica.
II Segretario Provinciale
FIALS Livorno
Pagina 42
S. Luca, l'As! stringe i tempi
bulatori aperti in anficipo
L'azienda studia un piano per avviare una serie di servizi prima del trasferimento dei malati
il direttore generale D'Urso: «Per i collaudi e le autorizzazioni ambientali siamo in dirittura d'arrivo»
dl Fabrizio Tonelli
1 LUCCA
Il nuovo ospedale San Luca entrerà in funzione ancor prima
del trasferimento dei malati,
che resta fissato per il 10 e 11
maggio. La direzione dell'Asl
sta infatti mettendo a punto un
piano che prevede l ' apertura di
molti servizi ambulatoriali,
nell'area che si trova al piano
terra del complesso . In modo
tale da testare immediatamente con i cittadini -utenti la nuova struttura, in cui potrebbe essere anticipata anche l' apertura del bar.
Era stato il direttore Antonio
D'Urso, in un incontro con i
giornalisti qualche giorno fa, a
spiegare che l'Asl intendeva trasferire al S . Luca, ancor prima
dell'apertura , il laboratorio di
analisi e la banca delle cornee.
Ora c' è questa ulteriore novità,
che rappresenta una accelerazione e che ha un significato
particolare.
L'Asl è certa di poter rispettare la data del 10 e 11 maggio per
l'attivazione del San Luca.
«I collaudi sono praticamente finiti - spiega il dg D'Urso -
II nuovo ospedale San Luca a San Filippo (Vip)
attendiamo che la commissionedi collaudi formalizzi il parere favorevole».
E lo scoglio più insidioso,
l'Aua, ovvero l'autorizzazione
unica ambientale?
«Sono state fatte le verifiche aggiunge D'Urso - non ho ancora letto i risultati dei test ma
mi risulta che siano entro i limiti. L'elisuperficie non sarà funzionante, ma questo non impedirà la partenza dell'ospedale».
Adesso il direttore generale
attende che sia il direttore sanitario Joseph Polimeni a indicare in concreto quali servizi ambulatoriali potranno scattare al
San Luca prima della data prevista per il trasferimento. Un
passaggio importante, un segnale che evidentemente
l'azienda intende dare anche ai
dipendenti, dopo tutte le vicissitudini di cui il San Luca è stato suo malgrado protagonista.
Intanto questa sera alle 21 al
rnsi'h;- i ,uffi
fiq-C ;n
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 43
Teatro del Giglio è prevista una
serata dedicata all'approfondimento e all'informazione in vista dell'entrata in esercizio del
monoblocco.
L'ha organizzata il Comune
e oltre al sindaco Alessandro
Tambellini saranno presenti i
vertici d ell'Asl.
Grazie agli interventi in programma e alla proiezioni di filmati e nappe sarà possibile offrire un quadro ampio di tutto
ciò che accadrà in concomitanza dell'apertura del S. Luca. E ai
cittadini (ingresso libero, fino a
esaurimento posti) sarà illustrato anche il modello della nuova
sanità, oltre a dati e spiegazioni
riguardanti la struttura. Si parlerà anche della cittadella della
salute che sarà allestita nei padiglioni dell'attuale presidio
Campo di Marte che resteranno di proprietà dell'Asl e dello
sviluppo complessivo del sistema sanitario territoriale. Spazio anche agli aspetti legati ai
lavori del Comune riguardanti
la viabili tà, la sicurezza idrogeologica dell'area del presidio
ospedaliero e la mobilità dedicata all'ospedale attraverso il
trasporto pubblico locale.
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 44
I COMITATI
Al Cpodi Marte
i 140 posti letto
che
C o
1 LUCCA
A Lucca mancano 140 posti letto di cui ben 120 per riabilitazione e post acuto. Lo affermano i comitati Lucca per una Sanità Migliore, Sanità Lucca, Associazione Lucca Bene Comune, che replicano a quanto affermato dal dg Antonio D'Urso.
