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PADRONI DELLE NOSTRE VITE

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PADRONI DELLE NOSTRE VITE
PADRONI DELLE NOSTRE VITE
Una produzione Sciaraprogetti
Tratto dalla storia vera di
Pino e Marisa Masciari
con Ture Magro
Novembre – Dicembre 2013
Marzo 2014
5 € a studente
presso la vostra scuola o un teatro della città
“Ben fatto, ben scritto, ben recitato.
E’ agghiacciante.
Deve andare ovunque”.
Lina Wertmuller
“Esempio altissimo di teatro civile Padroni delle nostre vite si impone oltre che per l'assenza di retorica e la
precisione dell'esecuzione, anche per il felicissimo italiano in cui è scritto.
Un testo che andrebbe letto, studiato e visto in scena da tutti”
Teatro.org
“Un teatro di narrazione quello di Ture Magro che segue le orme dei nostri ormai acclamati artisti come
Marco Paolini e Ulderico Pesce”.
L’UNITA’
CONTATTI:
Dott.ssa Emilia Mangano
Ufficio 0523078759
Cell. 32081222380- 3669814349
[email protected]
www.sciaraprogetti.com
Associazione Culturale SciaraProgetti
Sede Legale Randazzo CT – Sede Operativa Fiorenzuola D’Arda PC
Ufficio 0523078759 Cell. 3208122238 - 3669814349
E-mail: [email protected]
www.sciaraprogetti.com
Vincitore come MIGLIOR SPETTACOLO al Festival Inventaria 2013 Teatro Dell’Orologio Roma
PREMIO DEL PUBBLICO al Roma Fringe Festival 2013
Una produzione SciaraProgetti in collaborazione con Studio Nois
“Padroni delle nostre vite”
Tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari
Testo: Ture Magro, Emilia Mangano
Con: Ture Magro
Attori Virtuali: Cosimo Coltraro, Emanuele Puglia, Fiorenzo Fiorito, Gabriele Arena, Stefano Brivio,
Rosario Minardi, David Marchese, Alfio Zappalà.
Progettazione Scena: RM Architettura
Scenografia: Rosario Magro, Pippo Magro, Andrea Salomon
Scenografia set video: Andrea Salomon
Assistente Scenografia set video: Dimitri di Noto
Produzione video: StudioNois
Postproduzione: Bruno Urso , Fabrizio Urso
Fotografia video: Giuseppe Consales
Sonorizzazione: Michele Musarra
Regia: Ture Magro
“Ben fatto, ben scritto, ben recitato.
E’ agghiacciante.
Deve andare ovunque”.
Lina Wertmuller
…sa far zittire la retorica, ogni cattiva retorica.
Dramma.it
“Esempio altissimo di teatro civile Padroni delle nostre vite si impone oltre che per l'assenza di
retorica e la precisione dell'esecuzione, anche per il felicissimo italiano in cui è scritto.
Un testo che andrebbe letto, studiato e visto in scena da tutti”
Teatro.org
“
“Lo spettacolo fa alzare in piedi, muove un rispetto coinvolgente, muove un senso di appartenenza,
muove passione”
Kissi Cereghini - Pedagogista-Psicoterapeuta
“Magistralmente interpretato dall’attore siciliano Ture Magro.”
“Calabria Ora”
Associazione Culturale SciaraProgetti
Sede Legale Randazzo CT – Sede Operativa Fiorenzuola D’Arda PC
Ufficio 0523078759 Cell. 3208122238 - 3669814349
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Lo spettacolo
Un attore in scena e 10 attori virtuali, tre maxi schermi a delimitarne lo spazio e
un’interazione continua tra realtà e finzione. Un ricerca che funziona, sempre al limite,
tra cinema e teatro con suoni in presa diretta e una forza recitativa coinvolgente. E’ uno
spettacolo teatrale con un intreccio narrativo-visivo-sonoro molto presente. Vengono
utilizzate varie tecniche e mezzi artistici assemblati in unica forma che rende la visione
fluida e d’impatto.
La Trama
ITALIA, Anno 1994
Pino Masciari, imprenditore tra i più importanti del sud Italia, decide di non cedere alle richieste estorsive di
‘ndranghetisti e politici e dopo anni si minacce e soprusi denuncia i suoi estorsori.
Ha registrato e fotografato in maniera attenta le minacce ricevute non solo di mafiosi ma anche di politici e
fornendo prove incontestabili mette in luce un sistema di corruzione diffusa che parte dal piccolo delinquente
locale, per arrivare ai livelli più alti della politica italiana.
Pino ha 34 anni è sposato con Marisa e i loro due bambini sono nati da poco. Pur di salvare la vita della sua
famiglia deve chiudere l’azienda creata con tanto sacrificio e coraggio ed è costretto ad abbandonare la sua
terra.
