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Relazione Idrologica - Autorità di Bacino Campania Centrale

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Relazione Idrologica - Autorità di Bacino Campania Centrale
Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
Delibera di Comitato Istituzionale n. 1 del 23 febbraio 2015
PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO
GRUPPO DI PROGETTO
R.U.P.
arch. Marina Scala
COORDINATORE
arch. Paolo Tolentino
ASPETTI GEOLOGICI
geol. Federico Baistrocchi
geol. Stefania Coraggio
geol. Antonella Guerriero
geol. Paolo Mirra
SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE
dr. Alberto Albano
geom. Antonino Paroli
ASPETTI IDRAULICI
ing. Massimo Della Gatta
ing. Luigi Fariello
ing. Luigi Iodice
ASPETTI TERRITORIALI
arch. Marina La Greca
arch. Ornella Piscopo
arch. Mauro Vincenti
ASPETTI AMMINISTRATIVI
sig. Oreste Alfano
geom. Ciro Papa
geom. Luigi Beracci
sig.ra Felicetta Napolitano
sig.ra Giuseppina Terracciano
SUPPORTO TECNICO - GIURIDICO G.R.C.
ing. Mauro Biafore (D.G. - LL. PP. e Protezione Civile)
dr. Orlando Battipaglia (U.O.D. - S.I.T.)
ing. Vincenzo Parità (U.O.D. - S.I.T.)
avv. Angelo Marzocchella (Uff. Spec. Avvocatura)
Il SEGRETARIO GENERALE
avv. Luigi Stefano Sorvino
RELAZIONE IDROLOGICA
1.
Premessa.............................................................................................................................. 2
2.
Ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania ............................................... 3
2.1
Il modello probabilistico .......................................................................................... 4
2.2
Valutazione del fattore regionale di crescita .......................................................... 7
2.3
Modello di trasformazione afflussi/deflussi .......................................................... 11
2.4
Approccio variazionale per la determinazione delle portate al colmo di piena .... 14
3.
Ex Autorità di Bacino del fiume Sarno ............................................................................ 18
3.1
Il modello probabilistico ........................................................................................ 18
3.2
Valutazione del fattore regionale di crescita ........................................................ 18
3.3
Modello di trasformazione afflussi/deflussi .......................................................... 19
3.4
Approccio variazionale per la determinazione delle portate al colmo di piena .... 30
4.
Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale ................................................ 40
4.1
Le sottozone pluviometricamente omogenee ...................................................... 40
4.2
La legge di probabilità pluviometrica.................................................................... 42
5.
Effetto dei cambiamenti climatici..................................................................................... 45
5.1
Evidenze di cambiamento climatico, presente e futuro........................................ 45
5.2
La modellistica climatica e le simulazioni ad alta risoluzione spaziale sul
dominio Italiano .................................................................................................... 47
5.3
Analisi delle possibili variazioni delle piogge massime e cumulate sulla zona
di competenza dell’autorità di bacino della Campania Centrale. ......................... 52
6.
Allegati................................................................................................................................ 63
AEx Nord-Occidentale ............................................................................................ 64
BEx Sarno............................................................................................................... 71
1
1.
Premessa
Il territorio di pertinenza dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
nasce dall'accorpamento delle ex Autorità di Bacino Regionali Nord
Nord-Occidentale della
Campania e Sarno, costituite ai sensi della L.R. n. 8/1994.
Con riferimento al territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Nord
Nord-Occidentale
della Campania si sono sostanzialmente confermate le modellazioni idrologiche definite in
sede di redazione del PSAI 2002, opportunamente modificate con gli aggiornamenti del
PSAI del 2010.
Per
detto
territorio
è
stata
eseguita una nuova modellazione
modellazi
delle
curve
di
pluviometriche
risultanze
probabilità
partendo
dalle
progetto
VAPI
del
Campania ed individuando tre aree
omogenee definite come: "litoranea",
"pedemontana" ed "entroterra".
Similmente,
per
il
territorio
di
competenza dell'Autorità di Bacino del
fiume Sarno, si è ripresa la relazione
idrologica dei PSAI 2002 che ha
particolarizzato
il
progetto
VAPI
Campania individuando una nuova
sottozona pluviometrica definita "2
intermedia".
Nelle pagine che seguono si descriverà la metodologia utilizzata per addivenire ad
una legge di pioggia univoca sull'intero territorio dell'Autorità di Bacino Regionale della
Campania Centrale.
2
2.
Ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania
Obiettivo principale dello studio di seguito illustrato è la valutazione delle portate al
colmo di piena che possono defluire, nelle sezioni del reticolo idrografico in esame, con
assegnato periodo di ritorno T.
In via più dettagliata, i valori della portata QT , corrispondenti al periodo di ritorno T,
possono essere stimati a partire da una relazione del tipo:
QT   Q  K T
(1.)
dove:

Qe’ un parametro centrale della distribuzione di probabilità della variabile
idrologica Q, massimo annuale della portata istantanea (ad esempio: la media,
la mediana, il valore modale, etc.);

KT e’ un coefficiente amplificativo, denominato coefficiente di crescita col
periodo di ritorno T espresso dalla relazione:
KT  KT T 
(2.)
che dipende, per una data regione omogenea rispetto alle portate al colmo di piena, solo
dal particolare modello probabilistico adottato e dallo specifico parametro Q preso a
riferimento.
Una stima sufficientemente attendibile del parametro Q può essere effettuata, a
causa della sua scarsa variabilità campionaria, già in base a pochi dati. Viceversa,
l'affidabilità della stima dei parametri contenuti nell'espressione di K T
e, quindi,
l'attendibilità della stima di K T , risulta fortemente influenzata dal ridotto numero di dati
generalmente a disposizione. Di conseguenza, mentre la valutazione di K T può essere
effettuata solo in base ad un'analisi regionale, condotta su due distinti livelli (I e II Livello di
analisi regionale), la valutazione del parametro Q va effettuata tenendo conto, soprattutto,
delle peculiarità proprie dello specifico bacino preso in esame (analisi regionale di III
Livello).
Nel caso in esame, per la scarsità dei dati di portata disponibili e per la molteplicità
dei parametri da introdurre in eventuali legami di regressione tra il valore di Q e le
caratteristiche climatiche e fisiografiche dei bacini, risulta praticamente impossibile
procedere ad un'analisi regionale di III Livello.
3
L’alternativa a tale analisi consiste nel ricorrere ad una tecnica basata
sull'accoppiamento di un adeguato modello di trasformazione afflussi/deflussi con un
processo di massimizzazione (approccio variazionale).
Tanto premesso, nel seguito viene dapprima brevemente illustrata la metodologia
utilizzata per la valutazione del parametro centrale della distribuzione di probabilita’
ricavata a partire da dati pluviometrici e fisiografici caratteristici dei bacini presi in esami.
Successivamente, sono illustrate le tecniche utilizzate per la valutazione dei diversi
componenti del modello di trasformazione afflussi/deflussi preso a riferimento.
La metodologia utilizzata fa riferimento a quella proposta su scala nazionale dal
progetto VAPI del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche
(GNDCI). In particolare viene adottato un modello probabilistico a doppia componente
(TCEV) che interpreta gli eventi massimi annuali come il risultato di una miscela di due
popolazioni distinte di eventi (eventi massimi ordinari ed eventi massimi straordinari). Le
elaborazioni relative alla applicazione di tale modello fanno riferimento ad una procedura
di regionalizzazione gerarchica in cui i parametri vengono valutati a scale regionali
differenti, in funzione dell’ordine statistico.
2.1
Il modello probabilistico
La stima dei massimi istantanei di una variabile aleatoria (altezza di pioggia,
intensita’ di pioggia, portata di piena, etc.) corrispondenti ad assegnati valori del periodo di
ritorno T può essere effettuata attraverso una metodologia di tipo probabilistico con diversi
tipi di approcci. Tra questi, vengono spesso utilizzati il modello di Gumbel e il modello
T.C.E.V.
Il modello di Gumbel, molto diffuso in campo tecnico, quando applicato all'analisi dei
massimi annuali delle altezze di pioggia o delle portate al colmo di piena tende a
sottostimare i valori più elevati osservati nel passato (valori corrispondenti ai periodi di
ritorno più elevati).
Il modello T.C.E.V. (Two Components Extreme Value) risulta maggiormente
rispondente alle esigenze di un'attenta valutazione delle altezze di pioggia o delle portate
al colmo di piena che possono defluire nei tronchi di un corso d'acqua.
Di fatto, il modello T.C.E.V. costituisce una generalizzazione del modello di Gumbel.
Esso risulta, infatti, costituito dal prodotto di due leggi di Gumbel, la prima delle quali
4
destinata ad interpretare e descrivere, in chiave probabilistica, i massimi valori ordinari e,
la seconda, quelli straordinari (aventi, secondo il classico modello di Gumbel, una
probabilità di superamento inferiore del 5% e, quindi, tali da potersi ritenere eccezionali).
In base a tale modello, la generica variabile XT (altezza o intensita’ di pioggia,
portata al colmo, etc.) corrispondente ad un assegnato valore del periodo di ritorno T può
trarsi dall'espressione:
T
1
(3.)
K T
1

* 
1  exp  1e K T  *1 * e



KT 
XT
X
(4.)
nelle quali:

KTè il fattore di crescita col periodo di ritorno T, definito come il rapporto tra la
variabile XT corrispondente all'assegnato periodo di ritorno T e la media X
della distribuzione di probabilità della variabile X;
 * e * sono parametri adimensionali dipendenti solo dal coefficiente di

asimmetria e, pertanto, stimabili solo sulla base di un'indagine regionale ad
amplissima scala (Analisi regionale di I Livello);

è il numero medio di eventi indipendenti, di tipo ordinario, che si
1
determinano nella zona (e, pertanto, è una caratteristica climatica di una zona
omogenea che può essere valutata
una volta noti  * e * , attraverso
un'analisi regionale di II Livello);

 è un parametro strettamente dipendente da 1,  * e  * .
Nel caso specifico la variabile aleatoria presa in esame è il massimo annuale
dell’altezza di pioggia hd,T di assegnata durata d, corrispondente al periodo di ritorno T
La legge
hd,T = hd,T ( d,T )
(5.)
viene, come noto, denominata “curva di probabilità pluviometrica per assegnato periodo
di ritorno T".
La5. assume notoriamente l’espressione:
5
hd,T =  h  KT
(6.)
d
dove

 hd e’ il parametro centrale della distribuzione di probabilità del massimo
annuale della altezza di pioggia in assegnata durata (per es. il valore modale
() o la media (), ovvero parametri legati a momenti del primo ordine);

KT e’ il coefficiente di crescita col periodo di ritorno T, che dipende per una
data regione omogenea rispetto ai massimi annuali delle altezze di pioggia,
dal modello probabilistico adottato e dal parametro  h preso a riferimento.
d
Per quanto concerne la variabile  h essa si assume comunemente corrispondente al
d
valore della media  h dei massimi annuali di pioggia di durata d
d
 hd   hd
(7.)
Con riferimento al modello probabilistico T.C.E.V. si ha inoltre:
KT  KT T ,, * , * , 1 
(8.)
essendo  * , * , 1 i parametri della distribuzione.
Dal Rapporto VA.PI. (“Valutazione delle piene in Campania” elaborato dal G.N.D.C.I.
del CNR) i valori di  * e * validi per l’intera Regione Campania sono i seguenti:

 * = 0.224;

* = 2.536;

1 = 37;

 = 4.909;
I valori del coefficiente di crescita K T sono riportati, per differenti periodi di ritorno T,
nella successiva Tabella 1:
T
KT
2
10
20
50
100
300
0.87
1.38
1.64
2.03
2.36
2.90
Tabella 1 - Coefficienti di crescita delle piogge per differenti valori del periodo di ritorno T
6
2.2
Valutazione del fattore regionale di crescita
Al fine di conseguire valutazioni del parametro  h (media dei massimi annuali
d
dell'intensità media di pioggia di durata d), si è ritenuto necessario
sario fare riferimento ai dati
provenienti da tutte e sole quelle stazioni pluviometriche che, ricadendo direttamente nelle
aree di studio o nelle loro immediate vicinanze, possono fornire dati utili circa i valori
massimi delle intensità medie di pioggia id di durata d.
In particolare, sono state prese a riferimento 50 stazioni di misura dell’altezza di
pioggia (pluviometri e pluviografi);
pluviografi) sulla
ulla base delle condizioni geomorfologiche, l’intera
area di studio è stata divisa in tre diverse sottozone indicate
indicate nella planimetria schematica
di sotto come sottozone A1,, A2 ed A3.
A partire da tali dati, si è innanzitutto individuato il tipo di modello di regressione in
base al quale caratterizzare il legame esistente tra i valori dell'intensità media di pioggia
id 
hd
d
, le durate d prese a riferimento e le quote z sul livello del mare relative alle
singole stazioni di misura considerate; successivamente, si è passati a stimare i parametri
in esso contenuti eseguendo una analisi di gruppo (cluster analysis)
analysis) attraverso la
massimizzazione del coefficiente di determinazione della regressione multipla.
Per quanto riguarda la forma del legame di regressione, si è fatto riferimento
all'espressione:
 id 
Io

d 
1  
dc 

C  Dz
(9.)
che presenta, rispetto alle più diffuse forme di tipo monomio, i seguenti vantaggi:
7

per durate d0 , risulta  i  I o e, quindi, anche per durate ridotte si
d
ottengono valori non troppo elevati dell'intensità media di pioggia nella durata
d;

la derivata di  i rispetto a d si presenta continua in tutto l'intervallo di durate,
d
il che la rende notevolmente più duttile nella ricerca della durata critica con un
approccio variazionale;

compare direttamente la quota z sul livello del mare.
Posto:
Y  log10  i d

d 

X 1  log 10  1 
d
c 


d 
  zX 1
X 2  z log 10  1 
d c 

(10.)
A0  log 10 I o
A1  C
A2  D
la 9. può scriversi nella forma:
Y  Ao  A1 X 1  A2 X 2
(11.)
nella quale le costanti Ai possono ricavarsi in base ad un modello di regressione
lineare multipla, valutando per tentativi il valore del parametro dc in corrispondenza del
quale si ottiene la massima correlazione tra il modello ed i dati.
In corrispondenza dei vari valori di dc, gli altri parametri assumono rispettivamente i valori
riportati nella Tabella seguente:
A0
A1
A2
C
D
I0
sottozona 1
1.9515657
-0.758
-0.000145
0.758
0.000145
89.44
sottozona 2
2.2080919
-0.731
-0.000144
0.731
0.000144
161.47
sottozona 3
2.0486359
-0.758
-0.000024
0.758
0.000024
111.89
Tabella 2 - Coefficienti delle sottozone
8
In definitiva, l'espressione del legame id = id (d) e’ stata specializzata per le rispettive
sottozone ed ha consentito di tracciare le “curve di probabilita’ pluviometrica” riportate nelle Figure
seguenti:
Figura 1 - Zona pluviometricamente omogenea A1
9
Figura 2 - Zona pluviometricamente omogenea A2
Figura 3 - Zona pluviometricamente omogenea A3
10
2.3
Modello di trasformazione afflussi/deflussi
Nella scelta del modello di trasformazione afflussi/deflussi si e’ tenuto conto della
estensione e delle caratteristiche morfometriche dei bacini da esaminare.
In particolare per i bacini montani di superficie inferiore a 15 Km2 per la valutazione
delle portate piena si è ritenuto opportuno fare riferimento al metodo della corrivazione ed
in particolare alla formula razionale:
Q = Cf*i(tc) · S
nella quale
(12.)
tc è il tempo di corrivazione del bacino calcolato con la nota formula di
Giandotti:
tc = 4 · S0.5+1.5 · L/ 0.8 · (Hmed – Ho)0.5
(13.)
in cui

L = lunghezza dell’asta principale in Km;

S = superficie totale del bacino in Km2;

Hm = quota media del bacino in m;

Ho = quota della sezione di chiusura in m;
Per gli altri bacini il modello di trasformazione afflussi/deflussi utilizzato è quello di
Nash a tre serbatoi (lineari, uguali e disposti in serie).
Tale scelta risulta cosi’ motivata:

il modello risulta tra quelli più idonei a ricostruire eventi di piena effettivamente
osservati in bacini strumentati;

a parità dei primi due parametri, il modello ha una forma simile all'IUH di tipo
Weibull (utilizzato nella procedura VAPI per la Regione Campania), che
fornisce, asintoticamente, la effettiva risposta di un bacino idrografico ad un
evento meteorico.
Come e’ noto, il modello di Nash contiene due parametri:

il numero n di serbatoi;

il tempo di ritardo K0 relativo al singolo serbatoio.
L’idrogramma di piena e’ fornito dalla risoluzione dell’ integrale di convoluzione
Q t    p  u t   d
t
0
(14.)
nel quale la funzione u(t) rappresenta l'IUH del modello.
11
L’espressione dell’ IUH e’ la seguente:
1
u t  
n  1! K o
 t

 Ko



n 1

e
t
Ko
(15.)
E' possibile dimostrare che K0=tr/n, essendo tr il tempo di ritardo del bacino. Ne
consegue che, nel caso in esame, avendo scelto n=3, occorrerà valutare solo il tempo di
ritardo tr di ciascuno dei bacini sottesi dalle singole sezioni prese a riferimento.
Quest’ultimo può essere valutato con diversi approcci:

- Formule di Desbordes (I e II);

- Formula di Shaake;

- Formula di Rossi (1974);

- Metodo VAPI-Rapporto Campania.
Le formule di Desbordes e di Shaake sono state tarate con riferimento a bacini
urbani e rurali di limitata estensione e non sembrano, pertanto, applicabili al particolare
contesto.
La formula proposta da Rossi (1974), di struttura molto semplice, è stata tarata sui
bacini naturali e, pertanto, risulta senz'altro utilizzabile ai nostri fini. Essa è data, in
particolare, dall'espressione:
 L 
t r  0.77 

 P
0.295
(16.)
essendo L la lunghezza dell'asta principale (in Km), P la pendenza media dell'asta
principale (in m/m) e tr il tempo di ritardo del bacino (in ore).
La pendenza media dell'asta principale è fornita dalla formula di Taylor &Schwartz,
che può essere applicata dopo aver suddiviso il profilo del corso d'acqua principale in una
serie di NT tratti di lunghezza Li e pendenza Pi
 L  NT Li


 P  i 1 Pi
(17.)
I valori di Li e Pi sono stati dedotti dai profili longitudinali delle aste principali, così
come tratti dalla cartografia presa a riferimento.
12
Una seconda alternativa possibile per il calcolo del tempo di ritardo è quella proposta
da Rossi e Villani (1995) nell’ambito del citato progetto VAPI del C.N.R. denominato
“Valutazione delle Piene in Campania”.
tr 
C f1
Cf
1.25
3.6 c1
pp
Sp p 
C f2
Cf
1  p  1.25
p
3.6 c 2
S 1  p p 
(18.)
dove:

pp = percentuale del bacino considerabile come completamente permeabile;

Cf = coefficiente di afflusso;

S = superficie del bacino (in Km2);
Le costanti c1 e c2 rappresentano celerità di propagazione; I loro valori si assumono
pari a:

c1 = 0.25 m/s;

c2 = 1.70 m/s;
che rappresentano la migliore taratura ottenibile a partire dai dati idrometrografici
disponibili per la Regione Campania.
Nel caso in esame, per la determinazione del tempo di ritardo tr si è preferito fare
ricorso alla relazione 16.
2.3.1 Valutazione del coefficiente di afflusso
Nelle valutazioni di seguito riportate si è fatto riferimento all'approccio proposto da
Rossi & Villani nel 1995, in virtù del quale la stima del coefficiente di afflusso Cf è fornita
dalla relazione:
C f  C f 1 p p  C f 2 1  p p 
(19.)
con C f =0.13, C f =0.60 e p p pari alla percentuale delle aree del bacino che si comportano
1
2
come completamente permeabili alle precipitazioni.
La corretta valutazione di p p risulta, pertanto, di fondamentale importanza ai fini
della valutazione di Cf e, quindi, ai fini della valutazione sia delle medie delle portate al
colmo di piena che delle portate al colmo di piena corrispondenti ad assegnato periodo di
ritorno T.
13
A tale scopo, si è condotta una specifica indagine sulle caratteristiche di permeabilità
dei terreni ricadenti all'interno dei diversi sottobacini in cui è stata preventivamente
suddivisa l'area di intervento.
La stima delle percentuali di aree impermeabili I (I=1-pp) e’ stata effettuata attraverso
le relazioni proposte da Celico e De Innocentis (1995) nell’ambito del progetto VAPI:

B = 0.84 – 0,85  I

Dd = 0.51 + 2,25  I

A = 21,2 – 15,7  I
in cui

Dde’ la densità di drenaggio;

B e’ la vegetazione, ovvero la copertura boschiva;

A e’ la pendenza media dei versanti, ovvero l’acclività.
Pertanto, con riferimento al generico bacino, ricavati da apposita cartografia tematica
i valori di B, Dd ed A, sono stati calcolati i corrispondenti valori di I e, quindi, di Cf. Il
valore di Cf utilizzato nei calcoli delle portate al colmo di piena è stato assunto, caso per
caso, pari al maggiore dei tre valori ottenuti.
I valori del coefficiente di afflusso, relativi ai diversi sottobacini individuati, insieme
alle caratteristiche geometriche ed ai tempi di ritardo tr , sono riportati nelle tabelle allegate
alla presente relazione idrologica.
2.4
Approccio variazionale per la determinazione delle portate al
colmo di piena
La necessità di applicare un approccio variazionale nasce dal tipo di informazione
disponibile in relazione alle massime precipitazioni che possono affluire ad un bacino.
Come è noto, infatti, le informazioni normalmente disponibili per l'analisi delle
massime precipitazioni fanno riferimento alle osservazioni sistematicamente effettuate dal
S.I.M.N. (Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale).
Tali dati si riferiscono, come noto, alle piogge massime cadute di durata d, senza
fornire alcuna informazione circa la variabilita’dell’intensita’ di pioggia nel tempo d.
14
Per quanto riguarda le modalità con cui l'intensità media di pioggia nella durata d
varia al variare della durata d stessa, è da osservare, che id va riducendosi all'aumentare
di d.
Inoltre, come e’ noto, all'aumentare della durata della pioggia, aumenta la
percentuale della superficie del bacino che, ad un certo istante, viene a contribuire alla
formazione della portata di piena.
Pertanto, la portata al colmo risulta essere funzione di due termini, uno decrescente
con la durata d (intensita’ media della pioggia), l’altro crescente con d (percentuale
dell’area del bacino colante).
La condizione di massimo si verifica in corrispondenza di un particolare valore d*
della durata, definita durata critica.
L'approccio variazionale, utilizzato per determinare tale valore massimo del colmo di
piena, consta dei seguenti passi di calcolo:

si considera un evento meteorico caratterizzato da una durata d e da un
andamento delle intensità medie di pioggia nella durata d costante e pari a  i
d
(essendo  i la media dei massimi annuali delle intensità medie di pioggia
d
nella durata d, valutabile in base a formule di regressione tarate in base alle
durate disponibili);

si fissa un periodo di ritorno T;

si calcola il valore di id ,T =  i  K T ;

Si

Si
d
calcola il valore C f del coefficiente di afflusso relativo a piogge di durata d;
valuta la portata media di afflusso meteorico, efficace ai fini della
formazione del deflusso di piena: pd ,T  C f  id ,T  A essendo A l’area
contribuente;

si immette tale portata in un modello di trasformazione afflussi/deflussi,
ottenendo l'idrogramma di piena corrispondente Q t d ,T ;

si
introduce il massimo della funzione
Qt d ,T , al variare del tempo t:
   
Q*  max Q t d , T ;
d ,T
t

si fissa un nuovo valore di d, e si torna al punto 1;

si ripete il procedimento indicato nei punti su descritti per un certo numero di
volte, avendo cura di procedere per intervalli di durata d non troppo elevati;
15

si calcola il massimo, al variare della durata d dell'evento, della grandezza
Qd* ,T : Q*T  max Qd* ,T n che rappresenta la portata istantanea al colmo di
d
piena.
2.4.1 Determinazione delle portate e dei volumi esondabili negli alvei pensili
Nel corso dello studio idrologico, particolare attenzione è stata rivolta per gli
alvei/canali che, in parti del tracciato, si presentano pensili rispetto ai terreni circostanti ed
hanno una capacità idrovettrice inferiore alla portata meteorica attesa.
In tale caso, per la stima dei volumi esondabili è stato fatto ricorso ad un modello
idologico di tipo cinematico, ipotizzando, per un assegnato periodo di ritorno, idrogrammi
di durata pari o superiore al tempo di corrivazione nella sezione di interesse che
massimizzino, al variare della durata, il valore del volume esondabile.
Note
le
caratteristiche
geometriche
ed
i
materiali
costituenti
la
sezione
dell’alveo/canale nel tratto in cui si presenta pensile rispetto ai terreni circostanti, è stata
valutata la sua massima capacità idrovettrice Q* (portata di soglia).
Il volume esondato può essere stimato mediante un processo di massimizzazione
della differenza tra le aree poste al di sotto dell’idrogramma trapezoidale in ingresso e la
fissata portata in uscita Q* (portata di soglia), come schematizzato nella figura riportata di
seguito.
Se la durata D dell’evento è pari al tempo di corrivazione, il volume esondato è
rappresentato dalla porzione di idrogramma triangolare caratterizzata da valori delle
portate superiori al valore di soglia Q*. Assumendo valori della durata D dell’evento
superiori al tempo di corrivazione, il volume esondato è rappresentato dall’area
dell’idrogramma trapezoidale posta al di sopra del valore di soglia Q*.
La stima del massimo volume esondabile consisterà quindi nella ricerca della durata
D che massimizzi il valore del volume esondato in corrispondenza di un prefissato valore
della portata di soglia Q* e di un assegnato periodo di ritorno T.
16
Q
Q*
D
Figura 4 - Calcolo del volume esondato al variare di D
17
3.
3.1
Ex Autorità di Bacino del fiume Sarno
Il modello probabilistico
L’analisi idrologica dei valori estremi delle precipitazioni e delle piene in Campania è
stata effettuata nel Rapporto VAPI Campania attraverso una metodologia di analisi
regionale di tipo gerarchico, basata sull’uso della distribuzione di probabilità del valore
estremo a doppia componente (TCEV - Two Component Extreme Value). Tale procedura
si basa sulla considerazione che esistono zone geografiche ampie che possono
considerarsi omogenee nei confronti dei parametri statistici della distribuzione, man mano
che il loro ordine aumenta.
Indicando con Q il massimo annuale della portata al colmo e con T il periodo di
ritorno, cioè l’intervallo di tempo durante il quale si accetta che l’evento di piena possa
verificarsi mediamente una volta, la massima portata di piena QT corrispondente al
prefissato periodo di ritorno T, può essere valutata come:
QT  K T  m(Q)
(20.)
dove:

m(Q) = media della distribuzione dei massimi annuali della portata di piena
(piena indice).

