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Cciaa: sistemi in sinergia per crescere e competere
Settimanale E enti NordEst FRIULI V. G. | TRENTINO A. A. | VENETO Anno 8 N° 8 Lunedì 16 marzo 2015 Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl VINITALY E MONDO ALIMENTARE VERSO EXPO 2015 SUBFORNITURA INDUSTRIALE SERVIZI ALLE IMPRESE Pagg 9-13 Pagg 14-16 Pagg 17-20 I protagonisti di un settore fondamentale per l’industria. Storie di successi e di competitività L’agroalimentare nordestino si prepara per le importanti opportunità delle esposizioni Una galleria di realtà capaci di supportare le aziende in un gran numero di attività e ambiti STRATEGIE / Siglato il protocollo d’intesa che integra operativamente le Camere di commercio di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia Cciaa: sistemi in sinergia per crescere e competere Abbandonate le logiche campanilistiche a favore di quelle di sistema I 3 enti camerali coopereranno per l’ulteriore sviluppo di un’area in cui già si concentra il 40% del Pil nazionale 54 e 55 PER CENTO le quote di quanto prodotto dall’industria manifatturiera dell’area e delle esportazioni rispetto al totale Italia 625 mld DI EURO Il valore del Pil complessivo di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia U n patto operativo per realizzare una macroarea funzionale, un ambiente favorevole alle imprese per aiutarle a cogliere le opportunità del mondo che continua a crescere. A raccogliere e condividere una sfida comune proponendo una nuova strategia di sostegno alla competitività del sistema produttivo italiano sono le Unioni regionali delle Camere di commercio di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia che hanno firmato nei giorni scorsi a Bologna un protocollo di intesa con l’obiettivo di aiutare l’economia dei territori a cogliere le opportunità offerte da una dimensione territoriale più ampia e da un’integrazione di forze e strategie. Si avvia un percorso di collaborazione per accrescere le relazioni di cooperazione e la concertazione di attività e politiche per una maggiore integrazione operativa in grado di valorizzare le eccellenze attraverso un’azione condivisa, in un’area in cui si concentra più del 40% del Pil nazionale e che esprime il 54% di quanto prodotto dall’industria manifatturiera e il 55% del valore delle esportazioni di beni verso l’estero. “Si dice che non tutto il male venga per nuocere. Parto da questo assunto per dire che credo che l’accordo tra Unioncamere Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia sia anche figlio di quell’attacco al sistema camerale che se da un lato ha causato sicuramente danni perché ha tolto risorse da destinare al sostegno delle imprese, dall’altro ha convinto le realtà più lungimiranti ad abbandonare le logiche di campanile per abbracciare quelle di sistema”, ha affermato il presidente di Unioncamere del Veneto, Fernando Zilio. Il Prodotto interno lordo complessivo di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia vale 625 miliardi e pone l’area davanti a Paesi quali Turchia, Paesi Bassi e Svizzera, con una ricchezza creata pari al 5% di quanto realizzato dall’intera Ue. Tuttavia le motivazioni che portano le tre Unioni regionali delle Cciaa a muoversi in una logica di area vasta vanno oltre i primati statistici. Il territorio, infatti, è sempre meno quello definito dai confini amministrativi, ma dove insistono le relazioni delle imprese; i settori tradizionali si sono ricomposti in filiere che tengono insieme componente manifatturiera e terziaria; la dimensione d’impresa, tradizionalmente identificata dal numero degli addetti, è stata sostituita dalla dimensione strategica, dall’intensità delle relazioni che l’impresa ha con altri attori economici, privati o pubblici. È su queste basi che è nato il protocollo finalizzato all’integrazione operativa di attività e progetti di ogni sistema camerale regionale. 2 Fare impresa a Nordest Eventi Lunedì 16 marzo 2015 SCENARIO / Confindustria Veneto ha presentato il suo manifesto “#Veneto 2020” teso allo sviluppo dell’economia A Nordest si lavora a un nuovo “rinascimento” fondato sul manifatturiero Nel frattempo si è concluso il Meeting dei Giovani Imprenditori sul futuro dell’Italia N ordest imprenditoriale in gran fermento in questo inizio 2015, che l’Istat dà in crescita dopo tre anni, prevedendo un +0,1% nel primo trimestre. Il sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro dà, per esempio in Veneto, una previsione di 21mila assunzioni nel primo trimestre, con un +24% su quello precedente e un +9% in rapporto ai primi tre mesi del 2014. Un’aria di impegno e programmazione positiva che si respira proprio in questi giorni anche attraverso due E enti TERRITORIO | ISTITUZIONI DIN NEWSLETTER Settimanale Anno 8 - Numero 8 Lunedì 16 marzo 2015 | eventi significativi che caratterizzano il mese. Lo scorso fine settimana a Trieste si è svolto il partecipato 28° Meeting dei Giovani Imprenditori Nordest di Confindustria, un evento diventato di caratura nazionale e quest’anno per la prima volta aperto a delegazioni internazionali. Il tema scelto è stato fortemente programmatico: “Industria, internazionalizzazione, infrastrutture, Italia”. A breve, il 27 marzo, invece si terrà la tappa finale del percorso promosso da Confindustria Veneto per lanciare Direttore responsabile: Mattia Losi Realizzazione editoriale a cura di: New Business Media srl Via Eritrea, 21 20157 Milano IMPRESE Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005 Stampatori: ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano; Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq); Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone Medicina - (Bo); “#Veneto2020”, il Manifesto del nuovo manifatturiero, per costruire una proposta di politica industriale. Presentata dal presidente di Confindustria, Roberto Zuccato, e dai vice-presidenti Luciano Miotto ed Enrico Carraro, l’iniziativa “vuole essere innanzitutto un’agenda per gli imprenditori veneti, ma anche rivolta alla politica regionale. Si tratta di un per- UNICA TLC / Piattaforme e applicazioni innovative per comunicare corso – hanno spiegato – per orientare il Veneto e il Nordest del futuro verso un nuovo rinascimento, fondato sul manifatturiero quale fattore che ha determinato la forza economica del territorio, ma secondo una nuova concezione che, per rispondere alle sfide globali, poggia su tre pilastri: capitale umano innovativo, cultura e vocazione metropolitana”. A ognuno di essi Confindustria Veneto, con la collaborazione della Fondazione Nordest e il contributo degli stakeholder del territorio, tra febbraio e marzo, ha dedicato un focus tematico al quale hanno partecipato imprenditori, rappresentanti delle associazioni territoriali e opinion leader per confrontarsi. Il 27 marzo ci sarà l’evento conclusivo con le proposte concrete per un’agenda politica della Regione da qui al 2020. In estrema sintesi, il Manifesto considera “il sistema educativo come l’infrastruttura principale del nuovo manifatturiero”; il lavoro creativo come la “principale fonte di produzione culturale”, mentre l’industria “diventa uno dei principali veicoli di diffusione, anche se non l’unico” della cultura; la città metropolitana come “la risposta alla domanda di nuovi beni pubblici per la competitività”, sintesi di quell’”ecosistema favorevole” per lo sviluppo della nuova infrastruttura, che ha tra l’altro “l’esigenza di accedere a nodi di interconnessione con le reti globali”. Intanto i giovani imprenditori nordestini riunitisi a Trieste da venerdì a ieri hanno affrontato con diversi relatori internazionali e in molteplici momenti di confronto quelle che ritengono essere le “quattro ‘I’ fondamentali per la crescita del Paese, ovvero industria, internazionalizzazione, infrastrutture, Italia”. Temi generali che si traducono in più impresa, una maggiore apertura alle opportunità che i mercati europei e internazionali possono offrire, è stato sottolineato nel corso della tre giorni. Inoltre, occorre un aggiornamento delle infrastrutture, anche digitali e la valorizzazione dell’”identità italiana, intesa come caratteristica inimitabile che riunisce creatività, qualità, innovazione, passione per la bellezza e stile di vita”. Il Meeting Giovani Imprenditori Nordest è nato 28 anni fa come momento di riflessione sui temi di politica economica e industriale che influenzano in maniera determinante il presente e il futuro dei giovani, delle imprese e più in generale del nostro Paese. L’evento è stato organizzato dai Comitati regionali giovani imprenditori di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, TrentinoAlto Adige e Veneto e si è accreditato negli anni come appuntamento nazionale atteso da tutti i Giovani Imprenditori di Confindustria. A Trieste, per la prima volta un convegno nazionale di Confindustria si è aperto anche a ospiti e delegazioni internazionali per favorire il confronto tra i giovani imprenditori e il business match tra le loro aziende. BUGNION / Consulenza in materia di proprietà intellettuale e industriale La competitività delle imprese Dove i brand diventano arte parte dalla comunicazione unificata Branding Art: da Verona Bugnion guarda al NordEst Grazie alle sue soluzioni, le aziende del Nord Est sono sempre più veloci nello scenario economico mondiale L’ azienda vicentina Unica Telecomunicazioni puntando sull’innovazione dei processi di comunicazione per il business, ha saputo conquistare la fiducia di molte tra le più importanti realtà imprenditoriali del Nord Est che, per essere vincenti, hanno l’esigenza di concorrere impiegando nuove strategie di successo. “In concreto - dichiara Cristina Sinigaglia, responsabile marketing di Unica Tlc -, siamo specializzati nell’integrazione di sistemi di comunicazione che mettano le aziende nelle condizioni di risolvere problemi complessi rapidamente, di riuscire a estendere in maniera efficace le interazioni con i collaboratori e partner e di stimolare la crescita dei rapporti con i clienti. Questi elementi sono cruciali per creare una differenziazione di mercato e un vantaggio competitivo nel panorama aziendale odierno. I modelli relazionali di aziende distribuite, ecosistemi di partner, fornitori e clienti, vengono messi oggi ancora maggiormente alla prova e un’eccessiva dipendenza da strategie di comuni- cazione che non includono l’intera gamma di interazioni può indebolire l’efficacia del business. L’adozione strategica dello smart working è oggi più che mai essenziale per la crescita e per una maggiore reattività alle condizioni di mercato di un’azienda che deve incoraggiare la collaborazione dinamica del personale attraverso la creazione di team interfunzionali non ostacolata dalle tradizionali comunicazioni gerarchiche. “La soluzione ottimale non è però appesantire un cliente con infrastrutture complicate - dice -. Per questo abbiamo creato un modello che consente all’azienda di trarre vantaggi concreti e misurabili dall’utilizzo di applicazioni come Web Rtc e applicazioni di condivisione documentale sicure, utilizzabili in modalità bring your own device (Byod), da un’unica piattaforma intuitiva e pienamente integrata con il software già presente in azienda. La nostra sfida è tracciare la rotta dell’innovazione per le comunicazioni delle imprese nel Nord Est. Il successo di mercato ci sta dando ragione”. U n vero successo quello ottenuto, giovedì 26 febbraio, a Verona da Branding Art, la mostra-evento in cui proprietà intellettuale, creatività ed eccellenza italiana si incontrano e si esprimono attraverso la chiave comunicativa universalmente riconosciuta dell’arte. Il progetto è promosso da Bugnion S.p.A., leader internazionale nella consulenza in materia di proprietà intellettuale e industriale, per dare valore sia ai giovani talenti emergenti sia ai brand. “Branding Art è più di una mostra che gioca con i brand. Branding Art è un progetto nuovo e coraggioso, che noi di ArT-Za siamo incredibilmente fieri di aver ideato” così la descrive Alice Confalone direttore artistico della mostra e socio fondatore di ArT-Za, ringraziando Bugnion “per aver creduto in questa idea e per aver avuto fiducia nei nostri artisti.” Danilo Bozzetto & Umberto Diecinove, il duo artistico che ha reinterpretato il marchio Bugnion, hanno definito Branding Art “un’occasione sostanzialmente unica di confrontarsi e giocare con grandi brand. Se a degli artisti viene chiesto di interagire con dei marchi in genere l’approccio è pubblicitario/massimizzante. E si parla magari di restyling, con linee guida precise volte a dare al marchio la nuova immagine che il marchio desidera. A noi è stata data la libertà, le linee guida erano le nostre”. Renata Righetti, presidente Bugnion, spiega come Branding Art e Verona abbiano compreso e sostenuto ciò che Bugnion e tutti i famosi brand protagonisti della mostra affermano ogni giorno: “le idee, il coraggio, l’iniziativa, vanno sostenuti, incentivati, tutelati, per guardare avanti, con ottimismo e fiducia. Qui, nel Triveneto, Renata Righetti, presidente di Bugnion S.p.A., con alcuni degli artisti di Branding Art abbiamo ogni giorno la dimostrazione di questo spirito e per questo Branding Art, a Verona, non poteva che essere un grande successo”. Il Nordest, e in particolare il veronese, in questa serata si sono confermati, ancora una volta, infatti, territorio fertile per gli investimenti delle grandi aziende. Bugnion S.p.A., lo scorso 15 gennaio ha infatti acquisito, Europatent-Euromark s.r.l. lo storico studio veronese dell’Ing. Sandro Sandri. Come sottolinea con grande soddisfazione, Marco Lissandrini, Direttore della sede di Verona: “È stata una serata splendida. Sono felice che la mia società abbia voluto festeggiare l’acquisizione di uno studio storico e prestigioso come quello dell’ing. Sandri, portando Branding Art proprio a Verona. Sono entusiasta che Verona, la mia città, abbia accolto e apprezzato questa mostra fuori dagli schemi, dimostrando anche grande sensibilità verso i giovani talenti e cogliendo perfettamente lo spirito che ha spinto Bugnion ha realizzare un progetto ambizioso e a portarlo in giro per l’Italia”. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Case History Fare impresa a Nordest FERRO BEVERAGE & CO. MOLTO PIÙ DI UN DISTRIBUTORE Bere bene: senza selezione e cultura non si ha successo Le migliori qualità di prodotti Food & Beverage da tutto il mondo per l’Horeca. 10 sommelier addetti alla vendita, un’accademia per la formazione e momenti culturali numeri parlano chiaro: 5.000 referenze complessive - tra vini, birre, spirit di tutto il mondo e specialità alimentari italiane ed europee -, 800 clienti Ho.re. ca, 5.000 mq di magazzino, 1000 mq di punto vendita, 10 sommelier professionisti addetti alla vendita. Tutto questo e molto più è Ferro Beverage & Co. (www. ferrodistribuzione.it), azienda dedita alla ricerca e alla selezione di prodotti di al- Sabbadin, miglior sommelier d’Italia del 2011 per la Guida Espresso, oltre a una significativa esperienza con i fratelli Alajmo del pluristellato ristorante Le Calandre; per le birre Mauro Gobbo (si veda il riquadro a destra), da sempre appassionato di questo mondo e instancabile viaggiatore nei Paesi esteri celebri per la tradizione birraia, dove ha approfondito la sua specializzazione lavorando anche in alcuni microbirrifici. tutte le carte in regola per guardare con fiducia verso il futuro, forte anche dei suoi oltre 95 anni di storia. Fedele, ieri come oggi, ai valori che la contraddistinguono: meritarsi la fiducia del cliente con prodotti di altissima qualità e un servizio puntuale, cordiale e competente garantito da una squadra di esperti e professionisti. E ora una nuova scommessa: la recente apertura dell’avanguardistico “ferrowine” (www. ferrowine.it) a due km dal centro di Castelfranco Veneto e frutto di ben tre anni di lavori tra ampliamenti e ristrutturazione. “Si tratta - spiega uno dei due titolari, Giovanni Ferro - di un punto vendita unico a livello nazionale e internazionale, sia per quanto riguarda l’architettura che per il format: 1.600 vini, 1.400 spiriti, 300 birre selezionate, 200 confezioni regalo, i formaggi francesi di Philippe Olivier e altre specialità food in un unico ambiente. Ma ‘ferrowine’ è anche molto più di un modernissimo negozio di vino, bevande, e prelibatezze alimentari. Il concept vuole richiamare un’antica biblioteca, con nicchie atte a custodire i prodotti e le caratteristiche scale per raggiungere i punti più alti, sempre nell’ottica di rendere il prodotto protagonista. Ecco dunque la ‘Biblioteca del Vino’. Si tratta - continua Ferro - di un ta qualità per offrire ai suoi clienti solo l’eccellenza. A selezionare birre artigianali, alla spina e in bottiglia, vini e spumanti, champagne, liquori e distillati, due esperti del settore: per i vini Angelo Grazie inoltre alla partnership con Planet One, la Ferro è uno dei 10 atenei del Bartending in Italia e ospita corsi di formazione di tutti i livelli. Una realtà, dunque, che ha luogo di incontro moderno e innovativo, in cui l’attività di vendita va’ di pari passo alla formazione, alla degustazione, alla cultura e allo scambio di esperienze. Obiettivo: creare un rapporto nuovo I 3 tra consumatore, esercente e produttore, non fermandosi alla sola vendita”. Particolarmente curato il design degli arredi, mentre l’illuminazione, la temperatura interna e l’umidità sono regolate co cura per assicurare la migliore conservazione dei prodotti sia a scaffale che nel caveau, al fine di fornire sempre la massima cura anche ai grandi vini (tra cui prodotti delle zone Bordeaux-Borgogna-Champagne). Al servizio della clientela, uno staff di grandissima competenza, composto solo da sommelier professionisti e guidato da Angelo Sabbadin e Mauro Gobbo. Attenzione speciale è riservata alla formazione, negli appositi spazi ‘ferroacademy’, dove si svolgono corsi, incontri e degustazioni che Eventi in casa, degustazioni guidate e consigli ad hoc per i clienti Premium Ferro ha ideato una serie di servizi dedicati ai propri clienti premium, al fine di portare anche all’esterno del punto vendita ferrowine l’alta qualità che contraddistingue i prodotti e i servizi offerti come customer care, guida nella selezione dei prodotti, degustazioni guidate e rapporto diretto con sommelier professionisti. Diventa così possibile organizzare degustazioni ed eventi privati e personalizzati in ferrowine o a casa, guidati dai sommelier del team e perfino da Angelo Sabbadin e Mauro Gobbo; ottenere una consulenza specifica - comprensiva di rifornimento - per il completamento della propria cantina privata; custodire i propri vini più pregiati nel caveau interrato protetto e a temperatura controllata all’interno del negozio e seguire appuntamenti formativi su vino, birra, spiriti e food anche privatamente. Gli imprenditori possono inoltre regalare ai propri clienti o ai propri dipendenti l’accesso agli appuntamenti di degustazione organizzati in ferrowine in modo da fare un presente innovativo, particolare e culturale. Ferrowine, quindi, va oltre la standardizzazione dell’offerta e mettere a disposizione dei clienti più esigenti una serie di servizi letteralmente cuciti sulle loro esigenze. Import birre dal mondo (e dall’Italia) T ra le attività principali dell’azienda Ferro, spicca l’importazione di birre artigianali d’eccellenza. Mauro Gobbo, beer expert e responsabile del settore in azienda, spiega: “La specializzazione in questo mercato per noi risale agli ’90, quando la birra in Italia inizia a crescere conseguentemente al boom di aperture di locali specializzati come gli English Pub o Stube. Allora la tendenza era sulla birra alla spina di qualità ma commerciale, mentre dal 2005 in poi si è registrato un aumento della richiesta di birra di qualità a produzione artigianale. Un trend che è andato rafforzandosi negli ultimi tempi, con la voglia di provare bevande meno alcoliche, ma anche meno costose, complici la crisi economica e le restrizioni alla guida delle automobili. Di conseguenza dice Gobbo - ho cominciato a cercare questa tipologia di prodotti nelle terre d’origine ma anche in Italia, specie in Lombardia e Veneto, dove, nel frattempo, erano nati i primi birrifici”. Oggi ferrowine propone una decina di marchi europei al top (molti dei quali hanno ottenuto diversi riconoscimenti europei e internazionali, tra cui tra cui la scozzese Fyne Ales, le inglesi Magic Rock Brewing Co., Hawkshed Brewery, Thornbridge Brewery e dal Galles la storica Brains. Dal Belgio trova spazio Scheldebrouwerij mentre dalla Franconia tedesca Klosterbrauerei Weissenoher), proponendo una gamma di circa 250 birre estere e, nel contempo, un’intera selezione di birre italiane, sempre di altissima qualità, come quelle dell’oramai storico Nuovo Birrificio Italiano e del neonato birrificio CR/AK Brewery. permettono a tutti gli appassionati del food & beverage di accrescere la propria cultura e le proprie conoscenze in materia. “Come a dire, insomma - spiega Ferro - che nel medesimo ambiente teniamo incontri per permettere ai neofiti di avvicinarsi alla degustazione e agli esperti di continuare il percorso nell’alta qualità anche attraverso incontri con i produttori. Invece il negozio si presta a contaminazioni artistiche come presentazioni di libri e quadri, e per ospitare meeting aziendali. Infine, ogni settimana organizziamo tasting di vino, birra, spirit e food in modo da formare gli appassionati e confrontarci con i clienti più esperti”. Per i clienti premium sono previsti alcuni servizi personalizzati (se ne parla in questa pagina nel riquadro in alto), come la possibilità di offrire la consulenza del sommelier Angelo Sabbadin per chi desidera curare la propria cantina privata. C’è anche l’opportunità di custodire nel caveau i vini di pregio dei clienti stessi. Gli imprenditori possono poi regalare ai loro clienti o ai più stretti collaboratori ingressi agli appuntamenti formativi od organizzare corsi personalizzati per un regalo originale, che diventa anche occasione culturale. 