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Fresatura - itis galileo galilei conegliano
Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura LAVORAZIONI DI FRESATURA Le lavorazioni di fresatura sono effettuate mediante macchine dette “fresatrici” utilizzando utensili detti “frese”. Oltre alle lavorazioni di spianatura, si possono eseguire anche operazioni di contornatura, foratura, alesatura, scanalature diritte ed elicoidali, esecuzione di tasche e taglio di ruote dentate. Le fresatrici, che sostituiscono quindi in primo luogo le limatrici e le piallatrici, consentono elevata produttività, buona finitura superficiale, ottima precisione dimensionale dei pezzi lavorati, senza la necessità di dovere ricorrere a successile operazioni di rettifica. Nella fresatrice il moto di taglio è rotatorio continuo uniforme ed è posseduto dall’utensile, a cui è impresso da un mandrino; il moto di alimentazione è rettilineo uniforme ed è posseduto dal pezzo, che è montato e fissato, di solito tramite morsa, sulla tavola della macchina. Nella fresatura non si ha asportazione continua del truciolo: durante la rotazione della fresa, ciascun dente lavora in modo intermittente, cioè taglia per un piccolo arco e poi rimane inattivo fino a che non “attacca” nuovamente il pezzo. Ciò è vantaggioso per la durata dei denti, che hanno il tempo di raffreddarsi. Di contro occorre rilevare l’escursione termica cui gli stessi denti sono soggetti e le forti sollecitazioni meccaniche alle quali i taglienti sono sottoposti nel momento in cui entrano in contatto col pezzo. Al contrario del tornio, nel quale le lavorazioni si svolgono lungo due assi principali (asse del mandrino Z longitudinale ed asse dell’utensile X trasversale), sulla fresatrice si distinguono tre assi: uno longitudinale X, uno trasversale Y ed uno verticale Z. Classificazione delle fresatrici Si distinguono generalmente due tipologie di fresatrici: 1) Fresatrice orizzontale, se l’utensile è montato su un albero portafresa orizzontale. Può essere utilizzata soltanto per eseguire spianature e scanalature e per questo motivo sono ormai in disuso. L’incastellatura di ghisa è costituita da un basamento, da un montante e da un braccio. Nell’incastellatura sono posizionati il motore elettrico e gli organi di trasmissione della macchina (cinghie, cambi di velocità ...). Il braccio sostiene il mandrino orizzontale sul quale è montata la fresa. Sulle guide del montante si muove in verticale, mediante una vite telescopica, la 1a slitta, che ha la forma di mensola. Su di essa scorre trasversalmente, su guide disposte sulla mensola, la 2a slitta, parallelamente all’asse del mandrino. Sulla slitta trasversale scorre longitudinalmente, su guide disposte sulla slitta trasversale, la 3a slitta, detta tavola portapezzo, che ha forma lunga e stretta e si muove perpendicolarmente all’asse del mandrino. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 1 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura 2) Fresatrice verticale, se l’utensile è montato su un portamandrino verticale inclinabile. E’ utilizzata per eseguire spianature accurate di superfici anche inclinate, scanalature e profilature anche circolari. Basamento, montante, slitte ed organi di trasmissione sono simili a quelli della fresatrice orizzontale. E’ differente la testa, che è ad asse verticale e, spesso, orientabile. Il mandrino riceve il moto da un albero orizzontale tramite una coppia di ruote dentate coniche. - Procedimenti di fresatura (UNI-ISO 3855) Si distinguono due metodi di fresatura: quella periferica e quella frontale 1) Fresatura periferica Nella fresatura periferica (detta anche “fresatura con frese a taglio periferico”), l’albero portafresa, per lo più orizzontale, è parallelo al pezzo da fresare. Per tale lavorazione viene utilizzata la fresatrice orizzontale universale e sono impiegate frese cilindriche. La fresatura periferica può essere a sua volta discorde (o “in discordanza” o “in opposizione”) e concorde (o “in concordanza”). a) Fresatura discorde In tale procedimento di fresatura il senso di rotazione della fresa si oppone al senso di avanzamento della tavola portapezzo. Il dente della fresa “attacca” il pezzo in lavorazione sulla superficie già fresata, strisciando su di essa e, quindi, usurandosi. Nel contempo, comprimendo il materiale, ne determina un incrudimento. b) Fresatura concorde In tale procedimento di fresatura il senso di rotazione della fresa è nello stesso senso dell’avanzamento della tavola portapezzo. Il dente della fresa “attacca” il pezzo sulla parte alta della superficie in lavorazione, dove lo spessore è massimo e dove, quindi, è sottoposto alle maggiori sollecitazioni. