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MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 1 di 24 MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo PAGANICA (AQ) INDICE 1. PRESENTAZIONE 2. DATI IDENTIFICATIVI Responsabilità in autocontrollo 3. AREE, STRUTTURE ed ORGANIZZAZIONE 4. GESTIONE RIFIUTI 5. PIANO DI PULIZIA E DISINFEZIONE 6. PROCEDURE DI DISINFESTAZIONE/DERATTIZZAZIONE 7. MANUTENZIONE 8. PIANO DI AUTOCONTROLLO 8.1 Schema di flusso generale 8.2 Schema SAFE di flusso generale 8.3 Approvvigionamento materie prime 8.4 Ricevimento merci (modalità) 8.5 Deposito e stoccaggio 8.6 Rintracciabilità 8.7 Modalità di gestione prodotti non idonei 8.8 Approvvigionamento idrico 8.9 Individuazione dei pericoli, delle misure preventive nelle fasi di produzione e somministrazione dei pasti 8.10 Preparazione dei pasti 8.11 Diagramma di flusso della produzione, schema SAFE( Sanitary Assessment Food Environment), tempi di latenza 8.12 Somministrazione 9. PERSONALE 10. MONITORAGGIO CCP 11. ATTIVITÀ DI VERIFICA ISPETTIVA INTERNA 12. MONITORAGGIO ANALITICO 13. DOCUMENTAZIONE 14. MODULISTICA (schede) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 2 di 24 1. PRESENTAZIONE La Protezione Civile - Regione Umbria, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche di Perugia, ha raccolto tutte le procedure operative attinenti l’Autocontrollo della mensa del campo PAGANICA (AQ) nel presente manuale. Nell’impostare il manuale si è tenuto conto di quanto previsto dal Regolamento 852/2004/CE, e in particolare si è fatto riferimento al “Codex Alimentarius”, al “Manuale di Corretta prassi igienica per le mense di Ristorazione Collettiva” pubblicato dall’UNI e alle “linee guida per la corretta prassi igienica nella ristorazione collettiva nei campi tenda in casi di emergenza”. 1.1 Scopo del Manuale E’ quello di individuare le fasi critiche per la sicurezza degli alimenti, avvalendosi dei principi del sistema “analisi dei rischi e controllo dei punti critici” (HACCP); definire le modalità operative applicate per il controllo dei punti critici individuati sulle linee di lavorazione; determinare le verifiche ed il controllo delle procedure di tutto il processo produttivo. Nel manuale è rappresentata una sistematica e dettagliata analisi dei flussi e dei processi di lavorazione e identificate tutte quelle condizioni che sono critiche ai fini della qualità del vitto. Sono riportate in maniera organica tutte le azioni per mantenere l’igiene dei locali, delle attrezzature, del personale, della preparazione degli alimenti. Sono definiti i ruoli e le responsabilità del personale coinvolto nel sistema di autocontrollo e le modalità di informazione e formazione del personale addetto alla mensa, per sensibilizzare lo stesso sulle problematiche connesse alla qualità igienica degli alimenti Sono indicate le azioni correttive che debbano essere attuate per la gestione delle non conformità. Sono previste, verifiche al sistema di autocontrollo che consentano di documentare l’efficacia delle procedure stabilite. 1.2 Politica della qualità: intenti della Protezione Civile - Regione Umbria. La Protezione Civile - Regione Umbria, con l’applicazione del sistema di Corretta prassi igienica nella cucina nelle mense dei campi tenda si propone di: - ottemperare a quanto previsto dalle normative vigenti sulla preparazione, trasformazione, manipolazione e somministrazione di prodotti alimentari; - eliminare o ridurre al minimo i rischi di tossinfezioni alimentari legati al consumo dei pasti; - elevare il livello di qualità e salubrità del prodotto di ristorazione preparato presso la cucina della mensa del campo tenda. 2. DATI IDENTIFICATIVI 2.1 Ragione sociale: PROTEZIONE CIVILE –REGIONE UMBRIA Direzione: palazzo Broletto – Via Mario Angeloni 64 - 06124 - PERUGIA 2.2 Attività svolta: PREPARAZIONE E SOMMINISTRAZIONE DI: COLAZIONI, MERENDE E PASTI A PRANZO E CENA NELLA MENSA DEL CAMPO DI PAGANICA (AQ) 2.3 Responsabilità in ambito dell’autocontrollo Responsabile dell’Autocontrollo: CAPO CAMPO Responsabile della produzione pasti: CUOCO Responsabile ricevimento merci/dispensa/gestione tempi e temperature: MAGAZZINIERE Responsabile pulizia/disinfezione/disinfestazione/derattizzazione: COORDINATORE “F4” 2.4 Coordinamento Coordinamento sanitario: Servizio medico (presso il campo) Coordinamento e consulenza in Autocontrollo: Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche di Perugia (tel:0753431)-( U.O.S. Autocontrollo. tel: 075343270). Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 3 di 24 3 AREE, STRUTTURE ed ORGANIZZAZIONE: LAYOUT E PERCORSI: container pasta alimentare ZONA LAVAGGIO PENTOLE 7 7 container alimenti non deperibili e monouso container alimenti non deperibili scatolame container container detergenti disinfettanti materiale elettrico 15 l a v a g g i o v e r d u r e 5 1 1 2 3 4 10 1 3 6 d o c c i a 10 12 servizi igienici del personale wc 10 11 6 11 11 DISPENSA GIORNALIERA 6 8 11 10 9 1 4 9 13 tavolo somministrazione frutta acqua in bottiglie p a n e INGRESSO MENSA caffè 8 percorso merci semilavorati prodotti finiti acqua cappa aspirante gazebo buffet freddo < 10°C buffet caldo >65°C 9 1. FORNELLI 2. FRIGGITRICE 3. BRASIERA 4. FORNO 5.CUOCIPASTA 9 buffet caldo >65°C 9 posate vassoi frigo acqua 6. LAVANDINO 7.1°lavaggio verdure 8.deterg disinfettanti 9. BIDONE rifiuti 10.TAVOLO Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia frigo acqua 11. FRIGORIFERO 12.CONGELATORE 13. SCAFFALE 14. PENTOLE 15. lavastoviglie 1 3 REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 4 di 24 3.2 DESCRIZIONE DELLE AREE, STRUTTURE ed ORGANIZZAZIONE Le aree e le zone sono organizzate in modo da far progredire gli alimenti in una direzione “a marcia avanti”, a partire dalla zona di ricezione delle merci, fino al luogo di distribuzione, evitando percorsi e lavorazioni che possano determinare una contaminazione crociata sporco-pulito. Sono individuate zone distinte per: 3.2.1 area dispensa 3.2.2 area cucina 3.2.3 area mensa 3.2.4 servizi igienici per il personale di cucina 3.2.5 area deposito GAS (in bombolone) 3.2.1 - area dispensa: I prodotti alimentari in arrivo vengono riscontrati nella quantità e qualità da parte del responsabile del magazzino, quindi stivati nella dispensa e nelle strutture frigorifere in base alla tipologia. - - L’area adibita a dispensa presenta: frigoriferi/congelatori, per lo stoccaggio dei prodotti deperibili: al fine di evitare la promiscuità è indispensabile disporre di un frigorifero per tipologia di derrata, in particolare: - congelatori ( -18° ±3 C), per tutti i prodotti congelati e surgelati; - un frigorifero per la carne (0/+4°C), utilizzabile anche per l’operazione di scongelamento; - un frigorifero per la frutta, verdura e uova (+4/+8°C); - un frigorifero per latticini e salumi (+2/+6°C); - un frigorifero per la conservazione di cibi cucinati o precotti (+2/+6°C); container dotato di scaffalature interne e protetto con tettoia parasole esterna, per lo stoccaggio di alimenti non deperibili, tovaglioli e posate monouso. In una zona separata del container ed opportunamente segnalata viene effettuato il deposito dei prodotti per la pulizia e la disinfezione. container o ambiente protetto (es. tenda o gazebo con pareti plastificate, dotate di pedane o scaffalature, sollevati da terra almeno di 20 cm.) per immagazzinamento di acqua minerale in bottiglia e bevande varie. dispensa giornaliera: posizionata nell’area anticucina, in un gazebo con pareti plastificate, dotato di pedane e scaffalature, sollevate da terra almeno di 20 cm.) adibita per: - deposito giornaliero dei prodotti deperibili: al fine di evitare la promiscuità è indispensabile disporre di un frigorifero per tipologia di derrata, come per la dispensa; - deposito giornaliero di alimenti non deperibili; - stoccaggio del pane in contenitori chiusi e lavabili; - deposito pentole su tavoli e scaffalature, sollevate da terra. 