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House Organ cooperativo di ispirazione non banale

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House Organ cooperativo di ispirazione non banale
Dicembre 2015 - N.47
House Organ cooperativo
di ispirazione
non banale
Naviga con noi ... www.coseva.coop
COSEVA è impresa GREEN
ed ha aderito alla Carta
Verde, promossa dalla CCIAA
di Imperia, il disciplinare che
coniuga la produttività con
la sostenibilità ambientale.
Siamo anche a:
Sede Legale:
Via Braie, 300
18033 Camporosso (IM)
Tel. 0184.25.50.32
Fax 0184.25.50.35
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DEGO: Loc. Colletto, 7
SANREMO: Via Quinto Mansuino, 12
ROMA: Roma settecamini, Via Affile
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L’OCCUPAZIONE IN COSEVA
n.
%
N° di soci
375
96,90
N° di dipendenti
12
3,10
TOTALE LAVORATORI
387
100,00
al 31/10/2015
Coseva la normalità straordinaria
SOCI
DIPENDENTI
L’OCCUPAZIONE IN DELTA MIZAR
n.
%
N° di soci
30
96,77
N° di dipendenti
1
3,23
TOTALE LAVORATORI
31
100,00
al 31/10/2015
La solidarietà che ha messo le ali
SOCI
DIPENDENTI
Il Tema di questo numero:
Il CAPITALE SOCIALE nella
ECONOMIA della CONDIVISIONE
pagina 4
l’INSIEME è BEN di PIU’
della SOMMA
pagina 8
QUANDO il CAPITALE SOCIALE
diventa VIRTUALE
pagina 10
RISULTATI QUESTIONARIO
ASSEMBLEA SOCI 2015 di COSEVA
pagina 15
IL CAPITALE SOCIALE
il CAPITALE delle IDEE
pagina 6
RAPPRESENTANTI LAVORATORI
per la SA8000
pagina 9
Il CAPITALE SOCIALE
in COOPERATIVA
pagina 12
RUBRICA:
I bambini disegnano Coseva
Dicono di Noi
pagina 18
IN EVIDENZA: L’Officina della Socialità
CONVENZIONI PER I SOCI ed EVENTI
pagina 16
RUBRICA:
DELL’IGIENE
pagina 19
RUBRICA:
a proposito di ...
pagina 22
RUBRICA:
DELLA LOGISTICA
pagina 20
RUBRICA:
L’Ottava nota
pagina 23
NOTIZIE VARIE
pagina 25
SINTESI E TRADUZIONE
pagina 30
CAPITALE SOCIALE NELL’ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE
Il CAPITALE SOCIALE nell’ECONOMIA
della CONDIVISIONE
Estensioni del concetto di capitale sociale in un percorso di domande che va dalla
manifestazione di libertà all’innovazione tecnologica, verso uno sviluppo non verticistico,
democratico e collaborativo. E la biosfera che ci permette di vivere non è Capitale Sociale
dell’umanità?
nizierei con una domanda semplice, ma non banale: cos’è
il Capitale Sociale?
massima occupazione o benefici per i soci. GRANDE, MA
DIVERSA, MANIFESTAZIONE DI LIBERTÀ.
Il Capitale Sociale è un elemento di base del Rischio di
Impresa. I “Valori guida della Cooperazione” al punto 10 recitano
“Considerare il diritto ed il rischio di impresa come manifestazione di libertà”. Ritengo che la prima voce di rischio sia il
Capitale Sociale che non a caso è anche definito capitale di
rischio.
Quindi per fare impresa bisogna rischiare ed il rischio si esprime
con il Capitale Sociale che è, quindi, espressione di libertà.
Non possiamo che pensare ad un mondo con la coesistenza di
questi due modelli diversi di Capitale Sociale e che moltiplichi
in modo esponenziale le manifestazioni di libertà. Cioè possono
esistere cinquanta sfumature di Capitale Sociale.
Questa considerazione è forse lontana dalla comprensione
immediata della maggioranza.
Quindi è sicuramente impegnativo il nostro compito di imprenditori
e cooperatori nel far comprendere al prossimo che un impegno
economico sul Capitale Sociale non è un semplice esborso di
denaro (ed un rischio) ma anche una MANIFESTAZIONE DI
LIBERTA’.
È la risorsa messa a disposizione individualmente e messa a
rischio per raggiungere un grande obiettivo collettivo.
Il modo di partecipare al capitale di rischio può essere
diverso a seconda del tipo di società o di impresa collettiva
che si vuole sviluppare?
Tutto sarebbe di maggiore comprensione se ci fosse una maggiore
conoscenza delle innumerevoli situazioni dove il bene comune
è fondamentale per lo sviluppo della società.
Il Capitale Sociale può essere legittimamente versato per costituire
una società di capitali, per creare un’impresa che produca beni
e servizi con il massimo profitto possibile. GRANDE MANIFESTAZIONE DI LIBERTÀ.
Il Capitale Sociale può essere legittimamente versato per costituire
una società cooperativa che generi un’impresa sociale che
produca beni e servizi senza scopo di lucro e cercando di creare
4
Sentiamo sovente parlare di criteri molto diversi di impegno
nelle attività di pubblica utilità e quindi al Capitale Sociale
non diamo tutti lo stesso valore. Cosa ne pensi?
La cognizione del Capitale Sociale è legata a quella del “bene
comune”. Secondo me dove esiste una comunità esiste un
Capitale Sociale che si può esprimere in modi estremamente
diversi. Si può dire che una città può essere interessante
nella misura in cui offre benessere ai suoi abitanti e quindi
rientrano nella cognizione dei cittadini come Capitale Sociale
le opere d’arte dei musei, i servizi pubblici, i monumenti, i
parchi, le piste ciclabili, ecc.
La città rischia le sue risorse, finanziate dai cittadini, per
creare luoghi simbolo della comunità, ma anche luoghi
concreti per stare insieme e socializzare.
Dove non c’è Capitale Sociale,
non c’è capitale di rischio,
e quindi si riducono le
manifestazioni di libertà.
La città che non
investe sul proprio benessere
e sui luoghi
simbolo della
comunità, non
rischia e riduce
le opportunità
Il CAPITALE SOCIALE nell’ECONOMIA della CONDIVISIONE
www.coseva.coop
possono
esistere
cinquanta
sfumature di
capitale sociale
di libertà, condannandosi alla staticità ed al declino.
Presidente di
Coseva Società
Cooperativa
(runner)
CAPITALE SOCIALE NELL’ECONOMIA DELLA CONDIVISIONE
Articolo di:
GIOVANNI
NOVELLO
Quindi si stanno formando comunità che si sviluppano con
una base diffusa di Capitale Sociale che può essere determinato da un impegno economico collettivo, ma anche da
informazioni o servizi messi a disposizione di tutti?
Il mondo sta cambiando a velocità esponenziale. I cambiamenti
legati all’informatica, alla telefonia, ed alle altre tecnologie offrono
opportunità sempre più ampie di condivisione di informazioni e
quindi della libertà di iniziativa.
Mettere in rete è un po’ come creare un Capitale Sociale
culturale collettivo. Sono moltissimi gli esempi di nuova
economia a sviluppo laterale e basate sulla condivisione di
elementi, dati, studi, ecc.
Cito lo sviluppo spaventoso dei corsi quasi gratuiti con decine
di migliaia di iscritti (skypeshool). Lo spazio occupato dal
commercio via internet è sempre più ampio. Internet delle cose
è arrivato. La gestione dell’energia organizzata da comunità
virtuali sempre più vasta (negli Usa più del 30% dell’energia
elettrica è distribuita a basso costo da cooperative). È una
evoluzione dell’economia dello sviluppo attraverso una grande
diffusione quasi gratis di elementi produttivi.
Il Capitale Sociale culturale, composto da dati ed informazioni
messe a disposizione del mondo genera uno sviluppo a velocità
esponenziale che non si era mai visto. Basta guardare la velocità
con cui i beni appena lanciati sul mercato riducano rapidamente
i loro costi in pochi mesi diventando accessibili a tutti (mentre
fino a pochi anni fa i tempi erano molto più lunghi ed i costi
iniziali erano proibitivi ai più).
Sembrerà che sono andato fuori tema ma non è vero. Il Capitale
Sociale può essere rappresentato dai soldi versati in un’impresa
come capitale di rischio, ma anche
risorsa sociale versata per il
bene collettivo che può
cambiare la vita. Gli
sviluppi della tecnologia fanno pensare
che il modello
dell’impresa tradizionale continuerà a coesistere con diversi
altri modelli di
economia no
profit (pensate a
il capitale sociale
è manifestazione
di libertà e
preservazione
dell’esistenza
Wikipedia) molto più simili al modello cooperativo caratterizzato
da modalità e forme di Capitale Sociale molto diverso, esprimendo
la massima diversità biologica possibile di manifestazioni di
libertà.
Il Capitale Sociale però si può esprimere anche come ricerca
del profitto oppure come ricchezza comune. Può essere anche
entrambe le espressioni, però bisogna scegliere se deve essere
più profitto o più bene comune.
Le cooperative non hanno dubbi, ma nuovi soggetti e nuove
forme di comunità aiutate dalla tecnologia si stanno esprimendo
verso la direzione della prevalenza del bene comune.
Il concetto di disponibilità che le nuove tecnologie mettono a
disposizione supera il concetto di proprietà, che in molti casi
diventa superato.
Conviene una società dell’abbondanza alternativa alla
disponibilità limitata perché di pochi. E conviene anche a
questi ultimi. Più Capitale Sociale vuol dire più libertà e
sviluppo per tutti.
L’interpretazione che emerge, è di un Capitale Sociale come
elemento fondamentale di ogni impresa o attività, ma anche
come elemento fondamentale dell’umanità?
Sì, è così. Gli esseri viventi su questo pianeta perso
nell’universo, sono presenti in uno strato di crosta terrestre
di 65.000 metri, comprese le fosse marine oltre i 10.000
metri di profondità. È un piccolo strato di spazio vitale
rapportato alle dimensioni del resto ed è il Capitale Sociale
dell’umanità.
