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la storia della marina attraverso i dipinti

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la storia della marina attraverso i dipinti
UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE
PAOLO BEMBO
LA STORIA DELLA MARINA
ATTRAVERSO I DIPINTI
ROMA 2015
La maggior parte delle immagini dei dipinti impiegate in quest’opera proviene da collezioni
della Marina Militare, da collezioni private, o sono riconducibili ad opere edite da Rizzoli oltre
quarant’anni fà. Si ringraziano inoltre i vari contributori che, nell’ordine, sono stati:
– La Soprintendenza BBAPSAE Caserta, su concessione del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali.
– Le Gallerie dell’Accademia – Polo Museale Veneziano – Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei
comuni della Gronda lagunare.
– Museo di Palazzo Pitti - Polo Museale Fiorentino | Soprintendenza Speciale per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze.
– Le Raccolte artistiche del Castello Sforzesco – Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e
Musei storici del Comune di Milano. Tutti i diritti sono riservati.
– Collezione Unicredit.
– Fototeca della Soprintendenza per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli.
– Musei Civici di Monza.
– Museo Revoltella del Comune di Trieste.
– Museo Marinaro di Camogli.
– Galata Museo del Mare - Genova.
– Museo di Roma - Palazzo Braschi - Comune di Roma.
– Fondazione Bergamo nella Storia onlus – Museo Storico di Bergamo.
– Laboratorio Fotografico della Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli.
– Pinacoteca Civica di Imperia.
– Civiche Collezioni d’Arte della città di La Spezia.
– Istituto di Storia del Risorgimento Italiano - Roma.
– Collezione d’Arte del Ministero degli Affari Esteri.
– Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.
– Collezione Salce - Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.
Si ringraziano, infine i sottonotati Autori, per aver autorizzato la pubblicazione delle immagini
delle proprie opere:
Alfredo Acciarri, Massimo Alfano, Renato Ciriello, gli eredi di Giovanni Battista Crema,
Alessandro Feruglio, Mario Magnatti, Lorenzo Mariotti, Gianfranco Munerotto, la vedova di
Luigi Pavolini, Claudio Romano, Marc Sardelli, gli eredi di Giorgio Tabet.
Revisione storica: Enrico Cernuschi
Progetto grafico: Innocente Rutigliano
Revisione grafica: Giorgio Carosella
Impaginazione, riduzione e correzione immagini: Innocente Rutigliano e Fortunato Romani
Ricerca iconografica: Paolo Bembo - Desirè Tommaselli
L’editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari di diritti sulle immagini riprodotte, là
dove non è stato possibile rintracciarli per richiedere la debita autorizzazione.
2015 © Copyright: UFFICIO STORICO DELLA MARINA MILITARE
ISBN 978-88-99544-05-8
4
Indice
IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE . . . . . . Pag.
7
PREFAZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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QUALCHE NOTIZIA SULLA PITTURA DI MARINA . . . . . . . . . . . . . . . »
11
LE PREMESSE STORICHE CIRCA IL GENERE PITTURA DI MARINA,
IN ITALIA E ALL’ESTERO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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CELEBRAZIONE DEI FASTI DEL PASSATO DA PARTE DI PITTORI
DI VARIE EPOCHE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
35
I PITTORI PRE-UNITARI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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QUANDO LE IMMAGINI RACCONTANO I FATTI . . . . . . . . . . . . . . . . »
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1 - Un’avvertenza importante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2 - Dall’Unità d’Italia allo scoppio del Primo Conflitto Mondiale . . . . . . . .
3 - Il Primo Conflitto Mondiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4 - Tra le due Guerre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5 - Il Secondo Conflitto Mondiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
6 - La Cobelligeranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
7 - Il Dopoguerra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
8 - Dalla rinascita ai nostri giorni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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93
141
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223
226
229
BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . »
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G. Munerotto
“Nave Trento”.
Prefazione
L
eggendo un libro sull’arte scritto da Stefano Zecchi, ordinario di Estetica all’Università di Milano, mi sono imbattuto in queste parole: “L’Arte non è indispensabile,
ma è ciò che da un senso alla nostra vita, è ciò che conferisce un volto visibile alla nostra storia, e ci fa conoscere il nostro passato, dandoci un’identità”. Penso che sia una frase molto
bella e, soprattutto, molto giusta.
L’Arte viene quindi descritta in maniera un po’ diversa dal solito. Ora, ne abbiamo
una chiave di lettura più articolata, in cui essa va a braccetto con la Storia, ne diventa
parte integrante, oserei dire intima.
Non sarò certo io a negare l’aspetto puramente estetico dell’arte; l’essere circondati
da cose belle fa piacere a tutti, anche quando non se ne è coscienti. È questo che ci fa
desiderare, innanzitutto, di avere qualche bel quadro appeso alle pareti di casa e – perché no? – dell’ufficio; è questo che ci fa passeggiare per le sale di un museo in preda ad
un senso di appagamento che si giustifica, solo in parte, a livello cosciente.
