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141_07 - Allegati - CARTIERE MODESTO - SIRA
ALLEGATO TECNICO ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO Il gestore è tenuto ad adeguare l’impianto alle migliori tecniche disponibili di seguito elencate, entro i termini proposti dal gestore nella domanda. Se non diversamente stabilito, è fatto salvo il termine ultimo di cui all’art. 5, co. 18 del D.Lgs. 59/2005: --Comunicazione preventiva di inizio lavori di adeguamento --Comunicazione finale esecuzione dei lavori --Data finale adeguamento --- 1 APPLICAZIONE MTD: Ciclo produttivo Tecniche comuni a tutte le produzioni cartarie (Rif. D.M. 31 gennaio 2005) Migliori Tecniche Disponibili Applicata Addestramento, tirocinio e sensibilizzazione degli operatori Sì Ottimizzazione del controllo dei parametri di processo Sì Mantenimento dell'efficienza delle attrezzature e degli impianti Sì Adozione di un sistema di gestione ambientale Sì Integrazione di un sistema di controllo dei consumi energetici e delle prestazioni delle utenze significative Sì Sostituzione a fine vita di attrezzature con analoghi apparecchi a maggiore efficienza energetica Impiego di tecnologie per la riduzione delle emissioni di ossidi d'azoto; per i grandi impianti di combustione (>50MW) da realizzarsi con tecniche primarie (ottimizzazione della combustione) e/o secondarie (depurazione dei fumi), mentre per impianti di taglia minore prevalentemente con tecniche di tipo primario Impiego di combustibili gassosi ed appropriate tecniche di combustione, in generale Ove non utilizzabile combustibile gassoso, impiego di combustibili a basso tenore di zolfo, appropriate tecniche di combustione e sistemi di abbattimento delle emissioni (scrubber; SNCR, filtri) Adozione di misure per prevenire la perdita di controllo del processo e per ridurre le conseguenze derivanti da un incidente Miglioramento della gestione di cicli produttivi a elevato utilizzo di acqua, finalizzato alla minimizzazione dei consumi, coerentemente con la legislazione nazionale vigente in materia di scarichi idrici e con gli obiettivi di qualità del corpo recettore Ricircolo o separazione delle acque di raffreddamento, compatibilmente con le possibilità di innalzamento delle temperatura delle acque reflue e coerentemente con la legislazione nazionale vigente in materia di scarichi idrici e con gli obiettivi di qualità del corpo recettore Separazione e riuso delle acque di processo, ove possibile Prevenzione dei potenziali problemi derivanti da sversamenti accidentali in prossimità dei corpi idrici Minimizzazione della produzione di rifiuti e loro recupero, riutilizzo o riciclo, per quanto possibile Separazione alla fonte dei rifiuti Riduzione del rumore in funzione della presenza di recettori nelle vicinanze Sì 2 Note Periodici corsi di informazione-formazione Sistema di supervisione DCS Specifici piani di manutenzione e intervento Certificazione ISO 14001 del 28.2.2006 da RINA Sistema di supervisione DCS --- Sì Sistema Dry Low NOx per la turbogas Sì Gas naturale di rete No Non applicabile Sì --- Sì --- Sì --- Sì Sì Si Sì No --------Da applicare Migliori Tecniche Disponibili Applicata Predisposizione di un archivio documentale sui preparati chimici impiegati Sì Applicazione del principio di sostituzione dei prodotti più pericolosi con analoghi preparati a minore Sì pericolosità Adozione di misure per prevenire la dispersione accidentale di sostanze chimiche sul suolo e nell'acqua Sì durante la movimentazione e lo stoccaggio Depurazione dei reflui in un impianto municipale o consortile Sì Tecniche specifiche per la produzione di carta da fibre riciclate (Rif. D.M. 31 gennaio 2005) Migliori Tecniche Disponibili Applicata Separazione delle acque più inquinate da quelle meno inquinate e riciclaggio delle acque di processo Sì Gestione ottimale delle acque (cicli delle acque), adozione di tecniche di sedimentazione, flottazione e Sì filtrazione e riciclaggio delle acque di processo Separazione dei cicli delle diverse acque e flusso delle acque di processo in controcorrente Sì Produzione di acque chiarificate per gli impianti di rimozione dell'inchiostro (flottazione) No Installazione di bacini di equalizzazione Sì Trattamenti primari e biologici degli effluenti, coadiuvati se necessario da flocculazione e precipitazione chimica Riciclaggio parziale delle acque dopo il trattamento biologico, anche in funzione del livello qualitativo della carta prodotta (eventuale necessità di trattamenti terziari) Matrici ambientali Tecniche per il controllo delle emissioni in atmosfera (Rif. D.M. 31 gennaio 2005) Inquinante Tecnica Efficienza NOx Bruciatori a basso NOx NOx SO2 SNCR sulle caldaie a corteccia Installazione di scrubber sulla caldaia --40 % 90 % 3 Note ------Solo parte dello scarico è inviata in fognatura Note --Impianto di depurazione dei reflui --Non applicabile Selettore anaerobico con funzione di anche di equalizzatore Sì --- No --- Prestazioni conseguibili 50÷100 mg/Nm3 O2 15 % turbogas 100÷200 mg/Nm3 O2 3 % comb. gas 120÷450 mg/Nm3 O2 3 % comb. olio 100÷200 mg/Nm3 O2 3 % 10÷50 mg/Nm3 O2 3 % Appl. Sì No No No No Note ----Non applicabile Non applicabile Non applicabile Inquinante SO2 Polveri Polveri Tecnica Efficienza Concentrazione della liscivia, precipitatore elettrostatico e scrubber a multistadio sulla caldaia a recupero del liquor --nero Caldaie con precipitatori elettrostatici (nuovi impianti) --Caldaie con precipitatori elettrostatici (impianti esistenti) --- Tecniche per il controllo delle emissioni in acqua (Rif. D.M. 31 gennaio 2005) Inquinante Tecnica Efficienza COD Fanghi attivi 60÷85 % COD Trattamenti anaerobici 60÷85 % COD Prestazioni conseguibili Appl. Note 180 mg/Nm3 O2 11% No Non applicabile 10÷50 mg/Nm3 O2 3% comb. olio 50÷80 mg/Nm3 O2 3% comb. olio No No Non applicabile Non applicabile Prestazioni conseguibili (1) (1) Appl. Sì No Note Efficienza: 93 % --Efficienza: 25 % 2 flottatori di processo e 2 sedimentatori finali ------Selettore Non applicabile Non applicabile Non applicabile 1 flottatore di processo e 2 decantatori di depurazione ----- Trattamenti primari di chiariflocculazione 80÷90 % (1) Sì Eventuali trattamenti chimico-fisici (terziari) Biomasse adese Fanghi attivi Trattamenti anaerobici Biomasse adese ----- 10÷40 % 50÷70 % 85÷98 % 85÷95 % 65÷80 % ----- (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) No No Sì No No No No TSS Trattamenti primari di chiariflocculazione 80÷90 % (1) Sì TSS TSS Fanghi attivi Eventuali trattamenti terziari chimico-fisici 85÷90 % 97÷99 % (1) (1) Sì No COD COD BOD BOD BOD N totale P totale NOTA: Le efficienze si riferiscono alla parte biodegradabile per gli impianti biologici e alla fase solida per gli impianti chimico - fisici. 4 PRESCRIZIONI PER MATRICI AMBIENTALI Emissioni in atmosfera Prescrizioni generali 1. Dovranno essere rispettati i limiti alle emissioni di cui alla Tabella B del presente paragrafo, implementati dal valore di incertezza associato al metodo di misura adottato, secondo quanto definito nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 2. Dovrà essere rispettata la periodicità dei rilevamenti così come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 3. Dovrà essere osservata la frequenza delle manutenzioni degli eventuali impianti di abbattimento delle emissioni così come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 4. Dovranno essere comunicate le eventuali variazioni delle caratteristiche quali – quantitative delle emissioni e dei camini. 