3.2.2 l’area cucina, disposta in gazebo con pareti plastificate è suddivisa in diversi settori adibiti rispettivamente a: zona lavaggio verdura e frutta; zona preparazione; zona cottura; zona stoccaggio rifiuti ( bidone fornito di apertura a pedale). - - Nella zona lavaggio verdura e frutta (area riservata all’esterno della cucina) è presente: un lavello (o contenitore) per il lavaggio, dotato di acqua corrente; un bidone fornito di apertura a pedale per la raccolta dei rifiuti. Una volta lavata e disinfettata, la verdura e la frutta, viene portata in cucina per l’ultimo risciacquo e la porzionatura. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 5 di 24 - - Nella zona preparazione sono presenti: tavoli; affettatrice. - - Nella zona cottura è presente: una cucina da campo alimentata a gas (con:forni, fornelli, cuocipasta, brasiera, friggitrice). 3.2.3 - i piatti cucinati, una volta pronti, vengono posti in contenitori in acciaio multipozione e trasferiti, per la somministrazione all’area mensa, posta all’interno di un gazebo con pareti plastificate e pavimento in linoleum, corredata da: lavamani, dotati di erogatore di sapone liquido, posti vicino all’accesso alla mensa; tavoli per vassoi e posate; tavoli per la distribuzione termostatati; tavoli per la consumazione dei pasti; bidoni per la raccolta rifiuti. Al termine del pasto i vassoi, svuotati nei bidoni per la raccolta differenziata, vengono puliti e disinfettati. - - Terminata la somministrazione dei pasti, le stoviglie e le pentole vengono trasferite nella zona lavaggio, disposta in ambiente protetto (tenda o gazebo con pareti plastificate e una pavimentazione che consenta di convogliare nella rete fognaria, senza dispersione, i residui alimentari e l’acqua di lavaggio, la zona lavaggio presenta: piano di lavoro ad idonea altezza (tavolo, panca,etc.); lancia termica (con regolatore di temperatura dell’acqua fino a 90°C); bidone porta rifiuti. Dopo essere state accuratamente lavate ed asciugate con carta a perdere per alimenti, le stoviglie e le pentole vengono riposte, capovolte o su un lato per evitare il depositarsi di polvere al loro interno, nelle apposite scaffalature sollevate da terra, all’interno della zona “anticucina”. 3.2.4 - I servizi igienici del personale di cucina, posizionati in prossimità dell’area, sono costituiti da un container modulare con doccia e wc, ad esclusivo uso degli operatori addetti alla cucina. Gli indumenti personali, ad esclusivo uso lavorativo in cucina (cuffia, vestiario, scarpe, etc.) sono conservati, da ciascun operatore, dentro il container stesso. 3.2.5 l’area deposito GAS (in cisterna), l’erogazione del GAS è assicurata da un serbatoio, posto in zona protetta, delimitata e segnalata secondo le norme di sicurezza in vigore. 4. GESTIONE DEI RIFIUTI La raccolta dei rifiuti deve assicurare che non vi sia alcun spandimento di rifiuti nell’ambiente mediante l’utilizzo di contenitori integri Tutti i rifiuti alimentari e gli altri scarti di lavorazione devono essere rimossi tempestivamente dalle aree in cui sono prodotti, deposti in appositi cassonetti chiudibili e raccolti in aree protette da animali vaganti e da animali infestanti, posizionati in area all’esterno del campo tenda. Tutti i rifiuti devono essere smaltiti quotidianamente. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 6 di 24 Le tipologie di rifiuti prodotti durante la normale attività della mensa, per i quali viene effettuata la raccolta differenziata, sono le seguenti: Carta e cartone; Plastica e imballaggi in metallo (lattine); Vetro; Materiale organico della preparazione dei pasti o residuali in avanzo al pasto vengono raccolti in sacchi a perdere chiusi, posti nelle varie aree di produzione e immessi poi negli appositi cassonetti e smaltiti tramite Nettezza Urbana; Rifiuti solidi “indifferenziati” vengono raccolti in sacchi a perdere chiusi, posti nelle varie aree di produzione e immessi poi negli appositi cassonetti e smaltiti tramite Nettezza Urbana; Oli esausti vengono raccolti dopo ogni ciclo di lavorazione, stoccati in taniche e smaltiti tramite servizio apposito; Rifiuti liquidi: i reflui sono canalizzati e confluiscono in fognatura, attraverso un adeguato sistema di sifonaggio che impedisce l’eventuale ingresso di insetti e/o roditori e previo pozzetto di ispezione; Rifiuti gassosi: l'evacuazione dei fumi che si formano durante le fasi di lavorazione è assicurata dal sistema di areazione del modulo cucina. 5. PROCEDURE DI PULIZIA E DISINFEZIONE Lo stoccaggio dei prodotti per la pulizia e disinfezione è effettuato in apposito spazio opportunamente segnalato, riposti in ambiente protetto (es. tenda o gazebo). Caratteristiche e modalità di utilizzo dei prodotti impiegati. I prodotti utilizzati per la detenzione e la sanificazione dei locali ed attrezzature devono essere utilizzati secondo le indicazioni del produttore riportate in etichetta, in carenza di tali indicazioni rivolgersi al Coordinamento Sanitario del campo o al Coordinamento e consulenza in Autocontrollo: Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche di Perugia. NOTA: tutte le operazioni elencate devono essere eseguite indossando indumenti adeguati e guanti in modo da evitare il contatto diretto dei prodotti impiegati con la cute e le mucose dell’operatore. Tutto il materiale, l’apparecchiatura e le attrezzature che vengono a contatto con gli alimenti devono essere efficacemente puliti e se necessario disinfettati al termine di ogni tipologia di lavorazione. La sequenza delle operazioni di pulizia viene eseguita come riportato di seguito: rimozione dei residui grossolani detersione disinfezione risciacquo La rimozione dei residui grossolani viene effettuata, come prima operazione, ad ogni fine lavorazione: consiste nell’allontanamento dalle aree di lavoro di tutti quei residui originati nel corso della manipolazione delle derrate alimentari che ostacolerebbero i successivi processi di pulizia. Tracce di farina, polveri, zucchero, parti di confezioni, liquidi ed altri materiali devono essere rimossi attraverso le operazioni di scopatura dei pavimenti e di spolveratura dei tavoli e delle attrezzature. La scopatura è di tipo tradizionale utile per la rimozione dei residui grossolani. La detersione è l’operazione che consente di eliminare lo sporco dalle superfici, tanto da renderle visibilmente pulite: lo sporco può essere: - sporco magro - sporco grasso Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 7 di 24 La rimozione dello sporco magro viene effettuata per mezzo dell’azione abrasiva di una spazzola o di una spugna. Per la rimozione dello sporco grasso viene associata all’azione della spugna quella del detergente. Vengono usati: detergenti alcalini per rimuovere lo sporco organico, quello cioè dovuto ai residui della lavorazione come grassi e zuccheri, detergenti acidi per eliminare le incrostazioni calcaree. In entrambi i casi l’acqua potabile utilizzata per la detersione ha una temperatura intorno ai 50° C, essendo l’azione di rimozione dei residui esaltata dalla temperatura (no temperature maggiori). L’uso dei detergenti avviene seguendo le istruzioni riportate sulle schede tecniche allegate fornite dalle Case produttrici al fine di operare in conformità alle norme di sicurezza vigenti. Presentando tutti i detergenti caratteristiche di tossicità più o meno rilevanti, le superfici vengono successivamente risciacquate utilizzando abbondante acqua potabile. • La disinfezione è un processo finalizzato alla distruzione dei germi patogeni ed alla riduzione del numero degli altri microrganismi. Viene effettuata attraverso l’impiego di agenti chimici. L’operazione di disinfezione fa seguito a quelle di detersione perché residui di grasso o di sporco così come la presenza i liquidi possono minimizzare l’azione di qualsiasi disinfettante. Gli agenti chimici di disinfezione usati possono essere: - prodotti a base di cloro (Ipoclorito di sodio) per la loro ottima efficacia ed il prezzo contenuto. La più comune disinfezione, per tutte le superfici, può essere effettuata con l’uso di ipoclorito di sodio (candeggina) alla diluizione di un bicchiere (100 ml) in 10 litri di acqua aggiungendo alcune gocce di detergente per stoviglie. ( NOTA: l’uso di altri tipi di detergenti