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Cciaa: sistemi in sinergia per crescere e competere

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Cciaa: sistemi in sinergia per crescere e competere
Settimanale
E enti
NordEst
FRIULI V. G. | TRENTINO A. A. | VENETO
Anno 8 N° 8
Lunedì
16 marzo 2015
Spedizione con tariffa
Posta Target Magazine
conv. naz./304/2008
del 01-06-2008
Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl
VINITALY E MONDO ALIMENTARE
VERSO EXPO 2015
SUBFORNITURA INDUSTRIALE
SERVIZI ALLE IMPRESE
Pagg 9-13
Pagg 14-16
Pagg 17-20
I protagonisti di un settore
fondamentale per l’industria.
Storie di successi e di
competitività
L’agroalimentare nordestino
si prepara per le importanti
opportunità delle esposizioni
Una galleria di realtà capaci
di supportare le aziende
in un gran numero di attività
e ambiti
STRATEGIE / Siglato il protocollo d’intesa che integra operativamente le Camere di commercio di Veneto, Emilia Romagna e Lombardia
Cciaa: sistemi in sinergia per crescere e competere
Abbandonate le logiche
campanilistiche a favore
di quelle di sistema
I 3 enti camerali coopereranno per l’ulteriore sviluppo di un’area in cui già si concentra il 40% del Pil nazionale
54
e 55
PER CENTO
le quote
di quanto prodotto
dall’industria
manifatturiera
dell’area e delle
esportazioni rispetto
al totale Italia
625
mld
DI EURO
Il valore del Pil
complessivo
di Veneto,
Emilia-Romagna
e Lombardia
U
n patto operativo per
realizzare una macroarea funzionale, un ambiente favorevole alle imprese
per aiutarle a cogliere le
opportunità del mondo che
continua a crescere. A raccogliere e condividere una
sfida comune proponendo
una nuova strategia di sostegno alla competitività del
sistema produttivo italiano
sono le Unioni regionali delle Camere di commercio di
Veneto, Emilia-Romagna e
Lombardia che hanno firmato nei giorni scorsi a Bologna
un protocollo di intesa con
l’obiettivo di aiutare l’economia dei territori a cogliere le
opportunità offerte da una
dimensione territoriale più
ampia e da un’integrazione
di forze e strategie. Si avvia
un percorso di collaborazione per accrescere le relazioni
di cooperazione e la concertazione di attività e politiche
per una maggiore integrazione operativa in grado di
valorizzare le eccellenze attraverso un’azione condivisa,
in un’area in cui si concentra
più del 40% del Pil nazionale
e che esprime il 54% di quanto prodotto dall’industria
manifatturiera e il 55% del
valore delle esportazioni di
beni verso l’estero. “Si dice
che non tutto il male venga
per nuocere. Parto da questo
assunto per dire che credo
che l’accordo tra Unioncamere Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia sia anche
figlio di quell’attacco al sistema camerale che se da un
lato ha causato sicuramente
danni perché ha tolto risorse da destinare al sostegno
delle imprese, dall’altro ha
convinto le realtà più lungimiranti ad abbandonare le
logiche di campanile per abbracciare quelle di sistema”,
ha affermato il presidente
di Unioncamere del Veneto,
Fernando Zilio. Il Prodotto
interno lordo complessivo di
Veneto, Emilia Romagna e
Lombardia vale 625 miliardi
e pone l’area davanti a Paesi
quali Turchia, Paesi Bassi e
Svizzera, con una ricchezza
creata pari al 5% di quanto realizzato dall’intera Ue.
Tuttavia le motivazioni che
portano le tre Unioni regionali delle Cciaa a muoversi
in una logica di area vasta
vanno oltre i primati statistici. Il territorio, infatti, è sempre meno quello definito dai
confini amministrativi, ma
dove insistono le relazioni
delle imprese; i settori tradizionali si sono ricomposti in
filiere che tengono insieme
componente manifatturiera e terziaria; la dimensione
d’impresa, tradizionalmente
identificata dal numero degli addetti, è stata sostituita
dalla dimensione strategica,
dall’intensità delle relazioni che l’impresa ha con altri
attori economici, privati o
pubblici. È su queste basi che
è nato il protocollo finalizzato all’integrazione operativa
di attività e progetti di ogni
sistema camerale regionale.
2 Fare impresa a Nordest
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
SCENARIO / Confindustria Veneto ha presentato il suo manifesto “#Veneto 2020” teso allo sviluppo dell’economia
A Nordest si lavora a un nuovo
“rinascimento” fondato sul manifatturiero
Nel frattempo si è concluso il Meeting dei Giovani Imprenditori sul futuro dell’Italia
N
ordest imprenditoriale in gran fermento in
questo inizio 2015, che l’Istat
dà in crescita dopo tre anni,
prevedendo un +0,1% nel
primo trimestre. Il sistema
informativo Excelsior di
Unioncamere e ministero
del Lavoro dà, per esempio
in Veneto, una previsione di
21mila assunzioni nel primo
trimestre, con un +24% su
quello precedente e un +9%
in rapporto ai primi tre mesi
del 2014.
Un’aria di impegno e programmazione positiva che
si respira proprio in questi
giorni anche attraverso due
E enti
TERRITORIO
|
ISTITUZIONI
DIN NEWSLETTER
Settimanale
Anno 8 - Numero 8
Lunedì 16 marzo 2015
|
eventi significativi che caratterizzano il mese.
Lo scorso fine settimana a
Trieste si è svolto il partecipato 28° Meeting dei Giovani Imprenditori Nordest
di Confindustria, un evento
diventato di caratura nazionale e quest’anno per la prima volta aperto a delegazioni
internazionali. Il tema scelto
è stato fortemente programmatico: “Industria, internazionalizzazione, infrastrutture, Italia”.
A breve, il 27 marzo, invece si
terrà la tappa finale del percorso promosso da Confindustria Veneto per lanciare
Direttore responsabile:
Mattia Losi
Realizzazione editoriale
a cura di:
New Business Media srl
Via Eritrea, 21
20157 Milano
IMPRESE
Registrazione
Tribunale di Milano
numero 208
del 21 marzo 2005
Stampatori:
ll Sole 24 Ore S.p.A.
Via Busto Arsizio, 36
20151 Milano;
Il Sole 24 Ore S.p.A.
Via Tiburtina Valeria;
Km 68,7 - 67061
Carsoli (Aq);
Stampa Quotidiana
S.r.l - Via Galileo
Galilei, 280/A 40059
Località Fossatone
Medicina - (Bo);
“#Veneto2020”, il Manifesto
del nuovo manifatturiero,
per costruire una proposta di
politica industriale. Presentata dal presidente di Confindustria, Roberto Zuccato,
e dai vice-presidenti Luciano Miotto ed Enrico Carraro, l’iniziativa “vuole essere
innanzitutto un’agenda per
gli imprenditori veneti, ma
anche rivolta alla politica
regionale. Si tratta di un per-
UNICA TLC / Piattaforme e applicazioni innovative per comunicare
corso – hanno spiegato – per
orientare il Veneto e il Nordest del futuro verso un nuovo rinascimento, fondato sul
manifatturiero quale fattore
che ha determinato la forza
economica del territorio, ma
secondo una nuova concezione che, per rispondere alle
sfide globali, poggia su tre
pilastri: capitale umano innovativo, cultura e vocazione
metropolitana”.
A ognuno di essi Confindustria Veneto, con la collaborazione della Fondazione
Nordest e il contributo degli
stakeholder del territorio, tra
febbraio e marzo, ha dedicato un focus tematico al quale
hanno partecipato imprenditori, rappresentanti delle associazioni territoriali e opinion leader per confrontarsi.
Il 27 marzo ci sarà l’evento
conclusivo con le proposte
concrete per un’agenda politica della Regione da qui
al 2020. In estrema sintesi,
il Manifesto considera “il
sistema educativo come l’infrastruttura principale del
nuovo manifatturiero”; il lavoro creativo come la “principale fonte di produzione
culturale”, mentre l’industria
“diventa uno dei principali
veicoli di diffusione, anche
se non l’unico” della cultura;
la città metropolitana come
“la risposta alla domanda
di nuovi beni pubblici per
la competitività”, sintesi di
quell’”ecosistema favorevole”
per lo sviluppo della nuova
infrastruttura, che ha tra l’altro “l’esigenza di accedere a
nodi di interconnessione con
le reti globali”.
Intanto i giovani imprenditori nordestini riunitisi a Trieste da venerdì a ieri hanno
affrontato con diversi relatori internazionali e in molteplici momenti di confronto
quelle che ritengono essere le
“quattro ‘I’ fondamentali per
la crescita del Paese, ovvero
industria, internazionalizzazione, infrastrutture, Italia”.
Temi generali che si traducono in più impresa, una maggiore apertura alle opportunità che i mercati europei e
internazionali possono offrire, è stato sottolineato nel
corso della tre giorni. Inoltre,
occorre un aggiornamento
delle infrastrutture, anche
digitali e la valorizzazione
dell’”identità italiana, intesa
come caratteristica inimitabile che riunisce creatività,
qualità, innovazione, passione per la bellezza e stile di
vita”.
Il Meeting Giovani Imprenditori Nordest è nato 28
anni fa come momento di
riflessione sui temi di politica economica e industriale
che influenzano in maniera
determinante il presente e il
futuro dei giovani, delle imprese e più in generale del
nostro Paese. L’evento è stato
organizzato dai Comitati regionali giovani imprenditori
di Emilia Romagna, Friuli
Venezia Giulia, TrentinoAlto Adige e Veneto e si è
accreditato negli anni come
appuntamento
nazionale
atteso da tutti i Giovani Imprenditori di Confindustria.
A Trieste, per la prima volta un convegno nazionale
di Confindustria si è aperto
anche a ospiti e delegazioni
internazionali per favorire il confronto tra i giovani
imprenditori e il business
match tra le loro aziende.
BUGNION / Consulenza in materia di proprietà intellettuale e industriale
La competitività delle imprese
Dove i brand diventano arte
parte dalla comunicazione unificata Branding Art: da Verona Bugnion guarda al NordEst
Grazie alle sue soluzioni, le aziende del Nord Est sono sempre
più veloci nello scenario economico mondiale
L’
azienda vicentina Unica Telecomunicazioni puntando sull’innovazione dei
processi di comunicazione per il business, ha
saputo conquistare la fiducia di molte tra le
più importanti realtà imprenditoriali del Nord
Est che, per essere vincenti, hanno l’esigenza
di concorrere impiegando nuove strategie di
successo. “In concreto - dichiara Cristina Sinigaglia, responsabile marketing di Unica Tlc -,
siamo specializzati nell’integrazione di sistemi
di comunicazione che mettano le aziende nelle
condizioni di risolvere problemi complessi rapidamente, di riuscire a estendere in maniera
efficace le interazioni
con i collaboratori e
partner e di stimolare la
crescita dei rapporti con
i clienti. Questi elementi
sono cruciali per creare
una differenziazione di
mercato e un vantaggio
competitivo nel panorama aziendale odierno.
I modelli relazionali di
aziende distribuite, ecosistemi di partner, fornitori e clienti, vengono
messi oggi ancora maggiormente alla prova e
un’eccessiva dipendenza
da strategie di comuni-
cazione che non includono l’intera gamma di
interazioni può indebolire l’efficacia del business. L’adozione strategica dello smart working
è oggi più che mai essenziale per la crescita e
per una maggiore reattività alle condizioni di
mercato di un’azienda che deve incoraggiare
la collaborazione dinamica del personale attraverso la creazione di team interfunzionali
non ostacolata dalle tradizionali comunicazioni gerarchiche. “La soluzione ottimale non è
però appesantire un cliente con infrastrutture
complicate - dice -. Per questo abbiamo creato
un modello che consente all’azienda di trarre
vantaggi concreti e misurabili dall’utilizzo di applicazioni come Web Rtc
e applicazioni di condivisione documentale sicure, utilizzabili in modalità bring your own device
(Byod), da un’unica piattaforma intuitiva e pienamente integrata con il
software già presente in
azienda. La nostra sfida è
tracciare la rotta dell’innovazione per le comunicazioni delle imprese
nel Nord Est. Il successo
di mercato ci sta dando
ragione”.
U
n vero successo quello ottenuto, giovedì
26 febbraio, a Verona da Branding Art,
la mostra-evento in cui proprietà intellettuale,
creatività ed eccellenza italiana si incontrano e
si esprimono attraverso la chiave comunicativa
universalmente riconosciuta dell’arte. Il progetto è promosso da Bugnion S.p.A., leader internazionale nella consulenza in materia di proprietà
intellettuale e industriale, per dare valore sia ai
giovani talenti emergenti sia ai brand. “Branding
Art è più di una mostra che gioca con i brand.
Branding Art è un progetto nuovo e coraggioso,
che noi di ArT-Za siamo incredibilmente fieri
di aver ideato” così la descrive Alice Confalone
direttore artistico della mostra e socio fondatore di ArT-Za, ringraziando Bugnion “per aver
creduto in questa idea e per aver avuto fiducia
nei nostri artisti.” Danilo Bozzetto & Umberto
Diecinove, il duo artistico che ha reinterpretato
il marchio Bugnion, hanno definito Branding
Art “un’occasione sostanzialmente unica di confrontarsi e giocare con grandi brand. Se a degli
artisti viene chiesto di interagire con dei marchi
in genere l’approccio è pubblicitario/massimizzante. E si parla magari di restyling, con linee
guida precise volte a dare al marchio la nuova
immagine che il marchio desidera. A noi è stata data la libertà, le linee guida erano le nostre”.
Renata Righetti, presidente Bugnion, spiega come Branding Art e Verona abbiano compreso e
sostenuto ciò che Bugnion e tutti i famosi brand
protagonisti della mostra affermano ogni giorno: “le idee, il coraggio, l’iniziativa, vanno sostenuti, incentivati, tutelati, per guardare avanti, con ottimismo e fiducia. Qui, nel Triveneto,
Renata Righetti, presidente di Bugnion S.p.A.,
con alcuni degli artisti di Branding Art
abbiamo ogni giorno la dimostrazione di questo
spirito e per questo Branding Art, a Verona, non
poteva che essere un grande successo”. Il Nordest, e in particolare il veronese, in questa serata si sono confermati, ancora una volta, infatti,
territorio fertile per gli investimenti delle grandi
aziende. Bugnion S.p.A., lo scorso 15 gennaio ha infatti acquisito, Europatent-Euromark
s.r.l. lo storico studio veronese dell’Ing. Sandro
Sandri. Come sottolinea con grande soddisfazione, Marco Lissandrini, Direttore della sede
di Verona: “È stata una serata splendida. Sono
felice che la mia società abbia voluto festeggiare
l’acquisizione di uno studio storico e prestigioso
come quello dell’ing. Sandri, portando Branding Art proprio a Verona. Sono entusiasta che
Verona, la mia città, abbia accolto e apprezzato
questa mostra fuori dagli schemi, dimostrando
anche grande sensibilità verso i giovani talenti e
cogliendo perfettamente lo spirito che ha spinto
Bugnion ha realizzare un progetto ambizioso e a
portarlo in giro per l’Italia”.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Case History
Fare impresa a Nordest
FERRO BEVERAGE & CO. MOLTO PIÙ DI UN DISTRIBUTORE
Bere bene: senza selezione
e cultura non si ha successo
Le migliori qualità di prodotti Food & Beverage da tutto il mondo per l’Horeca.
10 sommelier addetti alla vendita, un’accademia per la formazione e momenti culturali
numeri parlano chiaro:
5.000 referenze complessive - tra vini, birre, spirit
di tutto il mondo e specialità alimentari italiane ed
europee -, 800 clienti Ho.re.
ca, 5.000 mq di magazzino,
1000 mq di punto vendita,
10 sommelier professionisti
addetti alla vendita.
Tutto questo e molto più è
Ferro Beverage & Co. (www.
ferrodistribuzione.it), azienda dedita alla ricerca e alla
selezione di prodotti di al-
Sabbadin, miglior sommelier
d’Italia del 2011 per la Guida
Espresso, oltre a una significativa esperienza con i fratelli
Alajmo del pluristellato ristorante Le Calandre; per le birre Mauro Gobbo (si veda il
riquadro a destra), da sempre
appassionato di questo mondo e instancabile viaggiatore
nei Paesi esteri celebri per la
tradizione birraia, dove ha
approfondito la sua specializzazione lavorando anche in
alcuni microbirrifici.
tutte le carte in regola per
guardare con fiducia verso il
futuro, forte anche dei suoi
oltre 95 anni di storia.
Fedele, ieri come oggi, ai valori che la contraddistinguono: meritarsi la fiducia del
cliente con prodotti di altissima qualità e un servizio puntuale, cordiale e competente
garantito da una squadra di
esperti e professionisti. E ora
una nuova scommessa: la recente apertura dell’avanguardistico “ferrowine” (www.
ferrowine.it) a due km dal
centro di Castelfranco Veneto e frutto di ben tre anni
di lavori tra ampliamenti e
ristrutturazione. “Si tratta
- spiega uno dei due titolari, Giovanni Ferro - di un
punto vendita unico a livello
nazionale e internazionale,
sia per quanto riguarda l’architettura che per il format:
1.600 vini, 1.400 spiriti, 300
birre selezionate, 200 confezioni regalo, i formaggi
francesi di Philippe Olivier
e altre specialità food in un
unico ambiente. Ma ‘ferrowine’ è anche molto più di un
modernissimo negozio di
vino, bevande, e prelibatezze
alimentari. Il concept vuole
richiamare un’antica biblioteca, con nicchie atte a custodire i prodotti e le caratteristiche scale per raggiungere i
punti più alti, sempre nell’ottica di rendere il prodotto
protagonista. Ecco dunque la
‘Biblioteca del Vino’. Si tratta - continua Ferro - di un
ta qualità per offrire ai suoi
clienti solo l’eccellenza.
A selezionare birre artigianali, alla spina e in bottiglia,
vini e spumanti, champagne,
liquori e distillati, due esperti
del settore: per i vini Angelo
Grazie inoltre alla partnership con Planet One, la Ferro è uno dei 10 atenei del
Bartending in Italia e ospita
corsi di formazione di tutti i
livelli.
Una realtà, dunque, che ha
luogo di incontro moderno e
innovativo, in cui l’attività di
vendita va’ di pari passo alla
formazione, alla degustazione, alla cultura e allo scambio di esperienze. Obiettivo:
creare un rapporto nuovo
I
3
tra consumatore, esercente e
produttore, non fermandosi
alla sola vendita”.
Particolarmente curato il design degli arredi, mentre l’illuminazione, la temperatura
interna e l’umidità sono regolate co cura per assicurare
la migliore conservazione dei
prodotti sia a scaffale che nel
caveau, al fine di fornire sempre la massima cura anche ai
grandi vini (tra cui prodotti
delle zone Bordeaux-Borgogna-Champagne). Al servizio della clientela, uno staff
di grandissima competenza,
composto solo da sommelier
professionisti e guidato da
Angelo Sabbadin e Mauro
Gobbo.
Attenzione speciale è riservata alla formazione, negli
appositi spazi ‘ferroacademy’,
dove si svolgono corsi, incontri e degustazioni che
Eventi in casa, degustazioni guidate
e consigli ad hoc per i clienti Premium
Ferro ha ideato una serie di servizi dedicati ai propri clienti
premium, al fine di portare anche all’esterno del punto vendita ferrowine l’alta qualità che contraddistingue i prodotti
e i servizi offerti come customer care, guida nella selezione
dei prodotti, degustazioni guidate e rapporto diretto con
sommelier professionisti.
Diventa così possibile organizzare degustazioni ed eventi
privati e personalizzati in ferrowine o a casa, guidati dai
sommelier del team e perfino da Angelo Sabbadin e Mauro
Gobbo; ottenere una consulenza specifica - comprensiva di
rifornimento - per il completamento della propria cantina
privata; custodire i propri vini più pregiati nel caveau interrato protetto e a temperatura controllata all’interno del
negozio e seguire appuntamenti formativi su vino, birra,
spiriti e food anche privatamente. Gli imprenditori possono inoltre regalare ai propri clienti o ai propri dipendenti
l’accesso agli appuntamenti di degustazione organizzati in
ferrowine in modo da fare un presente innovativo, particolare e culturale.
Ferrowine, quindi, va oltre la standardizzazione dell’offerta
e mettere a disposizione dei clienti più esigenti una serie di
servizi letteralmente cuciti sulle loro esigenze.
Import birre dal mondo (e dall’Italia)
T
ra le attività principali dell’azienda Ferro, spicca l’importazione di birre artigianali d’eccellenza.
Mauro Gobbo, beer expert e responsabile del settore in azienda, spiega: “La specializzazione in questo mercato per noi
risale agli ’90, quando la birra in Italia inizia a crescere conseguentemente al boom di aperture di locali specializzati come gli English Pub o Stube. Allora la tendenza era sulla birra
alla spina di qualità ma commerciale, mentre dal 2005 in poi
si è registrato un aumento della richiesta di birra di qualità a
produzione artigianale. Un trend che è andato rafforzandosi
negli ultimi tempi, con la voglia di provare bevande meno alcoliche, ma anche meno costose, complici la crisi economica
e le restrizioni alla guida delle automobili. Di conseguenza dice Gobbo - ho cominciato
a cercare questa tipologia di
prodotti nelle terre d’origine
ma anche in Italia, specie in
Lombardia e Veneto, dove,
nel frattempo, erano nati i
primi birrifici”.
Oggi ferrowine propone
una decina di marchi europei al top (molti dei quali hanno ottenuto diversi
riconoscimenti europei e
internazionali, tra cui tra
cui la scozzese Fyne Ales, le
inglesi Magic Rock Brewing
Co., Hawkshed Brewery,
Thornbridge Brewery e dal
Galles la storica Brains. Dal
Belgio trova spazio Scheldebrouwerij mentre dalla Franconia tedesca Klosterbrauerei Weissenoher), proponendo una
gamma di circa 250 birre estere e, nel contempo, un’intera
selezione di birre italiane, sempre di altissima qualità, come
quelle dell’oramai storico Nuovo Birrificio Italiano e del neonato birrificio CR/AK Brewery.
permettono a tutti gli appassionati del food & beverage di
accrescere la propria cultura
e le proprie conoscenze in
materia. “Come a dire, insomma - spiega Ferro - che
nel medesimo ambiente teniamo incontri per permettere ai neofiti di avvicinarsi alla
degustazione e agli esperti di
continuare il percorso nell’alta qualità anche attraverso
incontri con i produttori.
Invece il negozio si presta a
contaminazioni
artistiche
come presentazioni di libri
e quadri, e per ospitare meeting aziendali. Infine, ogni
settimana organizziamo tasting di vino, birra, spirit e
food in modo da formare gli
appassionati e confrontarci
con i clienti più esperti”.