5. Dovrà essere adottata una modalità di registrazione per le analisi e per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni, come indicato nel Piano di Monitoraggio e Controllo. 6. I camini delle emissioni sotto elencate, per le quali è previsto un controllo analitico, devono disporre di prese per le misure e i campionamenti degli inquinanti in punti facilmente accessibili scelti in base alla UNI 10169; le postazioni e i percorsi dovranno essere correttamente dimensionati sulla base delle esigenze inerenti il campionamento e le misure eseguiti secondo le metodiche ufficiali. 7. I prelievi dei campioni al camino e/o in altre idonee posizioni adatte a caratterizzare le emissioni dovranno essere effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti produttivi ad essi collegati. 8. I camini delle emissioni riportate nella Tabella A devono essere identificati mediante l’applicazione di un contrassegno, timbro o altro, inamovibile o indelebile che ne riporti la sigla. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC --- 5 Quadro riassuntivo delle emissioni (tabella A) Portata Sigla Origine Nm3/h Sez. m2 Velocità m/s Temp. Altezza °C m Durata h/g g/a E1(1), (2) Turbogas e caldaia a recupero con post-combustione 68.184 1,76 16,2 125 21 24 E1(1), (3) Caldaia 39.675 1,76 8,7 107 21 Saltuario E1(*) By-pass turbogas --- --- --- --- --- N29 E0 Pompe a vuoto Raffreddamento Turbogas --60.000 --3,48 --4,78 --50÷70 --15 E2 Sfiato circuito vapore --- 0,03 --- 100 7 40.000 0,64 17,36 25÷30 12 25.200 0,79 8,92 25÷30 12 21.960 0,79 7,77 25÷30 15 25.200 0,79 8,92 25÷30 12 21.960 0,79 7,77 25÷30 15 25.200 0,79 8,92 25÷30 12 25.200 0,79 8,92 25÷30 12 --- --- --- --- --- 32.400 1,13 8 25÷30 12 --- --- --- --- --- E3 E4 E4 bis E5 E5 bis E6 E6 bis E6 ter E7 E7 bis Estrazione aria ambiente zona umida MC3 Estrazione aria ambiente capannone MC3 Estrazione aria ambiente sale preparazione impasti Estrazione aria ambiente capannone MC3 Estrazione aria ambiente sale preparazione impasti Estrazione aria ambiente capannone MC3 Estrazione aria ambiente capannone MC3 Estrazione aria ambiente capannone MC3 Estrazione aria ambiente capannone MC4 Estrazione aria ambiente capannone MC4 6 --24 330 Impianto di abbattimento Sistema Dry Low NOx Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 kg/h NOx CO < 80 < 80 NOx < 300 CO < 100 Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) ----------------Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) --- ------- ----- Sigla E8 E8 bis E9 E10 E11 E11 bis E12 E12 bis E13 E13 bis E14 E14 bis E15 E16 E16 bis E17 Origine Estrazione aria ambiente capannone MC4 Estrazione aria ambiente capannone MC4 Estrazione aria ambiente capannone MC4 Estrazione aria ambiente zona umida MC4 Estrazione aria ambiente zona umida MC4 Estrazione aria ambiente zona umida MC4 Ventilatore di estrazione per vuoto DUOFORMER MC4 Ventilatore di estrazione per vuoto DUOFORMER MC4 Estrazione fumane pre seccheria MC4 Estrazione fumane pre seccheria MC4 Estrazione fumane post seccheria MC4 Estrazione fumane post seccheria MC4 Estrazione fumane post seccheria MC3 Estrazione fumane pre seccheria MC3 Estrazione fumane pre seccheria MC3 Estrazione fumane size press MC3 Portata Nm3/h Sez. m2 Velocità m/s 32.400 1,13 8 25÷30 12 --- --- --- --- --- 32.400 1,13 8 25÷30 12 29.880 0,78 10,57 25÷30 12 29.880 0,78 10,57 25÷30 12 25.020 0,485 8,85 25÷30 12 3.600 0,64 1,56 40 12 3.600 0,64 1,56 40 12 32.240 1,33 6,71 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- 32.240 1,33 6,71 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- 21.000 1,54 3,79 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- Aria umida --- --- 34.000 1,54 6,14 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- 34.000 1,54 6,14 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- 37.800 1,33 7,91 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- 27.000 0,785 9,55 70÷90 12 24 330 --- Aria umida --- --- Temp. Altezza °C m 7 Impianto di Durata Inquinanti emessi abbattimento h/g g/a Inquinante mg/Nm3 kg/h Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione 24 330 (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione 24 330 (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Sigla Origine Estrazione fumane size press MC4 Estrazione aria ambiente zona E19 umida MC3 Ventilatore per vuoto telino E20 MC3 Ventilatore di E20 bis condizionamento MC3 Ventilatore per vuoto telino E20 ter MC3 Ventilatori sala compressori E21-E22 cabina elettrica Ventilatori trasformatori E23-E36 cabina elettrica N1 PSV corpo cilindrico caldaia PSV vapore surriscaldato N2 caldaia Sfiato vapore surriscaldato N3 caldaia Sfiato raffreddamento spurgo N4 caldaia N5 Sfiato polmone condense N6 Sfiato degasatore N7 PSV degasatore N8 Sfiato TV N9 PSV1 contropressione N10 PSV2 contropressione N11 Sfioro contropressione N12 PSV aria compressa PSV vapore bassa pressione N13 pre-seccheria MC3 N14 Sfioro vapore MC4 N15 Sfioro vapore MC4 E18 Portata Nm3/h Sez. m2 Velocità m/s 27.000 0,785 5.000 Temp. Altezza °C m Durata h/g g/a 9,55 70÷90 12 24 330 0,14 10 25÷30 9 24 330 3.600 1,56 6,14 140 12 24 330 25.020 0,785 8,85 25÷30 12 24 330 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. Impianto di abbattimento --- Inquinanti emessi Inquinante mg/Nm3 kg/h Aria umida --- Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 272, co. 5) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) 8 --- Sigla Origine N16 Sfioro vapore MC3 Sfioro barilotto condense scambiatore MC4 Sfioro vapore MC3 (barilotto 4° gruppo DPV1211) Sfioro vapore MC3 (barilotto 1° gruppo DPV 1215B) Spurgo circuito vapore MC3 (EV 1224-1225-1226) Sfioro vapore MC4 (barilotto 6° gruppo PV654) PSV vapore bassa pressione post-seccheria MC3 Sfiato TG PSV vapore MC3 Sfiato sicurezza silos amido Sfiato sicurezza silos amido Sfiato sicurezza silos amido Sfiato sicurezza silos amido N17 N18 N19 N20 N21 N22 N23 N24 N25 N26 N27 N28 NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): Portata Nm3/h Sez. Velocità Temp. Altezza Impianto di Durata Inquinanti emessi 2 abbattimento m m/s °C m h/g g/a Inquinante mg/Nm3 kg/h Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione non soggetta ad autorizzazione (D.Lgs. 152/2006, art. 269, co. 14, lett. i) Emissione autorizzata con Decreto M.I.C.A. del 11.7.1997 ai sensi del D.P.R. 203/88, art. 17. Nel caso di funzionamento contemporaneo della turbogas e della caldaia a post-combustione. Nel caso di funzionamento della sola caldaia a post-combustione. 9 Valori limite di emissione e prescrizioni (tabella B) Sigla Origine Turbogas e caldaia a recupero con postE1(1), (2) combustione E1(3) N29 E0 E13 E13 bis E14 E14 bis E15 E16 E16 bis E17 E18 NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): Caldaia Pompe a vuoto Raffreddamento Turbogas Estrazione fumane pre seccheria MC4 Estrazione fumane pre seccheria MC4 Estrazione fumane post seccheria MC4 Estrazione fumane post seccheria MC4 Estrazione fumane post seccheria MC3 Estrazione fumane pre seccheria MC3 Estrazione fumane pre seccheria MC3 Estrazione fumane size press MC3 Estrazione fumane size press MC4 Impianti di abbattimento Sistema Dry-Low NOx ------------------------- Inquinante mg/Nm3 NOx 80 CO 80 NOx 300 CO 100 COV/C.O.T ------COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --COV/C.O.T. --- kg/h Altre prescrizioni --O2 rif.: 15% ----O2 rif.: 3% ----------------------------------------------- Valori limite che si applicano nel caso di funzionamento contemporaneo della turbogas e della caldaia a post-combustione. I limiti di emissione si intendono rispettati se la media delle concentrazioni rilevate durante l’effettivo funzionamento dell’impianto nell’arco delle 24 ore è inferiore o uguale al limite stesso e ciascun valore di concentrazione oraria non è superiore al 125 % dei limiti. Valori limite che si applicano nel caso di funzionamento della sola caldaia. 