4 Fare impresa a Nordest Moda & Accessori Eventi Lunedì 16 marzo 2015 BLUE JEANS LAVANDERIE INDUSTRIALI / All’inzio era una stireria. Oggi offrono servizi accuratissimi per il settore fashion “Stone washed”, lavaggio con pietra pomice, know how e rispetto per la natura Maestri dello stiro che hanno studiato cotone e denim. Lavano, “sporcano” e “distruggono” per famosi brand A ll’inizio era solo una stireria ma fin da subito, vista la crescente domanda di jeans lavati “stone washed”, che in italiano significa “lavaggio con pietra pomice naturale”, si specializza proprio nel lavaggio ad acqua. Nacque così la “Blue Jeans Lavanderie Industriali”, da un’idea dei fratelli Roberto e Giorgio Rossi, che iniziarono a dedicarsi allo studio del cotone, soprattutto del denim: tessuto intramontabile, sempre al passo con i tempi e i dettami della moda. In questi ultimi anni, l’azienda ha raggiunto alti livelli di specializzazione creando un team affiatato che riscuote grande fiducia e consenso presso una clientela di prestigio grazie a un servizio che si può considerare unico. L’impronta di tipo familiare nella gestione del lavoro, oltre ad assicurare la massima disponibilità, garantisce un prodotto di grande qualità, nel rispetto delle attuali normative di legge per la salvaguardia dell’ambiente e dell’equilibrio ecologico. Da sinistra, Giorgio e Roberto Rossi, titolari di Blue Jeans Lavanderie Industriali Il lavoro di Blue Jeans Lavanderie Industriali è rivolto oggi alle maggiori aziende leader nel settore dell’abbigliamento a livello europeo e internazionale. Sono le firme più note del mondo della moda jeans: da Diesel a Replay, da Imperial Fashion a Dsquared2. Per creare dei blue jeans alla moda a volte occorre “lavarli” con una tecnica speciale che dona un effetto “vintage”. Oppure bisogna “sporcarli” o “lavorarli” per renderli unici, unendo creatività e tecnologia con artigianalità e maestria. Ed ecco che l’azienda veneta mette in campo ottanta tecnici ad alta specializzazione, veri e propri artisti del jeans e del made in Italy. I trattamenti offerti riguardano la nobilitazione e la “distruzione” dei capi. Si parte dal reparto lavanderia, dotato delle più innovative macchine automatizzate, e si prosegue con le operazioni di carteggio e smeriglio, con la sbiancatura manuale chimica, con la tecnologia laser e gli effetti tridimensionali, con toppe e rammendi fatti a mano da personale qualificato. Il ritiro e la consegna dei capi viene effettuato nel più breve tempo possibile tenendo conto delle priorità dei clienti. Un’attenzione particolare è riservata al rispetto delle normative vigenti in materia di lavaggio industriale. Nel 2005 l’azienda ha ottenuto la certificazione Uni En Iso 9001:2000 e nel 2013 l’Iso 14001:2004 e si attiene con rigore alle linee guida che caratterizzano le norme di legge, con- Tra le lavorazioni svolte da Blue Jeans Lavanderie Industriali spiccano le operazioni di carteggio e smeriglio che donano ai capi un effetto vintage S.D.S. GROUP / Show room ad Albignasego e tessuti a domicilio. Anche bretelle, cinture, borsoni e “24 ore” Camicie su misura: fascino mai in crisi se c’è il tocco da professionista Indossarle non è solo un vezzo: sono uniche, comode e dai dettagli inimitabili C hi ha provato il confort, la bellezza e l’unicità di una camicia su misura difficilmente torna a prodotto industriale. In un periodo di impressionante standardizzazione culturale, artistica e, conseguentemente, manifatturiera è importante sottolineare, per contro, il valore della competenza artigianale: quell’abilità manuale che ha fatto la grandezza del vero made in Italy. Un esempio di questa abilità è rappresentato da S.D.S. Group. Dal 2000, anno della sua fondazione a opera di Sandra Della Savia, a oggi, lo showroom di Albignasego (provincia di Padova) in Strada Battaglia si è distinto per la filosofia votata alla massima soddisfazione della sua eterogenea clientela, che include imprenditori, liberi professionisti e alcuni “Vip” veneti ma non solo. I servizi di S.D.S. Group, infatti, raggiungono gli amanti del bello in tutta Italia: per gli affezionati più lontani, una volta effettuate dal vivo tutte le misurazioni, S.D.S. Group invia direttamente al domicilio i campioni di tessuto, sicché ognuno ha la possibilità di toccare con mano e scegliere consapevolmente in base a gusti ed esigenze indicando i codici di riferimento. “La filosofia di S.D.S. Group è semplice - spiega Sandra Della Savia -. Tessuti ricercati, cura e precisione nella lavorazione, frutto di profondi know-how ma anche di una passione viscerale per questo lavoro. Da noi non c’è spazio per camicie standard: tutto è predisposto e confezionato su misura. La differenza si vede e si sente indossando le nostre creazioni: la calzabilità, in questo senso, è evidente anche al cliente più distratto. L’abilità aggiuntiva - sottoli- nea Della Savia - sta nel considerare inoltre l’aspetto posturale di ogni persona: una corretta capacità manuale da questo punto di vista ‘corregge’ certi difetti adattandosi sapientemente al corpo della persona”. Una camicia S.D.S. Group si riconosce anche dai dettagli: collo, asole e bottoni parlano il linguaggio condiviso del sapevole di quanto sia importante la conservazione dell’ambiente. Blue Jeans Lavanderie Industriali punta con orgoglio al miglioramento e alla prevenzione dell’inquinamento, con l’obiettivo di sviluppare, documentare e mantenere il proprio sistema per la salvaguardia dell’ambiente. In dettaglio, la normativa Uni En Iso 9001:2000 racchiude una serie di linee guida che servono a condurre con migliore efficienza i processi aziendali per una migliore realizzazione del prodotto ed erogazione dei servizi al fine di incrementare la soddisfazione del cliente. L’Iso 14001:2004 invece è una norma atta a garantire il rispetto dell’ambiente tramite una serie di procedure e autorizzazioni che servono a ridurre l’impatto dei processi produttivi sull’ambiente stesso. Gli aspetti ambientali da tutelare variano a seconda dei settori. Il comparto dei lavaggi industriali deve essere in grado di contrastare le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, i rifiuti e di operare per una corretta gestione dei prodotti chimici in generale. il tutto costantemente monitorato da aziende accreditate. Oltre all’impiego del laser, Blue Jeans Lavanderie Industriali utilizza lavatrici all’ozono per lavaggi ecologici, che consumano pochissima acqua. Forte dei successi ottenuti nell’arco di un trentennio, l’azienda veneta guarda al futuro con grande ottimismo, con la certezza di svolgere il proprio lavoro ogni giorno con rinnovato impegno e serietà, con una passione che deriva dall’esperienza e dalla capacità di proporsi sempre con idee nuove e sorprendenti. committente e dell’artigiano che ha assemblato la risultante. Unico elemento comune è l’italianità al 100%. “Il mio interesse principale - precisa Della Savia - è sviluppare un vero prodotto italiano per tessuto, competenze e manodopera. Il mio è un lavoro che richiede dedizione totale e un’inesauribile passione, senza le quali sarebbe difficile ottenere ottimi risultati anche in questo periodo d’innegabile difficoltà economica congiunturale”. Ascoltando le parole di Della Savia si evince l’atteggiamento di un imprenditrice perfettamente concentrata sul proprio presente e dunque scarsamente interessata a parlare del passato, anche se si è trattato di un passato votato al successo. “Ciò che è trascorso mi sembra già vecchio - continua la titolare - perciò sono portata a considerare solo le sfide dell’oggi. La mia intenzione per il futuro prossimo della Camiceria è proseguire in questo segmento di eccellenza ma offrendo al cliente un ottimo rapporto qualità-prezzo. L’intenzione è ostinarmi nel proporre il vero ‘su misura’, unendo competenze chiaramente artigiane a una spiccata informatizzazione in fase progettuale. Infatti, utilizzando programmi Cad, il cliente può contare su un archivio dati facilmente modificabile nel caso di un eventuale ingrassamento o di altri cambiamenti nel fisico”. Per valorizzare ancor più l’esperienza della visita allo showroom, nella seconda metà del 2014 è stata conclusa una profonda ristrutturazione degli spazi per dare maggiore visibilità al settore sartoria. Oltre alle camicie, S.D.S. Group commercializza accessori Made in Italy quali bretelle, cinture, ventiquattrore e borsoni da viaggio per l’uomo. Raccontare l’esperienza della visita allo showroom, ovviamente, non equivale a viverla. Gli amanti del “su misura” sono dunque invitati allo showroom di Albignasego dove toccare con mano un’eccellenza assolutamente non duplicabile. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Fare impresa a Nordest 5 ELBER / Leadership assoluta nel mercato broadcast e telecom Nel mondo va in onda l’affidabilità della tecnologia italiana Tutta la strumentazione prodotta dall’azienda è all’avanguardia, certificata Iso 9001:2008 e garantita 5 anni E sperienza trentennale, personale altamente specializzato, cura di ogni singola fase della produzione - dal progetto alla realizzazione dell’apparato -, utilizzo di componenti ad altissima qualità, attività di ricerca tecnologica volta all’innovazione. Questi i punti di forza di Elber, che le permettono di distinguersi nel mercato nazionale e internazionale. Dal 1978 l’azienda si è mantenuta fedele alla scelta iniziale di operare nel settore dei ponti radio a microonde per il broadcast. Nata nella Riviera ligure di Levante, ha cambiato sede diverse volte per adeguare la propria struttura alle esigenze di un mercato in continua espansione. Ciò, senza mai perdere di vista le origini artigianali del processo produttivo che, negli anni, sono state anzi mantenute e valorizzate. Il successo non ha tardato ad arrivare. Merito sia dell’affidabilità dei prodotti che della capacità di relazioni e supporto offerto, anche nella fase progettuale e di installazione della rete. Il tutto è reso possibile da un reparto di ricerca e sviluppo altamente specializzato e qualificato, che utilizza le migliori e più sofisticate Satellite e non solo Elber opera anche nelle telecomunicazioni e nei settori delle trasmissioni via sat e videosorveglianza I La nuova sede, ubicata a Carasco (Ge) soluzioni software per la simulazione, l’analisi e la sintesi di tutte le fasi di cui un progetto si compone: dal disegno di Pcb e di circuiti Rf a quello delle parti meccaniche, dallo sviluppo di codice per signal processing sui più recenti microcontrollori, Dsp o Fpga, a quello per la gestione degli apparati. Un reparto cui Elber dedica particolare attenzione, conscia dell’importanza delle tarature e dell’affidabilità dei prodotti, è quello del collaudo. Tecnici Collegamenti radio in oleodotti altamente specializzati dispongono infatti di tutti quegli strumenti necessari per le attività della società: analizzatori di spettro, oscilloscopi, analizzatori di stati vettoriali, analizzatori di segnali video, generatori di segnali Rf. L’attendibilità della strumentazione è garantita dalla certificazione Iso 9001:2008 e dal ciclico rinnovo degli elementi obsoleti con le più recenti novità del mercato. A siglare ulteriormente l’affidabilità del prodotto finale sono i test effettuati in un’apposita camera climatica su tutti gli apparati, ove viene verificato il corretto funzionamento in condizioni meteo critiche, sia per temperatura che per umidità. Questo protocollo consente a Elber di vendere i propri sistemi in tutte le parti del mondo, dalle foreste umide e piovose dell’America centrale ai deserti del Medio Oriente, dalle fredde cime delle Alpi alle calde estati maltesi. L’azienda è infatti presente in ogni parte del mondo e la capillare diffusione dei prodotti in Europa, Centro-Sud America, Asia, Africa e Australia è sup- portata dalla costante presenza nelle maggiori esposizioni internazionali. Così l’espansione e la consolidata posizione di leadership nazionale nel proprio settore non hanno impedito a Elber di mantenere nel tempo un rapporto personale con tutti i clienti, dalle piccole emittenti locali ai grandi network radio-televisivi. Questa politica, unita alla grande qualità dei prodotti, consente alla società di offrire una garanzia di cinque anni. Nel contempo, l’allargamento dei propri interessi al mercato degli apparati satellitari e alle soluzioni in ambito telecomunicazioni, costituisce una nuova e avvincente sfida che permetterà ad Elber di continuare a progettare soluzioni personalizzate e innovative. Da settembre 2008 Elber è operativa nella nuova sede, ubicata a Carasco (Ge) in via Pontevecchio 42 W. Il modernissimo edificio, dislocato su 2 piani e situato non lontano dalla vecchia struttura, si estende su di una superficie di circa 2 mila metri quadrati e rappresenta quanto di meglio l nuovo portfolio dei prodotti satellitari, lanciato nel 2013 dal reparto R&D di Elber, le consente di procedere pari passo con l’evolversi delle tecnologie e delle rinnovate esigenze che le emittenti radiotelevisive si trovano ad affrontare. Lo scopo è quello di permettere, mediante soluzioni all’avanguardia ma dal prezzo in linea con gli standard del mercato, il trasferimento su larga scala dei contenuti tv e radio opportunamente veicolati sul satellite nella porzione di banda resa disponibile dall’operatore. Questa gamma offre una piattaforma semplice, ma potente e modulare per applicazioni di tipo fisso o mobile. Il disegno altamente flessibile permette una facile combinazione dei moduli sempre con l’intento di mantenere la gestione e il funzionamento efficaci e intuitivi all’utente. Elber non è solamente “Ponti Radio e Apparati per il Satellite”, ma dispone anche di una vasta serie di dispositivi e accessori innovativi adatti alla realizzazione e customizzazione di soluzioni chiavi in mano in grado di coprire a 360 gradi le esigenze del mondo broadcast e telecom. Un dispositivo satellitare Elber si potesse richiedere a livello di flessibilità e tecnologia. Questo in risposta alla volontà di avere una location che risponda sia alle esigenze produttive, alle necessità dei clienti, ma anche a rendere più piacevole e funzionale l’ambiente e chi lavora nell’azienda. Senza dimenticare - come si diceva - la qualità e l’aggiornamento tecnologico delle gamme di prodotti. La struttura è delineata da una colorimetria ambientale che delimita la aree di lavoro, da quelle gestionali e progettuali, attraverso il blu edil rosso, colori che compongono anche il logo della stessa Elber. A livello operativo, si trova al piano terra, l’officina meccanica e l’area stockaggio merci; mentre, al primo piano, gli uffici amministrativi, l’ufficio acquisti, l’area produzione e collaudo, la zona R&S, le diverse sale riunioni, lo spazio riservato all’ospitalità con le sale ristoro e relax, che prevedono ulteriori ampliamenti. Successivamente al trasferimento delle attività nella nuova sede, sono state ampliate le risorse umane, In particolare, si è puntato all’area R&S, da sempre elemento fondamentale dell’ attività Elber. Gli importanti e continui investimenti in questo settore testimoniano la volontà dell’azienda di mantenere un ruolo guida tra i competitori sia su scala nazionale che internazionale. Ponte radio: dalla progettazione alla realizzazione completa in stabilimento Competenza e precisione estreme hanno distinto l’azienda negli anni, sia in Italia sia all’estero E Rete radio ospedaliera Un progetto di videosorveglianza lber è specializzata nella progettazione e produzione di ponti radio dedicati a applicazioni broadcast (trasferimento di segnali televisivi e radiofonici) e telecomunicazioni (trasferimento dati e voce: Internet Service Providers /Wireless Internet Service Provider, reti di collegamento per enti pubblici e comuni, tra ospedali e centri sanitari, reti di controllo per impianti elettrici e pubblici, controllo oleodotti/gasdotti, sicurezza (videosorveglianza) ed emergenza - Disaster Recovery). È una focalizzazione che le ha consentito di conquistare una leadership assoluta sul mercato, grazie anche all’elevato standard qualitativo e al continuo aggiornamento tecnologico, che cominciano a essere apprezzati non solo in Italia ma anche in vari Paesi europei e di altri continenti. Il mercato dei ponti radio è da sempre il punto di forza di Elber per prestazioni, affidabilità collaudata e semplicità di installazione. In Un ponte radio mobile Elber particolare, le gamme sono dedicate a soluzioni di collegamento fisse (permanenti 24 ore su 24) e mobili (temporanee in base alle esigenze), ma sempre volte al conseguimento dell’obiettivo. Va sottolineato come la ricerca, la progettazione e la produzione degli apparati siano realizzate completamente all’interno dell’azienda. Di conseguenza, anche le schede elettroniche, i moduli digitali, e quant’altro sono frutto del continuo aggiornamento tecnologico della stessa Elber. In questo modo si ha la possibilità di controllare ogni particolare, ogni singolo pezzo e apparato prima che venga consegnato al cliente, al di là della particolare e scrupolosa fase di collaudo cui viene sottoposto ogni prodotto. Tutto questo meticoloso processo di produzione consente di offrire quell’affidabilità che il mercato riconosce ai dispositivi della Elber, che può, praticamente garantire “a vita” i suoi prodotti. 6 Fare impresa a Nordest Verso Expo 2015 Eventi Lunedì 16 marzo 2015 PENTA SERVICES / Dal 1994 servizi per il settore edile e costruttore in prima linea per Expo, Mose e all’estero Specialisti in rivestimenti innovativi per pavimenti di opere civili e pubbliche L’impresa impiega solo professionisti altamente specializzati e formati in maniera continua Il rendering del padiglione del Brasile a Expo 2015 P enta Services rappresenta un bell’esempio di quella imprenditorialità veneta che, con determinazione e professionalità, parte dal piccolo e arriva a guardare lontano. L’azienda nasce nel 1994 come società di servizi nel settore edile con il fine di creare un ponte tra la richiesta e l’offerta di lavoro per poi velocemente trasformarsi essa stessa in impresa edile. Oggi conta 30 dipendenti e ha all’attivo commesse importanti sia in Italia, quali il Mose e l’Expo 2015, sia all’estero. “Abbiamo incominciato a lavorare con le aziende edili del Veneto fino a farci conoscere da grandi aziende con commesse internazionali che sono attualmente i nostri clienti”, afferma Giuseppe Zen, contitolare dell’azienda insieme con il legale rappresentante Claudio Porcellato. “Negli anni, per distinguerci dalla concorrenza, ci siamo specializzati nella realizzazione di pavimentazioni speciali, come quelle degli ospedali, delle carceri e delle università, lavori che rimangono ancor oggi il nostro core-business”. In tal senso, l’azienda è da sempre molto attenta agli sviluppi tecnologici e guadagna vantaggio competitivo non solo nell’estrema specializzazione ma anche nella capacità di proporre soluzioni innovative. “Negli ospedali, ad esempio - fa notare Zen - siamo stati i primi ad impiegare additivi particolari che contribuiscono a rendere i pavimenti di linoleum, caratterizzati in genere da uno spessore sottile, molto più consistenti e resistenti”. Il 99% del lavoro di Penta Services è rappresentato da subappalti in grandi opere pubbliche. “A fianco di clienti importanti quali il Gruppo Mantovani, la Maltauro e la ex Cesi siamo stati chiamati nella realizzazione di tutto il sistema tramviario di Venezia-Mestre, della Stazione di Porta Susa a Torino e della Nuvola di Fuksas, il nuovo Centro congressi di Roma” afferma il titolare. “E, da qualche anno, siamo presenti nei cantieri dell’Expo e del Mose”. In particolare, per Expo 2015 l’azienda ha realizzato le pavimentazioni della piastra espositiva principale che, con una superficie totale di oltre un milione di metri quadrati, è la più importante infrastruttura del sito dove si svolgerà la manifestazione. Ha anche curato la pavimentazione dello spazio espositivo del Brasile, dei padiglioni Germania e Stati Uniti, dell’Hortus, dell’open theatre e dei cluster tematici dedicati al riso e al cacao, e, attualmente, è impegnata nella realizzazione dei tornelli d’accesso. Allo stesso modo, per il Mose, la grande opera di ingegneria civile e ambientale finalizzata alla difesa di Venezia e della sua laguna dalle acque alte, ha realizzato i getti di sottofondo del calcestruzzo sia sotto il livello del mare che in superficie per le dighe mobili. Di recente, l’azienda ha in commessa due grossi ospedali, tra cui quello di Verona che richiederà due anni di lavoro. “L’estrema specializzazione, negli anni, ha portato i suoi frutti - commenta Zen -. In tal senso siamo stati chiamati a operare anche all’estero, all’inizio al seguito di aziende italiane impegnate in lavori nell’Est Europa e, oggi, nella messa a punto delle pavimentazioni per la Tour Odeon di Montecarlo, il più alto grattacielo d’Europa.” Il segreto del successo dell’azienda - che, pur nella situazione di crisi che ha colpito l’edilizia, ha assunto solo negli ultimi mesi 6 nuovi operai - risiede forse nel valore che attribuisce alla manodopera specializzata, nonché alla formazione continua dei dipendenti sotto tutti i punti di vista, dal pronto soccorso all’uso dei macchinari particolari. “Senza dimenticare - conclude Zen - la grande capacità di adattamento alle richieste del mercato