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Apicoltura da reddito: quali difficolta?

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Apicoltura da reddito: quali difficolta?
Apicoltura da reddito:
quali difficolta?
Leonardo Manfredini
Agriapistica Manfredini e Barozzini
Oggi chi vive grazie solo all’apicoltura
(come unica fonte di reddito) ha gravi
difficoltà a sopravvivere come
professionista.
Comunque le difficoltà interessano
tutto il settore apistico, piccole e
grandi aziende (ci sono molte piccole
aziende gestite da professionisti del
settore, in ginocchio…..)
Apicolture medio-grandi:
> 350 alveari nomadi
oppure
>500 alveari stanziali
Il problema principale dell’apicoltore
professionista è limitare i danni da
moria delle api
Varroa, pesti e nosema ceranae
sono malattie endemiche
La varroa è oggi il principale
problema per l’apicoltura ed è
estremamente aggressiva e
difficile da combattere
- per forti capacità di adattamento
- per reinfestazione (ad es. da altri apiari mal
gestiti o alveari naturali)
- per scarsa professionalità (es. carenza di
buone pratiche)
- per una carenza di principi attivi registrati in
Italia per le api, soprattutto per l’apicoltura
convenzionale (solo Amitraz e Fluvalinate che
peraltro funzionano poco)
La varroa oggi è spesso combattuta
secondo un approccio da “certosino”,
poco realizzabile da apicolture di dimensioni
medio/grandi
(es. pratiche troppo “elaborate”; necessità di
dedicare troppo tempo ad ogni alveare; perdita
di raccolti estivi tardivi; etc…)
Non siamo assolutamente contrari ad approcci
di tipo “naturale” per la gestione delle api, ben
vengano! Ma abbiamo altre esigenze
Va fatta una distinzione tra
professionismo apistico ed hobbismo
Non è giusto che la seconda categoria
imponga regole alla prima
Non è giusto che non si possa condurre
le api in maniera convenzionale come
invece possono fare altri apicoltori
europei
ad es. Flumetrina
Bayer Flumethrin® (Irlanda);
Bayvarol® (Estonia, Germania,
Grecia, Ungheria, Lituania, Malta,
Polonia, Portogallo, Romania,
Slovacchia, Slovenia, Spagna, U.K.)
ad es. Coumaphos
Check-Mite® (Cipro, Greecia,
Romania, Spagna);
Perizin® (Austria, Belgio, Germania,
Grecia, Ungheria, Portogallo,
Romania, Slovenia)
ad es. Acrinatrina
Gabon PA 92® (Czech Republic,
Lithuania)
ad. es. Cimiazolo
Apitol® (Austria)
Questa situazione spinge gli
apicoltori a mettere in atto proprie
strategie di lotta, purtroppo non
riconosciute
Oggi si tende a seguire le linee guida
della Commissione Sanitaria UNAAPI
ma questo non è applicabile da tutti e
spesso risulta fallimentare.
Noi siamo i primi a non voler questo e
chiediamo quindi:
il supporto dei ministeri competenti per
disporre di prodotti di sintesi registrati
contro la varroa così come avviene in altri
Pesi (Spagna, Germania, Austria, Grecia,
etc…..) e di efficaci protocolli di lotta
Per avere a disposizione gli stessi strumenti
degli altri apicoltori (e delle altre tipologie di
allevatori!) europei
Favorendo l’esigenze della nostra apicoltura
nazionale avremo meno necessità di importare
miele da Paesi extra-UE (es. Cina, sud-America)
Riteniamo inoltre importante:
- sostenere ed incrementare
le attività di ricerca
Considerando poi i riflessi che questo settore ha
sull’ambiente (biodiversità) e sul settore agrozootecnico (impollinazione e miglioramento dei
foraggi) è fondamentale che ci sia un’attenzione
alle problematiche dell’apicoltura da parte di
tutti i ministeri competenti, in primis Salute, ma
anche Agricoltura ed Ambiente
Per favore,
DATECI GLI STRUMENTI PER LAVORARE,
DITECI COME FARE PER AFFRONTARE
SERIAMENTE ED IN MANIERA
RISOLUTIVA LE PATOLOGIE DELLE API
anche per grandi aziende come le nostre.
Grazie dell’attenzione
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