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il lato di poppa: strategia e gestione del vento
TATTICA IL LATO DI POPPA: STRATEGIA E GESTIONE DEL VENTO Buoni e scarsi: anche in poppa una corretta interpretazione dei salti di vento sul campo di regata, consente di arrivare alla boa sottovento, percorrendo meno strada e risparmiando tempo prezioso ai fini del risultato finale. TRATTO DA SAILING WORLD NOVEMBRE 2001 di BILL GLADSTONE N ell'articolo dello scorso mese avevamo affrontato il problema della gestione dei salti di vento di bolina, affermando che la nostra strategia si basa su di un punto fondamentale: navigare sempre verso il salto di vento successivo. Bussola alla mano, navigando prima della partenza per un tempo sufficiente, è relativamente semplice capire, o quanto meno immaginare, quello che sarà il comportamento del vento durante la prima bolina della regata. Navigando in poppa, tuttavia, la previsione e la gestione dei salti di vento è molto più difficile. Una volta girata la boa di bolina e issato lo spinnaker, il comportamento del vento sarà sempre lo stesso, ovvero continueranno a verificarsi cambiamenti di direzione e dì intensità. Pertanto la strategia che abbiamo utilizzato di bolina rimarrà sempre valida, ma, come vedremo, dovrà essere applicata al contrario. Navigando in poppa con un imbarcazione a chiglia e spinnaker, con un'intensità di vento inferiore ai 15 nodi, è quasi sempre preferibile navigare al lasco con un angolo al vento più stretto e strambare spesso, piuttosto che dirigersi direttamente verso la boa in poppa piena. Il primo interrogativo è: su quali mure cominciare il lato di poppa? Se la direzione del vento è stabile e le boe sono posizionate correttamente, non c'è alcuna differenza. Potremo arrivare alla boa di bolina mure a dritta, poggiare e issare lo spinnaker sempre sulle stesse mure. Ma se, invece, il vento sta girando a destra o a sinistra, noi potremo trarre un vantaggio non indifferente dalle nostre scelte, riduccndo sensibilmente la distanza percorsa tra le boe. Di bolina viriamo correttamente sugli scarsi e navighiamo, o perlomeno cerchiamo, di navigare sempre sui buoni. In poppa strambiamo sui buoni e navighiamo sul bordo negli scarsi. Non dimentichiamo mai, infatti, che, in poppa, vogliamo sempre poggiare il più possibile per avvicinarci maggiormente alla boa. Per riuscire nel nostro intento, dunque, dobbiamo gestire i salti dì vento in maniera diametralmente opposta rispetto a quello che facciamo di bolina. Proviamo ad applicare questo concetto alle diverse situazioni che si possono verificare. A destra e sinistra Immaginiamo di navigare in una giornata in cui il vento "va e viene". La sua direzione, dunque, oscilla sensibilmente. In questo caso, ogni qual volta ci troviamo in un buono, dobbiamo strambare. La manovra ci consentirà di avvicinarci sempre di più alla nostra destinazione sottovento (leggi la boa), senza perdere terreno inutilmente. Per un principiante, l'aspetto più difficile del problema è quello di riuscire a rimanere in fase con le oscillazioni del vento, senza rischiare di strambare in continuazione, perdendo il filo logico del discorso. Rimanere in fase significa prima di tutto avere le idee chiare. La nostra analisi dovrà partire già dall'ultima parte del lato di bolina. Dovremo pertanto sapere già prima dì girare la boa sopravvento, quale sarà presumibilmente il successivo salto di vento. In questo modo saremo in grado di cominciare il Iato in poppa già sulle mure corrette. La regola è semplice, tutto sommato: se stiamo approcciando la boa di bolina mure a dritta e il vento è in buono, una volta girata la boa, dovremo strambare il prima possibile. In assoluto dovremo strambare sulla boa stessa e issare lo spinnaker direttamente mure a sinistra. Viceversa, se, nella stessa situazione, il vento scarsa, giriamo la boa e issiamo lo spinnaker rimanendo mure a dritta. Rotazione costante Se il vento, invece, dimostra una tendenza a girare in una direzione soltanto, ci dirigeremo sempre dalla parte opposta. Ancora una volta dovremo cogliere i primi indizi durante la bolina e preparare la strategia per il lato successivo. Una rotazione costante a destra, ci Mumm 30 impegnati in un lato di poppa mure a sinistra durante il Tour de trance 2001. Grazie al vento sui 18 nodi i timonieri riescono a "scendere" con decisione verso la boa. vedrà regalare sulla parte destra del campo di bolina e andare a sinistra immediatamente dopo aver girato la boa sopravvento. Ci comporteremo in modo diametralmente opposto se la rotazione sarà a sinistra. C'è un'unica eccezione a questa regola. Se. infatti, il vento aumenta e ruota in una direzione nello stesso tempo, sceglieremo di rimanere dove ci sarà più vento. Nello stesso modo, se l'intensità del vento è maggiore in una delle parti del campo di regata, dovremo conquistare e proteggere quel lato, sia di bolina che in poppa. L'intensità del vento può essere più importante della direzione, particolarmente in poppa. Prevedere i salti di vento Se avremo l'onere e l'onore di essere il tattico di bordo, sarà nostro compito preparare per tempo la strategia e informare il timoniere della situazione che. molto probabilmente, dovremo affrontare in poppa. Ci sono alcuni piccoli trucchi che potranno facilitare il nostro lavoro. Cominciamo comunicando a timoniere ed equipaggio che 'Ma situazione è tale per cui ci sono meno oscillazioni di vento in poppa che di bolina". Così facendo, nessuno si sorprenderà quando non ne troveremo, in effetti, molti. Rilevare una variazione di direzione del vento di bolina è relativamente semplice. Controllando la bussola, ogni scostamento