L`omaggio presidenziale - Friuli Sera il quotidiano del giorno prima
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L`omaggio presidenziale - Friuli Sera il quotidiano del giorno prima
1,00 www.friulisera.it ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 40 ANNI. Visita del Capo dello Stato Mattarella al Friuli terremotato ormai risorto dalle macerie L’omaggio presidenziale Una giornata densa per il presidente che in mattinata si è recato a Gemona e Venzone poi il pranzo in Prefettura e la riunione straordinaria del Consiglio Regionale | P. 08 | EDITORIALE LA LEZIONE Se l’Europa dimentica storia e umanità Guardando le immagini delle tende bombardate nel campo profughi di Kamouna in Siria al confine con la Turchia e leggendo nello stesso giorno le parole di Papa Francesco, non si può che provare immensa tristezza. Il Papa rifacendosi chiaramente l'I have a dream di Martin Luther King, ha richiamato i vertici dell'europa alla responsabilità verso la storia e le radici del vecchio continente: "Sogno un'Europa in cui migrare non sia un delitto". "Sogno un'Europa giovane, capace di essere ancora madre". "Sogno un'Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo". "Sogno un'Europa, in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l'essere umano". | CONTINUA A P. 02 | ACCISE: L’IDEA DI RENZI SCHIAFFO ALLA UE PA PA F R A N C E S C O R I C E V E I L P R E M I O C A R L O M A G N O E D AVA N T I A P R E M I E R E T E S T E C O R O N AT E , R I C H I A M A L’ E U R O PA A L L A P R O P R I A S T O R I A E A I P R O P R I VA L O R I | P. 0 2 | SPORT - UDINESE VERSO BERGAMO Ucciderebbe lo sconto sui carburanti “LA PARTITA CON IL TORO NON HA LASCIATO SCORIE, È UNO STIMOLO” u Da confcommercio regionale la richiesta alla Serracchiani di non avallare la proposta di Renzi sulle accise, considerato un boomerang per il Fvg. |P. 06| u Operazione riscatto per l’Udinese, che domenica cerca punti salvezza sul campo dell’Atalanta. Mister De Canio è sicuro: “La brutta partita contro il Toro non lascerà scorie”. |P. 12| 2 ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 MAIL [email protected] PRIMO PIANO I HAVE A DREAM IL DISCORSO. Il Papa riceve il premio Carlo Magno e nel suo stile schiaffeggia la dirigenza europea Francesco alla Ue: «Sogno un'Europa in cui migrare non sia un delitto» Bergoglio davanti a premier e teste coronate evoca «Un’Europa che sia capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: quella di integrare, di dialogare e la capacità di generare» .......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u "Sogno un'Europa in cui migrare non sia un delitto", nel discorso di Bergoglio riecheggia l'I have a dream di Martin Luther King ed è un potente appello all'Europa "stanca e invecchiata". Un discorso pesante, un ammonizione all'Europa che Papa Francesco ha fatto alla cerimonia di conferimento del Premio Carlo Magno il prestigioso riconoscimento conferito ogni anno dalla città tedesca di Aquisgrana. Presenti ad ascoltarlo la cancelliera tedesca Angela Merkel, al re di Spagna Felipe IV, al premier italiano Matteo Renzi e al governatore della Bce Mario Draghi oltre che ai tre presidenti europei Schulz, Juncker e Tusk accompagnati dall'alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini. Bergoglio ha indicato gli obiettivi che ritiene dignitosi e doverosi per l'Unione Europea: «Che cosa ti è successo Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti letterati? Che cosa ti è successo Europa madre di popoli e nazioni?». Le parole di Francesco vogliono scuotere l’Europa e lui cerca di metterla davanti allo specchio della propria decadenza. La chiama a cancellare quelle rughe che «non appartengono all’anima dell’Europa» affinchè «le difficoltà possono diventare promotrici potenti di unità». E IL PONTEFICE. Papa Franceco la sollecita a ritrovare se stessa, ad attingere dalle propria memoria, dalle più profonde riserve culturali «come un figlio che vuole ritrovare «nella madre Europa le sue radici di vita e di fede». Il Papa tocca le corde più profonde e mette letteralmente il dito nella piaga dello spegnersi dell’unità cooperatrice chiamando in causa la vocazione genetica dell’Europa alla solidarietà e all’apertura. «Un’Europa che sia capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare». «Le radici dei nostri popoli, le radici dell’Europa si andarono con- FOTO DI REPERTORIO IL PREMIO CARLO MAGNO u Il Premio Carlo Magno è un premio annuale conferito dalla città tedesca di Aquisgrana a personalità con meriti particolari in favore dell'integrazione e unione in Europa. Insieme all'attestato viene consegnata una medaglia raffigurante l'immagine di Carlo Magno sul trono, immagine tratta dal più antico sigillo della città. Il premio 2016 è stato assegnato al Papa per il "Suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia in una società europea di valori" solidando nel corso della sua storia imparando a integrare in sintesi sempre nuove le culture più diverse e senza apparente legame tra loro – afferma il Papa – l’identità europea è, ed è sempre stata, un’iden- tità dinamica e multiculturale». Francesco invita quindi «a fare memoria», a una «trasfusione di memoria» che «non solo ci permetterà di non commettere gli stessi errori del passato ma ci darà accesso a quelle acquisizioni che hanno aiutato i nostri popoli ad attraversare positivamente gli incroci storici che andavano incontrando». L’anima europea – ricorda è nata dall’incontro di civiltà e popoli, più vasta degli attuali confini dell’Unione ed è chiamata a diventare modello di nuove sintesi e di dialogo. Il volto dell’Europa non si distingue infatti nel contrapporsi ad altri, ma nel portare impressi i tratti di varie culture e la bellezza di vincere le chiusure». Francesco evoca così anche Padri fondatori dell’Europa. Cita Robert Schuman, Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi che seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra. Che ebbero l’audacia non solo di sognare l’idea unità di Europa, ma osarono trasformare radicalmente i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione e osarono cercare soluzioni multilaterali ai problemi che poco a poco diventavano comuni. E con loro è necessario «ritornare a quella solidarietà di fatto, alla stessa generosità concreta che seguì il secondo conflitto mondiale, perché – come affermava Schuman – “la pace mondiale non potrà essere salvaguardata senza sforzi creatori che siano all’altezza dei pericoli che la minacciano”». Per Francesco «i progetti dei Padri fondatori, araldi della pace e profeti dell’avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri». MAIL [email protected] ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 3 ARGOMENTI DEL GIORNO EDITORIALE prosegue dalla prima Quando l’Europa dimentica l’umanità ............................................................. ... ... FABIO FOLISI ... [email protected] . Parole infuocate che temiamo siano buttate al vento, perchè al di là dei larghi sorrisi e delle parole di circostanza, i leader Ue e quelli dei singoli Stati nazionali, hanno in mente ben altra cosa. Hanno come obiettivo non certo un Europa dei popoli, ma anzi un Europa dalla democrazia finta, dove germogliano le differenze sociali ed economiche, i nuovi nazionalismi e i nuovi muri. Hanno in mente solo l'Europa del business e degli affari. Ma il dato più sconcertante è che la loro, almeno in molti casi, non è una scelta ideologica, ma solo la debolezza data dall'essere statisti di paglia, classe dirigente pavida che teme che i populismi dettati da ignoranza e bassi istinti d'egoismo creino problemi elettorali. Allora ecco che si opera alzando muri o lasciando che altri li ergano, operando respingimenti, vendendo come dei novelli Giuda la carne viva dei profughi, deportandoli a pagamento in quei campi profughi che dietro compenso il regime di Erdogan farà sorgere oltre il proprio confine, in territorio siriano, esattamente come quello di Kamouna. Campi esposti al rischio di rappresaglie, scorrerie, quando non della “semplice” morte per fame, sete o inedia. Aggiungiamo un altro tassello al nostro pensiero, un tassello che viene da lontano nel tempo. Oggi è l'anniversario del terremoto del Friuli e in un clima quasi di festa abbiamo avuto visite importanti. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella che ha reso onore ai quasi 1000 morti del Friuli terremotato e all'opera di ricostruzione, considerata una sorta di miracolo italiano. Ma chi ha l'età per ricordare di aver vissuto quegli eventi, non può non focalizzare come nell'emergenza sorsero campi di tende, profughi nei propria paesi, provocati non dalla guerra ma da un brutale scuotimento della terra. Ebbene quelle tendopoli sono nella memoria così simili per umanità offesa a quelli che oggi accerchiano la Siria. Guardando gli occhi dei quelle donne, di quei bambini, pur dai tratti somatici diversi, si vede lo stesso terrore lo stesso smarrimento di chi ha perso tutto. Certo il paragone è forzato, ma chi ha provato l'esperienza di dormire, non per scelta, ma per necessità separato dagli elementi solo da un sottile strato di tela può capire di cosa si parla. Bisognerebbe immedesimarsi e pensare all'ipotesi che qualcuno per di più ti prenda anche a fucilate o ti bombardi dall'alto con potenti jet trasformando quella sottile tela protettiva in un inferno di fuoco. Basterebbe calarsi solo per un attimo per capire come alla fuga disperata di quella gente non si possa sbattere la porta in faccia, come non la si possa sbattere a gran parte degli africani in fuga da carestie o altre guerre religiose o tribali generate spesso da responsabilità occidentali. Allora sarebbe il caso che il tanto pubblicizzato “Il Friûl al ringrazie e nol dismentee” non sia da considerare come il saldo di un debito verso qualcuno che ti ha aiutato, ma come principio generale nei confronti dell'umanità tutta. Insomma per riprendere ancora il discorso odierno di Francesco ricreare quella realtà "umanistica, paladina dei diritti dell'uomo, della democrazia e della libertà", facciamolo partendo anche da Friuli che non deve dimenticare di essere umano. L’OPINIONE Dopo otto anni un laburista sindaco musulmano a Londra .......................................................... ... ... AUGUSTO DELL’ANGELO ... [email protected] . u Il voto di ieri per eleggere il nuovo sindaco di Londra è stato un'incredibile somma di sorprese, a cominciare dal confronto inedito tra un ebreo conservatore miliardario alla Trump e un musulmano laburista povero, originario del Pakistan. E ciò dimostra che la capitale inglese cerca nuovi equilibri sociali ed etnici con giovani candidati; infatti erano entrambi poco più che quarantenni. La battaglia per la guida di Londra ha oscurato altre elezioni: quelle per Liverpool e Bristol, per il Parlamento scozzese, le assemblee del Galles e dell'Irlanda del Nord e una serie di amministrazioni cittadine. La seconda sorpresa viene dalla fine di un'era, cioé dal rovesciamento politico nella guida di Londra dopo 8 anni in mano ai conservatori (il discusso Boris Johnson, che aveva strappato il posto al laburista antisemita e quindi controverso Ken Livingstone, detto “Ken il rosso”). Terza sorpresa: hanno vinto i laburisti, ma non il leader del partito, Piers Corbyn, che si è creato antipatie per le sue simpatie anti-ebraiche (in città vivono e la- SADIQ KHAN Nuovo sindaco di Londra di origini pakistane vorano ben 150 mila ebrei britannici). Perciò è emerso un personaggio finora sconosciuto ai più, il musulmano di origine pachistana Sadiq Khan. Figlio di una sarta e di un conducente di autobus, avvocato impegnato nella difesa dei diritti civili. Europeista convinto (e questo è un buon segno in vista dell'imminente referendum sulla Brexit, cioé la permanenza o meno della Gran Bretagna nell'Ue). Quest'ultima caratteristica è il tratto distintivo della sua differenza rispetto al suo avversario, il conservatore ebreo Zac Goldsmith, che ha ereditato una fortuna dal padre ed è invece un acceso anti-europeista. Ha quindi vinto un ex immigrato povero e musulmano (il primo nella storia della città) che difende gli ebrei, i Sikh e gli indù e ha perso un miliardario uscito dal 'college' di Eton, rampollo di una famiglia potente e imparentata con i Rotschild. LE ACCUSE. Secondo l’Onu l’azione è un crimine di guerra Siria: bombe sul campo profughi Jet del regime siriano hanno colpito la tendopoli al confine turco .......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Il raid aereo condotto nella sera del 5 maggio, sulle tende di un campo di profughi siriani nella provincia settentrionale di Idlib, vicino al confine con la Turchia, secondo il segretario dell'Onu per gli Affari umanitari, Stephen O'Brien potrebbe essere un crimine di guerra. O'Brien ha chiesto che sia aperta un'inchiesta sul raid aereo che ha colpito il campo di Kamouna. Il raid è stato condotto in una zona controllata dai ribelli. Secondo quanto riferito dall'Onu ci sono 28 morti, tra cui molti bambini. I feriti sono circa 80. O'Brien, commentando il raid, condotto da KAMOUNA tendopoli bombardata caccia russi o del regime siriano, ha detto: "Sono inorridito e disgustato". Ovviamente l'esercito del regime di Assad ha prontamente negato ogni coinvolgimento, ma in realtà vi sarebbero ben pochi dubbi sulla paternità dell’attacco. Intanto, alcuni gruppi ribelli siriani hanno espugnato e preso il controllo di un villaggio strategico a sud di Aleppo. Una battaglia senza esclusione di colpi nella quale hanno perso la vita 73 persone. A riferirlo sono stati gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti, spiegando che lo scontro nel villaggio di Khan Touman, finora in mano al regime, risale al 5 maggio, nonostante quindi la tregua proclamata ad Aleppo in seguito a un'intesa tra Usa e Russia. Tra i gruppi che hanno preso il controllo di Khan Touman c'è anche il Fronte al-Nusra, legato ad al-Qaeda. Il villaggio è in una posizione strategica perché sulla strada che collega Aleppo a Damasco. FRIULISERA - EPAPER l DIREZIONE E REDAZIONE: VIA PIER PAOLO PASOLINI 2, 33040 PRADAMANO (UD) TEL. 0432 1847695 - WWW.FRIULISERA.IT - [email protected] - [email protected] N° ISCRIZIONE R.O.C.: l DIRETTORE RESPONSABILE: FABIO FOLISI l UFFICI DI CORRISPONDENZA: ROMA 069291973, MILANO 0221118502 l CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: SMA SRLS, VIA SELVUZZIS 53 33100, UDINE TEL. 3318179155 - [email protected] l REG. TRIBUNALE: UDINE, N° 2 DEL 06/02/2015 l RESPONSABILE TRATTAMENTO DATI (D. LGS. 30/06/2003 N. 196): FABIO FOLISI l VERSIONE DIGITALE: PROVIDER: ONE.COM, KALVEBOD BRYGGE 24 DK-1560 COPENAGHEN V, DANIMARCA l TIPOGRAFIA SPECIALI: MEDIASTAMPA S.R.L. VIA DEL LITOGRAFO 4 BOLOGNA. TEL: 03928288201 4 ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 MAIL [email protected] CRONACA LO SCONTRO. Guerra aperta fra giudici e governo con il Ministro Orlando che tenta la mediazione Gip: Uggetti resta in carcere Alta tensione fra Pd e giudici l giudice ha valutato consistenti le ipotesi che dai domiciliari si possano ancora inquinare le prove Il caso Lodi per Renzi potrebbe essere nulla se si concretizzano le voci su inchieste contro Boschi e Del Rio ............................................................ ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u A lodi tirano dritto, il gip di Lodi Isabella Ciriaco, non influenzata dal clamore mediatico e dal focus della politica sul suo operato, ha confermato la misura cautelare per il sindaco Pd di Lodi: Simone Uggetti che dunque, non sarà scarcerato, resterà a San Vittore almeno fino al prossimo interrogatorio con il pm Laura Siani che è stato fissato fra tre giorni, lunedì prossimo. Il sindaco Uggetti era stato incarcerato il 3 maggio con l'accusa di turbata libertà degli incanti: avrebbe, secondo le accuse della procura di Lodi, alterato lo svolgimento della gara per l'affidamento di due piscine scoperte alla società Sporting Lodi SSD. Il giudice, dunque, ha deciso di respingere la richiesta del difensore di Uggetti, l'avvocato Pietro Gabriele Roveda, di attenuazione della misura cautelare attraverso la concessione degli arresti domiciliari o con l'obbligo di firma. La stessa decisione, cioè la conferma della custodia cautelare, vale anche per l'avvocato Cristiano Marini, consigliere d'am- Csm e Anm al centro delle polemiche e della attenzione mediatica ministrazione della Sporting accusato degli stessi reati di Uggetti. E' evidente che il giudice ha valutato consistenti le ipotesi della procura che i due anche dai domiciliari possano inquinare le prove dato che, aveva sostenuto la Procura, le nuove tecnologie consentano di aggirare facilmente l'isolamento casalingo. Una tesi che aveva suscitato polemiche che sono arrivate fino al Csm con il membro laico Giuseppe Fanfani (Pd) che aveva chiesto la verifica "della legittimità dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti" assunti dai magistrati di Lodi. La richiesta era stata poi ritirata quando i togati di Area e Anm sono insorti. L'arresto di Uggetti è diventato qundi non solo un caso giudiziario ma politico. A molti è anche apparso non casuale che quella di Ugetti era la terza inchiesta nel giro di pochissimo tempo di un primo cittadino del Pd, alla quale ieri, come è noto, si è aggiunta la condanna di primo gra- UGGETTI E RENZI Foto di repertorio do per evasione fiscale per il segretario del Pd della Sardegna Soru, che si è immediatamente dimesso. Ma oggi con la decisione del Gip di confermare la detenzione in carcere di Uggetti appare più chiaro che il problema è squisitamnete giuridico. Uggetti è accusato di aver fatto confezionare "un bando su misura" per la Sporting Lodi in modo che questa società ottenesse la gestione di due piscine comunali scoperte della città, la Belgiardino e la Attilio Concardi, appalto che avrebe consentito fra l'altro alla società, partecipata dal Comune per circa il 40%, di ripianare un buco di circa 600 mila euro relativa ad una precedente operazione. La finalità, secondo i magistrati, era quella di "ottenere vantaggi per sé, in termini di consenso politico elettorale, e per la società aggiudicataria". Uggetti si difende affidando al legale la sua reazione dopo l'arresto: "Ho agito per il bene