Secondo D'Urso, l'Asl è in linea con la legge nazionale
"Spending Review" del 2012
con un indice di posti-letto
complessivo di 3,7 per 1000
abitanti di cui lo 0,7 per mille
destinati al post-acuto e riabilitazione.
Ma i comitati dicono: «La la
Piana di Lucca ha circa 170mila abitanti, i posti complessivi
dovrebbero essere 630, di cui
120 da destinare al post-acuto
e riabilitazione. Invece a noi risulta che i posti-letto complessivi nell'ospedale S. Luca sono
410, calcolati su un indice di
2,5 x 1000 abitanti; ma a distanza di 12 anni dalla progettazione del nuovo ospedale,
questo numero è già sottostimato di - 31 posti letto per l'aumento demografico. Sul territorio il numero complessivo
non è ancora definito (sembra
che cene siano 20)».
I comitati propongono di ricavare nei padiglioni del Canipo di Marte i posti letto che a
loro giudizio mancano nella
sanità lucchese.
S, loca, I'AI trügeitempi
nihiil:i or>, pcrtii. nnticioo
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 45
SANITÀ
«Per salvare l'Opa
ora servono atti»
II presidente Enrico Rossi all 'incontro con gli operatori dell'Opa
1 MONTIGNO50
Chiarezza
sul
futuro
dell'Opa. Arancioni, Udc,
Api, Scelta civica, Idv in un
documento chiedono che alla parole (quelle del presidente Enrico Rossi) seguano atti e
delibere.
«Nel prendere atto - scrivono - che la mobilitazione dei
cittadini, dei comitati, dei sindacati, nonché delle forze politiche riunite anche attorno a
questo Tavolo, ha portato al
positivo interessamento della Regione Toscana che ha ribadito attraverso le parole del
governatore Rossi di volere
continuare a investire nel
centro e nella Fondazione
Monasterio, di considerarlo
punto di riferimento toscano
per la cardiochirurgia e cardiologiapediatricae adulti, di
volerlo trasformare in Azienda Ospedaliera Universitaria,
infine di volerlo dotare di un
punto nascita di III livello, ci
sembra utile e opportuno rimarcare alcuni aspetti».
Ed ecco le richieste puntuali perchè ciò che è stato promesso si avveri.
«I) alle dichiarazioni verbali di Rossi seguano impegni
scritti, ovvero delibere di
giunta e/o di Consiglio che
formalizzino l'impegno della
Regione. Le delibere regionali sono infatti la migliore garanzia per i cittadini di ciò
che li attende per il futuro
2) che sia con urgenza definito come si possa realizzare
il punto nascita di III livello
presso l'OPA. Stante l'impossibilità legislativa e pratica di
un III livello separato dal I e
dal II, occorre infatti chiarire
quali modalità assumerà
quello ipotizzato dal governatore e occorre farlo nel più
breve tempo possibile. Tale
punto nascita dovrà infatti essere operativo prima di qualsivoglia trasferimento al NOA
3) per le ragioni sopra dette
è importante la convocazione di un consiglio comunale
ad hoc che torniamo a chiedere con forza con la partecipazione della Commissione Regionale Sanità e\o assessore
Regionale per chiarire una
volta per tutte di fronte ai cittadini quale sarà il futuro del
complesso sanitario di Montepepe e le ricadute sulla nostra sanità territoriale».
Insomma fidarsi è bene ma
non fidarsi è meglio.
i'ik1
2. Sanità fiorentina e toscana
Pagina 46
Operata una bambina di S anni con una rara malformazione grazie a una collaborazione con Firenze e Roma
Un altro intervento miracoloso alle Scotte
SIENA --------Grazie a un perfetta collaborazione multidisciplinare tra Siena, Firenze e Roma, è stato
eseguito con successo presso l 'Ospedale delle
Scotte un complesso intervento di bipartizione facciale su una bambina di 5 anni affetta
da una rara malformazione che interessa le
zone del cranio e del viso. L'operazione è stata realizzata dal professor Giorgio lannetti,
responsabile Uoc maxillo-facciale, insieme a
numerosi professionisti degli altri ospedali
coinvolti nella delicata sinergia.
rP
2. Sanità fiorentina e toscana
a pagina 14
Pagina 47
Grande lavoro di squadra tra diversi professionisti di Siena, Firenze e Roma
11
one facciale
Eccezionale intervento di bip
suunabambinadi cinque
alle Scotte
11
SIENA
Una delicata quanto importante operazione riuscita che
porta l'ospedale delle Scotte
ancora sotto i riflettori della
buona medicina.