10 SCARICHI IDRICI Scarico reflui industriali in acque superficiali (S1) 1. Devono essere rispettati i limiti della tab. 3 dell’all. 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006. 2. I parametri che saranno soggetti all’autocontrollo sono tutti quelli previsti dal Piano di Monitoraggio e Controllo. 3. Mantenere correttamente funzionante lo strumento, dotato di totalizzatore, per la misura e registrazione delle portate dello scarico. 4. Mantenere correttamente funzionante lo strumento, dotato di totalizzatore, per la misura e la registrazione della quantità di acque prelevate. 5. Dovrà essere conservata per due anni la registrazione delle portate di prelievo e di scarico. 6. Le acque pluviali non devono essere convogliate con i reflui industriali ma scaricate direttamente. 7. Lo smaltimento dei fanghi dovrà essere effettuato tramite ditte autorizzate così come previsto dalle vigenti disposizioni. 8. Dovranno essere adottate tutte le misure necessarie onde evitare un aumento anche temporaneo dell’inquinamento. 9. Dovrà essere comunicata ogni mutazione che intervenga nella situazione di fatto dello scarico. 10. Dovranno essere mantenuti accessibili ed ispezionabili i pozzetti di controllo e prelievo campioni. 11. Il punto di scarico, al fine di effettuare il prelievo, deve essere reso accessibile ai servizi di controllo e le strutture di accesso (scale, parapetti ecc.) devono rispondere alle misure di sicurezza previste dalle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC 12. Presentare, entro tre mesi dalla data di notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, un programma di interventi di miglioramento della depurazione in modo da rendere la depurazione interna capace di far fronte ad eventuali temporanee indisponibilità dello scarico in fognatura. Scarico reflui industriali in fognatura (S2) Prescrizioni generali 1. Il carico inquinante delle acque di scarico provenienti dal ciclo produttivo dovrà rispettare i limiti di accettabilità disposti del regolamento del gestore dell’impianto di depurazione di “Casa del Lupo” (Aquapur Multiservizi S.p.A.). 2. Gli scarichi di origine produttiva dovranno essere separati da quelli di origine civile e da quello di acque meteoriche. 3. In nessun caso le acque di pioggia potranno esser recapitate in fognatura comunale. 4. Tutti gli effluenti idrici provenienti dal ciclo dell’attività svolta dovranno essere unificati ed omogeneizzati. 5. Gli scarichi originati dai servizi igienici dell’azienda dovranno esser scaricati in fognatura nera mediante apposita canalizzazione di allacciamento alla fognatura comunale. 6. I limiti di accettabilità in fognatura non potranno in nessun caso essere conseguiti mediante diluizione con acqua di raffreddamento o prelevata esclusivamente allo scopo. 7. I reflui dovranno essere scaricati in quantità ripartite su tutte le 24 ore del giorno e non in quantità unica e globale. 8. L’azienda dovrà rendere sempre accessibile ed ispezionabile al personale G.E.A.L. e/o ai tecnici incaricati, dipendenti di altre Amministrazioni, il pozzetto per il prelievo a norma di legge, dei campioni delle acque scaricate provenienti dal ciclo produttivo. 9. L’azienda dovrà provvedere alla cura e al buon funzionamento del misuratore di portata, completo di totalizzatore e contatore, dell’effluente scaricato. 11 10. L’azienda dovrà provvedere alla cura e al buon funzionamento dei misuratori di portata con totalizzatore installati sulle fonti di approvvigionamento idrico al di fuori del pubblico acquedotto, in precedenza installati. 11. Denunciare entro il 31 gennaio di ogni anno il quantitativo di acqua prelevata da eventuali fonti diverse dal pubblico acquedotto e del numero di fonti di approvvigionamento. 12. Provvedere alla scorta in magazzino a piè di fabbrica di un contatore a totalizzatore per ogni singolo tipo impiegato, per la necessaria ed immediata sostituzione in caso di guasto. 13. È fatto divieto di recapitare in fognatura pubblica i rifiuti individuabili come speciali a norma del D.Lgs. 5 febbraio 1997 n. 22 anche se derivanti dai cicli di depurazione. L’azienda è tenuta a provvedere allo smaltimento dei suddetti rifiuti ai sensi del suddetto D.Lgs. 22/1997 e a trascrivere su registro le operazioni di carico e scarico. 14. L’azienda ha l’obbligo di rispettare la normativa vigente in merito allo smaltimento dei rifiuti solidi e dei fanghi prodotti da processi depurativi; nello specifico le acque di filtrazione o di eventuali sgrondi dei suddetti fanghi dovranno essere recapitate in testa all’impianto di depurazione. 15. L’azienda è tenuta alla corretta conduzione degli impianti e delle relative apparecchiature e dispositivi di controllo, mantenendo il tutto accessibile e ispezionabili ai gestori delle reti fognarie e degli impianti di depurazione; al fine di permettere sopralluoghi e campionamenti. È fatto obbligo alla ditta di dare immediata comunicazione ogni qualvolta si verifichi un fuori uso degli impianti o delle attrezzature varie. 16. L’azienda è tenuta a comunicare preventivamente ai gestori delle reti e degli impianti tutti i periodi di interruzione degli scarichi ad eccezione di quelli dovuti alle periodiche sospensioni settimanali. 17. Tutti i mutamenti del ciclo tecnologico che si riflettono sulla quantità e qualità delle acque di scarico dovranno essere preventivamente comunicati e potranno essere attuati solo quando sia rilasciata la relativa autorizzazione. 18. L’azienda dovrà richiedere una nuova autorizzazione allo scarico qualora si verifichi una diversa destinazione, ampliamento, ristrutturazione o trasferimento in altro luogo dell’insediamento produttivo. 19. Di dare atto che l’allacciamento alla fognatura comunale comporta l’applicazione della tariffa per il servizio di raccolta, allontanamento e depurazione degli scarichi. 20. L’azienda dovrà comunicare entro il 15 febbraio di ogni ano la quantità e qualità delle acque scaricate in fognatura pubblica alla società G.E.A.L. S.p.A. 21. La mancata osservanza alle prescrizioni di cui al presente atto comporta la revoca dell’autorizzazione allo scarico. Ulteriori prescrizioni a seguito della Conferenza di Servizi del 23.10.2006 22. La quantità dello scarico dei reflui in fognatura non dovrà superare il volume massimo di 1.800 m3/giorno. 23. Può restare attivo uno scarico parziale dei reflui in fognatura contemporaneamente allo scarico in acque superficiali dei reflui trattati e resi entro i limiti quantitativi di legge. 24. La quantità dello scarico in fognatura deve costantemente rispettare i limiti qualitativi del vigente Regolamento di Accettabilità del depuratore di Casa del Lupo, con unica deroga per il parametro COD che dovrà rispettare il limite di 2.600 mg/l anziché quello ordinario di 1.300 mg/l. Nonostante la deroga in argomento consenta di raddoppiare il grado di concentrazione del COD allo scarico, la riduzione di volume da 200 a 75 m3/h assicura che la quantità totale di COD che potrebbe essere recapitato in fognatura si mantenga comunque inferiore a quella ricavabile dall’autorizzazione corrente. 