Dagli anni sessanta abbiamo cominciato a intaccare questo
Capitale Sociale, in quanto fino a quell’epoca si riusciva a vivere
solo con gli interessi (gli interessi sono le risorse che si rigenerano
tutti gli anni mentre il Capitale Sociale sono le risorse che non
si rigenerano). La coscienza del bene comune ci porta alla difesa
del Capitale Sociale, sia che tratti di un’impresa ed a maggior
ragione se si tratta della biosfera.
Il Capitale Sociela è manifestazione di libertà e preservazione
dell’esistenza
Il CAPITALE SOCIALE nell’ECONOMIA della CONDIVISIONE
www.coseva.coop
5
il CAPITALE delle IDEE
il CAPITALE delle IDEE
Viaggio filosofico nel pensiero come vero capitale dell’uomo, fino a rappresentare una
trasmigrazione attraverso il tempo e lo spazio. Toccante riflessione sulla vita ed oltre
osa fai lì impalato?... Penso… Ma che pensi e
pensi? Vai a fare qualcosa di utile, va’!
Vi è mai capitato? Non è successo anche a voi di sorprendervi o di essere sorpresi da qualcuno a stare lì, immobili,
con la bocca leggermente aperta e lo sguardo fisso nel
vuoto, con un’espressione al limite dell’ebetismo?
Beh, a me sì. Capitava e capita in continuazione. In quei
momenti, più che mai, penso.
Sono convinto che “pensare” sia una vera e propria
attività. Che costa fatica; che impone rigore e disciplina.
Pensare non è stare con il naso per aria e lasciare che
il tempo passi, ma è cercare di catturare o, meglio ancora,
di anticipare il tempo con lo sforzo ed il lavoro del proprio
cervello.
E’ il pensiero che individua le cose da fare o da dire; è il
pensiero che ci consente di superare gli ostacoli e di
proiettarci nel futuro.
Ecco perché io credo che il pensiero sia il vero capitale
dell’uomo e di tutte le organizzazioni nelle quali l’uomo
si realizza. Fra queste le aziende hanno un posto di tutto
rilievo, dal momento che (se siamo fortunati) passiamo
una buona parte del nostro tempo a lavorare. E’ un capitale
impalpabile, etereo ed invisibile, ma in grado di trasformare
la nostra vita ed il nostro lavoro.
E infatti sul lavoro il pensiero lo si deve usare continuamente. Qualunque sia il ruolo che si occupa in azienda.
Qualunque sia il problema da risolvere, la decisione da
prendere, la sfida da affrontare.
L’inglese è una lingua semplice nella sua forma. Se
6
il CAPITALE delle IDEE
www.coseva.coop
dovessimo tradurre pari pari in Italiano (che legge tutto
quello che è scritto) dall’Inglese daremmo l’impressione
di parlare più o meno come un capo sioux dei vecchi film
in bianco e nero. Tipo: “…Quando sole tramontare…uomo
bianco morire”, avete presente? E’ proprio questa sua
semplicità ad averne decretato il successo e l’affermazione
a livello planetario.
Accanto alla semplicità unisce, poi, l’efficacia e questo la
rende una lingua perfetta per descrivere le cose in maniera
sintetica, diretta e di immediata comprensione. E’, detto
in breve, una lingua pragmatica. Ed in inglese esiste
un’espressione che si chiama “Brain storming”, che in
Italiano suona più o meno come tempesta di cervelli o
cervello in tempesta. Due parole semplici che efficacemente descrivono un’attività importantissima in campo
decisionale.
Questa espressione indica, infatti, una tecnica che è nata
negli ambienti pubblicitari americani sul finire degli anni
Trenta del Novecento, ma che nel tempo si è diffusa ed
è stata adottata come metodo per affrontare e risolvere
i problemi in azienda. In sostanza i partecipanti alla riunione
“lasciano aperta” la mente e buttano
giù tutte le idee che passano
loro per la testa.
Senza mediazione.
Senza interpretazioni né razionalizzazioni.
Queste sono
attività rimandate alle fasi
successive. In
questa fase il
il capitale
maggiore:
il capitale
delle idee
cervello, cioè, deve essere lasciato libero di scatenare
una vera e propria tempesta. Di idee. Di suggerimenti. Di
proposte. Da queste si generano dubbi, riflessioni ed
analisi. Dopo, però. Prima bisogna spremersi le meningi
e gettare fuori quello che il nostro cervello custodisce.
Oggi la letteratura più accreditata considera questa metodologia, che supera i settant’anni di età, datata, spesso
male utilizzata e gli esperti tendono ad evidenziarne più
i limiti che i pregi.
Inoltre, sostengono che in realtà spesso si pensa di fare
brain storming, ma non è così. Perché s’improvvisa.
Perché non c’è preparazione. Perché il moderatore (che
spesso nell’azienda ha un ruolo attivo) finisce per gettarsi
nella mischia invece che rimanere il neutrale custode delle
regole e conduttore del gioco. Vero.
Una tecnica ha dei codici ben precisi, ha una cifra sua
specifica e, siccome anche le parole ed i nomi sono
importanti, non si può chiamare brain storming quello che
brain storming non è.
Con buona pace dei tecnici, però, io ritengo che ci sia del
buono quando in un’azienda i cervelli si uniscono per
affrontare i problemi e per superare le difficoltà. Qualunque
sia il nome di questa attività, c’è del buono quando i
componenti di un gruppo di lavoro mettono insieme
quello che è il loro capitale maggiore: il capitale delle
idee. E’ questo una sorta di “capitale paziente”, che
si remunera, cioè, nel medio e lungo termine. Ed è un
capitale che va accresciuto ed accantonato in maniera
ecologica, in maniera, cioè, che produca innovazioni
di prodotto o di processo, il cui impatto vada a beneficio della collettività e non solo
dei singoli promotori o
della loro comunità di
riferimento.
non c’è capitale
economico che
tenga se le aziende
perdono la capacità
di generare idee
Intendere
l’azienda come
un ingranaggio che sparge intorno a
sé del diserbante sociale
Direzione Lavori
del settore
Logistica
di Coseva
(subacqueo)
il CAPITALE delle IDEE
Articolo di:
MASSIMO
BOLLA
pur di massimizzare il profitto è un concetto che
appartiene all’archeologia della teoria economica,
fortunatamente e per consolidare le nuove tendenze
della condivisione servono cervelli e talenti.
Quando le aziende perdono il pensiero, la capacità di
generare idee, proposte, soluzioni non c’è capitale
economico che tenga: sono destinate a morire.
In questi giorni ho perso una cara amica dei tempi
dell’università. Aveva 44 anni, due figli ed ancora un sacco
di cose da dire e da fare; aveva sicuramente ancora un
sacco di pensiero da restituire al mondo. Che adesso
resterà lì.
Per questo odio la morte e la considero il più innaturale
degli eventi. Interrompe il pensiero. Tutti i pensieri. Quelli
buoni, quelli cattivi, persino quelli che non abbiamo avuto
il tempo di generare. Con la morte la Natura interrompe,
cioè, il vero motore del mondo. E’ come se una macchina
desse fuoco al carburante che ha nel serbatoio invece
che utilizzarlo per muoversi.
Ma questa è filosofia e per consolarmi mi piace convincermi – anche in questo caso filosoficamente - del
fatto che il pensiero non muoia insieme a noi; credo
che sia in grado di sopravvivere e di trasmigrare
attraverso il tempo e lo spazio. Il pensiero passa di
persona in persona, di cervello in cervello e riesce ad
affermarsi nel tempo.
Solo così, in momenti di disorientamento come questo,
mi sembra che tutte le cose riescano a tornare al loro
posto. Ciao Ba’.
il CAPITALE delle IDEE
www.coseva.coop
7
l’INSIEME è BEN di PIU’ della SOMMA
l’INSIEME è BEN di PIU’ della SOMMA
La difficoltà di capire la partecipazione, che con il tempo si trasforma nella coscienza di
far parte di un grande mosaico
i può avere una voce nella colonna ritenute in busta
paga ed accettarla di buon grado, anzi perfino esserne
quasi contenti? Beh la risposta in prima battuta è
assolutamente no! Già le buste paga sono abbastanza
“leggere” e con quanto percepito si fatica a far quadrare
i conti….figuriamoci se ancora mi vengono effettuate delle
ritenute….
Questo forse è il primo approccio che si ha quando si
entra in cooperativa per la prima volta da esperienze
diverse, ignorando le peculiarità di tale realtà, e si viene
a conoscenza della trattenuta per il versamento del Capitale Sociale.
Non vi nascondo che in parte, per un momento, anche in
me è risuonata una lontana vocina: “ecco ho trovato
un’occasione lavorativa; una bella fortuna, tanto più di
Un mosaico che rappresenta un elefante presso
il Piazzale delle Corporazioni a ROMA
8
l’INSIEME è BEN di PIU’ della SOMMA
www.coseva.coop
questi tempi, ma mi tocca già, in qualche modo, “pagare”
per lavorare”.
Per cambiare la prospettiva è necessario un po’ di tempo,
forse le informazioni fornite durante la domanda socio
non sono sufficienti, non tanto perché non siano esaustive
o ben spiegate, quanto perché non si riescono sul momento
a far sedimentare dentro di sé e a rendere proprie.
Dopo un po’, vivendo la cooperativa, leggendo le news
mensili, il Punto, il Bilancio Sociale, partecipando agli
incontri Insieme per Crescere ed alle Assemblee Soci
si prende coscienza di quanto quella prima sensazione
sia errata e si giunge perfino ad essere contenti di quel
versamento. Ciò non tanto perché risulta più chiaro che
la quota di Capitale Sociale a fine rapporto viene restituita
ed anche remunerata ed aumentata del ristorno, ma
perché si capisce che, attraverso quel versamento, attraverso quella partecipazione al capitale di rischio, la cooperativa è anche nostra, noi siamo “SOCI”, siamo tutti
egualmente in parte “padroni” della nostra azienda.
Questo, dal mio punto di vista, è di grande stimolo e porta
ad un coinvolgimento ancora più pieno nel proprio lavoro.