KT = fattore probabilistico di crescita, pari al rapporto tra QT e la piena indice.
Per quanto attiene alla valutazione del fattore regionale di crescita, il rapporto VAPI
propone la formulazione riportata al paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata
trovata. che segue. Per la valutazione di m(Q), vengono invece indicate quattro differenti
metodologie, due di tipo diretto, basate su formule monomie in cui la portata dipende
essenzialmente dall’area del bacino, e due di tipo indiretto (la formula razionale e il
modello geomorfoclimatico) in cui la piena indice viene valutata a partire dalle piogge e
dipende in maniera più articolata dalle caratteristiche geomorfologiche del bacino (area,
percentuale impermeabile, copertura boschiva).
3.2
Valutazione del fattore regionale di crescita
Nell’ambito del Progetto VAPI del G.N.D.C.I./C.N.R. il territorio nazionale è stato
suddiviso in aree idrologicamente omogenee, caratterizzate pertanto da un’unica
18
distribuzione di probabilità delle piene annuali rapportate al valore medio (legge regionale
di crescita con il periodo di ritorno KT(T)).
L’indagine regionale volta alla determinazione di tale legge è stata svolta per la
regione Campania nel Rapporto VAPI Campania sopra menzionato. I risultati sono stati
ottenuti sotto forma di una relazione tra KT e T esplicitata come:
T
1
1  exp  13,11 0.0202KT  0,923 0,230KT


(21.)
Questa relazione può essere valutata in prima approssimazione attraverso la
seguente:
K T  0,0545  0,680  LnT
(22.)
con un errore inferiore al 5% per T10 anni.
Nella tabella A che segue sono riportati, per diversi periodi di ritorno, i valori di KT
ottenuti dall’equazione di sopra.
T (anni)
2
5
10
20
30
50
100
300
500
1000
KT
0.87
1.29
1.63
2.03
2.26
2.61
3.07
3.83
4.17
4.64
Tabella 3 – Legge regionale di crescita delle portate per la regione Campania
3.3
Modello di trasformazione afflussi/deflussi
3.3.1 Criteri di stima
La piena media annua m(Q) è caratterizzata da una elevata variabilità spaziale che
può essere spiegata, almeno in parte, ricorrendo a fattori climatici e geomorfologici.
E’ dunque in genere necessario ricostruire modelli che consentano di mettere in
relazione m(Q) con i valori assunti da grandezze caratteristiche del bacino.
19
Quando manchino dati di portata direttamente misurati nelle sezioni di interesse,
l’identificazione di tali modelli può essere ottenuta sostanzialmente attraverso due diverse
metodologie:

approcci di tipo puramente empirico, del tipo m(Q) = aAb (con A = superficie
del bacino);

approcci che si basano su modelli in cui la piena media annua viene valutata
con parametri che tengano conto delle precipitazioni massime sul bacino e
delle caratteristiche geomorfologiche (modelli geomorfoclimatici).
Il Rapporto VAPI Campania ha provveduto alla stima dei parametri sia per modelli
empirici di vario tipo che per il modello geomorfoclimatico.
Tali parametri sono stati stimati utilizzando i dati di 12 delle 22 stazioni idrometriche
presenti in Campania, corrispondenti a bacini di estensione variabile tra 95 Km2 (Tusciano
ed Olevano) e 5542 Km2 (Volturno e Ponte Annibale).
In quanto segue, mancando dati di misura di portata nelle sezioni di interesse, il
calcolo della portata media annua al colmo di piena è stato effettuato in via indiretta, in
accordo con la metodologia proposta dal VAPI, a partire dalle precipitazioni intense e in
particolare con il “modello geomorfoclimatico”, stimando m(Q) come una frazione della
massima intensità di pioggia che può verificarsi sul bacino dipendente dalle caratteristiche
geomorfologiche dello stesso.
3.3.2 Il modello geomorfoclimatico
Ad eventi di pioggia brevi ed intensi corrispondono, di solito, deflussi di piena nella
sezione terminale del bacino dovuti essenzialmente allo scorrimento delle acque sui
versanti e nei canali della rete idrografica.
Il bilancio idrologico di un bacino durante i fenomeni di piena può pertanto essere
schematizzato considerando che fra i volumi in ingresso e quelli in uscita si stabilisce una
relazione per effetto di una concomitante trasformazione dei due sottosistemi da cui è
costituito il bacino:
sui versanti, un’aliquota delle precipitazioni totali viene persa a causa del fenomeno
dell’infiltrazione e quindi ai fini del bilancio di piena nella sezione finale contribuisce
soltanto una parte delle precipitazioni totali, definita pioggia “efficace”;
20
nella rete idrografica, l’aliquota delle piogge efficaci derivante dai versanti viene
invasata e trasportata alla sezione di sbocco a costituire l’idrogramma di piena, che si
manifesta con un certo ritardo nei confronti del pluviogramma che lo ha causato.
Per definire l’effetto dei versanti sulla determinazione della pioggia “efficace” si
definisce coefficiente di afflusso di piena Cf il rapporto tra i volumi di piena e le
precipitazioni totali sul bacino in un prefissato intervallo di tempo.
Per tenere conto del ritardo con cui l’idrogramma di piena si manifesta nella sezione
di chiusura di un bacino rispetto al pluviogramma che lo ha determinato, è necessario
definire una funzione di risposta del bacino stesso ad un ingresso impulsivo unitario detto
anche idrogramma unitario istantaneo o IUH. Per pluviogramma di forma rettangolare, con
durata ed intensità in accordo con la legge di probabilità pluviometrica sul bacino mIA(d),
l’idrogramma di piena corrispondente ha ordinata al colmo proporzionale all’intensità di
pioggia per mezzo di un coefficiente di attenuazione di piena S(d) o funzione di picco
Sd  
d
tp d
udt in cui u è l’idrogramma unitario istantaneo, tp è l’istante in cui si
manifesta il colmo di piena, misurato a partire dal momento di inizio della pioggia.
La forma assunta da S(d) dipende sostanzialmente dal tempo di ritardo del reticolo
idrografico tr, definito come intervallo temporale che intercorre tra il baricentro del
pluviogramma e quello dell’idrogramma corrispondente.
Definita la funzione S(d), la portata al colmo di piena per unità di area dipende in
maniera proporzionale dal prodotto mIA(d) S(d), in cui all’aumentare di d il primo termine
diminuisce mentre il secondo aumenta. Il valore della durata d per cui tale prodotto risulta
massimo viene definito durata critica del bacino dc.
Il massimo annuale della portata al colmo di piena, che si verifica dunque per eventi
di durata dc, viene definito come:
mQ  C f  A  S d c   mI A d c 
(23.)
che può essere riscritta come:
mQ 
Cf  q  mIA (t r ) A
3.6
(24.)
in cui

tr = tempo di ritardo del bacino, in ore;
21

Cf = coefficiente di deflusso, caratteristico del bacino;

mIA(tr) = media del massimo annuale dell’intensità di pioggia areale di durata
pari al tempo di ritardo tr del bacino, in mm/ora;

A = area del bacino, in km2;

q = coefficiente di attenuazione del colmo di piena.
Seguendo l’approccio sopra definito, per lo studio del bacino e per valutare la media
dei massimi annuali della portata al colmo di piena m(Q), risulta in definitiva necessario:

determinare le caratteristiche morfologiche ed altimetriche dei bacini
idrografici;

definire la legge di probabilità pluviometrica areale mIA(d);

calcolare i parametri del modello geomorfoclimatico Cf e tr.
Caratteristiche morfometriche ed altimetriche dei bacini idrografici
Ogni bacino è caratterizzato morfologicamente ed altimetricamente attraverso la
definizione di una serie di grandezze. Precisamente sono state sono state considerate le
seguenti caratteristiche geometriche:

la superficie del bacino;

la lunghezza dell’asta principale;

la quota minima coincidente con la sezione di chiusura del bacino;

l’altitudine massima del bacino riferita al livello medio del mare;

l’altitudine media, definita come il valore medio della curva ipsografica.
Altitudine media e Curva ipsografica
Per valutare l’altezza media di un bacino si divide tutta la superficie A in aree parziali
Ai comprese tra due curve di livello fra di loro non troppo distanti, in modo da ritenere
l’altezza hi della fascia uguale alla media dei valori delle due curve di livello che la limitano.
Si suppone cioè che in quel breve tratto la pendenza sia costante. Si misurano, poi, le
aree delle superfici parziali Ai. L’altezza media hm del bacino è la media ponderata delle
altezze medie delle superfici parziali, cioè:
hm 
h
i
 Ai
A
(25.)
22
Essa rappresenta il valore medio della curva ipsografica; in particolare, è data
dall’area compresa tra la curva ipsografica e gli assi coordinati divisa per l’area dell’intero
bacino.
Pertanto nello studio del bacino si costruisce anche la curva ipsografica, che
rappresenta la ripartizione delle aree topografiche nelle varie fasce altimetriche. Essa si
traccia considerando la successione dei valori delle superfici poste al di sopra di prefissati
valori delle quote. La curva ipsografica permette anche di determinare l’estensione del
bacino al di sopra o al di sotto di una certa quota.
La legge di probabilità pluviometrica areale
La legge di probabilità pluviometrica areale consente di conoscere come varia la
media del massimo annuale dell’altezza di pioggia mh A d in funzione della durata d e
dell’area del bacino A.
Nota la legge mh A d, è possibile definire la media dei massimi annuali dell’intensità
di pioggia areale attraverso:
mIA d  mhA d / d
(26.)
La metodologia comunemente impiegata consiste nell’ottenere la media del massimo
annuale dell’altezza di pioggia areale m hA(d) dalla media del massimo annuale
dell’altezza di pioggia puntuale mh(d) attraverso un fattore di ragguaglio noto come
coefficiente di riduzione areale KA(d) mediante:
m hA(d) = KA(d) mh(d)
Per definire la m hA(d)
(27.)
risulta dunque necessario:

definire la legge di probabilità pluviometrica m h(d);

calcolare il coefficiente di riduzione areale.
La legge di probabilità pluviometrica
Per la stima della legge di probabilità pluviometrica, che definisce appunto la
variazione della media del massimo annuale dell’altezza di pioggia con la durata, il
Rapporto VAPI Campania fa sostanzialmente riferimento a leggi a quattro parametri del
tipo:
23
mhd 
mI0   d

d
 1  
 dc 
(28.)
CDz
in cui mI0 rappresenta il limite dell’intensità di pioggia per d che tende a 0.
Nel Rapporto VAPI Campania i parametri della suddetta legge sono stati determinati,
per sei aree ritenute omogenee dal punto di vista pluviometrico, attraverso una procedura
di stima regionale utilizzando i dati di 44 stazioni pluviografiche con più di 10 anni di
osservazioni, ed in particolare:

i massimi annuali delle altezze di pioggia in intervalli di 1, 3, 6, 12 e 24 ore;

le altezze di pioggia relative ad eventi di notevole intensità e breve durata, che
il SIMN non certifica come massimi annuali.
n. stazioni
omogenea
Area

m(I0)
dc
(mm/ora)
(ore)
C
D*105
2
1
14
77.08
0.3661
0.7995
3.6077
0.9994
2
12
83.75
0.3312
0.7031
7.7381
0.9991
3
5
116.7
0.0976
0.7360
8.7300
0.9980
4
3
78.61
0.3846
0.8100
24.874
0.9930
5
6
231.8
0.0508
0.8351
10.800
0.9993
6
4
87.87
0.2205
0.7265
8.8476
0.9969
Tabella 4 - Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea
Successivamente, nell’ambito dello studio sviluppato dal C.U.G.RI. sul territorio
dell’Autorità di Bacino del Sarno, è stata verificata la consistenza della rete idrografica del
bacino del Sarno ed è stata aggiornata la banca dati relativa ai massimi annuali delle
altezze di pioggia per la fissata durata registrata dal SIMN.
In particolare, sono stati quindi considerati i dati di 26 stazioni di misura, di cui solo
16 pluviografiche aventi più di 10 anni di osservazioni. In particolare i dati reperiti
consistono ancora in:
24

massimi annuali delle altezze di pioggia in intervalli di 1,3,6,12,24 ore;

altezze di pioggia relative ad eventi di notevole intensità e breve durata, che il
SIMN non certifica come massimi annuali.
Dall’analisi di tali dati è stato possibile suddividere l’area di interesse in zone
pluviometriche omogenee aggiungendo, rispetto ai risultati del VAPI, una zona 2
intermedia.
Area
M(I0)
dc
C
D 105
1
77.1
0.3661
0.7995
3.6077
2
83.8
0.3312
0.7031
7.7381
2 intermedia
85
0.3034
0.7621
9.6554
omogenea
Tabella 5 - Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea per il
bacino del fiume Sarno
Il coefficiente di riduzione areale
Il fattore di riduzione areale viene ritenuto costante al variare del periodo di ritorno, e
pari a:

K A ( d )  1  1  exp(  c 1  A )   exp( c 2  d c 3 )

(29.)
con:

A = area del bacino, in km2;

c1 = 0.0021;

c2 = 0.53;

c3 = 0.25.
Per i bacini molto piccoli KA è praticamente pari ad 1.
I parametri del modello geomorfoclimatico
Nel Rapporto VAPI Campania il territorio campano è stato suddiviso in complessi
idrogeologici costituiti da litotipi che, pur diversi, mantengono un identico comportamento
nei confronti dell’infiltrazione, della percolazione e della circolazione dell’acqua nel
sottosuolo. Questi complessi sono stati accorpati nelle seguenti cinque classi in base alle
caratteristiche di permeabilità:
25

classe A (alta capacità di permeabilità), in essa sono inclusi quasi
esclusivamente i calcari per la loro elevatissima capacità di infiltrazione dovuta
all’alto grado di permeabilità per fessurazione e carsismo che li caratterizza;

classe MA (capacità di permeabilità medio-alta),che ingloba,quasi
esclusivamente, le dolomie. Questo litotipo, che costituisce la base affiorante
di quasi tutti i massicci carbonatici campani, ha un grado di permeabilità
inferiore a quello dei calcari;

classe M (media capacità di permeabilità), comprendente i detriti di falda e di
conoide, i depositi alluvionali e il complesso delle lave;

classe MB (capacità di permeabilità medio-bassa), ad essa appartengono i
complessi
sabbioso-conglomeratico
pliocenico,
arenaceo-breccioso
miocenico, piroclastico, calcareo-siliceo e fluvio-lacustre e lacustre;

classe B (bassa capacità di permeabilità),comprendente tutti i depositi
prevalentemente argillosi che, a scala regionale, possono considerarsi per lo
più impermeabili.
Sempre ai fini dei deflussi di piena, è stato mostrato inoltre che una certa influenza
viene esercitata anche dalla presenza di copertura boschiva, essenzialmente in funzione
del tipo di permeabilità del terreno interessato.
Nel presente studio si è provveduto alla realizzazione della carta della permeabilità e
della carta dell’uso del suolo secondo i criteri definiti nell’ambito del Rapporto VAPI
Campania, utilizzando per la prima, la Carta Geologica preliminare realizzata nell’ambito
del progetto CARG alla 1:25.000, e per la seconda, il supporto informatizzato delle ortofoto
alla scala 1:10.000.
La metodologia proposta dal VAPI Campania per la valutazione dei parametri del
modello geomorfoclimatico (coefficiente di deflusso Cf e tempo di ritardo del bacino tr),
assume alla base la suddivisione di ogni bacino in tre complessi omogenei dal punto di
vista idrogeologico:

le aree permeabili con copertura boschiva, indicate con A3;

le aree permeabili senza copertura boschiva, indicate con A1;

le aree a bassa permeabilità, indicate con A2.
Data la peculiarità del territorio di competenza dell’Autorità di Bacino del fiume
Sarno, l’approccio utilizzato è un po’ più articolato, ed è differente per i bacini montani di
piccola estensione rispetto a quello definito per i bacini sottesi da sezioni di chiusura
ubicati sulle aste principali della rete idrografica.
26
In particolare, per i bacini montani, di moderata estensione, il territorio è stato infatti
suddiviso in due soli complessi omogenei:

le aree impermeabili Aimp;

le aree permeabili A-Aimp.
Per quanto attiene invece i bacini vallivi di notevole estensione, si è resa necessaria
una caratterizzazione del territorio più articolata.
Il territorio dell’Autorità di Bacino del fiume Sarno, ed in particolare quello del bacino
idrografico del fiume Sarno, è caratterizzato da una forte presenza antropica sia in termini
di uso del suolo che in termini di opere interferenti con il naturale regime delle piene. In
generale le aree più limitrofe alle aste principali sono fortemente antropizzate oppure sono
zone di bonifica attraversate da numerosi canali più o meno grandi. Inoltre il reticolo
montano, con esclusione delle aree a monte del comune di Mercato S. Severino, è quasi
sempre disconnesso idraulicamente dalle aste principali e recapita a volte in vasche di
laminazione o assorbimento più o meno funzionanti, spesso direttamente sui centri abitati.
Tutto questo va necessariamente ad influenzare il naturale regime delle piene
determinando, in particolare, una riduzione della portata che effluisce al tronco dell’alveo
dell’asta principale del bacino.
Per tenere conto di quanto sopra esposto, l’intero bacino, è stato dunque suddiviso
considerando oltre alle aree omogenee introdotte nel Rapporto VAPI Campania le
seguenti:

aree antropizzate aventi pendenza minore dell’1 %, indicate con A4;

aree antropizzate aventi pendenza maggiore dell’1 %, indicate con A5;

aree dei bacini dei canali di bonifica, indicate con A6;

aree dei bacini minori, lontani dal reticolo principale, indicate con A7;

aree dei bacini sottesi da vasche funzionanti ed efficienti, indicate con A8.
Le aree A4, A6, A7, A8, che non contribuiscono al deflusso di piena, sono state
assimilate all’area A3 (area permeabile con bosco) mentre l’area A5, che è essenzialmente
una zona impermeabile contribuente al deflusso di piena, è stata assimilata all’area A2
(area impermeabile).
Per quanto riguarda le aree dei bacini sottesi da vasche di laminazione o
assorbimento, si è ritenuto che queste non contribuiscano al deflusso di piena anche
quando le vasche non sono sufficienti a laminare l’interno volume già per piene con
27
periodo di ritorno 20 o 50 anni allorché le vasche stesse, ubicate nella fascia
pedemontana, sono molto distanti dalla rete idrografica principale.
Per completezza, in Appendice viene fornita una descrizione sintetica delle vasche
presenti sul territorio e delle loro caratteristiche.
Il coefficiente di deflusso Cf
Dato il significato del coefficiente di deflusso, l’ipotesi più semplice per la sua stima
consiste nell’assumere che esista un valore di Cf per ogni singolo complesso omogeneo e
nel considerare il valore globale come la media pesata di tali valori caratteristici.
Avendo adottato una caratterizzazione litologica del territorio diversa per i bacini
montani e vallivi, la valutazione del coefficiente di deflusso è stata eseguita con due
diverse formule.
Per i bacini montani il coefficiente di deflusso risulta pari a:
 A
C f  C f 1 1  imp
A


A
  C f 2  imp

 A



(30.)
Nel Rapporto VAPI Campania sono stati stimati per Cf1 e Cf2 i seguenti valori:

Cf1 = coefficiente di afflusso dell’area permeabile = 0.13;

Cf2 = coefficiente di afflusso dell’area impermeabile = 0.60.
Per i bacini vallivi, invece, risulta:
Cf  Cf1
A
A1
A
 Cf 2 2  Cf 3 3
A
A
A
(31.)
Nel Rapporto VAPI Campania sono stati stimati per Cf1, Cf2 e Cf3 i seguenti valori:

Cf1 = coefficiente di afflusso dell’area permeabile senza bosco = 0.42;

Cf2 = coefficiente di afflusso dell’area impermeabile = 0.56;

Cf3 = coefficiente di afflusso dell’area permeabile con copertura boschiva =
0.00.
Il tempo di ritardo tr
Per i bacini montani, invece, il tempo di ritardo è stato valutato con due diversi tipi di
approcci:

formula di Rossi (1974);
28

Metodo VAPI-Rapporto Campania (Villani & Rossi, 1995).
La prima, di struttura molto semplice, è stata tarata sui bacini naturali lucani aventi
sbocco sul Mare Ionico e, pertanto, potrebbe essere ritenuta potenzialmente utilizzabile
anche nel territorio campano per i nostri fini.
Essa è data, in particolare, dall’espressione 16. A pagina 12.
La pendenza media dell’asta principale è fornita dalla formula di Taylor & Schwart
riportata dall'espressione 17. a pagina 12, che può essere applicata solo dopo aver
suddiviso il profilo del corso d’acqua principale in una serie di nT tratti di lunghezza Li e
pendenza Pi.
La seconda alternativa possibile per il calcolo del tempo di ritardo è quella proposta
da F. Rossi e Villani (1995) nell’ambito del progetto VAPI del C.N.R., riportata, più in
particolare, nel rapporto dell’Unità Operativa 1.9 (Dipartimento di Ingegneria Civile
dell’Unità di Salerno), “Valutazione delle Piene in Campania”.
In base ai ragionamenti ivi effettuati, Rossi e Villani propongono l’espressione (18.) a
pagina 13; per Cf1 e Cf2 valgono i valori descritti al paragrafo precedente (Cf1 = 0.13 e Cf2 =
0.60).
Per i bacini vallivi, il tempo di ritardo può essere calcolato come media pesata del
ritardo medio di ognuno dei complessi idrogeologici eterogenei, ed in particolare, avendo
assimilato le aree A4, A6, A7, all’area A3 mentre l’area A5 all’area A2 ed attribuito valore
nullo al coefficiente di deflusso delle aree permeabili con copertura boschiva, avremo:
tr 
Cf 1  A1 1.25
C A 1.25
A1  f 2 2
Cf  A 3.6  c1
Cf  A 3.6  c 2
A2
(32.)
Nella precedente risultano (dalle stime effettuate nel Rapporto VAPI Campania):

c1 = celerità media di propagazione dell’onda di piena nel reticolo idrografico
relativa alle aree permeabili senza bosco = 0.23 m/s;

c2 = celerità media di propagazione dell’onda di piena nel reticolo idrografico
relativa alle aree impermeabili = 1.87 m/s;

Cf1 = 0.42;

Cf2 = 0.56.
29
La piena media annua
Definita la legge di probabilità pluviometrica areale e calcolati i parametri Cfe tr, la
piena media annua viene calcolata, come detto precedentemente, con la relazione 24. a
pagina 21.
Nella quale il coefficiente di attenuazione del colmo di piena dipende in maniera
complessa dalla forma della legge di probabilità pluviometrica e dalla risposta della rete
idrografica e consente di tenere conto, tra l’altro, dell’errore che si commette nell’assumere
che la durata critica del bacino, e cioè la durata della pioggia che causa il massimo
annuale del colmo di piena, sia pari al tempo di ritardo tr del bacino stesso. Esso può
essere valutato, in prima approssimazione, come:
 t r dc