della città - ha detto attraverso il suo avvocato - come ho sempre fatto". Inutile dire che l'episdio Ugetti ha acuito la febbre tra il governo di Matteo Renzi e l’Associazione nazionale magistrati (Anm) di Piercamillo Davigo, mentre il ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando cerca di fare il pompiere per abbassare la tensione e ricucire. Tanto che il 10 maggio 2016 proprio il Guardasigilli ha in programma un incontro con i vertici del sindacato delle toghe che lo vedono come «l’unico punto di riferimento all’interno dell’esecutivo». O almeno è quello che ha detto Davigo durante la giunta che doveva “processarlo” dopo le dichiarazioni contro «i politici che continuano a rubare e non si vergognano». Così se le cannonate sparate da Giuseppe Fanfani, consigliere di palazzo dei Marescialli in quota Pd - contro la procura di Lodi e l’arresto eccessivo del sindaco Simone Uggetti - sembrano essere state disarmate dopo il passo indietro del politico aretino richiamato all'ardine da Renzi è stata poi l’intervista velenosa di Annalisa Chirico a Piergiorgio Morosini su Il Foglio a riaccendere ancora di più gli animi. La giornalista ha raccolto le confidenze in un colloquio dove uno dei leader di Magistratura democratica Morosini appunto dipinge Renzi come un nuovo Berlusconi, con il rischio per di più di una deriva autoritaria dopo il referendum costituzionale. Morosini si è affrettato a smentire le dichiarazioni confermando di fatto la chiacchierata a ruta libera che però ritiene essere un ragionamento ipotetico di pancia e non la sua posizione meditata. Comunque la vicenda è esplosa tanto da tener bloccati per ore i lavori del Consiglio superiore della magistratura, anche in questo caso è intervenuto il Ministro guardasigilli Orlando che a chieso chiarimenti al vicepresidente del Csm Giovanni Legnini. Fin qui la cronaca di questi giorni, ma in realtà c'è molto di più che cova sotto la cenere del rapporto febbricitante fra magistratura e governo Renzi. Le voci che si rincorrono con insistenza nei palazzi romani infatti danno per scontato che da qui al referendum confermativo della riforma costituzionale di ottobre 2016 potrebbero emergere nuove indagini pronte a colpire l’esecutivo direttamente. Cose da far tremare i polsi, non certo vicende “marginali”come quella di Stefano Graziano a Napoli, di Uggetti o di De Luca. I renziani sono spaventati da almeno due inchieste che sembrano covare sotto la cenere e neppure tanto nascoste. Sono inchieste su due ministri. A preoccupare sarebbero Graziano Delrio, ministro per le Infrastrutture, e in particolare Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme. Il primo è stato tirato in ballo a Brescello, Comune commissariato per mafia, per i suoi presunti rapporti, tutti ancora da dimostrare, con la ‘ndrangheta calabrese guidata da Francesco Grande Aracri, boss originario di Cutro, un Comune gemellato con Reggio Emilia, città nativa di Delrio. La seconda inchiesta è quella dove invece è coinvolta, se pur indirettamente, il Minikstro Maria elena Boschi. Si tratta di un filone del caso Banca Etruria che riguarda il padre del ministro Boschi , Pier Luigi Boschi che risulta indagato nel dissesto finanziario dell’istituto di credito aretino per bancarotta fraudolenta. I MINISTRI DEL RIO E BOSCHI Secondo voci di palazzo indagati prossimi venturi? MAIL [email protected] ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 5 ECONOMIA L’INCHIESTA. La procura di Trani indaga su fatti del 2011 Per rinnovare gli aiuti la Ue chiede sacrifici insostenibili ad Atene Manipolazione del mercato Tra Grecia e Troika Deutsche Bank nel mirino uno stallo “dejavu” ............................................................ ... ... GAETANO SPATARO ... [email protected] . u Prosegue l’indagine aperta dalla procura di Trani conto la Deutsche Bank, su denuncia dell’Adusbef. L’accusa è quella di vendita di manipolazione di mercato con la vendita di titoli di Stato italiani per 7 miliardi di euro nel 2011. La GdF di Bari aveva già disposto nei giorni scorsi il sequestro di documenti e di mail negli uffici di milano della banca tedesca, dimostrando che le prove presentate non sono campate in aria. LA INCHIESTA. Sul tavolo degli imputati il gotha del managemente del colosso bancario tedesco: l’ex presidente di Deutsche Bank Josef Ackermann, gli ex co-amministratori delegati Anshuman Jain e Jurgen Fitschen (attualmente co-amministratore delegato uscente della Banca), l’ex capo dell’ufficio rischi Hugo Banziger, l’ex direttore finanziario ed ex membro del board di Deutsche Bank, Stefan Krause. Di fatto, i vertici operati della banca. Già nel 2011 Deutsche Bank era stata chiamata dalla Consob ad una richiesta di informazioni proprio sui fatti per cui è indagata oggi. Allora fu ascoltato come testimone il il responsabile di Deutsche Bank Italia, Flavio Valeri, presidente e consigliere delegato del Consiglio di gestione di Deutsche Bank Italia, estraneo alle indagini in corso che riguardano esclusivamente le attività della sede tedesca della banca. Il pm Ruggiero avoca a se la competenza sul caso in base all'articolo 10 del Codice di procedura penale. Secondo questa norma, in caso di reato commesso interamente all'estero da soggetti stranieri residenti all'estero, la competenza è del pm che per primo ha iscritto la notizia di reato. IL REATO. L’accusa mossa ai dirigenti tedeschi è quella di manipolazione del mercato: mentre il ma- nagement comunicava agli investitori che il debito sovrano dell’Italia era sostenibile (facendo aumentare la credibilità è il valore di tali titoli sul mercato), dall’altro nascondeva la reale intenzione di vendere nel brevissimo termine i titoli del debito italiano detenuti nel portafoglio della banca tedesca (circa 8 miliardi di euro). L’alterazione artificiosa dei titoli venduti poi massicciamente sul mercato ha violato la normativa in materia. I mercati non hanno ancora dato segni di reazione alla vicenda, il titolo Deutsche Bank stamattina procedeva intorno alla parità sulla Borsa di Francoforte. u LA GRECIA sta vivendo una sorta di dejavu, a distanza di sei anni dall’inizio del calvario con la Troika, il governo di Atene e i suoi creditori si trovano in un nuovo e pericoloso empasse. Pur nella consapevolezza diffusa che una ulteriore stretta ai danni della Grecia sia deleteria (il diktat dell’austerity non passa più), le divergenze tra i principali creditori (la zona euro e il Fondo monetario internazionale), stanno impedendo un riesame delle strategie finalizzate a rimettere in piedi la Grecia. Dal 2010 in poi, i governi greci hanno varato una serie di tagli alla spesa e di aumenti alle tasse per quasi un quarto del Pil. Dopo anni da incubo, nel 2015 la Grecia è riuscita a creare un piccolo avanzo primario (+0,7%). Tuttavia, i fatti hanno dimostrato che l’austerity imposta da Bruxelles ha parallizzato e indebolito l’economia riducendo all’osso il gettito e le entrate per lo Stato. Questo ha aumentato il debito pubblico impedendo al paese di uscire da questa situazione perniciosa. La cronica crisi economica ha prodotto un profondo stato di agita- Sandrigo Ingross srl via Che Guevara n.5, Z.A. Aquileia (ud) tel. 0431/919665 - fax 0431/919675 [email protected] zione sociale che ha portato al potere Syriza. Entro luglio, se non si sblocca il nuovo piano di aiuti la Grecia rischia di nuovo il fallimento. Tra le soluzioni proposte dal Fmi per dare respiro alla Grecia, obiettivi di bilancio meno stringenti e un deciso allungamento dei tempi di pagamento. L’Europa e la Germania in particolare, non intendono fare tali concessioni alla Grecia. L’Ue chiede un taglio extra delle spese (dal 3% al 5% del Pil) pari a 9 miliardi di euro. Uno sforzo che Tsipras non può chiedere al suo popolo o al Parlamento. Il Paese ha avanzato controproposte per il risparmio, ma il Fmi non le ritiene abbastanza concrete. E la Germania afferma di non potere sbloccare un finanziamento addizionale se il Fmi non è soddisfatto. Uno stallo. 