e l’intuizione dell’importanza di ‘fare rete’. Di fronte a lavori particolarmente impegnativi, infatti, abbiamo sempre scelto la strada della partnership con altre aziende, anche concorrenti, al fine di offrire il miglior servizio possibile”. Il Mose a Venezia REGIONE VENETO / La nuova piattaforma www.expoveneto.it è in 25 lingue per promuovere le eccellenze regionali durante l’Esposizione internazionale Expo 2015, un’occasione per tutti Ecco un’agenda per sapere tutto Sul portale un fitto calendario di eventi su territorio suddivisi per temi. Resterà aperto anche dopo la chiusura dei padiglioni milanesi a ottobre V enticinque lingue per un portale (www.expoveneto.it) nel quale sono contenuti eventi, proposte e offerte pubbliche e private, istituzionali e delle imprese, uno strumento informativo e promozionale realizzato dal sistema produttivo, dagli enti e dalle associazioni della regione. Il Veneto ha deciso di giocare in casa così le opportunità derivanti dall’Expo 2015, cercando di “fare esperienza” d’Italia ben oltre Milano ai milioni di visitatori. Se il Veneto è dunque da tempo in fermento per mettere a sistema la sua capacità produttiva, il vicino Friuli Venezia Giulia è del pari impegnato a far esaltare il progetto “Dall’Expo ai territori” e, in collaborazione con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele, lancia “Aria di Friuli Venezia Giulia” che a fine giugno nella cittadina collinare ricalcherà, allargandola, “Aria di festa”, la celeberrima festa del prosciutto. “Aria” sarà gemellata con il festival piemontese Collisioni, che si svolge a Barolo. Per entrambe le Regioni, che investono anche su una significativa presenza negli spazi milanesi dell’Expo e lungo i sei mesi dell’Esposizione, questo evento è “un’opportunità da non perdere” su una molteplicità di fronti. Il portale Expo Veneto, per esempio, ha nella sua carta costitutiva un duplice obiettivo: promuovere le eccellenze venete in chiave internazionale, se possibile attirando capitali stranieri. Un doppio binario di internazionalizzazione, cioè, che diventa strategica per il rilancio economico attraverso la conquista di nuovi mercati. E poi un sostegno al “made in Veneto”, promuovendolo e presentandolo ai milioni di turisti che visiteranno la regione perché diventi una spinta per la ripresa dell’economia locale. Complessivamente la Regione Veneto ha messo in campo 5 milioni per l’Expo e “circa la metà - com’è spiegato in una nota dell’amministrazione - serviranno per acquista- re strutture e per creare infrastrutture che rimarranno anche dopo il grande evento, come le piste ciclabili, gli interventi sui siti museali”. Per il Friuli Venezia Giulia l’investimento nel suo complesso è di 1,515 milioni, ai quali si aggiungono due contributi governativi di 300mila euro l’uno. Il portale di Veneto Expo offre al visitatore una vastità di scelta incredibile tra gli eventi in programma, da scegliere tra le decine di temi proposti o attraverso la data. Ad alimentarlo possono essere tutte le aziende e i soggetti che vi aderiscono, inserendo nel calendario l’evento di cui sono artefici. Si tratta di una piattaforma che rimarrà aperta anche dopo la chiusura dei padiglioni milanesi, perché vogliamo che l’Expo non sia un punto d’arrivo ma di partenza”, ha affermato Luigi Brugnaro, presidente del comitato Expo Veneto. “Su un tema come ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ - ha detto il presidente della Regione, Luca Zaia - la nostra regione, il nostro territorio, per i valori che esprime, si candida naturalmente a un ruolo di primo piano in questa kermesse mondiale. E non solo dal punto di vista agroalimentare, settore nel quale con 160 mila aziende agricole e 350 prodotti tipici ha ben pochi rivali, ma anche per quello che riguarda il patrimonio culturale, storico e artistico”. Da maggio a ottobre, inoltre, la regione ospiterà “Aquae Venezia 2015”, uno dei più importanti eventi collaterali di Expo, nell’importante spazio permanente per congressi e manifestazioni costruito in prossimità del Parco scientifico tecnologico Vega. Intanto il Friuli Venezia Giulia ha deciso di “aderire alla piattaforma Explora per promuovere, attraverso Expo 2015, le 10 mete più rappresentative in Friuli Venezia Giulia”, ha spiegato il vice presidente della Regione, Sergio Bolzonello, con la presidente Debora Serracchiani ha presentato l’impegno dell’amministrazione per l’evento a Milano e in regione. Nella top ten, Trieste, castelli d’acqua, Carso; Villa Manin, Palmanova, Grado, Aquileia; Pordenone, Sacile, Maniago e Spilimbergo; Sesto al Reghena, Valvasone Arzene, San Giorgio della Richinvelda; Cividale, Udine, San Daniele, Medio Friuli; Gorizia e l’Isontino; Itinerari della Grande Guerra; Gemona e le valli carniche; il Tarvisiano; la montagna pordenonese. Solo attraverso questa iniziativa si conta di poter garantire alle strutture ricettive qualcosa come 3.5005.000 pernottamenti. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Verso Expo 2015 Fare impresa a Nordest 7 8 Fare impresa a Nordest Biomedicale Eventi Lunedì 16 marzo 2015 FIDIA FARMACIA / Nata lo scorso gennaio, è la rete di Fidia Farmaceutici dedicata al canale retail per le farmacie Con tutta la forza dell’acido ialuronico Ricca offerta terapeutica grazie a un know how scientifico pluridecennale A poco più di due mesi dalla nascita di Fidia Farmacia, la nuova rete di professionisti di Fidia Farmaceutici completamente dedicata al canale retail, il managing director Marco Severgnini annuncia gli ottimi risultati raggiunti: “Fidia Farmacia ha un’immagine assolutamente positiva presso il mercato e il contatto diretto con farmacisti e consumatori non farà che rafforzarla. La sinergia con l’informazione medico scientifica - aggiunge - sta già portando risultati concreti, enfatizzando la capacità di consiglio dello staff della farmacia nell’ambito del benessere”. La nuova rete, lanciata a gennaio dal big italiano Fidia Farmaceutici, leader nella ricerca, sviluppo e commercializzazione di prodotti a base di acido ialuronico che trovano applicazione in campo biomedico, è nata sia per rafforzare il brand sul territorio sia per consolidare il rapporto già esistente con gli specialisti della salute, fornendo un servizio aggiun- Fidia Farmaceutici tivo e completamente riservato al canale retail. “Se da un lato - afferma Severgnini - intendiamo rispondere all’esigenza del farmacista di essere costantemente aggiornato sulle novità terapeutiche in commercio, dall’altro ne riconosciamo il ruolo consulenziale e l’alto valore professionale. Con il medico, il farmacista rappresenta la figura di riferimento per il paziente, poiché è in grado di assisterlo al meglio nella sua scelta tra i numerosi prodotti a marchio Fidia. La farmacia - prosegue Severgnini - è e rimarrà un punto di riferimento sul territorio per il cittadino, a maggior ragione con l’implementazione di una serie di servizi che molti punti vendita italiani stanno sviluppando. Fidia Farmacia vuole essere a fianco degli specialisti della salute: abbiamo la presunzione di pensare che un’azienda con la storia di Fidia abbia il diritto e il dovere di essere vicina alla farmacia e, conseguentemente, ai consumatori”. L’aspettativa della neonata rete di professionisti, formata da oltre 55 persone che lavorano in sinergia con la forza vendita che già da tempo promuove i prodotti di Fidia Farmaceutici presso i medici di famiglia e gli specialisti, è di raggiungere il 50% delle farmacie italiane nel primo anno di attività. La volontà di disporre di una forza vendita rivolta unicamente a questo canale è nata dall’ampiezza dell’offerta Fidia, che nel corso degli anni ha sviluppato prodotti innovativi e di alta qualità, indicati nel trattamento di patologie a elevato impatto sociale, come le malattie articolari e le lesioni cutanee acute o croniche. “Forti del valore aggiunto che la nostra offerta terapeutica apporta alla salute e al benessere del paziente, affrontiamo questa nuova sfida con ottimismo - aggiunge il Ceo di Fidia Farmaceutici, Giorgio Foresti -. Possiamo, infatti, contare su un knowhow scientifico pluridecennale e su elevati standard di qualità nella produzione, valori aggiunti che - sottolinea CBA GROUP / Leader nelle soluzioni Ict per le strutture socio sanitarie. Tre le business unit attive Pronti per gestire la Silver Economy Gli ultra 65enni saranno più dei bambini. Ecco le nuove applicazioni per la Sanità ll presidente Valentina Andreatta durante il recente festeggiamento dei 40 anni con lo staff direttivo P er la prima volta nella storia dell’umanità, presto le persone ultra 65enni saranno in numero superiore a livello globale rispetto a quelle sotto i cinque anni. Nascono così nuovi modelli di welfare e di innovazione sociale in cui l’Ict si inserisce con un ruolo fondamentale nel fornire soluzioni volte al miglioramento della qualità della vita. Cba Group si immette a pieno titolo in questo trend di mercato con esperienza e professionalità che derivano dall’aver affiancato da oltre 40 anni le strutture socio sanitarie. Leader nelle tecnologie informatiche per la gestione delle strutture per anziani e precursore di rinnovamenti e cambiamenti in quest’ambito, il gruppo semplifica l’organizzazione delle strutture che prendono a carico gli anziani e, nell’anno in corso, appena festeggiati i 40 anni di attività, rileva un trend assolutamente positivo: fatturato in aumento negli ultimi 4 anni del 17%, crescita a livello occupazionale del 27%, 68 dipendenti con età media di 36 anni e una giovane donna presidente che ha raccolto le redini del padre fondatore. Un’approfondita conoscenza del mercato porta infatti la software house ad anticipare le esigenze economiche e gestionali del settore di riferimento con la proposta di software per gestire a 360° la struttura per anziani: dall’ambito amministrativo alla gestione degli ospiti, del personale, gestione stipendi (oltre al software dedicato con servizio in outsourcing), senza dimenticare il servizio postvendita svolto internamente dall’azienda. Oltre a ciò Cba Group annovera due ulteriori “business unit”: Cba Consulting, finalizzata a supportare l’innovazione del management delle strutture socio-sanitarie attraverso un’attività di consulenza e formazione e Cba Servizi, che offre un servizio inerente l’elaborazione stipendi per enti pubblici e privati. Oggi una struttura per anziani su due in Italia si avvale delle soluzioni Cba con una fortissima presenza su tutto il territorio nazionale ma in maniera preponderante in Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, regioni in cui detiene dal 30% al 50% del mercato di riferimento. In un ambito in continua evoluzione Cba sta spingendo verso soluzioni che, oltre a garantire la qualità di vita dell’Anziano in Struttura, mirano ad ampliarne il sostegno anche in ambito di assistenza domiciliare. Spicca, tra i 52 moduli offerti, una cartella sanitaria informatizzata (Cartella Socio Sanitaria) che permette di raccogliere ed elaborare informazioni determinanti per predisporre un’accoglienza mirata e seguire al meglio il residente nel determinare abitudini, interessi, autonomie motorie, capacità sensoriali e stili di relazione, programmando una cadenza di attività giornaliere. La Cartella Socio Sanitaria viene da qualche anno offerta, anche in ambito Rsd (Residenze Sanitarie per Disabili) con Giorgio Foresti, Ceo di Fidia Farmaceutici - ci contraddistinguono nel settore farmaceutico e biomedico, sia a livello nazionale sia su scala internazionale”. Nell’ampio ventaglio di offerte sviluppate sin dal 1946 da Fidia Farmaceutici, “l’acido ialuronico rappresenta e rappresenterà il punto di riferimento per i prodotti di Fidia Farmacia e per gli operatori di mercato”, specifica ancora Marco Severgnini. “La leadership di Fidia nella ricerca e sviluppo di questa molecola rappresenta una certezza che deve esser trasmessa a tutto il mercato, nelle varie categorie in cui sia possibile declinarla. Non solo Connettivina”, so- stiene Severgnini, riferendosi al prodotto a base di acido ialuronico che, lanciato oltre 50 anni fa sul mercato da Fidia Farmaceutici, nel campo della riparazione tissutale rappresenta ancora oggi un unicum per le sue capacità di riparazione delle lesioni cutanee, “ma una serie di prodotti, esistenti e in divenire, che attraverso l’acido ialuronico si sposino con i concetti di benessere e prevenzione. Puntiamo ad arrivare - conclude Severgnini - in tutti i mercati in cui sia possibile dare un valore aggiunto attraverso la ricerca e sviluppo di Fidia”. specifiche peculiarità, tanto da divenire l’unico software italiano che gestisce le disabilità intellettive con parametri stabiliti a livello internazionale. Cba Group vanta inoltre alcuni primati che potenziano il binomio software e cultura in ambito welfare: una razionalizzazione che mira a efficientare con elevati standard la cura dell’anziano, fulcro di ogni proponimento. Spicca dunque la soluzione per gestire l’intera filiera del farmaco, dal magazzino fino alla somministrazione, un sistema unico in Italia che si prende a carico tutte le chiviazione sostitutiva, tematiche di grande attualità, visti i recenti obblighi normativi. Infine, da sempre inclini verso soluzioni anticipatrici, ecco il recente avvicinamento al tema delle neuroscienze con l’apertura in ambito di “Neurotecnologie e invecchiamento”. La presidente Valentina Andreatta afferma: “La nostra visione avveniristica dello scenario evolutivo che interessa la popolazione anziana ci ha sempre portati a puntare a un’offerta di massima efficienza per strutture e ambiti connessi. Il valore aggiunto di La squadra Cba complesse fasi con una totale informatizzazione/robotizzazione. Vengono oggi proposte soluzioni web based, più performanti e all’insegna della portabilità che offrono massima attenzione agli ospiti e grande fruibilità per gli users. Il Gruppo vanta soluzioni all’avanguardia in tema di fatturazione elettronica e ar- Cba consiste nella capacità di fornire un pacchetto completo, personalizzabile, modulare e di grande semplicità d’uso, ideato e creato dal nostro team per garantire risparmio di risorse e di tempi e ridurre al minimo il margine di errore. Cba Group è al servizio dell’anziano ma è giovane e dinamico per Dna”. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 COMMERCIO / La vicinanza tra le manifestazioni Expo e Vinitaly offre numerose opportunità alle imprese Vino e agroalimentare, sostegno all’esportazione e all’innovazione Il piano coordinato che promuove il made in Italy, stanziati 260 milioni di euro “L ’agroalimentare protagonista dell’economia del Paese”, ha detto nei giorni scorsi il ministro per le Politiche agricole e alimentari Maurizio Martina commentando gli interventi per il settore contenuti nella legge di Stabilità 2015. E a riprova della determinazione assunta, a fine febbraio sono stati pubblicati i decreti attuativi dell’azione definita “Campolibero”, per i crediti d’imposta per l’innovazione, le reti d’impresa di produzione alimentare e l’e-commerce agroalimentare. Una velocità di marcia colta dal presidente di Veronafiere Ettore Riello, il quale presentando a Roma insieme al ministro Martina la 49esima edizione di Vinitaly in programma a Verona dal 22 al 25 marzo ha affermato: “Vinitaly ed Expo sono l’uno consecutio dell’altro, una coppia fantastica che consente azioni straordinarie per il futuro del settore vitivinicolo” e non solo, posto che il tema dell’esposizione universale di Milano (1 maggio-31 ottobre) è “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Motto che s’attaglia perfettamente all’agroalimentare italiano e alla straordinaria vivacità della vitivinicoltura che a Vinitaly si presenta al meglio e con una forte capacità attrattiva sull’estero. Quattromila gli espositori per l’edizio- ne 2015, per un totale di 91 mila metri quadri occupati. “È un appuntamento importantissimo per il sistema nazionale vitivinicolo, legato alla grande occasione dell’Expo”, ha sottolineato il ministro, che ha annunciato “il Testo unico sul vino è il nostro prossimo obiettivo”. Ricordando inoltre che negli ultimi 10-12 mesi “si è fatto molto per il vino, sotto il profilo della semplificazione e della promozione sui mercati esteri”, Martina ha anche evidenziato come stia andando avanti “un piano coordinato tra i ministeri a favore dell’internazionalizzazione del made in Italy”. Per gli obiettivi del Piano per la promozione straordinaria del made in Italy e l’attrazione degli investimenti sono stati stanziati 260 milioni di euro e l’altro giorno è stato firmato un decreto di attuazione dal ministero dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Intanto Vinitaly ha nel suo Dna una forte vocazione all’attrattività per favorire gli E enti NordEst Fare impresa a Nordest incontri delle imprese italiane del settore con i buyer esteri, tanto che ha confermato un aumento del 34% degli investimenti per coinvolgere delegazioni di operatori da Europa, Usa, Asia e Sudafrica. Vinitaly sarà accompagnato da eventi come Operawine, che riunisce cento grandi produttori nazionali, Enolitech, il salone internazionale delle tecniche per viticoltura e olivocultura, e Sol&Agrifood, dedicato al meglio della produzione oleicola e agroalimentare italiana. “Affrontiamo il 2015 con ottimismo”, ha sottolineato il direttore generale di Veronfiere Giovanni Mantovani in prossimità dell’evento. Un sondaggio tra realtà rappresentative del settore, infatti, ha fatto emergere che “nel 2014 si è registrata una crescita del fatturato delle cantine italiane pari al 5% rispetto al 2013 e soprattutto il 55% di queste esprime fiducia per il 2015”. Da qui la possibilità sempre più concreta “di incrementare l’export del vino del 50% entro il 2020”, secondo la sfida lanciata dal premier Matteo Renzi e rispetto alla quale “stiamo la- 9 vorando”, ha assicurato il presidente di Veronafiere Riello, nella consapevolezza che “ci è stato riconosciuto dalle aziende e dalle istituzioni un ruolo di piattaforma di servizi per l’internazionalizzazione delle imprese”. La 49esima edizione di Vinitaly è stata proprio pensata per permettere a produttori e operatori di amplificare al massimo le opportunità che si stanno delineando e per crearne di nuove. Incontri b2b sono stati organizzati tra i buyer delle delegazioni ospitate e le aziende espositrici all’interno dell’International buyer lounge. Un grande convegno, richiesto da consorzi di tutela, aziende vitivinicole e altre realtà del settore, approfondirà invece il tema delle trattative Ittp, il Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti con gli Usa. A questo, si aggiungono i focus su Hong Kong, Cina, Usa, Russia, Brasile, Australia. A Vinitaly, anche la presentazione ufficiale di “Vino - A taste of Italy”, il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia dell’Expo, realizzato da Veronafiere-Vinitaly. CONTATTO COMMERCIALE PER LA PUBBLICITÀ SU QUESTA INIZIATIVA Publiscoop Più 0423 425411 [email protected] 10 Fare impresa a Nordest Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 Case History COPPIELLO GIOVANNI SNC Carne equina d’alta qualità, eccellenza italiana da conoscere Controlli costanti e professionalità Nulla è lasciato al caso nel trattamento delle carni all’interno della Coppiello Giovanni snc: il percorso della lavorazione, dall’ingresso della materia prima alla spedizione del prodotto confezionato, si attua curando al massimo la qualità del prodotto, nel rispetto dei più severi parametri europei certificati da controlli periodici degli organismi di ispezione. “La nostra azienda - osserva infatti il dott. Simone Agostini - gode del certificato IFS (International Food Standard) a garanzia di un rispetto di molti requisiti tra i quali anche la tracciabilità e rintracciabilità di carni e ingredienti dall’arrivo, durante la lavorazione, fino al prodotto finale. La qualità è garantita da una grande esperienza nella selezione dei tagli in fase di acquisto, e da altrettanta competenza e passione durante il processo di lavorazione”. L’azienda può contare anche su impianti moderni e all’avanguardia, forse unici per il settore, che consentono una lavorazione veloce e fluida nel rispetto delle massime normative igieniche. “Questo si riflette in prodotti sicuri, dallo standard qualitativo costante - puntualizza Agostini -. Una garanzia per il nostro cliente. Siamo sempre alla costante ricerca di nuovi prodotti, o del miglioramento di quelli già in produzione. Questo significa molto lavoro, impegno e pazienza, in quanto non sempre tutto riesce al primo tentativo. Cerchiamo di essere sensibili alle nuove richieste del mercato, in modo da essere sempre pronti, consci del fatto che il futuro è di chi cerca di leggerlo in anticipo”. L’azienda ha una lunga tradizione nel settore e opera nel rispetto degli standard europei che garantiscono il processo dall’acquisto delle materie prime alla vendita Lo stabilimento di produzione N e è passato di tempo da quando Giovanni Coppiello, classe 1939, avvia una piccola macelleria equina, una struttura artigianale specializzata in carne di alta qualità. Oggi quella “bottega” è diventata un’importante azienda industriale, con lo stabilimento di Perarolo di Vigonza (Padova) che dal 1980 a oggi ha avuto ben quattro ampliamenti. Ma la passione è rimasta la stessa, la passione per il proprio lavoro e per selezionare i tagli migliori di carne equina scegliendo quelli di prima scelta di puledro o di cavallo adulto. La passione che ha portato oggi la Coppiello Giovanni snc a detenere una posizione di primato all’interno del mercato. “Per quanto il nostro settore rappresenti una “nicchia” della salumeria italiana – precisa