0.60 se 0.25  1  k1  A  1  t d  0.45
r
c

q

 t r dc
 0.65
0.65 se 0.45  1  k1  A 
1  tr dc

(33.)
in cui:
3.4

= (C - Dz) e dc sono i parametri della legge di probabilità pluviometrica;

k1 è un coefficiente numerico pari a 1.4410-4 se l’area A è espressa in km2 e il
tempo di ritardo tr in ore.
Approccio variazionale per la determinazione delle portate al
colmo di piena
Una serie di applicazioni fatte nel presente studio richiedono il calcolo non solo della
distribuzione del massimo annuale della portata al colmo di piena istantanea, calcolata
come descritto al precedente paragrafo, ma anche dell’idrogramma di piena.
Le aste principali del bacino attraversano infatti zone di pianura (come la piana di
Montoro e la piana dell’Agro-Sarnese-Nocerino) caratterizzate da pendenze molto basse.
In tal caso, per definire la aree inondabili è necessario valutare i volumi di esondazione nei
vari tronchi dell’alveo, per cui diventa indispensabile determinare, oltre alle portate di
massima piena, i relativi volumi. Di seguito è descritta la modalità di calcolo
dell’idrogramma di piena utilizzata per i bacini montani e quella utilizzata per i bacini vallivi.
30
3.4.1 Definizione dell’idrogramma di piena per i bacini montani
Al fine di avere un’ampia caratterizzazione della risposta dei bacini ad un input
pluviometrico, come detto precedentemente oltre a calcolare le portate di massima piena
sono stati valutati i corrispondenti volumi di piena. In particolare:

è stato considerato un approccio variazionale basato sull’IUH di Weibull;

è stato osservato che a parità di tempo di ritardo, l’idrogramma derivante
dall’IUH tipo Weibull risulta, in pratica, quasi del tutto coincidente con quello
dedotto in base al modello di Nash a tre serbatoi;

è stato calcolato l’idrogramma che scaturisce dalla convoluzione di un IUH tipo
Weibull con tempo di ritardo pari a tr;

è stato calcolato il volume di piena corrispondente a tale diagramma;

è stato calcolato, inoltre, il volume di piena W t corrispondente ad un
idrogramma a forma di triangolo avente per altezza la massima portata al
colmo di piena calcolata con l’approccio geomorfoclimatico presa a riferimento
in corrispondenza di tre, come base, 3 volte il tempo di ritardo tr;

è stato osservato che risulta Wt= 0.9W w.
Pertanto, se in luogo del reale idrogramma si fa riferimento ad un idrogramma
triangolare avente come valore massimo proprio il valore della portata al colmo calcolata
con l’approccio variazionale e, come ampiezza della base, il valore tr, il volume di piena ad
esso relativo risulta, in pratica, quello che si sarebbe calcolato a partire da un approccio
formalmente più preciso.
Nel presente studio i volumi di piena sono stati calcolati sia con la procedura
semplificata che con quella rigorosa.
3.4.2 Definizione del idrogramma di piena per i bacini vallivi
Definizione del pluviogramma di progetto
1 - Bacino a parametri concentrati
Per pluviogramma di progetto si intende l'andamento temporale delle precipitazioni,
sparse uniformemente sull'intera area del bacino, che precedono l'onda di piena nel
bacino. Per ogni sezione del bacino, esso viene definito come un unico evento, per ogni
prefissato periodo di ritorno della portata di piena considerata, istantanea o di assegnata
durata. L'andamento temporale e spaziale di tale evento dipenderà dalle caratteristiche del
processo delle precipitazioni e della risposta del bacino. Sotto l'assunzione di stazionarietà
31
del processo delle precipitazioni e di linearità della risposta del bacino, è stato mostrato
che uno stimatore ottimale, cioè non distorto e di minima varianza (anche detto BLUE), del
pluviogramma di progetto h1() cui corrisponde un valore della portata al colmo è pari a
[Veneziano e Villani, 1999]:
hT ( )  my 
QT  mq

2
q

 B 
0
y
1
   u1   d1
(34.)
in cui:

hT() = intensità di afflusso meteorico al bacino;

my = media del processo delle intensità di precipitazione;

mq = media del processo derivato dei deflussi superficiali;

2q = varianza del processo dei deflussi superficiali;

By(t - ) = funzione di autocovarianza del processo delle precipitazioni sul
bacino;

u(t) = funzione di risposta del bacino o idrogramma unitario istantaneo (IUH).
Analogamente è stato mostrato che uno stimatore ottimale, cioè non distorto e di
minima varianza, del pluviogramma di progetto hD,T(), cui corrisponde un valore massimo
della portata pari a QD,T è [Chirico e Villani, 1999]:
h D,T ()  myD 
QD,T  mqD
2
qD

 B 
0
y
1
   ucD 1   d1
(35.)
in cui:

hD,T() = intensità di afflusso meteorico al bacino;

myD = media del processo yD delle intensità di precipitazione medie in intervalli
di durata D;

mqD= media del processo derivato qD dei deflussi superficiali medi in intervalli
di durata D;

2q= varianza del processo qD;

UcD(t) = risposta volumetrica del bacino ottenuta per convoluzione dell’IUH del
bacino con una funzione gradino unitario, di forma rettangolare, di durata D e
altezza 1/D.
Le espressioni (34.) e (35.)possono essere semplificate nel caso il rapporto fra i
tempi medi di autocorrelazione del processo delle precipitazioni ed il tempo di ritardo del
bacino sia abbastanza piccolo.
32
In tal caso, infatti, la (34.) si scrive:
h T ( )  Q T
u ( )
(36.)

u
2
( )  d
0
mentre la (35.) diventa:
h D , T ( )  Q D , T
u c , D ( )

u
2
c ,D
(37.)
( )  d
0
Al denominatore del secondo membro vi è un fattore numerico, che dipende
solamente dalla forma assunta dalla funzione di risposta del bacino.
Nel caso in questione, si fa riferimento ad un modello Gamma contempo di semplice
operatività, corrispondente al modello concettuale di invasi in serie di Nash, ed avente
supporto teorico le teorie geomorfologiche. Per tale modello, la risposta del bacino
assume la seguente espressione:
 t
n
u( t ) 
  n 
t r ( n )  t r 
n 1

t
exp  n 
tr 

(38.)
in cui (n) è la funzione gamma completa.
In questo studio, e' stato fissato un parametro di forma n = 2, per cui la (38.) si
riscrive come:
u( t ) 

4 t
t
   exp  2 
tr  tr 
tr 

(39.)
Dati gli usuali valori assunti dal tempo di ritardo (superiori ad 1 ora) e dalla durata di
autocorrelazione (inferiore ad 1 ora), si può assumere che si possa sempre fare
riferimento alla formulazione semplificata. In tali ipotesi la (37.) si scrive:
hT() = 2 tr QT u()
(40.)
con u() espressa dalla (40.).
A causa del fatto che si trascurano le autocorrelazioni del processo delle
precipitazioni, i pluviogrammi di progetto sono l’esatta immagine speculare dell’IUH del
bacino.
33
Bacino a rappresentazione semi-distribuita
Si considera un bacino lineare a rappresentazione semi-distribuita, cioè costituito da
n sottobacini con IUH ui(t) (i = 1,2, … ,n). La portata all'istante t è data da:
n

q( t )    y i ( t  )  u i ( t )  d
(41.)
0
i 1
in cui yi(t), y2(t), ..., yn(t) sono le serie casuali temporali delle precipitazioni negli n
sottobacini.
In questo caso, il problema si sposta sulla scelta, in maniera realistica,dei
pluviogrammi pi() = yi(t-) tali da rispettare la distribuzione di probabilità dei massimi
annuali delle portate al colmo osservate alla sezione terminale. Utilizzando la teoria BLUE
si ottiene il vettore dei pluviogrammi pBLUE() = [pBLUE1(), PBLUE2(), … , pBLUEn()]T.
per cui il pluviogramma dell'i-esimo sottobacino è:
p BLUE i ( )  m yi 
Q  mq

2
q
n

j1
0
   B yi y j (  j  )  u j (  j )  d j
(42.)
Anche in questo caso, si può considerare una situazione limite in cui i processi delle
precipitazioni sui singoli sottobacini abbiano una struttura di autocorrelazione molto più
breve del tempo di ritardo del sottobacino stesso. Se si considerano, però, le altezze di
precipitazioni ancora correlate da un sottobacino all'altro, indicando con  y la matrice di
covarianza tra le altezze di precipitazione, per unità di tempo, le cui componenti sono  2y i y j
, allora la matrice funzione di covarianza tra i processi di precipitazione sui sottobacini è
By() = y () (in cui () è la distribuzione di Dìrac) ed il pluviogramma dell'i-esimo
sottobacino e:
p BLUEi ( )  m yi 
Q  mq
 q2
n
   2yi y j  u j ( )
(43.)
j1
in cui:
n
n
i
j

 q2     2y i y j  u i ( )  u j ( )  d
0
(44.)
Come si nota, in questo caso il pluviogramma di progetto per il sottobacino i-esimo
dipende non solo dall’IUH del bacino stesso, ma anche dalle risposte di tutti gli altri
34
sottobacini. Questo accoppiamento è il risultato della presenza di una covarianza non
nulla tra i processi di precipitazione sulle diverse parti del bacino.
Un caso ancora più speciale si ottiene quando si consideri che anche i processi di
precipitazione sui singoli sottobacini siano non correlati tra di loro, spazialmente. Questo
significa che 2yiyj = 0 per i  j e le precedenti espressioni si semplificano per fornire il
pluviogramma di progetto per lo i-esimo sottobacino:
p BLUE i ( )  m yi  (Q  m q ) 
 2yi
n
  
j1
2
yj

0
u (  )  d
 u j ( )
(45.)
2
j
Si noti che in tale speciale caso, la forma del pluviogramma pBLUEi()dipende
esclusivamente dall’IUH ui() del sottobacino i-esimo.
Si noti che, nel caso molto frequente in cui myed mq siano di valore trascurabile
rispetto ad hBLUE() e Q, rispettivamente, allora il contributo alla portata al colmo Q
dell'intero bacino da parte dell'i-esimo sottobacino è:

Q i   p BLUE i ( )  u i ()  d
0
(46.)
proporzionale a:

Qi  2yi  u 2i (  )  d
(47.)
0
Per la stima del fattore di scala che moltiplica ui(t) nella (46.) occorre conoscere le
risposte di tutti i singoli sottobacini ed il valore della varianza del processo delle
precipitazioni areali su ogni singolo sottobacino.
Valutazione dell’idrogramma di piena
In applicazione a quanto detto in precedenza, viene di seguito mostrato la procedura
per la stima degli idrogrammi di piena nelle sezioni di interesse.
Allo scopo, è necessario effettuare i seguenti passi:

stima delle leggi di probabilità pluviometriche in ogni sezione;

stima delle massime portate al colmo di piena per fissati valori del periodo di
ritorno;

stima del pluviogramma di progetto per ogni sezione.
35
Per quanto concerne la stima delle leggi di probabilità pluviometrica e della massima
portata al colmo di piena, si fa riferimento a quanto già descritto in precedente.
Stima del pluviogramma di progetto per ogni sezione
Nelle ipotesi esaminate in precedenza, viene derivato, per ogni sezione e per ogni
periodo di ritorno considerato, l’andamento del pluviogramma di progetto, inteso come
l’andamento più probabile che produce la portata di progetto QT per la sezione prefissata.
Allo scopo, utilizzando come funzionedi trasferimento del bacino un IUH di tipo Gamma
con parametro di forma n = 2 si ha:
h T ()  2  u()  t r  QT
(48.)
in cui, come detto, per ogni sezione di interesse si ricava QT e il tempo di ritardo tr dalla
procedura descritta al capitolo precedente.
Stima dell'idrogramma di progetto per ogni sezione
Fissato il pluviogramma di progetto (48.), l'idrogramma di progetto qT() per
preassegnato periodo di ritorno viene ottenuto per convoluzione, dal pluviogramma di
progetto e dell’IUH del bacino, attraverso la seguente operazione:
t
q T ( t )   h T ( t   )  u (  )  d
(49.)
0
Da notare che, a causa del fatto che si trascurano le autocorrelazioni nel processo
delle precipitazioni, gli idrogrammi del tipo (49.) sono simmetrici rispetto all’istante in cui
avviene il picco della piena. E' importante ricordare che questi idrogrammi non sono la
riproduzione di eventi avvenuti, bensì la stima dell'andamento più probabile in
corrispondenza di ognuno dei valori al picco desiderati.
L’integrale di convoluzione (49.) è stato risolto in forma analitica. Infatti h(t) e u(t)
sono funzioni Gamma; in particolare:

h(t)=G(1,);

u(t)=G(2,);
con :
1 = 2 = n;1 = 2 =
n
tr
(50.)
36
Essendo i parametri  delle due funzioni uguali tra loro, la convoluzione fornisce
ancora una funzione Gamma pari a:
qT(t) = G(1+2, )
(51.)
Sostituendo le vari termini, si ottiene:
2  t
q T ( t )  Q T  2
3  tr
3


t
  exp  2
tr





(52.)
Tale funzione è stata diagrammata ed ha permesso il calcolo dei volumi di piena per
un pre-assegnato periodo di ritorno.
3.4.3 La legge di probabilità pluviometrica
Di seguito sono descritti i risultati ottenuti applicando la metodologia descritta nel
precedente capitolo ai sottobacini di interesse. In particolare, per ogni bacino sono stati
definiti:

le caratteristiche morfometriche ed altimetriche dei bacini idrografici ed in
particolare la curva ipsografica, la quota media, il profilo longitudinale e la
pendenza media dell’asta principale;

la legge di probabilità pluviometrica utilizzando i parametri stimati nell’ambito
del Rapporto VAPI;

le caratteristiche geomorfologiche (suddivisione in aree omogenee) e di
antropizzazione.
Sono quindi stati calcolati:

la piena media annua m(Q);

le portate di piena con periodo di ritorno 2, 5, 10, 30, 50, 100, 300, 500 e 1000
anni ed i volumi ad esse associati.
37
3.4.4 La legge di probabilità pluviometrica areale
Come precedentemente accennato, si è suddiviso il territorio in esame in tre aree
omogenee, per le quali sono stati stimati i parametri della legge di probabilità pluviometrica
riportati nella tabella che segue:
Area
omogenea
M(I0)
dc
C
D 105
1
77.1
0.3661
0.7995
3.6077
2
83.8
0.3312
0.7031
7.7381
2 intermedia
85.0
0.3034
0.7621
9.6554
Tabella 6 - Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea per il
bacino del fiume Sarno
I parametri ponderati della legge pluviometrica sono riportati, per ogni bacino vallivo
e montano, in tabella come specificato in dettaglio negli allegati.
3.4.5 La piena media annua
Il calcolo della piena media annua m(Q) è stato effettuato secondo la formulazione
descritta al precedente paragrafo. Per ognuno dei bacini di interesse sono state definite le
caratteristiche geologiche e di uso del suolo in maniera tale da determinare l’area Aimp
(area impermeabile) e l’area permeabile (Aimp–A) per i bacini montani e A1, A2, A3, A4, A5,
A6, A7, A8 per i bacini vallivi (cfr. paragrafo 2.3.2.4).
Note le caratteristiche geomorfologiche dei sottobacini e la legge di probabilità
pluviometrica areale è stato possibile calcolare:

i parametri del modello geomorfoclimaticoCf e tr;

la media dei massimi annuali della intensità di pioggia di durata tr
mht r 
mI A t r  
;
tr

il fattore di riduzione areale KA(tr)

la media dei massimi annuali della intensità di pioggia areale di durata tr
mI A t r   mIt r   k A t r  ;

la portata di piena media annua m(Q).
38
3.4.6 Le portate di piena con preassegnato periodo di ritorno
Nota la portata di piena media annua m(Q) e nota la legge regionale di crescita
KT(T), è stato possibile valutare, attraverso la relazione(20.), la portata di piena relativa a
periodi di ritorno di 2, 5, 10, 20, 30, 50, 100, 300, 500, 1000 anni.
Con un modello di trasformazione afflussi-deflussi per i bacini montani (metodo di
Nash a tre serbatoi) e adottando, per i bacini vallivi, come funzione di trasferimento del
bacino un IUH di tipo Gamma è stato possibile valutare l’onda di piena che giunge nella
sezione di chiusura del bacino.
In allegato alla presente relazione idrologica sono riportati i risultati relativi ai bacini
montani ed ai bacini vallivi.
39
4.
4.1
Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
Le sottozone pluviometricamente omogenee
Premesso che le modellazioni idrologiche dell'ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale
della Campania e del Sarno sono state redatte partendo dalla metodologia VAPI
Campania che prevede la formulazione triparametrica del TCEV descritta nella 9. che si
riporta di seguito:
 id 
Io

d 
1  
dc 

C  Dz
(9.)
si sottolinea che i valori dei parametri della 9. sono stati esplicitati per le due diverse
Autorità in funzione delle sottozone pluviometricamente omogenee individuate nelle figure
a pagina seguente.
La naturale definizione delle zone pluviometricamente omogenee per l'Autorità di
Bacino Regionale della Campania Centrale è, quindi, data dall'unione dei due insiemi di
sottozone delle ex Autorità che in essa si sono accorpate.
40
Figura 5 - Sottozone ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale
Nord
della Campania
Figura 6 - Sottozone ex Autorità di Bacino del Sarno
41
4.2
La legge di probabilità pluviometrica
Con riferimento alla 9. correggendo il segno del coefficiente D all'interno
dell'esponente al denominatore che, nella formulazione VAPI è riportato con il segno
meno ovvero:
 id 
Io

d
1 
 dc



(9.1)
C  Dz
Si riportano i coefficienti (ovvero i parametri Io, dc, C, D) per le due ex Autorità di
Bacino:
Area
M(I0)
dc
C
D 105
A1
89.447
0.2842
0.758
-14.5
A2
161.147
0.0956
0.731
-14.4
A3
111.885
0.198
0.758
-2.4
omogenea
Tabella 7 - Coefficienti di sottozone ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania
Area
M(I0)
dc
C
D 105
1
77.1
0.3661
0.7995
3.6077
2
83.8
0.3312
0.7031
7.7381
2 intermedia
85
0.3034
0.7621
9.6554
omogenea
Tabella 8 - Coefficienti di sottozone ex Autorità di Bacino del fiume Sarno
4.2.1 Periodo di ritorno
I valori assegnati al periodo di ritorno nell'idrologia PSAI ex Nord-Occidentale sono
stati; T = 20, 100 e 300 anni; quelli relativi all'ex Sarno sono stati T = 30, 100 e 300 anni.
La fase di omogeneizzazione ed aggiornamento del PSAI per le due ex Autorità di
Bacino Nord-Occidentale della Campania e del fiume Sarno è stata effettuata definendo i
periodi di ritorno per l'idrologia in coerenza con i nuovi scenari normativi (Circ. 217 del
02.02.2009, D.Lgs. 49/2010, ecc.).
42
Le sezioni idrologiche di calcolo del PSAI dell'Autorità di Bacino Regionale della
Campania Centrale conterranno quindi, i seguenti periodi di ritorno:
T = 10 , 20, 50, 100, 200, 300 anni
(9.1)
4.2.2 Coefficienti di crescita con il periodo di ritorno
La difficoltà nell'accorpare le due classi di leggi di probabilità pluviometrica nasce,
tuttavia, dall'aversi considerato due differenti metodologie per la definizione del
coefficiente di crescita con il periodo di ritorno.
Infatti mentre l'ex Autorità di Bacino del fiume Sarno ha adottato i coefficienti di
crescita VAPI associati alle portate, l'ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della
Campania ha adottato icoefficienti di crescita VAPI associati alle piogge che differiscono
dai primi di circa il 30%.
T (anni)
2
5
10
20
30
50
100
300
500
1000
KT - piogge
0.87
1.16
1.38
1.64
1.72
2.03
2.34
2.91
3.18
3.53
KT - portate
0.87
1.29
1.63
2.03
2.26
2.61
3.07
3.82
4.17
4.64
Tabella 9 - Confronto tra i periodi di ritorno delle portate e delle piogge
Al fine di addivenire ad un'unica modellazione idrologica si è optato per applicare a
tutto il territorio dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale i coefficienti di
crescita delle portate che, per T = 100 sono di circa il 30% maggiori rispetto ai rispettivi
coefficienti delle piogge.
Al fine di non inficiare tutta l'idrologia del PSAI ex Nord-Occidentale ad oggi elaborata
si è quindi ridotto il coefficiente M(Io) del 30% ottenendo quindi una modifica senza
compromettere la validità di quanto ad oggi elaborato.
Nella pagina seguente è riportata quindi, la legge di probabilità pluviometria
dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale.
43
4.2.3 Riepilogo
Di seguito la legge di probabilità pluviometrica per l'intero territorio dell'Autorità di
Bacino Regionale
egionale della Campania Centrale.
I d d , T , z  
Io

