Sistema informativo territoriale del Bacino del Cecina - SIRA
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Sistema informativo territoriale del Bacino del Cecina - SIRA
APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA COMUNITARIA 2000/60/CE NEL BACINO DEL FIUME CECINA IN QUALITA’ DI BACINO PILOTA Sistema informativo territoriale del Bacino del Cecina APPLICAZIONE DEI MODELLI ALLO STUDIO DEL BACINO PILOTA Parte prima: Aspetti QUANTITATIVI della risorsa Febbraio 2006 Revisione per Errata Corrige p. 47 del 14/03/2006 INDICE 1. PREMESSA.......................................................................................................................3 2. CARATTERIZZAZIONE IDROLOGICA DEL BACINO.......................................................5 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MODELLO SWAT..............................................................5 Campi di applicazione del modello ...............................................................................9 Gli Output forniti dal modello ........................................................................................9 IL MODELLO DEL BACINO DEL FIUME CECINA ........................................................................11 I dati di input ...............................................................................................................11 Calibrazione e validazione del modello.......................................................................14 Risultati della calibrazione (periodo 1995-1998) ..........................................................15 Risultati della validazione (periodo 1999-2000) ...........................................................18 Risultati della validazione (periodo 2001-2002) ...........................................................19 Calibrazione e validazione del modello: conclusioni ...................................................21 APPLICAZIONE DEL MODELLO AL DECENNIO 1993-2002 .......................................................23 Deflussi del fiume Cecina a Ponte di Monterufoli .......................................................23 Deflussi del fiume Cecina alla foce a mare.................................................................26 Contributo al bilancio idrologico del bacino del Cecina per il decennio 1993-2002 ....29 Introduzione .................................................................................................................29 Modello idrologico: dati riassuntivi relativi al decennio 1993-2002 ...............................33 Elaborazioni grafiche e mappe tematiche relative agli output del modello..................34 3. MODELLAZIONE DEL SISTEMA FIUME - FALDA .........................................................40 PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI SWAT E MODFLOW ......................................................40 APPLICAZIONE DEL MODELLO ALLA PIANURA ALLUVIONALE DEL FIUME CECINA ......................45 Simulazione annuale in regime stazionario ................................................................49 Simulazione stagionale in regime transitorio ..............................................................54 4. CONCLUSIONI................................................................................................................61 5. BIBLIOGRAFIA................................................................................................................64 ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / 1. PREMESSA La Common Implementation Strategy (CIS) per la Water Framework Directive, attribuisce una grande rilevanza al ruolo chiave che i modelli di simulazione e le tecnologie GIS possono/devono assumere per supportare i processi partecipativi richiesti dalla Direttiva 2000/60/CE ai fini della definizione del Piano di bacino, il documento pianificatorio nel quale devono essere identificate le migliori fattibili soluzioni, anche sul piano economico, per conseguire gli obiettivi di qualità ambientale indicati dalla Direttiva. Per conseguire questo obiettivo infatti, devono essere prese in esame e comparate le implicazioni di molteplici potenziali scenari di gestione delle risorse idriche e dei suoli a livello di bacino, come l’implementazione di pratiche ottimali di gestione delle colture agricole (p.es. una migliore programmazione dei tempi e delle quantità di fertilizzanti e pesticidi applicati), gli effetti di opere multifunzionali a basso impatto ambientale (buffer zones/strips, wetlands), la realizzazione o il potenziamento di impianti di trattamento delle acque, i cambiamenti delle pratiche di gestione dei suoli. Il Progetto preliminare del SIT del Cecina, approvato dal Tavolo di coordinamento ed ammesso al co-finanziamento del Ministero dell’Ambiente, tra i requisiti generali del Sistema Informativo, prevedeva quindi anche l’acquisizione dei modelli matematici e la gestione dei dati di input. I modelli matematici proposti nell’ambito del progetto preliminare sono rappresentati da SWAT (Soil and Water Assessment Tool - S.L. Neitsch, J.G. Arnold, J.R Kiniry, J.R. Williams – USDA ARS Grassland Soil and Water Research Laboratory), come modello generale di Bacino e per le acque superficiali e da MODFLOW, specificatamente, per le acque sotterranee. Tali modelli sono stati riproposti nell’ambito del Progetto Esecutivo prodotto, per le parti di propria competenza, da ARPAT nel Marzo 2005. Più volte ARPAT, in occasione degli incontri del gruppo di lavoro SIT, ha sottolineato come il lavoro di reperimento e predisposizione dei dati necessari richiesti genericamente in input dai due modelli rischiava di disperdersi inutilmente se non riferito ad applicazioni su casi di studio ben definiti. D’intesa con gli Enti partecipanti al Gruppo di Lavoro SIT, ARPAT ha così proposto, impegnandosi nel progetto esecutivo, una “sperimentazione” attiva dei due modelli, individuando 4 casi di studio tra le problematiche di interesse già individuate dal progetto preliminare in merito ad aspetti sia di tutela quantitativa che qualitativa della risorsa idrica. La definizione di “sperimentazione” consegue dagli obiettivi dei casi di studio, che sono rappresentati non tanto dai risultati effettivi dei modelli, pur di grande interesse, quanto dalla misura delle loro potenzialità ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 0 / applicative a supporto dei processi decisionali. Il termine “sperimentazione” è stato anche prudentemente adottato, nella fase propositiva, in previsione di possibili difficoltà di reperimento della notevole quantità di dati richiesta per realizzare soprattutto il modello del bacino. Reperimento e condivisione dei dati tra gli Enti sottoscrittori del protocollo d’intesa sono risultate, infatti, come temuto, attività che hanno notevolmente contribuito alla complicazione del lavoro. La stessa costruzione della banca dati del SIT che, fondata su specifiche generali poteva, secondo le intenzioni del progetto preliminare, precedere la loro acquisizione, risulta allo stato attuale non ancora effettuata, stante i pochi ed incompleti contributi in merito. E’ stata forse l’idea stessa di una definizione collegiale e condivisa tra tutti gli Enti, delle “specifiche“ su dati ed indicatori utili alla gestione della risorsa, che è andata in crisi, scontrandosi, nei fatti, con le reali disponibilità di tempo ed impegno da parte dei vari soggetti ed anche con diversi approcci culturali e comunicativi tra i tecnici impegnati nella misura e valutazione dei dati da un lato e quelli impegnati nella costruzione delle banche dati dall’altro. I dati sono mancati anche alle attività di sperimentazione sui modelli, ma in questo caso, un impegno particolare ha portato ARPAT a disporre comunque dei dati necessari, seppure in delle forme preliminari, incomplete, da rielaborare etc. ed ad inserirli nei modelli. In futuro, il processo di fornitura delle specifiche e costruzione della banca dati del SIT del Cecina dovrà riprendere, concentrando gli sforzi per la riunione ed armonizzazione di dati provenienti da fonti diverse e sempre variabili nel tempo, su quei dati che per loro natura rappresentano degli effettivi indicatori, ovvero rappresentazioni sintetiche della complessa realtà ambientale, attraverso il valore di un indice o di un parametro; le collezioni SIRA di ARPAT rappresentano un contributo in tal senso. La presente relazione riporta gli esiti della prima fase delle attività di sperimentazione, su aspetti di tutela quantitativa, dei modelli proposti con due casi di studio relativi a: 1) Caratterizzazione Idrologica del bacino del Cecina con ricostruzione, sulla base dei dati meteoclimatici e delle caratteristiche morfologiche, strutturali e di uso dei suoli e delle risorse idriche superficiali e sotterranee del bacino, dei deflussi alla stazione idrometrica di Ponte di Monterufoli (modello SWAT realizzato dall’Ing. Guido Parchi); 2) Modellazione del sistema Fiume - Falda del Cecina, con ricostruzione delle portate in alveo regolate dai prelievi nella falda di subalveo nel tratto saline di Volterra – Ponte Ginori (modello MODFLOW realizzato dal Dr. Stefano Menichetti). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / / 2. CARATTERIZZAZIONE IDROLOGICA DEL BACINO PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MODELLO SWAT SWAT (Soil and Water Assessment Tool, Neitsch et al. [2001]) è un modello “fisicamente basato” a scala di bacino, che è stato sviluppato per stimare l’impatto a lungo termine di pratiche di gestione del suolo, sulle acque, sui sedimenti e sulla cessione e diffusione di prodotti chimici utilizzati in agricoltura, in bacini complessi anche di grandi dimensioni, costituiti da suoli diversi. L’area di applicazione di elezione di SWAT, è la valutazione degli effetti sulle produzioni agricole, sui sedimenti (erosione e trasporto), sull’idrologia e sulla qualità dei corpi idrici, conseguenti alle pratiche gestionali in essere o previste ed ai diversi usi del suolo, nel medio e lungo periodo. Il modello combina i carichi di origine diffusa (da suoli agricoli e da aree urbane) con i contributi puntuali (scarichi di acque reflue urbane ed industriali) ed esegue il calcolo dei deflussi, dei carichi inquinanti veicolati e della qualità delle acque, nei corsi d’acqua di un bacino. E’ in grado di simulare sia il comportamento idrologico di un bacino, che la diffusione e trasformazione di diversi parametri inquinanti, conservativi e non. I processi “in stream” modellati da SWAT ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 1 / Per conseguire i suddetti obiettivi, il modello: è “fisicamente basato”. SWAT richiede quindi la disponibilità di dati specifici sulla meteorologia, sulle caratteristiche strutturali dei suoli, sulla morfologia, su scarichi e prelievi idrici, sulle coperture vegetali e sulle pratiche di gestione dei suoli nel bacino. SWAT modella quindi direttamente i processi fisici, chimici e biologici che governano il moto dell’acqua, il movimento dei sedimenti, l’infiltrazione nel sottosuolo, la crescita delle colture, i cicli di trasformazione dei nutrienti, il rilascio di fitofarmaci dai terreni agricoli, etc..; necessita di dati di input che sono reperibili abbastanza agevolmente nel caso in cui si vogliano eseguire modellazioni non particolarmente accurate; supporta efficientemente la modellazione anche di bacini di grandi dimensioni, sui quali possono quindi essere indagati gli effetti di molteplici strategie gestionali alternative; Rappresentazione schematica del ciclo idrologico rende possibile l’analisi di impatti a lungo termine (anni o anche decadi). Molti dei problemi da analizzare in relazione ai più recenti requisiti normativi, riguardano proprio la valutazione degli impatti a lungo termine nei corpi idrici, conseguenti all’accumulo progressivo nei terreni di sostanze pericolose o inquinanti. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / SWAT è quindi un modello di tipo “tempo-variante”, orientato ad indagini e studi su lunghi periodi di tempo. SWAT può gestire un singolo bacino o un sistema multiplo di sottobacini idrologicamente connessi. Il bacino oggetto di indagine può essere organizzato, a discrezione dell’utente, in sottobacini (vedi figura che segue), che vengono quindi suddivisi a loro volta in Hydrologic Response Units (HRUs), superfici caratterizzate da combinazioni uniche per tipo di suolo ed uso del suolo. Bacino del fiume Cecina - Sottobacini e reticolo semplificato relativo alle sole aste principali SWAT stima, per ciascun sottobacino e per le relative sezioni di chiusura (outlets), un notevole numero di grandezze (grandezze idrologiche e parametri qualitativi di stato e di pressione), riferite al tempo di mediazione richiesto (giorni, mesi o anni). Indipendentemente dal problema studiato con SWAT, la modellazione di tutto quanto avviene sul bacino si basa sul bilancio idrico. Per effettuare una predizione accurata dei movimenti di pesticidi, sedimenti, sostanze nutrienti, etc. la modellazione del ciclo idrologico deve quindi essere conforme e coerente con quanto effettivamente accade fisicamente sul bacino. La simulazione del comportamento idrologico del bacino, sul piano logico, può essere organizzata in due fasi principali: la prima fase è quella relativa a quanto avviene sul suolo e determina la quota parte di ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 2 / acqua (deflussi) ed i carichi di nutrienti, pesticidi e sedimenti che vengono trasportati nel corso d’acqua principale di ciascun sottobacino in cui è stato scomposto il bacino idrografico oggetto di studio; la seconda fase è quella relativa alla simulazione di quanto avviene all’interno dei corpi idrici ed è quindi dedicata alla valutazione dei deflussi e successivamente delle portate in peso e delle concentrazioni dei diversi parametri di qualità in seguito ai fenomeni di trasporto, sedimentazione, risospensione e trasformazione biologica o chimica, che avvengono nel reticolo di corsi d’acqua appartenenti al bacino, sino al recapito finale. Cecina- Portate a Monterufoli 60 50 Portate (mc/s) 40 30 20 10 361 351 341 331 321 311 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 91 101 81 71 61 51 41 31 21 1 11 0 Giorni Monterufoli misurate Monterufoli stimate Fase di calibrazione - Portate misurate e portate simulate a Monterufoli nell’anno 1998. Per supportare le attività di taratura del modello, devono essere utilizzati gli esiti dei controlli eseguiti negli ultimi anni presso le stazioni della rete regionale di monitoraggio e le serie storiche di misure delle portate nelle sezioni di controllo. Dopo avere eseguito la taratura del modello, è quindi possibile stimare le evoluzioni future dei medesimi parametri in relazione a possibili scenari pianificatori, climatici, regolamentari e ad azioni di riduzione dei carichi inquinanti originati dalle diverse fonti puntuali e diffuse (p.es. applicazione di BMP (Best Management Practice) in campo agricolo, introduzione di limiti più restrittivi agli scarichi industriali,…). La costruzione e la messa a punto del modello matematico di un bacino, richiede comunque un notevole impegno per la raccolta, il controllo, la rielaborazione e la preparazione dei ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 3 / dati di input, variabile in funzione della qualità e completezza del materiale disponibile. Campi di applicazione del modello Il campo di applicazione del modello SWAT è veramente esteso e le reali limitazioni possono essere date solo dalla effettiva disponibilità dei dati di input richiesti, in relazione agli obiettivi dello studio: Effettuare una dettagliata caratterizzazione idrologica di un bacino e valutare gli impatti sulle risorse idriche derivanti dagli usi attuali e pianificati; Identificare le aree a rischio sotto il profilo della qualità delle acque e quindi le aree prioritarie per gli interventi di risanamento e di controllo; Fornire informazioni sulla distribuzione spaziale e sull' effettiva importanza, anche relativa, delle diverse fonti di inquinamento puntuali e soprattutto diffuse (di origine agricola); Valutare in modo congiunto sia l' entità degli scarichi inquinanti, che i meccanismi della loro dispersione e quindi gli impatti sui corpi idrici recettori, anche con riferimento alle diverse situazioni climatiche ed ai regimi idrologici stagionali; Valutare i massimi carichi inquinanti compatibili con le capacità di autodepurazione dei diversi corpi idrici, con i regimi idrologici stagionali e con gli obiettivi di qualità ambientale definiti dal D.Lgs. 152/99 o con i requisiti della Direttiva 2000/60/CE; Valutare e comparare gli effetti ed i rapporti costi/benefici ambientali, di strategie alternative di regolamentazione e di gestione delle risorse idriche, dell’uso dei suoli (BMP) e di limitazione degli scarichi idrici (confronto di scenari); Stimare i massimi carichi inquinanti accettabili per un corso d’acqua ed il deflusso minimo vitale. Gli Output forniti dal modello Per ciascun sottobacino in cui l’utente decide di scomporre il bacino principale, SWAT fornisce l’andamento nel tempo di un gran numero di parametri di output. Tra i principali troviamo: Portate medie giornaliere (anche su base mensile ed annuale) nelle sezioni di chiusura; Andamento temporale di tutte le componenti del bilancio idrologico (runoff, evapotraspirazione, deflusso ipodermico, deflusso di base, perdite dagli alvei, infiltrazione efficace, ricarica dell’acquifero superficiale,….); Bilancio di massa relativo a ciascun parametro di qualità simulato; Evoluzione delle concentrazioni dei parametri qualitativi presi in esame (sedimenti, CBOD, P solubile, Nitrati, N organico, OD, carica batterica, fitofarmaci, metalli,…), nelle sezioni di ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 4 / chiusura; Evoluzione delle colture (biomassa prodotta, rese al raccolto, superficie fogliare,…) in relazione alle pratiche gestionali simulate; Apporti idrici e trasferimento di inquinanti alla zona insatura ed alla falda freatica sottostante; Evoluzione delle concentrazioni dei parametri qualitativi presi in esame, nelle sezioni di interesse; Masse di inquinanti e di sedimenti (erosione) veicolate da ciascun sottobacino; Contributo relativo al bilancio di massa dei diversi parametri inquinanti derivante sia dai singoli sottobacini che da ciascuna HRU. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 5 / IL MODELLO DEL BACINO DEL FIUME CECINA I dati di input La costruzione del modello matematico del bacino del fiume Cecina, ha richiesto il preliminare reperimento di tutti i dati di base necessari ed una puntuale verifica dei rispettivi contenuti informativi. L’esistenza delle diverse classi di dati, presso i rispettivi Enti gestori, non rappresenta infatti una condizione sufficiente per poter correttamente realizzare un modello fisicamente coerente, in quanto le diverse basi dati devono anche essere complete, devono contenere gli attributi chiave richiesti dal modello matematico (ad esempio, la disponibilità di un catasto degli scarichi idrici che non riporti le portate ed i carichi inquinanti effettivamente scaricati, non rappresenta una base dati utilizzabile per alimentare correttamente un modello matematico come SWAT), devono essere sufficientemente precise e devono essere rappresentate in scale compatibili con gli obiettivi della modellazione. Il modello SWAT sull' intero Bacino del Cecina, integra le seguenti basi dati: stazioni idro-meteorologiche del Servizio Idrologico della Regione Toscana; DEM e reticolo idrografico del Servizio Geografico della Regione Toscana; carta dei suoli del Settore Foreste e Patrimonio Agroforestale della Regione Toscana; carta di uso del suolo CORINE 2000. In questa prima fase di messa a punto del modello, non è stato possibile utilizzare la carta di uso dei suoli di maggiore dettaglio, messa a punto dal LAMMA, in quanto la conclusione dei lavori non era compatibile con i tempi di predisposizione del modello matematico; da una prima analisi dei risultati ottenuti comunque, la scala della carta di uso dei suoli CORINE 2000 sembra ben rispondente ai requisiti di una modellazione a scala di bacino; dati sulle pratiche di gestione delle colture agricole forniti da ARSIA (tipi di colture prevalenti sul bacino, criteri di rotazione, caratteristiche chimiche e modalità di utilizzo di fertilizzanti, etc.); dati forniti dal gruppo di lavoro del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio, riguardo la quantificazione delle pressioni derivanti dagli scarichi di acque reflue urbane depurate e non; tali dati sono stati integrati anche da ulteriori informazioni su alcuni sistemi di depurazione presenti nel