6 ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 MAIL [email protected] ECONOMIA / Regione L’APPELLO DI CONFCOMMERCIO-FVG. Serracchiani si faccia valere Presentato il nuovo piano industriale: +42% di traffici in 4 anni La proposta “accise” di Renzi Il futuro di Ronchi la fine degli sconti carburanti invertire la rotta! Tasse più alte renderebbe conveniente il pieno all’estero ......................................................... ... ... GAETANO SPATARO ... [email protected] . u La proposta di Matteo Renzi di abolire il bollo auto e di aumentare contestualmente le accise sui carburanti preoccupa molti, anche a livello regionale. Tra questi, la Figisc Confcommercio del Friuli Venezia Giulia che dichiara: «Giù le mani dalle accise». LA RICHIESTA. Le possibili conseguenze di una tale proposta, sciorinata in televisione dal premier Renzi, potrebbe essere molteplici, per la maggior parte non sarebbero positive. Bruno Bearzi, capogruppo regionale, per esempio, sottolinea che l’avverarsi di una simile prospettiva: «Cancellerebbe gli effetti positivi della legge 14/2010, di cui beneficiano le casse della Regione, i cittadini e la categoria di gestione degli impianti di distribuzione, altrimenti messa in ginocchio da un’insostenibile concorrenza con Austria e Slovenia». In altre parole, un ulteriore incremento del prezzo finale alla pompa per effetto della componente delle accise, spingerebbe gli utenti italiani a rivolgersi ancora di più verso la concorrenza estera. «Per comprendere meglio la portata dell’intervento - si leg- BRUNO BEARZI capogruppo regionale Figisc Confcommercio ge in un comunicato - partendo dalla stima di un gettito del bollo che si attesta tra i 5,9 e i 6,1 miliardi di euro, i conti tornerebbero per il paese con un incremento delle accise su benzina e diesel nell'ordine dei 15 cent/litro (tralasciando l'immancabile Iva a carico dell'accisa)». In Fvg, le norme per il sostegno all'acquisto dei carburanti per autotrazione, con l’aggiunta di un’integrazione deliberata dalla giunta regionale, prevedono la riduzione del prezzo alla pompa di 14 cente- simi sulla benzina e di 9 centesimi sul gasolio, valori che salgono a 21 centesimi e 14 centesimi nei comuni della Fascia 1, quelli montani o parzialmente montani. «Facile comprendere che, con accise più alte, la virtuosità del provvedimento regionale verrebbe meno», conclude Bearzi facendo appello alla presidente Serracchiani, nel suo ruolo anche di vicesegretario del partito di maggioranza che sostiene il governo, «a far valere le ragioni del Fvg». u Il CdA dello Aeroporto Fvg SpA ha approvato il Piano industriale 2016-2020 che prevede fra quattro anni una importante crescita dei passeggeri (+42%), oltre quota milione di persone, con un margine operativo lordo superiore ai sei milioni. L’obiettivo dichiarato è stimolare un deciso sviluppo dello scalo rendendo fattibili gli obiettivi programmati, con opere infrastrutturali per 38 milioni di euro, di cui 18 milioni per la realizzazione del polo intermodale per fare di Ronchi lo snodo regionale dei trasporti su gomma, ferro e aria; 12 milioni per la pista di volo e 8 per la riqualificazione dell’aerostazione. Opera questa ultima finanziata per il 66% con fondi propri dell’azienda e il 34% con fondi comunitari e nazionali. Questo nuovo piano industriale si prefigge, dunque, l’ambizioso obiettivo di invertire il trend negativo dell’ultimo quinquennio, rilanciando l’aeroporto di Ronchi come infrastruttura competitiva e di alto livello. Lo scalo di Ronchi negli ultimi anni si era infatti fortemente indebolito, registrando un calo di passeggeri pari al 14%, mentre il fatturato era sceso del 21% (da 19 a 15 milioni di euro). Anche il patrimonio netto dell’azienda si è ridotto del 52% in cinque anni. Il consistente piano di investimento e il recupero di efficienza nella gestione operativa dell’azienda, ottenuto attraverso il contenimento della struttura dei costi fissi, consentiranno all’aeroporto di acquisire una più forte attrattività commerciale e di offrire ai clienti servizi moderni e funzionali alle loro esigenze. L’assessore regionale Francesco Peroni, alla presentazione del business plan, ha precisato: «Il dimezzamento dei compensi per le cariche sociali e la messa in liquidazione delle tre società controllate dall’aeroporto, hanno assicurato consistenti risparmi. Gli investimenti sul polo intermodale - ha concluso - pone le premesse per la connessione tra scalo e rete ferroviaria, premessa indispensabile per la crescita dei traffici e della mobilità nazionale e internazionale verso la nostra regione». LA CONFERENZA DEI SERVIZI. Approvata la richiesta di A2A di dismettere le strutture di stoccaggio di olio Demolire i serbatoi della centrale di Monfalcone La Regione disincentiva l’utilizzo del carbone promuovendo l’uso di gas o altre fonti rinnovabili u La Conferenza dei Servizi ministeriale, riunitasi presso il Ministero dell'Ambiente, ha approvato la richiesta di A2A di dismissione e demolizione dei serbatoi di stoccaggio di olio combustibile nella Centrale di Monfalcone (GO). Alla Conferenza hanno partecipato anche la Regione Fvg e il Comune di Monfalcone che hanno espresso parere favorevole alla dismissione, in quanto intervento migliorativo sul piano ambientale. Previste anche due prescrizioni nei confronti del gestore della Centrale termoelettrica: A2A dovrà effettuare la caratterizzazione dei suoli e della falda idrica sottostanti i serbatoi e sarà tenuto a individuare con precisione i rifiuti conseguenti alla demolizione dei serbatoi. La Conferenza ha imposto al gestore anche di procedere alla rideterminazione del dimensionamento degli impianti esistenti di trattamento delle acque reflue. L’assessore regionale all’am- biente, Sara Vito ha precisato: «Si voluta cogliere l'occasione della Conferenza dei Servizi per ribadire le posizioni degli Enti territoriali sulla presenza della Centrale nel comune di Monfalcone e per richiedere ancora una volta che il Ministero confermi la volontà di procedere al riesame dell'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), una volta che entreranno in vigore le nuove migliori tecnologie disponibili, la cui pubblicazione in ambito europeo è data per imminente». Regione Fvg e Comune di Monfalcone si riservano di richiedere il riesame dell’Autorizzazione all’esito delle indagini epidemiologiche in corso, mentre la Regione ha inoltre precisato che a dicembre è stato approvato il Per (Piano energetico regionale). Tale Piano prevede anche la rimodulazione del funzionamento delle centrali termoelettriche tradizionali, nello specifico quella di Monfalcone. Al fine di raggiungere gli obiettivo dello scenario “Low carbon”, si tende ad abbandonare l’utilizzo di centrali a carbone, promuovendo uno scenario di transizione, attraverso l'utilizzo del gas o di fonti energetiche rinnovabili, al fine di ridurne gli impatti. MAIL [email protected] ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 7 REGIONE RAPPORTI AUSTRIA-FVG. L’ex autoporto di confine destinato ad accogliere i rifugiati Lamarmora punta sul turismo flash Coccau sulla prima accoglienza L’ex caserma, liberata da vincoli, trasformata in albergo con centro welness .......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Al via i lavori per trasformare l’ex autoporto di Coccau in un centro di accoglienza per profughi in arrivo dall’Austria verso la nostra regione. Una struttura recintata dotata di ambulatorio medico e di un posto di polizia attrezzato per svolgere in 72 ore tutte le operazioni di controllo sanitario e fotosegnalazione, procedendo poi allo smistamento in altri Comuni del Fvg. LA VISITA. Ieri si è svolto un sopralluogo da parte della presidente Debora Serracchiani, accompagnata dal sindaco di Tarvisio Renato Carlantoni, dal prefetto di Udine Vittorio Zappalorto e da Enrico Razzini, direttore di Autovie Venete, proprietaria del comprensorio. Scopo della visita è stato quello di individuare con precisione l’area del comprensorio da utilizzare come accoglienza temporanea per i COCCAU. La zona dell’ex autoporto richiedenti asilo all’interno dell’autoporto ormai dismesso. In particolare è stato deciso di ripristinare la più piccola delle due palazzine disponibili, in grado di ospitare alcune decine di persone. Al fine di isolare la zona da alcune attività artigianali presenti nella zona e da un bed&breakfast, l’intera zona verrà recintata. Prima dell’ispezione sul luogo, si è svolta una decisa riunione al Viminale ra Serracchiani, Torrenti e il prefetto Capo dipartimento immigrazione Mario Morcone. Qui si è riusciti a sbloccare definitivamen- te la questione della ex caserma Lamormora, che il comune di Tarvisio intende destinare a investimenti turistici privati. Prima di allora la caserma era la più probabile scelta per il campo di accoglienza. La Prefettura di Udine, infatti, aveva congelazione ogni possibili utilizzo della ex caserma, riservando la sua disponibilità in caso di necessità. L’individuazione del sito di Coccau ha permesso di sbloccare anche la situazione della Lamarmora, aprendo alla possibilità di ricavarne un albero e centro welness accanto alle piste da sci. Serracchiani ha ribadito che l'autoporto sarà utilizzato solo in caso di necessità e con attenzione alla sicurezza, a cominciare dall'installazione di un sistema di videosorveglianza. Riguardo al centro di prima accoglienza di Coccau, visto l’attuale ritmo di profughi rintracciati alla frontiera (25-30 al giorno), l’utilizzo della palazzina dell’ex autoporto diventerà a breve necessario. ASSISTENZA A LUNGO TERMINE. La Regione precisa: i ritardi non dipendono da noi I contributi Fap erogati tardi La modifica del Regolamento ha previsto la rendicontazione delle spese i gestori dell’Asp Daniele Moro devono aiutare gli utenti nella compilazione u Una nota della direzione centrale Salute e Politiche sociali della Regione Fvg precisa che i ritardi lamentati nella corresponsione dei contributi previsti dal Fondo per l'Autonomia Possibile e per l'assistenza a lungo termine (FAP) non possono essere in alcun modo imputati alla Regione e non sono nemmeno ascrivibili alle modifiche apportate lo scorso anno al Regolamento di attuazione del provvedimento, che prevede una rendicontazione delle spese