La notizia è il particolare intervento di chirurgia maxillofacciale effettuato su una
bimba di 5 anni eseguito all'
ospedale Santa Maria alle
Scotte di Siena. Grazie a un
perfetta collaborazione multidisciplinare tra Siena, Firenze e Roma è stato eseguito con successo un complesso intervento di bipartizione
facciale su una bambina affetta da schisi facciale, una
rara malformazione che interessa le zone del cranio e del
viso. L'operazione è stata realizzata dal professor Giorgio
lannetti, responsabile Uoc
Maxillo-facciale dell'Aou Senese, insieme a numerosi professionisti afferenti a Neurochirurgia, diretta dal dottor
Giuseppe Oliveri, Anestesia
e Terapia Intensiva Neurochirurgica, diretta dal dottor
Ettore Zei, Chirurgia Pediatrica, diretta del professor
Mario Messina, personale
della sala operatoria, Chirurgia Maxillo-facciale del policlinico Umberto Idi Roma e
Neurochirurgia dell'ospedale Meyer di Firenze, diretta
dal professor Lorenzo Genitori, con la collaborazione
del dottor Federico Mussa.
"Si è trattato - spiega lannetti - di un caso molto particolare data la rarità della malformazione, che si aggira intomo a 1 su 100 mila nati.
2. Sanità fiorentina e toscana
L'intervento è stato molto
lungo e complesso per le diverse fasi chirurgiche necessarie a rimuovere la parte di
osso deformata e risistemare
in maniera conforme le due
metà del volto. Siamo molto
soddisfatti dell'esito positivo
dell'operazione resa possibile grazie alla perfetta sinergia e alla competenza dei professionisti senesi e di altre
aziende che hanno partecipato. La bambina adesso sta
bene ed è già tornata a casa".
Pagina 48
In arrivo albi 50 profughi da Lampedusa
Si son
no az 40 già
tempo ospitati in una struttura del Parco dí San Rossore
MENTRE è ancora in fase di soluzione il problema dell'accoglienza strutturale dei quaranta
cittadini extracomunitari accolti
nella nostra città a partire dal 21
marzo scorso, la Prefettura, l'amministrazione provinciale e i Comuni sono chiamati ad affrontare una nuova emergenza per l'imminente arrivo a Pisa di ulteriori
cinquanta stranieri provenienti
da Lampedusa.
NEL PRIMO pomeriggio di ieri
il prefetto Francesco Tagliente,
l'assessore della Provincia di Pisa
Silvia Pagnin, l'assessore del Comune di Pisa Sandra Capuzzi
con il direttore generale della Provincia di Pisa Giuliano Palagi, la
Croce Rossa Italiana, la Pubblica
Assistenza, il Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e
l'istituzione Centro Nord Sud
hanno valutato a lungo possibili
soluzioni . Nel corso dell 'incontro è stato svolto un complessivo
approfondimento della situazione nei singoli comuni e sono state esaminate, tra le altre, le misu-
re da assumere nell'emergenza.
A CONCLUSIONE della riunione l'Assessore della Provincia di
Pisa Silvia Pagnin ed il Direttore
generale della Provincia di Pisa
Giuliano Palagi hanno dichiarato la disponibilità a gestire l'emer-
A Palazzo del Governo sono
state esaminate Le misure
da assu mere nell'emergenza
genza attraverso l'Istituzione
Centro Nord Sud, assumendosi
l'impegno di prestare l'attività di
prima accoglienza ai 50 cittadini
stranieri assegnati alla provincia
di Pisa, nei siti che saranno individuati nelle prossime ore. I 40
profughi africani già a Pisa. strappati alla morte nel mare di Lampedusa, sono 36 dal Mali, due dal
Senegal e due dalla Guinea. Ora
sono ospiti di una struttura di
San Rossore messa a loro disposizione da Paim.