potrebbe essere incompatibile con l’ipoclorito, inattivandolo o generando composti tossici); - i composti a base di sali ammonio quaternari che hanno una buona efficacia, presentano una notevole capacità di penetrazione nelle superfici non lisce e non presentano neppure ad alte concentrazioni criticità potenziali nei confronti delle superfici in acciaio inossidabile; Il tempo di applicazione per entrambe le tipologie di disinfettanti è di alcuni minuti.. Altro fattore molto importante da considerare nel corso delle operazioni di disinfezione è il tempo di contatto del disinfettante con la superficie da trattare; per ottenere un buon livello di distruzione microbica il disinfettante viene tenuto a contatto con la superficie, secondo le modalità d’uso suggerite dal produttore; di norma il tempo di contatto è di alcuni minuti prima di procedere al risciacquo. Per evitare poi una possibile contaminazione chimica degli alimenti viene eseguito un risciacquo con abbondante acqua potabile. Nessun prodotto utilizzato per la detersione o per la disinfezione lascia alcun residuo olfattivo dopo il risciacquo. Per ciò che riguarda le metodiche di pulizia sono possibili due programmi: Procedura separata di pulizia e disinfezione • Prelavaggio. Allontanamento dei residui grossolani di sporco con getto d’acqua tiepida aiutandosi eventualmente con spazzole per rimuovere le incrostazioni; • Lavaggio. Acqua calda (50/60°C) col detergente più indicato p er la superficie da trattare e per il tipo di sporco presente; • Disinfezione. Applicazione della soluzione acquosa del disinfettante più adeguato al materiale da trattare (strumenti e macchinari di piccole dimensioni vi possono essere immersi) secondo le modalità d’uso; • Risciacquo finale. Utilizzo di acqua potabile fredda per rimuovere i residui di disinfettante • Asciugatura. Completata entro 15 minuti dal termine del risciacquo. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 8 di 24 Procedura congiunta di pulizia e disinfezione In questo caso le fasi di lavaggio e disinfezione vengono unite utilizzando un prodotto che li contiene entrambi e, naturalmente, eliminando la fase di risciacquo intermedio; si tratta di una modalità operativa di minore efficacia, soprattutto su superfici sporche, rispetto allo schema di intervento separato. Procedura di pulizia e disinfezione della pavimentazione La superficie pavimentata (in legno, linoleum, cemento o altro) deve essere pulita alla fine di ogni ciclo lavorativo. Le disinfezioni devono essere effettuate solo dopo una accurata pulizia, con spazzolone e straccio o con nebulizzatore. Su fondo di ghiaia l’applicazione può essere effettuata con pompe a spalla o nebulizzatore, Su fondo in terra battuta utilizzare solo pompe a spalla, evitando eccessi e la formazione di pozzanghere o fanghiglia. Il monitoraggio della pulizia e disinfezione è effettuato mediante l’ispezione visiva dal Capo Campo, o suo delegato, che in caso di non conformità, fa ripetere le operazioni di pulizia e sanificazione, e se ritiene opportuno informa immediatamente il Coordinamento Sanitario (Servizio Medico presso il campo) o l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche di Perugia, per le opportune verifiche analitiche. 6. PROCEDURE DI DISINFESTAZIONE/DERATTIZZAZIONE Lo scopo di questa attività è di garantire l’assenza di agenti infestanti, insetti o roditori, in tutti i locali di stoccaggio degli alimenti e di produzione, preparazione o somministrazione dei pasti. Gli addetti alla mensa operano direttamente attività di prevenzione avendo cura di: stoccare idoneamente i rifiuti; stoccare le materie prime in modo ordinato, scostate dalle pareti e sollevate da terra in modo da effettuare pulizia e sorveglianza; pulire accuratamente al termine del lavoro giornaliero avendo cura di rimuovere i residui alimentari che si accumulano in fessure dei pavimenti, sulle superfici di lavoro e sotto le attrezzature; predisposizione di un sistema di derattizzazione con posizionamento di trappole nei punti di maggior rischio; cattura e monitoraggio di insetti (blatte, formiche, scarafaggi) mediante utilizzo di trappole poste all’interno dei container dedicati allo stoccaggio derrate; allontanamento e cattura di vespidi e insetti alati mediante apposite trappole. Il monitoraggio della disinfestazione e derattizzazione è effettuato mediante l’ispezione delle trappole. Inoltre il Capo Campo viene informato dal personale di tutti gli avvistamenti (animali o escrementi) e si relaziona con i disinfestatori assicurandosi che vengano utilizzate le procedure e i prodotti più appropriati. 7. MANUTENZIONE La manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle strutture e delle apparecchiature è demandata al: COORDINAMENTO SQUADRE MANUTENZIONE. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 9 di 24 8. PRODUZIONE 8.1 DIAGRAMMI DI FLUSSO : SCHEMA DI FLUSSO GENERALE RICEVIMENTO CCP PER DEPERIBILI STOCCAGGIO LAVORAZIONE ALIMENTI CARNEI LAVORAZIONE ALTRI ALIMENTI LAVORAZIONE ALIMENTI VEGETALI PREPARAZIONE PIETANZE CCP durata delle fasi meno di 20 minuti PIATTI FREDDI COTTURA AFFETTATURA CCP PORZIONATURA SOMMINISTRAZIONE 8.2. Schema S.A.F.E. per le fasi di flusso generale. 8.2.1 fase: RICEVIMENTO MATTERIE PRIME Presenza di patogeni, spore, virus, muffe e parassiti PERICOLI Presenza corpi estranei e contaminanti chimici Cosa potrebbe Confezioni non integre, confezioni scadute andar male? Alterazioni dei prodotti MISURE Fornitori qualificati PREVENTIVE Avvio di campioni al laboratorio analisi Cosa si può fare? CCP NO Condizioni di trasporto LIMITE Integrità confezioni Caratteristiche organolettiche. CRITICO Rispetto TMC e data scadenza Controllo visivo: - a carico del mezzo di trasporto e del conducente MONITORAGGIO - a carico della documentazione di accompagnamento delle merci Come verificare - a carico delle merci - caratteristiche merceologiche ed organolettiche del prodotto Condizioni di trasporto NON Confezioni non integre CONFORMITA’ Alterazioni delle caratteristiche igieniche ed organolettiche del prodotto Prodotti scaduti (data di scadenza e TMC) Respingere la merce (segnalazione al fornitore): RISOLUZIONE - prodotti non conformi NON - prodotti con confezioni non integre o/e scaduti o alterati CONFORMITA’ Formazione del personale azioni correttive Corretta applicazione delle procedure di pulizia e sanificazione REGISTRAZIONI Bolle di accompagnamento Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 10 di 24 . 8.2.2 fase: STOCCAGGIO MATERIE PRIME Sviluppo microbico, muffe e parassiti PERICOLI Alterazioni dei prodotti e degli imballaggi Cosa potrebbe Contaminazione crociata andar male? Temperature inadeguate e sovraccarico dei frigoriferi e congelatori Igiene e condizioni microclimatiche degli ambienti MISURE Rotazione alimenti PREVENTIVE Integrità confezioni Cosa si può fare? Idonee temperature di conservazione dei prodotti CCP SI per deperibili Integrità confezioni, Rispetto TMC e data scadenza Temperature di conservazione: carne e pollame 0/+4 °C LIMITI verdure frutta +4/+8 °C CRITICI latte e derivati e insaccati +2/+6 °C surgelati -18 °C ±3°C Controllo visivo e olfattivo dello stato igienico organolettico del prodotto MONITORAGGIO Verifica integrità confezioni Come verificare Controllo TMC e data scadenza Rilevazione Temperatura dei frigoriferi e congelatori Alterazioni delle caratteristiche igieniche ed organolettiche del prodotto Promiscuità derrate NON Confezioni non integre CONFORMITA’ Prodotti scaduti (data di scadenza e TMC) Superamento limiti critici delle Temperature di conservazione dei prodotti RISOLUZIONE Ripristino corrette temperature di conservazione dei prodotti NON Eliminazione prodotti non conformi CONFORMITA’ Corretta applicazione procedure di pulizia,sanificazione e disinfestazione azioni correttive Scheda “controllo temperature” REGISTRAZIONI Scheda “piano pulizie” CCP ( Critical Control Point), 8.3 APPROVVIGIONAMENTO MATERIE PRIME Le materie prime che vengono impiegate per la preparazione dei piatti vengono recapitate presso la mensa in confezioni originali (scatolame, prodotti surgelati, latte) o sfuse (verdura e frutta, carni). In ogni caso la movimentazione di queste derrate viene eseguita secondo regole che ne garantiscano l’integrità e la salubrità. Sono accettati solo alimenti da fornitori accreditati (provenienti solo da canali ufficiali). Non sono accettate derrate animali di origine animale (in particolare le uova), non etichettate, non munite di bollo sanitario o marchio di identificazione. Gli ordini vengono effettuati sempre in relazione alla quantità di lavoro previsto in modo di poter effettuare meglio i controlli al momento dell’approvvigionamento e disporre sempre di materie prime in condizioni di freschezza. Qualora non vengano rispettate le caratteristiche merceologiche ed organolettiche ed i requisiti di qualità igienico-sanitaria dei singoli prodotti, il Responsabile dell’Autocontrollo, invita la Ditta a sostituire il prodotto con un altro di diversa produzione, e se ritiene opportuno informa immediatamente il Coordinamento Sanitario (Servizio Medico presso il campo) e può avvalersi della consulenza dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche di Perugia ( U.O.S. Autocontrollo). Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 11 di 24 8.4 RICEVIMENTO DELLE MERCI 8.4.1 Diagramma di flusso “Ricezione materie prime” ARRIVO MATERIE PRIME CONTROLLO RISPONDENZA ORDINE VERIFICA DEL PESO, INTEGRITA’ DELLE CONFEZIONI, TMC (tempo minimo di conservazione), DATE DI SCADENZA VERIFICA CONDIZIONI DI TRASPORTO IGIENE DEL MEZZO, TEMPERATURA DI TRASPORTO, CONTROLLO SPECIFICHE DI PRODOTTO CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE ED ORGANOLETTICHE CONFORME ALLE SPECIFICHE PROMISCUITA’ RIFIUTARE NO ? controllo dei tempi di attesa stoccaggio prodotti deperibili SI firma della bolla AVVIO ALLO STOCCAGGIO materie prime non deperibili verifica condizioni di conservazione UTILIZZO IMMEDIATO materie prime deperibili refrigerate congelate/surgelate E S E C U Z I O N E P I A N O P U L I Z I E controllo e registrazione temperatura di conservazione Verifica TMC, data di scadenza 8.4.2 RICEVIMENTO DELLE MERCI (modalità) Il Responsabile del Magazzino, o un suo delegato, programma il ricevimento in modo tale da poter sovrintendere a tutti gli arrivi ed alle operazioni di scarico. Non accetta alimenti insudiciati, in cattivo stato di conservazione, invasi da parassiti o sospetti di contaminazione. Effettua inoltre le seguenti verifiche: 8.4.2.1 a carico del mezzo di trasporto e del conducente: • autorizzazione sanitaria al trasporto alimenti, condizione igienica e di manutenzione; • per gli alimenti non confezionati utilizzo di idoneo abbigliamento da parte del personale; • promiscuità con altri materiali soprattutto per gli alimenti non confezionati; • temperatura degli alimenti deperibili: controllo dei dispositivi di rilievo e registrazione della temperatura dei mezzi di trasporto ed eventuale controllo a campione della partita mediante termometro a sonda; Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 12 di 24 • Le temperature previste per il trasporto degli alimenti sono le seguenti: T° max durante il trasporto T° max alla consegna Prodotti alimentari Carni -1°C a +7°C +10°C Prodotti lattiero-caseari 0°C a +4°C +10°C Pollame e conigli -1°C a +3°C +8°C Surgelati e prodotti della pesca congelati -18°C per brevi periodi è tollerato un aumento termico di 3°C Congelati - 15°C (N.B.: le temperature indicate sono quelle del prodotto e non dell’ambiente nel quale è situato) 8.4.2.2 a carico della documentazione di accompagnamento delle merci: • corrispondenza con il quantitativo ordinato; • corrispondenza a quanto previsto dalla normativa vigente. 8.4.2.3 a carico delle merci: • per i prodotti confezionati: a) integrità delle confezioni; b) integrità dell’imballaggio se presente; c) data di scadenza o termine minimo di conservazione; d) etichettatura. • corrispondenza con le caratteristiche merceologiche ed organolettiche previste dal capitolato ALIMENTO carne rossa sfusa carne rossa sottovuoto pollame intero pollame sezionato prodotti a base di carne (salumi) uova pesce surgelato formaggi freschi ortofrutta fresca VALUTAZIONE ORGANOLETTICA AL MOMENTO DELLA RICEZIONE COLORE ODORI ASPETTO rosso brillante gradevole asciutto, assenza di sierosità, imbrattamenti, grasso bianco tipico ecchimosi e punti emorragici. rosso bruno gradevole presenza nella confezione di limitate quantità di grasso all’apertura della liquido siero-sanguinolento, bianco-rosato confezione di norma inferiore al 3 % asciutto, privo di imbrattamenti, lesioni e residui rosato gradevole tipico di penne e piume assenza di rancidità, di muffe in eccesso, di tipico gradevole tipico parassiti e di patine viscide tipico assente assenza di brinature, rammollimento e bruciature da congelamento (macchie bianche tondeggianti, di aspetto secco e fibroso) di latte fresco, bianco gradevole fresco, assenza di fioriture o germogli, terra o tipico gradevole tipico umidità in eccesso, fradiciume o muffe, disidratazione, lumache, insetti e loro larve Dopo aver fatto i controlli sopracitati l’operatore firma la bolla di accompagnamento a convalida della verifica e provvede allo stoccaggio negli appositi reparti avendo cura di ridurre al minimo i tempi di sosta a temperatura ambiente, per i prodotti deperibili. Qualora riscontri delle non conformità l’operatore provvede a non ritirare la merce, scrivendo nella bolla: “prodotto non conforme” o “respinto”. Nel caso in cui l’operatore rilevi una non conformità nella successiva fase di stoccaggio, in attesa del ritiro o dello smaltimento, provvede alla segregazione del prodotto in apposito settore della dispensa, previa applicazione di un contrassegno che ne vieta l’utilizzo ( NON UTILIZZARE) e avvisa il Responsabile dell’Autocontrollo, il quale può avvalersi della consulenza del Coordinamento Sanitario (Servizio Medico presso il campo), e/o dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche di Perugia. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 13 di 24 8.5 DEPOSITO E STOCCAGGIO. 8.5.1 immagazzinamento: Le merci non deperibili sono immagazzinate a temperatura ambiente, con scaffalature rigide rialzate da terra nella dispensa: area derrate non deperibili Le merci deperibili sono conservate nei frigoriferi/congelatori, per lo stoccaggio dei prodotti deperibili: al fine di evitare la promiscuità è indispensabile disporre di un frigorifero per tipologia di derrata, in particolare: - congelatori ( -18° ±3 C), per tutti i prodotti congelati e surgelati, - un frigorifero per la carne (0/+4°C), utilizzabile anche per l’operazione di scongelamento; - un frigorifero per la frutta, verdura e uova (+4/+8°C); - un frigorifero per latticini e salumi (+2/+6°C); - un frigorifero per la conservazione di cibi cucinati o precotti (+2/+6°C). NOTA: al di sopra dei valori indicati dai limiti critici le derrate devono essere sottoposte a giudizio Medico o Veterinario, [ Coordinamento sanitario: Servizio medico (presso il campo) o Coordinamento e consulenza in Autocontrollo: Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche di Perugia ( U.O.S. Autocontrollo) ], per il relativo destino: ALIMENTO carni rosse carni bianche carni macinate pesce fresco latticini freschi alimenti surgelati AZIONE CORRETTIVA / PROVVEDIMENTO Si dispone per l’immediato raffreddamento e l’utilizzo in giornata previa cottura Si dispone per l’immediata utilizzazione entro il primo turno disponibile e comunque entro due ore, o in giornata se prevista la cottura Si dispone per l’immediato recupero della temperatura e si programma il consumo nei successivi giorni, se la fase di scongelamento non è iniziata. Si dispone per l’immediato utilizzo entro le 24 ore, previa cottura, se lo scongelamento è in fase avanzata. Le merci vengono separate e mantenute tali in base ad affinità merceologiche o ad incompatibilità microbiologiche (carni rosse, carni avicunicole, ortaggi, formaggi freschi, ecc.). Le materie prime vengono conservate secondo criteri che garantiscono la maggiore sicurezza, evitando la possibilità di contaminazione crociate. La zona destinata al deposito delle merci deve essere gestita e mantenuta in buone condizioni igieniche in maniera da impedire la contaminazione secondaria delle derrate alimentari che vi si ricevano. Lo “sconfezionamento primario” delle derrate è effettuato al di fuori della cucina, al fine di evitare contaminazioni crociate da parte degli imballi sui tavoli da lavoro o utensili. 