d 
1  
 dc 
Area
omogenea
C1
C  Dz
 KT
(9.2)
M(I0)
dc
D 105
C
68.81
0.2842
0.7580
-14.5
C2
123.96
0.0956
0.7310
-14.4
C3
86.07
0.1980
0.7580
-2.4
C4
77.1
77.10
0.3661
0.7995
3.6077
C5
85.00
.00
0.3034
0.7621
9.6554
C6
83.8
83.80
0.3312
0.7031
7.7381
T:
KT :
10
20
50
100
200
300
1.63
2.03
2.61
3.07
3.55
3.82
Figura 7 - Sottozone Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
44
5.
Effetto dei cambiamenti climatici
Questa Autorità di Bacino, in data 08/03/2013 ha siglato, con il CENTRO EURO
EURO-
MEDITERRANEO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI S.C.a.R.L. (di seguito CMCC) apposita
convenzione tesa a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli atti di pianificazione
con particolare
e riguardo alle portate idrologiche.
A seguito di detta convenzione, utilizzando anche i dati del Settore Protezione Civile
della Regione Campania (Centro Funzionale per le previsioni meteorologiche e il
monitoraggio permanente), la Divisione di Ricerca Impatti
Impatti al Suolo e sulle Coste (ISC
(ISCCAPUA) del CMCC, attraverso il gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa Paola
Mercogliano e composto da: ing. Guido Rianna, ing. Renata Vezzoli, dott. Francesco
Guarino, ha redatto il presente contributo relativo agli effetti
effetti dei cambiamenti climatici sul
territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale.
5.1
Evidenze di cambiamento climatico, presente e futuro
La comunità scientifica internazionale
che si occupa dello studio del clima è
oramai in grado di dimostrare, sulla base
di osservazioni su scala globale e locale
che, da almeno 50 anni, è in atto un
riscaldamento
particolarmente
del
pianeta
neta
significativo
(
(Figura
su
8)
alcune
zone come l’area europea.. Tale segnale,
seppur
caratterizzato
da
una
certa
variabilità, è oramai persistente e, sulla
base delle conoscenze attuali, nulla fa
presupporre che tale tendenza possa
diminuire
nei
significativa
prossimi
parte
della
anni.
Una
comunità
scientifica ritiene che il riscaldamento in atto
e, di conseguenza
enza i trend futuri, siano dovuti
“con
estrema
probabilità” alle
emissioni
Figura 8 - Andamento dell’ anomalia della temperatura superficiale
globale (terra + oceano) media osservata sul periodo 1850
1850-2012
(rispetto alla media sul periodo 1961
1961-2000) utilizzando diversi
modelli numerici. Il pannello super
superiore mostra i valori annuali; il
pannello inferiore mostra i valori medi su un periodo di 10 anni.
(Fonte: IPCC).
antropiche di anidride carbonica e di altri
elementi, detti gas serra, quali metano o protossido di azoto.
45
Il riscaldamento dell’atmosfera innesca una serie di altri processi atmosf
atmosferici; tra
questi, è ipotizzato in corrispondenza anche di piccole variazioni dei valori medi di
temperatura un cambiamento di tipologia, frequenza ed intensità degli eventi estremi
estremi.
Dal 1988, il compito di studiare tali fenomeni è affidato al forum scient
scientifico
internazionale IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change),
hange), voluto dal Programma
Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale
(WMO) che ha l’obiettivo di valutare e descrivere gli sviluppi scientifici ottenu
ottenuti nello studio
dei cambiamenti climatici attraverso la pubblicazione di report,ma anche di fungere da
interfaccia tra comunità scientifica e decisori politici. Uno dei compiti principali dell’IPCC è
la stimadi
di scenari di possibili evoluzioni della
del concentrazione
razione dei gas serra in atmosfera.
Figura 9- Il grafico dell‘IPCC illustra come un cambiamento e/o ampliamento della distribuzione di probabilità delle temperature
influisce sulla probabilità di occorrenza degli eventi estremi
Tali scenari ipotizzano che le concentrazioni possano modificarsi rispetto all’era
preindustriale sulla base di scelte
scelt politico economiche e sociali a livello mondiale e locale,
determinando quindi un clima trasformato rispetto a quello attuale. In particolare, lo
scenario denominato RCP8.5 (Representative Concentration Pathway) è uno scenario
estremo
nel
l’aumento
quale
della
forzante di radiazione,
rispetto al 1750, è
ipotizzata,
a
livello
globale, al 2100, pari
a 8.5 W/m2 mentre lo
scenario
RCP4.5
Figura 10 - proiezioni nel XXI secolo delle emissioni di CO2, CH4 e N2O in atmosfera
considerando diversi scenari climatici CMIP 5
46
rappresenta uno scenario di crescita di emissione intermedia (+4.5W/m2 al 2100) (Figura
10).
La conoscenza dell’effetto di tali variazioni è fondamentale per permettere la
mitigazione e, laddove non sia possibile, l’adozione di politiche di adattamento della
società a tali cambiamenti climatici.
5.2
La modellistica climatica e le simulazioni ad alta risoluzione
spaziale sul dominio Italiano
I modelli numerici del clima rappresentano la modalità con cui viene rappresentato il
clima e l’insieme dei meccanismi, naturali e non, che ne determinano la variabilità. Essi
permettono di simulare il clima terrestre e la sua variabilità e, soprattutto, di descrivere
condizioni climatiche molto diverse da quelle presenti. I modelli numerici si basano sulla
risoluzione di un insieme di equazioni che rappresentano, in maniera sempre più precisa
grazie al continuo confronto con diverse tipologie di osservazioni, allo sviluppo della
conoscenza sul clima e alle risorse di calcolo, i principali processi attivi nel sistema
climatico. Negli ultimi venti anni, tali modelli hanno fortemente migliorato la loro capacità di
rappresentazione del clima del pianeta fino ad arrivare ai moderni Earth System Models
che sono in grado di riprodurre, secondo la comunità scientifica, con buona affidabilità
molte delle caratteristiche principali del clima passato e presente. Va comunque
sottolineato che le risultanze scaturenti da tali modelli sono soggetti ad una certa
incertezza; questa è generalmente gestita considerando i risultati di una combinazione di
modelli numerici indipendenti tra loro (ensembles).
Tutti gli scenari IPCC più recenti, denominati CMIP5 (di cui RCP4.5 e RCP8.5 fanno
parte)stimano un aumento della temperatura globale. D’altro canto, l’estrema variabilità
spazio-temporale delle caratteristiche del clima non permette di trasportare facilmente i
risultati globali alle scale locali. Per tali scopi, la comunità scientifica adopera le cosiddette
tecniche di downscaling che hanno appunto lo scopo di rappresentare l’effetto dei
cambiamenti climatici su una scala locale adeguata per gli studi di impatto.
In tale ottica, il CMCC collabora, all’interno del consorzio europeo CLM Assembly
(www. clmassembly.com),allo sviluppo del modello climatico regionale COSMO CLM.
Esso rappresenta un modello di downscaling dinamico da un modello globale del clima. Le
simulazioni di tale modello, come dimostrano molteplici lavori di letteratura, sebbene con
una certa incertezza, sono in grado di riprodurre non sono le caratteristiche medie del
47
clima su un’area locale ma anche la sua variabilità. In particolare, tutti i risultati mostrati
successivamente sono estratti dalla simulazione effettuata sull’intero dominio italiano con
lo scopo di riprodurre il clima italiano dal 1970 al 2100 considerando dal 2006 in poi due
diversi scenari climatici IPCC: RCP4.5 e RCP8.5.Il
RCP8.5 l periodo di validazione (1971-2000)
rappresenta il periodo in cui, tramite il confronto tra simulazioni effettuate con il modello
numerico e le osservazioni, si valuta la capacità del modello di riprodurre il clima presente.
La Figura 11 e Figura 12 evidenziano,sui
evidenziano
tre settori del dominio, una buona capacità del
modello di riprodurre il ciclo stagionale della temperatura a due metri e della precipitazione
sebbene con un errore maggiore nella
n
stima della seconda.
Figura 11 - Andamento del ciclo stagionale della temperatura superficiale per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia
riportata a destra. In particolare , il confronto tra le simulazioni guidate dal modello globaleCOSMO
COSMO CMCC
CMCC-CM(Scoccimarro et
al., 2011) con il dataset di osservazioniEO
EOBS
BS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i
valori medi mensili della temperatura giornaliera nelle tre aree.
aree
Figura 12 - Andamento del ciclo stagionale della precipitazione per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia riportata a
destra. In particolare , il confronto tra le simulazioni guidate dal modello globaleCOSMO CMCC-CM(
CM(Scoccimarro et al., 2011)
con il dataset di osservazioni EOBS
BS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i valori medi
mensili delle precipitazioni giornaliere nelle tre aree.
aree
La scelta di validare queste due variabili atmosferica è principalmente dovuta alla
presenza di una rete di osservazione termo-pluviometrica
termo pluviometrica ad alta risoluzione sull’intero
dominio che permette la valutazione
lutazione delle prestazioni del modello in maniera accurata.
Nelle mappe da Figura 13 a Figura 20sono
sono riportati, per le quattro stagioni, i
cambiamenti (anomalie) attesi per la temperatura e la precipitazione giornalier
giornaliere medie nei
48
trentenni 2021-2050 e 2071-2100 rispetto ad un periodo di riferimento 1971-2000 secondo
i due diversi scenari IPCC RCP4.5 e RCP8.5 sul territorio italiano.
49
Figura 13 - Anomalie di temperatura superficiale per il periodo
2021-2050 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000
(scenario IPCC RCP4.5)
Figura 15 - Anomalie di temperatura superficiale per il periodo
2021-2050 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000
(scenario IPCC RCP8.5)
Figura 14 - Anomalie di temperatura superficiale per il
periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 19712000 (scenario IPCC RCP4.5)
Figura 16 - Anomalie di temperatura superficiale per il
periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 19712000 (scenario IPCC RCP8.5)
50
Figura 17 - Anomalie di precipitazione per il periodo 2021-2050
rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario IPCC
RCP4.5)
Figura 18 - Anomalie di precipitazione per il periodo 20712100 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario
IPCC RCP4.5)
Figura 19 - Anomalie di precipitazione per il periodo 2021-2050
rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario IPCC
RCP8.5)
Figura 20 - Anomalie di precipitazione per il periodo 20712100 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario
IPCC RCP8.5)
51
5.3
Analisi delle possibili variazioni delle piogge massime e
cumulate sulla zona di competenza dell’autorità di bacino
della Campania Centrale.
Attestata, nel paragrafo precedente,la soddisfacente capacità della
simulazione di riprodurre la climatologia osservata, nonostante il lavoro abbia
come tema principale la valutazione delle possibili variazioni dei valori di
precipitazione massima alla scala sub giornaliera indotte dai cambiamenti
climatici, è interessante inquadrare tali analisi in un quadro più ampio ed
investigare, in primis, le variazioni di precipitazione cumulata e temperatura
media a scala stagionale sul dominio dell’Autorità di Bacino della Campania
Centrale.
A tal fine e per tutte le elaborazioni di seguito mostrate, si considerano
solo i punti griglia del modello ricadenti interamente nel dominio di interesse
evitando ogni tipo di interpolazione sul dato di output; inoltre, ancora si
assumono due trentenni di riferimento futuri: 2021-2050 e 2071-2100 sotto i due
scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5comparati al periodo di controllo 19712000 .
Tutte le elaborazioni grafiche sono realizzate tramite il software CLIME,
ideato e sviluppato dalla Divisione di Ricerca Impatti al Suolo e sulle Coste del
CMCC.
α:
La variazione attesa della precipitazione ܲè riportata in termini di anomalia
ߙ=
ܲ௙௨௧
ܲ௣௥௘௦
−1
dove i pedici ݂‫ ݐݑ‬e ‫ ݏ݁ݎ݌‬si riferiscono rispettivamente al periodo futuro e
presente.
In Figura 21, sono mostrati i valori di anomalia, per i due trentenni futuri di
riferimento (2021-2050 (a) e 2071-2100 (b)) per la simulazione climatica
guidata, sul futuro, dallo scenario di emissione RCP 4.5.
52
Figura 21- Anomalia (in %) stimata tramite simulazione climatica della precipitazione cumulat
cumulata stagionale sotto lo
scenario di emissione RCP 4.5 per gli intervalli 2021-2050
2021
(a) e 2071-2100
2100 (b) vs l’intervallo di riferimento 1971
19712000.
Sii evidenziano due comportamenti diversi a seconda che si consi
considerino
stagioni tipicamente secche (primavera MAM e estate
est
JJA) o umide (inverno
DJF e autunno SON); per le prime, è stimata una generale riduzione del cumulo
di precipitazione con un progressivo andamento crescente; le riduzioni stimate
non superano il 20%
% nella stagione primaverile mentre arrivano oltre il 50%
nella stagione estiva; in ambedue i casi, non è palese un pattern spaziale di
variazione; per quanto riguarda il periodo umido invece, in inverno, il segnale
appare alterno con variazioni comunque comprese
c
tra ±10%
% mentre, nella
stagione autunnale, si evidenzia un chiaro pattern spaziale di variazione con
leggeri decrementi (mai superiori al 10%) nella zona sud-est
sud est del dominio e
valori progressivamente crescenti su direttrice nord-ovest
nord ovest fino al 30% p
per il
trentennio 2071-2100.
Gli andamenti sono qualitativamente confermati anche per la simulazione
guidata dallo scenario di emissione RCP 8.5 (Figura 22).
In tal caso, per il periodo secco, le riduzioni stimate di precipitazione,
caratterizzate da notevole uniformità sul dominio si attestano al 40% a breve
periodo (per entrambe le stagioni) arrivando
arrivando però fino al 70% per la stagione
estiva a lungo termine; nel periodo umido, invece, per la stagione invernale il
leggero decremento stimato a breve termine (trentennio 2021-2050)
2021 2050) si inverte,
sull’intera area, sul trentennio 2071-2100
2071
con incrementiti della precipitazione
generalizzati non inferiori al 20% mentre per la stagione autunnale si conferma
la presenza delle due aree con comportamento opposto: un’area (sud
(sud-est)
53
caratterizzata da una riduzione dei valori di precipitazione (da circa il 10% pe
per il
2021-2050
2050 a circa il 20% per il periodo successivo) e l’altra (nord
(nord-ovest) dove
però gli incrementi stimati sono comunque di entità inferiore rispetto a quanto
visto per lo scenario RCP 4.5.
Figura 22 - Anomalia (in %) stimata
stimata tramite simulazione climatica della precipitazione cumulat
cumulata stagionale sotto lo
scenario di emissione RCP 8.5
.5 per gli intervalli 2021-2050
2021
(a) e 2071-2100
2100 (b) vs l’intervallo di riferimento 1971
19712000.
A complemento, in Tabella 10sono
sono presentate le variazioni attese di
temperatura media stagionale sui due orizzonti temporali e i due scenari di
emissione sull’intero territorio di indagine.
DJF
MAM
JJA
SON
RCP4.5_2021
RCP4.5_2021-2050
1.4
1.5
1.8
1.8
RCP8.5_2021
RCP8.5_2021-2050
2.1
1.8
1.9
2.1
RCP4.5_2071
RCP4.5_2071-2100
2.8
2.9
3.5
3.5
RCP8.5_2071
RCP8.5_2071-2100
5.1
4.7
6.3
5.4
Tabella 10Variazione
Variazione attesa (in °C) del valore medio areale della temperatura stagionale nel dominio dell’Autorità
di Bacino della Campania Centrale per i quattro trentenni futuri (2 trentenni per due diversi scenari climatici)
rispetto al periodo di controllo.
In tal caso, il segnale climatico appare univoco con un incremento di
temperatura
emperatura per tutte le stagioni funzione crescente dell’orizzonte temporale e
della “severità” dello scenario di emissione considerati (fino agli oltre 5°C, in
media, per la simulazione guidata da RCP 8.5 sull’intervallo 2071
2071-2100).
54
Per quanto riguarda la stima delle evoluzioni future dei massimi di
precipitazione su scala sub diaria, il primo dato da sottolineare riguarda la
difficoltà a reperire lavori scientifici sull’argomento (Lionello et al.,2010).Il motivo
fondamentale di tale deficienza è da ricercare essenzialmente nei limiti attuali
dei modelli di simulazione climatica e nella contemporanea relativa mancanza
di datasets di lunghezza e risoluzione temporale adeguata per la fase di
validazione. Per quanto concerne il primo aspetto, la risoluzione spaziale
attuale dei modelli anche a scala regionale non consente di riprodurre
adeguatamente alcune dinamiche come quelle convettive ed i cicli diurni per
cui, anche se sulla scala media giornaliera si considera si sia raggiunta
predicibilità soddisfacente
(Maraun et al.,2010; Fowler et al. 2007), le
prestazioni dei modelli nella stima degli estremi e dei valori sub-giornalieri di
precipitazione sono, purtroppo, spesso significativamente inferiori (Christensen
et al., 2008; Maurer et al., 2013).
Per il presente studio, al fine di valutare le capacità della simulazione
adottata di riprodurre i valori estremi sub giornalieri, si utilizzano, sul periodo
1971-2000, i valori massimi annuali riportati negli Annali Idrologici relativi a tutte
le stazioni ricadenti all’interno del territorio dell’ Autorità; poiché la risoluzione
temporale minima a disposizione per la simulazione climatica è pari a 6 ore, si
considerano le tre durate di riferimento 6,12 e 24 ore [Tabella III degli Annali]; il
confronto tra modello ed osservazioni sui valori mediati per il trentennio di
riferimento e l’intero territorio restituisce una sottostima significativa, poco
inferiore al 40% per i massimi a 6 ore e leggermente superiore al 30% per i dati
a 12 e 24 ore; tuttavia, dall’analisi delle serie osservate a disposizione emerge
come una parte consistente di queste sia caratterizzata da lacune anche
superiori al 60% del campione che quindi potrebbero in parte inficiare
l’attendibilità del dato medio osservato. A conferma di quanto ipotizzato si è
ripetuta l’analisi comparando le simulazioni con i dati provenienti dalle stazioni
per cui siano disponibili almeno 20 annidi osservazioni nel periodo 1971-2000
(Napoli, Licola, Caserta, Capua, Caiazzo, Cava de’ Tirreni, Sparanise, Lauro,
Acerra, Baronissi, Sarno); su tale sotto insieme, l’errore, comunque consistente,
è inferiore al 35% per il dato a 6 ore e tra il 25 e il 29% per i dati a 12 e 24 ore.
E’ necessario sottolineare come parte della sottostima sia legata al fatto
chela risoluzione temporale massima disponibile per le simulazioni sia pari a 6
55
ore, quindi con quattro valori per giorno, mentre il massimo osservato, rilevato
dagli Annali Idrologici, è calcolato su intervalli mobili.
Accertata l’entità dell’errore, sono condotte successive analisi atte a
investigare essenzialmente due elementi: a) se l’errore, significativo, sia
quantomeno caratterizzato da invarianza nel tempo; b) se la simulazione
climatica, sul periodo di controllo, al netto dell’errore sulla stima media, riesca
ad individuare i pattern di variazione spaziale sull’area.
Per quanto riguarda il primo punto, nonostante l’attuale errore della
simulazionepregiudichil’utilizzo dei risultati del modello in valore assoluto,
verificando che esso sia pressoché invariante rispetto al periodo di dati
analizzato e che, quindi, gli attuali limiti della modellazione climatica influiscano
sulla stime in maniera similare indipendentemente dal lasso di tempo
considerato, è lecito quantomeno verificare in termini di anomalia percentuale le
possibili variazioni dei valori massimi su scala sub diaria; a tal fine, si
considerano gli errori medi sul dominio sia per i due sotto-intervalli 1971-1985 e