Però, il quadro può avere un’importanza diversa ed è questo aspetto che vorrei sottolineare.
Abbiamo citato il valore storico a cui ha fatto riferimento il prof. Zecchi, un valore
documentario non inferiore a quello di un testo d’epoca, un diario, un documento
qualsiasi che contribuisce a farci meglio conoscere quello specifico evento del passato.
Un’opera d’arte, inoltre, ha, più di qualunque altra cosa, l’intrinseca capacità di portarci
emotivamente dentro la vicenda rappresentata, rendendocene quasi spettatori diretti. In
questo, l’arte ha l’indubbio vantaggio di andare al di là del tempo, in quanto un pittore
in possesso di una buona base di preparazione storica, può dipingere anche un evento
da lui lontano nel tempo o nello spazio e farlo con una buona approssimazione e anche
questo documento avrà una sua valenza per lo storico.
Ma il dipinto a cui noi ci riferiamo, quello al quale diamo la massima importanza, è
soprattutto quello coevo agli eventi a cui si riferisce, quello che, in forma diversa, ne riporta la cronaca in immagine.
La Storia dell’Arte è piena di esempi calzanti di quanto detto ma qui, in particolare,
desideriamo concentrarci su uno specifico genere d’Arte: quella di Marina (di cui parleremo meglio più avanti). Per ora basti dire che, da appassionato e cultore di questa specifica forma d’arte, ho accolto con entusiasmo la proposta dell’Ammiraglio Luigi Binelli
Mantelli che pur tra i molti impegni del suo incarico - all’epoca era al vertice della Marina -, ha avuto la sensibilità di pensare ad un’opera, quale questa che non ha certamente uguali in Italia e per alcuni versi, nel mondo. Per quanto mi risulti infatti, anche se
dipinti di vario genere sono stati spesso usati come appendice iconografica dei libri di
storia, è la prima volta che si cerca di narrare la Storia della Marina essenzialmente attraverso le immagini, passando da un evento all’altro, impiegando questo eccezionale
quanto immediato, e per questo ancora modernissimo, strumento comunicativo. Non
si intende, con quest’opera, né sarebbe possibile, dare conto in maniera completa della
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La storia della Marina attraverso i dipinti
A. Arpe (attivo a Genova tra il
1858 e il 1890).
“Il Doge nel mezzo di un
temporale nel Mar Nero”.
Aquerello su carta, cm 51x62.
Ex voto conservato presso il
Santuario di Nostra Signora
del Boschetto - Camogli.
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A volere essere giusti, nel trattare storicamente quest’argomento, non si può non
correre spontaneamente con il pensiero ai pittori dei Paesi Bassi, almeno per l’esempio
che essi costituiscono nel genere.
Si sono addotte varie ragioni per spiegare il perché proprio in tale area geografica la
pittura di Marina abbia avuto uno sviluppo così eccezionale. Fra le ipotesi più accreditate, sicuramente la presenza di un numero ragguardevole di persone che traeva dal mare e dalle navi il suo sostentamento e spesso, la sua ricchezza, ha avuto un’importanza
determinante nel prolificare dei Pittori di Marina nell’area, nella seconda metà del XVII
secolo. Mercanti, armatori, ufficiali di Marina sia militare che mercantile, tutti commissionavano ritratti di navi e rappresentazioni di eventi rilevanti quali una battaglia vinta
o il ritorno di un carico che aveva apportato particolare benessere al committente.
In quel periodo, anche Spagna e Portogallo erano molto attive nel settore navale,
per non parlare dell’interesse tradizionalmente suscitato dalla marineria mediterranea
anche in Italia. In queste zone ad elevata connotazione cattolica, però, forse, l’occuparsi
di una celebrazione troppo insistente dei successi dell’uomo poteva apparire in contrasto con la tradizione esistente e consolidata della pittura religiosa, che tendeva piuttosto
a riaffermare il primato di Dio.
W. Van De Welde il giovane (1633-1707). Uno dei massimi interpreti, assieme al padre, della pittura di marina a cavallo fra quella olandese e quella inglese. “La Resolution in una tempesta”. Olio su tela, cm 119,4x101,6. National maritime Museum - Londra.
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La storia della Marina attraverso i dipinti
R. Claudus
“Presa di Costantinopoli,
1204”.
Olio su tela, cm 102x73.
Circolo Ufficiali Marina Militare - Augusta.
R. Claudus
“Sbarco di Colombo, 1492”.
Olio su tela, cm 124x73.
Nave Vespucci.
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R. Claudus. “Giovanni Caboto raggiunge il 60° parallelo e scopre il passaggio per la baia di Hudson (1497)”.
Olio su tela, cm 255x310. Accademia Navale - Livorno.
39
Quando le immagini raccontano i fatti
M. Sardelli.
“Allievi sui pennoni del Vespucci”.
M. Magnatti.
“Nave San Marco”.
Acrilico su tela, cm 50x80
Collezione dell’Autore.
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