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La provincia di Varese è caratterizzata da ampie e belle valli che

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La provincia di Varese è caratterizzata da ampie e belle valli che
La provincia di Varese è caratterizzata da ampie e
belle valli che creano punti panoramici da cui si
può ammirare un territorio circondato da monti
e costellato da laghi e percorsi d'acqua.
Molti di questi luoghi, affascinanti da un punto di
vista paesaggistico e naturalistico, si sono arricchiti negli ultimi 50 anni di un patrimonio architettonico-artistico che vede nella tipologia dei
"paesi dipinti" una punta di eccellenza.
Il comune di Marchirolo e frazioni quali Arcumeggia, Boarezzo, Olona, Peveranza, Runo e San Fermo sono oggi noti per l'armoniosa integrazione
tra l'ambiente circostante e i dipinti murali nonché gli affreschi, che per soggetti figurativi rappresentati si ricollegano alle origini del posto, agli usi, ai costumi, alle attività lavorative degli abitanti e alle credenze popolari, in un'unica tavolozza di
brillanti colori, godibile in ogni stagione.
The province of Varese features wide, beautiful
valleys; these create panoramic spots from which
we can admire a territory which is surrounded by
hills and studded with lakes and rivers. Many of
these places, which fascinate us both for their
landscape and their natural wealth, have increased
their appeal over the last 50 years thanks to an
architectural-artistic project centred on the idea of
“painted villages”.
The borough of Marchirolo and the outlying villages
such as Arcumeggia, Boarezzo, Olona, Peveranza,
Runo and San Fermo are today famous for the
harmonious integration between their surrounding
countryside and their wall paintings and frescoes,
whose subjects are linked to the origins of these
places, to their customs, trades and popular beliefs.
A single unified brightly-coloured palette which can
be enjoyed in all seasons has thus been created .
Laghi di Ganna e Ghirla. Veduta dal Poncione
Lakes of Ganna and Ghirla. View from Poncione spur
3
ARCUMEGGIA (Frazione di Casalzuigno)
ARCUMEGGIA (Rural District of Casalzuigno)
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Come arrivare / How to get there
Da Milano / From Milan
(86 Km; 1h 20min)
A8 dir. / towards Varese
A26 dir. / towards Gravellona Toce
uscita / exit Sesto Calende
SS629 dir. / towards Besozzo / Gemonio
SS394 dir. / towards Cittiglio / Luino
Casalzuigno
SP7 dir. / towards Arcumeggia
Da Lugano / From Lugano
(32,8 Km; 46min)
Agno
Valico di Ponte Tresa / Ponte Tresa Pass
SS233
dir. / towards Marchirolo / Cunardo
SS394 dir. / towards Laveno Mombello
Casalzuigno
SP7 dir. / towards Arcumeggia
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Altitudine / Altitude 570 m s.l.m / 570 mt a.s.l.
Abitanti / Inhabitants 30 ca. / about 30
Santo Patrono / Patron Saint
Sant'Ambrogio (7 Dicembre) / St. Ambrose (7th December)
Manifestazioni / Village events
Terza domenica di Luglio - Festa della Madonna del Carmine. Processione
per le vie del paese e S. Messa / Third Sunday in July - Festival of the Madonna del Carmine. Procession along the village streets and Holy Mass.
Prima domenica di Settembre - Festa del Bicc (formaggio tipico arcumeggiano) First Sunday in September - Bicc (typical Arcumeggia cheese) Feast.
7 Dicembre - Festa patronale di Sant’Ambrogio. S. Messa e momento conviviale con piatti tipici arcumeggiani / 7th December - Patron St. Ambrose’a Day. Holy Mass and street banquet with typical Arcumeggia dishes.
Tempo di visita / Tour time 40'
Difficoltà disabili / Access for disabled difficile / difficult
Accesso pullman max 24 posti / Access for 24-seater coaches maximum
Informazioni / Information
Segreteria dell'Accordo per la gestione e valorizzazione del paese dipinto
di Arcumeggia / Office of the convention for the administration and promotion of the painted village of Arcumeggia - tel. +39.0332.25.23.57/
25.22.13 - [email protected]
1. Albino Reggiori, “Cattedrale” / “Cathedral”
2. Remo Brindisi, “Abitanti e lavori del posto”
“Local inhabitants and trades”
3. Aligi Sassu, “Corridori” (particolare) / “Racing cyclists” (detail)
1.
Arcumeggia é una piccola frazione del comune di Casalzuigno immersa nel cuore verdeggiante della Valcuvia.
Oltre ad essere il più noto paese dipinto in provincia di
Varese, Arcumeggia è stata la prima esperienza di "Galleria all'aperto dell'affresco" in Italia. Nel 1956 la località fu scelta dall'allora Ente Provinciale del Turismo di
Varese quale sede della manifestazione "Pittori in vacanza", che avrebbe richiamato artisti rappresentativi
del pensiero e delle maggiori tendenze italiane della
metà del '900, unite principalmente tra loro dalla comune finalità di riproporre l'importanza dell'arte figurativa, in contrapposizione agli esiti avanguardisti dei primi decenni del secolo, che avevano portato alla disgregazione delle forme e ad una produzione pittorica astrat-
Arcumeggia is a small hamlet in the borough of
Casalzuigno nestling in the green heart of Valcuvia
valley. Besides being the most famous painted village
in the province of Varese, Arcumeggia was the first
experience of an “Open-air fresco gallery” in Italy. In
1956, this place was chosen by Varese Provincial Tourist
Board as the site of the exhibition “Painters on holiday”.
This exhibition attracted the artists who were representative of the ideas and main Italian trends of the mid20th century. The main thing uniting them was the
common aim of re-proposing figurative art in opposition
to the avant-garde expressions of the first decades of
the century, which had led to the disintegration of forms
and to an abstract, informal production. The first group
2.
3.
5
of artists who used the ancient, traditional technique of
the fresco was: Achille Funi, Eugenio Tomiolo, Gianfilippo Usellini, Francesco Menzio, Fiorenzo Tomea, Giovanni Brancaccio, Enzo Morelli, Bruno Saetti and Ferruccio Ferrazzi. Other well-known artists followed them,
such as Aligi Sassu, Remo Brindisi, Giuseppe Migneco,
Gianni Dova, Aldo Carpi and Umberto Faini, as well as
local painters such as Innocente Salvini, Antonio Pedretti and Albino Reggiori. Among the subjects painted there
were emigration, symbolic-allegorical themes, portraits
of the inhabitants and trades of the village; also some
saints and religious scenes and, recently, depictions of
nature and landscape. This ambitious project, which is
still in progress, made it necessary to create places where
the artists could lodge during their work. For this
reason, the House of the Painter was set up in 1957.
Here, they could sleep and work on the sketches for their
frescoes. Various works are kept inside, including tiles,
paintings, preparatory cartoons and sketches on paper,
left behind as testimonies by the artists who stayed and
worked here. Among the other attractions of the village
there is the forecourt of the Sant’Ambrogio ‘s church (St.
Ambrose), where we can admire the frescoes of the 14
stations of the Cross.
Of particular beauty are the small courtyards which still
contain traces of the summer fresco-painting courses
held in Arcumeggia starting from 1961. Over the years,
young people from the academies all over Italy have
participated in these. In the heart of the village, in Via
1.
ta ed informale. La prima rosa di nomi ad utilizzare l'antica e tradizionale tecnica dell'affresco fu composta da:
Achille Funi, Eugenio Tomiolo, Gianfilippo Usellini, Francesco Menzio, Fiorenzo Tomea, Giovanni Brancaccio, Enzo Morelli, Bruno Saetti e Ferruccio Ferrazzi. A questi seguirono altri noti artisti, quali Aligi Sassu, Remo Brindisi, Giuseppe Migneco, Gianni Dova, Aldo Carpi e Umberto Faini, nonché pittori locali quali Innocente Salvini, Antonio Pedretti e Albino Reggiori. Tra i soggetti dipinti appaiono le immagini relative all'emigrazione, raffigurazioni simbolico-allegoriche, ritratti di abitanti e mestieri del paese, intervallate da santi e scene religiose, a cui
recentemente si sono aggiunte rappresentazioni naturalistiche e paesaggistiche. Tale ambizioso progetto, che
ancora oggi è portato avanti, rese necessaria la realizzazione di strutture che potessero ospitare gli artisti nel
corso della produzione dell'opera; per questo motivo nel
1957 fu creata la Casa del Pittore, dove gli stessi potevano pernottare e lavorare ai bozzetti dei propri affreschi. All'interno sono custodite diverse opere tra formel-
6
2.