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 2 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura 2) Fresatura frontale Nella fresatura frontale l’albero portafresa è perpendicolare al pezzo da fresare. Per tale lavorazione viene utilizzata la fresatrice verticale, nella quale il montante presenta superiormente un piano verticale di appoggio per la testa portamandrino, che riceve il moto dall’albero orizzontale mediante una coppia di ruote dentate coniche. I taglienti sono disposti radialmente lungo tutta la superficie esterna della fresa e sulla base cilindrica di essa. Ogni dente della fresa lavora nel piano e lo spessore del truciolo varia poco dal momento in cui “attacca” il materiale al momento in cui esce da esso. Fresatura combinata In taluni casi le due tipologie di fresatura sono presenti entrambe. Si parla allora di fresatura combinata. La fresa cioè esegue la spianatura utilizzando i taglienti inferiori, mentre con quelli laterali esegue uno spallamento, che è equiparabile alla fresatura periferica. Inoltre, durante la fresatura frontale, il truciolo viene asportato in parte con azione in discordanza ed in parte con azione in concordanza. Frese per la lavorazione dei metalli La fresa è un utensile a taglienti multipli, in grado di asportare trucioli sottili, fornendo una superficie di lavoro uniforme e con un buon grado di finitura. Ciascuno dei taglienti è assimilabile ad un utensile monotagliente. - Esecuzione delle frese Si distinguono tre diverse esecuzioni dell’utensile fresa: N, D, T. - Esecuzione N: è utilizzata per lavorazioni di acciai da costruzione, ghisa grigia e materiali non ferrosi di media durezza. - Esecuzione D: è utilizzata per materiali duri e tenaci. - Esecuzione T: è utilizzata per materiali teneri e malleabili L’esecuzione si differenzia in base alle caratteristiche costruttive dell’utensile, in particolare il numero dei denti, la robustezza dei denti, gli angoli di spoglia, dei taglienti, dell’elica ecc. Il campo d’impiego degli utensili N, D, e T è regolamentato dalla norma UNI 3899 e può essere schematizzato nella seguente tabella: Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 3 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Materiale da lavorare Acciaio con R ≤ 500 [N/mm2] “ 500 < R ≤ 800 [N/mm2] “ 800 < R ≤ 1000 “ “ 1000 < R ≤ 1300 “ “ in getti Ghisa con durezza fino a 180 HBS Ghisa con durezza oltre 180 HBS Ghisa malleabile Rame e leghe di rame tenere Leghe di rame dure Leghe di zinco Alluminio e leghe di alluminio tenere Leghe di alluminio semidure Leghe al magnesio Materie plastiche N N N (N) N N N (N) N (N) N (N) N Esecuzione dell’utensile (D) D (D) D (D) - (T) T T T (T) (T) T Le lavorazioni tra parentesi sono possibilmente da evitare o comunque da utilizzare in caso di necessità. - Frese unificate Le frese unificate che più interessano il nostro studio perché caratterizzanti le principali lavorazioni sono le seguenti: 1) Fresa cilindrica a denti elicoidali UNI 3901 Ha azione periferica. Ha denti elicoidali per rendere il lavoro più dolce. E’ utilizzata per spianature senza spallamenti nella fresatura periferica. E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18. Si trova nell’esecuzione N e T. Esempio di designazione Fresa 80 x 63 T UNI 3901. Diametro della fresa (mm) 50 63 80 100 Larghezza della fresa (mm) 40 – 63 – 80 50 – 70 63 – 100 70 Poiché i denti sono elicoidali, sono costruite in un sol pezzo con il corpo della fresa e quindi in acciaio rapido. Per lavorare materiali a truciolo lungo, sono utilizzate frese sulle quali sono praticati piccoli intagli con la funzione di rompitruciolo. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 4 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura 2) Fresa cilindrico-frontale a due taglienti UNI 3903 Ha azione frontale. Ciascun dente ha due taglienti: uno principale sui denti elicoidali disposti sulla superficie cilindrica ed uno secondario sui denti frontali rettilinei. E’ utilizzata per spianature con spallamenti retti, anche di notevole altezza, nella fresatura frontale. E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18. Si trova nell’esecuzione N, D e T. Esempio di designazione Fresa 63 N UNI 3903. Diametro della fresa (mm) 40 50 63 80 100 125 160 Larghezza della fresa (mm) 32 36 40 45 50 56 63 Condizioni d’impiego in base al diametro D della fresa: - profondità di passata p = 0,1 D - larghezza di fresatura L = 2/3 D 3) Fresa a disco a tre taglienti UNI 3905 Ha azione periferica. Possono avere solo taglienti principali (sulla superficie cilindrica) ma anche taglienti secondari (sui due piani laterali). E’ utilizzata per l’esecuzione di scanalature profonde. E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18. Si trova nell’esecuzione N, D e T. Esiste in commercio la dentatura tipo A (alternata) e la dentatura tipo B (diritta). Esempio di designazione Fresa A 80 x 18 N UNI 3905. Diametro della fresa (mm) 50 63 80 100 125 160 200 Spessore della fresa (mm) 4 – 5 – 6 – 8 – 10 5 – 6 – 10 – 12 – 14 – 16 6 – 10 – 12 – 14 – 16 – 18 8 – 10 – 12 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22 10 – 12 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22 – 25 12 – 14 – 16 – 18 – 20 – 22 – 25 – 28 14 – 16 – 18 – 20 – 22 – 25 – 28 – 32 Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 5 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Condizioni d’impiego in base allo spessore della fresa: - profondità di passata p ≤ spessore fresa 4) Fresa per cave a due taglienti con codolo cilindrico liscio, serie corta UNI 8254 E’ utilizzata in genere per