Per i clienti premium sono
previsti alcuni servizi personalizzati (se ne parla in questa pagina nel riquadro in
alto), come la possibilità di
offrire la consulenza del sommelier Angelo Sabbadin per
chi desidera curare la propria
cantina privata.
C’è anche l’opportunità di
custodire nel caveau i vini
di pregio dei clienti stessi.
Gli imprenditori possono
poi regalare ai loro clienti o
ai più stretti collaboratori ingressi agli appuntamenti formativi od organizzare corsi
personalizzati per un regalo
originale, che diventa anche
occasione culturale.
4 Fare impresa a Nordest
Moda & Accessori
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
BLUE JEANS LAVANDERIE INDUSTRIALI / All’inzio era una stireria. Oggi offrono servizi accuratissimi per il settore fashion
“Stone washed”, lavaggio con pietra pomice,
know how e rispetto per la natura
Maestri dello stiro che hanno studiato cotone e denim. Lavano, “sporcano” e “distruggono” per famosi brand
A
ll’inizio era solo una stireria
ma fin da subito, vista la crescente domanda di jeans lavati “stone washed”, che in italiano significa
“lavaggio con pietra pomice naturale”, si specializza proprio nel lavaggio ad acqua. Nacque così la “Blue
Jeans Lavanderie Industriali”, da
un’idea dei fratelli Roberto e Giorgio Rossi, che iniziarono a dedicarsi
allo studio del cotone, soprattutto
del denim: tessuto intramontabile,
sempre al passo con i tempi e i dettami della moda.
In questi ultimi anni, l’azienda ha
raggiunto alti livelli di specializzazione creando un team affiatato che
riscuote grande fiducia e consenso
presso una clientela di prestigio
grazie a un servizio che si può considerare unico.
L’impronta di tipo familiare nella
gestione del lavoro, oltre ad assicurare la massima disponibilità,
garantisce un prodotto di grande
qualità, nel rispetto delle attuali
normative di legge per la salvaguardia dell’ambiente e dell’equilibrio
ecologico.
Da sinistra, Giorgio e Roberto
Rossi, titolari di Blue Jeans
Lavanderie Industriali
Il lavoro di Blue Jeans Lavanderie
Industriali è rivolto oggi alle maggiori aziende leader nel settore
dell’abbigliamento a livello europeo
e internazionale. Sono le firme più
note del mondo della moda jeans:
da Diesel a Replay, da Imperial
Fashion a Dsquared2. Per creare dei
blue jeans alla moda a volte occorre
“lavarli” con una tecnica speciale
che dona un effetto “vintage”. Oppure bisogna “sporcarli” o “lavorarli” per renderli unici, unendo creatività e tecnologia con artigianalità
e maestria. Ed ecco che l’azienda
veneta mette in campo ottanta tecnici ad alta specializzazione, veri e
propri artisti del jeans e del made
in Italy.
I trattamenti offerti riguardano la
nobilitazione e la “distruzione” dei
capi. Si parte dal reparto lavanderia,
dotato delle più innovative macchine automatizzate, e si prosegue con
le operazioni di carteggio e smeriglio, con la sbiancatura manuale
chimica, con la tecnologia laser e gli
effetti tridimensionali, con toppe e
rammendi fatti a mano da personale qualificato. Il ritiro e la consegna
dei capi viene effettuato nel più breve tempo possibile tenendo conto
delle priorità dei clienti. Un’attenzione particolare è riservata al rispetto delle normative vigenti in
materia di lavaggio industriale. Nel
2005 l’azienda ha ottenuto la certificazione Uni En Iso 9001:2000 e nel
2013 l’Iso 14001:2004 e si attiene
con rigore alle linee guida che caratterizzano le norme di legge, con-
Tra le lavorazioni svolte da Blue
Jeans Lavanderie Industriali
spiccano le operazioni di carteggio
e smeriglio che donano ai capi un
effetto vintage
S.D.S. GROUP / Show room ad Albignasego e tessuti a domicilio. Anche bretelle, cinture, borsoni e “24 ore”
Camicie su misura: fascino mai in crisi
se c’è il tocco da professionista
Indossarle non è solo un vezzo: sono uniche, comode e dai dettagli inimitabili
C
hi ha provato il confort,
la bellezza e l’unicità di
una camicia su misura difficilmente torna a prodotto
industriale.
In un periodo di impressionante standardizzazione
culturale, artistica e, conseguentemente, manifatturiera
è importante sottolineare, per
contro, il valore della competenza artigianale: quell’abilità
manuale che ha fatto la grandezza del vero made in Italy.
Un esempio di questa abilità è rappresentato da S.D.S.
Group.
Dal 2000, anno della sua
fondazione a opera di Sandra Della Savia, a oggi, lo
showroom di Albignasego
(provincia di Padova) in
Strada Battaglia si è distinto per la filosofia votata alla
massima soddisfazione della
sua eterogenea clientela, che
include imprenditori, liberi
professionisti e alcuni “Vip”
veneti ma non solo. I servizi
di S.D.S. Group, infatti, raggiungono gli amanti del bello
in tutta Italia: per gli affezionati più lontani, una volta
effettuate dal vivo tutte le misurazioni, S.D.S. Group invia
direttamente al domicilio i
campioni di tessuto, sicché
ognuno ha la possibilità di
toccare con mano e scegliere
consapevolmente in base a
gusti ed esigenze indicando i
codici di riferimento.
“La filosofia di S.D.S. Group
è semplice - spiega Sandra
Della Savia -. Tessuti ricercati, cura e precisione nella lavorazione, frutto di profondi
know-how ma anche di una
passione viscerale per questo
lavoro. Da noi non c’è spazio
per camicie standard: tutto è
predisposto e confezionato
su misura. La differenza si
vede e si sente indossando le
nostre creazioni: la calzabilità, in questo senso, è evidente
anche al cliente più distratto.
L’abilità aggiuntiva - sottoli-
nea Della Savia - sta nel considerare inoltre l’aspetto posturale di ogni persona: una
corretta capacità manuale da
questo punto di vista ‘corregge’ certi difetti adattandosi
sapientemente al corpo della
persona”.
Una camicia S.D.S. Group si
riconosce anche dai dettagli:
collo, asole e bottoni parlano
il linguaggio condiviso del
sapevole di quanto sia importante la
conservazione dell’ambiente.
Blue Jeans Lavanderie Industriali
punta con orgoglio al miglioramento e alla prevenzione dell’inquinamento, con l’obiettivo di sviluppare, documentare e mantenere
il proprio sistema per la salvaguardia dell’ambiente. In dettaglio, la
normativa Uni En Iso 9001:2000
racchiude una serie di linee guida
che servono a condurre con migliore efficienza i processi aziendali
per una migliore realizzazione del
prodotto ed erogazione dei servizi
al fine di incrementare la soddisfazione del cliente. L’Iso 14001:2004
invece è una norma atta a garantire
il rispetto dell’ambiente tramite una
serie di procedure e autorizzazioni
che servono a ridurre l’impatto dei
processi produttivi sull’ambiente
stesso. Gli aspetti ambientali da tutelare variano a seconda dei settori.
Il comparto dei lavaggi industriali
deve essere in grado di contrastare
le emissioni in atmosfera, gli scarichi idrici, i rifiuti e di operare per
una corretta gestione dei prodotti
chimici in generale. il tutto costantemente monitorato da aziende
accreditate. Oltre all’impiego del
laser, Blue Jeans Lavanderie Industriali utilizza lavatrici all’ozono per
lavaggi ecologici, che consumano
pochissima acqua.
Forte dei successi ottenuti nell’arco
di un trentennio, l’azienda veneta
guarda al futuro con grande ottimismo, con la certezza di svolgere il
proprio lavoro ogni giorno con rinnovato impegno e serietà, con una
passione che deriva dall’esperienza
e dalla capacità di proporsi sempre
con idee nuove e sorprendenti.
committente e dell’artigiano
che ha assemblato la risultante. Unico elemento comune è
l’italianità al 100%.
“Il mio interesse principale - precisa Della Savia - è
sviluppare un vero prodotto
italiano per tessuto, competenze e manodopera. Il mio
è un lavoro che richiede dedizione totale e un’inesauribile passione, senza le quali
sarebbe difficile ottenere ottimi risultati anche in questo
periodo d’innegabile difficoltà economica congiunturale”.
Ascoltando le parole di Della
Savia si evince l’atteggiamento di un imprenditrice
perfettamente concentrata
sul proprio presente e dunque scarsamente interessata
a parlare del passato, anche
se si è trattato di un passato
votato al successo. “Ciò che
è trascorso mi sembra già
vecchio - continua la titolare
- perciò sono portata a considerare solo le sfide dell’oggi.
La mia intenzione per il futuro prossimo della Camiceria è
proseguire in questo segmento di eccellenza ma offrendo
al cliente un ottimo rapporto
qualità-prezzo. L’intenzione è
ostinarmi nel proporre il vero
‘su misura’, unendo competenze chiaramente artigiane a
una spiccata informatizzazione in fase progettuale. Infatti,
utilizzando programmi Cad,
il cliente può contare su un
archivio dati facilmente modificabile nel caso di un eventuale ingrassamento o di altri
cambiamenti nel fisico”.
Per valorizzare ancor più
l’esperienza della visita allo
showroom, nella seconda
metà del 2014 è stata conclusa una profonda ristrutturazione degli spazi per dare
maggiore visibilità al settore
sartoria. Oltre alle camicie,
S.D.S. Group commercializza accessori Made in Italy
quali bretelle, cinture, ventiquattrore e borsoni da viaggio per l’uomo. Raccontare
l’esperienza della visita allo
showroom, ovviamente, non
equivale a viverla. Gli amanti
del “su misura” sono dunque
invitati allo showroom di Albignasego dove toccare con
mano un’eccellenza assolutamente non duplicabile.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Fare impresa a Nordest
5
ELBER / Leadership assoluta nel mercato broadcast e telecom
Nel mondo va in onda l’affidabilità della tecnologia italiana
Tutta la strumentazione prodotta dall’azienda è all’avanguardia, certificata Iso 9001:2008 e garantita 5 anni
E
sperienza trentennale, personale altamente specializzato, cura di ogni singola fase
della produzione - dal progetto
alla realizzazione dell’apparato -, utilizzo di componenti
ad altissima qualità, attività di
ricerca tecnologica volta all’innovazione. Questi i punti di
forza di Elber, che le permettono di distinguersi nel mercato
nazionale e internazionale. Dal
1978 l’azienda si è mantenuta
fedele alla scelta iniziale di operare nel settore dei ponti radio
a microonde per il broadcast.
Nata nella Riviera ligure di Levante, ha cambiato sede diverse volte per adeguare la propria
struttura alle esigenze di un
mercato in continua espansione. Ciò, senza mai perdere di
vista le origini artigianali del
processo produttivo che, negli
anni, sono state anzi mantenute e valorizzate. Il successo non
ha tardato ad arrivare. Merito
sia dell’affidabilità dei prodotti
che della capacità di relazioni
e supporto offerto, anche nella
fase progettuale e di installazione della rete. Il tutto è reso
possibile da un reparto di ricerca e sviluppo altamente specializzato e qualificato, che utilizza le migliori e più sofisticate
Satellite e non solo
Elber opera anche nelle telecomunicazioni e nei
settori delle trasmissioni via sat e videosorveglianza
I
La nuova sede, ubicata a Carasco (Ge)
soluzioni software per la simulazione, l’analisi e la sintesi di
tutte le fasi di cui un progetto si
compone: dal disegno di Pcb e
di circuiti Rf a quello delle parti meccaniche, dallo sviluppo
di codice per signal processing
sui più recenti microcontrollori, Dsp o Fpga, a quello per la
gestione degli apparati.
Un reparto cui Elber dedica
particolare attenzione, conscia
dell’importanza delle tarature
e dell’affidabilità dei prodotti,
è quello del collaudo. Tecnici
Collegamenti radio in oleodotti
altamente specializzati dispongono infatti di tutti quegli strumenti necessari per le
attività della società: analizzatori di spettro, oscilloscopi,
analizzatori di stati vettoriali,
analizzatori di segnali video,
generatori di segnali Rf. L’attendibilità della strumentazione è garantita dalla certificazione Iso 9001:2008 e dal
ciclico rinnovo degli elementi
obsoleti con le più recenti
novità del mercato. A siglare
ulteriormente l’affidabilità del
prodotto finale sono i test effettuati in un’apposita camera
climatica su tutti gli apparati,
ove viene verificato il corretto
funzionamento in condizioni
meteo critiche, sia per temperatura che per umidità. Questo
protocollo consente a Elber di
vendere i propri sistemi in tutte
le parti del mondo, dalle foreste umide e piovose dell’America centrale ai deserti del Medio
Oriente, dalle fredde cime delle Alpi alle calde estati maltesi.
L’azienda è infatti presente in
ogni parte del mondo e la capillare diffusione dei prodotti in
Europa, Centro-Sud America,
Asia, Africa e Australia è sup-
portata dalla costante presenza
nelle maggiori esposizioni internazionali. Così l’espansione
e la consolidata posizione di
leadership nazionale nel proprio settore non hanno impedito a Elber di mantenere nel
tempo un rapporto personale
con tutti i clienti, dalle piccole
emittenti locali ai grandi network radio-televisivi. Questa
politica, unita alla grande qualità dei prodotti, consente alla
società di offrire una garanzia
di cinque anni. Nel contempo,
l’allargamento dei propri interessi al mercato degli apparati satellitari e alle soluzioni
in ambito telecomunicazioni,
costituisce una nuova e avvincente sfida che permetterà ad
Elber di continuare a progettare soluzioni personalizzate e
innovative.
Da settembre 2008 Elber è
operativa nella nuova sede,
ubicata a Carasco (Ge) in via
Pontevecchio 42 W. Il modernissimo edificio, dislocato su
2 piani e situato non lontano dalla vecchia struttura, si
estende su di una superficie di
circa 2 mila metri quadrati e
rappresenta quanto di meglio
l nuovo portfolio dei prodotti
satellitari, lanciato nel 2013
dal reparto R&D di Elber, le consente di procedere pari passo con
l’evolversi delle tecnologie e delle
rinnovate esigenze che le emittenti radiotelevisive si trovano ad
affrontare. Lo scopo è quello di
permettere, mediante soluzioni
all’avanguardia ma dal prezzo in
linea con gli standard del mercato,
il trasferimento su larga scala dei
contenuti tv e radio opportunamente veicolati sul satellite nella
porzione di banda resa disponibile
dall’operatore. Questa gamma offre
una piattaforma semplice, ma potente e modulare per applicazioni
di tipo fisso o mobile. Il disegno
altamente flessibile permette una
facile combinazione dei moduli
sempre con l’intento di mantenere
la gestione e il funzionamento efficaci e intuitivi all’utente. Elber non
è solamente “Ponti Radio e Apparati per il Satellite”, ma dispone anche di una vasta serie di dispositivi
e accessori innovativi adatti alla
realizzazione e customizzazione di
soluzioni chiavi in mano in grado
di coprire a 360 gradi le esigenze
del mondo broadcast e telecom.
Un dispositivo satellitare Elber
si potesse richiedere a livello di
flessibilità e tecnologia. Questo
in risposta alla volontà di avere
una location che risponda sia
alle esigenze produttive, alle
necessità dei clienti, ma anche
a rendere più piacevole e funzionale l’ambiente e chi lavora
nell’azienda. Senza dimenticare - come si diceva - la qualità
e l’aggiornamento tecnologico
delle gamme di prodotti.
La struttura è delineata da una
colorimetria ambientale che
delimita la aree di lavoro, da
quelle gestionali e progettuali,
attraverso il blu edil rosso, colori che compongono anche il
logo della stessa Elber. A livello
operativo, si trova al piano terra, l’officina meccanica e l’area
stockaggio merci; mentre, al
primo piano, gli uffici amministrativi, l’ufficio acquisti,
l’area produzione e collaudo,
la zona R&S, le diverse sale
riunioni, lo spazio riservato
all’ospitalità con le sale ristoro
e relax, che prevedono ulteriori
ampliamenti.
Successivamente al trasferimento delle attività nella nuova sede, sono state
ampliate le risorse umane,
In particolare, si è puntato
all’area R&S, da sempre elemento fondamentale dell’
attività Elber. Gli importanti
e continui investimenti in
questo settore testimoniano la volontà dell’azienda di
mantenere un ruolo guida
tra i competitori sia su scala
nazionale che internazionale.
Ponte radio: dalla progettazione alla realizzazione completa in stabilimento
Competenza e precisione estreme hanno distinto l’azienda negli anni, sia in Italia sia all’estero
E
Rete radio ospedaliera
Un progetto di videosorveglianza
lber è specializzata nella progettazione e produzione di ponti radio dedicati a applicazioni broadcast (trasferimento di segnali televisivi e
radiofonici) e telecomunicazioni (trasferimento
dati e voce: Internet Service Providers /Wireless
Internet Service Provider, reti di collegamento
per enti pubblici e comuni, tra ospedali e centri
sanitari, reti di controllo per impianti elettrici e
pubblici, controllo oleodotti/gasdotti, sicurezza
(videosorveglianza) ed emergenza - Disaster
Recovery). È una focalizzazione che le ha consentito di conquistare una leadership assoluta sul
mercato, grazie anche all’elevato standard qualitativo e al continuo aggiornamento tecnologico,
che cominciano a essere apprezzati non solo in
Italia ma anche in vari Paesi europei e di altri
continenti. Il mercato dei ponti radio è da sempre
il punto di forza di Elber per prestazioni, affidabilità collaudata e semplicità di installazione. In
Un ponte radio mobile Elber
particolare, le gamme sono dedicate a soluzioni
di collegamento fisse (permanenti 24 ore su 24)
e mobili (temporanee in base alle esigenze), ma
sempre volte al conseguimento dell’obiettivo. Va
sottolineato come la ricerca, la progettazione
e la produzione degli apparati siano realizzate
completamente all’interno dell’azienda. Di conseguenza, anche le schede elettroniche, i moduli
digitali, e quant’altro sono frutto del continuo
aggiornamento tecnologico della stessa Elber. In
questo modo si ha la possibilità di controllare
ogni particolare, ogni singolo pezzo e apparato
prima che venga consegnato al cliente, al di là
della particolare e scrupolosa fase di collaudo cui
viene sottoposto ogni prodotto.
Tutto questo meticoloso processo di produzione
consente di offrire quell’affidabilità che il mercato
riconosce ai dispositivi della Elber, che può, praticamente garantire “a vita” i suoi prodotti.
6 Fare impresa a Nordest
Verso Expo 2015
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
PENTA SERVICES / Dal 1994 servizi per il settore edile e costruttore in prima linea per Expo, Mose e all’estero
Specialisti in rivestimenti innovativi
per pavimenti di opere civili e pubbliche
L’impresa impiega solo professionisti altamente specializzati e formati in maniera continua
Il rendering del padiglione del Brasile a Expo 2015
P
enta Services rappresenta un bell’esempio di
quella imprenditorialità veneta che, con determinazione e professionalità, parte dal
piccolo e arriva a guardare
lontano. L’azienda nasce nel
1994 come società di servizi
nel settore edile con il fine di
creare un ponte tra la richiesta e l’offerta di lavoro per poi
velocemente
trasformarsi
essa stessa in impresa edile.
Oggi conta 30 dipendenti e
ha all’attivo commesse importanti sia in Italia, quali
il Mose e l’Expo 2015, sia
all’estero.
“Abbiamo incominciato a
lavorare con le aziende edili
del Veneto fino a farci conoscere da grandi aziende con
commesse
internazionali
che sono attualmente i nostri
clienti”, afferma Giuseppe
Zen, contitolare dell’azienda
insieme con il legale rappresentante Claudio Porcellato.
“Negli anni, per distinguerci
dalla concorrenza, ci siamo
specializzati nella realizzazione di pavimentazioni
speciali, come quelle degli
ospedali, delle carceri e delle
università, lavori che rimangono ancor oggi il nostro
core-business”.
In tal senso, l’azienda è da
sempre molto attenta agli
sviluppi tecnologici e guadagna vantaggio competitivo
non solo nell’estrema specializzazione ma anche nella capacità di proporre soluzioni
innovative.
“Negli ospedali, ad esempio
- fa notare Zen - siamo stati
i primi ad impiegare additivi
particolari che contribuiscono a rendere i pavimenti di
linoleum, caratterizzati in
genere da uno spessore sottile, molto più consistenti e
resistenti”.
Il 99% del lavoro di Penta
Services è rappresentato da
subappalti in grandi opere
pubbliche.
“A fianco di clienti importanti quali il Gruppo Mantovani, la Maltauro e la ex Cesi
siamo stati chiamati nella realizzazione di tutto il sistema
tramviario di Venezia-Mestre, della Stazione di Porta
Susa a Torino e della Nuvola
di Fuksas, il nuovo Centro
congressi di Roma” afferma il
titolare. “E, da qualche anno,
siamo presenti nei cantieri
dell’Expo e del Mose”.
In particolare, per Expo 2015
l’azienda ha realizzato le pavimentazioni della piastra
espositiva principale che,
con una superficie totale di
oltre un milione di metri
quadrati, è la più importante
infrastruttura del sito dove si
svolgerà la manifestazione.
Ha anche curato la pavimentazione dello spazio espositivo del Brasile, dei padiglioni Germania e Stati Uniti,
dell’Hortus, dell’open theatre
e dei cluster tematici dedicati
al riso e al cacao, e, attualmente, è impegnata nella
realizzazione dei tornelli
d’accesso. Allo stesso modo,
per il Mose, la grande opera
di ingegneria civile e ambientale finalizzata alla difesa
di Venezia e della sua laguna
dalle acque alte, ha realizzato
i getti di sottofondo del calcestruzzo sia sotto il livello
del mare che in superficie
per le dighe mobili. Di recente, l’azienda ha in commessa
due grossi ospedali, tra cui
quello di Verona che richiederà due anni di lavoro.
“L’estrema specializzazione,
negli anni, ha portato i suoi
frutti - commenta Zen -. In
tal senso siamo stati chiamati a operare anche all’estero,
all’inizio al seguito di aziende italiane impegnate in lavori nell’Est Europa e, oggi,
nella messa a punto delle
pavimentazioni per la Tour
Odeon di Montecarlo, il più
alto grattacielo d’Europa.”
Il segreto del successo
dell’azienda - che, pur nella
situazione di crisi che ha colpito l’edilizia, ha assunto solo negli ultimi mesi 6 nuovi
operai - risiede forse nel valore che attribuisce alla manodopera specializzata, nonché alla formazione continua
dei dipendenti sotto tutti i
punti di vista, dal pronto soccorso all’uso dei macchinari
particolari.