bacino, fornite dall’ASA di Livorno e da dati in possesso di ARPAT; dati quantitativi e sulla distribuzione dei prelievi medi annui, riportati nel Bilancio Idrogeologico del Bacino del Fiume Cecina prodotto dall’Autorità di Bacino Toscana Costa (Studio redatto a cura del prof. Pranzini); ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 55 / dati sui controlli degli scarichi industriali e sulla qualità delle acque superficiali, rilevati da ARPAT e disponibili nei data base del SIRA Toscana. Nelle figure che seguono sono riportate alcune rappresentazioni cartografiche e grafiche relative alle basi dati di input del modello. Orciatic Volterra Miemo VolterrT Mont_V-C Terricci Riparbel ScorgiaT Saline_V Casole_E Pontegin Puretta Cecina CecinaT Simignan Bacino del Cecina Montescu LardereT Serrazza Anqua Canneto Cast_Car Monterot Sassetta LIVORNO SuveretT Stazioni termo-pluviometriche risultate idonee per realizzare il modello matematico (Il colore verde identifica i soli pluviometri mentre il colore fucsia le stazioni comprendenti anche misure termometriche). Bacino del Cecina – DEM e sottobacini individuati per l’applicazione del modello SWAT. Carta degli Usi del suolo ex CORINE 2000 riclassificata per il modello SWAT Carta dei suoli in scala 1:250.000 ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 5 / # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* Fiorino RiparbellaCapoluogo MontescudaioCapoluogo GuardistalloCapoluogo Ponteginori Montecatini V. di C.Capoluogo RadicondoliCapoluogo Serrazzano Montecerboli Larderello C astelnuovo V. di Cecina Casole d' ElsaCapoluogo PomaranceCapoluogo Volterra-Capoluogo Saline - Centro Abitato C onsumi idrici m edi annui (m c/a) Solvay Montescudaio/Riparbella ENEL - Campo geot. Larder. (Acq. prof.) ENEL - Campo geot. Larder. (Acq. sup.) Solvay (Derivazione loc. Steccaia) Solvay a monte di Monterufoli Saline - ETI Saline - ALTAIR Prelievo medio annuo (mc/a) Principali prelievi ad uso industriale 7000000 6000000 5000000 4000000 3000000 2000000 1000000 0 Soggetto/Località Prelievi ad uso industriale del Bacino del Fiume Cecina Consumi medi annui per località 800000 700000 600000 500000 400000 300000 200000 100000 0 Località/Com une Consumi idropotabili del Bacino del Fiume Cecina ! " * % + $%, 50 / Scarichi idrici 800000 Portate medie annue (mc/a) 700000 600000 500000 400000 300000 200000 100000 Radicondoli-Capoluogo Fiorino Serrazzano Montecerboli Larderello Castelnuovo V. di C.-Capol Riparbella-Capoluogo Guardistallo-Capoluogo Montescudaio-Capoluogo Ponteginori Casole d' Elsa-Capoluogo Montecatini V. di C.-Capol Volterra-Capoluogo Pomarance-Capoluogo Saline - ATI Saline - ALTAIR Saline - Centro Abitato 0 Località/Soggetto Scarichi Idrici principali del Bacino del Fiume Cecina Calibrazione e validazione del modello La calibrazione di un modello matematico consiste essenzialmente nella ricerca dei parametri che minimizzano la differenza tra una serie di misure della grandezza oggetto di simulazione e le stime effettuate dal modello matematico con riferimento alle medesime condizioni al contorno, o “condizioni di sollecitazione del sistema”. E’ buona regola effettuare la calibrazione di un modello su una serie di dati e quindi testarne la capacità previsionale su una serie diversa, non utilizzata per la calibrazione (validazione del modello). La calibrazione del modulo idrologico di SWAT è stata quindi effettuata attraverso la ricerca dei parametri del modello che hanno consentito di minimizzare le differenze tra le portate misurate e quelle stimate dal modello, presso la stazione idrometrica di Monterufoli. L’affidabilità della calibrazione effettuata è stata poi verificata confrontando le stime del modello con due altre serie di misure: • la prima caratterizzata dalla disponibilità, nello stesso periodo di tempo, di misure dirette o ricostruite delle altezze di pioggia e delle temperature massime e minime giornaliere, presso tutte le stazioni considerate; • la seconda caratterizzata, invece, nello stesso periodo di tempo, dall’assenza totale di misure di temperatura e da una parziale disponibilità di misure delle altezze di pioggia; i dati mancanti sono stati quindi stimati da SWAT tramite il generatore interno di misure ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 5/ / meteoclimatiche, sulla base dei parametri statistici di lungo periodo calcolati per le tre stazioni di riferimento climatico individuate. La serie di misure di portata, cui si è fatto riferimento per la calibrazione e la validazione del modello, è una serie continua di portate medie giornaliere dall’anno 1993 all’anno 2002 compresi, fornita dal Servizio Idrologico regionale. La serie è stata suddivisa in tre periodi: 1. misure dal 1995-1998: questo primo periodo, è stato utilizzato per la calibrazione del modello; 2. misure dal 1999-2000: questo secondo periodo, è stato utilizzato per la validazione del modello; 3. misure dal 2001-2002: questo terzo periodo, è stato utilizzato per la validazione del modello in situazioni di assenza o di parziale disponibilità di dati di pioggia e di temperatura. Questa verifica era quindi orientata a valutare l’affidabilità di SWAT quando, in assenza di misure reali, subentra il generatore di dati meteoclimatici La misura dell’accuratezza previsionale del modello è stata effettuata anche tramite il test di efficienza di Nash-Sutcliffe, molto utilizzato in campo modellistico. Il valore del coefficiente R2 di Nash-Sutcliffe1, è dato dalla seguente equazione: Dove: Qi = misura reale di portata Qi’ = portata stimata dal modello Q = media delle portate misurate nel periodo di riferimento. Risultati della calibrazione (periodo 1995-1998) Il processo di calibrazione del modello del bacino del fiume Cecina ha richiesto un gran numero di simulazioni e successivi affinamenti dei parametri a maggiore sensitività. Anche se esistono degli strumenti automatici di calibrazione, peraltro di difficile configurazione, si è preferito seguire un ! "# ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 51 / processo manuale, passo a passo, che ha consentito di acquisire parallelamente anche una approfondita conoscenza del comportamento idrologico del bacino e della sensitività del modello ai diversi parametri. Tutti i parametri del modello sono stati inoltre mantenuti entro campi di valori compatibili con le caratteristiche fisiche e con le effettive pratiche di gestione dei suoli del bacino. Sotto il profilo metodologico, sono stati dapprima verificati i bilanci idrici nei singoli anni e nel periodo di riferimento per la calibrazione e quindi, ottenuti risultati soddisfacenti, si è passati ad una fase di calibrazione di maggiore dettaglio, in cui si sono cercati i parametri che meglio consentivano di approssimare le misure giornaliere di portata e, quindi, la sovrapposizione della curva delle portate misurate con quella delle portate simulate. Vengono forniti di seguito sia i dati di sintesi che l’andamento delle portate. Risultati ottenuti: Coefficiente di Nash-Sutcliffe: 0,71 Portata media misurata Qmis: 3,135 m3/s Portata media stimata Qstim: 3,131 m3/s Differenza % (Qmis/Qstim-1): 0,1% Volume medio annuo da misure: 98,8 Mmc Volume medio annuo stimato dal modello: 98,7 Mmc data Stream flow (Daily) SWAT REACH11: FLOW_OUTcms (Daily) 120 115 110 105 100 95 90 85 80 Multiple Data Series 75 70 65 60 55 50 1995 1996 1997 1998 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 11-04-1995 28-10-1995 15-05-1996 01-12-1996 19-06-1997 05-01-1998 24-07-1998 Portate misurate e portate stimate dal modello a Monterufoli nel periodo di calibrazione (1995-1998). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 5 / 70 120 60 100 50 Portate (mc/s) Portate (mc/s) 80 40 30 60 40 20 20 10 351 361 361 341 321 311 331 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 Giorni Monterufoli misurat e Monterufoli stimate Monterufoli misurate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 1995 Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 1996 120 60 100 50 80 40 Portate (mc/s) 60 30 40 20 20 10 )( %* 341 331 321 311 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 191 181 201 Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 1998 ! %( ) ( % 171 Monterufoli misurat e Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 1997 # $% & $% ' 161 Giorni Giorni Monterufoli misurate 151 141 131 121 111 101 91 81 71 61 51 41 31 1 361 351 341 331 321 311 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 101 91 81 71 61 51 41 31 21 1 11 21 0 0 11 Portate (mc/s) 351 Giorni 181 171 161 151 141 131 121 111 91 101 81 71 61 51 41 31 21 1 11 361 351 341 331 321 311 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 91 101 81 71 61 51 41 31 21 11 0 1 0 " * % + $%, #+ ! ) ((% # #%- .. % 52 / Risultati della validazione (periodo 1999-2000) Dopo la fase di calibrazione, l’affidabilità del modello è stata verificata riapplicandolo a diversi periodi di tempo. Per queste simulazioni, sono quindi stati mantenuti i medesimi valori dei parametri precedentemente oggetto di calibrazione, ma introducendo i dati meteoclimatici del periodo 1999-2000, ovvero le effettive condizioni di sollecitazione del sistema. Tutti gli altri dati di input potenzialmente variabili nel tempo, quali scarichi e prelievi idrici o le pratiche gestionali agricole, sono invece stati mantenuti costanti. Tale pratica è assolutamente comune, a meno di variazioni veramente significative, in quanto: • tali informazioni non sono quasi mai disponibili, a questo livello di dettaglio, • trascurare le oscillazioni giornaliere o stagionali di alcune condizioni al contorno è più che accettabile per un modello a scala di bacino (ma anche a scala di asta fluviale), in virtù del fatto che eventuali modeste variazioni nel tempo di certe variabili non sono in grado di influire significativamente sui risultati delle simulazioni e sono compatibili con gli obiettivi insiti nell’applicazione di questo tipo di modelli (che consistono nel supporto ai processi di pianificazione ambientale dell’uso del territorio e delle risorse idriche, nel medio e lungo periodo). Il primo periodo di validazione del modello si riferisce agli anni 1999-2000, periodo per il quale tutte le serie storiche di misure di pioggia e di temperatura si presentavano senza “buchi” (anche se queste, in alcuni casi, erano state completate tramite appositi algoritmi statistici di ricostruzione dei dati mancanti) Risultati ottenuti: Coefficiente di Nash-Sutcliffe: 0.724 Portata media misurata Qmis: 4,27 m3/s Portata media stimata Qstim: 4,22 m3/s Differenza % (Qmis/Qstim-1): -1,2% Volume medio annuo da misure: 134,8 Mmc Volume medio annuo stimato dal modello: 136,5 Mmc Il valore del coefficiente di Nash-Sutcliffe è in questo caso addirittura di poco superiore rispetto a quello ottenuto con riferimento al periodo di calibrazione ed anche la differenza % tra i valori di portata mediamente stimati e quelli misurati, è minima. Nelle seguenti due figure si trovano sovrapposti i valori dei deflussi misurati a Ponte di Monterufoli ed i corrispondenti valori stimati dal modello matematico. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 53 / 120 100 Portate (mc/s) 80 60 40 20 301 311 321 331 341 351 311 321 331 341 351 361 291 301 281 291 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 91 101 81 71 61 51 41 31 21 1 11 0 Giorni Monterufoli misurate Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 1999 160 140 120 Portate (mc/s) 100 80 60 40 20 361 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 101 91 81 71 61 51 41 31 21 1 11 0 Giorni Monterufoli misurate Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 2000 Risultati della validazione (periodo 2001-2002) Il secondo periodo di validazione del modello, si riferisce agli anni 2001-2002, periodo per il quale ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 54 / erano disponibili solo alcune serie storiche di misure di pioggia e nessuna serie storica di misure di temperatura. Per i dati mancanti, in questo caso, si è lasciato intervenire il generatore di dati meteoclimatici di SWAT, per valutarne l’affidabilità. Risultati ottenuti: Coefficiente di Nash-Sutcliffe: 0,687 Portata media misurata Qmis: 4,048 m3/s Portata media stimata Qstim: 4,046 m3/s Differenza % (Qmis/Qstim-1): 0,0% Volume medio annuo da misure: 127,70 Mmc Volume medio annuo stimato dal modello: 127,65 Mmc Il valore del coefficiente di Nash-Sutcliffe si è lievemente ridotto rispetto a quello ottenuto con riferimento al periodo di calibrazione, mentre la differenza % tra i valori di portata mediamente stimati e quelli misurati è praticamente nulla. Nelle seguenti due figure si trovano sovrapposti i valori dei deflussi misurati a Ponte di Monterufoli ed i corrispondenti valori stimati dal modello matematico. 90 80 70 Portate (mc/s) 60 50 40 30 20 10 361 351 341 331 321 311 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 91 101 81 71 61 51 41 31 21 11 1 0 Giorni Monterufoli misurate Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 2001 (con stazione Scorgiano) ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / 100 90 80 Portate (mc/s) 70 60 50 40 30 20 10 361 351 341 331 321 311 301 291 281 271 261 251 241 231 221 211 201 191 181 171 161 151 141 131 121 111 91 101 81 71 61 51 41 31 21 1 11 0 Giorni Monterufoli misurate Monterufoli stimate Portate misurate e stimate a Monterufoli – Anno 2002 (con stazione Scorgiano) Calibrazione e validazione del modello: conclusioni Gli esiti delle attività di calibrazione del modello del bacino del Cecina hanno fornito risultati molto soddisfacenti, sia dal punto di vista della valutazione soggettiva che in termini statistici. Il valore del coefficiente di efficienza di Nash-Sutcliffe, con riferimento ai deflussi simulati per il periodo di calibrazione, presenta un valore pari a 0,71. Le portate medie del periodo di riferimento per la calibrazione, differiscono da quelle misurate dello 0,1%; il margine di errore è quindi inferiore a quello che viene normalmente attribuito, come margine di incertezza, alle misure delle portate di un corso d’acqua basate sull’impiego di idrometri e scale di deflusso. Il modello è stato validato con riferimento a due periodi: 1999-2000 e 2001-2002. Per il primo periodo si disponeva di misure medie giornaliere degli afflussi e delle temperature giornaliere estreme, continue nel tempo, eventualmente ricostruite per via statistica nei periodi di mancanza di dati. Per il secondo periodo, non si disponeva invece di alcuna misura di temperatura e, per il 2002, di misure degli afflussi limitate solo ad alcuni pluviometri. Le misure mancanti, per questo secondo periodo di validazione del modello, sono state ricostruite direttamente da SWAT tramite il generatore interno di dati meteoclimatici, che utilizza a questo scopo i parametri statistici elaborati ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 5/ per alcune stazioni climatiche di riferimento. In entrambi i periodi di validazione, il modello ha continuato a fornire risultati molto soddisfacenti. I grafici relativi all’andamento delle portate simulate mostrano sempre un’ottima capacità del modello di simulare correttamente l’alternarsi di “picchi” e “valli” degli idrogrammi dei deflussi misurati, le curve delle portate cumulate sono praticamente sovrapposte ed i valori del coefficiente di Nash-Sutcliffe, nei due periodi di validazione, risultano rispettivamente pari a 0,72 e 0,687. Anche in termini di portate medie, le differenze % tra portate simulate e portate misurate, continuano a mantenersi entro valori % molto ridotti, rispettivamente pari all’ 1,2% ed allo 0,0%, nei due periodi. La capacità ed efficienza previsionali del modello, si mantengono quindi costanti anche al di fuori del periodo di calibrazione; questo consente di affermare che il modello interpreta correttamente ed è consistente con l’effettivo comportamento idrologico del bacino ed è quindi possibile proporne l’utilizzo anche per la valutazione di futuri scenari gestionali alternativi, come ideale strumento a supporto dei processi di pianificazione. Tali scenari potranno ad esempio riguardare la gestione dei suoli e delle risorse idriche del bacino e quindi la valutazione preventiva degli effetti ambientali di strategie alternative di gestione delle colture (BMP), o degli impatti (positivi e/o negativi) di soluzioni alternative per la localizzazione e distribuzione nel tempo dei prelievi idrici ad uso industriale ed irriguo, dalle falde acquifere delle aree alluvionali (accoppiando, come già è stato fatto, il modello di bacino con un modello idrogeologico di dettaglio, come MODFLOW). E’ importante evidenziare che tutti i parametri del modello sono stati mantenuti entro campi di valori compatibili e coerenti con le caratteristiche fisiche e con le correnti pratiche di gestione dei suoli del bacino. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / APPLICAZIONE DEL MODELLO AL DECENNIO 1993-2002 Deflussi del fiume Cecina a Ponte di Monterufoli L’applicazione del modello all’intero decennio 1993-2002, ha fornito una enorme quantità di informazioni, utili a meglio interpretare, rispetto al passato, il comportamento idrologico del bacino. Nei seguenti paragrafi viene fornita una sintesi di alcuni tra i dati di output di maggiore interesse. Per agevolare la lettura dei grafici, si riporta la seguente mappa comprendente un reticolo idrografico semplificato, una rappresentazione del DEM ed infine la perimetrazione e la numerazione relative ai 23 sottobacini in cui è stato scomposto il bacino del Cecina, ai fini della costruzione del modello matematico. Foce a mare Ponte di Monterufoli (Sup. bacino sotteso = 635 Kmq) Perimetrazione calcolata da SWAT e numerazione dei sottobacini in cui è stato organizzato il modello del bacino del fiume Cecina. Risultati ottenuti: Coefficiente di Nash-Sutcliffe: 0,723 Portata media misurata Qmis: 3,537 m3/s Portata media stimata Qstim: 3,560 m3/s ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 0 / Differenza % (Qmis/Qstim-1): -0,6% Volume medio annuo da misure: 111,58 Mmc Volume medio annuo stimato dal modello: 112,30 Mmc Anche il diagramma delle portate cumulate, riportato nella seguente figura, rappresenta molto efficacemente la capacità del modello di stimare correttamente i deflussi nel medio e lungo periodo. Cumulative SWAT REACH11: FLOW_OUTcms (Daily) Cumulative data Stream flow (Daily) 13 000 12 500 12 000 11 500 11 000 10 500 10 000 9 500 9 000 8 500 Multiple Data Series 8 000 7 500 7 000 6 500 6 000 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 5 500 5 000 4 500 4 000 3 500 3 000 2 500 2 000 1 500 1 000 500 0 31-01-1993 15-06-1994 28-10-1995 11-03-1997 24-07-1998 06-12-1999 19-04-2001 01-09-2002 Monterufoli - Portate cumulate (misurate e stimate dal modello) nel periodo 1993-2002. (Con afflussi Casole D’Elsa ricostruiti sostituendo afflussi Scorgiano). I deflussi medi annui stimati dal modello al Ponte di Monterufoli approssimano molto bene quelli calcolati in base alle misure effettuate dall’idrometro, in particolar modo negli ultimi 4 anni e nei primi due del periodo di simulazione. Anche l’andamento dei deflussi mensili stimati dal modello, rapportati ai deflussi mensili misurati, risulta piuttosto soddisfacente, sia nei periodi di disponibilità di misure di pioggia e temperatura, che negli anni 2001 e soprattutto 2002, con la sola esclusione del mese di gennaio 1997. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / / Monterufoli - Portate medie su base annua Portata media (mc/s) 6.00 5.00 4.00 3.00 2.00 1.00 0.00 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Portate misurate 4.22 1.98 1.45 4.94 3.88 2.26 3.80 4.75 4.81 3.29 4.14 2.19 1.89 4.39 3.33 2.90 3.64 5.01 4.76 3.33 Portate stimate Anni (da 1993 a 2002) Portate misurate Portate stimate deflussi medi su base annua (m3/s) 25 Flows (mc/s) 20 15 10 5 01 /1 9 05 93 /1 9 09 93 /1 99 01 3 /1 9 05 94 /1 9 09 94 /1 99 01 4 /1 9 05 95 /1 99 09 5 /1 9 01 95 /1 99 05 6 /1 9 09 96 /1 9 01 96 /1 9 05 97 /1 9 09 97 /1 99 01 7 /1 9 05 98 /1 9 09 98 /1 99 01 8 /1 9 05 99 /1 99 09 9 /1 9 01 99 /2 0 05 00 /2 00 09 0 /2 0 01 00 /2 0 05 01 /2 0 09 01 /2 0 01 01 /2 00 05 2 /2 0 09 02 /2 00 2 0 Months Measured flows Simulated flows Cecina a Ponte di Monterufoli: portate medie mensili misurate e stimate, del periodo 1993-2002. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 1 / Il modello, una volta calibrato, ha fornito una incredibile quantità di informazioni relative al comportamento idrologico ed ambientale del bacino. Nella seguente figura, a titolo esemplificativo, si trovano riportati gli apporti idrici netti medi annui (Mmc/a), nel periodo 1993-2002, da ciascun sottobacino a monte di Ponte di Monterufoli. Dal grafico si leggono immediatamente i contributi di ogni sottobacino alla formazione dei deflussi a Ponte di Monterufoli. Analoghe elaborazioni, possono essere effettuate anche per tutte le altre variabili di output stimate dal modello (p.es. si possono rappresentare separatamente i contributi dovuto al solo scorrimento superficiale da quelli dovuti al deflusso di base, i carichi inquinanti delle diverse sostanze, i carichi di sedimenti,….). Monterufoli: apporti idrici da sottobacini a monte 20000000.0 18000000.0 16000000.0 Portate annue (mc) 14000000.0 12000000.0 10000000.0 8000000.0 6000000.0 4000000.0 2000000.0 0.0 1 2 3 4 5 6 7 8 11 13 14 15 16 17 19 20 23 Subbasin Apporti idrici da sottobacini a monte Ponte di Monterufoli: apporti idrici netti dai sottobacini a monte. Deflussi del fiume Cecina alla foce a mare In modo analogo a quanto si è già visto per la sezione di Ponte di Monterufoli, il modello consente di ottenere un gran numero di informazioni anche su tutti gli altri sottobacini e quindi anche con riferimento all’intero bacino. L’affidabilità delle elaborazioni, in linea di massima, è tanto maggiore quanto maggiore è il bacino sotteso dalla sezione di interesse e quanto minore è la sua distanza dalla sezione di calibrazione. La maggiore ampiezza del bacino sotteso infatti, fa si che un maggiore numero di pluviometri (quando disponibili) concorrano alla stima degli afflussi, determinando in questo modo un minore peso relativo di importanza di ogni singolo pluviometro ed ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / aumentando anche la probabilità che gli errori di misura, in qualche modo, si compensino. Le elaborazioni che seguono, si riferiscono alla foce del fiume Cecina a mare, ma possono essere effettuate per uno qualsiasi dei sottobacini in cui è stato suddiviso il suo bacino idrografico. SWAT REACH18: FLOW_OUTcms (Daily) SWAT REACH11: FLOW_OUTcms (Daily) SWAT REACH10: FLOW_OUTcms (Daily) SWAT REACH12: FLOW_OUTcms (Daily) SWAT REACH9: FLOW_OUTcms (Daily) 240 220 200 Multiple Data Series 180 160 140 120 100 1998 1999 2000 80 60 40 20 0 05-01-1998 24-07-1998 09-02-1999 28-08-1999 15-03-2000 01-10-2000 Rappresentazione 3D dei deflussi calcolati dal modello in uscita dal sottobacino 18 (Foce del Cecina a mare), dal sottobacino 12 e dai suoi diretti tributari (sottobacini 9, 10 ed 11), nel periodo 1998-2000. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 2 / Terra Flyer della Regione Toscana. Vista della foce del fiume Cecina. Nella seguente figura, si trovano invece rappresentati i deflussi medi mensili alla foce del fiume Cecina, sia quelli stimati dal modello che quelli successivamente ottenuti moltiplicandoli per i rapporti tra portate misurate e portate stimate dal modello, alla sezione di Ponte di Monterufoli. 45.0 40.0 35.0 Flows (mc/s) 30.0 25.0 20.0 15.0 10.0 5.0 01 /1 9 05 93 /1 9 09 93 /1 9 01 93 /1 9 05 94 /1 9 09 94 /1 9 01 94 /1 9 05 95 /1 9 09 95 /1 9 01 95 /1 9 05 96 /1 9 09 96 /1 9 01 96 /1 9 05 97 /1 9 09 97 /1 9 01 97 /1 9 05 98 /1 9 09 98 /1 9 01 98 /1 9 05 99 /1 9 09 99 /1 9 01 99 /2 0 05 00 /2 0 09 00 /2 0 01 00 /2 0 05 01 /2 0 09 01 /2 0 01 01 /2 0 05 02 /2 0 09 02 /2 00 2 0.0 Months Deflussi Cecina a mare Deflussi Cecina a mare corretti Cecina foce a mare: portate medie mensili stimate dal modello e corrette applicando i rapporti tra portate misurate e stimate alla sezione di Ponte di Monterufoli. Periodo 1993-2002. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 3 / Allo stesso modo il modello ha consentito di stimare le portate medie annuali alla foce del fiume Cecina. Portata media (mc/s) 8.00 6.00 4.00 2.00 0.00 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Portate misurate Monterufoli 4.22 1.98 1.45 4.94 3.88 2.26 3.80 4.75 4.81 3.29 Portate stimate a Monterufoli 4.14 2.19 1.89 4.39 3.33 2.9 3.64 5.01 4.76 3.33 Portate stimate foce 6.83 4.02 3.50 8.22 5.16 4.40 5.46 8.34 6.90 4.70 Cecina Anni (da 1993 a 2002) Portate misurate Monterufoli %& Portate stimate a Monterufoli %$% ,+ % $ ) % 6%(7$0 #8# $% ) 5440* Portate stimate foce Cecina + % # $% - $ #6 % % 6&(- E’ ragionevole sostenere che l’errore % di queste stime sia dello stesso ordine di grandezza dell’errore % delle analoghe stime effettuate con riferimento ai deflussi alla sezione di Ponte di Monterufoli (sezione di calibrazione). Diventa in questo modo molto semplice ottenere una stima ancora più attendibile delle portate alla foce, pur in assenza di misure dirette. Nella precedente figura per rendere più agevole un confronto, sono state riportate sia le portate stimate dal modello alla foce del fiume Cecina, che le portate stimate e misurate a monte, presso l’idrometro di Ponte di Monterufoli. Contributo al bilancio idrologico del bacino del Cecina per il decennio 1993-2002 Introduzione Il processo di calibrazione del modello del bacino del Cecina, seppur perfettibile, come già si è detto, ha consentito di conseguire una notevole affidabilità previsionale delle diverse variabili che ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 4 / concorrono a determinare il bilancio idrologico; tale affidabilità è stata confermata dai risultati delle successive fasi di validazione dello stesso, attraverso la sua applicazione prima su due periodi di tempo indipendenti e quindi anche sui dieci anni di disponibilità di misure continue degli afflussi, al Ponte di Monterufoli. Nei precedenti bilanci idrologici eseguiti per il bacino del Cecina, diversi termini quali l’infiltrazione efficace o l’ET, derivavano da formule empiriche con grandi margini di approssimazione. L’ET dipende da molteplici fattori, climatici, fisici e biologici ed ha un grande peso relativo e quindi anche piccoli errori in termini % possono rappresentare, a livello di bilancio idrico annuo a scala di bacino, decine di milioni di metri cubi in più o in meno. Le stime dei valori di evapotraspirazione eseguite in passato per il bacino del Cecina si sono necessariamente basate su strumenti di calcolo meno raffinati, quale può essere un modello matematico a scala di bacino come SWAT, che effettua stime giornaliere dei valori di ETP ed ET tenendo conto di tutti i principali fattori fisici (piogge, temperature, pendenze, proprietà caratteristiche dei suoli, livello di saturazione del suolo,….) e biologici (grado di sviluppo delle diverse colture, superficie fogliare,…) che concorrono alla determinazione del valore di ET. Ciò non implica necessariamente che i valori stimati in passato potessero anche essere corretti, ma il margine di incertezza era tale da non poter mai dare all’idrologo sufficiente certezza e quindi “autorità”, al proprio lavoro. Analogamente, anche i valori stimati dal modello saranno certamente affetti da errore ma, ragionevolmente, il margine dovrebbe essere molto più ristretto. SWAT è in grado di effettuare la stima dei valori di ET con diversi metodi di calcolo, ciascuno basato su un diverso numero di variabili meteoclimatiche di input (oltre alle altezze di pioggia, i diversi metodi possono utilizzare serie storiche continue di uno o più tra i seguenti parametri: temperatura, radiazione solare, velocità del vento ed umidità relativa). Il metodo prescelto è quello di Hargreaves, che oltre ad essere riconosciuto per la sua affidabilità, presenta il vantaggio di richiedere in input solo le misure minime e massime giornaliere di temperatura. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 0 / SWAT Sub-5: PRECIPmm (Daily) SWAT Sub-5: PETmm (Daily) SWAT Sub-5: ETmm (Daily) 50 48 46 44 42 40 38 36 34 Multiple Data Series 32 30 28 26 24 22 1997 1998 1999 2000 20 18 16 14 12 10 8 6 4 2 0 19-06-1997 05-01-1998 24-07-1998 09-02-1999 28-08-1999 15-03-2000 01-10-2000 Subbasin 5 – Andamento giornaliero (mm) degli afflussi, di ETP e di ET stimati da SWAT per il periodo 1997-2000. Il calcolo di ETP ed ET viene quindi effettuato da SWAT con frequenza giornaliera, distintamente per ciascuna Hydrologic Response Unit (HRU) del bacino; nelle figure si trova riportato un esempio dei valori giornalieri di ETP ed ET stimati da SWAT. La precedente figura si riferisce a valori già mediati per l’intero sottobacino 5, mentre la seguente si riferisce ai valori medi giornalieri determinati per una delle HRU che fanno parte dello stesso sottobacino. E’ interessante l’osservazione della caduta dei valori di ET nei periodi estivi, in assenza di precipitazioni. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 05 / Precipitazioni-PET-ET Sub 5 Hru 24 - FRSD 60 50 Quantità (mm) 40 PET 30 ET Precip 20 10 963 911 937 859 885 807 833 755 781 703 729 651 677 599 625 547 573 495 521 443 469 391 417 339 365 287 313 235 261 183 209 131 157 79 105 53 1 27 0 Giorni Sottobacino 5 - Uso del suolo: Bosco ceduo. Andamento dell’evapotraspirazione potenziale, dell’evapotraspirazione reale (SWAT – Metodo di Hargreaves) e delle piogge misurate. Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Evapotraspirazione (mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 21 17 23 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Et 353.324 - 369.343 369.343 - 449.676 449.676 - 473.524 473.524 - 498.113 498.113 - 555.593 555.593 - 592.514 592.514 - 644.762 Subbasins [mm] Aver Mappa dell’evapotraspirazione media annua per ogni sottobacino, nel periodo 1993-2002. E’ opportuno sottolineare che SWAT effettua una modellazione matematica dei soli parametri del bilancio idrologico che si riferiscono a quanto accade sul suolo, agli scambi idrici con l’acquifero ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 0 / freatico ed ai deflussi nel reticolo idrografico superficiale. Gli acquiferi profondi non rientrano invece nel dominio fisico modellato da SWAT, se non per una stima della ricarica. Modello idrologico: dati riassuntivi relativi al decennio 1993-2002 Vengono riportati i valori riassuntivi medi annui relativi alle principali variabili idrologiche stimate da SWAT, per il decennio 1993-2002. $% &$' ( )) * 0 1 ' ( )) 2 0 ! '5 ( 78 &! &0 '5 ( 9 * 7%1 %7 011 5 ' 9 ( * % 0& 5 ' 9 ( * ;%07 < %5 ' 9 2 * % = $' > ? 5 @A 0& B$ ( ( C 2 ( ( ) (( ( * < $ 5 % > %; ' 9 2 ( * 0 ) 5 % 2 > %; ( ' 3 ( * * ( + +# , .# ,4 .# ,6 -.,# / ,# 44 ,# 46 /# /6 /# /.6 -# ,4 /:# : .-# ,, .,# / 6,# 6: .+# : -6# /4 :+# ,# :. D# . ,:# .. D,# 4 D/6# :. +:# - . # +- D+# + .44# + /,.