4. Servizi sociali
Pagina 49
Volontariato, festival
con Renzi e due ministri
A Lucca fino a domenica: ci sarà anche il presidente della Camera Laura Boldrini
Oggi alle 18 l'inaugurazione, previsti anche alcune manifestazioni di protesta
no comunque all'erta per evitare che si possano creare situazioni di conflitto. Domani
è previsto, alle 17, anche un'intervista alla presidente della
Camera Laura Boldrini, sul tema "La cittadinanza che rigenera la politica". Boldrini, tuttavia, non sembra essere a rischio di contestazioni.
di Luca Cinotti
1 LUCCA
Ë un Festival del volontariato
con grandi nomi, quello che s
apre oggi a Lucca, che del volontariato è considerata la capitale italiana. Nel programma ci sono, fra gli altri, il ministro dell'istruzione Stefania
Giannini, quello del lavoro
Giuliano Poletti, il presidente
della Carnera Laura Boldrini e
- su tutti - il presidente del
consiglio Matteo Renzi. Un
parterre de roi che spinge i
gruppi dell'estrema sinistra
(soprattutto quelli legati agli
ambienti studenteschi) a organizzare manifestazioni di pro-
testa proprio nei giorni del Festival (che si chiuderà domenica).
La giornata di oggi dovrebbe scorrere tranquilla. L'inaugurazione del Festival (che ha
come filo conduttore "Energie
da liberare") è in programma
perle 18 nel complesso del Real Collegio, che ospiterà stand
e tutti gli appuntamenti più
importanti. Madrina sarà Maria Grazia Cucinotta e alla cerimonia è prevista la presenza
Matteo Renzi subito dopo un comizio a Lucca (Vip)
del ministro Giannini (lucchese doc). Giannini che sarà protagonista anche di uno degli
appuntamenti di vaglia di domani quando, alle 11, concluderà la tavola rotonda sullo
sport a scuola. E proprio in
questa occasione è previsto il
primo dei presidi dei gruppi
"contestatari". Che contestano al segretario di Scelta Civica un'apertura troppo smac-
cata nei confronti della scuola
privata e, soprattutto, dei finanziamenti che questa dovrebbe avere a scapito
dell'istruzione pubblica. Il
passaparola è iniziato già da
qualche giorno, soprattutto su
Internet: il presidio è previsto
in piazza San Michele, in una
zona assai distante da quella
dell'incontro con il ministro.
Ma le forze dell'ordine saran-
Molto ricco anche il programma di sabato 12. Alle
11.30, per il tema "L'Europa
sociale: giovani e lavoro" ci sarà un incontro con, tra gli altri,
il ministro Giuliano Poletti e
l'economista Stefano Zamagni. Ma è nel primo pomeriggio che il Festival cala il suo asso migliore: per quell'ora, infatti, è previsto l'arrivo del premier Matteo Renzi, che in mattinata darà il via, a Torino, alla
campagna elettorale del Pd
per le elezioni regionali. In un
primo momento Renzi era
previsto per domenica, ma
poi il programma è cambiato.
E questo potrebbe dare qualche noia anche ai possibili manifestanti, che in quella giornata avranno anche un concomitante evento a Roma.
©RIPROOIRIONE RISERVATA
l"nlonfariato,ti:.iical
,on Rcivi c dne minisfri
7. Volontariato
Pagina 50
Da oggi il festival a Lucca
L 'espansione
del terzo settore
Produce ricchezza
in tempo di crisi
LUCCA - La notizia è buona e anche sorprendente.