la figlia del titolare, Barbara Coppiello - riteniamo di essere il riferimento per questo genere di produzioni. Per quanto riguarda i riflessi congiunturali il nostro è un settore che evidenzia una certa rigidità.) È difficile conquistare nuovo mercato, ma quello in possesso è abbastanza consolidato. Il nostro lavoro si impernia sostanzialmente sul mercato nazionale, ma qualche tempo cominciamo a ricevere segnali di interesse an- Eventi Lunedì 16 marzo 2015 che dai mercati sia comunitari che extra-comunitari”. E per l’anno in corso, le sfide sono molteplici. “Il 2015 - osserva infatti Coppiello - è iniziato con alcune tensioni sul mercato delle materie prime, in questo momento stiamo cercando di focalizzarne il possibile impatto sulla nostra attività. L’obiettivo è comunque un aumento del fatturato, pur mantenendo una buona dose di prudenza e realismo. Il 2015 è anche l’anno dell’Expo, che ci vedrà presenti visto che si tratta Alto valore nutritivo e benefici riconosciuti L a carne di cavallo possiede alcune caratteristiche che la differenziano nettamente dalla carne bovina e ha un valore nutritivo tale da poter giustificare un aumento del suo consumo, ancor oggi poco diffuso. “Si contraddistingue organoletticamente - precisa il dott. Simone Agostini della Coppiello Giovanni snc - come poco sapida, più gentile, ma non meno succulenta della corrispettiva di bovino. Il colore è di un rosso scuro carico, grazie all’alto contenuto in ferro, naturalmente ricco in queste carni”. Ecco perché il consumo di carne equina può dare un valido contributo a una dieta sana ed equilibrata, per l’apporto di ferro e per l’elevato tenore di proteine di alto valore biologico. “Le carni equine - aggiunge ancora Agostini - sono particolarmente magre, con una più favorevole presenza di acidi grassi insaturi, preferibili a quelli saturi nella prevenzione di malattie cardiovascolari”. Nonostante tutti questi benefici riconosciuti, la comunità europea ancora oggi non tutela il settore con normative mirate. “Per esempio - continua Agostini - di recente sono state inserite normative per definire l’obbligo in etichettatura della provenienza per le carni caprine e ovine, ma non per quelle equine”. E non solo in Europa: anche a livello nazionale la normativa evidenzia una certa vetustà. “Questo messaggio - conclude Agostini - può essere recepito come uno scarso interesse da parte del legislatore per il settore, riflettendosi da un lato in minori tutele per gli operatori che rimangono così esposti periodicamente alle accuse non fondate dell’informazione di parte e, dall’altro, con una minore chiarezza per il consumatore finale”. di un’importante occasione per mostrare al mondo una realtà probabilmente ignorata. Un’eccellenza italiana, frutto di tradizione, cultura, e impegno”. Questa azienda che esprime perfettamente il termine “a conduzione familiare” (presentandosi proprio come una grande famiglia con ben 50 elementi tra impiegati, operai e direttivo tutti uniti nell’affrontare le sfide quotidiane del lavoro) non cessa di investire per lo sviluppo della propria produzione. “Tre anni fa – racconta Barbara Coppiello - è stato inaugurato l’ultimo ampliamento di 4000 mq, tutto a disposizione della produzione di sfilaccio ed insaccati e sono stati inseriti nuovi impianti e linee di confezionamento”. Prodotti di punta della Coppiello Giovanni snc sono lo sfilaccio di equino (prodotto anche nelle versioni di bovino e tacchino) e la bresaola, particolarmente apprezzata per la compattezza e la chiara colorazione. Lo sfilaccio è un prodotto unico e attualissimo, capace di abbinare la genuinità della tradizione gastronomica locale alla comodità del “take away” grazie ai praticissimi formati in vaschetta e sacchetto. La produzione assorbe quasi il 40% delle carni acquistate e si appoggia su moderni impianti di cottura e confezionamento che permettono di garantire alti volumi con alti standard qualitativi. “Disponiamo della certificazione ISO 9001 come dimostrazione dell’attenzione verso tutto il processo dall’acquisto alla vendita Prosciutto equino - ci tiene a precisare la figlia del titolare -. Dal 2011 abbiamo conseguito anche la certificazione IFS come ulteriore accento sulla sicurezza del prodotto per il consumatore. Da quest’anno siamo presenti nel prontuario A.I.C. (Associazione Italiana Celiachia) come garanzia ulteriore per il consumatore sul fatto che i nostri prodotti sono esenti da allergeni e dal glutine in particolare”. Ed è proprio assurdo pensare che nell’ultimo grande Confezioni di sfilaccetti di cavallo caso di cronaca di frode alimentare in cui alcuni produttori disonesti hanno fatto passare carne di cavallo per carne di manzo (quello che nel 2013 ha coinvolto Francia, Olanda, Romania e Gran Bretagna), si sia voluto addossare a un settore così controllato l’onere della colpa. “Nel corso dell’ultima vicenda sulle carni equine – commenta Barbara Coppiello -, un caso di frode in commercio, commesso dal disonesto di turno, è stato spacciato per un caso di sicurezza alimentare; gettando discredito sull’intero settore con consistenti danni. Girano voci e luoghi comuni assolutamente infondati, come ad esempio il destino al consumo umano di animali da corsa, che andrebbero sfatati una volta per tutte. Il legislatore dovrebbe fare chiarezza e non lasciare indifesi gli operatori del settore dinnanzi ad accuse infondate e illazioni”. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 FEDERALIMENTARE / “Cibus è Italia” racconta la filiera alimentare Fare impresa a Nordest 11 COLLIS GROUP / Con Riondo unione strategica da un milione di bottiglie/anno Quando il cibo diventa arte Tradizione veneta pronta a sbancare 420 realtà nel padiglione organizzato con Fiere di Parma. Obiettivo per il 2020: export italiano a 50 miliardi di euro Zambon: “Crescono i volumi. Ma sempre attenti alla qualità” C lenze che si rivelano al mondo (attirando il gran numero di visitatori stranieri previsto e con loro nuove possibilità di business), dal settore della trasformazione a quello della somministrazione, dall’agronomia alla scienza dell’alimentazione. Saranno quindici le sezioni merceologiche “in mostra” pronte ad accogliere nell’arco di sei mesi gli operatori in arrivo da 35 Paesi del mondo, anche attraverso un ricco calendario di eventi organizzati in fiera - per valorizzare le specificità del modello produttivo alimentare tricolore - e Fuori Salone. Tutto questo grazie a un cospicuo investimento compartecipato con il Mipaaf, per scommettere sul futuro dell’industria alimentare italiana, auspicando, con le parole di Paolo Zanetti, vicepresidente di Federalimentare, che “il nostro export agroalimentare raggiunga nell’Eurozona i 50 miliardi di euro di fatturato entro il 2020, conquistando così la leadership europea”. zionali, quelle marcaollis e Riondo intamente professionali, sieme sui mercati come Prowein, un evento internazionali per offriche, secondo Zambon. re a tutti i consumatori, “sta diventando il più imin particolare attraverso portante al mondo per il la grande distribuzione, settore”. una proposta vinicola Prospettive dunque di completa: Prosecco, spuulteriore sviluppo per manti e tutti i vini, con un Consorzio che nel attenzione a quelli della proprio andamento grande tradizione veneta conferma la peculiarità Dop e Ipg. del settore vitivinicolo “L’origine di questa fornel comparto agricolo, te scelta strategica nasce ovvero di essere pressodalla volontà di connoché l’unico che in questi tare anche Riondo, soanni ha consentito alle cietà del gruppo, dandole aziende di avere reddito. un’identità produttiva e Il presidente Pietro Zambon Quanto alla qualità della non solo commerciale”, produzione, per i viticoldice Pietro Zambon, pretori consorziati “si tratta di consolidare l’alta sidente di Collis Group, il Consorzio che riuqualità che ci contraddistingue”, prosegue nisce le Cantine di Colognola ai Colli e quelle Zambon. “Tuttavia, poiché la spinta è al condei Colli Berici per complessivi 3mila soci. tinuo miglioramento, ma anche a una diffe“Le basi per l’integrazione tra le Cantine prorenziazione efficace sul mercato, ai produttori duttrici e la struttura commerciale Riondo chiederemo di puntare sempre più sui vini - precisa Zambon - sono state poste l’anno caratteristici del territorio veneto, quelli Dop scorso. L’operazione si manifesterà in tutta la e Igp, piuttosto che su quelli generici”. sua forza quest’anno. Le due etichette “saranInoltre si proseguirà nell’impegno per ridurno espressione di una forza produttiva da 1 re l’impatto ambientale della vitivinicoltura. milione di quintali di uva l’anno e il progetto “Abbiamo già da anni un protocollo in mateindustriale dell’integrazione prevede un inria - nota Zambon - ma sono possibili ulteriocremento importante delle vendite”. ri passi avanti nella viticoltura integrata, con Per presidiare il mercato internazionale Collis la riduzione dell’uso di pesticidi, diserbanti e Group punta sui contatti diretti e organizzati concimi impattanti sull’ambiente”. con i broker e sulla presenza in fiere interna- UBERTI / Dall’azienda agricola Grimani il nuovo malto Eraclea per birre di qualità UNIONFRIGO / Commercio e lavorazione di prodotti ittici congelati e surgelati D opo tanta attesa e qualche motivata preoccupazione si scoprono ogni giorno nuovi dettagli su Expo. Ora è la volta di “Cibus è Italia”, il padiglione di Federalimentare che, incentrato sul racconto delle filiere alimentari italiane, ha scelto di fare le cose in grande, coinvolgendo le migliori aziende del design italiano nell’elaborazione di un nuovo format fieristico. Protagonisti 420 espositori, tra aziende e consorzi, che ben rappresentano lo stato attuale di un settore manifatturiero pronto a rialzarsi (e già in crescita) e in occasione dell’Esposizione Universale puntano a stupire il pubblico con effetti speciali, ricorrendo all’intervento di artisti che valorizzino la storia e le peculiarità dei prodotti italiani. All’esterno la facciata cambierà aspetto di continuo grazie all’happening culturale concertato tra gli organizzatori - Federalimentare e Fiere di Parma - e gli artisti internazionali coinvolti. All’interno, grazie al progetto Cibus meets design l’allestimento sarà curato dall’architetto Francesco Di Gregorio, che ha organizzato uno spazio di 5mila metri quadri distribuito su due piani (con terrazza) in una quinta ideale per incontri, degustazioni, workshop e percorsi narrativi giocati sulla multimedialità. Come la facciata, per l’appunto, progettata da Felice Limosani come un’architettura tessile che possa animarsi con la performance artistica Cibus Infabula, tredici lavori site specific di street e video art che si ispirano al mondo del cibo e della nutrizione, raccontando una risorsa importante per il Pianeta. E interverranno anche importanti artisti internazionali nella realizzazione di murales abbinati alla video installazione. Ma cosa c’è da aspettarsi dagli espositori? Il percorso di visita è destinato tanto al grande pubblico quanto agli operatori di settore - che avranno modo di interfacciarsi personalmente con le aziende sulla terrazza privata - e mette in scena la cultura dell’alimentazione italiana, quella delle sue eccel- Orzo italiano da maltare in Germania Essere freddi per essere buoni Il procedimento avviene a Bamberga nella sede Weyermann Additivi zero e solo acqua marina depurata. Anche al dettaglio L S a produzione di orzo in Italia è una produzione agricola tradizionale. Meno lo è quella dell’orzo da birra, che deve avere caratteristiche particolari per poter essere convenientemente impiegato. “Attualmente l’industria nazionale della birra importa più del 50% del malto - dichiara Fabio De Filippi, uno dei titolari della Uberti, che distribuisce i malti Weyermann, fra i più importanti produttori al mondo (esporta in 52 paesi) di materia prima -. Tuttavia le micro birrerie che devono fare un prodotto di qualità, usano a fatica i malti industriali e si rivolgono all’estero dove, per la diversa caratura della bevanda birra, vi sono malterie d’eccellenza, che coprono circa il 90% del loro fabbisogno. Per fronteggiare questa situazione, come importatori della Weyermann abbiamo deciso di verificare se fosse stato tecnicamente ed economicamente possibile produrre dell’orzo italiano per maltarlo a Bamberga, al fine di ottenere un prodotto di origine italiana e di altissima qualità”. Grazie all’esperienza di uno dei mag- giori ibrider a livello mondiale, il dr. Loop, alle sinergie con la malteria Weyermann di Bamberga, alla disponibilità della azienda agricola Grimani, nel 2014 Uberti è riuscita a ottenere il primo raccolto di orzo italiano, chiamato Eraclea, dal nome del comune dove è stato coltivato. “Le caratteristiche agronomiche italiane rendono molto interessanti i suoi prodotti - afferma De Filiippi -. Questo vale anche per l’orzo da birra, da maltare però in Germania, dove la maltatura è un’arte che vanta secoli di produzione che la pongono ai vertici del settore. Non solo, l’impiego di malti particolari permette di fare delle birre particolari. E Weyermann, con i suoi 135 anni di storia, è da sempre sulla breccia. Anche adesso con l’Eraclea, un malto non ‘di stile’, proprio perché l’Italia non ha storicamente un suo stile, ma di grande carattere e sapore. Con un profondo profumo mediterraneo. Siamo orgogliosi di avere realizzato un sogno che forse era nel cassetto di molti, non solo nel nostro”. ne tipico a Chioggia. Ma a differenza degli altri ul mercato dal 2012, Unionfrigo Srl è una competitors Unionfrigo pone molta attenzione moderna azienda di Chioggia specializzata al metodo di lavorazione che garantisce un nel commercio e nella lavorazione di prodotti prodotto naturale. “Siamo dotati di un depuittici congelati e surgelati. Nonostante la sua ratore che ci permette di attingere l’acqua magiovane età, Unionfrigo ha un fatturato in conrina, depurarla e utilizzarla per la lavorazione tinua crescita e guarda al futuro con ottimismo dei cefalopodi mantenendo intatto tutto il loro e determinazione. Tale successo non ha segreti, sapore e la bontà, con l’esclusione dell’utilizzo è la combinazione di un know-how ventennale di qualsiasi tipo di additivo”, precisa Perini. nel settore unito all’attenzione alla qualità del L’azienda si sviluppa su 5.000 mq di recente coprodotto, al rispetto verso il cliente e all’investimento in tecnologia. “Ho fondato l’azienda assieme ad altri cinque soci, ognuno di noi ha una sua specializzazione unita a una profonda conoscenza del mercato ittico”, spiega Marina Perini, amministratore unico Unionfrigo. A unire ulteriormente il team è il rapporto di fiducia e rispetto reciproco, trasmesso anche ai ventisei dipendenti. L’azienda commercia una vastissima gamma di prodotti ittici (seppie, polpi, gamberi, scampi, rane La sede Unionfrigo a Chioggia pescatrici, cappesante, pesci spada e quant’altro), che acquista nei princistruzione e impiega tecnologie avanzate, come pali mercati italiani, europei ed extraeuropei e il sistema anaconda, che consente un congepresso i principali operatori del settore a livello lamento veloce e individuale in modo tale da internazionale. I clienti sono per il 50% la Gdo mantenere intatte le proprietà organolettiche e e l’ulteriore 50% i grossisti presso i mercati itnutritive del prodotto. Tra i progetti per il 2015 tici all’ingrosso. c’è la ferma intenzione di consolidare il fattuNel 2014 è partito, inoltre, il progetto Unionrato e la quota di mercato raggiunti, la ricetta frigo Shop: il primo punto vendita al dettaglio sarà sempre la stessa: acquisto di prodotto di che, visto l’alto riscontro presso il pubblico, altissima qualità, continua ricerca delle miglioverrà ulteriormente sviluppato in futuro. Il cori tecnologie per la lavorazione e massima sodre business di Unionfrigo è la lavorazione della disfazione del cliente. piovra e della seppia, settore di specializzazio- 12 Fare impresa a Nordest Case History Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 L.C.I. (LAVORAZIONE CARTA RICICLATA ITALIANA) È PARTNER Rafcycle aiuta le aziende a fare scelte sostenibili Il programma RafCycle recupera i supporti siliconati delle etichette sottraendoli alla discarica e trasformandoli in nuova cellulosa. I viticoltori, attenti alla difesa del suolo, sono in prima fila. In tutta Europa sono già state raccolte 5mila tonnellate di carta siliconata Stefano Pistoni di UPM Raflatac e Marco Silvestri di LCI Srl R imuovere lo strato di silicone dalla carta siliconata delle etichette, per ottenere così nuova cellulosa da trasformare in nuova carta. È, in estrema sintesi, ciò che si racchiude nel progetto RafCycle che in Italia ha tre anni di vita e sta avendo un successo crescente. Ad idearlo è stata la finlandese Upm Raflatac, uno dei maggiori produttori di materiali autoadesivi, che ha nella consociata italiana L.C.I, l’azienda leader nel Paese nella raccolta e trattamento della carta da macero, il suo partner operativo per la raccolta e l’invio del materiale che sarà poi recuperato. Ad alimentare “la filiera” c’è un numero crescente di aziende che producono o utilizzano etichette. Tra queste, si distinguono le aziende vitivinicole, grandi utilizzatrici di etichette, che sono dimostrate estremamente attente alle tematiche ambientali. Si tratta di un progetto all’insegna del riciclo e della sostenibilità che oltre a raccoglie ri- Eventi Lunedì 16 marzo 2015 sultati nello specifico obiettivo che si è dato, fa da stimolo per ulteriori sviluppi nel settore al fine di contenere sempre di più gli scarti di produzione delle etichette anche a fronte di un mercato che sta privilegiando l’utilizzo di etichette autoadesive rispetto a quelle di carta e colla. Le prime consentono maggiori possibilità per la nobilitazione dell’etichetta, ma il liner di scarto post-lavorazione impatta fino al 50% del peso. Da qui l’attività di ricerca e sviluppo attivata per recuperare i supporti siliconati ma anche lo stimolo a trovare soluzioni tecnologiche che consentano un’innovativa gestione del liner di scarto. Per quanto riguarda RafCycle, che mira a riutilizzare tutti gli scarti lungo la filiera dell’autoadesivo, esso offre agli etichettifici il recupero degli sfridi di lavorazione delle etichette destinati alle cartiere Upm, dove sono utilizzati come combustibili, concretizzando così il binomio “waste to energy”, ovvero rifiuti per l’energia. Agli utilizzatori finali di etichette, come per esempio alle cantine del vino - RafCycle permette di recuperare i supporti siliconati post dispensazione, detti anche “glassine”, sottaendoli alla discarica e riutilizzandoli per creare nuova cellulosa, riutilizzata successivamente sempre all’interno delle cartiere Upm. Il fine è quello di migliorare la gestione del rifiuto autoadesivo, ridurre i costi di smaltimento e garantire un minor impatto ambientale del packaging. Il programma è stato avviato in Germania con una serie di test di raccolta di carta siliconata e, per esempio, il beneficio ambientale generato dalle cantine aderenti al programma nel corso del 2014 è stato pari a 511 tonnellate di CO2 equivalenti a 4 voli intercontinentali o a 3 milioni 383mila chilometri percorsi da un auto. Vista l’efficacia del progetto, esso è stato poi promosso in tutta Europa arrivando oggi a raccogliere circa 5mila tonnellate di carta siliconata. “Circa l’8,5% di tale quantità viene dall’Italia - spiega Federica Dossena, Head of recycled paper direct sourcing di Upm -, cioè circa 450 tonnellate che intercettiamo prevalentemente dagli P er concretizzare il programma RafCycle, un ruolo determinante lo svolge L.C.I, primo fornitore di carta e cartone da macero, nonché azienda partecipata di UpmKymmene Oy. Essa, infatti, in Italia rappresenta il braccio operativo del progetto. Nonostante, rispetto ai competitors europei, l’azienda debba fare i conti con la pressante burocrazia che contraddistingue il trasporto dei rifiuti in Italia, essa è in forte crescita grazie a un ottimo modello organizzativo e di selezione delle materie prime, tanto da essere oggi in grado di esportare carta da macero in mercati molto competitivi, come quelli cinesi e indonesiani. I volumi registrati nella raccolta delle glassine sono i più alti a livello europeo. Marco Silvestri, general manager di L.C.I, spiega “A differenza, per esempio, della Germania e della Francia in Italia abbiamo una legislazione più severa, che tratta la materia prima e seconda spesso come rifiuto, rendendo più difficile lo snellimento del procedimento di raccolta. In Germania, per esempio, uno stampatore di etichette può consegnare il prodotto finito al suo cliente utilizzatore finale e al tempo stesso raccogliere e riportare in azienda le bobine dimesse di carta siliconata”. Questo tipo di passaggio in Italia invece non è possibile - prosegue Silvestri - poiché il viaggio di ritorno deve essere effettuato con mezzi autorizzati e deve essere veicolato attraverso punti di stoccaggio abilitati al trattamento dei rifiuti. Secondo L.C.I. - conlcude Silvestri - si tratta di una misura cautelativa che diventa però un ostacolo per chi opera in buona fede”. Paolo Bisol con i figli Giustino e Isabella di Cantina Ruggeri Efficienti e sostenibili Ecco chi ci riesce L’esperienza di quattro cantine vitivinicole che ci hanno creduto L utilizzatori finali, cioè dall’industria che dell’etichettatura fa uso per poter caratterizzare i proprio prodotti. I numeri, aggiunge Dossena “sono incoraggianti, crediamo fermamente nel progetto e stiamo cercando di contagiare il più possibile la sensibilità dei player in questa industria”. I supporti siliconati sono raccolti presso le aziende utilizzatrici di etichette