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PRESENTAZIONE
PRESENTAZIONE
gruppo: D
capogruppo:Eleonora
componenti:Eleonora
Franceschi, Gabriele Gurrieri, Valentina P.,
Alessio M., Luca M., Gaia L.,
segretario:Gabriele
personaggi:
1. eroe: principe
2. antagonista: lupo
3. aiutante: fata
oggetti magici:
1. una balestra
2. una lampada
funzioni:
1. divieto
2. trasferimento
3. l'antagonista riceve delle informazioni
La Carta Igienica Reale
Tante carte igieniche addietro nel grande territorio della pianura del NordSud viveva, anzi regnava, la nobile famiglia dei Tirinnanzi che aveva inventato
una carta igienica favolosa di nome Rotoloni Regina Amadeus.
Purtroppo con il passare degli anni la carta igienica cominciò a scomparire
misteriosamente. Si diceva che qualche contadino avesse intravisto una figura
alta e imponente che entrava e usciva da tutte le case del paese. Comunque il
popolo e i reali, soprattutto, se la facevano continuamente addosso e avevano
sempre le mutande sporche; quindi si vergognavano un sacco.
Il principino Asdrubale Tirinnanzi, un giovane brutto, brufoloso, con i capelli
color carota e i denti da coniglio volle incominciare a indagare. Infatti il
poveretto aveva qualche problema con la digestione, per questo passava gran
parte del suo real tempo in bagno e in questo modo (senza carta igienica)
soffriva come un cane. Un giorno, mentre la famiglia reale cenava, Asdrubale
inghiottì un boccone di caviale e chiese al padre:
-Mi chiedevo papà, non è che potrei andare a cercare indizi per scoprire chi
è il ladro?Il re smise immediatamente di mangiare, la faccia gli diventò rossa come
una bacca velenosa e con un tono altrettanto velenoso disse al figliuolo:
-No! Tu non uscirai mai da questa casa, anzi resterai nella tua camera per
sempre! E' un ordine! - sbraitò.
-Ma...?!-provò a contestare lui.
-Niente ma!-lo ammonì il padre.
Asdrubale scese da tavola a testa bassa e andò in camera sua. La notte
andò nel suo bagno personale e prese tutta la carta igienica che aveva a
disposizione e creò una lunghissima corda, la calò dal soppalco e scese giù. Poi
scappò nella foresta. La mattina dopo si travestì da servitore e rientrò nel
castello per poter indagare con tranquillità. Incominciò così il suo lungo viaggio
nel castello e tra i bagni reali.
Nel frattempo il re Adolfo Tirinnanzi, il papà del principino, che diceva di
non essere mai andato in bagno, volle vendicarsi per l'enorme offesa subita,
infatti il figliuolo odiatissimo aveva spifferato a tutti i nobili il suo segreto
mettendolo così in imbarazzo e togliendolo dal libro dei record. Comunque si
recò nei sotterranei del castello dove si trovava il misterioso ladro e lo informò
che il figliuolo era scappato e che probabilmente lo era andato a cercare.
-Ora però, riscriverai il mio nome nel libro dei record...-disse un po'
titubante il re.
-Beh, ecco, ti spiego la mia situazione caro re...-ribatté lui
maliziosamente-... io sono un lupo, e in più sono un lupo bugiardo! Difatti mi
chiamano tutti Lupo Giorgetto il Bugiardo e quindi sono costretto a... questo!-e
così dicendo gli saltò addosso e in quattro e quattr'otto il re si trovò legato
come un salame e dentro allo sgabuzzino.
Il ladro si risedette sulla sua poltrona di raso e sogghignò nell'ombra
pensando al piano malefico che avrebbe presto messo in atto...
Il principe si trovava fuori dal suo castello e notò che stranamente non
c'erano guardie. Entrò e rimase stupito nel vedere che al suo interno ce ne
erano migliaia che in fretta e furia si unirono fino a formare un gigantesco
guerriero. Il principe, dopo un'intricata sfida a sasso, carta e forbice, dove ebbe
la meglio, riprese il suo cammino e dopo aver attraversato un lungo corridoio
raggiunse una stanza nella quale si trovavano tre porte, una più grande
dell'altra. Era chiaro come il sole che lui avrebbe dovuto sceglierne una, così
scelse la più grande: entrò e si accorse che il pavimento fluttuava nel vuoto. Si
guardò intorno e vide anche un foglio, lo raccolse e lesse ad alta voce:-E' NEL
BAGNO DEL RE E SI USA PER PULIRSI, CHE COS'E'?- Lui rispose:Asciugamano- invece di:-Carta igienica- confondendo pulirsi con asciugarsi. In
men che non si dica il pavimento cominciò a precipitare come, del resto,
l'umore del povero Asdrubale. Quando il pavimento si trovava all'incirca a due
metri da terra ci fu un lampo di luce e, come per magia, apparve una balestra
di carta igienica con delle incisioni d'oro. Asdrubale aguzzò la vista e si accorse
che le incisioni non erano altro che tre lettere scritte in stampatello: R.R.A.