25. “Acque S.p.A.” può richiedere in qualsiasi momento l’interruzione dello scarico, o la diminuzione della sua portata, qualora si presentino inconvenienti igienici o per effettuare 12 interventi di manutenzione straordinaria per cui si renda necessaria tale riduzione nel collettore fognario del Comune di Capannori. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC --Scarico acque meteoriche in acque superficiali --Scarico di reflui domestici (S3) Vedere prescrizioni nella paragrafo relativo allo “Scarico di reflui industriali in fognatura (S2)”. EMISSIONI SONORE Prescrizioni generali 1. Rispetto del Piano Comunale di Classificazione Acustica del territorio effettuata dal Comune di Lucca ai sensi della L. 26 ottobre 1995 n. 447 ed approvato con D.C.C. n. 108 del 25.11.2004. Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC 2. Presentare, entro tre mesi dalla data di notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, un piano di bonifica acustica onde garantire, tramite gli interventi progettati, il rispetto del P.C.C.A. del Comune di Lucca. PRODUZIONE DI RIFIUTI Prescrizioni generali 1. Le attività, i procedimenti e di metodi di recupero e smaltimento dei rifiuti dovranno rispettare le norme vigenti in materia di tutela della salute dell’uomo, dell’ambiente e di sicurezza sui luoghi di lavoro ed in particolare e condizioni di cui al D.Lgs. 152/06, Parte IV. 2. Il Gestore dovrà provvedere alla classificazione dei rifiuti prodotti nel rispetto della norma richiamata all’art. 184 co. 4 del D.Lgs. 152/2006, parte IV (vedere all. D alla parte IV del D.Lgs. 152/2006). Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC --SERBATOI DI OLI MINERALI Prescrizioni generali --Prescrizioni specifiche individuate in fase istruttoria IPPC 1. Sostituire il serbatoio per lo stoccaggio di gasolio per usi interni allo stabilimento entro un anno dalla data di notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. A sostituzione avvenuta l’azienda dovrà provvedere a darne comunicazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 2. Presentare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo, entro trenta giorni dalla notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, una planimetria aggiornata con l’indicazione di tutti i serbatoi e del loro uso. USO DELLE RISORSE Risorse idriche --- 13 Energia --PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE 1. Ai sensi dell’art. 11, co. 5, del D.Lgs. 59/2005 il gestore deve fornire tutta l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria: le postazioni attinenti il controllo dovranno pertanto essere accessibili e realizzate tenuto conto delle operazioni da effettuarvi e delle norme di sicurezza. 2. Ai sensi dell’art. 10, co. 1, del D.Lgs. 59/2005 qualsiasi modifica progettata all’impianto dovrà essere preventivamente comunicata all’Autorità Competente. 3. Devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un aumento, anche temporaneo, dell’inquinamento in ogni matrice ambientale. AUTORIZZAZIONI SOSTITUITE DALL’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali in acque superficiali ed in fognatura – Atto SUAP del Comune di Lucca n. 55/2005 del 22.3.2005. Integrazione all’Autorizzazione allo scarico in fognatura – Comunicazione SUAP del Comune di Lucca, prot. n. 73554 del 6.12.2006. Autorizzazione alle emissioni in atmosfera – Decreto M.I.C.A. del 11.7.1997. PERIODO TRANSITORIO Condizioni diverse da quelle di normale esercizio Fase di messa a regime --Fase di arresto --- 14 PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO PREMESSA La redazione di un Piano di Monitoraggio e Controllo è prevista dal D.Lgs. 59/2005. Il presente piano viene predisposto per l’attività IPPC n. 6.1 b (oggetto della presente autorizzazione) dell’impianto Cartiere Modesto Cardella S.p.A., sito in Via dell’Acqua Calda, IIa traversa, n° 20, S. Pietro a Vico (LU). Il presente piano è stato redatto dal Servizio Ambiente della Provincia di Lucca e da ARPAT, Dip. Provinciale di Lucca, valutando la proposta della ditta e tenendo conto degli atti autorizzativi sostituiti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (vedere Allegato Tecnico). Il presente Piano di Monitoraggio e Controllo è conforme alle indicazioni della Linea Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” che costituisce l’Allegato II del D.M. 31.1.2005 “Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili, per le attività elencate nell'allegato I del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372” (G.U. n. 135 del 13.6.2005). FINALITÀ DEL PIANO In attuazione dell’art. 7 (condizioni dell'autorizzazione integrata ambientale), co. 6 (requisiti di controllo) del citato D.Lgs. 59/2005, il Piano di Monitoraggio e Controllo che segue, parte integrante dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), ha la finalità principale della verifica di conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte in tale autorizzazione. VERIFICA DELL’ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO ALLE PRESCRIZIONI CONTENUTE NELL’AIA Verifiche durante la costruzione e gli adeguamenti --SISTEMA DI MONITORAGGIO DELLE EMISSIONI (SME) Il gestore svolge tutte le attività previste, anche avvalendosi di una società terza contraente. Nella tabella sottostante sono individuate, nell’ambito temporale di validità dell’autorizzazione integrata ambientale, le competenze dei soggetti coinvolti nell’esecuzione del presente SME, anche se la responsabilità ultima di tutte le attività di controllo previste e della loro qualità, resta del gestore. Soggetti Affiliazione Nominativo referente Tipologia attività Gestore dell’impianto Cartiere Modesto Cardella S.p.A. Mario Cardella --- 1 Soggetti Affiliazione Nominativo referente Referente IPPC Cartiere Modesto Cardella S.p.A. Salvatore Sibbio Società terza contraente --Provincia di Lucca, Servizio Ambiente ARPAT, Dip. Prov. di Lucca --- Tipologia attività Controllo e coordinamento delle attività di monitoraggio e raccolta dati --- Roberto Pagni Autorizzazione Marco Pellegrini Controllo Autorità Competente Autorità di Controllo COMPONENTI AMBIENTALI DA MONITORARE Emissioni in aria Inquinanti monitorati NOTA DI PREMESSA: Sigla(1) E1 E1 N29 Origine Per le emissioni E13, E13 bis, E14, E14 bis, E15, E16, E16 bis, E17, E18, E19, si richiede il monitoraggio del parametro COV/C.O.T. (Composti Organici Volatili/Carbonio Organico Totale) con la frequenza (a decorrere dal rilascio dell’AIA) ed il metodo indicati nella tabella che segue pur non essendo prevista alcuna prescrizione di limite per tale parametro. Parametro Frequenza Metodo Temperatura Velocità Turbogas e caldaia Portata a recupero con O2 post-combustione NOx CO Temperatura Velocità Portata Caldaia NOx In continuo In continuo In continuo In continuo In continuo In continuo Annuale Annuale Annuale (5) (5) (5) (5) (5) (5) UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 Istisan 98/2 (D.M. 25.8.2000) UNI 9969 UNI 10169 Pompe a vuoto CO Temperatura Annuale Annuale Annuale 2 Unità di Incertezza misura °C (5) m/s (5) 3 Nm /h (5) % (5) mg/Nm3 (5) mg/Nm3 (5) °C (2) m/s (2) 3 Nm /h (2) Esecutore (5) (5) (5) (5) (5) (5) (3) (3) (3) Modalità di Comunicazione registrazione (5) (6) (5) (6) (5) (6) (5) (6) (5) (6) (5) (6) (4) (6) (4) (6) (4) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) mg/Nm3 °C (2) (2) (3) (3) (4) (4) (6) (6) Sigla(1) Parametro Frequenza Metodo Velocità Portata