1. Bruno Saetti, “Maternità” / “Maternity”
2. Franco Ruspetti, “Giovane desiderata” / “The desirable young woman”
1.
Barbara Galbiati, “Bocc” / “Bocc” (He-goat’s head)
2.
Giuseppe Montanari,
“San Martino dona parte del mantello al povero”
“St. Martin gives part of his cloak to the beggar”
Gioxe De Micheli, “Il soldato che non vuole la guerra”
“The soldier who does not want war”
Giuseppe Migneco, “La partenza dell’emigrante”
“The departure of the emigrant”
le, dipinti, cartoni preparatori e schizzi su carta, che testimoniano il passaggio, il soggiorno e il lavoro degli artisti. Tra le altre attrattive del paese vi è il sagrato della
chiesa dedicata a Sant'Ambrogio, dove si possono ammirare gli affreschi delle 14 stazioni della Via Crucis.
Di particolare bellezza sono i raccolti cortili che ancora
oggi conservano testimonianza dei corsi estivi di affresco tenutisi ad Arcumeggia fin dal 1961 e che hanno visto, nel corso degli anni, la partecipazione di giovani provenienti dalle accademie d'arte di tutta Italia. Nel cuore del paese la Via degli allievi, a loro dedicata, ha esposti diversi pannelli affrescati e inoltre accoglie il piccolo spazio espositivo di sculture in gesso di Giuseppe Cerini (Arcumeggia 1862-Torino 1935), e Giovanni Vidini
(Arcumeggia 1899-1994), entrambi originari di Arcumeggia. Grazie ad un accordo sottoscritto da Provincia di Varese, Comunità Montana della Valcuvia e Comune di Casalzuigno, in collaborazione con la Pro Arcumeggia, attualmente è in atto un programma di rilancio turistico
nonché di salvaguardia e conoscenza del ricco patrimonio artistico del paese.
1.
degli allievi (Students’ Street), which is dedicated to
them, various frescoes panels have been displayed, and
also in this street is the small display area with the plaster cast sculptures of Giuseppe Cerini (Arcumeggia 1862Turin 1935), and Giovanni Vidini (Arcumeggia 18991994), both natives of Arcumeggia. Thanks to an agreement between the Province of Varese, the
Mountain Community of Valcuvia and the borough of
Casalzuigno, in collaboration with the Pro Loco
(organisation for the promotion) of Arcumeggia, a
programme for revitalizing the village and its tourist
potential is currently underway. This includes the
protection and publicizing of the rich artistic heritage of
the village.
2.
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BOAREZZO (Frazione di Valganna)
BOAREZZO (Rural District of Valganna)
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SP57 dir. / towards Vedano Olona
Tangenziale di / Ringroad of Varese
dir. / towards Ponte Tresa
SS233 / Valganna / Boarezzo
Da Lugano / From Lugano
(25 Km; 35min)
Agno
Valico di Ponte Tresa / Ponte Tresa Pass
SS233
Marchirolo / Ghirla / Valganna / Boarezzo
Servizio pullman da Varese
Coach service from Varese
Morandi autoservizi / Morandi bus
company (tel. +39.0332.83.13.50)
Altitudine / Altitude 830 m s.l.m. / 830 mt a.s.l.
Abitanti / Inhabitants 40 ca. / about 40
Santo Patrono / Patron Saint
San Giovanni Battista (24 Giugno) / St. John the Baptist (24th June)
Manifestazioni / Village events
Seconda domenica di Luglio - Festa patronale con processione della statua di San Giovanni Battista e “Incanto dei canestri”.
Second Sunday in July - Patron St. John the Baptist’s Day with procession
and “basket auction”.
Domenica della settimana dell'Epifania - concerto musicale.
Epiphany - musical concert.
Tempo di visita / Tour time 40'
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Difficoltà disabili / Access for disabled media / partially difficult
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Possibilità di visite guidate su prenotazione /
Possibility of guided tours on demand
Informazioni / Information
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Associazione Amici di Boarezzo / Association oof
[email protected]
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Da Milano / From Milan
(79 Km; 1h 15min)
A8 dir. / towards Varese
uscita / exit Gazzada
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Come arrivare / How to get there
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Municipio di Valganna / Valganna Town Hall - tel. +39.0332.71.97.55
8
1.
1.
Boarezzo
2.
Otto Monestier, “Falegname” / “Carpenter”
Il borgo di Boarezzo, situato in Valganna, è posto su un
fianco del monte Piambello (1129 m s.l.m.); è costituito
da poche case in sasso, strade strette e viottoli acciottolati ed è circondato da boschi di faggi e castagni, che caratterizzano un paesaggio tipicamente montano. Leggende e storie tramandate oralmente fanno risalire le origini del paese intorno al XII secolo e narrano la presenza
della famiglia Chini, proveniente da Arezzo, insediatasi
per prima a Boarezzo, presumibilmente per rifornirsi di legname atto alla produzione del carbone di legna, di cui
questa zona era ricca. Il carbone prodotto era in seguito
trasportato a Milano per mezzo di buoi. La credenza popolare ha ricondotto l'origine del nome del borgo a tale
attività e l'espressione corrente "I buoi di quelli di Arezzo" si sarebbe trasformata nel tempo in Boarezzo. Negli
anni il paese si ampliò e la popolazione presente si dedicò, oltre alla produzione e vendita del carbone, all'allevamento di bestiame e al lavoro in una miniera di galena (piombo e argento). Tra '800 e '900 Boarezzo divenne meta di turismo e villeggiatura delle famiglie facoltose di Como, Milano e Varese che qui potevano godere di
una splendida vista sulle Alpi Lombarde e pernottare presso l'Albergo Piambello, che ospitò migliaia di visitatori
nelle sue sale spiccatamente liberty, ma che in seguito alla sua chiusura - avvenuta negli anni '70 - fu abbandona-
The hamlet of Boarezzo in Valganna valley is situated
on the slopes of Mount Piambello (1129 mt a.s.l.). It
consists of just a few stone houses, narrow streets and
cobbled alleys, and it is surrounded by beech and
chestnut woods which create a typical mountain
landscape. Legends and tales handed down by word
of mouth date back the origins of the village to about
the 12th century. They tell of the presence of Chini
family from Arezzo, who were the first to settle there,
presumably to stock up on wood for the production
of coal, which was abundant in that area. The coal
produced was then transported to Milan with oxen. A
popular belief relates the origin of the name of the
village to that activity, and according to it the current
expression "the oxen (buoi) of those people from
Arezzo" was probably transformed, with time, into
"Bo-arezzo". Over the years, the village grew and,
besides the production and the sale of coal, the
population dedicated itself to cattle breeding and lead
2.
9
1. Mario Bogani, “ Cestai” / “Basket-weavers”
2. Luigi Bennati, “Scalpellino” / “Stonecutter”
to. Da questo momento il paese fu soggetto, come tutti i
paesi montani, ad un progressivo spopolamento, fino a quando il pittore Mario Alioli pensò di rivitalizzare il luogo recuperando la sua vocazione di meta turistica attraverso la trasformazione di Boarezzo in "villaggio dipinto" dedicato a Giuseppe Grandi (Ganna 1843-1894) e ad Odoardo Tabacchi (Ganna 1836-Milano 1905), due tra le figure più prestigiose dell'intero panorama scultoreo italiano
dell'800, nati in Valganna. L'ambizioso progetto vide nel suo nascere 16 artisti invitati a creare pannelli dipinti e affrescati che furono collocati sui muri delle case tramandando, in una sorta di "racconto a percorso", le tradizioni e gli antichi mestieri
della vita rurale del luogo. Una "poesia" in dialetto bosino, composta da Paolo Rattazzi, accoglie il
visitatore insieme ad una veduta pittorica rappresentante uno scorcio del paese e in primo piano una gerla rovesciata e un rastrello, atti a simboleg-
2.
10
1.
and silver mining. Between 1800 and 1900, Boarezzo
became a tourist attraction and a holiday place for the
rich families of Como, Milan and Varese. Here they
could enjoy a splendid view over the Lombard Alps and
stay at Piambello Hotel, which could accommodate
thousands of guests in its Art Nouveau rooms, but
which was neglected after its closure in the 1970s.