Con la nostra presenza andiamo
tutti ad incrementare il
Capitale Sociale della
Cooperativa ed ora
non penso tanto
all’aumentare
dello stesso in
termini di denaro, ma a
quello che ritengo sia il
vero e più im-
il capitale
sociale di
un’azienda è il
capitale umano
portante Capitale Sociale di un’azienda ossia il “capitale
umano” che vi sta dietro, la somma delle competenze e
capacità di tutti i lavoratori. Ed in questo campo, anche
se per un ingegnere è dura ammetterlo, la somma non è
una somma, ma una moltiplicazione: l’insieme è ben di
più della somma delle singole parti.
Come in un mosaico si hanno tante piccole tessere,
ciascuna diversa, anche di diverso colore, così come
diversi sono i nostri ruoli in cooperativa, diversi i settori
in cui siamo impegnati, diverse le nostre capacità tecniche,
teoriche, pratiche, diverso il bagaglio di esperienza accumulata.
Ciascuna tessera singolarmente ha un valore relativo,
anche la più bella, ma l’insieme di tutte le tessere dà
vita ad uno splendido mosaico il cui valore è infinitamente superiore a quello della somma delle singole
tessere. La “normalità” di ciascuno diventa la
“Normalità Straordinaria” di COSEVA.
Personalmente mi impressiona e mi fa ben percepire la
nostra forza e poliedricità, che pur racchiude tante complicazioni nell’attività quotidiana a cui sono chiamato in
cooperativa, l’immagine propria di una nostra campagna
pubblicitaria e richiamata dal Presidente ancora nell’ultima
Assemblea Soci: per 365 giorni l’anno, 7 giorni su 7,
ad ogni ora del giorno e della notte, da qualche parte,
ci sono Soci COSEVA in azione. Anche in questo modo
ritengo si dimostri l’ammontare del nostro Capitale Sociale.
Penso infine che affinché la nostra Cooperativa diventi
sempre più grande ciascuno di noi debba prendere
coscienza di essere solo una tessera e non l’intero
mosaico, ma che senza la sua tessera il mosaico non
è più lo stesso, anzi potrebbe
venire meno, pertanto
deve far sì che la sua
tessera sia lì,
sempre presente,
nel posto giusto, ben pulita
e pronta a risplendere.
365 giorni
all’anno, 7 giorni
su 7, ad ogni ora
del giorno e
della notte
Laureato in
Ingegneria, si
occupa in Coseva
del Sistema di
Gestione
Integrato
(ricercatore)
l’INSIEME è BEN di PIU’ della SOMMA
Articolo di:
PAOLO
GUGLIERI
I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI
PER LA SA 8000:
I lavoratori e le parti interessare possono presentare
reclami ed osservazioni relative ai comportamenti
aziendali ai seguenti indirizzi di posta:
1. Rappresentanti dei Lavoratori Coseva per la SA8000:
C.a. Leone Alessia – Poggi Francesca – Di Simone
Andrea Via Braie n. 300, 18033 Camporosso (IM) cap
18033 – Email: [email protected]
2. Ente di Certificazione (in caso di mancata presa in
carico da parte dell’azienda): Bureau Veritas Italia
Spa – Divisione Certificazione Att.ne Responsabile
Settore Etica Via Privata Miramare 15, 20126 MilanoEmail: [email protected]
3. Ente di Accreditamento (in caso di mancata presa
in carico da parte dell’Ente di Certificazione): Social
Accountability Accreditation Services (SAAS) 220 East
23rd Street, Suite 605, New York, NY 10010 fax: +212684-1515 email: [email protected]
l’INSIEME è BEN di PIU’ della SOMMA
www.coseva.coop
9
QUANDO IL CAPITALE SOCIALE DIVENTA VIRTUALE
QUANDO il CAPITALE SOCIALE
diventa VIRTUALE
Prendendo spunto da un articolo apparso sul “la Stampa” del 30 marzo scorso, provo ad analizzare
il significato “virtuale” del Capitale Sociale. Il mondo delle criptovalute
ll’interno de La Stampa del 30 marzo un breve
articolo, forse passato inosservato ai più, titolava
“Oraclize, la srl con capitale sociale in bitcoin”. Il
testo raccontava della prima società italiana, una Srl nata
ad Arezzo, che ha versato il proprio Capitale Sociale
interamente in bitcoin.
Ma di cosa stiamo parlando?
I bitcoin sono la più celebre e diffusa “moneta elettronica”,
detta anche “criptovaluta” cioè una valuta digitale decentralizzata, che si è diffusa in principio nei mercati non
regolamentati, specialmente online, ma che ultimamente
sta prendendo piede anche in alcuni negozi “fisici”.
Stiamo parlando di una valuta nata nel 2009 e che, a
differenza di quelle che siamo abituati a spendere non
viene emessa da un ente centrale. Viene, infatti, utilizzato
un “database distribuito” sulla rete di milioni di pc per
tenere traccia delle transazioni che utilizzano la crittografia
per gestire ogni aspetto, dalla creazione di nuova moneta
all’attribuzione del valore.
Il sistema è quello del peer-to-peer, cioè lo stesso sistema
che consente lo scambio di file fra due pc, ed in questo
tipo di economia virtuale e digitale sono i singoli utenti ad
avere la possibilità di battere moneta, in modo indipendente
e non controllabile, fino a raggiungere un limite massimo
complessivo stabilito in 21 milioni. È sufficiente scaricare
un software sul proprio pc, aprire un portafoglio virtuale
ed iniziare a inviare o ricevere soldi.
Una grande truffa? Una follia?
Dietro i bitcoin c’è un anonimo conosciuto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, che promette (citazione dal
sito ufficiale) “scambio di denaro online da un utente
all’altro senza operare con alcuna autorità centrale o
con le banche; la gestione delle transazioni e
l'emissione di bitcoin viene effettuata collettivamente
10
QUANDO il CAPITALE SOCIALE diventa VIRTUALE
www.coseva.coop
dalla rete. Bitcoin è open-source, la sua progettazione
è pubblica, nessuno possiede o controlla Bitcoin e
ognuno può prendere parte al progetto.”
Lascio a voi le dovute considerazioni e vi evidenzio che
I bitcoin vengono considerati come vere e proprie unità
di conto e pertanto sono riconosciuti senza problemi anche
in Italia, con la sola conseguenza che eventuali introiti
derivanti dalla loro vendita o dal loro scambio con soldi
reali vanno dichiarati al fisco come qualsiasi altra entrata.
C’è da segnalare che questa criptovaluta ha sviluppato
in poco tempo la fantasia della rete, arrivando anche a
creare diversi “emulatori” come i Dogcoin o Catcoin (per
i cani ed i gatti) ed i Sexcoin (immaginate per cosa possano
essere utilizzati…) e molti hanno colto l’occasione per
potersi arricchire iniziando a convertire i bitcoin in valuta
reale. Alcuni esempi: Attraverso intermediari si possono
utilizzare i bitcoin per acquisti su Amazon o Ebay, molti
enti ed organizzazioni online accettano questa moneta
per le donazioni e, infine, l’Università di Nicosia (Cipro)
dal novembre 2013 accetta questa valuta come mezzo
di pagamento delle tasse universitarie.
Un’altra piccola informazione per poterne liberamente trarre le
conclusioni del caso.
Recentemente è stato
arrestato Mark
K a r p e l e s ,
l’amministratore
della MtGox (la
più grande
piattaforma di
scambio di bitcon prima
della sua di-
45 bitcoin
pari a
10.462,50 Euro
a maggio 2015
chiarazione di fallimento del febbraio 2014) con l’accusa
di aver falsificato i dati del sistema informatico della sua
piattaforma modificando in attivo il saldo del suo conto
personale e “perdendo” un valore equivalente a 387 milioni
di dollari dagli account dei clienti. Colpa di un brutto virus
informatico a detta di Mark…
Tornando all’articolo della azienda italiana che ha versato
il proprio Capitale Sociale in bitcoin è interessante evidenziare che è stato possibile costituire la società usando
la criptovaluta poiché, come si può leggere nel suo atto
costitutivo, sono una rappresentazione digitale di un valore
e possono essere usati come mezzo di scambio, conservati
e commercializzati elettronicamente. Quindi se può essere
attribuito loro un valore, possono essere conferiti in una
società.
Il valore dei bitcoin.
Questa particolare valuta non ha un valore stabile nel
tempo e, anzi, varia molto velocemente con il passare dei
giorni o addirittura delle ore. Questo accade perché non
c’è possibilità di controllo da parte di un ente centrale che
potrebbe, ad esempio regolare il costo del denaro introducendo nuova moneta ed aumentando di conseguenza
l’inflazione.
Il valore di un bitcoin è oscillato dai 1.000 Dollari americani
del novembre 2013 ai circa 220 Dollari del maggio 2015.
La società di Arezzo si è costituita con un apporto di 45
bitcoin, valutati al momento della transazione in 10.462,50
euro (un bitcoin può essere suddiviso e speso fino all’ottava
cifra decimale).
E se il valore dei bitcoin scendesse sotto la soglia dei
10.000 Euro cosa succederebbe al Capitale Sociale? Il
commercialista che ha seguito
l’operazione risponde alle
colonne del quotidiano
che il versamento
andrà semplicemente reintegrato
se il loro valore
dovesse scendere al di sotto
di un terzo.
il capitale sociale ...
impegno fisico e
tangibile di un
onesto lavoratore ...
per raggiungere
obiettivi comuni
Alla luce di
Addetto alla
comunicazione
Interna ed
Esterna.
Laureato in
Giurisprudenza
(musicista)
QUANDO IL CAPITALE SOCIALE DIVENTA VIRTUALE
Articolo di:
MATTIA
MACCARIO
quanto esposto, fermo restando che tutto questo “denaro
virtuale” mi fa storcere parecchio il naso, io resto
dell’avviso che un conferimento di Capitale Sociale
debba essere il più classico lavoro o denaro che
rappresenta l’impegno fisico e tangibile di un onesto
lavoratore in un progetto che porti sì alla creazione
di un utile da condividere, ma soprattutto miri al
raggiungimento di obiettivi comuni.
Già soltanto l’idea dell’andamento altalenante del mercato
finanziario delle borse, con la possibilità per gli investitori
di perdere i loro risparmi perché dall’altra parte del mondo
è accaduto chissà cosa mi spaventa non poco, figuriamoci
il denaro virtuale!