Non solo il volontariato ha resistito alla crisi, ma è cresciuto ed è più forte di prima . Lo dimostra uno studio, con
tanto di cifre e proiezioni , che sarà presentato e discusso
oggi alla prima giornata del Festival nazionale del Volontariato di Lucca, una quattro giorni (da oggi sino a domenica, Real Collegio) che raduna gli stati generali del terzo
settore in Italia. Ci saranno due ministri , Giuliano Poletti
(Lavoro) e Stefania Giannini (Istruzione), il presidente
della Camera Laura Boldrini e il presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, che sabato inaugurerà il nuovo canale «Corriere Sociale», dedicato al terzo settore, di Corriere.it. Non
mancheranno momenti culturali e ricreativi . Con Maria
Grazia Cucinotta, che oggi
9.'appuratasneasto
inaugurerà il festival , e Giob1-`i7ia o 7 i aCCa, e d; a 'i i le,,
be Covatta che lo chiuderà doIVi
menica, due personaggi che
_láonale ; ; volc [a!aio»
sono anche firme del blog
q,Iattro
dove si
«Buonenotizie» di Corriere.it.
liuïlso_,;li sG,,i,;enErali
Partendo dallo studio del
dEl LEr7o _ t[ore nel I
o
Centro nazionale per il volonPaese
tariato e della Fondazione voli calendario
lontariato e partecipazione, il
îJon Ii-rird,erar ,; l c i Ii-ioriienti
summit di Lucca sarà anche
Cul[Ilr+li E iCrea'.!vi.
un'occasione per misurare lo
L'ai-E h_ ra e a't!daCa a h,^aria
stato di salute del settore.
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7. Volontariato
Insomma, come sottolinea anche il presidente della
Fondazione, Alessandro Bianchini , ormai il «volontariato
è un fenomeno maturo e consolidato , una colonna portante del nostro sistema democratico».
Così, sfogliando il dossier, si scopre che nonostante la
congiuntura negativa, lo stato di salute economica delle
organizzazioni di volontariato (Odv) è buono e più della
metà dei circa 2 mila presidenti intervistati (56,6%) ritiene
stabile o equilibrata la situazione economica -patrimoniale della propria organizzazione. Solo una quota minima di
organizzazioni (tra lo 0,6% e il 2,2%) dichiara di avere difficoltà a saldare i debiti contratti verso terzi.
E tutto questo accade in un momento di gravissima sofferenza nella riscossione di crediti verso privati e soprattutto nei confronti dell'amministrazione pubblica.
Note positive anche dalla crescita dei volontari che aumentano in un terzo delle organizzazioni e restano stabili
nelle altre. Con una buona percentuale di giovani (in media, il 25,3% dei volontari ha meno di 35 anni) che però è
rimasto fermo alle cifre del 2011. La stabilità delle ore dedicate dai volontari all'Odv caratterizza il 6o,0% delle organizzazioni; l'aumento il 29 ,5%. Insomma, come si legge
nello studio, «meno di un'organizzazione su io ha visto
nel 2013 diminuire la quantità di impegno profuso dai
propri membri».
Marco Gasperetti
Luca Mattiucci
«Dati positivi - anticipa il
presidente del Cnv Edoardo
Patriarca - che forniscono
spunti di riflessione e di azione. Da una parte osserviamo
che si rafforza l'autonomia di
questo mondo dal settore
pubblico, in un'ottica sussidiaria sempre più matura.
Dall'altra si comprende come
il volontariato abbia ormai già
reagito in maniera decisa alla
crisi, cercando nuove risorse,
economiche e umane, per
portare avanti la sua imprescindibile opera di solidarietà».
