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bruciata con l`acido
sovraccoperta NaziraN Naziran è nata in Pakistan; oggi vive con le figlie lontano dal suo carnefice. 815613 Copertina: Foto Agenzia Corbis Art director: Francesco Marangon Graphic designer: Laura De Mezza bruciata con l ’ acido «Mi addormento profondamente. All’improvviso mi sveglio sussultando: un liquido cola su di me. È freddo, ma brucia; sfrego il viso e la pelle si sgretola sotto le mie dita, i pezzi di carne si disintegrano. Urlo dal dolore, urlo ma non vedo più niente. Non capisco che cosa succede. Chiamo aiuto, grido che sto bruciando! Tocco il mio corpo e sento la carne viva sotto le dita. Il liquido sta ustionando il mio volto, la schiena, le braccia, il busto, il collo, la pancia. I miei occhi non vedono più. Sono nell’oscurità, terrorizzata.» CON Célia MerCier Célia Mercier è giornalista e corrispondente per Libération e Envoyé Spécial. Collabora alla rivista XXI e nel 2009 ha vinto il Prix Bayeux per reporter di guerra. NaziraN con Célia MerCier bruciata con l’acido Prefazione di Valérie Khan «Avevo vent’anni quando il mio volto è stato cancellato per sempre.» Quaranta rupie. Tanto costa – nei villaggi rurali del Pakistan – un flacone di vetriolo, l’arma letale che, ogni anno, condanna oltre centocinquanta donne a una fine atroce o, nel caso migliore, a un’esistenza d’inferno. Quaranta rupie, meno di mezzo euro: il prezzo di una vita. Naziran è una vittima dell’acido. All’età di vent’anni le è stato rubato il viso per sempre. Le hanno rovesciato addosso il vetriolo in piena notte, per ucciderla e sbarazzarsi di lei. Ma la sua voglia di vivere ha prevalso e il suo spirito di combattente, allenato da anni di violenze e di umiliazioni, le ha instillato la forza di ripartire e raccontare al mondo la sua storia. Quella di una bambina nata nella povertà, costretta – a soli tredici anni – a un matrimonio con un uomo crudele che, a suon di percosse e minacce, le ricorda ogni giorno la colpa di non avergli dato un erede maschio. E quando la morte di lui giunge come una liberazione, l’incubo si fa ancora più nero: il cognato la prende in casa come seconda moglie e le riversa contro tutto il suo odio, decidendone infine il terribile destino. Dopo la notte dell’acido, Naziran ha avuto il coraggio di denunciare il suo carnefice per ritrovare – perdute per sempre la bellezza e la femminilità – almeno la dignità che le era stata sottratta. Così quella donna fragile e fortissima è diventata il simbolo di una lotta disperata per fare uscire dall’ombra tutte le vittime di una tortura disumana. Questo libro è pubblicato in collaborazione con l’ONG internazionale Acid Survivors Foundation e con la ONLUS italiana Smileagain. CL_Bruciata con l'acido_815613_ES.indd 1 19/12/11 14.35 CL_bruCiata Con L’aCido_815613_ES sovraccoperta NaziraN Naziran è nata in Pakistan; oggi vive con le figlie lontano dal suo carnefice. 815613 Copertina: Foto Agenzia Corbis Art director: Francesco Marangon Graphic designer: Laura De Mezza bruciata con l ’ acido «Mi addormento profondamente. All’improvviso mi sveglio sussultando: un liquido cola su di me. È freddo, ma brucia; sfrego il viso e la pelle si sgretola sotto le mie dita, i pezzi di carne si disintegrano. Urlo dal dolore, urlo ma non vedo più niente. Non capisco che cosa succede. Chiamo aiuto, grido che sto bruciando! Tocco il mio corpo e sento la carne viva sotto le dita. Il liquido sta ustionando il mio volto, la schiena, le braccia, il busto, il collo, la pancia. I miei occhi non vedono più. Sono nell’oscurità, terrorizzata.» CON Célia MerCier Célia Mercier è giornalista e corrispondente per Libération e Envoyé Spécial. Collabora