Entra nel programma speciale di protezione italiano riservato ai testimoni di giustizia nel 1997 perché a
rischio di morte e vive per anni come un nomade spostato da una città all’altra dell’Italia.
Pino pretende giustizia e trovando uno Stato impreparato, denuncia la condizione in cui vengono tenuti i
testimoni di giustizia in Italia e lotta per fare ritorno nella sua terra. Si presenta a tutti i processi, fa arrestare
decine di mafiosi, riuscendo a far incriminare anche alcuni esponenti della politica italiana.
Una vita vissuta nella lotta continua per l’affermazione dei propri diritti di imprenditore, di uomo e di padre.
Partendo dalla storia vera che accomuna gli imprenditori italiani che decidono di denunciare,” Padroni delle
nostre vite” con un operazione di puro teatro, ci mostra i meccanismi perversi che la ‘ndrangheta utilizza per
imprigionare le sue vittime tracciando una fotografia chiara del fenomeno mafioso ‘ndrangetista fino a pochi
anni fa quasi sconosciuto. Un’organizzazione criminale che ha raggiunto livelli di potere che superano i
confini nazionali e gli stereotipi comuni.
Lo spettacolo ci racconta di un’Italia che molte volte ha combattuto male le sue battaglie contro la mafia non
riuscendo a dar fronte alle esigenze reali dei suoi cittadini costretti a lottare pur di ottenere i propri diritti e
tracciando questo percorso ci mostra un paese diverso e coraggioso, abitato da cittadini e da giovani che
hanno voglia di alzare la testa e dire basta.
Associazione Culturale SciaraProgetti
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Ufficio 0523078759 Cell. 3208122238 - 3669814349
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SciaraProgetti
Vincitrice come “Miglior spettacolo” al Festiva Inventaria 2013 Teatro dell’Orologio Roma, Vincitrice al
Roma Fringe Festival 2013 con il “Premio del Pubblico”,
Secondo classificato per il miglior spettacolo al Festival TeatroOfficina 2013.
Patrocinata del Ministero dell’istruzione Cileno per la toruneé del 2010 in Sud America.
SciaraProgetti è stata fondata nel 2008 da Ture Magro e dalla psicologa Emilia Mangano con l’obiettivo di
unire teatro, didattica e partecipazione sociale.
Dal 2008 in un sistema di totale autoproduzione ha visitato centinaia di spazi in Italia e in Sud America,
portando nelle aule magne e teatri, spettacoli di critica e riflessione sociale uniti ad una costante ricerca di
forma e tecnica. Nel 2010 durante 6 mesi di tournée in Cile lo spettacolo Chopin e l’ipod nano viene
richiesto da Amnesty International per la campagna Exige Dignidad e riceve il Patrocinio del Ministero
dell’istruzione Cileno.
Per il cinema Co-produce
K positivo, documentario inchiesta sugli autotrasportatori in Europa,
Luigi Indelicato, Miglior cortometraggio italiano al festival Arcipelago, selezionato allo short film corner
del Festival di Cannes e Menzione speciale ai Nastri d’argento.
“Salvatore” Nomination ai David di Donatello nel 2011 e Miglior cortometraggio Italiano al Festival
Arcipelago, Menzione speciale ai Nastri d’argento 2012.
Ha prodotto per il Teatro
Chopin e l’ipod nano 2009 – Analisi e critica di un Sistema Economico 2009
Obic Super Spar – Chi c’è nel nostro piatto ? 2009
Il diario di un Pazzo con Ture Magro regia Andrea Lanza Produzione Teatro Giacometti di Novi Ligure,
Teatro di Corinaldo SciaraProgeti e Teatro dei Gelsi.
A Come Arianna di Francesca Sangalli Regia Andrea Lanza Una Produzione Teatro Giacometti di Novi
Ligure, SciaraProgetti e Teatro dei Gelsi.
Padroni delle nostre vite, 2012, attualmente in tournée, che ripercorre la vita dell’imprenditore calabrese
Pino Masciari che non si è piegato alla ‘ndrangheta denunciando mafiosi e politici. Vincitore come “Miglior
spettacolo” al Festiva Inventaria 2013 Teatro dell’Orologio Roma, Vincitore al Roma Fringe Festival
2013 con il “Premio del Pubblico”.
Associazione Culturale SciaraProgetti
Sede Legale Randazzo CT – Sede Operativa Fiorenzuola D’Arda PC
Ufficio 0523078759 Cell. 3208122238 - 3669814349
E-mail: [email protected]
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Ture Magro
“Miglior Attore” al Premio Nazionale Attori in Promo 2013
Per il cinema:
Menzione speciale ai Nastri d’argento come sceneggiatore nel 2010.
Menzione speciale ai Nastri d’argento come sceneggiatore nel 2012
Nel 2010 E’ attore e sceneggiatore di “Luigi Indelicato” premiato come miglior cortometraggio
italiano, selezionato allo short film corner del festival di Cannes nel 2009 e Nastro d’argento 2010 per la
sceneggiatura.