Annuale Annuale COV/C.O.T. Annuale Temperatura Velocità Estrazione fumane Portata pre seccheria MC4 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Temperatura Velocità Estrazione fumane E13 bis Portata pre seccheria MC4 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Temperatura Estrazione fumane Velocità post seccheria Portata MC4 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Temperatura Estrazione fumane Velocità E14 bis post seccheria Portata MC4 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Temperatura Estrazione fumane Velocità post seccheria Portata MC3 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Estrazione fumane Temperatura pre seccheria MC3 Velocità Annuale Annuale UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 E13 E14 E15 E16 Origine Annuale Annuale Annuale Annuale Annuale 3 Unità di Incertezza misura m/s (2) Nm3/h (2) Esecutore (3) (3) Modalità di Comunicazione registrazione (4) (6) (4) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s (2) (2) (3) (3) (4) (4) (6) (6) Sigla(1) Parametro Frequenza Metodo Portata Annuale COV/C.O.T. Annuale Temperatura Velocità Estrazione fumane E16 bis Portata pre seccheria MC3 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Temperatura Velocità Estrazione fumane Portata size press MC3 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale Temperatura Velocità Estrazione fumane Portata size press MC4 COV/C.O.T. Annuale Annuale Annuale UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 UNI 10169 UNI 10169 UNI 10169 UNI EN 13649 UNI EN 13526 E17 E18 Origine NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): NOTA (5): NOTA (6): Annuale Annuale Annuale Unità di Incertezza misura Nm3/h (2) Esecutore (3) Modalità di Comunicazione registrazione (4) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) °C m/s Nm3/h (2) (2) (2) (3) (3) (3) (4) (4) (4) (6) (6) (6) mg/Nm3 (2) (3) (4) (6) Fare riferimento alla planimetria presentata con la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale. I dati dovranno essere forniti con il valore dell’incertezza associata. Nel caso che il metodo di rilevamento non preveda il calcolo dell’incertezza essa dovrà essere stimata secondo linee guida nazionali o internazionali. Nel caso che non sia possibile stimare il valore dell’incertezza, si potrà fare uso della deviazione standard. Laboratorio esterno. Riportare i dati sul registro delle analisi. Dovrà essere effettuata la misurazione in continuo delle concentrazioni di NOx, di CO, della temperatura, dell’O2 nei gas effluenti e della portata; le apparecchiature devono essere esercite, verificate e calibrate ad intervalli regolari secondo le modalità previste dal D.Lgs. 152/2006, allegato VI alla parte V. Sintesi annuale dei dati in forma tabellare o grafica. 4 Prescrizioni aggiuntive 1. Entro trenta giorni dalla notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dovrà essere presentata all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo una planimetria aggiornata con tutti i punti di emissione. 2. In conformità con quanto previsto al punto 2.3 dell’all. VI alla parte V del D.Lgs. 152/2006, le concentrazioni devono essere calcolate come media di almeno tre letture consecutive e riferite ad un’ora di funzionamento dell’impianto nelle condizioni di esercizio più gravose. 3. In conformità con quanto previsto al punto 2.7 dell’all. VI alla parte V del D.Lgs. 152/2006, dovrà essere adottato un registro per le analisi ed uno per gli interventi sugli impianti di abbattimento delle emissioni con pagine numerate, firmate dal responsabile dell’impianto e bollate dall’Autorità Competente (come da fac-simile disponibile presso l’Autorità medesima). 4. La ditta dovrà attuare procedure di manutenzione, taratura e gestione dei dati dei sistemi di monitoraggio in continuo, rispondenti a quanto previsto dall’Allegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/2006 “Criteri per la valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite di emissione”. A tale fine dovrà redarre e presentare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo, entro 3 mesi dal rilascio dell’AIA, un manuale di gestione (MG) redatto in conformità al documento “Linee Guida alla Redazione di un Manuale di Gestione SMCE” disponibile presso ARPAT o che comunque affronti tutte le problematiche indicate dall’Allegato VI alla parte V del D.Lgs. 152/06, e procedere alle modifiche che venissero eventualmente ritenute necessarie dall’Autorità Competente e dall’Autorità di Controllo. Sistemi di abbattimento Sistema di Punto di misura (sigla) abbattimento ----NOTA: Modalità di manutenzione --- Parametri di controllo del processo di abbattimento --- Frequenza controllo --- Esecutore --- Modalità registrazione --- Allo stato attuale non risultano installati impianti di abbattimento. Emissioni diffuse L’azienda non identifica emissioni diffuse e quindi non individua alcuna azione di monitoraggio. Emissioni fuggitive L’azienda non identifica emissioni fuggitive e quindi non individua alcuna azione di monitoraggio. Emissioni eccezionali L’azienda non identifica emissioni eccezionali e quindi non individua alcuna azione di monitoraggio. La ditta, per le emissioni eccezionali non prevedibili, dovrà inviare immediatamente una comunicazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. Emissioni generate in fase di avvio e di arresto dell’impianto L’azienda non identifica emissioni generate in fase di avvio e di arresto dell’impianto e quindi non individua alcuna azione di monitoraggio. 5 Monitoraggio dell’approvvigionamento idrico Contatori sui pozzi. Lettura: Registrazione: giornaliera. mensile. La ditta dovrà provvedere a monitorare con la frequenza sopra indicata l’approvvigionamento idrico e i consumi per ogni utenza fornendo annualmente le informazioni richieste dalle seguenti tabelle. Risorse idriche Tipologia di approvvigionamento NOTA (1): Punto di misura Dispositivo di misura(1) Metodo di misura Quantità utilizzata (m3/anno) Fase di utilizzo Modalità e frequenza dei controlli effettuati Modalità di registrazione dei controlli effettuati Modello, numero di matricola, caratteristiche. Emissioni in acqua Inquinanti monitorati Punto Sigla emissione S1 (1) Parametro Frequenza pH Settimanale Temperatura Settimanale Solidi sospesi totali Settimanale COD (O2) Settimanale N-totale Settimanale Metodi di rilevamento 1030 campionamento CNR IRSA 2060 1030 campionamento CNR IRSA 2100 1030 campionamento CNR IRSA 2090-B 1030 campionamento CNR IRSA 5130 1030 campionamento 4060 Azoto totale e fosforo totale 6 Unità di misura Incertezza Esecutore associata Modalità registrazione Comunicazione --- (2) Interno (4) (5) °C (2) Interno (4) (5) mg/l (2) Interno (4) (5) mg/l O2 (2) Interno (4) (5) mg/l (2) (3) (4) (5) Sigla Punto emissione S2 NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): NOTA (5): Parametro Frequenza P-totale Settimanale pH Mensile Solidi Sospesi Totali Mensile COD (O2) Mensile N-totale Mensile P-totale Mensile (1) Metodi di rilevamento 1030 campionamento 4060 Azoto totale e fosforo totale 1030 campionamento CNR IRSA 2060 1030 campionamento CNR IRSA 2090-B 1030 campionamento CNR IRSA 5130 1030 campionamento 4060 Azoto totale e fosforo totale 1030 campionamento 4060 Azoto totale e fosforo totale Unità di misura Incertezza Esecutore associata Modalità registrazione Comunicazione mg/l (2) (3) (4) (5) --- (2) (3) (4) (5) mg/l (2) (3) (4) (5) mg/l O2 (2) (3) (4) (5) mg/l (2) (3) (4) (5) mg/l (2) (3) (4) (5) Il campionamento dovrà essere eseguito in un idoneo pozzetto. I dati dovranno essere forniti con il valore dell’incertezza associata: nel caso che il metodo di rilevamento non preveda il calcolo dell’incertezza, essa dovrà essere stimata secondo linee guida nazionali o internazionali. Laboratorio esterno. Riportare i dati sul registro degli autocontrolli. Sintesi annuale dei dati in forma tabellare o grafica. Prescrizioni aggiuntive 1. Presentare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo, entro trenta giorni dalla notifica dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, una planimetria aggiornata della rete idrica: sulla planimetria dovranno essere posizionati i pozzetti di campionamento degli scarichi delle acque reflue in pubblica fognatura e in acque superficiali (indicandone anche la sigla) e il punto di immissione degli scarichi civili nella fognatura; dovranno inoltre essere riportati in modo chiaro i percorsi delle acque reflue che possono confluire allo scarico in pubblica fognatura. 