8.5.2. Prelevamento delle materie prime per l’utilizzo L’immagazzinamento dei prodotti è concepito in modo da avere al primo posto i prodotti più vicini alla scadenza, quindi si prelevano le materie prime rispettandone il criterio di utilizzo progressivo, in modo da dare la precedenza alle consumazioni dei prodotti prossimi alla scadenza (la data di scadenza è riportato sulla “scheda movimentazione giornaliera del magazzino”. Si verificano sempre gli aspetti visivo-sensoriali che ne confermano l’idoneità all’uso. Se vengono trovati prodotti scaduti o non idonei vengono segregati in apposito settore della dispensa, previa applicazione di un contrassegno che ne vieta l’utilizzo (NON UTILIZZARE), si registra sulla scheda “Non Conformità” ed si intraprendono le opportune azioni correttive. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 14 di 24 8.5.3 Monitoraggio delle temperature degli impianti di refrigerazione Per tutte le apparecchiature frigorifere che non hanno la registrazione automatica della temperatura, l’operatore effettua un controllo giornaliero delle temperature, che registra sulla “scheda di controllo delle temperature”. Il controllo viene effettuato mediante rilievo visivo del display o termometro. Se la temperatura del “1° rilievo” non rientra nei limiti critici si effettua un “2° rilievo” dopo due ore, durante le quali il frigorifero dovrà rimanere chiuso. Se anche al “2° rilievo” la temperatura non rientra nei limiti critici occorre aprire la “Non Conformità” ed intraprendere le opportune azioni correttive. 8.6 RINTRACCIABILITA’ La Protezione Civile - Regione Umbria, ha programmato, per la propria mensa da campo, l’adozione di una registrazione documentale sistematica, attivando procedure cartacee che assicurino un adeguato sistema di rintracciabilità delle materie prime utilizzate per la preparazione dei pasti. Nello specifico, al fine di ottemperare correttamente alle disposizioni della normativa vigente in materia di sicurezza alimentare, presso la gestione segreteria – acquisti e contabilità vengono conservate e costituiscono documentazione per il sistema di rintracciabilità: 1. Un elenco di fornitori 2. Una “scheda movimentazione giornaliera del magazzino” in cui vengono riportati giornalmente le materie prime/prodotti di fornitura utilizzati per le produzioni, alla scheda, in fotocopia, vengono allegate le bolle di accompagnamento e documenti commerciali di scorta, di tutti i prodotti. Nello specifico inoltre: l’elenco delle produzioni si ricava dal menù giornaliero; l’elenco dei consumatori si ricava dal Database in cui confluiscono i nominativi degli utenti della mensa, acquisiti con lettura del badge personale effettuata con lettore ottico prima della somministrazione. La procedura è in grado di assicurare la rintracciabilità sia a valle che a monte della catena produttiva; ovvero a partire dalla materia prima per arrivare al prodotto finito o viceversa, a seconda del punto della filiera in cui viene riscontrato il pericolo. 8.6.1 Diagramma di flusso “Rintracciabilità” a seguito di “riscontro” di pericolo (tossinfezione alimentare o analisi di laboratorio) PRODOTTO FINITO ANALISI DI LABORATORIO INGREDIENTI Individuazione materia prima non conforme: ditta, lotto, data di produzione, data di scadenza FORNITORE 8.6.2. Diagramma di flusso “Rintracciabilità” a seguito di “allerta” per presenza di pericolo sulla materia prima o prodotto di fornitura. MATERIA PRIMA “ALLERTATA”: ditta, lotto, data di produzione, data di scadenza PRODOTTI NEI QUALI E’ STATA UTILIZZATA “POPOLAZIONE” DEL CAMPO Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 15 di 24 8.7 MODALITA’ DI GESTIONE DEI PRODOTTI NON IDONEI Per prodotti non idonei si intendono tutte le preparazioni di piatti che costituiscono i menù e tutti gli alimenti nella fase intermedia di lavorazione. I prodotti riconosciuti non idonei alla somministrazione, in seguito alle non conformità rilevate mediante le schede SAFE o per qualsiasi altro motivo, sono destinati alla distruzione. L’eventuale recupero per alimentazione animale deve essere autorizzato dal Coordinamento sanitario: Servizio medico (presso il campo) o dal Coordinamento e consulenza in Autocontrollo: Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche di Perugia. La distruzione sarà effettuata, di norma, attraverso il servizio di Nettezza Urbana. Qualora si rendesse necessario attendere le decisioni dell’autorità competente circa il destino dei prodotti, i prodotti stessi sono custoditi, opportunamente sigillati ed identificati, in aree a ciò destinate ed a temperature idonee. 8.8 APPROVVIGIONAMENTO IDRICO L’approvvigionamento idrico è garantito dal pubblico acquedotto. Alla somministrazione viene fornita acqua minerale in bottiglia. 8.9 INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI E MISURE PREVENTIVE NELLE FASI DI PRODUZIONE E SOMMINISTRAZIONE DEI PASTI. • Pericolo Biologico: comportamenti scorretti nella manipolazione e nei processi di selezione, di cottura, di conservazione; • Pericolo Fisico: comportamenti scorretti con possibilità di residui di terra, di foglie o similari, vetro, plastica o altro: • Pericolo Chimico: tracce di detergenti e/o disinfettanti. 8.9.1 misure preventive • Adeguata formazione del personale sulle buone pratiche di lavorazione; • Accurate operazioni di selezione delle materie prime e di lavaggio delle stesse; • Controllo di ciascun ciclo di produzione, in particolare dei tempi di lavorazione; • Controllo dei tempi latenza per la somministrazione, • Monitoraggio degli apparecchi di refrigerazione come previsto dalla scheda rilevamento delle temperature. 8.10 PREPARAZIONE DEI PASTI : La produzione dei pasti può essere compresa entro una zona limite tra un “cuoci-servi” o un legame “fresco-caldo”. Infatti la maggior parte delle preparazioni è di tipo “espresso”. Nessuna pietanza viene cotta in anticipo il giorno precedente l’utilizzo. Solo alcune lavorazioni intermedie [ preparazione a crudo di rollè e polpettone ] possono essere eseguite il giorno precedente all’utilizzo,tali preparazioni vengono immediatamente stoccate in frigorifero, protette con apposita pellicola; su ogni preparazione dovrà essere apposta una etichetta indicante il giorno di preparazione e dovrà essere rigorosamente utilizzata il giorno successivo alla preparazione. Non è ammesso il congelamento “in proprio” di derrate alimentari. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 16 di 24 SCONGELAMENTO DEI PRODOTTI : la procedura per l’operazione di scongelamento di materie prime e semilavorati, segue il seguente protocollo: SCONGELARE secondo una delle seguenti modalità: a) in frigorifero a una temperatura < a +40C; gli alimenti vanno posti in contenitori coperti, nel vano più basso del frigorifero per evitare lo sgocciolamento su altri prodotti. È consigliabile disporre i prodotti su apposite griglie, per separarli dal fondo dei contenitori, evitando il contatto con il liquido di scongelamento. b) sotto acqua fredda corrente (18–20°C) con un con tinuo ricambio di acqua, fino allo scongelamento, mantenendo il prodotto in un involucro, per periodi di tempo molto brevi. Nota: i prodotti “precotti” e i prodotti vegetali congelati già porzionati e di piccole dimensioni possono essere cotti direttamente(es: legumi, alcune verdure etc.). Non scongelare mai a temperatura ambiente. I prodotti una volta scongelati non devono essere ricongelati e vanno sottoposti a cottura entro le 24 ore successive. Schema SAFE per lo scongelamento dei prodotti acquistati congelati FASI DEL PROCESSO PERICOLI Cosa potrebbe andar male? MISURE PREVENTIVE Cosa si può fare? Scongelamento in frigo Scongelamento Moltiplicazione microbica Scongelamento in acqua fredda corrente C C