lavori di contornatura ma anche per spallamenti retti e, in particolare, per l’esecuzione di cave. Nel caso di contornatura ha azione periferica, nel caso delle cave ha azione frontale. Ha due taglienti per ottenere anche un avanzamento assiale in modo da poter ottenere una cava partendo dal pieno (come una punta a forare) e quindi avanzare trasversalmente. I denti sono elicoidali per rendere più dolce il taglio. E’ in acciaio rapido tipo X 75 W 18. Si trova nell’esecuzione N, D e T. Esiste in commercio la fresa tipo A (per cave di linguette) e la fresa tipo B (per cave generiche). Esempio di designazione Fresa A18 N UNI 8254. Diametro della fresa (mm) 2 2,5 3 3,5 4 5 6 7 8 9 10 11 12 14 16 18 20 22 Lunghezza complessiva 48 49 49 50 51 52 52 60 61 61 63 70 73 73 79 79 88 88 Lunghezza tagliente 4 5 5 6 7 8 8 10 11 11 13 13 16 16 19 19 22 22 Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 6 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Condizioni d’impiego in base al diametro D della fresa nel caso dell’esecuzione di cave: - profondità di passata p = 0,5 D Condizioni d’impiego in base al diametro D della fresa nel caso di contornature: - profondità di passata p = (0,25 ÷ 0,3) D - lunghezza tagliente fresa a contatto col pezzo L = (1 ÷ 1,25) D Una scanalatura può essere eseguita sia con fresa per cave che con fresa a disco. La fresa radiale a disco (adatta per esempio per sedi di chiavette diritte) consente una lavorazione economica e rapida; la fresa per cave a codolo (adatta per esempio per sedi di chiavette incastrate arrotondate) permette una lavorazione più lenta e quindi più costosa. Numero di denti delle frese Come già detto, le frese sono utensili a taglienti multipli. Il numero dei denti é un elemento importante in quanto influenza la formazione del truciolo con le modalità di seguito trattate. Nella tabella che segue sono riportati i numeri di denti delle frese in acciaio super rapido. Il numero di denti varia a seconda del diametro della fresa e del materiale in lavorazione. D Fresa 3 5 8 10 16 19 20 23 25 30 32 40 46 50 56 63 Fresa cilindrica per spianare N D T 6 6 8 10 12 12 4 4 6 Fresa frontale Fresa a disco Fresa a codolo N D T N D T 8 10 16 16 12 4 5 6 8 10 11 16 6 6 N 4 4 4 4 4 6 6 6 6 6 6 D 6 6 6 8 10 10 10 12 12 12 12 T 3 3 3 3 3 4 4 5 5 5 - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 7 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura 68 80 100 125 160 200 8 10 12 14 14 16 18 20 6 8 8 10 12 14 16 18 20 24 26 28 8 10 10 12 10 12 14 16 18 16 20 24 26 28 6 8 10 10 12 In particolare, per quanto riguarda il numero dei denti di una fresa, si può dire che: a) non influisce sulla finitura superficiale del pezzo b) lo spessore di truciolo asportato varia inversamente al numero dei denti c) la durata di affilatura é maggiore se il numero dei denti é elevato d) un basso numero di denti causa una discontinuità d’azione. Parametri di taglio per fresare Anche nella Fresatura i parametri di taglio sono la profondità di passata, l’avanzamento e la velocità di taglio. - Scelta della profondità di passata Per quanto riguarda la profondità di passata si può assumere: - p = 2 ÷ 5 mm per la sgrossatura - p = 0,3 ÷ 0,5 mm per la finitura Fino al valore della profondità di passata p = 5 mm la potenza necessaria per eseguire la lavorazione varia linearmente con tale parametro di taglio. Un valore elevato della profondità di passata provoca, a causa dell’elasticità del materiale e dei piccoli giochi esistenti tra vite e madrevite, deformazioni sensibili sul pezzo. In fase di finitura queste deformazioni devono essere ridotte al minimo e quindi la profondità di passata deve essere di pochi decimi di millimetri. - Scelta dell’avanzamento Per quanto riguarda l’avanzamento, nella fresatura si distinguono: - avanzamento per giro ag (avanzamento della tavola portapezzo ad ogni giro della fresa) in mm/giro velocità di avanzamento Va in mm/min: Va = ag * n avanzamento per dente az (avanzamento della tavola portapezzo nel tempo in cui si ha la rotazione della fresa di un valore corrispondente all’angolo tra un dente e l’altro) in mm/dente. Poiché: Va = ag * n = az * z * n [mm/min] si ha che: az = Va / z * n [mm/dente] Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 8 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura L’avanzamento è bene che sia alto nella sgrossatura e basso nella finitura. Normalmente si può assumere ag = 0,5 ÷ 1 mm/giro. Il valore migliore dell’avanzamento deve essere determinato in modo da sfruttare razionalmente la fresa senza sovraccaricare i denti, il che pregiudicherebbe la durata dei taglienti e la finitura superficiale del pezzo. - Avanzamenti troppo bassi rendono difficile la penetrazione dei denti e determinano lo scivolamento dei taglienti sulla superficie del pezzo con conseguente aumento di temperatura ed usura della fresa. - Avanzamenti troppo alti possono generare sollecitazioni eccessive sui denti con usura per craterizzazione e possibile rottura dei taglienti. Quando si voglia una buona finitura è conveniente ridurre al minimo l’avanzamento e la profondità di passata. La superficie del pezzo sarà