Pagina 51
Se il volontariato
li cambia il curricul
lo o
«Decisivo per i povan i»
Rivela più passione e doti organizzative
Le attività
non profit adesso
vengono certificate
ed entrano in gioco
nella selezione
del personale
In prima linea Dall'alto, in senso
orario, un «meccanico» con un
bambino; i ragazzi di «Abitare solidale»; volontari della Croce Rossa;
un progetto di collaborazione da
Bergamo ai Balcani; pet-therapy
in Sicilia; in Puglia per le adozioni
Di solito finisce in fondo al
curriculum. Alla voce «altre attività». Ma è un elemento sempre
più importante. A volte decisivo
in un colloquio di lavoro. Perché
il volontariato è sì un'esperienza
non retribuita, ma a sentire «cacciatori di teste» ed esperti delle
risorse umane per molte grandi
aziende italiane e multinazionali
è una realtà valutata positivamente. Non è un caso se negli ultimi mesi decine di enti locali
hanno messo a disposizione uffici e siti web per «certificare» le
attività «informali». Un documento da allegare al proprio curriculum vitae con le indicazioni
sulla durata e sulle attività non
profit svolte.
Il «modello» restano gli Stati
Uniti. Li il lavoro gratuito per la
collettività è pratica comune. E
tra i giovani diventa una voce da
aggiungere alle attività svolte per
presentarsi, bene, all'ammissione all'università o a un colloquio
di lavoro. «Anche da noi il volontariato sta diventando un elemento importante nella selezione del personale», spiega Paolo
Citterio, presidente nazionale
dell'Associazione direttori risorse umane (Gidp). «Chi ha fatto
attività senza scopo di lucro dà la
7. Volontariato
sensazione di avere un passo diverso, sia a livello organizzativo
che emotivo». Tanto che, rivela,
«di fronte a due giovani candidati a un posto di lavoro le imprese
mi chiedono di vedere chi ha fatto anche volontariato». «Oggi le
società, anche quelle con ricavi a
nove o dieci zeri, vanno a vedere
cosa hai fatto di socialmente utile», continua Citterio. E, per una
volta, il confronto con gli altri
Paesi non ci vede in coda alla
classifica. «Siamo nella media,
abbiamo recuperato negli ultimi
anni».
La tendenza è confermata anche da Andrea Castiello d'Antonio, consulente del lavoro e management. Che però precisa: «ll
peso del volontariato nel curriculum dipende molto dal tipo
d'impresa. Ci sono società incentrate sulla competitività che non
guardano se hai fatto qualcosa di
socialmente utile o no. E ce ne
sono altre che a volte fanno del
non profit un elemento discriminante durante i colloqui». In
quest'ultimo caso - continua
l'esperto - «pur trattandosi di
attività non retribuite all'impresa interessa molto l'aspetto motivazionale che ha spinto il candidato a fare qualcosa senza ricevere in cambio denaro».
«Più la realtà non profit è
strutturata, più l'attività svolta
all'interno viene valutata e apprezzata dalle imprese e dai "cacciatori di teste"», ragiona Maria
Cristina Bombelli, fondatore e
presidente di Wise Growth, società che si occupa di analizzare
la diversità in azienda. Motivo?
«È più facile che in queste realtà
il candidato abbia sviluppato
competenze organizzative, manageriali e di rapporto con le persone che possono essere utili per
la società che vuole assumere».
«C'è ancora molta strada da fa-
re per raggiungere il livello americano, ma ci stiamo avvicinando», avverte Luca Solari, professore ordinario di Organizzazione
aziendale all'Università Statale di
Milano e visiting professor in
management alla California
Polytechnic State University. Il
punto di svolta, secondo Solari,
sarebbe quello di iniziare da piccoli. «Negli Stati Uniti ci si abitua
già dalle scuole elementari a impegnarsi nel volontariato. La
stessa cosa bisognerebbe fare, ma
davvero, anche in Italia: non concentrandosi su attività di sensibilizzazione, ma strutturando un
percorso fino all'ultimo anno di
università». Perché, continua il
docente, «per chi ricerca il personale quelle attività inserite nel
curriculum diventano una spia
importante per l'azienda: se si
mettono insieme volontariato e il
tempo impiegato, per esempio,
per laurearsi si può avere un'idea
delle capacità organizzative del
candidato». Ma, avverte Solari,
senza esagerare. «Le aziende vedono molto cosa uno ha fatto e
per quanto tempo. Soprattutto:
come l'ha fatto».