significativo dal vento medio che avremo individuato, rappresenterà un buono o uno scarso. In poppa i nostri angoli dì navigazione non sono, spesso, così semplici da individuare come dì bolina. Dovremo quindi utilizzare altri segnali per svolgere il nostro lavoro. Una volta girata la boa, in fase con le oscillazioni del vento, cominciamo a lavorare, sfruttando tutti gli indizi possibili, fuori e dentro la barca. A bordo, prendiamo nota della velocità della barca, della rotta, dell'angolo con il vento apparente, dell'intensità del vento e della posizione del tangone. Una volta in possesso di tutti questi parametri, l'individuazione del successivo salto di vento, dipende in gran parte dal lavoro coordinato tra timoniere e regolatore delle vele. La comunicazione a bordo assume una volta di più un ruolo fondamentale. Ogni variazione nella tensione della scotta dello spinnaker. così come ogni variazione, anche minima, dell'angolo del vento, deve essere oggetto di dialogo tra l'equipaggio. Se, ad esempio, il vento apparente si sposta verso prua e l'intensità sembra aumentare, molto probabilmente ci troveremo in presenza di uno scarso. Il tangone non deve essere mosso, in questo caso, e il timoniere "entrerà" nello scarso, poggiando quanto necessario. Se ancora il vento apparente si sposterà verso prua e dimi- nuirà, saremo in un "buco" di vento e regoleremo le vele di conseguenza. Se l'apparente ruoterà verso poppa e aumenterà d'intensità, regoleremo le vele di conseguenza, ma se l'intensità diminuisce, sarà il momento di strambare e portarsi sulle mure opposte. Come accennato in precedenza, ci sono anche un certo numero di fattori da considerare fuori dalla barca. Uno di questi è la quantità di salti di vento incontrati durante il lato di bolina. Attenzione poi a non confondere un'oscillazione del vento con una raffica. Questo è Terrore più comune tra i principianti. Memorizziamo, invece, il ciclo delle raffiche e dei momenti di bonaccia per determinare il ciclo delle oscillazioni del vento in poppa. Osserviamo il vento sull'acqua e gli angoli di navigazione delle barche intorno a noi. Compariamo le nostre prestazioni con quelle degli avversar! sulle stesse mure o su quelle opposte. Infine, osserviamo anche la parte di flotta che sta ancora navigando sul lato di bolina. Anche in questo caso potremo Prima della partenza, Sam ha effettuato una serie di controlli della direzione del vento, individuando un intervallo di sei minuti tra un'oscillazione del vento e la successiva. Navigando di bolina a sei nodi di velocità, troverà un salti di vento ogni quattro minuti circa. In poppa, l'intervallo sarà maggiore: ra un cambiamento e l'altro trascorreranno almeno dieci minuti. ottenere informazioni preziose. Se le imbarcazioni di bolina più vicine a noi sono tutte in un buono, questo sarà il primo indizio per cominciare a pensare di strambare. Se non siamo sicuri del comportamento del vento, se abbiamo dubbi irrisolti o qualche incertezza di troppo, andiamo avanti, strambiamo e osserviamo il comportamento della barca sulle mure opposte. Le strambate, quelle fatte bene, naturalmente, costano molto meno delle virate, in termini di tempo e di strada persa. Se ancora ci sembrerà di essere in difficoltà ad identificare il successivo salto di vento in poppa, ricordiamoci di quello che avevamo detto al nostro equipaggio, a proposito del minor numero di oscillazioni che avremmo trovato in poppa. Può sembrare strano, ma non avevamo mentito. In realtà le cose stanno proprio così. Immaginiamo di essere in fase di messa a punto prima della partenza con 10 nodi di vento reale. Verifichiamo che i salti di vento si susseguono ogni sei minuti. Ciò significa che il salto successivo è a circa un miglio di distanza da noi. Tre minuti prima della partenza, ecco arrivare un'oscillazione. Tra quanto arriverà la successiva? Attenzione! Il prossimo salto di vento arriverà in quel punto tra tre minuti, ma noi non saremo più li. Nel frattempo, infatti, avremo navigato di bolina e quindi avvertiremo il salto di vento dopo circa due minuti. Con 10 nodi di vento reale e 6 di velocità della barca, avremo una VMG di circa 4 nodi e una velocità di avvicinamento verso il salto di vento successivo di 14 nodi (10+4). Pertanto avvertiremo l'effetto dell'oscillazione. in buono o in scarso, dopo circa quattro minuti e venti secondi. In poppa si verifica esattamente il contrario. Con 6 nodi di velocità della barca e 4 di VMG, la velocità di avvicinamento sarà di 6 nodi (10-4). Dovremo pertanto aspettarci un'oscillazione del vento ogni 10 minuti. Questa situazione del tutto teorica, fa comunque ben comprendere che il numero dei salti di vento di bolina è più che doppio rispetto all'andatura in poppa. Con vento leggero o barche particolarmente performanti, il rapporto aumenta ancora. Soltanto in condizioni di vento molto forte, il rapporto può essere inferiore a 2:1 e, in ogni caso, nelle suddette condizioni, possiamo anche ignorare i salti di vento e concentrarci sul controllo della nostra imbarcazione. A parte le difficoltà oggettive di navigare in condizioni di instabilità, quali sono le ultime considerazioni da fare sull'argomento? Prima di tutto, l'importanza di arrivare alla boa di bolina assolutamente in fase con le oscillazioni del vento, per non dover attendere a lungo la successiva. In secondo luogo, se i salti di vento hanno un periodo lungo e il lato del percorso è breve. potremmo pensare che la tendenza del vento sia di girare in una dirczióne soltanto. Ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze, la verità si potrebbe manifestare dolorosamente, facendoci perdere posizioni preziose. • 89