sostenute. Nella stessa nota si esprime anche «Sincero rammarico per le difficoltà manifestate da qualche destinatario del provvedimento» ma sottolineando che «anche quest'anno, in linea con la tempistica degli anni precedenti, si è provveduto a erogare tempestivamente le risorse destinate al FAP agli Enti gestori degli Ambiti distrettuali». Parallelamente gli ulteriori fondi stanziati continueranno a essere regolarmente erogati nel rispetto dei vincoli imposti dalle nuove regole sull'armonizzazione dei bilanci. In sostanza i termini effettivi di erogazione dei contributi dipendono unicamente dall'organizzazione interna degli Enti gestori che, nel caso dell'Ambito di Codroipo, è assicurata dall'ASP Daniele Moro. Poiché il Regolamento doverosamente prevede che i beneficiari del FAP, ovvero persone in condizione di non autosuffi- cienza, documentino le prestazioni ricevute, la direzione suggerisce che gli stessi Enti gestori supportino gli utenti e le loro fa- miglie, fornendo ove necessario opportuni chiarimenti su come effettuare l'attività di rendicontazione. UNIVERSITÀ DI TRIESTE La tutela delle invenzioni chimiche u Le Università di Trieste, di Udine e la Sissa organizzano un ciclo di seminari dedicato alle questioni inerenti alla tutela brevettuale delle invenzioni chimiche, biotecnologiche e delle varietà vegetali. Il ciclo di seminari è organizzato in collaborazione allo studio Bugnion spa che metterà a disposizione la proprie competenze nel campo, sia mediante la parte seminariale del 10 e 11 maggio, ma anche in una serie di incontri one-to-one (nel pomeriggio dell'11 maggio) a cui ci si può iscrivere. POSTUMIA La mostra di Caldart u È stata inaugurata ieri in Slovenia, nei locali della Scuola forestale di Postumia, la mostra dedicata alle fotografie scattate negli Anni Trenta da Francesco Caldart, immagini ora custodite al Centro Didattico Naturalistico (CDN) di Basovizza (TS). Caldart, che è stato comandante della Forestale di Trieste dal 1933 al 1939, è tuttora ricordato come uno tra i più preparati e competenti forestali italiani del secolo scorso. Durante il suo servizio nell'allora vasta provincia giuliana, ha scattato e stampato oltre 400 fotografie che nel 2014 sono state donate dalle sue figlie al Corpo Forestale Regionale (CFR) e conservate al CDN di Basovizza. La mostra sarà visitabile per tutto il mese di maggio. FUSIONI DI COMUNI Monfalcone, Ronchi e Staranzano: si ALDO MORO. La casa di riposo di Codroipo u Dall’incrocio tra i tre comuni partirà sabato 7 maggio alle ore 12 la campagna referendaria dei Democratici che, con lo slogan ‘Democratici per il sì – Insieme si vince’ lanciano le iniziative che condurranno al referendum del 19 giugno con un incontro pubblico/conferenza stampa. 8 ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 MAIL [email protected] CRONACA 40 ANNI Il sisma del 1976 provocò lutti e distruzioni, oggi l’intitolazione dell’auditorium a Antonio Comelli Visita di Sergio Mattarella in Friuli omaggio all’epopea della ricostruzione Il capo dello stato in visita a Gemona e Venzone, poi a Udine per il Consiglio regionale straordinario ............................................................ ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Nelle cerimonie di commemorazione il rischio che si dia vita a stucchevoli celebrazioni retoriche è forte, ma parlare del quarantenario del terremoto del Friuli è un obbligo morale, più che una necessità di raccontare da cronisti la giornata istituzionale. Il vero fatto è che ancora una volta lo Stato nazionale nel suo massimo vertice, lo aveva fatto già Giorgio Napolitano qualche anno or sono, riconosce che la ricostruzione del Friuli completata dopo disastroso sisma del 6 maggio del 1976 è stato l'unico caso italiano nel quale le case, le fabbriche e perfino le chiese, sono risorte dalle proprie ceneri e per di più senza le tradizionali ruberie che si sono accompagnate in altri casi decisamente meno virtuosi. Incassiamo quindi come Friuli questo riconoscimento ricordando però di non confondere le cose e tempi. La classe dirigente nazionale e locale che compiì il miracolo di fare con normalità il proprio dovere, non è la stessa di oggi, che percepisce spesso il dovere come fattore eccezionale se non legato alla propria carriera. Pochi dei protagonisti veri oggi, per ragioni anagrafiche, erano presenti alla manifestazioni del quarantenario, troppi invece quelli che senza alcun merito si sono pavoneggiati a beneficio di fotografi e cameraman per usurpare un pezzo di gloria che non gli appartiene. Ma sappiamo che purtroppo la politica nel terzo millennio non ha, neppure in Friuli, gli stessi principi che aveva alla fine del secondo millennio, questo pur- 6 MAGGIO 1976 Trasaghis troppo vale anche per il tessuto imprenditoriale e perfino, in larga parte per le nuove generazioni, giornalisti compresi. Ma critiche ed autocritiche a parte andiamo alla cronaca della giornata che ha impegnato il capo dello Stato nella visita dei comuni di Gemona e Venzone, comuni tra i più colpiti e veri simboli della rinascita. A Gemona c’è stato un bagno di folla per il Capo dello Stato, accolto in piazza del Municipio dov'è arrivato insieme alla presidente della Regione Debora Serracchiani, al commissario del Governo del Friuli Venezia Giulia Annapaola Porzio, al prefetto di Udine Vittorio Zappalorto e a Giuseppe Zamberletti, già commissario straordinario per il terremoto. Mattarella in Friuli sui luoghi del terremoto, la diretta. Lungo le vie e in Piazza sono stati gli alunni delle scuole, che sventolavano dei piccoli tricolori, quelli con cui il Presidente della Repubblica ha interloquito con brevi saluti. Mattarella si è soffermato a stringere le loro mani, così come quelle dei cittadini che assiepavano via Bini. Il Presidente della Repubblica dopo l’omaggio al cimitero dove sono sepolti la maggior parte delle vittime di Gemona, Mattarella ha incontrato le autorità civili e militari nella loggia del Municipio. Presenti il sindaco di Gemona Paolo Urbani, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, l'assessore regionale allo Sport, Cultura e Solidarietà LIGNANO. La tragica scoperta questa mattina in un appartamento Colto da infarto muore a 24 anni La vittima è Manuel Dazzan, inutili i soccorsi da parte del 118 .......................................................... ... ... REDAZIONE FRIULISERA ... [email protected] . u Che esista la possibilità degli infarti fulminanti in età giovanile è cosa notoria, ma quando avviene che un ragazzo di soli 24 anni muore all’improvviso non si riesce ad accettarlo. La tragica scoperta questa mattina in un appartamento di Lignano Sabbiadoro dove Ma- nuel Dazzan un ragazzo di soli 24 anni è stato trovato senza vita in una stanza della propria casa. Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 che però non hanno potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso. Immediatamente è stata informata l'Autorità giudiziaria. Ma i primi accertamenti hanno escluso che nella morte possano esserci re- sponsabilità a carico di terze persone. Il decesso è sopraggiunto con ogni probabilità a causa di un infarto improvviso che non gli ha lasciato scampo. Ottenuto il nulla osta da parte della Procura di Udine, la salma è stata rimossa e composta nella cella mortuaria del cimitero della cittadina balneare, in attesa di un eventuale esame autoptico e dei funerali. Gianni Torrenti, consiglieri regionali, sindaci e l'europarlamentare Isabella De Monte. Dal Municipio Mattarella si è recato a piedi insieme alla presidente Serracchiani seguito dalla scorta e dal corteo di autorità nel Duomo di Santa Maria Assunta dove è stato accolto dal vescovo di Udine Andrea Bruno Mazzocato, dal parroco, monsignor Valentino Costante, e da Ivano Benvenuti, sindaco di Gemona all'epoca del terremoto. Dopo la visita nel Duomo, il Capo dello Stato e la presidente della Regione Debora Serracchiani hanno lasciato Gemona in automobile per dirigersi alla volta di Venzone. Dopo il replay a Venzone, Mattarella intorno alle 12,30 è partito alla volta di Udine per un un pranzo in Prefettura. Nel capoluogo friulano il Presidente Mattarella è stato accolto dal sindaco di Udine Furio Honsell che non si è lasciato sfuggire l’occasione per un breve discorso: «Quel giorno di immane tragedia e devastazione cancellò per l’eternità, in pochi istanti, tante vite, ricordi, esperienze, affetti, progetti. Ma il 6 maggio 1976 fu anche il giorno che segnò l’inizio della Ricostruzione del Friuli, una straordinaria epopea che sa di leggenda», aggiungendo anche che, subito dopo il sisma, «Ci fu una straordinaria partecipazione popolare, ma questa non fu individuale, bensì collettiva, come ai tempi della Resistenza. Il Friuli è stato insignito della medaglia d’oro per la lotta di Liberazione per quanto seppe fare 71 anni fa, e qualcosa di molto simile accadde 40 anni fa: ci fu una presa di coscienza collettiva e una decisiva spinta al rinnovamento del concetto di pratica della cittadinanza, il terremoto fu la molla per una partecipazione attiva alla vicenda collettiva della regione, per una diffusa assunzione di