-Rotoloni Regina Amadeus- pensò compiaciuto il principino. Solo allora si
accorse che aveva i piedi per terra, come se la balestra avesse risolto l'enigma.
Si trovò in un grande salone tutto tranquillo e pulito. Manco a dirlo poco
dopo, come per incanto, si trovò davanti cinque enormi mostri, alti minimo
settanta metri: il Minotauro, un ciclope, Medusa, un centauro e un uomo di
carta igienica. Provò a urlare, ma dalla sua bocca uscì solo un rantolo, le
gambe gli tremavano, nel suo viso si leggeva chiaramente lo sgomento, dato
che aveva gli occhi fuori dalle orbite. Nella sua paura c'era anche un misto di
curiosità, infatti era la prima volta che vedeva mostri di tal fatta e, in un certo
senso, ne era affascinato.
Poi successe una cosa strana: i cinque personaggi si misero in cerchio e si
guardarono in cagnesco, poi all'improvviso cominciarono ad azzuffarsi,
tirandosi calci, pugni e morsi. L'uomo di carta igienica, alla fine, prese dieci
rotoli di carta e avvolse tutti i mostri, compresi i “capelli” di Medusa, vincendo
così la rissa. Il gigantesco uomo si avvicinò lentamente al giovane principe che
si fece piccolo piccolo, quasi per non farsi vedere. Invece lui incominciò a
rimpicciolire e da settanta metri arrivò a un metro e ottanta circa, a quel punto
gli strinse la mano e con un sorriso simpatico gli disse:
-Ciao io sono Cartaigienicaman, il protettore della giustizia e della carta
igienica.
Asdrubale non rispose, non poteva rispondere! Le labbra gli tremavano
come serpenti, il dito grassottello si agitava assieme al braccio come se avesse
toccato una scarica elettrica. Cartaigienicaman si trovò faccia a faccia, anzi,
faccia a ditone del piede con un'altra creatura gigantesca alta anch'essa
settanta metri. Questa però non era come il nostro supereroe che era fatto di
carta igienica candida, profumata e morbidissima,lui era fatto di catrame nero,
appiccicoso e puzzolente.
-Catraman, Fratello mio!- disse lui con tono di disprezzo -Vuoi conquistare
un'altra volta il mondo?-No fratellino odiato! Voglio solo distruggerti definitivamente! Muuuaaahhh
e aaah!- disse con odio nella voce, arricchendo la frase con una risata
malvagia. Esasperato Asdrubale urlò:
-Presto Cartaigienicaman, ricresci!-No, non posso- urlò lui.
-Come?!- disse sbigottito il principino.
-Sì, posso ingrandirmi e rimpicciolirmi con un pulsante, ma qui non c'è
campo!-urlò in preda al panico e con le mani nei capelli, anzi, nella carta
igienica.
Erano spacciati, quando d'un tratto si sentì una particolare musica rappata
e una voce femminile che cantava una strambissima canzone.
Rap
Rap
Rap
Rap
cartaigienistico
cartaigienistico
cartaigienistico
cartaigienistico
A,B
AB, AB, AB, AB
FA- TA
FATA FATA FATA FATA...
-Yea, yea, yea!...- continuò a cantare lo strano essere- ...yea, yea,ye...?finalmente si accorse di loro e si voltò. Ora Asdrubale e Cartaigienicaman
potevano vedere il volto del personaggio: innanzitutto era una donna, una
donna strana, vestita in modo strano e con un portamento altrettanto strano.
Aveva un vestito fatto con carta igienica Rotoloni Regina di colore candido,
come la nuvola d'estate. I capelli, invece, erano rossi e ricciuti ed erano raccolti
in una coda da cavallo. Le ali erano semplici e bianche, con delle incisioni d'oro
ai lati. Ma la cosa più stramba di tutte era la sua bacchetta: infatti era lo
spazzolone da bagno che si usa per pulire il gabinetto.