Since then on, its population gradually abandoned the
village, until the painter Mario Alioli decided to
revitalize it and to recover its vocation as a tourist
attraction. His idea was to transform it into a
"painted village" dedicated to Giuseppe Grandi (Ganna 1843-1894) and to Odoardo Tabacchi (Ganna 1836Milan 1905), two of the most prestigious 19th-century
Italian sculptors, who were born in Valganna. The
ambitious project was begun by inviting 16 artists to
create painted and frescoed panels to be placed on the
walls of the houses; these would celebrate the
traditions and former trades of the rural life of the
village, forming a kind of narrative itinerary. The visitor
is welcome by a "poem" in Bosino dialect, composed
by Paolo Rattazzi, and by a painted landscape showing
a glimpse of the village. In the foreground there are an
overturned pannier and a rake, symbolizing the end of
peasant life. This first work is followed by the
paintings of the "Peasant" by Albino Ambrosetti, the
"Woodcutter" by Mario Alioli, and the "Basketweavers" by Mario Bogani, one of the most delicate
and particular frescoes in the village. A small church
dedicated to St. John the Baptist stands just in the heart
of the built-up area. On its walls we can see the
"Crucifixion" by Vittorio Tavernari and the "Patron
Saint’s Feast" by Carlo Farioli. Some of the trades and
1. Silvio Monti, “Ul Bagatt” (il calzolaio) / “Cobbler”
2. Vittorio Tavernari, “Crocifissione” / “Crucifixion”
1.
giare la fine della civiltà contadina. A questa prima opera seguono le rappresentazioni del "Contadino" di Albino Ambrosetti, del "Boscaiolo" di Mario Alioli, e dei "Cestai" di Mario Bogani, uno degli
affreschi più delicati e caratteristici del paese. Nel
cuore dell'abitato sorge la piccola chiesa dedicata
a San Giovanni Battista, le cui mura esterne accolgono la "Crocifissione" di Vittorio Tavernari e la "Festa patronale" di Carlo Farioli. Tra le altre attività
lavorative e artigianali rappresentate sono da annoverare "Ul bagatt" (il calzolaio) di Silvio Monti,
lo "Scalpellino" di Luigi Bennati e il "Falegname"
di Otto Monestier, nome noto dell'editoria, in quanto ultimo illustratore delle pagine della "Domenica
del Corriere". Il suo dipinto, caratterizzato da riferimenti marcatamente religiosi da rintracciarsi nella fisionomia dell'artigiano che si avvicina all'iconografia di San Giuseppe e nell'indice rivolto verso il cielo dell'angelica figura femminile, si ispira
chiaramente a modelli michelangioleschi. Sull'antico lavatoio, ancora attivo, Albino Reggiori, ha interpretato "La bottega del ceramista", omaggio alla
rinomata produzione ceramica di Ghirla, che ha
coinvolto, per molti anni, numerosi abitanti di Boarezzo. Nel corso degli anni il borgo si è arricchito di
altri dipinti, che creano il percorso "C'era una volta il bosco", e che raffigurano la flora e la fauna
della zona, con una finalità a carattere didattico, rivolta in particolar modo ai bambini, ai quali sono
stati dedicati anche corsi di pittura tenuti dal pittore Mario Alioli. L’Associazione “Amici di Boarezzo",
dal 1988 salvaguarda e amplia il ricco patrimonio
artistico e ambientale del luogo.
crafts represented are "The Cobbler" by Silvio Monti,
the "Stonecutter" by Luigi Bennati and the “Carpenter"
by Otto Monestier. The latter is well known in
publishing circles, because he was the last illustrator
of the Sunday newspaper La Domenica del Corriere.
His painting, with its marked religious references in the
physiognomy of the carpenter, who in fact recalls the
iconography of St. Joseph, and in the finger of the
angelic female figure pointing heavenward, is clearly
inspired by Michelangelo. On the old wash house which
is still in use, Albino Reggiori has painted the "Potter's
workshop", a homage to the famous pottery of Ghirla
in which the inhabitants of Boarezzo were involved for
many years. Over the years the village has acquired
more paintings, which form the itinerary "Once
upon a time there was a wood", and which show the
flora and fauna of the area. The particular purpose of
this itinerary is educational, specially aimed at children,
for whom painting courses have also been held by the
painter Mario Alioli. Since 1988, the "Association
Boarezzo Friends" has been protecting and increasing
the rich artistic and environmental heritage of Boarezzo.
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Da Milano / From Milan
(81 Km; 1h 20min)
A8 dir. / towards Varese
uscita / exit Gazzada
SP57 dir. / towards Vedano Olona
Tangenziale / Ringroad Varese
dir. / towards Ponte Tresa
SS233 / Marchirolo
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Altitudine / Altitude 500 m s.l.m. / 500 mt a.s.l.
Abitanti / Inhabitants 3400 ca. / about 3400
Santo Patrono / Patron Saint
San Martino di Tours (11 Novembre)
St. Martin of Tours (11th November)
Manifestazioni / Village events
Prima domenica di Ottobre - Festa di San Francesco di Assisi.
First Sunday in October - St. Francis’ of Assisi Day.
Ogni martedì - mercato.
Every Tuesday - market.
Tempo di visita / Tour time 60’
Difficoltà disabili / Access for disabled facile / easy
Informazioni / Information
Ufficio Informagiovani
[email protected] - tel. +39.0332.99.71.22
Lunedì / Monday 15.30 - 18.00
Mercoledì e Sabato / Wednesday and Saturday 9.00 - 12.00
Venerdì / Friday 15.00 - 19.00
Carlo Berta e Felice Filippini
“La cartolina dall’America” / “The postcard from America”
Marchirolo è un piccolo comune posto sulle montagne
sud-occidentali del Lago Ceresio e sito nell’omonima
valle, a qualche chilometro dal confine svizzero. Il territorio ha dato i natali agli artisti Eugenio Pellini (Marchirolo 1864 - Milano 1934) e ad Adriano Bozzolo
(1927), che tuttora qui vive e lavora e di cui sono conservate diverse opere presso la Gipsoteca Pellini-Bozzolo. Nel 1983 l’amministrazione comunale promosse
una “rassegna murale”, inaugurata il 21 maggio e conclusasi il 2 ottobre dello stesso anno, invitando una
quindicina di artisti a sviluppare, in modo autonomo,
la tematica dell’emigrazione attraverso i secoli, “dai
mastri marchirolesi ai frontalieri di oggi”. Tale iniziativa si prefiggeva lo scopo di rendere un doveroso omaggio all’operosità dei lavoratori locali, da sempre
esperti nel campo dell’edilizia (alcuni contribuirono alla costruzione della ferrovia del Tonchino in Cina) e
costretti per anni ad allontanarsi dalla propria casa e
dagli affetti familiari. Tale condizione, seppur in diverso modo, accomuna oggi chi valica la frontiera per lavorare nella vicina Svizzera. Si segnala, tra le opere di
maggior rilievo, “La cartolina dall’America” di Carlo
Berta e Felice Filippini, che riproduce un vero e proprio documento storico, idealmente “appeso” al muro con una puntina. La cartolina ingiallita riporta, con
la tipica calligrafia di inizio secolo, i saluti di Celeste
Pella ai genitori, mettendo in luce le difficoltà e gli ostacoli che un emigrante dell’epoca doveva affrontare: “Non è l’America che si credeva.” Altri artisti si soffermarono invece sulla rappresentazione dei famigliari degli immigrati: Umberto Galliani e Giovanni Repossi dipinsero l’“Attesa”, mentre Camillo Fait, in “Quelli che restano”, si concentrò sui volti di bambini e anziani ed eteree figure femminili a cui accostò una coppia di buoi e la chiesa di San Martino, simboli del luogo e delle attività lavorative. Recentemente il centro
storico si è arricchito di nuove opere, tra cui i “Colori
della memoria murale” di Giorgio Polo, dipinta sulla
facciata del Circolo Angioj. Lungo il percorso dipinto,
costellato da antiche cascine e ville d’epoca, si consiglia di visitare la chiesa di San Martino, posta su una
scenografica scalinata e dominante l’intero paese. Da
qui un irto percorso tra boschi conduce, in circa mezz’ora, alla chiesa romanica di San Paolo, da cui si gode
un ampio panorama sul Lago Ceresio.