attraverso le piattaforme di raccolta di L.C.I., con oltre 150 partner specializzati in rifiuti cartacei, distribuiti capillarmente sul territorio italiano. L’azienda di riciclo fornisce in comodato d’uso gratuito le attrezzature necessarie affinché la raccolta delle glassine avvenga senza modificare le normali procedure operative del cliente. Esse vengono successivamente spedite alla cartiera Upm di Plattling, in Germania dove si provvede a rimuovere lo strato di silicone, ottenendo nuova cellulosa che viene trasformata in nuova carta Upm. Il riciclo del supporto siliconato tramite il programma RafCycle aiuta i brand owner a ridurre fino al 40% le emissioni di CO2 a loro carico. Cantina Ruggeri a cantina Ruggeri è stata fondata nel 1950 da Giustino Bisol, la cui famiglia vanta una secolare tradizione nonché profonde radici nella cultura vitivinicola nel territorio di Valdobbiadene, e opera, fin dagli inizi, con la volontà di valorizzare, tramite la spumantizzazione, i vini Prosecco e Cartizze. Da circa 20 anni la produzione si è stabilmente attestata intorno a un milione di bottiglie l’anno, distribuite per il 50% in Italia e il rimanente in 35 stati esteri. Da sempre attenta alla questione della sostenibilità ambientale, la Ruggeri ha intrapreso negli anni diverse iniziative. In vigneto è impegnata nell’utilizzo degli induttori di resistenza, con lo scopo di sostituire i fi- tofarmaci, mentre in azienda ha scelto di utilizzare energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre, negli ultimi anni, ha progressivamente ridotto il peso del vetro delle bottiglie utilizzate. Di recente la Ruggeri ha scelto con grande entusiasmo di aderire all’iniziativa RafCycle, ideata e sostenuta da Upm Raflatac e L.C.I che ha permesso all’azienda di ridurre i costi di smaltimento e migliorare la performance ambientale. A Cielo e Terra zienda vicentina fondata nel 1908 e parte del Gruppo Cantine Colli Berici, Cielo e Terra è il primo caso di azienda vinicola in Italia ad aver introdotto, fin dal 2006, il lean management per la riduzione degli sprechi. In quest’ottica, ha intrapreso un percorso di ecosostenibilità che si sviluppa in tutte le fasi del processo produttivo: dalla scelta dei materiali utilizzati (dalle bottiglie leggere a minor impatto ambientale agli imballaggi con carta certificata Fsc), alle tecnologie (illuminazione Led, recupero calorie da impianti tecnici, recupero di acqua di processo, differenziazione dei rifiuti e progetto di riciclaggio di supporti etichette RafCycle diventando, dal 2013, azienda RafCycle partner) fino al miglioramento dei processi e dell’ambiente lavorativo. In un Paese come l’Italia, dove il tema dell’energia, il cui costo è tra il 30% e il 40% superiore alla media europea, rappresenta un asset fondamentale per la competitività delle aziende, Cielo e Terra ha scelto la strada dell’efficienza energetica e oggi, mantenendo una sola linea di produzione e senza ampliare lo stabilimento, ha incrementato la sua produttività del 30% arrivando a realizzare un fatturato di 40 milioni con prodotti tra i quali svetta la linea Freschello, i vini in bottiglia più venduti nella Gdo italiana e distribuiti per il Gruppo Sacmi, partner tecnico di Rafcycle, presenta un’etichettatrice che semplifica il riciclo degli scarti RafCycle è un progetto che con l’obiettivo del riciclo degli scarti siliconati delle etichette autoadesive, e dunque della sostenibilità della produzione industriale, ha motivato la ricerca e lo sviluppo per la messa a punto di macchinari e tecnologie sempre più efficienti per la stessa produzione di etichette. Tra i partner tecnici di RafCycle, il Gruppo Sacmi, ha infatti messo a punto una macchina compatta per l’etichettatura autoadesiva con un’innovativa gestione del liner di scarto. Essa è in grado di effettuare carico e scarico del materiale completamente in automatico e alla massima velocità di funzionamento, fino a 60mila bottiglie all’ora, con un’elevata precisione di posizionamento (più e meno 0,5 millimetri). “L’etichettatrice - spiega Matteo Grioni di Sacmi - non richiede fermi macchina o rallentamenti per i cambi bobina è dotata di un automatismo per riavvolgere “in corsa” anche il liner di supporto delle etichette. Inoltre, il liner di supporto è recuperato in piccole bobine compatte, senza etichette residue e senza l’anima di cartone, producendo una qualità di riavvolto pulito, pronto per il mondo di RafCycle, quindi per il riciclo”. In questo contesto è stata importante la messa a punto di un sistema che garantisse l’effettiva applicazione di tutte le etichette, senza il rischio che qualche unità residua “inquinasse” la bobina del liner da smaltire. “L’eccellenza tecnologica al servizio del cliente e del riciclo - dice Stefano Pistoni, End use manager della divisione beverage, wine e spirits di Upm - ha permesso a Sacmi di diventare il primo Oem con la qualifica di RafCycle technical Partner. Gli utilizzatori di etichette autoadesive - sottolinea Pistoni - oggi possono decidere di dare un plusvalore sostenibile alla propria attività impiegando in modo virtuoso gli scarti siliconati derivanti dall’ applicazione delle etichette nell’ultima fase del ciclo di vita”. Fare impresa a Nordest 13 DELLA FINLANDESE UPM RAFLATAC, LEADER NEI MATERIALI AUTOADESIVI Italia al primo posto nonostante la burocrazia Linea di etichettatura di Masi Agricola Lo staff di LCI Srl Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Esterno dell’azienda Cielo e Terra 50% all’estero, in 60 paesi. Un risultato frutto di investimenti e ricerca. Per questo, Cielo e Terra ha recentemente aderito al progetto europeo “PinePromoting industrial and engineering efficiency”, dedicato a promuovere l’efficienza energetica nelle Pmi industriali. “Con questo progetto che ci ha selezionato tra 280 aziende europee - afferma Luca Cielo, direttore generale della Cantina Cielo e Terra –, testimoniamo il nostro impegno al miglioramento continuo e alla costante ricerca di interventi per l’ottimizzazione di tutti i processi aziendali, gestione energetica compresa. L’audit approfondito sui consumi energetici, realizzato da Area Science Park di Trieste, centro di eccellenza nella ricerca internazionale, ci ha permesso di individuare alcune azioni di miglioramento e di avvicinarci sempre più all’ideale obiettivo ‘sprechi zero’ che anima la nostra azienda”. “S re una cellulosa di eccellente qualità. “Recenti indagini di mercato mostrano come i temi ambientali inizino a essere al quarto o quinto posto nelle discriminanti di scelta del vino che si intende comprare e non è detto che nei prossimi anni questa tendenza vada aumentando”, ricorda Raffaele Boscaini, responsabile marketing e coordinatore Gruppo Tecnico di Masi Agricola. Perciò, prosegue il manager, Masi Agricola “è alla costante ricerca di soluzioni innovative che, oltre a generare basso impatto ambientale, possano fondersi con la migliore tradizione enologica del Triveneto e con la filosofia che da generazioni ci anima, come è stato con il progetto RafCycle”. Cantina Bortolin Angelo T utte le nuove bottiglie della Cantina Bortolin Angelo Spumanti presenteranno sul retro il logo Rafcycle, marchio di riferimento per un’etichetta più sostenibile. Una scelta che Desiderio Bortolin, alla guida della Cantina, motiva così: “Nel predisporre il nuovo packaging per il nostro Valdobbiadene Docg abbiamo voluto fare una scelta sostenibile che esprimesse tutta la nostra attenzione per l’ambiente e per il territorio. La natura è tutto per noi, i nostri prodotti raccontano la storia della nostra terra e quindi vogliamo impegnarci in ogni nostra azione a tutelarla”. Masi Agricola iamo stati piacevolmente sorpresi dall’apprendere che i supporti usati per le etichette si possono trasformare da prodotti di scarto in risorsa, poiché si tratta di una logica rispondente appieno al nostro approccio alla sostenibilità”. Il responsabile delle attività produttivo-industriali di Vinicola italiana Masi Agricola, Bruno Boscaini, sintetizza il motivo che ha spinto l’azienda a siglare l’accordo con Upm Raflatac e partecipare al progetto RafCycle”. “Per l’azienda prosegue Boscaini - la raccolta differenziata è profondamente radicata nel nostro modo di lavorare. Effettuata presso rivenditori, vigneti e impianti di produzione, ha un ruolo determinante nella riduzione dei rifiuti prodotti e nel consumo delle materie prime”. Per Masi Agricola, dunque, il programma RafCycle rappresenta un ulteriore passo verso la produzione e la commercializzazione di vino all’insegna di una sostenibilità crescente. Un elemento essenziale per l’inizio della collaborazione è stata la capacità di Upm Raflatac di recuperare lo scarto dei supporti siliconati, precedentemente destinati alla discarica, e di trasformarli in nuova carta. “Con il progetto RafCycle, Upm Raflatac si è posta l’ambizioso obiettivo di trovare soluzioni sostenibili per il recupero degli scarti lungo tutta la filiera delle etichette autoadesive, fino agli utilizzatori finali o ai brandowner”, evidenzia Stefano Pistoni, End use manager wine and spirits di Upm Raflatac. RafCycle diminuisce il volume degli scarti destinati alla discarica. Al contempo, nel contesto dei supporti cartacei, è possibile oggi recuperare e riutilizza- Partita a tappi su cassa di vino dell’azienda Angelo Bortolin RafCycle a Vinitaly, occasione per saperne di più R afCycle, per la prima volta, sarà direttamente presente a Vinitaly (Verona, 22-25 marzo), con un stand a Enolitech, Area F VIC stand H7. Lo stand sarà condiviso tra L.C.I e Upm Raflatac, cioè la mente ed il braccio operativo del programma RafCycle per l’Italia. Il personale di L.C.I sarà a disposizione dei visitatori per fornire tutte le informazioni per l’attivazione del servizio dei raccolta delle carte siliconate, mentre nel corner di Upm Raflatac saranno presenti i materiali e le soluzioni più innovative per l’etichettatura dei vini. Lo stand intende essere un punto d’incontro tra le Cantine vinicole ed i partners di settore, i trasformatori di etichette, i designers. RafCycle si conferma così un punto di riferimento per l’incontro di diversi operatori del settore, per condividere idee e progetti sulle etichette e confrontarsi attorno ai temi della sostenibilità. Le aziende che hanno ricevuto il diploma di RafCycle Partner per il 2014 ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Enoitalia Spa Cielo e Terra Spa Cantine Riondo Spa Casa Vinicola Sartori Spa Masi Agricola Spa Sacmi Verona SpA (Tecnical Partner) Gruppo Italiano Vini Spa Bortolin Angelo Spumanti Sas La Vis Sca Casa Girelli Spa Baglio di Pianetto (distintasi nel corso dell’anno per essere la prima cantina ad aver apposto il marchio Rafcycle sulla retroetichetta dei propri vini). 12 Fare impresa a Nordest Case History Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 L.C.I. (LAVORAZIONE CARTA RICICLATA ITALIANA) È PARTNER Rafcycle aiuta le aziende a fare scelte sostenibili Il programma RafCycle recupera i supporti siliconati delle etichette sottraendoli alla discarica e trasformandoli in nuova cellulosa. I viticoltori, attenti alla difesa del suolo, sono in prima fila. In tutta Europa sono già state raccolte 5mila tonnellate di carta siliconata Stefano Pistoni di UPM Raflatac e Marco Silvestri di LCI Srl R imuovere lo strato di silicone dalla carta siliconata delle etichette, per ottenere così nuova cellulosa da trasformare in nuova carta. È, in estrema sintesi, ciò che si racchiude nel progetto RafCycle che in Italia ha tre anni di vita e sta avendo un successo crescente. Ad idearlo è stata la finlandese Upm Raflatac, uno dei maggiori produttori di materiali autoadesivi, che ha nella consociata italiana L.C.I, l’azienda leader nel Paese nella raccolta e trattamento della carta da macero, il suo partner operativo per la raccolta e l’invio del materiale che sarà poi recuperato. Ad alimentare “la filiera” c’è un numero crescente di aziende che producono o utilizzano etichette. Tra queste, si distinguono le aziende vitivinicole, grandi utilizzatrici di etichette, che sono dimostrate estremamente attente alle tematiche ambientali. Si tratta di un progetto all’insegna del riciclo e della sostenibilità che oltre a raccoglie ri- Eventi Lunedì 16 marzo 2015 sultati nello specifico obiettivo che si è dato, fa da stimolo per ulteriori sviluppi nel settore al fine di contenere sempre di più gli scarti di produzione delle etichette anche a fronte di un mercato che sta privilegiando l’utilizzo di etichette autoadesive rispetto a quelle di carta e colla. Le prime consentono maggiori possibilità per la nobilitazione dell’etichetta, ma il liner di scarto post-lavorazione impatta fino al 50% del peso. Da qui l’attività di ricerca e sviluppo attivata per recuperare i supporti siliconati ma anche lo stimolo a trovare soluzioni tecnologiche che consentano un’innovativa gestione del liner di scarto. Per quanto riguarda RafCycle, che mira a riutilizzare tutti gli scarti lungo la filiera dell’autoadesivo, esso offre agli etichettifici il recupero degli sfridi di lavorazione delle etichette destinati alle cartiere Upm, dove sono utilizzati come combustibili, concretizzando così il binomio “waste to energy”, ovvero rifiuti per l’energia. Agli utilizzatori finali di etichette, come per esempio alle cantine del vino - RafCycle permette di recuperare i supporti siliconati post dispensazione, detti anche “glassine”, sottaendoli alla discarica e riutilizzandoli per creare nuova cellulosa, riutilizzata successivamente sempre all’interno delle cartiere Upm. Il fine è quello di migliorare la gestione del rifiuto autoadesivo, ridurre i costi di smaltimento e garantire un minor impatto ambientale del packaging. Il programma è stato avviato in Germania con una serie di test di raccolta di carta siliconata e, per esempio, il beneficio ambientale generato dalle cantine aderenti al programma nel corso del 2014 è stato pari a 511 tonnellate di CO2 equivalenti a 4 voli intercontinentali o a 3 milioni 383mila chilometri percorsi da un auto. Vista l’efficacia del progetto, esso è stato poi promosso in tutta Europa arrivando oggi a raccogliere circa 5mila tonnellate di carta siliconata. “Circa l’8,5% di tale quantità viene dall’Italia - spiega Federica Dossena, Head of recycled paper direct sourcing di Upm -, cioè circa 450 tonnellate che intercettiamo prevalentemente dagli P er concretizzare il programma RafCycle, un ruolo determinante lo svolge L.C.I, primo fornitore di carta e cartone da macero, nonché azienda partecipata di UpmKymmene Oy. Essa, infatti, in Italia rappresenta il braccio operativo del progetto. Nonostante, rispetto ai competitors europei, l’azienda debba fare i conti con la pressante burocrazia che contraddistingue il trasporto dei rifiuti in Italia, essa è in forte crescita grazie a un ottimo modello organizzativo e di selezione delle materie prime, tanto da essere oggi in grado di esportare carta da macero in mercati molto competitivi, come quelli cinesi e indonesiani. I volumi registrati nella raccolta delle glassine sono i più alti a livello europeo. Marco Silvestri, general manager di L.C.I, spiega “A differenza, per esempio, della Germania e della Francia in Italia abbiamo una legislazione più severa, che tratta la materia prima e seconda spesso come rifiuto, rendendo più difficile lo snellimento del procedimento di raccolta. In Germania, per esempio, uno stampatore di etichette può consegnare il prodotto finito al suo cliente utilizzatore finale e al tempo stesso raccogliere e riportare in azienda le bobine dimesse di carta siliconata”. Questo tipo di passaggio in Italia invece non è possibile - prosegue Silvestri - poiché il viaggio di ritorno deve essere effettuato con mezzi autorizzati e deve essere veicolato attraverso punti di stoccaggio abilitati al trattamento dei rifiuti. Secondo L.C.I. - conlcude Silvestri - si tratta di una misura cautelativa che diventa però un ostacolo per chi opera in buona fede”. Paolo Bisol con i figli Giustino e Isabella di Cantina Ruggeri Efficienti e sostenibili Ecco chi ci riesce L’esperienza di quattro cantine vitivinicole che ci hanno creduto L utilizzatori finali, cioè dall’industria che dell’etichettatura fa uso per poter caratterizzare i proprio prodotti. I numeri, aggiunge Dossena “sono incoraggianti, crediamo fermamente nel progetto e stiamo cercando di contagiare il più possibile la sensibilità dei player in questa industria”. I supporti siliconati sono raccolti presso le aziende utilizzatrici di etichette attraverso le piattaforme di raccolta di L.C.I., con oltre 150 partner specializzati in rifiuti cartacei, distribuiti capillarmente sul territorio italiano. L’azienda di riciclo fornisce in comodato d’uso gratuito le attrezzature necessarie affinché la raccolta delle glassine avvenga senza modificare le normali procedure operative del cliente. Esse vengono successivamente spedite alla cartiera Upm di Plattling, in Germania dove si provvede a rimuovere lo strato di silicone, ottenendo nuova cellulosa che viene trasformata in nuova carta Upm. Il riciclo del supporto siliconato tramite il programma RafCycle aiuta i brand owner a ridurre fino al 40% le emissioni di CO2 a loro carico. Cantina Ruggeri a cantina Ruggeri è stata fondata nel 1950 da Giustino Bisol, la cui famiglia vanta una secolare tradizione nonché profonde radici nella cultura vitivinicola nel territorio di Valdobbiadene, e opera, fin dagli inizi, con la volontà di valorizzare, tramite la spumantizzazione, i vini Prosecco e Cartizze. Da circa 20 anni la produzione si è stabilmente attestata intorno a un milione di bottiglie l’anno, distribuite per il 50% in Italia e il rimanente in 35 stati esteri. Da sempre attenta alla questione della sostenibilità ambientale, la Ruggeri ha intrapreso negli anni diverse iniziative. In vigneto è impegnata nell’utilizzo degli induttori di resistenza, con lo scopo di sostituire i fi- tofarmaci, mentre in azienda ha scelto di utilizzare energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre, negli ultimi anni, ha progressivamente ridotto il peso del vetro delle bottiglie utilizzate. Di recente la Ruggeri ha scelto con grande entusiasmo di aderire all’iniziativa RafCycle, ideata e sostenuta da Upm Raflatac e L.C.I che ha permesso all’azienda di ridurre i costi di smaltimento e migliorare la performance ambientale. A Cielo e Terra zienda vicentina fondata nel 1908 e parte del Gruppo Cantine Colli Berici, Cielo e Terra è il primo caso di azienda vinicola in Italia ad aver introdotto, fin dal 2006, il lean management per la riduzione degli sprechi. In quest’ottica, ha intrapreso un percorso di ecosostenibilità che si sviluppa in tutte le fasi del processo produttivo: dalla scelta dei materiali utilizzati (dalle bottiglie leggere a minor impatto ambientale agli imballaggi con carta certificata Fsc), alle tecnologie (illuminazione Led, recupero calorie da impianti tecnici, recupero di acqua di processo, differenziazione dei rifiuti e progetto di riciclaggio di supporti etichette RafCycle diventando, dal 2013, azienda RafCycle partner) fino al miglioramento dei processi e dell’ambiente lavorativo. In un Paese come l’Italia, dove il tema dell’energia, il cui costo è tra il 30% e il 40% superiore alla media europea, rappresenta un asset fondamentale per la competitività delle aziende, Cielo e Terra ha scelto la strada dell’efficienza energetica e oggi, mantenendo una sola linea di produzione e senza ampliare lo stabilimento, ha incrementato la sua produttività del 30% arrivando a realizzare un fatturato di 40 milioni con prodotti tra i quali svetta la linea Freschello, i vini in bottiglia più venduti nella Gdo italiana e distribuiti per il Gruppo Sacmi, partner tecnico di Rafcycle, presenta un’etichettatrice che semplifica il riciclo degli scarti RafCycle è un progetto che con l’obiettivo del riciclo degli scarti siliconati delle etichette autoadesive, e dunque della sostenibilità della produzione industriale, ha motivato la ricerca e lo sviluppo per la messa a punto di macchinari e tecnologie sempre più efficienti per la stessa produzione di etichette. Tra i partner tecnici di RafCycle, il Gruppo Sacmi, ha infatti messo a punto una macchina compatta per l’etichettatura autoadesiva con un’innovativa gestione del liner di scarto. Essa è in grado di effettuare carico e scarico del materiale completamente in automatico e alla massima velocità di funzionamento, fino a 60mila bottiglie all’ora, con un’elevata precisione di posizionamento (più e meno 0,5 millimetri). “L’etichettatrice - spiega Matteo Grioni di Sacmi - non richiede fermi macchina o rallentamenti per i cambi bobina è dotata di un automatismo per riavvolgere “in corsa” anche il liner di supporto delle etichette. Inoltre, il liner di supporto è recuperato in piccole bobine compatte, senza etichette residue e senza l’anima di cartone, producendo una qualità di riavvolto pulito, pronto per il mondo di RafCycle, quindi per il riciclo”. In questo contesto è stata importante la messa a punto di un sistema che garantisse l’effettiva applicazione di tutte le etichette, senza il rischio che qualche unità residua “inquinasse” la bobina del liner da smaltire. “L’eccellenza tecnologica al servizio del cliente e del riciclo - dice Stefano Pistoni, End use manager della divisione beverage, wine e spirits di Upm - ha permesso a Sacmi di diventare il primo Oem con la qualifica di RafCycle technical Partner. Gli utilizzatori di etichette autoadesive - sottolinea Pistoni - oggi possono decidere di dare un plusvalore sostenibile alla propria attività impiegando in modo virtuoso gli scarti siliconati derivanti dall’ applicazione delle etichette nell’ultima fase del