Asdrubale era incantato da tanta bellezza e, mentre era distratto,
un'enorme onda di catrame li avvolse. Per fortuna Fata (così si chiamava la
donna) ne rimase fuori e così scomparve per poi ricomparire dietro a
Catraman. Vi ci si tuffò dentro e cominciò a soffiare, soffiare e soffiare fino a
quando tutto il catrame si asciugò e quindi Catraman non potè più muoversi. A
questo punto Fata prese un rotolo di carta igienica e pulì tutto il catrame che
Catraman aveva addosso fino a che diventò un uomo piccolo piccolo.
All'omino successe una cosa strana: infatti diventò una dolcissima neonata
con un pannolino morbido e bianco. Aveva gli occhi azzurri, il naso a patata e i
capelli biondi e ricciuti e sembrava aver freddo. Cartaigienicaman la prese in
braccio e la strinse al petto, dagli occhi candidi uscì una lacrima. Si voltò verso
Fata e le strinse la mano:
-Grazie per aver liberato mia sorella dall'incantesimo che tempo fa un
folletto della strada gli lanciò. Ora potremmo ritornare al castello della carta e
regnare finalmente sul nostro popolo.- disse guardando Fata con i suoi occhi
bianchi che esprimevano tutta la sua riconoscenza. Poi si voltò verso Asdrubale
che aveva già tirato fuori il fazzoletto e gli disse con tono amichevole:
-Tu sei un grande ragazzo pieno di coraggio e di forza, ce la puoi fare!
Tieni!- gli diede un foglietto con delle iscrizioni in un alfabeto strano.
Rialzò lo sguardo e si accorse che la stanza vuota: sia Fata che
Cartaigienicaman erano scomparsi. Uscì dal salone e si diresse verso una porta
nella quale c'era un cartellino con su scritto "BIBLIOTECA":
-Proprio quello che serve a me per decifrare il biglietto di
Cartaigienicaman.-
Pensò Asdrubale ed entrò. Si trovò davanti scaffali alti metri e metri con
una moltitudine di libri. Andò nel reparto con l'etichetta magia e vi rimase tutta
la notte e tutto il giorno perché molte persone sceme avevano lasciato nel
reparto libri di cucina, d'avventura, horror, scientifici ecc.
Alla fine trovò un libro di cucina e aprendolo vi trovò dentro un foglio
strappato con un alfabeto strano, anzi strambo. Tirò fuori il suo foglietto e vide
che le lettere combaciavano. Si mise immediatamente a decifrare l'inscrizione
e dopo dieci minuti rilesse la frase corretta: IL LADRO SI TROVA NEI
SOTTERRANEI! Appena riletto, il principe, si precipitò fuori dalla porta prese la
prima scalinata che incontrò e, seduto a cavalcioni sulla ringhiera, scivolò giù di
scala in scala fino a che i gradini non finirono.
C'erano, davanti a lui, tre corridoi : due illuminati e uno no. Al centro c'era
anche una figura, Asdrubale ci si avvicinò e vide che la figura non era altro che
Fata:
-Non parlare!- disse lei -Io ti seguirò sempre, intanto tieni questo- e gli
lanciò un rotolo di carta igienica, poi scomparve. Asdrubale era un po'
scombussolato e con tutto questo scompari e ricompari non ci stava capendo
niente! Comunque srotolò la carta e ci trovò dentro una bellissima lampada
d'oro massiccio con dei disegni floreali fatti con minuscole sfere d'oro. Sulla
lampada c'era una scritta:ATTENZIONE A VOI CHE STROFINATE! Ovviamente
Asdrubale la strofinò e ne uscì un drago blu, un drago strano, per niente
pauroso. Infatti era vestito con un panciotto color verde melma con dei bottoni
d'oro, legato al taschino c'era un orologio d'oro con degli smeraldi incastonati.
Sul muso c'era un paio di occhiali semplici e leggeri con la cerchiatura d'oro
che lo rendevano intelligente. Non sembrava inoltre interessato ad Asdrubale,
infatti stava leggendo un libro su una poltrona comparsa assieme a lui. Il
principino tossì un po' forte per farsi sentire. Riuscì nell'impresa. Il drago
distolse gli occhi dal libro e finalmente si accorse di lui:
-Ohibò!- esclamò- Non mi ero accorto io del vostro giungere qui!- disse con
fare poetico.