1986-2000 sia per gli insiemi costituiti da anni pari e dispari; in ambedue i casi
l’errore non subisce variazioni consistenti per nessuna delle tre risoluzioni
temporali considerate restando nell’intervallo del ±3% .
Circa il secondo punto, in Figura 23 è riportato per il trentennio di
validazione, il confronto per i dati di massimo annuale a 24 ore tra simulazione
(a) e osservazione(b) come rapporto tra valore locale e valore medio sull’intera
area;in tal modo, un valore superiore all’unità indica che sull’area la media dei
massimi èsuperiore al valore medio dell’intero territorio mentre l’opposto accade
per valori inferiori all’unità; il modello simula in modo piuttosto soddisfacente il
pattern spaziale con valori maggiori della media nell’area interna e sud-est e
valori inferiori nel resto del dominio; allo stesso modo, su tutto il territorio l’entità
della variazione rispetto al valore medio è colta in modo adeguato (uguali
considerazioni possono essere ripetute anche per i dati a maggiore risoluzione
temporale).
56
Figura 23 -Confronto, in mm, dell’anomalia rispetto al valore medio areale,, tra i dati osservati (a) e la simulazione
climatica CMCC-CM/COSMO-CLM (b) per i dati medi sull’intervallo 1971-2000 di massimo annuale a 24 ore.
Sono a questo punto mostrati in Figura 24 e Figura 25 rispettivamente per
gli scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5, le anomalie percentuali stimate, al
periodo 2021-2050, per i valori medi massimi per 6, 12,24 ore e a risoluzione
giornaliera.
Su un orizzonte temporale più prossimo (2021-2050), le differenze nelle
simulazioni forzate da scenari di emissioni pur molto differenti restano limitate;
per entrambi e a tutte le scale di risoluzione investigata, si identificano tre aree
caratterizzate da comportamento omogeneo; un’area nel nord-ovest del
dominio caratterizzata da un incremento da lieve a moderato dei valori massimi,
un’area centrale che si estende dalle aree interne sino a quelle costiere dove, al
contrario non si individuano incrementi del segnale con aree limitate in cui vi è
una debole riduzione attesa (inferiore al 10%) dei valori massimi. L’area
caratterizzata da variazioni nulle/deboli decrementi ha maggiore estensione nel
caso della simulazione forzata dallo scenario RCP 8.5 ed è limitata a sud da
un’ulteriore zona interna in cui sono stimati, nuovamente, incrementi lievi dei
valori massimi; nell’altro caso invece, la parte meridionale del dominio presenta
un’estesa porzione caratterizzata da incrementi (seppur lievi) dei valori massimi
limitata al confine (spesso nelle aree interne) da zone in cui non si rilevano
variazioni apprezzabili. In termini generali, la direzione del cambiamento stimato
è chiaramente comunque di una crescita, in media, dei valori massimi di
57
precipitazione soprattutto nell’area settentrionale del dominio caratterizzata
attualmente da valori (Figura 23) inferiori ai valori medi per l’area.
Figura 24 -Anomalie, in %, nei valori massimi di precipitazione
a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala giornaliera (d) tra il trentennio
2021-2050 e il periodo di riferimento 1971-2000 per la
simulazione climatica forzata dallo scenario di emissione RCP
4.5
Figura 25 - Anomalie , in %, nei valori massimi di
precipitazione a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala
giornaliera (d) tra il trentennio 2021-2050 e il periodo di
riferimento 1971-2000 per la simulazione climatica forzata
dallo scenario di emissione RCP 8.5
Analogamente, nella Figura 26 e Figura 27, si riportano i valori relativi al
periodo 2071-2100.
Figura 26 -Anomalie, in %, nei valori massimi di precipitazione
a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala giornaliera (d) tra il
trentennio 2071-2100 e il periodo di riferimento 1971-2000 per
la simulazione climatica forzata dallo scenario di emissione
RCP 4.5
Figura 27 -Anomalie , in %, nei valori massimi di
precipitazione a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala giornaliera
(d) tra il trentennio 2071-2100 e il periodo di riferimento
1971-2000 per la simulazione climatica forzata dallo
scenario di emissione RCP 8.5
Il primo elemento significativo riguarda la persistenza dei pattern spaziali
di variazione identificati in precedenza e il segno della variazione stimato
(ovunque positivo) per entrambi gli scenari di emissione; l’incremento del
58
segnale climatico sui valori massimi, rilevato in precedenza, si acuisce
inducendo una variazione positiva in tutta l’area di pertinenza dell’Autorità.
Per quanto concerne la magnitudo delle variazioni, per la simulazione
guidata dallo scenario RCP 4.5, nelle due aree precedentemente individuate
come più affette dagli incrementi, le variazioni assumono entità comparabile
(circa il 20% rispetto al periodo di riferimento) mentre nel caso dello scenario di
emissione RCP 8.5, nell’area settentrionale sono stimate variazioni, in media,
anche dell’ordine del 40% rispetto al periodo di riferimento.
In virtù delle attuali incertezze nella modellistica climatica in
precedenza riportate, i risultati finora mostrati possono essere utilizzati,
essenzialmente, per comprendere quale possa essere la “direzione” e la
“magnitudo relativa” delle variazioni attese nella distribuzione dei valori
massimi sull’area qualora le emissioni degli inquinanti si rivelassero in
linea con quanto prospettato dagli scenari di emissione ma, al momento,
non permettono una stima in termini più quantitativi delle variazioni.
Le analisi mostrate in precedenza permettono una stima della possibile
evoluzione dei valori massimi mediati sul trentennio ma non forniscono
informazioni sulla variazione della frequenza di accadimento degli eventi
intensi. Al fine di fornire anche qualche informazione in merito, Figura 28 riporta
la frequenza relativa (in %) delle precipitazioni medie areali a 6 ore superiori a
0.1 mm, per il periodo di controllo e il trentennio 2071-2100 sotto gli scenari
climatici RCP4.5 e RCP8.5, sull’area di competenza dell’Autorità, mentre la
probabilità di precipitazioni inferiori a 0.1 mm è indicata dalla “proportion dry”. Al
fine di evidenziare sia la variazione in frequenza che in intensità le precipitazioni
sono state normalizzate rispetto al valore medio di P (>0.1 mm) nel periodo di
controllo, in modo da svincolarsi dai valori assoluti di precipitazione della
simulazione affetti, come mostrato, da significative incertezze (Coppola e
Giorgi, 2010).
59
Figura 28 -distribuzione delle frequenze di accadimento per l’intervallo di 6 ore relativo alla sola componente del
campione con precipitazione superiore a 0.1mm per periodo di controllo (1971-2000) e trentennio 2071-2100 per le
simulazioni climatiche guidate dagli scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5 a scala annuale
In ordinata, sono riportati i soli valori superiori all’0.05% mentre la scala
logaritmica adottata permette una migliore visualizzazione per gli eventi intensi
caratterizzati da ridotta probabilità di accadimento.
In primo luogo, si nota l’incremento atteso del proportion dry per entrambi
gli scenari; tale risultato è fisicamente consistente con l’aumento della
temperatura stimato [Tabella 10] e il conseguente aumento della capacità di
ritenzione idrica dell’atmosfera; per lo stesso motivo, l’incremento atteso è
maggiore per lo scenario RCP 8.5 caratterizzato da un maggior aumento della
forzante
“radiazione”
e
della
temperatura
atmosferica.
Le
medesime
considerazioni possono spiegare l’incremento, in frequenza, degli eventi più
intensi (superiori a 7 volte il valore medio nel il periodo di controllo) che si
traduce in una coda della distribuzione più pesante per entrambi gli scenari
rispetto al periodo di controllo. Allo stesso modo, per gli eventi meno intensi
(ovvero inferiori al valore medio del periodo di controllo), entrambi gli scenari
manifestano una riduzione in frequenza (tali riduzioni sono in parte mascherate
dall’adozione di un asse logaritmico).
60
In ultimo in Figura 29, le stesse elaborazioni sono condotte su scala
stagionale; in tal caso, ovviamente, in ascissa il valore riportato è rapportato alla
precipitazione media per stagione restituita dal modello sul periodo di controllo.
Figura 29 - distribuzione delle frequenze di accadimento per l’intervallo di 6 ore relativo alla sola componente del
campione con precipitazione superiore a 0.1mm per periodo di controllo (1971-2000) e trentennio 2071-2100 per le
simulazioni climatiche guidate dagli scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5 a scala stagionale
Le stime ottenute ricalcano quanto ritrovato su scala annuale; in tutte le
stagioni è stimato un aumento dei periodi di assenza di precipitazione con
incrementi di quasi il 10% per la stagione primaverile e valori fino al 98%
(ovvero in media circa 5 giorni in più di precipitazione assente) per la stagione
estiva secondo lo scenario di emissione RCP 8.5; d’altra parte, l’analisi
congiunta delle anomalie stimate sui valori cumulati a scala stagionale [Figura
22 eFigura 22] restituisce risultati in linea con quanto evidenziato da numerosi
studi scientifici: l’aumento atteso di temperatura potrebbe avere influenza
limitata sui valori cumulati a scala stagionale ma significativa sulla distribuzione
della stessa con un incremento in frequenza ed intensità degli eventi intensi.
Tale effetto è funzione, ancora una volta, della severità dello scenario
analizzato con variazioni rilevanti per entrambi gli scenari al 2100 ma di entità
superiore nel caso dell’RCP 8.5.
61
Particolarmente significativo appare l’aumento del range di variabilità
(incremento dei valori massimi) e del loro peso (aumento nella frequenza di
accadimento) durante la stagione autunnale ed estiva mentre è di entità
inferiore nelle altre stagioni; per quanto concerne le precipitazioni meno intense,
invece, si può far riferimento a quanto riportato nell’analisi dei risultati a scala
annuale.
62
6.
Allegati
A - Ex Nord-Occidentale ........................................................................................................... 64
A.I - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Avella .................. 64
A.II - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Carmignano ..... 65
A.III - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Gaudo............. 66
A.IV - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Quindici .......... 67
A.V - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacini vesuviani ................ 68
A.VI - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Quarto .............. 70
B - Ex Sarno ............................................................................................................................... 71
B.I - Caratteristiche fisiografiche dei bacini montani ........................................................... 71
B.II - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini montani ................................................... 73
B.III - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini montani............................ 75
B.IV - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per tr
calcolato con la formula di Rossi.......................................................................... 77
B.V - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per tr
calcolato con la formula di Rossi e Villani ............................................................ 79
B.VI - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e per tr
calcolato con la formula di Rossi.......................................................................... 81
B.VII - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e per tr
calcolato con la formula di Rossi e Villani ............................................................ 83
B.VIII - Elenco bacini vallivi ................................................................................................. 85
B.IX - Caratteristiche fisiografiche dei bacini vallivi ............................................................. 87
B.X - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini vallivi....................................................... 88
B.XI - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini vallivi ............................... 89
B.XII - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini vallivi ....................... 90
B.XIII - Portate massime dei bacini vallivi per preassegnati periodi di ritorno .................... 91
63
A1
B2
C1
D1
E1
Sezione
A2
A3
A4
A5
A6
A7
A8
A9
A10
B3
E4
Sezione
L asta
[km]
9.15
12.48
13.71
18.20
18.20
19.92
21.72
21.72
25.16
5.29
8.42
L asta
[km]
4.88
2.97
2.40
3.05
3.05
Sup
[km²]
16.47
22.14
22.71
25.07
41.73
42.63
47.05
67.37
69.13
16.61
20.18
Sup
[km²]
7.62
13.28
5.07
5.51
10.63
p med
[m/m]
0.082
0.051
0.183
0.170
0.170
p med
[m/m]
0.084
0.076
0.076
0.064
0.063
0.058
0.054
0.054
0.047
0.038
0.061
H med
[m]
1125
447
412
562
493
H med
[m]
969
876
859
796
628
619
570
510
499
380
460
Ho
[m]
802
109
179
181
178
Ho
[m]
415
240
184
65
62
45
36
35
30
63
36
tr R
[ore]
2.13
2.37
2.44
2.72
2.72
2.83
2.94
2.94
3.13
2.04
2.18
2
0.16
0.24
0.56
0.30
0.27
Cf
tc G
[ore]
1.28
1.29
1.03
0.89
1.24
u20
[l/sec*ha]
16.57
25.74
70.60
40.59
29.48
T= 20 anni
Q20
mQ
[m /sec] [m 3/sec]
7.70
12.63
20.84
34.17
21.84
35.82
13.64
22.37
19.10
31.33
3
u20
[l/sec*ha]
10.10
10.08
10.25
9.54
9.78
9.80
10.37
11.51
10.42
13.55
17.32
T= 20 anni
Q20
mQ
[m /sec] [m 3/sec]
10.15
16.63
13.61
22.32
14.19
23.27
14.59
23.92
24.89
40.82
25.48
41.78
29.76
48.81
47.29
77.56
43.94
72.06
13.73
22.51
21.31
34.96
3
BACINI con S < 15 Km
0.20
0.21
0.22
0.22
0.22
0.23
0.25
0.28
0.26
0.23
0.34
Cf
BACINI con S > 15 Km
2
BACINO DI AVELLA
[m /sec]
18.17
49.18
51.55
32.19
45.08
3
Q100
u100
[l/sec*ha]
23.84
37.04
101.60
58.41
42.42
T= 100 anni
[m /sec]
23.94
32.13
33.49
34.42
58.74
60.13
70.23
111.61
103.71
32.40
50.30
u100
[l/sec*ha]
14.54
14.51
14.75
13.73
14.08
14.11
14.93
16.57
15.00
19.50
24.92
T= 100 anni
3
Q100
[m /sec]
22.32
60.43
63.35
39.55
55.39
u300
[l/sec*ha]
29.30
45.51
124.84
71.78
52.12
T= 300 anni
Q300
3
u300
[l/sec*ha]
17.87
17.83
18.13
16.87
17.30
17.33
18.34
20.36
18.44
23.97
30.63
T= 300 anni
[m /sec]
29.42
39.48
41.17
42.31
72.18
73.89
86.30
137.15
127.44
39.82
61.83
3
Q300
AEx Nord-Occidentale
A.I Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Avella
64
L asta
[km]
4.66
6.12
5.32
8.92
1.30
1.65
2.47
3.51
4.60
16.89
19.38
28.48
28.90
30.69
Sup
[km²]
10.10
14.37
7.30
11.06
1.20
1.14
1.99
2.62
2.62
5
7
11
26
27
3
6
17
25
S1
A
R1
R2
R3
Sezione
L asta
[km]
6.12
7.17
7.62
8.92
12.52
Sup
[km²]
Sezione
p med
[m/m]
0.130
0.104
0.062
0.039
0.357
0.420
p med
[m/m]
0.105
0.094
0.091
0.039
0.029
H med
[m]
310
283
345
136
410
456
479
448
445
H med
[m]
295
281
328
92
87
Ho
[m]
175
140
61
43
134
195
171
112
104
135
105
87
41
28
Ho
[m]
0.35
0.33
0.44
0.40
0.30
0.30
0.20
0.20
0.20
Cf
0.33
0.32
0.31
0.37
0.40
Cf
19.75
21.31
29.71
32.63
33.44
3
m Q [m /sec]
2
tc G
[ore]
2.12
2.54
1.39
3.46
0.48
0.52
0.67
0.80
0.91
16.66
19.45
15.26
15.07
4.64
5.18
5.27
6.20
6.20
m Q [m /sec]
3
BACINI con S < 15 Km
tr R
[ore]
1.83
1.95
2.00
2.36
2.73
BACINI con S > 15 Km
2
u20
[l/sec*ha]
19.18
18.04
17.11
18.52
17.87
[m 3/sec]
27.33
31.90
25.03
24.72
7.61
8.50
8.64
10.16
10.16
Q20
u20
[l/sec*ha]
27.05
22.20
34.29
22.34
63.43
74.56
43.42
38.79
38.79
T= 20 anni
[m 3/sec]
32.39
34.95
48.72
53.51
54.85
Q20
T= 20 anni
BACINO DEL CARMIGNANO
[m 3/sec]
39.32
45.91
36.02
35.57
10.95
12.23
12.43
14.62
14.62
Q100
u100
[l/sec*ha]
38.93
31.95
49.34
32.15
91.28
107.29
62.49
55.82
55.82
T= 100 anni
[m 3/sec]
46.61
50.30
70.11
77.00
78.92
u100
[l/sec*ha]
27.59
25.96
24.62
26.65
25.71
T= 100 anni
Q100
[m 3/sec]
48.32
56.42
44.26
43.71
13.46
15.03
15.28
17.97
17.97
Q300
u300
[l/sec*ha]
47.84
39.26
60.63
39.51
112.17
131.84
76.78
68.59
68.59
T= 300 anni
[m 3/sec]
57.28
61.80
86.16
94.62
96.98
u300
[l/sec*ha]
33.91
31.90
30.25
32.75
31.60
T= 300 anni
Q300
A.II - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del
Carmignano
65
b1
c1
a1
d1
f1
f3
e2
g3
h1
Sezione
a2
a3
a4
a5
a6
a7
a8
a9
a10
a11
a12
a13
a14
a15
a16
a17
a18
Sezione
L asta
[km]
5.44
5.44
7.44
7.44
8.19
8.19
8.69
10.19
10.19
10.60
10.60
12.40
12.40
13.77
13.77
16.61
21.55
L asta
[km]
3.70
3.30
3.70
4.82
2.83
6.90
4.90
5.52
4.18
Sup
[km²]
17.76
21.97
24.25
27.15
27.62
39.98
52.41
53.07
55.19
59.92
61.17
64.70
66.26
66.88
71.41
75.84
85.15
Sup
[km²]
7.22
6.35
13.59
4.22
3.49
12.67
4.10
11.40
2.13
p med
[m/m]
0.12
0.09
0.12
0.16
0.09
0.09
0.22
0.24
0.11
p med
[m/m]
0.08
0.08
0.06
0.06
0.06
0.06
0.06
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.05
0.04
0.04
0.04
0.04
H med
[m]
553
566
559
623
496
400
700
600
334
H med
[m]
519
539
513
514
512
470
512
509
507
503
495
439
432
421
411
374
355
Ho
[m]
392
392
392
298
440
224
297
209
178
Ho
[m]
298
298
249
249
225
225
209
180
180
167
167
136
135
114
113
53
28
0.42
0.20
0.30
0.48
0.40
0.22
0.48
0.37
0.49
Cf
0.30
0.34
0.33
0.34
0.33
0.31
0.32
0.32
0.31
0.33
0.32
0.33
0.32
0.32
0.32
0.32
0.32
Cf
18.90
26.00
26.01
30.13
30.50
38.58
52.60
52.61
52.62
58.81
58.95
59.78
59.89
60.55
62.87
63.86
65.31
m Q [m /sec]
3
tc G
[ore]
1.61
1.42
1.96
1.07
1.96
2.32
0.96
1.38
1.21
17.01
7.83
19.80
15.08
6.91
12.36
15.68
26.19
7.27
m Q [m /sec]
3
[m 3/sec]
27.90
12.84
32.47
24.74
11.33
20.27
25.72
42.93
11.93
Q20
u20
[l/sec*ha]
38.64
20.22
23.89
58.63
32.46
16.00
62.73
37.66
56.01
T= 20 anni
u20
[l/sec*ha]
17.46
19.40
17.60
18.20
18.11
15.83
16.46
16.27
15.67
16.10
15.81
15.15
14.82
14.85
14.44
13.81
12.86
T= 20 anni
Q20
[m 3/sec]
31.01
42.63
42.67
49.41
50.03
63.27
86.25
86.34
86.50
96.45
96.68
98.04
98.23
99.31
103.11
104.73
109.54
2
BACINI con S < 15 Km
tr R
[ore]
1.86
1.86
2.10
2.10
2.17
2.12
2.22
2.36
2.36
2.39
2.39
2.54
2.54
2.65
2.65
2.84
3.10
BACINI con S > 15 Km
2
BACINO DEL GAUDO
[m 3/sec]
40.14
18.48
46.73
35.60
16.30
29.16
37.00
61.77
17.16
Q100
u100
[l/sec*ha]
55.60
29.10
34.39
84.36
46.70
23.01
90.24
54.18
80.56
T= 100 anni
[m 3/sec]
44.60
61.36
61.41
71.10
72.00
91.07
124.12
123.86
124.12
138.79
139.51
141.08
141.35
141.91
148.38
150.71
154.12
u100
[l/sec*ha]
25.11
27.93
25.32
26.19
26.07
22.78
23.68
23.34
22.49
23.16
22.81
21.81
21.33
21.22
20.78
19.87
18.10
T= 100 anni
Q100
[m 3/sec]
49.33
22.70
57.42
43.75
20.03
35.84
45.48
75.91
21.10
Q300
u300
[l/sec*ha]
68.32
35.75
42.25
103.67
57.39
28.29
110.93
66.59
99.06
T= 300 anni
[m 3/sec]
54.80
75.38
75.47
87.37
88.00
112.00
152.52
146.66
148.56
170.55
170.73
173.35
173.69
174.82
182.34
185.20
196.56
u300
[l/sec*ha]
30.86
34.31
31.12
32.18
31.86
28.01
29.10
27.64
26.92
28.46
27.91
26.79
26.21
26.14
25.53
24.42
23.08
T= 300 anni
Q300
A.III - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Gaudo
66
L asta
[km]
6.04
8.41
3.52
5.38
1.57
2.79
4.08
6.08
0.66
0.46
0.66
0.67
25.36
26.64
31.88
34.32
36.44
36.70
40.58
47.36
50.79
53.53
59.48
60.91
85.49
90.03
152.63
162.57
173.41
177.85
Sup
[km²]
10.55
11.56
9.54
13.74
1.37
2.11
5.25
10.75
0.06
0.03
0.08
0.04
a1
a3
a4
a5
a6
a7
a8
a11
a12
a13
a14
a15
a19
a20
a21
a22
a23
a24
c1
c2
b1
b2
e1
e2
f1
t1
L1
L2
L3
L3
Sezione
L asta
[km]
7.74
8.85
8.85
9.34
9.50
10.31
10.56
12.15
12.15
15.20
15.20
16.48
20.43
23.40
23.40
25.12
25.12
27.20
Sup
[km²]
Sezione
p med
[m/m]
0.22
0.08
0.10
0.08
0.28
0.17
0.20
0.07
p med
[m/m]
0.08
0.08
0.08
0.08