tanto più piana e liscia quanto più sono numerosi e piccoli i trucioli. Nella tabella seguente sono indicati i valori dell’avanzamento per dente in funzione del materiale da lavorare e del tipo di fresa. Il primo dei due valori si deve utilizzare nel caso di passate di finitura, il secondo nel caso di sgrossatura. Materiale da fresare Acciaio dolce (R ≤ 600 N/mm2) Acciaio semiduro (R = 800 N/mm2) Acciaio duro (R = 1000 N/mm2) Acciaio durissimo (R = 1200 N/mm2) Acciaio extra duro (R > 1200 N/mm2) Ghisa HBS < 200 Ghisa HBS = 200 ÷ 300 Ghisa HBS ≥ 300 Rame, Ottone tenere Bronzo, Ottone duro Alluminio Avanzamento per dente (mm/dente) Fresatura frontale Fresatura periferica Widia HSS Widia HSS Spianatura A disco A codolo 0,10÷0,40 0,15÷0,40 0,10÷0,40 0,10÷0,30 0,05÷0,10 0,08÷0,15 0,10÷0,30 0,15÷0,40 0,10÷0,30 0,10÷0,25 0,05÷0,08 0,07÷0,12 0,10÷0,25 0,10÷0,30 0,10÷0,25 0,08÷0,15 0,03÷0,07 0,06÷0,10 0,10÷0,20 0,10÷0,30 0,08÷0,20 0,05÷0,12 0,02÷0,06 0,04÷0,08 0,05÷0,10 0,08÷0,15 0,05÷0,10 0,05÷0,10 0,02÷0,05 0,03÷0,05 0,10÷0,40 0,10÷0,30 0,10÷0,20 0,10÷0,30 0,10÷0,40 0,20÷0,40 0,15÷0,40 0,10÷0,30 0,10÷0,20 0,15÷0,50 0,20÷0,40 0,20÷0,50 0,05÷0,15 0,04÷0,12 0,03÷0,10 0,05÷0,10 0,04÷0,08 0,04÷0,08 0,10÷0,50 0,10÷0,30 0,10÷0,20 0,20÷0,50 0,10÷0,50 0,10÷0,20 0,10÷0,40 0,10÷0,30 0,10÷0,20 0,10÷0,30 0,10÷0,40 0,20÷0,40 0,15÷0,25 0,10÷0,20 0,08÷0,15 0,15÷0,25 0,10÷0,20 0,20÷0,50 - Scelta della velocità di taglio La velocità di taglio deve essere scelta dai cataloghi degli utensili principalmente in funzione del materiale dell’utensile e del materiale da lavorare. Una corretta scelta deve tenere conto anche della durata del tagliente, dell’uso o meno del refrigerante e della quantità di truciolo da asportare (sgrossatura o finitura). Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 9 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Nella tabella seguente sono indicati i valori della velocità di taglio in funzione del materiale da lavorare e del tipo di fresa. Il primo dei due valori si deve utilizzare nel caso di passate di sgrossatura, il secondo nel caso di finitura. Materiale da fresare Fresatura frontale Widia HSS Acciaio dolce (R ≤ 600 N/mm2) Acciaio semiduro (R = 800 N/mm2) Acciaio duro (R = 1000 N/mm2) Acciaio durissimo (R = 1200 N/mm2) Acciaio extra duro (R > 1200 N/mm2) Ghisa HBS < 200 Ghisa HBS = 200 ÷ 300 Ghisa HBS ≥ 300 Rame, Ottone tenere Bronzo, Ottone duro Alluminio Velocità di taglio (m/min) Fresatura periferica discorde Widia HSS Spianatura A disco A codolo 100÷150 13÷20 18÷30 15÷25 70÷120 12÷17 10÷15 12÷20 120÷200 80÷140 20÷25 17÷23 70÷130 14÷20 60÷100 10÷15 8÷14 10÷18 60÷110 12÷17 50÷90 8÷12 8÷12 8÷15 50÷90 10÷15 40÷70 6÷12 6÷12 6÷14 50÷80 40÷70 30÷60 100÷250 100÷200 300÷600 16÷22 12÷17 10÷15 40÷80 30÷50 300÷40 40÷60 35÷60 25÷50 80÷200 80÷150 250÷500 15÷25 12÷20 10÷15 40÷70 15÷40 150÷300 15÷25 12÷20 10÷15 40÷70 15÷40 150÷300 14÷22 12÷20 8÷15 30÷80 20÷40 150÷250 I valori riportati nelle tabelle si riferiscono a durate delle frese di circa otto ore e con uso di refrigerante abbondante. Nel caso di lavorazione concorde i valori della velocità di taglio possono essere incrementati (fino ad un valore doppio). Nelle operazioni di sgrossatura è conveniente mantenere bassa la velocità di taglio in modo da permettere che il distacco dei trucioli avvenga gradualmente, utilizzando forti avanzamenti e medie profondità di passata, impiegando frese con denti distanziati e grandi vani. Nelle operazioni di finitura è conveniente invece utilizzare i valori massimi della velocità di taglio essendo i trucioli di spessore ridotto e risultando più facile la loro asportazione, utilizzando piccoli avanzamenti con i quali si ottengono superfici più regolari, impiegando frese a denti piccoli ed avvicinati. La velocità di taglio è data dall’espressione: vt = π•D•n [m/min] 1000 dove: D = diametro della fresa n = numero di giri/min della fresa La velocità economica di taglio deve permettere una durata prestabilita tra due affilature (almeno pari a 240 minuti). La relazione che lega velocità di taglio economica e durata di affilatura é: vt * Tk = cost dove k è una costante che dipende dal materiale. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 10 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Sappiamo inoltre che la velocità di taglio economica per una generica sezione S si può ricavare da: vte.1 vte.S = m • f [m/min] S dove: vte.1 = velocità di taglio economica quando la sezione di truciolo é di 1 mm2 m = coefficiente che dipende dal materiale (2,44 per acciai tipo Fe) f = coefficiente correttivo (da utilizzare quando il fattore di forma G =p/ag é diverso da 5. Volume di truciolo asportato Il volume di truciolo asportato in un minuto é: V = p * va * b [mm3/min] = (p * a * b)/1000 [cm3/min] Da cui si capisce come, al contrario di quanto avviene nella tornitura, la velocità di taglio non influisce sulla produzione. E’ pertanto errato ritenere che siano più economiche velocità di taglio elevate, poichè il volume di truciolo prodotto non aumenta, anzi aumentano le vibrazioni e la temperatura dei taglienti, la cui durata,m quindi, si riduce. Lavorazione concorde e discorde Quando occorre eseguire una lavorazione di fresatura si é obbligati a decidere se effettuarla in discordanza o in concordanza. Ciò accade soprattutto nelle lavorazioni con frese a disco e nelle lavorazioni di contornatura. Un’analisi tecnica delle due lavorazioni, ci permette di osservare quanto segue. 