LE “APP” CONSIGLIATE:
GOODBUDGET. Visto che siamo in tema di capitale
e di monete virtuali, vi segnalo questa applicazione
gratuita che permette di tenere sotto controllo
le proprie entrate ed uscite, in modo da poter
creare un budget mensile e gestire anche limiti di spesa.
La grafica è l’unica pecca di questa app, che risulta completa
e dettagliata ed offre anche la possibiltà di sincronizzare
online il proprio lavoro per condividerlo con i familiari.
GDMSS LITE. Restiamo in tema di controllo, ma
questa volta non parliamo del nostro patrimonio
economico ma del nostro patrimonio immobiliare.
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svolge bene il suo compito.
QUANDO il CAPITALE SOCIALE diventa VIRTUALE
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IL CAPITALE SOCIALE IN COOPERATIVA
Il CAPITALE SOCIALE in COOPERATIVA
Come da abitudine consolidata, l’Avv. Andrea Policari ci offre il quadro complessivo del
diritto sul tema del Capitale Sociale nelle cooperative, che oltre ad essere variabile ha
la peculiarità di non essere oggetto di riconoscimenti al contrario del lavoro dei soci
on il richiamo ad uno fra i principi basilari contenuti
nella dichiarazione di identità cooperativa approvata
nel 1995 in Manchester dall'Alleanza cooperativa
internazionale, l’art. 2511 del codice civile definisce le società
cooperative come "società a capitale variabile con scopo
mutualistico". Proprio il primo di questi principi recita che
"le cooperative sono organizzazioni volontarie aperte a tutte
le persone in grado di utilizzarne i servizi offerti e desiderose
di accettare le responsabilità connesse all'adesione, senza
alcuna discriminazione sessuale, sociale, razziale, politica
o religiosa"; questi principi sono stati recepiti dal nostro
ordinamento e dalla Cooperativa Coseva.
Il principio del “capitale variabile” comporta, quale effetto,
che, in linea di principio, sia da rendersi libero l’ingresso e
l’uscita del socio dalla cooperativa. Tale principio, tradottosi
nella lettura dell'art. 2524 cod. civ., è reso concreto dalle
ragioni che rendono favorevole l'ingresso o l'uscita da una
società cooperativa. Esse sono legate alle seguenti semplificazioni previste dal nostro legislatore:
- "il capitale sociale non è determinato in un ammontare
prestabilito" (comma 1);
- "nelle società cooperative l'ammissione di nuovi soci nelle
forme previste dall'art. 2528 (la tipica procedura di ammissione dei soci) non importa modificazione dell'atto
costitutivo" (comma 2).
Il riferimento alla sola ammissione di nuovi soci (e non anche
all'"uscita" degli stessi) sposta l'attenzione del lettore su
questo solo aspetto. Per l’effetto, il "principio della porta
aperta", nella prassi coniato e attribuito alle società cooperative
proprio in virtù delle semplificazioni di cui sopra, rimarca quel
favorevole aspetto procedurale che semplifica la possibilità
di accesso di nuovi soci cooperatori. Ma l'aspetto della
"variabilità del capitale sociale" ha una portata più ampia,
in quanto lo scioglimento del singolo rapporto sociale non
comporta modificazione dell'atto costitutivo, sia esso conse-
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Il CAPITALE SOCIALE in COOPERATIVA
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guenza di recesso, esclusione o morte dello socio, contrariamente a quanto imposto alle società di capitali.
Non interpreti, però, il lettore questo "principio della porta
aperta" alla stregua di libera e incondizionata possibilità di
ammissione di qualunque persona (fisica o giuridica) e in
qualunque tipo di cooperativa: le semplificazioni di cui sopra
sono stemperate, comunque, sia dalla possibilità che la
cooperativa preveda statutariamente alcune condizioni di
ammissione (come sovente accade), sia dalla previsione di
una precisa procedura di ammissione: domanda dell’aspirante
socio, riscontro da parte dell’organo amministrativo, eventuale
ricorso contro la comunicazione di non accettazione nei
termini di statuto (previsione, quest’ultima “aberrante” in
quanto non si vede il motivo logico-giuridico per il quale un
non socio debba ricorrere alle procedure previste dalla norma
societaria contro l’eventuale comunicazione di non accettazione). Quanto illustrato evidenzia quindi, da una parte,
condizioni e procedure con le quali il legislatore ottempera
alla garanzia di una certa regolamentazione interna della
cooperativa, dall'altra, l'imposizione del rispetto del principio
di "non discriminazione" e di "parità di trattamento".
La disciplina del capitale sociale per le cooperative è
individuabile, fra gli altri, agli artt. 2521, 2524, 2525 e 2526
cod. civ. In tali norme, e in particolare
all'art. 2525, il riferimento alla
composizione del capitale
sociale viene effettuato
alternativamente alle
quote e alle azioni
senza formulare
in tali ambiti alcun riferimento
alla tipologia di
schema societario cui la diversa compo-
cooperativa:
società a capitale
variabile con
scopo mutualistico
sizione del capitale sociale possa riferirsi. Uniche specificazioni
risultano essere quelle riferite all'indicazione del valore
nominale minimo e massimo dell'azione e al valore minimo
della quota pro-capite (non meno di euro 25,00 e non più di
euro 100.000,00). Il riferimento all'applicabilità delle norme
delle s.p.a. o, alternativamente, a quella delle s.r.l., può
essere individuato all'art. 2519 cod. civ., dove però ogni rinvio
è subordinato alla compatibilità delle disposizioni in parola
con la disciplina e i principi che governano le società cooperative.
Ulteriormente si rileva che al n. 4 del comma 3 dell'art. 2521
cod. civ. viene ripetuta senza alcuna modificazione la lettera
del previgente testo dell'art. 2518, comma 2, n. 5, cod. civ.
che già indicava, unitamente a quanto già previsto dal
previgente art. 2521, una possibile libera alternatività di
utilizzo delle quote e/o delle azioni in assenza di alcun
riferimento alla disciplina delle s.p.a. o delle s.r.l., bensì
risultando l'unico possibile rinvio alla disciplina delle s.p.a.,
individuato sempre dal previgente art. 2516 cod. civ. Appare
quindi ad una prima analisi che l'utilizzo di una articolazione
del capitale sociale in azioni o, alternativamente, in quote,
non risulta essere condizionato dalla tipologia di struttura
societaria utilizzata, bensì dalla previsione statutaria subordinata a sua volta esclusivamente alla volontà deliberativa
dei soci costituenti la cooperativa.
Non rilevandone alcuna, è possibile pervenire alla conclusione
che, pur non essendo esclusa in alcun modo la compresenza
di azioni e quote nell'articolazione del capitale sociale delle
cooperative che si richiamano alla disciplina della s.r.l., pur
tuttavia l'utilizzo del titolo azionario sembrerebbe privo di una
qualunque funzionalità per il tipo di società in argomento.
Come si vede, dalla definizione di cui all’art. 2511 cod. civ.,
le cooperative si costituiscono per favorire direttamente i
soci, grazie alla cessione dei
beni o servizi prodotti direttamente a loro ed a
condizioni più favorevoli di quelle che
abitualmente si
trovano sul mercato. Guardando alla sostanza, è come se i
soci si aiutassero reciproca-
il ristorno integra il
salario che non è
commisurato alla
partecipazione al
capitale sociale
Lavora a Roma e,
dal 2011, ricopre il
ruolo di Organo di
Controllo per la
231di Coseva
(appassionato
di auto
sportive)
IL CAPITALE SOCIALE IN COOPERATIVA
Articolo di:
AVV. ANDREA
POLICARI
mente, solo che il socio, invece di rivolgersi direttamente ad
un altro socio per richiedere una prestazione a condizioni di
maggior favore, si rivolge alla cooperativa.
Difatti, uno degli scopi della società cooperativa è quello di
favorire l'ingresso di nuovi soci; se il capitale della cooperativa
fosse fisso, l'ingresso o l'uscita di nuovi soci dovrebbe essere
accompagnata dalle deliberazioni di aumento o di riduzione
del capitale sociale con le inevitabili lentezze di questi
procedimenti. L'art. 2524 c.c. ha invece opportunamente
stabilito la variabilità del capitale di queste società proprio
per consentire l'ingresso o l'uscita dei soci senza che sia
necessario modificare l'atto costitutivo.
Anche nella società cooperativa il capitale sociale può
essere formato da quote o azioni e alla partecipazione
azionaria si applica sostanzialmente la disciplina ordinaria,
con alcune importanti differenze, che qui riassumiamo, ma
che possono essere ulteriormente approfondite nell'art. 2525
c.c. il quale recita, ai primi due commi: “Il valore nominale
di ciascuna azione o quota non può essere inferiore a
venticinque euro ne per le azioni superiore a cinquecento
euro. Ove la legge non preveda diversamente, nelle società
cooperative nessun socio può avere una quota superiore a
centomila euro, ne' tante azioni il cui valore nominale superi
tale somma.”
Per i motivi brevemente evidenziati il legislatore, pur disciplinando e rinviando alle norme sulle srl e spa ex art. 2519
codice civile, e pur ponendo la giusta attenzione alla materia
del capitale sociale, sottolinea come questo sia composto,
anche, dal fattore umano: il contributo dei soci al perseguimento dell’oggetto sociale ed allo scambio mutualistico è decisivo per sottolineare la caratteristica di
mutualità e compensare il socio per il contributo apportato. Ne è prova il riconoscimento del ristorno, alla
sussistenza delle condizioni, che integra il salario e che
non è commisurato alla partecipazione al capitale sociale,
ma all’apporto di lavoro ed alla conseguente produzione
di ricchezza.
Il CAPITALE SOCIALE in COOPERATIVA
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RISULTATI QUESTIONARIO 2015
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RISULTATI QUESTIONARIO ASSEMBLEA SOCI 2015 di COSEVA
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l’aumento
dell’action standard
è un segnale positivo,
segnala l’aumento
della soddisfazione
dei soci
RISULTATI QUESTIONARIO 2015
RISULTATI QUESTIONARIO
ASSEMBLEA SOCI 2015 di COSEVA
Siamo arrivati a sei anni consecutivi per il questionario
che viene distribuito alle Assemblee Soci di Coseva e che
viene compilato dai soci convenuti, di seguito riportiamo
sinteticamente i risultati ottenuti.