alla rivista XXI e nel 2009 ha vinto il Prix Bayeux per reporter di guerra. NaziraN con Célia MerCier bruciata con l’acido Prefazione di Valérie Khan «Avevo vent’anni quando il mio volto è stato cancellato per sempre.» Quaranta rupie. Tanto costa – nei villaggi rurali del Pakistan – un flacone di vetriolo, l’arma letale che, ogni anno, condanna oltre centocinquanta donne a una fine atroce o, nel caso migliore, a un’esistenza d’inferno. Quaranta rupie, meno di mezzo euro: il prezzo di una vita. Naziran è una vittima dell’acido. All’età di vent’anni le è stato rubato il viso per sempre. Le hanno rovesciato addosso il vetriolo in piena notte, per ucciderla e sbarazzarsi di lei. Ma la sua voglia di vivere ha prevalso e il suo spirito di combattente, allenato da anni di violenze e di umiliazioni, le ha instillato la forza di ripartire e raccontare al mondo la sua storia. Quella di una bambina nata nella povertà, costretta – a soli tredici anni – a un matrimonio con un uomo crudele che, a suon di percosse e minacce, le ricorda ogni giorno la colpa di non avergli dato un erede maschio. E quando la morte di lui giunge come una liberazione, l’incubo si fa ancora più nero: il cognato la prende in casa come seconda moglie e le riversa contro tutto il suo odio, decidendone infine il terribile destino. Dopo la notte dell’acido, Naziran ha avuto il coraggio di denunciare il suo carnefice per ritrovare – perdute per sempre la bellezza e la femminilità – almeno la dignità che le era stata sottratta. Così quella donna fragile e fortissima è diventata il simbolo di una lotta disperata per fare uscire dall’ombra tutte le vittime di una tortura disumana. Questo libro è pubblicato in collaborazione con l’ONG internazionale Acid Survivors Foundation e con la ONLUS italiana Smileagain. CL_Bruciata con l'acido_815613_ES.indd 1 19/12/11 14.35 CL_bruCiata Con L’aCido_815613_ES sovraccoperta NaziraN Naziran è nata in Pakistan; oggi vive con le figlie lontano dal suo carnefice. 815613 Copertina: Foto Agenzia Corbis Art director: Francesco Marangon Graphic designer: Laura De Mezza bruciata con l ’ acido «Mi addormento profondamente. All’improvviso mi sveglio sussultando: un liquido cola su di me. È freddo, ma brucia; sfrego il viso e la pelle si sgretola sotto le mie dita, i pezzi di carne si disintegrano. Urlo dal dolore, urlo ma non vedo più niente. Non capisco che cosa succede. Chiamo aiuto, grido che sto bruciando! Tocco il mio corpo e sento la carne viva sotto le dita. Il liquido sta ustionando il mio volto, la schiena, le braccia, il busto, il collo, la pancia. I miei occhi non vedono più. Sono nell’oscurità, terrorizzata.» CON Célia MerCier Célia Mercier è giornalista e corrispondente per Libération e Envoyé Spécial. Collabora alla rivista XXI e nel 2009 ha vinto il Prix Bayeux per reporter di guerra. NaziraN con Célia MerCier bruciata con l’acido Prefazione di Valérie Khan «Avevo vent’anni quando il mio volto è stato cancellato per sempre.» Quaranta rupie. Tanto costa – nei villaggi rurali del Pakistan – un flacone di vetriolo, l’arma letale che, ogni anno, condanna oltre centocinquanta donne a una fine atroce o, nel caso migliore, a un’esistenza d’inferno. Quaranta rupie, meno di mezzo euro: il prezzo di una vita. Naziran è una vittima dell’acido. All’età di vent’anni le è stato rubato il viso per sempre. Le hanno rovesciato addosso il vetriolo in piena notte, per ucciderla e sbarazzarsi di lei. Ma la sua voglia di vivere ha prevalso e il suo spirito di combattente, allenato da anni di violenze e di umiliazioni, le ha instillato la forza di ripartire e raccontare al mondo la sua storia. Quella di una bambina nata nella povertà, costretta – a soli