Marchirolo is a small municipality in the southwestern mountains of Lake Ceresio and it is situated
in the valley of the same name, a few kilometres from
the Swiss border. The artists Eugenio Pellini (Marchirolo 1864-Milan 1934) and Adriano Bozzolo (1927) were
born here; the latter still lives and works here, and
several of his works are kept in Pellini-Bozzolo plaster
cast gallery. In 1983, the town council organized a
“mural exhibition”, inaugurated on 21st May and
ended on 2nd October. They invited about 15 artists to
produce individual works on the theme of emigration
over the centuries “from Marchirolo masters to todays
border workers “. The aim of the initiative was to pay
long-deserved homage to the labour of the local
workers, who had always been expert builders (some
contributed to the building of the Tonking railway in
China), and who had for years been forced to leave their
homes and families. In different ways, this condition is
common today to all those who cross the frontier to
work in nearby Switzerland. Some of the most
significant works are “The postcard from America” by
Carlo Berta and Felice Filippini, which reproduces a true
historical document, “hung” on the wall with a
drawing pin. On the yellowed postcard, Celeste Pella
greets his parents in the typical early 20th-century handwriting. The hardship and obstacles which an emigrant
of those times had to face are emphasized: “It isn’t the
America we believed it to be”. Other artists concentrated
instead on showing immigrants’ families: Umberto Galliani and Giovanni Repossi painted “The Awaiting”,
while Camillo Fait, in “Those who stay behind”
concentrated on the faces of children and elderly
people, and ethereal female figures. Next to those, he
painted a pair of oxen and the church of San Martino,
the symbols of this place and its working life. Recently,
the old centre has acquired new works, including the
“Colours of mural memory” by Giorgio Polo, painted
on the façade of Angioj clubhouse. As you go along the
painted itinerary, which is punctuated by old farmhouses
and villas, we suggest you to stop off at the church of
San Martino, which stands on a spectacular flight of
steps and dominates the whole of the village. From here,
a walk through thick woodland leads, in about half-anhour, to the Romanesque church of San Paolo, from
where you can enjoy a wide view over Lake Ceresio.
13
PEVERANZA (Frazione di Cairate)
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PEVERANZA (Rural District of Cairate)
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Casa della nonna
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Da Lugano / From Lugano
(57 Km; 57min)
A2 dir. Milano / towards Milan
uscita / exit Stabio
Valico del Gaggiolo / Gaggiolo Pass
SP3 dir. / towards Varese
Tangenziale di / Ringroad Varese
SP57 dir. Milano / towards Milan
A8 dir. Milano / towards Milan
uscita / exit Solbiate Arno
SP34 dir. / towards Carnago / Peveranza
Servizio pullman da Varese
Coach service from Varese
Autoservizi Giuliani e Laudi / Giuliani e Laudi bus company (tel. +39.0332.23.61.27)
14
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Via Torino
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Da Milano / From Milan
(47 Km; 50min)
A8 dir. / towards Varese
uscita / exit Busto Arsizio
SP2 dir. / towards Fagnano Olona / Cairate
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Come arrivare / How to get there
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Altitudine / Altitude 274 m s.l.m. / 274 mt a.s.l.
Abitanti / Inhabitants 1210 ca. / about 1210
Santo Patrono / Patron Saint
S. Maria Assunta (15 Agosto) / Our Lady of the Assumption (15th August)
Manifestazioni / Village events
Ogni giovedì - mercato (Cairate) / Every Thursday - market (Cairate).
Seconda domenica di Luglio - “Festa di S. Calimero” (Bolladello).
Second Sunday in July - Feast day of St. Calimerius (Bolladello).
Prima o seconda domenica di Settembre - “Da fontana a fontana”; percorso storico naturalistico / First or second Sunday of September - “From
fountain to fountain”; historical nature walk.
Sabato, domenica e lunedì dell’ultima settimana di settembre - “Fiera del
coniglio e degli uccelli” in occasione della Madonna delle Salette. (Peveranza) / Saturday, Sunday, Monday of last week in September - “Rabbit
and Bird Fair”, part of celebrations for the Madonna delle Salette (Peveranza).
Tempo di visita / Tour time 45'
Difficoltà disabili / Access for disabled facile / easy
Visita guidata / Guided tour
su prenotazione / book by (tel. +39.0331.31.04.55)
Informazioni / Information
Pro Loco Cairate - [email protected] - tel. +39.0331.36.10.38
Associazione “La Tavolozza” - tel. +39.0331.31.04.55
Peveranza, dal 1869 frazione di Cairate, fu probabilmente ideata come fortificazione difensiva longobarda lungo la valle Olona posta sulla via pedemontana, a pochissimi chilometri dalla roccaforte di Castelseprio. La conformazione del centro storico non fa che confermare questa
origine: gruppi di cortili addossati tra loro per accentuare il carattere difensivo, circondati dai due corsi d’acqua
(Riale e Tenore) a formare un vero e proprio “castello rurale” che si snoda intorno alla chiesa di Santa Maria Assunta. Nel 2003 un gruppo di pittori locali riuniti all’interno dell’associazione “La Tavolozza” decise di creare un
percorso artistico all’aperto che, per mezzo di pannelli dipinti, andasse a rappresentare la storia e le antiche tradizioni lavorative del paese. La peculiarità di tale progetto
consiste nell’ubicazione di queste opere d’arte, ciascuna
posizionata sui muri degli edifici presso i quali questi lavori si sono svolti realmente. Una trentina di raffigurazioni di Gaetano Cattaneo, Ninus, Fabio e Gaudenzio Colombo, Giuditta Crosta, Clara Gallo, Beniamino Gigli e Gianfranco Mancon, interpretano gli storici mestieri del “Panettiere”, del “Calzolaio”, del “Seminatore”, dell’“Ombrellaio”, del “Mungitore”, del “Cadregat”, ovvero dell’impagliatore di sedie, e di altre attività, a cui si affiancano rappresentazioni di momenti di vita quotidiana quali
la “Vendemmia” e la “Trebbiatura”. Due quadri devozionali raffiguranti la “Madonna Immacolata” e la “Madonna del pane” testimoniano la fede e la profonda devozione degli abitanti a Maria. Infine, gli artisti hanno dipinto
luoghi cari quali la Chiesa, la Fornace e la Casa della nonna, tipica cascina di campagna dell’800 tuttora esistente.
Quest’ultimo edificio raccoglie una ricca collezione a carattere etnografico che restituisce tutto il sapore della
civiltà contadina e che annovera suppellettili, attrezzi, mobilio e vestiario dell’epoca. Una vetrata trasparente sul
pavimento del piano superiore permette di poter ammirare la volta a mattoni del rustico sottostante. Visite su
prenotazione (tel. +39.0332.24.06.55; +39.0331.31.13.11).
1. Clara Gallo
“Sarta”/ “Dressmaker”
2. Gianfranco Mancon
“Ombrellaio”
“Umbrella-maker”
2.
1.
Peveranza, a rural district of Cairate since 1869, probably
grew up as a Lombard defensive fortification along Olona
valley on the piedmont road just a few kilometres from
Castelseprio fortress. The shape of the old centre confirms
that origin: a group of courtyards built side by side to one
another to reinforce their defensive character, and
surrounded by two water courses (Riale and Tenore), to
form a true “rural castle” around the church of Santa Maria
Assunta. In 2003 a group of local painters, all members of
“La Tavolozza” (“The Palette”) association, decided to
create an open-air art itinerary which would show the
history and ancient working traditions of the village on
painted panels. The particularity of that project lies in the
location of these works of art, each one on the walls of
the buildings where the specific trades were actually plied.
About 30 paintings by Gaetano Cattaneo, Ninus, Fabio and
Gaudenzio Colombo, Giuditta Crosta, Clara Gallo, Beniamino
Gigli and Gianfranco Mancon interpret the historical trades
of “Baker”, “Cobbler”, “Sower”, “Umbrellamaker”, “Milker”, “Cadregat” or “Wicker chair mender”,
and other activities. Alongside these there are other
paintings showing moments of everyday life, such as the
“Harvest” and the “Threshing”. Two devotional pictures,
showing “Mary Immaculate” and the “Madonna of the
Bread” testify to the inhabitants’ faith and profound
devotion to Mary. Finally, the artists have painted places
beloved by the local people: the Church, the Foundry and
Grandmother’s house, a typical 19th-century farmhouse still
standing. This farmhouse contains a rich ethnographical
collection concerning the peasant culture: household
objects, tools, furniture and clothing of the time.
A transparent glass slab on the floor of the upper storey allows us to admire the brick vault of the kitchen below. If
you wish to visit this building, book by phone at
+39.0332.24.06.55; +39.0331.31.13.11.