responsabilità». Il Presidente dopo la pausa del pranzo ha partecipato nel pomeriggio alla seduta straordinaria del Consiglio regionale a Udine, nell’auditorium che da oggi sarà intitolato ad Antonio Comelli. Infatti fulcro della visita del Presidente della Repubblica sarà proprio la cerimonia di intitolazione dell’auditorium di via Sabbadini ad Antonio Comelli, il presidente della ricostruzione e uno dei principali artefici del ’Modello Friulì. Presenti nella immancabile passerella dei vip i vertici istituzionali del Friuli Venezia Giulia. MAIL [email protected] ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 9 CRONACA / Udine L’INTERROGAZIONE. Il consigliere Marsico domanda al sindaco un intervento concreto Archivio di stato nell’oblio preoccupazione in Comune L’istituto della nostra memoria sedotto e abbandonato dalla Provincia di Udine intanto i burocrati in Regione rallentano la consegna della futura e vitale sede .......................................................... ... ... LUCIA BURELLO ... [email protected] . u LE CONDIZIONI dell’Archivio di Stato di Udine, sebbene ospite di una struttura di competenza provinciale, preoccupano anche i consiglieri comunali. E’ di Giovanni Marsico (Identità Civica), infatti, un’interrogazione al sindaco, Furio Honsell. Ma prima di entrare nel merito, teniamo a chiarire che se la memoria dei friulani sta svanendo da oltre 12 anni nella muffa e nell'umidità, sparsa tra cantine e garage, si devono ritenere responsabili tutti i friulanisti dell’ultima ora. Se le nostre radici, documentate e testimoniate sprofondano nell'oblio per mancanza di spazi adeguati e scarsissima volontà di chi di dovere, tutti gli sciovinisti convinti facciano autodafé. Perché è il loro silenzio responsabile delle drammatiche condizioni in cui si trova, da troppo tempo, l’ente storico di via Urbanis. Voi friulanisti, dunque, che insorgete offesi davanti a un polemico titolo di giornale del tipo: “pioggia di contributi alla lingua friulana”, imparate ad insorgere per ragioni ben più concrete, dimostrando un maturo legame alla cultura e alla comunità, invece di una passionaria e superficiale appartenenza a una fazione da ultrà. Sì, perché causa l'ostinato disinteresse della Provincia di Udine, tra poco nessuno storico sarà più in grado di conservare la nostra memoria. Basta ipocrisia e proclami a favore della lingua, basta contributi per inutili traduzioni letterarie, è ora di salvare il tempio della nostra storia dando all’istituto preposto una sede adeguata e agibile. Ma per meglio comprendere la vicenda e l'interrogazione del consigliere Marsico, è bene rinfrescare al lettore, in estrema sintesi, la memoria. Nel 2004 la caserma Duodo di via Ellero, adiacente alla sede della Provincia di Udine, viene concessa dal Demanio Militare a quello Civile. Quest’ultimo passa il testimone al Ministero dei Beni Culturali che decide di cedere l’edificio dismesso all’Archivio di Stato di Udine; già allora in serie difficoltà di spazi. A Palazzo Belgrado si rizzano le antenne, la caserma è un ghiotto boccone per espandere gli uffici provinciali e i posti auto. L'allora presidente, Marzio Strassoldo offre così all’Archivio uno scambio: “Cedi a noi la caserma Duodo, e in cambio noi ti regaliamo la sede dove ti trovi, più l’ampliamento che ti serve nell’area del parcheggio dell’istituto Malignani”. L'offerta viene accettata e il Ministero cede la Duodo a Strassoldo, a patto che onori le promesse fatte. Ma le promesse non sono mai state onorate. Niente sede concessa all'archivio, niente ampliamento e, naturalmente, niente Duodo. Niente di niente, nemmeno le ristrutturazioni implorate all'attuale presidente Fontanini, per rendere il piccolo stabile di via Urbanis a norma. A questo punto a difesa dell'archivio interviene il Ministero dei Beni Culturali, che dopo il parere dell’Avvocatura, chiede formalmente alla Provincia la restituzione dell’ex caserma per riassegnarla all’ente storico. Ma affinché l'operazione avvenga con i sacri crismi, prima di entrare in possesso all'Archivio, la Duodo deve “transitare” in Regione. Ed è lì che sta ristagnando da fin troppo tempo. Senza che nessuno, Provincia in primis, abbia il buon senso di interessarsene. In aiuto del sito documentario intervenne, a suo tempo, il Comune di Udine, che mise a disposizione la decentrata ex caserma Osoppo. Offerta generosa, ma da considerare quale Extrema ratio. Ed è proprio a seguito di questo buon proposito che è scattata l'interrogazione del consigliere Giovanni Marsico. «Da troppi anni - spiega - l’Archivio di Stato di Udine soffre di carenza di spazi, con gravi danni all’attività di ricerca e custodia della memoria; rovina che si riverbera sull’intera comunità. E’ assurdo che l’Archivio sia in balia dell’ostinazione dei politici di turno e della burocrazia. Il sindaco di Udine ha offerto la caserma Osoppo, ma come ha detto il 7 marzo in Consiglio, 11 ettari di terreno sono molto difficili da poter recuperare. Sarebbe questo tutto l’aiuto che il Comune può dare all’Archivio di Stato? Edifici fatiscenti e inutilizzabili che non rispettano in alcun modo le norme sulla sicurezza? Quali le modalità di concessione degli spazi interni alla caserma? Quale la durata e, cosa più importante, a quando un dialogo concreto con l'Archivio? E’ ora di dare risposte serie, l’Archivio non può più attendere. Il patrimonio storico documentale si sta disperdendo». Ma a nostro avviso, l’aiuto effettivo che potrebbe dare il primo cittadino è fare da intermediario con la Regione, affinché il passaggio della Duodo avvenga al più presto. Un archivio storico deve rimanere, infatti, nel cuore della città. IL SALUTO. Fiducia e orgoglio del sindaco nel discorso di benvenuto a Mattarella La maturità dei friulani è esemplare “Tenaci come nel ‘76, affrontiamo anche le emergenze odierne, come l’esodo” u 40° TERREMOTO. Accorato il discorso di benvenuto al presidente Sergio Mattarella, pronunciato oggi a Udine dal sindaco, Furio Honsell. Ecco alcuni stralci: «Signor Presidente, benvenuto in Friuli, benvenuto a Udine per commemorare insieme a noi quel giorno di immane tragedia e devastazione che cancellò per l’eternità, in pochi istanti, tante vite, ricordi, esperienze, affetti, progetti. Ma il 6 maggio 1976 fu anche il giorno che segnò l’inizio della Ricostruzione del Friuli, una straordinaria epopea che sa di leggenda. (...) Fu un paradosso: il Friuli trasformò una tragedia in un Rinascimento. (...) facendo leva sulla determinazione della sua gente, sulla coesione sociale, sulla so- lidarietà locale, nazionale e internazionale, scrisse una pagina memorabile di Storia dell’Umanità che mitigò il dolore per le perdite umane restituendo l’orgoglio a una comunità unita, facendole raggiungere un livello di benessere mai immaginato prima. La maturità dei Friulani di allora fu esemplare. Vollero far ripartire la ricostruzione dalle fabbriche e l’unica nuova fabbrica che chiesero di costruire fu la “fabbrica della conoscenza”: l’Università. (...). Ci fu una straordinaria partecipazione popolare, ma questa non fu individuale, bensì collettiva, come ai tempi della Resistenza. Signor Presidente, il Friuli è stato insignito della medaglia d’oro per la lotta di Liberazione per quanto seppe fare 71 anni fa, e qualcosa di molto simile accadde 40 anni fa: ci fu una presa di coscienza collettiva e una decisiva spinta al rinnovamento del concetto di pratica della cittadinanza, il terremoto fu la molla per una partecipazione attiva alla vicenda collettiva della regione, per una diffusa assunzione di responsabilità. (...). Una lezione che viene dal Friuli: fiducia ai cittadini, fiducia ai sindaci che sono da loro eletti, fiducia nella politica e nella sua organizzazione. Questa fiducia, questa autonomia, questa operatività deve continuare ad essere delegata a chi opera sul territorio perché è l’unica soluzione anche per affrontare le grandi e urgenti questioni di questa nostra epoca, come il flusso dei richiedenti asilo che a decine vengono scartati dai Paesi del Nord Europa ed entrano dall’Austria in Friuli giungendo quotidianamente a Udine». IL SINDACO Honsell 10 ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 CULTURA/ & MAIL [email protected] spettacoli VICINO/LONTANO Poco rassicurante l’intervento del sociologo Farhad Khosrokavar «Giornalisti fate attenzione! siete il marketing del terrorismo» «L’Italia è esposta al Jihadismo libico e tunisino. Sono 5mila i combattenti Isis» u L’INTEGRAZIONE sarà un processo lungo e impegnativo, ma è anche l’unica prospettiva possibile da percorrere. Nel frattempo è bene tenere gli occhi aperti: sapendo che «l’Italia e’ lo stato piu’ esposto, per contesto geografico, al jihadismo libico e tunisino: sono 5mila i foreign fighters tornati in Tunisia dalla Siria, alcuni cercheranno senz’altro di entrare in Italia». Lo ha dichiarato oggi al festival vicino/lontano di Udine il sociologo franco iraniano Farhad Khosrokavar, direttore della École des hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, tra i massimi esperti del mondo arabo e del fondamentalismo islamico. «In Italia e in Spagna siete solo all’inizio