P LIMITI CRITICI Temperatura fra 0 e 4°C, consumo entro 24-30 ore N Immediata cottura O di tutte le pezzature scongelate in acqua MONITORAG GIO: Come verificare Verifica temperatura di scongelamento Verifica caratteristiche organolettiche del prodotto scongelato NON CONFORMITA’ Non rispetto limiti critici RISOLUZIONE NON CONF Azioni correttive Eliminare i prodotti non scongelati correttamente o che ad un esame visivo non presentano caratteristiche organolettiche nella norma REGI STRA ZIONI Preparazione dei pasti: Cottura: gli alimenti si cuociono applicando tempi e temperature consolidati dalle tradizionali norme di “buona fabbricazione”. Si tiene conto che la cottura ha un effetto “sanificante” solo se il valore della temperatura ha raggiunto al cuore del prodotto più di 75°C per almeno 10 minuti. Sono da preferire le ricette che prevedono un processo completo di cottura degli alimenti oppure l’impiego di pezzature integre o i tagli di carne ai triti (polpettone); evitare l’impiego di carne macinata. Preferire le minestre che prevedono una prolungata fase di ebollizione. Le uova vanno conservate in ambiente refrigerato fino al loro utilizzo che deve avvenire previa bollitura per almeno dieci minuti (uovo sodo). E’ proibito l’utilizzo di uova crude, non è prevista alcuna preparazione con uova crude (esempio: carbonara, tiramisù, ecc.). Preparazione sughi: deve avvenire il più possibile vicino al momento della somministrazione o conservati sul fornello con fiamma pilota accesa. Il sugo rimasto va eliminato come avanzo. NOTA: Controllo della cottura: si effettua un controllo visivo al termine di ogni cottura. Mantenimento dopo cottura: gli alimenti cotti da consumarsi caldi vanno mantenuti a t°> 65°C e distribuirli in tempi brevi. Piatti freddi: i piatti freddi vanno preparati in un arco di tempo inferiore a 20 minuti, collocandoli in frigorifero (a t°<10°C),in appositi contenitori, coperti con pellicola per alimenti. NOTA: non lasciare alimenti ( crudi, cotti o freddi) a t° ambiente (tempo massimo 20 minuti). Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 17 di 24 Il formaggio grattugiato deve essere conservato su vasi in vetro da riporre in frigo, quando il formaggio è terminato i contenitori vanno sempre lavati prima del loro riutilizzo. Latte: utilizzare il latte, [anche quello a lunga conservazione (UHT)], immediatamente dopo l’apertura della confezione. Le confezioni di latte aperto e non utilizzate devono essere eliminate al più presto. Procedura lavaggio verdure: Mondatura: ha la finalità di eliminare le foglie esterne o le parti eventualmente danneggiate e sporche. Viene eseguita utilizzando un tagliere ed un coltello appositamente dedicati lavati e disinfettati opportunamente prima e dopo l’operazione; Lavaggio: consiste nell’immersione dei vegetali all’interno di una vasca riempita di acqua potabile, il cui scopo è di ottenere l’allontanamento di sporco, residui di terra, parassiti, ecc.; A seconda della necessità l’operazione va ripetuta più volte, almeno fino a quando non si apprezzano residui di terra, parassiti, o altro sul fondo della vasca; Sanificazione:[operazione prevista solo per le verdure che non saranno sottoposte a cottura] consiste nell’immersione delle verdure all’interno di una vasca contenente acqua ed una soluzione al 2% di ipoclorito di sodio (Amuchina) precedentemente addizionata e lasciate in immersione per almeno 15 minuti. Al termine dell’operazione si procede al risciacquo per almeno due volte con acqua potabile; Taglio:i vegetali in lavorazione vengono tagliati a seconda dell’uso che ne è previsto, es. cubetti, rondelle per zucchine melanzane carote, o delle strisce di 2-3 centimetri di larghezza per l’insalata ed altre verdure a foglia larga. Tale operazione viene eseguita su un apposito tagliere lavato e disinfettato opportunamente prima e dopo l’operazione; Risciacquo finale: consiste nell’immersione delle verdure a foglia larga, all’interno di una vasca riempita di acqua potabile, tale operazione può essere ripetuta più volte, al fine di eliminare completamente ogni residuo della sanificazione. Nota: alcune regole di Buona Prassi Igienica: minimizzazione dei tempi di stazionamento di alimenti deperibili a temperature non idonee. prevenire le contaminazioni crociate (crudo/cotto), evitando il contatto diretto o indiretto tra alimenti cotti e alimenti o materie prime crude prevenire contaminazioni crociate( pulito/sporco): - utilizzare attrezzature e superfici diverse a seconda del tipo di prodotto alimentare in lavorazione. - applicare un’efficace sanificazione delle superfici e attrezzature a contatto diretto con gli alimenti dopo ciascuna fase di lavorazione. conservare gli alimenti, le materie prime e i semilavorati a temperature adeguate e in contenitori chiusi o avvolti in pellicole. utilizzare metodi di igiene personale corretti ed efficienti. assaggi di cibi in corso di preparazione: sostituire o lavare qualsiasi mezzo utilizzato per la valutazione del grado di cottura o sapidità del preparato alimentare. usare tovaglioli e posate monouso (preferibilmente confezioni in “set” sigillate) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 18 di 24 8.13 DIAGRAMMA DI FLUSSO DELLA PRODUZIONE 8.11.1 PRODUZIONE CALDA 8.11.2 PRODUZIONE FREDDA SELEZIONE INGREDIENTI SELEZIONE INGREDIENTI VERIFICA TMC, INTEGRITA’ CONFEZIONI VERIFICA TMC, INTEGRITA’ CONFEZIONI SCONFEZIONAMENTO SCONFEZIONAMENTO VERIFICA STATO DI CONSERVAZIONE VERIFICA STATO DI CONSERVAZIONE PULIZIA, MONDATURA, TAGLIO PULIZIA, MONDATURA, TAGLIO MISCELAZIONE INGREDIENTI MISCELAZIONE INGREDIENTI COTTURA CCP PORZIONAMENTO MANTENIMENTO a caldo MANTENIMENTO CCP PORZIONAMENTO SOMMINISTRAZIONE 8.11.3 Schema S.A.F.E.: PRODUZIONE FASI DEL PROCESSO PERICOLI Cosa potrebbe andar male? MISURE PREVENTIVE Cosa si può fare? C C P LIMITI CRITICI MONITORAGGIO Come verificare NON CONFORMITA’ RISOLUZIONE NON CONFOR azioni correttive Selezione sconfezionamento ingredienti, Sviluppo microbico Igiene utensili, attrezzature, personale N O Controllo visivo Procedura di sanificazione Confezioni non integre Date di scadenza Eliminare prodotti non conformi Pulizia,mondatura taglio, miscelazione ingredienti Contaminazione microbica Igiene utensili, attrezzature, personale N Meno di 20 O minuti Controllo tempo Procedura di sanificazione Mancato rispetto dei limiti critici Rigoroso rispetto dei tempi di cottura Cottura Presenza di patogeni Rispetto tempi e temperature S I Controllo visivo cottura non completa Ricuocere fino a completamento ciclo di cottura Porzionamento Ricontaminazione microbica Mantenimento in caldo Moltiplicazione microbica Mantenimento Conservazione refrigerata Moltiplicazione microbica Somministrazione Nuova contaminazione microbica Igiene utensili, attrezzature, personale Corretto funzionamento scaldavivande Corretto funzionamento attrezzature Igiene utensili, attrezzature, personale > 75°C al cuore del prodotto REGISTRAZIONI controllo visivo cottura Controllo rispetto procedura di sanificazione N O S I > 65°C al cuore del prodotto Controllo temperature Mancato rispetto dei limiti critici S I > 10 °C Controllo temperature Mancato rispetto dei limiti critici Consumo del Controllo del N pasto entro O 2 ore dall’al- tempo lestimento Mancato rispetto dei limiti critici CCP ( Critical Control Point), Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia Adeguare condizioni di mantenimento Adeguare condizioni di mantenimento Eliminare i prodotti non consumati nel tempo prestabilito Scheda registrazione temperature MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 8.11.4 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 19 di 24 TEMPI DI LATENZA Fase Prodotti non destinati a cottura: intervallo di tempo, fuori dal regime di temperatura, tra le varie lavorazioni, e/o tra il termine di 0 preparazione e la refrigerazione a+4 C Intervallo di tempo tra il termine di preparazione e la somministrazione Intervallo di tempo tra il termine di preparazione e la somministrazione Limite critico Minore di 30 minuti Azione correttiva/ provvedimento Bonifica con cottura, In alternativa distruzione o altro destino alimentare non ad uso umano Minore di 60 minuti Minore di 90 minuti Nuova cottura, In alternativa distruzione o altro destino alimentare non ad uso umano Nuova cottura, in alternativa distruzione o altro destino alimentare non ad uso umano Al di sopra dei valori indicati dai limiti critici le derrate devono essere sottoposte a giudizio Medico o Veterinario, Coordinamento sanitario: Servizio medico (presso il campo) o dal Coordinamento e consulenza in Autocontrollo: Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche di Perugia, per il relativo destino. 