15
RUNO (Frazione di Dumenza)
Stivigliano >
RUNO (Rural District of Dumenza)
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Come arrivare / How to get there
Da Milano / From Milan
(100 Km; 1h 45min)
A8 dir. / towards Varese
A26 dir. / towards Gravellona Toce
uscita / exit Sesto Calende
SS629 dir. / towards Besozzo / Gemonio
SS394 dir. / towards Cittiglio / Luino /
Colmegna
dir. / towards Dumenza / Runo
Da Lugano / From Lugano
(25 Km; 35min)
Agno
Ponte Tresa
Lungo Tresa dir. / towards Fornasette
Valico di Fornasette / Fornasette Pass
SP6 dir. / towards Dumenza / Runo
Servizio pullman da Varese
Coach service from Varese
Autolinee Baldioli / Baldioli bus company
(tel. +39.0332.53.02.71)
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Altitudine / Altitude
465 m s.l.m. / 465 mt a.s.l.
Abitanti / Inhabitants
300 ca. / about 300
Santo Patrono / Patron Saint
San Giorgio Martire di Lydda (23 Aprile)
St. George Martyr of Lydda (23rd April)
Manifestazioni / Village events
Ultimo fine settimana di giugno - Dumeltica.
Last week end in June - Dumeltica.
Ultimo fine settimana di Settembre - Festa d'autunno.
Last weekend in September - Autumn festival.
Tempo di visita / Tour time 60'
Difficoltà disabili / Access for disabled
facile / easy
Informazioni / Information
Municipio di Dumenza / Dumenza Town Hall
tel. +39.0332.51.72.39
[email protected]
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4 Novembre
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1. Luigi Bello "L'amore sboccia in valle" / “Love blossoms in the valley”
2. Andrea De Bernardi "Partenza" / “Departure”
1.
Il comune di Dumenza, situato in una conca circondata da
boschi, ha determinato il nome della Val Dumentina e ha
dato i natali all’artista Bernardino Luini, allievo di Leonardo da Vinci, e a Vincenzo Peruggia, umile imbianchino
passato alla storia per aver rubato nel 1911 la Gioconda
al museo del Louvre. Anche la frazione di Runo è famosa
per un altro nome, quello di Bartolomeo Scappi, cuoco “segreto” di papa Pio V e autore del più grande trattato di cucina rinascimentale Opera dell’arte di cucinare. Per quanto concerne le origini del luogo, si può affermare che un
rudimentale insediamento fece la sua comparsa già ai tempi delle invasioni barbariche: due mensole a forma di testa - una maschile e l’altra femminile - insieme al campanile a lato della chiesa di San Giorgio, datato “anno 909”,
fanno supporre che gli abitanti fossero già discretamente
numerosi per quell’epoca, tanto da voler procedere alla
costruzione di ciò che inizialmente poteva essere una torre di vedetta. Nel 1978 alcuni abitanti di Runo decisero
di dar vita ad un’iniziativa culturale-turistica che prese il
nome di “Runo per l’affresco” al fine di realizzare un “libro murale” da “sfogliare” lungo le vie del paese. Il progetto, che avrebbe dovuto proseguire fino al 2000, si interruppe intorno al 1983, ma riuscì ugualmente a dotare
i muri delle case di più di un centinaio di affreschi di differenti artisti che trattarono i più diversi soggetti.Tra questi sono da segnalare la composizione “L’afresch” del poeta dialettale Rino Gariboldi, che ha saputo descrivere a parole l’antica tecnica di pittura, e la “Partenza” di Andrea
De Bernardi, unico affresco realizzato direttamente su muro, rappresentante una coppia di sposi nei tradizionali abiti popolari delle valli Dumentina e Veddasca al primo Ottocento. Si possono ammirare altri affreschi nella vicina
frazione di Stivigliano.Accanto a tale iniziativa si sviluppò
anche l’idea di decorare le mattonelle dei numeri civici con
motivi di flora e fauna locale.
The municipality of Dumenza, situated in a valley
surrounded by woods, has given its name to Dumentina Valley (Val Dumentina), and was the birthplace of Bernardino
Luini, Leonardo da Vinci’s pupil, and of Vincenzo Peruggia,
a humble house-painter who became famous for stealing
the Mona Lisa from the Louvre in 1911. The hamlet of Runo
is also famous as the birthplace of Bartolomeo Scappi, the
“secret” cook of Pope Pius V and the author of the
greatest Renaissance treatise about cookery, Opera dell’arte
di cucinare (Work on the art of cookery). Regarding the
origins of the place, it can be said that a rudimental
settlement already appeared here at the time of the
barbarian invasions. The existence of two corbels in the form
of heads (one male, one female) and of the belfry at the side
of the church of San Giorgio, dated “the year 909”,
suggest that its inhabitants were already quite numerous for
that time, and for this reason they decided to build what
might initially have been a lookout tower. In 1978, some
inhabitants of Runo decided to launch a cultural-tourist
initiative, which was christened “Runo for the fresco”. The
aim was to create a “wall book” which could be “leafed
through” along the streets of the village. The project was
supposed to continue until 2000, but it was interrupted
around 1983. In any case, it succeeded in endowing the walls
of the houses with over 100 frescoes by different artists, who
depicted a wide variety of subjects. Some of the most
significant of these are the composition “L’afresch” (“The
fresco”) by the dialectal poet Rino Gariboldi, who described
the old painting technique in words, and the “Departure”
by Andrea De Bernardi, the only fresco painted directly
onto the wall, which shows a married couple in the
traditional early 19th-century folk costume of Dumentina
and Veddasca valleys. Other frescoes can be admired in the
nearby hamlet of Stivigliano. Alongside the fresco painting
initiative, it was also decided to paint house numbers with
patterns of local flora and fauna.
2.
17
ALTRI PAESI DIPINTI
OTHER PAINTED VILLAGES
A pochi chilometri di distanza tra loro sorgono altri due borghi dipinti di recente costituzione: San Fermo, rione del comune di Varese e Olona, frazione del comune di Induno
Olona.
Intorno al 1999 il Comune di Varese, sulla spinta di una rassegna d'arte che viene organizzata tutti gli anni nel mese di
luglio dall'Associazione Amici di San Fermo, decise di ravvivare i muri in sasso e i cortili di San Fermo con alcuni affreschi di noti artisti contemporanei, quali Claudio Cargiolli, Giovanni De Maria, Carlo Adelio Galimberti,Alberto Venditti, Antonio Pedretti e Marco Severo.
Con analoga intenzione l'allora amministrazione comunale di Induno Olona avviò il progetto "Olona borgo d'arte"
che fu inaugurato il 27 ottobre 2002 e coinvolse 12 artisti
contemporanei legati al territorio varesino: Mario Alioli, Enrico Brunella, Enzo Capozza e Maria Rita Fedeli,Vittorio Frattini, Silvio Monti, Maria Teresa Gonzàlez Ramìrez, Albino
Reggiori, Gianni Robusti, Claudio Rubino, Gianluigi Sommaruga, Giorgio Vicentini e Anna Maria Vitale. Ognuno di loro
scelse di interpretare soggetti differenti, con un occhio di riguardo alla tematica relativa ai Re Magi, a cui è dedicata la
piccola chiesa di Olona. Alcuni di essi privilegiarono tecniche espressive diverse dall'affresco, come nel caso di Albino Reggiori che realizzò un "Intarsio" di frammenti ceramici a smalto, o di Giorgio Vicentini, per la cui opera-provocazione "Studio in Olona" utilizzò cartone e legno.
Just a few kilometres away from each other stand two recently-created painted villages: San Fermo , a district of
Varese and Olona, a hamlet of Induno Olona.
About in 1999, the town council of Varese, drawing
inspiration from an art exhibition organized by the Association of San Fermo Friends every year in July , decided
to liven up the stone walls and courtyards of that district
with some frescoes by well-known contemporary artists
such as Claudio Cargiolli, Giovanni De Maria, Carlo
Adelio Galimberti, Alberto Venditti, Antonio Pedretti and
Marco Severo. With the same intention, the council of
Induno Olona set up the project “Olona, a village of art”,
inaugurated on 27th October 2002, in which 12
contemporary artists with connections to Varese land
participated: Mario Alioli, Enrico Brunella, Enzo Capozza
and Maria Rita Fedeli, Vittorio Frattini, Silvio Monti, Maria
Teresa Gonzàlez Ramirez, Albino Reggiori, Gianni Robusti,
Claudio Rubino, Gianluigi Sommaruga, Giorgio Vicentini
and Anna Maria Vitale. Each of them chose to
interpret different subjects, with particular attention to the
theme of the three wise kings, to whom the small church
of Olona is dedicated. Some of them chose techniques
different from the fresco, as Albino Reggiori and Giorgio
Vicentini did. The former created an “Inlay” of pottery
fragments and enamel and the latter used cardboard and
wood for his provocative work “Studio in Olona”.