1) Lavorazione periferica discorde Durante l’azione del dente, si distingue una Forza T tangenziale alla circonferenza descritta dal tagliente ed una Forza N normale alla precedente e dovuta all’azione esercitata dal dorso del dente sul pezzo. Tali Forze si possono comporre in una Risultante R. Tale Risultante può a sua volta essere scomposta in una Forza orizzontale Fo e ed in una Forza verticale Fv. Quest’ultima é dannosa perché, essendo diretta verso l’alto, tende a sollevare il pezzo dalla tavola sulla quale é fissato. Viceversa, la Forza orizzontale é utile perché, opponendosi al senso di avanzamento della tavola portapezzo, assicura costantemente l’appoggio dei filetti della madrevite sui filetti della vite la cui rotazione fornisce l’avanzamento della tavola, recuperando eventuali giochi presenti. In conclusione: - il tagliente tende a strisciare notevolmente prima di formare il truciolo - le forze risultanti tendono a staccare il pezzo dalla superficie di ancoraggio - si ha il continuo recupero dei giochi fra il gruppo vite-madrevite di traslazione del pezzo Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 11 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura 2) Lavorazione periferica concorde Durante l’azione del dente, si distingue una Forza tangenziale T ed una Forza normale N, che si possono comporre in una Risultante R. Tale Risultante può a sua volta essere scomposta in una Forza orizzontale Fo e ed in una Forza verticale Fv. Quest’ultima é utile perché, essendo diretta verso il basso, tende a schiacciare il pezzo sulla tavola e quindi a bloccarlo ulteriormente. Viceversa, la Forza orizzontale é dannosa qualora esistano dei giochi tra vite e chiocciola perché, avendo lo stesso senso dell’avanzamento della tavola, tira in avanti il pezzo, avanzamento per dente e gioco tra vite e madrevite si sommano, aumenta la quantità di truciolo asportato rispetto a quella prevista con conseguente pericolo di rottura del dente della fresa. In conclusione: - si ha un minor strisciamento del tagliente, quindi minor usura, cioé maggior durata della stesso - la risultante delle forze di taglio tende a spingere il pezzo verso la superficie di ancoraggio - non si ha il recupero dei giochi tra vite e madrevite ed i taglienti sono sottoposti ad urti continui. In definitiva, se l’operazione di fresatura avviene con macchine aventi la ripresa dei giochi tra vite e madrevite (come nelle macchine a controllo numerico provviste di vite a ricircolazione di sfere e chiocciola), é consigliabile lavorare in concordanza; viceversa, é indispensabile lavorare in discordanza. 3) Lavorazione frontale Il problema non si pone nelle lavorazioni di fresatura frontale di cave e di spianatura a fascia centrata, in quanto in esse si ha sempre l’alternanza tra lavorazione discorde e lavorazione concorde. Durante l’azione del dente, si distingue una Forza T tangenziale alla circonferenza descritta dal tagliente ed una Forza normale N di repulsione esercitata dal pezzo sul dorso del dente. Tali Forze si possono comporre in una Risultante R, che ha intensità e direzione variabile al variare dell’angolo di contatto. Tale Risultante può a sua volta essere scomposta in una Forza orizzontale Fo ed in una Forza verticale Fv, rispettivamente parallela ed ortogonale all’asse del pezzo. La Forza orizzontale é utile perché, opponendosi all’avanzamento, assicura costantemente l’appoggio dei filetti della madrevite sui filetti della vite, recuperando eventuali giochi presenti. La Forza verticale, che tende a spostare lateralmente il pezzo, deve essere contrastata dal sistema di bloccaggio. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 12 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Accorgimenti da seguire per la buona esecuzione di una spianatura con fresa frontale Nella spianatura con fresa frontale, per eliminare eventuali giochi nel dispositivo di alimentazione, é conveniente il moto discorde. Quindi, qualora si debba spianare tutto il pezzo, é bene scegliere una fresa più larga del pezzo in modo che sia soddisfatta la relazione: D ≈ 1,5 b con b la larghezza del pezzo. Per aumentare la fase in discordanza e ridurre quella in concordanza, l’asse della fresa deve essere spostata dalla mezzeria del pezzo delle quantità: c = 3/5 * b a = 2/5 * b Per evitare lo strisciamento del dente all’inizio della lavorazione, é bene che si abbia un angolo di entrata φe ≤ 70°. Per evitare che i denti posteriori della fresa striscino sul piano già lavorato senza asportare truciolo e logorandosi, si può inclinare l’asse di rotazione della fresa di circa 1’ ÷ 3’ (primi, non gradi!). Certamente, in questo modo, la superficie lavorata non risulterà perfettamente piana ma leggermente concava. Si limita però l’usura dei denti e si riduce la corsa di lavoro (e quindi il tempo) in quanto