Nel 2011 E’ attore e sceneggiatore di “Salvatore” candidato al David di Donatello nel 2012, premiato
come miglior cortometraggio italiano e menzione speciale ai Nastri d’argento nel 2012.
Per il teatro:
Scrive e mette in scena “Chopin e l ‘ipod nano “Una lezione spettacolo sull’assurdità del nostro sistema
economico, rappresentato in Italia e nelle scuole e periferie del Sud America. Spettacolo che ad oggi ha già
superato le 200 repliche con un pubblico di oltre 50.000 spettatori, che ha ottenuto il Patrocinio dal Ministero
dell’Istruzione Cileno.
Nel 2011 scrive e mette in scena “Mi costituisco” e “Obic super spar” chi c’è nel nostro piatto?".
Nel 2012 scrive e mette in scena “Padroni delle nostre vite” spettacolo che ripercorre la vita
dell’imprenditore e testimone di giustizia Pino Masciari calabrese che non si è piegato alla ‘ndrangheta
denunciando mafiosi e politici. Vincitore come “Miglior spettacolo” al Festiva Inventaria 2013 Teatro
dell’Orologio Roma, Vincitore al Roma Fringe Festival 2013 con il “Premio del Pubblico”,
StudioNois
Nois Produzioni Video
Nois produzioni video, si occupa di produzione e postproduzione video.
Nel corso degli anni Nois produzioni video ha riscosso consensi e successi in Italia ed in Europa.
Nel 2009 Luigi Indelicato, infatti, vince la 17ma ed. Arcipelago e menzione speciale per soggetto e struttura
narrativa ai Nastri d’Argento.
La Baia dei Lupi ottiene la menzione speciale della giuria per coraggio, documentazione e chiarezza
espositiva alla 18ma ed. Arcipelago.
Nel 2011Salvatore ottiene la nomination David di Donatello, una menzione speciale du Conseil régional de
Bretagna, e viene nominato il miglior corto Internazionale all’Overlook International Short Film Festival.
Associazione Culturale SciaraProgetti
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LETTERA DA UNA STUDENTESSA
Oggi nel teatro di Enna ho assistito al vostro spettacolo tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari. Ci
tenevo a ringraziarvi perché è stata un'esperienza carica di emozioni forti. Volevo ringraziarvi perché avete
posto in tutti noi la voglia di andare avanti e di cambiare, perché SI PUÓ cambiare qualcosa, si DEVE. Per
noi del sud Italia sono argomenti toccanti infatti non nego che quando lo spettacolo è finito ho pianto molto
perché fa rabbia vedere la nostra meravigliosa terra stuprata dalla mafia e al contempo mi inorgoglisce il
coraggio di alcuni cittadini onesti che mettono a repentaglio la propria vita e quella delle persone a loro più
care per il troppo amore nei confronti della loro terra e nei confronti della giustizia e che denunciano tutto
alle autorità competenti prendendosi la responsabilità del proprio atto perché come dice un altro "martire"
della criminalità organizzata Peppino Impastato "La mafia uccide, il silenzio pure". Grazie per avermi fatto
conoscere la storia di questa grande uomo e per aver parlato di un argomento che va necessariamente trattato.
Con il vostro spettacolo date onore alla gente onesta del sud Italia. Un GRAZIE commosso.
ENNA Adriana Randazzo 12/04/2013
LETTERA DA UN’INSEGNANTE
Una mano che stringe forte il petto e costringe lo spettatore ad ascoltare senza perdere neanche una parola,
trattenendo il respiro, con una mescolanza di incredulità e indignazione.
'Padroni delle nostre vite' è la storia di Pino Masciari e della sua famiglia raccontata in una rappresentazione
intensa e coinvolgente. Pino, interpretato con rabbia e dignità da Ture Magro, è una figura isolata, forte,
tenera e umanissima allo stesso tempo.
Coraggio, forza, paura, sbigottimento, indignazione, voglia di rinascita. Tante emozioni catturano lo
spettatore come in una morsa e gli consentono di calarsi in questa storia estrema di coraggio e di resistenza
raccontata senza sbavature, con lucida chiarezza, nel linguaggio diretto e preciso che è anche quello del libro
'Organizzare il coraggio', a cui è ispirato lo spettacolo della compagnia Sciaraprogetti.
Attorno al protagonista, su grandi pannelli, altre facce, di buoni e più spesso di cattivi, minacciano,
consigliano, ordinano, accompagnano come un coro dissonante nella sua coerenza le scelte di Pino.
Sono molte le domande che l'attore rivolge al pubblico, domande incalzanti poste con rabbia, a volte urlate
con disperazione. Chi ascolta non può che sentirle riecheggiare dentro di sé e percepire l'insensatezza delle
risposte che la famiglia Masciari ha dovuto subire nell'esperienza concreta di vita e non nella finzione
scenica. Una storia vera che coinvolge ancora di più lo spettatore quando il vero Pino Masciari sale sul palco
a raccontare e spiegare le ragioni del suo impegno civile.