2. La ditta dovrà eseguire, con frequenza annuale, le analisi per entrambi gli scarichi su un campione prelevato secondo il metodo 1030 APAT IRSA - CNR Man. 29/2003 per i restanti parametri della tab. 3 dell’all. 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006. Per l’esecuzione di tali analisi, sono raccomandati i metodi indicati in normativa (APAT-IRSA-CNR man. 29/03:2003) o metodi standardizzati internazionalmente accettati (UNI, CEN, ISO, APHA-AWNA-WEF STANDARD METHODS, EPA). Se si vuole usare un metodo non standardizzato (metodo interno), questo 7 deve essere disponibile come procedura scritta, e deve essere validato secondo quanto previsto nella norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005 “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e taratura”. La scelta di non misurare alcuni tra tali parametri dovrà essere giustificata sotto l’aspetto tecnico. 3. La ditta dovrà provvedere a monitorare con frequenza quindicinale la portata dello scarico fornendo annualmente le informazioni richieste dalla seguente tabella: Sigla dello scarico(1) Tipo di scarico Discontinuo Continuo (frequenza) Punto di misura della portata Quantità misurata (m3/anno) Dispositivo di misura(2) Modalità e frequenza dei controlli effettuati Modalità di registrazione S1 S2 NOTA (1): NOTA (2): Fare riferimento alla planimetria. Modello, numero di matricola, caratteristiche. Sistemi di depurazione PREMESSA: La tabella Sistemi di depurazione è stata compilata allo scopo di fornire indicazioni al gestore, il quale ha la facoltà di modificarne il contenuto al fine renderlo coerente con la realtà dell’impianto. Punto Sistema di trattamento Parametri di controllo del Unità di Frequenza Modalità registrazione dei Esecutore Comunicazione emissione (stadio di trattamento) processo di trattamento misura controllo controlli S1 Grigliatura Ispezione visiva griglia --Giornaliera --Registro Annuale S2 Vasca di Misuratore di portata in m3/h Continua --Registro Annuale omogeneizzazione uscita dalla vasca Non specificati, es. torbidimetro Krofta, trattamento pHmetro Libro marcia dell’impianto --Continua Interno Annuale chimico fisico termometro di trattamento oppure check list, controllo visivo Libro marcia dell’impianto Miscelatore fanghi Controllo rapporto C:N:P ------Annuale di trattamento 8 Punto Sistema di trattamento Parametri di controllo del Unità di Frequenza Modalità registrazione dei Esecutore Comunicazione emissione (stadio di trattamento) processo di trattamento misura controllo controlli Non specificati, es. Torbidimetro Libro marcia dell’impianto Sedimentatore pHmetro --Continua Interno Annuale di trattamento Oppure check list, controllo visivo Non specificati, es. torbidimetro Libro marcia dell’impianto Sedimentatore pHmetro --Continua Interno Annuale di trattamento oppure check list, controllo visivo Prescrizioni aggiuntive 1. Comunicare all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo ogni guasto o disfunzione nel sistema di trattamento delle acque. Nella comunicazione dovranno essere indicati: − descrizione dell’inconveniente con data ed ora in cui è stato riscontrato; − tempi di ripristino; − provvedimenti adottati per minimizzare l’impatto sul corpo idrico recettore; − alla ripresa del normale funzionamento del sistema di trattamento dovrà essere trasmessa una relazione conclusiva sull’incidente. 2. Rendere disponibili per l’Autorità di Controllo, vidimati dall’Autorità Competente: − un registro degli autocontrolli del sistema di trattamento dei reflui dove dovranno essere annotati risultati analitici e relative procedure di campionamento; − un libro marcia dell’impianto di depurazione nel quale annotare: il nominativo del responsabile dell’impianto; le varie fasi di gestione e manutenzione dell’impianto sia ordinarie che straordinarie; annualmente, sia i volumi totali di acqua trattata, con l’indicazione delle relative fonti di approvvigionamento, dell’effettiva lettura e del numero di matricola dei contatori volumetrici usati per questa determinazione sia i volumi effettivamente scaricati, indicando il corpo recettore e la causa dell’eventuale non rispondenza nei confronti dei volumi prelevati. Gestione delle emissioni eccezionali Scarichi eccezionali dovuti a malfunzionamenti del processo produttivo La ditta, per le emissioni eccezionali non prevedibili, dovrà inviare immediatamente una comunicazione all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 9 Prescrizioni aggiuntive --Scarichi eccezionali dovuti a sversamento di prodotti chimici I prodotti chimici liquidi devono essere stoccati in bacini di contenimento o su superfici munite di opportune griglie di raccolta collegate ad un sistema di contenimento al fine di evitare lo sversamento nel suolo o acqua. Le aree in cui avvengono stoccaggi, travasi di prodotti chimici liquidi devono essere servite da rete di raccolta collegata ad un bacino di accumulo e/o depuratore. L’azienda dovrà predisporre una procedura per il controllo periodico della linea raccolta liquidi. Gestione delle fasi di avvio, di arresto dell’impianto Per le fasi di avvio e di arresto dell’impianto l’azienda non ha individuato azioni di monitoraggio. Monitoraggio dei rifiuti NOTE di PREMESSA: Nelle tabelle seguenti sono riportati i principali rifiuti prodotti dalla ditta. I rifiuti individuati come prodotti dal reparto cartiera dovranno essere monitorati al fine del bilancio di massa annuale ed ogni modifica dovrà essere comunicata all’Autorità Competente. I rifiuti derivanti da attività ausiliarie al ciclo produttivo e da insediamenti civili potranno subire modifiche non soggette a comunicazione all’Autorità Competente. La ditta ha presentato i propri codici di classificazione dei rifiuti che, ove necessario, sono stati modificati per renderli compatibili con la classificazione CER riferita al processo produttivo. Controllo quantità dei rifiuti derivanti dal ciclo produttivo Esclusivamente da ciclo produttivo cartiera Cod. CER Descrizione 030307 Scarti della separazione meccanica nella produzione di polpa da rifiuti di carta e cartone 150103 Imballaggi in legno 150102 Imballaggi in plastica Fase del ciclo produttivo Preparazione impasti Stoccaggio materie prime Imballaggio prodotti 10 Unità di misura Frequenza rilevamento Ubicazione deposito temporaneo e modalità kg o tonn Settimanale (1) kg o tonn Settimanale (1) kg o tonn Settimanale (1) Reparti ausiliari alla produzione Cod. CER