# + D# :. .6,# + 4,4# : # 6 *' 2 # ) 9 ( * D % E < '% @ ? F ?5 F ; G ?5 H * $% 0 &0 07 01 0& '5 C 2 ) (( # ) ( 99 5 % > %; *# ' ( ( * $ ' ( ( ( * % ! & &0 0 '$ ) * 0 Rapporto % ET/Afflussi = 61% Rapporto % Runoff/Afflussi = 14,3% Rapporto % Runoff/Deflusso totale = 57% D $ % 9 ( " 3( ( ) ' ' 9 * *# 3 9 3 3 ( 2 ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 00 / Rapporto % Deflusso di base/Deflusso totale = 49%3 Seguono elaborazioni grafiche e mappe tematiche relative alle diverse variabili idrologiche stimate dal modello, a diversi livelli di aggregazione. Tutti i dati di output sono infatti elaborati dal modello con frequenza giornaliera. Elaborazioni grafiche e mappe tematiche relative agli output del modello Le elaborazioni grafiche fornite, a completamento di quanto già visto nei precedenti paragrafi, non sono sempre estese a tutti i 23 sottobacini, a tutte le variabili ed a tutte le 143 HRU (Hydrologic Response Units), per ovvie esigenze di sintesi. Hanno infatti, come scopo principale, di mostrare il grande contributo alla conoscenza del comportamento idrologico ed ambientale di un bacino, che può essere fornita dalla corretta applicazione di un modello matematico come SWAT. Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Precipitazioni medie annuali mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 21 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Precip [mm] Ave 715.336 - 733.956 733.956 - 774.536 774.536 - 823.047 823.047 - 842.616 842.616 - 885.237 885.237 - 958.56 958.56 - 1131.382 Subbasins 17 23 Precipitazioni medie annuali (mm) su ciascun sottobacino, nel periodo 1993-2002. , 5 3 3(I( )) ) ( 3 ./J #& (I ( C 3 ( ( ) 7 ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* 9 3 9 9 C ) # " * % + $%, 0/ / Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Resa idrica media annuale (mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Wyld 99.112 - 120.85 120.85 - 141.515 141.515 - 162.549 162.549 - 181.91 181.91 - 223.579 223.579 - 271.445 271.445 - 407.699 Subbasins 21 17 23 [mm] Aver Resa idrica media annuale per ciascun sottobacino, nel periodo 1993-2002. Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Contributo ai deflussi per scorrimento superficiale (mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 21 17 23 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Surq 48.587 48.587 - 77.638 77.638 - 87.197 87.197 - 99.499 99.499 - 125.256 125.256 - 156.489 156.489 - 197.771 Subbasins [mm] Aver Contributi medi annui ai deflussi, in ciascun sottobacino, per solo scorrimento superficiale, nel periodo 1993-2002. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 01 / SWAT Sub-5: PERCmm (Daily) SWAT Sub-5: SURQmm (Daily) SWAT Sub-5: GW_Qmm (Daily) 12 11 10 9 Multiple Data Series 8 7 6 5 4 1997 1998 3 2 1 0 11-03-1997 19-06-1997 27-09-1997 05-01-1998 15-04-1998 24-07-1998 01-11-1998 Subbasin 5 – Andamento giornaliero (mm) dei valori di scorrimento superficiale (SURQ (Runoff)), del deflusso di base (Gw_Q) e della quantità d’acqua che si infiltra al di sotto dello strato di suolo in cui si sviluppano gli apparati radicali (PERC). Anni 1997-1998. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 0 / 4 2 0 4 SWAT Sub-1: PERCmm (Daily) 2 SWAT Sub-2: PERCmm (Daily) SWAT Sub-3: PERCmm (Daily) SWAT Sub-4: PERCmm (Daily) SWAT Sub-5: PERCmm (Daily) 0 5 0 4 2 0 6 4 2 0 5 0 5 0 6 4 2 0 10 1997 1998 1999 2000 5 0 5 0 5 0 20 10 0 19-06-1997 05-01-1998 SWAT Sub-6: PERCmm (Daily) SWAT Sub-7: PERCmm (Daily) SWAT Sub-8: PERCmm (Daily) SWAT Sub-9: PERCmm (Daily) SWAT Sub-10: PERCmm (Daily) SWAT Sub-11: PERCmm (Daily) SWAT Sub-12: PERCmm (Daily) 24-07-1998 09-02-1999 28-08-1999 15-03-2000 01-10-2000 Sottobacini 1-12. Valori giornalieri di percolazione (mm) nel sottosuolo, al di sotto dello strato di suolo interessato dagli apparati radicali, stimati dal modello. Anni 1997-2000. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 02 / Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Contenuto idrico del suolo (mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Sw 106.789 - 119.298 119.298 - 138.14 138.14 - 159.4 159.4 - 193.242 193.242 - 209.246 209.246 - 231.352 231.352 - 282.686 Subbasins 21 17 23 [mm] Aver Contenuto idrico4 medio annuo del suolo, in ciascun sottobacino, nel periodo 1993-2002. Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Contributo ai deflussi dall' acquifero superficiale (mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 21 17 23 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Gw_Q 0 - 1.933 1.933 - 12.386 12.386 - 22.286 22.286 - 55.664 55.664 - 98.562 98.562 - 133.669 133.669 - 185.993 Subbasins [mm] Aver Contributo medio annuo ai deflussi, in ciascun sottobacino, dalla falda freatica. . & ( C (# ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 03 / 2 1 0 2 1 0 2 1 0 2 1 0 2 1 0 2 1 0 2 1 0 SWAT Sub-1: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-2: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-3: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-4: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-5: GW_Qmm (Daily) 1997 1998 1999 2000 2 1 0 2 1 0 2 1 0 SWAT Sub-6: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-7: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-8: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-9: GW_Qmm (Daily) SWAT Sub-10: GW_Qmm (Daily) 2 1 0 SWAT Sub-11: GW_Qmm (Daily) 2 1 0 SWAT Sub-12: GW_Qmm (Daily) 19-06-1997 05-01-1998 24-07-1998 09-02-1999 28-08-1999 15-03-2000 01-10-2000 Sottobacini 1-12. Confronto dei contributi al deflusso di base del corso d’acqua principale di ciascun sottobacino, forniti dall’acquifero superficiale. Anni 1997-2000. Bacino del Cecina - Periodo 1993-2002. Infiltrazione nella zona insatura (mm) 9 1 12 3 5 8 11 6 2 18 4 7 16 10 20 13 14 15 19 22 21 17 23 Streams Swat-OutputSub_default_Sim51: Perc 54.473 - 67.476 67.476 - 85.253 85.253 - 112.38 112.38 - 142.419 142.419 - 162.028 162.028 - 208.503 208.503 - 284.148 Subbasins [mm] Ave Infiltrazione media annua nella zona insatura (questo valore, nel lungo periodo, coincide con la ricarica dell’acquifero superficiale), per ciascun sottobacino, nel periodo 1993-2002. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 04 / 3. MODELLAZIONE DEL SISTEMA FIUME - FALDA PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI SWAT E MODFLOW Per la modellazione del sistema Fiume - Falda nel tratto del Cecina compreso tra la confluenza con il Torrente Zambra e la confluenza con il Torrente Sterza e sotteso dalla stazione idrometrica di Ponte di Monterufoli, il codice di calcolo utilizzato è MODFLOW (Harbaugh & McDonald [1996]). $ ! Modello di Flusso dell’acquifero alluvionale del Fiume Cecina e Subbasin di SWAT 2, 8 ed 11 compresi tra le confluenze con i Torrenti Sterza e Zambra MODFLOW è un modello distribuito che calcola il deflusso di falda dalle caratteristiche dell’acquifero tramite una procedura di soluzione delle equazioni di flusso approssimata alle differenze finite. L’acquifero è suddiviso in celle all’interno delle quali le proprietà intrinseche (conducibilità idraulica K, porosità efficace, quote, spessore dell’acquifero) e le condizioni al contorno (carico imposto, scambi fiume-falda, prelievo da pozzi) sono considerate costanti. La quota piezometrica (head) è calcolata per iterazioni successive al centro della cella. Il flusso propriamente considerato è quello “di falda”, in condizioni sature e con direzione prevalentemente orizzontale. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / / L’integrazione dei risultati del modulo idrologico di SWAT (output definito a livello di singolo sottobacino), in MODFLOW (output di dettaglio per singola cella), ha rappresentato uno dei risultati più soddisfacenti dell’intera sperimentazione. Il modello delle acque sotterranee ha ricevuto, in pratica, condizioni al contorno per i valori di ricarica e portata dei corsi d’acqua derivate da un modello già calibrato di bilancio alla scala di bacino. Gli esempi in letteratura a riguardo della utile integrazione dei due modelli erano in ogni caso numerosi (Sophocleus & Perkins [2000], Conan et alii [2003], Acevedo et alii [2005]). SWAT considera due diversi tipi di acquifero: SUPERFICIALE, che è alimentato dalla ricarica ed interagisce con il corso d’acqua contribuendo da un lato all’alimentazione del baseflow e dall’altro all’assorbimento della portata (trasmittance loss); PROFONDO, che è alimentato dall’acquifero superficiale. L’acqua che entra nell’acquifero profondo è esclusa dal ciclo idrologico superficiale. Sistemi acquiferi considerati da SWAT L’approccio del modello di bacino SWAT per il regime stazionario e transitorio della falda è naturalmente di tipo semplificato. Si tratta infatti di equazioni che sono sempre riferite ad un comportamento d’insieme dell’intero sottobacino od HRU. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, /5 / Semplificazioni del modulo SWAT – GROUNDWATER per il regime stazionario Semplificazioni del modulo SWAT – GROUNDWATER per il regime transitorio In modo altrettanto semplificato SWAT valuta anche i processi nel mezzo insaturo. Il processo di migrazione del fronte umido, dal suolo verso la falda, è calibrato tramite la seguente variabile delay time: Semplificazioni del modulo SWAT – GROUNDWATER per il moto nel mezzo insaturo ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / / SWAT tiene conto di voci di bilancio negative quali i prelievi, valutandoli in modo distribuito per l’intero sottobacino od HRU, od anche, in climi particolarmente aridi, della evaporazione diretta dalla falda. Da sottolineare, ancora discussa in seguito, una ulteriore significativa semplificazione concettuale di SWAT che considera nulli gli scambi della falda superficiale tra sottobacini adiacenti. MODFLOW oltre al dettaglio della soluzione, che è offerta a livello di singola cella, è in grado di valutare in modo completo gli scambi fiume falda tramite un modulo specifico, lo Stream Routing Package STR1 (Prudic, 1989). Il modulo permette di determinare la portata liquida nel corso d’acqua in conseguenza degli scambi con la falda limitando la ricarica della falda alla portata liquida effettivamente disponibile. Il reticolo è diviso in segments e reaches. Ogni reach corrisponde ad una singola cella del modello di flusso , mentre un segment consiste di una serie di reach connessi in direzione della corrente. Un segment può avere anche altri segment tributari. Segmentazione del reticolo idrografico in MODFLOW – STR1 ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, /0 / Gli scambi tra l’acquifero ed il corso d’acqua per ogni cella del dominio di calcolo sono mutuati dalla differenza di livello tra le quote piezometriche fiume – falda tramite il parametro della Conductance CSTR. Q1 = CSTR (Hs-Ha) Parametro Conduttanza di MODFLOW Il programma provvede inoltre, a seguito delle variazioni di portata nel corso d’acqua, a ricalcolare le quote piezometriche nel fiume, in dipendenza degli scambi fiume falda, utilizzando anche, come variabili di input, le caratteristiche idrauliche e geometriche della sezione (quota, pendenza, larghezza, scabrezza). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, // / Calcolo della altezza idrometrica del corso d’acqua in MODFLOW-SRP APPLICAZIONE DEL MODELLO ALLA PIANURA ALLUVIONALE DEL FIUME CECINA Per la definizione delle caratteristiche idrostrutturali ed idrauliche dell’acquifero modellizzato sono stati impiegati i dati messi a disposizione dalla locale Autorità di Bacino Regionale Toscana Costa derivati dagli studi sul Bilancio Idrogeologico del Bacino del Fiume Cecina da parte di. Pranzini (2003, 2004). Sono state acquisite le isobate del letto del sistema acquifero freatico come le isopieze dei due rilievi di magra e di morbida del luglio e dicembre 2003. Una media delle due condizioni estreme è stata considerata come possibile condizione media annua di riferimento. Superficie di Letto del Sistema Acquifero (Bottom) ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, /1 / Superficie di Tetto del Sistema Acquifero (Top) Superfice Piezometrica del sistema acquifero. Media dei rilievi di magra e morbida del Luglio e Dicembre 2003. I dati relativi alla conducibilità idraulica del materasso alluvionale sono stati ripresi dal lavoro di Greco et alii (2002). E’ stato assunto un unico valore di conducibilità, in accordo con gli autori, pari a 2.43 e-3 m/s. Il modello concettuale corrisponde a un acquifero freatico nastriforme in stretta relazione con un corso d’acqua, il Fiume Cecina, che è stato distinto in 3 segmenti o tronchi principali: dalla confluenza con lo Zambra alla confluenza con il Botro del Gagno dalla confluenza con il Botro del Gagno alla confluenza con il Trossa; dalla confluenza con il Trossa alla confluenza con lo Sterza. La chiusura dell’ultimo segmento coincide con la stazione idrometrica di Monterufoli per la ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / / quale sono disponibili sia misure storiche di portata effettuate dal Servizio Idrografico Regionale che numerose considerazioni e stime di bilancio. Pranzini (2003) ha stimato, per questa località, la portata media di subalveo come somma di due componenti: una prima, compresa tra 25.229 e 35.320 mc/anno, derivata dall’applicazione della formula di Darcy alla sezione del materasso alluvionale, ed una seconda, pari a ca. 157.680 mc/anno, derivata da una stima dei deflussi di subalveo in senso stretto. Pranzini stima quest’ultima portata facendo l’ipotesi che la velocità dell’acqua che scorre nel diretto subalveo del fiume sia “minore di quella che scorre a pelo libero, ma maggiore di quella nella falda nelle alluvioni” e assumendo per il subalveo una larghezza di 8 m, uno spessore di 0.5 m, la porosità efficace di 0.25 e una velocità media di flusso di 0.5 cm/s. Si tratta di valori ben inferiori sia ai deflussi superficiali che transitano dalla sezione diMonterufoli, risultati per l' anno medio del periodo 1979-2002 in 207 Mmc/anno, sia alla quota del baseflow cioè la parte di deflusso superficiale alimentata dalla falda stimata ancora da Pranzini (2003) con il metodo delle portate giornaliere in in ca. 8 Mmc/anno. Nel caso in esame del Bacino Cecina risulta dunque praticabile la semplificazione introdotta da SWAT che considera, come visto, i soli scambi a livello di sottobacino, tra corso d’acqua e falda superficiale. La semplificazione è riportata anche nel modello concettuale dell’acquifero del Cecina che prevede quindi, come possibilità di ingresso ed uscita dal sistema di acquifero le seguenti condizioni al contorno: ricarica pozzi corso d’acqua La configurazione del reticolo è stata ottenuta dagli stessi file di input predisposti per SWAT con i tre segmenti principali sul Fiume Cecina corrispondenti ai Subbasin 2, 8 e 11 e due segmenti minori relativi agli affluenti Botro del Gagno e Torrente Trossa dei Subbasin 1 e 7. Le caratteristiche idrauliche e geometriche sono risultate le seguenti: ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, /2 / Segment MODFLOW Subbasin SWAT Nome Pendenza Larghezza [m] Quota Quota minima max [mslm] [mslm] 76 Conducibilità Profondità idrulica dello [m] streambed Scabrezza [m/g] Cecina dallo 1 2 Zambra al Botro del 0.0028 48 58 0.0054 12 58 0.0018 54 46 0.0062 22 46 0.0020 62 29 1.45 Gagno 2 1 Botro del Gagno 0.59 Cecina dal 3 8 Botro del Gagno alla 58 0.48 1.56 0.03 Trossa 4 7 Trossa 0.86 Cecina dallaTrossa 5 11 alla Sterza 46 1.72 (Ponte di Monterufoli) Mentre le condizioni al contorno dei pozzi di prelievo sono state ricavate dai file di input di SWAT, altre informazioni sono invece state derivate dai file di output di SWAT (Neitsch et alii [2001]). Sono state considerate: la ricarica della falda superficiale ed i contributi areali di runoff dai file di output dei sottobacini (variabili PERC e SURQ del file sub.out); la portata dei corsi d’acqua in uscita dai sottobacini considerati (variabile FLOWOUT del file rch.out). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, /3 / Simulazione annuale in regime stazionario Una prima simulazione ha riguardato i valori medi annui del periodo considerato dal 1992 al 2002. Il modello implementato tramite l’interfaccia ESI - Groundwater Vistas si basa su un reticolo costituito da celle di 100 x 100 m. Le celle attive risultano1323 delle quali 236 sono interessate dalla condizione al contorno di tipo “Fiume” (Stream Routing Package STR1). Le unità di misura prescelte sono i metri per le lunghezze ed i giorni per il tempo. I valori delle variabili di input relative alle condizioni al contorno del modello sono state le seguenti: Portata in Nome Subbasin SWAT uscita dal Ricarica Runoff alla falda Segment sottobacino (mc/g) superficiale MODFLOW (mc/g) (mc/g) Portata Superficie in delle celle ingresso attive nella nel zona di segment ricarica del [mc/g] subbasin Altezza di ricarica (m/g) (mq*E4) Cecina dallaTrossa alla Sterza 11 307000 7 54000 8 246000 1 40300 2 184000 3 17600 4 159000 3460 10500 5 533 0.0020 409 0.0049 344 0.0018 (Ponte di Monterufoli) Trossa 4 57460 Cecina dal Botro del Gagno alla 10200 19900 3 Trossa Botro del Gagno 2 50500 1 181650 Cecina dallo Zambra al Botro del 5050 6340 Ggagno Zambra Cecina tra Pavone e Zambra ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, /4 / I dati di prelievo medio impiegati da SWAT sono stati ripartiti su un insieme rappresentativo di 42 pozzi presenti nell’area di indagine: Nome Prelievo medio Subbasin Prelievo medio SWAT [mc/g] 11 9034 8 1129 8 9034 23 393 2 3107 11 285 pozzo Numero pozzi [mc/g] Cecina dallaTrossa alla Sterza (Ponte di Monterufoli) Cecina dal Botro del Gagno alla Trossa Cecina dallo Zambra al Botro del Gagno 11 8 2 Distribuzione dei pozzi di prelievo lungo l’asta del Fiume Cecina Il modello così configurato è risultato, nel complesso, sufficientemente calibrato sia in termini della portata liquida restituita alla chiusura del Bacino (Ponte di Monterufoli 301600 contro 307000 mc/g) sia in termini di differenze “osservato – calcolato” sui dati piezometrici di riferimento della media 2003 (media residui = -0.18 m). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 1 / Risultati calibrazione modello di flusso in regime permanente medio annuo. Altezze piezometriche misurate / calcolate e statistiche. Valore di portata superficiale (ca. 300.000 mc/g) risultante nella cella di chiusura (Ponte di Monterufoli con condizione Stream) Il modello restituisce il bilancio generale dell’intera area di analisi così come il dettaglio degli scambi fiume-falda in termini di portata liquida nel canale e di flusso da o verso l’acquifero. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 15 / Bilancio di Massa generale del modello, tabella e diagramma in mc/g Scambi fiume - falda (flux) e portata del Fiume Cecina (Stream Flow) in mc/g. Segment 1dallo Zambra al B. del Gagno ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 1 / Scambi fiume - falda (flux) e portata del Fiume Cecina (Stream Flow) in mc/g. Segment 2 dal B. Gagno alla Trossa. Scambi fiume - falda (flux) e portata del Fiume Cecina (Stream Flow) in mc/g. Segment 3 dalla Trossa alla Sterza (Monterufoli). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 10 / Simulazione stagionale in regime transitorio Successivamente la simulazione ha riguardato invece, in regime transitorio, i valori medi annui stagionali sempre riferiti al periodo 1992 – 2002 e con i seguenti dati di output / input. Superficie Portata delle celle Portata in Ricarica Altezza in attive nella Subbasin uscita dal Runoff alla falda Segment ingresso di Nome zona di ricarica SWAT sottobacino (mc/g) superficiale MODFLOW nel ricarica del (mc/g) (mc/g) segment (m/g) subbasin [mc/g] (mq*E4) 379854 2206 12181 0.0023 Cecina dallaTrossa alla 161764 1407 3109 0.0006 533 11 5 Sterza (Ponte di 65647 955 306 0.0001 Monterufoli) 619451 9283 26440 0.0050 70595 72801 27911 29318 Trossa 7 4 9174 10129 108480 117763 302397 6666 21131 0.0052 Cecina dal 127884 4208 8408 0.0021 Botro del Gagno 409 8 3 56812 3607 1833 0.0004 alla Trossa 498455 26483 48391 0.0118 46561 53227 16742 20950 Botro del Gagno 1 2 13690 17297 84160 110643 230065 3219 7190 226201 0.0021 Cecina dallo 95681 1495 1937 92598 0.0006 Zambra al 344 2 1 35537 2694 535 35534 0.0002 Botro del Gagno 374514 12772 15687 372149 0.0046 20123 8377 Zambra 3 5016 36935 202859 Cecina tra 82726 Pavone e 4 27824 Zambra 322442 Per il modello in regime transitorio è stato considerato un valore generale di porosità efficace pari a 0.15 in accordo con precedenti autori (Pranzini [2004], Greco et alii [2002]). Anche in questo caso si è ottenuto, nel complesso, un sufficiente accordo con il valore di portata liquida alla chiusura del subbasin 11 (Ponte di Monterufoli). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 1/ / Raffronto delle portate misurate e calcolate alla sezione di controllo di Monterufoli per i diversi periodi considerati La calibrazione del modello anche in termini di raffronto tra altezze piezometriche di riferimento del luglio e dicembre 2003 con quelle ottenute dal modello (tempo = 195 e 348 gg) è soddisfacente considerato che si ottiene una media dei residui tra –0.06 e –0.1 m. Risultati calibrazione modello di flusso in regime transitorio stagionale medio annuo. Altezze piezometriche misurate / calcolate e statistiche per il mese medio LUGLIO (t = 195 gg) ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 11 / Risultati calibrazione modello di flusso in regime transitorio stagionale medio annuo. Altezze piezometriche misurate / calcolate e statistiche per il mese medio DICEMBRE (t = 348 gg) La distribuzione dei residui (osservato – calcolato), come l’andamento complessivo piezometrico medio annuale con riferimento al target P39 in zona Cacciatina, è illustrato dalla figura che segue. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 1 / Distribuzione dei residui (osservato – calcolato) nel tratto tra Ponteginori e Saline ed Idrogramma al pozzo P39 Il sistema acquifero in esame ha un unico periodo di ricarica corrispondente alla stagione autunnale. Di particolare interesse, a questo proposito, i dati del Bilancio di Massa relativi ai due periodi di magra/morbida (luglio/dicembre) che evidenziano il notevole contributo alla dinamica dell’acquifero della componente di storage, cioè l’effetto svuotamento del serbatoio acquifero. A fronte del ridotto contributo di ricarica nel periodo estivo, infatti, il modello calcola che oltre il 60 % delle portate che transitano nel sistema acquifero nel periodo derivino dalla suddetta componente di storage. Bilancio di Massa generale del modello, mese di Luglio tabella e diagramma in mc/g ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 12 / Nella situazione del mese medio di dicembre è egualmente presente, ancora con importanza, la componente di storage, seppure con diverso segno e significato. Risulta ora come prevalente la voce di sottrazione del bilancio, pari a circa il 20 % della ricarica del periodo. Bilancio di Massa generale del modello in Dicembre, tabella e diagramma in mc/g Per quanto riguarda infine il monitoraggio degli scambi fiume falda lungo il corso d’acqua la simulazione stagionale, riferita al mese più critico di fine estate (settembre) rileva, a confronto con i risultati della simulazione media annua un maggior impatto delle derivazioni sulla portata liquida del canale. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 13 / Simulazione in regime transitorio time step di fine estate: scambi nel fiume - falda (flux) e portata del Fiume Cecina (Stream Flow) in mc/g nel segment 1 dallo Zambra al B. del Gagno Simulazione in regime transitorio time step di fine estate: scambi nel fiume - falda (flux) e portata del Fiume Cecina (Stream Flow) in mc/g nel segment 2 dal B. del Gagno alla Trossa. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 14 / Simulazione in regime transitorio time step di fine estate: scambi nel fiume - falda (flux) e portata del Fiume Cecina (Stream Flow) in mc/g nel segment 3 dalla Trossa alla Sterza (Monterufoli). ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / 4. CONCLUSIONI Nell’ambito dell’applicazione della direttiva comunitaria 2000/60/CE nel Bacino del Cecina in qualità di bacino pilota, sono stati applicati i modelli SWAT, per la caratterizzazione idrologica del bacino e MODFLOW per lo studio delle relazioni fiume falda nel tratto critico Saline – Ponteginori. Si tratta di applicazioni tese, soprattutto, alla sperimentazione delle potenzialità dei modelli proposti a fronte delle effettive disponibilità di dati sul Bacino Pilota. Il modello del Bacino del Cecina (SWAT) integra le seguenti basi dati: DEM e reticolo idrografico del Sistema delle Acque del Servizio geografico della Regione Toscana; Carta dei Suoli del Settore Foreste e Patrimonio Agroforestale della Toscana; Carta dell’Uso del Suolo CORINE 2000; Registrazioni Pluviometriche e Termometriche del periodo 1992-2002 delle Stazioni del Servizio Idrologico della Regione Toscana; Dati quantitativi e sulla distribuzione dei prelievi idrici medi annui riportati nel Bilancio Idrico della Autorità di Bacino Toscana Costa ; Dati sulle Pratiche di gestione delle colture agricole del Bacino fornite da ARSIA; Dati sulla quantificazione delle pressioni derivanti da scarichi di acque reflue urbane depurate e non, elaborati dal gruppo di lavoro del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio; Per la calibrazione del modello è stata utilizzata la serie di misure di portate medie giornaliere fornita dal Servizio Idrologico Regionale dall’anno 1993 al 2002 compresi. La serie è stata suddivisa in un primo periodo, dal 1995 al 1998, utilizzato per la calibrazione, in un secondo periodo, dal 1999 al 2000, utilizzato per la validazione del modello ed infine in un terzo periodo, dal 2001 al 2002, ritenuto di particolare interesse vista la situazione di significativa assenza o parziale disponibilità di dati termopluviometrici in questo biennio, per valutare l’affidabilità previsionale del generatore di dati meteoclimatici di SWAT. Il modello realizzato ha dimostrato una notevole affidabilità in tutti i periodi di applicazione, con valori del coefficiente di efficienza di Nash-Sutcliffe sempre superiori a 0,7. Il modello idrologico ha fornito una notevole quantità di dettagliate informazioni relative al comportamento idrologico dei 23 sottobacini in cui è stato scomposto il Bacino del Cecina. Per ciascuno di questi sono disponibili informazioni di notevole dettaglio, su base giornaliera, sia per la parte “territoriale” (precipitazioni, evapotraspirazione, contributi netti ai deflussi, infiltrazione nella zona instaura, ricarica degli acquiferi,…) che per la parte di reticolo idrografico (portata liquida in ingresso ed uscita, baseflow, scambi fiume falda,…). Il modello idrologico, inizialmente calibrato sulla serie delle portate al Monterufoli e quindi ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 5/ su di un ambito più ristretto, pari a 635 Km2 sui 908 km2 complessivi, è stato poi applicato sull’intero Bacino, di cui è stato effettuato un bilancio idrico per il decennio 1993-2002; il modello ha quindi consentito anche la ricostruzione delle portate medie giornaliere alla foce del Fiume Cecina, potendo ragionevolmente sostenere che l’ordine di grandezza dell’errore % nella stima dei deflussi a mare, possa essere confrontabile con quanto verificato e controllato sulla sezione idrometrica di Ponte di Monterufoli. Il modello del sistema Fiume Falda, realizzato con lo Stream Package di MODFLOW, è strettamente legato al modello idrologico dal momento che riceve da questo le principali variabili di input relative alle condizioni al contorno per il calcolo della ricarica della falda nei 3 sottobacini considerati. Restituisce inoltre il dettaglio delle portate liquide nel corso d’acqua in dipendenza degli scambi fiume falda regolati anche dai prelievi sotterranei. Per il modello Fiume Falda sono state integrate le ulteriori basi dati: ricostruzione geometrica e caratterizzazione idraulica del sistema acquifero della pianura alluvionale fornita dallo studio sul Bilancio Idrogeologico del Fiume Cecina della Autorità di Bacino Toscana Costa ; carte piezometriche dei periodi di magra (Luglio 2003) e morbida (Dicembre 2003). L’utilizzo combinato dei due modelli, già oggetto di numerose esperienze documentate nella letteratura scientifica, ha avuto anche nel caso del Bacino del Cecina un positivo riscontro. Il modello Fiume Falda ha restituito una efficace rappresentazione e quantificazione delle quantità di deflusso superficiale che è costretto ad inalvearsi in ragione dei prelievi sotterranei e conseguenti condizioni di minimo piezometrico. L’applicazione, fin qui discussa, dei modelli SWAT e MODFLOW ha consentito in conclusione di: verificare e qualificare le basi dati utili ai fini della predisposizione di un sistema informativo per la gestione delle problematiche del Bacino finalizzato anche all’utilizzo di modelli; disporre di una piattaforma di riferimento per lo sviluppo, dai modelli implementati, di applicazioni di supporto alle decisioni mirate su specifiche esigenze di governo delle risorse idriche superficiali e sotterranee del bacino. Visto il notevole lavoro profuso e l’esito, positivo, della sperimentazione dei modelli allo studio del bacino Pilota, è possibile concludere che è stato portato a termine un passo importante e sostanziale che dimostra sia la fattibilità che, soprattutto, le grandi potenzialità applicative di strumenti per il supporto alle decisioni in campo ambientale, basate sull’utilizzo integrato di GIS e modelli matematici. ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, / L’attività fin qui svolta che, va sottolineato ancora, ha utilizzato codici di calcolo di pubblico dominio con totale disponibilità dell’Agenzia alla discussione e trasmissione dei risultati raggiunti, non può essere considerata in alcun modo fine a se stessa quanto, piuttosto, propedeutica alla realizzazione di avanzati strumenti di supporto alle decisioni basati su modelli. Il passo da completare nel breve termine richiede, in ogni caso, ora un più stretto coinvolgimento degli Enti che hanno diretta competenza di governo della risorsa idrica. Si tratta infatti, sulla base dei risultati ed esempi fin qui illustrati, che riteniamo stimolanti e di grande potenzialità applicativa, di individuare delle possibili procedure e casi ricorrenti di applicazione dei modelli, sulla base delle quali oltre ad una rapida ridefinizione e maggiore finalizzazione dei modelli implementati, possano essere integrate anche possibili semplici applicazioni di automazione dei modelli stessi, che li rendano facilmente fruibili anche ad utenti non esperti. Dr. Stefano Menichetti Ing. Guido Parchi ! # $% & $% ' #+ ! %( ) ( % )( ) ((% # #%- .. % %* " * % + $%, 0 / 5. BIBLIOGRAFIA Acevedo D., Oropeza-Mota J.L., Palacios-Velez E. & Garfias-Solis J. (2005). Study of simulated hydrodinamic response in the Acambay Valley Acquifer. Agrociencia may-jun 2005. 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