“Senza dimenticare - conclude Zen - la grande capacità
di adattamento alle richieste
del mercato e l’intuizione
dell’importanza di ‘fare rete’.
Di fronte a lavori particolarmente impegnativi, infatti,
abbiamo sempre scelto la
strada della partnership con
altre aziende, anche concorrenti, al fine di offrire il miglior servizio possibile”.
Il Mose a Venezia
REGIONE VENETO / La nuova piattaforma www.expoveneto.it è in 25 lingue per promuovere le eccellenze regionali durante l’Esposizione internazionale
Expo 2015, un’occasione per tutti
Ecco un’agenda per sapere tutto
Sul portale un fitto calendario di eventi su territorio suddivisi per temi.
Resterà aperto anche dopo la chiusura dei padiglioni milanesi a ottobre
V
enticinque lingue per un portale (www.expoveneto.it) nel
quale sono contenuti eventi, proposte e offerte pubbliche e private,
istituzionali e delle imprese, uno
strumento informativo e promozionale realizzato dal sistema produttivo, dagli enti e dalle associazioni
della regione.
Il Veneto ha deciso di giocare in
casa così le opportunità derivanti
dall’Expo 2015, cercando di “fare
esperienza” d’Italia ben oltre Milano ai milioni di visitatori.
Se il Veneto è dunque da tempo
in fermento per mettere a sistema
la sua capacità produttiva, il vicino Friuli Venezia Giulia è del pari
impegnato a far esaltare il progetto
“Dall’Expo ai territori” e, in collaborazione con il Consorzio del
Prosciutto di San Daniele, lancia
“Aria di Friuli Venezia Giulia” che a
fine giugno nella cittadina collinare ricalcherà, allargandola, “Aria di
festa”, la celeberrima festa del prosciutto. “Aria” sarà gemellata con il
festival piemontese Collisioni, che
si svolge a Barolo.
Per entrambe le Regioni, che investono anche su una significativa presenza negli spazi milanesi dell’Expo
e lungo i sei mesi dell’Esposizione,
questo evento è “un’opportunità da
non perdere” su una molteplicità di
fronti.
Il portale Expo Veneto, per esempio, ha nella sua carta costitutiva
un duplice obiettivo: promuovere
le eccellenze venete in chiave internazionale, se possibile attirando
capitali stranieri. Un doppio binario di internazionalizzazione, cioè,
che diventa strategica per il rilancio
economico attraverso la conquista
di nuovi mercati. E poi un sostegno
al “made in Veneto”, promuovendolo e presentandolo ai milioni di turisti che visiteranno la regione perché diventi una spinta per la ripresa
dell’economia locale.
Complessivamente la Regione Veneto ha messo in campo 5 milioni
per l’Expo e “circa la metà - com’è
spiegato in una nota dell’amministrazione - serviranno per acquista-
re strutture e per creare infrastrutture che rimarranno anche dopo il
grande evento, come le piste ciclabili, gli interventi sui siti museali”.
Per il Friuli Venezia Giulia l’investimento nel suo complesso è di 1,515
milioni, ai quali si aggiungono due
contributi governativi di 300mila
euro l’uno.
Il portale di Veneto Expo offre al
visitatore una vastità di scelta incredibile tra gli eventi in programma,
da scegliere tra le decine di temi
proposti o attraverso la data. Ad
alimentarlo possono essere tutte le
aziende e i soggetti che vi aderiscono, inserendo nel calendario l’evento di cui sono artefici. Si tratta di
una piattaforma che rimarrà aperta
anche dopo la chiusura dei padiglioni milanesi, perché vogliamo
che l’Expo non sia un punto d’arrivo ma di partenza”, ha affermato
Luigi Brugnaro, presidente del comitato Expo Veneto. “Su un tema come ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ - ha detto
il presidente della Regione, Luca
Zaia - la nostra regione, il nostro
territorio, per i valori che esprime,
si candida naturalmente a un ruolo
di primo piano in questa kermesse
mondiale. E non solo dal punto di
vista agroalimentare, settore nel
quale con 160 mila aziende agricole
e 350 prodotti tipici ha ben pochi
rivali, ma anche per quello che riguarda il patrimonio culturale, storico e artistico”.
Da maggio a ottobre, inoltre, la
regione ospiterà “Aquae Venezia
2015”, uno dei più importanti eventi
collaterali di Expo, nell’importante
spazio permanente per congressi e
manifestazioni costruito in prossimità del Parco scientifico tecnologico Vega.
Intanto il Friuli Venezia Giulia ha
deciso di “aderire alla piattaforma
Explora per promuovere, attraverso
Expo 2015, le 10 mete più rappresentative in Friuli Venezia Giulia”,
ha spiegato il vice presidente della
Regione, Sergio Bolzonello, con la
presidente Debora Serracchiani ha
presentato l’impegno dell’amministrazione per l’evento a Milano
e in regione. Nella top ten, Trieste,
castelli d’acqua, Carso; Villa Manin,
Palmanova, Grado, Aquileia; Pordenone, Sacile, Maniago e Spilimbergo; Sesto al Reghena, Valvasone
Arzene, San Giorgio della Richinvelda; Cividale, Udine, San Daniele,
Medio Friuli; Gorizia e l’Isontino;
Itinerari della Grande Guerra; Gemona e le valli carniche; il Tarvisiano; la montagna pordenonese.
Solo attraverso questa iniziativa si
conta di poter garantire alle strutture ricettive qualcosa come 3.5005.000 pernottamenti.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Verso Expo 2015
Fare impresa a Nordest
7
8 Fare impresa a Nordest
Biomedicale
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
FIDIA FARMACIA / Nata lo scorso gennaio, è la rete di Fidia Farmaceutici dedicata al canale retail per le farmacie
Con tutta la forza dell’acido ialuronico
Ricca offerta terapeutica grazie a un know how scientifico pluridecennale
A
poco più di due mesi
dalla nascita di Fidia
Farmacia, la nuova rete di
professionisti di Fidia Farmaceutici
completamente
dedicata al canale retail, il
managing director Marco
Severgnini annuncia gli ottimi risultati raggiunti: “Fidia
Farmacia ha un’immagine
assolutamente positiva presso il mercato e il contatto
diretto con farmacisti e consumatori non farà che rafforzarla. La sinergia con l’informazione medico scientifica
- aggiunge - sta già portando
risultati concreti, enfatizzando la capacità di consiglio
dello staff della farmacia
nell’ambito del benessere”.
La nuova rete, lanciata a gennaio dal big italiano Fidia
Farmaceutici, leader nella
ricerca, sviluppo e commercializzazione di prodotti a
base di acido ialuronico che
trovano applicazione in campo biomedico, è nata sia per
rafforzare il brand sul territorio sia per consolidare il
rapporto già esistente con
gli specialisti della salute,
fornendo un servizio aggiun-
Fidia Farmaceutici
tivo e completamente riservato al canale retail. “Se da
un lato - afferma Severgnini - intendiamo rispondere
all’esigenza del farmacista di
essere costantemente aggiornato sulle novità terapeutiche in commercio, dall’altro
ne riconosciamo il ruolo
consulenziale e l’alto valore
professionale. Con il medico, il farmacista rappresenta
la figura di riferimento per il
paziente, poiché è in grado di
assisterlo al meglio nella sua
scelta tra i numerosi prodotti
a marchio Fidia. La farmacia - prosegue Severgnini - è
e rimarrà un punto di riferimento sul territorio per il
cittadino, a maggior ragione
con l’implementazione di
una serie di servizi che molti
punti vendita italiani stanno
sviluppando. Fidia Farmacia
vuole essere a fianco degli
specialisti della salute: abbiamo la presunzione di pensare
che un’azienda con la storia
di Fidia abbia il diritto e il
dovere di essere vicina alla
farmacia e, conseguentemente, ai consumatori”.
L’aspettativa della neonata
rete di professionisti, formata da oltre 55 persone che lavorano in sinergia con la forza vendita che già da tempo
promuove i prodotti di Fidia
Farmaceutici presso i medici
di famiglia e gli specialisti, è
di raggiungere il 50% delle
farmacie italiane nel primo
anno di attività. La volontà di disporre di una forza
vendita rivolta unicamente a
questo canale è nata dall’ampiezza dell’offerta Fidia, che
nel corso degli anni ha sviluppato prodotti innovativi
e di alta qualità, indicati nel
trattamento di patologie a
elevato impatto sociale, come le malattie articolari e le
lesioni cutanee acute o croniche. “Forti del valore aggiunto che la nostra offerta
terapeutica apporta alla salute e al benessere del paziente,
affrontiamo questa nuova sfida con ottimismo - aggiunge
il Ceo di Fidia Farmaceutici,
Giorgio Foresti -. Possiamo,
infatti, contare su un knowhow scientifico pluridecennale e su elevati standard di
qualità nella produzione, valori aggiunti che - sottolinea
CBA GROUP / Leader nelle soluzioni Ict per le strutture socio sanitarie. Tre le business unit attive
Pronti per gestire la Silver Economy
Gli ultra 65enni saranno più dei bambini. Ecco le nuove applicazioni per la Sanità
ll presidente Valentina Andreatta durante il recente
festeggiamento dei 40 anni con lo staff direttivo
P
er la prima volta nella storia dell’umanità, presto le
persone ultra 65enni saranno
in numero superiore a livello
globale rispetto a quelle sotto
i cinque anni. Nascono così nuovi modelli di welfare e
di innovazione sociale in cui
l’Ict si inserisce con un ruolo fondamentale nel fornire
soluzioni volte al miglioramento della qualità della vita. Cba Group si immette a
pieno titolo in questo trend
di mercato con esperienza e
professionalità che derivano
dall’aver affiancato da oltre 40
anni le strutture socio sanitarie. Leader nelle tecnologie
informatiche per la gestione
delle strutture per anziani e
precursore di rinnovamenti e
cambiamenti in quest’ambito,
il gruppo semplifica l’organizzazione delle strutture che
prendono a carico gli anziani
e, nell’anno in corso, appena
festeggiati i 40 anni di attività,
rileva un trend assolutamente
positivo: fatturato in aumento
negli ultimi 4 anni del 17%,
crescita a livello occupazionale del 27%, 68 dipendenti
con età media di 36 anni e una
giovane donna presidente che
ha raccolto le redini del padre
fondatore. Un’approfondita
conoscenza del mercato porta infatti la software house ad
anticipare le esigenze economiche e gestionali del settore
di riferimento con la proposta di software per gestire a
360° la struttura per anziani:
dall’ambito amministrativo
alla gestione degli ospiti, del
personale, gestione stipendi
(oltre al software dedicato con
servizio in outsourcing), senza
dimenticare il servizio postvendita svolto internamente
dall’azienda. Oltre a ciò Cba
Group annovera due ulteriori
“business unit”: Cba Consulting, finalizzata a supportare
l’innovazione del management delle strutture socio-sanitarie attraverso un’attività
di consulenza e formazione
e Cba Servizi, che offre un
servizio inerente l’elaborazione stipendi per enti pubblici
e privati. Oggi una struttura
per anziani su due in Italia si
avvale delle soluzioni Cba con
una fortissima presenza su
tutto il territorio nazionale ma
in maniera preponderante in
Lombardia, Piemonte, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia
Giulia, regioni in cui detiene
dal 30% al 50% del mercato
di riferimento. In un ambito
in continua evoluzione Cba
sta spingendo verso soluzioni
che, oltre a garantire la qualità
di vita dell’Anziano in Struttura, mirano ad ampliarne il
sostegno anche in ambito di
assistenza domiciliare. Spicca,
tra i 52 moduli offerti, una
cartella sanitaria informatizzata (Cartella Socio Sanitaria)
che permette di raccogliere
ed elaborare informazioni
determinanti per predisporre
un’accoglienza mirata e seguire al meglio il residente nel determinare abitudini, interessi,
autonomie motorie, capacità
sensoriali e stili di relazione,
programmando una cadenza di attività giornaliere. La
Cartella Socio Sanitaria viene
da qualche anno offerta, anche in ambito Rsd (Residenze Sanitarie per Disabili) con
Giorgio Foresti, Ceo di Fidia Farmaceutici
- ci contraddistinguono nel
settore farmaceutico e biomedico, sia a livello nazionale sia su scala internazionale”.
Nell’ampio ventaglio di offerte sviluppate sin dal 1946 da
Fidia Farmaceutici, “l’acido
ialuronico rappresenta e rappresenterà il punto di riferimento per i prodotti di Fidia
Farmacia e per gli operatori
di mercato”, specifica ancora
Marco Severgnini. “La leadership di Fidia nella ricerca
e sviluppo di questa molecola
rappresenta una certezza che
deve esser trasmessa a tutto il
mercato, nelle varie categorie
in cui sia possibile declinarla.
Non solo Connettivina”, so-
stiene Severgnini, riferendosi al prodotto a base di acido
ialuronico che, lanciato oltre
50 anni fa sul mercato da Fidia Farmaceutici, nel campo
della riparazione tissutale
rappresenta ancora oggi un
unicum per le sue capacità di
riparazione delle lesioni cutanee, “ma una serie di prodotti, esistenti e in divenire,
che attraverso l’acido ialuronico si sposino con i concetti
di benessere e prevenzione.
Puntiamo ad arrivare - conclude Severgnini - in tutti i
mercati in cui sia possibile
dare un valore aggiunto attraverso la ricerca e sviluppo
di Fidia”.
specifiche peculiarità, tanto
da divenire l’unico software
italiano che gestisce le disabilità intellettive con parametri
stabiliti a livello internazionale. Cba Group vanta inoltre alcuni primati che potenziano il
binomio software e cultura in
ambito welfare: una razionalizzazione che mira a efficientare con elevati standard la cura dell’anziano, fulcro di ogni
proponimento. Spicca dunque
la soluzione per gestire l’intera
filiera del farmaco, dal magazzino fino alla somministrazione, un sistema unico in Italia
che si prende a carico tutte le
chiviazione sostitutiva, tematiche di grande attualità, visti
i recenti obblighi normativi.
Infine, da sempre inclini verso
soluzioni anticipatrici, ecco il
recente avvicinamento al tema
delle neuroscienze con l’apertura in ambito di “Neurotecnologie e invecchiamento”.
La presidente Valentina Andreatta afferma: “La nostra
visione avveniristica dello
scenario evolutivo che interessa la popolazione anziana
ci ha sempre portati a puntare
a un’offerta di massima efficienza per strutture e ambiti
connessi. Il valore aggiunto di
La squadra Cba
complesse fasi con una totale
informatizzazione/robotizzazione. Vengono oggi proposte
soluzioni web based, più performanti e all’insegna della
portabilità che offrono massima attenzione agli ospiti e
grande fruibilità per gli users.
Il Gruppo vanta soluzioni
all’avanguardia in tema di
fatturazione elettronica e ar-
Cba consiste nella capacità di
fornire un pacchetto completo, personalizzabile, modulare
e di grande semplicità d’uso,
ideato e creato dal nostro team per garantire risparmio
di risorse e di tempi e ridurre
al minimo il margine di errore. Cba Group è al servizio
dell’anziano ma è giovane e
dinamico per Dna”.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
COMMERCIO / La vicinanza tra le manifestazioni Expo e Vinitaly offre numerose opportunità alle imprese
Vino e agroalimentare, sostegno
all’esportazione e all’innovazione
Il piano coordinato che promuove il made in Italy, stanziati 260 milioni di euro
“L
’agroalimentare protagonista dell’economia
del Paese”, ha detto nei giorni
scorsi il ministro per le Politiche agricole e alimentari
Maurizio Martina commentando gli interventi per il settore contenuti nella legge di
Stabilità 2015. E a riprova della
determinazione assunta, a fine
febbraio sono stati pubblicati
i decreti attuativi dell’azione
definita “Campolibero”, per i
crediti d’imposta per l’innovazione, le reti d’impresa di produzione alimentare e l’e-commerce agroalimentare. Una
velocità di marcia colta dal
presidente di Veronafiere Ettore Riello, il quale presentando
a Roma insieme al ministro
Martina la 49esima edizione di
Vinitaly in programma a Verona dal 22 al 25 marzo ha affermato: “Vinitaly ed Expo sono
l’uno consecutio dell’altro, una
coppia fantastica che consente
azioni straordinarie per il futuro del settore vitivinicolo”
e non solo, posto che il tema
dell’esposizione universale di
Milano (1 maggio-31 ottobre)
è “Nutrire il pianeta. Energia
per la vita”. Motto che s’attaglia
perfettamente all’agroalimentare italiano e alla straordinaria vivacità della vitivinicoltura
che a Vinitaly si presenta al
meglio e con una forte capacità
attrattiva sull’estero. Quattromila gli espositori per l’edizio-
ne 2015, per un totale di 91
mila metri quadri occupati.
“È un appuntamento importantissimo per il sistema nazionale vitivinicolo, legato alla
grande occasione dell’Expo”,
ha sottolineato il ministro, che
ha annunciato “il Testo unico
sul vino è il nostro prossimo
obiettivo”. Ricordando inoltre
che negli ultimi 10-12 mesi “si
è fatto molto per il vino, sotto
il profilo della semplificazione
e della promozione sui mercati
esteri”, Martina ha anche evidenziato come stia andando
avanti “un piano coordinato
tra i ministeri a favore dell’internazionalizzazione del made
in Italy”. Per gli obiettivi del
Piano per la promozione straordinaria del made in Italy e
l’attrazione degli investimenti
sono stati stanziati 260 milioni di euro e l’altro giorno
è stato firmato un decreto di
attuazione dal ministero dello
Sviluppo economico, Federica
Guidi. Intanto Vinitaly ha nel
suo Dna una forte vocazione
all’attrattività per favorire gli
E enti NordEst
Fare impresa a Nordest
incontri delle imprese italiane
del settore con i buyer esteri,
tanto che ha confermato un
aumento del 34% degli investimenti per coinvolgere delegazioni di operatori da Europa,
Usa, Asia e Sudafrica. Vinitaly
sarà accompagnato da eventi
come Operawine, che riunisce cento grandi produttori
nazionali, Enolitech, il salone
internazionale delle tecniche
per viticoltura e olivocultura,
e Sol&Agrifood, dedicato al
meglio della produzione oleicola e agroalimentare italiana. “Affrontiamo il 2015 con
ottimismo”, ha sottolineato il
direttore generale di Veronfiere Giovanni Mantovani
in prossimità dell’evento. Un
sondaggio tra realtà rappresentative del settore, infatti, ha
fatto emergere che “nel 2014
si è registrata una crescita del
fatturato delle cantine italiane pari al 5% rispetto al 2013
e soprattutto il 55% di queste
esprime fiducia per il 2015”.
Da qui la possibilità sempre
più concreta “di incrementare
l’export del vino del 50% entro
il 2020”, secondo la sfida lanciata dal premier Matteo Renzi
e rispetto alla quale “stiamo la-
9
vorando”, ha assicurato il presidente di Veronafiere Riello,
nella consapevolezza che “ci è
stato riconosciuto dalle aziende e dalle istituzioni un ruolo
di piattaforma di servizi per
l’internazionalizzazione delle
imprese”.
La 49esima edizione di Vinitaly è stata proprio pensata per
permettere a produttori e operatori di amplificare al massimo le opportunità che si stanno delineando e per crearne di
nuove. Incontri b2b sono stati
organizzati tra i buyer delle delegazioni ospitate e le aziende
espositrici all’interno dell’International buyer lounge. Un
grande convegno, richiesto da
consorzi di tutela, aziende vitivinicole e altre realtà del settore, approfondirà invece il tema
delle trattative Ittp, il Trattato
Transatlantico sul commercio e gli investimenti con gli
Usa. A questo, si aggiungono
i focus su Hong Kong, Cina,
Usa, Russia, Brasile, Australia.
A Vinitaly, anche la presentazione ufficiale di “Vino - A
taste of Italy”, il padiglione del
vino all’interno del Padiglione
Italia dell’Expo, realizzato da
Veronafiere-Vinitaly.
CONTATTO COMMERCIALE PER LA PUBBLICITÀ
SU QUESTA INIZIATIVA
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[email protected]
10 Fare impresa a Nordest
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
Case History
COPPIELLO GIOVANNI SNC
Carne equina d’alta qualità,
eccellenza italiana da conoscere
Controlli costanti e professionalità
Nulla è lasciato al caso nel trattamento delle carni all’interno
della Coppiello Giovanni snc: il percorso della lavorazione,
dall’ingresso della materia prima alla spedizione del prodotto confezionato, si attua curando al massimo la qualità del
prodotto, nel rispetto dei più severi parametri europei certificati da controlli periodici degli organismi di ispezione.
“La nostra azienda - osserva infatti il dott. Simone Agostini - gode del certificato IFS (International Food Standard) a
garanzia di un rispetto di molti requisiti tra i quali anche la
tracciabilità e rintracciabilità di carni e ingredienti dall’arrivo, durante la lavorazione, fino al prodotto finale. La qualità
è garantita da una grande esperienza nella selezione dei tagli
in fase di acquisto, e da altrettanta competenza e passione
durante il processo di lavorazione”. L’azienda può contare anche su impianti moderni e all’avanguardia, forse unici per il
settore, che consentono una lavorazione veloce e fluida nel
rispetto delle massime normative igieniche. “Questo si riflette in prodotti sicuri, dallo standard qualitativo costante
- puntualizza Agostini -. Una garanzia per il nostro cliente.
Siamo sempre alla costante ricerca di nuovi prodotti, o del
miglioramento di quelli già in produzione. Questo significa molto lavoro, impegno e pazienza, in quanto non sempre
tutto riesce al primo tentativo. Cerchiamo di essere sensibili
alle nuove richieste del mercato, in modo da essere sempre
pronti, consci del fatto che il futuro è di chi cerca di leggerlo
in anticipo”.
L’azienda ha una lunga tradizione nel settore e opera nel rispetto degli standard europei
che garantiscono il processo dall’acquisto delle materie prime alla vendita
Lo stabilimento di produzione
N
e è passato di tempo
da quando Giovanni
Coppiello, classe 1939, avvia una piccola macelleria
equina, una struttura artigianale specializzata in
carne di alta qualità. Oggi
quella “bottega” è diventata un’importante azienda industriale, con lo stabilimento di Perarolo di
Vigonza (Padova) che dal
1980 a oggi ha avuto ben
quattro ampliamenti.
Ma la passione è rimasta
la stessa, la passione per il
proprio lavoro e per selezionare i tagli migliori di
carne equina scegliendo
quelli di prima scelta di
puledro o di cavallo adulto.