0.08
0.07
0.07
0.06
0.06
0.05
0.05
0.06
0.04
0.04
0.04
0.03
0.03
0.03
H med
[m]
783
748
724
662
472
393
563
121
192
147
178
145
H med
[m]
701
684
664
562
548
540
535
497
482
450
424
416
359
346
259
253
245
241
Ho
[m]
278
231
294
229
200
166
182
33
92
92
92
76
223
182
182
167
166
155
149
119
110
71
70
60
38
35
35
34
34
28
Ho
[m]
0.14
0.18
0.13
0.16
0.57
0.55
0.39
0.36
0.25
0.25
0.25
0.25
Cf
0.16
0.18
0.18
0.19
0.21
0.22
0.21
0.22
0.23
0.23
0.25
0.25
0.25
0.26
0.32
0.33
0.33
0.34
Cf
13.38
15.05
18.07
20.84
22.73
23.03
26.23
28.29
34.08
34.58
40.25
41.17
54.29
56.84
101.50
128.03
137.56
140.49
3
m Q [m /sec]
2
[m 3/sec]
21.95
24.55
29.64
34.18
37.28
37.75
43.02
46.39
55.89
56.70
66.00
67.52
89.05
93.23
166.44
209.98
225.60
230.40
Q20
u20
[l/sec*ha]
8.66
9.22
9.30
9.96
10.23
10.29
10.60
9.80
11.00
10.59
11.10
11.09
10.42
10.36
10.90
12.92
13.01
12.95
tc G
[ore]
1.23
1.44
1.06
1.38
0.53
0.83
0.98
2.96
0.24
0.22
0.29
0.27
10.14
12.22
9.17
13.84
8.94
10.13
15.94
13.60
0.24
0.11
0.33
0.17
3
m Q [m /sec]
[m 3/sec]
16.62
20.05
15.04
22.7
14.65
16.61
26.14
13.99
0.40
0.18
0.53
0.27
Q20
u20
[l/sec*ha]
15.75
17.35
15.77
16.52
106.77
78.90
49.79
13.01
69.20
71.71
64.29
65.80
BACINI con S < 15 Km
T= 20 anni
tr R
[ore]
2.03
2.13
2.13
2.18
2.19
2.27
2.29
2.43
2.42
2.65
2.65
2.67
3.01
3.19
3.19
3.29
3.29
3.41
BACINI con S > 15 Km
T= 20 anni
2
BACINO DI QUINDICI
[m 3/sec]
23.92
28.85
21.64
32.66
21.09
23.9
37.61
20.13
0.57
0.26
0.77
0.39
Q100
u100
[l/sec*ha]
22.67
24.96
22.70
23.76
153.70
113.52
71.63
18.73
99.59
103.20
92.51
94.69
T= 100 anni
[m 3/sec]
31.58
35.52
42.65
49.19
53.64
54.34
61.90
66.76
80.43
81.60
94.99
97.17
128.13
134.15
239.53
302.16
324.63
331.56
u100
[l/sec*ha]
12.45
13.34
13.38
14.33
14.72
14.81
15.26
14.10
15.83
15.24
15.97
15.95
14.99
14.90
15.69
18.59
18.72
18.64
T= 100 anni
Q100
[m 3/sec]
29.39
35.45
26.59
40.14
25.91
29.36
46.22
24.73
0.71
0.32
0.94
0.48
Q300
u300
[l/sec*ha]
27.85
30.67
27.89
29.20
188.83
139.46
88.03
23.00
122.37
126.81
113.68
116.36
T= 300 anni
[m 3/sec]
38.81
43.4
52.42
60.45
65.92
66.77
76.07
88.52
100.74
100.26
116.72
119.4
157.45
164.85
294.33
371.3
398.92
407.42
u300
[l/sec*ha]
15.31
16.29
16.44
17.61
18.09
18.20
18.75
18.69
19.83
18.73
19.62
19.60
18.42
18.31
19.28
22.84
23.00
22.91
T= 300 anni
Q300
A.IV - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Quindici
67
b2
c2
a1
a2ss
a3ss
a4ss
a5ss
a6ss
a1pt
a2pt
a3pt
v1ss
v3ss
v4ss
v6ss
v7ss
v9pt
v10pt
v11pt
Sezione
a2
a3
a4
a5
a7ss
Sezione
L asta
[km]
10.52
12.72
12.72
14.12
11.90
L asta
[km]
5.92
8.62
8.62
6.30
6.30
7.72
7.72
9.73
2.99
4.60
5.54
6.30
2.57
3.94
4.11
5.90
4.54
7.74
1.82
Sup
[km²]
18.14
22.15
24.01
24.45
20.71
Sup
[km²]
6.98
5.92
12.92
5.06
7.77
10.08
11.78
12.58
1.56
6.73
3.98
3.68
0.44
1.60
2.14
1.71
2.18
2.16
1.02
p med H med
[m/m] [m]
0.03
74
0.05
113
0.05
92
0.16
134
0.16
155
0.13
119
0.13
102
0.11
97
0.06
67
0.08
193
0.10
111
0.16
132
0.07
190
0.15
220
0.15
195
0.17
285
0.06
85
0.09
270
0.06
120
p med H med
[m/m] [m]
0.04
66
0.03
38
0.03
31
0.03
28
0.09
54
Ho
[m]
36
35
32
90
80
57
55
32
61
57
58
90
100
98
80
80
28
151
94
Ho
[m]
30
27
27
20
27
0.42
0.44
0.43
0.38
0.40
0.40
0.39
0.39
0.56
0.40
0.57
0.38
0.57
0.54
0.46
0.57
0.46
0.57
0.51
Cf
0.48
0.51
0.50
0.51
0.48
Cf
tc G
[ore]
3.95
3.21
4.41
3.46
2.97
3.86
4.62
4.46
4.84
1.85
2.81
3.30
0.86
1.24
1.40
1.23
2.11
2.00
1.66
tr R
[ore]
2.47
2.68
2.68
2.80
2.28
[m 3/sec]
38.03
46.29
50.17
50.64
50.98
2
u20
[l/sec*ha]
20.96
20.90
20.90
20.71
24.62
8.10
8.25
13.99
5.79
10.10
11.10
11.35
12.37
2.11
12.16
7.94
4.31
1.11
5.15
5.45
4.15
4.34
3.86
2.66
m Q [m /sec]
3
[m 3/sec]
13.28
13.53
22.95
9.49
16.57
18.20
18.62
20.29
3.46
19.94
13.02
7.08
1.82
8.45
8.94
6.81
7.11
6.33
4.37
Q20
u20
[l/sec*ha]
19.02
22.84
17.76
18.73
21.32
18.05
15.80
16.13
22.16
29.60
32.68
19.23
41.50
52.81
41.83
39.90
32.64
29.26
42.61
BACINI con S < 15 Km
T= 20 anni
23.19
28.22
30.59
30.87
31.09
3
m Q [m /sec]
Q20
BACINI con S > 15 Km
T= 20 anni
2
BACINI VESUVIANI
[m 3/sec]
19.11
19.47
33.03
13.65
23.84
26.19
26.79
29.20
4.98
28.69
18.74
10.18
2.62
12.16
12.86
9.79
10.24
9.11
6.28
Q100
u100
[l/sec*ha]
27.36
32.87
25.56
26.96
30.67
25.97
22.74
23.21
31.88
42.60
47.03
27.67
59.72
75.99
60.19
57.42
46.97
42.11
61.32
T= 100 anni
[m 3/sec]
54.73
66.61
72.20
72.86
73.37
u100
[l/sec*ha]
30.17
30.07
30.07
29.80
35.43
T= 100 anni
Q100
[m 3/sec]
23.48
23.92
40.58
16.78
29.29
32.18
32.92
35.88
6.12
35.25
23.03
12.51
3.22
14.94
15.81
12.04
12.58
11.19
7.72
Q300
u300
[l/sec*ha]
33.63
40.39
31.41
33.13
37.69
31.92
27.94
28.52
39.18
52.35
57.80
34.00
73.39
93.38
73.97
70.56
57.71
51.74
75.35
T= 300 anni
[m 3/sec]
67.25
81.85
88.72
89.54
90.16
u300
[l/sec*ha]
37.07
36.95
36.95
36.62
43.53
T= 300 anni
Q300
A.V - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacini vesuviani
68
69
SSA
SSB
SSC
SSD
SSE
SSF
SSG
SSH
SSI
SSL
SSM
AMA
POA
SOA
SOB
SOC
OLA
OLB
OLC
SEA
SSSA
Sezione
Sup
[km²]
1.49
2.95
4.08
5.07
5.16
7.85
7.90
8.23
9.46
11.86
12.27
1.46
0.99
1.58
1.93
2.69
0.02
0.27
0.65
0.33
2.39
L asta
[km]
4.08
4.08
6.19
6.19
6.59
6.59
6.79
6.79
8.00
8.00
9.44
4.03
2.40
3.80
5.42
5.88
1.72
2.13
3.42
1.71
3.70
p med
[m/m]
H med
[m]
347
387
318
273
269
299
297
297
268
243
235
427
174
505
439
358
235
225
171
109
135
Ho
[m]
150
150
92
92
83
83
79
79
57
57
38
150
92
164
97
87
163
140
99
79
57
0.30
0.30
0.40
0.40
0.40
0.40
0.40
0.40
0.40
0.40
0.40
0.30
0.40
0.35
0.40
0.40
0.30
0.35
0.40
0.40
0.40
Cf
tc G
[ore]
0.98
1.06
1.44
1.70
1.74
1.79
1.81
1.83
2.09
2.37
2.51
0.82
1.05
0.73
0.93
1.17
0.45
0.71
1.23
1.11
1.66
6.60
12.98
20.33
25.54
26.05
39.32
39.59
41.24
47.75
60.22
62.41
6.36
5.10
7.19
9.36
13.27
0.07
1.31
3.36
1.72
12.45
m Q [m /sec]
3
[m 3/sec]
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
u20
[l/sec*ha]
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
T= 20 anni
Q20
[m 3/sec]
10.82
21.28
33.35
41.88
42.71
64.48
64.93
67.63
78.32
98.76
102.35
10.44
8.37
11.79
15.34
21.76
0.11
2.14
5.51
2.83
20.42
u100
[l/sec*ha]
72.67
72.07
81.81
82.69
82.77
82.18
82.22
82.22
82.79
83.29
83.44
71.49
84.65
74.59
79.50
81.04
74.35
79.37
84.71
85.97
85.44
T= 100 anni
Q100
[m 3/sec]
15.57
30.63
47.99
60.27
61.47
92.79
93.44
97.33
112.70
142.12
147.29
15.02
12.05
16.96
22.08
31.31
0.16
3.08
7.92
4.07
29.38
u300
[l/sec*ha]
104.57
103.72
117.73
118.99
119.11
118.26
118.32
118.32
119.13
119.86
120.07
102.87
121.82
107.34
114.40
116.62
106.99
114.21
121.90
123.71
122.95
T= 300 anni
Q300
a1
a2
a3
a6
a7
a8
a9
a10
Sezione
a4
a5
a11
a12
Sezione
L asta
[km]
8.50
13.70
11.38
23.48
L asta
[km]
1.90
2.10
3.88
4.05
3.56
1.15
2.96
2.10
Sup
[km²]
25.69
36.16
31.52
43.70
Sup
[km²]
2.34
1.40
4.69
2.42
4.84
0.82
2.40
0.57
p med
[m/m]
0.113
0.079
0.040
0.080
0.049
0.079
0.057
0.050
p med
[m/m]
0.014
0.010
0.035
0.018
H med
[m]
158
158
146
105
55
46
59
91
H med
[m]
44
31
103
128
Ho
[m]
136
133
142
42
39
38
40
40
Ho
[m]
42
21
2
2
2
0.59
0.59
0.59
0.67
0.49
0.57
0.46
0.64
Cf
tc G
[ore]
2.39
1.97
9.05
1.93
4.39
2.35
3.06
1.09
Q20
mQ
[m 3/sec] [m 3/sec]
5.99
9.83
4.10
6.72
4.56
7.48
8.20
13.45
6.91
11.34
2.12
3.48
4.11
6.74
2.68
4.40
u20
[l/sec*ha]
42.09
48.08
15.95
55.56
23.42
42.51
28.10
77.11
T= 20 anni
u20
[l/sec*ha]
26.08
21.66
17.26
21.00
T= 20 anni
Q20
mQ
[m 3/sec] [m 3/sec]
40.78
67.01
47.75
78.31
33.06
54.41
56.05
91.78
BACINI con S < 15 Km
0.55
0.52
0.48
0.57
Cf
tr R
[ore]
2.72
3.28
2.59
3.54
BACINI con S > 15 Km
2
[m 3/sec]
14.15
9.67
10.76
19.35
16.31
5.01
9.70
6.34
Q100
u100
[l/sec*ha]
60.56
69.19
22.96
79.96
33.70
61.17
40.43
110.96
T= 100 anni
u100
[l/sec*ha]
37.46
31.16
24.76
30.26
T= 100 anni
Q100
[m 3/sec]
96.23
112.68
78.03
132.27
BACINO DI CAMALDOLI - QUARTO
[m 3/sec]
17.38
11.88
13.22
23.78
20.05
6.16
11.92
7.79
Q300
u300
[l/sec*ha]
74.42
85.02
28.21
98.25
41.41
75.17
49.69
136.35
T= 300 anni
[m 3/sec]
118.49
138.47
96.22
162.53
u300
[l/sec*ha]
46.13
38.29
30.53
37.19
T= 300 anni
Q300
A.VI - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Quarto
70
B-
Ex Sarno
B.I -
Caratteristiche fisiografiche dei bacini montani
Codice
001a
001b
001c
001d
001e
001f
001g
002a
003a
003b
009a
009b
009c
012a
012b
012c
012d
012e
013a
013b
013c
013d
013e
013f
013g
013h
013i
013l
013m
027a
028a
028b
028c
028d
028e
032a
034a
040a
040b
040c
040d
040e
041a
041b
054a
056a
058a
062a
062b
062c
062d
062e
062f
062g
063a
063b
063c
069a
070a
086a
087a
091a
092a
092b
096a
098a
098b
098c
106a
108a
112a
112b
117a
118a
119a
119b
119c
A
Ymax
Ymin
Ymed
L
Area del
sottobacino
Quota m assim a
del sottobacino
Quota m inim a del
sottobacino
Quota m edia del
sottobacino
Lunghezza asta
principale
(Km2)
0.35
0.34
0.39
0.51
0.92
0.84
2.62
0.31
0.26
1.60
1.03
0.23
0.66
0.70
0.39
0.28
0.42
0.40
3.14
0.19
0.21
0.26
0.46
0.29
0.62
0.29
0.23
0.57
0.86
1.25
0.07
0.13
0.51
2.39
2.71
1.63
0.76
0.35
0.72
0.19
0.33
0.28
0.81
1.44
2.08
0.53
2.12
0.21
1.57
0.20
0.49
0.99
2.87
1.61
0.10
0.55
0.89
0.72
0.66
0.77
0.18
0.71
0.16
1.18
1.15
0.27
0.48
2.05
0.20
1.38
5.70
0.17
0.18
0.16
1.52
1.37
0.19
(m s.l.m.m.)
601
847
747
847
847
675
847
859
650
904
400
600
612
623
623
479
479
458
980
925
900
957
900
800
781
1067
1067
1067
1067
612
446
486
609
763
800
631
1138
950
1775
900
900
679
1032
853
490
898
1081
946
880
641
750
880
1109
947
768
767
980
930
435
518
654
718
254
526
675
517
554
554
855
855
1300
622
530
553
1059
520
300
(m s.l.m.m.)
75
120
125
75
100
100
225
125
137
100
81
85
80
144
150
100
120
115
325
245
325
240
225
225
217
375
400
400
370
120
95
95
131
130
100
217
275
250
275
150
120
92
410
307
264
255
233
425
405
439
427
460
435
455
428
450
470
233
175
220
360
275
187
165
185
125
90
73
112
74
56
219
125
125
100
40
65
(m s.l.m.m.)
424
427
444
480
500
417
579
478
325
350
232
274
325
352
355
276
278
244
692
617
603
521
465
481
429
539
452
719
627
308
213
289
331
365
510
468
891
620
675
501
436
306
609
441
357
507
703
638
530
533
540
628
647
709
578
594
682
563
337
351
497
443
224
245
390
314
314
201
461
408
570
387
258
323
620
250
208
(m )
793
932
1191
1449
2164
2177
3926
801
1158
1664
929
960
825
1038
547
548
577
497
3495
680
543
1608
1324
891
823
1567
1500
1378
1486
2131
378
727
788
2312
3370
2000
2025
1190
1490
879
1188
1045
1128
1786
1520
1359
3982
661
1899
888
1371
1339
3519
1954
828
919
1149
1380
1369
2085
641
1411
633
1268
1522
967
1350
1962
884
2151
4766
670
950
486
3001
1804
450
71
Codice
119d
119e
119f
119g
119h
119i
120a
120b
120c
120d
120e
120f
120g
120h
120i
120j
120k
120l
120m
120n
120o
120p
120q
120r
120s
120t
120u
120v
120w
120x
120y
120z
121a
121b
121c
121d
121e
121g
121h
121i
121l
121m
121n
121o
121p
121q
122a
122b
122c
122d
122e
122f
123a
123b
123c
123d
124a
124b
125a
125b
125c
125d
125e
125f
125g
125h
126a
126b
126c
126d
126e
126f
126g
126h
A
Ymax
Ymin
Ymed
L
Area del
sottobacino
Quota m assim a
del sottobacino
Quota m inim a del
sottobacino
Quota m edia del
sottobacino
Lunghezza asta
principale
(Km2)
0.48
3.73
1.60
0.11
0.07
0.56
25.28
0.60
2.73
3.51
4.34
2.72
0.38
0.20
1.86
0.08
0.44
0.83
2.04
1.60
0.28
3.80
6.18
8.02
0.60
0.68
1.30
0.13
0.11
0.13
0.48
0.17
0.67
0.29
2.09
2.95
3.80
1.85
0.50
0.95
0.87
18.12
0.44
0.83
0.31
1.36
0.73
0.18
0.82
0.99
0.75
0.49
0.63
0.14
0.51
0.08
7.13
2.65
3.47
2.82
1.18
1.97
2.23
2.60
0.32
0.70
0.56
1.45
1.03
2.69
0.91
0.11
0.57
0.75
(m s.l.m.m.)
340
1160
1056
668
630
300
1444
542
1200
1200
1260
1200
618
618
1220
430
640
1260
1440
1084
960
1176
1316
1203
1000
830
1197
525
568
584
896
725
700
435
773
1275
1366
642
353
362
880
1366
735
526
970
825
390
180
456
456
421
350
350
325
480
440
1130
1125
1186
1175
850
875
886
886
575
575
1050
1000
925
1050
874
230
838
625
(m s.l.m.m.)
160
240
236
305
295
80
70
100
141
45
45
145
175
300
280
50
0
360
340
60
350
240
240
230
40
60
350
75
60
392
375
45
35
5
75
220
400
85
115
85
25
45
120
80
335
35
35
5
26
62
26
5
75
100
0
360
65
170
110
160
175
160
110
80
144
144
325
60
215
105
160
150
186
173
(m s.l.m.m.)
270
600
572
465
460
165
670
363
487
476
554
612
428
461
580
225
322
405
900
577
567
726
841
647
382
382
633
258
254
503
522
250
338
202
410
823
822
247
218
230
422
611
261
229
659
369
190
91
245
303
206
161
220
208
309
394
290
397
403
455
481
351
339
356
244
305
594
443
444
294
385
192
500
290
(m )
809
2894
3122
433
525
1192
6919
1092
4971
3571
4134
2178
610
434
2478
332
1034
2538
2715
2528
1102
3950
5674
5830
1990
1408
1102
470
482
418
1840
813
1243
862
2415
5222
3473
2299
518
1863
2202
7308
664
1798
1347
1913
1667
642
1735
1452
1531
973
1168
629
1128
400
5241
2124
2167
1925
2694
1603
2590
3388
891
1377
1690
3421
2615
4916
2826
755
1478
1252
72
B.II - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini montani
Codice
001a
001b
001c
001d
001e
001f
001g
002a
003a
003b
009a
009b
009c
012a
012b
012c
012d
012e
013a
013b
013c
013d
013e
013f
013g
013h
013i
013l
013m
027a
028a
028b
028c
028d
028e
032a
034a
040a
040b
040c
040d
040e
041a
041b
054a
056a
058a
062a
062b
062c
062d
062e
062f
062g
063a
063b
063c
069a
070a
086a
087a
091a
092a
092b
096a
098a
098b
098c
106a
108a
112a
112b
117a
118a
119a
119b
119c
A
Aimp
Aperm
%imp
%perm
Area del
sottobacino
Area
im perm eabile
Area perm eabile
Percentuale
im perm eabile
Percentuale
perm eabile
(Km2)
0.35
0.34
0.39
0.51
0.92
0.84
2.62
0.31
0.26
1.60
1.03
0.23
0.66
0.70
0.39
0.28
0.42
0.40
3.14
0.19
0.21
0.26
0.46
0.29
0.62
0.29
0.23
0.57
0.86
1.25
0.07
0.13
0.51
2.39
2.71
1.63
0.76
0.35
0.72
0.19
0.33
0.28
0.81
1.44
2.08
0.53
2.12
0.21
1.57
0.20
0.49
0.99
2.87
1.61
0.10
0.55
0.89
0.72
0.66
0.77
0.18
0.71
0.16
1.18
1.15
0.27
0.48
2.05
0.20
1.38
5.70
0.17
0.18
0.16
1.52
1.37
0.19
(Km2)
0.07
0.06
0.09
0.15
0.33
0.33
1.96
0.07
0.13
0.92
0.71
0.11
0.35
0.03
0.00
0.02
0.05
0.04
1.72
0.02
0.01
0.10
0.15
0.06
0.09
0.12
0.08
0.09
0.23
0.17
0.02
0.03
0.08
0.68
0.47
0.16
0.31
0.04
0.13
0.00
0.03
0.14
0.37
1.41
1.88
0.07
1.30
0.16
1.37
0.19
0.48
0.73
2.32
0.80
0.08
0.39
0.42
0.03
0.25
0.44
0.08
0.20
0.16
0.60
0.21
0.01
0.01
1.24
0.11
0.30
1.00
0.04
0.14
0.03
0.62
0.72
0.11
(Km2)
0.28
0.28
0.30
0.36
0.59
0.51
0.66
0.24
0.13
0.68
0.33
0.12
0.31
0.66
0.39
0.26
0.37
0.36
1.42
0.17
0.20
0.16
0.30
0.23
0.53
0.17
0.15
0.48
0.63
1.08
0.05
0.10
0.43
1.71
2.24
1.47
0.45
0.31
0.60
0.19
0.29
0.14
0.44
0.03
0.20
0.46
0.82
0.05
0.20
0.01
0.02
0.26
0.55
0.81
0.02
0.16
0.47
0.69
0.41
0.33
0.10
0.51
0.00
0.58
0.94
0.26
0.47
0.81
0.09
1.08
4.70
0.13
0.04
0.13
0.90
0.65
0.08
(%)
0.21
0.18
0.23
0.29
0.36
0.39
0.75
0.21
0.50
0.58
0.68
0.48
0.53
0.05
0.00
0.08
0.12
0.10
0.55
0.08
0.03
0.37
0.33
0.20
0.14
0.41
0.35
0.16
0.27
0.13
0.31
0.21
0.16
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0.10
0.41
0.12
0.17
0.02
0.11
0.50
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0.90
0.13
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0.76
0.87
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0.81
0.50
0.80
0.71
0.47
0.04
0.38
0.57
0.43
0.28
0.98
0.51
0.18
0.03
0.02
0.60
0.54
0.22
0.18
0.23
0.80
0.19
0.41
0.53
0.57
(%)
0.79
0.82
0.77
0.71
0.64
0.61
0.25
0.79
0.50
0.43
0.32
0.52
0.47
0.95
1.00
0.92
0.88
0.90
0.45
0.92
0.97
0.63
0.67
0.80
0.86
0.59
0.65
0.84
0.73
0.87
0.69
0.79
0.84
0.72
0.83
0.90
0.59
0.88
0.83
0.98
0.89
0.50
0.54
0.02
0.10
0.87
0.39
0.24
0.13
0.05
0.03
0.26
0.19
0.50
0.20
0.29
0.53
0.96
0.62
0.43
0.57
0.72
0.02
0.49
0.82
0.97
0.98
0.40
0.46
0.78
0.82
0.77
0.20
0.81
0.59
0.47
0.43
73
Codice
119d
119e
119f
119g
119h
119i
120a
120b
120c
120d
120e
120f
120g
120h
120i
120j
120k
120l
120m
120n
120o
120p
120q
120r
120s
120t
120u
120v
120w
120x
120y
120z
121a
121b
121c
121d
121e
121g
121h
121i
121l
121m
121n
121o
121p
121q
122a
122b
122c
122d
122e
122f
123a
123b
123c
123d
124a
124b
125a
125b
125c
125d
125e
125f
125g
125h
126a
126b
126c
126d
126e
126f
126g
126h
A
Aimp
Aperm
%imp
%perm
Area del
sottobacino
Area
im perm eabile
Area perm eabile
Percentuale
im perm eabile
Percentuale
perm eabile
(Km2)
0.48
3.73
1.60
0.11
0.07
0.56
25.28
0.60
2.73
3.51
4.34
2.72
0.38
0.20
1.86
0.08
0.44
0.83
2.04
1.60
0.28
3.80
6.18
8.02
0.60
0.68
1.30
0.13
0.11
0.13
0.48
0.17
0.67
0.29
2.09
2.95
3.80
1.85
0.50
0.95
0.87
18.12
0.44
0.83
0.31
1.36
0.73
0.18
0.82
0.99
0.75
0.49
0.63
0.14
0.51
0.08
7.13
2.65
3.47
2.82
1.18
1.97
2.23
2.60
0.32
0.70
0.56
1.45
1.03
2.69
0.91
0.11
0.57
0.75
(Km2)
0.21
0.29
0.12
0.05
0.04
0.48
6.24
0.21
0.44
0.97
1.06
0.25
0.11
0.09
0.24
0.01
0.05
0.00
0.04
0.07
0.03
0.30
2.54
1.65
0.33
0.14
0.13
0.02
0.01
0.07
0.00
0.06
0.13
0.20
0.97
0.67
1.13
1.73
0.50
0.95
0.43
6.19
0.18
0.68
0.04
0.00
0.71
0.18
0.82
0.96
0.67
0.40
0.61
0.14
0.13
0.08
7.13
2.65
3.47
2.82
1.18
1.97
2.23
2.60
0.32
0.70
0.56
1.45
1.03
2.69
0.91
0.11
0.57
0.75
(Km2)
0.27
3.44
1.48
0.06
0.03
0.08
19.04
0.39
2.30
2.54
3.28
2.47
0.27
0.11
1.62
0.07
0.39
0.83
2.00
1.53
0.25
3.51
3.64
6.37
0.27
0.54
1.17
0.11
0.10
0.06
0.48
0.11
0.54
0.09
1.12
2.28
2.67
0.12
0.00
0.00
0.44
11.93
0.25
0.14
0.27
1.36
0.02
0.00
0.00
0.03
0.08
0.08
0.01
0.00
0.38
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
(%)
0.44
0.08
0.07
0.45
0.57
0.86
0.25
0.35
0.16
0.28
0.24
0.09
0.29
0.46
0.13
0.12
0.11
0.00
0.02
0.04
0.11
0.08
0.41
0.21
0.55
0.21
0.10
0.12
0.09
0.54
0.00
0.37
0.20
0.69
0.46
0.23
0.30
0.94
1.00
1.00
0.49
0.34
0.42
0.83
0.13
0.00
0.97
0.99
1.00
0.97
0.89
0.83
0.98
1.00
0.25
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
1.00
(%)
0.56
0.92
0.93
0.55
0.43
0.14
0.75
0.65
0.84
0.72
0.76
0.91
0.71
0.54
0.87
0.88
0.89
1.00
0.98
0.96
0.89
0.92
0.59
0.79
0.45
0.79
0.90
0.88
0.91
0.46
1.00
0.63
0.80
0.31
0.54
0.77
0.70
0.06
0.00
0.00
0.51
0.66
0.58
0.17
0.87
1.00
0.03
0.01
0.00
0.03
0.11
0.17
0.02
0.00
0.75
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
74
B.III - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini montani
m[I 0]
dc
C
D
b
(mm/ora)
85.00
85.00
85.00
85.00
85.00
85.00
84.61
85.00
85.00
85.00
83.80
83.80
83.80
83.80
83.34
83.80
83.80
83.80
83.00
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
77.10
77.10
77.10
77.10
77.10
77.10
77.12
83.80
77.95
78.46
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
83.80
0.3034
0.3034
0.3034
0.3034
0.3034
0.3034
0.3065
0.3034
0.3034
0.3034
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3294
0.3312
0.3312
0.3312
0.3354
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3661
0.3661
0.3661
0.3661
0.3661
0.3661
0.3660
0.3312
0.3617
0.3590
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.3312
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7640
0.7621
0.7621
0.7621
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.6992
0.7031
0.7031
0.7031
0.7146
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
0.7031
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0.7031
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75
m[I 0]
dc
C
D
b
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0.7031
0.7031
0.7031
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0.7621
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0.7621
0.7031
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0.7621
0.7031
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0.7621
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0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
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0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
0.7621
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0.7621
0.7621
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0.7621
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0.000077381
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0.000077381