8.12 SOMMINISTRAZIONE L’area mensa, adiacente alla cucina, è posta all’interno di un gazebo con pareti plastificate e pavimentato con assi di legno. I piatti cucinati, una volta pronti, vengono posti in contenitori in acciaio multipozione e, con rifornimento frazionato, trasferiti al tavolo termostatato per la somministrazione. La temperatura di mantenimento deve essere: buffet “caldo”: pari o maggiore a +65°C. Buffet “freddo” < 10°C. Il personale addetto alla somministrazione delle pietanze deve indossare camici/grembiuli puliti e guanti monouso. La divisione in porzioni e la somministrazione deve avvenire mediante utilizzo di utensileria, sanificata e dedicata per ogni pietanza. Le pietanze avanzate non devono essere conservate e riutilizzate per pasti successivi, ma devono essere eliminate come avanzi. La distribuzione avviene con la modalità ” buffet servito”. Schemi di circolazione S.A.F.E. per la somministrazione dei prodotti cucinati FASI DEL PROCESSO Somministrazione GMP PERICOLI Cosa potrebbe andar male? MISURE PREVENTIVE Cosa si può fare? Nuova contaminazione microbica Igiene utensili, attrezzature, personale C C P LIMITI CRITICI N O Consumo del pasto entro 2 ore dall’allestimento MONITORAG NON GIO CONFORMITA’ Come verificare Controllo del tempo Verifica rispetto procedure di sanificazione Mancato rispetto dei limiti critici RISOLUZIONE NON CONFOR azioni correttive REGISTRA ZIONI Eliminare i prodotti rischiosi che non possono essere consumati nel tempo prestabilito Solo non conformità 8.12.1 UTENTI A MENSA Al fine di non vanificare gli accorgimenti e le procedure messe in atto per ottenere un sufficiente livello igienico-sanitario dei pasti, gli utenti della mensa devono adottare alcuni comportamenti, sui quali vanno informati con locandine da affiggere in sala mensa: - raggiungere la mensa con le mani ben lavate; - evitare di aggiungere condimenti o altri alimenti preparati in proprio o di effettuare manipolazioni a rischio dal punto di vista igienico; - evitare di insudiciare i tavoli e le sedie, provvedendo con tempestività a rimuovere le stoviglie utilizzate e deponendo le stoviglie monouso e gli eventuali avanzi negli appositi contenitori; - evitare di differire il consumo del cibo o trasportare gli avanzi del pasto fuori dalla mensa (ad esempio in tenda). Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 20 di 24 9. PERSONALE 9.1 IGIENE DELLA PERSONA 9.1.1 IDENTIFICAZIONE DEI POSSIBILI PORTATORI DI GERMI PATOGENI Le maestranze, qualora si trovino in una delle seguenti condizioni: - infiammazioni gastrointestinali (vomito, diarrea), - febbre, - gola infiammata, infiammazioni respiratorie (raffreddore, tosse), - lesioni cutanee (foruncoli, ascessi, tagli ecc.), - secrezioni da orecchio, occhio, naso, avvisano immediatamente il Responsabile dell’Autocontrollo che provvede ad adottare le misure del caso (es. copertura delle lesioni con medicazioni impermeabili, cambio di mansioni, sospensione dal lavoro fino a completa guarigione). 9.1.2 IGIENE DELLA PERSONA Il Responsabile dell’Autocontrollo, o un suo delegato, tramite un controllo visivo, verifica: giornalmente: gli indumenti da lavoro (pantaloni, camici ecc.) siano ben puliti, riposti all’interno del container dedicato “servizi igienici del personale” il copricapo venga indossato correttamente (deve contenere tutti i capelli). non vengano indossati anelli, orecchini, braccialetti, collane, orologi da polso. non vengano maneggiate monete o carta-moneta nell’area di produzione. ogni lavabo sia provvisto di acqua calda e fredda, sapone liquido nel dispenser, asciugamani monouso in carta. NORME DI IGIENE DELLE PREPARAZIONI ALIMENTARI Lavare frequentemente le mani soprattutto ⇒ dopo aver usato i servizi igienici ⇒ prima di riprendere il lavoro ⇒ dopo aver manipolato i rifiuti dopo aver toccato imballaggi, superfici o utensili sporchi ⇒ dopo aver toccato alimenti crudi ⇒ dopo aver usato il telefono, fumato, mangiato, tossito, starnutito portando la mano davanti alla bocca Il corretto lavaggio delle mani va effettuato nel modo seguente: ⇒ utilizzare un sapone liquido germicida ⇒ sfregare vigorosamente le mani e gli avambracci ⇒ spazzolare le unghie con apposito spazzolino ⇒ risciacquare con abbondante acqua ⇒ asciugare con panno carta o ad aria calda ⇒ smaltire la carta nel cestino evitando di toccarlo (apertura a pedale) Nota: il lavaggio delle mani dovrebbe avere una durata minima di un minuto Durante la lavorazione si deve: ⇒ eliminare orologi, anelli, bracciali, orecchini e collane poiché rappresentano un pericolo per i microrganismi e perché parte di questi oggetti possono finire negli alimenti ⇒ proteggere adeguatamente tagli e ferite: indossare i guanti monouso in presenza di tagli, screpolature, ponfi e arrossamenti della cute ⇒ raccogliere i capelli con un copricapo adeguato Per quanto riguarda il vestiario: ⇒ tenere gli indumenti (camice o divisa, copricapo, scarpe) ad esclusivo uso di cucina in ordine e puliti ⇒ indossarli solo nel posto di lavoro Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 21 di 24 9.2 FORMAZIONE La Protezione Civile - Regione Umbria, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche di Perugia, ha programmato la formazione del personale addetto alle varie operazioni del ciclo produttivo della mensa da campo, tramite incontri formativi indirizzati al corretto utilizzo del manuale di autocontrollo, delle procedure di produzione, alle tecniche di manipolazione e conservazione degli alimenti, alla conoscenza dei pericoli di contaminazione e delle misure di controllo, alle norme per l’igiene degli ambienti, delle lavorazioni, delle attrezzature e del personale, al fine di far conoscere le precauzioni necessarie per prevenire la contaminazione degli alimenti e quindi evitare fenomeni di contaminazione dovuti a procedure e abitudini lavorative a rischio. La formazione, al fine di far comprendere a ciascuno il proprio ruolo per assolvere i compiti e le mansioni assegnate, sarà: - dettagliata per i componenti del team HACCP: capi campo, cuochi; - specifica per il personale con funzioni e responsabilità: magazzinieri; - generica: per altri operatori di cucina. Il personale già formato affianca e fornisce adeguate istruzioni al personale che eventualmente non abbia partecipato ai suddetti corsi. In particolare poi il responsabile della cucina e il responsabile della dispensa/magazzino deve assicurare un congruo periodo di affiancamento (1-2 giorni) e/o dare adeguate istruzioni al nuovo personale nelle fasi di avvicendamento Per mantenere informato il personale, le norme igieniche da seguire, sono richiamate in istruzioni scritte poste nei locali. 10. MONITORAGGIO CCP Dal rispetto dei limiti critici stabiliti, deriva la garanzia che il “campo” opera in modo corretto e produce un alimento che rispetta gli standard aziendali. Il monitoraggio della produzione permette di valutare, ad intervalli regolari e precisi, i livelli ed i valori indicativi dei differenti CCP. Per assicurare il mantenimento delle condizioni necessarie al buon funzionamento del sistema è stato stabilito un piano di autocontrollo relativo alla fase di: Stoccaggio deperibili Scheda rilievo giornaliero/temperature frigoriferi Le modalità tecniche di esecuzione dei controlli sono riportate nel capitolo specifico e nelle schede stesse. L’esito del controllo viene registrato sulla scheda dall’operatore che esegue il rilievo. Le schede sono archiviate presso la mensa del campo. In caso di superamento del limite critico, l’operatore del rilievo, registra l’esito negativo sulla scheda, avverte tempestivamente il Responsabile dell’Autocontrollo, il quale attiva la procedura per la gestione delle NON CONFORMITA’. 