E' quanto è accaduto oggi 5 marzo 2013 davanti a circa 300 studenti del Liceo Scientifico Augusto Righi nel
Teatro Bellinzona a Bologna.
E così, ascoltando insieme agli altri ho capito che raccontare è resistere, che ascoltare e riflettere è resistere.
Ripenso alle facce degli studenti e delle insegnanti intorno a me, emozionate, un po' stupite e anch'io mi
sento parte di una società civile che vuole essere libera, che vuole credere nello stato. ('Perché lo stato siamo
noi' dice Pino).
Una società che crede che la scuola sia il luogo in cui Educare alla legalità e alla cittadinanza.
E allora, più che mai, sono fiera di essere un'insegnante e grata a Pino per questa lezione di vita.
BOLOGNA 5 marzo 2013 Prof.ssa Anna Maria Costanzo, Liceo A. Righi
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RASSEGNA STAMPA
“Un teatro di narrazione quello di Ture Magro che segue le orme dei nostri ormai acclamati
artisti come Marco Paolini e Ulderico Pesce”.
L’UNITA’
“Esempio altissimo di teatro civile Padroni delle nostre vite si impone oltre che per
l'assenza di retorica e la precisione dell'esecuzione, anche per il felicissimo italiano in cui è
scritto.
Un testo che andrebbe letto, studiato e visto in scena da tutti gli e le studenti delle nostre
scuole.”
TEATRO.ORG
“Sa far tacere la retorica, ogni cattiva retorica”
DRAMMA.IT
“Uno degli spettacoli di maggiore impatto emotivo presentati in questa edizione 2013 del
Fringe Festival di Roma, Padroni delle nostre vite, colpisce nel segno”.
LA NOUVELLE VOUGE ROMA
“La sua è una voce che lascia ammutoliti tutti quelli che sono presenti, che quasi
trattengono il fiato, per l'intensità di quelle parole”.
RECENSITO.IT
“Il teatro vero è così…”
VARESE REPORT
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BERLINO 11 SETTEMBRE 2013 NEUKÖLLER OPER
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L’UNITA’
“Un teatro di narrazione quello di Ture Magro che
segue le orme dei nostri ormai acclamati artisti come
Marco Paolini e Ulderico Pesce”.
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QUOTIDIANO LA LIBERTA’
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QUOTIDIANO CALABRIA ORA
QUOTIDIANO LA SICILIA
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MILANO SUD
La cultura dell’antimafia a teatro
RICOSTRUIAMO IL SIGNIFICATO SOCIALE DELL’EDUCAZIONE
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TEATRO.ORG
Esempio altissimo di teatro civile Padroni delle nostre vite si impone oltre che per l'assenza di
retorica e la precisione dell'esecuzione, anche per il felicissimo italiano in cui è scritto.
Un testo che andrebbe letto, studiato e visto in scena da tutti gli e le studenti delle nostre
scuole
Padroni delle nostre vite
Lo spettacolo racconta la storia di Pino Masciari, un imprenditore del sud Italia che negli anni 90, per
contrastare le richieste estorsive di ‘ndranghetisti e politici ,diventa testimone di giustizia.
Il racconto parte come lacerto biografico di un giovane figlio che subentra all'azienda del padre, morto
prematuramente per malattia, e si trasforma lentamente e inesorabilmente, nel resoconto lucido,
civilissimo e intelligente di un cittadino italiano che non si arrende alla corruzione delle tangenti della
mafia e della politica e con la propria testimonianza manda da solo in carcere 42 persone.
Lo Stato che dovrebbe tutelarlo gli toglie senza giustificazione alcuna la protezione che gli spetta di
diritto come testimone di giustizia, equiparato, per un vuoto legislativo colmato solamente nel 2001, ai
pentiti di mafia.
Quando la sua storia diventa incredibile e si sospetta (si spera?) che sia frutto di una invenzione
narrativa compiano in video alcuni dei dei tg che documentano dei viaggi senza scorta
dell'imprenditore (nella prima metà del 2000), documentati in streaming dai collaboratori del suo
blog. Una rete civica che fa quello che lo Stato non riesce e non vuole fare.
Sulla scena, a interpretare l'imprenditore, il bravissimo Ture Magro che interagisce con otto attori
virtuali presenti sulla scena in video, grazie anche a una sapiente regia di consolle.
Esempio altissimo di teatro civile che racconta una storia paradigmatica eccezionalmente finita
bene, Padroni delle nostre vite si impone oltre che per l'assenza di retorica e la precisione
dell'esecuzione, anche per il felicissimo italiano in cui è scritto.
