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Comitato Regionale Difesa Appaltatori - Ce.Se.A --
Comitato Regionale Difesa Appaltatori Vicolo Urzi' 93100 Caltanissetta Cell 3358415742 E.mail [email protected] Il C.RE.D.A, Comitato Regionale per la Difesa degli Appaltatori, vuole esprimere tutto il proprio dissenso rispetto alle dichiarazioni rilasciate dall'Assessore Regionale ai LL.PP Pier Carmelo Russo in materia di riforma del sistema di aggiudicazione delle gare d'appalto. Ribadiamo con fermezza il nostro disaccordo nei confronti di una riforma che trasuda approssimazione politica e che è figlia di logiche demagogiche e propagandiste. Non possiamo accettare che qualcuno pensi che il popolo siciliano è così stupido da credere che, introducendo in Sicilia un sistema di aggiudicazione basato sull'offerta economicamente più vantaggiosa, si possa ostacolare l'azione della criminalità organizzata. Qualcuno evidentemente vuole buttare fumo negli occhi e vuole nascondere a tutti la verità dei fatti. Il nuovo sistema di aggiudicazione ucciderebbe tutte le piccole e medie imprese siciliane che lottano quotidianamente per non chiudere le proprie attività mentre non scalfirebbe le grosse aziende che godono dell'appoggio diretto o indiretto della criminalità. Non ci meravigliano più di tali affermazioni dal momento che, in tutti questi mesi, abbiamo provato sulla nostra pelle quanto poco interessi alla nostra classe politica regionale la sorte dei piccoli imprenditori e il rilancio economico locale. Ciò in considerazione del fatto che le rappresentanze sindacali delle piccole imprese sono state per mesi snobbate, mortificate ed escluse da qualsiasi democratico confronto sulla riforma degli appalti. Nessuno ha voluto ascoltare le nostre proposte e sono stati messi in atto comportamenti sleali e mirati ad escluderci da ogni confronto. Ciò è apparso ancora più incomprensibile laddove, mentre il presidente Nazionale dell'Autorità di Vigilanza mostrava condivisione rispetto alle nostre rimostranze, l'Assessore Regionale ai LL.PP. faceva di tutto per estrometterci dal dibattito. Sembra proprio che gli uomini onesti che vogliono fare impresa cominciano ad essere di intralcio all'azione politica del nostro governo regionale. Allora vorremmo che arrivasse chiaro il segnale che alla bella favola raccontata ai siciliani sulla legalità e la lotta alla mafia oramai non ci crede più nessuno dal momento che chi predica la legalità è sistematicamente smentito dai fatti e questa ne è l'ennesima dimostrazione. Non potrà mai proliferare la legalità in una terra dove non esiste più il civile e democratico confronto, dove il politicante di turno pensa di poter annientare le voci dissidenti che costituiscono un ostacolo al perseguimento dei suoi interessi. Non potrà mai esserci legalità in una terra dove si attuano riforme che costringono centinaia di aziende a chiudere incentivando quelle sacche di bisogno e povertà all'interno delle quali la mafia prolifera. Quale legalità potrà mai portare un Governo regionale che in questi tre anni si è contraddistinto solo per il non fare, perché troppo impegnato a parlare di legalità mentre la nostra terra muore e si impoverisce umanamente, culturalmente ed economicamente. Qualcuno ci smentisca se ha il coraggio, ma il modo per battere la criminalità è ed è sempre stato uno solo, quello di operare lealmente e democraticamente per favorire un sano sviluppo educando i nostri giovani alla cultura del lavoro e al rispetto delle regole civili. Tutto il resto lo lasciamo a chi usa certe argomentazione per consolidare posizioni di potere che giovano a pochi tagliando le gambe a qualsiasi futura prospettiva di sviluppo. Proponiamo un tavolo di confronto con la Politica,le Istituzioni e la Magistratura. Il Presidente del CREDA Geom. Antonio Bonifacio