I questionari compilati sono stati 128, che corrispondono
a circa il 73% dei soci presenti fisicamente all’Assemblea,
dato che registra un aumento rispetto all’anno precedente.
Il valore dell’action standard, calcolato attraverso la
media ponderata di tutti i voti dati dagli intervistati, si
attesta quest’anno a 7,13 - in aumento rispetto al dato
dell’anno precedente di 6,50 - ed in crescita rispetto agli
ultimi tre anni.
Tutti i valori che si attestano al di sopra di questa soglia
sono considerati positivi, mentre quelli inferiori sono da
considerarsi degni di attenzione.
Si evidenziano in maniera positiva le aree della tutela
della sicurezza sul lavoro (votazione 8,39) e della tutela
e sicurezza del proprio posto di lavoro nella perdurante
crisi economica (votazione 7,71).
Si distinguono, invece, in zona di attenzione le aree
delle opportunità di crescita e del riconoscimento del
merito.
Tutte le altre risposte sono allineate al valore medio e
quindi complessivamente in zona positiva.
Sulle voci evidenziate da valori bassi, nonostante sia da
considerare il turnover fisiologico e la tipologia dei lavori
svolti da molti soci che conducono ad una visione poco
ottimistica, la Direzione ha preso in carico i risultati del
sondaggio avviando uno studio per poter migliorare la
percezione del socio Coseva in ambito a questi argomenti.
Action Standard = 7,13
Conosci le
Certificazioni di Coseva?
Il Coseva il lavoro è giudicato in base al merito
ed all’impegno?
6,38
Nell’attuale crisi quanto ti senti protetto
lavorando nella cooperativa Coseva?
7,71
Il mio lavoro è valutato con obiettività e
chiarezza dai miei responsabili?
7,03
Nel mio lavoro c’è: L’opportunità di crescere
professionalmente?
6,01
6,97
Nel mio lavoro c’è: Trasparenza nei rapporti?
Conosci il
Prestito da Soci di Coseva?
In Coseva mi sento integrato in una grande
squadra?
7,37
Coseva informa i soci sulle strategie e sulle
politiche dell’Azienda per il futuro?
7,21
Sul lavoro, la mia salute e la mia sicurezza
sono tutelate?
8,39
I turni di lavoro e riposo mi consentono
di avere tempo per me e la famiglia?
7,22
Coseva investe per motivare ed incentivare
i propri lavoratori?
7,01
0
1
2
3
4
5
6
RISULTATI QUESTIONARIO ASSEMBLEA SOCI 2015 di COSEVA
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7
8
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I Bambini disegnano Coseva
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Chied di Coseva e à pubblicat
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DICONO DI NOI
Giulio e Giacomo
2015
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GVC Onlus
Ass.ne PUNTO DIFfUSIONE
Riceviamo il Rapporto delle Attività 2014 da parte di
GVC, una Onlus attiva nelle situazioni di emergenza,
dell’accesso all’acqua e della nutrizione, ma che si occupa
anche della salute, della difesa dei diritti e dell’ambiente.
Lettera di ringraziamento da parte dell’Associazione
Culturale Punto diFfusione di Badalucco (IM), per
aver sponsorizzato la manifestazione .diFfest, svoltasi
il 10 e 11 luglio, ed arrivata alla sua 3° edizione.
Hanno realizzato 77 progetti in 22 paesi sostenendo quasi
1 milione e mezzo di donne, uomini e bambini.
Coseva ha dato un contributo.
Il tema di quest’anno era il Mediterraneo protagonista
attraverso gruppi musciali, mostre ed installazioni e
buon cibo.
BAMBINI DISEGNANO COSEVA - DICONO DI NOI
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DELL’IGIENE:
Direzione Lavori
del settore
Le condizioni igieniche
Multiservizi
dell’Europa dal XVI al XIX secolo
di Coseva
(allevatrice
di cani)
Interessante “viaggio nel tempo” che racconta i
DELL’IGIENE: Le condizioni igieniche ...
RUBRICA di:
MARIA TERESA
RONCONE
mutamenti delle pulizie nell’arco di 4 secoli.
Prima puntata di un resoconto tratto
dal sito www.unarosadoro.com
MUTAMENTI NELL’ALIMENTAZIONE
Le condizioni igieniche dell’Europa nel XVI secolo subirono un
mutamento che mise in moto un meccanismo progressivo
generatore di vasti miglioramenti in tutta la parte occidentale
del Continente. All’inizio il processo fu lento e indotto da
accadimenti casuali che si verificarono soprattutto in due paesi
europei, la Francia e l’Inghilterra.
In ambedue gli Stati,infatti, vi furono, nel corso del secolo in
oggetto, epidemie di peste, incendi, febbri contagiose e un alto
indice di mortalità. Ciò indusse i governanti a prendere provvedimenti per migliorare quanto più celermente possibile le condizioni esistenziali delle popolazioni vittime di tali calamità. Dopo
la peste del 1522, ad esempio, si vietò a Parigi di gettare le
immondizie dalle finestre. In Francia come negli altri paesi
europei l’igiene urbana era inesistente. Le strade non erano
lastricate,ma il loro fondo era di terra battuta,così che bastava
una pioggia per trasformarle in fiumi di fango.
Non esistevano collettori di acque nere né pubbliche discariche,non c’erano servizi igienici né fognature. Tutti i materiali di
risulta delle varie attività lavorative venivano depositati in mezzo
alla pubblica via, ove giungeva anche l’acqua sporca e maleodorante di concerie, tintorie, macellerie, che rendeva irrespirabile
e malsana l’aria per interi quartieri delle città. I cittadini gettavano
dalle finestre tutto ciò che di indesiderabile veniva prodotto nelle
case,compreso il contenuto dei vasi adoperati per i bisogni
corporali. Si aspettava che piovesse e che l’acqua cadendo
dal cielo trascinasse un po’ più oltre i rifiuti che ciascuno
depositava davanti la porta di casa. D’estate la situazione
diventava insostenibile e non era difficile che scoppiassero
epidemie contagiose. L’igiene personale era sconosciuta ai più.
I SECOLI PRECEDENTI
Durante tutto il medioevo e prima, dalla caduta dell’Impero
Romano, le condizioni igieniche delle città europee erano andate
peggiorando.
I Romani avevano avuto un atteggiamento diverso nei
riguardi dell’igiene pubblica e personale: la consideravano
indispensabile e addirittura di origine divina, così che tutti i
cittadini la praticavano come un diritto oltre che come un dovere.
L’istituzione delle Terme consentiva a chiunque, anche ai non
abbienti,di aver cura del proprio corpo limitando in tal modo il
diffondersi delle malattie. Ma durante i secoli che seguirono alla
decadenza dell’Impero Romano,man mano che la gente lasciava
le città e si disperdeva nei campi, nei villaggi sulle montagne,
per sottrarsi alle guerre e ai costi che la vita aveva raggiunto
nei grandi agglomerati urbani,la cura dell’igiene si andò rarefacendo. Si soleva affermare addirittura che forse un uomo si
lavava solo due volte nella vita: dopo essere nato e il giorno
delle nozze.
Una donna che si lavasse più spesso della comune norma era
considerata di facili costumi. Gli abiti, anche quelli festivi, non
si lavavano mai o molto raramente, e venivano indossati nonostante tutte le macchie di unto,di salse e di sughi che potevano
stratificarsi sugli indumenti per anni e anni. Nel XVII secolo
vennero in uso le parrucche,che erano confezionate con capelli
veri tagliati ai defunti o a chi li cedeva per denaro in caso di
bisogno. Ma poiché i capelli non si lavavano mai, poteva capitare
di acquistare una parrucca abitata da spiacevoli parassiti.
I più sopportavano stoicamente tale tortura che provocava prurito
e malattie della pelle, ma già alla fine del ‘600 si cominciarono
a richiedere parrucche che non fossero state almeno confezionate
con i capelli degli appestati, e ci sono testimonianze scritte che
non si tollerò più di acquistare una parrucca infestata da parassiti.
I cittadini di Londra superano il milione e mezzo di unità e, dopo
l’incendio subito dalla città nel 1666, il Re e il Parlamento
hanno proibito di costruire case troppo vicine le une alle
altre. Sono sorti perciò quartieri dalle vie larghe ma dalle case
più piccole per recuperare lo spazio lasciato a strade e piazze,
che ora sono, per decreto di legge, pulite e, proprio perché
più grandi, più arieggiate e meno maleodoranti. I cittadini non
osano sporcarle gettando i rifiuti dalle finestre,come usavano
prima della peste e dell’incendio. Si aprirono in quel periodo
diversi bagni pubblici e non era insolito che anche le donne li
frequentassero.
La medicina imparò molto dalla pratica dei medici sui campi
di battaglia. Curando i soldati feriti si comprese che essi morivano
più perché le ferite si infettavano che per essere stati lesi negli
organi vitali. Tuttavia solo nel XIX secolo si diffusero gli
antisettici e la pratica della sterilizzazione di bende e strumenti chirurgici. Nel XV secolo si era diffusa una nuova malattia,
che si cominciò a manifestare nel 1495 a Napoli durante
l’occupazione dei Francesi di Carlo VIII. Si diffuse però presto
in tutta Europa nei luoghi ove c’erano guerre e soldati.
Poiché il medico veronese Gerolamo Fracastoro scrisse un
poemetto in latino in cui spiegava in forma mitica l’origine del
male con la favola del pastore Sifilo , la malattia venne detta da
ciò “sifilide”. La virulenza e la velocità di diffusione del nuovo
male fu tale da essere paragonabile oggi solo al contagio che
si verifica per l’AIDS,che ,per altro, avviene per le stesse vie.
DELL’IGIENE: Le condizioni igieniche dell’Europa dal XVI al XIX secolo
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DELLA LOGISTICA: Cartellini Kan Ban
DELLA LOGISTICA:
Cartellini Kan Ban
Modo sistematizzato di circolazione delle informazioni
ggi parliamo in giapponese e la parola di cui ci
occupiamo è “kanban”.
Kan
significa “visuale”, Ban
significa “segnale”.
Il kanban è una tecnica della Lean Production (Produzione
Snella) che rende possibile il Pull Flow (Flusso Tirato) dei
materiali.
ll kanban si basa infatti su dei cartellini fisici che acconsentono la produzione, l’acquisto o la movimentazione
dei materiali.