Descrizione Classe 1302-170405 140603 Scarti di olio motore, olio per ingranaggi, e oli lubrificanti Ferro e acciaio Altri solventi e miscele di solventi 150104 Imballaggi in metallo(2) 160601 160107 Batterie al piombo Filtri dell'olio 190904 Carbone attivo esaurito 200121 Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio NOTA (1): NOTA (2): Fase del ciclo produttivo Unità di misura Frequenza rilevamento Ubicazione deposito temporaneo e modalità Manutenzione kg o tonn Settimanale (1) Manutenzione Manutenzione Manutenzione/ prodotti chimici Manutenzione Manutenzione Impianto trattamento acque demi kg o tonn kg o tonn Settimanale Settimanale (1) (1) kg o tonn Settimanale (1) kg o tonn kg o tonn Settimanale Settimanale (1) (1) kg o tonn Settimanale (1) Manutenzione kg o tonn Settimanale (1) Entro trenta giorni dal rilascio della presente autorizzazione la ditta dovrà trasmettere al Servizio Ambiente della Provincia di Lucca e ad ARPAT una planimetria con l’ubicazione delle aree dedicate al deposito temporaneo dei rifiuti prodotti. Che non abbiano contenuto sostanze pericolose, altrimenti utilizzare il CER 150110. Controllo qualità dei rifiuti derivanti dal ciclo produttivo Esclusivamente da ciclo produttivo cartiera Cod. Controllo Destinazione Tipo di CER finale determin. Finalità Motivazione Classificazione e Smaltimento o 030307 --(4) recupero caratterizzazione Classificazione e 150103 --Recupero (5) caratterizzazione Classificazione e 150102 --Recupero (5) caratterizzazione Punto Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. 11 Campionamento Modalità Parametri UNI Organici e 10802 inorganici(1) UNI --10802 UNI --10802 Frequenza Annuale Annuale Annuale Esec. Laboratorio esterno Laboratorio esterno Laboratorio esterno Registr. Comun. (2) (3) (2) (3) (2) (3) Reparti ausiliari alla produzione Controllo Cod. Destinazione Tipo di CER finale determin. Finalità Motivazione Classe Classificazione e Smaltimento o --(6) 1302-- caratterizzazione recupero Classificazione e 170405 --Recupero (5) caratterizzazione Classificazione e Smaltimento o 140603 --(6) caratterizzazione recupero Classificazione e 150104 --Recupero (5) caratterizzazione Classificazione e 160601 --Recupero (5) caratterizzazione Smaltimento Classificazione e 160107 --(5) recupero caratterizzazione Classificazione e 200121 --Recupero (5) caratterizzazione Classificazione e Smaltimento 190904 --(7) recupero caratterizzazione NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): NOTA (4): NOTA (5): NOTA (6): NOTA (7): Punto Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. Deposito temp. Campionamento Esec. Registr. Comun. Frequenza Modalità Parametri UNI Laboratorio PCB, PCT (1) Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio --Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio Organici(1) Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio --Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio --Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio --Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio --Annuale (2) (3) 10802 esterno UNI Laboratorio --Annuale (2) (3) 10802 esterno I risultati analitici dovranno essere corredati dall’incertezza o da equivalente all’incertezza del dato. Registro analisi, copia allegata al registro di carico e scarico. Valutazione degli esiti dei controlli nella relazione annuale. Analisi chimica per determinare la composizione e test di cessione. Analisi merceologica correlata a analisi ciclo produttivo. Analisi chimica per determinare la composizione correlata all’utilizzo di ausiliari chimici. Analisi chimica e merceologica correlata a analisi ciclo produttivo Monitoraggio delle emissioni sonore 1. Il gestore dovrà programmare e condurre, con frequenza triennale, campagne di rilevamento del rumore prodotto dai propri impianti, secondo la sottostante tabella “Rumore ambiente circostante”, atte alla verifica del rispetto dei limiti vigenti in materia. 2. Il programma dovrà altresì prevedere l’effettuazione, in ognuna delle postazioni individuate, di una misura di rumore residuo in entrambi i periodi di riferimento (diurno e notturno). 12 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. Le misure saranno effettuate e relazionate secondo quanto disposto dal DM 16.3.1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”. Ai sensi del DM 11.12.1996 “Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo” il rispetto del criterio differenziale, per gli impianti realizzati dopo l’entrata in vigore del decreto, è condizione necessaria per il rilascio della relativa concessione, mentre per quelli esistenti a tale data, il criterio differenziale si applica solo se sono superati i valori assoluti di immissione (il tutto valutato presso il recettore). I punti di rilevamento per la misura del rumore saranno concordati con l’Autorità Competente e l’Autorità di Controllo ed individuati su idonea planimetria. Qualora non sia possibile accedere ad aree di pertinenza privata e/o alle relative abitazioni le misure di monitoraggio acustico dovranno essere effettuate in opportune posizioni aventi caratteristiche tali da poter effettuare, tramite calcolo o modello, la valutazione dell’impatto acustico al recettore. Le valutazioni dovranno essere sempre riferite al recettore mediante misurazioni dirette o mediante calcolo. In ogni caso il rapporto dovrà contenere la relazione delle misure effettuate. Allo scopo di valutare il contributo delle singole sorgenti di rumore del sito produttivo e gli effetti sui recettori direttamente interessati, il gestore provvederà a sviluppare un programma di rilevamento acustico per le sorgenti più significative presenti nel sito secondo la sottostante tabella “Rumore sorgenti”. Il programma, completo di allegati, sarà inviato preventivamente in forma scritta all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. I risultati delle misure con le relative valutazioni dovranno essere firmati da tecnico competente in acustica ai sensi della L. 447/1995. Nel caso che dai risultati delle campagne di misura emerga la presenza di ulteriori sorgenti rilevanti, queste dovranno essere individuate ed inserite nella sottostante tabella “Rumore sorgenti”. Una copia del rapporto di rilevamento acustico dovrà essere disponibile presso l’impianto con allegati i dati relativi alla effettiva produzione al momento della misura per il controllo eseguito dall’Autorità Competente e dall’Autorità di Controllo. Una sintesi dell’ultimo rapporto utile, con in evidenza le peculiarità (criticità) riscontrate, farà parte della sintesi del piano inviata all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo secondo quanto prescritto nella presente autorizzazione. Il gestore provvederà a sviluppare un nuovo programma di rilevamento acustico nel caso di modifiche sostanziali all’impianto o alle strutture che possono comportare una variazione della rumorosità presso i recettori. Rumore ambiente circostante Postazione Postazione Frequenza del Classe acustica Applicabilità di misura del recettore monitoraggio del recettore criterio differenziale 13 Principali sorgenti disturbanti individuate in tabella “Rumore e sorgenti” e relative alla postazione Rumore e sorgenti n. Sorgente Punto emissione Descrizione 1 Pulper 2 Raffinatore Macchina 3 continua Pompa a 4 vuoto 5 Compressore 6 Ribobinatrice Punto di misura Frequenza di rilevamento CONTROLLO DELL’IMPIANTO IN ESERCIZIO Monitoraggio dello stoccaggio materie prime, intermedi, prodotto finito La ditta dovrà fare riferimento alla seguenti tabelle per raccogliere i dati relativi al monitoraggio del consumo di materie prime e combustibili. Le registrazioni dovranno essere mantenute a disposizione dell’Autorità di Controllo per la durata della presente autorizzazione. Consumo materie prime nel ciclo produzione carta Materia prima(1) NOTA (1): NOTA (2): NOTA (3): Fase utilizzo Modalità stoccaggio Numeri CAS dei principi attivi(2) Identificazione Classificazione Frasi di sostanze/preparati pericolosi rischio Stato fisico Metodi di misura(3) e frequenza Unità di misura Quantità annuale Nel caso della materia prima cellulosa specificare il tipo (ECF, TCF, Sbiancata al Cloro, Rigenerata ecc.). Se non è possibile fornire tale informazione fare riferimento alla relativa scheda tecnica che deve risultare disponibile ed identificabile. Fare riferimento alla quantità effettivamente consumata nel processo produttivo nel periodo di riferimento al netto delle giacenze. 