San Fermo - Alberto Venditti
“Sisma” / "Earthquake"
18
ITINERARIO DI 1 GIORNO / 1 DAY TOUR
DAGLI ANTICHI MESTIERI ALLE ANTICHE FORTIFICAZIONI
FROM THE OLD TRADES TO THE OLD FORTIFICATIONS
Castiglione
Olona
Castronno
Venegono
Superiore
Caronno Varesino
Sumirago
Gornate Olona
Venegono Inferiore
Torba
3
Albizzate
2
Solbiate Arno
Carnago
Castelseprio
Tradate
Jerago
con Orago
Lonate Ceppino
Oggiona con
Santo Stefano
Cavaria
con Premezzo
1
Cairate
TAPPA 1 / STAGE 1: PEVERANZA (v. pag. 14)
Tempo di visita / Tour time: 45min
TAPPA 2 / STAGE 2: CASTELSEPRIO
Ingresso gratuito / Free admission
Tempo di visita / Tour time: 1h 30min
Dopo la visita del borgo dipinto di Peveranza, si consiglia di proseguire per la SP42, con la quale si giunge in
10 minuti nel comune di Castelseprio (310 m s.l.m.) che
conserva scavi archeologici dell'alto medioevo testimonianti un castrum militare a difesa dei confini al di qua
delle Alpi e risalente agli inizi del IV sec. d.C. Durante il
regno ostrogoto di Teodorico furono costruite le mura
difensive che si allungarono verso il fondo valle, la Basilica di S. Giovanni Evangelista e il Battistero di S. Giovanni Battista. In epoca longobarda (VI-VIII sec. d.C.) il
castrum si ampliò e successivamente passò sotto la dominazione dei Franchi di Carlo Magno, diventando cen-
After the tour of the painted village of Peveranza, we
suggest you continue to go on along the SP42 road, which
drives you to the municipality of Castelseprio (310 mt a.s.l.)
in 10 minutes. Here you will find conserved early
mediaeval remains testifying the existence of a
military castrum defending the Alps borders on this side,
and going back to the beginning of the 4th century A.D.
The defensive walls, which extended towards the bottom
of the valley, were built during the reign of the Ostrogoth
king, Theodoric as well as the Basilica of San Giovanni
Evangelista (St. John the Evangelist) and the Baptistery of
San Giovanni Battista (St. John the Baptist). In the Longo-
19
tro della Contea del Seprio, costituitasi proprio in età carolingia. A conclusione della lotta per la conquista della Signoria di Milano, tra le famiglie Della Torre e la vincente famiglia Visconti, la fortificazione fu distrutta nella notte del 28 marzo 1287. Dalla distruzione furono risparmiate solo le chiese con i loro edifici di servizio, i cui
resti sono visibili all'interno dell'attuale zona archeologica. L'arcivescovo Ottone Visconti decretò che mai più
si ricostruisse e si abitasse nell'antica roccaforte. Il divieto, che sotto forma di giuramento fu pronunciato dal
capitano e poi dal vicario del Seprio fino al 1786, fu ampiamente rispettato fino a quando non fu soppresso dall'imperatore Giuseppe II d'Austria. Fuori dalle mura del
castrum tardoromano, nell'area contigua detta del "Borgo", su una delle piccole alture, si conserva la chiesa di
Santa Maria Foris Portas, particolare poiché costituita da un'aula a pianta rettangolare in cui si aprono
a settentrione, oriente e meridione, tre absidi semicircolari. All'interno si conserva uno splendido ciclo
di affreschi sull'infanzia di Cristo, tratto dalle storie
dei vangeli apocrifi.
Castelseprio - Chiesa di Santa Maria Foris Portas
Castelseprio - Church of Santa Maria Foris Portas
20
bard era (6th - 8th centuries A.D.), the castrum expanded
and subsequently passed under the domination of the
Franks of Charlemagne, becoming the centre of the
County of Seprio which was in fact created in the
Carolingian age. At the end of the fight between Della Torre
family and Visconti victorious family for the domination of
Milan, the fortification was destroyed on the night of 28th
March 1287. Only the churches and their subsidiary
buildings were saved, and remains of these can be seen
inside the present archaeological area. Archbishop Ottone
Visconti decreed that the old fortress should never again
be inhabited or rebuilt. This ban, which was sworn by the
captain and then by the vicar of Seprio up to 1786, was
fully respected until it was suppressed by the emperor
Joseph II of Austria. Outside the walls of the late Roman
castrum, in the adjacent area known as the “Borgo”, on
one of the small hills, the church of Santa Maria Foris Portas (St. Mary’s Outside the Gates) stands. It is particular, as
it consists of a rectangular area opening up onto three
semi-circular apses. Inside, there is a splendid cycle of
frescoes about the childhood of Christ, taken from the
stories of the apocryphal gospels.
Info: tel. +39.0331.82.04.38
Orari di apertura / Opening times:
Febbraio - Ottobre / February - October 9.00 - 19.30
Novembre - Febbraio / November - February 9.00 - 18.00
Domenica e festivi / Sunday and holidays 9.30 - 18.30
Chiuso il lunedì / Closed on Mondays
© Maurizio Bianchi - FAI
Monastero di Torba
Monastery of Torba
TAPPA 3 / STAGE 3: TORBA
Ingresso a pagamento / Paid admission
Visite guidate su prenotazione / Guided tour by booking
Tempo di visita / Tour time: 40min
Imboccando la SP66 si giunge in cinque minuti a Torba
(300 m s.l.m.), località contraddistinta dalla presenza di
un complesso monastico monumentale immerso nei boschi, oggi di proprietà FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Avamposto militare del tardo impero romano, di cui
rimane come testimonianza il torrione eretto tra il V e
il VI sec. d.C, fu successivamente ereditato dai Goti e dai
Longobardi e infine recuperato da una comunità benedettina (con chiesa dell'VIII-XIII sec.). Abbandonato
definitivamente dalle monache nel 1482, fu in seguito utilizzato come cascina. Dal generale stato di abbandono in cui cadde, fu restaurato e aperto al pubblico nel 1986.
Driving along the SP66 road in 5 minutes we get to Torba (300 mt a.s.l.), a place whose special feature is a
monumental monastery immersed in the woods. It belongs
to the FAI (Italian Environmental Fund). In the late roman Empire, Torba was a military outpost , and its defensive tower, built between the 5th- and the 6th century ,
testifies it. Later it was inherited by the Goths and the Longobards and finally it came into the possession of a Benedictine community (with its 8th- 13th century church). The
nuns abandoned it in 1482 and it was subsequently used
as a farmhouse. Neglected for a long time, it was restored
and then opened to the public in 1986.
Info: tel. +39.0331.82.03.01 [email protected]
Orari di apertura / Opening times:
Marzo - Settembre / March - September 10.00 - 18.00
Ottobre - metà Dicembre e Febbraio / October mid-December, and February 10.00 - 17.00
Chiuso il lunedì e il martedì / Closed on Monday and Tuesday
21
ITINERARIO DI 2 GIORNI / 2 DAYS TOUR
DALL'ARTE AL TREKKING CON GUSTO
FROM ART TO TASTEFUL TREKKING
Veddasca
1 Piero
Monteviasco
3
Curiglia con Monteviasco
Curiglia
Maccagno
Agra
2
1
Runo
Dumenza
GIORNO 1 / DAY 1
TAPPA 1 / STAGE 1: RUNO (v. pag. 16)
Tempo di visita / Tour time: 60min
TAPPA 2 / STAGE 2: AGRA
Tempo di visita / Tour time: 2h
Da Runo la strada che passa attraverso le altre due
frazioni di Stivigliano e Due Cossani, conduce in cinque minuti al comune di Agra (650 m s.l.m.), località
in posizione panoramica a cavallo tra la Val Dumentina e la Val Veddasca. Il paese è caratterizzato da un
nucleo
antico
ben conservato, costituito da rustici eSan
Michele
difici affacciati su strette vie, da un antico frantoio (Via
Torchio) e dal seicentesco Santuario di Santa Maria e
San Giuseppe, situato in posizione dominante su un
S. Antonio
22
From Runo, the road crossing Stivigliano and Due Cossani leads to the municipality of Agra (650 mt a.s.l.)
in five minutes. This village is in a panoramic position
astride Dumentina and Veddasca valleys. It has a wellconserved old centre consisting of rustic
buildings facing onto narrow streets, of an old
winepress (Via Torchio) and of the 17 th century
Sanctuary of Santa Maria e San Giuseppe (St. Mary
and St. Joseph), which stands in a dominating
Mulini di Piero
Piero’s windmills
poggio e circondato dalle stazioni affrescate della Via
Crucis. Due belle e facili passeggiate intorno all'abitato, note con il nome di "Giro del sole" (1h) e di "Giro della luna" (1h) permettono di godere dello splendido panorama sulla valle.
position on a hill and is surrounded by the frescoed
stations of the Cross. Two lovely and easy walks
around the village, called the “Sun walk” (1h) and the
“Moon walk” (1h) allow visitors to enjoy a breathtaking splendid view over the valley.