non é necessario fare uscire completamente la fresa dal pezzo, ma si può fermare la corsa quando il dente asporta l’ultimo truciolo. Nella lavorazione frontale riveste una certa importanza l’angolo tra un dente e l’altro della fresa, determinabile tramite la relazione: δ = 360°/z dove z è il numero dei denti della fresa. Tale angolo deve permettere una buona evacuazione del truciolo ed é quindi particolarmente importante nelle lavorazioni di materiali a truciolo lungo dove, a volte, un vano ridotto causa vibrazioni, scheggiature dei taglienti, maggior assorbimento di potenza, rapida usura della fresa. In generale, maggiore risulta essere l’arco in presa del tagliente, maggiori dovranno essere le dimensioni del vano di evacuazione. Nello stesso tempo, é bene che durante la lavorazioni ci siano sempre almeno due denti in presa, per evitare problemi di ripresa dei giochi esistenti tra motore e fresa. Infatti la lavorazione intermittente della fresa determinerebbe una rapida usura dei taglienti per scheggiatura. Detto δ l’angolo tra un dente e l’altro e φ l’angolo di contatto fresa-pezzo, il numero dei denti in presa si calcola mediante la relazione: ψ = φ/δ Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 13 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Formazione del truciolo nella fresatura periferica La trattazione che segue vale sia per la lavorazione discorde che per quella concorde. Per effetto dell’avanzamento del pezzo, la traiettoria descritta dal dente non è un arco di circonferenza ma un’epicicloide. Essendo però la velocità di avanzamento molto inferiore rispetto al numero di giri, si può ritenere minima la differenza tra l’epicicloide e l’arco di circonferenza. Per questo il tratto percorso dal dente della fresa a contatto del pezzo sarà assimilato ad un arco di circonferenza. Con riferimento al disegno a lato, nel quale si considera una fresatura discorde, il dente “attacca” il materiale nel punto A. Per effetto dell’avanzamento della tavola portapezzo, il dente esce dal pezzo nel punto C. La forma del truciolo asportato é “a virgola”, con spessore crescente da zero ad un valore massimo in corrispondenza del punto di uscita del dente dal pezzo. Si ritiene che lo spessore massimo sia quello corrispondente al punto D. Dopo questo punto lo spessore decresce rapidamente fino a diventare nullo al distacco del dente. Nel caso di fresatura concorde, il dente attacca il pezzo nel punto C ed esce dal pezzo nel punto A. Il truciolo asportato é anche in questo caso “a virgola”, ma con spessore massimo all’inizio e progressivamente decrescente fino al punto del distacco del dente dove lo spessore é praticamente nullo. L’angolo φ è detto “angolo di contatto fresa-pezzo” e rappresenta l’angolo di cui ha ruotato il dente durante l’asportazione di truciolo. In corrispondenza di φ si ha lo spessore massimo. In tale posizione, si ha la sezione di truciolo massima asportata, che vale: SMax = sMax * b [mm2] dove sMax è lo spessore massimo e b è la larghezza di fresatura. Dal disegno: sMax = az * sen φ con az l’avanzamento per dente. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 14 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura - Calcolo dell’angolo φ e dello spessore massimo Si è detto che: sMax = az * sen φ Ma è anche: sen φ = 1 - cos 2 ö Essendo: D/2 – p = D/2 cos φ si ha: cos φ = (d/2 – p) * 2/D = 1 – 2p/D per cui: cos2 φ = (1- 2p/D)2 Quindi: sen φ = 1 - cos 2 ö = √1 - (1- 2p/D)2 relazione che, sviluppata, diventa infine: sen φ = 2 p p2 D D2 Lo spessore massimo diviene quindi: sMax = az * sen φ = 2 * az * p p2 D D2 Essendo la profondità di passata p molto minore del diametro della fresa, si ha: sMax = 2 * az * √ p/D Ricordando che lo spessore massimo è anche pari a sMax = az * sen φ, uguagliando le due relazioni si ha: sMax = az * sen φ = 2 * az * √ p/D da cui: da cui: sen φ = 2 * az √ p/D φ = arcsen 2 √ p/D Lo spessore medio può essere assunto pari alla metà dello spessore massimo: smed = ½ * sMax = az √ p/D [mm] oppure può essere determinato tramite la formula: smed = (az * p * 360) / (π * D * φ) Gli spessori all’entrata ed all’uscita sono pari a zero: - se = 0 - su = 0 Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 15 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura - Calcolo della Forza di strappamento La forza necessaria per il taglio é data dall’espressione: Fs = S * σs dove: S = s * b [mm2] è la sezione di truciolo che, al variare dello spessore di truciolo e, quindi, dell’angolo di contatto φ, varia. Per cui si ha: - una sezione di truciolo all’entrata Se = se * b - una sezione di truciolo media Smed = smed * b - una sezione di truciolo massima SMax = smax * b - una sezione di truciolo all’uscita Su = su * b Mentre: σS = (σ1 / n S)*f è lo sforzo specifico di strappamento, anch’esso variabile con la sezione di truciolo. Per cui si ha: - uno sforzo specifico di strappamento all’entrata σse = σ1 / n S e (ipotizzando f = 1 se p/ag = 5) - uno sforzo di strappamento medio σSm = σ1 / n Sm - uno sforzo di strappamento massima σsMax = σ1 / n - uno sforzo di strappamento all’uscita σSu = σ1 / Su n S Max Dalle considerazioni