Un testo che andrebbe letto, studiato e visto in scena da tutti gli e le studenti delle nostre scuole, non
solo per la denuncia indispensabile delle omissioni criminali di una Repubblica che è tale solamente
sulla carta, ma anche per dimostrare senza retorica né populismo che cittadini e cittadine possono fare
e non solo lamentare.
Alessandro Paesano
05 Luglio 2013
http://www.teatro.org/rubriche/eventi-lazio/speciale_fringe_2013_37588
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DRAMMA.IT
“SA FAR TACERE LA RETORICA ,OGNI CATTIVA RETORICA”
www.dramma.it di Paolo Randazzo
Certo il teatro è forma, azione, finzione e certo occorre sempre stare in guardia quando qualcuno si mette
lì, su un palcoscenico, a raccontarti una storia: bisogna stare attenti perché la retorica è sempre pronta a
irretirti e a levigare questo o quel particolare, a rendere antipatico l’uno e simpatico l’altro. E tuttavia il
teatro è stato sempre un’arte politica, sempre, sin dalle sue origini ed anzi, quando questa sua qualità
diventa esplicita, il teatro sa parlare con autentica
passione civile e sa far zittire la retorica, ogni cattiva
retorica. Parliamo di “Padroni delle nostre vite”, lo
spettacolo di e con Ture Magro (alla riduzione scenica ha
partecipato anche Emilia Mangano), prodotto dalla
compagnia siculo-emiliana “Sciaraprogetti” (teatro e
sopratutto cinema), con in scena, oltre allo stesso Magro
(bravo, pulito, intenso), le presenze e le voci in audio e
video di altri attori (tra cui Fiorenzo Fiorito), che si è
visto al Comunale di Noto sabato 24 novembre scorso. Il
testo è tratto dal libro di Pino Masciari (“Organizzare il
coraggio”, scritto insieme con la moglie Marisa),
l’imprenditore edile calabrese che nel 1993 seppe trovare
il coraggio (un coraggio netto, umanissimo,
straordinario) di denunciare con nomi, cognomi, fatti e
atti, le ‘ndrine della mafia calabrese permettendo alla
giustizia e allo stato di condurre un battaglia, in quel caso vittoriosa, contro la ‘Ndrangheta. Masciari, in
seguito a quelle denunce divenne un “testimone di giustizia”, il primo testimone di giustizia nella storia
della lotta alle mafie. Fu sottoposto a un programma di protezione e la vita sua e della sua famiglia ne fu
radicalmente sconvolta: per anni in giro per l’Italia a nascondersi, cambiando casa di volta in volta
repentinamente, con la polizia e i carabinieri che, irretiti da una burocrazia opaca e spesso sorda, a loro
volta non capivano bene la differenza tra testimoni di giustizia (ovvero cittadini liberi e benemeriti della
giustizia) e pentiti; e poi le lunghe traversate dal nord Italia fino in Calabria per partecipare ai processi,
denunciare, confermare le accuse e guardare negli occhi, ancora e senza abbassare lo sguardo, i
malavitosi che avevano provato a strangolargli la vita. Un prezzo altissimo, un’ingiustizia subita per avere
fatto soltanto il proprio dovere. Ma anche una storia straordinaria, una storia di coraggio e di paura vinta,
per sé stesso e per gli altri; una storia che fa bene conoscere e che è giustissimo portare in teatro, dove ci
sono persone in carne e ossa: perché il coraggio non è solo una qualità intellettuale ma una virtù civile e
politica, che ha bisogno d’essere conosciuta, condivisa, apprezzata e necessita di fatti e testimoni prima
che di vuota retorica e applausi.
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LA NOUVELLE VOUGE ROMA
“Uno degli spettacoli di maggiore impatto emotivo presentati in questa edizione
2013 del Fringe Festival di Roma, Padroni delle nostre vite, colpisce nel segno”.
http://www.lanouvellevague.it/wordpress/archives/padroni-delle-nostre-vite/11440/?locale=it_IT&wppaalbum=169&wppa-cover=0&wppa-occur=1&wppa-photo=2797
Padroni delle nostre vite
Un grido di coraggio. Il coraggio di essere liberi.
Probabilmente uno degli spettacoli di maggiore impatto emotivo presentati in questa edizione 2013
del Fringe Festival di Roma, Padroni delle nostre vite, colpisce nel segno.L’interpretazione di Ture
Magro è coinvolgente e sceglie una linea drammaturgica che lascia con il fiato sospeso per tutto il
monologo.
Sembra sua la vita che interpreta; sembra la vita di ciascuno di noi seppure lontani dalla realtà di chi,
come Giuseppe Masciari ( interpretato dal bravissimo attore ), vive seguendo uno speciale programma
di protezione.È il coraggio della denuncia verso uno Stato che non sa difendere chi lotta a favore dei
diritti da esso stesso proclamati.È il coraggio di un uomo, un marito, un padre, di difendere la propria
famiglia da una vita fatta di paura.La storia è quella vera di Giuseppe Masciari, imprenditore calabrese
che è sottoposto ad un programma di protezione da 18 Ottobre 1997 per aver denunciato la
‘ndragheta e il suo legame con il mondo della politica.