TAPPA 3 / STAGE 3: CURIGLIA
Maggio - Ottobre
May - October
Tornando sulla strada che riconduce a Runo, si imbocca successivamente la SP6 che porta al comune di Curiglia con Monteviasco (640 m s.l.m), dove si può vedere un monumento che ricorda la visita pastorale di San
Carlo Borromeo e più avanti il cinquecentesco Santuario di Tronchedo, che conserva un bell'affresco rappresentante la "Madonna del Latte". Proseguendo in auto oltre l'abitato si giunge al Ponte di Piero, da cui è possibile salire al piccolo paese (10min) ovvero, con una
breve camminata (30min) arrivare ai Mulini di Piero, recentemente restaurati. Queste zone sono rinomate in
quanto aree di produzione della "Formaggella del Luinese" e del "Violino di capra".
Tempo di visita / Tour time: 40min
Back to Runo road, we drive along the SP6 which leads to
the municipality of Curiglia con Monteviasco (640 mt a.s.l.),
where we can see a monument commemorating the pastoral visit of St. Charles Borromeo, and further on the 16th
century Sanctuary of Tronchedo, where is kept a fine
fresco showing the Madonna of the Milk. Driving beyond
the village, we get to the Ponte di Piero (Piero’s bridge);
from here we can climb up to the small village (10min), or
have a short walk (30min) to the Mulini di Piero (Piero’s
windmills), which have recently been restored. These places
are famous as production areas of the cheese known as
“Formaggella del Luinese” and “Violino di capra” (goat’s
ham).
23
GIORNO 2 / DAY 2
PONTE DI PIERO - MONTEVIASCO - ALPE FONTANELLE - ALPE CORTETTI
Tempo di visita / Tour time: 4h
Da Curiglia si raggiunge in macchina la località Ponte di
Piero, presso la quale, seguendo una mulattiera con circa 1500 gradini (50min di cammino), o prendendo la funivia, si raggiunge Monteviasco (924 m s.l.m.), meraviglioso esempio di architettura montana. Case in pietra,
ravvivate da loggiati lignei e immagini votive e ricoperte da tetti in beola sono disposte sui terrazzamenti
morenici del monte e circondano l'antica chiesa parrocchiale dedicata a San Martino e a Barnaba. Tutt'intorno un paesaggio rurale dominato da boschi e pascoli,
da cui partono diversi itinerari. Tra le varie possibilità si
propone di percorrere il sentiero che conduce all'Alpe
Fontanelle (1081 m s.l.m.), luogo in cui si possono sorprendere piccoli gruppi di camosci, e di proseguire verso l'Alpe Cortetti (1048 m s.l.m.) da cui scendere fino a
raggiungere la strada forestale che conduce all'abitato
di Viasco. Da qui si giunge a Curiglia per ritornare, lungo la strada asfaltata, al Ponte di Piero.
From Curiglia we drive to the resort named Ponte di
Piero; from here we can walk up a mule-track with about
1500 steps (50 mins’ walk), or take a cableway, to get
to Monteviasco (924 mt a.s. l.), a marvellous example
of mountain architecture. The stone houses built on the
morainic terracing of the mountain are enlivened by
wooden porches and votive images, and covered with
beola (grey granite) roofs; the houses are clustered
round the old parish church dedicated to St. Martin and
Barnaby as well. All around there is a rural landscape
dominated by woods and pastures, from which various
routes can be taken. We might follow the path leading
to Alpe Fontanelle (1081 mt a.s.l.), where we can catch
sight of small groups of chamois and then to go on to
Alpe Cortetti (1048 mt a.s.l.) ; from here we can as far
as go down the forest road which leads to the village
of Viasco. Then on to Curiglia and back to Ponte di Piero
along the asphalted road.
FUNIVIA PONTE DI PIERO - MONTEVIASCO
CABLEWAY FROM PONTE DI PIERO TO MONTEVIASCO
Informazioni orari / Timetable info:
tel. +39.0332.56.84.31 / 51.72.32
Monteviasco
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ITINERARIO DI 3 GIORNI / 3 DAYS TOUR
DAI PAESI DIPINTI AGLI ANTICHI MULINI, ATTRAVERSO SONTUOSE
DIMORE, AFFASCINANTI MONASTERI E NATURA
FROM THE PAINTED VILLAGES TO THE OLD MILLS, PASSING
BY SUMPTUOUS HOMES, FASCINATING MONASTERIES AND NATURE
g
Valtravaglia
a
Cadegliano
Viconago
2
San Michele
Brissago
Valtravaglia
Grantola
Mesenzana
3
Marchirolo
1
Cugliate
Fabiasco
Ma
S. Antonio
Ferrera
di Varese
Cassano
Valcuvia
2
1
Casalzuigno
Rancio
Valcuvia
Masciago
Primo
2
Boarezzo
Bedero Valcuvia
Cua
Cuveglio
3
ta
Ghirla
3
Arcumeggia
Duno
Cunardo
Valganna
1
Cuvio
GIORNO 1 / DAY 1
TAPPA 1 / STAGE 1: BADIA DI SAN GEMOLO / ABBEY OF SAINT GEMOLUS
Ingresso gratuito / Free admission
Tempo di visita / Tour time: 45min
Il cuore artistico della Valganna è la Badia di San Gemolo, complesso monastico benedettino-fruttariense accresciutosi progressivamente, dal XII secolo in poi, attorno
al nucleo originario incentrato sulla chiesa romanica istituita per culto del martire Gemolo, secondo la tradizione
trucidato in valle da briganti verso la fine del X secolo. La
comunità monastica insediatasi curò l'attività locale di bonifica del territorio, risanando le paludi, convogliando le
acque nell'attuale lago di Ganna, coltivando sistematicamente i terreni boschivi e operando interventi di drenaggio e canalizzazione del terreno.Tale operosità si ripercosse sull'intero fabbricato ancora oggi fruibile nella sua quasi integrità e caratterizzato da differenti unità edilizie, (chiesa, monastero, foresteria) legate tra loro da due chiostri
The artistic heart of Valganna is the abbey of Saint
Gemolus. This Benedictine-Fructarian monastery
developed from the 12 th century on around the
original nucleus which centred on the Romanesque
church built for the cult of the martyr Gemolus.
According to tradition, Saint Gemolus was brutally
murdered in the valley by brigands towards the end
of the 10th century. The monastic community took
charge of the reclamation of the territory, draining
the marshes, redirecting the waters into the present Lake
of Ganna, systematically cultivating the wooded land
and creating systems of drainage and channelling.
That industriousness had lasting effects on the
complex of buildings, almost all of which are usable
25
1. Ganna - Badia di San Gemolo
Ganna - Abbey of Saint Gemolus
2. Madonna della Misericordia
Our Lady of Mercy
3. Boarezzo
2.
alquanto caratteristici per la loro inusuale conformazione
pentagonale. Un elegante campanile di gusto squisitamente lombardo si innesta alla chiesa, uno degli esempi più
belli di architettura romanica di tutta la provincia di Varese. Al suo interno si conserva un ricco apparato di affreschi tre-quattrocenteschi, tra i quali spicca la famosa "Madonna della Misericordia". Dopo varie vicissitudini di abbandono e rovina, l'intero complesso è stato oggetto di
restauro, cui sta seguendo una rinascita culturale che vede protagonisti la Provincia di Varese e l'Associazione Amici della Badia di Ganna, annualmente attiva nell'organizzazione di una ricca stagione musicale. Il museo parrocchiale che ha sede all'interno (tel.+39. 0332 994532.