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0.6822
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0.6675
0.6903
0.6555
0.6750
0.6716
0.6815
0.6674
0.6681
0.6700
0.6674
0.6689
0.7404
0.7310
0.6909
0.6691
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0.7074
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0.6544
0.7223
0.7252
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0.7295
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0.7225
0.6826
0.6827
0.7383
0.7411
0.7399
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0.7031
0.6829
0.7400
0.6985
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0.7533
0.7384
0.7328
0.7422
0.7466
0.7409
0.7420
0.7323
0.7241
0.7341
0.7238
0.7232
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0.7294
0.7277
0.7385
0.7327
0.7047
0.7193
0.7192
0.7337
0.7249
0.7436
0.7138
0.7341
0.7265
Codice
119d
119e
119f
119g
119h
119i
120a
120b
120c
120d
120e
120f
120g
120h
120i
120j
120k
120l
120m
120n
120o
120p
120q
120r
120s
120t
120u
120v
120w
120x
120y
120z
121a
121b
121c
121d
121e
121g
121h
121i
121l
121m
121n
121o
121p
122a
122b
122c
122d
122e
122f
123a
123b
123c
123d
124a
124b
125a
125b
125c
125d
125e
125f
125g
125h
126a
126b
126c
126d
126e
126f
126g
126h
121q
76
B.IV - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per tr
calcolato con la formula di Rossi
A
Cf
tr
KA
m[I A(tr)]
m(Q)
Codice
Area del sottobacino
Coefficiente di
deflusso
Tem po di ritardo
Coefficiente di
riduzione areale
Media dell'intensità di
pioggia areale
Portata m edia annua
001a
001b
001c
001d
001e
001f
001g
002a
003a
003b
009a
009b
009c
012a
012b
012c
012d
012e
013a
013b
013c
013d
013e
013f
013g
013h
013i
013l
013m
027a
028a
028b
028c
028d
028e
032a
034a
040a
040b
040c
040d
040e
041a
041b
054a
056a
058a
062a
062b
062c
062d
062e
062f
062g
063a
063b
063c
069a
070a
086a
087a
091a
092a
092b
096a
098a
098b
098c
106a
108a
112a
112b
117a
118a
119a
119b
119c
(Km2)
0.35
0.34
0.39
0.51
0.92
0.84
2.62
0.31
0.26
1.60
1.03
0.23
0.66
0.70
0.39
0.28
0.42
0.40
3.14
0.19
0.21
0.26
0.46
0.29
0.62
0.29
0.23
0.57
0.86
1.25
0.07
0.13
0.51
2.39
2.71
1.63
0.76
0.35
0.72
0.19
0.33
0.28
0.81
1.44
2.08
0.53
2.12
0.21
1.57
0.20
0.49
0.99
2.87
1.61
0.10
0.55
0.89
0.72
0.66
0.77
0.18
0.71
0.16
1.18
1.15
0.27
0.48
2.05
0.20
1.38
5.70
0.17
0.18
0.16
1.52
1.37
0.19
0.9996
0.9996
0.9995
0.9994
0.9989
0.9990
0.9970
0.9996
0.9997
0.9981
0.9987
0.9997
0.9992
0.9991
0.9995
0.9996
0.9995
0.9995
0.9963
0.9998
0.9997
0.9997
0.9994
0.9996
0.9992
0.9996
0.9997
0.9993
0.9990
0.9985
0.9999
0.9998
0.9992
0.9972
0.9969
0.9981
0.9991
0.9996
0.9991
0.9998
0.9996
0.9997
0.9990
0.9982
0.9975
0.9993
0.9975
0.9997
0.9982
0.9998
0.9994
0.9988
0.9967
0.9981
0.9999
0.9993
0.9989
0.9991
0.9992
0.9991
0.9998
0.9991
0.9998
0.9986
0.9986
0.9997
0.9994
0.9976
0.9998
0.9983
0.9935
0.9998
0.9998
0.9998
0.9982
0.9984
0.9998
mm/ora
33.54
31.26
30.92
29.75
27.13
26.38
23.26
32.34
29.47
26.60
32.27
33.72
34.25
33.00
37.94
36.21
36.18
36.88
26.71
38.41
39.31
32.62
32.52
35.81
35.74
31.45
29.80
32.53
30.56
28.03
39.24
36.30
68.38
27.43
24.16
24.50
31.03
35.19
34.09
36.86
34.99
32.76
31.68
31.73
28.42
32.43
27.39
31.26
22.42
27.65
24.84
25.50
20.79
24.38
35.94
28.22
27.42
32.72
30.10
27.80
36.55
31.21
32.59
28.19
29.94
34.14
31.70
25.29
36.58
29.44
25.70
36.78
33.74
37.56
29.55
28.36
32.84
m3/s
0.49
0.41
0.52
0.73
1.34
1.26
5.30
0.41
0.50
3.08
2.71
0.50
1.56
0.63
0.35
0.31
0.51
0.47
5.88
0.22
0.21
0.46
0.77
0.42
0.79
0.53
0.36
0.68
1.21
1.22
0.14
0.19
1.27
3.12
2.50
1.27
1.37
0.41
0.95
0.18
0.37
0.60
1.60
4.87
5.92
0.60
4.39
0.58
3.44
0.58
1.29
2.18
5.50
2.58
0.33
1.30
1.55
0.64
1.10
1.53
0.38
1.06
0.56
2.22
1.34
0.23
0.39
3.88
0.49
1.70
5.62
0.28
0.54
0.24
2.60
2.65
0.44
0.23
0.21
0.24
0.26
0.30
0.31
0.48
0.23
0.37
0.40
0.45
0.36
0.38
0.15
0.13
0.17
0.19
0.18
0.39
0.17
0.14
0.31
0.29
0.23
0.20
0.32
0.29
0.20
0.26
0.19
0.27
0.23
0.20
0.26
0.21
0.18
0.32
0.19
0.21
0.14
0.18
0.37
0.34
0.59
0.55
0.19
0.42
0.49
0.54
0.58
0.58
0.48
0.51
0.36
0.51
0.46
0.35
0.15
0.31
0.40
0.33
0.26
0.59
0.37
0.22
0.14
0.14
0.41
0.38
0.23
0.21
0.24
0.51
0.22
0.32
0.38
0.40
ore
0.80
0.91
0.93
1.01
1.20
1.23
1.58
0.87
0.99
1.19
1.00
0.93
0.91
0.98
0.73
0.80
0.80
0.77
1.50
0.76
0.72
1.04
1.04
0.86
0.85
1.13
1.22
1.10
1.21
1.33
0.67
0.80
0.12
1.39
1.82
1.76
1.25
0.91
0.99
0.81
0.89
0.99
1.13
1.08
1.31
1.05
1.52
0.80
1.41
1.00
1.20
1.15
1.61
1.25
0.87
1.01
1.10
1.05
1.17
1.36
0.82
1.12
0.98
1.29
1.19
0.91
1.05
1.55
0.82
1.24
1.64
0.79
0.92
0.75
1.29
1.28
0.96
77
A
Cf
tr
KA
m[IA(tr)]
m(Q)
Codice
Area del sottobacino
Coefficiente di
deflusso
Tem po di ritardo
Coefficiente di
riduzione areale
Media dell'intensità di
pioggia areale
Portata m edia annua
119d
119e
119f
119g
119h
119i
120a
120b
120c
120d
120e
120f
120g
120h
120i
120j
120k
120l
120m
120n
120o
120p
120q
120r
120s
120t
120u
120v
120w
120x
120y
120z
121a
121b
121c
121d
121e
121g
121h
121i
121l
121m
121n
121o
121p
122a
122b
122c
122d
122e
122f
123a
123b
123c
123d
124a
124b
125a
125b
125c
125d
125e
125f
125g
125h
126a
126b
126c
126d
126e
126f
126g
126h
121q
(Km2)
0.48
3.73
1.60
0.11
0.07
0.56
25.28
0.60
2.73
3.51
4.34
2.72
0.38
0.20
1.86
0.08
0.44
0.83
2.04
1.60
0.28
3.80
6.18
8.02
0.60
0.68
1.30
0.13
0.11
0.13
0.48
0.17
0.67
0.29
2.09
2.95
3.80
1.85
0.50
0.95
0.87
18.12
0.44
0.83
0.31
0.73
0.18
0.82
0.99
0.75
0.49
0.63
0.14
0.51
0.08
7.13
2.65
3.47
2.82
1.18
1.97
2.23
2.60
0.32
0.70
0.56
1.45
1.03
2.69
0.91
0.11
0.57
0.75
1.36
0.9994
0.9956
0.9981
0.9999
0.9999
0.9993
0.9723
0.9993
0.9969
0.9959
0.9950
0.9967
0.9995
0.9997
0.9978
0.9999
0.9995
0.9990
0.9976
0.9981
0.9996
0.9956
0.9930
0.9910
0.9993
0.9992
0.9984
0.9998
0.9999
0.9998
0.9994
0.9998
0.9992
0.9996
0.9975
0.9966
0.9955
0.9978
0.9994
0.9989
0.9990
0.9799
0.9995
0.9990
0.9996
0.9991
0.9998
0.9990
0.9988
0.9991
0.9994
0.9992
0.9998
0.9994
0.9999
0.9920
0.9968
0.9959
0.9966
0.9986
0.9977
0.9974
0.9970
0.9996
0.9992
0.9993
0.9983
0.9988
0.9969
0.9989
0.9999
0.9993
0.9991
0.9983
mm/ora
32.67
28.19
28.21
40.63
38.46
29.76
23.02
33.15
25.16
25.61
25.83
30.10
36.46
39.10
29.38
36.22
30.84
28.83
28.34
26.93
30.72
27.08
26.02
24.58
27.84
29.76
29.38
35.62
34.84
35.55
28.19
32.12
29.35
30.90
25.80
23.77
25.98
23.26
29.33
23.81
26.17
20.75
35.03
25.26
30.10
26.20
29.58
26.09
27.55
27.10
28.86
28.05
31.50
28.92
30.78
20.16
25.48
24.43
25.81
24.53
25.31
23.01
21.77
27.39
26.83
28.32
23.65
24.89
20.57
23.60
28.51
26.25
22.66
27.33
m3/s
0.95
2.91
1.33
0.28
0.19
1.62
23.86
1.07
2.54
4.23
4.96
2.37
0.67
0.49
1.89
0.10
0.45
0.52
1.34
1.08
0.28
2.86
9.38
8.08
1.16
0.84
1.22
0.16
0.12
0.32
0.32
0.30
0.79
0.72
3.40
3.00
4.80
4.42
1.60
2.44
1.49
18.20
0.90
1.96
0.32
2.03
0.59
2.32
2.89
2.01
1.32
1.87
0.47
0.65
0.28
15.58
7.32
9.19
7.90
3.13
5.40
5.57
6.13
0.95
2.03
1.73
3.73
2.78
6.00
2.33
0.35
1.62
1.84
0.82
0.34
0.17
0.16
0.34
0.40
0.53
0.25
0.30
0.20
0.26
0.25
0.17
0.27
0.34
0.19
0.19
0.18
0.13
0.14
0.15
0.18
0.17
0.32
0.23
0.39
0.23
0.18
0.19
0.17
0.39
0.13
0.30
0.22
0.45
0.35
0.24
0.27
0.57
0.60
0.60
0.36
0.29
0.33
0.52
0.19
0.59
0.60
0.60
0.58
0.55
0.52
0.59
0.60
0.25
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.13
ore
0.98
1.40
1.39
0.65
0.73
1.15
1.94
0.98
1.63
1.52
1.57
1.18
0.81
0.71
1.25
0.66
0.91
1.19
1.27
1.24
0.98
1.55
1.72
1.79
1.12
0.98
1.24
0.68
0.71
0.73
1.36
0.83
1.00
0.88
1.27
1.65
1.41
1.45
0.97
1.39
1.25
1.89
0.86
1.26
1.04
1.17
0.93
1.20
1.11
1.11
0.99
1.05
0.85
1.02
0.93
1.83
1.29
1.39
1.28
1.42
1.29
1.51
1.66
1.10
1.16
1.14
1.49
1.37
1.79
1.47
1.01
1.27
1.53
1.14
78
B.V - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per tr
calcolato con la formula di Rossi e Villani
A
Codice
001a
001b
001c
001d
001e
001f
001g
002a
003a
003b
009a
009b
009c
012a
012b
012c
012d
012e
013a
013b
013c
013d
013e
013f
013g
013h
013i
013l
013m
027a
028a
028b
028c
028d
028e
032a
034a
040a
040b
040c
040d
040e
041a
041b
054a
056a
058a
062a
062b
062c
062d
062e
062f
062g
063a
063b
063c
069a
070a
086a
087a
091a
092a
092b
096a
098a
098b
098c
106a
108a
112a
112b
117a
118a
119a
119b
119c
Cf
Area del
sottobacino
Coefficiente di
deflusso
(Km 2)
0.35
0.34
0.39
0.51
0.92
0.84
2.62
0.31
0.26
1.60
1.03
0.23
0.66
0.70
0.39
0.28
0.42
0.40
3.14
0.19
0.21
0.26
0.46
0.29
0.62
0.29
0.23
0.57
0.86
1.25
0.07
0.13
0.51
2.39
2.71
1.63
0.76
0.35
0.72
0.19
0.33
0.28
0.81
1.44
2.08
0.53
2.12
0.21
1.57
0.20
0.49
0.99
2.87
1.61
0.10
0.55
0.89
0.72
0.66
0.77
0.18
0.71
0.16
1.18
1.15
0.27
0.48
2.05
0.20
1.38
5.70
0.17
0.18
0.16
1.52
1.37
0.19
0.23
0.21
0.24
0.26
0.30
0.31
0.48
0.23
0.37
0.40
0.45
0.36
0.38
0.15
0.13
0.17
0.19
0.18
0.39
0.17
0.14
0.31
0.29
0.23
0.20
0.32
0.29
0.20
0.26
0.19
0.27
0.23
0.20
0.26
0.21
0.18
0.32
0.19
0.21
0.14
0.18
0.37
0.34
0.59
0.55
0.19
0.42
0.49
0.54
0.58
0.58
0.48
0.51
0.36
0.51
0.46
0.35
0.15
0.31
0.40
0.33
0.26
0.59
0.37
0.22
0.14
0.14
0.41
0.38
0.23
0.21
0.24
0.51
0.22
0.32
0.38
0.40
tr
Tem po di ritardo
ore
0.36
0.39
0.35
0.34
0.38
0.34
0.34
0.34
0.15
0.33
0.23
0.15
0.22
0.94
0.85
0.52
0.54
0.56
0.48
0.42
0.56
0.19
0.29
0.33
0.60
0.19
0.20
0.54
0.47
0.88
0.12
0.22
0.52
0.75
1.12
1.15
0.31
0.49
0.58
0.54
0.50
0.16
0.29
0.24
0.29
0.58
0.36
0.10
0.25
0.09
0.14
0.21
0.35
0.38
0.06
0.16
0.29
0.97
0.31
0.23
0.14
0.41
0.08
0.31
0.71
0.63
0.86
0.35
0.12
0.70
1.62
0.24
0.09
0.26
0.44
0.33
0.11
KA
m[I A(tr )]
Media
Coefficiente di
dell'intensità
riduzione
di pioggia
areale
areale
1.000
1.000
0.999
0.999
0.999
0.999
0.996
1.000
1.000
0.998
0.999
1.000
0.999
0.999
1.000
1.000
0.999
0.999
0.996
1.000
1.000
1.000
0.999
1.000
0.999
1.000
1.000
0.999
0.999
0.998
1.000
1.000
0.999
0.997
0.997
0.998
0.999
1.000
0.999
1.000
1.000
1.000
0.999
0.998
0.997
0.999
0.997
1.000
0.998
1.000
0.999
0.999
0.996
0.998
1.000
0.999
0.999
0.999
0.999
0.999
1.000
0.999
1.000
0.998
0.999
1.000
0.999
0.997
1.000
0.998
0.993
1.000
1.000
1.000
0.998
0.998
1.000
mm/ora
48.13
46.61
48.77
49.35
47.53
49.50
49.46
49.84
63.38
49.79
58.44
65.23
58.92
33.82
35.30
43.99
43.40
42.40
45.90
49.15
43.88
61.65
55.25
52.91
41.78
62.17
61.37
44.63
46.87
34.76
67.48
59.41
44.33
37.61
31.26
30.83
55.09
46.14
43.37
43.96
45.39
64.50
55.55
57.90
54.77
42.91
52.03
64.30
51.19
64.95
59.74
53.95
45.81
44.56
74.48
58.69
50.13
34.01
53.59
58.73
66.11
48.84
72.09
53.08
38.70
40.53
35.12
50.68
67.99
39.13
25.87
58.34
71.53
56.51
48.13
52.23
68.55
m(Q)
Portata m edia annua
m3/s
0.70
0.61
0.82
1.21
2.36
2.37
11.27
0.64
1.09
5.76
4.91
0.97
2.68
0.64
0.32
0.37
0.61
0.54
10.10
0.28
0.23
0.87
1.31
0.62
0.92
1.06
0.75
0.94
1.86
1.51
0.24
0.31
0.82
4.28
3.24
1.60
2.43
0.54
1.20
0.22
0.48
1.19
2.80
8.89
11.41
0.79
8.35
1.19
7.85
1.36
3.10
4.61
12.13
4.71
0.68
2.70
2.83
0.66
1.96
3.24
0.69
1.65
1.24
4.17
1.73
0.28
0.43
7.77
0.92
2.26
5.66
0.44
1.15
0.36
4.23
4.87
0.92
79
A
Codice
119d
119e
119f
119g
119h
119i
120a
120b
120c
120d
120e
120f
120g
120h
120i
120j
120k
120l
120m
120n
120o
120p
120q
120r
120s
120t
120u
120v
120w
120x
120y
120z
121a
121b
121c
121d
121e
121g
121h
121i
121l
121m
121n
121o
121p
121q
122a
122b
122c
122d
122e
122f
123a
123b
123c
123d
124a
124b
125a
125b
125c
125d
125e
125f
125g
125h
126a
126b
126c
126d
126e
126f
126g
126h
Cf
Area del
sottobacino
Coefficiente di
deflusso
(Km 2)
0.48
3.73
1.60
0.11
0.07
0.56
25.28
0.60
2.73
3.51
4.34
2.72
0.38
0.20
1.86
0.08
0.44
0.83
2.04
1.60
0.28
3.80
6.18
8.02
0.60
0.68
1.30
0.13
0.11
0.13
0.48
0.17
0.67
0.29
2.09
2.95
3.80
1.85
0.50
0.95
0.87
18.12
0.44
0.83
0.31
1.36
0.73
0.18
0.82
0.99
0.75
0.49
0.63
0.14
0.51
0.08
7.13
2.65
3.47
2.82
1.18
1.97
2.23
2.60
0.32
0.70
0.56
1.45
1.03
2.69
0.91
0.11
0.57
0.75
0.34
0.17
0.16
0.34
0.40
0.53
0.25
0.30
0.20
0.26
0.25
0.17
0.27
0.34
0.19
0.19
0.18
0.13
0.14
0.15
0.18
0.17
0.32
0.23
0.39
0.23
0.18
0.19
0.17
0.39
0.13
0.30
0.22
0.45
0.35
0.24
0.27
0.57
0.60
0.60
0.36
0.29
0.33
0.52
0.19
0.13
0.59
0.60
0.60
0.58
0.55
0.52
0.59
0.60
0.25
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
0.60
tr
Tem po di ritardo
ore
0.23
1.89
1.26
0.11
0.07
0.15
2.72
0.31
1.19
0.93
1.13
1.52
0.29
0.14
1.08
0.24
0.56
1.27
1.80
1.43
0.46
1.90
0.88
1.74
0.21
0.50
1.02
0.29
0.30
0.10
0.97
0.16
0.52
0.12
0.45
0.99
0.91
0.27
0.14
0.20
0.28
1.77
0.23
0.18
0.45
1.59
0.17
0.09
0.18
0.20
0.17
0.14
0.16
0.08
0.38
0.06
0.55
0.33
0.38
0.34
0.22
0.29
0.31
0.33
0.12
0.17
0.15
0.25
0.21
0.34
0.20
0.07
0.15
0.18
KA
m[IA(tr )]
Media
Coefficiente di
dell'intensità
riduzione
di pioggia
areale
areale
0.999
0.996
0.998
1.000
1.000
0.999
0.974
0.999
0.997
0.996
0.995
0.997
0.999
1.000
0.998
1.000
0.999
0.999
0.998
0.998
1.000
0.996
0.992
0.991
0.999
0.999
0.998
1.000
1.000
1.000
0.999
1.000
0.999
1.000
0.997
0.996
0.995
0.997
0.999
0.999
0.999
0.980
0.999
0.999
1.000
0.998
0.999
1.000
0.999
0.999
0.999
0.999
0.999
1.000
0.999
1.000
0.991
0.996
0.995
0.996
0.998
0.997
0.997
0.996
1.000
0.999
0.999
0.998
0.998
0.996
0.999
1.000
0.999
0.999
mm/ora
58.41
23.91
29.72
69.57
73.85
64.63
18.98
53.39
29.96
33.29
30.77
26.25
54.86
65.84
31.63
55.31
39.59
27.90
23.33
24.72
44.09
24.28
36.45
25.02
58.20
41.85
32.54
51.60
51.09
69.65
33.67
61.98
40.94
66.34
43.74
31.54
32.77
52.88
63.60
58.46
53.18
21.54
58.47
59.77
45.11
22.41
60.75
70.23
59.74
58.52
60.77
63.79
62.05
72.04
46.76
74.73
39.56
49.56
47.00
49.17
57.32
52.23
50.99
49.61
66.94
61.21
63.68
55.31
58.35
49.05
59.22
73.02
63.34
60.60
m(Q)
Portata m edia annua
m 3/s
1.70
2.47
1.40
0.47
0.36
3.51
19.67
1.72
3.03
5.50
5.91
2.06
1.02
0.83
2.04
0.16
0.57
0.50
1.10
0.99
0.40
2.57
13.15
8.22
2.42
1.18
1.35
0.23
0.17
0.62
0.38
0.58
1.10
1.55
5.76
3.98
6.05
10.04
3.47
6.00
3.03
18.90
1.50
4.63
0.48
0.67
4.71
1.39
5.31
6.13
4.50
2.92
4.14
1.07
1.05
0.68
30.57
14.24
17.67
15.04
7.30
11.14
12.35
13.97
2.32
4.64
3.88
8.72
6.52
14.31
5.85
0.89
3.91
4.92
80
B.VI - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e per tr
calcolato con la formula di Rossi
Codice
001a
001b
001c
001d
001e
001f
001g
002a
003a
003b
009a
009b
009c
012a
012b
012c
012d
012e
013a
013b
013c
013d
013e
013f
013g
013h
013i
013l
013m
027a
028a
028b
028c
028d
028e
032a
034a
040a
040b
040c
040d
040e
041a
041b
054a
056a
058a
062a
062b
062c
062d
062e
062f
062g
063a
063b
063c
069a
070a
086a
087a
091a
092a
092b
096a
098a
098b
098c
106a
108a
112a
112b
117a
118a
119a
119b
119c
119d
A
Q2
Q5
Q10
Q20
Q30
Q50
Q100
Q300
Q500
Q1000
Area del
bacino
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
(Km2)
0.35
0.34
0.39
0.51
0.92
0.84
2.62
0.31
0.26
1.60
1.03
0.23
0.66
0.70
0.39
0.28
0.42
0.40
3.14
0.19
0.21
0.26
0.46
0.29
0.62
0.29
0.23
0.57
0.86
1.25
0.07
0.13
0.51
2.39
2.71
1.63
0.76
0.35
0.72
0.19
0.33
0.28
0.81
1.44
2.08
0.53
2.12
0.21
1.57
0.20
0.49
0.99
2.87
1.61
0.10
0.55
0.89
0.72
0.66
0.77
0.18
0.71
0.16
1.18
1.15
0.27
0.48
2.05
0.20
1.38
5.70
0.17
0.18
0.16
1.52
1.37
0.19
0.48
m3/s
0.42
0.36
0.45
0.63
1.17
1.10
4.61
0.36
0.44
2.68
2.36
0.44
1.35
0.55
0.30
0.27
0.44
0.41
5.11
0.19
0.18
0.40
0.67
0.36
0.69
0.46
0.32
0.59
1.06
1.06
0.12
0.16
1.10
2.72
2.18
1.10
1.19
0.36
0.82
0.16
0.32
0.53
1.39
4.24
5.15
0.52
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0.24
0.65
0.65
0.61
1.60
1.47
6.90
6.09
9.73
8.97
3.25
4.96
3.03
36.96
1.83
3.97
0.65
1.66
4.13
1.19
4.70
5.86
4.08
2.69
3.80
0.95
1.32
0.56
31.62
14.86
18.65
16.03
6.35
10.96
11.31
12.45
1.93
4.13
3.50
7.57
5.65
12.19
4.74
0.71
3.29
3.74
m3/s
6.61
3.02
0.63
0.43
3.67
54.16
2.42
5.77
9.60
11.27
5.37
1.53
1.11
4.30
0.23
1.02
1.18
3.04
2.44
0.64
6.50
21.30
18.34
2.63
1.90
2.77
0.36
0.27
0.72
0.73
0.68
1.79
1.64
7.71
6.81
10.89
10.03
3.63
5.55
3.39
41.32
2.04
4.44
0.73
1.85
4.62
1.33
5.26
6.55
4.56
3.00
4.25
1.06
1.48
0.63
35.36
16.62
20.85
17.93
7.10
12.25
12.64
13.92
2.16
4.62
3.92
8.46
6.31
13.63
5.30
0.79
3.68
4.18
m3/s
7.60
3.48
0.72
0.49
4.22
62.27
2.79
6.64
11.04
12.95
6.18
1.76
1.28
4.94
0.26
1.17
1.35
3.50
2.81
0.74
7.47
24.49
21.09
3.03
2.19
3.18
0.41
0.31
0.83
0.84
0.78
2.06
1.89
8.87
7.83
12.52
11.53
4.17
6.38
3.90
47.51
2.35
5.11
0.84
2.13
5.31
1.53
6.05
7.53
5.24
3.45
4.89
1.22
1.70
0.73
40.66
19.11
23.97
20.61
8.16
14.09
14.54
16.00
2.48
5.31
4.50
9.73
7.26
15.67
6.09
0.91
4.23
4.81
m 3/s
8.94
4.09
0.85
0.58
4.97
73.24
3.28
7.81
12.99
15.24
7.27
2.07
1.51
5.81
0.31
1.37
1.59
4.12
3.30
0.87
8.79
28.81
24.81
3.56
2.57
3.74
0.49
0.36
0.98
0.98
0.92
2.42
2.22
10.43
9.21
14.72
13.56
4.91
7.51
4.58
55.89
2.76
6.01
0.99
2.51
6.24
1.80
7.11
8.86
6.17
4.06
5.75
1.44
2.00
0.85
47.83
22.48
28.20
24.25
9.60
16.57
17.10
18.83
2.92
6.25
5.30
11.44
8.54
18.43
7.16
1.07
4.98
5.65
m3/s
10.89
4.98
1.04
0.71
6.05
89.23
4.00
9.51
15.82
18.56
8.85
2.52
1.83
7.08
0.38
1.67
1.94
5.02
4.02
1.05
10.71
35.09
30.22
4.34
3.13
4.56
0.59
0.44
1.19
1.20
1.12
2.95
2.70
12.71
11.21
17.93
16.52
5.98
9.14
5.58
68.09
3.37
7.32
1.21
3.05
7.60
2.20
8.67
10.80
7.51
4.95
7.01
1.75
2.44
1.04
58.26
27.38
34.35
29.54
11.69
20.19
20.83
22.93
3.55
7.61
6.45
13.94
10.40
22.46
8.72
1.31
6.06
6.89
m3/s
12.09
5.53
1.15
0.79
6.72
99.01
4.43
10.56
17.55
20.60
9.82
2.80
2.04
7.85
0.42
1.86
2.15
5.57
4.46
1.17
11.88
38.94
33.53
4.81
3.47
5.06
0.66
0.49
1.32
1.33
1.24
3.28
3.00
14.10
12.44
19.90
18.33
6.64
10.15
6.19
75.55
3.73
8.13
1.34
3.39
8.44
2.44
9.62
11.98
8.34
5.49
7.78
1.94
2.71
1.15
64.65
30.38
38.12
32.78
12.98
22.40
23.12
25.45
3.94
8.44
7.16
15.47
11.54
24.92
9.68
1.45
6.73
7.64
m3/s
13.17
6.02
1.25
0.86
7.31
107.84
4.83
11.50
19.12
22.43
10.70
3.05
2.22
8.55
0.46
2.02
2.34
6.06
4.86
1.27
12.94
42.41
36.52
5.24
3.78
5.51
0.72
0.53
1.44
1.45
1.35
3.57
3.27
15.35
13.55
21.67
19.96
7.23
11.05
6.75
82.28
4.07
8.85
1.46
3.69
9.19
2.65
10.47
13.05
9.08
5.98
8.47
2.12
2.95
1.26
70.42
33.09
41.52
35.70
14.13
24.40
25.18
27.72
4.29
9.20
7.80
16.85
12.57
27.14
10.54
1.58
7.33
8.32
82
B.VII Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e
per tr calcolato con la formula di Rossi e Villani
Codice
001a
001b
001c
001d
001e
001f
001g
002a
003a
003b
009a
009b
009c
012a
012b
012c
012d
012e
013a
013b
013c
013d
013e
013f
013g
013h
013i
013l
013m
027a
028a
028b
028c
028d
028e
032a
034a
040a
040b
040c
040d
040e
041a
041b
054a
056a
058a
062a
062b
062c
062d
062e
062f
062g
063a
063b
063c
069a
070a
086a
087a
091a
092a
092b
096a
098a
098b
098c
106a
108a
112a
112b
117a
118a
119a
119b
119c
A
Q2
Q5
Q10
Q20
Q30
Q50
Q100
Q300
Q500
Q1000
Area del
bacino
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
(Km2)
0.35
0.34
0.39
0.51
0.92
0.84
2.62
0.31
0.26
1.60
1.03
0.23
0.66
0.70
0.39
0.28
0.42
0.40
3.14
0.19
0.21
0.26
0.46
0.29
0.62
0.29
0.23
0.57
0.86
1.25
0.07
0.13
0.51
2.39
2.71
1.63
0.76
0.35
0.72
0.19
0.33
0.28
0.81
1.44
2.08
0.53
2.12
0.21
1.57
0.20
0.49
0.99
2.87
1.61
0.10
0.55
0.89
0.72
0.66
0.77
0.18
0.71
0.16
1.18
1.15
0.27
0.48
2.05
0.20
1.38
5.70
0.17
0.18
0.16
1.52
1.37
0.19
m 3/s
0.61
0.53
0.72
1.05
2.05
2.06
9.80
0.56
0.94
5.01
4.27
0.84
2.33
0.56
0.28
0.33
0.53
0.47
8.79
0.24
0.20
0.76
1.14
0.54
0.80
0.92
0.65
0.82
1.62
1.31
0.21
0.27
0.71
3.72
2.81
1.39
2.12
0.47
1.05
0.19
0.42
1.04
2.44
7.73
9.93
0.69
7.26
1.04
6.83
1.18
2.70
4.01
10.55
4.10
0.59
2.35
2.47
0.58
1.71
2.81
0.60
1.44
1.08
3.63
1.51
0.24
0.37
6.76
0.80
1.97
4.92
0.38
1.00
0.31
3.68
4.24
0.80
m3/s
0.90
0.79
1.06
1.56
3.04
3.06
14.53
0.82
1.40
7.43
6.34
1.25
3.46
0.83
0.42
0.48
0.79
0.70
13.03
0.36
0.30
1.12
1.69
0.79
1.19
1.36
0.96
1.21
2.40
1.95
0.31
0.40
1.06
5.52
4.17
2.06
3.14
0.69
1.55
0.28
0.62
1.54
3.61
11.46
14.72
1.02
10.77
1.54
10.12
1.75
4.00
5.95
15.64
6.07
0.88
3.48
3.66
0.85
2.53
4.17
0.89
2.13
1.60
5.38
2.24
0.36