ciclo di vita”. Fare impresa a Nordest 13 DELLA FINLANDESE UPM RAFLATAC, LEADER NEI MATERIALI AUTOADESIVI Italia al primo posto nonostante la burocrazia Linea di etichettatura di Masi Agricola Lo staff di LCI Srl Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015 Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Esterno dell’azienda Cielo e Terra 50% all’estero, in 60 paesi. Un risultato frutto di investimenti e ricerca. Per questo, Cielo e Terra ha recentemente aderito al progetto europeo “PinePromoting industrial and engineering efficiency”, dedicato a promuovere l’efficienza energetica nelle Pmi industriali. “Con questo progetto che ci ha selezionato tra 280 aziende europee - afferma Luca Cielo, direttore generale della Cantina Cielo e Terra –, testimoniamo il nostro impegno al miglioramento continuo e alla costante ricerca di interventi per l’ottimizzazione di tutti i processi aziendali, gestione energetica compresa. L’audit approfondito sui consumi energetici, realizzato da Area Science Park di Trieste, centro di eccellenza nella ricerca internazionale, ci ha permesso di individuare alcune azioni di miglioramento e di avvicinarci sempre più all’ideale obiettivo ‘sprechi zero’ che anima la nostra azienda”. “S re una cellulosa di eccellente qualità. “Recenti indagini di mercato mostrano come i temi ambientali inizino a essere al quarto o quinto posto nelle discriminanti di scelta del vino che si intende comprare e non è detto che nei prossimi anni questa tendenza vada aumentando”, ricorda Raffaele Boscaini, responsabile marketing e coordinatore Gruppo Tecnico di Masi Agricola. Perciò, prosegue il manager, Masi Agricola “è alla costante ricerca di soluzioni innovative che, oltre a generare basso impatto ambientale, possano fondersi con la migliore tradizione enologica del Triveneto e con la filosofia che da generazioni ci anima, come è stato con il progetto RafCycle”. Cantina Bortolin Angelo T utte le nuove bottiglie della Cantina Bortolin Angelo Spumanti presenteranno sul retro il logo Rafcycle, marchio di riferimento per un’etichetta più sostenibile. Una scelta che Desiderio Bortolin, alla guida della Cantina, motiva così: “Nel predisporre il nuovo packaging per il nostro Valdobbiadene Docg abbiamo voluto fare una scelta sostenibile che esprimesse tutta la nostra attenzione per l’ambiente e per il territorio. La natura è tutto per noi, i nostri prodotti raccontano la storia della nostra terra e quindi vogliamo impegnarci in ogni nostra azione a tutelarla”. Masi Agricola iamo stati piacevolmente sorpresi dall’apprendere che i supporti usati per le etichette si possono trasformare da prodotti di scarto in risorsa, poiché si tratta di una logica rispondente appieno al nostro approccio alla sostenibilità”. Il responsabile delle attività produttivo-industriali di Vinicola italiana Masi Agricola, Bruno Boscaini, sintetizza il motivo che ha spinto l’azienda a siglare l’accordo con Upm Raflatac e partecipare al progetto RafCycle”. “Per l’azienda prosegue Boscaini - la raccolta differenziata è profondamente radicata nel nostro modo di lavorare. Effettuata presso rivenditori, vigneti e impianti di produzione, ha un ruolo determinante nella riduzione dei rifiuti prodotti e nel consumo delle materie prime”. Per Masi Agricola, dunque, il programma RafCycle rappresenta un ulteriore passo verso la produzione e la commercializzazione di vino all’insegna di una sostenibilità crescente. Un elemento essenziale per l’inizio della collaborazione è stata la capacità di Upm Raflatac di recuperare lo scarto dei supporti siliconati, precedentemente destinati alla discarica, e di trasformarli in nuova carta. “Con il progetto RafCycle, Upm Raflatac si è posta l’ambizioso obiettivo di trovare soluzioni sostenibili per il recupero degli scarti lungo tutta la filiera delle etichette autoadesive, fino agli utilizzatori finali o ai brandowner”, evidenzia Stefano Pistoni, End use manager wine and spirits di Upm Raflatac. RafCycle diminuisce il volume degli scarti destinati alla discarica. Al contempo, nel contesto dei supporti cartacei, è possibile oggi recuperare e riutilizza- Partita a tappi su cassa di vino dell’azienda Angelo Bortolin RafCycle a Vinitaly, occasione per saperne di più R afCycle, per la prima volta, sarà direttamente presente a Vinitaly (Verona, 22-25 marzo), con un stand a Enolitech, Area F VIC stand H7. Lo stand sarà condiviso tra L.C.I e Upm Raflatac, cioè la mente ed il braccio operativo del programma RafCycle per l’Italia. Il personale di L.C.I sarà a disposizione dei visitatori per fornire tutte le informazioni per l’attivazione del servizio dei raccolta delle carte siliconate, mentre nel corner di Upm Raflatac saranno presenti i materiali e le soluzioni più innovative per l’etichettatura dei vini. Lo stand intende essere un punto d’incontro tra le Cantine vinicole ed i partners di settore, i trasformatori di etichette, i designers. RafCycle si conferma così un punto di riferimento per l’incontro di diversi operatori del settore, per condividere idee e progetti sulle etichette e confrontarsi attorno ai temi della sostenibilità. Le aziende che hanno ricevuto il diploma di RafCycle Partner per il 2014 ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ Enoitalia Spa Cielo e Terra Spa Cantine Riondo Spa Casa Vinicola Sartori Spa Masi Agricola Spa Sacmi Verona SpA (Tecnical Partner) Gruppo Italiano Vini Spa Bortolin Angelo Spumanti Sas La Vis Sca Casa Girelli Spa Baglio di Pianetto (distintasi nel corso dell’anno per essere la prima cantina ad aver apposto il marchio Rafcycle sulla retroetichetta dei propri vini). 14 Fare impresa a Nordest Subfornitura industriale MORETTO / Tranciatura e deformazioni plastiche del metallo a freddo e componenti per elettrodomestici e automotive Giocare su più tavoli industriali: ecco come si programma il futuro Così si è più competitivi su mercati diversi e si evita la dipendenza da un solo settore U n Gruppo industriale di fatto che in questi anni ha saputo impostare un processo di internazionalizzazione senza nulla togliere alla forza produttiva in Italia; ha diversificato i settori del proprio core business facendo attenzione che le conoscenze e i processi necessari per l’uno e per l’altro avessero ricadute positive reciproche; ha strutturato le proprie unità produttive con alta tecnologia, preoccupandosi di costruire e mantenere l’intera filiera necessaria al proprio prodotto. È, seppur in sintesi, la carta d’identità della Moretto Spa, dall’anno scorso divenuta società per azione, il cui core business sono la tranciatura e le deformazioni plastiche del metallo a freddo. “Casa madre” a Rosà, in provincia di Vicenza, il Gruppo ha altre due unità produttive all’estero - una in Polonia e l’altra in Serbia - che però sono dedicate a lavorazioni e prodotti diversi e complementari rispetto alla specificità della produzione in Italia. Qui completa la filiera produttiva Airo srl, la partecipata che studia, progetta e realizza gli stampi che sono poi utilizzati dalla Moretto Spa per realizzare i componenti richiesti dai clienti e indirizzati fondamentalmente a due settori: automotive ed elettrodomestico. “Siamo una realtà industriale dal chiaro respiro internazionale e il processo di ampliamento del quale Moretto è stata protagonista non ha nulla a che fare con la delocalizzazione”, puntualizza il presidente e imprenditore Alfredino Moretto. “Le altre realtà del Gruppo, infatti, non tolgono commesse all’unità produttiva italiana, ma ampliano il ventaglio dell’offerta Moretto e rispon- dono a esigenze del territorio nel quale sono insediate”. Nella sua dedizione a stampaggio, tranciatura lamiere e assemblaggio per conto terzi, Moretto Spa ha un’im- so quel settore non si è mai voluto che diventasse una dipendenza”. Così l’azienda nella sede italiana non ha dimenticato le origini, quelle che le diede nel 1983 il capo- Ingresso della sede a Rosà (Vi) portante attenzione al settore dell’automotive, verso il quale si concentra circa il 50% della produzione. Tuttavia, evidenzia Alfredino Moretto, “il forte orientamento ver- TECNOR MACCHINE / Macchine utensili ad alta tecnologia dal 1966 Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Moretto, infatti, è dedicata proprio a componenti strutturali dell’elettrodomestico. “Si tratta di un processo di diversificazione impegnativo – afferma Moretto -, poiché i settori sono molto diversi fra loro per le conoscenze e i processi produttivi che richiedono. Tuttavia questa scelta consente un doppio vantaggio: avere mercati di riferimento diversi e, all’interno dell’azienda, poter essere avvantaggiati dallo scambio di know how che i due ambiti consentono”. Per fare solo un esempio: “Per i prodotti destinati all’automotive abbiamo la certificazione IsoTs, un riferimento nel settore - spiega Moretto -. Vista del reparto produzione stipite della famiglia, Silvano Moretto, e che la vedeva inizialmente legata fortemente all’elettrodomestico. L’altra percentuale consistente dell’attuale produzione di Essa non è richiesta per l’ambito elettrodomestico, ma è ovvio che quanto acquisito da Moretto per giungere a quella certificazione è riversato anche nelle lavorazioni per l’elettrodomestico”. In sostanza, un processo osmotico di saperi che interessa anche Airo, con stabilimento contiguo a quello vicentino di Moretto. “Aver potuto costruire la filiera - dalla progettazione dello stampo fino alla produzione dell’oggetto attraverso quello stesso stampo - è stato un passaggio molto importante e che ci qualifica nel nostro settore”, mette in evidenza Alfredino Moretto, ricordando che l’efficiente sistema con il quale è organizzata e gestita l’azienda consente di garantire al cliente la tracciabilità di ogni pezzo, dalla materia prima utilizzata all’ultimo passaggio produttivo che l’ha portata a destinazione. Specializzata nello stampaggio di grossi spessori (fino cioè a 12mm), Moretto ha un’importante dotazione tecnologica (tra l’altro presse fino a 2mila tonnellate), che rivelano la solida capacità di investimento dell’azienda. Per il futuro, prevede il presidente Moretto, “pensiamo a uno sviluppo a rete con business unit specializzate servite da elementi gestionali accentrati con rete informatica internazionale e, nelle unità produttive, un monitoraggio continuo dei mezzi e delle performance produttive. Un sistema, quest’ultimo, che permette di disporre una sintesi dell’azienda in tempo reale”. MCE / Punto di riferimento internazionale per gli avvolgimenti elettrici in rame Una mano tesa per la ripresa Qualità, assistenza e alta tecnologia Per essere all’avanguardia e competitivi anche durante la crisi Know-how, progetti e realizzazione di macchinari e attrezzature O F ttimi risultati per la sede triveneta di Tecnor Macchine Spa, l’azienda di Assago presente dal 1966 sul mercato con un’ampia gamma di macchine utensili ad elevata tecnologia. Si parla di vendite in crescita in maniera esponenziale, con un fatturato che nel 2014 ha toccato i 10 milioni di euro per la sede di Sovizzo (Vi). “L’azienda - dice Giancarlo Ongaro, responsabile di Tecnor Triveneto - è molto soddisfatta del lavoro che stiamo svolgendo qui nel Nord Est. Le vendite seguono il trend positivo di tutta la Tecnor, ma la crescita qui è più evidente. Stiamo dando grande visibilità e credibilità a un’impresa seria, che importa e distribuisce macchine utensili da 50 anni”. La sede del Triveneto sta consolidando definitivamente gli sforzi profusi in passato per far conoscere dei marchi giapponesi, spagnoli e taiwanesi, che stanno dando grandi soddisfazioni a chi li utilizza. In particolare Tecnor Macchine distribuisce i centri di lavoro di Mitsu-Seiki, Okk, Quaser, Ibarmia, Akira-Seiki e Quaser MV 184, uno dei prodotti più venduti in Italia Microcut e i torni Takisawa ed Honor-Seiki. Lo staff della sede vicentina è andato crescendo nel tempo e oggi conta una quindicina di collaboratori, tra cui agenti monomandatari e tecnici. A Vicenza due persone si occupano esclusivamente dell’installazione e manutenzione delle macchine utensili Tecnor da 25 anni. E dal 2013 sono operativi altri tre tecnici per far fronte alla nuova mole di lavoro. “Essere vicini - commenta Ongaro - è fondamentale, sia commercialmente che tecnicamente: il cliente che chiama, per qualsiasi motivo ed esigenza, trova sempre una risposta competente e tempe- stiva”. Ed è molto importante esserci nel momento giusto, proprio quando molte aziende venete si stanno distinguendo nel mondo per la loro tecnologia e stanno vendendo i loro prodotti come, e forse più, di una volta. Il risveglio degli investimenti di queste società ne è la prova e negli ultimi mesi Tecnor Macchine ha concluso importanti contratti di fornitura sia nel mondo degli stampi che in quello della costruzione di macchinari. Particolare interesse è rivolto al mondo della subfornitura, che finalmente sta premiando le officine meccaniche che negli anni, nonostante la congiuntura economica, hanno saputo mantenersi competitive con macchinari all’avanguardia. “Tecnor Macchine - conclude Ongaro - tende la mano proprio a queste aziende, conoscendone profondamente tutte le esigenze, e con la convinzione di poter essere un partner all’altezza. C’è molta voglia di fare bene in Tecnor, e il passaparola tra i clienti è la migliore pubblicità, da oggi anche nell’operoso Nordest”. ondata nel 1983 da Pierpaolo Marchesini, che già da molti anni lavorava nel mondo dell’avvolgimento, Mce (www.mce-italy.com) è un’azienda innovativa e dinamica che progetta e realizza macchine e attrezzature finalizzate all’inserimento della bobina di rame nel motore elettrico. Un settore di nicchia in cui Mce si distingue in tutto il mercato nazionale e internazionale grazie alla sua più che trentennale esperienza e al suo know-how. “Grazie alla nostra specializzazione - spiega Fabio Marchesini, titolare, insieme alla sorella Paola, dell’azienda di famiglia -, veniamo contattati anche per consulenze e studi di nuove tipologie di bobinatura e nella ricerca legata alle tecnologie nel trattamento dei materiali. Le nostre macchine inseritrici sono progettate e realizzate con estrema cura, mentre nel settore delle pompe sommerse creiamo da anni impianti molto affidabili. Abbiamo automatizzato l’inserimento di grandi statori e alternatori per lamierini fino a un diametro interno di 560mm, inoltre progettiamo e costruiamo formatrici di testate, expander, macchine tegolatrici e macchine speciali. Attrezziamo inoltre impianti delle più svariate marche”. La progettazione, la quasi totalità delle lavorazioni meccaniche core-business e l’assemblaggio avvengono in azienda nella sua sede di Sovizzo (Vi) mentre una piccola parte del lavoro è affidato a imprese sul territorio. Mce segue da sempre l’innovazione, investendo in nuovi impianti e attrezzature di ultima generazione per realizzare prodotti di grande affidabilità e qualità. L’azienda può inoltre contare su del personale qualificato, un team in grado di sviluppare tecnologie innovative per soddisfare le richieste del cliente e le aspettative di un mercato sempre più esigente. Mce collabora con altre aziende italiane e, da sempre sensibile anche al mercato estero, da oltre vent’anni è presente nella più importante fiera del settore dell’avvolgimento, la Cwieme di Berlino oltre che alla nuova fiera italiana, la Coiltech di Pordenone. Negli anni, grazie alle qualità manageriali di Fabio Marchesini che ha saputo costruire relazioni internazionali, Mce ha aperto agenzie di rappresentanza in diversi Paesi, esporta i suoi prodotti in tutto il mondo e ha partecipato a importanti progetti come la realizzazione di sistemi per l’Automotive elettrica e di grossi alternatori di produttori leader nel mondo. Subfornitura industriale Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Eureka by Moretto come la tecnologia potrebbe cambiare il mondo Se tutti i trasformatori di materie plastiche usassero Eureka, nel mondo si potrebbero risparmiare 3.000.000 di MW/anno, riducendo l’immissione nell’aria di 1.500.000 tonnellate di CO2/anno pari a 250.000 ettari di foresta tropicale “S e tutti i trasformatori di materie plastiche usassero Eureka, nel mondo si potrebbero risparmiare 3.000.000 di MW/anno, riducendo l’immissione nell’aria di 1.500.000 tonnellate di CO2/ anno pari a 250.000 ettari di foresta tropicale.” Con questi numeri esordisce Renato Moretto presidente e CEO della Moretto Spa parlando di Eureka:“il più ambizioso progetto realizzato nella storia della deumidificazione”. E’ il risultato di un lavoro lungo 13 anni svolto in azienda per lo sviluppo e il miglioramento del sistema di deumidificazione Eureka, supportato dal supercomputer Leonardo e dal lavoro di 13 ingegneri e 6 tecnici. Il sistema Eureka si compone di tre elementi: X Max, la tramoggia di deumidificazione, OXT e il Flowmatik ed è stato sviluppato come un sistema di trattamento avanzato dei polimeri tecnici. In grado di trattare fino a 15.000 kg/h di diverse tipologie di granulo plastico nel compounding, estrusione e trattamento Pet, Eureka gioca un ruolo particolarmente importante nella deumidificazione del Pet. I clienti Moretto hanno osservato che il sistema Eureka soddisfa i requisiti di deumidificazione con un consumo di energia del 56% inferiore rispetto ai sistemi di deumidificazione convenzionali. Basato sulla tecnologia zeolite, X Confronto della discesa del flusso di granuli tra tramoggia convenzionale e l’innovativa OTX. Immagine ottenuta grazie all’impiego del supercomputer Leonardo Max raggiunge livelli di performance ineguagliabili grazie al brevetto X Technology. La particolare conformazione delle torri è frutto di lunghi anni di studi sull’utilizzo del setaccio molecolare utilizzato come unico elemento assorbente nella tecnica del drying. X Technology dunque utilizza zeoliti in una speciale miscela chimica che li rende adatti ad assorbire le sole molecole di acqua realizzando un rendimento costante fino anche a –80°C in valore dew point. “La bassa penetrazione di zeolite nel dryer non è stata oggetto di interesse da parte delle 5 grandi aziende produttrici di zeolite – racconta Moretto, ripercorrendo la ricerca sottesa ad Eureka -. Noi, invece, abbiamo indagato proprio quell’aspetto: abbiamo studiato il setaccio molecolare per due anni prima di applicarlo per sviluppare la speciale torre dell’X Technology come elemento assorbente”. Nel frattempo, l’azienda ha recentemente progettato in cooperazione con l’Università di Padova, un turbocompressore che è incorporato nell’ultimo dryer X MAX lanciato nel 2013. Questo nasce come soluzione a ciò che sembrava inizialmente un problema irrisolvibile. Moretto descrive come nel 2009 si cercasse una soluzione per la deumidificazione del Pet su larga scala e come questo portò alla necessità di un dryer capace di trattare grandi quantità di Pet. Furono necessari diversi mesi per stabilire che il turbocompressore sviluppato con l’università di Padova era la risposta giusta. La tramoggia, in arte OTX, Original Thermal Exchager, per la sua apprezzata originalità rispetto alle soluzioni proposte fino ad oggi sul mercato, diventa elemento fulcro del progetto Eureka. La particolare geometria e fluidodinamica di OTX assicurano oggi un flusso di materiale e d’aria uniforme, un processo eccellente e un’efficienza energetica vicina al 56%. Ma come interagisce X Max con il reale fabbisogno di aria tecnologica di processo? Per questo è stato progettato Flowmatik, che ha il compito di gestire in automatico la distribuzione dell’aria tecnologica generata da X Max su ogni tramoggia attiva nelle giuste quantità. Può gestire fino a 32 tramogge. In sostanza, conclude Moretto, Eureka racchiude il meglio di ogni Umanesimo tecnologico L’OMS&P, cioè l’Original Moretto System & People, è il marchio etico dell’azienda Moretto e rappresenta quel concetto di fondo che sostiene tutta la filosofia del fondatore Renato Moretto e che egli ha sintetizzato con il binomio “umanesimo tecnologico”. Con questa espressione, spiega, “s’intende lo sforzo costante di riportare nelle relazioni economiche dei giorni nostri valori fondamentali ma spesso sbiaditi – afferma l’imprenditore -, come l’originalità, l’intelligenza e la creatività. Le persone – prosegue – sono il nostro patrimonio. Riconosciamo la loro centralità, rispettiamo le individualità e favoriamo l’apprendimento. Amiamo investire nella loro crescita professionale e valorizzare le loro competenze nel rispetto dei valori aziendali”. Da Moretto si considera “l’onestà intellettuale, l’etica e la competenza elementi essenziali della nostra professionalità. Siamo un’unica azienda articolata, integrata con un prezioso patrimonio comune orientata a creare una prospettiva di stabilità e sicurezza”. Tutto questo è racchiuso nel marchio OMS&P, con il quale sono contrassegnate solo le macchine che Moretto produce in esclusiva. Progetti ad altissimo contenuto di innovazione lanciati come novità assolute per affrontare le sfide sul mercato mondiale delle tecnologie delle materie plastiche. Con questo patrimonio abbiamo accumulato ben 161 brevetti internazionali e la sfida continua. Renato Moretto, presidente e CEO di Moretto Fare impresa a Nordest 15 Moretto in motion per condividere le idee I n anteprima a Fakuma 2014, nell’ottobre scorso, Moretto ha invitato i propri ospiti ad un sorprendente viaggio verso la tecnologia d’avanguardia del marchio OMS&P. Una selezione di autentici gioielli della tecnica concepiti per andare incontro a chi non si accontenta mai, con l’attenzione al dettaglio e la profonda competenza proprie di Moretto, in uno scrigno su ruote che svelerà i suoi tesori ai visitatori più curiosi ed attenti alle novità. Dedicato agli spiriti più ambiziosi ed intraprendenti, il Motorhome “Moretto in Motion” raccoglie i prodotti e le automazioni più esclusive della gamma aziendale e del mondo della trasformazione delle materie plastiche. L’esposizione include One Wire 6 Krono, il primo sistema di trasporto auto-adattativo sul mercato, che con i ricevitori Kasko, Kruise Kontrol, la centrale automatica di smistamento Dolphin e i filtri a ciclone FC, senza bisogno di manutenzione, creano il sistema di trasporto per materie plastiche più avanzato in commercio. Inoltre l’esclusivo sistema di deumidificazione Eureka, realizzato con i rivoluzionari XMAX, Flowmatik, Otx e Moisture Meter a garanzia di performance costanti, qualità certificabile, flessibilità estrema e completa efficienza, con risparmi fino al 56%. Il migliore investimento sul lungo periodo. Tra i prodotti di punta sono presenti i mini Dry Air, piccoli dryer dedicati all’optical e allo stampaggio tecnico. I dosatori DGM Gravix, capaci di dosaggi di altissima precisione anche nei microdosaggi (Rotopulse) e in presenza di vibrazioni e DVK Krystal, con tramoggia trasparente amovibile, semplice all’uso e con impostazione diretta della percentuale su Touch View. Infine i termoregolatori TE-KO, macchine costruite con componenti di altissima qualità, caratterizzate da grande precisione e lunga durata nel tempo. Fakuma è stata solo la prima tappa di “Moretto in Motion” Road Show, che vede coinvolto in primis il mercato tedesco. “Moretto in Motion”, un percorso di sinergie tra Moretto e i suoi clienti, “per condividere le nostre idee e segnare insieme un presente e un futuro di eccellenza”, afferma il fondatore dell’azienda, Renato Moretto. Interno del motorhome specialità: “X Max, dryer multitorre a rendimento costante; OTX, lo scambiatore perfetto energia-umidità; Flowmatik, il direttore d’orchestra per l’aria tecnologica”. La gamma di deumidificatori Eureka è affiancata da One Wire 6 Krono, i ricevitori Kasko, Kruise Kontrol, la centrale automatica di smistamento Dolphin, i filtri a ciclone FC, i mini Dry Air, i dosatori DGM Gravix, DVK Krystal e, infine, i termoregolatori TE-KO. Tutto si tiene nella grande e articolata cornice Moretto, che vede coinvolte diverse società: Moretto Deutschland GmbH a Norimberga, Moretto East Europe in Czestochowa, Moretto do Brasil Ltda a Sao Paolo do Brasil e Moretto Turchia Mtr in Istanbul. Recentemente è stata istituita Moretto US per seguire il mercato del Nord America. La presenza in Europa centrale, Asia e Sud America consente un servizio efficiente di fornitura e assistenza tecnica ai clienti in loco. Oggi Moretto si posiziona tra le prime realtà nel mondo; tra i clienti ha alcuni dei marchi leader sul mercato degli elettrodomestici, dell’illuminotecnica, dello sportwear, della detergenza, della filiera dell’automotive, del comparto medicale e cosmetico. 