La passione che ha portato
oggi la Coppiello Giovanni
snc a detenere una posizione di primato all’interno del
mercato. “Per quanto il nostro settore rappresenti una
“nicchia” della salumeria
italiana – precisa la figlia
del titolare, Barbara Coppiello - riteniamo di essere
il riferimento per questo
genere di produzioni. Per
quanto riguarda i riflessi
congiunturali il nostro è un
settore che evidenzia una
certa rigidità.) È difficile
conquistare nuovo mercato, ma quello in possesso è
abbastanza consolidato. Il
nostro lavoro si impernia
sostanzialmente sul mercato nazionale, ma qualche
tempo cominciamo a ricevere segnali di interesse an-
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
che dai mercati sia comunitari che extra-comunitari”.
E per l’anno in corso, le
sfide sono molteplici. “Il
2015 - osserva infatti Coppiello - è iniziato con alcune tensioni sul mercato delle materie prime, in questo
momento stiamo cercando
di focalizzarne il possibile
impatto sulla nostra attività. L’obiettivo è comunque
un aumento del fatturato,
pur mantenendo una buona dose di prudenza e realismo. Il 2015 è anche l’anno dell’Expo, che ci vedrà
presenti visto che si tratta
Alto valore nutritivo e benefici riconosciuti
L
a carne di cavallo possiede alcune caratteristiche che la
differenziano nettamente dalla carne bovina e ha un
valore nutritivo tale da poter giustificare un aumento del
suo consumo, ancor oggi poco diffuso. “Si contraddistingue
organoletticamente - precisa il dott. Simone Agostini della
Coppiello Giovanni snc - come poco sapida, più gentile, ma
non meno succulenta della corrispettiva di bovino. Il colore
è di un rosso scuro carico, grazie all’alto contenuto in ferro,
naturalmente ricco in queste carni”. Ecco perché il consumo
di carne equina può dare un valido contributo a una dieta
sana ed equilibrata, per l’apporto di ferro e per l’elevato tenore di proteine di alto valore biologico. “Le carni equine
- aggiunge ancora Agostini - sono particolarmente magre,
con una più favorevole presenza di acidi grassi insaturi,
preferibili a quelli saturi nella prevenzione di malattie cardiovascolari”. Nonostante tutti questi benefici riconosciuti,
la comunità europea ancora oggi non tutela il settore con
normative mirate. “Per esempio - continua Agostini - di recente sono state inserite normative per definire l’obbligo in
etichettatura della provenienza per le carni caprine e ovine,
ma non per quelle equine”. E non solo in Europa: anche a
livello nazionale la normativa evidenzia una certa vetustà.
“Questo messaggio - conclude Agostini - può essere recepito
come uno scarso interesse da parte del legislatore per il settore, riflettendosi da un lato in minori tutele per gli operatori
che rimangono così esposti periodicamente alle accuse non
fondate dell’informazione di parte e, dall’altro, con una minore chiarezza per il consumatore finale”.
di un’importante occasione
per mostrare al mondo una
realtà probabilmente ignorata. Un’eccellenza italiana,
frutto di tradizione, cultura, e impegno”.
Questa azienda che esprime perfettamente il termine “a conduzione familiare” (presentandosi proprio
come una grande famiglia
con ben 50 elementi tra impiegati, operai e direttivo
tutti uniti nell’affrontare le
sfide quotidiane del lavoro)
non cessa di investire per
lo sviluppo della propria
produzione. “Tre anni fa –
racconta Barbara Coppiello
- è stato inaugurato l’ultimo
ampliamento di 4000 mq,
tutto a disposizione della
produzione di sfilaccio ed
insaccati e sono stati inseriti nuovi impianti e linee di
confezionamento”.
Prodotti di punta della
Coppiello Giovanni snc
sono lo sfilaccio di equino (prodotto anche nelle
versioni di bovino e tacchino) e la bresaola, particolarmente apprezzata per
la compattezza e la chiara
colorazione. Lo sfilaccio è
un prodotto unico e attualissimo, capace di abbinare
la genuinità della tradizione gastronomica locale alla
comodità del “take away”
grazie ai praticissimi formati in vaschetta e sacchetto. La produzione assorbe
quasi il 40% delle carni
acquistate e si appoggia su
moderni impianti di cottura e confezionamento che
permettono di garantire alti volumi con alti standard
qualitativi.
“Disponiamo della certificazione ISO 9001 come
dimostrazione dell’attenzione verso tutto il processo dall’acquisto alla vendita
Prosciutto equino
- ci tiene a precisare la figlia del titolare -. Dal 2011
abbiamo conseguito anche
la certificazione IFS come
ulteriore accento sulla sicurezza del prodotto per il
consumatore. Da quest’anno siamo presenti nel prontuario A.I.C. (Associazione
Italiana Celiachia) come
garanzia ulteriore per il
consumatore sul fatto che i
nostri prodotti sono esenti
da allergeni e dal glutine in
particolare”.
Ed è proprio assurdo pensare che nell’ultimo grande
Confezioni di sfilaccetti di cavallo
caso di cronaca di frode alimentare in cui alcuni produttori disonesti hanno fatto passare carne di cavallo
per carne di manzo (quello
che nel 2013 ha coinvolto
Francia, Olanda, Romania
e Gran Bretagna), si sia
voluto addossare a un settore così controllato l’onere della colpa. “Nel corso
dell’ultima vicenda sulle
carni equine – commenta
Barbara Coppiello -, un caso di frode in commercio,
commesso dal disonesto di
turno, è stato spacciato per
un caso di sicurezza alimentare; gettando discredito sull’intero settore con
consistenti danni. Girano
voci e luoghi comuni assolutamente infondati, come
ad esempio il destino al
consumo umano di animali da corsa, che andrebbero
sfatati una volta per tutte.
Il legislatore dovrebbe fare chiarezza e non lasciare
indifesi gli operatori del
settore dinnanzi ad accuse
infondate e illazioni”.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
FEDERALIMENTARE / “Cibus è Italia” racconta la filiera alimentare
Fare impresa a Nordest
11
COLLIS GROUP / Con Riondo unione strategica da un milione di bottiglie/anno
Quando il cibo diventa arte
Tradizione veneta pronta a sbancare
420 realtà nel padiglione organizzato con Fiere di Parma.
Obiettivo per il 2020: export italiano a 50 miliardi di euro
Zambon: “Crescono i volumi. Ma sempre attenti alla qualità”
C
lenze che si rivelano al mondo (attirando il gran numero
di visitatori stranieri previsto
e con loro nuove possibilità
di business), dal settore della
trasformazione a quello della
somministrazione, dall’agronomia alla scienza dell’alimentazione.
Saranno quindici le sezioni
merceologiche “in mostra”
pronte ad accogliere nell’arco di sei mesi gli operatori in
arrivo da 35 Paesi del mondo,
anche attraverso un ricco calendario di eventi organizzati
in fiera - per valorizzare le
specificità del modello produttivo alimentare tricolore
- e Fuori Salone.
Tutto questo grazie a un cospicuo investimento compartecipato con il Mipaaf,
per scommettere sul futuro
dell’industria alimentare italiana, auspicando, con le parole di Paolo Zanetti, vicepresidente di Federalimentare,
che “il nostro export agroalimentare raggiunga nell’Eurozona i 50 miliardi di euro di
fatturato entro il 2020, conquistando così la leadership
europea”.
zionali, quelle marcaollis e Riondo intamente professionali,
sieme sui mercati
come Prowein, un evento
internazionali per offriche, secondo Zambon.
re a tutti i consumatori,
“sta diventando il più imin particolare attraverso
portante al mondo per il
la grande distribuzione,
settore”.
una proposta vinicola
Prospettive dunque di
completa: Prosecco, spuulteriore sviluppo per
manti e tutti i vini, con
un Consorzio che nel
attenzione a quelli della
proprio
andamento
grande tradizione veneta
conferma la peculiarità
Dop e Ipg.
del settore vitivinicolo
“L’origine di questa fornel comparto agricolo,
te scelta strategica nasce
ovvero di essere pressodalla volontà di connoché l’unico che in questi
tare anche Riondo, soanni ha consentito alle
cietà del gruppo, dandole
aziende di avere reddito.
un’identità produttiva e
Il presidente Pietro Zambon
Quanto alla qualità della
non solo commerciale”,
produzione, per i viticoldice Pietro Zambon, pretori consorziati “si tratta di consolidare l’alta
sidente di Collis Group, il Consorzio che riuqualità che ci contraddistingue”, prosegue
nisce le Cantine di Colognola ai Colli e quelle
Zambon. “Tuttavia, poiché la spinta è al condei Colli Berici per complessivi 3mila soci.
tinuo miglioramento, ma anche a una diffe“Le basi per l’integrazione tra le Cantine prorenziazione efficace sul mercato, ai produttori
duttrici e la struttura commerciale Riondo
chiederemo di puntare sempre più sui vini
- precisa Zambon - sono state poste l’anno
caratteristici del territorio veneto, quelli Dop
scorso. L’operazione si manifesterà in tutta la
e Igp, piuttosto che su quelli generici”.
sua forza quest’anno. Le due etichette “saranInoltre si proseguirà nell’impegno per ridurno espressione di una forza produttiva da 1
re l’impatto ambientale della vitivinicoltura.
milione di quintali di uva l’anno e il progetto
“Abbiamo già da anni un protocollo in mateindustriale dell’integrazione prevede un inria - nota Zambon - ma sono possibili ulteriocremento importante delle vendite”.
ri passi avanti nella viticoltura integrata, con
Per presidiare il mercato internazionale Collis
la riduzione dell’uso di pesticidi, diserbanti e
Group punta sui contatti diretti e organizzati
concimi impattanti sull’ambiente”.
con i broker e sulla presenza in fiere interna-
UBERTI / Dall’azienda agricola Grimani il nuovo malto Eraclea per birre di qualità
UNIONFRIGO / Commercio e lavorazione di prodotti ittici congelati e surgelati
D
opo tanta attesa e qualche motivata preoccupazione si scoprono ogni giorno
nuovi dettagli su Expo.
Ora è la volta di “Cibus è Italia”, il padiglione di Federalimentare che, incentrato sul
racconto delle filiere alimentari italiane, ha scelto di fare
le cose in grande, coinvolgendo le migliori aziende del design italiano nell’elaborazione
di un nuovo format fieristico.
Protagonisti 420 espositori,
tra aziende e consorzi, che
ben rappresentano lo stato
attuale di un settore manifatturiero pronto a rialzarsi (e
già in crescita) e in occasione
dell’Esposizione Universale
puntano a stupire il pubblico
con effetti speciali, ricorrendo all’intervento di artisti
che valorizzino la storia e le
peculiarità dei prodotti italiani. All’esterno la facciata
cambierà aspetto di continuo
grazie all’happening culturale
concertato tra gli organizzatori - Federalimentare e Fiere
di Parma - e gli artisti internazionali coinvolti. All’interno,
grazie al progetto Cibus meets design l’allestimento sarà
curato dall’architetto Francesco Di Gregorio, che ha organizzato uno spazio di 5mila
metri quadri distribuito su
due piani (con terrazza) in
una quinta ideale per incontri, degustazioni, workshop
e percorsi narrativi giocati
sulla multimedialità. Come
la facciata, per l’appunto, progettata da Felice Limosani come un’architettura tessile che
possa animarsi con la performance artistica Cibus Infabula, tredici lavori site specific
di street e video art che si
ispirano al mondo del cibo e
della nutrizione, raccontando
una risorsa importante per il
Pianeta. E interverranno anche importanti artisti internazionali nella realizzazione
di murales abbinati alla video
installazione. Ma cosa c’è da
aspettarsi dagli espositori? Il
percorso di visita è destinato tanto al grande pubblico
quanto agli operatori di settore - che avranno modo di
interfacciarsi personalmente
con le aziende sulla terrazza
privata - e mette in scena la
cultura dell’alimentazione italiana, quella delle sue eccel-
Orzo italiano da maltare in Germania Essere freddi per essere buoni
Il procedimento avviene a Bamberga nella sede Weyermann
Additivi zero e solo acqua marina depurata. Anche al dettaglio
L
S
a produzione di orzo in
Italia è una produzione
agricola tradizionale. Meno
lo è quella dell’orzo da birra,
che deve avere caratteristiche
particolari per poter essere
convenientemente impiegato.
“Attualmente l’industria nazionale della birra importa più
del 50% del malto - dichiara
Fabio De Filippi, uno dei titolari della Uberti, che distribuisce i malti Weyermann, fra i
più importanti produttori al
mondo (esporta in 52 paesi)
di materia prima -. Tuttavia le
micro birrerie che devono fare
un prodotto di qualità, usano a fatica i malti industriali
e si rivolgono all’estero dove,
per la diversa caratura della
bevanda birra, vi sono malterie d’eccellenza, che coprono
circa il 90% del loro fabbisogno. Per fronteggiare questa
situazione, come importatori
della Weyermann abbiamo
deciso di verificare se fosse
stato tecnicamente ed economicamente possibile produrre
dell’orzo italiano per maltarlo
a Bamberga, al fine di ottenere
un prodotto di origine italiana
e di altissima qualità”. Grazie
all’esperienza di uno dei mag-
giori ibrider a livello mondiale, il dr. Loop, alle sinergie
con la malteria Weyermann di
Bamberga, alla disponibilità
della azienda agricola Grimani, nel 2014 Uberti è riuscita
a ottenere il primo raccolto di
orzo italiano, chiamato Eraclea, dal nome del comune dove è stato coltivato. “Le caratteristiche agronomiche italiane
rendono molto interessanti i
suoi prodotti - afferma De Filiippi -. Questo vale anche per
l’orzo da birra, da maltare però
in Germania, dove la maltatura è un’arte che vanta secoli di
produzione che la pongono ai
vertici del settore. Non solo,
l’impiego di malti particolari permette di fare delle birre
particolari. E Weyermann,
con i suoi 135 anni di storia,
è da sempre sulla breccia. Anche adesso con l’Eraclea, un
malto non ‘di stile’, proprio
perché l’Italia non ha storicamente un suo stile, ma di
grande carattere e sapore. Con
un profondo profumo mediterraneo. Siamo orgogliosi di
avere realizzato un sogno che
forse era nel cassetto di molti,
non solo nel nostro”.
ne tipico a Chioggia. Ma a differenza degli altri
ul mercato dal 2012, Unionfrigo Srl è una
competitors Unionfrigo pone molta attenzione
moderna azienda di Chioggia specializzata
al metodo di lavorazione che garantisce un
nel commercio e nella lavorazione di prodotti
prodotto naturale. “Siamo dotati di un depuittici congelati e surgelati. Nonostante la sua
ratore che ci permette di attingere l’acqua magiovane età, Unionfrigo ha un fatturato in conrina, depurarla e utilizzarla per la lavorazione
tinua crescita e guarda al futuro con ottimismo
dei cefalopodi mantenendo intatto tutto il loro
e determinazione. Tale successo non ha segreti,
sapore e la bontà, con l’esclusione dell’utilizzo
è la combinazione di un know-how ventennale
di qualsiasi tipo di additivo”, precisa Perini.
nel settore unito all’attenzione alla qualità del
L’azienda si sviluppa su 5.000 mq di recente coprodotto, al rispetto verso il cliente e all’investimento in tecnologia.
“Ho fondato l’azienda assieme ad altri
cinque soci, ognuno di noi ha una sua
specializzazione unita a una profonda
conoscenza del mercato ittico”, spiega
Marina Perini, amministratore unico
Unionfrigo. A unire ulteriormente il
team è il rapporto di fiducia e rispetto
reciproco, trasmesso anche ai ventisei
dipendenti. L’azienda commercia una
vastissima gamma di prodotti ittici
(seppie, polpi, gamberi, scampi, rane
La sede Unionfrigo a Chioggia
pescatrici, cappesante, pesci spada e
quant’altro), che acquista nei princistruzione e impiega tecnologie avanzate, come
pali mercati italiani, europei ed extraeuropei e
il sistema anaconda, che consente un congepresso i principali operatori del settore a livello
lamento veloce e individuale in modo tale da
internazionale. I clienti sono per il 50% la Gdo
mantenere intatte le proprietà organolettiche e
e l’ulteriore 50% i grossisti presso i mercati itnutritive del prodotto. Tra i progetti per il 2015
tici all’ingrosso.
c’è la ferma intenzione di consolidare il fattuNel 2014 è partito, inoltre, il progetto Unionrato e la quota di mercato raggiunti, la ricetta
frigo Shop: il primo punto vendita al dettaglio
sarà sempre la stessa: acquisto di prodotto di
che, visto l’alto riscontro presso il pubblico,
altissima qualità, continua ricerca delle miglioverrà ulteriormente sviluppato in futuro. Il cori tecnologie per la lavorazione e massima sodre business di Unionfrigo è la lavorazione della
disfazione del cliente.
piovra e della seppia, settore di specializzazio-
12 Fare impresa a Nordest
Case History
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
L.C.I. (LAVORAZIONE CARTA RICICLATA ITALIANA) È PARTNER
Rafcycle aiuta le aziende
a fare scelte sostenibili
Il programma RafCycle recupera i supporti siliconati delle etichette sottraendoli alla
discarica e trasformandoli in nuova cellulosa. I viticoltori, attenti alla difesa del suolo, sono
in prima fila. In tutta Europa sono già state raccolte 5mila tonnellate di carta siliconata
Stefano Pistoni di UPM Raflatac e Marco Silvestri di LCI Srl
R
imuovere lo strato di silicone dalla carta siliconata
delle etichette, per ottenere
così nuova cellulosa da trasformare in nuova carta. È, in
estrema sintesi, ciò che si racchiude nel progetto RafCycle
che in Italia ha tre anni di vita
e sta avendo un successo crescente. Ad idearlo è stata la
finlandese Upm Raflatac, uno
dei maggiori produttori di
materiali autoadesivi, che ha
nella consociata italiana L.C.I,
l’azienda leader nel Paese nella raccolta e trattamento della
carta da macero, il suo partner
operativo per la raccolta e l’invio del materiale che sarà poi
recuperato. Ad alimentare “la
filiera” c’è un numero crescente di aziende che producono o
utilizzano etichette. Tra queste, si distinguono le aziende
vitivinicole, grandi utilizzatrici di etichette, che sono dimostrate estremamente attente
alle tematiche ambientali. Si
tratta di un progetto all’insegna del riciclo e della sostenibilità che oltre a raccoglie ri-
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
sultati nello specifico obiettivo
che si è dato, fa da stimolo per
ulteriori sviluppi nel settore
al fine di contenere sempre
di più gli scarti di produzione
delle etichette anche a fronte
di un mercato che sta privilegiando l’utilizzo di etichette
autoadesive rispetto a quelle
di carta e colla. Le prime consentono maggiori possibilità
per la nobilitazione dell’etichetta, ma il liner di scarto
post-lavorazione impatta fino
al 50% del peso. Da qui l’attività di ricerca e sviluppo attivata
per recuperare i supporti siliconati ma anche lo stimolo a
trovare soluzioni tecnologiche
che consentano un’innovativa
gestione del liner di scarto.
Per quanto riguarda RafCycle,
che mira a riutilizzare tutti gli
scarti lungo la filiera dell’autoadesivo, esso offre agli etichettifici il recupero degli sfridi di
lavorazione delle etichette destinati alle cartiere Upm, dove
sono utilizzati come combustibili, concretizzando così il
binomio “waste to energy”, ovvero rifiuti per l’energia. Agli
utilizzatori finali di etichette,
come per esempio alle cantine
del vino - RafCycle permette
di recuperare i supporti siliconati post dispensazione, detti
anche “glassine”, sottaendoli
alla discarica e riutilizzandoli per creare nuova cellulosa,
riutilizzata successivamente
sempre all’interno delle cartiere Upm.
Il fine è quello di migliorare
la gestione del rifiuto autoadesivo, ridurre i costi di smaltimento e garantire un minor
impatto ambientale del packaging. Il programma è stato
avviato in Germania con una
serie di test di raccolta di carta siliconata e, per esempio, il
beneficio ambientale generato
dalle cantine aderenti al programma nel corso del 2014 è
stato pari a 511 tonnellate di
CO2 equivalenti a 4 voli intercontinentali o a 3 milioni
383mila chilometri percorsi
da un auto. Vista l’efficacia
del progetto, esso è stato poi
promosso in tutta Europa
arrivando oggi a raccogliere
circa 5mila tonnellate di carta siliconata. “Circa l’8,5% di
tale quantità viene dall’Italia
- spiega Federica Dossena,
Head of recycled paper direct
sourcing di Upm -, cioè circa
450 tonnellate che intercettiamo prevalentemente dagli
P
er concretizzare il programma RafCycle, un ruolo determinante lo svolge L.C.I, primo fornitore di carta e
cartone da macero, nonché azienda partecipata di UpmKymmene Oy. Essa, infatti, in Italia rappresenta il braccio
operativo del progetto.
Nonostante, rispetto ai competitors europei, l’azienda debba
fare i conti con la pressante burocrazia che contraddistingue
il trasporto dei rifiuti in Italia, essa è in forte crescita grazie
a un ottimo modello organizzativo e di selezione delle materie prime, tanto da essere oggi in grado di esportare carta
da macero in mercati molto competitivi, come quelli cinesi e
indonesiani. I volumi registrati nella raccolta delle glassine
sono i più alti a livello europeo.
Marco Silvestri, general manager di L.C.I, spiega “A differenza, per esempio, della Germania e della Francia in Italia
abbiamo una legislazione più severa, che tratta la materia
prima e seconda spesso come rifiuto, rendendo più difficile
lo snellimento del procedimento di raccolta. In Germania,
per esempio, uno stampatore di etichette può consegnare il
prodotto finito al suo cliente utilizzatore finale e al tempo
stesso raccogliere e riportare in azienda le bobine dimesse
di carta siliconata”. Questo tipo di passaggio in Italia invece non è possibile - prosegue Silvestri - poiché il viaggio di
ritorno deve essere effettuato con mezzi autorizzati e deve
essere veicolato attraverso punti di stoccaggio abilitati al
trattamento dei rifiuti. Secondo L.C.I. - conlcude Silvestri
- si tratta di una misura cautelativa che diventa però un
ostacolo per chi opera in buona fede”.
Paolo Bisol con i figli Giustino e Isabella di Cantina Ruggeri
Efficienti e sostenibili
Ecco chi ci riesce
L’esperienza di quattro cantine vitivinicole che ci hanno creduto
L
utilizzatori finali, cioè dall’industria che dell’etichettatura
fa uso per poter caratterizzare
i proprio prodotti. I numeri,
aggiunge Dossena “sono incoraggianti, crediamo fermamente nel progetto e stiamo
cercando di contagiare il più
possibile la sensibilità dei player in questa industria”.