svolte, si deduce che anche la Forza di strappamento sarà variabile lungo l’arco di contatto fresa-pezzo e si avrà: - una Forza di strappamento all’entrata Fse = Se * σse - una Forza di strappamento media Fsm = Sm * σsm - una Forza di strappamento massima FsMax = SMax * σsMax - una Forza di strappamento all’uscita Fsu = Su * σsu - Nel caso di fresatura discorde, la Forza di taglio cresce gradualmente dall’inizio del taglio fino al punto dove lo spessore del truciolo è massimo e diventa bruscamente zero nel punto di uscita del dente. Ciò provoca il distacco violento del truciolo stesso nonché vibrazioni che determinano una finitura superficiale scadente del pezzo lavorato. - Nel caso di fresatura concorde, la Forza di taglio decresce gradualmente dall’inizio del taglio fino al punto dove lo spessore del truciolo è minimo. Il momento più gravoso è all’inizio della lavorazione, poi le vibrazioni sono minori e quindi anche l’usura dei taglienti. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 16 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura - Calcolo della Potenza necessaria per eseguire la lavorazione La Potenza si determina tramite la formula: P = Fs * vt / 60 000 [kW] Ci si chiede quale tipo di Forza di strappamento, tra le precedenti enunciate, bisogna considerare per la determinazione della Potenza. Ci si comporta nel seguente modo: - qualora lungo l’arco di contatto fresa-pezzo (angolo φ) ci fosse un solo dente in presa, si deve assumere come Forza di strappamento quella massima (FsMax); - nel caso ci fossero più denti in presa, si prende in considerazione la Forza di strappamento media moltiplicata per il numero di denti in presa (F’s = Fs * ψ). Il numero di denti in presa si può calcolare nel seguente modo: ψ = angolo di contatto fresa-pezzo/angolo tra un dente e l’altro = φ / δ con δ = 360/z dove z il numero dei denti della fresa. In definitiva, nel caso in cui ψ ≤ 1: P = FsMax * vt / 60 000 [kW] Qualora ψ > 1: P = Fs * ψ * vt / 60 000 [kW] La potenza necessaria per eseguire la lavorazione deve essere disponibile al mandrino. La potenza disponibile al mandrino Pm è pari a: Pm = PM * η [kW] dove: PM = Potenza del motore in kW η = rendimento della fresatrice Il rendimento si una fresatrice può essere assunto pari a 0,8 nel caso di macchine in ottimo stato e 0,5 nel caso di macchine in cattivo stato. Rappresentazione della Forza di taglio La variazione della Forza tangenziale sul dente della fresa periferica, in funzione dell’angolo di rotazione della fresa, si può rappresentare su diagramma. Nel caso di fresatura discorde, si ha inizialmente F = 0 dove φ = 0 (cioè quando la fresa attacca il materiale). Quindi si raggiunge gradualmente il valore massimo FMax dove φ = 30° (in pratica φMax). Nell’esempio considerato la Forza periferica dal massimo scende a zero perché non si ha più di un dente in presa. Il successivo dente entrerà poi in presa in corrispondenza di φ = 36° e finirà la sua corsa per φ = 36° + 30° = 66°. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 17 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Nel caso di fresatura concorde, il dente penetra nel materiale con lo spessore massimo di truciolo. La Forza di taglio è quindi massima all’inizio e diminuisce con l’avanzamento del dente. Dai diagrammi si rileva facilmente come sia notevole l’oscillazione della Forza di taglio durante la fresatura periferica. Tale oscillazione é svantaggiosa in quanto sollecita eccessivamente la fresatrice, la fresa, il pezzo, l’attrezzatura di fissaggio. La situazione é migliore se ci sono più denti in presa e con frese elicoidali, che “ingranano” gradualmente nel pezzo. Calcolo del tempo attivo (o di macchina) La corsa di lavoro nella fresatura é data dalla distanza in mm fra i centri della fresa misurata tra l’inizio e la fine della lavorazione. Sul tempo ha quindi influenza non solo la lunghezza del pezzo ma anche il diametro della fresa. t = corsa/va = (corsa)/(ag * n) = (L+ c +ex)/(ag * n) Applicando il Teorema di Pitagora per determinare il cateto c, si ha: t= l + p( D - p) + ex [min] az • z • n L’extracorsa dipende dall’abilità dell’operatore e può essere assunta pari a 2 ÷ 5 mm per parte. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 18 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Formazione del truciolo nella fresatura frontale Per avere le condizioni più favorevoli in questo procedimento di fresatura, è bene che il diametro della fresa sia più grande della larghezza della superficie da lavorare, in modo che i denti abbiano l’opportunità di lasciare momentaneamente il pezzo e raffreddarsi ed il truciolo possa evacuare facilmente. E’ consigliabile che tra la larghezza di fresatura “b” ed il diametro della fresa “D” sussista la relazione: b ≈ (2/3 ÷ ¾) D e comunque sia sempre b ≥ ½ D E’ consigliabile quindi scegliere il diametro della fresa: D ≈ (1,3 ÷ 1,5) b Occorre distinguere diversi casi. 1) Fresatura frontale senza disassamento Si ha quando il diametro della fresa é maggiore della larghezza del pezzo ed il percorso dell’asse fresa é proprio sull’asse del pezzo. L’angolo di contatto fresa-pezzo é