Un teatro di denuncia quello presentato: è la legge della paura che ha il diritto di sopravvivere o,
quella del coraggio di cambiare le cose, di cambiare il nostro mondo?Convincente anche per la messa
in scena che si ispira ai toni narrativi stile Blu Notte di Carlo Lucarelli e che inserisce la recitazione
virtuale, quasi a sottolineare la presenza – assenza di una realtà forte ( sia essa riconducibile allo Stato
piuttosto che all’ndragheta).Esserci senza farsi vedere con Fiorenzo Fiorito, Stefano Brivio, Rosario
Minardi, Cosimo Coltraro, Emanuele Puglia, Alfio Zappalà, Gabriele Arena, David Marchese, attori
virtuali di un dramma reale.L’adattamento e la riduzione sono a cura di Ture Magro e Emilia Mangano,
la sonorizzazione è di Michele Musarra.
Il teatro di qualità non ha paura di far sentire la sua voce.“Per fare delle scelte difficili bisogna saper
rinunciare. Voi lo volete fare?” – Pino Masciari –
RAFFAELLA CERES 3 LUGLIO 2013
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VARESE REPORT
“Una grande lezione di teatro civile, questo Padroni delle nostre vite”
http://www.varesereport.it/2013/02/24/padroni-delle-nostre-vite-al-santuccio-un-imprenditore-si-ribella/
“Padroni delle nostre vite”, al Santuccio un imprenditore si ribella
Ture Magro racconta prima la vita felice di un ragazzo calabrese, che adora il padre imprenditore. Poi
il ragazzo cresce, eredita dal padre l’azienda di costruzioni e ha subito un confronti duro, spietato con
gli uomini della ‘ndrangheta. L’attore dà voce al terrore, alla rabbia, all’impotenza dell’imprenditore
Pino Masciari costretto a interloquire con i criminali. Una voce, quella di Ture Magro che s’alza di tono,
si fa più veloce, un torrente di parole che cercno di descrivere il dramma che vedere un cittadino
onesto sempre più schiacciato dal dominio mafioso. E poi la storia continua ed entra in scena lo Stato.
E’ stato un vero peccato che ieri sera, al Teatro Santuccio di Varese, siano stati pochi ad assistere ad un
lavoro teatrale intenso e sconcertante, prodotto da SciaraProgetti in collaborazione con Studio Nois,
portato a Varese dall’associazione Girinarte e dalla scuola teatrale Splendor del Vero. “Padroni delle
nostre vite”, uno spettacolo interpretato dall’ottimo Ture Magro che dialoga, sul palco del Santuccio,
buio in sala, sottofondo di rumori e voci della vita reale, con una serie di personaggi che appaiono su
tre maxi-schermi. Lo spettacolo ripercorre fedelmente il calvario di un imprenditore calabrese che
decide di denunciare la ‘ndrangheta e di fare arrestare i criminali collaborando con la magistratura.
Questo nella prima parte dello spettacolo. Mentre nella seconda si ripercorre tutta la vicenda, dai tratti
inquietanti, del rapporto con lo stato in quanto “testimone di giustizia”.
Lo diciamo sinceramente: non è stato facile accettare alcuni momenti della seconda parte dello
spettacolo, la più dura, la meno scontata. Siamo tra quelli che sul fronte della lotta alla criminalità
organizzata sono convinti che sia necessario fare scelte di campo nette, sempre a favore dello Stato,
della magistratura, delle forze dell’ordine. ma il teatro vero è così, non deve rassicurare, non deve
anestetizzare la coscienza. Lo spettacolo di ieri sera imbocca una strada difficile: entra in profondità
nelle carenze dello Stato, guarda dall’interno i ritardi delle sue strutture, la farraginosità delle sue
procedure, la scarsa attenzione alla persona e alla vita del cittadino. L’imprenditore, nello spettacolo, si
sente a volte abbandonato dallo Stato, a volte “ostaggio” del programma di protezione, spesso
equiparato ad un pentito, privo di una vita famigliare degna di questo nome. Ture Magro corre da un
appartamento segreto all’altro, la sua famiglia dietro di lui, i figli senza scuola, i genitori senza lavoro,
una vita impossibile da vivere, soprattutto per una vittima. Forte e sconvolgente la frase che l’attore e
autore (insieme ad Emilia Mangano) pronuncia in scena: “prigioniero dello Stato”.