L’obiettivo del kanban è di evitare la sovrapproduzione
che è lo spreco più impattante sulle performance di un
sistema produttivo.
Il kanban è un metodo operativo per far circolare le
informazioni in modo sistematizzato all’interno dell’azienda
ed eventualmente tra azienda e fornitori eliminando la
necessità di sistemi complessi di programmazione della
produzione.
Il kanban si configura come un cartellino quadrato che
contiene le informazioni necessarie per produrre, acquistare
o movimentare componenti e materiali nel sistema produttivo. Di conseguenza il kanban rappresenta il motore
dell’attività dell’azienda gestendo in modo automatico la
quotidianità degli ordini di lavoro, consentendo ai responsabili di occuparsi di risolvere le criticità e di sviluppare i
miglioramenti del sistema.
I kanban si possono distinguere in due grandi tipologie:
- I kanban di movimentazione o di trasporto che servono per spostare componenti e materiali verso un
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DELLA LOGISTICA: Cartellini Kan Ban
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Rappresentazione del ciclo kanban nel Value
Stream Mapping (Mappatura del flusso del valore)
processo produttivo;
- I kanban di produzione che rappresentano veri e propri
ordini di produzione
mediante i quali si
autorizza il processo a monte
a produrre un
certo componente per
un processo a valle.
Le informazioni
KAN BAN
elimina necessità
di sistemi
complessi di
programmazione
che generalmente si possono trovare su un cartellino
kanban sono:
- Il codice del componente interessato
Direzione Lavori
del settore
Logistica
di Coseva
(subacqueo)
DELLA LOGISTICA: Cartellini Kan Ban
RUBRICA di:
MASSIMO
BOLLA
- Il fornitore di quel componente
- Il cliente che lo richiede
- Il tempo a disposizione per il ripristino
- La quantità da ripristinare
- Il contenitore da utilizzare
- Altre informazioni personalizzate
I cartellini kanban vengono posizionati su un contenitore
che contiene una quantità prefissata di un componente.
Solo dopo che questo materiale viene consumato il cartellino viene passato al fornitore che può ripristinare i
componenti consumati. Il flusso dei materiali in una produzione a kanban è perciò definito “tirato” in quanto la
produzione di un componente è autorizzata solo da un
effettivo consumo.
I flussi produttivi tirati non necessitano di risorse dedicate
alla programmazione della produzione e hanno il vantaggio
di eliminare l’Effetto Forrester.
L’area dove vengono immagazzinati i contenitori con i
cartellini kanban viene chiamataSupermarket.
Alcuni dei benefici che l’utilizzo del Kanban è in grado di
offrire alle aziende sono:
* Eliminazione della sovrapproduzione
* Aumento della flessibilità nella risposta alla domanda
del cliente
* Semplificazione del sistema informativo legato alla produzione
KAN BAN
integrazione
catena dei
processi dai
fornitori ai clienti
*Maggior integrazione nella
catena dei
processi che
vanno dai fornitori fino ai
clienti
DELLA LOGISTICA: Cartellini Kan Ban
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A proposito di ... - Comprensione del testo
RUBRICA di:
MAURO
IDONE
A PROPOSITO DI...
Ragioniere,
appassionato di
filosofia, socio ed
di Antonella Ossorio - Ed. Einaudi 2014
ex Presidente di
Coseva (dal 1988
al 1990)
Anche questa volta Mauro riesce a raccogliere la
(accanito
nostra attenzione con qualcosa (come dice lui)
lettore)
che “ti prende e non ti molla più”
“LA MAMMANA”
i stanno capitando libri con in primo piano personaggi
femminili alcuni nati donna altri con una predominanza
femminile nell'anima.
Ho scelto questo libro di A. Ossorio, più conosciuta finora per
libri per ragazzi, perché oltre ad essere scritto benissimo con
alcune frasi dialettali molto efficaci, ti prende dalle prime righe
e non ti molla più.
La protagonista è colei che dà il titolo al libro: la mammana,
ovvero una levatrice. Una donna che ha come compito, prim a
in un entroterra rurale della provincia di Napoli poi nella stessa
città partenopea, di far nascere i bambini e talvolta di non farli
nascere. Un personaggio eccentrico che per un caso fortuito si
trova ad avere una figlia senza averla partorita. Una figlia
anch’essa “inconsueta” a causa del suo aspetto, nata sotto il
segno di una sfolgorante cometa.
La mammana e la figlia per ragioni diverse cercano di adattarsi
alla società di metà Ottocento in cui vivono, una società che
non le prevede e che fatica ad accettarle. E questa è la storia
di questo percorso, che non è un percorso di rivendicazione ma
quanto di adattamento e mimetizzazione, supportato e arricchito
dalle numerose relazioni che legano i personaggi del romanzo.
Relazioni come: un amore incondizionato, amore tra madre e
figlia, tra zia e nipote, l’amore inteso come eros, il rapporto di
amicizia, la capacità di cura, quella relazione di apertura e
condivisione tra donne, la solidarietà e quello che oggi si chiama
“sorellanza”.
Queste caratteristiche femminili, che sono sempre state presenti
nell'umanità anche quando il patriarcato era dominio assoluto,
oggi e per il futuro sono assolutamente vitali per dare una
soluzione a questa crisi mondiale dell'umanità.
Il discrimine è questo: quanto riusciremo ad usare del nostro
capitale umano femminile per rimanere umani.
Leggete questo libro perché vi farà stare bene...
COMPRENSIONE del TESTO
buona lettura...
Segui il consiglio di Mauro e guarda il
video inquadrando il QR qui accanto.
Per questa rubrica propongo il testo di un brano di GIORGIO GABER “L'APPARTENENZA”,
Questo brano come sempre per Gaber ha un testo complesso che consiglio di seguire con la voce dell'autore (Youtube)
L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.
Uomini
uomini del mio passato
che avete la misura del dovere
e il senso collettivo dell'amore
io non pretendo di sembrarvi amico
mi piace immaginare
la forza di un culto così antico
e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita
ma piano piano il mio destino
é andare sempre più verso me stesso
e non trovar nessuno.
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A PROPOSITO DI ...
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L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza
è avere gli altri dentro di sé.
L'appartenenza
è assai di più della salvezza personale
è la speranza di ogni uomo che sta male
e non gli basta esser civile.
E' quel vigore che si sente se fai parte di
qualcosa
che in sé travolge ogni egoismo personale
con quell'aria più vitale che è davvero
contagiosa.
Uomini
uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine
io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto un luogo un posto più sincero
dove magari un giorno molto presto
io finalmente possa dire questo è il mio posto
dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il
mondo.
L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza
è avere gli altri dentro di sé.
L'appartenenza
è un'esigenza che si avverte a poco a poco
si fa più forte alla presenza di un nemico, di un
obiettivo o di uno scopo
è quella forza che prepara al grande salto
decisivo
che ferma i fiumi, sposta i monti con lo slancio
di quei magici momenti
in cui ti senti ancora vivo.
Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi
cominciare a dire noi.
RUBRICA di:
PASQUALE
LANZA
L’OTTAVA NOTA
“ROCK & RAI”
dei Crifiu
he cosa deve ancora succedere?
La vera domanda che noi tutti dobbiamo farci è che cosa
deve ancora succedere prima che questa carneficina
continua si arresti nel mar mediterraneo?
Ormai ogni giorno ascoltiamo increduli un bollettino di guerra,
di morti annegati, intossicati, abbandonati in mare.
Ascoltiamo di persone senza limiti di età, che nascono su un
barcone, di bambini che invece di andare all’asilo come tutti i
nostri figli intraprendono un viaggio pazzesco, spaventoso, a
volte concluso drammaticamente.
Ormai ci stiamo abituando a sentire, da parte di alcuni esponenti
della nostra classe politica, le cose più assurde, barbare ed
inumane, parole che meritano una sola risposta: vergogna.
Quando ero piccolo sulla spiaggia mi divertivo a costruire dighe
vicino a dove arrivava l’onda del mare, e, una volta finito guardavo
soddisfatto la mia costruzione pur sapendo che il mare l’avrebbe
distrutta.
Noi oggi pensiamo che erigere muri e affondare barconi sia la
soluzione ad un esodo biblico inarrestabile, pur sapendo che la
storia insegna che i muri crollano e la forza dell’uomo è superiore.
Fortunatamente in tanti casi la musica vede oltre quelle che
sono le bassezze quotidiane. È il caso dei “Crifiu” che nel 2012
escono con un disco “Cuori e Confini” originale e contemporaneo, capace di mescolare suoni e ritmi del mediterraneo alla
potenza del rock e dell’elettronica in un originale e innovativo
sound.
La canzone “Rock & Rai” è quella che voglio segnalarvi oggi.
Parla del mare tra le terre, il Mar Mediterraneo, ed è una
canzone allegra, vivace, che parla di un mondo nuovo a
due passi da noi, che danza sull’onda, parla di abbandonare
le guerre, di rais che cadono , di decine di popoli che si
affacciano su questo mare, di pace fra questi popoli, uniti
da storia e tradizione.
Ed è proprio questo capitale
umano che noi oggi non
stiamo capendo, perché è un mondo
nuovo che parte da
qui, ed ha una
aspettativa ed
una speranza di
una vita migliore
che noi oggi non
abbiamo più.
capitale umano
che oggi non
stiamo capendo
L’OTTAVA NOTA
Responsabile del
Personale.
Dottore in
Giurisprudenza
(dedito
all’associazionismo)
parla di un mare, il Mediterraneo, che porterà la pace e la libertà,
ma che noi oggi siamo riusciti solo a trasformare in un gigantesco
e vergognoso cimitero.
È una canzone di speranza? O solo di illusione?
Ognuno in cuor suo ha la risposta che crede, ma quella
dell’Europa e del mondo intero può essere solo una: andare
oltre la paura, c’è in gioco il nostro futuro e la storia (neanche
tanto lontana) è il monito del passato.