16 Fare impresa a Nordest Subfornitura industriale MODELLERIA ZANCHETTIN / Dagli stampi del 1968 alle più innovative tecniche in 3D Fonderia e stampa, un’arte di famiglia Innovazione, qualità e passione: la fusione in terra spicca il volo e guarda all’estero Francesco, Pierino ed Enrico Zanchettin O perativa dal lontano 1968, Modelleria Zanchettin è cresciuta nel corso dei decenni divenendo una solida realtà nel complesso settore della costruzione di stampi per fonderia a formatura a verde o sabbia-resina. Tante sono state le trasformazione, a partire dal suo originario dimensionamento “artigiano” col quale ha inaugurato l’attività il fondatore e titolare Pierino Zanchettin; a rimanere inaltera- ta è una filosofia votata alla soddisfazione massima del cliente, il quale ha sempre potuto contare su un partner preparato per fronteggiare le richieste più specifiche, in grado di licenziare lavorazioni che abbracciano gli ambiti della meccanica generale ma anche oleodinamica, motoristica, dell’arredamento e del design. Una delle ragioni principali di questa longevità sui mercati sta nella conduzione famigliare, oggi passata alla seconda generazione nelle figure dei figli di Pierino, Enrico (responsabile commerciale) e Francesco (parte produttiva). “Le conoscenze acquisite in tanti anni di presenza attiva sul mercato del Nordest spiega Enrico - unitamente a importanti e sistematici investimenti su un parco macchine sempre all’avanguardia incorrono a determinare i risultati positivi degli ultimi anni, nonostante il protrarsi della crisi congiunturale. Altro elemento imprescindibile - prosegue - è la coesione della nostra squadra, una struttura numericamente contenuta ma nata e formata all’interno dell’azienda, capace di competere con realtà più grandi di noi per qualità del prodotto finito e celerità delle tempistiche di consegna. Vi è poi la questione della scelta dei materiali, altro fiore all’occhiello di Modelleria Zanchettin che fin dai suoi primi passi si è orientata su soluzioni fortemente performanti e concepite per durare MOGENTALE IMPIANTI / Progetti e realizzazione di impianti di aspirazione nel tempo quali resine e allumini, l’ideale per le fonderie”. Ogni stampo è realizzabile sia attraverso metodi tradizionali che impiegando i più moderni e tecnologici centri di lavoro a controllo Numerico, con tecnologie 3D e l’uso di moderne fresatrici a Cnc. L’azienda meolese (provincia di Venezia) possiede infatti svariati centri con un campo di lavoro vario: si va dallo stampo metallico che può essere costruito dalla fresatrice con un campo pari a 1500x1100x600 fino allo stampo in legno o resina, che può essere costruito da fresatrice con campo di lavoro pari a 3600x2600x1200. Chi ne ha testato la competenza sa bene di poter trovare in Modelleria Zanchettin un referente che si affianca al cliente anche con un’attività di consulenza progettuale atta a perfezionare il proprio prodotto, pervenendo così spesso a significative migliorie nello stampo finito. Oltre al buon andamento in termini di fatturato, Zanchettin ha visto riconosciuto il proprio Eventi Lunedì 16 marzo 2015 impegno direttamente dalla Camera di Commercio di Venezia, che ha tributato alla Modelleria Zanchettin, lo scorso ottobre, il premio del Lavoro, del Progresso Economico e dell’Innovazione, evidenziando la continuità dell’opera imprenditoriale della famiglia Zanchettin. “L’intenzione - prosegue Enrico - è quella di aprirci ulteriormente al Nordovest Italia e di internazionalizzare i servizi anche all’estero, una sfida non facile che ci prefiggiamo di intraprendere forti di una competenza in continuo affinamento radicata in tanti anni di lavoro appassionato. Il segreto del nostro successo come azienda è spiegato a partire dalla lungimiranza di nostro padre, e nella sua capacità di concedere a noi le chance per crescere insieme alla società, comprendendone le dinamiche e svi- luppando giorno per giorno una visione strategica che la mantenga al passo coi tempi. Oggi i requisiti fondamentali per consolidare la nostra posizione sono quelli di mantenere alto il livello di qualità delle lavorazioni, peculiarità che da sempre ci contraddistingue, assecondando il cliente nelle sue necessità di ottenere i prodotti di cui abbisogna in tempi sempre più celeri e a un giusto rapporto qualità-prezzo”. Modelleria Zanchettin non è solo l’esempio di un “core business” orientato alla fonderia in terra dunque, quanto piuttosto il tipico caso di una famiglia assolutamente produttiva del Nordest, distintasi per il duro lavoro di squadra e per la visione di un preciso obiettivo imprenditoriale che ne assicurerà ulteriori soddisfazioni future. La squadra di lavoro T.E.S. / Progetti e impianti per l’industria farmaceutica, l’automotive e la panificazione Tra aspirazioni e condizionamenti Gli specialisti della foratura profonda Per ogni esigenza industriale nel segno dell’innovazione Lavorazioni per ogni tipologia di acciaio e diversi tipi di plastiche P C resente a Dueville in provincia di Vicenza fin dagli anni Settanta, Mogentale Impianti è una solida realtà industriale specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti di aspirazione. I settori di intervento sono i più svariati, basti pensare a quanti hanno la necessità di pulire l’aria sul posto di lavoro. “I nostri clienti provengono dai comparti della falegnameria, ceramica, meccanica, pelletteria, alimentari, fonderia, settore orafo e tanti altri tra i quali anche scuole superiori e istituti professionali”, spiega Alessandra Mogentale, amministratore dell’azienda al fianco del fratello Giuseppe. L’azienda si qualifica come partner affidabile anche per il montaggio e l’assistenza degli impianti. “È stato nostro padre, Luigi Mogentale, a fondare l’azienda, poi nel 2009 con il ricambio generazionale ha affidato a noi la direzione”, precisa Giuseppe. La società vicentina negli anni si è specializzata anche nella realizzazione di impianti di condizionamento, ormai indispensabili soprattutto negli ambienti di lavoro. Il team è formato da 14 collaboratori, la maggior parte dei quali è entrato in azienda in età di apprendistato, acquisendo qui conoscenza e professionalità. La spinta all’innovazione tecnologica è visibile in officina, dove si trovano una macchina per il taglio al plasma Warcomm, una linea di taglio lamiera Cr, una pressa piegatrice Cr, una cesoia Gasparini, quattro saldatrici, una cabina di verniciatura, una serie di macchine per la lavorazione dell’acciaio quali bordatrici, troncatrici, plasma manua- Impianto di aspirazione di Mogentale Impianti li, calandre, puntatrici. Nel 2014 l’azienda ha investito con l’acquisto di una nuova punzonatrice Euromac, capace di lavorare qualsiasi tipo di lamiera. L’obiettivo del 2015 è giocare sul mercato con competitività, aumentando la gamma dei prodotti realizzati con pezzi esclusivi, per rispondere tempestivamente ad ogni esigenza del cliente. “Quest’anno la priorità è la formazione del personale. Vogliamo velocizzare i tempi di lavoro per offrire al cliente la massima puntualità e precisione”, conclude Alessandra Mogentale. he cosa hanno in comune rulli per il pane, particolari dell’industria farmaceutica e gli alberi a camme dell’automotive? Un tipo di lavorazione, la foratura profonda, che richiede professionalità elevate e strumentazione di alta tecnologia, perchè l’intero ciclo produttivo deve essere contraddistinto da un check-up costante volto a garantire un continuo controllo dimensionale dei fori. Lo sa bene Simone Tezza, titolare della T.E.S., azienda di Sovizzo (Vicenza) specializzata in foratura profonda di alberi e piastre per conto terzi. La società è stata fondata nel 2002 come T.E.S. snc e poi trasformata nel 2009 in ditta individuale, si sviluppa su una superficie di 300 mq coperti e 200 mq scoperti con uffici di 30 mq. “Nonostante la congiuntura economica complicata - osserva Simone Tezza - siamo riusciti in questi anni a mantenere costante il nostro fatturato grazie alla diversificazione dei settori in cui operano i nostri clienti e alla loro fidelizzazione. Lavoriamo infatti nei seguenti campi: pistoni oleodinamici e pneumatici, alberi per motori, alberi per trasmissioni, alberi a camme, blocchi valvole, stampi per termoformatura, stampi plastica e altri settori”. La foratura profonda, definita tale quando la profondità del foro supera 10 volte il diametro della punta, viene eseguita con un utensile denominato “punta a cannone” e avviene senza interruzioni dall’inizio alla fine in un’unica passata senza dover far scaricare la punta. “Questo - puntualizza Simona Tezza - permette di diminuire i tempi di lavorazione, di mantenere i costi sotto controllo ed avere una lavorazione con una buona finitura e una minima deviazione assiale sul foro, circa 1-1,5 mm al metro in condizioni ottimali”. Il parco macchine della T.E.S. lavora con olio intero apposito per tale lavorazione: questo liquido lubrorefrigerante passa all’interno della punta ad alta pressione, raggiunge il tagliente, lubrifica le parti in contatto e ritorna all’esterno lungo la scanalatura della punta trasportando con sé i trucioli. “Lavoriamo tutti i tipi di acciaio, inox, alluminio, vari tipi di plastiche - precisa Simone Tezza -, mentre non lavoriamo leghe di rame e bronzo poiché l’olio usato è corrosivo per tali materiali”. Servizi alle imprese Eventi Lunedì 16 marzo 2015 PORTO 626 / Consulenza e valutazione dei rischi Sicurezza e ambiente: tutti i servizi per le pmi che vogliono crescere L’azienda assicura consulenza aggiornata e oggi anche le modalità di finanziamento “G razie alla nostra lunga esperienza e alle conoscenze approfondite e aggiornate in materia di sicurezza, territorio e ambiente, sappiamo quali sono le necessità delle aziende. Oggi, oltreché accompagnarle nei percorsi necessari affinché siano in regola con le normative vigenti, sappiamo anche individuare i canali di finanziamento regionali, nazionali ed europei adeguati a raggiungere lo scopo di ogni Corso antincendio impresa”. Sergio Tommasi, amministratore di Porto 626, società attiva dal 1994 nella consulenza e nei servizi alle aziende sintetizza così la mission di una realtà che conta dieci collaboratori la metà dei quali con meno di 30 anni. “Abbiamo sempre cercato attraverso le nostre azioni di far crescere le piccole e le micro imprese, supportandole per attuare aggiornamenti e processi che le mettessero al passo con i tempi”. Nata in montagna, a Sant’Anna d’Alfaedo in provincia di Verona, Porto 626 ha ben presto ampliato il suo primo impegno per la sicurezza del lavoro nelle cave di pietra e nelle aziende dedite alla lavorazione del marmo, diventando un punto di riferimento per la sicurezza del lavoro in ogni ambito (ed anche per i corsi di formazione obbligatori in tale materia) e per la consulenza e le pratiche ambientali. Nello specifico, “lo studio Corso Ple offre un servizio completo e integrato di consulenzaassistenza tecnica di elaborazione di Sistemi di gestione della sicurezza conformi alle norme Uni Inail e al decreto legislativo 231/01 che consentono la riduzione del premio Inail”, spiega l’amministratore Tommasi. Inoltre, “l’autorizzazione unica ambientale e le certificazioni Iso 9001, Iso 14001 e Ohsas 18001 sono un punto di forza dello studio. L’analisi dei fabbisogni azien- Fonometro POZZACCHIO LUIGI Lavorazioni meccaniche di precisione www.pozzacchio.it su macchine a controllo numerico POZZACCHIO LUIGI Via Lago di Costanza, 40 - 36015 Schio (VI) Tel. 0445 575457 • Fax 0445 501423 [email protected] Fare impresa a Nordest dali e la ricerca e gestione di contributi pubblici sono un ulteriore strumento di crescita e di riqualificazione delle aziende”. Porto 626 è anche un centro accreditato per la formazione e informazione obbligatoria previsto dal decreto legislativo 81/2008 e dagli accordi Stato-Regioni. “Si tratta di settori in cui le normative e le procedure per ottemperare a tutte le disposizioni sono complesse e in trasformazione. In questo contesto – evidenzia Tommasi -, Porto 626 fa del suo continuo aggiornamento e della capacità di essere sempre in grado di trovare le soluzioni più adeguate alle imprese il tratto distintivo della sua innovazione costante”. Uno sforzo indubbio, riconosce Tommasi, perché l’aggiornamento richiede molte energie, ma anche la soddisfazione di veder crescere le aziende che si assistono grazie “a una squadra di collaboratori giovani e preparati. Il nostro obiettivo – prosegue – è quello di valorizzare appieno le loro competenze”. Anche perché, aggiunge il professionista, in questi anni “stiamo verificando che le aziende che hanno lavoro sono determinate a migliorare, a mettersi in gioco e vivono gli investimenti in sicurezza e ambiente come una scommessa sul futuro”. Per quanto riguarda la consulenza e le pratiche ambientali. Porto 626 cura l’iter per l’otte- 17 nimento dell’Autorizzazione unica ambientale e per l’autorizzazione alle emissioni in atmosfera; fornisce una consulenza sulla corretta gestione operativa dei rifiuti; assiste nella tenuta della documentazione e compilazione del Mud e degli adempimenti previsti dal Sistri; dà consulenza e gestisce pratiche di acustica ambientale e fa anche le previsioni di impatto acustico, insieme alla redazione di relazioni di calcolo previsione dei requisiti acustici passivi. Circa la sicurezza sul lavoro, oltre alla predisposizione di Sistemi integrati certificati di gestione della qualità lavora sui sistemi di gestione della sicurezza; svolge attività di responsabile del Servizio di prevenzione e protezione; valuta i rischi presenti in azienda e predispone piani di evacuazione ed emergenza; è in grado, inoltre di svolgere valutazione del rischio da rumore, da vibrazioni, rischio chimico e da interferenze. Non da ultimo, per la marcatura Ce dei materiali lapidei, Porto 626 fornisce in tempo reale gli aggiornamenti delle normative da considerare; dà consulenza e assistenza nella gestione dei materiali e dei valori dichiarati; predispone il sistema di controllo di produzione con la possibilità di gestire online le schede di controllo e può pianificare tutta la documentazione per l’emissione del marchio Ce. 18 Fare impresa a Nordest Servizi alle imprese SKAN SRL / Consulenza aziendale orientata alla “creazione della vittoria” Eventi Lunedì 16 marzo 2015 OPES RISORSE / Consulenza aziendale su misura delle sfide dei mercati globali Un supporto concreto per cambiare Analizzare, progettare, risolvere A fianco della dirigenza in ogni fase del rinnovamento Riorganizzazione, strategia, produzione, vendite e marketing S C kan è una società di consulenza specializzata nell’affiancare la direzione aziendale nei momenti di cambiamento strategico che richiedono la valutazione di modelli alternativi di sviluppo e la ricerca di strumenti adeguati di finanziamento atti a supportarli. Le mutate condizioni ambientali e l’evoluzione delle esigenze delle imprese, hanno progressivamente determinato l’affinamento dello strumento consulenza da un modello di semplice propositore di soluzioni ed interventi ad un modello di coordinatore e, in taluni casi, di partecipante operativo nel processo di sviluppo. Nel rapporto con i diversi interlocutori aziendali coinvolti nei progetti di sviluppo: pubblica amministrazione, istituti di credito, università, fornitori e clienti, emerge sempre più la necessità di disporre di Paola e Claudia Gabino, titolari di Skan una consulenza che sia in grado di mettersi in gioco partecipando all’implementazione delle soluzioni individuate. La capacità di progettare soluzioni è una condizione necessaria ma non sufficiente; il consulente è valutato anche sulla sua capacità di creare i presupposti organizzativi all’attuazione delle scelte e di sporcarsi le mani e rischiare assieme al cliente. L’antica sapienza di Sun Tzu nel libro L’arte della guerra (risalente al V sec. a.C.) è uno dei più diffusi trattati di strategia militare e gestione dei conflitti, che dimostra ancora oggi tutta la sua validità al di fuori dell’ambito bellico, per vincere le battaglie della vita quotidiana. L’essenzialità del messaggio risponde alle domande di chiunque voglia raggiungere un obiettivo nella vita e nel lavoro. Prendendo spunto proprio da Sun Tzu che dice come sia importante nella definizione della strategia: “Utilizza quindi guide esperte dei luoghi, per usufruire dei vantaggi offerti dal terreno”, così l’utilizzo dei consulenti dovrebbe agevolare l’impresa nell’attuazione dei piani di sviluppo ma soprattutto nell’individuazione dei modelli più adeguati al cambiamento dei tempi e del mercato. L’epoca attuale, intrisa di cambiamenti e trasformazioni, tempo in cui tutto va conquistato e perseguito con costante sagacia, soprattutto il successo, ancora Sun Tzu ci ricorda: “Per questo affermo che la vittoria deve essere creata”, e va creata con la consapevolezza delle risorse a disposizione e la definizione chiara dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Ecco quindi che cambia anche il ruolo della consulenza che sta diventando uno strumento per favorire il cambiamento e creare la vittoria. on due sedi a Mestre e Milano, Opes Risorse (www. opesrisorse.it) è una realtà fondata nel 2010 da un team di consulenti aziendali e facilitatori. La sua mission è aiutare le pmi italiane ad affrontare il cambiamento e i cambi strutturali sempre più frequenti in un mercato globalizzato e in continua trasformazione. “La nostra mission si fonda su tre pilastri: analizzare, proGiovanni Vitale gettare e risolvere, attraverso soluzioni aziendali su misura, necessarie per affrontare le sfide che il mercato impone”, spiega il presidente Giovanni Vitale. Il punto di partenza di ogni progetto è l’analisi dell’azienda, con le sue esigenze, le sue caratteristiche distintive tangibili-intangibili, le problematiche e squilibri tra funzioni e processi produttivi. Dopo aver osservato e ascoltato il punto di vista dell’imprenditore e della direzione generale, il consulente analizza e conosce l’organizzazione aziendale e solo in seguito potrà proporre soluzioni-iniziative ad hoc. “È fondamentale riconsiderare tutte le azioni che si sono svolte fino a quel momento ed essere pronti al cambiamento”, precisa Vitale. Opes Risorse attraverso un approccio integrato ridiscute la strategia e la struttura aziendale usata fino a quel momento, portando valore aggiunto all’impresa, misurabile attraverso risultati concreti. “Qualsiasi cambiamento organizzativo - sottolinea Vitale - come un programma di ristrutturazione, un percorso di change management o il ripensamento di un modello culturale e organizzativo, per avere successo non può essere affrontato con superficialità, ma deve prevedere un approccio integrato, una chiara definizione delle priorità e il controllo costante del rischio. Per questo interveniamo a fianco del cliente nel ridisegnare modelli, strategie, flussi, processi e ruoli”. A fianco di Vitale e ad altri tre soci fondatori (Elisa Chiara Bonizzi, Ivan De Zanet e Marco Toffanin) opera un team di professionisti in organizzazione aziendale e in Hr management. “In base alle specifiche esigenze-caratteristiche dell’azienda affianchiamo il consulente più adatto per affrontare il cambiamento come per esempio: l’esperto in processi industriali, il tutor specializzato in marketing o in organizzazione di reti di vendita, il mentore, l’advisor strategico, il selezionatore”. Per rafforzare la presenza nel mercato Opes Risorse ha sviluppato un’alleanza con Zanni & Partners, società specializzata in strategie aziendali, nella definizione di piani commerciali e nello sviluppo del brand, alleanza che contribuirà a offrire alle aziende interventi ancora più integrati e a lungo termine. In questo modo Opes si pone sempre più al fianco delle aziende nelle loro esigenze di riposizionare l’organizzazione alle aspettative del mercato e del loro business. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Servizi alle imprese Fare impresa a Nordest 19 ITC SOLUTIONS / Veicolazione dati e informazioni Tutto il supporto della tecnologia È su quanto possono contare i clienti dell’azienda vicentina N ell’ambito dell’Information Technology e della comunicazione, Itc Solutions offre soluzioni di comprovata affidabilità che aumentano l’efficienza aziendale attraverso prodotti all’avanguardia tecnologica sul mercato nazionale e non solo. La società vicentina ha come “mission” lo sviluppo dell’innovazione per i propri clienti, attività svolta da un team costantemente aggiornato sull’evoluzione tecnologica nella veicolazione di dati e informazioni. Un esempio è dato dall’adozione del brand GFI, uno dei marchi di maggiore successo tra quelli commercializzati daall’azienda. “Dalla comunicazione fax e archiviazione efficaci e convenienti alla sicurezza e filtraggio della posta elettronica - spiega Nicola Marazzotta, amministratore di Itc Solutions – i prodotti GFI consentono di risparmiare tempo e denaro offrendo ottime opportunità di rendimento del capitale investito. Sono suddivisi in 7 campi di applicazione tra i quali spiccano i 4 prodotti da noi più rivenduti: GFI Mail Archiver, GFI Events Manager, GFi Web Monitor e GFI Mail Essentials. Il primo permette di massimizzare la conformità e minimizzare i rischi legali grazie all’archivio completo e a prova di manomissione della posta elettronica e dei file aziendali. Si aggiungano miglioramento della produttività e riduzione nei costi di archiviazione, eliminando l’esigenza dei file PST e conservando solo una copia a livello centrale di un’e-mail e dei suoi allegati; sono solo alcune delle caratteristiche di un software che per duttilità e facilità d’impiego si rivela arma di grande efficacia nella semplificazione di processi riguardanti dati che mantengono un altissimo livello di sicurezza. Events Manager è studiato I due soci Luca Aldighieri e Nicola Marazzotta per la protezione aziendale tramite rilevamento e analisi di incidenti di sicurezza eseguiti grazie ai log degli eventi. I vantaggi principali sono un aumento del tempo di operatività della rete e individuazione di problemi attraverso avvisi in tempo reale. Il software è importante strumento per garantire conformità normativa alle leggi SOX, D.P.R. 513/1997, PCI DSS, HIPAA e molte altre. Con Web Monitor si risolvono problemi di produttività legati a internet e i rischi di sicurezza. Il prodotto vanta tecnologia di filtraggio web che abbina la classificazione dei siti web al controllo delle applicazioni per aumentare produttività e sicurezza. Si tratta di una tecnologia avanzata che fornisce rilevamento “zero-day” delle minacce mediante scansione antivirus operata da un massimo di 3 motori, il filtraggio di URL pericolosi o vulnerabili e antiphishing. Mail Essentials, infine, offre protezione completa antispam e antivirus, divenendo il supporto della maggior parte delle piattaforme di messaggistica leader del settore tra cui Microsoft® Exchange 2003, 2007, 2010, 2013 e Lotus Domino”. 20 Fare impresa a Nordest Servizi alle imprese TESA SCREEN / Dal 2007 prodotti, attrezzature e formazione continua Eventi Lunedì 16 marzo 2015 ILS / International Limousine Service Venezia. Servizi esclusivi con autista Crescere innovando i servizi di stampa Comfort, riservatezza, qualità al top Qualità al primo posto e il fatturato cresce anche in tempi di crisi Solo il meglio su strada e sull’acqua U n’azienda controcorrente, che ha cominciato a operare nel 2007, in tempi di crisi economica. E che ha conosciuto il successo grazie alla qualità. È il caso di Tesa Screen, con sede in provincia di Venezia. “Ormai da anni - spiega l’amministratore Massimo Stocco - occupiamo una posizione di rilievo nel settore della serigrafia piana e rotativa, della flessografia, della tampografia e della stampa digitale, tutti metodi di stampa all’avanguardia. Forniamo una vasta gamma di prodotti e attrezzature di marchi prestigiosi. Ma so- prattutto mettiamo la qualità al primo posto per competere in mercati sempre più globalizzati”. I marchi distribuiti dall’azienda veneta, che conta una decina tra dipendenti e collaboratori, sono sinonimo di garanzia e assoluta qualità nel rispetto dell’ambiente e della persona. “Sono convinto che i grandi numeri di produzione nei vari settori merceologici a cui eravamo abituati fino agli Novanta non ci siano più - dichiara Stocco -. La globalizzazione, la crescita dei Paesi emergenti e, per certi versi, la saturazione dei mer- Massimo Stocco, amministratore di Tesa Screen cati occidentali fanno in modo che il know-how acquisito e la qualità siano le principali peculiarità per chi vuole fare impresa al giorno d’oggi”. Tesa Screen offre professionalità e competenza grazie alla continua formazione del personale. “L’innovazione - dice Stocco - deriva dalla costante ricerca di prodotti tecnologicamente all’avanguardia per dare soluzioni sempre più adeguate alle esigenze dei clienti. Abbiamo un ampio reparto per la realizzazione di telai serigrafici anche di grande formato e un service per la realizzazione grafica e lo sviluppo delle pellicole”. Tesa Screen dispone di macchinari ad alta tecnologia, tra cui uno “spalma emulsione per talai serigrafici”, un’attrezzatura che permette di ottenere una qualità eccellente di stampa. “In 2-3 anni - confida Stocco - puntiamo al raddoppio del fatturato. Un obiettivo che sarà perseguito acquisendo importanti distribuzioni di marchi esteri e investendo in strumenti altamente tecnologici come i nuovi computer to screen”. Auto prestigiose ed “exclusive water limo” per transfer ed escursioni. Servizi turistici all’altezza della clientela più esigente italiana e straniera. Connessioni e dotazioni multimediali garantite C ura per ogni dettaglio, dedizione nel mettere il cliente sempre al centro dell’attenzione, sono solo alcuni dei plus dell’International Limousine Service (Ils) di Venezia, realtà che offre automezzi con autista e una serie di servizi per una clientela nazionale e internazionale che chiede comfort ma anche professionalità e affidabilità. “Garantiamo sempre il meglio - afferma l’amministratore Massimiliano Lanza -. La flotta è costituita da vetture Mercedes-Benz top di gamma dotate anche di rete WiFi e apparecchiature multimediali a bordo. Gli autisti hanno un’altissima professionalità, grande riservatezza e ottima conoscenza delle lingue straniere nonché una buona formazione sul patrimonio artistico-culturale italiano. Quindi sono in grado di supportare il cliente anche in escursioni culturali ad hoc come per esempio il tour delle ville palladiane in Veneto”. L’offerta dei servizi è molto ampia: Ils offre anche exclusive water limo, mezzi per poter godere del fascino della laguna da una prospettiva senza eguali, nel massimo comfort e riservatezza a tutela anche dei clienti vip. Al noleggio di mezzi con autista sono affiancati anche servizi di biglietteria aerea e il supporto di una qualificata agenzia di viaggi nella quale Ils ha una partecipazione. “Lavoriamo con di- versi hotel di alta gamma e con tour operator internazionali - dice Lanza -. A Cortina siamo in partnership con l’Hotel Cristallo, inoltre nel periodo invernale abbiamo una sede di rappresentanza in loco per essere più vicini alla nostra clientela”. Ils è operativa 365 giorni l’anno e gli autisti garantiscono reperibilità h24. I clienti usufruiscono dei servizi per trasferimenti da e verso aeroporti, per trasferimenti da città a città, trasferimenti business o di piacere. “Siamo parte del network Nla - aggiunge Lanza - che riunisce i principali limousine service a livello mondiale. Grazie a questa partnership il cliente può avere lo stesso standard di servizi in 289 città dislocate in 31 Nazioni”. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Piazza dell’eccellenza Fare impresa a Nordest Sicurezza nei sistemi evacuazione fumi Sempre più in questo periodo dell’anno e soprattutto negli ultimi tempi, si sentono notizie di appartamenti e/o case che s’incendiano a causa del fuoco che si crea dal sistema canna fumaria. Questo è dovuto sempre più dal fatto che molti installano stufe a pallet e/o camini a legna per il riscaldamento delle proprie case motivate da un maggior senso ecologico e di attenzione al risparmio energetico. Ma purtroppo nessuno sensibilizza l’utilizzatore finale sull’importanza della pulizia della canna fumaria specialmente nel caso dell’utilizzo di combustibile solido come il legno o pellet. In molti casi la pulizia della canna fumaria, che dovrebbe essere fatta una volta all’anno, non viene eseguita per anni e basta una piccola brace incan- descente che risale il canale dei fumi per innescare l’accensione di tutta la fuliggine depositatasi negli anni, dando vita alll’incendio. Ecco che diventa fondamentale far eseguire un’ispezione e una pulizia della canna fumaria, una volta all’anno, attraverso il portello d’ispezione sia esso rettangolare o tondo, come prescritto dalla normativa, montato sulla parte terminale della canna sotto l’allaccio al camino o stufa che sia. Il portello ispezione molto spesso non viene neanche montato perché reputato non necessario nell’ottica di un risparmio sui costi d’installazione, salvo poi costringere lo spazzacamino a dover smontare parti della canna fumaria per accedervi da sotto o, peggio ancora, doverlo fare partendo dal tetto costringendo lo stesso ad adottare tutti quei sistemi di salvaguardia dalle cadute accidentali. Tutto questo comporta un aumento dei costi d’intervento tali che in virtù dell’attuale situazione economica, dove si è attenti al risparmio, si giunge al punto di non eseguire neanche i controlli! SEI SICURO DI VOLER RISPARMIARE SULLA SICUREZZA E SALUTE TUA E DEI TUOI CARI? Chiedi al tuo installatore di montarti il portello d’ispezione, quello che in un primo momento sembra un costo elevato e non indispensabile, lo si recupera in sicurezza e costi di manutenzioni future. OVERSEA S.r.l. Via Della Meccanica, 3/A - Bassona ZAI2 - Verona Tel. +39 (0) 45 505410 - Fax +39 (0) 45 505440 [email protected] www.oversea-online.com 21 22 Fare impresa a Nordest La piazza dell’eccellenza SPRING / In costante evoluzione, realizza parti funzionali, prodotti e prototipi Eventi Lunedì 16 marzo 2015 EXTENDO / Settore arredo: la strategia per un segno positivo a due cifre Professionalità nella stampa 3D Qualità e risparmio, su misura Partner ideale per le aziende manifatturiere, a partire da R&D I vantaggi della vendita su internet e da showroom qualificati N È ata nel 1998 da un team di progettisti meccanici, Spring Srl si evolve successivamente in un’ulteriore ramificazione del suo core business, abbracciando il servizio della stampa 3D. Sono queste le facce principali dell’azienda montevialese (provincia di Vicenza) che le consentono di emergere in maniera vincente sul mercato nazionale e di distinguersi anche su quelli esteri, Germania, UK e Francia in particolare. Mentre nel mondo si scoprono le potenzialità della stampa 3D, parlando di terza rivoluzione industriale, questa è già realtà a Monteviale dove, grazie agli investimenti in innovazione, Spring realizza ogni giorno una nuova “evoluzione” della produzione manifatturiera, realizzando parti funzionali e prodotti destinati al mercato finale, oltre che prototipi e campioni estetici. Gli investimenti effettuati (nell’ordine dei 2 milioni di euro per gli ultimi anni) nell’acquisizione di macchinari e soluzioni all’avanguardia, consentono all’azienda di figurare come polo di eccellenza nel panorama italiano ed europeo. “Il nostro maggior punto di forza - spiega Fabio Gualdo, titolare - sta nella nostra capacità di affiancare il cliente in tutte le fasi della catena del valore, proponendo di volta in volta la miglior soluzione”. Per le aziende manifatturiere Spring si posiziona infatti come un partner completo, in grado di presentare le soluzioni più innovative, coniugandole con l’esperienza ventennale: affianca le varie fasi di ricerca e sviluppo, realizza parti, prodotti e componenti con tecnologie 3D Printing e su queste è in grado di realizzare degli accurati controlli dimensionali, grazie alla tecnologia di scansione Sistema di manifattura additiva Fdm di Spring laser implementata nel 2014. Un nuovo modo di intendere i processi manifatturieri: “Attualmente - continua Gualdo - l’80% del fatturato riguardante le parti prodotte con manifattura additiva concerne parti funzionali, efficienti e performanti”. I materiali termoplastici impiegati sono un altro tassello fondamentale per l’innovazione creata da Spring: parliamo di materiali che vantano certificazioni di biocompatibilità, per uso aeronautico e in ambito medicale, possibilità di contatto con alimenti, ritardo di fiamma e autoestinguenza. Chi ne ha sperimentato la professionalità lo sa bene: le funzionalità dei pezzi prodotti da Spring è assicurata da un attento confronto con l’azienda cliente durante ogni fase di sviluppo di un ordine di fornitura. Per garantire ulteriormente la caratura del proprio operato, ma anche per incontrare le esigenze specifiche di alcuni importanti settori, l’azienda si sta inoltre dotando di certificazione di qualità Iso 9001 e Iso 9100. FERRARI BK / Masselli e lastre per pavimenti esterni grazie all’altissima qualità dei prodotti, ma soprattutto grazie all’innovativa strategia commerciale ideata e introdotta sul mercato a marzo 2014 che Extendo, azienda specializzata nella progettazione e produzione di sistemi di arredo per l’interior design, nello scorso anno è stata in grado di registrare un incremento nelle vendite pari al 18% del fatturato totale annuo. La nuova modalità di vendita, unica nel settore arredo, “è una formula che integra l’esperienza di acquisto nel negozio fisico con la visibilità e la dinamicità dell’acquisto online, perché il consumatore può recarsi negli showroom con noi convenzionati, toccare con mano la qualità dei prodotti, verificare i materiali e le finiture e decidere successivamente se acquistare direttamente in loco o dal sito internet dell’azienda produttrice”, spiega Dario Maniezzo, fondatore di Extendo insieme a Massimo Bianchi e Francesco Gallo. Acquistando nello showroom il cliente può beneficiare della professionalità e dei servizi offerti dal negozio: dalla scelta dei materiali, dei colori e delle finiture del prodotto ai rilievi e alla progettazione in 3D, dalla consegna a domicilio e il montaggio effettuato da personale specializzato alla scelta della modalità di pagamento preferita. Acquistando online, quindi direttamente dall’azienda senza godere dei servizi offerti dallo showroom, il vantaggio per il cliente è invece economico e si traduce in un risparmio di circa il 30% sul prezzo finale del prodotto. “Crediamo fortemente - aggiunge Dario Maniezzo - nella partnership con gli showroom qualificati, veri e propri punti di informazione e valorizzazione delle caratteristiche intrinseche dei nostri prodotti. Anche per questo - conclude - abbiamo attivato una campagna di comunicazione che vede in distribuzione, in tutti gli showroom partner in Italia e in Europa, display e brochure che informano sulla nuova modalità di vendita Extendo”. Le soluzioni di arredo firmate dall’azienda padovana - pareti attrezzate, librerie, tavoli, coffee table e cabine armadio - sono costruite con materiali eco-friendly, dotate di brevetto europeo, rigorosamente made in Italy, funzionali e completamente personalizzabili. HÖRMANN ITALIA / Chiusure civili e industriali di elevata qualità Una base ecologica e di qualità Venticinque anni sotto un buon segno L’azienda partecipa a Made Expo. Numerose le nuove proposte A Made Expo le ultime novità e 25 anni di esperienza e passione P F er Ferrari Bk partecipare a Made Expo, una delle fiere più importanti nel settore dell’edilizia, rimane un’opportunità importante per presentare le ultime novità. Quest’anno “sono molte e coinvolgono tutti gli ambiti in cui operiamo”, racconta Ivano Ferrari, alla guida dell’azienda specializzata nella produzione di masselli e lastre per pavimenti esterni adatti a ogni soluzione urbanistica e industriale, elementi per muri a secco e per muri di contenimento utilizzati nell’ingegneria geotecnica e nelle grandi opere stradali e blocchi per murature. “In esposizione - afferma - avremo sia dei nuovi pavimenti, adatti per le grandi superfici e per la riqualificazione delle città e dei centri storici, sia soluzioni per il privato, per il quale abbiamo prodotto una gamma con spessori sottili e finiture particolari, totalmente personalizzabile in base al gusto del cliente e grazie all’ausilio dell’architetto. Anche guardando ai muri di contenimento le novità sono plurime e riguardano sia un prodotto con nuove finiture e disegni, realizzato per le grandi murature, sia una soluzione per il cliente privato che si dedica al ‘fai da te’. Non mancherà una sintesi dell’ampio ventaglio di prodotti che copre tutte le esigenze dell’edilizia moderna: dalle pavimentazioni utilizzate nel residenziale a quelle tecniche per l’industria, da quelle high tech per ambienti urbani fino a quelle ecocompatibili, come ad esempio le pavimentazioni per esterni drenanti o filtranti, sistemi che rispettano il ciclo naturale permettendo il deflusso veloce delle acque meteoriche”. Valore aggiunto di Ferrari Bk, oltre al riguardo per l’ambiente, è la grande attenzione alle prestazioni qualitative dei prodotti, che si concretizza nell’accurata selezione delle materie prime e nell’utilizzo di impianti di produzione tecnologicamente all’avanguardia. L’azienda opera in regime di qualità controllata secondo la normativa Uni En Iso 9001 e tutti i prodotti sono controllati da un ente esterno che certifica la rispondenza alle normative europee. iliale italiana dell’omonimo Gruppo, sinonimo nel mondo di chiusure civili e industriali di elevata qualità, Hörmann Italia prenderà parte alla manifestazione Made Expo, che si terrà dal 18 al 21 marzo prossimi. Votata all’innovazione e nota per il considerevole numero di sistemi esclusivi immessi periodicamente sul mercato, l’azienda presenterà durante la kermesse numerose nuove proposte. Fiore all’occhiello delle novità esposte allo stand Hörmann (Pad 4 - N25-P30), saranno il portone sezionale RenoMatic 2015 e le porte d’ingresso RenoDoor Plus 2015 e TopSecur 2015, protagonisti della campagna promozionale 2015, nonché la serranda RollMatic in alluminio Decopaint e il portone sezionale Lpu con superficie Sandgrain. In occasione della fiera, torneranno poi in scena anche le porte d’ingresso in alluminio ThermoCarbon, lanciate a fine 2013 e in grado di offrire performance da primato in termini di coibentazione termica, riproposte a Milano in molteplici nuove varianti di design. Per i portoni sezionali industriali, invece, l’attenzione sarà focalizzata sui nuovi modelli con pannelli di 67 mm di spessore e una coibentazione termica migliorata fino al 21%, mentre per l’area logistica si potranno vedere la pedana di carico Htl-2 e il sigillante perimetrale Dslr-H. La fiera - afferma Stefano Tuccio, amministratore delegato della nota azienda - ci offrirà anche l’occasione di riunire al completo la nostra organizzazione, insieme alla quale celebreremo un memorabile traguardo: il 25° anniversario della fondazione di Hörmann Italia. Condivideremo valori, esperienze e passioni di 25 anni di storia in un evento dedicato che avrà luogo il 18 marzo, al quale parteciperanno importanti ospiti: oltre ai protagonisti della storia di Hörmann Italia, interverranno infatti Christoph Hörmann, socio titolare del Gruppo Hörmann nonché presidente della filiale italiana, il professor Federico Della Puppa dello Iuav di Venezia e il noto co- ach Dan Peterson”. Partner CasaClima dal 2011 e associata Lignius dal 2014, Hörmann Italia conta 50 addetti diretti e presenta una rete capillare di 500 concessionari di zona e 100 agenti commerciali qualificati. Grazie all’ampio bagaglio di conoscenze, esperienze e informazioni, l’azienda si rivela da sempre all’avanguardia non solo in termini di innovazione di prodotto ma anche di adeguamento delle normative e, non ultimo, in termini di garanzie, estese ad esempio in alcuni prodotti del residenziale dai due anni regolamentari a dieci anni sul prodotto e cinque sulle motorizzazioni. Eventi Lunedì 16 marzo 2015 Fare impresa a Nordest 23 Porsche consiglia Porsche consiglia Consumi ciclo combinato: da 10,0 a 9,2 l/100 km. Emissioni CO2: da 237 a 214 g/km. www.porsche.it/partner Le avanguardie non sono fatte per i salotti. Nuova 911 Targa 4 GTS. Performance Art. 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