Vittorio Parisi ha riportato i vitigni antichi nel Banale
by user
Comments
Transcript
Vittorio Parisi ha riportato i vitigni antichi nel Banale
Copia di 6f7359ec2a883146426e391c02de4332 48 Valli Giudicarie ❖ Val Rendena TRENTINO MERCOLEDÌ 9 MARZO 2016 Protezioni più alte al ponte “dei suicidi” ◗ LOMASO Le nuove protezioni messe in opera dalla Provincia nei giorni scorsi Nei giorni scorsi la Provincia ha ultimato un intervento da tempo atteso. La messa in sicurezza delle spallette del ponte, o meglio la installazione lungo tutte le spallette di una recinzione alta circa 3 metri. Questo per scoraggiare un'azione ormai divenuta tragicamente frequente proprio dalle spallette del ponte, il suicidio. Sul tema del suicidio si era- no svolte gli anni scorsi varie manifestazioni per superare la sistematica rimozione da parte dell'opinione pubblica. Due le più importanti, il convegno dedicato al fenomeno dall'Associazione Culturale “Officina dei Sogni” di Stenico e la messa, proprio sul ciglio del ponte, di don Marcello Farina. Ma soprattutto era stato presentato un progetto di rivitalizzazione del manufatto, grazie allo studio del neo-architetto Federico Morelli, all'epoca studente del Politecnico di Milano-polo di Mantova, un progetto in 3D per la realizzazione di una palestra di roccia artificiale, di un sistema di reti salvagente, di un impianto di illuminazione e di un passaggio pedonale anche per portatori di handicap, applicati al contesto architettonico e naturalistico del Ponte dei Servi. Ma tutto è rimasto finora nel cassetto dei sogni. Il ponte detto dei Servi, che unisce la strada provinciale 33 con la statale del Caffaro, viene realizzato nel 1909, quindi ristrutturato in ferro e inaugurato nel 1923. In seguito, viene interamente rifatto nel 1956. Ancora oggi è uno dei più alti del Trentino, lungo 72 metri e alto 85. Per la sua costruzione furono impiegati 1.000 quintali di ferro e 10.000 quintali di calcestruzzo; i parapetti sono in ferro battuto mentre i 4 delfini (ora ne manca uno) in pietra provengono dal ponte precedente e furono disegnati dall'architetto Giorgio Wenter Marini. (g.ri) Vittorio Parisi ha riportato i vitigni antichi nel Banale Intagliatore del legno e agricoltore, con la pensione ha seguito le sue passioni E oggi vanta le uniche viti di “negrina” e di “pavana” rimaste in Trentino di Graziano Riccadonna ◗ VILLA BANALE madonna di campiglio Da una passioncella giovanile a un impegno sul duplice fronte, artista e coltivatore. Passione che con pensione, venti anni fa, si è trasformata in autentica professione. Vittorio Parisi, classe 1928, chiusa la vita lavorativa sulla fonte delle Terme di Comano, non ha dovuto inventarsi nulla: artista e autentico coltivatore lo era già nel sangue. Così ha ripreso giusto venti anni fa nel suo paese di Villa Banale a dedicarsi all' arte dell'intarsio su legno e a quella del coltivar viti, le più antiche conosciute perché rimaste nel loro “cultivar”. Si tratta di un “cultivar” piuttosto antico e unico, tanto che gli stessi teorici di San Michele all' Adige se ne sono accorti. In particolare nel vigneto avito, Vittorio ha scoperto la sopravvivenza di una vite antica, ormai scomparsa ovunque, la specie pavana “negrina”, di un tipo particolare: “Nel nostro vigneto familiare - racconta - in viale Predaia, la negrina è sempre stata coltivata come la pavana.” Già da venti anni il vigneto è coltivato a Müller Thurgau con l'assistenza dei tecnici della Valle dei Laghi. Ma un paio di anni fa Vittorio fa una scommessa con se stesso: piantare nel vigneto davanti a casa (un magnifico balcone sulla valle), 80 piantine di uva bianca biologica proveniente dalla Ger- Torna la “Dolomite’s Fire” Attesi migliaia di sciatori ◗ MADONNA DI CAMPIGLIO Vittorio Parisi, 78 anni, nel suo vigneto a Villa Banale mania. “Non ho eseguito alcun trattamento - assicura Vittorio- e le piante sono rimaste sane!” Così quest'anno ha imbottigliato le prime 20 bottiglie di un vino dolce e aromatico. L'appezzamento di 4500 metri quadrati è piccolo e la produzione di solaris per ora è solo un esperimento. “Ma riuscito perfettamente, ora mi sono procurato altre piante di solaris, così l'avventura dell'uva tedesca potrà rendermi almeno un centinaio di bottiglie!” precisa fiducioso Vittorio, illustrandoci i mezzi di bottega, il tino, le botticelle. “Il mio vi- gneto - dice - è la prova che anche in Banale, come avveniva normalmente in antico, si può coltivare la vite, basta trovare la varietà giusta, quella che resiste a temperature rigide”. Per Vittorio Parisi la vigna è solo una passione, ma non l'unica: poi c'è l'arte dell'intarsio, in cui dopo anni di paziente lavoro è divenuto un maestro: anche se non ha ancora fatto una mostra. “Ho cominciato spinto da don Luciano Carnessali, che passava qui spesso per bere un bicchiere di Thurgau. Avevo fatto sul muro esterno della mia casa le quattro stagioni con cemento e polvere di marmo. Dopo il suo giudizio (L'è en po' rozo, ma en sogeto fantastico!” mi sono messo a fare altre opere, questa volta su legno...” E così è nata la passione per l'intarsio, dove l'artigiano si mescola all'artista per comporre quadretti di nature morte o paesaggi con liste di legno: noce, nazionale o sloveno, betulla (bianco), tek (nero), ciliegio, pesco, olivo, abete bianco, il tutto autoprodotto. Vittorio ci illustra le fasi di lavorazione delle listarelle. “E' tutta questione i pazienza...”