14 Interventi di manutenzione ordinaria sui macchinari PREMESSA: La tabella Interventi di manutenzione ordinaria sui macchinari è stata compilata allo scopo di fornire indicazioni al gestore, il quale ha la facoltà di modificarne il contenuto al fine renderlo coerente con la realtà dell’impianto. Macchinario Tipo di intervento Centrale termica Impianto di cogenerazione Macchina continua Controllo completo Controllo completo Sostituzione tela filtrante Valutazione capacità di drenaggio della tela Macchina continua Frequenza Data inizio intervento Data fine intervento Giorno/mese Giorno/mese Modalità di registrazione degli interventi effettuati Combustibili Tipologia Fase di utilizzo e punto di misura NOTA (1): Stato fisico Qualità(1) Metodo misura del consumo Quantità consumata Comunicazione (Unità di misura) Annuale Annuale descrivere le qualità del combustibile rilevanti dal punto di vista merceologico. Produzione e consumi di energia La ditta dovrà monitorare la produzione ed i consumi di energia registrando le informazioni richieste dalle tabelle seguenti. Energia termica prodotta Tipo produzione/Fase Potenza termica Energia termica Unità di Punto di Metodo misura e Modalità di produttiva di utilizzo nominale (kWt) prodotta misura misura frequenza registrazione Comunicazione Annuale Annuale Annuale Totale 15 Energia elettrica prodotta Tipo produzione/Fase produttiva di utilizzo Potenza elettrica nominale (kWe) Energia elettrica prodotta Unità di Punto di misura misura Metodo misura e frequenza Modalità di registrazione Annuale Annuale Annuale Totale Energia termica consumata Energia termica consumata Unità di misura Fonte approvvigion. Fase produttiva Punto di di utilizzo misura Metodo misura e frequenza Modalità di registrazione Comunicazione Annuale Annuale Annuale Totale Energia elettrica consumata Energia elettrica consumata Comunicazione Unità di misura Fonte approvvigion. Fase produttiva Punto di di utilizzo misura Metodo misura e frequenza Modalità di registrazione Comunicazione Annuale Annuale Annuale Totale Prescrizioni aggiuntive Il Gestore entro il termine della validità della Autorizzazione Integrata Ambientale dovrà provvedere all’audit sull’efficienza energetica del sito. Il gestore provvederà a sviluppare un programma di audit. L’audit avrà lo scopo di identificare tutte le opportunità di riduzione del consumo energetico e di efficienza di utilizzo delle risorse. Il programma di audit dovrà essere inviato in forma scritta all’Autorità Competente almeno un mese prima che si inizi l’attività. Una copia del rapporto di audit sarà disponibile nel sito per il controllo eseguito dall’Autorità Competente ed una sintesi dell’ultimo rapporto utile, con in evidenza le peculiarità (criticità) riscontrate, farà parte della sintesi del Piano inviata annualmente all’Autorità Competente secondo quanto prescritto al successivo paragrafo “Gestione e comunicazione dei risultati del monitoraggio”. Aree di stoccaggio (vasche, serbatoi, bacini di contenimento etc.) Qualora all'interno dell'impianto siano presenti delle strutture adibite allo stoccaggio e sottoposte a controllo periodico (anche strutturale), indicare la metodologia e la frequenza delle prove di tenuta programmate e corredare la relazione annuale con cartografia da cui si evidenzi la localizzazione di tali strutture. 16 Sigla identificativa Vasca/serbatoio/bacino di contenimento Tipo di controllo Frequenza Modalità di registrazione INDICATORI DI PRESTAZIONE Con l’obiettivo di esemplificare le modalità di controllo indiretto degli effetti dell’attività economica sull’ambiente, possono essere definiti indicatori delle performance ambientali classificabili come strumento di controllo indiretto tramite indicatori di impatto ed indicatori di consumo di risorse. Tali indicatori andranno rapportati con l’unità di produzione. Nel report che l’azienda inoltrerà all’Autorità Competente dovrà essere riportato, per ogni indicatore, il trend di andamento, per l’arco temporale disponibile, con le valutazioni di merito rispetto agli eventuali valori definiti dalle Linee Guida settoriali disponibili sia in ambito nazionale che comunitario. Monitoraggio degli indicatori di performance Indicatore e sua descrizione Acqua consumata per unità di prodotto COD, SST, N, P immessi in acque superficiali e in fognatura per unità di prodotto Energia termica consumata su unità di prodotto Energia elettrica consumata per unità di prodotto NOx, Polveri, CO, C.O.T. emessi per unità di prodotto Rifiuti dal ciclo produttivo per unità di prodotto NOTA (1): Unità di misura m3/t Modalità di calcolo (1) Frequenza di monitoraggio e periodo di riferimento Annuale Modalità di registrazione Registro kg/t (1) Annuale Registro GJt/t kWeh/t kg/t kg/t (1) (1) (1) (1) Annuale Annuale Annuale Annuale Registro Registro Registro Registro Misurata. Prodotto finito Denominazione prodotto Quantità prodotta al pope (unità di misura) Modalità di misura 17 Modalità di registrazione Registro Registro Comunicazione Annuale Annuale GESTIONE E COMUNICAZIONE DEI RISULTATI DEL MONITORAGGIO 1. Il gestore è tenuto a conservare su idoneo supporto informatico/registro tutti i risultati dei dati di monitoraggio e controllo per tutta la durata della presente autorizzazione. 2. I risultati del presente piano sono comunicati con frequenza annuale all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 3. Entro il 31 marzo di ogni anno solare il Gestore trasmette una sintesi dei risultati del Piano di Monitoraggio e Controllo raccolti nell’anno solare precedente ed una relazione che evidenzi la conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni prescritte nell’Autorizzazione Integrata Ambientale di cui il presente piano è parte integrante. 4. Fatte salve le norme di settore specifiche, il Piano di Monitoraggio e Controllo dovrà contenere anche le modalità di registrazione e i tempi di conservazione dei dati ottenuti, nonché la gestione delle non conformità all’autorizzazione. CONTROLLI PROGRAMMATI DELL’AUTORITÀ DI CONTROLLO Nel corso del periodo di validità dell’Autorizzazione Integrata Ambientale dovranno essere effettuati, da parte dell’Autorità di Controllo (ARPAT, Dipartimento Provinciale di Lucca), almeno n. 2 controlli di: − emissioni (in aria, in acqua, nel suolo, acustiche); − consumo risorse; − gestione rifiuti. Inoltre l’Autorità di Controllo dovrà provvedere alla verifica della relazione annuale presentata dal Gestore all’Autorità Competente ed all’Autorità di Controllo. 18