“ROCK & RAI”
Contenuta nell’Album:
“Cuori e Confini” (2012)
ALTRI ALBUM
CONSIGLIATI:
Tra terra e mare (2006)
I CRIFIU - giovane band Salentina con
una originale identità sonora (tra pop,
rock, elettronica, world music e
melodie mediterranee)
IL VIDEO DELLA CANZONE
Se volete vedere il video della canzone recensita
potete collegarvi al sito WWW.YOUTUBE.COM e cercare
“crifiu rock e rai”, oppure
potete inquadrare il QR Code
qui sotto con il vostro QR c
ode
smartphone per riprodurre
direttamente il video.
Questa canzone
L’OTTAVA NOTA
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GUIDA COSEVA
Altro che Guida Michelin ...
GUIDA COSEVA
Giriamo l’Italia per lavoro e quindi vi segnaliamo osterie e ristoranti caratteristici che incontriamo. Vi chiediamo di inviarci le
segnalazioni del caso tenendo conto di: tipicità del locale - tipicità della cucina - buon rapporto qualità/prezzo - ambientazioni
particolari - folclore - paesaggi meritevoli.
Sono esclusi: ristoranti con posate d’argento - locali troppo cari - staff eccessivi di camerieri in livrea - ambienti sofisticati con
la puzza al naso. Sono preferite le osterie.
Ristorante
CASA E
BOTTEGA
Piazza Garibaldi, 2 DOLCEACQUA (IM)
Tel. 0184 255038
Nella piazza di Dolceacqua, con una
splendida vista sul castello dei Doria e
sulle case arroccate ai suoi piedi, accanto
al ponte Romano, si trova questo
ristorante dall’arredamento insolito e
curato.
Ampio spazio all’interno ed all’esterno,
cortesia dei proprietari e del personale,
oltre alla elevata qualità dei piatti fanno
di questo ristorante un luogo da
consigliare.
Strada Provinciale sud,
101 - CERIANA (IM)
Tel. 0184 551742
V.le Rimembranza, 15
Rocchetta Nervina (IM)
Tel. 0184 207938
www.ristorantevecch
iafattoria.com
Locanda
VECCHIA
FATTORIA
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GUIDA COSEVA
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Ottimo ristorante che
offre piatti tipici della
tradizione (di
particolare nota quelli
fatti con la tipica
salsiccia di Ceriana)
e deliziosa pizzeria
con ampia scelta di
pizze, birre artigianali
ed ottimi ed
abbondanti dolci fatti
in casa.
Piatti tipici della
cucina ligure,
accompagnati da un
buon vino locale.
Possibilità in stagione
di gustare funghi
freschi.
Ristorante
GENTILE
Ottimo rapporto
qualità/prezzo.
a firmato il sindaco di Genova, Marco Doria. Hanno firmato Toti e Paita. Hanno firmato sindaci, assessori,
consiglieri di tutti i Comuni della Liguria, sindacati, altre associazioni di categoria. E hanno firmato migliaia
di persone senza cariche istituzionali. Tutti uniti da un unico obiettivo: stop alle false cooperative.
In Liguria, fra personalità e cittadini comuni, hanno firmato in 4.000 per arrivare alla proposta di legge di
iniziativa popolare, e dietro a questo risultato c’è anche l’impegno di Coseva e del neo eletto coordinatore
provinciale di Legacoop Novello Giovanni che hanno organizzato la raccolta delle firme e svolto le operazioni
di convalida per la Provincia di Imperia.
NOTIZIE VARIE
RACCOLTA FIRME - STOP ALLE FALSE COOPERATIVE
Gibelli Davide
Sindaco Camporosso
Scajola Marco
Consigliere Regionale
Scibilia Sergio
Ex Cons. Regionale
Mons. Suetta Antonio
Vescovo Diocesi Ventimiglia-Sanremo
Codarri Luciano
Fondatore della Spes
Barbagallo Giovanni
Consigliere Regionale
NOTIZIE VARIE
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NOTIZIE VARIE
NOVELLO GIOVANNI ELETTO COORDINATORE PROVINCIALE DI LEGACOOP
l 21 ottobre presso la “Sala dei Comuni”
della sede della Provincia di Imperia si è
svolto un convegno sull’economia della
Provincia e sulla cooperazione locale. Durante
l’evento, che ha visto la partecipazione delle
cooperative imperiesi e delle autorità locali,
è stata ufficializzata la nomina a Coordinatore
di Legacoop di Giovanni Novello, attuale
presidente di Coseva.
Si tratta di uno dei primi casi in Italia in cui il
Coordinatore Provinciale di Legacoop è
espressione diretta della cooperazione e
non si tratta di una nomina politica o sindacale
calata dall’alto, che incarica funzionari esterni.
Nel corso del convegno hanno portato, fra gli
Il Convegno di Legacoop Imperia
altri, il loro interessante contributo il Segretario
Novello
è nominato Coord. Provinciale
CGIL Revelli, il
rappresentante di
Confesercenti De Negri, il Presidente di Delta Mizar Massimo Bolla, il Presidente
del gruppo paritetico Florcoop Mario Cimino, la segreteria regionale di Legacoop
Legapesca Liguria Lara Servetti ed alcuni giovani esponenti di nuove realtà
cooperative imperiesi - le coop DidatticApp, Gps e Brigì.
Parte focale del convegno è stata la presentazione del lavoro svolto da un gruppo
di cooperatori che ha iniziato a redigere il Bilancio Sociale di Legacoop Imperia.
Si tratta di una raccolta di tutti i dati salienti delle 43 cooperative della nostra
provincia, suddivisi per settore, che rappresentano assieme circa 50 milioni di
euro di fatturato ed oltre 3700 soci. Nel documento si illustra anche l’attività di 9
cooperative provenienti da altre zone.
L’incontro è stato molto partecipato e sentito, in un’atmosfera di partecipazione
attiva, ormai inusuale per questa tipologia di eventi.
ASSEMBLEA REGIONALE LEGACOOP LEGA PESCA LIGURIA
iovedì 5 novembre presso l’InfoPoint a Molo Artiglio a Oneglia (IM), si è svolta
l’Assemblea Regionale di Legacoop Lega Pesca Liguria. Il tema al centro
del dibattito è stato la “Programmazione Comunitaria Pesca 2014-2020: aspettative,
prospettive e scenari per la Liguria”.
“La pesca in Liguria rappresenta una parte importante dell’economia regionale
maggiormente se si considera la stressa connessione con la ristorazione, il turismo
e il commercio – spiega Barbara Esposto, responsabile regionale Legacoop
LegaPesca Liguria. Il settore attraversa un periodo ormai cronico di crisi ed è solo
grazie alla ricchezza del nostro mare che le imprese di pesca riescono tra mille
difficoltà a sopravvivere. Sopravvivere però non basta! E’ necessaria una rinnovata
attenzione della politica e delle istituzioni affinché si possa realizzare uno sviluppo L’Assemblea di Legacoop
che sia sostenibile in termini ambientali, economici e sociali”.
Lega Pesca Liguria
COOPERATIVA UNIVARTIS
resso l’Accademia delle Belle Arti di Sanremo, gestita dalla cooperativa
Univartis, si è laureata con la massima votazione (110 e lode) Beatrice
Messineo, con una tesi che ha preso avvio da una proposta multimediale e
multicanale che la studentessa ha sviluppato in occasione della partecipazione a
tre mostre inserite nel progetto internazionale IAM.
Ci piace ricordare che anche Matilde Idone, figlia di due soci fondatori della
Coseva, si è laureata tempo fa presso l’Accademia ed oggi vi è impegnata come collaboratrice didattica.
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NOTIZIE VARIE
13 NOVEMBRE 2015
Un attacco terroristico scuote Parigi ...
tutto il Mondo esprime la sua solidarietà
NOTIZIE VARIE
SOLIDARIETA’ DI COSEVA AL POPOLO FRANCESE
#porteouverte
COSEVA DALLA PARTE DELLA LEGALITA’
l C.d’A. della Coseva ha deliberato l’adesione della cooperativa
all’Associazione Libera, per promuovere e praticare, come si può leggere
sul documento firmato dal nostro Presidente:
cultura della legalità democratica; la giustizia
sociale; la pace; la solidarietà; l’ambiente. Per
QR cod
un impegno contro la corruzione, per la
e
trasparenza della politica e contro tutte le
mafie.”
visitate il sito di LIBERA Per chiunque volesse aderire a Libera a titolo personale, possiamo metterlo
per maggiori informazioni in contatto con i referenti liguri dell’associazione.
SONDAGGIO ECOVADIS SULLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY
oseva è stata sottoposta per il terzo anno
consecutivo ad un sondaggio sulla CSR
(Corporate Social Responsibility) o
Responsabilità Sociale d’Impresa, commissionato
da parte di Saint Gobain.
Coseva ha ottenuto il livello massimo di riconoscimento della propria affidabilità, ottenendo il livello
GOLD (oro) con un punteggio di 69/100.
Le domande del questionario spaziavano dalla tutela dell’ambiente, alle pratiche inerenti i rapporti di lavoro,
dalla sicurezza sul lavoro agli acquisti sostenibili.
ABCD + ORIENTAMENTI GENOVA
i è svolto dal 5 al 7 novembre 2014 il salone ABCD +
Orientamenti presso la Fiera di Genova, salone
dell’orientamento, dell’educazione e del lavoro.
Coseva ha partecipato nella giornata del 4 novembre con
un suo stand, incontrando ben 35 candidati.
Appena due giorni dopo i colloqui di Genova, svolti dal Vice
Presidente di Coseva Massimo Bolla, è stato effettuato un
secondo colloquio dal nostro Responsabile del Personale Pasquale Lanza per approfonidre la conoscenza
di due persone. Ad una di queste è stata formalizzata la proposta di assunzione.
NOTIZIE VARIE
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NOTIZIE VARIE
COSEVA NEL CAMPO PROFUGHI DI VENTIMIGLIA
ubblichiamo questa singola immagine a testimonianza del
lavoro che da questa estate vede in prima linea diversi soci
di Coseva. Il servizio di pulizia presso il campo profughi
allestito a Ventimiglia.
Avremmo pagine e pagine di storie da raccontare ma pensiamo
che questa immagine possa racchiuderle tutte!