Eppure, la conclusione dello spettacolo offre una speranza, fa intravvedere che qualcosa al Sud è
cambiato davvero. Sorge un movimento a difesa dell’imprenditore calabrese, la società civile si
mobilita, i mezzi tecnologici cercano di aiutare Masciari (in streaming vengono trasmessi i suoi
movimenti). La parte migliore del Paese, insomma, entra nello spettacolo con le immagini vere, l’attore
si mette da parte, e il pubblico può vedere che contro la criminalità organizzata la battaglia è di tutti,
uomini dello Stato e cittadini onesti.
Una grande lezione di teatro civile, questo “Padroni delle nostre vite”, che offre una prova d’appello
per coloro che ieri sera non erano al Santuccio: lo spettacolo verrà replicato il 17 aprile al Teatro
Apollonio di Varese per le scuole, e si rivolgerà in particolare ai ragazzi di terza media fino a quelli
delle scuole superiori. Un appuntamento da non perdere perchè, come dice l’attore sul palco, “ogni
spettatore che vede questo spettacolo allunga di un giorno la vita del coraggioso imprenditore
calabrese”. L’auspicio è che Varese possa mettere sul tavolo parecchi anni in più per il coraggioso
imprenditore.
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24 febbraio 2013 VARESE
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RECENSITO.IT
“La sua è una voce che lascia ammutoliti tutti quelli che sono
presenti, che quasi trattengono il fiato, per l'intensità di
quelle parole”.
http://www.recensito.net/pag.php?pag=12273
Ture Magro è Pino Masciari in "Padroni delle nostre vite". Contro le mafie e lo Stato
21 05 2013 (Teatro)
Ribellarsi all' 'ndrangheta non è facile. Lo è ancora meno se questo accade nei primi anni '90 e lo Stato,
quell'organismo che dovrebbe proteggerti, non è ancora in grado di farlo. Questa è la storia di Pino
Masciari e della sua famiglia, portata in scena da Ture Magro, nell'ambito del Festival “Inventaria”,
arrivato alla sua terza edizione quest'anno. Nel contesto del Teatro dell'Orologio di Roma, la
compagnia teatrale DoveComeQuando, propone una vetrina ricca di testi della drammaturgia
contemporanea.
“Padroni delle nostre vite”, è un lavoro prodotto dalla compagnia siculo-emiliana Sciaraprogetti, che si
ispira al libro di Pino Masciari, “Organizzare il coraggio”, imprenditore edile calabrese che nel 1993
ebbe il coraggio di denunciare la criminalità organizzata della sua regione. Le parole di Masciari
vengono riprese e interpretate dal bravo Ture Magro, che grida forte il coraggio, il sacrificio e le paure
di un'intera famiglia, ma anche di un intero popolo, quello che vive a stretto contatto con le mafie. La
sua è una voce che lascia ammutoliti tutti quelli che sono presenti, che quasi trattengono il fiato, per
l'intensità di quelle parole, gettate in faccia con la forza d'urto di una verità troppo scomoda da gestire.
Questa è la realtà. Un industriale di successo costretto a chiudere la propria impresa a causa di ricatti e
debiti contratti con gli uomini sbagliati, gli incidenti e le intimidazioni subite e poi la fuga.
L'allontanamento dalla propria terra, odiata ma anche tanto amata, con in testa la speranza di trovare
salvezza e rifugio. Purtroppo chi ti dovrebbe dare una mano si rivela il tuo nuovo nemico, quello che ti
costringe a una vita da fuggitivo, sballottato come tanti pacchi, da una città all'altra. Solo nel 2001 lo
stato italiano istituisce la figura del testimone di giustizia, con un ritardo pagato a spese di persone
come Masciari. Un sistema che ancora oggi, seppur molto importante per la sicurezza di altri testimoni,
continua a essere fallace. Dal 2005 la famiglia Masciari vive senza protezione e laddove le istituzioni
sono state carenti, oggi sono presenti gli “amici di Pino”, un gruppo di comuni cittadini nati attorno ai
blog e alle associazioni, che sostiene Masciari. La stessa cosa la fa Ture Magro portando in scena questo
spettacolo. Se è vero che “ogni persona che conosce la storia di Pino Masciari gli allunga la vita di un
giorno”, presenziare all'esibizione di Magro diventa un dovere.
(Elisa Silvestrin)
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PENSIERI DI CARTAPESTA
“A noi, ultima generazione uscita dal secolo breve, da occasione di vedere il ritratto il paese
dove siamo nati”
http://www.pensieridicartapesta.it/2013/05/26/padroni-delle-nostre-vite/
Alla ‘Ndrangheta non ci si ribella” dissero a Pino Masciari “e chi lo fa paga“. Lui non soltanto li sfidò,
denunciandoli nel 1994, ma diventò anche il primo collaboratore di giustizia della storia della Calabria e
del paese, nonché principale testimone del maxi-processo Mangusta 2, che mise in luce la struttura
della malavita delle quattro province. Da quel momento la vita di Pino si trasformò in una salita al
calvario. Era un imprenditore che dava lavoro e sicurezza a un centinaio di persone nel comparto edile;
si ritrovò prigioniero di un potere, politico e giudiziario, che non lo sopportava più di quanto l’amasse,
perché, diceva Leopardi, il popolo italiano “non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi
lo nomina“. Padroni delle Nostre Vite è la ricostruzione di questo dramma sulla fatica e sulla verità
in forma di monologo con attori virtuali.