I supporti siliconati sono raccolti presso le aziende utilizzatrici di etichette attraverso
le piattaforme di raccolta di
L.C.I., con oltre 150 partner
specializzati in rifiuti cartacei,
distribuiti capillarmente sul
territorio italiano. L’azienda di
riciclo fornisce in comodato
d’uso gratuito le attrezzature
necessarie affinché la raccolta
delle glassine avvenga senza
modificare le normali procedure operative del cliente. Esse vengono successivamente
spedite alla cartiera Upm di
Plattling, in Germania dove si
provvede a rimuovere lo strato
di silicone, ottenendo nuova
cellulosa che viene trasformata in nuova carta Upm. Il riciclo del supporto siliconato tramite il programma RafCycle
aiuta i brand owner a ridurre
fino al 40% le emissioni di
CO2 a loro carico.
Cantina Ruggeri
a cantina Ruggeri è stata
fondata nel 1950 da Giustino Bisol, la cui famiglia
vanta una secolare tradizione
nonché profonde radici nella
cultura vitivinicola nel territorio di Valdobbiadene, e opera,
fin dagli inizi, con la volontà
di valorizzare, tramite la spumantizzazione, i vini Prosecco
e Cartizze. Da circa 20 anni la
produzione si è stabilmente
attestata intorno a un milione
di bottiglie l’anno, distribuite
per il 50% in Italia e il rimanente in 35 stati esteri. Da
sempre attenta alla questione
della sostenibilità ambientale,
la Ruggeri ha intrapreso negli
anni diverse iniziative. In vigneto è impegnata nell’utilizzo
degli induttori di resistenza,
con lo scopo di sostituire i fi-
tofarmaci, mentre in azienda
ha scelto di utilizzare energia
proveniente al 100% da fonti
rinnovabili. Inoltre, negli ultimi anni, ha progressivamente
ridotto il peso del vetro delle
bottiglie utilizzate. Di recente la Ruggeri ha scelto con
grande entusiasmo di aderire
all’iniziativa RafCycle, ideata
e sostenuta da Upm Raflatac e L.C.I che ha permesso
all’azienda di ridurre i costi di
smaltimento e migliorare la
performance ambientale.
A
Cielo e Terra
zienda vicentina fondata nel 1908 e parte del
Gruppo Cantine Colli Berici,
Cielo e Terra è il primo caso
di azienda vinicola in Italia
ad aver introdotto, fin dal
2006, il lean management per
la riduzione degli sprechi. In
quest’ottica, ha intrapreso un
percorso di ecosostenibilità
che si sviluppa in tutte le fasi
del processo produttivo: dalla
scelta dei materiali utilizzati
(dalle bottiglie leggere a minor
impatto ambientale agli imballaggi con carta certificata
Fsc), alle tecnologie (illuminazione Led, recupero calorie da
impianti tecnici, recupero di
acqua di processo, differenziazione dei rifiuti e progetto di
riciclaggio di supporti etichette RafCycle diventando, dal
2013, azienda RafCycle partner) fino al miglioramento dei
processi e dell’ambiente lavorativo. In un Paese come l’Italia, dove il tema dell’energia, il
cui costo è tra il 30% e il 40%
superiore alla media europea,
rappresenta un asset fondamentale per la competitività
delle aziende, Cielo e Terra ha
scelto la strada dell’efficienza
energetica e oggi, mantenendo
una sola linea di produzione e
senza ampliare lo stabilimento, ha incrementato la sua produttività del 30% arrivando
a realizzare un fatturato di 40
milioni con prodotti tra i quali
svetta la linea Freschello, i vini
in bottiglia più venduti nella
Gdo italiana e distribuiti per il
Gruppo Sacmi, partner tecnico di Rafcycle, presenta un’etichettatrice che semplifica il riciclo degli scarti
RafCycle è un progetto che con l’obiettivo del riciclo degli scarti
siliconati delle etichette autoadesive, e dunque della sostenibilità
della produzione industriale, ha motivato la ricerca e lo sviluppo
per la messa a punto di macchinari e tecnologie sempre più efficienti per la stessa produzione di etichette.
Tra i partner tecnici di RafCycle, il Gruppo Sacmi, ha infatti messo a punto una macchina compatta per l’etichettatura autoadesiva con un’innovativa gestione del liner di scarto. Essa è in grado
di effettuare carico e scarico del materiale completamente in automatico e alla massima velocità di funzionamento, fino a 60mila
bottiglie all’ora, con un’elevata precisione di posizionamento (più
e meno 0,5 millimetri). “L’etichettatrice - spiega Matteo Grioni di
Sacmi - non richiede fermi macchina o rallentamenti per i cambi
bobina è dotata di un automatismo per riavvolgere “in corsa” anche il liner di supporto delle etichette. Inoltre, il liner di supporto
è recuperato in piccole bobine compatte, senza etichette residue
e senza l’anima di cartone, producendo una qualità di riavvolto
pulito, pronto per il mondo di RafCycle, quindi per il riciclo”.
In questo contesto è stata importante la messa a punto di un sistema che garantisse l’effettiva applicazione di tutte le etichette,
senza il rischio che qualche unità residua “inquinasse” la bobina
del liner da smaltire.
“L’eccellenza tecnologica al servizio del cliente e del riciclo - dice
Stefano Pistoni, End use manager della divisione beverage, wine
e spirits di Upm - ha permesso a Sacmi di diventare il primo Oem
con la qualifica di RafCycle technical Partner. Gli utilizzatori di
etichette autoadesive - sottolinea Pistoni - oggi possono decidere
di dare un plusvalore sostenibile alla propria attività impiegando
in modo virtuoso gli scarti siliconati derivanti dall’ applicazione
delle etichette nell’ultima fase del ciclo di vita”.
Fare impresa a Nordest
13
DELLA FINLANDESE UPM RAFLATAC, LEADER NEI MATERIALI AUTOADESIVI
Italia al primo posto nonostante la burocrazia
Linea di etichettatura di Masi Agricola
Lo staff di LCI Srl
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Esterno dell’azienda Cielo e Terra
50% all’estero, in 60 paesi. Un
risultato frutto di investimenti
e ricerca. Per questo, Cielo e
Terra ha recentemente aderito al progetto europeo “PinePromoting industrial and engineering efficiency”, dedicato
a promuovere l’efficienza energetica nelle Pmi industriali.
“Con questo progetto che ci
ha selezionato tra 280 aziende
europee - afferma Luca Cielo,
direttore generale della Cantina Cielo e Terra –, testimoniamo il nostro impegno al
miglioramento continuo e alla
costante ricerca di interventi
per l’ottimizzazione di tutti i
processi aziendali, gestione
energetica compresa. L’audit
approfondito sui consumi
energetici, realizzato da Area
Science Park di Trieste, centro
di eccellenza nella ricerca internazionale, ci ha permesso
di individuare alcune azioni di
miglioramento e di avvicinarci
sempre più all’ideale obiettivo
‘sprechi zero’ che anima la nostra azienda”.
“S
re una cellulosa di eccellente
qualità. “Recenti indagini di
mercato mostrano come i temi ambientali inizino a essere
al quarto o quinto posto nelle
discriminanti di scelta del vino che si intende comprare e
non è detto che nei prossimi
anni questa tendenza vada
aumentando”, ricorda Raffaele
Boscaini, responsabile marketing e coordinatore Gruppo
Tecnico di Masi Agricola. Perciò, prosegue il manager, Masi
Agricola “è alla costante ricerca
di soluzioni innovative che,
oltre a generare basso impatto
ambientale, possano fondersi con la migliore tradizione
enologica del Triveneto e con
la filosofia che da generazioni
ci anima, come è stato con il
progetto RafCycle”.
Cantina Bortolin Angelo
T
utte le nuove bottiglie
della Cantina Bortolin
Angelo Spumanti presenteranno sul retro il logo Rafcycle, marchio di riferimento
per un’etichetta più sostenibile. Una scelta che Desiderio Bortolin, alla guida della
Cantina, motiva così: “Nel
predisporre il nuovo packaging per il nostro Valdobbiadene Docg abbiamo voluto
fare una scelta sostenibile che
esprimesse tutta la nostra attenzione per l’ambiente e per
il territorio. La natura è tutto
per noi, i nostri prodotti raccontano la storia della nostra
terra e quindi vogliamo impegnarci in ogni nostra azione a tutelarla”.
Masi Agricola
iamo stati piacevolmente
sorpresi dall’apprendere
che i supporti usati per le etichette si possono trasformare
da prodotti di scarto in risorsa,
poiché si tratta di una logica
rispondente appieno al nostro
approccio alla sostenibilità”.
Il responsabile delle attività
produttivo-industriali di Vinicola italiana Masi Agricola,
Bruno Boscaini, sintetizza il
motivo che ha spinto l’azienda
a siglare l’accordo con Upm
Raflatac e partecipare al progetto RafCycle”. “Per l’azienda prosegue Boscaini - la raccolta
differenziata è profondamente
radicata nel nostro modo di
lavorare. Effettuata presso rivenditori, vigneti e impianti di
produzione, ha un ruolo determinante nella riduzione dei
rifiuti prodotti e nel consumo
delle materie prime”.
Per Masi Agricola, dunque, il
programma RafCycle rappresenta un ulteriore passo verso
la produzione e la commercializzazione di vino all’insegna di
una sostenibilità crescente.
Un elemento essenziale per
l’inizio della collaborazione è
stata la capacità di Upm Raflatac di recuperare lo scarto dei
supporti siliconati, precedentemente destinati alla discarica, e
di trasformarli in nuova carta.
“Con il progetto RafCycle,
Upm Raflatac si è posta l’ambizioso obiettivo di trovare soluzioni sostenibili per il recupero
degli scarti lungo tutta la filiera
delle etichette autoadesive, fino
agli utilizzatori finali o ai brandowner”, evidenzia Stefano
Pistoni, End use manager wine
and spirits di Upm Raflatac.
RafCycle diminuisce il volume
degli scarti destinati alla discarica. Al contempo, nel contesto
dei supporti cartacei, è possibile oggi recuperare e riutilizza-
Partita a tappi su cassa di vino dell’azienda Angelo Bortolin
RafCycle a Vinitaly, occasione per saperne di più
R
afCycle, per la prima volta, sarà direttamente presente
a Vinitaly (Verona, 22-25 marzo), con un stand a Enolitech, Area F VIC stand H7. Lo stand sarà condiviso tra
L.C.I e Upm Raflatac, cioè la mente ed il braccio operativo
del programma RafCycle per l’Italia.
Il personale di L.C.I sarà a disposizione dei visitatori per
fornire tutte le informazioni per l’attivazione del servizio
dei raccolta delle carte siliconate, mentre nel corner di Upm
Raflatac saranno presenti i materiali e le soluzioni più innovative per l’etichettatura dei vini. Lo stand intende essere un
punto d’incontro tra le Cantine vinicole ed i partners di settore, i trasformatori di etichette, i designers. RafCycle si conferma così un punto di riferimento per l’incontro di diversi
operatori del settore, per condividere idee e progetti sulle
etichette e confrontarsi attorno ai temi della sostenibilità.
Le aziende che hanno ricevuto il
diploma di RafCycle Partner per il 2014
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
✓
Enoitalia Spa
Cielo e Terra Spa
Cantine Riondo Spa
Casa Vinicola Sartori Spa
Masi Agricola Spa
Sacmi Verona SpA (Tecnical Partner)
Gruppo Italiano Vini Spa
Bortolin Angelo Spumanti Sas
La Vis Sca
Casa Girelli Spa
Baglio di Pianetto (distintasi nel corso dell’anno per essere
la prima cantina ad aver apposto il marchio Rafcycle sulla
retroetichetta dei propri vini).
12 Fare impresa a Nordest
Case History
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
L.C.I. (LAVORAZIONE CARTA RICICLATA ITALIANA) È PARTNER
Rafcycle aiuta le aziende
a fare scelte sostenibili
Il programma RafCycle recupera i supporti siliconati delle etichette sottraendoli alla
discarica e trasformandoli in nuova cellulosa. I viticoltori, attenti alla difesa del suolo, sono
in prima fila. In tutta Europa sono già state raccolte 5mila tonnellate di carta siliconata
Stefano Pistoni di UPM Raflatac e Marco Silvestri di LCI Srl
R
imuovere lo strato di silicone dalla carta siliconata
delle etichette, per ottenere
così nuova cellulosa da trasformare in nuova carta. È, in
estrema sintesi, ciò che si racchiude nel progetto RafCycle
che in Italia ha tre anni di vita
e sta avendo un successo crescente. Ad idearlo è stata la
finlandese Upm Raflatac, uno
dei maggiori produttori di
materiali autoadesivi, che ha
nella consociata italiana L.C.I,
l’azienda leader nel Paese nella raccolta e trattamento della
carta da macero, il suo partner
operativo per la raccolta e l’invio del materiale che sarà poi
recuperato. Ad alimentare “la
filiera” c’è un numero crescente di aziende che producono o
utilizzano etichette. Tra queste, si distinguono le aziende
vitivinicole, grandi utilizzatrici di etichette, che sono dimostrate estremamente attente
alle tematiche ambientali. Si
tratta di un progetto all’insegna del riciclo e della sostenibilità che oltre a raccoglie ri-
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
sultati nello specifico obiettivo
che si è dato, fa da stimolo per
ulteriori sviluppi nel settore
al fine di contenere sempre
di più gli scarti di produzione
delle etichette anche a fronte
di un mercato che sta privilegiando l’utilizzo di etichette
autoadesive rispetto a quelle
di carta e colla. Le prime consentono maggiori possibilità
per la nobilitazione dell’etichetta, ma il liner di scarto
post-lavorazione impatta fino
al 50% del peso. Da qui l’attività di ricerca e sviluppo attivata
per recuperare i supporti siliconati ma anche lo stimolo a
trovare soluzioni tecnologiche
che consentano un’innovativa
gestione del liner di scarto.
Per quanto riguarda RafCycle,
che mira a riutilizzare tutti gli
scarti lungo la filiera dell’autoadesivo, esso offre agli etichettifici il recupero degli sfridi di
lavorazione delle etichette destinati alle cartiere Upm, dove
sono utilizzati come combustibili, concretizzando così il
binomio “waste to energy”, ovvero rifiuti per l’energia. Agli
utilizzatori finali di etichette,
come per esempio alle cantine
del vino - RafCycle permette
di recuperare i supporti siliconati post dispensazione, detti
anche “glassine”, sottaendoli
alla discarica e riutilizzandoli per creare nuova cellulosa,
riutilizzata successivamente
sempre all’interno delle cartiere Upm.
Il fine è quello di migliorare
la gestione del rifiuto autoadesivo, ridurre i costi di smaltimento e garantire un minor
impatto ambientale del packaging. Il programma è stato
avviato in Germania con una
serie di test di raccolta di carta siliconata e, per esempio, il
beneficio ambientale generato
dalle cantine aderenti al programma nel corso del 2014 è
stato pari a 511 tonnellate di
CO2 equivalenti a 4 voli intercontinentali o a 3 milioni
383mila chilometri percorsi
da un auto. Vista l’efficacia
del progetto, esso è stato poi
promosso in tutta Europa
arrivando oggi a raccogliere
circa 5mila tonnellate di carta siliconata. “Circa l’8,5% di
tale quantità viene dall’Italia
- spiega Federica Dossena,
Head of recycled paper direct
sourcing di Upm -, cioè circa
450 tonnellate che intercettiamo prevalentemente dagli
P
er concretizzare il programma RafCycle, un ruolo determinante lo svolge L.C.I, primo fornitore di carta e
cartone da macero, nonché azienda partecipata di UpmKymmene Oy. Essa, infatti, in Italia rappresenta il braccio
operativo del progetto.
Nonostante, rispetto ai competitors europei, l’azienda debba
fare i conti con la pressante burocrazia che contraddistingue
il trasporto dei rifiuti in Italia, essa è in forte crescita grazie
a un ottimo modello organizzativo e di selezione delle materie prime, tanto da essere oggi in grado di esportare carta
da macero in mercati molto competitivi, come quelli cinesi e
indonesiani. I volumi registrati nella raccolta delle glassine
sono i più alti a livello europeo.
Marco Silvestri, general manager di L.C.I, spiega “A differenza, per esempio, della Germania e della Francia in Italia
abbiamo una legislazione più severa, che tratta la materia
prima e seconda spesso come rifiuto, rendendo più difficile
lo snellimento del procedimento di raccolta. In Germania,
per esempio, uno stampatore di etichette può consegnare il
prodotto finito al suo cliente utilizzatore finale e al tempo
stesso raccogliere e riportare in azienda le bobine dimesse
di carta siliconata”. Questo tipo di passaggio in Italia invece non è possibile - prosegue Silvestri - poiché il viaggio di
ritorno deve essere effettuato con mezzi autorizzati e deve
essere veicolato attraverso punti di stoccaggio abilitati al
trattamento dei rifiuti. Secondo L.C.I. - conlcude Silvestri
- si tratta di una misura cautelativa che diventa però un
ostacolo per chi opera in buona fede”.
Paolo Bisol con i figli Giustino e Isabella di Cantina Ruggeri
Efficienti e sostenibili
Ecco chi ci riesce
L’esperienza di quattro cantine vitivinicole che ci hanno creduto
L
utilizzatori finali, cioè dall’industria che dell’etichettatura
fa uso per poter caratterizzare
i proprio prodotti. I numeri,
aggiunge Dossena “sono incoraggianti, crediamo fermamente nel progetto e stiamo
cercando di contagiare il più
possibile la sensibilità dei player in questa industria”.
I supporti siliconati sono raccolti presso le aziende utilizzatrici di etichette attraverso
le piattaforme di raccolta di
L.C.I., con oltre 150 partner
specializzati in rifiuti cartacei,
distribuiti capillarmente sul
territorio italiano. L’azienda di
riciclo fornisce in comodato
d’uso gratuito le attrezzature
necessarie affinché la raccolta
delle glassine avvenga senza
modificare le normali procedure operative del cliente. Esse vengono successivamente
spedite alla cartiera Upm di
Plattling, in Germania dove si
provvede a rimuovere lo strato
di silicone, ottenendo nuova
cellulosa che viene trasformata in nuova carta Upm. Il riciclo del supporto siliconato tramite il programma RafCycle
aiuta i brand owner a ridurre
fino al 40% le emissioni di
CO2 a loro carico.
Cantina Ruggeri
a cantina Ruggeri è stata
fondata nel 1950 da Giustino Bisol, la cui famiglia
vanta una secolare tradizione
nonché profonde radici nella
cultura vitivinicola nel territorio di Valdobbiadene, e opera,
fin dagli inizi, con la volontà
di valorizzare, tramite la spumantizzazione, i vini Prosecco
e Cartizze. Da circa 20 anni la
produzione si è stabilmente
attestata intorno a un milione
di bottiglie l’anno, distribuite
per il 50% in Italia e il rimanente in 35 stati esteri. Da
sempre attenta alla questione
della sostenibilità ambientale,
la Ruggeri ha intrapreso negli
anni diverse iniziative. In vigneto è impegnata nell’utilizzo
degli induttori di resistenza,
con lo scopo di sostituire i fi-
tofarmaci, mentre in azienda
ha scelto di utilizzare energia
proveniente al 100% da fonti
rinnovabili. Inoltre, negli ultimi anni, ha progressivamente
ridotto il peso del vetro delle
bottiglie utilizzate. Di recente la Ruggeri ha scelto con
grande entusiasmo di aderire
all’iniziativa RafCycle, ideata
e sostenuta da Upm Raflatac e L.C.I che ha permesso
all’azienda di ridurre i costi di
smaltimento e migliorare la
performance ambientale.
A
Cielo e Terra
zienda vicentina fondata nel 1908 e parte del
Gruppo Cantine Colli Berici,
Cielo e Terra è il primo caso
di azienda vinicola in Italia
ad aver introdotto, fin dal
2006, il lean management per
la riduzione degli sprechi. In
quest’ottica, ha intrapreso un
percorso di ecosostenibilità
che si sviluppa in tutte le fasi
del processo produttivo: dalla
scelta dei materiali utilizzati
(dalle bottiglie leggere a minor
impatto ambientale agli imballaggi con carta certificata
Fsc), alle tecnologie (illuminazione Led, recupero calorie da
impianti tecnici, recupero di
acqua di processo, differenziazione dei rifiuti e progetto di
riciclaggio di supporti etichette RafCycle diventando, dal
2013, azienda RafCycle partner) fino al miglioramento dei
processi e dell’ambiente lavorativo. In un Paese come l’Italia, dove il tema dell’energia, il
cui costo è tra il 30% e il 40%
superiore alla media europea,
rappresenta un asset fondamentale per la competitività
delle aziende, Cielo e Terra ha
scelto la strada dell’efficienza
energetica e oggi, mantenendo
una sola linea di produzione e
senza ampliare lo stabilimento, ha incrementato la sua produttività del 30% arrivando
a realizzare un fatturato di 40
milioni con prodotti tra i quali
svetta la linea Freschello, i vini
in bottiglia più venduti nella
Gdo italiana e distribuiti per il
Gruppo Sacmi, partner tecnico di Rafcycle, presenta un’etichettatrice che semplifica il riciclo degli scarti
RafCycle è un progetto che con l’obiettivo del riciclo degli scarti
siliconati delle etichette autoadesive, e dunque della sostenibilità
della produzione industriale, ha motivato la ricerca e lo sviluppo
per la messa a punto di macchinari e tecnologie sempre più efficienti per la stessa produzione di etichette.
Tra i partner tecnici di RafCycle, il Gruppo Sacmi, ha infatti messo a punto una macchina compatta per l’etichettatura autoadesiva con un’innovativa gestione del liner di scarto. Essa è in grado
di effettuare carico e scarico del materiale completamente in automatico e alla massima velocità di funzionamento, fino a 60mila
bottiglie all’ora, con un’elevata precisione di posizionamento (più
e meno 0,5 millimetri). “L’etichettatrice - spiega Matteo Grioni di
Sacmi - non richiede fermi macchina o rallentamenti per i cambi
bobina è dotata di un automatismo per riavvolgere “in corsa” anche il liner di supporto delle etichette. Inoltre, il liner di supporto
è recuperato in piccole bobine compatte, senza etichette residue
e senza l’anima di cartone, producendo una qualità di riavvolto
pulito, pronto per il mondo di RafCycle, quindi per il riciclo”.
In questo contesto è stata importante la messa a punto di un sistema che garantisse l’effettiva applicazione di tutte le etichette,
senza il rischio che qualche unità residua “inquinasse” la bobina
del liner da smaltire.
“L’eccellenza tecnologica al servizio del cliente e del riciclo - dice
Stefano Pistoni, End use manager della divisione beverage, wine
e spirits di Upm - ha permesso a Sacmi di diventare il primo Oem
con la qualifica di RafCycle technical Partner. Gli utilizzatori di
etichette autoadesive - sottolinea Pistoni - oggi possono decidere
di dare un plusvalore sostenibile alla propria attività impiegando
in modo virtuoso gli scarti siliconati derivanti dall’ applicazione
delle etichette nell’ultima fase del ciclo di vita”.
Fare impresa a Nordest
13
DELLA FINLANDESE UPM RAFLATAC, LEADER NEI MATERIALI AUTOADESIVI
Italia al primo posto nonostante la burocrazia
Linea di etichettatura di Masi Agricola
Lo staff di LCI Srl
Vinitaly e mondo alimentare verso Expo 2015
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Esterno dell’azienda Cielo e Terra
50% all’estero, in 60 paesi. Un
risultato frutto di investimenti
e ricerca. Per questo, Cielo e
Terra ha recentemente aderito al progetto europeo “PinePromoting industrial and engineering efficiency”, dedicato
a promuovere l’efficienza energetica nelle Pmi industriali.
“Con questo progetto che ci
ha selezionato tra 280 aziende
europee - afferma Luca Cielo,
direttore generale della Cantina Cielo e Terra –, testimoniamo il nostro impegno al
miglioramento continuo e alla
costante ricerca di interventi
per l’ottimizzazione di tutti i
processi aziendali, gestione
energetica compresa. L’audit
approfondito sui consumi
energetici, realizzato da Area
Science Park di Trieste, centro
di eccellenza nella ricerca internazionale, ci ha permesso
di individuare alcune azioni di
miglioramento e di avvicinarci
sempre più all’ideale obiettivo
‘sprechi zero’ che anima la nostra azienda”.
“S
re una cellulosa di eccellente
qualità. “Recenti indagini di
mercato mostrano come i temi ambientali inizino a essere
al quarto o quinto posto nelle
discriminanti di scelta del vino che si intende comprare e
non è detto che nei prossimi
anni questa tendenza vada
aumentando”, ricorda Raffaele
Boscaini, responsabile marketing e coordinatore Gruppo
Tecnico di Masi Agricola. Perciò, prosegue il manager, Masi
Agricola “è alla costante ricerca
di soluzioni innovative che,
oltre a generare basso impatto
ambientale, possano fondersi con la migliore tradizione
enologica del Triveneto e con
la filosofia che da generazioni
ci anima, come è stato con il
progetto RafCycle”.
Cantina Bortolin Angelo
T
utte le nuove bottiglie
della Cantina Bortolin
Angelo Spumanti presenteranno sul retro il logo Rafcycle, marchio di riferimento
per un’etichetta più sostenibile. Una scelta che Desiderio Bortolin, alla guida della
Cantina, motiva così: “Nel
predisporre il nuovo packaging per il nostro Valdobbiadene Docg abbiamo voluto
fare una scelta sostenibile che
esprimesse tutta la nostra attenzione per l’ambiente e per
il territorio. La natura è tutto
per noi, i nostri prodotti raccontano la storia della nostra
terra e quindi vogliamo impegnarci in ogni nostra azione a tutelarla”.
Masi Agricola
iamo stati piacevolmente
sorpresi dall’apprendere
che i supporti usati per le etichette si possono trasformare
da prodotti di scarto in risorsa,
poiché si tratta di una logica
rispondente appieno al nostro
approccio alla sostenibilità”.
Il responsabile delle attività
produttivo-industriali di Vinicola italiana Masi Agricola,
Bruno Boscaini, sintetizza il
motivo che ha spinto l’azienda
a siglare l’accordo con Upm
Raflatac e partecipare al progetto RafCycle”. “Per l’azienda prosegue Boscaini - la raccolta
differenziata è profondamente
radicata nel nostro modo di
lavorare. Effettuata presso rivenditori, vigneti e impianti di
produzione, ha un ruolo determinante nella riduzione dei
rifiuti prodotti e nel consumo
delle materie prime”.
Per Masi Agricola, dunque, il
programma RafCycle rappresenta un ulteriore passo verso
la produzione e la commercializzazione di vino all’insegna di
una sostenibilità crescente.
Un elemento essenziale per
l’inizio della collaborazione è
stata la capacità di Upm Raflatac di recuperare lo scarto dei
supporti siliconati, precedentemente destinati alla discarica, e
di trasformarli in nuova carta.
“Con il progetto RafCycle,
Upm Raflatac si è posta l’ambizioso obiettivo di trovare soluzioni sostenibili per il recupero
degli scarti lungo tutta la filiera
delle etichette autoadesive, fino
agli utilizzatori finali o ai brandowner”, evidenzia Stefano
Pistoni, End use manager wine
and spirits di Upm Raflatac.
RafCycle diminuisce il volume
degli scarti destinati alla discarica. Al contempo, nel contesto
dei supporti cartacei, è possibile oggi recuperare e riutilizza-
Partita a tappi su cassa di vino dell’azienda Angelo Bortolin
RafCycle a Vinitaly, occasione per saperne di più
R
afCycle, per la prima volta, sarà direttamente presente
a Vinitaly (Verona, 22-25 marzo), con un stand a Enolitech, Area F VIC stand H7. Lo stand sarà condiviso tra
L.C.I e Upm Raflatac, cioè la mente ed il braccio operativo
del programma RafCycle per l’Italia.
Il personale di L.C.I sarà a disposizione dei visitatori per
fornire tutte le informazioni per l’attivazione del servizio
dei raccolta delle carte siliconate, mentre nel corner di Upm
Raflatac saranno presenti i materiali e le soluzioni più innovative per l’etichettatura dei vini. Lo stand intende essere un
punto d’incontro tra le Cantine vinicole ed i partners di settore, i trasformatori di etichette, i designers. RafCycle si conferma così un punto di riferimento per l’incontro di diversi
operatori del settore, per condividere idee e progetti sulle
etichette e confrontarsi attorno ai temi della sostenibilità.
Le aziende che hanno ricevuto il
diploma di RafCycle Partner per il 2014
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Enoitalia Spa
Cielo e Terra Spa
Cantine Riondo Spa
Casa Vinicola Sartori Spa
Masi Agricola Spa
Sacmi Verona SpA (Tecnical Partner)
Gruppo Italiano Vini Spa
Bortolin Angelo Spumanti Sas
La Vis Sca
Casa Girelli Spa
Baglio di Pianetto (distintasi nel corso dell’anno per essere
la prima cantina ad aver apposto il marchio Rafcycle sulla
retroetichetta dei propri vini).
14 Fare impresa a Nordest
Subfornitura industriale
MORETTO / Tranciatura e deformazioni plastiche del metallo a freddo e componenti per elettrodomestici e automotive
Giocare su più tavoli industriali:
ecco come si programma il futuro
Così si è più competitivi su mercati diversi e si evita la dipendenza da un solo settore
U
n Gruppo industriale
di fatto che in questi
anni ha saputo impostare un
processo di internazionalizzazione senza nulla togliere
alla forza produttiva in Italia;
ha diversificato i settori del
proprio core business facendo
attenzione che le conoscenze e i processi necessari per
l’uno e per l’altro avessero
ricadute positive reciproche;
ha strutturato le proprie unità produttive con alta tecnologia, preoccupandosi di costruire e mantenere l’intera
filiera necessaria al proprio
prodotto.
È, seppur in sintesi, la carta
d’identità della Moretto Spa,
dall’anno scorso divenuta
società per azione, il cui core
business sono la tranciatura
e le deformazioni plastiche
del metallo a freddo. “Casa
madre” a Rosà, in provincia
di Vicenza, il Gruppo ha altre
due unità produttive all’estero - una in Polonia e l’altra in
Serbia - che però sono dedicate a lavorazioni e prodotti
diversi e complementari rispetto alla specificità della
produzione in Italia. Qui
completa la filiera produttiva
Airo srl, la partecipata che
studia, progetta e realizza gli
stampi che sono poi utilizzati
dalla Moretto Spa per realizzare i componenti richiesti
dai clienti e indirizzati fondamentalmente a due settori:
automotive ed elettrodomestico.
“Siamo una realtà industriale
dal chiaro respiro internazionale e il processo di ampliamento del quale Moretto
è stata protagonista non ha
nulla a che fare con la delocalizzazione”, puntualizza il
presidente e imprenditore
Alfredino Moretto. “Le altre realtà del Gruppo, infatti, non tolgono commesse
all’unità produttiva italiana,
ma ampliano il ventaglio
dell’offerta Moretto e rispon-
dono a esigenze del territorio
nel quale sono insediate”.
Nella sua dedizione a stampaggio, tranciatura lamiere
e assemblaggio per conto
terzi, Moretto Spa ha un’im-
so quel settore non si è mai
voluto che diventasse una
dipendenza”. Così l’azienda
nella sede italiana non ha
dimenticato le origini, quelle
che le diede nel 1983 il capo-
Ingresso della sede a Rosà (Vi)
portante attenzione al settore
dell’automotive, verso il quale si concentra circa il 50%
della produzione. Tuttavia,
evidenzia Alfredino Moretto,
“il forte orientamento ver-
TECNOR MACCHINE / Macchine utensili ad alta tecnologia dal 1966
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Moretto, infatti, è dedicata
proprio a componenti strutturali dell’elettrodomestico.
“Si tratta di un processo di
diversificazione impegnativo
– afferma Moretto -, poiché
i settori sono molto diversi
fra loro per le conoscenze
e i processi produttivi che
richiedono. Tuttavia questa
scelta consente un doppio
vantaggio: avere mercati di
riferimento diversi e, all’interno dell’azienda, poter
essere avvantaggiati dallo
scambio di know how che i
due ambiti consentono”.
Per fare solo un esempio: “Per
i prodotti destinati all’automotive abbiamo la certificazione IsoTs, un riferimento
nel settore - spiega Moretto -.
Vista del reparto produzione
stipite della famiglia, Silvano
Moretto, e che la vedeva inizialmente legata fortemente
all’elettrodomestico.
L’altra percentuale consistente
dell’attuale produzione di
Essa non è richiesta per l’ambito elettrodomestico, ma è
ovvio che quanto acquisito
da Moretto per giungere a
quella certificazione è riversato anche nelle lavorazioni
per l’elettrodomestico”. In
sostanza, un processo osmotico di saperi che interessa
anche Airo, con stabilimento
contiguo a quello vicentino di Moretto. “Aver potuto costruire la filiera - dalla
progettazione dello stampo
fino alla produzione dell’oggetto attraverso quello stesso
stampo - è stato un passaggio
molto importante e che ci
qualifica nel nostro settore”,
mette in evidenza Alfredino
Moretto, ricordando che l’efficiente sistema con il quale è
organizzata e gestita l’azienda consente di garantire al
cliente la tracciabilità di ogni
pezzo, dalla materia prima
utilizzata all’ultimo passaggio produttivo che l’ha portata a destinazione.
Specializzata nello stampaggio di grossi spessori (fino
cioè a 12mm), Moretto ha
un’importante
dotazione
tecnologica (tra l’altro presse
fino a 2mila tonnellate), che
rivelano la solida capacità di
investimento dell’azienda.
Per il futuro, prevede il presidente Moretto, “pensiamo
a uno sviluppo a rete con
business unit specializzate
servite da elementi gestionali
accentrati con rete informatica internazionale e, nelle
unità produttive, un monitoraggio continuo dei mezzi e
delle performance produttive. Un sistema, quest’ultimo,
che permette di disporre una
sintesi dell’azienda in tempo
reale”.
MCE / Punto di riferimento internazionale per gli avvolgimenti elettrici in rame
Una mano tesa per la ripresa
Qualità, assistenza e alta tecnologia
Per essere all’avanguardia e competitivi anche durante la crisi
Know-how, progetti e realizzazione di macchinari e attrezzature
O
F
ttimi risultati per la sede triveneta di Tecnor
Macchine Spa, l’azienda di
Assago presente dal 1966 sul
mercato con un’ampia gamma di macchine utensili ad
elevata tecnologia. Si parla
di vendite in crescita in maniera esponenziale, con un
fatturato che nel 2014 ha
toccato i 10 milioni di euro
per la sede di Sovizzo (Vi).
“L’azienda - dice Giancarlo
Ongaro, responsabile di Tecnor Triveneto - è molto soddisfatta del lavoro che stiamo
svolgendo qui nel Nord Est.
Le vendite seguono il trend
positivo di tutta la Tecnor, ma
la crescita qui è più evidente.
Stiamo dando grande visibilità
e credibilità a un’impresa seria, che importa e distribuisce
macchine utensili da 50 anni”.
La sede del Triveneto sta consolidando definitivamente gli
sforzi profusi in passato per far
conoscere dei marchi giapponesi, spagnoli e taiwanesi, che
stanno dando grandi soddisfazioni a chi li utilizza.
In particolare Tecnor Macchine distribuisce i centri di
lavoro di Mitsu-Seiki, Okk,
Quaser, Ibarmia, Akira-Seiki e
Quaser MV 184, uno dei
prodotti più venduti in Italia
Microcut e i torni Takisawa ed
Honor-Seiki. Lo staff della sede vicentina è andato crescendo nel tempo e oggi conta una
quindicina di collaboratori,
tra cui agenti monomandatari
e tecnici. A Vicenza due persone si occupano esclusivamente
dell’installazione e manutenzione delle macchine utensili
Tecnor da 25 anni. E dal 2013
sono operativi altri tre tecnici
per far fronte alla nuova mole
di lavoro. “Essere vicini - commenta Ongaro - è fondamentale, sia commercialmente che
tecnicamente: il cliente che
chiama, per qualsiasi motivo
ed esigenza, trova sempre una
risposta competente e tempe-
stiva”. Ed è molto importante
esserci nel momento giusto,
proprio quando molte aziende venete si stanno distinguendo nel mondo per la loro
tecnologia e stanno vendendo
i loro prodotti come, e forse
più, di una volta. Il risveglio
degli investimenti di queste
società ne è la prova e negli
ultimi mesi Tecnor Macchine
ha concluso importanti contratti di fornitura sia nel mondo degli stampi che in quello
della costruzione di macchinari. Particolare interesse è
rivolto al mondo della subfornitura, che finalmente sta premiando le officine meccaniche
che negli anni, nonostante la
congiuntura economica, hanno saputo mantenersi competitive con macchinari all’avanguardia.
“Tecnor Macchine - conclude Ongaro - tende la mano
proprio a queste aziende, conoscendone profondamente
tutte le esigenze, e con la convinzione di poter essere un
partner all’altezza. C’è molta
voglia di fare bene in Tecnor,
e il passaparola tra i clienti è
la migliore pubblicità, da oggi
anche nell’operoso Nordest”.
ondata nel 1983 da Pierpaolo Marchesini, che già
da molti anni lavorava nel
mondo
dell’avvolgimento,
Mce (www.mce-italy.com) è
un’azienda innovativa e dinamica che progetta e realizza
macchine e attrezzature finalizzate all’inserimento della
bobina di rame nel motore
elettrico. Un settore di nicchia in cui Mce si distingue
in tutto il mercato nazionale e
internazionale grazie alla sua
più che trentennale esperienza e al suo know-how.
“Grazie alla nostra specializzazione - spiega Fabio Marchesini, titolare, insieme alla
sorella Paola, dell’azienda di
famiglia -, veniamo contattati
anche per consulenze e studi
di nuove tipologie di bobinatura e nella ricerca legata alle
tecnologie nel trattamento dei
materiali. Le nostre macchine
inseritrici sono progettate e
realizzate con estrema cura,
mentre nel settore delle pompe sommerse creiamo da anni
impianti molto affidabili. Abbiamo automatizzato l’inserimento di grandi statori e alternatori per lamierini fino a un
diametro interno di 560mm,
inoltre progettiamo e costruiamo formatrici di testate, expander, macchine tegolatrici e
macchine speciali. Attrezziamo inoltre impianti delle più
svariate marche”.
La progettazione, la quasi totalità delle lavorazioni meccaniche core-business e l’assemblaggio avvengono in azienda
nella sua sede di Sovizzo (Vi)
mentre una piccola parte del
lavoro è affidato a imprese sul
territorio.
Mce segue da sempre l’innovazione, investendo in nuovi
impianti e attrezzature di ultima generazione per realizzare
prodotti di grande affidabilità
e qualità. L’azienda può inoltre
contare su del personale qualificato, un team in grado di
sviluppare tecnologie innovative per soddisfare le richieste
del cliente e le aspettative di un
mercato sempre più esigente.
Mce collabora con altre aziende italiane e, da sempre sensibile anche al mercato estero,
da oltre vent’anni è presente
nella più importante fiera del
settore dell’avvolgimento, la
Cwieme di Berlino oltre che
alla nuova fiera italiana, la
Coiltech di Pordenone.
Negli anni, grazie alle qualità
manageriali di Fabio Marchesini che ha saputo costruire
relazioni internazionali, Mce
ha aperto agenzie di rappresentanza in diversi Paesi,
esporta i suoi prodotti in tutto il mondo e ha partecipato
a importanti progetti come la
realizzazione di sistemi per
l’Automotive elettrica e di
grossi alternatori di produttori leader nel mondo.
Subfornitura industriale
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Eureka by Moretto
come la tecnologia potrebbe
cambiare il mondo
Se tutti i trasformatori di materie plastiche usassero Eureka, nel mondo si potrebbero
risparmiare 3.000.000 di MW/anno, riducendo l’immissione nell’aria di 1.500.000
tonnellate di CO2/anno pari a 250.000 ettari di foresta tropicale
“S
e tutti i trasformatori
di materie plastiche
usassero Eureka, nel mondo
si potrebbero risparmiare
3.000.000 di MW/anno, riducendo l’immissione nell’aria di
1.500.000 tonnellate di CO2/
anno pari a 250.000 ettari di
foresta tropicale.” Con questi numeri esordisce Renato
Moretto presidente e CEO
della Moretto Spa parlando
di Eureka:“il più ambizioso
progetto realizzato nella storia della deumidificazione”. E’
il risultato di un lavoro lungo
13 anni svolto in azienda per
lo sviluppo e il miglioramento
del sistema di deumidificazione Eureka, supportato dal supercomputer Leonardo e dal
lavoro di 13 ingegneri e 6 tecnici. Il sistema Eureka si compone di tre elementi: X Max,
la tramoggia di deumidificazione, OXT e il Flowmatik ed
è stato sviluppato come un sistema di trattamento avanzato
dei polimeri tecnici. In grado
di trattare fino a 15.000 kg/h
di diverse tipologie di granulo plastico nel compounding,
estrusione e trattamento Pet,
Eureka gioca un ruolo particolarmente importante nella
deumidificazione del Pet. I
clienti Moretto hanno osservato che il sistema Eureka
soddisfa i requisiti di deumidificazione con un consumo
di energia del 56% inferiore
rispetto ai sistemi di deumidificazione convenzionali. Basato sulla tecnologia zeolite, X
Confronto della discesa del flusso di granuli tra tramoggia
convenzionale e l’innovativa OTX. Immagine ottenuta grazie
all’impiego del supercomputer Leonardo
Max raggiunge livelli di performance ineguagliabili grazie al brevetto X Technology.
La particolare conformazione
delle torri è frutto di lunghi
anni di studi sull’utilizzo del
setaccio molecolare utilizzato
come unico elemento assorbente nella tecnica del drying.
X Technology dunque utilizza
zeoliti in una speciale miscela chimica che li rende adatti
ad assorbire le sole molecole
di acqua realizzando un rendimento costante fino anche
a –80°C in valore dew point.
“La bassa penetrazione di
zeolite nel dryer non è stata
oggetto di interesse da parte
delle 5 grandi aziende produttrici di zeolite – racconta Moretto, ripercorrendo la ricerca
sottesa ad Eureka -. Noi, invece, abbiamo indagato proprio
quell’aspetto: abbiamo studiato il setaccio molecolare
per due anni prima di applicarlo per sviluppare la speciale torre dell’X Technology
come elemento assorbente”.
Nel frattempo, l’azienda ha
recentemente progettato in
cooperazione con l’Università
di Padova, un turbocompressore che è incorporato nell’ultimo dryer X MAX lanciato
nel 2013. Questo nasce come
soluzione a ciò che sembrava
inizialmente un problema irrisolvibile. Moretto descrive
come nel 2009 si cercasse una
soluzione per la deumidificazione del Pet su larga scala e come questo portò alla
necessità di un dryer capace
di trattare grandi quantità di
Pet. Furono necessari diversi
mesi per stabilire che il turbocompressore
sviluppato
con l’università di Padova era
la risposta giusta. La tramoggia, in arte OTX, Original
Thermal Exchager, per la sua
apprezzata originalità rispetto
alle soluzioni proposte fino ad
oggi sul mercato, diventa elemento fulcro del progetto Eureka. La particolare geometria e fluidodinamica di OTX
assicurano oggi un flusso di
materiale e d’aria uniforme,
un processo eccellente e un’efficienza energetica vicina al
56%. Ma come interagisce X
Max con il reale fabbisogno di
aria tecnologica di processo?
Per questo è stato progettato
Flowmatik, che ha il compito di gestire in automatico la
distribuzione dell’aria tecnologica generata da X Max su
ogni tramoggia attiva nelle
giuste quantità. Può gestire
fino a 32 tramogge. In sostanza, conclude Moretto, Eureka
racchiude il meglio di ogni
Umanesimo tecnologico
L’OMS&P, cioè l’Original Moretto System & People, è il marchio etico dell’azienda Moretto e rappresenta quel concetto di fondo che sostiene tutta la filosofia del fondatore Renato Moretto e che egli ha
sintetizzato con il binomio “umanesimo tecnologico”. Con questa espressione, spiega, “s’intende lo sforzo costante di riportare nelle relazioni economiche dei giorni nostri valori fondamentali ma spesso
sbiaditi – afferma l’imprenditore -, come l’originalità, l’intelligenza e la creatività. Le persone – prosegue
– sono il nostro patrimonio. Riconosciamo la loro centralità, rispettiamo le individualità e favoriamo
l’apprendimento. Amiamo investire nella loro crescita professionale e valorizzare le loro competenze
nel rispetto dei valori aziendali”. Da Moretto si considera “l’onestà intellettuale, l’etica e la competenza elementi essenziali della nostra professionalità. Siamo un’unica azienda articolata, integrata con un
prezioso patrimonio comune orientata a creare una prospettiva di stabilità e sicurezza”. Tutto questo è
racchiuso nel marchio OMS&P, con il quale sono contrassegnate solo le macchine che Moretto produce
in esclusiva. Progetti ad altissimo contenuto di innovazione lanciati come novità assolute per affrontare
le sfide sul mercato mondiale delle tecnologie delle materie plastiche. Con questo patrimonio abbiamo
accumulato ben 161 brevetti internazionali e la sfida continua.
Renato Moretto, presidente e CEO di Moretto
Fare impresa a Nordest
15
Moretto in motion per condividere le idee
I
n anteprima a Fakuma 2014, nell’ottobre scorso, Moretto
ha invitato i propri ospiti ad un sorprendente viaggio verso
la tecnologia d’avanguardia del marchio OMS&P. Una selezione di autentici gioielli della tecnica concepiti per andare
incontro a chi non si accontenta mai, con l’attenzione al dettaglio e la profonda competenza proprie di Moretto, in uno
scrigno su ruote che svelerà i suoi tesori ai visitatori più curiosi ed attenti alle novità. Dedicato agli spiriti più ambiziosi ed
intraprendenti, il Motorhome “Moretto in Motion” raccoglie
i prodotti e le automazioni più esclusive della gamma aziendale e del mondo della trasformazione delle materie plastiche.
L’esposizione include One Wire 6 Krono, il primo sistema di
trasporto auto-adattativo sul mercato, che con i ricevitori Kasko, Kruise Kontrol, la centrale automatica di smistamento
Dolphin e i filtri a ciclone FC, senza bisogno di manutenzione, creano il sistema di trasporto per materie plastiche più
avanzato in commercio. Inoltre l’esclusivo sistema di deumidificazione Eureka, realizzato con i rivoluzionari XMAX,
Flowmatik, Otx e Moisture Meter a garanzia di performance
costanti, qualità certificabile, flessibilità estrema e completa
efficienza, con risparmi fino al 56%. Il migliore investimento
sul lungo periodo. Tra i prodotti di punta sono presenti i mini
Dry Air, piccoli dryer dedicati all’optical e allo stampaggio tecnico. I dosatori DGM Gravix, capaci di dosaggi di altissima
precisione anche nei microdosaggi (Rotopulse) e in presenza di vibrazioni e DVK Krystal, con tramoggia trasparente
amovibile, semplice all’uso e con impostazione diretta della
percentuale su Touch View. Infine i termoregolatori TE-KO,
macchine costruite con componenti di altissima qualità, caratterizzate da grande precisione e lunga durata nel tempo.
Fakuma è stata solo la prima tappa di “Moretto in Motion”
Road Show, che vede coinvolto in primis il mercato tedesco.
“Moretto in Motion”, un percorso di sinergie tra Moretto
e i suoi clienti, “per condividere le nostre idee e segnare
insieme un presente e un futuro di eccellenza”, afferma il
fondatore dell’azienda, Renato Moretto.
Interno del motorhome
specialità: “X Max, dryer multitorre a rendimento costante;
OTX, lo scambiatore perfetto
energia-umidità; Flowmatik,
il direttore d’orchestra per
l’aria tecnologica”. La gamma
di deumidificatori Eureka è
affiancata da One Wire 6 Krono, i ricevitori Kasko, Kruise
Kontrol, la centrale automatica di smistamento Dolphin, i
filtri a ciclone FC, i mini Dry
Air, i dosatori DGM Gravix,
DVK Krystal e, infine, i termoregolatori TE-KO. Tutto
si tiene nella grande e articolata cornice Moretto, che vede coinvolte diverse società:
Moretto Deutschland GmbH a Norimberga, Moretto
East Europe in Czestochowa,
Moretto do Brasil Ltda a Sao
Paolo do Brasil e Moretto Turchia Mtr in Istanbul. Recentemente è stata istituita Moretto
US per seguire il mercato del
Nord America. La presenza
in Europa centrale, Asia e Sud
America consente un servizio
efficiente di fornitura e assistenza tecnica ai clienti in loco. Oggi Moretto si posiziona
tra le prime realtà nel mondo;
tra i clienti ha alcuni dei marchi leader sul mercato degli
elettrodomestici, dell’illuminotecnica, dello sportwear,
della detergenza, della filiera
dell’automotive, del comparto
medicale e cosmetico.
16 Fare impresa a Nordest
Subfornitura industriale
MODELLERIA ZANCHETTIN / Dagli stampi del 1968 alle più innovative tecniche in 3D
Fonderia e stampa, un’arte di famiglia
Innovazione, qualità e passione: la fusione in terra spicca il volo e guarda all’estero
Francesco, Pierino ed Enrico Zanchettin
O
perativa dal lontano
1968, Modelleria Zanchettin è cresciuta nel corso
dei decenni divenendo una
solida realtà nel complesso
settore della costruzione di
stampi per fonderia a formatura a verde o sabbia-resina.
Tante sono state le trasformazione, a partire dal suo
originario dimensionamento “artigiano” col quale ha
inaugurato l’attività il fondatore e titolare Pierino Zanchettin; a rimanere inaltera-
ta è una filosofia votata alla
soddisfazione massima del
cliente, il quale ha sempre
potuto contare su un partner
preparato per fronteggiare
le richieste più specifiche,
in grado di licenziare lavorazioni che abbracciano gli
ambiti della meccanica generale ma anche oleodinamica,
motoristica, dell’arredamento e del design.
Una delle ragioni principali
di questa longevità sui mercati sta nella conduzione
famigliare, oggi passata alla
seconda generazione nelle figure dei figli di Pierino,
Enrico (responsabile commerciale) e Francesco (parte
produttiva).
“Le conoscenze acquisite in
tanti anni di presenza attiva
sul mercato del Nordest spiega Enrico - unitamente
a importanti e sistematici investimenti su un parco macchine sempre all’avanguardia
incorrono a determinare i
risultati positivi degli ultimi
anni, nonostante il protrarsi della crisi congiunturale.
Altro elemento imprescindibile - prosegue - è la coesione della nostra squadra, una
struttura
numericamente
contenuta ma nata e formata
all’interno dell’azienda, capace di competere con realtà più
grandi di noi per qualità del
prodotto finito e celerità delle tempistiche di consegna.
Vi è poi la questione della
scelta dei materiali, altro fiore all’occhiello di Modelleria
Zanchettin che fin dai suoi
primi passi si è orientata su
soluzioni fortemente performanti e concepite per durare
MOGENTALE IMPIANTI / Progetti e realizzazione di impianti di aspirazione
nel tempo quali resine e allumini, l’ideale per le fonderie”.
Ogni stampo è realizzabile
sia attraverso metodi tradizionali che impiegando i più
moderni e tecnologici centri
di lavoro a controllo Numerico, con tecnologie 3D e
l’uso di moderne fresatrici a
Cnc. L’azienda meolese (provincia di Venezia) possiede
infatti svariati centri con un
campo di lavoro vario: si va
dallo stampo metallico che
può essere costruito dalla
fresatrice con un campo pari a 1500x1100x600 fino allo
stampo in legno o resina, che
può essere costruito da fresatrice con campo di lavoro
pari a 3600x2600x1200.
Chi ne ha testato la competenza sa bene di poter trovare in Modelleria Zanchettin
un referente che si affianca
al cliente anche con un’attività di consulenza progettuale
atta a perfezionare il proprio
prodotto, pervenendo così
spesso a significative migliorie nello stampo finito. Oltre
al buon andamento in termini di fatturato, Zanchettin ha
visto riconosciuto il proprio
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
impegno direttamente dalla
Camera di Commercio di
Venezia, che ha tributato alla Modelleria Zanchettin, lo
scorso ottobre, il premio del
Lavoro, del Progresso Economico e dell’Innovazione,
evidenziando la continuità
dell’opera imprenditoriale
della famiglia Zanchettin.
“L’intenzione - prosegue Enrico - è quella di aprirci ulteriormente al Nordovest Italia
e di internazionalizzare i servizi anche all’estero, una sfida
non facile che ci prefiggiamo
di intraprendere forti di una
competenza in continuo affinamento radicata in tanti
anni di lavoro appassionato.
Il segreto del nostro successo come azienda è spiegato
a partire dalla lungimiranza
di nostro padre, e nella sua
capacità di concedere a noi
le chance per crescere insieme alla società, comprendendone le dinamiche e svi-
luppando giorno per giorno
una visione strategica che la
mantenga al passo coi tempi.
Oggi i requisiti fondamentali
per consolidare la nostra posizione sono quelli di mantenere alto il livello di qualità
delle lavorazioni, peculiarità
che da sempre ci contraddistingue, assecondando il
cliente nelle sue necessità di
ottenere i prodotti di cui abbisogna in tempi sempre più
celeri e a un giusto rapporto
qualità-prezzo”.
Modelleria Zanchettin non
è solo l’esempio di un “core business” orientato alla
fonderia in terra dunque,
quanto piuttosto il tipico
caso di una famiglia assolutamente produttiva del
Nordest, distintasi per il
duro lavoro di squadra e
per la visione di un preciso
obiettivo imprenditoriale
che ne assicurerà ulteriori
soddisfazioni future.
La squadra di lavoro
T.E.S. / Progetti e impianti per l’industria farmaceutica, l’automotive e la panificazione
Tra aspirazioni e condizionamenti
Gli specialisti della foratura profonda
Per ogni esigenza industriale nel segno dell’innovazione
Lavorazioni per ogni tipologia di acciaio e diversi tipi di plastiche
P
C
resente a Dueville in provincia di Vicenza fin dagli anni Settanta, Mogentale Impianti è una solida realtà industriale specializzata nella progettazione e realizzazione di
impianti di aspirazione. I settori di intervento
sono i più svariati, basti pensare a quanti hanno la necessità di pulire l’aria sul posto di lavoro. “I nostri clienti provengono dai comparti della falegnameria, ceramica, meccanica,
pelletteria, alimentari, fonderia, settore orafo
e tanti altri tra i quali anche scuole superiori e
istituti professionali”, spiega Alessandra Mogentale, amministratore dell’azienda al fianco
del fratello Giuseppe. L’azienda si qualifica
come partner affidabile anche per il montaggio e l’assistenza degli impianti.
“È stato nostro padre, Luigi Mogentale, a fondare l’azienda, poi nel 2009 con il ricambio
generazionale ha affidato a noi la direzione”,
precisa Giuseppe.
La società vicentina negli anni si è specializzata anche nella realizzazione di impianti di
condizionamento, ormai indispensabili soprattutto negli ambienti di lavoro. Il team è
formato da 14 collaboratori, la maggior parte
dei quali è entrato in azienda in età di apprendistato, acquisendo qui conoscenza e professionalità. La spinta all’innovazione tecnologica è visibile in officina, dove si trovano una
macchina per il taglio al plasma Warcomm,
una linea di taglio lamiera Cr, una pressa piegatrice Cr, una cesoia Gasparini, quattro saldatrici, una cabina di verniciatura, una serie
di macchine per la lavorazione dell’acciaio
quali bordatrici, troncatrici, plasma manua-
Impianto di aspirazione di Mogentale Impianti
li, calandre, puntatrici. Nel 2014 l’azienda ha
investito con l’acquisto di una nuova punzonatrice Euromac, capace di lavorare qualsiasi
tipo di lamiera. L’obiettivo del 2015 è giocare
sul mercato con competitività, aumentando la
gamma dei prodotti realizzati con pezzi esclusivi, per rispondere tempestivamente ad ogni
esigenza del cliente.
“Quest’anno la priorità è la formazione del personale. Vogliamo velocizzare i tempi di lavoro
per offrire al cliente la massima puntualità e
precisione”, conclude Alessandra Mogentale.
he cosa hanno in comune
rulli per il pane, particolari dell’industria farmaceutica e gli alberi a camme
dell’automotive? Un tipo di
lavorazione, la foratura profonda, che richiede professionalità elevate e strumentazione di alta tecnologia, perchè
l’intero ciclo produttivo deve
essere contraddistinto da un
check-up costante volto a garantire un continuo controllo
dimensionale dei fori. Lo sa
bene Simone Tezza, titolare
della T.E.S., azienda di Sovizzo
(Vicenza) specializzata in foratura profonda di alberi e piastre per conto terzi. La società
è stata fondata nel 2002 come
T.E.S. snc e poi trasformata
nel 2009 in ditta individuale,
si sviluppa su una superficie di
300 mq coperti e 200 mq scoperti con uffici di 30 mq.
“Nonostante la congiuntura
economica complicata - osserva Simone Tezza - siamo riusciti in questi anni a mantenere costante il nostro fatturato
grazie alla diversificazione dei
settori in cui operano i nostri
clienti e alla loro fidelizzazione.
Lavoriamo infatti nei seguenti
campi: pistoni oleodinamici e
pneumatici, alberi per motori,
alberi per trasmissioni, alberi a camme, blocchi valvole,
stampi per termoformatura,
stampi plastica e altri settori”.
La foratura profonda, definita
tale quando la profondità del
foro supera 10 volte il diametro della punta, viene eseguita
con un utensile denominato
“punta a cannone” e avviene
senza interruzioni dall’inizio
alla fine in un’unica passata
senza dover far scaricare la
punta. “Questo - puntualizza
Simona Tezza - permette di diminuire i tempi di lavorazione,
di mantenere i costi sotto controllo ed avere una lavorazione
con una buona finitura e una
minima deviazione assiale sul
foro, circa 1-1,5 mm al metro
in condizioni ottimali”.
Il parco macchine della T.E.S.
lavora con olio intero apposito
per tale lavorazione: questo liquido lubrorefrigerante passa
all’interno della punta ad alta
pressione, raggiunge il tagliente, lubrifica le parti in contatto
e ritorna all’esterno lungo la
scanalatura della punta trasportando con sé i trucioli.
“Lavoriamo tutti i tipi di acciaio, inox, alluminio, vari tipi
di plastiche - precisa Simone
Tezza -, mentre non lavoriamo
leghe di rame e bronzo poiché
l’olio usato è corrosivo per tali
materiali”.
Servizi alle imprese
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
PORTO 626 / Consulenza e valutazione dei rischi
Sicurezza e ambiente: tutti i servizi
per le pmi che vogliono crescere
L’azienda assicura consulenza aggiornata e oggi anche le modalità di finanziamento
“G
razie alla nostra lunga esperienza e alle
conoscenze approfondite e
aggiornate in materia di sicurezza, territorio e ambiente,
sappiamo quali sono le necessità delle aziende. Oggi,
oltreché accompagnarle nei
percorsi necessari affinché
siano in regola con le normative vigenti, sappiamo
anche individuare i canali di
finanziamento regionali, nazionali ed europei adeguati a
raggiungere lo scopo di ogni
Corso antincendio
impresa”. Sergio Tommasi,
amministratore di Porto 626,
società attiva dal 1994 nella
consulenza e nei servizi alle
aziende sintetizza così la mission di una realtà che conta
dieci collaboratori la metà
dei quali con meno di 30 anni. “Abbiamo sempre cercato
attraverso le nostre azioni di
far crescere le piccole e le micro imprese, supportandole
per attuare aggiornamenti e
processi che le mettessero al
passo con i tempi”. Nata in
montagna, a Sant’Anna d’Alfaedo in provincia di Verona,
Porto 626 ha ben presto ampliato il suo primo impegno
per la sicurezza del lavoro
nelle cave di pietra e nelle
aziende dedite alla lavorazione del marmo, diventando un
punto di riferimento per la
sicurezza del lavoro in ogni
ambito (ed anche per i corsi
di formazione obbligatori in
tale materia) e per la consulenza e le pratiche ambientali. Nello specifico, “lo studio
Corso Ple
offre un servizio completo
e integrato di consulenzaassistenza tecnica di elaborazione di Sistemi di gestione
della sicurezza conformi alle
norme Uni Inail e al decreto
legislativo 231/01 che consentono la riduzione del premio
Inail”, spiega l’amministratore
Tommasi. Inoltre, “l’autorizzazione unica ambientale e
le certificazioni Iso 9001, Iso
14001 e Ohsas 18001 sono un
punto di forza dello studio.
L’analisi dei fabbisogni azien-
Fonometro
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Fare impresa a Nordest
dali e la ricerca e gestione di
contributi pubblici sono un
ulteriore strumento di crescita e di riqualificazione delle
aziende”. Porto 626 è anche
un centro accreditato per la
formazione e informazione
obbligatoria previsto dal decreto legislativo 81/2008 e
dagli accordi Stato-Regioni.
“Si tratta di settori in cui le
normative e le procedure per
ottemperare a tutte le disposizioni sono complesse e in trasformazione. In questo contesto – evidenzia Tommasi -,
Porto 626 fa del suo continuo
aggiornamento e della capacità di essere sempre in grado di trovare le soluzioni più
adeguate alle imprese il tratto
distintivo della sua innovazione costante”. Uno sforzo
indubbio, riconosce Tommasi, perché l’aggiornamento
richiede molte energie, ma
anche la soddisfazione di veder crescere le aziende che si
assistono grazie “a una squadra di collaboratori giovani
e preparati. Il nostro obiettivo – prosegue – è quello di
valorizzare appieno le loro
competenze”. Anche perché,
aggiunge il professionista, in
questi anni “stiamo verificando che le aziende che hanno
lavoro sono determinate a
migliorare, a mettersi in gioco e vivono gli investimenti
in sicurezza e ambiente come
una scommessa sul futuro”.
Per quanto riguarda la consulenza e le pratiche ambientali.
Porto 626 cura l’iter per l’otte-
17
nimento dell’Autorizzazione
unica ambientale e per l’autorizzazione alle emissioni in
atmosfera; fornisce una consulenza sulla corretta gestione operativa dei rifiuti; assiste
nella tenuta della documentazione e compilazione del Mud
e degli adempimenti previsti
dal Sistri; dà consulenza e
gestisce pratiche di acustica
ambientale e fa anche le previsioni di impatto acustico,
insieme alla redazione di relazioni di calcolo previsione
dei requisiti acustici passivi.
Circa la sicurezza sul lavoro,
oltre alla predisposizione di
Sistemi integrati certificati di
gestione della qualità lavora
sui sistemi di gestione della sicurezza; svolge attività
di responsabile del Servizio
di prevenzione e protezione; valuta i rischi presenti in
azienda e predispone piani di
evacuazione ed emergenza; è
in grado, inoltre di svolgere
valutazione del rischio da rumore, da vibrazioni, rischio
chimico e da interferenze.
Non da ultimo, per la marcatura Ce dei materiali lapidei,
Porto 626 fornisce in tempo
reale gli aggiornamenti delle
normative da considerare; dà
consulenza e assistenza nella
gestione dei materiali e dei
valori dichiarati; predispone il sistema di controllo di
produzione con la possibilità
di gestire online le schede di
controllo e può pianificare
tutta la documentazione per
l’emissione del marchio Ce.
18 Fare impresa a Nordest
Servizi alle imprese
SKAN SRL / Consulenza aziendale orientata alla “creazione della vittoria”
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
OPES RISORSE / Consulenza aziendale su misura delle sfide dei mercati globali
Un supporto concreto per cambiare
Analizzare, progettare, risolvere
A fianco della dirigenza in ogni fase del rinnovamento
Riorganizzazione, strategia, produzione, vendite e marketing
S
C
kan è una società di consulenza specializzata nell’affiancare la direzione aziendale
nei momenti di cambiamento strategico che richiedono la valutazione di modelli alternativi di
sviluppo e la ricerca di strumenti adeguati di finanziamento atti a supportarli. Le mutate condizioni ambientali e l’evoluzione delle esigenze
delle imprese, hanno progressivamente determinato l’affinamento dello strumento consulenza da un modello di semplice propositore di
soluzioni ed interventi ad un modello di coordinatore e, in taluni casi, di partecipante operativo nel processo di sviluppo. Nel rapporto con
i diversi interlocutori aziendali coinvolti nei
progetti di sviluppo: pubblica amministrazione,
istituti di credito, università, fornitori e clienti,
emerge sempre più la necessità di disporre di
Paola e Claudia Gabino, titolari di Skan
una consulenza che sia in grado di mettersi in
gioco partecipando all’implementazione delle
soluzioni individuate. La capacità di progettare
soluzioni è una condizione necessaria ma non
sufficiente; il consulente è valutato anche sulla
sua capacità di creare i presupposti organizzativi all’attuazione delle scelte e di sporcarsi le
mani e rischiare assieme al cliente. L’antica sapienza di Sun Tzu nel libro L’arte della guerra
(risalente al V sec. a.C.) è uno dei più diffusi
trattati di strategia militare e gestione dei conflitti, che dimostra ancora oggi tutta la sua validità al di fuori dell’ambito bellico, per vincere le
battaglie della vita quotidiana. L’essenzialità del
messaggio risponde alle domande di chiunque
voglia raggiungere un obiettivo nella vita e nel
lavoro. Prendendo spunto proprio da Sun Tzu
che dice come sia importante nella definizione
della strategia: “Utilizza quindi guide esperte
dei luoghi, per usufruire dei vantaggi offerti dal
terreno”, così l’utilizzo dei consulenti dovrebbe
agevolare l’impresa nell’attuazione dei piani di
sviluppo ma soprattutto nell’individuazione dei
modelli più adeguati al cambiamento dei tempi
e del mercato. L’epoca attuale, intrisa di cambiamenti e trasformazioni, tempo in cui tutto va
conquistato e perseguito con costante sagacia,
soprattutto il successo, ancora Sun Tzu ci ricorda: “Per questo affermo che la vittoria deve
essere creata”, e va creata con la consapevolezza delle risorse a disposizione e la definizione
chiara dell’obiettivo che si vuole raggiungere.
Ecco quindi che cambia anche il ruolo della
consulenza che sta diventando uno strumento
per favorire il cambiamento e creare la vittoria.
on due sedi a Mestre e Milano, Opes Risorse (www.
opesrisorse.it) è una realtà
fondata nel 2010 da un team
di consulenti aziendali e facilitatori. La sua mission è aiutare
le pmi italiane ad affrontare il
cambiamento e i cambi strutturali sempre più frequenti in
un mercato globalizzato e in
continua trasformazione.
“La nostra mission si fonda
su tre pilastri: analizzare, proGiovanni Vitale
gettare e risolvere, attraverso
soluzioni aziendali su misura,
necessarie per affrontare le sfide che il mercato
impone”, spiega il presidente Giovanni Vitale.
Il punto di partenza di ogni progetto è l’analisi
dell’azienda, con le sue esigenze, le sue caratteristiche distintive tangibili-intangibili, le problematiche e squilibri tra funzioni e processi produttivi. Dopo aver osservato e ascoltato il punto
di vista dell’imprenditore e della direzione generale, il consulente analizza e conosce l’organizzazione aziendale e solo in seguito potrà proporre
soluzioni-iniziative ad hoc.
“È fondamentale riconsiderare tutte le azioni
che si sono svolte fino a quel momento ed essere
pronti al cambiamento”, precisa Vitale.
Opes Risorse attraverso un approccio integrato
ridiscute la strategia e la struttura aziendale usata
fino a quel momento, portando valore aggiunto all’impresa, misurabile attraverso risultati
concreti. “Qualsiasi cambiamento organizzativo - sottolinea Vitale - come un programma di
ristrutturazione, un percorso
di change management o il
ripensamento di un modello
culturale e organizzativo, per
avere successo non può essere
affrontato con superficialità,
ma deve prevedere un approccio integrato, una chiara
definizione delle priorità e il
controllo costante del rischio.
Per questo interveniamo a
fianco del cliente nel ridisegnare modelli, strategie, flussi,
processi e ruoli”.
A fianco di Vitale e ad altri tre
soci fondatori (Elisa Chiara Bonizzi, Ivan De
Zanet e Marco Toffanin) opera un team di professionisti in organizzazione aziendale e in Hr
management. “In base alle specifiche esigenze-caratteristiche dell’azienda affianchiamo il
consulente più adatto per affrontare il cambiamento come per esempio: l’esperto in processi
industriali, il tutor specializzato in marketing o
in organizzazione di reti di vendita, il mentore,
l’advisor strategico, il selezionatore”.
Per rafforzare la presenza nel mercato Opes
Risorse ha sviluppato un’alleanza con Zanni &
Partners, società specializzata in strategie aziendali, nella definizione di piani commerciali e
nello sviluppo del brand, alleanza che contribuirà a offrire alle aziende interventi ancora più integrati e a lungo termine. In questo modo Opes
si pone sempre più al fianco delle aziende nelle
loro esigenze di riposizionare l’organizzazione
alle aspettative del mercato e del loro business.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Servizi alle imprese
Fare impresa a Nordest
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ITC SOLUTIONS / Veicolazione dati e informazioni
Tutto il supporto della tecnologia
È su quanto possono contare i clienti dell’azienda vicentina
N
ell’ambito dell’Information Technology e
della comunicazione, Itc Solutions offre soluzioni di comprovata affidabilità che aumentano
l’efficienza aziendale attraverso prodotti all’avanguardia tecnologica sul mercato nazionale e non
solo. La società vicentina ha come “mission” lo
sviluppo dell’innovazione per i propri clienti, attività svolta da un team costantemente aggiornato
sull’evoluzione tecnologica nella veicolazione di
dati e informazioni. Un esempio è dato dall’adozione del brand GFI, uno dei marchi di maggiore
successo tra quelli commercializzati daall’azienda. “Dalla comunicazione fax e archiviazione efficaci e convenienti alla sicurezza e filtraggio della
posta elettronica - spiega Nicola Marazzotta, amministratore di Itc Solutions – i prodotti GFI consentono di risparmiare tempo e denaro offrendo
ottime opportunità di rendimento del capitale
investito. Sono suddivisi in 7 campi di applicazione tra i quali spiccano i 4 prodotti da noi più
rivenduti: GFI Mail Archiver, GFI Events Manager, GFi Web Monitor e GFI Mail Essentials. Il
primo permette di massimizzare la conformità
e minimizzare i rischi legali grazie all’archivio
completo e a prova di manomissione della posta elettronica e dei file aziendali. Si aggiungano
miglioramento della produttività e riduzione nei
costi di archiviazione, eliminando l’esigenza dei
file PST e conservando solo una copia a livello
centrale di un’e-mail e dei suoi allegati; sono solo alcune delle caratteristiche di un software che
per duttilità e facilità d’impiego si rivela arma di
grande efficacia nella semplificazione di processi
riguardanti dati che mantengono un altissimo
livello di sicurezza. Events Manager è studiato
I due soci Luca Aldighieri e Nicola Marazzotta
per la protezione aziendale tramite rilevamento
e analisi di incidenti di sicurezza eseguiti grazie ai
log degli eventi. I vantaggi principali sono un aumento del tempo di operatività della rete e individuazione di problemi attraverso avvisi in tempo
reale. Il software è importante strumento per
garantire conformità normativa alle leggi SOX,
D.P.R. 513/1997, PCI DSS, HIPAA e molte altre.
Con Web Monitor si risolvono problemi di produttività legati a internet e i rischi di sicurezza.
Il prodotto vanta tecnologia di filtraggio web che
abbina la classificazione dei siti web al controllo
delle applicazioni per aumentare produttività e
sicurezza. Si tratta di una tecnologia avanzata che
fornisce rilevamento “zero-day” delle minacce
mediante scansione antivirus operata da un massimo di 3 motori, il filtraggio di URL pericolosi o
vulnerabili e antiphishing. Mail Essentials, infine,
offre protezione completa antispam e antivirus,
divenendo il supporto della maggior parte delle
piattaforme di messaggistica leader del settore tra
cui Microsoft® Exchange 2003, 2007, 2010, 2013 e
Lotus Domino”.
20 Fare impresa a Nordest
Servizi alle imprese
TESA SCREEN / Dal 2007 prodotti, attrezzature e formazione continua
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
ILS / International Limousine Service Venezia. Servizi esclusivi con autista
Crescere innovando i servizi di stampa Comfort, riservatezza, qualità al top
Qualità al primo posto e il fatturato cresce anche in tempi di crisi Solo il meglio su strada e sull’acqua
U
n’azienda controcorrente, che ha cominciato
a operare nel 2007, in tempi
di crisi economica. E che ha
conosciuto il successo grazie
alla qualità. È il caso di Tesa
Screen, con sede in provincia
di Venezia. “Ormai da anni - spiega l’amministratore
Massimo Stocco - occupiamo
una posizione di rilievo nel
settore della serigrafia piana
e rotativa, della flessografia, della tampografia e della
stampa digitale, tutti metodi
di stampa all’avanguardia.
Forniamo una vasta gamma
di prodotti e attrezzature di
marchi prestigiosi. Ma so-
prattutto mettiamo la qualità
al primo posto per competere
in mercati sempre più globalizzati”. I marchi distribuiti
dall’azienda veneta, che conta
una decina tra dipendenti e
collaboratori, sono sinonimo
di garanzia e assoluta qualità
nel rispetto dell’ambiente e
della persona.
“Sono convinto che i grandi
numeri di produzione nei
vari settori merceologici a
cui eravamo abituati fino
agli Novanta non ci siano più
- dichiara Stocco -. La globalizzazione, la crescita dei
Paesi emergenti e, per certi
versi, la saturazione dei mer-
Massimo Stocco, amministratore di Tesa Screen
cati occidentali fanno in modo che il know-how acquisito
e la qualità siano le principali
peculiarità per chi vuole fare
impresa al giorno d’oggi”.
Tesa Screen offre professionalità e competenza grazie
alla continua formazione del
personale.
“L’innovazione
- dice Stocco - deriva dalla
costante ricerca di prodotti
tecnologicamente all’avanguardia per dare soluzioni
sempre più adeguate alle esigenze dei clienti. Abbiamo un
ampio reparto per la realizzazione di telai serigrafici anche
di grande formato e un service per la realizzazione grafica
e lo sviluppo delle pellicole”.
Tesa Screen dispone di macchinari ad alta tecnologia, tra
cui uno “spalma emulsione
per talai serigrafici”, un’attrezzatura che permette di
ottenere una qualità eccellente di stampa. “In 2-3 anni
- confida Stocco - puntiamo
al raddoppio del fatturato.
Un obiettivo che sarà perseguito acquisendo importanti
distribuzioni di marchi esteri e investendo in strumenti
altamente tecnologici come i
nuovi computer to screen”.
Auto prestigiose ed “exclusive water limo” per transfer ed escursioni.
Servizi turistici all’altezza della clientela più esigente italiana
e straniera. Connessioni e dotazioni multimediali garantite
C
ura per ogni dettaglio, dedizione nel
mettere il cliente sempre al centro dell’attenzione, sono solo alcuni dei plus dell’International Limousine Service (Ils) di Venezia,
realtà che offre automezzi con autista e una
serie di servizi per una clientela nazionale e
internazionale che chiede comfort ma anche
professionalità e affidabilità.
“Garantiamo sempre il meglio - afferma l’amministratore Massimiliano Lanza -. La flotta
è costituita da vetture Mercedes-Benz top
di gamma dotate anche di rete WiFi e apparecchiature multimediali a bordo. Gli autisti
hanno un’altissima professionalità, grande
riservatezza e ottima conoscenza delle lingue
straniere nonché una buona formazione sul
patrimonio artistico-culturale italiano. Quindi sono in grado di supportare il cliente anche
in escursioni culturali ad hoc come per esempio il tour delle ville palladiane in Veneto”.
L’offerta dei servizi è molto ampia: Ils offre
anche exclusive water limo, mezzi per poter
godere del fascino della laguna da una prospettiva senza eguali, nel massimo comfort e
riservatezza a tutela anche dei clienti vip. Al
noleggio di mezzi con autista sono affiancati
anche servizi di biglietteria aerea e il supporto
di una qualificata agenzia di viaggi nella quale
Ils ha una partecipazione. “Lavoriamo con di-
versi hotel di alta gamma e con tour operator
internazionali - dice Lanza -. A Cortina siamo
in partnership con l’Hotel Cristallo, inoltre
nel periodo invernale abbiamo una sede di
rappresentanza in loco per essere più vicini
alla nostra clientela”.
Ils è operativa 365 giorni l’anno e gli autisti
garantiscono reperibilità h24. I clienti usufruiscono dei servizi per trasferimenti da e verso
aeroporti, per trasferimenti da città a città,
trasferimenti business o di piacere.
“Siamo parte del network Nla - aggiunge Lanza - che riunisce i principali limousine service
a livello mondiale. Grazie a questa partnership il cliente può avere lo stesso standard di
servizi in 289 città dislocate in 31 Nazioni”.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Piazza dell’eccellenza
Fare impresa a Nordest
Sicurezza nei sistemi evacuazione fumi
Sempre più in questo periodo dell’anno e soprattutto negli ultimi tempi, si sentono notizie
di appartamenti e/o case che s’incendiano
a causa del fuoco che si crea dal sistema
canna fumaria. Questo è dovuto sempre più
dal fatto che molti installano stufe a pallet
e/o camini a legna per il riscaldamento delle
proprie case motivate da un maggior senso
ecologico e di attenzione al risparmio energetico. Ma purtroppo nessuno sensibilizza
l’utilizzatore finale sull’importanza della
pulizia della canna fumaria specialmente
nel caso dell’utilizzo di combustibile solido
come il legno o pellet. In molti casi la pulizia
della canna fumaria, che dovrebbe essere
fatta una volta all’anno, non viene eseguita
per anni e basta una piccola brace incan-
descente che risale il canale dei fumi
per innescare l’accensione di tutta la
fuliggine depositatasi negli anni, dando vita alll’incendio. Ecco che diventa
fondamentale far eseguire un’ispezione e una pulizia della canna fumaria,
una volta all’anno, attraverso il portello d’ispezione sia esso rettangolare
o tondo, come prescritto dalla normativa, montato sulla parte terminale
della canna sotto l’allaccio al camino
o stufa che sia. Il portello ispezione
molto spesso non viene neanche montato perché reputato non necessario
nell’ottica di un risparmio sui costi
d’installazione, salvo poi costringere lo
spazzacamino a dover smontare parti
della canna fumaria per accedervi da
sotto o, peggio ancora, doverlo fare
partendo dal tetto costringendo lo
stesso ad adottare tutti quei sistemi di
salvaguardia dalle cadute accidentali. Tutto
questo comporta un aumento dei costi d’intervento tali che in virtù dell’attuale situazione economica, dove si è attenti al risparmio,
si giunge al punto di non eseguire neanche
i controlli!
SEI SICURO DI VOLER RISPARMIARE
SULLA SICUREZZA E SALUTE TUA
E DEI TUOI CARI?
Chiedi al tuo installatore di montarti il portello
d’ispezione, quello che in un primo momento
sembra un costo elevato e non indispensabile, lo si recupera in sicurezza e costi di manutenzioni future.
OVERSEA S.r.l.
Via Della Meccanica, 3/A - Bassona ZAI2 - Verona
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22 Fare impresa a Nordest
La piazza dell’eccellenza
SPRING / In costante evoluzione, realizza parti funzionali, prodotti e prototipi
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
EXTENDO / Settore arredo: la strategia per un segno positivo a due cifre
Professionalità nella stampa 3D
Qualità e risparmio, su misura
Partner ideale per le aziende manifatturiere, a partire da R&D
I vantaggi della vendita su internet e da showroom qualificati
N
È
ata nel 1998 da un team di progettisti
meccanici, Spring Srl si evolve successivamente in un’ulteriore ramificazione del suo core
business, abbracciando il servizio della stampa
3D. Sono queste le facce principali dell’azienda montevialese (provincia di Vicenza) che le
consentono di emergere in maniera vincente
sul mercato nazionale e di distinguersi anche
su quelli esteri, Germania, UK e Francia in
particolare. Mentre nel mondo si scoprono le
potenzialità della stampa 3D, parlando di terza rivoluzione industriale, questa è già realtà
a Monteviale dove, grazie agli investimenti in
innovazione, Spring realizza ogni giorno una
nuova “evoluzione” della produzione manifatturiera, realizzando parti funzionali e prodotti
destinati al mercato finale, oltre che prototipi
e campioni estetici. Gli investimenti effettuati
(nell’ordine dei 2 milioni di euro per gli ultimi
anni) nell’acquisizione di macchinari e soluzioni all’avanguardia, consentono all’azienda di
figurare come polo di eccellenza nel panorama
italiano ed europeo. “Il nostro maggior punto di
forza - spiega Fabio Gualdo, titolare - sta nella
nostra capacità di affiancare il cliente in tutte le
fasi della catena del valore, proponendo di volta in volta la miglior soluzione”. Per le aziende
manifatturiere Spring si posiziona infatti come
un partner completo, in grado di presentare
le soluzioni più innovative, coniugandole con
l’esperienza ventennale: affianca le varie fasi di
ricerca e sviluppo, realizza parti, prodotti e componenti con tecnologie 3D Printing e su queste
è in grado di realizzare degli accurati controlli
dimensionali, grazie alla tecnologia di scansione
Sistema di manifattura additiva Fdm di Spring
laser implementata nel 2014. Un nuovo modo di
intendere i processi manifatturieri: “Attualmente - continua Gualdo - l’80% del fatturato riguardante le parti prodotte con manifattura additiva
concerne parti funzionali, efficienti e performanti”. I materiali termoplastici impiegati sono
un altro tassello fondamentale per l’innovazione
creata da Spring: parliamo di materiali che vantano certificazioni di biocompatibilità, per uso
aeronautico e in ambito medicale, possibilità di
contatto con alimenti, ritardo di fiamma e autoestinguenza. Chi ne ha sperimentato la professionalità lo sa bene: le funzionalità dei pezzi
prodotti da Spring è assicurata da un attento
confronto con l’azienda cliente durante ogni
fase di sviluppo di un ordine di fornitura. Per
garantire ulteriormente la caratura del proprio
operato, ma anche per incontrare le esigenze
specifiche di alcuni importanti settori, l’azienda
si sta inoltre dotando di certificazione di qualità
Iso 9001 e Iso 9100.
FERRARI BK / Masselli e lastre per pavimenti esterni
grazie all’altissima qualità
dei prodotti, ma soprattutto grazie all’innovativa
strategia commerciale ideata e
introdotta sul mercato a marzo 2014 che Extendo, azienda
specializzata nella progettazione e produzione di sistemi
di arredo per l’interior design,
nello scorso anno è stata in
grado di registrare un incremento nelle vendite pari al
18% del fatturato totale annuo. La nuova modalità di
vendita, unica nel settore arredo, “è una formula che integra l’esperienza di acquisto nel
negozio fisico con la visibilità
e la dinamicità dell’acquisto
online, perché il consumatore può recarsi negli showroom con noi convenzionati,
toccare con mano la qualità
dei prodotti, verificare i materiali e le finiture e decidere
successivamente se acquistare
direttamente in loco o dal sito
internet dell’azienda produttrice”, spiega Dario Maniezzo,
fondatore di Extendo insieme
a Massimo Bianchi e Francesco Gallo. Acquistando nello
showroom il cliente può beneficiare della professionalità e
dei servizi offerti dal negozio:
dalla scelta dei materiali, dei
colori e delle finiture del prodotto ai rilievi e alla progettazione in 3D, dalla consegna a
domicilio e il montaggio effettuato da personale specializzato alla scelta della modalità
di pagamento preferita. Acquistando online, quindi direttamente dall’azienda senza
godere dei servizi offerti dallo
showroom, il vantaggio per il
cliente è invece economico e
si traduce in un risparmio di
circa il 30% sul prezzo finale
del prodotto. “Crediamo fortemente - aggiunge Dario Maniezzo - nella partnership con
gli showroom qualificati, veri
e propri punti di informazione
e valorizzazione delle caratteristiche intrinseche dei nostri
prodotti. Anche per questo
- conclude - abbiamo attivato
una campagna di comunicazione che vede in distribuzione, in tutti gli showroom
partner in Italia e in Europa,
display e brochure che informano sulla nuova modalità di
vendita Extendo”. Le soluzioni
di arredo firmate dall’azienda
padovana - pareti attrezzate,
librerie, tavoli, coffee table e
cabine armadio - sono costruite con materiali eco-friendly,
dotate di brevetto europeo,
rigorosamente made in Italy,
funzionali e completamente
personalizzabili.
HÖRMANN ITALIA / Chiusure civili e industriali di elevata qualità
Una base ecologica e di qualità
Venticinque anni sotto un buon segno
L’azienda partecipa a Made Expo. Numerose le nuove proposte
A Made Expo le ultime novità e 25 anni di esperienza e passione
P
F
er Ferrari Bk partecipare
a Made Expo, una delle fiere più importanti nel
settore dell’edilizia, rimane
un’opportunità importante
per presentare le ultime novità. Quest’anno “sono molte
e coinvolgono tutti gli ambiti
in cui operiamo”, racconta Ivano Ferrari, alla guida
dell’azienda
specializzata
nella produzione di masselli
e lastre per pavimenti esterni adatti a ogni soluzione
urbanistica e industriale,
elementi per muri a secco
e per muri di contenimento utilizzati nell’ingegneria
geotecnica e nelle grandi
opere stradali e blocchi per
murature. “In esposizione
- afferma - avremo sia dei
nuovi pavimenti, adatti per
le grandi superfici e per la
riqualificazione delle città
e dei centri storici, sia soluzioni per il privato, per
il quale abbiamo prodotto
una gamma con spessori
sottili e finiture particolari,
totalmente personalizzabile
in base al gusto del cliente e
grazie all’ausilio dell’architetto. Anche guardando ai muri
di contenimento le novità
sono plurime e riguardano
sia un prodotto con nuove
finiture e disegni, realizzato
per le grandi murature, sia
una soluzione per il cliente
privato che si dedica al ‘fai
da te’. Non mancherà una
sintesi dell’ampio ventaglio
di prodotti che copre tutte
le esigenze dell’edilizia moderna: dalle pavimentazioni
utilizzate nel residenziale a
quelle tecniche per l’industria, da quelle high tech per
ambienti urbani fino a quelle ecocompatibili, come ad
esempio le pavimentazioni
per esterni drenanti o filtranti, sistemi che rispettano il
ciclo naturale permettendo
il deflusso veloce delle acque
meteoriche”. Valore aggiunto
di Ferrari Bk, oltre al riguardo per l’ambiente, è la grande
attenzione alle prestazioni
qualitative dei prodotti, che
si concretizza nell’accurata
selezione delle materie prime
e nell’utilizzo di impianti di
produzione tecnologicamente all’avanguardia. L’azienda
opera in regime di qualità
controllata secondo la normativa Uni En Iso 9001 e
tutti i prodotti sono controllati da un ente esterno che
certifica la rispondenza alle
normative europee.
iliale italiana dell’omonimo Gruppo, sinonimo nel mondo di chiusure civili e industriali
di elevata qualità, Hörmann Italia prenderà parte
alla manifestazione Made Expo, che si terrà dal
18 al 21 marzo prossimi. Votata all’innovazione
e nota per il considerevole numero di sistemi
esclusivi immessi periodicamente sul mercato,
l’azienda presenterà durante la kermesse numerose nuove proposte. Fiore all’occhiello delle
novità esposte allo stand Hörmann (Pad
4 - N25-P30), saranno il portone sezionale
RenoMatic 2015 e le porte d’ingresso RenoDoor Plus 2015 e TopSecur 2015, protagonisti della campagna promozionale 2015,
nonché la serranda RollMatic in alluminio
Decopaint e il portone sezionale Lpu con
superficie Sandgrain. In occasione della fiera, torneranno poi in scena anche le porte
d’ingresso in alluminio ThermoCarbon,
lanciate a fine 2013 e in grado di offrire
performance da primato in termini di coibentazione termica, riproposte a Milano in
molteplici nuove varianti di design. Per i portoni sezionali industriali, invece, l’attenzione sarà
focalizzata sui nuovi modelli con pannelli di 67
mm di spessore e una coibentazione termica
migliorata fino al 21%, mentre per l’area logistica si potranno vedere la pedana di carico Htl-2
e il sigillante perimetrale Dslr-H. La fiera - afferma Stefano Tuccio, amministratore delegato
della nota azienda - ci offrirà anche l’occasione
di riunire al completo la nostra organizzazione,
insieme alla quale celebreremo un memorabile
traguardo: il 25° anniversario della fondazione di Hörmann Italia. Condivideremo valori,
esperienze e passioni di 25 anni di storia in un
evento dedicato che avrà luogo il 18 marzo, al
quale parteciperanno importanti ospiti: oltre ai
protagonisti della storia di Hörmann Italia, interverranno infatti Christoph Hörmann, socio
titolare del Gruppo Hörmann nonché presidente della filiale italiana, il professor Federico
Della Puppa dello Iuav di Venezia e il noto co-
ach Dan Peterson”. Partner CasaClima dal 2011
e associata Lignius dal 2014, Hörmann Italia
conta 50 addetti diretti e presenta una rete capillare di 500 concessionari di zona e 100 agenti
commerciali qualificati. Grazie all’ampio bagaglio di conoscenze, esperienze e informazioni,
l’azienda si rivela da sempre all’avanguardia non
solo in termini di innovazione di prodotto ma
anche di adeguamento delle normative e, non
ultimo, in termini di garanzie, estese ad esempio
in alcuni prodotti del residenziale dai due anni
regolamentari a dieci anni sul prodotto e cinque
sulle motorizzazioni.
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
Fare impresa a Nordest
23
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24 Fare impresa a Nordest
Eventi
Lunedì 16 marzo 2015
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