Aperto solo la domenica. Ingresso gratuito) conserva una
ricca collezione di reperti archeologici, nonché gessi e bronzi degli artisti Tabacchi e Grandi. Dietro la Badia è possibile accedere, attraverso una strada campestre, alla Riserva
Naturale del Lago di Ganna, area di particolare pregio botanico e naturalistico.
TAPPA 2 / STAGE 2: BOAREZZO (v. pag. 8)
Tempo di visita / Tour time: 40min
3.
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1.
today. The complex consists of various separate
buildings (the church, the monastery, the guest
apartments), which are connected by two cloisters
of an unusual pentagonal shape. An elegant,
unmistakably Lombard belfry joins the church; it is
one of the finest examples of Romanesque
architecture in the whole Varese province. Inside fine
14 th - 15 th century frescoes are kept, the most
important one is Our Lady of Mercy. The complex was
abandoned and fell into ruin several times, but it has
now been completely restored and it is undergoing
a cultural rebirth thanks to the province of Varese
and the Association of the the Abbey of Ganna
Friends, which organizes a rich musical season
annually. The parish museum inside the abbey (tel.
+39.0332.994532. Open only on Sundays. Free
admission) contains a precious collection of
archaeological remains, plaster casts and bronzes by
the artists Tabacchi and Grandi. Behind the Abbey,
along a country road, we can get into the Natural
Reserve of Ganna Lake, an area of particular
botanical and naturalistic interest.
1.
1. Lago di Ghirla da Boarezzo
Lake of Ghirla from Boarezzo
TAPPA 3 / STAGE 3: GHIRLA
2. Lago di Ghirla
Lake of Ghirla
Tempo di visita /Tour time: 40min
Da Boarezzo si scende nuovamente a Ganna e in 10 minuti si arriva all'abitato di Ghirla (455 m s.l.m.), alle cui
porte si trova l'antica stazione della tramvia Varese-Luino, in stile liberty, opera attribuita a Giuseppe Sommaruga (Milano 1867-1917). Il paese, circondato da boschi
e posto sulle rive dell'omonimo piccolo specchio d'acqua, è ambita meta balneare nel periodo estivo.
From Boarezzo we go down to Ganna again, and 10
minutes later we arrive at Ghirla (455 mt a.s.l.), the Art
Nouveau and on its edge there is the old Varese-Luino
tram station, attributed to Giuseppe Sommaruga (Milan
1867-1917). The village of Ghirla, surrounded by woods
and situated on the shores of the homonymous small
lake, is a popular bathing place in summer.
GIORNO 2 / DAY 2
TAPPA 1 / STAGE 1: MARCHIROLO (v. pag. 12)
Tempo di visita /Tour time: 40min
2.
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1.
TAPPA 2 / STAGE 2: PARCO DELL'ARGENTERA / PARK OF ARGENTERA
Tempo di visita / Tour time: 30min
Da Marchirolo, imboccando la SS233 in direzione Ponte Tresa, si giunge il 10 minuti al parco dell'Argentera,
(comune di Cadegliano Viconago). Ideale per una passeggiata lungo viali immersi fra maestosi alberi, ruscelli, cascatelle e piccoli ponti, nasconde nella penombra
quattro antichi mulini decorati, alcuni contraddistinti
dall'eleganza di fregi incisi di ispirazione cavalleresca,
altri da affreschi di gusto cortigiano che arrivano a occupare intere facciate.
From Marchirolo, driving along the SS233 road
towards Ponte Tresa. In 10 minutes we get to the park
of Argentera (Cadegliano Viconago). The park is
ideal for a walk through avenues of majestic trees,
across streams, water falls and small bridges.
Hidden in its shadows there are four old decorated
mills, some of which have elegant engraved friezes of
chivalric inspiration; others have courtly frescoes which
take up whole facades.
1. Cadegliano Viconago
Parco dell’Argentera
Park of Argentera
2. Parco dell’Argentera Mulino
Park of Argentera
Windmill
2.
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3. Villa
Della Porta Bozzolo
TAPPA 3 / STAGE 3: VILLA DELLA PORTA BOZZOLO
Ingresso a pagamento / Paid admission
Visite guidate su prenotazione / Guided tour by booking
Tempo di visita / Tour time: 1h 30min
Info: tel. +39.0332.62.41.36
[email protected]
Orari di apertura / Opening times:
Marzo - Settembre / March - September 10.00 - 18.00
Ottobre - metà Dicembre e Febbraio / October mid-December, and February 10.00 - 17.00
Chiuso il lunedì e il martedì
Closed on Monday and Tuesday
© Giorgio Majno - FAI
Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno, sorta nel
cinquecento come villa di campagna, fu trasformata in nobile dimora di rappresentanza all'inizio del
Settecento. L'interno della villa fu splendidamente affrescato nei decenni successivi, e all'inizio del
XVIII secolo fu realizzato il giardino monumentale di gusto spiccatamente barocco. Difatti, sfruttando il declivio della collina retrostante la villa,
per ottenere sorprendenti effetti prospettici, fu
creato un giardino alla francese, con grande utilizzo di pietra di Viggiù per i manufatti. Sul lato nord
fu costruito un nicchione con un affresco rappresentante Apollo e le Muse, attribuito a Giovanni
Battista Ronchelli. Nel 1752 fu terminato l'oratorio privato, ancora oggi usato dalla comunità di
Casalzuigno come chiesa parrocchiale. Alla fine del
Settecento la famiglia Della Porta subì un rovescio
economico e fu costretta a vendere il proprio patrimonio. La villa passò attraverso diversi proprietari e andò incontro a un progressivo degrado. Dal
1989 è proprietà del FAI (Fondo per l’Ambiente
Italiano) che ha provveduto al restauro e l'ha aperta al pubblico.
Villa Della Porta Bozzolo in Casalzuigno, built in the
16th century as a country villa, was transformed
into a stately home at the beginning of the 18 th
century. The inside of the villa was splendidly
frescoed in the subsequent decades, and at the
beginning of the 18th century the markedly Baroque
monumental garden was made. In fact, by exploiting
the slope of the hill behind the villa to obtain
surprising perspective effects, a French garden was
created, with much use of Viggiù stone for the
artefacts. On the north side, a large niche was
constructed with a fresco showing Apollo and the
Muses, attributed to Giovanni Battista Ronchelli.
In 1752, the private oratory was completed. This is
still used by the community of Casalzuigno as a
parish church. At the end of 18th century Della Porta family suffered a financial crisis and was forced
to sell its property. The villa had several owners and
gradually deteriorated.
Since 1989 it has belonged to the FAI (Italian Environmental Fund), which has restored and opened it
to the public.
3.
29
GIORNO 3 / DAY 3
TAPPA 1 / STAGE 1: ARCUMEGGIA (v. pag. 4)
Tempo di visita / Tour time: 40min
TAPPA 2 / STAGE 2:
SANT'ANTONIO - ALPE SAN MICHELE
1. Arcumeggia - Innocente Salvini
“Il taglio della polenta in famiglia”
“The sharing out of polenta in his own family”
1.
Tempo di visita / Tour time: 40min
A cinque minuti da Arcumeggia è possibile salire verso la
località di Sant'Antonio (638 m s.l.m.), dove dal sagrato
della piccola chiesa è possibile godere una delle più suggestive viste panoramiche sul Lago Maggiore. Da qui si
può proseguire sino al passo del Cuvignone (1036 m s.l.m.),
percorso amato dai ciclisti, o ritornare verso Arcumeggia
e raggiungere in 15 minuti di macchina l'Alpe San Michele (822 m s.l.m.) tramite la Straa di caver, antico percorso attraverso il quale le greggi di capre venivano condotte all'alpeggio. Il piccolo borgo montano è caratterizzato da prati verdi e impreziosito da una chiesa protoromanica (XI sec.) arricchita all'interno da affreschi.
Five minutes away from Arcumeggia we can walk
up to the village of Sant’Antonio (638 mt a.s.l.). From
the forecourt of the small church we can enjoy one
of the most charming panoramic views over Lake
Maggiore. From here we can proceed as far as Cuvignone pass (1036 mt a.s.l.), a route much loved by
cyclists, or we can return to Arcumeggia and reach
Alpe San Michele (822 mt a.s.l.) in a 15-minute drive,
passing along the Straa di Caver, an old route along
which herds of goats (caver) used to be led to summer
pasture. The small mountain village has green
meadows and boasts an early Romanesque church
(11th century) with frescoes inside.
2.
2. Alpe S. Michele
Chiesa di San Michele /
Saint Michael’s Church
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