Oramai superata la settantesima replica, l’attore Ture Magro interpreta Masciari completamente solo,
sotto una luce solitaria che cala dall’alto e lo preserva dall’oscurità totale nella quale è immerso il teatro.
L’ombra sul suo volto è calda, sa di fatica che invecchia e di umanità. Gli ‘ndranghetisti invece
compaiono sugli schermi, virtuali, bidimensionali, anche loro caratterizzati da un ombra particolare, ma
stavolta fredda, disumana e immobile. E così i poliziotti del NOP (nucleo operativo di protezione), il
questore, i politici, i carabinieri della scorta colpevoli di strani ritardi non sono che macchie nere dalle
forme inconsistenti e sinistre. Questi fantasmi popolano via via la storia, spaventosi solo perché visti di
fronte, come una maschera demoniaca sotto la quale si nasconde un bambino ferito.
Se in una notte serena puntassimo il telescopio sulle stelle più luminose, le scopriremmo accompagnate
da una piccola gemella. Ad essa devono molta della loro luce, sebbene ad occhio nudo sembrino
tutt’uno. A ben vedere, ciò si verifica anche per i grandi uomini. Uno dei loro più vasti depositi di
energia e coraggio è la donna che hanno al loro fianco. Tramite il solo ricordo innamorato, la moglie di
Pino, Marisa, guadagna bellezza e forma, pur rimanendo parola, mentre un solitario fascio di luce
illumina la scena. Una luce rossa e rassicurante che trascina, unica nota di poesia in un susseguirsi
agghiacciante.
Il movimento e la frenesia delle parole di Ture Magro si fanno sempre più sostenuti, la voce si aggrava e
si fa rabbiosa, mentre il tempo dello spettacolo si straccia. Preso di mira negli scambi sincronizzati con
gli schermi, Pino si sfianca. La sua domanda, un grido disperato – perché? – non trova risposta in un
universo che lo considera criminale per aver provato a dire la verità, a denunciare. Neanche al giorno
d’oggi, Pino può tornare nella sua terra e lavorare come imprenditore. Se ci si vuole fare un’idea
dell’Italia collusa e delle trattative stato-mafia, la testimonianza di Padroni delle nostre vite ce ne da
modo; un monologo sulla voce e sul silenzio, in un teatro semivuoto simile al parlamento nel discutere
di leggi antimafia. A noi, ultima generazione uscita dal secolo breve, da occasione di vedere ritratto il
paese dove siamo nati e l’atmosfera che abbiamo percepito quando siamo venuti alla luce.
di Guglielmo M. Basili
20 Maggio 2013 Roma
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ALCUNE TAPPE DELLO SPETTACOLO
MILANO 24 Ottobre 2013 Università Bocconi
TORINO 17 Ottobre 2013 Teatro Regio
BERLIN 11-12 Settembre 2013 Teatro Neuköllner Oper
HAMBURG 09 Settembre 2013 Teatro Hamburger Sprechwerk
ROMA 30 Giugno,1 e 2 Luglio 2013 ROMA FRINGE FESTIVAL
ROMA 20 Giugno 2013 FESTIVAL ARTINDIPENDENTI
ROMA 20-21 Maggio 2013 Festival Inventaria ‘13 Teatro dell’orologio
VERONA 23 aprile 2013 Auditorium I.T.S.
SETTIMO MILANESE 19 Aprile 2013 Festival Teatro Officiana
ENNA 11-12-13 Aprile 2013 Teatro Garibaldi
FIORENZUOLA D’ARDA (PC) 15-16 Marzo 2013 Teatro Verdi
BOLOGNA 5 Marzo 2013 Teatro Bellinzona
LECCO 28 febbraio 2013 Sala Ticozzi
VARESE 23 Febbraio 2013 Teatro G. Santuccio
GIOIA DEL COLLE (BA) 24 Gennaio 2013 Teatro Rossini
GIARRE(CT) 21 Dicembre 2012 Casa Circondariale
NOTO (SR) 24 -26 Novembre 2012 Teatro Vittorio Emanuele
MILANO 19-20-21 Ottobre 2012 Auditorium Valvassori Peroni
BORGO SABOTINO(LT) 27 Luglio 2012 Raduno Nazionale Giovani di Libera
COSENZA Debutto Nazionale 23 Maggio 2012 Teatro Università della Calabria
TORINO Anteprima 17 Aprile 2012 Auditorium Liceo Einstein
CONTATTI:
Dott.ssa Emilia Mangano
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