-Mi scusi ma lei chi è?- chiese diffidente Asdrubale.
-Ma come?! Sono il genio della lampada, ops, il drago della lampada e
posso esaudire i tuoi desideri, a patto che tu sia in casi estremi. Addio, anzi,
arrivederci!- e detto questo scomparve dentro alla lampada. Il principe la
raccolse e se la mise in tasca.
In quel momento si ricordò delle tre porte e voleva, soprattutto per fifa,
andare in una di quelle illuminate, ma non era certo stupido e così imboccò il
corridoio buio. Dopo venti passi si accesero, ai lati del corridoio, cento torce
che illuminarono il resto del tunnel. Procedendo arrivò a scorgere una porta
rossa con una targa oro. La sospinse e si trovò dentro a una stanza illuminata
da un camino davanti al quale si trovava una poltrona rossa foderata di seta.
Di fianco alla poltrona c'era un tavolino con una tazza di tè e un piatto di
pasticcini. La stanza era rivestita di una carta da parati con disegnini
raffiguranti della carta igienica. Improvvisamente una mano pelosa comparì
dalla poltrona girata di schiena e afferrò un dolcetto, poi scomparì nuovamente
dietro alla poltrona. Mentre Asdrubale osservava la scena si sentirono una serie
di rantoli, susseguiti da colpi di tosse, che probabilmente dovevano essere una
risata. Il nostro principe stette in ascolto fino a che i rantoli divennero delle
vere e proprie parole:
-Ergh, ergh, ergh... finalmente sei riuscito a trovarmi, credevo che non ce
l'avresti mai fatta!- disse una voce lontana e roca che sembrava provenire da
nessun punto preciso - Ma ora basta con le chiacchiere, passiamo all'azione!Una creatura pelosa e avvolta in un mantello gli piombò addosso e lo
strattonò in modo continuo fino a lanciarlo dall'altra parte della stanza.
Asdrubale, mezzo rintronato, si alzò ma subito il mostro (chiamiamolo così) gli
si avventò contro, lo prese e lo legò come un salame alla poltrona. A quel
punto il mostro si tolse il cappuccio e davanti a lui si presentò un muso di lupo
triste e malinconico. Asdrubale era sospettoso:
-Ma tu chi sei?-chiese
-Io sono il lupo Giorgetto e sin da piccolo ho avuto dei problemi con la
digestione e mi serviva molta carta igienica però ero povero e quindi non me la
potevo permettere. Quando fui grande andai a lavorare al palazzo, dove il re
mi disse che se avessi lavorato per lui mi avrebbe dato tutta la carta igienica
che volevo! Così mi travestii da tuo padre e ti ho spiato tutto il tempo. Poi la
carta igienica non è arrivata e tuo padre mi ha detto che era tutta colpa tua e
quindi ti ho aggredito. Mi dispiace!- disse facendo le pause solo ai punti.
-Dispiace anche a me, però sarei più contento se tu mi slegassi!- replicò
Asdrubale.
-Ah, ah, ah! Te la sei bevuta! Tuo padre non c'entra niente e ora... esclamò tirando fuori un rotolo di carta igienica - ...di' la tua ultima preghiera!Asdrubale era paralizzato dalla paura, poi gli venne un'idea:
-Fata, Drago della Lampada! Vi prego, aiutatemi!- disse tutto d'un fiato.
Come aveva sperato con tutte le sue forze Fata e il Drago comparvero e si
misero al ”lavoro”: Drago arrotolò il lupo Giorgetto con la coda mentre Fata lo
strozzava infilandogli il merdolino in gola. Dato che non stramazzava ancora
prese il Mistico Pugnale Di Carta Igienica e lo infilzò! Il lupo incominciò a
ingrossarsi, a ingrossarsi, a ingrossarsi... finché scoppiò e dallo scoppio
uscirono rotoli e rotoli di carta igienica! I bambini scesero per strada, le donne
congiungevano le mani ringraziando il cielo e gli uomini baciavano la terra. In
tutto il paese era festa!
Asdrubale guardò Fata, la prese per mano e si diresse verso il castello dove
la sposò e dove il Drago accudì i loro figli.
Il giorno della ricomparsa della carta igienica venne proclamato festa
nazionale e Asdrubale Gran Cavaliere della Carta. E così vissero tutti felici e
contenti e con tanta carta igienica!!!
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