. Ma anche di bravura e piglio artistico. IL LUTTO a madonna di campiglio Oggi l’addio a Giuliano Stedile, gioielliere e assessore ◗ MADONNADICAMPIGLIO Il sorriso di Giuliano Stedile, dentro e fuori il negozio, illuminava la giornata a coloro che lo incontravano e lunedì quel sorriso, si è spento per sempre, dopo aver strenuamente resistito per 10 anni all’accanirsi sul suo fisico di una malattia rara, sommata ad una neuropatia periferica. Giuliano Stedile, titolare della gioielleria Stedile nella centralissima via Dolomiti di Brenta a Madonna di Campiglio, lascia la moglie Palmira ed il figlio trentasettenne Roberto. L’ultimo saluto della comunità campigliana oggi alle 14.30 nella Chiesa di S. Maria Nuova. Sessantasette anni, amante fedele della località in cui aveva aperto il negozio di preziosi nel 1973, tanto da voler accorciare spesso le vacanze per tornare in fretta nella sua Campiglio, Giuliano Stedile era una persona solare, positivo, un professionista molto apprezzato in paese, che grazie al gusto ed alla raffinatezza della moglie Palmira, ha creato la gioielleria di fiducia di molti turisti abituali e di molti vip in vacanza nella località. A volte, quando l’afflusso turistico è al massimo, bisogna fare i turni per fermarsi davanti la vetrina ad ammirare i gioielli esposti. Proprio grazie al fair play che lo connotava ed alla propensione al dialogo che lo caratterizzavano, Giuliano Stedile, originario di Vipiteno, era stato anche eletto in comune a Pinzolo, negli anni ’90 e nominato assessore alla cultura. Sua la strenua battaglia, aprire a Campiglio un punto di prestito della biblioteca comunale, dove i bambini e i ragazzi del paese potessero trovare (allora internet non era a disposizione di tutti) il materiale di supporto ai loro studi e la gente del paese, così come i turisti, potessero usufruire di un punto di lettura aperto al pubblico. Oggi pomeriggio le esequie e l’abbraccio del paese a Palmira e Roberto. (e.b.b.) Giuliano Stedile Sarà la popolare conduttrice televisiva Cristina Parodi a tenere a battesimo la 7° edizione di “Dolomite’s Fire” che sabato tornerà ad accendere di luci e di sorrisi il cuore di Madonna di Campiglio. Da molti anni amica della manifestazione e della Magica Cleme Onlus, l’associazione per i bambini affetti da patologie oncologiche a cui l’evento è dedicato, Cristina Parodi ha accettato con entusiasmo di dare il via alla grande fiaccolata delle Dolomiti sabato alle 18, aprendo la “discesa per la solidarietà” sui quattro versanti delle montagne che circondano Madonna di Campiglio. Con Cristina Parodi in Piazza Sissi, tanti altri personaggi dello spettacolo: la conduttrice Elenoire Casalegno, l’inviato di Striscia la Notizia Edoardo Stoppa, la velina Irene Cioni e il comico Fabrizio Fontana, oltre a campioni dello sport come il ciclista Gilberto Simoni e il Campione Olimpico di sci alpino Giuliano Razzoli, quarto sulla 3Tre del 22 Dicembre scorso. Tutti insieme per regalare un sogno ai bambini di Magica Cleme, 5 monta- gne di luce, ognuna dedicata a uno dei cinque comitati organizzatori storici della Coppa del Mondo FIS (Vail, Adelboden, Wengen, Kitzbühel e Madonna di Campiglio), che si riuniranno in Piazza Sissi, in un ideale abbraccio ai ‘piccoli eroi’ della lotta contro la malattia e alle loro famiglie. Spettacolo e musica invaderanno tutta Madonna di Campiglio, con la diretta e l’animazione di Radio Studio + e musica dal vivo. “Tutto questo è possibile grazie all’aiuto del Comitato 3TRE – ha sottolineato Mario Zanon ideatore e animatore della fiaccolata da Guinnes a scopo benefico - e quello di molti altri che credono in questo evento. Tra i tanti, vorrei ricordare gli amici di Mediaset, e i ragazzi di On Air, e sponsor importanti come Audi, Ferrari e Forst.” Anche quest’anno, migliaia di persone sono attese per prendere parte alla fiaccolata di Madonna di Campiglio, sarà possibile acquistare i pettorali Dolomite’s Fire a partire da venerdì in Piazza Sissi a Madonna di Campiglio, e sabato alle partenze delle cabinovie e in tutti i rifugi di Madonna di Campiglio. (e.b.b.)