Leonard Berberi
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RIPRODUZIONE RISERVA'A
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milioni II numero degli italie,; i che svolgono attività
r .iolontariato secondo i
-:Icoli più recenti fatti dalstat. Gli addetti sono poi ,?iù di 680 mila e le istiuni non profit attive sono poco meno di 302 mila
7. Volontariato
Pagina 53
Quel minimo sacrificio
che può salvare molte vite
Dall'aiuto ai più deboli al la lotta all'emarginazione
RIE 400 milioni di Euro. A tanto ammonteràla somma che gli italiani potranno devolvere nel 2014 tramite il
5 per mille. Il Volontariato fa la parte
del leone nelle scelte degli italiani,
con oltre 10 milioni e 900mila preferenze espresse per il 2011 - l'ultimo
anno, in ordine di tempo, ad essere
stato saldato nell'estate 2013 per un
totale di 259 milioni di Euro. Le opzioni adisposizione del contribuente sono innumerevoli: dalle grandi
realtà internazionali alle piccole
Onlus sotto casa. Perciò, viene spontaneo chiedersi: come scegliere? La
preferenza di molti italiani si orienta verso realtà consolidate che operano inzone svantaggiate ai margini
del Mondo. Emergency, non a caso,
figura da capofila: è stata scelta da
383.163 persone per un importo totale di oltre 11 milioni di euro. Subito dopo segue Medici senza frontiere con 263.783 preferenze e 8,7 milionidi euro. La scelta è totalmente libera, perché dall'opzione non viene
nessunvantaggio od onere aggiuntivo. Anche Save the Children, sempre nel 2011, si è piazzata bene, ottenendo la sottoscrizione di ben
63.799 persone. Nel corso del 2013,
quindi, l'organizzazione ha investito i fondi erogati a sostegno dei pro -
7. Volontariato
getti in Bosnia, Sud Sudan, Malawi e
Italia. E se qualcuno volesse scendere più nel piccolo? Qui le possibilità
si moltiplicano. Si pensi, infatti, che,
nel 2007, erano state mappate oltre
35mila associazioni di volontariato.
Nel 2005 erano 2lmila delle quali
ben il 61% era nato da meno di
vent'anni. Esattamente da quell'li
agosto 1991 che segnòl'approvazione della legge 266, secondo la quale
o .._ a of e
Le associazioni operano
senza fini di lucro ma solo
a scopo di solidarietà
per organismo di volontariato si deve intendere «ogni organismo liberamente costituito» che si avvale
dell'attività «prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite
l'organizzazione di cui il volontario
faparte, senzafini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di
solidarietà». Da allora il volontariato è divenuto, velocemente, una
componente essenziale della società italiana, sia dal punto di vista ma-
teriale e assistenziale - dato il suo
crescente peso nell'erogazione di
servizi volti alla cura delle persone sia dal punto di vista culturale.
Nell'immaginario collettivo, infatti,
il volontariato ha assunto un ruolo
morale importantissimo, presentandosi, ormai, come un contributo
insostituibile dell'impegno civile a
favore del prossimo. Le associazioni
di volontariato si occupano di uno
spettro crescente di attività: dall'assistenza alla promozione sociale,
dalla «cura» dell'emarginazione al
sostegno agli anziani e ai meno fortunati. Il modo migliore per scegliere in questa galassia di opportunità
rimane quello del passaparola e
dell'esperienza personale. Del resto, chi cercatrovae bastauscire appenaunpoco dallaroutine quotidiana per addentrarsi in un mondo di
bisogni e di persone che vi fanno
fronte. Veder distribuire una minestra calda nel cuore della notte, osservare un animatore in una casa di
riposo o entrare in una casafamiglia
per minori svantaggiati permette di
vedere con i propri occhi quale sia
l'impatto del volontariato in Italia.
Dopo di che, la scelta del 5 per mille
diventa un dovere.
Raf.Fon.