della seconda generazione migratoria, in Francia le ondate migranti sono iniziate negli anni Sessanta, come in Gran Bretagna, Germania e Olanda, e oggi siamo alla terza/quarta generazione. Ma in Italia ci sono poco più di un milione di musulmani, e i migranti hanno occupato anche zone rurali e le piccole città, sfuggendo alla ghettizzazione delle periferie e delle banlieus. In Francia i musulmani stimati sono oltre 5 milioni, e i foreign fighters sono de- cuplicati dal 2013. Dall'Italia si stima siano partiti non piu’ di 90 foreigh fighters, dei quali solo 12 avevano passaporto italiano. Ma perché il terrorismo islamico fa più paura? - s’interroga il sociologo - A differenza dei fenomeni conosciuti in Europa lo scorso secolo, lo jihadismo arriva da fuori confine, ha un impatto ben più forte dei terrorismi interni precedenti, assume proporzioni gigantesche. Un sindaco musulmano a londra? - commenta poi - Non cambierà nulla, perchè il terrorismo jihadista ha radici prevalentemente nella lower class musulmana che guarda a Sadir Kahn come una specie di traditore, non si riconosce in lui e mira alla radicalizzazione estrema facendo leva sulla incompatibilità fra i valori dell’Islam e i valori laico-democratici dell’Europa. Ci sono già stati lord musulmani in Gran Bretagna e ministri musulmani in Francia, ma questo non cambia la situazione, si tratta di eccezioni che non incidono sul movimento terrorista. La sua forza oggi è lo stato islamico che agisce come un magnete per le giovani generazioni. Adesso, compresso dalla coalizione in Iraq e in Siria, Daesh certamente tenterà nuovi attacchi terroristici eclatanti in Europa». La conclusione di Khosrokavar, infine, lascia l’amaro in bocca: «Ai media dico: state diventando il marketing del terrorismo islamico, dovrebbero prestare maggiore attenzione al rischio di trasformare i terroristi in star negative dei Tg e delle prime pagine». Università di Udine Wassermann: porte aperte alla scuola dei cervelloni u LA SCUOLA Superiore dell’Università di Udine si presenta agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole. L’appuntamento è per lunedì 9 maggio dalle 16 nella sede a palazzo di Toppo Wassermann in via Gemona 92 a Udine. Alcuni docenti della Scuola saranno a disposizione per illustrare le attività e gli obiettivi dell’istituto, crème dell’ateneo friulano e spiegheranno come si svolge la selezione di ammissione. Saranno presenti anche i rappresentanti degli allievi della Scuola con cui confrontarsi. Alle 16 interverranno la direttrice, Donata Levi, e Pietro Corvaja su “Come si affronta il concorso di ammissione”. Alle 16.30 “La vita nella Scuola: parlano i tutor”, cui seguirà la proiezione del filmato “La bella stagione”, sulla Scuola Superiore, realizzato da Marco Rossitti. La lectio di quest’anno è affidata all’imprenditore Leonardo Felician, ex normalista e amministratore delegato di Genialloyd spa: alle 17 parlerà di “Eccellere per sopravvivere”. Al via domani il VI Festival “Preli Prelo”, sfilate, danze, piatti tipici e grande spettacolo allo Stabile Sloveno Trieste invasa dal folklore dell’Est Europa u IL FESTIVAL Internazionale del Folklore “Preli Prelo”, manifestazione di danze e canti popolari presentate da varie associazioni amatoriali provenienti da più paesi dell’Est europeo torna anche nel 2016. Organizzato dall'Associazione Culturale Serba di Trieste “Pontes-Mostovi”, l’evento è previsto allo Stabile Sloveno di via Petronio, domani alle 18.30. La sua finalità educativa e culturale è quella di far conoscere ai triestini le diverse culture e tradizioni dei popoli e delle nazioni che circondano la città con le loro usanze, modi e costumi tradizionali popolari. Allo stesso tempo, la manifestazione si propone di favorire l'incontro e la reciproca conoscenza tra gli stessi partecipanti, coinvolgen- doli in uno scambio culturale più ampio che, attraverso la diffusione di balli, canti e usanze, possa salvaguardarne le pecu- liarità. Parteciperanno all'evento gruppi provenienti da Russia, Georgia, Macedonia, Slovenia e Croazia: Gruppo Folcloristico Stu Ledi, Studio Alfa Dance, Gruppo Vocale Tiola, Grupo Folcloristico Vipava, Gruppo Ohridski Biseri, Gruppo Folkloristico Brdo, GF Sloga e Skud Vuk Karadzic. Prima dello spettacolo si terrà la consueta sfilata dei gruppi partecipanti in costume tradizionale lungo le vie del centro con partenza alle 16 da piazza Unità d'Italia e passaggio in piazza della Borsa, via San Nicolò e piazza Sant’Antonio. Concluderà come sempre la serata, organizzata anche allo scopo di raccogliere fondi a favore delle attività culturali dell'Associazione “Pontes-Mostovi”, una festa a base di piatti tipici e musica dal vivo a cura del gruppo “Deki2 Band”. Alle 17.30 Raffaella Bombi e Angelo Montanari presenteranno “I nostri corsi interdisciplinari” e alle 18 inizierà la visita al collegio. Alla Scuola accedono, in base a concorso nazionale, gli studenti più capaci, creativi e curiosi. Il concorso si tiene nei mesi estivi e ogni anno sono disponibili una ventina di posti suddivisi nelle classi umanistica, scientifica-economica, medicina e chirurgia. Chi frequenta la Scuola Superiore ha vitto e alloggio gratuiti e segue un piano di studi che integra i normali studi universitari con percorsi di formazione interdisciplinare, seminari e laboratori. MAIL [email protected] ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 11 SPORT Calcio UDINESE. Il mister lucano ha parlato in vista della gara di domenica con l’Atalanta De Canio punta alla riscossa “Post-Toro? Nessuna scoria” Il ritorno DOMIZZI IN RAMPA DI LANCIO PER LA GARA DI BERGAMO Il tecnico è sicuro: “La brutta prova contro i granata ci ha dato stimoli nuovi” .......................................................... ... ... LUCIANO PATAT ... [email protected] . u Dimenticare la figuraccia contro il Torino e agguantare la salvezza sul campo dell'Atalanta. È questa la 'missione' alla quale è chiamata l'Udinese in vista della partita di domenica a Bergamo contro i nerazzurri (fischio d'inizio alle 15, arbitra Nicola Rizzoli di Bologna). C'è voglia di riscattare il pesante 1-5 patito sabato scorso al Friuli contro i granata, anche per rintuzzare il ritorno delle concorrenti per la salvezza. Oggi, prima della partenza per la Lombardia, ha parlato in conferenza stampa mister Luigi De Canio. Essere reduci da una brutta prova potrà fare da pungolo? “È stato un elemento di grande riflessione, che ci ha dato nuovi stimoli e ci ha fatto capire di non poter mai abbassare la guardia. Scorie? No, penso che non ce ne saranno, per tante ragioni. Non ho motivo di pensare che l'Udinese sia quella della settima partita, ma mi è più facile credere che sia quella delle prime 6 gare. C'è la voglia di non ricadere nello stesso errore”. C'è paura nello spogliatoio? “Paura assolutamente no, dispiacere e rammarico sì. I ragazzi sono consapevoli di aver offerto una prestazione particolarmente brutta, e saranno responsabilizzati da può garantire 90', sarebbe precludersi la possibilità di due cambi”. I tifosi si sposteranno in massa a Bergamo. Le fa piacere? “Non possiamo che ringraziarli. La scorsa settimana hanno risposto alla grande al nostro appello e non li abbiamo ripagati. Da quando sono arrivato ho sempre parlato di questa simbiosi tra i tifosi e l'Udinese, questa è l'ennesima dimostrazione. L'Udinese si è sempre identificata nel suo tifoso e viceversa. È stato sempre un elemento fondamentale, il tifo, dell'ottenimento dei grandi risultati di questi anni”. Cominciata dunque, per i friulani, l'operazione-riscatto. Il treno salvezza è in partenza. Guai a farselo scappare andando sul binario sbagliato. DETERMINATO. De Canio crede nel riscatto dei suoi questo. È stata una settimana di lavoro ad alta attenzione, come prima del Torino, con l'unica differenza che si era sparsa una leggera sensazione che l'impegno fosse più facile di quanto in verità non era”. Widmer rientrerà? “Silvan ha avuto un affaticamento. Si è allenato in maniera differenziata in settimana, ma questo non pregiudicherà un suo buon rendimento domenica”. Domizzi è pronto a tornare titolare, magari assieme a Pasquale? “Ho provato Domizzi perché anche noi dobbiamo giocare la palla quando l'abbiamo tra i piedi. Se i difensori sono chiamati a impostare l'azione, un difensore mancino nella zona sinistra può agevolare la manovra, perché il possesso palla è molto importante. Vederli assieme? Non posso ipotizzarlo, perché nessuno dei due LEGA PRO. Domenica i neroverdi potrebbero ottenere il miglior risultato di sempre in serie C PORDENONE PER LA STORIA TANTA VOGLIA DI 2° POSTO .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Quella di domenica non è una partita 'normale'. Già, perché la sfida dell'8 maggio fra Pordenone e Giana Erminio (fischio d'inizio alle 15 al Bottecchia) è un vero appuntamento con la storia per i neroverdi. Conservando il secondo posto, i ragazzi di mister Bruno Tedino coglierebbero il miglior risultato di sempre nella quasi centenaria storia del club. Insomma, sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione fantastica, che ha già visto i ramarri centrare l'approdo ai play-off nel girone A di Lega Pro. Per sostenere al meglio la squadra, allo stadio ci saranno anche il Settore giovanile e le associazioni del “Progetto Cuore Neroverde”, che troveranno posto nella Gradinata nord (ingresso via San Vito) solitamente occupata esclusivamente dagli ospiti. L’iniziativa permetterà di colorare di neroverde tutti e tre i settori dello stadio, aumentando il calore del Bottecchia. In occasione del match, la biglietteria centrale sarà aperta dalle 10.30. Toh, chi si rivede! L’ultima volta da titolare, per lui, era stata lo scorso 12 dicembre, nella sfortunata (eufemismo) partita del “Friuli” contro l’Inter. Domenica potrebbe toccare a Maurizio Domizzi che, complice la squalifica di Felipe e le condizioni fisiche precarie di Thomas Heurtaux, dovrebbe tornare fra gli undici di partenza. Ci sarà bisogno anche della sua esperienza per portare via punti da un campo difficile come quello di Bergamo: la presenza di un ‘senatore’ aiuta di certo il gruppo. Per lui, dopo tanta panchina e l’errore che ha lanciato in gol Jovetic, c’è voglia di riscatto. QUI BIANCONERI. Perica e Heurtaux sono tornati in gruppo WIDMER CE LA FA RIENTRA ZAPATA ........................................................ ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Silvan Widmer potrebbe essere titolare domenica. Questa l’indicazione emersa durante l’allenamento di questa mattina al Bruseschi, ultima seduta in terra friulana prima della partenza dell’Udinese per Bergamo. Domani i bianconeri sosterranno la rifinitura in Lombardia, poi la mente volerà al decisivo match di domenica alle 15 contro l’Atalanta. Oltre al laterale svizzero, reduce da un affaticamento mu- scolare al gemello del polpaccio sinistro, sono rientrati in gruppo regolarmente anche Thomas Heurtaux e Stipe Perica. Mister Luigi De Canio dovrebbe affidarsi ancora al 3-5-2: dovrà fare a meno dello squalificato Felipe in difesa, mentre davanti rientra Duvan Zapata. L’Atalanta di mister Edi Reja, pur già salva, non regalerà nulla: i nerazzurri dovrebbero schierarsi con il 4-3-3, con D’Alessandro e Diamanti ai lati di Marco Borriello. L’Udinese non ha alternative: vincere è un imperativo. APERTO 7 giorni su 7 EDICOLA-LIBRERIA - CARTOLERIA - SERVIZIO DI LAVANDERIA DROGHERIA - DETERSIVI ALLA SPINA - PICCOLA FERRAMENTA DISTRIBUZIONE BOMBOLE GPL ENI ANCHE A DOMICILIO SERVIZIO FAX E FOTOCOPIE B/N E COLORE - PAGAMENTO BOLLETTE MISTER. Bruno Tedino Fer.Market di Tomasetig Maurizio Piazza Paolo Diacono, 5/A - 33047 Remanzacco (UD) Tel. 0432 639094 - fax 0432 639094 - [email protected] 12 ANNO I N° 52 VENERDI 6 MAGGIO 2016 MAIL [email protected] SPORT Vari CICLISMO. Scattata la 99esima edizione della corsa con la crono di Alpendoorn VIA AL GIRO D’ITALIA DUMOULIN È IN ROSA Il 25enne olandese fa il profeta in patria nella prima tappa corsa nei Paesi Bassi Buon debutto di Vincenzo Nibali, 16esimo e capace di staccare Valverde e Landa .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Tom Dumoulin è stato profeta in patria. È il ciclista olandese la prima maglia rosa del Giro d'Italia, la cui 99edizione è scattata oggi proprio dai Paesi Bassi (12a volta che parte fuori dallo Stivale). Il 25enne della Giant Alpecin si è aggiudicato la cronometro di Alpendoorn coprendo il percorso di 9,8 chilometri in 11'03. Lo sloveno Primoz Roglic, del team Lotto NL-Jumbo, è finito secondo per un solo centesimo di differenza. E gli italiani? C'era tanta attesa per vedere il debutto di Vincenzo Nibali, visto che lo 'squalo' siciliano è tra i grandi favoriti della Corsa Rosa. Il portacolori dell'Astana è stato protagonista di una buona crono, piazzandosi sedicesimo e infliggendo 5 secondi di di stacco ad Alejandro Valverde e 21 a Mikel Landa, due tra i competitor più pericolosi in ottica della vittoria finale. Dopo la febbre che lo ha debilitato negli scorsi giorni, Fabian Cancellara ha lottato con il coltello tra i denti, ma non è andato oltre l'ottavo posto, con un gap di 14” da Dumoulin. Il migliore degli azzurri è stato Moreno Moser: il 25enne della Cannondale ha fatto segnare il sesto tempo, con un distacco di 12 secondi dal corridore olandese. PRIMO TRIONFATORE. Tom Domoulin oggi è stato davvero “profeta in patria” TENNIS u IL SIPARIO È è pronto ad alzarsi. Lunedì 9 maggio entra nel vivo il tabellone principale degli Internazionali d'Italia, che si concluderanno domenica 15. In campo maschile, Novak Djokovic tenta di conquistare il terzo titolo consecutivo, ma occhio a Rafa Nadal e a Roger Federer. Tra le donne, favorita d'obbligo è Serena Williams, numero 1 Wta. Domani, la Corsa Rosa sarà ancora racchiusa nei confini olandesi: la seconda tappa, infatti, è quella da 190 chilometri fra Arnhem e Nijmegen, un tragitto piuttosto pianeggiante e che, quindi, dovrebbe regalare grande equilibrio tra i contendenti. Con l'antipasto di oggi, dunque, è entrata nel vivo l'edizione 2016 del Giro d'Italia, una gara capace di catturare da sempre milioni di appassionati. La corsa ciclistica passerà anche dal Friuli Venezia Giulia, grazie alla tappa da Palmanova a Cividale - centri Unesco di casa nostra - prevista per il 20 maggio. Non soltanto sport, MOTOGP. Lo spagnolo vola sul circuito di Le Mans. Vale Rossi in difficoltà: è appena decimo ma anche tanta festa per le due città, così come per le Valli del Natisone e tutti i territori attraversari dalla Carovana rosa. Il programma del Giro prevede 21 tappe, con sei arrivi in salita che, a conti fatti, faranno come di consueto la differenza. La kermesse si concluderà il 29 maggio, con la 'passerella finale' tra Cuneo e Torino. I 22 team al via sono pronti a darsi battaglia: l'Italia che ama il ciclismo fa ovviamente il tifo per Vincenzo Nibali, già trionfatore nel 2013, ma il messinese se la dovrà vedere con i già citati (e agguerriti) Valverde e Landa. Una lotta appassionante, tutta da gustare. Upc tavagnacco CASSIA, ESORDIO TOSTO: ARRIVA LA ‘BIG’ BRESCIA u L’ESORDIO non è certo dei più morbidi. Vero e proprio battesimo del fuoco per Amedeo Cassia, neo mister dell'Upc Tavagnacco, dato che domani le gialloblu affrontano la capolista Brescia al Comunale di via Tolmezzo. Fischio d’inizio alle 15 (arbitro Andrea Gatti di Gallarate). Ancora indisponibile la scozzese Lana Clelland, hanno recuperato Michela Martinelli e Maria Zuliani. Non ci sarà la giovane Chiara Cecotti, impegnata a Minsk con la Nazionale Under 17. Cassia ha chiesto due sole cose alle ragazze: attenzione ed equilibrio. “Continuerò a giocare con il 4-4-2, cercando maggiore densità a centrocampo. Mi interessa molto non vedere cali di concentrazione durante la partita: alle calciatrici ho chiesto grande attenzione soprattutto in copertura. Nei primi giorni di allenamento ho tentato di trasmettere piccoli accorgimenti tattici che credo possano fare la differenza”. Cassia vuole partire con il piede giusto. Di fronte, però, c'è uno scoglio non da poco. L’Upc è pronta a giocarsela. BASKET. Gli udinesi regolano Padova, ora li attende l’Urania LORENZO È IMPRENDIBILE GSA CHIUDE I CONTI “RESISTE” SOLO IANNONE ORA È SEMIFINALE .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . u Jorge Lorenzo fa la lepre. Il pilota spagnolo della Yamaha, fresco di passaggio alla Ducati, si è rivelato imprendibile a Le Mans nella seconda sessione di libere della MotoGp. L'iridato, sul circuito francese, ha inflitto severi distacchi agli inseguitori: l'unico capace di “resistere” allo strapotere di Lorenzo è stato Andrea Iannone, che in sella alla Ducati ha fatto registrare il secondo tempo, con un gap di 0.339 dal pri- matista. Ha chiuso il podio odierno Marc Marquez a mezzo secondo, mentre Andrea Dovizioso è quinto con uno scarto di circa sette decimi. Male Valentino Rossi: il 'Dottore' è appena decimo, a più di un secondo dal compagno di squadra. Da segnalare il buon 11esimo posto dell'italiano Danilo Petrucci. Lorenzo ha già fatto capire di avere intenzioni bellicose in vista della gara in Francia, nella quale vuole tornare a vincere dopo tre Gp di 'astinenza'. Starà ai rivali colmare il divario da qui a domenica. .......................................................... ... ... REDAZIONE SPORTIVA ... [email protected] . SECONDO. Iannone u La Gsa non lascia scampo alla Broetto Virtus e vola in semifinale. Continua, per gli udinesi, la marcia nei play-off di serie B Citroën di basket: ieri sera, a Padova, capitan Manuel Vanuzzo e compagni hanno bissato il successo di gara 1. La Gsa si è imposta per 68-61, con lo scatto decisivo verso il successo che è maturato nell'ultimo quarto. Qui, infatti, i friulani hanno creato il solco decisivo produ- cendo un break di 4-13 nei primi tre minuti: 48-59 al 33’. Poi, dopo l’8-0 padovano dipinto nella seconda metà dell’ultimo periodo (58-64 al 38’), due liberi di Pinton e un cesto da sotto di Ferrari fanno partire i titoli di coda, scatenando la festa dei tanti tifosi presenti. Ora la Gsa è attesa dalla semifinale, al meglio delle cinque gare, contro l’Urania Milano, che ha regolato Crema per 2-0. Si parte domenica 15 maggio, alle 18, al Benedetti. Gara 2 sempre al “Maranga” martedì 17 maggio alle 21. Gara 3 a Milano venerdì 20.