COSEVA, UN MARCHIO REGISTRATO
el corso degli ultimi mesi Coseva ha lavorato per tutelare la propria
immagine e, nello specifico, il proprio marchio. Sono state, infatti, realizzate
le pratiche per la tutela nazionale del marchio della nostra cooperativa,
sia nella sua versione “completa” della ragione sociale per esteso che nella
versione con il solo elefante e la scritta Coseva.
Da oggi il marchio di Coseva è protetto legalmente dalle contraffazioni.
POETI e POESIE - IL NOSTRO SOCIO MAURIZIO AMENDOLA
l nostro socio impiegato presso la Centrale del Latte di Roma,
Maurizio Amendola, ha partecipato ad un progetto autofinanziato
dal titolo “Poeti e Poesie”, con la casa editrice Pagine, e con la direzione
del poeta italiano Elio Pecora.
I componimenti del nostro socio possono essere letti sul web ed ascoltati
in un audiolibro, sempre nella stessa pagina. Vi riportiamo di seguito un
brano scritto da Maurizio e, con l’occasione, gli facciamo i nostri
complimenti.
QR cod
e
Andate a visitare la sua pagina web
inquadrando il QR code con il vostro
smartphone oppure visitate il sito
www.poetipoesia.com/pagine-web- 2
LITHOPS E PAESAGGI MIMETICI
i è svolto dal 10 ottobre al 28 novembre, presso il Museo Bicknell
di Bordighera, la mostra LITHOPS e PAESAGGI MIMETICI, dal
titolo “è socchiudendo gli occhi che si vede meglio”.
Mostra a cura di Silvia Alborno e Roberto Lanteri Minet, in
collaborazione con la conservatrice del Museo Bicknell Daniela Gandolfi.
Fra gli sponsor dell’iniziativa anche COSEVA.
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NOTIZIE VARIE
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VIVERE
Sono qui,
in piedi,
meditando su questo universo.
Mi giro a destra.
Mi giro a sinistra.
Ed è così che mi sento,
disperso
Non è facile
mettere a posto le cose.
Eppure non sono
un introverso
Per questo urlo
a tutto il Mondo Intero
e a me stesso
Io Vivo
Io Esisto
Io Resto
NOTIZIE VARIE
UNA NOTA PER AMICA
itorna nel 2015 il concorso nazionale artistico
musicale Una Nota per Amica - Memorial Veronica
Grillo, con la sua decima edizione. "Anima" della
rassegna il Cavalier Mario Grillo, Capo delegazione
di Bordighera della "LILT - Lega Italiana Lotta contro
i Tumori" e organizzatore della rassegna.
Coseva fin dalla prima edizione della manifestazione
si pregia di esser fra gli sponsor della manifestazione.
LA PALLAMANO VENTIMIGLIA VINCE IN FRANCIA
nella foto la squadra Under 16
attuto il Beausoliel nell'amichevole della giornata delle
Associazioni Sportive della cittadina della Costa Azzurra.
Si è svolto sabato 26 settembre a Beausoleil, l'incontro
amichevole tra le squadre del Handball Beausoleil e la
Pallamano Ventimiglia; l'incontro era stato organizzato dalla
squadra della Costa Azzurra, per consolidare i legami di
amicizia tra i due sodalizi e per onorare la giornata dello
sport delle Associazioni Sportive organizzata dalla Municipalità
della cittadina francese.
Tabellino dell'incontro: HANDBALL BEAUSOLEILPALLAMANO VENTIMIGLIA 26-30
PALLAMANO VENTIMIGLIA - sponsorizzata “Coseva”:
Deodato, Borgna, Rossi, Lanzillotta, Bollo, Intra, Uras, Lupi, Luccisano, Rizzi, Iorio, Allaria
Allenatori: Zafarana, Antoniol (il papà della nostra Stefania).
LA SPES DI VENTIMIGLIA VERSO I VENT’ANNI
abato 19 settembre si è svolta a Camporosso, presso la sala dei Tigli in loc. Bigauda,
l’Assemblea Generale della SPES di Ventimiglia, associazione che dal 1996 è
impegnata nel sostegno dei disabili.
Nell’occasione, grazie anche al sostegno di Coseva, si è continuata la raccolta firme
per la proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative.
UN NUOVO SLOGAN PER COSEVA
iceviamo dal nostro socio Cristian Zanellati, che
svolge i servizi di pulizia in diversi cantieri della
zona della Sede, questa simpatica immagine.
L’idea dello scatto e dello slogan sono le sue, e
noi pubblichiamo volentieri questa immagine.
L’invito va a tutti gli altri soci di Coseva, per inviare
altre immagini simili, magari riferite ai nostri servizi
di logistica, data entry, portierto, facchinaggio, ecc.
Inviate
le
vostre
immagini
a
[email protected] oppure contattate
Mattia in ufficio (tel. 0184.255032).
NOTIZIE VARIE
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SINTESI e TRADUZIONE
THE SHARE CAPITAL IN THE SHARING ECONOMY
Article by Giovanni Novello, President of Coseva. Extensions of the concept of share capital in a path of
questions which ranges from freedom of expression to technological innovation, towards a development not
top-down, democratic and collaborative. The biosphere that allows us to live is not share capital of humanity?
THE POTENTIAL OF IDEAS
Massimo Bolla, Vice President of Coseva gives us a philosophical journey in thought as a true capital of
humanity, to be a transmigration through time and space. Touching reflection on life and beyond.
SET IS MORE OF THE SUM
The Engineer Paolo Guglieri tells the difficulty of understanding the participation, which in time becomes
knowledge of being part of a large mosaic
WHEN SHARE CAPITAL BECOMES VIRTUAL
Inspired by an article wich appared in "la Stampa" of March 30, Mattia Maccario analyzes the "virtual" meaning
of share capital. The world of Cryptocurrency.
THE SHARE CAPITAL IN COOPERATIVE
According to established practice, the lawyer Andrea Policari gives us an overall framework of the law on the
shared capital in cooperatives, which in addition to being variable has the distinction of not being subject to
recognition on the contrary to the work of the members.
HYGIENE: HYGIENIC CONDITIONS IN EUROPE FROM THE SIXTEENTH TO THE NINETEENTH CENTURY
The Director of Multi-services sector, Roncone Maria Teresa, takes us on an interesting "journey through time"
that recounts the changes cleaners from 4 different centuries. First episode of a report from the site
www.unarosadoro.com
LOGISTICS: KANBAN CARDS
Massimo Bolla, Director Logistics sector, explains a systematized way flow of information
ABOUT ... "THE MAMMANA"
This time Mauro Idone captures our attention with something (as he says) that "takes you and you do not spring
more"
L’OTTAVA NOTA - “ROCK & RAI” DEI CRIFIU
Pasquale Lanza, our Head of Human Resources, speaks of this song by a young band from Salento with an
original musical identity.
LE CAPITAL SOCIAL DE L'ÉCONOMIE DE PARTAGE
Article par Giovanni Novello, Président de Coseva. Extensions du concept de capital social dans un processus
de questions allant de la liberté d'expression à l'innovation technologique, en vue d'un développement pas
verticale, démocratique et collaborative. Est-ce que la biosphère qui nous permet de vivre n’est pas le capital
de l'humanité?
LE CAPITAL DES IDÉES
Massimo Bolla, vice-président de Coseva, nous donne un voyage philosophique dans la pensée comme une
véritable capitale de l'humanité, soit une transmigration à travers le temps et l'espace. Réflexion poignante sur
la vie et au-delà.
L’ENSEMBLE EST PLUS QUE LA SOMME
L'ingénieur Paolo Guglieri raconte la difficulté de comprendre la participation, qui dans le temps devient la
conscience de faire partie d'une grande mosaïque
LORSQUE LE CAPITAL SOCIAL DEVIENT VIRTUELLE
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SINTESI e TRADUZIONE
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CAPITAL SOCIAL EN COOPERATIVE
Conformément à la pratique établie, l'avocat. Andrea Policari nous donne une cadre géneral sur le capital dans
les coopératives, qui en plus d'être variable a la particularité de ne pas être soumis à la reconnaissance, par
opposition au travail des membres.
HYGIÈNE: HYGIÉNIQUE CONDITIONS EN EUROPE DU XVIe AU XIXe SIÈCLE
Roncone Maria Tersa, Directrice du secteur Multiservices, nous emmène sur un intéressante “voyage dans
le temps” qui raconte les changements du nettoyages en 4 siècles. Premier épisode d'un rapport à partir du
site www.unarosadoro.com
SINTESI e TRADUZIONE
Inspiré par un article sur "la Stampa" du 30 Mars, Mattia Maccario analyse le sens «virtuel» du capital social.
Le monde des pièces virtuelles.
LOGISTIQUE: CARTES KANBAN
Massimo Bolla, Directeur de la Logistique, explique un flux de façon systématique de l'information
À PROPOS ... "LA MAMMANA"
Cette fois Mauro Idone peut rassembler notre attention avec quelque chose (comme il dit) que "vous amène
et reste avec vous"
L’OTTAVA NOTA - “ROCK & RAI” DEI CRIFIU
Pasquale Lanza, notre directeur du personnel, on parle de cette chanson par un jeune groupe du Salento avec
une identité musicale originale.
SINTESI e TRADUZIONE
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I VANTAGGI PER I SOCI COSEVA
L’ASSISTENZA AI SOCI COSEVA
- Lavorare in una cooperativa trasparente che applica i
contratti e le leggi sul lavoro (sembra una cosa dovuta,
E LO E', ma non è da tutti).
- Ristorno: beneficiare a fine anno di aumento gratuito di
capitale sociale in funzione del buon esito della gestione.
- Incentivi e premi settoriali.
- Dopo 10 anni di lavoro iscrizione gratuita ad assicurazione
sanitaria ulteriore rispetto a quelle eventualmente previste
dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro.
- Attività ricreative: gite, svaghi, cene ecc. gratis o con
partecipazione simbolica per i soci.
- Remunerazione del capitale sociale decisamente superiore agli interessi bancari.
- Convenzionamento con fondo integrativo pensionistico.
- Lavorare con la possibilità di beneficiare di incentivi
economici.
- Conoscere e sapere per poter decidere.
I DODICI PRINCIPI GUIDA DELLA COOPERAZIONE:
DECIMO PRINCIPIO
La cooperazione considera il diritto e il rischio di fare
impresa come manifestazioni di libertà
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