tredici anni – a un matrimonio con un uomo crudele che, a suon di percosse e minacce, le ricorda ogni giorno la colpa di non avergli dato un erede maschio. E quando la morte di lui giunge come una liberazione, l’incubo si fa ancora più nero: il cognato la prende in casa come seconda moglie e le riversa contro tutto il suo odio, decidendone infine il terribile destino. Dopo la notte dell’acido, Naziran ha avuto il coraggio di denunciare il suo carnefice per ritrovare – perdute per sempre la bellezza e la femminilità – almeno la dignità che le era stata sottratta. Così quella donna fragile e fortissima è diventata il simbolo di una lotta disperata per fare uscire dall’ombra tutte le vittime di una tortura disumana. Questo libro è pubblicato in collaborazione con l’ONG internazionale Acid Survivors Foundation e con la ONLUS italiana Smileagain. CL_Bruciata con l'acido_815613_ES.indd 1 19/12/11 14.35 CL_bruCiata Con L’aCido_815613_ES sovraccoperta NaziraN Naziran è nata in Pakistan; oggi vive con le figlie lontano dal suo carnefice. 815613 Copertina: Foto Agenzia Corbis Art director: Francesco Marangon Graphic designer: Laura De Mezza bruciata con l ’ acido «Mi addormento profondamente. All’improvviso mi sveglio sussultando: un liquido cola su di me. È freddo, ma brucia; sfrego il viso e la pelle si sgretola sotto le mie dita, i pezzi di carne si disintegrano. Urlo dal dolore, urlo ma non vedo più niente. Non capisco che cosa succede. Chiamo aiuto, grido che sto bruciando! Tocco il mio corpo e sento la carne viva sotto le dita. Il liquido sta ustionando il mio volto, la schiena, le braccia, il busto, il collo, la pancia. I miei occhi non vedono più. Sono nell’oscurità, terrorizzata.» CON Célia MerCier Célia Mercier è giornalista e corrispondente per Libération e Envoyé Spécial. Collabora alla rivista XXI e nel 2009 ha vinto il Prix Bayeux per reporter di guerra. NaziraN con Célia MerCier bruciata con l’acido Prefazione di Valérie Khan «Avevo vent’anni quando il mio volto è stato cancellato per sempre.» Quaranta rupie. Tanto costa – nei villaggi rurali del Pakistan – un flacone di vetriolo, l’arma letale che, ogni anno, condanna oltre centocinquanta donne a una fine atroce o, nel caso migliore, a un’esistenza d’inferno. Quaranta rupie, meno di mezzo euro: il prezzo di una vita. Naziran è una vittima dell’acido. All’età di vent’anni le è stato rubato il viso per sempre. Le hanno rovesciato addosso il vetriolo in piena notte, per ucciderla e sbarazzarsi di lei. Ma la sua voglia di vivere ha prevalso e il suo spirito di combattente, allenato da anni di violenze e di umiliazioni, le ha instillato la forza di ripartire e raccontare al mondo la sua storia. Quella di una bambina nata nella povertà, costretta – a soli tredici anni – a un matrimonio con un uomo crudele che, a suon di percosse e minacce, le ricorda ogni giorno la colpa di non avergli dato un erede maschio. E quando la morte di lui giunge come una liberazione, l’incubo si fa ancora più nero: il cognato la prende in casa come seconda moglie e le riversa contro tutto il suo odio, decidendone infine il terribile destino. Dopo la notte dell’acido, Naziran ha avuto il coraggio di denunciare il suo carnefice per ritrovare – perdute per sempre la bellezza e la femminilità – almeno la dignità che le era stata sottratta. Così quella donna fragile e fortissima è diventata il simbolo di una lotta disperata per fare uscire dall’ombra tutte le vittime di una tortura disumana. Questo libro è pubblicato in collaborazione con l’ONG internazionale Acid Survivors Foundation e con la ONLUS italiana Smileagain. CL_Bruciata con l'acido_815613_ES.indd 1 19/12/11 14.35 CL_bruCiata Con L’aCido_815613_ES