complessivamente 2φ. Il valore dell’angolo é pari a φ nel momento in cui la fresa “attacca” il pezzo. Tale angolo decresce fino al valore φ = 0 quando il dente raggiunge la mezzeria del pezzo (dove l’asse fresa coincide con l’asse pezzo). La sezione di truciolo è data, in generale, da: S = s * p [mm2] dove s é lo spessore di truciolo e p è la profondità di passata. Lo spessore di truciolo è pari a: s = az * cos φ Dal disegno, si ricava che: sen φ = (b/2)/(D/2) per cui: φ = arcsen b/D Al variare dell’angolo φ, varia lo spessore di truciolo e, quindi, si ha: - spessore all’entrata se = az * cos φ spessore medio sm = (az * b * 360) / (π * D * 2 φ) spessore massimo sMax = az (in mezzeria, dove φ = 0) spessore all’uscita su = az * cos φ (uguale allo spessore all’entrata) Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 19 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Al variare dell’angolo φ, variando lo spessore di truciolo, varia anche la sezione. Per cui si ha: - sezione all’entrata Se = se * p sezione media Sm = sm * p sezione massima SMax = sMax * p sezione all’uscita Su = su * p Nella fresatura frontale si distinguono due fasi: una in discordanza ed una in concordanza. La fase discorde é ottimale perché elimina eventuali giochi nel dispositivo di alimentazione. E’ bene quindi che tale fase sia ampia, o meglio che sia ridotta la fase in concordanza. Per questo é conveniente spostare l’asse della fresa, rispetto alla mezzeria del pezzo, di una quantità c = 3/5 * b Si ha così la cosiddetta “fresatura con disassamento”. 2) Fresatura frontale con disassamento Con riferimento al disegno a lato, si ha: - spessore all’entrata se = az * cos φ1 spessore medio sm = (az * b * 360) / [π * D * (φ1 + φ2)] spessore massimo sMax = az (dove φ = 0) spessore all’uscita su = az * cos φ2 (che non é uguale allo spessore all’entrata) L’angolo di entrata é pari a: φ1 = arcsen c/(D/2) L’angolo di uscita é pari a: φ2 = arcsen (b – c)/(D/2) Al variare dell’angolo φ, variando lo spessore di truciolo, varia anche la sezione S = s * p. 3) Fresatura frontale con fresa a codolo Quando si eseguono scanalature aventi larghezza pari al diametro della fresa, con riferimento al disegno a lato, si ha: - spessore all’entrata se = az * cos φ = 0 (essendo φ = 90°) spessore medio sm = (az * b * 360) / (π * D * 2 φ) con b = D spessore massimo sMax = az (in mezzeria, dove φ = 0) spessore all’uscita su = az * cos φ = 0 Al variare dell’angolo φ, variando lo spessore di truciolo, varia anche la sezione S = s * p. Per il calcolo dello sforzo specifico di strappamento, della Forza di strappamento e della Potenza necessaria per eseguire la lavorazione, vale quanto detto per la fresatura periferica. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 20 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Rappresentazione della Forza di taglio La variazione della Forza tangenziale sul dente della fresa frontale, in funzione dell’angolo di rotazione della fresa, si può rappresentare su diagramma. Dal diagramma si rileva come l’andamento della variazione della Forza tangenziale sia piuttosto piatto, orizzontale, mentre nella fresatura periferica é verticale (quindi sfavorevole). Oltre all’andamento più uniforme, notiamo che gli stessi valori delle forze di taglio sono più bassi nella fresatura frontale. Quindi anche la potenza assorbita nella fresatura frontale é minore. Calcolo del tempo attivo (o di macchina) Anche nella fresatura frontale la corsa di lavoro é data dalla distanza in mm fra i centri della fresa misurata tra l’inizio e la fine della lavorazione. Sul tempo ha quindi influenza non solo la lunghezza del pezzo ma anche il diametro della fresa. Nel caso di fresatura frontale senza disassamento il tempo é dato da: t = corsa/va = (L +ex)/(ag * n) = (l + le + lu +ex)/(ag * n) = (l + D/2 + D/2 +ex)/(az * z * n) [min] L’extracorsa dipende dall’abilità dell’operatore e può essere assunta pari a 2 ÷ 5 mm per parte. La corsa di lavoro, e quindi il tempo, si riduce nel caso di fresa con diametro piccolo. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 21 Classe 4^ - Tecnologie mecc. di proc. e prod. - UdA n° 2: Taglio dei metalli - Lavorazioni di fresatura Qualora la lavorazione venga effettuata con l’inclinazione dell’asse della fresa, e quindi non è necessario fare uscire completamente la fresa dal pezzo in lavorazione, detta l la larghezza del pezzo ed L la sua lunghezza, il tempo di machina è dato da: t = corsa/va = (L +ex)/(ag * n) = (L1 + S +ex)/(ag * n) = (L1 + [(D-√(D2-l2)/2] +ex)/(ag * n) dove S = (D-√(D2-l2)/2 é ricavabile tramite il teorema di Pitagora. Nel caso di fresatura frontale con fresa spostata rispetto all’asse del pezzo, il tempo attivo è dato da: t = corsa/va = (L +ex)/(ag * n) = (L1 + S +ex)/(ag * n) = [L1 + (D-√(D2-(l+2d)2)/2] +ex)/(ag * n) dove S = (D-√(D2-(l+2d)2/2 è ricavabile tramite il teorema di Pitagora. I tempi suddetti sono riferiti ad una passata. Nel caso di più passate occorre moltiplicare i tempi prima calcolati per il numero di passate. Tecnologie mecc. di proc. e prod. - Appunti dalle lezioni del prof. Di Cara Nicola - ITIS “Galilei” - Conegliano Pag. 22