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VI ,
_1
I RESIDENTI: «GLI STANIERI SONO TORNATI DI NO TTE»
Rogo all'ex Cri: locali di nuovo occupati
E' ancora giallo sul sangue per terra
A POCHE ore dal rogo, la nuova
occupazione segnalata dai residenti, che proprio dieci giorni fa hanno consegnato all'ex Circoscrizione una raccolta firme sulla sicurezza nel loro quartiere. Da tempo, infatti, nei locali dell'ex sede della
Croce Rossa, in via Pietrasantina,
dorme ogni sera una decina di tunisini. Che, testimoni gli abitanti, litigano spesso fra loro con schiamazzi e non solo. L'incendio che
ha distrutto completamente la
struttura della Cri e sul quale indaga la polizia - l'origine dolosa non
è in discussione - non ha allontanato gli stranieri che sono tornati nei
moduli rimasti intatti nella notte
fra martedì e mercoledì. Era stato
il dipendente della Cri Giacomo
Giacomelli a chiamare il presidente provinciale. Erano le 5.30 di martedì. Centoventimila euro i danni
I
I
«L'incendio è doloso
Lite o vendetta
peri blitz dei g iorni scorsi»
secondo una prima stima dello stesso presidente provinciale, Antonio
Cerrai. Da chiarire ancora come
sia andata. Sono stati gli stranieri
ad appiccare il fuoco? E se sì, perché?. Una vendetta contro la stessa
Croce Rossa, dopo i recenti ripetuti sopralluoghi delle forze dell'ordine con denunce.
RESTA poi quel sangue a terra.
Non è del vigile del fuoco che si è
ferito e subito soccorso dal personale della Cri presente: il suo è nel
modulo vicino al cancello e sul
piazzale. E' di qualcun altro che ha
frequentato l'area. E si trova non
solo in uno dei moduli più interni,
ma anche lungo il corridoio e
all'esterno. C'è poi il tunisino ricoverato in ospedale con ferite da percosse. Un trentenne arrivato proprio martedì in Pronto soccorso.
Le indagini proseguono su più
fronti.
an. cas.
AMAREZZA li presidente provinciale della Croce Rossa , Antonio
Cerrai, davanti ai resti dell'ex sede distrutta da un incendio:
120mila euro i danni stimati secondo una prima ricognizione
Segnalazioni
Pagina 55
ua,davere di
I PISA
Un malore improvviso lo ha fatto scivolare in un fosso con l'acqua neanche poi troppo alta.
Solo che Paolo Collu, 70 anni,
non è riuscito a risalire sulle
sponde del fosso del Mulino ed
è morto poco dopo essere caduto.
Una fine silenziosa quella del
pensionato, vedovo, che viveva
*
pensionato m
in via di Pratale, a poca distanza
dove è deceduto per una tragica combinazione di fattori tra
malessere e precario equilibrio.
Sono stati alcuni passanti a
notare in tarda mattinata il corpo senza vita del settantenne
nell'acqua limacciosa del Mulino all'altezza del ponticello in
via Battelli davanti alla farmacia comunale.
Collu aveva seri problemi di
salute. Cardiopatico e alle prese
con il diabete, era solito passeggiare di mattina lungo il corso
d'acqua. Lo ha fatto anche ieri,
ma la vicinanza con il fosso gli è
stata fatale.
Stando ai primi risultati delle
indagini, svolte dalla squadra
mobile, Collu sarebbe morto
annegato a seguito della caduta
accidentale dovuta a un malore
improvviso.
Sarebbe stato visto da alcuni
passanti seduto in prossimità
dell'argine del fosso per poi cadere in acqua.
Il canale ha una profondità di
neanche un metro. Ma finendo
nell'acqua privo di sensi, per il
pensionato non c'è stato niente
da fare. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e un'ambulanza della Pubblica Assistenza.
11 corpo è stato trasferito all'
istituto di medicina legale per
l'autopsia disposta dal sostituto
procuratore di turno, Lydia Pagnini.
(p. b.)
CORI PRODJZIONE RISERVATA
Soccorritori e forze dell 'ordine intorno al corpo del pensionato deceduto
Segnalazioni
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