0.55
10.03
1.18
2.92
7.30
0.57
1.48
0.46
5.45
6.28
1.19
m3/s
1.14
0.99
1.34
1.97
3.84
3.87
18.37
1.04
1.77
9.38
8.01
1.58
4.37
1.05
0.53
0.61
1.00
0.88
16.46
0.45
0.38
1.42
2.13
1.00
1.50
1.72
1.22
1.53
3.03
2.46
0.39
0.50
1.34
6.98
5.27
2.60
3.96
0.87
1.96
0.35
0.79
1.94
4.56
14.48
18.60
1.29
13.60
1.94
12.79
2.22
5.06
7.51
19.77
7.68
1.11
4.40
4.62
1.08
3.20
5.27
1.13
2.70
2.02
6.80
2.83
0.45
0.70
12.67
1.50
3.69
9.22
0.72
1.87
0.58
6.89
7.94
1.51
m3/s
1.41
1.24
1.67
2.45
4.78
4.81
22.87
1.30
2.20
11.69
9.97
1.96
5.44
1.31
0.66
0.76
1.24
1.10
20.50
0.57
0.47
1.77
2.66
1.25
1.87
2.14
1.52
1.90
3.78
3.07
0.49
0.62
1.67
8.69
6.57
3.24
4.94
1.09
2.45
0.44
0.98
2.42
5.68
18.04
23.17
1.60
16.94
2.42
15.93
2.76
6.30
9.36
24.62
9.56
1.38
5.48
5.75
1.34
3.98
6.57
1.41
3.36
2.51
8.47
3.52
0.56
0.87
15.78
1.86
4.60
11.48
0.89
2.33
0.72
8.58
9.89
1.87
m3/s
1.58
1.38
1.87
2.74
5.35
5.38
25.58
1.45
2.47
13.07
11.15
2.20
6.08
1.46
0.74
0.85
1.39
1.23
22.93
0.63
0.53
1.98
2.97
1.40
2.09
2.40
1.70
2.13
4.22
3.43
0.54
0.70
1.87
9.72
7.34
3.63
5.52
1.22
2.73
0.49
1.09
2.70
6.36
20.17
25.90
1.79
18.95
2.70
17.82
3.09
7.04
10.46
27.53
10.69
1.54
6.13
6.43
1.50
4.45
7.34
1.57
3.75
2.81
9.47
3.94
0.63
0.98
17.64
2.08
5.14
12.84
1.00
2.61
0.81
9.60
11.06
2.10
m3/s
1.82
1.59
2.15
3.15
6.15
6.19
29.41
1.67
2.83
15.03
12.82
2.53
6.99
1.68
0.85
0.98
1.60
1.41
26.36
0.73
0.61
2.27
3.42
1.61
2.40
2.76
1.95
2.45
4.86
3.94
0.63
0.80
2.14
11.17
8.44
4.17
6.35
1.40
3.14
0.57
1.26
3.11
7.31
23.19
29.78
2.06
21.78
3.11
20.48
3.55
8.10
12.03
31.65
12.29
1.78
7.05
7.40
1.73
5.12
8.44
1.81
4.32
3.23
10.89
4.53
0.72
1.12
20.28
2.40
5.91
14.76
1.15
3.00
0.93
11.04
12.71
2.41
m3/s
2.14
1.87
2.53
3.70
7.23
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12.14
17.20
4.44
4.38
2.80
126.86
59.09
73.32
62.43
30.32
46.22
51.23
57.99
9.63
19.26
16.10
36.17
27.06
59.40
24.30
3.71
16.23
20.43
m3/s
7.68
11.17
6.34
2.15
1.65
15.88
88.92
7.78
13.69
24.84
26.73
9.33
4.59
3.73
9.21
0.70
2.60
2.27
4.99
4.46
1.83
11.60
59.42
37.17
10.96
5.32
6.11
1.04
0.78
2.82
1.73
2.61
4.98
7.02
26.03
17.98
27.35
45.39
15.68
27.14
13.71
85.42
6.79
20.94
2.18
3.03
21.31
6.30
23.99
27.72
20.36
13.22
18.74
4.84
4.77
3.05
138.17
64.35
79.86
68.00
33.02
50.34
55.80
63.16
10.49
20.98
17.53
39.39
29.47
64.70
26.46
4.04
17.68
22.26
84
B.VIII -
Elenco bacini vallivi
Codice
Asta/località
Sezione di chiusura
---
---
V001
T. Solofrana
sezione n°1: a monte della confluenza con il torrente San Bartolomeo
V002
V.ne della Morte e V.ne Cippi
sezione n° 2: immediatamente a monte della vasca di progetto
V003
T. San Bartolomeo
sezione n°3: immediatamente a monte della biforcazione con la
Solofrana
V004
T. Solofrana
sezione n°4: a valle della confluenza con il torrente proveniente da San
Bartolomeo
V005
T. Solofrana
sezione n°5: a monte della biforcazione con il Canale San Rocco
V006
T. Solofrana
sezione n° 6: a monte della confluenza con il torrente Calvagnola
V007
T. Calvagnola
sezione n° 7: a monte della vasca di progetto in località Fisciano
V008
T. Calvagnola
sezione n°8: a monte della confluenza con il torrente Solofrana
V009
T. Solofrana
sezione n°9: a valle della confluenza con il torrente Calvagnola
V010
T. Solofrana
sezione n°10: a monte della confluenza con il torrente Lavinaro
V011
T. Lavinaro
sezione n°11: a monte della confluenza con il torrente Solofrana
V012
T. Solofrana
sezione n°12: a valle della confluenza con il torrente Lavinaro
V013
T. Solofrana
sezione n°13: a monte della confluenza con il torrente Lavinaio
V014
T. Lavinaio
sezione n°14: a monte della vasca di progetto in località Penta
V015
T. Lavinaio
sezione n°15: a monte della confluenza con il torente Solofrana
V016
T. Solofrana
sezione n°16: a valle della confluenza con il torrente Lavinaio
V017
T. Solofrana
sezione n°17: a monte della confluenza con i canali provenienti da
Siano
V019
T. Solofrana
sezione n°19: a valle della confluenza con i canali provenienti da Siano
V020
T. Solofrana
sezione n°20: a monte della biforcazione T.Casarsano e T. Corvi
V021
T. Solofrana
sezione n°21: a monte della confluenza con l'alveo Cavaiola
85
Codice
Asta/località
Sezione di chiusura
---
---
V022
T. Cavaiola
sezione n°22: a monte della confluenza con il torrente Solofrana
V023
Alveo Comune Nocerino
sezione n°23: a valle della confluenza con l'alveo Cavaiola
V024
Alveo Comune Nocerino
sezione n° 24: a monte della vasca Cicalesi
V025
Alveo Comune Nocerino
sezione n° 25: a monte dello scolmatore di piena che adduce le acque
al controfosso di sinistra
V026
Alveo Comune Nocerino
sezione n° 26: a monte della confluenza con il fiume Sarno
V027
F. Sarno (Rio S.Marino)
sezione n° 27: a monte della confluenza con il torrente Acqua del
Palazzo
V028
F. Sarno (Rio S.Marino)
sezione n° 28: a valle della confluenza con il torrente Acqua del
Palazzo
V029
F. Sarno (Rio S.Marino)
sezione n° 29: a monte della confluenza con Rio Foce
V030
F. Sarno (Rio S.Marino)
sezione n° 30: a valle della confluenza con Rio Foce
V031
F. Sarno
sezione n° 31: a monte della confluenza con il Fosso Imperatore
V033
F. Sarno
sezione n° 33: a valle della confluenza con il Fosso Imperatore
V034
F. Sarno
sezione n° 34: a monte della confluenza con l'Alveo Comune Nocerino
V035
F. Sarno
sezione n° 35: a monte della confluenza con il Controfosso Sinistro
V037
F. Sarno
sezione n° 37: a monte della confluenza con il T. Mariconda
V038
T. Mariconda
sezione n° 38: a monte dell'immissione con il F. Sarno
V039
F. Sarno
sezione n° 39: a valle della confluenza con il T. Mariconda
V040
F. Sarno
sezione n° 40: alla foce
V041
Rio Laura
sezione n° 41: confluenza con Solofrana
V042
Acqua del Palazzo
sezione n° 42: confluenza con il F.Sarno
V043
Acqua della Foce
sezione n° 43: confluenza con il F.Sarno
V044
Rivo San Marco
sezione n° 44: alla foce
86
B.IX - Caratteristiche fisiografiche dei bacini vallivi
Codice
Asta/località
--V001
T. Solofrana
V002
V.ne della Morte e
V.ne Cippi
V003
T. San Bartolomeo
V004
T. Solofrana
V005
T. Solofrana
V006
T. Solofrana
V007
T. Calvagnola
V008
T. Calvagnola
V009
T. Solofrana
V010
T. Solofrana
V011
T. Lavinaro
V012
T. Solofrana
V013
T. Solofrana
V014
T. Lavinaio
V015
T. Lavinaio
V016
T. Solofrana
V017
T. Solofrana
V019
T. Solofrana
V020
T. Solofrana
V021
T. Solofrana
V022
T. Cavaiola
V023
V024
V025
V026
V027
V028
V029
V030
Alveo Comune
Nocerino
Alveo Comune
Nocerino
Alveo Comune
Nocerino
Alveo Comune
Nocerino
F. Sarno (Rio
S.Marino)
F. Sarno (Rio
S.Marino)
F. Sarno (Rio
S.Marino)
F. Sarno (Rio
S.Marino)
V031
F. Sarno
V033
F. Sarno
V034
F. Sarno
V035
F. Sarno
V037
F. Sarno
V038
T. Mariconda
V039
F. Sarno
V040
V041
V042
V043
V044
F. Sarno
Rio Laura
Acqua del Palazzo
Acqua della Foce
Rivo San Marco
Sezione di chiusura
--sezione n°1: a monte della confluenza con il
torrente San Bartolomeo
sezione n° 2: immediatamente a monte della
vasca di progetto
sezione n°3: immediatamente a monte della
biforcazione con la Solofrana
sezione n°4: a valle della confluenza con il
torrente proveniente da San Bartolomeo
sezione n°5: a monte della biforcazione con il
Canale San Rocco
sezione n° 6: a monte della confluenza con il
torrente Calvagnola
sezione n° 7: a monte della vasca di progetto in
località Fisciano
sezione n°8: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana
sezione n°9: a valle della confluenza con il
torrente Calvagnola
sezione n°10: a monte della confluenza con il
torrente Lavinaro
sezione n°11: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana
sezione n°12: a valle della confluenza con il
torrente Lavinaro
sezione n°13: a monte della confluenza con il
torrente Lavinaio
sezione n°14: a monte della vasc di progetto in
località Penta
sezione n°15: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana
sezione n°16: a valle della confluenza con il
torrente Lavinaio
sezione n°17: a monte della confluenza con i
canali provenienti da Siano
sezione n°19: a valle della confluenza con i
canali provenienti da Siano
sezione n°20: a monte della biforcazione
T.Casarsano e T. Corvi
sezione n°21: a monte della confluenza con
l'alveo Cavaiola
sezione n°22: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana
sezione n°23: a valle della confluenza con
l'alveo Cavaiola
sezione n° 24: a monte della vasca Cicalesi
sezione n° 25: a monte dello scolmatore di
piena che adduce le acque al controfosso di
sinistra
sezione n° 26: a monte della confluenza con il
fiume Sarno
sezione n° 27: a monte della confluenza con il
torrente Acqua del Palazzo
sezione n° 28: a valle della confluenza con il
torrente Acqua del Palazzo
sezione n° 29: a monte della confluenza con
Rio Foce
sezione n° 30: a valle della confluenza con Rio
Foce
sezione n° 31: a monte della confluenza con il
Fosso Imperatore
sezione n° 33: a valle della confluenza con il
Fosso Imperatore
sezione n° 34: a monte della confluenza con
l'Alveo Comune Nocerino
sezione n° 35: a monte della confluenza con il
Controfosso Sinistro
sezione n° 37: a monte della confluenza con il
T. Mariconda
sezione n° 38: a monte dell'immissione con il
F. Sarno
sezione n° 39: a valle della confluenza con il T.
Mariconda
sezione n° 40: alla foce
sezione n° 41: confluenza con Solofrana
sezione n° 42: confluenza con il F.Sarno
sezione n° 43: confluenza con il F.Sarno
sezione n° 44: alla foce
A
Ymax
Ymin
Ymed
L
Area del
sottobacino
Quota m assim a
del sottobacino
Quota m inim a
del
sottobacino
Quota m edia
del
sottobacino
Lunghezza
asta
principale
(Km 2)
(m s.l.m.m.)
39.45
1567
180
633
12249
18.74
938
173
403
7286
4.48
407
180
234
61256
43.94
1567
177
515
13742
67.95
1567
171
516
14492
73.20
1567
148
510
17234
20.47
1607
239
708
9074
25.03
1607
150
655
11698
98.26
1607
148
538
17353
101.02
1607
129
529
19037
22.36
1067
125
490
8685
123.50
1067
124
521
19228
123.50
1067
124
521
19278
11.65
836
199
395
6480
23.01
852
122
349
12960
146.61
1607
122
494
19470
153.62
1607
98
483
22165
164.15
1607
97
470
22353
182.36
1607
60
439
27152
187.72
1607
43
429
30468
42.57
1138
40
337
7435
230.32
1607
41
410
30610
232.98
1607
34
406
33479
234.03
1607
13
404
38784
234.51
1607
13
403
39248
7.67
350
13
49
6962
23.61
925
13
153
6983
23.98
925
17
151
7562
51.40
1133
13
233
7674
65.17
1133
15
189
10908
76.48
1133
15
171
11508
77.91
1133
13
161
12919
353.77
1607
13
319
43624
355.25
1607
7
317
45760
24.48
1059
6
268
3490
379.77
1607
7
305
45952
400.76
23.28
4.79
27.37
37.10
1607
957
448
1133
1300
4
171
13
17
0
290
957
46
308
514
49293
5214
2009
3112
10815
(m s.l.m.m.) (m s.l.m.m.)
(m )
87
B.X - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini vallivi
A
A1
A2_1
A2_2
Codice
Area del
sottobacino
Perm eabile
s enza bosco
Im pe rm e abile
se nza bosco
Im perm eabile
con bosco
--V001
V002
V003
V004
V005
V006
V007
V008
V009
V010
V011
V012
V013
V014
V015
V016
V017
V019
V020
V021
V022
V023
V024
V025
V026
V027
V028
V029
V030
V031
V033
V034
V035
V037
V038
V039
V040
V041
V042
V043
V044
(Km 2)
39.45
18.74
4.48
43.94
67.95
73.20
20.47
25.03
98.26
101.02
22.36
123.50
123.50
11.65
23.01
146.61
153.62
164.15
182.36
187.72
42.57
230.32
232.98
234.03
234.51
7.67
23.61
23.98
51.40
65.17
76.48
77.91
353.77
355.25
24.48
379.77
400.76
23.28
4.79
27.37
37.10
(Km 2)
1.44
0.71
0.14
1.58
2.53
2.96
1.40
1.88
4.84
5.12
2.65
5.12
5.12
0.34
0.97
6.08
7.56
7.58
9.14
9.68
5.12
14.80
14.89
14.89
14.89
0.39
0.73
0.73
1.24
1.24
1.24
1.24
16.12
16.12
0.00
16.12
16.12
0.95
0.28
0.50
5.40
(Km 2)
7.59
6.50
0.40
7.99
15.77
15.96
6.27
6.91
22.87
23.13
3.81
23.13
23.13
2.20
3.29
26.42
27.14
27.15
27.88
28.81
1.01
29.82
30.25
30.25
30.25
0.83
2.18
2.18
5.08
6.60
7.00
7.03
37.42
37.45
0.01
37.47
37.51
7.78
0.04
2.76
8.78
(Km 2)
5.04
5.21
3.19
8.24
14.86
17.08
1.66
3.16
20.24
21.44
6.03
21.56
21.56
2.57
7.93
29.59
31.99
32.12
38.69
41.40
4.21
45.61
46.48
46.48
46.48
5.41
9.03
9.37
14.33
23.71
27.51
27.82
80.47
80.47
0.00
80.48
88.99
6.17
1.57
4.90
4.77
A3
A4
A5
im perm eabile
im perm eabile con
con antropico e
antropico e
Perm eabile con
pendenza m e dia pende nza m edia di
bosco
di fondo m inore
fondo m aggiore
dell'1%
dell'1%
(Km 2)
19.81
1.90
0.75
20.57
24.41
26.24
10.84
12.53
38.77
39.07
7.12
39.08
39.08
4.68
8.57
47.65
49.65
49.67
51.82
52.08
7.47
59.55
59.71
59.71
59.70
0.25
0.67
0.67
0.84
0.84
0.84
0.84
60.55
60.55
0.00
60.55
60.55
3.67
0.22
0.16
18.14
(Km 2)
0.00
1.00
0.00
0.00
1.34
1.80
0.00
0.16
1.98
2.69
0.06
2.69
2.69
0.36
0.57
3.26
3.66
3.72
6.31
7.23
6.24
13.51
14.56
14.57
14.57
0.79
2.30
2.33
3.57
5.51
5.94
6.16
25.60
26.41
4.70
31.13
41.86
1.34
1.35
1.24
0.00
(Km 2)
5.58
0.73
0.00
5.58
6.41
6.54
0.31
0.41
6.95
6.95
1.18
6.95
6.95
1.51
1.69
8.64
8.64
8.64
8.64
8.64
6.24
14.88
14.88
14.88
14.88
0.00
1.56
1.56
2.14
2.14
2.14
2.14
17.03
17.03
0.00
17.03
18.16
0.73
1.34
0.59
0.00
A6
A7
A8
zone di
bonifica
reticolo
m inore non
contribuente
(Km 2)
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
1.05
1.53
0.00
0.00
0.00
2.75
3.69
10.37
11.23
25.20
25.32
7.68
33.00
33.00
0.00
0.00
2.75
0.00
(Km 2)
0.00
2.69
0.00
0.00
2.69
2.69
0.00
0.00
2.69
2.69
1.51
25.05
25.05
0.00
0.00
25.05
25.05
35.34
39.94
39.94
12.30
52.24
52.29
52.30
52.29
0.00
2.40
2.40
3.59
3.59
3.59
3.59
64.32
64.77
10.04
74.89
75.48
2.70
0.00
1.19
0.00
bacino
m inore
sotteso da
vasca
funzionante
e d efficace
(Km 2)
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
0.00
4.73
4.73
17.87
17.87
17.87
17.87
27.17
27.17
2.06
29.23
29.23
0.00
0.00
13.06
0.00
88
B.XI - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini vallivi
Codice
m[I 0]
dc
C
D
b
V001
V002
V003
V004
V005
V006
V007
V008
V009
V010
V011
V012
V013
V014
V015
V016
V017
V019
V020
V021
V022
V023
V024
V025
V026
V027
V028
V029
V030
V031
V033
V034
V035
V037
V038
V039
V040
V041
V042
V043
V044
(mm/ora)
83.78
83.72
83.80
83.78
83.77
83.77
83.80
83.80
83.78
83.78
77.38
83.76
83.76
83.80
83.80
83.77
83.77
83.77
83.77
83.77
83.80
83.78
83.78
83.78
83.77
84.40
84.49
84.51
84.75
84.70
84.60
84.58
83.96
83.96
83.79
83.95
83.94
83.74
85.00
85.00
83.96
0.3313
0.3316
0.3312
0.3313
0.3314
0.3314
0.3312
0.3312
0.3313
0.3313
0.3647
0.3314
0.3314
0.3312
0.3312
0.3314
0.3314
0.3314
0.3314
0.3313
0.3312
0.3313
0.3313
0.3313
0.3313
0.3172
0.3147
0.3145
0.3087
0.3100
0.3125
0.3128
0.3272
0.3273
0.3311
0.3275
0.3277
0.3315
0.3034
0.3034
0.3282
0.7033
0.7043
0.7031
0.7033
0.7036
0.7036
0.7031
0.7031
0.7034
0.7034
0.7957
0.7037
0.7037
0.7031
0.7031
0.7036
0.7036
0.7036
0.7035
0.7035
0.7031
0.7034
0.7034
0.7034
0.7034
0.7328
0.7379
0.7384
0.7511
0.7484
0.7431
0.7423
0.7120
0.7120
0.7030
0.7114
0.7110
0.7040
0.7621
0.7621
0.7098
7.7272E-05
7.6887E-05
7.7381E-05
7.7283E-05
7.7185E-05
7.7199E-05
7.7382E-05
7.7382E-05
7.7246E-05
7.7248E-05
3.7753E-05
7.7125E-05
7.7125E-05
7.7381E-05
7.7381E-05
7.7165E-05
7.7175E-05
7.7187E-05
7.7206E-05
7.7211E-05
7.7381E-05
7.7242E-05
7.7242E-05
7.7244E-05
7.7241E-05
8.7046E-05
8.8733E-05
8.8865E-05
9.2827E-05
9.1985E-05
9.0267E-05
9.0027E-05
8.0077E-05
8.0070E-05
7.7369E-05
7.9894E-05
7.97776E-05
7.69805E-05
0.000096554
0.000096554
7.95259E-05
0.6544
0.6733
0.6850
0.6635
0.6638
0.6642
0.6483
0.6524
0.6619
0.6626
0.7772
0.6636
0.6636
0.6725
0.6761
0.6655
0.6663
0.6673
0.6696
0.6704
0.6770
0.6718
0.6720
0.6722
0.6723
0.7286
0.7244
0.7250
0.7294
0.7310
0.7276
0.7278
0.6864
0.6866
0.6823
0.6870
0.68784
0.63037
0.757659
0.732361
0.668949
89
B.XII -
Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini vallivi
A
Codice
V001
V002
V003
V004
V005
V006
V007
V008
V009
V010
V011
V012
V013
V014
V015
V016
V017
V019
V020
V021
V022
V023
V024
V025
V026
V027
V028
V029
V030
V031
V033
V034
V035
V037
V038
V039
V040
V041
V042
V043
V044
Cf
Area del
Coefficiente
sottobacin
di deflusso
o
(Km 2)
39.45
18.74
4.48
43.94
67.95
73.20
20.47
25.03
98.26
101.02
22.36
123.50
123.50
11.65
23.01
146.61
153.62
164.15
182.36
187.72
42.57
230.32
232.98
234.03
234.51
7.67
23.61
23.98
51.40
65.17
76.48
77.91
353.77
355.25
24.48
379.77
400.76
23.28
4.79
27.37
37.10
0.27
0.39
0.46
0.29
0.32
0.32
0.25
0.27
0.31
0.31
0.33
0.25
0.25
0.31
0.33
0.26
0.27
0.25
0.25
0.26
0.20
0.25
0.25
0.25
0.25
0.48
0.32
0.32
0.24
0.29
0.28
0.27
0.23
0.23
0.00
0.22
0.22
0.37
0.37
0.18
0.27
tr
KA
m[I A(tr )]
m(Q)
q
Tem po di
ritardo
Coefficien
te di
riduzione
areale
Media
dell'intensità di
pioggia areale
Portata
m edia
annua
Portata
unitaria
(mm/ora)
34.7
38.6
50.4
32.9
28.1
27.3
39.7
37.0
24.7
24.3
28.7
23.7
23.7
45.1
37.5
21.8
21.1
20.8
19.6
19.2
26.8
17.0
17.0
16.9
16.9
42.5
35.4
35.1
29.5
26.2
25.3
25.2
14.0
14.0
77.0
13.8
13.4
38.7
47.2
38.2
27.2
(m3/s)
68
51
19
76
111
115
37
44
134
136
38
133
133
30
52
153
156
155
163
167
41
161
163
162
162
28
48
49
67
82
89
89
193
192
0
189
196
60
15
33
48
(m3/s/km2)
1.72
2.70
4.20
1.74
1.63
1.58
1.82
1.77
1.36
1.35
1.69
1.08
1.08
2.56
2.25
1.04
1.02
0.94
0.89
0.89
0.97
0.70
0.70
0.69
0.69
3.66
2.02
2.02
1.30
1.25
1.16
1.15
0.54
0.54
0.00
0.50
0.49
2.58
3.14
1.22
1.30
(ore)
0.85
0.68
0.36
0.92
1.19
1.24
0.67
0.78
1.45
1.48
0.90
1.48
1.48
0.48
0.71
1.64
1.73
1.73
1.86
1.91
1.33
2.21
2.22
2.22
2.22
0.48
0.69
0.70
0.90
1.08
1.14
1.14
2.48
2.48
0.02
2.48
2.53
0.75
0.35
0.56
1.33
0.95
0.98
0.99
0.95
0.92
0.92
0.97
0.97
0.90
0.89
0.97
0.87
0.87
0.98
0.97
0.85
0.85
0.84
0.83
0.83
0.95
0.80
0.80
0.80
0.80
0.99
0.97
0.97
0.94
0.93
0.91
0.91
0.73
0.73
0.96
0.72
1
0.97
0.99
0.96
0.96
90
B.XIII Codice
V001
V002
V003
V004
V005
V006
V007
V008
V009
V010
V011
V012
V013
V014
V015
V016
V017
V019
V020
V021
V022
V023
V024
V025
V026
V027
V028
V029
V030
V031
V033
V034
V035
V037
V038
V039
V040
V041
V042
V043
V044
Portate massime dei bacini vallivi per preassegnati periodi di ritorno
A
Q2
Q5
Q10
Q20
Q30
Q50
Q100
Q300
Q500
Q1000
Area del
bacino
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
Portata
(Km 2)
39.45
18.74
4.48
43.94
67.95
73.20
20.47
25.03
98.26
101.02
22.36
123.50
123.50
11.65
23.01
146.61
153.62
164.15
182.36
187.72
42.57
230.32
232.98
234.03
234.51
7.67
23.61
23.98
51.40
65.17
76.48
77.91
353.77
355.25
24.48
379.77
400.76
23.28
4.79
27.37
37.10
m 3/s
59
44
16
66
96
100
32
39
116
118
33
116
116
26
45
133
136
135
142
146
36
140
142
141
141
24
41
42
58
71
77
78
168
167
0
164
171
52
13
29
42
m 3/s
87
65
24
99
143
149
48
57
173
176
49
171
171
38
67
197
202
200
210
216
53
208
210
210
209
36
61
63
86
105
115
115
248
248
0
244
253
78
19
43
62
m 3/s
110
82
31
125
180
188
61
72
218
222
61
217
217
49
84
249
255
252
265
273
68
263
265
265
265
46
78
79
109
133
145
145
314
313
0
308
320
98
25
54
79
m 3/s
137
103
38
155
225
234
76
90
272
276
77
270
270
60
105
310
317
314
330
340
84
328
330
330
330
57
97
99
136
166
180
181
391
390
0
384
398
122
31
68
98
m 3/s
154
115
43
173
251
262
85
101
304
309
86
302
302
68
117
347
355
351
369
380
94
366
369
369
369
64
108
110
152
186
202
203
437
437
0
429
445
137
34
76
110
m 3/s
177
132
49
199
289
301
97
116
349
355
98
347
347
78
135
399
408
404
425
437
108
421
425
424
424
73
124
127
175
213
232
233
503
502
0
493
512
157
39
87
126
m 3/s
208
155
58
235
340
354
115
136
411
418
116
408
408
91
159
469
480
475
500
514
127
495
499
499
498
86
146
149
206
251
273
274
591
590
0
580
602
185
46
102
148
m 3/s
253
189
70
286
414
432
140
166
501
509
141
497
497
111
193
572
585
579
609
626
155
603
608
608
607
105
178
182
251
306
332
334
720
719
0
707
734
225
56
125
181
m 3/s
281
210
78
317
459
479
155
184
555
565
156
552
552
124
214
634
649
642
675
694
172
670
675
674
674
116
198
201
278
339
368
370
799
798
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