10.2 responsabilità per la risoluzione delle non conformità Le non conformità (N.C.) sono identificate a fronte delle specifiche prescrizioni inserite nelle Schede o delle altre prescrizioni contenute nel presente manuale. La risoluzione della N.C. è l’azione da intraprendere al fine di risolvere una N.C. Qualsiasi situazione di difformità rispetto alle prescrizioni contenute nel presente manuale viene tempestivamente segnalata, da qualsiasi unità del personale, al Responsabile dell’Autocontrollo (R.A.), che provvede all’eventuale segregazione del prodotto riconosciuto non conforme apponendo il cartello NON UTILIZZARE. Il R.A. è responsabile dell’azione da intraprendere al fine di risolvere la N.C., comunica chiaramente le disposizioni in merito. Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 22 di 24 11. ATTIVITÀ DI VERIFICA ISPETTIVA INTERNA Ha lo scopo di verificare la corretta applicazione del piano di autocontrollo. La Protezione Civile - Regione Umbria ha affidato la consulenza delle ispezioni di verifica interna all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, di Perugia. Il Responsabile dell’Autocontrollo e il Coordinamento Sanitario [Servizio Medico (presso il campo)] affiancano e coadiuvano il consulente, incaricato dall’Istituto nello svolgimento delle ispezioni interne. Lo svolgimento delle ispezioni viene effettuato ogni due mesi. Il Consulente stende un rapporto della visita entro 15 giorni, nel quale vengono riportate fedelmente i contenuti della visita, le informazioni raccolte, i rilievi emessi, e una valutazione dello stato di applicazione del sistema HACCP. Il rapporto sarà sempre vistato dal R.A. e costituirà parte integrante della documentazione dell’Autocontrollo. 12. MONITORAGGIO ANALITICO Il monitoraggio analitico viene effettuato a verifica del funzionamento del sistema di autocontrollo, prelevando tamponi ambientali e campioni di alimenti (materia prima di fornitura, preparazione intermedia, piatti pronti), è eseguito di norma in occasione delle ispezioni di verifica interna . Le analisi vengono effettuate presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche. I risultati delle analisi sono parte integrante della documentazione dell’autocontrollo. 12.1 LIMITI CRITICI DEI VALORI ANALITICI I limiti microbiologici riportati nella presente sezione sono stati ricavati dalle normative verticali vigenti in ambito alimentare e da linee guida proposte da alcune regioni. Nel caso dei limiti non previsti da Leggi si è tenuto conto di quanto riportato nel "Manuale giuridico - tecnico per la ristorazione collettiva" Ferrari - Iaconi (Maggioli Editore, II edizione) e dell'esperienza acquisita nel tempo dall'Istituto Zooprofilattico di Perugia in microbiologia alimentare. Le verifiche analitiche effettuate hanno permesso di valutare la sicurezza dei limiti proposti in merito alla salubrità degli alimenti: il loro rispetto è possibile operando conformemente alle buone pratiche di lavorazione stabilite nel presente manuale. Tamponi ambientali superfici pulite (piani di lavoro, apparecchiature, utensili,stoviglie etc.) Carica microbica totale <1x102/cm2 >1x102/cm2 giudizio Accettabile Non conforme Coliformi totali <10/cm2 >10/cm2 giudizio Accettabile Non conforme Tamponi mani personale Staphilococcus aureus giudizio Coliformi totali <10/ UFC/* >10/ UFC/* giudizio Accettabile Non conforme >10/UFC/* Non conforme * /cm : se il tampone è effettuato con delimitatore /tampone: se il tampone è effettuato sulle unghie 2 Limiti di contaminazione microbica nel latte in polvere prima infanzia e latte UHT Alimento CMT Latte prima infanzia Latte UHT 4 1x10 fc/g < 110 /ml CTT < 110/ml Colif. E. coli tot Ass.in 1g Ass.in 1g Salmonella Listeria m. <1x10 ufc/g ass./25g ass./25g S. aureus Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia muffe <1x10ufc/g MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) REGIONE UMBRIA Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 23 di 24 Limiti di contaminazione microbica nelle derrate alimentari per le quali non sono previsti limiti di legge CMT ufc/g Alimento Bovino tagli freschi e congelati Bovino porzioni fresche e congelate Carni macinate e preparaz.di carne Suino tagli freschi e congelati Suino porzioni fresche e congelate Avicunicole intere Avicunicole porzioni Pesce fresco o congelato intero e porzionato Prodotti a base di carne crudi interi e porzionati Frattaglie fresche e congelate tuorlo Uova in guscio guscio 5 8x10 6 1x10 6 5x10 5 8x10 6 1x10 5 8x10 6 1x10 5 5x10 Colif. E. coli Tot. ufc/g ufc/g 3 1x10 5x10 3 2 5x10 1x10 4 2 1x10 5x10 3 1x10 5x10 4 2 5x10 1x10 3 1x10 5x10 3 2 5x10 1x10 3 5x10 1x10 2 5x10 1x10 4 5x10 10/ml 2 1x10 1x10 5x10 5 5x10 Strept fecali ufc/g 3 1x10 3 5x10 4 1x10 3 1x10 3 5x10 3 1x10 3 5x10 1x10 S. aureus ufc/g 5x10 3 1x10 2 5x10 5x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 Ass./25g Ass./25g Ass./25g Ass./25g Ass./25g Ass./25g Ass./25g Anaer. S.R. ufc/g 2 1x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 Salmonella Listeria m. 3 5x10 Ass./25g 5x10 3 1x10 2 Ass./25g 1x10 4 5x10 10/ml 3 Ass./25g Ass./50ml Ass./25 g 1x10 2 2 Limiti di contaminazione microbica in alimenti semilavorati e in alimenti pronti al consumo CMT Alimento Colif. tot ufc/g 2 5x10 2 1x10 ufc/g 4 Primi asciutti 1x10 3 Pasta cotta non condita 5x10 Formaggio grattugiato Prodotti a base di carne 5 2 1x10 1x10 cotti interi e porzionati Secondi carne/pesce 5 3 1x10 5,6x10 interi o porzionati 6 3 Verdure crude 1x10 5x10 5 2 Vegetali cotti 1x10 5x10 3 Formaggi freschi 1x10 4 Formaggi molli 1x10 4 2 Panna pastorizzata 3x10 1x10 5 2 Uova pastorizzate 5x10 1x10 4 2 Uova cotte/frittate 1x10 5x10 4 2 Sughi 1x10 5x10 6 3 Salsa verde 5x10 1x10 5 Roast-beef, patè,gelatina 3x10 5 2 Maionese, insalata russa 1x10 5x10 5 3 Insalate di carne e pesce 3x10 1x10 5 3 Insalate pasta o riso 5x10 1x10 5 2 Gelati 5x10 1x10 Succhi di frutta,bibite 4 1x10 5 marmellate, sciroppi 6 Yogurt >1x10 1x10 4 2 Budini 1x10 1x10 6 3 Pizze 1x10 1x10 4 2 Pane intero 1x10 1x10 5 2 Farine, pane grattugiato 1x10 1x10 3 2 Frutta cotta 5x10 1x10 6 3 Vegetali surgelati 1x10 3x10 5 Spezie, erbe aromatiche 1x10 1x10 E. coli ufc/g 1x10 1x10 2 1x10 Strept. fecali ufc/g 2 1x10 5x10 S. aureo ufc/g 5x10 1x10 2 1x10 Ass/25g Ass/25g Ass/25g 2 5x10 Ass/25g 2 5x10 Ass/25g 3 2 1x10 1x10 1x10 5x10 2 1x10 1x10 2 1x10 2 1x10 1x10 2 1x10 1x10 1x10 2 1x10 10 5x10 1x10 1x10 1x10 2 1x10 2 5x10 5x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 5x10 5x10 2 1x10 2 1x10 5x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 Ass/g Ass/g 1x10 5x10 1x10 1x10 1x10 2 1x10 Ass/g Salmonella Listeria m. Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g B. cereus ufc/g 5x10 5x10 Anaer. S.R. ufc/g 1x10 1x10 5x10 2 5x10 Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Ass/25g Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia ufc/g 2 1x10 1x10 1x10 3 1x10 5x10 5x10 2 5x10 2 1x10 2 1x10 2 1x10 2 5x10 1x10 3 1x10 1x10 1x10 2 1x10 10 1x10 1x10 1x10 Ass/25g 5x10 2 1x10 5x10 2 1x10 Muffe 1x10 2 1x10 2 1x10 1x10 2 1x10 REGIONE UMBRIA MANUALE DI AUTOCONTROLLO mensa del campo: PAGANICA (AQ) Edizione 1 Revisione 0/2009 PROTEZIONE CIVILE Pag. 24 di 24 13. DOCUMENTAZIONE Ogni documento inerente l’autocontrollo viene conservato presso la “segreteria Acquisti e contabilità” del campo stesso e all’occasione è messo a disposizione dell’Autorità competente che ne faccia richiesta. 14. MODULISTICA 14.1 Schede di istruzione Scheda istruzione Igiene del Personale comportamento da tenere Scheda istruzione Igiene del Personale comportamento da evitare Scheda istruzione Igiene del Personale tipologie di vestiario 14.2 Schede di gestione Scheda elenco fornitori Scheda registro Non Conformità 14.3 Schede rilevamento Scheda movimentazione giornaliera del magazzino Schede controllo temperature frigoriferi Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia